Comune di (Provincia di ) Piano Operativo con contestuale Variante al P.S. (ai sensi della L.R. 65/14 e s.m.i.)

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Rapporto Ambientale – Sintesi non tecnica

(art.24 della LR 10/2010 e s.m.i.)

Marzo 2020 Comune di Terricciola (PI) – Piano Operativo e contestuale Variante al P.S. - Rapporto Ambientale – Sintesi non tecnica Marzo 2020 Dott. Agr. Elisabetta Norci

Hanno collaborato alla stesura di questo documento:

Dott.ssa Eleonora Iacoponi Stefano Calloni

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1 Premessa ...... 4 2 Il processo valutativo della Variante al P.S. e del Piano Operativo ...... 5 2.1 Descrizione del processo valutativo adottato ...... 5 2.2 Il processo di partecipazione ...... 9

3 Obiettivi e azioni della Variante al P.S. e del Piano Operativo ...... 10 3.1 Descrizione della Variante al P.S ...... 10 3.2 Descrizioni di sintesi del Piano Operativo ...... 10

4 Stato attuale delle risorse ambientali ...... 12 4.1.1 POPOLAZIONE ...... 13 4.1.2 SISTEMA ACQUA ...... 16 4.1.3 RIFIUTI ...... 23 4.1.4 RADIAZIONI NON IONIZZANTI ...... 25 4.1.5 SISTEMA ARIA ...... 27 4.1.6 COMPONENTE RUMORE ...... 29 4.1.7 SISTEMA ENERGIA ...... 30 4.1.8 SUOLO E SOTTOSUOLO ...... 32 4.1.9 SISTEMA PRODUTTIVO ...... 33 4.1.10 NATURA E BIODIVERSITA’ ...... 34 4.1.11 SISTEMA PAESAGGIO ...... 39 5 Impatti previsti dall’attuazione del Piano ...... 45 5.1 Impatto delle trasformazioni previste dalla variante al P.S. sulle risorse ambientali ...... 45 5.2 Impatto delle trasformazioni previste dal PO sulle risorse ambientali ...... 45

6 Prescrizioni ...... 47 7 Monitoraggio ...... 47 8 Bibliografia ...... 48

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1 Premessa Il Comune di Terricciola ha un Piano Strutturale approvato con DCC n.40 del 2/8/2002 ai sensi della LR 5/95, ed ha un Regolamento Urbanistico approvato con DCC 18 del 22/05/2003 BURT 11/06/2003, cui sono seguite alcune varianti. L’Amministrazione ha ritenuto opportuno procedere all’adeguamento dello strumento urbanistico comunale mediante la redazione del Piano Operativo previsto dall’art. 95 della legge regionale 65/2014 e smi., al fine di garantire la continuità operativa e gestionale di governo del territorio.

Con Delibera di Consiglio Comunale n. 03 del 01 Marzo 2019, ai sensi dell’art.17 della LR 65/2014 ha dato avvio al procedimento di formazione del Piano Operativo e di Variante al P.S., contestualmente è stato dato avvio anche alla procedura di VAS ai sensi della LR 10/2010 e s.m.i., mediante l’invio ai soggetti competenti del Documento preliminare di cui all’Art.23 della sopra citata legge, poiché il processo di formazione del Piano Operativo e della Variante al P.S. deve essere sottoposto a V.A.S. ai sensi della L.R. n.10/2010 e s.m.i. Art.5-bis.

Il presente documento rappresenta la Sintesi non tecnica del Rapporto Ambientale di VAS del Piano Operativo del Comune di Terricciola, ai sensi dell’art. 24 della LR 10/2010 e s.m.i.

La V.A.S. del Piano Operativo e della Variante al P.S. tiene di conto di tutti gli elementi conoscitivi, indirizzi e prescrizioni, derivanti dal processo valutativo del Piano Strutturale e dei contributi pervenuti da parte dei soggetti competenti in materia ambientale a seguito dell’Avvio del procedimento.

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2 Il processo valutativo della Variante al P.S. e del Piano Operativo

2.1 Descrizione del processo valutativo adottato

Poiché ai sensi dell’Art. 5bis della LR 10/2010 e s.m.i. il Piano Operativo deve essere sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica, in base all’Art. 23 della suddetta legge è stato predisposto, a cura dell’autorità procedente, il Documento Preliminare che contiene: le indicazioni necessarie inerenti lo specifico piano o programma, relativamente ai possibili effetti ambientali significativi della sua attuazione; i criteri per l’impostazione del Rapporto Ambientale; l’individuazione dei soggetti da consultare (soggetti competenti in materia ambientale, Enti territoriali interessati, pubblico).

Il Documento Preliminare, che illustra i contenuti del Piano e contiene le informazioni e i dati necessari all’accertamento degli impatti significativi sull’ambiente, è stato trasmesso dall’Autorità Procedente all’Autorità Competente e agli Enti e soggetti competenti in materia ambientale, ai fini delle consultazioni, ed è stato messo a disposizione del pubblico sul sito del Comune.

Le autorità individuate per l’espletamento del procedimento di V.A.S., sono le seguenti: - Autorità proponente: Giunta Comunale; - Autorità procedente: Consiglio Comunale; - Autorità competente: Commissione dell’Unione Parco Alta Valdera costituita con Delibera di Giunta .n.24 del 5/07/2018

I Soggetti Competenti in materia ambientale a cui è stato trasmesso il Documento preliminare sono: - Regione Toscana - Provincia di Pisa - Comuni limitrofi - ARPAT - Segretariato generale del Ministero delle Soprintendenze - Soprintendenza per i beni architettonici, archeologici, paesaggistici, storici artistici ed etnoantropologici per le Province di Pisa e Livorno - Ufficio Tecnico del Genio Civile di Area Vasta Livorno – Lucca – Pisa - Enti Gestori dei Servizi Pubblici (energia, telefonia. etc.) - Autorità Idrica Toscana-Conferenza Territoriale N°2 "Basso Valdarno " (ex AATO 2) - ACQUE S.p.a. – Azienda Servizi Ambientali

Per l’emissione del contributo di specifica competenza da parte degli Enti pubblici e dei soggetti competenti in materia ambientale, è stato stabilito il termine di 30 giorni dalla data di ricevimento del Documento preliminare. A seguito dell’invio del Documento preliminare di VAS, sono pervenuti i seguenti contributi da parte di Enti e di soggetti competenti in materia ambientale di cui, in tabella 1 se ne riporta sinteticamente il contenuto. Non sono pervenuti contributi di carattere ambientale da parte di privati.

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Figura 1 - Contributi pervenuti a seguito dell’invio del Documento preliminare Fonte: Comune di Terricciola

Ente competente data Prot. Comune

ARPAT – AREA VASTA COSTA 05/04/2019 0002281/2019 Dipartimento di PISA – Supporto Tecnico

Breve sintesi

ARPAT indica di includere nel RA anche una valutazione degli aspetti acustici che l’attuazione del Piano Operativo che andrà a determinare, e ritiene che debba essere valutato l’impatto sulle varie matrici ambientali legato alle fasi di realizzazione di ogni singoli obiettivo.

Parere

I contenuti del contributo entrano a far parte del presente Rapporto Ambientale

Ente competente data Prot. Comune

REGIONE TOSCANA - Direzione Ambiente ed Energia 01/04/2019 0144258 Settore “Servizi Pubblici Locali, Energia e Inquinamenti”

Breve sintesi

Il Settore Servizi Pubblici Locali, Energia e Inquinamenti presenta un contributo di carattere generale per ogni singola componente ambientale di propria competenza, finalizzato ad incrementare il quadro conoscitivo e le indicazioni necessarie ai fini della coerenza con gli atti pianificatori e di programmazione regionale. - Componente Atmosfera La tutela della risorsa, che secondo il D.Lgs. 155/2010 e in accordo con la LR 9/2010, si attua sulla base della suddivisione del territorio regionale in zone in base ai livelli di qualità dell’aria. Con le DGRT 964/2015 e 1182/2015 è stata effettuata tale zonizzazione e sono stati individuati i Comuni che presentano criticità, i quali sono tenuti all’elaborazione di un Piano di Azione Comunale (PAC). Il Comune di Terricciola non è presente in questa lista, tuttavia occorrerà garantire che nelle trasformazioni del territorio, vengano adottate le misure necessarie a preservare la migliore qualità dell’aria ambiente. Il contributo ricorda che il PAER, a tal fine, individua aree non idonee e criteri di installazione per impianti termici che utilizzano biomasse. - Componente Energia Il contributo riporta gli obiettivi della strategia UE al 2020, della strategia UE al 2030 e della Energy Roadmap 2050. In seguito riporta anche gli obiettivi di dettaglio delle direttive 2009/28/CE, 2009/29/CE, 2010/31/CE e 2012/27/UE, e ricorda che se lo strumento in analisi ha incidenza oltre il 2020, dovrà tarare le proprie politiche sugli obiettivi UE al 2030 e al 2050, per maggior dettaglio si rimanda al PAER. Vengono poi dettagliati alcuni meccanismi normativi di cui lo strumento urbanistico dovrà tener conto per il perseguimento degli obiettivi sopra enunciati, suddivisi in “Meccanismi per l’edilizia sostenibile”(a) e “Meccanismi per la realizzazione delle altre infrastrutture energetiche”(b), riguardanti: a. 1 - Prescrizioni minime di efficienza energetica per i nuovi edifici e le manutenzioni straordinarie (Direttiva 2010/31/UE); b. 2 - Prescrizioni minime di fonti rinnovabili riscritte dal D.Lgs. 28/2011 ar.11, nel caso di edifici di nuova costruzione e di ristrutturazioni rilevanti; c. 1 - Incentivi pubblici ai privati per piccoli impianti a fonti rinnovabili. Incentivi statali su fotovoltaico e altre fonti rinnovabili; d. 2 - Realizzazioni di impianti e connesse reti di teleriscaldamento e tele raffreddamento. e. 3 - Realizzazione di impianti a fonte rinnovabile non direttamente connessi alle esigenze energetiche di un edificio. - Componente Rumore Con riferimento agli Art. 17-19 o 25 della LR 65/2014 i Comuni devono adempiere alle prescrizioni dell’Art.7 della LR 89/1998, attraverso la formazione del Piano di Classificazione Acustica, e o l’adeguamento del Piano Strutturale e dei vari regolamenti locali, al PCCA ove già esistente e disciplinando le modalità di controllo sul rispetto delle disposizioni del DPCM 5 Dicembre 1997. Le modalità di adeguamento sono specificate agli Art. 13-14 e nell’Allegato 3 del Regolamento di attuazione della LR 89/1998 approvato con DPGR 2/R/2014. Con DGRT 526/2013 sono stati approvate le copie informatiche dei PCCA vigenti ai sensi dell’art. 24 c.2LR 39/2011. - Componente Radiazioni non ionizzanti e ionizzanti Per quanto riguarda l’inquinamento elettromagnetico a bassa frequenza e le fasce di rispetto dagli elettrodotti, il contributo riporta le indicazioni dell’Art.4, comma 1, Lett h) della Legge 36/2001 in merito alle fasce di rispetto dagli elettrodotti, e in seguito cita il DPCM 08/07/2003 e il DM 29/05/2008, i quali indicano rispettivamente, l’obbligo per i Gestori delle linee elettriche di comunicare alle Autorità competenti l’ampiezza delle fasce di rispetto, e le modalità di calcolo della Dpa “Distanza di prima approssimazione”. Sottolinea l’importanza che gli strumenti di pianificazione comunali riportino le Dpa, dagli elettrodotti, dalle sottostazioni e dalle cabine di trasformazione, fornite dai gestori. Per quanto riguarda l’inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza e la localizzazione degli impianti di radiocomunicazione, il contributo ricorda che secondo la LR 49/2011 i Comuni debbano pianificare le istallazioni di tali impianti, tra i quali quelli di telefonia cellulare, e che all’Art.11 della stessa Legge sono definiti i criteri localizzativi a cui le installazioni devono attenersi. L’approvazione del programma comunale degli impianti, di cui all’Art.9 della stessa Legge, non è tenuta a seguire le procedure della LR 65/2014.

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Per quanto riguarda la Radioattività ambientale e il Radon, il contributo cita principale normativa europea e nazionale in materia di radiazioni ionizzanti, ovvero la direttiva 2013/59/Euratom e il D.Lgs. 230/1995. Prosegue riportando l’elenco dei Comuni a maggior rischio Radon presenti sul territorio regionale, individuati nel DGR 1019/2012, tra cui però non figura Terricciola. Conclude indicando azioni preventive di carattere progettuale per la mitigazione delle concentrazioni di Radon negli edifici. - Componente Rifiuti Il contributo fa presente che con DCR 94/2014 è stato approvato il Piano Regionale sui rifiuti, al quale si rimanda per tutti gli aspetti connessi con gli strumenti urbanistici. Inoltre ricorda che Terricciola ricade nell’Ambito Territoriale Ottimale “Toscana Costa” e che per questo ambito è stato approvato con Del. 11 del 06/07/2015 il “Piano straordinario di gestione dei rifiuti urbani”. Prosegue sottolineando la necessità di coerenza tra gli strumenti urbanistici e il piano straordinario dei rifiuti, e che i tali strumenti sono tenuti ad indicare le aree per la raccolta differenziata. Ricorda inoltre che nella cartografia e nelle NTA del Piano devono essere riportate le aree inserite nell’anagrafe dei siti oggetto di procedimento di bonifica, consultabili anche nella banca dati della Regione Toscana (SISBON), e che per Terricciola risultano essere le seguenti: “Discarica Fosso di Gozzo Tondo”, “Distributore API PVn° 41770” e “Effe Immobiliare”. - Componente Risorse Idriche Il contributo Regionale fornisce indicazioni in merito a gli interventi e alle previsioni degli strumenti urbanistici in relazione alla normativa sovraordinata. Parere

I contenuti del contributo entrano a far parte del presente Rapporto Ambientale

Ente competente data Prot. Comune

Azienda USL Toscana nord ovest 05/04/2019 0002283/2019

Breve sintesi

Azienda USL Toscana nord ovest richiede integrazione del documento preliminare di VAS, con l’aggiornamento dei dati sulla popolazione ,dei consumi idrici e delle potenzialità delle reti idrica e depurative alla situazione odierna.

Parere

I contenuti del contributo entrano a far parte del presente Rapporto Ambientale

Ente competente data Prot. Comune

ACQUE Spa 03/04/2019 0002221/2019

Breve sintesi

Acque spa in qualità di ente gestore del S.I.I. ha fornito un ampio contributo conoscitivo sui sistemi di rete acquedottistica e fognaria del comune di Terricciola.

Parere

I contenuti del contributo entrano a far parte del presente Rapporto Ambientale

Il Rapporto Ambientale

Il processo valutativo prosegue con la redazione del presente Rapporto Ambientale, che accompagna il procedimento di Variante al PS e di Piano Operativo e contiene le seguenti informazioni, ai sensi dell’Allegato 2 alla L.R. n. 10/2010: illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali della Variante al PS e del Piano Operativo e del rapporto con altri pertinenti piani o programmi; aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione della Variante al PS e del Piano Operativo; caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero essere significativamente interessate;

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qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente alla Variante al PS e al Piano Operativo, ivi compresi, in particolare, quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica e i territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità; obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti alla Variante al PS e al Piano Operativo e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale; individuazione dei punti di fragilità ambientale derivanti dall’analisi dei punti precedenti; possibili impatti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori. In specie, devono essere considerati tutti gli impatti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi; misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali impatti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione della Variante al PS e del Piano Operativo; descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall’attuazione della Variante al PS e del Piano Operativo proposta definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della produzione di un rapporto sui risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da adottare; sintesi non tecnica del Rapporto Ambientale, che ha lo scopo di illustrare i contenuti del Rapporto Ambientale e della Variante al PS e del Piano Operativo con linguaggio non specialistico.

Consultazioni

Ai sensi dell’art. 25 della L.R. 10/2010, l'autorità procedente o il proponente comunica all'autorità competente la proposta di Variante al PS e di Piano Operativo, il Rapporto Ambientale e la Sintesi non tecnica; contestualmente si procede alla pubblicazione di un avviso sul B.U.R.T. contenente le informazioni necessarie alle consultazioni. Chiunque entro 60 giorni dalla pubblicazione, può presentare osservazioni e pareri. Contestualmente alla pubblicazione sul B.U.R.T., la suddetta documentazione è depositata presso gli uffici dell’autorità competente e dell’autorità procedente o del proponente; dovrà essere altresì pubblicata sui rispettivi siti web e la comunicazione della relativa pubblicazioni dovrà essere trasmessa per via telematica ai soggetti competenti in materia ambientale e agli uffici degli enti territoriali, individuati a cura dell'autorità procedente o del proponente.

Parere motivato

L'autorità competente esprime il parere motivato entro 90 giorni, ai sensi dell'art. 26 della L.R. 10/2010, a seguito della valutazione di tutta la documentazione predisposta e delle osservazioni pervenute.

Conclusione processo decisionale

L’autorità procedente o il proponente, in collaborazione con l’autorità competente, provvede, prima della presentazione del piano per l’approvazione e tenendo conto del Rapporto Ambientale, del

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parere motivato, alle opportune revisioni del piano dandone conto nella dichiarazione di sintesi, documento che accompagna il provvedimento di approvazione del piano.

Informazione sulla decisione

L'approvazione della Variante al PS e del Piano Operativo dovrà essere resa pubblica attraverso la pubblicazione sul B.U.R.T. a cura dell'autorità procedente e comunicato all'autorità competente. La decisione finale dovrà essere pubblicata anche sul sito istituzionale del proponente, dell'autorità procedente e dell'autorità competente, con l'indicazione della sede ove è possibile prendere visione della Variante al PS e del Piano Operativo e del Rapporto Ambientale, con le misure adottate in merito al monitoraggio e di tutta la relativa documentazione istruttoria.

Monitoraggio

Ai sensi dell’art. 29 della L.R.Toscana 10/2010, a seguito dell’approvazione della Variante al PS e del Piano Operativo si dovrà procedere al suo monitoraggio. Si dovrà pertanto procedere al controllo sugli impatti significativi derivanti, sull'ambiente, dall'attuazione dei piani e dei programmi approvati e alla verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, al fine di individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e di adottare le opportune misure correttive. Le attività di monitoraggio costituiscono parte integrante del Rapporto Ambientale.

2.2 Il processo di partecipazione L’ Art. 9 della LR 10/2010 prevede che sia garantita l’informazione e la partecipazione del pubblico in modo da assicurare l’intervento di chiunque intenda fornire elementi conoscitivi e valutativi utili ai fini dell’elaborazione del Piano. In più, la LR 65/2014 all’art. 36 comma 6 prevede che per i Piani e Programmi soggetti a VAS, le attività di informazione e partecipazione siano coordinate con le attività di partecipazione di cui alla L.R. 10/2010, nel rispetto del principio di non duplicazione. Nello specifico, sono previste fasi di consultazione durante le quali il Documento Preliminare predisposto viene inviato ai soggetti competenti in materia ambientale e agli Enti pubblici, al fine di dare loro la possibilità di presentare i propri contributi in relazione al processo valutativo in corso. E’ prevista un’ulteriore fase di consultazione in seguito all’adozione del Rapporto Ambientale e della Sintesi non Tecnica (quest’ultima illustra con un linguaggio non specialistico i contenuti del Piano Operativo e del Rapporto Ambientale al fine di facilitare l’informazione e la partecipazione del pubblico); tali documenti, unitamente alla proposta di Piano, vengono messi a disposizione dei soggetti competenti in materia ambientale, delle organizzazioni non governative che promuovono la protezione dell’ambiente e che soddisfano i requisiti previsti dalla normativa statale vigente, nonché delle organizzazioni sindacali, economiche e sociali maggiormente rappresentative, e del pubblico. La suddetta documentazione viene depositata presso gli uffici dell’autorità competente e dell’autorità procedente e pubblicata sui rispettivi siti web. Nell’ambito del procedimento di VAS possono essere, inoltre, promosse ulteriori modalità di partecipazione come previsto dalla L.R. 46/2013.

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La partecipazione si sviluppa quindi attraverso il confronto e la collaborazione con soggetti istituzionali, associazioni ambientaliste, parti sociali e attraverso i pareri dei cittadini durante tutta la fase di elaborazione del Piano.

Il programma della partecipazione che è stato svolto è contenuto nella relazione del Garante dell’informazione e della partecipazione.

3 Obiettivi e azioni della Variante al P.S. e del Piano Operativo (i contenuti riportati di seguito sono stati forniti dai progettisti di Piano)

3.1 Descrizione della Variante al P.S La variante al PS riveste carattere normativo e riguarda l’adeguamento alla disciplina paesaggistica del PIT_PPR e la possibilità di trasferimento del dimensionamento di PS tra UTOE

3.2 Descrizioni di sintesi del Piano Operativo L’AC di Terricciola ha programmato la revisione della strumentazione urbanistica vigente sia per renderla coerente con i disposti della legge regionale toscana, che per valorizzare le specificità del proprio territorio. L’ allineamento ai contenuti della legge 65 /14 si è reso ancor più pressante in quanto per l’ambito comunale è ancora in vigore il Regolamento Urbanistico approvato in regime della legge 1/2005 e non ultimo è da segnalare che successivamente l’AC aveva predisposto una variante generale mai portata a compimento, dato il regime di salvaguardia generato dall’entrata in vigore della vigente legge urbanistica regionale. Questo Piano Operativo si colloca temporalmente in un periodo significativo per l’elaborazione di studi e strategie per la valorizzazione dell’ambito dell’alta Valdera in quanto l’Unione dei Comuni ha intrapreso la programmazione del Piano Strutturale Intercomunale che, dovrebbe giungere a compimento entro il 2021. L’insieme delle conoscenze già elaborate per l’ambito comunale, che con particolare rilievo avevano affrontato la storia del territorio, è stato implementato per gli aspetti paesaggistici e socio economici al fine di valorizzare la pluralità di risorse espresse o latenti. Attraverso un approccio sistemico il P.O. pone in evidenza alcuni aspetti strutturali di carattere morfologico-idraulico, storico -insediativo, socio- economico. La presenza del Fiume Era e del Cascina, che configurano pressoché i confini comunali, costituisce un indubbio valore paesaggistico ed ecologico, ma al tempo stesso, in relazione agli insediamenti che nel tempo si sono realizzati ha reso necessari studi estesi a tutto il bacino idrografico al fine di una corretta programmazione della riqualificazione territoriale e insediativa. Nell’ambito della qualificazione insediativa il Piano affronta in modo organico la valorizzazione dei nuclei storici agendo puntualmente sull’edificato e definendo congiuntamente le modalità di intervento più opportune per riqualificare quelle parti che progressivamente si sono formate in prossimità dell’edificato storico. Le prospettive di un riequilibrio sostanziale sono estremamente

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lontane e attivabili forse solo attraverso programmi di riqualificazione tipologica o addirittura con operazioni di sostituzione. La programmazione dei nuovi interventi in addizione all’esistente è programmata secondo due modalità di cui la prima consente modesti ampliamenti per miglioramento delle condizioni abitative, mentre la seconda interviene all’interno del perimetro del territorio urbanizzato per attivare il completamento del tessuto. Il Piano Operativo determina inoltre, contestualmente all’interventi, l’implementazione di spazi di uso pubblico (tratti di viabilità, percorsi, parcheggi, verde). Questo processo, che può essere attivato unicamente con il concorso dei cittadini non poteva essere affrontato senza l’attivazione di forme di partecipazione. L’elaborazione della Variante numero 7 ,attesa da i cittadini ma che non è risultata operativa per le motivazioni sopra accennate, è stata un elemento guida per la formazione del presente Piano, e opportunamente valutata, è stata ricondotta al principio che ogni azione di Piano dovesse essere non solo finalizzata ad interventi di qualità, ma ricondotta a valorizzare/implementare la qualità l’insieme. Quale primo elemento di riqualificazione pubblica, in modo esteso, vengono programmati gli spazi e i servizi ed in modo particolare le aree a verde, i parcheggi, le aree sportive e scolastiche. Questi elementi del patrimonio pubblico debbono essere intese e programmate quali parti di un sistema organico e interconnesso. In questa logica di sistema il Piano riconduce anche i percorsi storico naturalistici che si sviluppano per tutto il territorio. per quanto riguarda il territorio rurale il PO applica e coniuga selettivamente nel territorio comunale tutte le possibilità offerte per le aziende e per gli imprenditori agricoli, dalla LR 65/2015 e dal Regolamento di attuazione 63/R, disciplinando in modo dettagliato sia la possibilità di intervenire sul patrimonio edilizio esistente, sia le modalità localizzative e costruttive della nuova edificazione mediante PA. Il PO detta norma anche per la realizzazione di annessi per le aziende che non raggiungono i requisiti minimi per la presentazione del PA , nonchè per gli annessi agricoli non collegabili alle superfici minime fondiarie da coltivare. Inoltre le NTA contengono specifiche per la realizzazione degli annessi amatoriali. Uno specifico capitolo riguarda le trasformazioni del paesaggio e la sistemazioni esterne degli edifici in territorio rurale, agricoli e non agricoli.

La collocazione geografica e le specificità hanno determinato nel tempo la presenza di strutture turistiche che rappresentano per il Comune una realtà significativa per le indubbie ricadute occupazionali ed economiche. Il P.O., perseguendo gli obbiettivi già tracciati dalla AC nel l’Avvio del procedimento che sottolineavano l’importanza dell’evoluzione del sistema dell’offerta turistica, tende a rafforzare e qualificare questo settore economico, inserendolo in una prospettiva di sostenibilità e in sinergia con le altre componenti dell’economia del territorio. Con questa finalità, l’AC ha sottoposto alla Regione Toscana un programma per la previsione di Polarità di strutture turistico ricettive e relativi servizi che è stato condiviso attraverso lo specifico atto di conferenza di copianificazione. Il P.O. attraverso specifiche schede norma programma questi interventi orienta la progettazione in una visione di organicità tra architettura e paesaggio.

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4 Stato attuale delle risorse ambientali Il Rapporto Ambientale, come previsto dall’Art. 24 della LR 10/2010 e s.m.i. contiene le informazioni riportate nell’Allegato 2 della suddetta legge e descritte nel capitolo precedente.

Le risorse che è stato valutato possono essere interessate dall’attuazione delle trasformazioni previste dalla Variante al P.S. e dal Piano Operativo, in modo diretto o indiretto, sono le seguenti: - Popolazione - Acqua - Energia - Aria - Rifiuti - Radiazioni non ionizzanti - Suolo e sottosuolo - Sistema Produttivo - Natura e biodiversità - Paesaggio

Nel Rapporto Ambientale ogni risorsa è stata analizzata a partire dai dati più recenti, utilizzando tutte le informazioni contenute nei contributi inviati dagli Enti competenti in materia ambientale a seguito dell’invio del documento preliminare di VAS e attraverso la consultazione di dati presenti su siti ufficiali quali: - Sito Comune di Terricciola; - Sito Regione Toscana; - Sito PIT paesaggistico; - Sito ARPAT; - Sito ISPRA; - Sito ISTAT; - Sito ARRR; - Sito IRSE; - Sito Enel energia; - Sito AIT; - Sito Acque Spa; - Sito ATO Toscana Costa; - Sito Unione Alta Valdera.

Sono stati, inoltre, riportati eventuali dati storici eventualmente disponibili in precedenti lavori di valutazione.

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4.1.1 POPOLAZIONE

Il Comune di Terricciola al 31/12/2018, secondo dati ISTAT, ha una popolazione di 4.500 abitanti, considerando che il territorio comunale ha una superficie di 43,28 kmq, attualmente la densità demografica è 104,3 ab/kmq. Dal grafico sotto riportato si può osservare che l’andamento della popolazione residente dal 2001 al 2018, è stato in costante crescita fino al 2015. Tra il 2015 e il 2016 si registra un calo di circa 100 unità. Dal 2016 ad oggi la situazione è pressoché stabile.

Grafico 1 - Andamento della popolazione residente dal 2001 al 2018 Fonte: Elaborazione tuttitalia.it - dati ISTAT al 31/12 di ogni anno

Dal grafico seguente, che mostra la popolazione residente dal 1861 al 2011 si può osservare che l’andamento è stato pressoché in costante crescita fino al ’36. Dal 1936 il numero di abitanti è in continua diminuzione, fino al 1991, quando si attesta una lieve ripresa, fino al 2011. La popolazione risulta aumentata negli ultimi 150 anni, passando da circa di 3400 abitanti nel 1861, a circa 4500 nel 2011.

Grafico 2 - Andamento della popolazione residente ai censimenti dal 1861 al 2011 Fonte: Elaborazione tuttitalia.it - dati ISTAT

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Nella tabella seguente si riporta una tabella che evidenzia i principali indici demografici calcolati sulla popolazione residente dal 2002 al 2018.

Figura 2 – Principali indici demografici calcolati sulla popolazione residente – dal 2002 al 2018 Fonte: Elaborazione tuttitalia.it - dati ISTAT

Di seguito si riportano le definizioni dei diversi indici demografici, prese dal sito www.tuttitalia.it.

Indice di vecchiaia Rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultrassessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Ad esempio, nel 2018 l'indice di vecchiaia per il comune di Terricciola dice che ci sono 173,8 anziani ogni 100 giovani.

Indice di dipendenza strutturale Rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni). Ad esempio, teoricamente, a Terricciola nel 2018 ci sono 61,7 individui a carico, ogni 100 che lavorano.

Indice di ricambio della popolazione attiva Rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (60- 64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-19 anni). La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l'indicatore è minore di 100. Ad esempio, a Terricciola nel 2018 l'indice di ricambio è 121,1 e significa che la popolazione in età lavorativa è molto anziana.

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Indice di struttura della popolazione attiva Rappresenta il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa. È il rapporto percentuale tra la parte di popolazione in età lavorativa più anziana (40-64 anni) e quella più giovane (15-39 anni).

Carico di figli per donna feconda È il rapporto percentuale tra il numero dei bambini fino a 4 anni ed il numero di donne in età feconda (15-49 anni). Stima il carico dei figli in età prescolare per le mamme lavoratrici.

Indice di natalità Rappresenta il numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti.

Indice di mortalità Rappresenta il numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti.

Età media È la media delle età di una popolazione, calcolata come il rapporto tra la somma delle età di tutti gli individui e il numero della popolazione residente. Da non confondere con l'aspettativa di vita di una popolazione.

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4.1.2 SISTEMA ACQUA

TUTELA DELLA RISORSA IDRICA

Premessa

La Regione Toscana comprende 3 Distretti idrografici, il Distretto dell’Appennino Settentrionale, il Distretto dell’Appennino Centrale ed il Distretto del Fiume Po (il Distretto del Fiume Serchio sarà ricompreso all'interno del Distretto dell'Appennino Settentrionale, ai sensi della Legge n.221/2015).

A sua volta il territorio regionale è suddiviso in 12 Bacini idrografici: - 3 Bacini regionali (Ombrone, Toscana Costa, Toscana Nord); - 3 Bacini nazionali (Arno, Po, Tevere); - 1 Bacino sperimentale (Serchio); - 5 Bacini interregionali (Magra, Fiora, Reno, Conca-Marecchia, Lamone-Montone).

Il Comune di Terricciola è compreso nel Distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale, ed in particolare nel Bacino idrografico del Fiume Arno.

Figura 3- Distretti idrografici presenti in Toscana Figura 4- Bacini idrografici presenti in Toscana Fonte: Regione toscana Fonte: Piano Tutela delle Acque

In Toscana lo strumento di riferimento per la tutela della risorsa acqua è il Piano di Tutela delle Acque approvato con DCR n.6/2005 (di cui all’art.121 del D.Lgs n.152/2006). Con DGRT n.11/2017 la Regione ha dato avvio all’aggiornamento del PTA vigente.

Il PTA costituisce il dettaglio a scala regionale del Piano di Gestione del Distretto Idrografico (PGdA) di cui all’art.117 del D.Lgs n.152/2006, ed è composto da 12 piani, uno per ogni Bacino idrografico, che rappresentano i piani stralcio dei rispettivi Piani di bacino (art.65 D.Lgs n.152/2006), relativamente alla Tutela delle Acque e la Gestione della Risorsa Idrica (TAGRI).

Le disposizioni del PTA sono sovra ordinate agli altri strumenti di pianificazione.

I corpi idrici sono suddivisi in acque superficiali interne, acque sotterranee ed acque costiere.

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Acque superficiali interne

Le acque superficiali interne sono tutte le acque, correnti o stagnanti, individuate dalla Direttiva 2000/60/CE, e si suddividono in: Fiumi (RW), Laghi (LW), Acque di transizione (TW).

Nel Comune di Terricciola sono individuati i seguenti corpi idrici superficiali interni significativi di cui alle tabelle 1-2-3 dell’Allegato 2 alla DGRT n.939/2009:

- N002AR089FI Fiume Cascina (RW); - N002AR098FI Fiume Era valle (RW); - N002AR711FI Torrente Sterza (2) valle (RW).

Acque sotterranee

Le acque sotterranee rappresentano la risorsa idropotabile per eccellenza, per la loro gestione si fa riferimento ai corpi idrici sotterranei, cioè a porzioni di acque del sottosuolo che presentano caratteristiche simili sia dal punto di vista delle proprietà fisiche naturali, sia dal punto di vista delle pressioni antropiche a cui sono sottoposte.

Nel Comune di Terricciola è presente il seguente corpo idrico sotterraneo significativo individuato dalla Regione Toscana nella tabella 1 dell'Allegato 3 alla DGRT n.939/2009:

- Corpo idrico dell'Era (11AR070) - estensione 122,9 kmq.

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SERVIZIO IDRICO INTEGRATO

Premessa

La programmazione, l’organizzazione ed il controllo del Servizio Idrico Integrato (servizi di acquedotto, fognatura e depurazione) sono affidate all’Autorità Idrica Toscana (A.I.T.), istituita con la L.R. n.69 del 28/12/2011.

La gestione del S.I.I è effettuata mediante la suddivisione del territorio regionale in 6 Conferenze territoriali (n.1 "Toscana Nord"; n.2 "Basso Valdarno"; n.3 "Medio Valdarno"; n.4 "Alto Valdarno"; n.5 "Toscana Costa"; n.6 "Ombrone") comprendenti i Comuni già appartenenti alle ex ATO di cui alla L.R. 81/1995. Ogni conferenza territoriale è affidata ad un gestore unico.

Il Comune di Terricciola fa parte della Conferenza territoriale n.2 “Basso Valdarno”, la cui gestione è affidata a Acque S.p.a..

Figura 5 – Conferenze territoriali e gestione del S.I.I. Fonte: Studio Norci – Elaborazione immagini si internet A.I.T.

(Le informazioni di seguito riportate sono tratte dal contributo di Acque Spa all’avvio del procedimento di VAS del P.O., pervenuto al Comune di Terricciola ad Aprile 2019, con prot. 2221/2019)

Approvvigionamento idrico e disponibilità idrica

La rete idrica di Terricciola è approvvigionata dal macrosistema idrico denominato Alta Valdera che provvede ad alimentare anche le reti idriche di Capannoli, Chianni, Lajatico e Peccioli e che dipende quasi esclusivamente dai campi pozzi della centrale di trattamento La Rosa di Terricciola.

Le perdite nella rete idrica di Terricciola sono state ridotte drasticamente con interventi di ottimizzazione e ricerca perdite.

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Le risorse del macrosistema idrico, pur essendo attualmente sufficienti rispetto alla richiesta estiva delle reti idriche di competenza, rimangono limitate se non insufficienti nel caso si verifichino periodi di siccità prolungati.

Fabbisogno idrico e rete acquedottistica

Di seguito si riporta una tabella con alcuni dati sulla rete acquedottistica, sulla popolazione servita e sui volumi fatturati, nel Comune di Terricciola, aggiornati al 31/12/2018.

Tabella 1– Dati sulla rete acquedottistica del Comune di Terricciola (agg. 31/12/2018) Fonte: Contributo Acque Spa, all’avvio del procedimento di VAS del P.O - 2019. Tubazioni adduttrici 18,42 Km Tubazioni di rete 67,98 Km Totale tubazioni 86,40 Km Popolazione servita 4359 ab. (96,4 %) Utenti acquedotto 2369 Volumi fatturati 2018 261.463 m3 (dato stimato) Volumi immessi 2018 425.419 m3

La richiesta media della rete tra il 2016 ed il 2018 è stata in leggero aumento, infatti da una richiesta media annua di 12,49 L/s nel 2016, si è saliti ad una di 13,49 L/s nel 2018. Anche dai dati medi mensili disponibili al 2019, si conferma questa tendenza, infatti la richiesta di Gennaio 2019 è superiore del 4,93% rispetto a quella di Gennaio 2018, e la richiesta di Febbraio 2019 è superiore del 9,5 % rispetto a quella di febbraio 2018.

Figura 6 - Richiesta media mensile ed annua di acqua alla rete acquedottistica - periodo 2016-2019 Fonte: Contributo Acque Spa, all’avvio del procedimento di VAS del P.O - 2019.

Di seguito si riporta un grafico che mostra l’andamento della portata media mensile immessa in ingresso alla rete del Comune di Terricciola, dal 2015 al 2018. La barra blu indica la portata massima sostenibile dal sistema acquedottistico e quella prelevabile dall’ambiente per l’anno 2019, pari a 19 l/s.

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Figura 7 – Andamento della portata media mensile immessa in ingresso alla rete, 2015-2018 Fonte: Contributo Acque Spa, all’avvio del procedimento di VAS del P.O - 2019.

Di seguito si riporta uno schema dell’Acquedotto del Comune di Terricciola.

Figura 8 – Schema dell’Acquedotto del Comune di Terricciola Fonte: Contributo Acque Spa, all’avvio del procedimento di VAS del P.O - 2019.

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La problematica principale è legata alla presenza di alcune condotte idriche, sia principali che secondarie, ubicate in proprietà privata e in zone difficilmente accessibili;

Un’altra problematica è legata alla presenza di una unica fonte di approvvigionamento idrico (C.le La Rosa).

Sia la parte strutturale della rete che la risorsa idrica disponibile risultano essere sufficienti per il numero di utenze attualmente allacciate nel Comune di Terricciola.

Per poter incrementare il carico urbanistico del comune di Terricciola garantendo il livello minimo di servizio sull’intero territorio servito, anche durante i periodi di prolungata siccità, sarà necessario incrementare la risorsa idrica mediante la realizzazione di nuovi pozzi e/o mediante l’interconnessione strategica con macrosistemi limitrofi.

Contestualmente potrebbero rendersi necessari potenziamenti della rete idrica al fine di garantire a tutte le utenze il livello minimo di servizio in termini di pressione di esercizio. Per definire con precisione l'entità degli interventi di potenziamento della rete idrica sarà necessario uno specifico studio da effettuarsi in una fase successiva, generalmente all’atto di richiesta di allaccio delle singole utenze o lottizzazioni, quando i dati, relativi ai carichi urbanistici che si andranno ad insediare, faranno riferimento a progetti definitivi e saranno pertanto forniti in modo dettagliato ad esempio circa l’ubicazione, il n° di abitanti equivalenti e la tipologia delle utenze che si andranno ad allacciare sulla rete idrica comunale.

Qualità dell’acqua erogata dall’acquedotto e impianti di potabilizzazione

Nella tabella che segue è riportata l’analisi dell’acqua erogata dall’acquedotto Fontanello HQ (dati riferiti al secondo semestre del 2018) pubblicata sul sito di Acque Spa. Sullo stesso sito si legge, inoltre, che l’acqua erogata nel Comune di Terricciola risulta microbiologicamente conforme e che il 21 Luglio 2012, in località La Rosa, è stato inaugurato un fontanella di acqua ad alta qualità

Figura 9 - Analisi dell’acqua erogata dall’acquedotto Fonte: http://asp.acque.net/Qualita

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Rete fognaria e depurazione

(Le informazioni di seguito riportate sono tratte dal contributo di Acque Spa all’avvio del procedimento di VAS del P.O., pervenuto al Comune di Terricciola ad Aprile 2019, con prot. 2221/2019)

La rete fognaria di Terricciola può essere divisa schematicamente in cinque aree distinte, di cui solo due (La Rosa e ) sono servite da un Depuratore:

1. La località di Terricciola è servita da fognatura mista non recapitante a depurazione; 2. La località di è servita da fognatura mista non recapitante a depurazione; 3. Le località di , Soianella e sono servite da fognatura mista non recapitante a depurazione; 4. La località di La Rosa è servita da fognatura mista che convoglia i reflui al depuratore di La Rosa; 5. La località di Selvatelle è servita da fognatura mista che convoglia i reflui al depuratore di Selvatelle;

La località di Aia Bianca di Sotto, Casanova, Le Case, Stibbiolo ed altre case sparse nel territorio comunale non sono servite da sistema fognario.

Di seguito si riportano i dati relativi agli impianti di depurazione di La Rosa e di Selvatelle a servizio della rete fognaria del Comune di Terricciola.

Figura 10 - Dati relativi agli impianti di depurazione di La Rosa e di Selvatelle Fonte: Contributo Acque Spa, all’avvio del procedimento di VAS del P.O - 2019.

Sono presenti numerose aree non servite da impianto di depurazione e dotate di rete fognaria a scarico diretto. In alcune aree, in prossimità di tali scarichi, sono pervenute lamentele a causa del cattivo odore presente; tale situazione può vincolare lo sviluppo edificatorio locale.

Per le nuove utenze che s’insedieranno nelle varie località del comune di Terricciola, non servite da impianto di depurazione, Acque Spa propone che dovrà essere previsto un sistema di pretrattamento autonomo prima di essere allacciate alla fognatura mista; nelle aree servite da fognatura nera o mista recapitante a depurazione sarà possibile allacciarsi ad essa se la capacità residua in termini di AE del depuratore sarà sufficiente.

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4.1.3 RIFIUTI

Pianificazione e programmazione in materia di rifiuti

La Regione Toscana con D.C.R. n.94 del 18 novembre 2014 ha approvato il Piano Regionale di gestione dei Rifiuti e Bonifica dei siti inquinati (PRB) ai sensi dalla L.R. 25/1998 e del D.Lgs. 152/2006, è lo strumento di programmazione unitaria attraverso il quale si definiscono in maniera integrata le politiche in materia di prevenzione, riciclo, recupero e smaltimento dei rifiuti, nonché di gestione dei siti inquinati da bonificare.

Gestione dei rifiuti

Il Comune di Terricciola è compreso nell’ATO Toscana Costa che coincide con il territorio delle province di Livorno (esclusi i Comuni di Campiglia Marittima, Castagneto Carducci, Piombino, San Vincenzo, Sassetta, Suvereto), Lucca, Massa Carrara e Pisa.

Il gestore del servizio di raccolta rifiuti nel Comune di Terricciola è l’Unione Alta Valdera.

Figura 11 – Ambito Territoriale ottimale Toscana Costa Figura 12 – ATO Toscana Costa - Assetto Gestionale 2018 Fonte: sito internet ATO Toscana Costa Fonte: Elaborazione Studio Norci dati ATO Toscana Costa

Dalla consultazione del sito internet del Comune di Terricciola, del Piano straordinario dell’ATO Toscana Costa approvato con Delibera d’Assemblea n. 11 del 06/07/2015, e della proposta di aggiornamento adottata con Delibera Assemblea n. 3 del 30/04/2019, si può osservare che al 2019 nel territorio del Comune di Terricciola è presente un Centro di raccolta in Via Pian d'Era - La Rosa, in associazione con il Comune di Lajatico, non sono presenti impianti, e discariche.

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Rifiuti Urbani e Raccolta differenziata

Nel 2018, come si può osservare dai dati dell’A.R.R.R. la produzione totale di RU è stata di 3.108 t, la percentuale di RD è stata del 28,53%, pari a 887 t. Anche se si attesta una tendenza al miglioramento il Comune non ha raggiunto l’obiettivo di almeno il 70% di RD al 2020, ed è molto lontano. Il dato risulta essere anche al di sotto della media regionale (56,05%) e di ATO (60,75%).

Figura 13 - Produzione di RU e RD in tonnellate – 2018 Fonte: ARRR

Dalla tabella seguente si evince che la tipologia prevalente di rifiuto differenziato nel 2018 è stato il legno (157,96t) e carta e cartone (154,33t), a seguire vetro (92,4t), sfalci e potature (84,79t), inerti (77,68t), compostaggio domestico (75t), scarto ingombrante (50,37t) , stracci (47,38t) e plastica (42,19t).

Figura 14 - Ripartizione RD per tipologia di rifiuto in tonnellate nel 2018 Fonte: Elaborazione Studio Norci su dati ARRR

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4.1.4 RADIAZIONI NON IONIZZANTI

Le radiazioni non ionizzanti, sono una forma di radiazione che non possiede l’energia sufficiente per modificare le componenti della materia e degli esseri viventi, produce principalmente effetti termici con frequenze inferiori a circa 1015 Hz. All'interno delle radiazioni non ionizzanti si distinguono, i seguenti intervalli di frequenza:

- 50-60 Hz Frequenze estremamente basse, la cui principale sorgente: Elettrodotti - 300 KHz e 300 MHz Radiofrequenze, principali sorgenti: Stazioni radio base/RTV - 300 MHz e 300 GHz Microonde, principali sorgenti: Impianti di telefonia cellulare e i ponti radio

Inquinamento elettromagnetico a bassa frequenza - Elettrodotti ad alta tensione

Dal contributo inviato al Comune di Terricciola da parte di Terna S.p.a. del 16/02/2018, riportante in allegato una comunicazione alla provincia di Pisa datata 26/09/2011, si evince che all’interno del perimetro comunale sono presenti tre linee Alta Tensione:

- Linea n.569 “Saline – Terricciola”- 132kV; - Linea n.568 “Ponsacco – Terricciola” - 132kV; - Linea n.037 “Cascina P.741” - 132kV (ex proprietà RFI, dal 2017 Terna S.p.a.).

Sempre all’interno del sopracitato contributo, Terna S.p.a. fornisce, ai sensi del DPCM 08/07/2003 le Distanze di Prima Approssimazione (DPA) dagli elettrodotti, calcolate ai sensi del DM 29/05/2008, di seguito se ne riporta una sintesi in tabella.

Figura 15 - Descrizione degli elettrodotti con Distanze di Prima Approssimazione Fonte: contributo TERNA 2018 e allegati PROPRIETA' TENSIONE DENOMINAZIONE N. TIPO PALIFICAZIONE DPA SX (m) DPA DX (m) TERNA spa 132 kV Ponsacco - Terricciola 568 ST 33 33 TERNA spa 132 kV Saline - Terricciola 569 ST 33 33 ex RFI 132 kV Cascina - P.741 (Lajatico - Terricciola) 037 ST 19 19

Dalla consultazione della sezione “mappe” del SIRA-ARPAT è possibile osservare che all’interno del territorio comunale è presente una stazione di trasformazione elettrica, di tipologia “Sottostazione o cabina primaria” di proprietà di ENEL Distribuzione.

Sempre dalla consultazione del sito di ARPAT si evince che nelle “Cabine primarie” la tensione viene trasformata da alta (380kV, 220kV,132kV) a media (15kV).

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Inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza – Impianti di radiocomunicazione (SRB-RTV)

Dal Documento preliminare di VAS della Variante n.6 al RU, redatta a Novembre 2015, si evince che il database regionale ARPAT relativo agli impianti di radiofrequenza, riportava la presenza di 14 impianti SRB e di 7 postazioni SRB nel Comune di Terricciola.

Figura 16 – Impianti di radiofrequenza Fonte: Documento preliminare di VAS della Variante n.6 al RU, Novembre 2015, su dati ARPAT.

La L.R. 49/2011 “Disciplina in materia di impianti di radiocomunicazione” prevede che i Comuni effettuino la pianificazione delle istallazioni degli impianti, attraverso l’approvazione di un “Programma comunale degli Impianti”. Il Comune di Terricciola, non avendo il suddetto programma comunale, dovrà adeguarsi alla vigente normativa.

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4.1.5 SISTEMA ARIA

Premessa

La gestione della qualità dell’aria, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 155/2010 e dalla L.R. 9/2010, si attua attraverso la suddivisione del territorio regionale in zone e agglomerati in base alla qualità dell’aria rilevata dalla rete di monitoraggio. Tale zonizzazione è stata effettuata in Toscana con le Deliberazioni di Giunta regionale 964/2015 e 1182/2015, in cui sono stati anche individuati i Comuni che presentano criticità relativamente ai valori di qualità dell’aria, e che sono, per questo, tenuti all’elaborazione dei Piani di Azione Comunale (PAC).

Il Comune di Terricciola è compreso nella “zona collinare montana” per quanto riguarda la zonizzazione degli inquinanti di cui all’allegato V del D.Lgs. 155/2010, e anche nella classificazione per l’ozono di cui agli allegati VII e IX del D.Lgs. 155/2010.

Figura 17 - Zonizzazione inquinanti All V Dlgs 155/2010 Figura 18 - Zonizzazione ozono All VII e IX Dlgs 155/2010 Fonte: DGRT 964/2015 Fonte: DGRT 964/2015

Il Comune di Terricciola non è compreso nell’elenco dei Comuni sottoposti all’elaborazione del PAC indicati nell’Allegato 2 alla DGRT 1182/2015 e neppure nell’elenco dei Comuni a rischio di superamento dei valori limite indicati nell’Allegato 3 alla DGRT 1182/2015.

Qualità dell’aria

Lo stato della Regione Toscana emerso dalla “Relazione annuale sullo stato della qualità dell’aria - anno 2018”, pubblicato da ARPAT a Aprile 2019, sulla base dei dati trasmessi dalle stazioni di monitoraggio nell’anno2018, ma anche da un’analisi storica dei dati, risulta essere complessivamente positivo per PM2,5 – Monossido di carbonio (CO) – Biossido di zolfo (SO2) – Benzene

– Idrogeno solforato (H2S) – Benzo(a)pirene – Metalli pesanti, i cui dati hanno confermato l’assenza di criticità ed il rispetto dei valori limite.

Le principali criticità riguardano: PM10, Ossidi di Azoto (NO2) ed Ozono (O3), i cui valori di concentrazione mostrano, tra l’altro, una differenza stagionale, infatti il PM10, il PM2,5 e il Biossido d’azoto sono maggiori nei mesi invernali rispetto a quelli estivi, mentre l’inverso succede per l’Ozono.

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C’è da evidenziare che in merito a PM10 ed NO2 la situazione toscana ha confermato nel 2018 il trend positivo già cominciato gli ultimi anni.

La struttura delle Rete regionale di rilevamento della Qualità dell'Aria della Toscana è quella deliberata nell'allegato C della DGRT n.964 del 12 ottobre 2015.

Nel territorio comunale non sono presenti stazioni di monitoraggio, e neppure in territori contermini, si prendono, quindi, come riferimento i dati trasmessi dalle stazioni “PI-PASSI e “PI- ”. La stazione PI-PASSI è più vicina, ma ubicata in una zona omogenea differente con maggior inquinamento, mentre quella di PI-MONTECERBOLI è situata a grande distanza ma nella medesima zona omogenea del Comune di Terricciola.

Figura 19 – Stazione monitoraggio per PM10 e NO2 Fonte: Rielaborazione dati ARPAT

Figura 20 – Stazioni di monitoraggio per O3 Fonte: Rielaborazione dati ARPAT

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4.1.6 COMPONENTE RUMORE

Il Comune di Terricciola è dotato di un Piano Comunale di Classificazione Acustica (PCCA) approvato con DCC n. n. 9 del 14/04/2005, redatto ai sensi della dell’art. 4 comma 1 della L.R. 89/1998 successivamente modificato dall’articolo 4 comma 1 della L.R. 67/2004.

Il PCCA rientra tra le competenze attribuite, alle amministrazioni comunali, dalla Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico n. 447/95 (art. 6). L’adempimento di tale obbligo consiste nell’assegnare, ad ogni porzione omogenea di territorio, una delle sei classi acustiche individuate dal DPCM 14/11/1997.

Il DPGR 2/R/2014 “Regolamento regionale di attuazione ai sensi dell'articolo 2, comma 1, della legge regionale 1 dicembre 1998 , n. 89 (Norme in materia di inquinamento acustico)” stabilisce i criteri secondo cui i Comuni devono attenersi nell’elaborazione dei relativi PCCA. Nello specifico, nell’allegato 3 per il coordinamento tra piani comunali di classificazione acustica e gli strumenti urbanistici comunali.

Il Comune di Terricciola avendo un PCCA approvato nel 2005 dovrà adeguare lo strumento alla vigente normativa. Il PCCA vigente colloca principalmente il territorio comunale all’interno della Classe III, evidenziando tuttavia anche aree di Classe II. Le vie di comunicazione principali ed i centri abitati sono in Classe IV, la Classe V è stata attribuita ad alcune aree a Selvatelle, La Rosa e .

Sono presenti due Aree di Spettacolo Temporaneo (di Classe IV): - area fieristica La Rosa; - impianti sportivi lungo la via Terricciolese.

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4.1.7 SISTEMA ENERGIA

Lo strumento per la programmazione energetica di riferimento in Toscana è il Piano Ambientale ed Energetico Regionale (PAER) approvato con D.C.R. n.10 del 11/02/2015.

Il meta obiettivo del PAER è la lotta ai cambiamenti climatici, la green economy e la prevenzione dei rischi, in coerenza con la programmazione energetica di livello comunitario.

La strategia UE al 2020 (Consiglio Europeo 08/03/2007) pone l’obiettivo di ridurre del 20% i consumi, del 20% le emissioni, e di aumentare del 20% la produzione da fonti rinnovabili, rispetto al 1990. Il Consiglio Europeo 23/10/2014 ha inoltre definito la Strategia UE al 2030 (alzando alcuni i target nel 2018):

- Riduzione di almeno il 40% dei gas serra al 2030; - Almeno il 32% dei consumi energetici da fonti rinnovabili al 2030; - Al 2030 riduzione dei consumi di almeno il 32,5% rispetto alle proiezioni attuali.

La Commissione Europea nella Energy Roadmap 2050 mira ad un calo del 85% delle emissioni di

CO2 del settore energetico.

Gli obiettivi prefissati sono da conseguirsi mediante i seguenti meccanismi già individuati a livello europeo, nazionale e regionale:

a. Meccanismi per l’edilizia sostenibile 6. Prescrizioni minime di efficienza energetica (Direttiva 2010/31/UE); 7. Rispetto degli obblighi dettati dal D.Lgs. 192/2005 8. Prescrizioni minime di fonti rinnovabili (D.Lgs. 28/2011). 9. Rispetto degli obblighi dettati dal D.Lgs. 28/2011

b. Meccanismi per la realizzazione delle infrastrutture energetiche 10. Incentivi pubblici ai privati per impianti a fonti rinnovabili; 11. Fornire delle localizzazioni per permettere ai privati di usufruire degli incentivi pubblici a chi produce energia rinnovabile 12. Realizzazione impianti e connesse reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento; 13. Il D.Lgs 102/2014 (attuazione della Direttiva 2012/27/UE) sostiene che una riduzione generale dei consumi energetici potrà essere attuata mediante il collegamento alle reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento. 14. Realizzazioni di impianti a fonte rinnovabile non direttamente connessi alle esigenze energetiche di un edificio.

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(I contenuti riportati di seguito sono tratti dal Documento preliminare di VAS della Variante n.6 al RU, redatta a Novembre 2015.)

Solare fotovoltaico

La produzione di energia elettrica nella provincia di Pisa è quasi totalmente da fonti rinnovabili, grazie anche al contributo determinante della produzione geotermoelettrica.

Risulta che al 2007 nel Comune di Terricciola erano presenti 2 impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva di 5,25 kW, costituiti a seguito del decreto incentivante “Conto Energia” del 19/02/2007.

I dati a livello provinciale indicano, con la presenza di 270 impianti, una potenza totale di 2516 kW, per una produzione annua di circa 3.50.000 kWh. Al 2008 risulta che la Provincia di Pisa supera i parametri della Toscana sia in termini di potenza procapite sia di densità di potenza.

Solare termico

I dati relativi al solare termico a livello provinciale, indicano che sul territorio dell’intera Provincia di Pisa la superficie complessiva occupata da pannelli per la produzione di acqua calda, al 2008, è di 2.897,71 mq per un’energia termica resa di 2.566.854,48 kWht/annui.

Consumi e fabbisogno energetico

Un indicatore molto significativo è rappresentato dal consumo procapite di energia elettrica espresso in kWh/abitante, poiché tiene conto dell'energia elettrica che viene utilizzata anche nelle attività produttive e quindi descrive lo stato delle tecnologie, dell'incidenza che le attività produttive hanno sui consumi globali.

Figura 21 Consumi a livello provinciale di energia elettrica, procapite e domestici, dal 2002 al 2007 Fonte: Documento preliminare di VAS della Variante n.6 al RU, redatta a Novembre 2015 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Consumi globali procapite 4.779,91 4.947,40 4.916,59 5.075,35 5.290,68 5.159,12 Consumi nel domestico 1.108,06 1.165,69 1.167,85 1.150,47 1.176,44 1.149,35

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4.1.8 SUOLO E SOTTOSUOLO

Per approfondimenti in materia geologica, geomorfologica ed idrogeologica dell’area oggetto di intervento si rimanda alle Indagini geologiche ed agli Studi idraulici a supporto del Piano.

Siti interessati da procedimento di bonifica

Dalla consultazione del sito SISBON del SIRA-ARPAT risulta che nel Comune di Terricciola, a Gennaio 2020 sono presenti tre siti interessati da procedimento di bonifica, riportati di seguito in tabella.

Tabella 23 - Siti interessati da procedimento di bonifica Fonte: applicativo SISBON – SIRA ARPAT

Due di questi, “Distributore API PV n.41770” (cod. PI-TE-mp001), sito in via Solferino – loc. Soianella, ed “Effe immobiliare” (cod PI-TE-002), sito in via Volterrana, angolo via XXV Aprile – loc. Selvatelle, risultano non più in anagrafe e l’iter è attualmente chiuso, per “non necessità di intervento”.

Il sito “Discarica Fosso di Gozzo Tondo” (cod. PI-TE-001), in loc. Terricciola, risulta in anagrafe e l’iter attivo, attualmente è in fase di bonifica, monitoraggio post-operam (pre-collaudo finale).

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4.1.9 SISTEMA PRODUTTIVO

Imprese

Dalla consultazione della Banca dati Imprese della Regione Toscana, messa a disposizione dall'ufficio regionale di statistica, sulla base dei dati del Registro Imprese di InfoCamere, il registro pubblico tenuto dalla Camere di Commercio, industria, artigianato ed agricoltura (Cciaa), si evince che nel Comune di Terricciola nel 2019 sono presenti in maggioranza attività di agricolture, silvicoltura e pesca (101), seguono attività di commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli (97) e attività di costruzioni (95).

Azienda deposito e produzione esplosivi

Dalla consultazione del sito SIRA-ARPAT, aggiornato al 2014, risulta presente all’interno del Comune di Terricciola, un’azienda a rischio di incidente rilevante denominata “Pirotecnica Ciandri di Vannozzi Guido” (ID_AZ: 87), situata in località Morrona - I Ponti, che svolge l’attività di “Deposito di esplosivi“.

Tuttavia ad oggi lo stabilimento non risulta presente nell’Inventario Nazionale degli Stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante (aggiornato al 30/12/2018) consultabile sul sito del Ministero dell’ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Le nuove autorizzazioni prevedono un regime operativo al di sotto della direttiva Seveso, per cui non è più da considerarsi Azienda a rischio di incidente rilevante.

Azienda frantumazione inerti

Nel territorio comunale è presente un’azienda di frantumazione inerti lungo il torrente Sterza.

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4.1.10 NATURA E BIODIVERSITA’

All’interno del Comune di Terricciola non sono presenti Siti della Rete Natura 2000 o altre tipologie di Aree naturali protette ai sensi della L.R. 30/2015 e smi.

Flora

Il territorio comunale di Terricciola è situato nella parte interna della provincia di Pisa fra le valli dell’Era e del Cascina, si tratta quindi di un Comune del comprensorio della Valdera tipico della collina interna pisana. La sua altitudine, infatti, è compresa tra 36 e 211 metri s.l.m. Il suddetto territorio è stato suddiviso per aree boscate omogenee, preceduto quindi al riconoscimento delle specie arboree, arbustive ed erbacee principali di ogni area, in modo tale da poter identificare il tipo di cenosi vegetazionale corrispondente.

Aree boscate presenti nel sistema collinare

Le Aree boscate presenti nel sistema collinare possono essere suddivise, sulla base delle associazioni vegetazionali che le compongono, in tre aree omogenee:

- Area 1- tra Soiana e Morrona, intorno a Badia di Morrona, la vegetazione dominante è il querceto termofilo a farnia (Quercus robur L.) laddove i terreni sono più freschi, e a roverella (Quercus pubescens Willd) dove sono più aridi. Il sottobosco è molto ricco di specie sia arbustive che erbacee: corniolo (Cornus mas L.), sanguinello (Cornus sanguinea L.), lentisco (Pistacia lentiscus L.), ornello (Fraxinus ornus L.), biancospino (Crataegus oxycanta L.), asparago (Asparagus acutifolius L.), etc. Lo stato di conservazione delle cenosi appare buono. - Area 2- tra Selvatelle e Terricciola, intorno a Casanova, la vegetazione è tipicamente rappresentata dal querceto termofilo e a cerro (Quercus cerris L.) e da roverella. Il sottobosco risulta ricco di specie tra le quali sono numerose le entità xerofile tra cui: la ginestra (Spartium junceum L.), il caprifoglio (Lonicera nigra L.), la vitalba (Clematis vitalba L.), il leccio (Quercus ilex L.), l’alloro (Laurus nobilis L.), etc. Lo stato di conservazione delle cenosi è buono. - Area 3 - intorno a località Pieve a Pitti, è dominata dal querceto termofilo a roverella che ne caratterizza la vegetazione; il leccio rimane confinato alle aree più elevate, mentre nelle zone più depresse sono presenti specie tipicamente igrofile: oltre al pioppo (Populus alba L.) e al salice (Salix viminalis L.), l’equiseto (Equisetum sp.), e l’edera (Hedera helix L.). Lo stato di conservazione delle cenosi è buono anche se è da segnalare la presenza di acacia (Robinia sp.). La superficie totale boscata del Comune risulta essere di 301 ha circa, di cui 48 ha di fustaie di resinose (Pino marittimo, ecc), 8 ha fustaie di latifoglie (specie quercine) e 245 ha circa di bosco ceduo (roverella, cerro, farnia, leccio, carpino, ornello, robinia ed altre di secondaria importanza).

Vegetazione ripariale

Le zone riparali dei fiumi Era Cascina e Sterza sono caratterizzate da una vegetazione igrofila classica: pioppo nero (Populus nigra L.), salice bianco (Salix alba L.), salice rosso ( Salix purpurea L.), canna (Arundo donax L.), cannuccia di palude (Phragmites australis (Cav.) Trin.), corniolo (Cornus mas L.), sanguinello (Cornus sanguinea L.), etc. Lo stato di conservazione della cenosi è buono, a prescindere da una indesiderata presenza di acacia (Robinia pseudoacacia L.), nella zona ripariale del fiume Cascina.

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Carta della vegetazione forestale della Regione Toscana

Di seguito si riporta una sovrapposizione tra il perimetro delle aree boscate presenti nel Comune di Terricciola e la carta della vegetazione forestale della Regione Toscana (P.V. Arrigoni, anno 1998, scala 1:250.000). La carta della vegetazione forestale è stata redatta suddividendo l’intero territorio regionale in celle quadrate di lato 250 metri (6,25 ha), e considerando bosco quelle interessate da vegetazione forestale per più del 50%. In seguito a sopralluoghi diretti, per ciascuna cella è stato attribuito il codice della specie dominante (copertura superiore del 50%) nel caso che nessuna specie raggiungesse tale livello di copertura, sono stati attribuiti i codici delle due specie più diffuse.

Figura 22 – Vegetazione forestale della Regione Toscana - Comune di Terricciola Fonte: elaborazione Studio Norci su dati Regione Toscana - SITA

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Inventario forestale toscano

Di seguito si riporta inoltre, una sovrapposizione tra il perimetro delle aree boscate presenti nel Comune di Terricciola e l’inventario forestale toscano (M.Bianchi ed altri, anni 1985-1993).

L’inventario forestale toscano è stato redatto tra il 1985 ed il 1993, è un archivio raster in celle quadrate di lato 400 metri, a cui sono attribuite diverse informazioni, tra cui l’ “uso del suolo rilevato a terra”.

Figura 23 – Inventario forestale toscano - Comune di Terricciola Fonte: elaborazione Studio Norci su dati Regione Toscana - SITA

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Fauna (Le informazioni che seguono sono state tratte dalla VEA predisposta per il Piano Strutturale del Comune di Terricciola nel 2001)

Non si hanno notizie specifiche sulla fauna del Comune di Terricciola, tuttavia si ritiene di poter fare riferimento alle ricerche ed agli studi compiuti per la Provincia di Pisa, con particolare riferimento al Piano Faunistico Provinciale.

Il cinghiale (Sus scrofa) è segnalato in aumento in tutto il territorio provinciale, soprattutto in conseguenza del progressivo abbandono delle attività agro-silvo-pastorali a partire dagli anni ’50 e della trasformazione di molti coltivi e pascoli in fitocenosi forestali o cespuglieti.

La lepre (Lepus europaeus) è ancora presente con nuclei consistenti nelle aree protette, mentre del territorio libero è andata progressivamente riducendosi a causa di un progressivo decadimento delle condizioni ambientali e della forte pressione venatoria.

Il coniglio selvatico ( Oryctolagus cuniculus) è piuttosto diffuso.

L’istrice (Hystrix cristata) è dal 1974 specie protetta. Per questo e per l’assenza quasi totale di predatori le popolazioni di istrici sono divenute, negli ultimi anni, sempre più numerose. Parallelamente si è assistito ad una espansione dell’areale della specie, con conseguenti preoccupazioni per danni causati alle colture.

Piano faunistico venatorio

Dalla cartografia del Piano Faunistico Venatorio, consultabile sul sito internet della Regione Toscana, a Gennaio 2020 a nel Comune di Terricciola risultano presenti:

- due Aziende Faunistico Venatorie (“AFV Badia di Morrona”, di 492 ha e “AFV Pieve a Pitti”, di 549 ha); - una Zona di Rispetto Venatorio (“ZRV Le Colline” 233 ha); - due Zone di Ripopolamento e Cattura (“ZRC Capannoli Terricciola” 953 ha, e “ZRC Casiana Terme” 382 ha); - un’Area di Addestramento Cani (“AAC La Rosa” 246 ha).

Il territorio comunale presenta inoltre un’area vocata al cinghiale, interamente compresa nell’AFV Badia di Morrona, e numerosi appostamenti fissi a colombacci e minuta selvaggina.

Si segnala inoltre all’esterno, ma a ridosso del confine comunale, la presenza dell’Azienda Agrituristico Venatoria “San Carlo”, la Zona di Ripopolamento e Cattura “Terra Rossa”, e le Zone di Rispetto Venatorio “Chianni” e “Peccioli”.

Di seguito si riporta un’immagine, elaborata su dati cartografici del SITA della Regione Toscana, che mostra l’ubicazione delle sopracitate aree ed aziende, rispetto al territorio del Comune di Terricciola.

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Figura 24 – Cartografia del Piano faunistico venatorio Fonte: elaborazione Studio Norci su dati Regione Toscana- SITA

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4.1.11 SISTEMA PAESAGGIO

In Toscana la disciplina di tutela paesaggistica regionale è affidata al PIT con valenza di Piano Paesaggistico, secondo le disposizioni di cui al titolo IV, capo I, artt.58 e 59 della L.R. 65/2014 e smi.

Ambito di paesaggio 8 “Piana Livorno-Pisa-Pontedera”

Il Comune di Terricciola rientra nell’Ambito 8 “Piana Livorno – Pisa – Pontedera” del PIT paesaggistico della Regione Toscana approvato a marzo del 2015. Nella relativa Scheda d’Ambito a proposito di questo si legge:

“La Piana Livorno – Pisa – Pontedera , i cui confini non si discostano molto da quelli della sezione pisana del bacino idrografico dell’Arno, presenta una struttura territoriale ben riconoscibile, disegnata dal sistema insediativo storico e dal sistema idrografico. A segnare la porzione settentrionale, la pianura alluvionale del basso Valdarno, caratterizzata da agricoltura intensiva ed elevata urbanizzazione, la presenza di aree umide relittuali e un ricco reticolo idrografico principale (Arno e Serchio) e secondario. La pianura si completa verso ovest con l’importante sistema costiero sabbioso del Parco Regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli. La fascia costiera comprende sia le coste sabbiose - tra Livorno e Marina di Torre del Lago e tra Castiglioncello e Cecina, che la costa rocciosa - tra Livorno e Castiglioncello, a cui si aggiungono gli ambienti insulari delle Isole di Capraia e Gorgona. Un sistema costiero di elevata importanza naturalistica e paesaggistica, interessato dalla presenza di numerose Aree protette e Siti Natura 2000. L’assetto insediativo, sviluppato soprattutto nella pianura terminale del Valdarno inferiore e lungo la costa, è caratterizzato dalla dominanza di Pisa e Livorno, con le loro raggiere di assi viari in uscita, di cui il principale - corridoio infrastrutturale storico “Pontedera-Cascina-Pisa” – risulta deformato e saturato nelle sue relazioni con il territorio agricolo e l’Arno. La pianura è circondata da un arco collinare (Cerbaie, Colline Pisane, Monti di Castellina, Monti Livornesi), articolato ed eterogeneo, che comprende due tipologie di paesaggio. Un paesaggio intensamente antropizzato, caratterizzato da piccoli centri storici disposti in posizione di crinale (Palaia, Lari, ) e numerosi nuclei minori e case sparse ad occupare i supporti geomorfologici secondari. Simile il sistema a maglia fitta delle colline Pisane, con i borghi storici di , Fauglia, Crespina e le fasce basse dei Monti di Castellina e di quelli Livornesi. Gran parte delle aree di margine di questi sistemi agricoli intensivi ospitano agroecosistemi tradizionali, con oliveti, colture promiscue, residuali aree di pascolo, sufficientemente ricchi di dotazioni ecologiche. Un secondo costituito dalla Collina dei bacini neo-quaternari ad argille dominanti, povera di ripiani sommitali, con versanti ripidi anche se brevi, con scarse opportunità allo sviluppo di insediamenti storici e di sistemi agricoli complessi. Qui prevalgono seminativi in superfici estese, mentre è assente o assai debole l’infrastrutturazione ecologica e l’insediamento rurale.”

Il comune di Terricciola si colloca quindi in questo scenario e più precisamente in una zona collinare che presenta una notevole articolazione paesistica, con un’alternanza di tessuto coltivato e bosco, che si insinua capillarmente e diffusamente all’interno delle aree a coltivo con frange, macchie e formazioni lineari. Il mosaico agrario è molto complesso e diversificato, in gran parte originato dal paesaggio storico della mezzadria, e comprende oliveti, sui versanti più ripidi terrazzati, seminativi arborati, vigneti, seminativi semplici e pioppeti nei fondovalle. La maglia agraria è quasi ovunque fitta e frammentata mentre si allarga in corrispondenza degli impianti di vigneto specializzato che occupano prevalentemente le aree di margine.

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Figura 25 – Carta dei caratteri del paesaggio Fonte: Studio Norci – Rielaborazione dati PIT paesaggistico Regione Toscana

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Beni paesaggistici

I beni paesaggistici sono disciplinati dalla parte terza del Decreto legislativo n.42/2004 e s.m.i.“Codice dei Beni Culturali e del paesaggio”.

Nel territorio del Comune di Terricciola non ci sono aree tutelate per Legge ai sensi dell’art.136 del D.Lgs 42/2004 e s.m.i. “Immobili e aree di notevole interesse pubblico”, mentre invece si riscontra la presenza di aree tutelate ai sensi dell’art.142 del D.Lgs 42/2004 e s.m.i., nello specifico:

- “I territori contermini ai laghi” (art. 142, c. 1, lett. b)); - “I fiumi, i torrenti e i corsi d’acqua” (art. 142, c. 1, lett. c)); - “I territori coperti da foreste e boschi” (art. 142, c. 1, lett. g));

La disciplina delle aree tutelate per legge ai sensi dell’art. 142 del D. Lgs 42/2004, c.1, è contenuta nell’Elaborato 8B – “Disciplina dei beni paesaggistici ai sensi degli artt. 134 e 157 del Codice” del PIT Piano paesaggistico regionale della Regione Toscana.

Nelle figure seguenti è riportata l’ubicazione delle suddette aree vincolate.

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Figura 26 -Aree tutelate Art.142 del D.Lgs n.42/2004 e smi “I territori contermini ai laghi” (art. 142, c. 1, lett. b)) Fonte: Studio Norci – Rielaborazione dati PIT paesaggistico Regione Toscana

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Figura 27 -Aree tutelate Art.142 del D.Lgs n.42/2004 e smi “I fiumi, i torrenti e i corsi d’acqua” (art. 142, c. 1, lett. c)) Fonte: Studio Norci – Rielaborazione dati PIT paesaggistico Regione Toscana

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Figura 28 -Aree tutelate Art.142 del D.Lgs n.42/2004 e smi “I territori coperti da foreste e boschi” (art. 142, c. 1, lett. g)) Fonte: Studio Norci – Rielaborazione dati PIT paesaggistico Regione Toscana

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5 Impatti previsti dall’attuazione del Piano

Per fattori di impatto si intendono le pressioni derivanti dalle Azioni del Piano che possono produrre alterazioni delle componenti ambientali. Ai fini di una valutazione dell’impatto si ritiene opportuno convertire, almeno per i settori residenziale e turistico, i mq previsti dal dimensionamento, in numero di residenti e posti letto. In tal modo è possibile eseguire una stima dei consumi idrici e della produzione di rifiuti, stima che riveste un carattere puramente indicativo, ma che fornisce la percezione dell’entità delle trasformazioni rispetto alla situazione attuale.

5.1 Impatto delle trasformazioni previste dalla variante al P.S. sulle risorse ambientali La variante al P.S ha per oggetto un sostanziale adeguamento alla normativa vigente, in particolare alla LR 65/2014 ed al Piano di indirizzo territoriale con valore di Piano paesaggistico, che non comportano impatto, infatti non è previsto incremento nel dimensionamento, ed è finalizzata a garantire la continuità operativa e gestionale di governo del territorio in attesa di un adeguamento generale alla nuova normativa in materia.

5.2 Impatto delle trasformazioni previste dal PO sulle risorse ambientali

Di seguito sono state messe a confronto le trasformazioni previste dal Piano Operativo con lo stato delle risorse analizzate nello Stato dell’Ambiente, tenendo conto, soprattutto dei punti di fragilità da esso emergenti.

IMPATTO PREVISTO SULLA RISORSA ACQUA

Il dimensionamento di Piano Operativo fornisce una stima dell’incremento in numero di abitanti pari a 465, considerando il parametro di 45 mq./ab. Per la stima dei consumi idrici previsti, si prende come riferimento il valore di 200 l/giorno/abitante, come dotazione idrica ottimale, corrispondente a 73 mc/anno/abitante. I consumi idrici sono stati stimati moltiplicando i 73 mc/anno/abitante per gli incrementi del numero di abitanti, ovvero 465, quindi l’aumento di consumo di acqua per uso civile a seguito delle trasformazioni previste dal Piano Operativo risulta pari a 33.945 mc/anno (sul volume attualmente fatturato a livello comunale 261.463 mc - dato stimato 2018). I consumi idrici per le aree turistico-ricettive, sono stati stimati in circa 1/3 della dotazione idrica pro-capite ottimale di 200 L/giorno/abitante, ovvero circa 66 l/giorno/abitante pari a 13 mc/anno/abitante (considerando un anno pari a 200 giorni. L’incremento di posti letto, pari a 632 unità è stato così moltiplicato per 13 mc/anno per ottenere una stima del consumo idrico pari a 8.216 mc/anno. Non si prevede aumento di consumi idrici significativi dovuti alle trasformazioni di carattere artigianale, produttivo e commerciale in quanto il PO prevede possibilità di adeguamento, riqualificazione e ampliamento per comprovate esigenze collegate al ciclo produttivo. Le azioni che prevedono un incremento del dimensionamento comportano impatti sulla risorsa acqua, in particolare sul sistema degli approvvigionamenti, sulla depurazione e sulla rete di distribuzione e fognaria, relazionati ad un aumento delle utenze da servire, in un contesto di fragilità ambientale relativo a questa risorsa, come risulta dallo Stato dell’Ambiente ed evidenziato nei punti di fragilità.

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Il dimensionamento del PO precede incrementi nella popolazione di una certa entità (465) in un contesto ambientale in cui, dal contributo di Acque si evince che le risorse disponibili per l’alimentazione delle reti del macrosistema Alta Valdera sono appena sufficienti nel periodo estivo per soddisfare la richiesta degli utenti e, in caso di siccità prolungata, la risorsa disponibile può ridursi drasticamente;

La maggior parte degli abitanti è prevista nella frazione di Selvatelle, servita da rete fognaria mista e da impianto di depurazione, comunque sempre dal contributo di Acque Spa all’avvio del procedimento di VAS del P.O, si evince che le infrastrutture del sistema (impianti di sollevamento, impianti di depurazione e reti) sono dimensionate in maniera tale da rispondere alle attuali necessità operative e, per poter incrementare le utenze afferenti al sistema fognario, potranno essere necessari interventi di potenziamento delle infrastrutture esistenti che saranno valutati in funzione delle tempistiche di realizzazione dei nuovi interventi e l’ubicazione degli stessi.

Per quanto riguarda il turismo, di cui il dimensionamento prevede una forte incremento su tutto il territorio comunale, concentrato soprattutto nel territorio rurale, ad esso dovranno corrispondere adeguamenti in termini di approvvigionamento e di depurazione, dato che si tratta di strutture che non sono collegate con il depuratore.

In generale il sistema depurativo è sufficiente per la popolazione residente ma nuovi incrementi di popolazione, dovranno essere soggetti ad una valutazione della potenzialità reale degli impianti.

IMPATTO PREVISTO SUL SISTEMA RIFIUTI

La stima della produzione di rifiuti conseguente alle trasformazioni previste dal Piano Operativo è stata eseguita considerando la quantità di Rifiuti Urbani totale (RU+RD) per l’anno 2018 pari a 3.108 t, ovvero 689 kg/abitante/anno.

La produzione di rifiuti per il residenziale è stata stimata moltiplicando i 689 kg /abitante del 2018 (anche se ci si auspica una forte riduzione dato che il Comune è lontano dagli obiettivi del Piano regionale), per gli incrementi del numero di abitanti, ovvero 465, l’aumento di produzione di rifiuti a seguito delle trasformazioni previste dal Piano Operativo risulta pari a 320,32 t/anno.

Le azioni del Piano prevedono un incremento nelle produzioni di rifiuti, deve rappresentare l’occasione per migliorare ulteriormente l’efficienza della raccolta differenziata e la percentuale di riciclato, che stanno migliorando nel corso degli anni.

IMPATTO PREVISTO SUL SISTEMA ENERGIA

L’aumento dei consumi energetici dovuti ad incrementi di dimensionamento dovrà essere compensata da una razionalizzazione dei consumi, ad un maggior ricorso dell’uso di energie rinnovabili. Rientra, infatti, tra le azioni oggetto del Piano operativo il miglioramento della qualità architettonica ed ambientale del patrimonio edilizio esistente favorendo la messa in opera di interventi tecnologici per il contenimento dei consumi energetici.

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IMPATTO PREVISTO SUL SUOLO

Il PO persegue l’obiettivo del contenimento del consumo di suolo, gli interventi riguardano mirano a perseguire obiettivi di sostenibilità ambientale, che concorrono alla riqualificazione dei sistemi insediativi e degli assetti territoriali.

IMPATTO PREVISTO SUL SISTEMA PAESAGGIO

Per gli interventi previsti dal PO è garantito non solo il rispetto delle zone sottoposte a specifico vincolo di tutela paesaggistico-culturale art. 142 del Dgls 142/2004 e smi, , ma per tutti gli interventi previsti dal PO vengono parallelamente tenuti in considerazione i valori ambientali, paesistici e di compatibilità con il contesto territoriale circostante al fine della salvaguardia del sistema paesaggistico globale. Gli interventi più significativi sono sottoposti a specifiche schede conoscitive e normative, in un ottica di tutela ambientale e paesaggistica. Di conseguenza le previsioni del PO dovrebbero rappresentare l’occasione per una riqualificazione ed avere un impatto positivo.

IMPATTO PREVISTO SUL SISTEMA DELLA NATURA E DELLA BIODIVERSITA’

Il Piano prevede trasformazioni soprattutto all’interno del perimetro del territorio urbanizzato e le previsioni al di fuori di esso, passate dalla conferenza di copianificazione sono per lo più in prossimità di aree già utilizzate a fini turistici o in prossimità di insediamenti, quindi dove non sono presenti ecosistemi di particolare pregio, ad eccezione di quello ubicato lungo il Fiume Era con i due laghi, di cui viene valorizzata proprio la componente ecologica.

6 Prescrizioni

Le prescrizioni rappresentano le condizioni alla trasformazione che devono essere messe in atto o le misure necessarie per impedire, ridurre e compensare gli eventuali impatti significativi sull’ambiente a seguito dell’attuazione delle previsioni di Piano Operativo. Le prescrizioni derivanti dal Rapporto Ambientale sono entrate a far parte del corpo normativo delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Operativo.

7 Monitoraggio

Secondo quanto previsto dall’Allegato 2 della LR 10/2010 e succ. mod., il processo di valutazione comprende la definizione del sistema di monitoraggio al fine di valutare il processo di attuazione delle azioni previste dal Piano. Il monitoraggio è funzionale alla verifica della capacità del Piano di fornire il proprio contributo al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale. Attraverso l’individuazione del sistema di indicatori (o comunque di approfondimenti conoscitivi) che dovranno essere periodicamente aggiornati, viene così verificata l’effettiva realizzazione d gli interventi previsti, il raggiungimento degli effetti attesi, eventuali effetti non previsti e l’adozione delle misure di mitigazione. Gli indicatori individuati dovranno rispondere a due tipi di informazione che servono ad interpretare la realtà. Si individueranno quindi degli indicatori di contesto, che descrivono l’evoluzione dello stato dell’ambiente rispetto alle fragilità individuate, e

47 Comune di Terricciola (PI) – Piano Operativo e contestuale Variante al P.S. - Rapporto Ambientale – Sintesi non tecnica Marzo 2020 Dott. Agr. Elisabetta Norci

degli indicatori di prodotto, che descrivono quanto il Piano ha agito effettivamente rispetto al fattore evidenziato dall’indicatore di contesto. L’indicatore di contesto permette di interpretare la situazione dell’ambiente rispetto ad un problema specifico mentre è l’indicatore di prodotto che circoscrive gli effetti del Piano rispetto alle variazioni rilevate in quell’indicatore di contesto.

8 Bibliografia

- LR 65/2014 “Norme per il governo del territorio” e s.m.i.; - D.Lgs 152/2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.; - LR 10/2010 “Norme in materia di valutazione ambientale strategica (VAS), di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di valutazione di incidenza” e s.m.i.; - LR 30/2015 “Norme per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico – ambientale” e s.m.i.; - PIT con valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana; - PTC della Provincia di Pisa; - Piano di Ambito Territoriale Ottimale n.2 “Basso Valdarno; - Piano Strutturale del Comune di Terricciola; - Regolamento Urbanistico del Comune di Terricciola; - www.regione.toscana.it - www.provincia.pisa.it - www.arpat.it - www.arrr.it

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