ilPERIODICO DI INFORMAZIONEPioverna DELLA , del LAGO, delle VALLI, Esino e il Varrone new COPIA OMAGGIO CONCESSIONARIA RENAULT AUTOVITTANI - Via Roma, - Tel. 0341 1885001 www.autovittani.it - Via Asiago, 21 - Tel. 031 573210 - CANTÙ - Via Per Alzate, 20 - Tel. 031 7075311 SOMMARIO SOMMARIO AGOSTO 2016 SOMMARIO SOMMARIO ilPERIODICO DI INFORMAZIONEPioverna DELLA VALSASSINA, del LAGO, delle VALLI, Esino e il Varrone new

✓Speciale: SAGRA delle SAGRE

✓Valsassinaina inin natura In cerca di funghi, le prelibatezze della Valsassina 10

Frutti di bosco in Valsassina, dove trovarli (e mangiarli!) 16

✓Itinerarii - Outdoor Canyoning in Valsassina: emozione e adrenalina che non ti aspetti 19

Sasso di , piccolo grande mondo dell'arrampicata sportiva 22 Rifugio Rosalba, una perla incastonata tra le Grigne 26

✓ Lavoro tra valle e lago Agriturismi in valle: la genuinità a chilometro zero 30 Dalla passione di pochi nasce una bontà per tutti: il miele della Valsassina! 34

✓ Arte / Cultura Attraverso gli alpeggi premanesi: "Past" e tradizioni tra passato e futuro 38

✓ Valsassinaina con gusto Santa Marta, una dolce storia tra Caviadini, 3 Signori e altre golosità 44 La Toscana in Valsassina 46 nei ristoranti di Mirco una storia di passione ed amore

Lo Chef consiglia 48

✓Accadeva nell’’anno Era il 1977, l'oratorio estivo di Psturo saliva a San Calimero sul monte 51

✓Eventi 52

✓La valle ieierii e oggii 56

✓SOMMARIOProverbi 59

SOMMARIO

SOMMARIO SOMMARIO 1 ✓EDITORIALE Un anno dopo...

E' già passato un anno da quando abbiamo deciso di far rinascere il Pioverna sotto nuova veste, conferendogli una linea editoriale diversa dal canonico mensile qual'era, votato principalmente alla cronaca, puntando soprattutto alla promozione del territorio a 360 gradi. Quello che state per sfogliare è il quarto numero, dove la Valsassina e i valsassinesi con qualche sconfinamento verso il Lago, restano e rimangono i protagonisti indiscussi. Un anno per noi è un piccolo, grande, traguardo. Una scommessa vinta quando sembrava che il Pioverna fosse destinato a far parte già del passato giornalistico locale. Così non è stato. Nuovo slancio, nuova voglia, nuove energie ci hanno permesso di riproporlo come quadrimestrale votato alla scoperta della Valsassina, delle sue bellezze, delle sue bontà, della sua storia e di chi oggi, come il Pioverna ieri, ne porta avanti lavoro e tradizioni. PERIODICO DI INFORMAZIONE DELLA VALSASSINA, DEL LAGO, DELLE VALLI, ESINO E IL VARRONE Free-press - Agosto 2016 - Registr. al Tribunale di Lecco N. 05/85 del 22.07.1985 Un Pioverna capace però di strizzare l'occhio ai villeggianti e ai turisti, Collaboratori: dando loro la possibilità di ammirare quanto di bello questa splendida Lorenzo Colombo valle offre e dando loro nuovi spunti per scoprire le mille sfaccettature di Aloisio Bonfanti un territorio a dir poco meraviglioso. Caterina Franci Di questo ne siamo orgogliosi. Compiamo questo primo giro di boa con Andrea ancor più entusiasmo sapendo che il giornale piace e l'attuale tiratura Redazione: non è più sufficiente per coprire tutte le richieste. Per questo ci stiamo C.so Carlo Alberto 17/A lavorando per incrementarla e non è detto che a breve ci possano Tel. 0341.285110 - Fax 0341.284671 [email protected] essere delle novità, che per scaramanzia preferiamo non anticipare.

Progetto grafico e impaginazione: Raffaella Sironi A noi non resta che augurarvi buona lettura e felici vacanze.

Stampa: L'editore Grafiche RIGA - Annone Brianza

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2 Speciale ✓Speciale: SAGRA delle SAGRE Il direttore Benedetti: “Tra tradizione e innovazione promuoviamo le potenzialità del territorio”

Per Riccardo Benedetti, direttore della Sagra delle Sagre da 25 anni, la manifestazione continua a costituire un appuntamento immancabile per il territorio: qualità, tradizione e al contempo innovazione si intrecciano, riassumendo tutte le potenzialità del territorio valsassinese e valligiano. Dopo l’importante traguardo dello scorso anno, in cui la Sagra ha festeggiato il suo 50esimo anniversario, la voglia è ancora quella di offrire una manifestazione curata e “completa”: “La Sagra è un’occasione da non perdere” ha confermato Benedetti.

Presidente Benedetti, che obiettivi per questa cambiato per lei? 51^ edizione della Sagra delle Sagre? Quanta E’ vero, quest'anno sono 25 anni che presiedo affluenza vi aspettate? la Sagra: ho iniziato a collaborare quando Lo scorso anno, sulla base delle auto registrate avevo 33 anni. Oggi ne ho cinquantotto e devo in ingresso, abbiamo stimato circa 190.000 dire che l'unico punto negativo è stato il veloce visitatori in 9 giorni. Possiamo tranquillamente trascorrere del tempo. Raccontare questi 25 affermare che 150 mila persone sono transitate anni in due righe è impossibile, ci vorrebbe un dalla Sagra, una cifra impressionante e di cui libro e non è detto che prima o poi salti fuori siamo fieri. anche questo. L’obiettivo anche per quest’anno è di offrire Ho sempre considerato la Sagra come una una manifestazione di qualità che evidenzi le risorsa per il territorio: continuo ad esserne potenzialità del territorio. Ovviamente dovremo fermamente convinto e la mia sensazione è che avere anche un ' di fortuna con il tempo, ma siano diminuiti drasticamente i suoi detrattori. gli affezionati della Sagra non faranno mancare la loro presenza. Alla regia della Sagra ormai da anni c'è l’Associazione “La Fornace”, quale è la sua Quest’anno per lei sono nozze d’argento con valutazione? la Sagra, come si sente a riguardo? Cos’è Sono felicissimo che la manifestazione abbia trovato una sua "casa" alla Fornace; e sono ancor più contento di aver incontrato sulla mia strada persone come Ferdinando Ceresa e Carlo Conte, alle quale si è aggiunto recentemente Alessandro Ceresa, che hanno condiviso il progetto e vi si sono dedicati con tanto lavoro e tanto impegno, sposando una causa valsassinese, loro che valsassinesi ormai lo sono di adozione. Non capita spesso, soprattutto in un ambito così particolare, di dover collaborare non con dei colleghi ma con degli amici veri: vi assicuro che è un piacere che allevia la fatica quotidiana. E' questo, forse, assieme al bellissimo rapporto instauratosi con gli espositori, il traguardo più bello ed importante che ho raggiunto in venticinque anni di ferragosti trascorsi tra il sole, il vento, la pioggia, la grandine, la polvere e il fango della Sagra della Sagre.

4 Il direttore Benedetti: “Tra tradizione e innovazione SOTTOSCRIZIONESOTTOSCRIZIONE A A PREMI PREMI ININ FAVOREFAVORE promuoviamo le potenzialità COOPERATIVACOOPERATIVA SOCIALE SOCIALE del territorio” “LE“LE GRIGNE” GRIGNE” ONLUS ONLUS

2° PREMIO2° PREMIO 4° 4°PREMIO PREMIO MOTOMOTO 50 50 FIRENZEFIRENZE 3 NOTTI 3 NOTTI DERAPAGE (Legnone Tour ) DERAPAGE )(Legnone Tour ) (HM Moto SPA Bellano) (HM Moto Introbio) SPA Introbio) 1° PREMIO 3° PREMIO 1° PREMIOAUTO FIATPANDA 3°TV PREMIO SAMSUNG AUTO FIATPANDAEASY 1200 TV FULLSAMSUNG HD EASY(Garage 1200 Tunnel Lecco) 40FULL POLLICI HD (Garage Tunnel Lecco) (Puntomedia40 POLLICI Sas - (Puntomedia Sas- ESTRAZIONE 16 AGOSTO 2016 ORE 22 IN LOCALITA’ESTRAZIONE FORNACE DI 16 NELL’AMBITO AGOSTO DELLA 2016 51^ SAGRAORE DELLE 22 SAGRE IN LOCALITA’ FORNACE DI BARZIO NELL’AMBITO DELLA 51^ SAGRA DELLE SAGRE 5. VALIGETTA UTENSILI (GIMAP-FUMASI ) 6. GIACCA DUVET (CAMP PREMANA) 5. VALIGETTA 7. BUONO UTENSILI OFFICINA MECCANICA (AUTOFFICINA.GIANOLA(GIMAP-FUMASI PREMANA) PREMANA) 6. GIACCA 8. COMPRESSORE DUVET COMPLETO ACCESSO (CL (CAMP TECNICA PREMANA) ANNONE BRIANZA) 7. BUONO 9. SACCO OFFICINA LETTO MECCANICA (CAMP(AUTOFFICINA.GIANOLA PREMANA) PREMANA) 8. COMPRESSORE10. WEEK-END BEDCOMPLETO AND BREAKFAST ACCESSO (IL (CL CASTAGNETO TECNICA ANNONE PASTURO) BRIANZA) 11. CASSAFORTE A MOBILE (TECHNO-FIRE ) 9. SACCO LETTO (CAMP PREMANA) 12. SET MAGNETICO FORBICI (CONSORZIO PREMAX PREMANA) 10. WEEK13. -SETEND MAGNETICO BED AND COLTELLIBREAKFAST (CONSORZIO(IL CASTAGNETO PREMAX PASTURO) PREMANA) 11. CASSAFORTE14. ASPIRATORE A MOBILE (CL(TECHNO TECNICA-FIRE ANNONE OGGIONO) BRIANZA) 12. SET15. MAGNETICO SERVIZIO COLTELLI FORBICI FORGIATI -BISTECCA (SANELLI(CONSORZIO AMBROGIO PREMAX PREMANA) PREMANA) 13. SET16. MAGNETICO ZAINO COLTELLI (CAMP(CONSORZIO PREMANA) PREMAX PREMANA) 14. ASPIRATORE17. CELLULARE (FRATE(CL TECNICA ELETTRONICA ANNONE MORBEGNO) BRIANZA) 15. SERVIZIO18. ABB. COLTELLI SEMESTRALE FORGIATI LA PROVINCIA-BISTECCA DI LECCO (LA(SANELLI PROVINCIA AMBROGIO DI LECCO) PREMANA) 16. ZAINO19. ASTUCCIO MANICURE (F.LLI(CAMP BORGHETTI PREMANA) PREMANA) 17. CELLULARE20. FORMA DI FORMAGGIO (AZIENDA(FRATE ELETTRONICAAGRICOLA UBERTI) MORBEGNO) (CHALET BARZIO) 18. ABB.21. SEMESTRALEBUONO PIZZA PER LA 4PROVINCIA PERSONE DI LECCO (LA PROVINCIA DI LECCO) 22. CORDLESS (FRATE ELETTRONICA MORBEGNO) (F.LLI BORGHETTI PREMANA) 19. ASTUCCIO23. BUONO MANICURE PRIANZO 2 PERSONE (SHAMBALA’ GIUMELLO) 20. FORMA24. BUONO DI FORMAGGIO PRIANZO 2 PERSONE (RISTORO(AZIENDA GENIO AGRICOLA GIUMELLO) UBERTI) 21. BUONO25. ASCIUGACAPELLI PIZZA PER 4 PERSONE (KIEPE(CHALET PREMANA) BARZIO) 22. CORDLESS26. BUONO FRUTTIVENDOLO (IL(FRATE PORTICO ELETTRONICA PASTURO) MORBEGNO) 23. BUONO27° BUONO PRIANZO FRUTTIVENDOLO 2 PERSONE (IL(SHAMBALA’ PORTICO PASTURO) GIUMELLO) 24. BUONO PRIANZO 2 PERSONE (RISTORO GENIO GIUMELLO) 25. ASCIUGACAPELLI (KIEPE PREMANA) 26. BUONO FRUTTIVENDOLO (IL PORTICO PASTURO) La27° consegna BUONO dei premi FRUTTIVENDOLO avverrà a partire dal 16 agosto 2016, all’atto (ILdell’estrazione, PORTICO sinoPASTURO) al giorno 17 febbraio 2017, dopo l’estrazione sarà effettuata a partire dal giorno 30/8/16 presso la sede della Coop. Le Grigne, Via G.Galilei 1/a PRIMALUNA previo appuntamento telefonico nr.0341/980750. I numeri estratti e i premi abbinati saranno pubblicati sul quotidiano “LA PROVINCIA DI LECCO” in data 17/8/16. La consegna dei premi avverrà a partire dal 16 agosto 2016, all’atto dell’estrazione, sino al giorno 17 febbraio 2017, dopo l’estrazione sarà effettuata a partire dal giorno 30/8/16 presso la sede della Coop. Le Grigne, Via G.Galilei 1/a PRIMALUNA previo appuntamento telefonico nr.0341/980750. I numeri estratti e i premi abbinati saranno pubblicati sul quotidiano “LA PROVINCIA DI LECCO” in data 17/8/16.

Sagra delle Sagre, un connubio di impegno e passione da 51 anni

on più solo spazio espositivo dei prodotti tipici valsassinesi ma un contenitore più vasto che offre visibilità a tutto il territorio valligiano. Negli ultimi anni la Sagra delle Sagre di Pasturo, Nfresca del suo primo lustro, è cresciuta, diventando punto di riferimento per diversi enti e associazioni che ad agosto non rifiutano l’occasione offerta dall’Associazione La Fornace, da anni alla regia della manifestazione. Il successo dunque, è assicurato, e ad esserne certo è Ferdinando Pucci Ceresa, Presidente dell’Associazione la Fornace. Nessuno stravolgimento nella formula e nel programma per la 51^ edizione della Sagra, in programma dal 7 al 16 agosto. Come raccontato da Ceresa “ogni anno cerchiamo di aggiungere piccole cose per migliorare sempre di più la manifestazione, spazio ai diversi territori e ai loro brand, che contribuiscono ad allargare il bacino d’utenza, ma la formula resta sempre la stessa perché vincente”. A chiudere la manifestazione il tradizionale Confermati gli oltre 100 espositori che anche spettacolo pirotecnico, in programma per il 16 quest’anno animeranno la Sagra: “Si tratta agosto, ultimo giorno della Sagra, con inizio alle per lo più degli stand locali che ogni anno 22.30. Come sempre abbinata alla kermesse c'è la confermano la loro presenza, tutte le categorie Lotteria, il cui ricavato quest'anno andrà a favore sono rappresentate: dai prodotti enogastronomici, della Cooperativa Le Grigne di Introbio. agli utensili, alle lame di Premana, all’edilizia, “La Sagra è un grande evento e una grande soluzioni per la casa e molto altro”. opportunità per il territorio che vogliamo continuare Tanti anche gli eventi musicali e le iniziative che a sfruttare al meglio, curando la manifestazione in faranno da cornice alla 51^ Sagra delle Sagre: tra ogni suo aspetto e mettendoci l’impegno e la gli ospiti più attesi i Sulutumana e i Mismountain passione di sempre” ha concluso il Presidente Boys. Ceresa.

7 ✓Speciale: SAGRA delle SAGRE 1966, quando Gimondi vinse il Gran Premio Ciclistico della Sagra

di Aloisio Bonfanti

Sono trascorsi 50 anni da quell’estate 1966 quando venne organizzata la prima Sagra delle Sagre promossa dall’ELMA a Pasturo. Ebbe la durata di soli due giorni, il 20 ed il 21 agosto. Era un’edizione ancora sperimentale e ridotta, che si svolse nei capannoni della Laterizi Rusconi, lungo il rettilineo della strada provinciale sul fondovalle. Venne inaugurata dal presidente del Consiglio di Valle e sindaco di Pietro Pensa. Ebbe subito un notevole consenso di imprenditori e di pubblico; la regia della manifestazione era del presidente dell’ELMA di Lecco, Renato Corbetta. La cronaca della Sagra riferisce la presenza del sindaco di Pasturo Pierino Mazzoleni, con altri sindaci valligiani, ad iniziare dal sindaco di Introbio Alessandro Dolci, che aveva sostenuto per primo l’iniziativa. si affacciava sempre più alla ribalta del collegamenti viabilistici e per corse di In contemporanea alla prima Sagra ciclismo nazionale del quale è stato un linee bus pubblici, consigliarono agli delle Sagre si disputò il Gran Premio grande protagonista. organizzatori dell’ELMA la sospensione Ciclistico della Valsassina. I corridori La Sagra delle Sagre approdò già al della gara ciclistica. professionisti di ciclismo erano in ritiro secondo anno, nel 1967, nell’area Intanto la Sagra delle Sagre, che nella a Tartavalle Terme, in preparazione di Prato Pigazzi, a Pasturo. Il Gran prima edizione 1966 registrava 20.000 dei mondiali su strada. Il commissario Premio della Valsassina vide la sua visitatori, già nella seconda, nel 1967, tecnico della Nazionale era il popolare seconda edizione sempre con l’arrivo toccava il numero di 40.000. La Sagra Fiorenzo Magni, già corridore notissimo, nei giorni della Sagra delle Sagre. La fissava la sua residenza nel vasto con Gino Bartali e Fausto Coppi. gara ciclistica ebbe quattro edizioni prato del cav. Tommaso Pigazzi, sul Amico da tempo di Renato Corbetta, disputate dal 1966 al 1969. Dopo fondovalle di Pasturo. In tale area la Fiorenzo Magni accolse subito l’idea del Gimondi hanno vinto Panizza, Bitossi Sagra è rimasta sino all’anno Duemila, presidente dell’ELMA di far disputare e Polidori. Il tracciato della gara, che quando si è trasferita presso l’antica una gara ciclistica in preparazione dei vedeva il “momento forte” nello strappo fornace di Barzio. mondiali sulle strade della Valsassina, della salita di Balisio e si svolgeva L’ELMA ha organizzato 28 edizioni con partenza da Tartavalle Terme poi in circuito raggiungendo Barzio, della Sagra delle Sagre, sempre con il ed arrivo a Pasturo sul rettilineo del scendendo su Ponte Fola, passando presidente Renato Corbetta. L’ultima fondovalle presso la Sagra delle Sagre. da Pasturo e rientrando nell’anello del è stata quella dell’agosto 1993, con 96 La gara ciclistica ebbe la cornice di circuito lungo la salita interna verso stand, 67 espositori, 100.000 visitatori. un notevolissimo pubblico giunto da quest’ultimo e ritornando I dati della seconda edizione del 1967, tutta la Lombardia, ed anche oltre, nella poi verso Balisio. Problemi notevoli la prima nell’arco dei sette giorni nella settimana delle ferie d’agosto. Vide il di viabilità lungo un anello stradale settimana di Ferragosto, aveva visto 36 solitario trionfo di Felice Gimondi, che tutto chiuso, con notevoli problemi per espositori, 45 stand, 40.000 visitatori.

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✓Valsassinaina inin natura

InIn cercacerca didi funghi,funghi, lele prelibatezzeprelibatezze delladella ValsassinaValsassina

di Andrea Brivio Foto di Massimo Biraghi e Sandro Marongiu

C’è chi ci fa il risotto, chi se li mangia con re e soprattutto distinguerli dagli esemplari non la polenta, con l’ossobuco, gratinati e in tanti commestibili, tenendo ben presente che ogni altri modi, a tavola accontentano tutti e cercarli fungo ha un nome e un cognome” spiega la per boschi è una bellissima occasione per una dott.sa Marisa Brivio, micologo dell’Azienda di passeggiata tra le bellezze della natura: i fun- Tutela della Salute Brianza, del Servizio ricono- ghi sono una passione per molti e in Valsassina scimento funghi a tutela della salute spuntano abbondanti, dall’inizio della bella del consumatore - l’Ispettorato stagione all’autunno inoltrato. Micologico. I porcini sono i più noti e se ne Già dalla primavera, mu- trovano parecchi in valle a niti del classico cestello, partire dal periodo estivo, i “fungiatt” girovaga- ma vi è un ampia varietà no per boschi e prati; di specie adatte a tutti i pa- in questo periodo è la lati. “Basta saperli riconosce- morchella (Morchella escu-

10 ATS BRIANZA Servizio riconoscimento funghi - l’Ispettorato Micologico

Il servizio è gratuito, offre al privato cittadino il riconoscimento e la determinazione dei funghi eduli, da quelli tossici, velenosi e mortali e l’op- portunità di verificare i funghi raccolti diretta- mente o ricevuti in dono dall’amico e di essere sicuri di ciò che si mette in padella e che vi va a condividere con altri: famigliari, amici e conoscenti. Laboratorio di Prevenzione in Via 1 Maggio, 21, ad Oggiono. Orari di apertura: il martedì e il mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 11.00 Il S.I.A.N. (Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione) in Via Papa Giovanni XXIIII, a Bel- lano. Orari di apertura: nei mesi di agosto e settembre Il lunedì, il martedì, il mercoledì e il giovedì dalle 14.30 alle 15.00. Nei mesi di ot- tobre e novembre su appuntamento telefonico. Presso il presidio di Introbio, in località Scere- galli, in collaborazione con la Comunità Mon- tana della Valsassina, , Val d’Esino e Riviera, ogni giovedì e domenica dal 15 luglio al 16 ottobre, dalle 15.00 alle 17.00, previo appuntamento telefonico da effettuarsi entro le ore 12 del giorno stesso al seguente numero: 338/7063477

Russola virescens

Morchella esculenta Russola cyanoxantha lenta) il fungo più ambito. “E’ poco conosciu- to, ma diffusissimo – sottolinea l’esperta dell’A- TS - assomiglia ad una spugna e cresce sotto il frassino, il nocciolo, l’ontano, nelle zone umide vicino ai rigagnoli dei torrenti. E’ commestibile ma necessita di una cottura senza coperchio perché contiene sostanze termolabili che vengo- no eliminate con il calore. In generale, sarebbe sempre un’ottima regola cucinare funghi senza coperchio”. Da maggio spuntano anche le russule (Russola virescens e cyanoxantha) che crescono preva- lentemente nel sottobosco; da scartare quelle dal cattivo odore, come di candeggina o man-

11 Boletus Agaricus Edulis campestre

Leccinum Agaricus scabrum xanthoderma

dorla amara, quelle annerite e dalla carne piccante. Facilmente rintracciabili anche i funghi prataioli (Aga- E’ però con l’estate che inizia la vera raccolta: i por- ricus campestre) che crescono sia in zona a preva- cini (Boletus Edulis) sicuramente, in particolare nella lenza di aghifoglie che di latifoglie; si distinguono da zona di Primaluna, e , ma an- quelli tossici, i “falsi prataioli” (Agaricus xanthoder- che betullini (Leccinum scabrum) e i lattari (Lactarius ma), poiché questi ultimi hanno alla base del gam- deterrimus); questi ultimi crescono generalmente nei bo un colore giallo e allo sfregamento odorano di boschi di abete rosso, in Valsassina nella zona di Intro- fenolo e di inchiostro. bio e Cortabbio, e il loro cappello ha una colorazio- Il titolo dei ‘pesi massimi’ tra i funghi della Valsassina è ne arancione e secerne lattice di un analogo colore, vinto dal barbin (Grifola frondosa) che cresce ai piedi arancio, carota, aragosta, salmone. “Da evitare sono di querce, faggi e altri alberi dal legno duro morti o quelle specie di lattario che crescono sotto betulla morenti e che può toccare i 5 chili. “E’ un fungo tipico (Lactarius torminosus) – spiega la dott.sa Brivio - dal della Valsassina, chiamato da tutti “il famoso barbin”, lattice bianco o comunque non arancione, in quanto cresce tutti gli anni sullo stesso albero, per questo chi tossici”. lo raccoglie torna l’anno successivo per coglierlo di

Lactarius Grifola deterrimus frondosa

Lactarius Macrolepiota torminosus procera

12 Cortinarius Amanita Praestans muscaria

Cortinarius Amanita orellanus Phalloides

nuovo. La sua parte centrale è dura e si mangiano scaria, l’appariscente fungo dal cappello rosso e ver- generalmente i petali”. ruche bianche, capace di intossicare chi se ne nutre e Tra i più grandi vi sono anche le mazze di tamburo provocare effetti allucinatori; letale è l’amanita verde (Macrolepiota procera) e il cortinario prestante (Cor- o tignosa verdognola (Amanita Phalloides), dal co- tinarius Praestans), entrambi possono raggiungere lore grigio – verdastro – marrone - giallo oliva - dal anche i 30 centimetri di altezza; come ci spiega gambo bianco, con anello e volva alla base, uno dei l’esperta, questa è l’unica specie commestibile dei funghi più pericolosi presenti in natura: “Contiene due cortinarius, il suo fratello mortale è il Cortinarius orella- tipi di veleni, le amanitine e le falloidine – spiega la nus, dal colore marrone ruggine - mattone: “E’ mor- micologa - ha un tempo di incubazione superiore tale poiché ha un tempo incubazione molto lungo, alle 12 ore e il suo organo bersaglio è il fegato”. fino a 14 giorni, agisce sul rene e si sottovalutano gli Tipico dell’amanita è l’uovo, la volva, che contiene effetti si rischia di andare incontro al decesso”. il fungo alla sua nascita e che risulta visibile anche a Tra i funghi velenosi è d’obbligo citare l’Amanita mu- crescita conclusa. Ne è dotata anche la varietà com-

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Armillaria Cantharellus mellea cibarius

mestibile di ovulo buono – cocc (Amanita Caesarea), (Pleurotus Ostreatus), chiamati anche fungo ostrica più rara, predilige boschi di castagni e querce. per la sua particolare forma; buone anche le vesce Con l’autunno si apre il periodo migliore per la rac- (Lycoperdon perlatum) soprannominate i “peton de colta dei chiodini (Armillaria mellea), funghi parassiti luf” perché quando maturano, se schiacciati, diffon- che crescono in gruppi numerosi ai piedi delle piante dono la polvere biancastra sporale, questi funghi, non che li ospitano. “Conservati crudi in freezer diventano sono edibili se la gleba non è bianca. Decisamente tossici. Importante anche ricordare, prima di consu- ottimi i cosidetti finferli o gallinacci (Cantharellus ciba- marli, di effettuare una prebollitura di almeno 15 mi- rius), dal tipico colore giallo/arancione. nuti e poi scolarli e buttare via l’acqua che non deve Ultimo, non certo per importanza, è il tartufo, an- essere riutilizzata e continuare la cottura” ch’esso presente in Valsassina, in particolare dal ver- Lo stesso vale per il fungo della nebbia (Lepista Nebu- sante che si affaccia al lago. Non è diffusissimo e per laris), così chiamato poiché spunta in tardo autunno. poterlo cogliere bisogna essere muniti dell’apposito Da ottobre spuntano anche i commestibili orecchioni patentino.

Lepista Nebularis

Raccolta Pleurotus tartufi Ostreatus

15 ✓Valsassinaina inin natura FruttiFrutti didi boscobosco inin Valsassina,Valsassina, dovedove trovarlitrovarli (e(e mangiarli!)mangiarli!)

di Caterina Franci

Belli da vedere, buoni da mangiare: i frutti sassina, non è raro imbattersi in more e fragoline di bosco rappresentano da sempre una “golosi- selvatiche. tà” a cui è difficile negarsi. Spetta tuttavia al mirtillo nero selvatico il titolo La stagione è quella giusta ed anche la Valsas- di frutto di bosco per antonomasia in Valsassina: sina regala ai suoi frequentatori queste genuine questa piccola bacca di colore scuro e ricca di prelibatezze. Basta andare nei posti giusti! proprietà antinfiammatorie è molto diffusa nella Mirtilli neri, più rari quelli rossi, more, fragoline di zona dei Piani delle Betulle, in particolar modo bosco e lamponi. Ce n'è per tutti i gusti. Dolci presso l’Alpe di Paglio. Anche i sentieri dell’Alta delizie che rallentano il passo, stoppano l'anda- Valsassina, della Val Varrone e della Val Fraina tura, incrementano le soste, ma regalano piaceri sono costeggiati dagli arbusti di mirtillo, che è impagabili. solito crescere in boschi di larici, abeti e anche Come tante altre zone montane anche la Valsas- castagni. Diversi mirtilleti costeggiano poi la tra- sina è ricca di queste prelibatezze: camminando versata bassa che dal rifugio Riva al Pialleral por- sui sentieri, lungo i fiumi ma anche in zone più ta ai Piani Resinelli, in particolar modo nel tratto “urbanizzate” come la pista ciclabile della Val- che arriva fino alla suggestiva chiesetta di San

Coltivare i frutti di bosco Avere more, lamponi o fragoline di bosco pronti da raccogliere in giardino? Si può fare con alcuni accorgi- menti (ne elenchiamo qualcuno di seguito, per ulteriori e più approfondite informazioni consigliamo di chiedere agli esperti o di leggere un buon libro di giardinaggio). I frutti di bosco richiedono un’esposizione non troppo di- retta al sole, meglio piantarli a ridosso di un muretto o ai confini del giardino, a mezz’ombra. E’ necessario acidifi- care il terreno prima di piantare ribes, mirtilli e lamponi. In genere verificate di poter irrigare le piante regolar- mente, il terreno di crescita non deve essere mai arido. Il periodo di maturazione di questi frutti va da maggio a ottobre, la raccolta può proseguire fino a dicembre.

16 Il mirtillo: proprietà e usi Il frutto di bosco che si trova più comunemente in Valsassina è il mirtillo: più diffuso quello nero (Piani delle Betulle, Monte Muggio, Pialleral, Val Varrone e Val Fraina), meno quello ros- so (Legnone, Pizzo dei Tre Signori). Ricchissimi di antiossidan- ti questi frutti hanno un sapore decisamente acidulo, soprattut- to quello rosso, ma sono spesso utilizzati per produrre gustose marmellate e succhi. I benefici di queste piccole bacche sono davvero tanti: antinfiammatorio, antiossidante, astringente, ri- generante, il mirtillo ha proprietà benefiche anche per la vista e per i capillari delle gambe. Il mirtillo rosso invece è spesso consigliato per i disturbi alle vie urinarie come le cistiti, per la sua potente e tutta naturale azione antinfiammatoria.

Calimero. Sul Monte Legnone e al Pizzo dei vece il ribes e l’uva spina, che vengono più fa- Tre Signori potreste trovare invece la variante cilmente coltivati nelle diverse aziende agricole. rossa del mirtillo, altrettanto apprezzata per Insomma, i frutti di bosco in Valsassina non l’azione antinfiammatoria e antiossidante, ma mancano, basta avere la voglia e la pazienza molto rara da trovare. di mettersi in cammino e cercare. Come sem- Ad altitudini meno elevate si trovano le fra- pre quando si raccolgono prodotti selvatici del goline di bosco, profumatissime e dolci, che bosco serve molta attenzione: non tutti i frutti e per natura crescono nel sottobosco ma anche le bacche che crescono spontaneamente sono lungo le mulattiere, se non proprio vicino ai infatti delle delizie. E’ il caso di alcuni “falsi frutti muri dei giardini e delle case (provate a dare di bosco”, non velenosi ma insapori: per i mirtilli un occhio!). Gli amanti di queste fragole sel- controllate le dimensioni e il colore, se la bacca vatiche possono cercare anche lungo la strada che vedete è piccola e più blu del solito siete di che conduce all’imbocco della Val Biandino, fronte ad un finto mirtillo. Se al contrario la bac- particolarmente ricca di queste piante. ca è più grossa di un normale mirtillo, lucida e Vi piacciono le more? Provate a cercarle lungo nera si tratta di una belladonna, velenosissima i corsi dei fiumi (il Pioverna, uno su tutti) spesso per l’uomo (in particolar modo per i bambini): costeggiati da scomodi roveti, e anche mentre in questo caso è bene imparare a distinguere percorrete la ciclabile di Balisio troverete spes- subito i frutti di bosco da altre bacche che non so questi frutti, difficili da raggiungere, soprat- lo sono, per evitare intossicazioni. tutto nel caso dei rami più alti, ma siamo sicuri Quando raccogliete i frutti, fatelo con attenzio- che la sfida vi regalerà grandi soddisfazioni. ne e non rovinate la piantine, preservatele e ri- Rossi e brillanti, i lamponi – forse i più ricercati servatele, vi ringrazieranno regalandovi anche dagli amanti di questi frutti – si trovano purtrop- l'anno venturo i loro deliziosi frutti! po in minori quantità, ma non c’è da scorag- giarsi: basta spostarsi un po’ più in alto, dove la vegetazione alta termina lasciando spazio agli arbusti. Ricca di lamponi è la zona nei pressi del rifugio Ombrega, in Alta Valsassina, così come quella delle Betulle che va verso la sponda Biandino, ma anche all’Alpe Giumello potre- ste essere fortunati. Qualche pianta la potete trovare lungo la frequentatissima carrozzabile che da Introbio sale a Biandino, meno facile trovare i frutti visto l'assiduo passaggio di golosi. Sembrano non essere particolarmente diffusi in-

17 18 Itinerarii - Outdoor ✓

Canyoning in Valsassina: emozione e adrenalina che non ti aspetti

di Caterina Franci

M uta, caschetto, scarpe aderenti, corde e moschettoni: una strana pratica di alpinismo su- anyoning sul Lario e dintorni bacqueo? No, anche se a ben vedere si potrebbe C parlare di un “altro” tipo di alpinismo, in discesa e Acquaduro, Caldone e Val Monastero con tanto di tuffi. La disciplina sportiva di cui ci sia- sono i percorsi di canyoning pratica- mo interessati è il “torrentismo”, meglio conosciuto bili in Valsassina ma diverse possibili- come canyoning, ovvero la discesa senza l’ausilio di barche o canoe, di strette gole percorse da torrenti. tà sono offerte anche in altre zone del Diffuso in Italia a partire dagli anni ’90 la pratica territorio lariano. La Casa delle Guide del canyoning ha da subito incontrato l’entusiasmo di Introbio organizza uscite anche in degli avventurieri e diverse sono i gruppi e le asso- Val Bodengo e sul ramo comasco del ciazioni che oggi promuovono questo sport estre- Lario, dove sono allestiti diversi percorsi mo. I percorsi sono allestiti con soste esattamente come accade per le vie di arrampicata, anche se di canyoning. Per informazioni visitare la progressione dei ‘torrentisti’ (come vengono chia- il sito della Casa delle Guide www.ca- mati) avviene in discesa, sempre legati a corde di sadelleguide.it sicurezza. Anche in Valsassina alcuni “spericolati” hanno co- minciato a sondare le vallate di casa alla ricerca Foto della Val Boazzo 19 Canyoning in Val Boazzo

Attrezzatura e i costi In caso vogliate provare il brivido del canyoning state tranquilli, tutto l’oc- corrente (dalla muta alle calzature al caschetto alle corde) vi sarà fornito dalle guide. Il costo di un’uscita è di 60 euro a persona (per il torrente Acquaduro, mentre per itinerari più difficili si può arrivare ai 70 euro) e comprende il noleggio del materiale, l’assistenza delle guide e l’assicurazione. Escluso il trasporto al luogo di ritrovo.

di possibili percorsi per praticare il canyoning: si tratta delle guide alpine Fabio Lenti e Marco Del- la Santa, che tra la fine degli anni ’90 e i primi duemila hanno individuato, percorso ed attrez- zato alcuni percorsi oggi paradiso degli amanti del canyoning. Escludendo gli itinerari famosi aldilà del lago (tra Porlezza e ), i percorsi più belli che si possono praticare in Valsassina sono quelli allestiti presso il torrente Acquaduro (sotto il rifugio Buz- zoni a Introbio, località Pezza) e Caldone (il più noto probabilmente); da ricordare anche la Val Monastero, che dai Piani Resinelli scende verso e un altro itinerario che da Esino va al (). A consigliarceli è la guida Fabio Lenti che dal 2005, insieme alla Casa delle Guide di Introbio, organizza uscite di canyoning per gruppi, met- tendo a disposizione tutto il materiale necessario (30 i kit in dotazione). Come ci ha spiegato: “Per il canyoning non esistono particolari limiti, serve voglia di avventura, e ovviamente non ave- re paura dell’acqua o delle altezze, i tuffi sono spesso necessari per superare gli ostacoli! Il pe- riodo migliore? Quello estivo naturalmente, da Torrente Acquaduro maggio a settembre, che è quando organizzia- mo le uscite”. L’età minima per partecipare alle gite della Casa delle Guide è fissata a 8 anni, Per informazioni e prenotazioni contattare la per motivi di sicurezza. Nessuna grossa controin- Casa delle Guide di Introbio dicazione per i più anziani: “Certo devono stare bene e camminare ma se se la sentono, godono tel. 3356049823 E-mail: [email protected] di buona salute e vogliono provare un’avventura oppure il referente Fabio Lenti - E-mail: [email protected] diversa il canyoning fa per loro!”.

20 Ecco un breve riassunto dei percorsi di canyoning più noti della Valsassina: Caldone (attrezzato nel 2001): probabilmente il torrente più noto, pre- vede un percorso di 3 ore da al rione lecchese di Bonacina. È il più tecnico di quelli presenti in Valsassina e pertanto va affrontato con la giusta dose di attenzione ed esperienza. Recentemente è stato riattrezzato dal Soccorso Alpino con delle vie d’uscita. Acquaduro (attrezzato nel 2002): spettacolare e più facile percorso che da parte da Introbio (loc. Pezza). Lunghe le tempistiche di per- correnza: cinque ore totali (solo la seconda parte ne richiede due e mezza) di discesa con tuffi alti e una cascata di 50 m da superare. Val Monastero: percorso più corto e meno “ludico”, pochi i tuffi e più Torrente Acquaduro calate di corda.

Fiume Caldone Torrente Acquaduro

21 ✓Itinerarii - Outdoor

Sasso di Introbio, piccolo grande mondo dell’arrampicata sportiva

di Caterina Franci

22 Primi “assaggi” Risalgono probabilmente agli anni ’60 i primi tentativi di sca- lata sulla roccia delle Placche di Introbio da parte di alpinisti lec- chesi. Obiettivo è la parete del Sasso, su cui viene aperto il Die- dro che diventerà poi “La Con- dor” e un breve tiro con chiodi a pressione. Negli anni ’70 l’area diventa la palestra di Don Ago- stino e dei suoi ragazzi che apri- ranno le vie tutt’oggi frequentate tra la Pala del Condor e il Sasso di Introbio.

Una panoramica

Introbio, poco dopo il Ponte del- Diverse sono le falesie che compongono l’area denominata la Chiusa sul torrente Pioverna, gli “Sasso di Introbio” (o Chiusa della Valsassina). Ne si trac- amanti dell’arrampicata sportiva ciano brevemente le caratteristiche (grazie a Pietro Corti e possono trovare un vero e proprio alle relazioni contenute su LarioClimb, www.larioclimb.pao- paradiso, uno dei tanti a dire il vero lo-sonja.net). Ache la Valsassina e le montagne lecchesi offrono Provenendo dalla stradina a destra dopo il Ponte della Chiu- per praticare questa attività. Segnata da una sto- sa si incontrano in ordine: ria che tra i suoi protagonisti vede un Don - scala- ➨ Sasso di Introbio, la struttura principale: un muro verticale tore, Agostino Butturini, e il gruppo da lui fondato con itinerari tecnici e “di dita”, poco intuitivi, che richie- dei Condor di Lecco, l’area di arrampicata delle dono estrema precisione di piedi (Dormi Martina, Oltre il Placche di Introbio offre un vasto ventaglio di pos- Tramonto e Magico Ciuffetto in testa). Francesca, Paolo VI sibilità, diverse per grado di difficoltà e stile (dalle e il Diedro Condor sono le “classiche”, sul 6b, divertenti placche “appoggiate” ai muri verticali o strapiom- ma unte, a destra qualche tiro strapiombante. banti) e per questo motivo frequentate da un’u- ➨ Pala Condor: proprio dietro al Sasso, molto frequentato tenza altrettanto varia, piccoli-climber compresi. per la presenza di tiri semplici e divertenti. Belle le prime L’area (che comprende il Sasso di Introbio, la vie del Don: la Via dei Draghi e la Nera, oggi in libera Pala Condor, il Muro di Introbio, i Pilastrini, la Gran fino al 6c; molto impegnativi i tiri di Pietro Buzzoni. Placca e, per completezza, la prospicente Rocca ➨ Muro di Introbio: dopo la Pala, salendo verso i Pilastrini. Qui di Baiedo) è stato uno dei primi terreni di prova si trovano itinerari più brevi, ma spesso molto “intensi”. per un gruppo alpinistico tutto particolare, quello ➨ I Pilastrini, le strutture più “lontane”, 5 minuti di avvicinamen- dei Condor, nato nel 1975 per iniziativa di Don to. Buchi e lame rendono questi itinerari molto piacevoli. Agostino, sacerdote ed educatore del Collegio ➨ Gran Placca: l’ultimo settore, dove è situata la Casa delle Arcivescovile Alessandro Volta di Lecco che da Guide, percorso da itinerari in aderenza ed equilibrio, un metà anni ’70 aveva promosso l’arrampicata tempo molto psicologici, oggi completamente riattrezzati. come strumento di crescita ed educazione per Una sezione della parete è stata allestita con prese artificiali. gli adolescenti. E’ proprio sulle pareti (apparente- ➨ Rocca di Baiedo: la struttura, di fronte al Sasso, oltre il Pio- mente) lisce e di poche decine di metri del Sas- verna, ospita diversi itinerari di più lunghezze di corda, so di Introbio che il Don insegna ai suoi giovani molto apprezzati per la bellezza della roccia (si scala scalatori come muoversi sulla roccia, aprendo le su strisce di calcare particolarmente eroso, fiancheggiate vie sempre dal basso. Quelle vie, tracciate da un e intervallate dalla vegetazione) e le difficoltà tecniche sacerdote con l’amore per la montagna e da un contenute.

23 gruppo di ragazzi, sono tutt’oggi tra gli itine- che nel 1979/1980 attrezzò sul Sasso di Intro- rari più frequentati della Valsassina, complice bio, calandosi dall’alto sulle “soste” del Don, i anche l’avvicinamento comodo (la falesia si primi, tecnicissimi, tiri a spit del lecchese: Oltre raggiunge in automobile): come non ricordare il Tramonto (20m, 6b+) e Incubo Motopsichico, la Direttissima Don (grado di difficoltà 5c, ovve- poi Dormi Martina (25m, 7a+) e Magico Ciuf- ro VI grado), 20 m di placca su svasi, saliti nel fetto (25m, 7c). 1975 da Don Agostino con gli scarponi rigidi e L’area è stata richiodata in due tornate negli un solo chiodo di protezione, oppure al Sasso anni ’90, dapprima da Paolo Vitali (che attrez- la via Francesca (ai tempi V+ e A1, oggi 6a+; zò tiri nuovi) e Mario Giacherio con gli spit-fix, dapprima su una ripida placca a lame e buchi, successivamente dalla Casa delle Gui- ormai unta dalla innumerevoli ripetizioni, e poi de di Lecco, Valsassina e Orobie per lungo una svasatura verticale), aperta sempre conto della Comunità Montana Val- dal Don in occasione della nascita della sua pri- sassina, Valvarrone, Val d’Esino e ma nipotina. Riviera nel 1997/1998, utilizzando Tra gli altri protagonisti della fortuna di questa ancoraggi resinati (nell’ambito del estesa falesia si ricorda anche Marco Ballerini, progetto viene riattrezzato anche

lo Zucco dell’Angelone). Infine Adriano Selva sviluppò alcune novità sul muro strapiombante al limite destro del Sasso, Aldo Rovelli crea una liscissima linea tra Paolo VI e Dormi Martina. Intorno al 2009-2011, Pietro Buzzoni & C. si rivolgono alla Pala Condor arricchendola di in- teressanti itinerari. Complice l’accesso più che comodo e la con- centrazione di molte falesie in un’area ristret- ta (pochi minuti da Introbio, 20 minuti circa di auto da Lecco) la zona del Sasso di Intro- bio rappresenta oggi un vero e proprio polo Villa Serena RESIDENZA INTROBIO (LECCO)

ASA - O.N.L.U.S. Associazione al Servizio degli Anziani

Servizio sanitario Retta giornaliera € 58,50 - Esclusa lavanderia individuale Servizio di riabilitazione motoria 5 per mille, una firma che non costa nulla Servizio di animazione Servizio religioso Cod. Fisc. 04423580150 Servizio alberghiero RESIDENZA VILLA SERENA - INTROBIO (LC) - Via Don Arturo Fumagalli, 5 [email protected] - www.asa-villaserena.it

24 I Condor dell’Outdoor valsassinese, punto di riferimen- Il gruppo alpinistico “Condor di Lec- e non come fine”, insegnamento ap- to per gli amanti dell’arrampicata sportiva, co” nasce nel 1975 sull’onda dell’in- prezzato e messo in pratica dai suoi offrendo ai suoi frequentatori una varietà di tuizione di Don Agostino Butturini che monelli che diedero così vita al grup- itinerari il cui target medio si assesta tra il livel- nel 1974 aveva proposto ai ragazzi po Condor, in onore al rapace preso lo 5 e 6, anche se non mancano numerose delle scuole medie del Collegio A. come simbolo di libertà. Diversa l’at- possibilità decisamente più impegnative Volta di partecipare al corso di alpi- tività alpinistica svolta dal gruppo, nismo “Attilio Piacco” della sezione di non solo in , Medale e zona Maggiori informazioni su questa interessante del C.A.I. Il Don pensava di Introbio-Angelone, ma pure in Val falesia sul sito www.larioclimb.paolo-sonja.net che l’arrampicata fosse infatti un im- Masino, Val di Mello, e sulle Alpi. Per (che si ringrazia per la collaborazione nella portante strumento di educazione e saperne di più si consiglia di leggere stesura dell’articolo) e sulla guida Lario Rock formazione: la sua filosofia era riassu- il lavoro di Pietro Corti “La storia dei Falesie di Versante Sud. mibile in “la montagna come mezzo Condor di Lecco”, 2006.

occhiali lenti a contatto foto

25 ✓Itinerarii - Outdoor RifugioRifugio Rosalba,Rosalba, unauna perlaperla incastonataincastonata tratra lele GrigneGrigne

di Lorenzo Colombo

E' uno dei rifugi più panoramici delle Orobie, una il sentiero dei Morti, decisero di ritornare sue propri tappa obbligata per gli amanti della montagna e passi e bivaccare al Pertusio per una notte. per chi frequenta la Grignetta (Grigna Meridiona- Fu così che il prefabbricato, acquistato dallo stesso le). Stiamo parlando del rifugio Rosalba (m1720), Valsecchi insieme al terreno al Colle del Pertusio, o la Rosalba, per chi ama definirla Capanna, così venne montato e dedicato alla sua figlia primoge- come venne battezzata il 15 luglio del 1906 dal nita: Rosalba. Poi cedette tutto al Cai Milano che, il Cai Milano in occasione della sua inaugurazione. 15 luglio di 110 anni fa, lo inaugurò, alla presenza Fu il milanese Davide Valsecchi ad avere l'idea di dello stesso Valsecchi e della piccola Rosalba giun- realizzare in quel punto una Capanna. Gli venne ta fin lassù sulla spalle di papà Davide accomodata dopo una notte passata all'addiaccio proprio sul in un gerlo. Colle del Pertusio, nell'ottobre del 1905, di ritor- Con gli anni il rifugio venne ampliato e risistema- no dalla Cresta Segantini, dopo una discesa durata to. Poi, dopo la Seconda Guerra Mondiale, venne ben 18 ore e compiuta insieme a Mario Tedeschi sostituito da una costruzione in muratura (quella at- (al quale venne dedicato il rifugio in Pialeral nel tuale) posta a pochi metri dal vecchio prefabbrica- 1908, demolito da una slavina il 31 gennaio 1986) to ed inaugurato nel 1955. Nasceva così il rifugio e alla guida Bortolo Sertori. I tre giunsero a Pertusio Rosalba che oggi conoscono tutti e caratterizzato alle 21, quando ormai il buoi era calato e dopo un dal suo inconfondibile color rosa. tentativo fallito di ritrovare la via di casa imboccano Dal Colle del Pertusio il rifugio gode di una visuale

26 Lungo il sentiero delle Foppe, dominato sullo sfondo dal Torrione CInquantenario sulla sinistra.

27 Al centro la Torre Cecilia, defilato sulla destra il Torrione del Cinquantenario

unica e meravigliosa, incastonato sulle pendici del- montese dell'Arco Alpino. la Grigna, alle sue spalle si possono ammirare la Tanti sentieri che raggiungono il rifugio Rosalba, il cima del Grignone (Grigna Settentrionale), il Sasso più frequentato è quello delle Foppe (segnavia nu- Cavallo e il Sasso dei Carbonai mentre di rimpetto mero 9) che dai Resinelli conduce a destinazione in sembra quasi di toccare con mano il Torrione del circa 2 ore di strada e 550 metri di dislivello. Lungo Cinquantenario. Si apre invece l'orizzonte a sud, con questo sentiero si trova la deviazione per il sentiero lo sguardo che spazia dal Lago di Lecco, ai laghi dei Morti che sale più in verticale mettendo a dura della Brianza e oltre, tant'è che nelle giornate ter- prova fiato e gambe degli escursionisti (1.45 ore e se è possibile ammirare il settore valdostano e pie- 550 dislivello).

In corda doppia scendendo dalla Torre Cecilia e sullo sfondo la Rosalba.

Sotto, la celebre scaletta del Caminetto Pagani lungo il sentiero della Direttissima

28 Rifugio Rosalba Gestore: Mauro Cariboni Telefono: 0341 202383 Posti Letto: 46 Posti Pranzo: 38

Tra i sentieri più conosciuti e più suggestivi c'è quello attrez- ma, lungo il sentiero 12 che parte da Rongio (3.30 ore e zato dalla Direttissima, così chiamato perché è la strada più 1330 metri di dislivello) e lungo il sentiero (12) che sale da breve che unisce il Rosalba con il Rifugio Carlo Porta. Sen- Maggiana (3.30 ore per 1390 metri di dislivello). tiero quest'ultimo adatto che richiede un certo grado di pre- Una meta splendida, un rifugio che non può mancare parazione con alcuni tratti attrezzati e passaggi esposti, per nell'elenco delle mete di ogni escursionista e amante della i meno esperti meglio avere nello zaino un imbrago e un montagna, ma anche un eccezionale punto di appoggio set da ferrata. per tutti gli scalatori attratti dal fascino della Grignetta carat- Ma al Rosalba si può salire anche da Mandello, con due terizzata dalle sua guglie e dai suoi pinnacoli che la rendo- camminate decisamente più lunghe e impegnative, la pri- no semplicemente unica.

29 ✓Lavoro tra valle e lago Agriturismi in valle: la genuinità a chilometro zero

di Andrea Brivio

Lo scriviamo con un pizzico di orgoglio, scendo la zona abbiamo deciso di veni- nel 1997, dopo il pensionamento di la nascita di uno dei primissimi agritu- re a vederla e, oltre a conoscere i Butti mio padre, con la decisione di aprire rismi in Valsassina è merito anche di di cui siamo diventati amici, abbiamo l’azienda agricola in questo rustico, uti- questo storico giornale: è proprio leg- comprato un rustico da ristrutturare”. lizzato fino a quel momento come una gendo il Pioverna che Francesca Comi, Ai tempi, nessuno dei Comi immagina- seconda casa”. originaria di Garbagnate Milanese, si è va che in breve tempo sarebbero diven- Dall’agricoltura alla ristorazione il passo innamorata di Vendrogno e ha deciso tati una famiglia di imprenditori agricoli: è stato breve e nel 2001 è stato inau- di avviare in paese la sua azienda agri- “Mia madre Aurora lavorava come di- gurato l’agriturismo. Lì, in cima alla fra- cola, il Bon Prà. pendente dell’Asl, mio padre Battista zione di Noceno, con una bellissima “Sono passati ormai quarant’anni da era bancario con una grande passione veduta sulle montagne circostanti, Fran- quando la mia famiglia decise di ac- per la montagna. Io nel frattempo mi cesca accoglie i propri ospiti, soprattutto quistare una casa vacanze a Premana, ero diplomata in agraria e poi laureata lecchesi e milanesi ma anche turisti stra- ci trascorrevamo le estati – racconta in scienze del benessere animale, quin- nieri, tedeschi e americani in vacanza Francesca - E’ stato però leggendo un di per me la strada era tracciata. Tutti sul lago, e valsassinesi. articolo del vostro giornale, ormai più di però sentivamo la necessità di cambia- “La nostra è una cucina naturale, sem- vent’anni fa, che ci siamo interessati di re la nostra vita, allontanarci dallo stress plice e casalinga. Serviamo in tavola Vendrogno e di Piero Butti che qui pro- della città, ma l’idea di trasferirci in Val- quello che coltiviamo, dalle verdure duceva formaggio di capra. Non cono- sassina è maturata qualche anno dopo, dell’orto, alle torte preparate con la

Al centro, Francesca Comi, con mamma Aurora e papà Battista

30 frutta fresca, mirtilli, fragole, more; alle- spiega Francesca - Oggi i bambini han- viamo anche bovini, conigli, abbiamo no perso quel contatto con la natura che dei cavalli ma non li macelliamo, fanno le nostre generazioni sentivano di più. E’ ormai parte della famiglia – sorride – il la stessa scuola che ci chiede di colmare piatto vincente? Il riso di mirtilli e porcini, questo vuoto. Li coinvolgiamo in diversi un’invenzione di mio padre che è molto laboratori, dalla raccolta dei frutti alla tra- apprezzato dai nostri clienti”. sformazione in confettura, facciamo ve- Il Bon Prà non è meta solamente di dere loro come fare il formaggio. Credo pranzi e cene, ma anche di visite istrut- sia importante anche superare le vecchie tive per i bimbi delle scuole: “Abbiamo concezioni del contadino ignorante, oggi aderito al progetto di Fattoria Didattica chi si dedica all’agricoltura è un imprendi- che ci è stato proposto dalla Coldiretti – tore, con competenza e preparazione”.

PANE CON LIEVITO MADRE

31 Negli anni del loro esordio, i Comi non erano gli unici a sognare di aprire un agri- turismo in valle; ad un paio di chilometri di distanza, li ha anticipati una coppia di insegnanti, anch’essi originari del mila- nese, sposati e genitori di tre figli: si tratta di Fabrizio e la moglie Grazia, fondatori nel 1998 del Gulliver, il primo agriturismo della Valsassina. “Conoscevamo i valsassinesi perché mol- ti lavoravano in fabbrica con mio padre, alla Falck di Sesto San Giovanni – racconta Fabrizio - stufi dell’aria di Milano abbiamo prima cercato una baita dalle parti di In- dovero, poi nel 1981 abbiamo acquistato questo posto, a Vendrogno. In quegli anni non c’era neppure la strada e il rustico era raggiungile attraverso la vecchia mulat- tiera. Abbiamo acquistato arnie, maiali e una capra, è bastato poco nel trasformare la passione in un lavoro”. Oggi al Gulliver vivono una quindicina di capre, una decina di pecore e maiali. L’agriturismo dispone di un macello per la produzione di carne, di orti per la col- tivazione di verdura. “Il latte munto alla mattina viene trasformato in formaggio e servito in tavola lo stesso giorno. Il va- lore dell’agriturismo è proprio questo – ci dice – è l’autenticità del prodotto, a chilo- metro zero, fresco e fatto in casa. I nostri sono piatti semplici, la nostra specialità è la carne alla brace. Vengono clienti dal milanese e i lecchesi, sanno di trovare un ambiente familiare che mette tutti a pro- prio agio”.

32 La vita in agriturismo non è però solo aria pu- lita e prelibatezze culinarie, è fatta anche di fatica e sacrifici: “Badare agli animali è sicuramente appassionante ma ti impegna 365 giorni all’anno”. Per questo Fabrizio e Grazia, si sono divisi i ruoli: “Mia moglie si occupa della cucina e della preparazione dei dolci. Io penso alle bestie, alla mungitu- ra e alla macellazione, all’orto e alla produ- zione di confettura. E’ un lavoro duro seppur appagante e chissà, un domani potremmo Fabrizio Rovati e anche decidere di cambiare vita e provare la moglie Grazia una nuova avventura”.

Gli agriturismi ✓ alsassinesi convenzionati con Coldiretti:

AGRITURISMO BRUNINO DI DE GASPERI CARLO COMUNE DI PASTURO Tel. 380 2957590 CASCINA COLDOGNETTA DI DOSSI ELIANA COMUNE DI BARZIO Tel. 339.6042786 AGRITURISMO LA POSSA COMUNE DI BARZIO T. 3484909840/3484909834 AGRITURISMO LE TRE CASINE DI BINDA ISABELLA COMUNE DI PRIMALUNA Tel. 0341 979920 STELLA ALPINA DI PLATI BARBARA COMUNE DI Tel. 333 3233301 AGRITURISMO COSTA DEL PALIO COMUNE DI MORTERONE Tel. 347 9789714 PIAN DELLE FONTANE AZ. AGRICOLA COMUNE DI Tel. 0341 590236 PRATO DELLA CHIESA COMUNE DI BALLABIO Tel. 0341 530637 AGRITURISMO ORTANELLA COMUNE DI ESINO LARIO Tel. 0341 860111 AGRITURISMO LA ZIA BERTA COMUNE DI ESINO LARIO Tel. 366 5207056 AZ. AGRITURISTICA OL TUSIT SA COMUNE DI T. 3334365617- 3461793486 AZ. AGR. BONPRA’ DI COMI FRANCESCA AURORA COMUNE DI VENDROGNO Tel. 0341 870122 AGRITURISMO LA FORNAS COMUE DI PASTURO Tel. 0341 997899

33 ✓Lavoro tra valle e lago

Dalla passione di pochi nasce una bontà per tutti: il miele della ✓ alsassina!

di Andrea Brivio

Genuino, energetico, antisettico, gustoso e naturale: il miele è oro per la nostra salute e lo sanno bene gli apicoltori della Valsassina dove produrre il prezioso alimento è una tradizione centenaria. Una passione trasmessa come un’eredità di genera- zione in generazione, è stato così per i Muttoni di Tace- no: Natale, detto Guerrino, già nelle prime decadi del ‘900 si è dedicato alla cura delle api, più per curiosi- esempio di come dovrebbe essere anche la nostra tà che per trarne un vantaggio economico, riuscendo società. Ogni ape assume un ruolo diverso in base alla a trasferire questo suo entusiasmo al figlio Melchior- fasi della sua crescita, da spazzine diventa nutrice e si re, detto Marco, e quest’ultimo al figlio Sergio, oggi occupa delle larve, poi produce la cera, cambiando 70enne, conosciuto da tutti come Fulvio, che sta pro- nuovamente metabolismo e trasformandosi in guar- seguendo sulla strada già tracciata dai suoi antenati. diana, raccoglitrice ed infine magazziniera, quando, “Ricordo che da giovanissimo andavo a prendere il vecchia ed esperta, immagazzina il miele. Tutto que- miele con il cesto del latte – racconta Fulvio –avevo sto in circa 40 giorni, dopodiché il suo ciclo vitale fi- già simpatia per gli animali ed è stato un attimo farmi nisce, ma non all’interno dell’alveare, fuori, per non contagiare. Devo questa passione alla mia famiglia causare problemi alle altre. Chi non è utile viene cac- e al signor Soggetti di , il più anziano degli ciato, succede ai maschi che vengono tenuti in vita nel apicoltori della valle, un vero maestro per tutti. Negli periodo della bella stagione per fecondare la regina, anni 70 ho iniziato ad affiancare mio padre, aveva- d’inverno sono costretti a lasciare l’alveare per evitare mo una quindicina di cassette, ne ho vendute sette che esauriscano il nettare raccolto dalle femmine”. per acquistare l’attrezzatura, così è iniziata la mia La tipologia di miele immagazzinato dalle api varia in esperienza con le api”. base al periodo: si inizia a metà aprile con il tarassa- Un passatempo che per Fulvio si è trasformato in un’at- co, a maggio l’acacia, poi il castagno, il tiglio e infine tività lavorativa appena pensionato, dopo quasi 40 il millefiori. anni di lavoro alla Telecom. Oggi ha un’ottantina di Ogni arnia contiene una regina, le fa compagnia uno arnie e produce diverse varietà di miele, papa reale, sciame composto da un numero che varia dai 60 ai propoli, polline e lo speciale “Tirati-sù”, un concentrato 90 mila “sudditi”, un’enorme famiglia di cui Muttoni di energie naturali. conosce ogni segreto. Lo dobbiamo però salutare e Gli occhi di Fulvio si illuminano quando ci spiega la vita spostarci di qualche chilometro, nella frazione Vegno nell’alveare, affascinante quanto poco conosciuta ai di , per conoscere una storia altret- più: “Quello delle api è un mondo perfetto, sono un tanto antica, quella del miele della famiglia Galluzzi.

34 Muttoni Fulvio

Una storia iniziata a cavallo tra l’800 e il secolo successi- della zona. Ora che sono in pensione ho più tempo per vo: “Già il mio bisnonno, Luigi Cerboni produceva miele dedicarmici”. – ci spiega Camillo Galluzzi, apicoltore hobbista – poi il “Le api – ci dice - hanno tanto da insegnarci, si sacrifi- nonno Camillo Zuccalli e infine mio padre, Vittorio. Dal cano per la famiglia e quando l’alveare è in pericolo si 1983 ho cominciato a dargli una mano, due anni dopo avventano sulla minaccia, morendo dopo aver inferto la è venuto a mancare e da allora mi sono occupato per- puntura. Ogni loro azione è per il bene del gruppo il cui solamente delle api, nel tempo che mi restava al rientro capo, la regina, si limita a produrre le uova, ben 2400 dal lavoro. Ero operaio metalmeccanico in un’azienda al giorno. Sono le operaie a decidere se far crescere un

35 Galluzzi Camillo loro simile o una nuova regina, quando quella re- gnante è diventata troppo vecchia, somministrando Vendrogno, circa sette anni fa e possiede una no- la pappa reale alla larva”. vantina di arnie. Come la vecchia regina abbandona l’arnia alla na- Anche lui ha appreso questa passione dal padre: scita della nuova per fondare un nuovo sciame, “Qui a Vendrogno avevamo la nostra seconda casa anche in Valsassina stanno spuntando nuove fami- e una decina di cassette per le api. Da tempo aspi- glie di apicoltori, giunte da fuori valle: il giovane ravamo a trasferirci definitivamente e lo abbiamo Samuele Vismara, classe 1982, arriva da Saronno ed fatto nel 2006; mia madre, insegnante, è riuscita ad è diventato in breve uno dei produttori principali di ottenere una cattedra alla scuola media di Oggiono miele. Ha fondato l’azienda agricola Cà Martino a ed io, dopo un anno come impiegato, ho insegui-

36 to il sogno nel cassetto ed ho avviato l’azienda agricola”. Chissà se anche lui, un giorno, trasferirà questa passione ai propri figli, così come già stanno facendo Fulvio Muttoni e Camillo Galluzzi, spe- rando che non si avveri la funesta profezia di Einstein sull’estinzione di questo prezioso inset- to: “Se dovesse davvero succedere non sareb- be certo per i cambiamenti climatici – ci spiega Muttoni – le api sanno adattarsi ad ogni clima, quando fa troppo freddo si stringono nell’arnia e fanno vibrare i muscoli per produrre calore. Il vero pericolo sono i pesticidi usati in agricoltura che le disorientano e non le fanno ritrovare la strada verso casa”. Galluzzi ha la soluzione al problema: “Date una mano agli apicoltori, parlo ai politici. Se non ci estingueremo noi , state pur certi che anche le api non spariranno”.

Samuele Vismara

37 ✓ Arte / Cultura

Attraverso gli alpeggi premanesi:

Alpeggio “Past” e tradizioni Premaniga tra passato e futuro

di Caterina Franci

Foto archivio PRO LOCO PREMANA

Sono “sparsi” intorno al territorio di Premana a la vita che qui si conduceva ci sono state raccon- un’altitudine compresa tra i 1200 e i 1700 metri tate da alcuni membri di queste famiglie: tra di e, anche se col passare del tempo il loro utiliz- loro c’è stato chi, come la signora Clelia, 89 anni, zo è inevitabilmente cambiato, continuano a in- negli alpeggi (Fraina il suo) ha vissuto lavorando carnare un insieme di tradizioni e di valori tipici ai tempi delle grandi monticazioni, e chi, come i di quest’area al confine tra Alta Valsassina e Val suoi figli e altri premanesi, la vita nei “mont” l’ha Varrone: stiamo parlando dei dodici alpeggi, o vista con gli occhi di un bambino che giocava nei “mont” come vengono anche chiamati in pre- prati e, la sera, faceva disperare i genitori nascon- manese, oggi abitati nel periodo estivo dalle dendosi nelle stalle piene di fieno o nella cascina famiglie proprietarie. Forni, Casarsa, Vegessa, dove si teneva il formaggio appena prodotto. Barconcelli, Chiarino, Piancalada, Premaniga, So- Un tempo, come spiegato, negli alpeggi si veni- lino, Deleguaccio, Rasga, Caprecolo, Fraina i loro va verso la fine di maggio, in concomitanza con nomi, ben noti anche agli skyrunner che l’ultima la monticazione ovvero il momento della transu- domenica di luglio si sfidano nel ”Giir di Mont”, manza in cui le bestie del proprio pascolo veni- nota gara di corsa in montagna che si svolge pro- vano portate in montagna dalla pianura per tra- prio tra gli alpeggi premanesi. scorrere la stagione estiva. Ogni famiglia aveva La storia e le caratteristiche di questi alpeggi e del- il proprio alpeggio: a onor del vero, le cascine

38 Forni e Casarsa

Past e canti

I momenti del “past” sono due: quello della mine- stra, e quello dei canti, tradizione di cui i prema- nesi sono molto orgogliosi. Dopo aver mangiato, tutti i presenti, anziani e giovani, si uniscono in un’esibizione canora che spesso dura tutta la notte, complice il vino che di solito non manca mai e aiuta anche i più timorosi a lanciarsi nel canto. Un’esperienza che si consiglia di fare almeno una volta nella vita!

Barconcelli erano di proprietà familiare mentre il pascolo era di proprietà comunale, tant’è che in base al nume- ro di animali portati in alpeggio bisognava pagare al comune un affitto. “Fino a una trentina di anni fa – ha detto Caterina Gianola, presidente dell’asso- ciazione Amici del Museo Etnografico di Premana e appartenente all’alpeggio Barconcelli – l’affitto pagato al comune per l’alpeggio era un’entrata notevole, poi naturalmente le cose sono cambia- te. Oggi le cascine sono tutte ristrutturate e i pasco- li sono prati praticamente abbandonati, le bestie sono diminuite”. Nonostante l’ambiente bucolico, tra i diversi al- peggi non mancavano diatribe, spesso dovute a “el List”, ovvero la lista dei regolamenti tutt’altro che flessibili che gestivano la vita e il lavoro dei “mont”: ogni alpeggio aveva dei confini ben defi- niti, invalicabili e il numero di bestie da portare era Sopra Chiarino e sotto Deleguaggio limitato ogni anno. Se, ad esempio, una mucca o un’altra bestia sconfinava da un alpeggio all’altro, il proprietario “invaso” poteva tenersi l’animale e tutto quello che ne derivava (latte, formaggi, car- ne). Come spiegato i regolamenti degli alpeggi si utilizzano tutt’oggi, pur con meno rigore. Dal tentativo di sedare queste comuni diatribe tra alpeggi nasce una tradizione ancora oggi irrinun- ciabile per ogni premanese, quella del “Past”: in pratica si trattava (ancora oggi è così) di una man- giata comunitaria tra i proprietari degli alpeggi con la quale si metteva fine al litigio. Ribattezzata “Past” questa mangiata venne così riproposta di estate in estate nei vari alpeggi, giungendo inva- riata fino ad oggi: certo alcune modifiche al menù

39 sono state necessarie ma l’essenza del “past” pre- Di seguito l’elenco dei past di Premana: manese, quel misto di convivialità, condivisione e Primi Giugno Past Coro Nives, itinerante di anno in anno allegria volto a superare i dissidi e le difficoltà, è 3° Sabato di Luglio Alpe Vegessa, Past degli Alpini rimasta la stessa. 5 Agosto Risot Alpe Premaniga Ogni estate così negli alpeggi i premanesi si ri- uniscono per la consueta “minestra”, il bollito e, 6 Agosto Alpe Forno sopra soprattutto, i canti tradizionali, a cui partecipano 8 Agosto Alpe Barconcelli tutti i presenti nessuno escluso. 10 Agosto Alpe Deleguaccio Come spiegato il piatto forte del “past” non è la 11 Agosto Alpe Forno Sotto carne bensì la minestra, cucinata direttamente 12 Agosto Alpe Caprecolo e festeggiamenti Monte Rotondo nelle cascine, nei pentoloni di rame dove veniva 14 Agosto Alpe Rasga cotto il latte. Gli ingredienti della minestra sono a 15 Agosto Alpe Vegessa dire il vero molto semplici: brodo di carne, riso e 17 Agosto Alpe Chiarino verdure. La carne, (oggi di manzo, un tempo di 18 Agosto Alpe Fraina pecora uccisa in alpeggio) viene comprata dal macellaio che prepara le “part”, corrispondenti a 20 Agosto Alpe Premaniga 5 etti di peso (una part basta per 5/6 persone): 18 Settembre Past dell'Asilo a Premana nel piazzale dell'asilo per ogni part si calcolano 3 litri di minestra. Oggi la tradizione del past si è aperta notevolmente e, di conseguenza, adeguata ai nuovi tempi: “Una volta – ha detto Caterina Gianola – il past veniva fatto solo dai proprietari del “mont”, oggi è esteso a tutti i partenti, gli amici, anche provenienti da fuori. Ad un past possono partecipare anche 600- 700 persone! Motivo per cui la ricetta originaria, che prevedeva un risotto più che una minestra di riso, non è più utilizzata perché impossibile cuci- nare un risotto per così tante persone”. Nonostante gli inevitabili cambiamenti, le tra- dizioni legate ai “Mont” premanesi rimangono molto forti tra gli abitanti del paese, la cui ap- partenenza all’alpeggio è sentitissima, come ci hanno confermato, salutandoci, gli Amici del Mu- seo: “Prume ca’ Promaan – ha detto convinta la signora Clelia – sont de Fraine!” (Prima di essere di Premana sono di Fraina!)

40 Alpeggi di serie A e alpeggi di serie B La vita negli alpeggi La quotidianità negli alpeggi era gestita Una distinzione per anni in voga tra i “Mont” premanesi era quella da due capi alpe e da un consiglio, quasi che divideva gli alpeggi in due categorie, A e B (un po’ come prima e si trattasse di un vero e proprio comune seconda classe). Naturalmente gli alpeggi di serie A erano più grandi e da amministrare. I capi alpe erano due: per questo motivo pagavano al comune un affitto maggiore. Gli alpeggi il capo “supremo” che gestiva la parte di serie B erano più piccoli e spesso dovevano fare i conti con mancan- economica del lavoro e il capo “de la ze importanti, ad esempio di acqua, di legna o addirittura di pascolo. merde”, così chiamato in virtù del fatto che il suo compito era quello di decidere dove depositare lo sterco degli animali per concimare il pascolo. Un lavoro non certo facile e monotono ma fatto con precisione quasi scientifica per evitare il deterioramento dell’erba o l’insorgere di altre difficoltà, comuni soprattutto in tem- pi miseri come quelli di guerra. D’altron- de dal lavoro degli alpeggi dipendeva la sopravvivenza della comunità: per spe- rare in una buona stagione il 13 giugno, giorno di Sant’Antonio, il parroco faceva il giro degli alpeggi per benedire le be- stie e le baite come buon auspicio. Oggi la struttura “amministrativa” degli alpeggi resiste seppur meno rigida: re- sta il consiglio, formato dai membri della famiglia proprietaria delle baite, e un capo alpe. Cambiati i tempi, anche la vita negli alpeggi oggi è ben diversa. Se un tempo negli alpeggi si faceva il “com- panatico”, oggi le baite sono utilizzate per trascorrere le vacanze estive o dei weekend lunghi in compagnia.

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Zucchero, uova, farina e burro, ingredienti semplici per una ricetta antica, risalente addirittura a prima del 1600, che da Barzio si è diffusa in tutta la valle e giù verso il lecchese: il caviadino è una vera leccornia, giun- ta a noi grazie ai pasticceri valsassinesi che hanno sapu- to preservare questa tipicità culinaria, mantenendo la lavorazione esclusivamente manuale di questo dolce. Da 70 anni il forno dei Valsecchi scalda la tradizione e oggi il caviadino resta una delle specialità della loro pasticceria di famiglia a Introbio: Santa Marta, senza dubbio una dolcissima tappa per chi si trovi a passa- re dalla Valsassina; basta assaggiare uno dei loro ca- viadini, sorseggiando un buon cappuccino la mattina o accompagnandolo con un buon vino da dessert per rendersi conto di essere nel posto giusto. Una storia, quella della pasticceria Valsecchi, iniziata con Bernardino, il capofamiglia, che nel 1946 ha aper- to il suo primo laboratorio in centro paese, vicino alla torre medioevale. “I miei genitori erano panettieri e gestivano un negozio di alimentari– ricorda Valsecchi, per tutti Dino – amavano il loro lavoro”. Un amore che Dino ha saputo cogliere scegliendo di percorrere una strada simile a quella dei suoi genitori, facendo esperienza come stagista all’allora Alemagna, la celebre industria dolciaria di Milano, e continuando successivamente a lavorare nel settore. “A volte non ve- nivo nemmeno pagato, lo facevo per imparare il me- stiere. Erano anni di sacrifici – racconta con commozione - ho investito tanto, con onestà, ambizione e allo stesso tempo restando coi piedi per terra. Forse proprio per questo ho avuto molte soddisfazioni dalla vita”. Tra queste sicuramente quella di passare il testimone alle figlie Roberta e Paola che fin da piccole, insieme alla sorella Monica, diventata poi insegnante, lo hanno aiutato nelle fatiche quotidiane, apprendendo da lui i segreti del buon pasticcere. Erano ancora piccine quan- do, nel giugno del 1976, Dino ha deciso di acquistare il locale affacciato alla provinciale che sarebbe diventata la Pasticceria Valsecchi. L’immobile è lo stesso di allora, si è allargato per fare spazio anche alla caffetteria ed è stato reso moderno nei suoi interni, il nome è cambiato ed oggi l’insegna riporta lo stesso marchio del locale che le sue ragazze hanno aperto nel 1998 a Lecco, in via Mascari. Sono loro infatti, Roberta e Paola, a condurre l’attività di famiglia dopo il pensionamento del padre, avve- nuto circa tre anni fa. Possono contare sull’esperienza dello stesso Dino, che ancora bazzica quotidianamente in pasticceria, e di mamma Giuseppina, da sempre al

44 fianco del marito. “Il loro esempio è stato fondamen- Monoporzione tale per noi” ci spiega Roberta da dietro il bancone, pere e cioccolato mentre Paola è impegnata in laboratorio insieme ad Andrea Arrigoni, barziese, da vent’anni pasticcere dei Valsecchi, ed Emilia Cavagna, dipendente della pastic- ceria da ben 35 anni. Al burro, alla castagna, al cioccolato, sono diverse le va- rietà di caviadino che la pasticceria introbiese produce, ma sono solo alcune alcune delle specialità tradizionali che si possono gustare da Santa Marta: i Sassetti della Valsassina e il Dolce Grigna, le paste e le brioches dal- le mille farciture si accostano le produzioni originali del locale, come la Torta Tre Signori di mandorle e noci, inventata anni addietro da Dino Valsecchi, così come la linea dedicata ai Promessi Sposi, tra cui la Torta Manzo- niana di noci e miele, le Ciabattine di Lucia, croccanti, classiche o aromatizzate. “La tradizione con qualche novità – prosegue Roberta – vogliamo preservare le produzioni del passato, ag- giungendo nuovi elementi, come il gelato, che realiz- ziamo con prodotti a chilometro zero, mirtilli, lamponi e fragole coltivate qui in Valsassina”. “Lo stesso concetto vale per la pasticceria – ci dice Paola – utilizziamo solo materia prima fresca, assolutamente non pre –lavorata, facciamo tutto da noi, dalla infarina- tura al forno. Utilizziamo un lievito madre che garanti- sce un prodotto genuino e più digeribile”. Il dolce più richiesto? “La meringata con panna e maron glacé ma anche la torta cioccolato e pere, vi assicuria- mo, è qualcosa di imperdibile”.

Sopra, Dino Valsecchi nel suo laboratorio. A fianco le figlie Paola e Roberta

Andrea, Emilia, mamma Giuseppina, Paola e Luisella il team del laboratorio

45 ✓ Valsassinaina con gusto La Toscana in Valsassina, nei ristoranti di Mirco una storia di passione ed amore

di Caterina Franci Dalla Toscana in Valsassina per amore della buona cu- cina: è la storia di Mirco Pasquini, 42 anni, proprietario del- la Taverna Pane&Vino (La Puppola) a , a fianco del centro sportivo comunale. Il ristorante di Mirco da dieci anni porta in Valsassina il meglio della cucina toscana, espressa attraverso piatti lavorati con professionalità, esal- tati dalla qualità degli ingredienti scelti con amore e cura nel pieno rispetto della tradizione. Accanto all’immancabile passione l’ingrediente vincen- te della Taverna Pane&Vino è il suo staff, guidato per la stagione estiva dall’allegro e disponibilissimo Alessandro, “trasferito” direttamente da Roma per aiutare Mirco nella gestione del locale. E sì, perché il determinato ragazzo giunto da Torrita di Siena, oltre alla Taverna di Moggio ha negli anni aperto altri due locali, uno nella vicina Barzio (Il Galletto della Puppola, fiaschetteria e grill) e uno sul lago, a (Ristorante Toscano “La Puppola”). Grazie al sostegno della compagna Katia, anch’essa figlia d’arte della ristorazione, Mirco è riuscito così a portare in Valsassi- na (e ora anche sul Lago di Como) un piccolo pezzo della sua Toscana. Curioso il nome scelto per i suoi locali, “La Puppola”, come ci ha spiegato lui stesso: “La puppola è un uccellino, in ita- liano si chiama upupa, riconoscibile dal particolare ciuffo di piume che ha in testa. Ho scelto questo nome per ri- cordare mio papà in effetti, che aveva un ciuffo di capelli simile a quello della Puppola”. Gusto, tradizione e delicatezza si uniscono in questa sem- plice ricetta consigliata da Mirco: “Un piatto umile e po- vero ma al contempo schietto e ricco di tradizione. La panzanella è facile da preparare ed è un ottimo antipa- sto estivo, utilizzabile anche come primo leggero. Natu- ralmente ne esistono diverse varianti ma io propongo la ricetta delle massaie toscane del territorio da dove pro- vengo, quello di Siena”.

I due chef, Mirco e Katia

46 La Toscana in Valsassina, nei ristoranti di Mirco una storia di passione ed amore

artare Ingredienti: Dopo averlo fatto inzuppare, strizzarlo T artare Pane "sciocco" (senza sale) Toscano con le mani e ridurlo in piccole briciole. di panzanella raffermo possibilmente cotto Mettere il tutto in un’insalatiera, e condir- di panzanella a legna lo con i pomodorini precedentemente fat- Olio extravergine di Oliva ti a cubetti, aggiungendo anellini cipolla Aceto di Vino alla julienne e foglioline spezzate con le Pomodorini rossi ramati mani di basilico fresco (e, se si vuole, ce- Cipolla rossa trioli a piacere). Basilico Mescolare il tutto aggiungendo olio ex- Sale e Pepe travergine, sale e pepe in abbondanza. (Cetrioli a piacere) Lasciare a questo punto il composto in fri- gorifero per poi impiattarlo nel momento Procedimento: del servizio. Prendere il pane raffermo e metterlo in Per un tocco di originalità prendere un ammollo in una bacinella piena di acqua coppapasta e formare così la tartare di fresca. panzanella.

47 ✓Valsassinaina con gusto Lo Chef consiglia

di Caterina Franci

Per gli amanti dei dolci lo chef del Cfpa di Casargo Ciro Vitiello consiglia un dessert fresco e saporito che vede proprio nel suo ingrediente principale le frago- le: “E’ una variante apprezzata del classico tiramisù al caffè, delicata e adatta al periodo estivo. La crema “tiramisù” al mascarpone e fragole è perfetta da presen- tare agli amici al termine di una cena!”. Volete dare un tocco in più a questa semplice ricetta? Usate le fragoline di bosco, molto facili da trovare in questo periodo non solo lungo i sentieri, nel sottobosco, ma spesso anche vicino ai muri dei propri giardini…

Vi aspettiamo del all’ OPEN DAY 27 Novembre!

“Il Centro di Formazione Professionale Alberghiero (CFPA) di Casargo, istituito nel seguire la Qualifica di “Operatore della ristorazione” riconosciuta a livello europeo, alberghiera”, utile anche alla prosecuzione degli studi universitari. 1973, eroga attività formative nel settore alimentare e della ristorazione. con indirizzi in “Preparazione Pasti” (cucina) e “Servizi di sala e bar”. Il convitto è considerato dalla direzione, dai docenti, dai tutor e dagli educatori un Dal 1° settembre 2009 le attività formative sono gestite dall’Azienda Speciale Dal 2014-15 è attivo anche il corso triennale per la Qualifica di “Operatore della valore aggiunto per imparare ad adottare comportamenti fondamentali per la crescita della Provincia di Lecco denominata “A.P.A.F. - Agenzia Provinciale per le Attività trasformazione agroalimentare – Panificazione e Pasticceria”, riconosciuta a livello personale e professionale degli allievi, quali ad esempio autonomia, responsabilità, Formative”. europeo. puntualità, educazione, decoro, rispetto delle regole e degli altri. Obiettivo principale è fornire ai giovani che desiderano intraprendere una professione Il primo anno di corso permette di avere una visione complessiva delle professioni e A.P.A.F. partecipa a numerosi progetti e iniziative comunitarie con importanti part- e a quanti già operano nell’ambito turistico, alberghiero e della ristorazione una nel secondo e terzo ogni studente approfondisce la propria specializzazione realizzan- ners italiani e stranieri su tematiche inerenti i servizi e le figure professionali della formazione di qualità per raggiungere una preparazione adeguata alle reali esigenze do molte attività di pratica professionale. ristorazione, anche nell’intento di offrire l’opportunità di scambi di conoscenze ed delle aziende. Il Quarto anno conclude l’intero percorso di formazione professionale regionale e esperienze ai propri studenti e dipendenti. I corsi sono tutti strutturati in attività teoriche e pratiche e, nel caso delle attività consente il raggiungimento del Diploma Tecnico di istruzione e formazione profes- Per questo il CFP Alberghiero di Casargo organizza numerose iniziative e gemellaggi formative triennali e quadriennali per l’acquisizione della Qualifica e del Diploma sionale riconosciuto a livello europeo di “Tecnico dei servizi di cucina” o di “Tecnico con scuole alberghiere italiane ed europee di primaria importanza con l’obiettivo di tecnico, prevedono anche visite mirate, stage e attività in azienda. dei servizi di sala e bar”. portare gli studenti più meritevoli per profitto e comportamento a effettuare scambi Il Centro di Formazione è a regime convittuale dal lunedì mattina (le lezioni iniziano il Da settembre 2010 è attivo anche il corso annuale (c.d. Quinto anno) sperimentale formativi, esperienze di stage e a partecipare a gare gastronomiche internazionali. lunedì alle ore 10.00) fino al venerdì alle ore 15.00 e può ospitare più di 200 giova- riconosciuto dalla Regione Lombardia e dall’Ufficio Scolastico della Lombardia che Sono ben 28 le scuole attualmente collegate al CFPA e si trovano nei seguenti 16 Paesi: ni studenti di entrambi i sessi, in camere da 2-3-4 posti, quasi tutte con servizi privati. costituisce un’integrazione finalizzata al superamento dell’Esame di Stato per il con- Svizzera; Ungheria; Portogallo; Spagna; Estonia; Lettonia; Francia; Polonia; Inghilter- Il Centro realizza percorsi formativi di durata triennale che portano gli studenti a con- seguimento del Diploma di “Tecnico dei servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità ra; Ucraina; Russia; Slovacchia; Danimarca; Repubblica Ceca; Messico; Mozambico.”

48 Per lo sciroppo 150g di acqua buccia di limone (q.b.) 40 g di zucchero 30 g di fragole Portare a ebollizione l’acqua e lo zucchero, raffreddare e unire le fragole. Frullare.

Per la crema 150g di tuorlo d’uovo rema “Tiramisù” 75 g di zucchero C 2 g di colla di pesce al Mascarpone e Fragole 500 g di mascarpone 200 g di panna semimontata Per 10 porzioni 125 g di savoiardi Amalgamare leggermente il tuorlo con lo zucchero, unire a Per la gelatina alle fragole mano, facendo attenzione, la gelatina sciolta in poco sciroppo 100 g di acqua di zucchero, mescolare e montare bene. Aggiungere il mascar- 50 g di zucchero pone e amalgamare bene. Unire la panna montata e mescolare 3 g di colla di pesce delicatamente. 100 g di fragole Montaggio del dolce Portare a ebollizione l’acqua e lo zucchero, unire la Mettere nelle coppe un savoiardo e ½, bagnare con lo scirop- gelatina ammorbidita, far intiepidire e unire le fragole. po alle fragole, versare la crema. Riporre il tutto in frigorifero. Frullare il tutto Al momento di servire completare con gelatina di fragole e mezza fragola fresca.

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Accadeva nell’’anno ✓

Era il 1977, l’oratorio estivo di Pasturo saliva a San Calimero sul monte

di Aloisio Bonfanti

Sui sentieri di San Calimero, sulle pen- dici del Grignone sopra Pasturo: è una sto- ria che passa nel tempo tra antica devo- zione e svago di escursione panoramica. Torna ogni anno, nell’ultima domenica di luglio, la festa di San Calimero, solitaria ed alpestre chiesetta sul Grignone, ad ol- tre 1400 metri di quota. E’ un appuntamento tra i più tradizionali dell’estate in Valsassina, carico di significa- tive memorie per la gente di Pasturo. Una volta si partiva alle 6 del mattino in pro- cessione dal sagrato della parrocchiale di Pasturo. C’erano i confratelli in divisa con mantellina rossa e tunica bianca. Si porta- vano le croci, almeno tre. Il priore della Alcuni momenti confraternita guidava il tempo di brevi della gita a soste per riposare lungo la difficile salita San Calimero verso San Calimero. Il percorso richiede- va almeno tre ore di cammino. La pro- cessione dei Sancarlini è scomparsa nel 1955/1956, ma è continuata l’ascesa di tanta gente, valligiani e villeggianti, per raggiungere San Calimero in tempo per partecipare alla Messa solenne celebrata alle 10.30. Dopo la celebrazione c’è il “rompete le righe” per il pic-nic sull’erba, con le vettovaglie portate da casa. Alcuni escursionisti raggiungono gli alpeggi del- la zona, da Prabello a Pra Sperone, dove viene preparata la polenta taragna. E’ stata, invece, una escursione di svago quella dell’estate 1977, quindi quasi 40 anni or sono, da parte dei ragazzi dell’o- ratorio feriale di Pasturo, che vedeva non solo residenti, ma anche numerosi villeggianti di Milano, Monza, Lecco, Se- regno ed altri centri della Lombardia. E’ stata una salita guidata da don Antonino Martellozzo, giovane prete nativo di Se- fitto calendario di camminate, che aveva vanissimi a San Calimero sul monte, im- driano, destinato come coadiutore estivo portato i ragazzi al Pialleral, i Sassi Rossi, mortalata da alcune fotografie ricordo che a Pasturo, appena ricevuta l’ordinazione al rifugio Riva, sotto la Fasana, a Sant’An- testimoniano ancora oggi la bella impresa sacerdotale nel Duomo di Milano. E’ stata na di Balisio lungo la via dei castagneti ed che è entrata nei ricordi più cari di residen- una giornata accompagnata da tempo alla chiesetta di Cornisella, tradizionale fe- te e villeggianti, che oggi hanno tutti su- splendido, che ha consentito ai giovanissi- sta delle penne nere di Pasturo, nella se- perato i 50 anni. Una motivazione in più mi partecipanti di ammirare dall’alto tutta conda domenica di settembre. per ricordare San Calimero sul monte tra la Valsassina ed i maestosi monti circo- L’anno prossimo saranno trascorsi 40 anni le memorie più care di un’ormai lontana stanti. La gita era la più impegnativa di un esatti da quella memorabile salita di gio- adolescenza.

51 ✓ Eventi

Agosto di musica tra “Lago e Monti”, il Festival più suggestivo dell’anno

di Caterina Franci Musica classica, luoghi suggestivi tra le aggiunto: “Molti, se non la totalità dei montagne e il lago, un successo che cre- concerti in programma, si svolgono in sce da 29 anni: parliamo del “Festival di chiese e monasteri che sono veri e pro- musica Tra Lago e Monti”, la fortunata pri gioielli del territorio, tra il lago e la kermesse estiva promossa da Confcom- splendida Valsassina. Tutto ciò contribui- mercio Lecco e ambientata proprio tra la sce a creare un’atmosfera perfetta per gli Valsassina e i comuni lacustri, che dall’8 spettatori che possono godere a pieno al 25 agosto propone tanti appunta- dell’esperienza musicale”. menti alla scoperta del territorio attraver- Tra i luoghi più suggestivi il Festival farà so la musica. tappa a Barzio, presso il Monastero del Ben tredici gli appuntamenti in calenda- Carmelo, per un “concerto al crepuscolo” rio che prenderà il via l’8 agosto pros- dedicato alla musica spagnola, in pro- simo proprio a Cremeno, comune ca- gramma l’11 agosto alle ore 18.30 e a pofila dell’iniziativa. Mantenendo una Introbio, presso la Chiesa di San Michele, tradizione oramai radicata il festival si che il 10 agosto ospiterà un concerto che concluderà il 25 agosto presso la splendi- rievoca i suoni del Rinascimento. da cornice di Villa Monastero a Varenna. Come ogni anno il Festival dà ampio A tenere le fila organizzative della ma- spazio non solo ai nomi noti del concerti- nifestazione è, da quasi 30 anni, l’espe- smo internazionale ma ai giovani talenti rienza del maestro Roberto Porroni, uno che a colpi di note si “sfideranno” nel Pre- dei più noti esponenti del concertismo mio Enrica Cremonesi, in programma a chitarristico e fondatore dell’Ensemble Moggio le serate del 13 e del 18 agosto, Duomo, nato nel 1996. Il direttore artisti- presso la Chiesa di S. Maria Nascente. co vede nella bellezza del territorio che ospita il Festival il suo principale valore L’ingresso a tutti i concerti è libero.

52 29° Festival di Musica

DALL´8 AL 25 AGOSTO 2016 con contributo di

CUARTET INAUGURAZIONE Brasile - “Ret chitarra, clarinetto, violoncello, contrabbasso 8 Agosto ”Tutto Piazzolla” Cremeno - Chiesa S. Giorgio

AIGHETTA QUARTET Brasile - “Ret quartetto di chitarre 9 Agosto “Dal classico alla world music” Cassina - Chiesa S.Giovanni Evangelista

CALEIDOSCOPIO ENSEMBLE Brasile - “Ret violino, viola da gamba, arpa doppiaRussia 10 Agosto ”Splendori del Rinascimento musicale europeo” Introbio - Chiesa S.Michele

ORE Concerto al crepuscolo 18.30 Brasile - “Ret ENSEMBLE DUOMO - quintetto 11 Agosto “La Spagna in musica: suoni e ritmi dal ‘900” Barzio - Monastero del Carmelo

ROBERTO METRO e ELVIRA FOTI Brasile - “Ret pianoforte a quattro mani 12 Agosto “Sulle rive del Danubio” Maggio - Villa Carnevali

ORE Concerto dei vincitori del Premio Internazionale Enrica Cremonesi 21.00 Brasile - “Ret DONATA MZYK, violino / KLAUDIA BACA, contrabbasso 13 Agosto 1° premio ex-aequo Maggio - Chiesa S.M. Nascente

ENSEMBLE DUOMO Brasile - “Ret chitarra, flauto, violino, viola, violoncello 17 Agosto “Tutto Morricone - parte terza” Barzio - Palazzetto dello Sport

Concerto dei vincitori del Premio Internazionale Enrica Cremonesi Brasile - “Ret FRANCESCA BONAITA, violino / ELIA TAGLIAVIA, pianoforte 18 Agosto 1° premio ex-aequo Maggio - Chiesa S.M. Nascente

EDOARDO LEGA, clarinetto / SUSANNA SIGNORINI, chitarra Brasile - “Ret SARA DRAGO, attrice 19 Agosto “Musica e poesia: tra Antonia Pozzi e Lea Segre” Dorio - Chiesa S.Giorgio

GIUSEPPE NOVA, flauto / RINO Vernizzi, fagotto Brasile - “Ret GIORGIO COSTA, pianoforte 20 Agosto “Opera Experience: Verdi, Mascagni, Donizetti, Puccini” Bellano - Chiesa SS. Nazaro e Celso

ORE DUO ARPA - CHITARRA 21.00 Brasile - “Ret MARTA PETTONI, arpa / ROBERTO PORRONI, chitarra 21 Agosto “Crociera musicale nell’Est europeo” Moggio - Chiesa S.Francesco

DUO SAXOFONO - FISARMONICA Brasile - “Ret JACOPO TADDEI, saxofono / SAMUELE TELARI, fisarmonica 23 Agosto “Giro del mondo in sax” Primaluna - Chiesa SS. Pietro e Paolo

CUARTET CHIUSURA Brasile - “Ret chitarra, clarinetto, violoncello, contrabbasso 25 Agosto ”Sguardi sul ‘900” Varenna - Villa Monastero INGRESSO LIBERO - Inizio concerti ore 20.30 - se non diversamente segnalato F.Facchera Design F.Facchera Direttore Artistico Roberto Porroni

con contributo di Giuliano e Primarosa Brusa

& PRIMALUNA La Provincia di Lecco B B La Vigna - COMUNI di CREMENO, CASSINA, INTROBIO, BARZIO, BELLANO, DORIO PARROCCHIE di BARZIO, MOGGIO, CREMENO, INTROBIO, MAGGIO, DORIO, PRIMALUNA, BELLANO 53 ASCENSORI s.n.c. GRUPPO MILLE PIANI MONTAGGIO MANUTENZIONE E RIPARAZIONE Dal 1965 AMMODERNAMENTO ASCENSORI

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54 ✓ E E venti venti saltimbanchi. 3 30 21 13-15 16 7 5

AGOSTO

PRIMALUNA Festa dellaMadonnaNeve–Biandino INTROBIO Festivalecosostenibiledel Saltimbarzio. tradizionali valsassinesi “I caviadini”2^rassegnadeibiscotti BARZIO Trofeo diAtleticaLeggeraPiandelleBetulle MARGNO Festa diArtavaggio MOGGIO Festa diSanRocco Motoraduno Motod’Epoca

TACENO Festa patronale dell’Assunta

Sabato 27aBarziopressolaChiesadiSant’Alessandro Venerdì 26aBarziopressolaChiesadiSant’Alessandro Mecoledì 24aMargnopressolaChiesadiSanBartolomeo Sabato 20aSuegliopressolaChiesadiSanMartino Venerdì 19aBarziopressolaChiesadiSant’Alessandro Mecoledì 17aMaggiopressolaChiesaS.MariaBambina Lunedì 15aMoggiopressolaChiesadiSanFrancesco Sabato 13 Venerdì 12aBarziopressolaChiesadiSant’Alessandro Mercoledì 10aTaceno Sabato 6aBarziopressolaChiesadiSant’Alessandro Venerdì 5aBarziopressolaChiesadiSant’Alessandro Mercoledì 3aPasturopressolaChiesadiSant’Eusebio www.rassegnaorganisticavalsassinese.it Valsassinese:Rassegna Organistica OTTOBRE SETTEMBRE AGOSTO 23-25 8-9

a ConcenedopressolaChiesaS.Mariadell’Assunta

Zootecniche Valsassnesi 91^ EdizionedelleManifestazioni PASTURO Profumi eSaporid’autunno MOGGIO Premana Rivivel’Antico PREMANA pressolaChiesaS.Mariadell’Assunta 55 ✓La valle ieierii e oggii

Ponte sul Pioverna, tra Pasturo e Introbio

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57

P

✓Proverbi

El fümm el lustra i öcc roverb Il fumo lucida gli occhi

El gropp de l'impicaa el lasa più de fiaa Il nodo dell'impiccato non lascia più il respiro

La püra tücc i ghe l'ha; da quii che la fa miga vedé La paura tutti l'hanno; anche quelli che non la fanno vedere

Per negà l'è mej 'nda 'n del lâch Per annegare è meglio andare nel lago

El mar l'è grant e funt, l'è fai de tanci gott; per vess cuntent al munt ghe vör pôch o nigott Il mare è grande e fondo, è fatto di tante gocce; per essere contenti al mondo ci vuole poco o niente

Nigot, l'è buu per i öcc

Niente è buono per gli occhi i

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