ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 1 ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 2 VALLE D’AOSTA La Valle d’Aosta è una regione situata nel nord-ovest dell’Italia al confine tra Francia,Svizzera e Piemonte.

Una delle 10 attrazioni turistiche più visitate della Valle d’Aosta è il Monte Bianco considerato monte più alto tra Francia e Italia,adorato da sciatori e alpinisti che amano il pericolo e le sfide. Ovviamente con tutti questi turisti il cibo più gustato è quello tipico come: La Polenta o la cotoletta valdostana con una tripla panatura, questi cibi sono fatti per avere molte energie durante una giornata di freddo. La capitale della Valle d’Aosta è Aosta ufficialmente eletta nel 1946,

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 3 che prende anche il nome di “Regione Autonoma Valle d’ Aosta” non che anche come regione a statuto speciale dell’Italia del nord- occidentale. I colori della bandiera della Valle d’Aosta rappresentano la ribellione avvenuta nel 1942 contro il fascismo, questi colori “Nero e rosso” rappresentano da quel giorno il loro “VERO” punto di vista.

Chiara Caramia☺

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 4 PIEMONTE

Il Piemonte è una delle 20 regioni Italiane situata a nord-ovest. Una parte di essa è costituita delle catene montuose delle Alpi Marittime, Le Alpi Cozie (con il Monviso dove nasce il fiume Po), le Alpi Graie, le Alpi Pennine e le Alpi Lepontine. I valichi alpini più importanti sono il Frejus verso la Francia e il Passo del Sempione sul lato svizzero. A sud est comincia la catena appenninica con l’ Appennino Ligure, che digrada verso la Pianura Padana con le colline delle Langhe, ricche di frutteti, quelle del Monferrato, conosciute per i vigneti e le Colline di Torino.

ATTIVITA’ ECONOMICHE In Piemonte vi sono varie zone dedicate all’ agricoltura; i territori agricoli sono occupati prevalentemente dalle risaie, in seguito la viticoltura che produce vini di qualità come il Dolcetto

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 5 il Grignolino ecc. ecc. Invece l’allevamento si occupa dei bovini da cui si ricava carne, burro e formaggio. In Piemonte ha sede la principale sede automobilistica Italiana: la Fiat.

Ma ci sono anche industrie specializzate in meccanica, chimica e fabbricazione della carta; nel settore alimentare spicca la lavorazione del cioccolato e i dolci tipici tipo il Gianduiotto e il Cremino. Il turismo oltre che a Torino si spinge verso le stazioni sciistiche della Val di Susa e della Val del Chisone. LA STORIA Questa regione fu abitata dall’ epoca preistorica e nel 220 a.c. fu’ conquistata dai Romani; molto tempo dopo i Savoia la unificarono, in seguito la regione conobbe un intenso flusso di immigrati.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 6 IL CAPOLUOGO Torino è il capoluogo di provincia, in passato anche capitale d’ Italia, ed ospita circa la metà della popolazione piemontese; la città attrae visitatori anche per la sacra sindone custodita nel duomo di Torino, per il Museo Egizio e per la: MOLE ANTONELLIANA Costruita dopo la metà dell’ottocento dall’ architetto Alessandro Antonelli e alta 167,5 metri è il simbolo di Torino che dal 2000 ospita il museo del cinema.

LE ALTRE CITTA’ Le altre città sono: Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Verbania e Vercelli.

Caruso Federico

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 7 LOMBARDIA Una delle regioni più ricche d’Italia non solo in termini di realtà imprenditoriali ma anche per la vasta gamma di cose da fare e da visitare: attività, località, borghi medievali, paesaggi naturali e laghi, senza dimenticare l’importanza storica e culturale che questa regione offre. Chi vuole trascorrere una vacanza in Lombardia deve solo scegliere il tipo di vacanza che preferisce: le vie dello shopping di Milano si alternano alle piste da scii a nord, i laghi alle verdi pianure delle vallati e i musei alle cattedrali delle principali città della regione. In questo viaggio alla scoperta della Lombardia visiteremo insieme i seguenti luoghi: 1° e 2° giorno - MILANO Milano è comunemente conosciuta come la capitale economica dell’Italia, una definizione che sembra sottolineare che girano molti soldi ma c’è poco di interessante da vedere. E invece di cose da fare e vedere a Milano ce ne sono tante: si può partire dalla Milano – Cartolina, quella di Piazza Duomo, della Galleria Vittorio Emanuele II e del Castello Sforzesco, simboli della ricchezza antica di Milano.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 8 Senza dimenticare La Pinacoteca di Brera, dove poter vivere in pieno delle opere significative destinate alla formazione degli studenti dell’Accademia di Belle Arti ed il Teatro alla Scala, uno dei teatri più prestigiosi a livello mondiale, dove sono messe in scena esclusive prime ed eventi di portata internazionale Poi c’è la Milano di Leonardo Da Vinci, che mise il suo genio di architetto all’opera per rendere navigabili i navigli, recentemente recuperati e luogo della movida. Sempre Leonardo ha donato a Milano uno dei suoi più grandi capolavori: il Cenacolo, dipinto nel refettorio di Santa Maria delle Grazie. Poi c’è la Milano internazionale, quella che richiama ricchi da tutto il mondo: quella di San Babila con la bella chiesa in stile neo-romanico, ma soprattutto con le vie della moda, le vetrine dei grandi marchi, le modelle in giro e le fuoriserie parcheggiate. Un accenno alla cucina tradizionale ambrosiana (Sant’Ambrogio è il Patrono della città) che ha origini antiche e nel corso del tempo ha subito influssi diversi. E’ una cucina povera, contadina, fatta di verdure e carni di manzo e maiale, cotta e condita con il burro. 3° giorno - PAVIA Pavia è una città dall’atmosfera accogliente e raccolta. Sede di una delle università più antiche del mondo

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 9 (fondata dall’Imperatore Lotario nell’825), è piacevole da visitare a piedi o in bici. Da vedere sicuramente: il Duomo in centro storico (la cui cupola centrale è la terza in Italia per dimensioni) ha la facciata rimasta incompleta, con la superficie in cotto rustica predisposta per il rivestimento in marmo. Il maestoso Castello Visconteo invece fu iniziato nel marzo del 1360 come palazzo per i divertimenti. Le sale del castello sono tutte affrescate e rimangono minime tracce dello splendore di quei muri, mentre del mobilio originale non è rimasto nulla, così come della fornitissima biblioteca e della sala degli specchi. Uno dei simboli della città è il Ponte Coperto sul Ticino, un ponte a cinque arcate quasi uguali con una piccola cappella religiosa al centro. Una volta attraversato il ponte si arriva in Borgo Ticino, il quartiere di Pavia sulla riva destra del fiume, dove si affacciano case colorate sulle cui facciate sono spesso indicati i livelli delle inondazioni del passato. Ad essere più famosa della città stessa è però la Certosa, un complesso monumentale visconteo che ha richiesto 200 anni per essere completata. La Certosa di Pavia è un concentrato di dipinti, affreschi e decorazioni magnifiche,

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 10 ha una splendida decorazione scultorea sulla facciata, in marmi bianchi e policromi ed è immersa nelle campagne pavesi (a 7 km a nord dalla città). La cucina pavese utilizza moltissimi ingredienti che ovviamente sono tipici della zona. Pesce e riso sono quindi consumati in grande quantità, ma anche i salumi hanno una denominazione tipica in questa area, e di certo non si possono trascurare le ottime carni 4° e 5° giorno – Bergamo, Franciacorta e Lago di Garda - Bergamo E’ un piccolo gioiello che sempre più italiani stanno scoprendo. Prendendo la funicolare che parte dalla Città Bassa si raggiunge la Città Alta, il cuore storico e perfettamente conservato di Bergamo. Nei pochi minuti di tragitto lo sguardo si allarga piano piano fino alle Alpi mentre le mura antiche si fanno più vicine e ci si passa attraverso. Mettete piede nella Città Alta, cuore storico di Bergamo, nella Piazza Mercato delle Scarpe. Pochi passi e siete in Piazza Vecchia, una delle più armoniose e belle piazze italiane. Qui c’è quasi tutto quello che merita una visita: il Palazzo della Ragione con la sua meridiana e il museo degli Affreschi. Sempre sulla piazza affaccia un altro palazzo storico, quello del Podestà, e il Campanone,

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 11 la torre simbolo di Bergamo. Ancora pochi passi e si arriva nel cuore religioso di Bergamo: la Piazza del Duomo con la Basilica di Santa Maria e la Cappella Colleoni. Anche la cucina bergamasca è una cucina ricca e gustosa, genuina e decisamente calorica, fatta fondamentalmente di formaggi, salumi, polenta. - Franciacorta Lasciando la città, spostandoci verso est si raggiunge la zona della Franciacorta (in provincia di Brescia), dove si produce il primo spumante italiano Metodo Classico che ha avuto la classificazione DOCG (nel 1995), con l’uva delle viti di Pinot nero, Pinot bianco e Chardonnay. La posizione ventilata a sud del lago d’Iseo e della Val Camonica rendono questo luogo perfetto per la produzione di vini di alta qualità. Ma Franciacorta non significa solo vino e cantine: ad esempio la riserva Naturale delle Torbiere del Sebino nel Comune di Provaglio d’Iseo è unica nel suo genere in Europa, in quanto presenta una gran varietà di habitat e di specie rare o a rischio di estinzione.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 12 A Rodengo Saiano (BS) si trova l’Abbazia Olivetana di San Nicola, uno dei più imponenti complessi monastici d’Italia. I due chiostri del ‘400 e del ‘500, il refettorio, la galleria monumentale e le diverse sale che ospitano capolavori dei massimi esponenti artistici del Bresciano dei secoli XVI e XVII sono assolutamente da non perdere. Il Lago di Garda Bagna tre regioni italiane: Lombardia, Veneto e Trentino-Alto- Adige, offrendo una varietà di paesaggi straordinaria. Dalle montagne innevate, alle dolci colline, alle piccole località sulle sponde, incluse alcune isole nel centro del lago Per quanto riguarda le mete da visitare in seno al territorio lombardo che bagna il lago di Garda scopriamo: • il castello Scaligero di Sirmione (BS) risale al 1250 circa ed è uno dei castelli meglio conservati d’Italia, oggi è in perfetto stato di conservazione e interamente visitabile: due torri merlate dominano il lago e la darsena, ancora funzionante, che custodisce un lapidario di epoca romana. • Le Grotte di Catullo, (sempre a Sirmione) come fu chiamata questa Domus romana prima degli scavi nel ‘400, sono in realtà i resti ben conservati di una villa di epoca romana costruita nel I secolo d.C.,

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 13 • ed oggi considerata l’esempio più importante di Villa Romana nell’Italia del nord. • L’Isola del Garda, conosciuta anche come Isola Borghese, è la più grande delle isole sul Lago di Garda e si trova a circa 200 m dalla costa, nel territorio di San Felice del Benaco, raggiungibile tramite il battello. • Il Vittoriale degli Italiani ( a Gardone Riviera, in provincia di Brescia) è il luogo di sepoltura di Gabriele D’Annunzio e una vera e propria cittadella da lui voluta e costruita insieme all’architetto Giancarlo Maroni tra il 1921 e il 1938. • Il Duomo di Salò, in provincia di Brescia, è in stile tardo gotico e merita una visita perché appare al visitatore quasi com’era nel 1453, quando fu posata la prima pietra. Anche qui oltre ai piatti tipici lombardi, si evidenziano diversi piatti con il pesce del lago. 6° giorno - IL LAGO DI COMO Il centro più importante è Como, la città che dà il nome al lago, con i suoi pregevoli monumenti, il grazioso centro storico e gli scorci suggestivi. Se battelli e aliscafi sono un’ottima occasione per ammirare la città e godere appieno della bellezza del paesaggio, per godere di un panorama più ampio non c’è mezzo più adatto della funicolare che collega Como a Brunate.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 14 La seconda città per importanza è Lecco, famosa soprattutto per essere la cittadina dei Promessi Sposi. Altrettanto suggestivi sono i paesi del lungolago come Cernobbio, sede di grandi ville signorili come Villa d’Este e Villa Erba, e Bellagio, nota come la “perla del lago” per il suo scenario attraente. Semi sconosciuta ma molto affascinante l’isola Comacina, un piccolo gioiello verdeggiante circondato dalle acque del Lago, nella quale sono stati trovati insediamenti risalenti all’epoca romana, ragion per cui gli studiosi amano definirla la “Pompei Lariana”. Nella cucina predomina il lago, oltre ai sapori di montagna e della tradizione contadina. 7° giorno - MANTOVA Mantova è una città costruita intorno a tre laghi alimentati dal fiume Mincio. Questo la rende una vera città d’acqua al centro della Pianura Padana, con un panorama urbano straordinario, soprattutto se visto dal Ponte di San Giorgio. Forse questo è il modo migliore per iniziare la visita della città lombarda, per poi avvicinarsi lentamente alla bellezze di questo gioiello d’arte e architettura italiana. Superato lo stupore, ci si imbatte davanti alla maestosità di Palazzo Ducale e dalla raffinatezza di Palazzo Te. Nei giri per Mantova risulta inevitabile incrociare più volte Piazza Sordello con il Duomo e Piazza Erbe

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 15 con la Rotonda di San Lorenzo, la bella Casa del Mercante, la Torre dell’Orologio astronomico e il Palazzo della Ragione e la Camera degli Sposi di Mantegna in Castel San Giorgio. La cucina tipica mantovana predilige i primi piatti ed i dolci, vero punto di forza del pasto mantovano. Meno numerosi ma non meno buoni i secondi piatti, solitamente a base di maiale o pesce d'acqua dolce.

MAZZEI SAMUELE

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 16 TRENTINO ALTO ADIGE ITINERARIO DEI GIORNI Giorno 1: arrivo ad Arco, visita alle rive del Garda e cena tipica. Giorno 2: arrivo e visita di Trento Giorno 3: Parco Naturale Adamello Giorno 4: Terme di Levico e arrivo a Bolzano Giorno 5: Visita di Bolzano e visita della Val Gardena Giorno 6: Ritorno a casa ARCO Arco si trova in provincia di Trento, a pochi chilometri da Riva del Garda. Assieme al lago, uno degli elementi che caratterizza il paesaggio del Garda Trentino è la presenza del Castello di Arco che domina, là dove si allarga, la piana del fiume Sarca. Tre vie salgono fino al castello, che fu residenza dei Conti d’Arco durante il Medioevo, e tutte, dopo aver lasciato le ultime case dell’abitato, si snodano tra gli ulivi che cingono l’altura per raggiungere in pochi minuti il castello. Superata l’ultima cinta di mura si accede al Prato della Lizza, balcone verdeggiante sul territorio del Garda Trentino, sovrastato dalle tre enormi pareti della Torre Grande, dalla Prigione del Sasso e dalla Sala degli Affreschi con i preziosi affreschi del gioco degli scacchi e di battaglie;

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 17 in cima, ultimo rifugio in caso di assedio, la Torre Renghera che con la sua campana denominata renga chiamava a raccolta i contadini.

RIVE DEL GARDA

Nelle rive del Garda c’è un panorama con vista lago ma ci sono anche molti luoghi da visitare; Sirmione Sicuramente non si può soggiornare sul Garda senza avere visto per primo Sirmione, la località più originale e interessante da visitare. Desenzano, base ideale per escursioni sia sulla riva bresciana, che su quella veronese. Salò con il suo mercato del sabato mattina e la lunghissima passeggiata a lago. Maderno, cittadina posta in uno dei golfi più belli del lago bordato da una passeggiata lunga e molto bella. Vittoriale. ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 18 Malcesine sulla costa veronese, sede di importanti manifestazioni estive, porto, stazione della funivia del Baldo. Gardone, classica meta turistica da duecento anni, sede del il Vittoriale.

Cucina tipica Trentina Rispetto alle altre regioni d'Italia, non esiste nessun tipo di pasta alimentare tradizionale, alimento che si è largamente diffuso soltanto nel secondo dopoguerra. Tipici primi piatti della tradizione trentina sono le minestre, tra tutte la "minestra d'orzo" (od "orzetto alla trentina"), la Panàda, la Mòsa, il Brö brusà; gli gnocchi, tra tutti gli gnocchi di patate alla trentina, gnòchi de pan e gnòchi de segale. ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 19 Questa tradizione sfoggia al primo posto i canederli, classicamente composti di pane e carne varia con l'aggiunta di formaggio per i palati più golosi, sono serviti in brodo oppure con burro e salvia. Come tutte le ricette regionali anche questa è stata sfruttata dai cuochi per la realizzazione di varianti, come per esempio i canederli con verza e puzzone di Moena.

Altro piatto tipico sono gli strangolapreti ovvero gnocchi di spinaci e pane fatti in casa con alcune varianti come quella che prevede l'ortica al posto degli spinaci. PRIMI PIATTI • Minestra di trippe • Smacafam • Minestra d'orzo • Spätzle • Canederli • Bro' Brusà • Risotto al teroldego

SECONDI PIATTI • Carne salada del Trentino • Osei scampai • Ciuiga • Torta di patate • Gnocchetti de pujna (ricotta) • Luganega • Tonco de pontesel • Mortandela

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 20 CONTORNI e VERDURE • Crauti • Mosa • Polenta • Polenta di patate • Verde o verdòle FORMAGGI • Casolet • Puzzone di Moena • Tosèla • Spressa delle Giudicarie • Vezzena di Lavarone

DOLCI • Grostoli • Straboli • Strudel • Zelten

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 21 GIORNO 2 l maestoso Duomo di S. Vigilio a Trento, dedicato al patrono della città, si affaccia sulla piazza principale e merita una visita perché, oltre ad essere la chiesa principale della città, dal 1545 al 1563 ha ospitato il Concilio di Trento. Costruito sulla tomba del Santo, nel corso dei secoli il duomo ha subito varie modifiche e ricostruzioni, con l’aggiunta di elementi gotici e barocchi. Oggi è un edificio complesso ma armonioso, in cui gli stili gotico e barocco danno vita ad interni ricchi e unici. Tra sculture lignee, tele e decorazioni, sul transetto nord spicca la Ruota della Fortuna, il grande rosone che illumina la navata, mentre ai lati delle navate, due scale rampanti permettono di raggiungere i campanili. Una sosta a Palazzo Roccabruna di Trento, da non confondere con Castello Roccabruna (sede del Municipio), è il modo ideale per concludere la visita al centro di Trento.Restaurata nel 2004, questa raffinata ex dimora nobiliare del ‘500 ospita dal 2007 l’Enoteca provinciale del Trentino, con una collezione di oltre 60 etichette pregiate che comprendono anche grappe e distillati e vanno dal 1940 al 1980. Si tratta di un’occasione unica per gli amanti del buon vino, ma anche per i buongustai, perché l’enoteca ospita ogni settimana eventi, visite guidate e degustazioni di prodotti tipici trentini come salumi e formaggi di malga, in abbinamento ai 100 migliori vini del territorio, il tutto con l’assistenza di sommelier.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 22 Le antiche scuderie sono la sede di corsi di cucina, mentre il piano nobile è dedicato a mostre, rassegne ed eventi in tema con l’enogastronomia trentina Il Lago di Toblino si trova a circa 15 km a ovest di Trento e merita una visita perché è considerato uno dei più romantici di tutto il Trentino. Racchiuso da vigneti e boschi, il Lago di Toblino è circondato da colline verdeggianti e si presenta agli occhi del visitatore all’improvviso, immerso in un’atmosfera fiabesca grazie anche al suo castello che domina il lago. Il Castello di Toblino risale al 1300 e oggi è un esclusivo ristorante. Grazie alle particolari condizioni climatiche, il Lago di Toblino è tutelato dalla provincia autonoma di Trento: la protezione delle montagne e a vicinanza con il Lago di Garda creano infatti un ambiente unico: sulle sue sponde crescono gli ulivi e qui si possono incontrare tante specie di uccelli migratori, come il Germano Reale e l’Airone Cinerino. GIORNO 3 PARCO DELL’ADAMELLO

La Valle Camonica, come poche altre valli montane, conserva ancora un’oasi di natura incontaminata. L’urbanizzazione e l’industrializzazione non hanno eliminato i paesaggi naturali caratteristici dell’arco Alpino

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 23 e la Valle è ricca di parchi e riserve naturali dove ogni visitatore può godere di un contatto con un mondo antico e affascinante. Il Parco dell’Adamello è un immenso ambiente naturale colmo di ricchezze non solo geologiche, faunistiche e floreali, ma anche storiche e culturali. Le vicende dell’uomo, vissuto qui fin dalla preistoria, si intrecciano strettamente con il paesaggio, dove l’uomo ha lasciato molteplici tracce del proprio stretto rapporto con la montagna. In questa area protetta trovano il proprio habitat ambienti molto diversificati e differenti tra loro. Questo dipende dall’escursione altitudinale di oltre 3000 metri tra la quota minima del Parco e la Vetta del Monte Adamello. Nuclei rurali, paesaggi agricoli, boschi di latifoglie e conifere, arbusteti e praterie alpine, pareti scoscese e ghiacci perenni: questi sono i paesaggi del Parco, l’ambiente naturale di numerosissime specie vegetali e animali, gli scenari della cultura e della storia. Gli straordinari paesaggi del Parco si possono però apprezzare fino in fondo solo percorrendo a piedi i numerosi sentieri che si snodano sul suo territorio.

GIORNO 4 TERME DI LEVICO A cominciare dalle rinomate Terme di Levico e Vetriolo, già conosciute ed apprezzate dalla nobiltà asburgica e ancor oggi particolarmente efficaci contro lo stress, l’astenia e gli stati di esaurimento tipici della nostra epoca.La stagione termale a Levico Terme ha inizio ad aprile per ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 24 concludersi a novembre, mentre lo stabilimento di Vetriolo e aperto da fine giugno ad inizio settembre. Le cure con l'acqua termale di Levico sono da effettuarsi in seguito a visita medica. Per sottoporsi a cure termali è richiesta la prenotazione che va effettuata con opportuno anticipo. A partire dal 26 febbraio 2018 le Terme di Levico riapriranno i battenti; sempre più all’avanguardia, le Terme potenziano ed estendono la loro apertura per essere sempre più vicine alla salute dei cittadini. Sarà possibile accedere al poliambulatorio specialistico, al servizio riabilitativo di recupero e rieducazione funzionale, alla beauty space, al percorso flebologico e corsi di attività motoria "Salute in movimento". GIORNO 5 Il Museo Archeologico dell’Alto Adige si trova nel centro storico di Bolzano ed è giustamente famoso per Ötzi, l’uomo dei ghiacci. La mummia, unica nel suo genere, di un uomo vissuto in queste zone più di 4.000 anni fa.L’uomo di Similaun, dal nome del luogo in cui fu scoperto, è l’unica mummia formatasi in modo naturale pervenuta ai giorni nostri così ben conservata, e con tutto il suo equipaggiamento: per rendersi conto della sua importanza basti pensare che è precedente a Stonehenge e alle piramidi di Cheope.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 25 Ötzi fu scoperto per caso nel 1989 da alcuni turisti, quasi intatto grazie agli strati di ghiaccio e neve che nel corso dei millenni l’hanno protetto. Al museo potrete ammirare quindi l’uomo dei ghiacci con il suo corredo originale: abiti, faretra, bisaccia, e una serie di utensili che hanno permesso di ricostruire con precisione la sua vita quotidiana. Oltre all’affascinante scoperta dell’uomo venuto dai ghiacci il museo documenta in modo molto dettagliato la storia di questo luoghi, dal Paleolitico in poi, fino all’Alto Medioevo. La Val Gardena è una valle laterale della Valle Isarco che si estende su una lunghezza di circa 25 km nella parte nord-occidentale delle Dolomiti, parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Da Ponte Gardena si innalza fino al Gruppo del Sella, cioè ai Passo Sella e Passo Gardena. Nel fondovalle scorre il Rio Gardena. La valle è costituita da tre comuni: Ortisei, S. Cristina e Selva Gardena. A questi si aggiungono le frazioni Roncadizza, Oltretorrente e Bulla che appartengono dal punto di vista linguistico e geografico alla Val Gardena, ma dal punto di vista amministrativo al comune di Castelrotto, vicino l’Alpe di Siusi, come anche San Giacomo e Pontives.Questa valle in mezzo alle Dolomiti è una delle mete di villeggiatura più belle e varie dell’Italia e vanta una straordinaria fauna e flora alpina. In ogni stagione offre una vasta gamma di attività per il tempo libero: la Val Gardena è un paradiso per tutti gli amanti dello sport sia

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 26 invernale che estivo offrendo in inverno tanti km di piste da discesa e da fondo come molti impianti di risalita. L’area sciistica della valle è collegata con l’area sciistica dell’Alpe di Siusi, e insieme fanno parte del carosello sciistico Dolomiti Superski. D’estate, invece, una miriade di possibilità di mete per escursioni, sentieri, vie ferrate, giri in mountain bike, malghe, laghi alpini e rifugi vi aspetta. La Val Gardena offre divertimento e avventura, ma è anche un posto dove la tradizione e la storia hanno ancora molta importanza. Nella valle ci sono tre lingue ufficiali: il ladino (un’antica lingua romana), il tedesco e l’italiano. Il settore economico più importante è il turismo, ma anche l’artigianato artistico gardenese è rinomato a livello mondiale. La Val Gardena vanta anche personaggi conosciuti a livello mondiale: Luis Trenker (scalatore, attore e regista), Giorgio Moroder (compositore e vincitore di più premi Oscar), Isolde Kostner (ex sciatrice alpina e campionessa del mondo con diversi titoli olimpici), Peter Runggaldier (ex sciatore alpino) o Carolina Kostner (pattinatrice artistica, campionessa del mondo ed europea).

DI SALVO GIUSEPPE

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 27 VENETO CAPOLUOGO:VENEZIA TERRITORIO:PIANURA 57%,MONTAGNA 29%,COLLINA 14% MONTI:MONTE GRAPPA,MONTI LESSINI,MONTE CIVETTA….. FIUMI:ADIGE,PIAVE,LIVENZA CLIMA : CONTINENTALE ALTRE PROVINCE:BELLUNO,PADOVA,VICENZA,VENEZIA, VERONA, ROVIGO,TREVISO CIBO TRADIZIONALE : BACCALA’ ALLA VICENTINA,BIGOLI DI BASSANO,GRAPPA DI BASSANO CONFINI:AUSTRIA , EMILIA ROMAGNA,LOMBARDIA,FRIULI- VENEZIA GIULIA,TRENTINO-ALTO ADIGE SUPERFICIE(KM2):18.407 POPOLAZIONE: 4927596

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 28 PADOVA Padova è una città del Veneto, in Italia Settentrionale, nota per gli affreschi di Giotto della Cappella degli Scrovegni, del 1303- 05, e per la grande Basilica di Sant'Antonio del XIII secolo. La basilica, caratterizzata da cupole in stile bizantino e pregevoli opere d'arte, ospita la tomba del santo a cui è intitolata. Nel centro storico della città si trovano strade con portici ed eleganti caffetterie frequentate dagli studenti dell'Università di Padova, fondata nel 1222.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 29 LA BASILICA DI SANT’ ANTONIO Cappella di Sant’Antonio o cappella dell’Arca Progettata da Tullio Lombardo ed iniziata nel 1500, ospita opere dei maggiori scultori veneti del Rinascimento, tra cui Iacopo Sansovino, e l’imponente altare-reliquiario che ospita le spoglie di S. Antonio, eseguito da Aspetti nel 1594.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 30 LA CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI

La cappella degli Scrovegni invece è interamente affrescata da Giotto . Commissionata da Enrico Scrovegni per espiare i peccati di usura (cioè il guadagno sul prestito di denaro , vietato dalla chiesa )del padre , viene decorata da Giotto sulle pareti laterali e su quella opposta all’ ingresso , in tre fasce a partire dall’alto: le storie di Gioacchino e Sant’Anna(i genitori della madonna ), della Vergine e di Cristo

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 31 La controfacciata , che è la parete più significativa per chi esce dalla cappella perché qui si trova l’ ultima immagine all’ interno della costruzione , e quindi l’ ultimo insegnamento che può essere colto, riporta un grandioso Giudizio Universale . Il tema dell’ opera è che Dio ha concesso agli uomini la possibilità della salvezza inviando sulla terra il proprio figlio . In questi affreschi Giotto raggiunge straordinari risultati nella resa della profondità e nella rappresentazione dei sentimenti. VICENZA

Vicenza è una città del Veneto, nell'Italia nord-orientale. È nota per gli eleganti edifici progettati da Andrea Palladio, architetto del XVI secolo. Questi includono la Basilica Palladiana e il Palazzo Chiericati, ora sede di una galleria d'arte. Nelle vicinanze, sempre di Palladio, il Teatro Olimpico, al coperto, è costruito secondo lo stile un classico teatro all'aperto.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 32 LA BASILICA PALLADIANA

Con le sue bianche colonne, le eleganti linee, gli straordinari chiaroscuri delle logge, la Basilica Palladiana (o Palazzo della Ragione) rappresenta il monumento simbolo della città di Vicenza. Ancora oggi la vista del monumento fa ripensare alle parole di Goethe: “Non è possibile descrivere l’impressione che fa la Basilica di Palladio”. Progettata dal grande architetto Andrea Palladio verso la metà del 1500, si alza maestosa in Piazza dei Signori, cuore e salotto della città. Inserita nella lista Unesco dei beni patrimonio dell’umanità, dal 2014 è diventata Monumento Nazionale. Palladio progettò un doppio ordine di logge che ancora oggi si offrono alla vista in tutta la loro eleganza e solennità, seducendo lo spettatore con il gioco di luci e ombre offerto dalla ripetizione dello stesso modulo architettonico lungo tutto il perimetro dell’edificio. La struttura si basa sull'utilizzo della finestra serliana, formata da un arco centrale più ampio, affiancato da due aperture laterali rettangolari.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 33 Palladio definisce il monumento rinascimentale “Basilica”, in omaggio alle strutture della Roma antica, quale luogo dove si discuteva di politica e si trattavano gli affari. Al primo piano si trova la grandiosa sala del Consiglio, lunga 52 metri e alta 25 (al colmo della volta) con il soffitto in legno, caratterizzato dalla forma di una maestosa carena di nave rovesciata. Questo spazio interno viene oggi usato per l’allestimento di mostre, convegni, performance artistiche, che trovano qui una suggestiva cornice architettonica, grazie alla sua centralità urbana e alla sua destinazione pubblica. Al secondo piano, la sala “Domus Comestabilis” dà accesso all’ampia terrazza superiore che offre agli occhi del visitatore una straordinaria vista sui colli vicentini, che abbracciano la città fino al panorama delle vette più lontane, ma anche sui tetti dei palazzi storici e sulle quattro piazze che la circondano. Statue scolpite tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo coronano la balaustra.

LA GRANDIOSA SALA DEL CONSIGLIO LA TERRAZZA SUPERIORE

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 34 VILLA ALMERICO CAPRA DETTA LA ROTONDA Nella periferia di Vicenza si trova la villa Almerico Capra detta la Rotonda. E’ un edificio a pianta centrale, un volume cubico che ruota attorno a una sala circolare con cupola. Gli assi diagonali del corpo principale seguono la direzione dei punti cardinali, mentre le quattro facciate sono identiche: ognuna è dotata di logge con timpano sorretto da sei colonne ioniche e imponente gradinata che conduce direttamente al piano nobile. la pianta quadrata della villa venne ruotata di 45° con gli angoli orientati verso i quattro punti cardinali, per mitigare l’esposizione delle facciate ai raggi solari e ai venti.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 35 BASSANO DEL GRAPPA Attraversata dal fiume Brenta, Bassano del Grappa è una delle città piu' popolate e sviluppate del Veneto. Oltre a un'economia industriale in forte crescita e a una vivace attività culturale, Bassano possiede una tradizione gastronomica saporita e gustosa: non si puo' ripartire senza aver assaggiato gli asparagi, il baccala' e la grappa. Nella piazza centrale del Monte Vecchio sorgono l'imponente palazzo del Monte di Pietà e la casa Dal Corno Bonato, la cui facciata era stata affrescata da Jacopo Da Ponte, detto il Bassano (le opere sono ora conservate al Museo Civico); a pochi passi, nella piazza della Libertà, la chiesa neoclassica di San Giovanni, realizzata nel 1300 dall'architetto Giovanni Miazzi. Meravigliosa è anche la quattrocentesca Loggia del Comune. Tutto l'abitato è' costellato di edifici di splendido gusto, arricchiti di preziosi ornamenti: una passeggiata per le tranquille piazzette, infatti, può rivelarsi molto affascinante.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 36 La vera perla di Bassano è però il celebre Ponte, progettato dal Palladio in legno perchè la sua elasticità fosse in grado di contrastare l'impetuosità del fiume Brenta. Subì diversi e pesanti danneggiamenti sia a causa del fiume, sia a causa di bombardamenti, ma sempre ristrutturato sulle direttive palladiane. L'ultima ricostruzione risale al secondo dopoguerra per opera degli Alpini. «IL PONTE VECCHIO O DEGLI ALPINI» Caratteristico ponte coperto in legno, noto monumento bassanese, caro alla tradizione popolare. Il primo ponte sul Brenta a Bassano risale al 1209, costruito per ragioni commerciali, sociali e militari. Venne più volte spazzato via dalle violente piene del fiume e dalle guerre e sempre ricostruito. Deve le forme attuali al grande architetto Andrea Palladio che lo progettò nel 1569. Una piena del Brenta lo spazzò via nel 1750, anno in cui il ponte fu ricostruito grazie all’intervento di Bartolomeo Ferracina. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu bombardato dagli alleati per danneggiare i traffici dei tedeschi. Ricostruito al termine del conflitto grazie alla volontà e al lavoro degli

IL PONTE VECCHIO o "DEGLIALLA SCOPERTA ALPINI" DELL'ITALIA - 1C 37 Alpini e inaugurato nel 1948. Bellissima la veduta delle montagne e della Valbrenta. MUSEO DELLA GRAPPA POLI

Situato all’interno di un palazzo nobile del ‘400 posto di fronte al Ponte Vecchio, offre un percorso didattico alla scoperta dei segreti della grappa. A Schiavon, paese situato a 12 km di distanza da Bassano, è possibile visitare la distilleria.

MUSEO HEMINGWAY E DELLA GRANDE GUERRA

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 38 Il museo occupa cinque grandi locali situati a livello strada con accesso diretto da essa. La parte espositiva è formata da 58 grandi pannelli, ricchissimi di spiegazioni storiche, di fotografie e di testimonianze. La sua peculiarità, al di là del potere evocatore del grande evento funesto e dell’esauriente illustrazione dei suoi passaggi cruciali, è quella di fornire una testimonianza, unica in Italia, sulla partecipazione degli Stati Uniti alla Prima Guerra Mondiale. Nella sala d’ingresso, Hemingway accoglie il visitatore con i suoi romanzi ispirati dalla Grande Guerra: “Addio alle armi” e “Di là dal fiume e tra gli alberi”. Un’altra singolare documentazione riguarda la partecipazione degli aviatori americani al conflitto. Passando alle altre sale, le tappe salienti della Grande Guerra si succedono con ritmo incalzante, sempre ricchissime di documentazioni inedite e non riscontrabili in musei analoghi.

BASSANO VITTORIA

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 39 Venezia

Venezia, il capoluogo della regione Veneto, è adagiata su più di 100 piccole isole all'interno di una laguna nel mare Adriatico. In questa città non esistono strade ma canali, tra cui il Canal Grande, fiancheggiato da palazzi rinascimentali e gotici. Sulla piazza centrale, piazza San Marco, sorgono la Basilica di San Marco, arricchita da mosaici bizantini, e il campanile di San Marco, da cui si possono ammirare i tetti rossi della città.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 40 Il Ponte dei Sospiri ll ponte dei Sospiri è costruito in pietra d'Istria, stile barocco, e fu realizzato agli inizi del XVII secolo su progetto dell'architetto Antonio Contin,[1] figlio di Bernardino Contin e nipote di Antonio Da Ponte: il costruttore del ponte di Rialto, per ordine del doge Marino Grimani, il cui stemma vi è scolpito.

Questo caratteristico ponte di Venezia, situato a poca distanza da piazza San Marco. Basilica di San Marco

La Basilica Cattedrale Patriarcale di San Marco, più notoriamente chiamata Basilica di San Marco a Venezia è la chiesa cattedrale e sede del patriarcato di Venezia.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 41 Unitamente al campanile e alla piazza di San Marco, forma il principale luogo architettonico di Venezia.

Piazza di San Marco

Piazza San Marco, situata a Venezia, è una delle più importanti piazze monumentali italiane, rinomata in tutto il mondo per la sua bellezza e integrità architettonica. È l'unico spazio urbano di Venezia che assume propriamente il nome di piazza, in quanto tutti gli altri spazi in forma di piazza sono propriamente definiti campi. Il suo corpo principale ha forma trapezoidale ed è lunga 170 metri: su di esso si innestano altre aree. È anche nota come "la Piazza" o "il salotto d'Europa".

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 42 Visitando Venezia vedrete navigare in Canal Grande o nei canali minori le eleganti e sinuose imbarcazioni nere famose in tutto il mondo: le gondole. La gondola è sinonimo di Venezia, un po’ come la pizza a Napoli, ma in pochi sanno che la gondola porta davvero con sé il simbolo della città. Gondola Simbolo che si trova nel ferro da prua, ovvero quella specie di pettine che si trova in prora e che ha la funzione per bilanciare il peso del gondoliere. La sua forma, infatti, non ha nulla di casual. Verona

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 43 Verona è una città della regione Veneto, nel nord Italia. Il suo centro storico, costruito in un'ansa del fiume Adige, è di epoca medievale. Verona è conosciuta per essere la città di Romeo e Giulietta, i personaggi dell'opera di Shakespeare, e non a caso ospita un edificio del XVI secolo chiamato "la casa di Giulietta", con un delizioso balcone affacciato su un cortile. L'Arena di Verona, grande anfiteatro romano del primo secolo, ospita concerti e opere liriche. Casa di Romeo e Giulietta

La casa di Giulietta è un palazzo medievale di Verona, situato in via Cappello, a poca distanza dalla centrale piazza delle Erbe. La tragedia di Romeo e Giulietta ha trovato a Verona dei riscontri e la fantasia ha mescolato leggenda e realtà, tanto che sono stati riconosciuti vari luoghi in cui si sarebbe svolta la vicenda narrata da Shakespeare.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 44 Arena di Verona

L'Arena di Verona è un anfiteatro romano situato nel centro storico di Verona, icona della città veneta insieme alle figure di Romeo e Giulietta.

FRICANO MICHELANGELO

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 45 FRIULI-VENEZIA-GIULIA

Il Friuli Venezia Giulia

il territorio Il Friuli Venezia Giulia è una regione del nord-est dell'Italia che si affaccia sul mare Adriatico e confina con l'Austria e la Slovenia. La regione ospita i picchi delle Dolomiti e i vigneti famosi per i vini bianchi. Trieste, il capoluogo, apparteneva in passato all’Impero austro-ungarico del XIX secolo. Le attrazioni più famose sono il centro storico, il lungomare di piazza dell'Unità d'Italia e il Castello di Miramare, una ex residenza reale.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 46 Trieste il capoluogo Trieste è il capoluogo della regione Friuli Venezia Giulia, nel nord- est d'Italia. Città di porto, occupa una sottile striscia di terra tra l'Adriatico e il confine sloveno, che corre lungo l'altipiano del Carso, caratterizzato da roccia calcarea. Le influenze italiane, austro-ungariche e slovene sono evidenti in tutta la città, che comprende un centro storico medievale e un quartiere neoclassico di epoca austriaca. Rovine romane di Trieste sono l'anfiteatro, che in passato si trovava in riva al mare, e l'Arco di Riccardo, un'antica porta di accesso della città. La cattedrale di San Giusto, risalente al XIV secolo, è caratterizzata da mosaici bizantini dorati. Nel 1800 la città era il porto più importante dell'Impero. I monumenti più importanti da visitare a Trieste sono:

❖ Piazza unità di Italia ❖ Castello di San giusto ❖ Cattedrale di San giusto martire ❖ Teatro romano di Trieste ❖ Faro della vittoria ❖ Giardino botanico carsiana

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 47 Grado la cittadina del Friuli

053 abitanti del Friuli-Venezia Giulia. È un importante centro turistico e termale, noto anche come l'Isola del Sole e, per la sua particolare storia.

I monumenti più importanti da visitare di grado sono: ❖Barbana ❖Basilica di Santa Maria delle grazie ❖Basilica della corte ❖Le terme marine di grado ❖Banco d’orio La città Gorizia Gorizia è un comune italiano di 34 017 abitanti della regione a statuto speciale del Friuli-Venezia Giulia.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 48 Alpi Giulie al confine tra l'Italia e la Slovenia in corrispondenza della confluenza dei fiumi Isonzo e Vipacco, e ubicata all'estrema periferia orientale della Pianura Padana, è circondata dalle colline del Collio. Ha un clima temperato umido ed è soggetta alla bora, vento catabatico di provenienza est/nord-est che soffia con particolare intensità specialmente verso l'Alto e Medio Adriatico. Gorizia è stata capoluogo della provincia di Gorizia, ente locale soppresso il 30 settembre 2017 che è stato poi sostituito dall'UTI Collio - Alto Isonzo con capoluogo Gorizia e dall'UTI Carso Isonzo Adriatico con capoluogo Monfalcone. Dotata di un sistema economico basato sul commercio, sull'industria e sul turismo, Gorizia forma un'area urbana di circa 75 000 abitanti integrata anche amministrativamente con i comuni sloveni di Nova Gorica e di San Pietro-Vertoiba grazie all'adesione della Slovenia all'Unione europea, che ha permesso la ratifica, nel maggio 2011, di un sistema amministrativo congiunto.

I monumenti più importanti da visitare a Gorizia sono:

❖Il castello di Gorizia ❖Il museo della grande guerra ❖Il museo della moda

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 49 La città Tarvisio

Tarvisio è un comune italiano di 4146 abitanti in Friuli-Venezia Giulia, il più orientale della provincia ed il più esteso della Regione.

In base alla legge regionale 26/2014 "Riordino del sistema Regione - Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia" Tarvisio è sede della UTI del Canal del Ferro - Val Canale di cui fa parte con i comuni di: Chiusaforte, Dogna, Malborghetto Valbruna, Moggio Udinese, Pontebba, Resia e Resiutta

I monumenti più importanti da visitare a Tarvisio sono:

❖I laghi di fusine ❖Monte forato ❖ di lussari ❖Jôf di montasio ❖Lago del predil ❖Jôf fuart ❖Il rifugio ❖Orrido dello slizza

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 50 LIGURIA Alla scoperta di una regione meravigliosa

Il suo aspetto fisico e politico

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 51 Capoluogo: Genova Superficie (KM): 5416 Popolazione: 1.583.263 Densità (ab/km°): 292 Altre Province: Imperia, La Spezia, Sanremo, Savona Confini: Emilia-Romagna, Francia, Mar Ligure, Piemonte, Toscana

Lo Stemma: Raffigura una caravella, nave usata Per le esplorazioni geografiche nel XV- XVI Secolo. Lo scafo è color argento, la vela è bianca Con la croce rossa di San Giorgio e quattro stelle Argentate nei riquadri.

LA LIGURIA La Liguria, un viaggio magnifico tra borghi meravigliosi e colorati, mari e scogliere da sogno, il fascino delle sue coste, le città d’arte e l’ottimo cibo, partiamo insieme per un viaggio meraviglioso che ci lascerà nel cuore i colori, i profumi di questa splendida regione.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 52 Adesso iniziamo il nostro viaggio da GENOVA.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 53 Arrivati al porto ne approfittiamo per visitare quest’aria, qui si trovano infatti l’acquario, la biosfera, la bolla in acciaio vetro sull’acqua che riproduce al suo interno un ambiente tropicale con una vasta varietà di piante e animali. Acquario Ci sposteremo poi a GALATA il Bolla in acciaio vetro più grande museo marittimo del Mediterraneo, vedremo poi il bigo una struttura metallica simile a una gru divenuto uno dei simboli di Genova.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 54 Lasciamo il porto per addentrarci nel cuore della città dove ammireremo i palazzi dei rolli, le bellissime residenze della nobiltà Genovese; il Duomo cittadino con la sua facciata gotica, la maestosa cattedrale di San Lorenzo, che al suo interno custodisce capolavori di arte sacra.

Non pu mancare una passeggiata in via Garibaldi, la “Strada Nuova” inserita tra i beni dell’Unesco, il centro storico poi è il nucleo della città vecchia luogo ricco di fascino soprattutto i “Caruggi” pittoreschi veicoli di origine medioevale. Continuiamo il nostro viaggio a Porto Venere uno dei borghi più romantici della Liguria, patrimonio Dell’Umanità dell’Unesco con le sue stradine acciottolate e le case colorate e il castello Doria.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 55 Non può mancare una visita a SESTRI LEVANTE che ha una particolarità unica si affaccia su due baie quella “del silenzio” e quella “delle favole”, meravigliose le sue casette colorate che arrivano fino al mare, magnifiche soprattutto il tramonto. Proseguiamo con il nostro itinerario lungo la costa ligure verso la provincia della SPEZIA dove si trovano le CINQUE TERRE. Un vero e proprio angolo di paradiso a picco del mare, cinque borghi incastonati sulla scogliera ognuno con una particolare bellezza tutti da scoprire MONTE ROSSO,

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 56 il più grande e antico famoso per la sua grande spiaggia, RIO MAGGIORE con le sua antiche chiese, VERNOZZA, il bagno più famoso con le sua casette colorate i poi CORVIGLIA e MANAROLA; Percorreremo “La via dell’amore” un .sentiero che partendo da rio maggiore collega fra loro i cinque borghi e lungo circa 1 KM a picco sul mare che offre bellissimi panorami e i profumi della Macchia Mediterranea. Non pu mancare nel nostro viaggio una sosta ad ALASSIO chiamata “La città degli innamorati” per i suoi scorci romantici. Passeremo delle ore rilassanti nelle sue spiagge e dopo potremmo fare SHOPPING e buttarci nella movida locale. Non possiamo lasciare questa regione senza aver visitato una vera e propria perla ligure PORTOFINO, un borgo di pescatori che è diventato negli anni patria di VIP del lusso e dei favolosi Yotch che affollano numerosi il suo porto. Portofino con il suo porticciolo, le sue strade ricche di negozi e perfetta per trascorrere qualche ora di spensieratezza, visiteremo il cuore di Portofino facendo una bella passeggiata fino al suo promontorio per una vista mozzafiato.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 57 Infine non pu mancare una sosta nella più famosa città della Liguria: SANREMO capitale della musica italiana, dove ogni anno si celebra il famoso festival è anche conosciuta come la città dei fiori. Un consiglio! Quando sarete a Sanremo non fatevi sfuggire la WHALR WATCHING: tour organizzati per avvistare i cetacei nel mar Ligure.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 58 Il nostro tour Ligure comprenderà anche una gustosa esperienza gastronomica per esempio la focaccia (fugassa in dialetto Ligure) in tutte le sue varianti semplici, ripiene di formaggio, croccante fuori e morbide dentro, i piatti a base di farina di ceci come la PANISSA fritta che ricorda le panelle palermitane e i CUCULLI delle frittelline, le torte come quella PASQUALINA e tante altre. Immancabili poi le trofie al pesto, quello vero, profumato, meraviglioso, preparato a mano con il mortaio di marmo e il pestello in legno.

Questo viaggio sarà molto interessante, vi arricchirà culturalmente ma allo stesso tempo vi divertirete tanto, sono sicura che porterete per sempre la Liguri nel cuore.

BUON VIAGGIO!!

LIVORNO ALESSIA

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 59 EMILIA-ROMAGNA Questa guida turistica vi accompagnerà nelle più belle città dell’Emilia-Romagna. I POSTI CHE VISITERETE SARANNO:

• Ferrara • Bologna(capitale) • Ravenna • Modena • Rimini • Parma • Riccione (stabilimento balneare e città)

Il viaggio nell’Emilia-Romagna durerà 10 giorni, di cui 5,48’ ore di autobus/macchina per spostarsi da una città all’altra.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 60 Questo percorso oltre alle esperienze culturali avrà diversi aspetti divertenti, vi porterà alla scoperta di chiese, parchi completando il tour presso una meravigliosa spiaggia. Bologna

Il tempo dedicato alla visita di Bologna sarà di 2 giorni. Bologna è la capitale dell’Emilia-Romagna ed è nota per i suoi portici e le sue torri, possiede anche un grande centro storico che è fra i più estesi d’Italia. La vostra visita è divisa tra la parte culturale e quella naturalistica. Per il primo giorno vi consiglio di dedicarvi alla parte culturale dove vedrete chiese, torri e portici.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 61 La prima attrattiva da visitare sono i portici che si estendono per oltre 38 km in tutto il centro storico, successivamente potete visitare Piazza Maggiore che si trova nella gotica Basilica del Santo Patrono poi le torri che sono architetture civili e per finire il nostro primo giorno si può visitare il Palazzo Del Podestà. Il secondo giorno è dedicato anche alla visita dei parchi. Il primo parco in cui passeggiare è il parco del Cavaticcio dove potete ammirare le meraviglie della natura e fare un delizioso pic-nic, successivamente potrete andare nella storica cineteca di Bologna. La cineteca di Bologna è tra le più importanti d’Europa. La sera vi aspetta un grande divertimento al Bologna by night tra club e concerti. Una cosa da non perdere assolutamente a Bologna è il cibo tipico; potrete mangiare: tortellini, lasagne, le tagliatelle al ragù, le crescentine, la torta al riso e tante altre prelibatezze.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 62 Modena

Il tempo dedicato alla visita di Modena sarà di 1 giorno. Modena è un comune Italiano, capoluogo dell’omonima provincia in Emilia-Romagna. Come prima cosa vi consiglio di vedere il Duomo che è stato costruito in stile romanico, successivamente potrete visitare la Torre Ghirlandina riconosciuta come patrimonio dell’umanità; per tutti gli amanti dell’arte sarà un grande piacere visitare la galleria Estense che espone la collezione di opere d’arte appartenute ai Duchi d’Este e infine si potrà visitare la chiesa di San Francesco. Per tutti i ragazzi amanti delle Ferrari è previsto un giro presso il museo di Enzo Ferrari. A Modena ci sono diversi cibi tipici tra cui: Gnocco fritto, Torta Barozzi, Borlenghi, Cotechino con fagioli e purè, e Tortelloni con ricotta e spinaci.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 63 Parma

Il tempo dedicato alla visita di Parma sarà di 1 giorno. Parma è un comune Italiano capoluogo dell’omonima provincia in Emilia- Romagna. A Parma si situano diverse chiese, ma quella che vi consiglio è la Basilica della Steccata, successivamente potete visitare l’Abbazia di Valserena, essa è una grande chiesa che sorge su un grande prato verde brillante. Un’architettura militare che vi consiglio di andare a visitare è l’ingresso della Cittadella, essa è il principale edificio dal carattere militare conservato nella città.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 64 Sempre all’interno della Cittadella c’è un grande parco naturalistico. I cibi tipici di Parma sono: Cutellato di zimbello da molti considerato “il re dei salumi”, prosciutto di Parma, salame felino, Coppa di Parma, spalla di San Secondo, Culatello con cotenna, fiocchetto e tante altre prelibatezze. Ferrara

Il tempo dedicato alla visita di Ferrara sarà di 2 giorni. Ferrara è un comune Italiano, capoluogo dell’ omonima provincia in Emilia-Romagna. Il primo giorno vi consiglio di dedicarvi al Quadrivio degli angeli: l’incrocio tra l’asse costituito da corso Ercole d’Este con quello di corso Porta Mare e corso Biagio Rossetti;

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 65 successivamente vi consiglio di andare a vedere l’ Addizione Erculea che fu la più importante opera urbanistica rinascimentale progettata da Biagio Rossetti. Riguardante le architetture religiose potrete vedere la cattedrale di San Giorgio che riveste di un’importanza storica ed artistica notevole, successivamente potete andare a visitare la chiesa di San Francesco anch’essa opera di Biagio Rossetti e vi consiglio inoltre la chiesa di San Paolo che nel 1570 è stata interamente ricostruita a causa di un terremoto. Per il secondo giorno vi propongo di fare una passeggiata rilassante per la Via Delle Vigne e poi un meraviglioso giro al palazzo dei Diamanti che è uno dei monumenti più celebri di Ferrara e del rinascimento Italiano, oltre a questo stupendo palazzo vi consiglio l’orto botanico di Ferrara dove si potranno ammirare diversi tipi di piante. Per i più golosi ecco i cibi tipici di Ferrara: Salama da sugo, Cappellacci, torta Tenerina, salame zia ferrarese, vino bosco Eliceo, Coppia ferrarese e tante altre delizie. Ravenna

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 66 Il tempo dedicato alla visita di Ravenna sarà di 1 giorno. Ravenna è un comune Italiano, capoluogo dell’omonima provincia dell’Emilia-Romagna. Il complesso dei primi monumenti di Ravenna è considerato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO tra questi monumenti ci sono diverse Basiliche quella che vi consiglio di andare a vedere è la Basilica di San Vitale, successivamente potete vedere il così detto “Palazzo di Teodorico” oggi ritenuto il nartece dell’antica chiesa di San Salvatore, presso la basilica di San Francesco dove si può notare la tomba di Dante. Come attrazioni turistiche all’aperto si può andare a visitare il giardino pubblico oppure il giardino delle Erbe Dimenticate. Per chi però vuole rimanere più di un giorno a Ravenna può andare al parco divertimenti di Mirabilandia. I cibi tipici di Ravenna sono: il Crescione, i passatelli in brodo, la piadina con squacquerone e fichi, la braciola di castrato, i cappelletti al ragù e tante altre delizie.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 67 Rimini

Il tempo dedicato alla visita di Rimini sarà di 1 giorno. Rimini è un comune Italiano, capoluogo dell’omonima provincia in Emilia- Romagna. Per chi è interessato ai monumenti può andare a visitare il ponte di Tiberio e la Chiesa Dei Servi, oltre ad essi si può andare a visitare il tempio Malatestiano indicato dai cittadini come il Duomo. Rimini possiede anche numerose chiese di interesse storico e artistico, successivamente si può andare a visitare l’Italia in miniatura (miniature dei monumenti Europei). Per chi vuole rimanere più di un giorno a Rimini può andare a Fiabilandia divertimento per famiglie e spazi a tema. I cibi tipici di Rimini sono: il Brodetto, il fritto di pesce e il coniglio in porchetta. ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 68 Riccione

Il tempo di visita dedicato a Riccione sarà di 1 giorno. Riccione è un comune Italiano che si trova in Emilia-Romagna. A Riccione vi consiglio di andare a visitare la chiesa di San Martino, il ponte Romano che come dicono gli abitanti del luogo: “visitarlo è un vero e proprio tuffo nel passato”. A Riccione si situano diversi Acqua park, ma le spiagge sono stupende e con acqua cristallina, sabbia bianchissima e attrezzata con lettini e giochi per i bambini. I cibi tipici di Riccione sono: la piadina Romagnola, il formaggio di Fossa, l’olio extra vergine di oliva e lo squacquerone.

PIAZZA ELENA CRISTINA

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 69 Tour Emilia Romagna Introduzione Questa guida contiene un percorso che va dal nord al sud dell’Emilia-Romagna, permettendo ai visitatori di vedere tutte le città più famose e scoprendo le spiagge più belle in un giro di 13 giorni. Il programma prevede di visitare le città di : Piacenza, Salso Maggiore(terme), Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Rimini e infine Riccione.

GIORNO 1 La nostra prima giornata inizia con l’arrivo nella regione di mattina alle 7:30 circa, all’aeroporto di Piacenza. Dopo essere andati a posare le valigie in albergo, ci avviamo al centro città per iniziare a visitarla. Resteremo a Piacenza per 2 giorni. L’inizio della visita è senz’altro al Duomo. Una chiesa antica, la cui facciata è curiosamente bicolore - la parte in basso, fatta in arenaria, e la parte in alto, in marmo rosa veronese. Notate i portali e le architravi, risalenti al 1100; e poi, all’interno, le formelle dei Paratici infisse su alcuni pilastri della navata centrale: sono i simboli delle corporazioni artigiane che ne sponsorizzavano la costruzione. Bello anche il Campanile, del 1333, su cui svetta un angelo segnavento.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 70 Di fronte al Duomo ecco una strada tutta diritta davanti a voi: è la “Stra Drita”, ovvero via XX Settembre, che un tempo si chiamava via degli Orefici (qualche orafo rimane ancora oggi). Conduce - tra negozi e boutique alla moda - a piazza dei Cavalli, il centro laico di Piacenza, che è piacevole e sempre animato. Il nome della piazza deriva dalle due statue equestri dei Farnese, realizzate curiosamente pochi anni prima del capolavoro del Guercino (1620- 1625), opera di Francesco Mochi: da quasi 400 anni fanno a guardia al Gotico, un magnifico palazzo rimasto incompiuto tutto di cotto e marmo, aperto solo per eventi. La passeggiata piacentina può continuare alla scoperta delle tante chiese disseminate nel centro storico. Stupisce, camminando - ma è una prerogativa di molte città di pianura - come gli esercizi commerciali siano concentrati in Palazzo Gotico, Piazza Cavalli un paio di strade, via XX Settembre e corso Garibaldi, mentre altrove le case e i tanti palazzi aristocratici si susseguono in una progressione silenziosa. Dicevamo le chiese: molte quelle storicamente degne di nota, forse più per visitatori appassionati che per turisti di giornata. Ognuna comunque ha un elemento di particolarità. ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 71 Sant’Antonino, tutta di mattoni, è tra le più antiche (venne fondata nel IV secolo) e ha una forma inconsueta, con un transetto preceduto da un pronao altissimo, detto il Paradiso, il cui portale di marmo ha sculture romaniche pregevoli. San Savino, invece, è da ricordare per la cripta, che incredibilmente si illumina automaticamente una volta scesi i gradini - non fatevi scoraggiare dal buio in cui è immersa la navata… Nella cripta, dicevamo, sono bellissimi i capitelli romanici, così come il mosaico pavimentale con i mesi, i segni zodiacali e i lavori agricoli. Certo, non si capisce bene dove l’originale finisca e inizi l’imitazione, ma il risultato è armonico e interessante. Le guide dicono che sarebbero interessanti anche gli antichi capitelli della navata: peccato che nel buio della sera siano invisibili. Non dobbiamo dimenticare poi Santa Maria in Cortina, nei pressi di Sant'Antonino, Dopo avere visitato queste chiese, possiamo andare a pranzo. E a proposito vorrei parlare di alcuni piatti tipici di Piacenza. Come gli antipasti: la zona è l’unica in Europa ad avere 3 salumi con il marchio DOP: non solo la coppa, il grana padano, ma anche il provolone valpadana.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 72 Come primi, abbiamo i Pisaréi e Fasö Un saporito primo piatto di origine contadina realizzato con ingredienti poveri. Il nome suona un po’ misterioso, ma si tratta di gnocchetti e fagioli borlotti conditi con passata di pomodoro e lardo (o pancetta piacentina). Secondo alcuni la parola pisarei deriverebbe dallo spagnolo pisar, cioè pestare-schiacciare, visto che gli gnocchetti vanno schiacciati sotto alle dita di chi le fa. Oppure proponiamo Bomba di riso alla piacentina. Tipico del paese di Bobbio, un tempo era il piatto tradizionale preparato per la Madonna d’agosto, periodo in cui le carni sono più morbide. Si tratta di un pasticcio di riso e carne di piccione di cui pare andasse molto ghiotta Elisabetta Farnese, regina di Spagna. Come secondo proponiamo Stracotto alla piacentina.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 73 Piatto simbolo della cucina piacentina, la ricetta tradizionale lo vuole di carne di cavallo, anche se spesso molti la sostituiscono con quella di manzo. La diffusione di questo piatto ancora oggi è dovuta al fatto che, se tritato, viene utilizzato come ripieno degli anolini. Dopo il pranzo, ci si dedica a delle attività all’aperto. Per cominciare, consigliamo agli amanti della natura, il parco Galleana. Vero polmone verde della città di Piacenza. La fisionomia prevalente è quella naturale, con ampi spazi prativi che si alternano a folte macchie arboree e arbustive di specie spontanee, con qualche quercia di maggiori dimensioni nei pressi degli antichi canali e delle parti murarie rimaste a testimonianza di uno storico forte degli Austriaci. Infatti, nei primi anni del Novecento l'area era destinata a deposito delle munizioni e laboratorio di caricamento proiettili, attivi fino alla seconda guerra mondiale. Ebbe anche sede una polveriera devastata da un incendio nel 1943. Di questo trascorso militare si trovano tracce evidenti nelle casematte che, tuttora, fanno capolino tra la vegetazione. Vegetazione davvero ricca fra arbusti, esemplari ad alto fusto e da frutto (se avete voglia di arrampicarvi ciliegie, pere, mele, ecc. vi attendono). Anche la fauna è varia e fanno capolino: scoiattoli, lepri, fagiani, ecc...è ideale per tutte le età, per rilassarsi con un libro o prendendo il sole, facendo sport, ma anche per fare sgambare il cane o cimentandosi in un picnic di famiglia.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 74 Dopo questa avventura si torna in centro e si va a cenare. Prima giornata di avventura finita.

GIORNO 2 Eccoci al secondo giorno di esplorazione dell’Emilia Romagna. Oggi si finisce di visitare Piacenza e nel primo pomeriggio ci sposteremo a Salso Maggiore per goderci le terme e un pomeriggio di relax. La visita turistica di Piacenza continua con la Basilica di Santa Maria di Campagna. Essa sorge in un luogo carico di significato e leggende. Secondo la tradizione qui si trova il pozzo (ora chiuso da una lapide) dove furono gettati molti martiri cristiani durante le persecuzioni di Diocleziano e Massimiano. Ma non solo: sempre in questo luogo, Papa Urbano II diede l’ordine per la prima Crociata in Terra Santa nel 1095.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 75 Visto il gran numero di fedeli che accorrevano in questo luogo sacro, nel 1522 inizia la costruzione dell’attuale chiesa affidata all’architetto piacentino Alessio Tramello. La chiesa è a pianta centrale, struttura molto diffusa in quegli anni, e colpisce dall’esterno per l’armonia e la semplicità. Non lascia quindi trasparire che all’interno vi sia uno dei cicli pittorici più importanti del Nord Italia: la cupola affrescata dal Pordenone. Se siete fortunati e scegliete il periodo giusto, potreste salire fino alla cupola per percorrere il “camminamento degli artisti”, un corridoio che permette di ammirare gli affreschi da vicino. Veniva usato dagli studenti di Storia dell’arte che hanno lasciato le loro firme su alcuni affreschi. Da non perdere anche la vista sui tetti di Piacenza dalle finestre intorno. Tornati in basso merita una visita la Cappella di Santa Caterina, affrescata sempre dal Pordenone. Nella lunetta sono raffigurati due episodi della vita della santa mentre sulla parete è affrescata la Disputa di S. Caterina e sulla pala d’altare, lo Sposalizio Mistico di S. Caterina. Secondo la leggenda il volto di S. Paolo sarebbe l’autoritratto del Pordenone e il volto della Vergine quello di sua moglie. Dopo Questa interessante visita alla basilica, si pranza e ci si sposta verso Salso maggiore. Qui ci sarà un pomeriggio dedicato ai bagni ed al relax. Le terme sono famose per i bagni di fango rigeneranti.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 76 La notte si resterà a Salso Maggiore.

GIORNO 3 La mattina dopo ci dirigiamo a Parma, dove resteremo 1 giorno. Iniziamo con la visita di Piazza del Duomo a Parma è una delle più belle piazze d’Italia e forse del mondo. In un insieme armonico e perfettamente conservato, il Duomo, il Battistero e il Palazzo Vescovile creano una scenografia unica e raccontano 1.000 anni di storia di questa città emiliana. Il Duomo è considerato il più bell’esempio di Romanico lombardo e per la lunga storia della sua costruzione è una vera enciclopedia di stili. Iniziata nel 1100 circa, nel 1526 Correggio realizzò nella grande cupola uno straordinario ciclo di affreschi, ispirato al tema dell’assunzione della Vergine.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 77 L’altro protagonista della piazza è il Battistero, costruito da Benedetto Antelami a fine 1100. Ne luogo dove sorge c’èra un torrente che serviva ad alimentare il grande fonte battesimale interno. L’esterno del Battistero è in marmo rosa di Verona, di forma ottagonale (8 e il giorno della resurrezione di Cristo) decorato da uno zooforo, un grande anello con animali reali e fantastici. Tutto l’esterno è un racconto per immagini: la vita di Gesù e di Maria, del Battista, la morte e la resurrezione, così come le decorazioni della cupola interna raccontano una Gerusalemme dopo la fine del mondo, con gli apostoli e gli evangelisti. Un capolavoro imperdibile. L’ultimo protagonista della piazza è il Palazzo Vescovile, oggi sede vescovile e del Museo Diocesano. Dopo la visita della piazza, ci possiamo dedicare alla visita del Palazzo della Pilotta è un complesso monumentale la cui costruzione fu iniziata nel 1583 da Ottavio Farnese che voleva farne, semplicemente, un’appendice del vicino Palazzo Ducale. La prima parte a essere costruita fu quindi un “Corridore” di collegamento con un cortile dove i soldati spagnoli giocavano spesso alla “Pelota“, da cui il nome. Nel corso dei decenni a questo primo tratto si aggiunsero altri spazi in cui ospitare la ricca collezione dei Farnese di libri e opere d’arte. Si accede ai piani alti attraverso lo Scalone Monumentale costruito su esempio di quello dell’Escorial a Madrid. Oggi il Palazzo ospita il Museo Archeologico Nazionale, il Teatro Farnese (Vedi punto 6), la Biblioteca Palatina, la Galleria Nazionale(Vedi punto 5)

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 78 e il Museo Bodoniano e si affaccia sulla rinnovata Piazza della Pace. Dopo si pranza, e prima di descrivere le attività che si faranno nel pomeriggio, voglio soffermarmi su alcuni dei piatti tipici di Parma. Il primo è la torta fritta, Nato come un piatto povero, la torta fritta viene servita in tutte le trattorie di Parma come antipasto o secondo piatto. Gustosa e sfiziosa, si accompagna alla perfezione ad un buon tagliere di salumi e formaggi, senza dimenticare poi l’ingrediente segreto: il lardo. C’è chi ne gusta qualche pezzo come antipasto, prima di passare poi ad una portata principale, e chi invece la mangia come piatto unico, con salumi in abbondanza. La torta fritta è la versione parmense di quelle paste fritte che si trovano un po’ in tutta l’Emilia, come lo gnocco fritto e le crescentine.

Poi ci sono gli Anolini in brodo. Considerato uno dei piatti tipici di Parma più amati dai parmigiani e non, i veri anolini in brodo hanno la forma di un dischetto senza frangia, del diametro di 2,8 cm, fatto di due strati sovrapposti di pasta. Il ripieno contiene un impasto di Parmigiano Reggiano, poco pane raffermo grattato, tuorlo d’uovo e sugo ristretto di stracotto di manzo con sapore di noce moscata a piacere. ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 79 Secondo la trazione questo piatto va servito in brodo e viene mangiato tutto l’anno, anche durante Ferragosto: impossibile resistere al suo gusto intenso e delizioso.

Come secondi propongo La rosa di Parma prende il nome dalla città di cui è una delle ricette tipiche, ma l’intera Emilia Romagna è una vera terra promessa del cibo. Questa ricetta è molto semplice e coniuga alla carne di manzo tre sapori di prodotti tipici: il Parmigiano, il prosciutto di Parma e il lambrusco, chiusi a costituire la preziosa farcitura del rotolo. Un secondo piatto dal sapore intenso, ideale da gustare insieme ad un calice di buon vino rosso della zona: la Rosa di Parma è una delle eccellenze del territorio. Nel pomeriggio ci dedichiamo a un attività più rilassante. Andiamo infatti nel lago Santo parmense. Si parte da un luogo calcato dai passi di innumerevoli pellegrini: davanti al duomo di San Moderanno di Berceto, ultimo avamposto abitato prima del Monte Bardone (l'odierno Passo della Cisa) per chi percorreva la via Francigena medievale in direzione di Roma.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 80 Dal paese si sale fino a raggiungere il crinale un paio di chilometri a oriente della Cisa, possibile accesso alternativo al percorso; seguendo poi la cresta ondulata e panoramica si giunge al Passo del Cirone, netto confine geologico e geografico dove iniziano le dure arenarie del crinale emiliano che accompagneranno il cammino per quasi duecento chilometri. Si scende prima per cresta poi fra le rocce del versante emiliano, con qualche salita per superare gli ostacoli posti da una morfologia complessa; attraverso faggeti e rimboschimenti si arriva alla bella conca acquitrinosa del Lago Padre e da lì in pochi minuti alle rive del Lago Santo e allo storico rifugio Mariotti, al centro di un'area di grande interesse naturalistico. Il limpido bacino, ricco di trote e di salmerini, è incantevole, circondato dal bosco e dominato dalle rocce stratificate della Sterpara; con i suoi 81.550 m2 di superficie è il più vasto lago naturale di tutto l'Appennino settentrionale. Qui si può arrivare anche, in poco meno di un'ora di cammino, da Lagdei, dove arriva una strada che sale da Bosco di Corniglio.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 81 GIORNO 4

Oggi ci si sposta a Reggio Emilia, dove resteremo 2 giorni. La prima cosa che vedremo è sicuramente Palazzo Trivelli. Piccolo scrigno d’arte, è sede del Credito Emiliano, di cui contiene una importante collezione d’arte – visitabile solo su richiesta – ripartita tra pittura emiliana del XVII e XVIII secolo e arte orientale. Si trova all’angolo fra via Emilia S. Pietro e via S. Nicolò, ai civici 2-4. Noto anche come palazzo Guicciardi, dal nome della famiglia che nel XVIII secolo ne commissionò una prima ristrutturazione all’architetto Giovanni Maria Ferraroni, passò in seguito ai conti Spalletti-Trivelli, che lo unirono all’adiacente palazzo già di loro proprietà: inalterato nella facciata settecentesca ma ristrutturato negli interni da Pietro Marchelli secondo canoni tardo-neoclassici, è impreziosito dalle prospettive trompe-l’oeil di Vincenzo Carnevali, notevoli nella grande sala dei ricevimenti, alta 10 m e oggi sede del consiglio d’amministrazione Credem. Distribuita in varie sale è una pregevole collezione di pittura barocca emiliana, una estesa antologia che ha tra le opere di maggior rilievo del Seicento tele di Guido Reni (un “Mosè con le tavole della Legge” dipinto dopo il 1620 con drammatica teatralità e acceso cromatismo, un dolente ed essenziale “Ecce Homo”), di Camillo Procaccini (“La morte della Vergine”), di Alessandro Tiarini (tra cui una “Deposizione” debitrice nel chiaroscuro della lezione di Caravaggio), nature morte di Felice Boselli, una “Sibilla cimmeria” (1638) di Giovan Francesco Barbieri, detto il Guercino, accesa di colore e ricca di sfumature. ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 82 Per il Settecento, tra gli altri, una arcadica “Scena pastorale” di Giuseppe Maria Crespi, un “Martirio di S. Paolo” di grande ricchezza compositiva di Francesco Monti, gli eleganti soggetti mitologici di Girolamo Donnini (“Euridice morsa dal serpente”, “Morte di Adone”) e quelli di leggerezza arcadica di Ercole Graziani (“Erminia e il pastore”, “Diana ed Endimione”), le scene di caccia di Giovanni Crivelli. La collezione di arte orientale comprende opere cinesi dal periodo neolitico alla dinastia Qing, e altre provenienti dal Tibet, dalla Mongolia, dalla Thailandia, dal Giappone. Nel corso di lavori di ristrutturazione sono emersi alcuni dei resti archeologici più significativi della città romana, che corrispondono all’area principale dell’insediamento urbano con domus repubblicane ed edifici di età imperiale. Dopo si pranza, e ecco alcuni dei piatti tipici della città. Lo zabaione è tra i dolci al cucchiaio più apprezzati. Si prepara sbattendo i tuorli di uova con lo zucchero fino a che il composto non avrà preso forma. Servitelo con biscotti o frutta secca, per esaltarne il sapore. Lo zabaione è però anche indispensabile per realizzare dolci squisiti, solo per fare qualche esempio, si possono farcire i bignè per avere dei Bignè allo zabaione,

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 83 oppure si possono preparare dei Babà allo zabaione, o anche una irresistibile Coppa allo zabaione o una eccezionale Torta di lamponi con zabaione allo spumante. I "tortelli verdi" sono un piatto tipico dell'Emilia e dell'area reggiana in particolare. Si tratta di pasta ripiena: il pesto (o ripieno) è composto da spinaci e bietole verdi in abbinamento con formaggio e ricotta. Il coniglio reggiano è un piatto inserito nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali dell'Emilia Romagna e specialmente di Reggio Emilia.

Dopo pranzo ci possiamo avviare verso una delle tante attrazioni naturalistiche della città: Le Cascate del Lavacchiello, nella Val d’Ozola dell’Alto Appennino Reggiano, sono particolarmente suggestive proprio in questa stagione di scioglimento delle nevi. Il percorso offre numerosi punti panoramici, tra cui uno in particolare offre una visuale su ben 5 cascate, due sul Canale del Lavacchiello e tre sul prospiciente Fosso Lama Cavalli. Dopo aver visto la cascata, ci si può andare a riposare in albergo.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 84 GIORNO 5 Oggi staremo a Reggio Emilia in mattinata e, dopo pranzo visiteremo velocemente qualcosa, e poi ci sposteremo a Modena, dove staremo 2 giorni. Iniziamo a visitare la città. La prima cosa che visiteremo è la Basilica della beata vergine di Ghiara. La costruzione della Basilica è legata al miracolo avvenuto il 29 aprile 1596 quando il giovane Marchino, sordomuto dalla nascita, ottenne miracolosamente parola ed udito mentre pregava davanti a un'immagine della Madonna dipinta dal Bertone. In quel punto, a sinistra del tempio, ora si trova una memoria marmorea. Il progetto del tempio è dell'architetto ferrarese Alessandro Balbi; la realizzazione è del reggiano Francesco Pacchioni che ne iniziò la costruzione nel 1597. Peculiarità della Basilica è lo straordinario ciclo di affreschi e pale d'altare eseguiti dai migliori artisti del '600 emiliano: Ludovico Carracci, Gianfrancesco Barbieri (il Guercino), Lionello Spada, Alessandro Tiarini, Carlo Bonomi e Luca Ferrari. Le corporazioni delle arti contribuirono con preziose donazioni: l'acquasantiera della corporazione della lana e quella dell'arte della seta; il Comune commissionò al Guercino un'opera che è ritenuta il capolavoro: la "CrocefissioneALLA diSCOPERTACristo DELL'ITALIA - 1C 85 con ai piedi la Madonna e i Santi Maria Maddalena, San Giovanni e San Prospero". Da non tralasciare: la sala dei paramenti sacri e dei tessuti dal XVI al XIX secolo e il tesoro della Ghiara costituito da reliquiari, ostensori, calici, ex voto di altissimo pregio. Merita infine una visita il museo in cui, tra i vari preziosi esposti, vi è il disegno originale di Lelio Orsi che ha ispirato l'affresco del Bertone e la corona donata alla Madonna dal Consiglio Civico Reggiano. Dopo di che si può pranzare, e dopo visiteremo la basilica di San Prospero. Percorrendo il percorso porticato del Broletto, risalente al lontano 1488 e caratterizzato da botteghe di vario genere, antiche e nuove, dove vi consigliamo di entrare, si accede alla bellissima Piazza San Prospero, anche conosciuta col nome di “Piasa cica”, ossia “Piazza Piccola”. I vostri occhi saranno subito rapiti dalla facciata risalente al XVIII secolo della Basilica di San Prospero, dedicata al Vescovo Prospero, poi divenuto patrono della città e caratterizzata dalla svettante torre campanaria. Prima di entrare ad ammirare il “Giudizio Universale” dell’artista bolognese Camillo Procaccini e il prezioso coro in legno intarsiato, un vero capolavoro, fotografate

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 86 i sei grandi leoni stilofori dell’inizio del Cinquecento attribuiti a Gaspare Bisi, che tutti insieme ornano magnificamente il sagrato. Dopo aver visitato la chiesa, possiamo dirigerci verso Modena. Arriveremo in treno, e avremo solo il tardo pomeriggio per iniziare a visitarla. Partiamo con Piazza del Duomo, detta anche dagli abitanti di Modena, “Piazza Grande”. Assieme alla Cattedrale e alla Torre Civica Ghirlandina, dal 1997, anche la Piazza è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Da sempre essa è il cuore dell’intera città, il luogo dove si incontrano potere religioso – il Duomo – e temporale – il Palazzo del Comune. Qui sono avvenute tutte le vicende che hanno segnato la città, dalla sepoltura del Patrono San Geminiano nel 397 all’edificazione della chiesa, dalla nascita del libero comune con sede nell’attuale Municipio alle esecuzioni capitali, dai combattimenti e dagli alberi della libertà in epoca rivoluzionaria alle processioni e messe solenni, fino al mercato giornaliero che la rese “piazza delle erbe” fino ai primi del Novecento. Nata nel XII secolo, la piazza assunse il nome di Grande nel Seicento. La sua forma cambiò numerose volte nel corso dei secoli, fino a raggiungere quella attuale grosso modo quadrangolare, con le propaggini dietro le absidi del Duomo, in Piazza Torre°° e su Corso Duomo, a formare un unico spazio aperto attorno alla Cattedrale. L’intera scena è dominata dal fianco meridionale del Duomo, con le due Porte, dei Principi e Regia, il pulpito e le iscrizioni.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 87 Dietro si staglia la bellissima torre Ghirlandina, simbolo della città. L’angolo di nord-est è invece occupato dalla facciata principale del Palazzo Comunale, con l’ampio portico seicentesco e la torre dell’Orologio col balcone dell’Immacolata. A ovest, invece, il Palazzo dell’Arcivescovado si caratterizza per le semplici linee in laterizio. Le targhe che gli sono affisse celebrano martiri modenesi barbaramente uccisi, proprio in piazza, nel 1944. Di fronte alla Cattedrale, il lato sud della Piazza venne occupato dal 1883 al 1967 dal Palazzo di giustizia, con un bel porticato, colonne e statue, che sostituì precedenti case popolari. Oggi, però, esso è sostituito dal palazzo progettato da Giò Ponti con undici archi e linee essenziali. Guardandolo, la strada a sinistra è via Albinelli, che conduce in piazza XX Settembre e al caratteristico Mercato Coperto°°, quella a destra è invece via Selmi, che porta all’incrocio con via dei Servi° (da qui la vista migliore sul complesso Duomo-Municipio). Dopo avere visitato la piazza, possiamo ritirarci in hotel.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 88 GIORNO 6 Oggi è uno dei due giorni che trascorreremo a Modena. Quindi senza perderci in chiacchere, iniziamo a visitare questa bellissima città. Iniziamo nei pressi di piazza grande, con la torre ghirlandina. Edificata come torre campanaria del Duomo, la Ghirlandina ha tuttavia rivestito fin dalle sue origini un’importante funzione civica: il suono delle sue campane scandiva i tempi della vita della città, segnalava l’apertura delle porte della cinta muraria e chiamava a raccolta la popolazione in situazioni di allarme e pericolo. Le sue possenti mura custodivano la cosiddetta “Sacrestia” del Comune, dove erano conservati i forzieri, gli atti pubblici e oggetti di alto valore simbolico come la celebre trecentesca “Secchia rapita” (ora qui esposta in copia), vile e supremo oggetto di contesa tra modenesi e bolognesi nell’infuriare della storica battaglia di Zappolino (1325). L’esterno della Ghirlandina è caratterizzato da un ricco apparato scultoreo e da un rivestimento lapideo per il quale è stato utilizzato materiale di reimpiego proveniente da Mutina romana, come è stato dimostrato dalle indagini scientifiche effettuate durante la recente campagna di restauro iniziata nel 2007 e terminata nel 2011. All’interno della Ghirlandina, al quinto piano si trova la cosiddetta Stanza dei Torresani, un tempo abitata dai custodi della torre, nella quale si possono ammirare degli importanti capitelli scolpiti probabilmente dagli stessi scultori padani che realizzarono il pontile

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 89 con Scene della Passione all’interno della Cattedrale. I più importanti sono il Capitello dei Giudici, il Capitello di David e il Capitello dei leoni. I più importanti sono il Capitello dei Giudici, il Capitello di David e il Capitello dei leoni.

Dopo di che possiamo pranzare, ecco alcuni dei piatti tipici di Modena. Non possiamo scordarci delle tigelle, piatto tipico di Modena. Nota anche come crescentina, anticamente veniva preparata su dischi di terracotta o pietra refrattaria che si chiamavano proprio tigelle. Per questo, la crescentina si chiama tigella oggi, in pianura padana e nel resto d’Italia. Acqua, farina, grano tenero e lievito di birra sono gli ingredienti della tigella, che viene poi farcita con salumi, formaggi o, anche in questo, caso abbinata con la Nutella o marmellate. Poi il menù ci propone anche i ciccioli. Per i modenesi sono una merenda prelibata, in ogni stagione. I ciccioli sono un prodotto ottenuto dalla lavorazione del grasso del maiale nella preparazione dello strutto. Il grasso viene sezionato in piccoli bocconi e fatto cuocere lentamente così che la parte grassa si fonde e ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 90 consente l’evaporazione dell’acqua ottenuta. Infine vi proponiamo lo Gnocco ingrassato e la stria. Due classici intramontabili di una tradizione che non passa mai di moda. Sono ‘il’ gnocco ingrassato, caratterizzato da uno spessore più consistente, e la stria, sottile e, talvolta, dalle sfumature scure, quasi bruciacchiate: due figure mitologiche della cultura enogastronomica modenese che hanno dimostrato e continuano a manifestare tutta la loro bontà. Dopo pranzo, possiamo tornare a visitare la città. Visiteremo La Galleria Estense, situata a Modena, è il museo che espone la collezione di opere d'arte appartenute ai Duchi d'Este, oltre ad una raccolta di opere acquisite in seguito, nel corso degli ultimi due secoli. Istituita nel 1854 da Francesco V d'Asburgo-Este e collocata dal 1894 nell'attuale sede del Palazzo dei musei, la Galleria Estense comprende quattro saloni e sedici salette espositive dedicate a quel cospicuo patrimonio artistico accumulato dai duchi d'Este fin dagli anni gloriosi della signoria ferrarese.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 91 Orientate verso un aristocratico collezionismo dai molteplici interessi, le raccolte estensi comprendono la ricca quadreria, che racchiude un pregevole numero di dipinti dei secoli dal XIV al XVIII, fra i quali un gruppo dedicato alla pittura padana, diverse sculture in marmo e terracotta; un nutrito nucleo di oggetti d'arte applicata che costituivano parte del sontuoso guardaroba ducale, oltre a diverse collezioni specifiche quali quelle dei disegni, dei bronzetti, delle maioliche, delle medaglie, degli avori e degli strumenti musicali.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 92 Dopo di che visiteremo piazza Roma. Piazza Roma, sulla quale si affacciano il Palazzo Comunale, le Torri dell'Orologio e delle Prigioni e il Palazzo Rinaldi, considerata il vero e proprio cuore del paese, è nata in epoca relativamente recente, tra il 1934 e il 1935, quando furono abbattuti tutti gli edifici posti nella zona Nord del Castello, ad eccezione delle Torri, per creare uno spazio aperto affacciato sulla vallata sottostante. Nello stesso periodo e immediatamente dopo, gli edifici prospicienti la piazza furono dotati di facciate "in stile". Inoltre si procedette a collegare la parte bassa con quella alta del centro antico attraverso la scalinata, "viottolo gradinato", e vennero abbattuti e ricostruiti gli antichi spalti emdioevali. La Piazza si presentava così pavimentata con lastre di cemento, la cui superficie ruvida doveva imitare il sasso; per la zona intorno alla Torre dell'orologio vennero, invece, utilizzati mattoni disposti a spina di pesce. Negli anni Cinquanta, in sostituzione della precedente, al centro della piazza, venne realizzata una pavimentazione in lastre bianche e nere per formare una sorta di scacchiera. Ulteriori lavori di sistemazione, eseguiti negli anni Settanta, hanno dato alla Piazza l'aspetto attuale, caratterizzato da una pavimentazione in cotto con al centro una scacchiera "regolare" in marmo e sasso. Dopo di che possiamo cenare e andare in albergo.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 93 GIORNO 7 È passata una settimana dall’inizio della nostra avventura in Emilia Romagna, e siamo a metà del nostro viaggio. Oggi finiremo di visitare Modena. Iniziamo vedendo il museo lapidario estense. Il Museo Lapidario Estense è il primo museo pubblico istituito a Modena. La sua fondazione si deve al duca Francesco IV d’Austria-Este, che il 31 marzo 1828 ne decretò la nascita col nome di Museo Lapidario Modenese. Esso si ispirava a illustri esempi come il Museo Lapidario Maffeiano di Verona (1738), o la Galleria Lapidaria nel Museo Chiaramonti in Vaticano (1800-1823), ma con una peculiare vocazione civica tesa a glorificare il passato illustre della città fin dalle sue origini come colonia romana di Mutina. Il nucleo iniziale era costituto da alcuni pezzi già conservati presso il Palazzo Ducale di Modena, acquisiti dagli Este da altre collezioni antiquarie o come reperti di scavo provenienti dai territori ducali di Brescello e Novellara.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 94 Fin da subito i cittadini, a cominciare dai rappresentanti del clero e della nobiltà, si impegnarono a donare materiali di loro proprietà e a finanziare il museo, che nel giro di un paio di anni registrò un significativo ampliamento, certificato dalle due epigrafi commemorative dei suoi benefattori (del 1828 e del 1830) ancora oggi conservate. Il catalogo scientifico pubblicato nel 1830 dal suo primo direttore, Carlo Malmusi, fissava i principi ispiratori dell’istituzione: "per servire all'archeologia", "per il ricordo degli antenati illustri" e "per studiare il progresso della scultura locale". Oltre ai reperti di età romana, esso infatti accolse da subito memorie ed arche sepolcrali che per secoli, fino al tardo Seicento, erano state collocate sul sagrato presso il fianco meridionale del Duomo o presso altri edifici sacri di Modena e Reggio Emilia: una prassi sorta già in epoca protoumanistica, sulla scorta della vicina Bologna, in ricordo di quei cittadini che si erano distinti anzitutto nel campo del diritto e della medicina. Dopo l'Unità d'Italia il Museo Lapidario ha acquisito nuovi spazi sotto la direzione di Arsenio Crespellani, autore di un nuovo catalogo nel 1897. L’ultimo ordinamento museografico è stato quello di Cesare Giorgi del 1938, recuperato con gli attenti lavori di restauro della fine del secolo scorso.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 95 Dopo di che possiamo visitare il mercato storico di Modena, il mercato Albinelli. Il Mercato Albinelli ha una lunga storia. Nei primi decenni del ‘900 l’Amministrazione affidò la progettazione di un luogo deputato al mercato dei generi alimentari ed iniziò le demolizioni nell’area compresa fra l’ex Contrada Carceri (intitolata nel frattempo al sindaco Albinelli) e via Mondatora. Il nuovo Mercato venne inaugurato il 28 ottobre 1931, elegante riparo ai venditori ambulanti di Piazza Grande. Il progetto, innovativo per l’epoca, prestava particolare attenzione alla tutela dell’igiene, prevedendo banchi di marmo per i pescivendoli, garantendo la fornitura di acqua corrente ad ogni postazione e progettando il pavimento in modo da facilitarne la pulitura. Con le volute in ferro che collegano le colonne portanti e al centro la bellissima fontana della “fanciullina con canestro di frutta”, opera del Graziosi, il Mercato Albinelli è il cuore pulsante della città. La splendida struttura architettonica, i banchi colorati, il via vai delle persone alla ricerca di quei prodotti che qui hanno un sapore particolare, affascinano i visitatori e gli affezionati di sempre. Le qualità che contraddistinguono il Mercato sono la genuinità dei prodotti e la franchezza dei rapporti diretti con chi qui lavora. È bello venire a fare la spesa perché si può trovare la tradizione migliore di una gastronomia, quella modenese, conosciuta e apprezzata in Italia e nel mondo, ma anche perché è ancora possibile scambiare due chiacchiere, salutarsi con gli sguardi e con

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 96 la voce, fare un commento sulla vita in generale, sui figli che crescono, sulla partita giocata il giorno prima, a volte con ironia, sempre con una cordialità spontanea e vitale. Non mancano mai eventi, spettacoli, iniziative culturali. Insomma, il Mercato Albinelli non è solo un luogo in cui fare la spesa tutti i giorni, è piuttosto uno spazio in cui la modenesità si vive, si respira e si trasmette in modo positivamente contagioso. Possiamo anche fermarci lì a pranzare, in uno dei tanti banchi culinari, ed è anche un modo di assaggiare alcuni dei piatti di strada tipici. Dopo pranzo visiteremo l’orto botanico dell’università di Modena. L’Orto Botanico dell’Università di Modena fu fondato nel 1758, per volontà del Duca Francesco III d’Este, che destinò una parte del giardino di corte alla coltivazione e alla dimostrazione delle piante medicinali. Nello stesso anno, fu sancito l’inizio della “nuova Lettura di Medicina per la parte Botanica” e il medico Gaetano Rossi fu incaricato delle lezioni. Nel 1765 si stabilì una Cattedra Pubblica di Botanica a vantaggio della “Facoltà Medica e dell’Arte Aromataria”, stabilendo un compenso annuo di 24 zecchini gigliati al Dottor Rossi ed ai suoi successori. Nel 1772, con la Riforma Universitaria voluta da Francesco III, l’Orto Botanico entrò sotto la giurisdizione dell’Università. Su disegno dell’architetto Giuseppe Maria Soli,

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 97 furono “determinate le aiuole destinate alla coltivazione delle piante officinali”, disposte a raggiera intorno ad una vasca centrale, che doveva servire per l’irrigazione e per ospitare la flora acquatica. Dopo possiamo anche visitare nel tardo pomeriggio la palazzina dei giardini. La Galleria Civica dispone dal 1983 di una prestigiosa e ormai internazionalmente riconosciuta sede espositiva: la Palazzina dei Giardini.

Voluta nel XVII secolo da Francesco I d’Este come Casino - luogo di divertimento per la corte Estense - all’interno dei giardini di Palazzo Ducale, e donata un secolo dopo col parco alla cittadinanza, nel corso degli anni cade in disuso, fino a diventare nel XX secolo serra e deposito attrezzi. Come risulta dai documenti dell'epoca, già nella seconda metà del XVI sec. esisteva un piccolo giardino nei pressi del castello trecentesco, residenza modenese degli Estensi, duchi di Ferrara, Modena e Reggio. Nel 1598, dopo la devoluzione di Ferrara alla Santa Sede e il conseguente trasferimento della capitale estense a Modena, il duca Cesare dispose l'ampliamento e l'abbellimento del giardino,

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 98 mentre con i suoi successori si assiste ad una ulteriore estensione degli spazi verdi organizzati e al loro utilizzo scenografico per spettacoli e balli. Nel 1739 Francesco III donò i giardini alla cittadinanza, dichiarandoli pubblici; nei lavori di ampliamento generale, anche la palazzina, in cui venivano dati balli ed accademie musicali, venne completata all'interno e all'esterno assumendo così una tipica conformazione d'impianto settecentesco. Con l'unità d'Italia il giardino passò in proprietà alla Casa Reale, quindi nel 1865, con atto formale venne acquistato dal Comune di Modena. In quegli anni furono anche realizzati interventi di ristrutturazione alla palazzina: ai lati furono costruite serre per le piante esotiche, gli intonaci esterni e della cupola furono rinnovati, all'interno venne eseguita la decorazione della volta della sala centrale arredata con tavolini e divani per il riposo del pubblico. Già però dal 1893 iniziano a manifestarsi i segni di una cattiva manutenzione sia del giardino -nonostante successivi ampliamenti e migliorie-, sia della stessa palazzina che addirittura, nel 1916, risulta essere adibita a serra e deposito attrezzi e nel 1923 privata di gran parte degli stucchi e delle decorazioni. Nel 1937, per la sua precaria stabilità, venne demolita e quindi completamente ricostruita la cupola.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 99 Nel secondo dopoguerra, si avviò un progetto di recupero dei giardini, culminante negli anni '60 quando furono installati giochi e giostre per il divertimento dei bambini e venne costituito un piccolo zoo a scopo educativo-istruttivo. Verso la fine degli anni '70, nell'ambito di un piano di valorizzazione del centro storico promosso dall'Amministrazione Comunale, il Giardino Pubblico viene restituito alla sua originaria funzione di spazio verde per la cittadinanza tutta. Anche la Palazzina è sottoposta ad un radicale intervento di restauro conservativo nell'intento di riqualificarla nella sua originaria funzione scenografica: a restauro concluso, nel 1981, viene adibita dapprima saltuariamente, poi in maniera continuativa, a sede espositiva della Galleria Civica. Dopo di che si può cenare, e dopo si può andare in albergo. GIORNO 8 Oggi ci si sposta a Bologna, dove staremo 3 giorni, visto che ci sono moltissime cose da vedere. Si prevede di arrivare verso le 10 di mattina se si parte alle 8. Appena arrivati iniziamo a vedere alcuni monumenti prima del pranzo. Iniziamo con le torri di Bologna. Le torri di Bologna, strutture con funzione sia militare sia gentilizia di origine medievale, sono uno dei tratti più caratteristici della città. Tra il XII e il XIII secolo il numero delle torri innalzate nella città era molto grande: nel tempo di massima fioritura se ne contavano fino a 100, oggi ne sono sopravvissute 22, le

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 100 due torri più famose sono la Torre degli Asinelli e quella della Garisenda. Le ragioni per cui vennero innalzate tante torri non sono ancora chiare, ma si pensa che le famiglie più ricche, nel periodo di lotta per le investiture filo-imperiali e filo-papali, le utilizzassero come strumento di offesa e/o di difesa e come simbolo di potere. Una destinazione prevalentemente abitativa ebbero invece le cosiddette case-torri, di altezza mediamente più ridotta, dotate di più aperture, di una pianta spesso rettangolare e di mura meno spesse. Oltre alle torri e alle case-torri, sono ancora visibili alcuni "torresotti", fortificazioni innalzate in corrispondenza delle porte della seconda cerchia di mura del XII secolo, che fu quasi completamente abbattuta. Nel corso del XIII secolo molte torri furono mozzate o demolite, altre crollarono. Al momento le torri possono essere salite a piedi con delle scale ed è una esperienza bella perché da lassù si vede tutta Bologna. Dopo questa visita, possiamo pranzare. Ecco alcuni dei piatti tipici di Bologna.

Le lasagne alla bolognese sono ovviamente le prime della lista. A Bologna vengono fatte con una sfoglia agli spinaci, e con un ripieno del ragù alla bolognese appunto. È uno dei piatti tipici bolognesi più famosi, sono conosciute in tutta l’Italia e anche fuori. ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 101 Poi proponiamo anche i tortellini in brodo. Il tortellino racchiude dentro la sua bontà molte storie e ancor più le leggende, scritte e cantate che ne vogliono trovare un’origine. Il suo nome (in dialetto bolognese turtlén, in modenese turtlèin) deriva dal diminutivo di tortello, dall’italiano, torta e sull’origine sono state raccontate variopinte versioni, da cui sorge anche la disputa sulla sua paternità, contesa tra la città di Bologna e Modena.

Ma come in ogni buona ricetta, è necessario partire per gradi, con ordine e mettere insieme tutti gli ingredienti nella pentola. Perciò guardiamo prima alle leggende, le vecchie signore che raccontavano i fatti mutandoli in aneddoti e miti dall'eco sonanti. Si narrava che… Nel 1200 arrivò in una locanda chiamata Corona, a Castelfranco Emilia, una giovane e bella Marchesina da una carrozza tirata da quattro cavalli, per riposarsi. Il locandiere accompagnò la dama in camera e attratto irremediabilmente dalla sua bellezza rimase a spiarla dalla serratura, rimanendo colpito dal suo ombelico.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 102 Al momento di preparare la cena l'immagine lo aveva talmente ispirato da tirare la sfoglia riproducendo le fattezze dell'ombelico della giovane nobile ma non sapendo cosa farne della sola pasta li riempì di carne Non sapendo cosa fare di quei pezzetti di sfoglia, li riempì di carne. E così nacque il prelibato tortellino ripieno. Per altri la medesima storia assume un valore divino, vedendo, al posto della Marchesina, protagonista la Dea Venere. Infine consigliamo di mangiare a Bologna le polpette alla bolognese. Non sono altro che polpette di carne immerse nel sugo alla bolognese, con i piselli. Piatto molto semplice, ma altrettanto buono.

Dopo pranzo possiamo continuare a visitare la città. Innanzitutto visiteremo il museo medioevale civico. Questo palazzo è un esempio di architettura bolognese del XV secolo acquisito successivamente dalla famiglia Fava (da qui il nome Ghisilardi-Fava). Alcune sale del museo hanno affreschi dei Carracci.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 103 Il museo contiene un ricco nucleo di monumenti sepolcrali - per lo più trecenteschi - dei dottori dello Studio bolognese prodotti dalle botteghe di grandi lapicidi del tempo: Roso da Parma (sepolcro di Pietro Cerniti del 1338), Bettino da Bologna (sepolcro di Bonifacio Galluzzi del 1346), Jacopo Lanfrani (sepolcro di Giovanni d'Andrea del 1348). Il museo conserva inoltre opere di produzione longobarda (crocette in lamina d'oro), un acquamanile in bronzo di origine sassone, la statua di Bonifacio VIII in rame e legno (opera di Manno Bandini del 1301), il piviale proveniente dal convento della basilica di San Domenico, con Storie della vita di Cristo e della Vergine, rilevante esempio di opus anglicanum degli inizi del Trecento. Inoltre una raccolta di codici e libri testimonia la tradizione bolognese nella miniatura. Completano la raccolta vari pezzi di arti applicate (avori, ceramiche e vetri), una collezione di armi (fra cui la raccolta di armi orientali di Luigi Ferdinando Marsili) e pezzi del collezionismo naturalistico.

Dopo questa interessante visita al museo, possiamo dedicarci ad un’attività più rilassante e andare a vedere il parco cavaioni.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 104 Il parco è uno dei più estesi della collina bolognese. Esso circoscrive la testata del torrente Ravone spingendosi a cavallo dello spartiacque che sovrasta il versante destro del fiume Reno. Comprende vaste zone a bosco, prati e coltivi. Nel ‘700 era un grande podere agricolo e ancora oggi mantiene molte delle sue caratteristiche strutturali di paesaggio agrario. I proprietari che si sono susseguiti hanno sempre mantenuto la destinazione agricola e selvicolturale del luogo con la coltivazione di bosco ceduo. Con l’abbandono della collina seguito al secondo dopoguerra, i terreni furono acquistati dal Comune di Bologna e trasformati in parco pubblico. L’Amministrazione comunale ha iniziato l’acquisizione dei terreni a partire dal 1964, ma non ha trasformato sostanzialmente il paesaggio che mantiene le sue caratteristiche, anche se ha trasformato i seminativi in prati e eliminati i vigneti per realizzare boschetti. Si tratta di un parco con le connotazioni di parco-campagna: mantiene cioè strutturalmente l’orditura dei campi e i percorsi campestri (cavedagne). L’ingresso avviene tramite un lungo viale di cipressi che conduce a Villa Selvetta, un edificio risalente ai primi decenni del ‘900 che comprendeva in un'unica struttura la casa di abitazione e il fienile. All’ingresso del giardino circostante la casa, due vecchi frassini indicano l’entrata, seguendo una vecchia tradizione già suggerita nel 1200 dallo scrittore di cose agricole Pier Dè Crescenzi che consigliava di mettere due alberi a segnalare l’ingresso della casa di campagna.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 105 La vegetazione si struttura in vari ambienti di grande fascino specialmente durante la stagione primaverile. Vastissimi i prati, tra i quali quello occidentale è frequentatissimo da ragazzi che prendono il sole. I prati sono circondati da boschi misti e da arbusti. La vegetazione dei boschi è formata da cerro, frassino, carpino, peri selvatici. Una curiosità botanica: nel parco si trovano tre tipi di querce: il cerro, una quercia tipica di ambienti più elevati (circa m 600), ma che qui si è ben ambientata, la roverella, quercia tipica della collina e il leccio, una specie di quercia sempreverde tipica di ambienti mediterranei. Tra gli arbusti si notano l’erica, il ginepro, la rosa canina e il biancospino. Un suggestivo percorso nel bosco conduce a un laghetto. Dopo avere seguito il percorso, possiamo cenare e poi recarci in albergo.

GIORNO 9

Questo è il secondo giorno a Bologna. Iniziamo visitando il museo di arte moderna di Bologna.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 106 Il Museo d'arte moderna di Bologna cominciò a esistere come entità indipendente nella seconda metà degli anni Novanta, quando la collezione della Galleria d'arte moderna di Bologna divenne così ampia da necessitare di nuovi spazi per le collezioni e le mostre di arte contemporanea. Lorenzo Sassoli de Bianchi, noto per la sua reputazione di collezionista d'arte e di innovatore, fu nominato presidente della GAM nel 1995 nominando quale primo Direttore dell'Istituzione GAM, Danilo Eccher. Nel 2009 la carica venne confermata per altri 5 anni. Sassoli de Bianchi formulò un programma che riposizionerà il museo in un preciso ruolo culturale, non solo a Bologna ma in Italia. Questo progetto doterà il museo di una nuova sede (l'ex Forno del Pane, nel centro di Bologna), di una nuova identità e di un nuovo nome: MAMbo. Tuttavia, l'effetto più importante fu di restringere l'attenzione del museo all'arte sperimentale in particolare, una caratteristica rara in Italia. Nel supportare questa attenzione all'arte sperimentale, nel 2005 il Comune nominò Gianfranco Maraniello, un giovane critico d'arte, direttore del museo. Il museo acquisì anche una nuova missione: non più uno spazio espositivo ma un crocevia sperimentale, informativo e sociale per giovani artisti contemporanei, fornendo un contesto regionale nazionale e internazionale, quest'ultimo grazie all'International Contemporary Art Network.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 107 Nel 2008 il MAMbo si è assestato come l'ottavo museo civico italiano più visitato e nel 2009 è stato in assoluto il più visitato della città di Bologna, superando il Museo Civico Archeologico mentre nel triennio successivo registra una fase di progressivo calo degli ingressi, che ha portato nel 2012 ad un dimezzamento delle presenze, per un totale di poco più di 60.000 visitatori. È la sede dell'Istituzione Bologna Musei, di cui fanno parte anche Villa delle Rose, il Museo per la memoria di Ustica, il Museo Morandi e la Casa Morandi.

Dal 14 luglio al 16 novembre 2016 il MAMbo ha ospitato la mostra David Bowie is, la retrospettiva dedicata al grande musicista britannico, realizzata dal Victoria and Albert Museum di Londra. La mostra, che ha superato i 130.000 visitatori, è stata fra le più visitate in Italia nel 2016. Dopo di che, possiamo vedere la cattedrale metropolitana.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 108 La prima chiesa posta al di fuori delle mura che alcuni studiosi ipotizzano fungesse da cattedrale, dedicata in origine ai Santi Nabore e Felice e probabilmente risalente al IV secolo, venne distrutta in un incendio nel 906. Si decise così di riedificare la nuova cattedrale dentro le mura di selenite che proteggevano una piccola porzione dei resti della Bononia romana dalle incursioni barbariche. L'edificazione in prossimità della Porta di San Cassiano (poi denominata Porta di San Pietro o Piera) a fianco di un campanile paleocristiano di estrazione ravennate, ellittico nella base e rotondo alla cima, facente parte di un preesistente complesso cultuale probabilmente del VI secolo, deve essere collocata tra il X e l'XI secolo. In un disegno-rilievo di Giuliano da Sangallo custodito nella Biblioteca Vaticana, attinente ad un battistero che sorgeva nelle immediate vicinanze, si vede chiaramente che la planimetria ad ottagono, con quattro portali corrispondenti ai punti cardinali e quattro absidiole, coinciderebbe quasi del tutto con il Battistero degli Ariani a Ravenna. Questo ha fatto supporre che il battistero e il campanile elicoidale (costruito così per essere orientato contro l'azione dei venti predominanti), facessero parte di un perduto complesso dedicato al culto degli Ariani coevo a quello di Ravenna. La chiesa misurava 57 metri di lunghezza, ma un incendio divampato il 1º agosto 1141, la lesionò così gravemente da consigliarne la ricostruzione totale. I lavori di ricostruzione e ampliamento furono affidati a Magister Albertus e ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 109 la nuova cattedrale venne consacrata da papa Lucio III nel 1184. La nuova chiesa, realizzata in laterizio, misurava 70 metri di lunghezza, 26,80 metri di larghezza per 23 metri di altezza e si presentava nel tipico stilema romanico di tipo lombardo-emiliano con la facciata tripartita a salienti, a tre navate con archi a sesto acuto sostenuti da pilastri polistili e tre absidi corrispondenti alle tre navate. Contemporaneamente fu sopraelevato il campanile da 31 metri a 40 metri. Nel 1220 Maestro Ventura (maestro campionese o comacino) iniziò la costruzione di un nuovo portale marmoreo sul fianco meridionale della chiesa, detto porta dei leoni. Sia Leandro Alberti che il Vasari rimasero molto stupiti e ammirati da questo portale tanto che lo stesso Vasari, nonostante la sua nota avversione verso le opere medievali, lo descrisse nella seconda edizione delle Vite. L'Alberti riferisce che era composto da due leoni per lato in marmo rosso da cui si innalzavano due colonne terminanti in un arco. Sopra di esso c'erano due telamoni per lato raffiguranti un giovane e un vecchio seduti chini, con le mani poggianti sulle gambe incrociate, i quali a loro volta sostenevano delle colonne tortili terminanti in un ulteriore arco. Nella lunetta vi era scolpito il Cristo con a destra San Pietro e a sinistra San Paolo. Il rovinoso terremoto che causò il crollo del tetto della chiesa nel 1222 e del tetto del coro nel 1228, spinsero il capitolo ad affidare nuovi restauri a Maestro Tura che si conclusero nel 1234. Negli anni successivi il Maestro Alberto edificò il rosone sulla porta della facciata (1252) ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 110 e il nuovo altare maggiore (1261). Con le nuove grandi basiliche dei nascenti ordini mendicanti che si stavano costruendo e completando in città (San Domenico e San Francesco), si impose un incremento di dimensioni della cattedrale, la quale subì diverse manomissioni e ampliamenti nel corso dei secoli successivi. Nel 1396 fu costruito un alto protiro (portico) sulla facciata, ricostruito tra il 1467 e il 1500. Dal 1477 circa vi lavorarono i pittori ferraresi Francesco del Cossa ed Ercole de' Roberti nella Cappella Garganelli; il loro ciclo di affreschi ebbe notevole influenza su Niccolò dell'Arca e Michelangelo (perduti con la riedificazione, si salvò solo un frammento ora conservato nella Pinacoteca Nazionale di Bologna). Dietro ordine del cardinale Gabriele Paleotti, a partire dal 1575 l'edificio fu radicalmente ristrutturato all'interno, iniziando dalla parte absidale e dal coro. I lavori furono affidati a Domenico Tibaldi prima e a Pietro Fiorini poi, ma queste modificazioni furono talmente profonde e così invasive da far crollare le volte nel 1599. Domenico Tibaldi fu influenzato dal fratello minore Pellegrino, che interpretò il progetto di riforma dell'architettura ecclesiastica elaborato da san Carlo Borromeo (1538-1584)[1], prima studente nella città[2] ed in seguito legato pontificio negli anni dal 1560 al 1565[3], mentreera del Vicelegato Pier Donato Cesi[4][5]. Nel frattempo nel 1582 la chiesa era stata elevata al rango di "chiesa metropolitana" (sede vescovile con giurisdizione sui vescovi e sulle diocesi del medesimo territorio) da papa Gregorio XIII. ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 111 Fu infine riedificata all'inizio del Seicento col nuovo stilema gotico: vennero modificate l'abside, le volte (da capriate a crociera), gli archi delle pilastrate con nuovi a sesto acuto tipici del gotico le pareti laterali vennero demolite per fare spazio a cappelle e saccelli, snaturando completamente l'originale iconografia romanica. Durante i lavori venne demolita la "porta dei leoni". Oggi si possono ammirare solo uno dei telamoni con la colonna tortile nella cappella settecentesca del battistero all'interno della cattedrale e i due leoni utilizzati come acquasantiere. Sistemato l'interno in maniera quasi definitiva, tra il 1743 e il 1747 sotto la direzione dell'architetto Alfonso Torreggiani e per volere di papa Benedetto XIV già arcivescovo di Bologna, venne abbattuto il vecchio portico, recuperato due cappelle una per parte e eretta la nuova facciata. Nel 1776 Francesco Tadolini ricostruì in forma classica il timpano che minacciava di cadere.

Poi per pranzo andremo il parco culinario FICO, uno dei più grandi in Italia. Allestito tra il 2012 e il 2017 ispirandosi all'esperienza dell'Esposizione Universale di Milano del 2015 (che aveva come tema l'alimentazione),

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 112 FICO è stato inaugurato il 15 novembre 2017 con la presenza dell'allora presidente del consiglio italiano Paolo Gentiloni. Il parco occupa una superficie di 10 ettari, di cui otto coperti in cui sono presenti negozi e ristoranti di 150 aziende e due ettari esterni dedicati a una fattoria didattica in cui si possono osservare le attività agricole di coltivazione e allevamento. Sono altresì presenti sei attrazioni educative e multimediali per illustrare il rapporto tra l'essere umano con i diversi elementi naturali (fuoco, terra, mare, animali, vino-olio-birra, futuro). La struttura è gestita da Eatalyworld Srl, società partecipata pariteticamente (50% delle azioni pro capite) da Eataly Srl e Fico.Op Srl (quest'ultima controllata da Coop Alleanza 3.0) Nel maggio 2018, dopo i primi sei mesi dall'apertura, sono stati registrati circa 1,5 milioni di visitatori e un fatturato di 25,9 milioni di euro.

Dopo questa interessante esperienza, continuiamo a visitare Bologna. ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 113 Continuiamo il tour con il santuario madonna di San Luca. Il santuario della Madonna di San Luca è una basilica dedicata al culto cattolico mariano e si eleva sul colle della Guardia, uno sperone in parte boschivo a 280 m s.l.m. a sud-ovest del centro storico di Bologna. È un importante santuario nella storia della città, fin dalle sue origini meta di pellegrinaggi per venerare l'icona della Vergine col Bambino detta "di San Luca". Il santuario è raggiungibile da porta Saragozza attraverso una lunga e caratteristica via porticata, che scavalca via Saragozza con il monumentale Arco del Meloncello per poi salire ripidamente fino al santuario. Dopo si può andare a cenare poi in albergo.

GIORNO 10 Oggi è l’ultimo giorno a Bologna. Iniziamo col vedere il museo civico. Il Museo Civico Archeologico di Bologna ha sede nel quattrocentesco Palazzo Galvani, in Via dell'Archiginnasio 2, 40124 Bologna, l'antico “Ospedale della Morte”. Inaugurato nel settembre 1881, nasce dalla fusione di due musei: l'Universitario – erede della “Stanza

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 114 delle Antichità” dell'Accademia delle Scienze fondata da Luigi Ferdinando Marsili - e il Comunale, arricchitosi della collezione di antichità del pittore Pelagio Palagi e di numerosissimi reperti provenienti dagli scavi condotti in quegli anni a Bologna e nel suo territorio. Il museo si colloca tra le più importanti raccolte archeologiche italiane ed è altamente rappresentativo della storia locale, dalla preistoria all'età romana. La sua collezione di antichità egizie è una delle più importanti d'Europa. Tra il 1972 e il 2012 il Museo ha ospitato oltre 150 mostre ed esposizioni a carattere archeologico e artistico. Dopo la visita al museo, ci dedicheremo alla natura, vedendo il parco talona. Noto anche come Parco Talon, il Parco della Chiusa è costituito dagli ex possedimenti dei marchesi Sampieri Talon, che dal '600 qui costruirono diverse ville.

Il parco ha conosciuto momenti di grande splendore mondano, in particolare nel '700. Nell'Ottocento Stendhal, assiduo frequentatore di questi luoghi, lo paragonò al "Bois de Boulogne".

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 115 Dal 1975 il parco è di proprietà comunale ed è stato aperto al pubblico. Ancora oggi è possibile immaginarne gli antichi fasti nobiliari passeggiando lungo i viali alberati, sostando nei grandi prati all'inglese e attraversando boschetti pensati apposta per perdervisi dentro. Qua e là si riconoscono i ruderi delle artificiose invenzioni architettoniche, per le quali gli studiosi fanno anche il nome del famoso architetto e scenografo Ferdinando Galli Bibiena. Importante dal punto di vista storico è anche la Chiusa di Casalecchio. Il sottosuolo del Parco è inoltre attraversato da un acquedotto romano risalente al 100 a.C., tuttora funzionante e che conduce l'acqua del torrente Setta, captata una decina di chilometri più a monte, fino al centro di Bologna. In primavera e in estate il parco è la suggestiva cornice di manifestazioni e rassegne culturali, come la Festa degli Aquiloni che si svolge il 1° maggio. Dopo di che si mangia e si torna a visitare la città. Vedremo la collezione geologica del museo campanini.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 116 Il Museo Geologico e Paleontologico è nato nel 1860 grazie all'opera di Giovanni Capellini, professore e geologo che una nomina ministeriale chiamò a ricoprire la prima cattedra di Geologia stabilita in Italia proprio presso l'ateneo bolognese. La struttura aprì però ufficialmente i battenti nel 1881 in occasione del II° Congresso Geologico Internazionale a cui presero parte studiosi e professori di diversi paesi che contribuirono ad arricchire la raccolta del museo portando, per l'occasione, importanti reperti provenienti da ogni parte del mondo e che furono donati al museo una volta concluso il simposio. Il nucleo originario, formato da parte della collezione di Ulisse Aldrovandi e risalente al XVI secolo, di Ferdinando Cospi e dell’Istituto delle Scienze fondato da Luigi Ferdinando Marsili, andava così ampliandosi ed arricchendosi. Attualmente la raccolta testimonia più di cinquecento anni di attività didattica e ricerca scientifica, con un patrimonio di quasi un milione di pezzi conservati negli arredi originali di fine Ottocento tra cui rocce, piante, invertebrati e vertebrati fossili. Nelle sale si possono ammirare gli scheletri spettacolari del Mastodonte proboscidato pliocenico, la ricca collezione di pesci eocenici di Monte Bolca, balene plioceniche e l'imponente modello di dinosauro Giurassico Diplodocus, lungo ventisei metri e alto quattro. E dopo vedremo anche il museo della storia industriale. Il Museo del Patrimonio Industriale documenta,

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 117 visualizza e divulga la storia economico-produttiva della città e del suo territorio dall’Età Moderna a quella Contemporanea. Collocato nella prima periferia ha come suggestiva sede una fornace da laterizi ristrutturata risalente alla seconda metà del secolo XIX. Il Museo del Patrimonio Industriale fa parte dell’Istituzione Bologna Musei del Comune di Bologna ed è il fulcro dell'area Patrimonio Industriale e Cultura Tecnica. Dopo di che si cena e ci si ritira in albergo.

GIORNO 11 Oggi lasceremo Bologna, e ci sposteremo a Ravenna, dove staremo per 2 giorni. Per prima cosa visiteremo il museo d’arte di Ravenna. a genesi del museo e delle sue collezioni si può inquadrare nel dibattito culturale che si sviluppò a Ravenna in età napoleonica, tra il 1796 e il 1815, con l'improvvisa acquisizione da parte della pubblica amministrazione dei beni mobili confiscati alle corporazioni religiose. La necessità di raccogliere ed esporre questo ricco patrimonio portò alla costituzione di un'Accademia di Belle arti e di una Galleria ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 118 dell'Accademia, inizialmente collocate presso il complesso classense ed inaugurate nel 1829 sotto la direzione di Ignazio Sarti. Il primo nucleo della pinacoteca civica, oltre ai dipinti del ravennate Luca Longhi, comprendeva opere provenienti dal collezionismo privato, allestite dal Sarti secondo criteri ancora fondati sul primato dell'esperienza estetica. Nel corso del secolo la raccolta si arricchì notevolmente, soprattutto grazie ai lasciti e depositi dei cittadini, impegnati ad arricchire il patrimonio collettivo in un effervescente clima di competizione civica per dar lustro alla pubblica collezione. Nel 1896 l'intera raccolta venne riordinata da Corrado Ricci secondo moderni criteri di allestimento, fondati su esigenze di ricostruzione storica e storiografica e sulla predominanza delle istanze conoscitive su quelle estetiche. L'anno successivo fu lo stesso Ricci ad istituire a Ravenna la prima Soprintendenza di Italia, di cui sarà direttore. Nel 1969 venne promosso un importante programma di rilancio per la Galleria civica. La Loggetta Lombardesca venne sottoposta ad un progetto di risanamento strutturale per permettere il trasferimento, il riordino e il riallestimento delle collezioni della Galleria. Il 9 luglio 1972, dopo un tormentato ventennio fatto di avanzamenti e battute di arresto, il cantiere potè dirsi concluso. L'Accademia di Belle Arti, la Galleria e il Museo di Scienze Naturali vennero trasferiti presso la nuova sede. L'anno successivo la Galleria dell'Accademia, già riordinata da Raffaele De Grada, prese la denominazione di Pinacoteca Comunale. ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 119 Nel 1999 vennero acquisiti nuovi spazi, per permettere una più ampia risistemazione delle collezioni, recuperando luoghi idonei alle attività espositive. I primi importanti cicli di mostre vennero inaugurati sotto la guida di Giulio Guberti, già membro della Commissione Comunale per la Pinacoteca e le Arti Visive. Spetterà alla direzione di Bruno Bandini il compito di tradurre in ordinamento museografico il patrimonio acquisito con l'attività espositiva. Sul finire degli anni ottanta infatti le collezioni risultavano fortemente incrementate grazie agli apporti incamerati con le antologiche, rendendo così necessario anche l'aggiornamento dei cataloghi.

Poi vedremo il mausoleo di galla placida. Il mausoleo di Galla Placidia risale alla prima metà del V secolo, all’incirca dopo il 425 d.C. e si trova a Ravenna, poco distante dalla basilica di San Vitale.

La sua identificazione funzionale con un edificio funebre e quella della sua committente, l'imperatrice Galla Placidia, sono ampiamente diffuse in ambiente accademico,

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 120 ma non vi è certezza di nessuna delle due: l'edificio potrebbe essere stato una semplice cappella pertinente alla chiesa di Santa Croce, cui era collegata con un nartece poi andato distrutto, come un martyrium o un oratorio. Il mausoleo è inserito, dal 1996, nella lista dei siti italiani patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, all'interno del sito seriale "Monumenti paleocristiani di Ravenna". Secondo la tradizione Galla Placidia, figlia di Teodosio, reggente dell'Impero romano d'Occidente per il figlio Valentiniano III, avrebbe fatto costruire questo mausoleo per sé, il marito Costanzo III e il fratello Onorio. Tale tradizione non è confermata da dati documentari ed è riportata come tradizione orale da Agnello Ravennate nel suo Liber pontificalis ecclesiae ravennatis. Dopo si pranza, ecco alcune delle specialità della città. La grigliata mista. La tradizione contadina emerge ancora di più nei secondi piatti dove la grigliata fa da padrone.

Castrato ai ferri, salsiccia, pancetta e tutte le carni della gastronomica locale

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 121 (in particolare la mora romagnola) sono sempre accompagnate da un cestino di piadina o dal pinzimonio, un put-purri di verdure crude (finocchi, ravanelli, carote, sedani) intinte in una salsa a base d’olio di Brisighella DOP e sale di Cervia. A completare il quadro, una buona bottiglia di Sangiovese Superiore, dotato di un corpo agile e delicato capace di conquistare qualsiasi palato.

Poi proponiamo il pesce azzurro. Bistrattato ingiustamente da molta parte della cucina italiana, il pesce azzurro (saraghina, beccone, sarde e sgombero) in realtà è un autentico toccasana per chi ha soffre di problemi di colesterolo, oltre a essere poi un vero e proprio concentrato di fosforo. La Romagna – strenuamente legata alle sue tradizioni – lo ha sempre impiegato nei suoi patti, preparandolo in vari modi: crudo, lessato, alla griglia, sulla piastra, al forno e in tegame, usato anche per condire la famosa piadina con contorno di radicchio e cipolla.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 122 La cucina ravennate, ma in genere quella romagnola, trova la sua massima espressione proprio nei primi piatti. Sia che siano asciutti o in brodo, sono gli elementi chiave della tradizione gastronomica locale ed è impossibile sottrarsi alla loro bontà. Rigorosamente realizzati con pasta all’uovo “fatta in casa”, si accompagnano – secondo ricetta – con ricchi ragù di carne, brodi squisiti, ripieni di formaggio e distese di parmigiano e noce moscata. Le possibili varianti sono molteplici: dalle tagliatelle o strozzapreti al ragù alla romagnola, alla minestra imbottita o “spoja lorda” in brodo, dai cappelletti con ripieno rigorosamente al formaggio agli irrinunciabili passatelli, fino ai tradizionali maltagliati con fagioli e legumi e ai curzul, buonissimi taglioni allo scalogno e pancetta. Dopo pranzo, possiamo tornare a vedere la città. Visitiamo il Duomo. La cattedrale metropolitana della Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo è il principale luogo di culto cattolico della città di Ravenna, sede vescovile dell'arcidiocesi di Ravenna-Cervia. L'edificio attuale è il frutto di un intervento radicale avvenuto nel XVIII secolo, consistente nella demolizione dell'antica cattedrale, la basilica Ursiana, e la costruzione di una nuova in stile barocco. La cattedrale, elevata alla dignità di basilica minore da papa Giovanni XXIII il 7 ottobre 1960, è sede della parrocchia di San Giovanni in

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 123 Fonte appartenente al Vicariato Urbano dell'arcidiocesi di Ravenna- Cervia. Poi si cena e si va a letto.

GIORNO 12

Oggi passeremo la giornata a Mirabilandia, il parco più grande d’Italia. Mirabilandia è un parco divertimenti di tipo tematico e acquatico dell'Emilia-Romagna, situato nel quartiere Savio del comune di Ravenna. L'area si trova nei pressi della pineta di Classe, al chilometro 162 della Strada statale 16 Adriatica, e dà il nome anche alla zona stessa, indicata come località Mirabilandia nella toponomastica del comune di Ravenna. Con una superficie complessiva di 850 000 m², dei quali 285 000 occupati dal parco tematico, 36 000 dalla area acquatica e i restanti dai parcheggi, è il parco di divertimenti più grande d'Italia.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 124 GIORNO 12

Oggi ci si sposta a Rimini, dive avremo una giornata dedicata allo svago. Prima tappa: l’Italia in miniatura. Diverse e originali le attrazioni presenti nel parco. Dalla “Scuola Guida Interattiva”, dove i bimbi da 6 a 12 anni si avvicinano alle regole della circolazione a bordo di automobiline parlanti, a “Cannonacqua”, riproduzione in scala 1:3 di Castel Sismondo di Rimini, attrezzata con cannoni ad acqua, per rivivere le epiche battaglie tra Montefeltro e Malatesta.Spazio anche alla suggestiva “Venezia”, riprodotta in scala 1:5 con un “Canal Grande” navigabile in gondola fino a Piazza San Marco. La “Monorotaia Arcobaleno” offre un viaggio panoramico a mezz’aria con vista sull’Italia, e “Piazza Italia” torna a ospitare eventi e spettacoli. Appuntamento con l’adrenalina a “Canoe e Sling Shot”, mentre la fisica dà spettacolo al “Luna Park della Scienza”. Per gli amanti della natura, il “Pappamondo” è un’intera area dedicata al mondo dei pappagalli con decine di esemplari da ammirare e una Pappanursery per osservare lo sviluppo dei piccoli.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 125 Dal 2017 c’è anche la possibilità di conoscere più da vicino ogni angolo d’Italia con spazi interattivi lungo il ‘mini’ stivale.

Seconda tappa: spiaggia, dove trascorrerà l’intera giornata. Per poi andare in albergo

GIORNO 13

Oggi ci spostiamo a Riccione, per una mattinata in spiaggia. Volete prendervi cura del proprio corpo affaticato dalla frenetica vita lavorativa invernale, rigenerandosi con il calore del sole? L’esclusiva spiaggia bagni 88/89 dell’Hotel Lungomare è il classico luogo da sogno, una spiaggia esclusiva con il rumore del mare come colonna sonora. Il colore bianco è dominante nella più esclusiva spiaggia di Riccione. I tessuti ed il legno ricordano la naturalezza della materia che regala armonia al corpo e alla mente.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 126 piacere dei clienti dove possono vivere momenti di relax, sport e benessere di giorno, romanticismo e divertimento la sera, sapori e stimoli speciali per una vita "tutto mare". La spiaggia di 6000 mq con capacità di 150 ombre può essere usata per attività formativa e di team building, inoltre troverete, due piscine per adulti e piccini, zone Relax, doccia calda e fredda, cabine attrezzate con fasciatoio, e tanto divertimento per grandi e piccini. L'eleganza si coniuga con la comodità: alla Spiaggia Le Palme non mancano i punti ombra, non i classici ombrelloni stretti l’uno all'altro, ma una vasta spiaggia dotata di ombrelloni e tendaggi più grandi, fino alle sontuose Tende Suite. Nella nostra Spiaggia Le Palme 88-89 troverete tutto questo..e tanto altro ancora!

Dopo pranzo, si prenderà un aereo per tornare a casa. Così è terminata la nostra avventura in Emilia Romagna, spero che questa guida vi sia stata utile.

SOLE ELEONIRA

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 127 Toscana Borghi medievali e castelli, ma anche miniere ,uliveti e laguna, la Toscana infatti è la regione dei MILLE BORGHI iniziando da Firenze, per passare poi a Siena fino alla Valle del Chianti . Quando vogliamo visitare un posto nuovo , tutti noi prepariamo una lista dei luoghi da non perdere per sfruttare al massimo ogni giorno disponibile .E’ una regione stupenda ,ricca di arte, storia medievale , cultura culinaria e dolci colline per non parlare delle coste e dei suoi luoghi balneari , come Forte dei Marmi , nella Versilia ,l’ Isola d’ Elba e l’isola del Giglio. Il nostro viaggio inizia da Firenze e durerà sei giorni : tre giorni a Firenze, un giorno a Siena ,due giorni nei Borghi Medievali della Valle del Chianti .Per visitare Firenze occorrerebbero molti giorni ,ma in tre giorni possiamo riuscire a fare un giro per i monumenti dall’ esterno e magari sceglierne qualcuno da visitare all’ interno. Il nostro giro deve iniziare da PIAZZA DEL DUOMO, che comprende la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, la Cupola di Brunelleschi, il Campanile di Giotto, il Battistero di San Giovanni, la Cripta di Santa Reparata e il Museo dell’Opera del Duomo.La Cupola domina tutta la città, sia per la sua altezza che per il colore rosso acceso delle sue tegole. Alla realizzazione di queste meraviglie parteciparono i più importanti artisti fiorentini come Giotto e Brunelleschi. Prima di proseguire il nostro giro abbiamo bisogno di energie, per questo ci fermiamo a mangiare un panino per strada con il Lampredotto e camminiamo verso PONTE VECCHIO che permette di passare sopra il fiume Arno.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 128 Questo ponte mette in comunicazione la città vecchia con Piazza della Signoria e la Galleria degli Uffizi (museo conosciuto in tutto il mondo per le opere di numerosi scultori e pittori, come Michelangelo, Giotto, Piero della Francesca, Leonardo). Se proprio dovessi scegliere quale monumento visitare all’ interno in questi tre giorni, sceglierei proprio la Galleria. Ultima tappa alla fine del nostro giro è Palazzo Pitti, il palazzo dei Medici e il Giardino di Boboli. Alle spalle di Palazzo Pitti si estende il meraviglioso Giardino di Boboli. I Medici per primi ne curarono la sistemazione, e le corti europee lo imitarono. Sembra un vero e proprio museo all'aperto, pieno di statue antiche e di grandi fontane, come quella del Nettuno e dell’Oceano. Non possiamo dire di aver visitato Firenze senza aver gustato piatti come la Ribollita, una squisita zuppa di verdure, la Pappa al pomodoro e la Bistecca fiorentina. Ho pensato di programmare il mio viaggio dal 29 giugno al 4 luglio per poter vedere il famoso Palio a Siena, che si tiene il 2 luglio in onore della Madonna di Provenzano e il 16 agosto in onore della Madonna Assunta. Il Palio di Siena è una competizione fra le Contrade di Siena, cioè tra i 17 quartieri in cui è divisa la città nella forma di una gara equestre di origine medievale (1633).Palio deriva da Pallium che è il drappo di stoffa preziosa che vinceva la contrada. Al mattino ripartiamo per la Valle del Chianti. Vigneti sterminati dominano il paesaggio collinare. Qui si produce il vino più conosciuto al mondo, il CHIANTI simbolo dell’Italia, insieme agli spaghetti e alla pizza

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 129 La valle offre ai turisti numerosi borghi medievali come GREVE IN CHIANTI e PANZANO IN CHIANTI. Qui, oltre ai meravigliosi luoghi di origine etrusca, ci sono parchi per bambini, enoteche e ristoranti che non vi faranno dimenticare questo meraviglioso viaggio nella regione Toscana. SCHEDA DELLA REGIONE TOSCANA ORIGINE DEL NOME: Il nome Toscana viene da : così i Romani chiamavano la regione che nell'antichità era abitata dagli Etruschi detti, appunto, Tusci. Province: Firenze - capoluogo di regione Arezzo Pisa Grosseto Pistoia Livorno Prato Lucca Siena Massa - Carrara

CONFINI a Ovest: Mar Tirreno - Liguria a Nord: Emilia Romagna - Marche a Est: Marche - Umbria a Sud: - Mar Tirreno

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 130 La Toscana è una regione prevalentemente collinare. Le montagne si trovano nella zona settentrionale. Lungo le coste e vicino ai fiumi si trovano le pianure. I monti più importanti sono: il Monte Pisanino, il Corno alle Scale, il Monte Falterona e il monte Alpe della Luna. I principali gruppi dell'Antiappennino toscano sono i Monti del Chianti, le Colline Metallifere e il Monte Amiata. Il Monte Amiata è un vulcano ormai spento. Le colline toscane si estendono tra i gruppi montuosi dell'Antiappennino.La zona collinare occupa tutta la parte centrale della regione. Essa viene comunemente denominata Colline Metallifere, anche se in realtà si tratta di vari gruppi tra loro separati da fiumi. Le zone pianeggianti della Toscana non sono molto estese, ma sono quelle che presentano una maggiore densità di popolazione.Alcune pianure si trovano sul mare, altre all'interno della regione. Le pianure più estese sono quelle interne: si tratta soprattutto di quelle che si trovano lungo il fiume Arno. Le più importanti sono la Maremma e la Versilia. Le isole della regione Toscana formano l'Arcipelago Toscano. Sono tutte collinose e a volte montuose. L'Isola d'Elba è la terza isola italiana per estensione, dopo la Sicilia e la Sardegna. Il Lago di Burano e la Laguna di Orbetello sono laghi salmastri formati. ECONOMIA DELLA TOSCANA L’ economia della regione è sviluppata in tutti i settori.Famosi sono i vini rossi della zona del Chianti. Si praticano l’allevamento di equini e ovini, la pesca non ha molta rilevanza.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 131 La regione è famosa per il suo artigianato di pellame e vetro. Il turismo è molto importante sia per le città d’ arte che per il turismo balneare. I soffioni boraciferi alimentano l’ industria nella produzione di energia elettrica.

LO GIUDICE VINCENZO

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 132 Umbria L'Umbria è una regione dell'Italia centrale, posta nel cuore della penisola, storicamente la terra abitata in età antica dagli umbri, da cui prende il nome: con una superficie di 8.456 km² (dei quali 6.334 nella provincia di Perugia e 2.122 nella provincia di terni ed una popolazione di 878 540 abitanti è l'unica regione non situata ai confini politici o marittimi dello Stato Italiano e, con soli 92 comuni, la regione a statuto ordinario con il minor numero di comuni. Confinante ad est ed a nord-est con le Marche, ad ovest ed a nord- ovest con la Toscana, a sud ed a sud-ovest con il Lazio, comprendendo anche un'exclave nelle Marche che appartiene al comune di Città di Castello, il capoluogo regionale è Perugia mentre le province sono quelle di Perugia e Terni con i centri maggiori non capoluogo rappresentati da Foligno, Città di Castello, Umbertide, Spoleto, Gubbio, Gualdo Tadino, Assisi, Bastia, Umbra, Orvieto, Amelia, Narni, Marsciano, Spello e Todi. Perugia è un piccolo gioiello che si dischiude pian piano davanti agli occhi dei visitatori. La cittadina umbra custodisce tesori artistici e monumentali che ne testimoniano il ricco passato e rendono giustizia al primato culturale del nostro Paese.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 133 Perugia in Umbria Anche se conserva l’aspetto e il ritmo di vita di un piccolo borgo medievale fortificato, Perugia ha una vita cittadina molto intensa, legata soprattutto alla presenze di una delle più antiche Università degli Studi della penisola (fondata nel 1308), oltre che della maggiore Università per stranieri d’Italia. Non è quindi una città museo, piena di turisti di giorno e vuota di notte, ma un posto a cui dedicare qualcosa in più di una visita mordi e fuggi dedicata ai monumenti più importanti. Dalla Galleria Nazionale al Pozzo Etrusco, dall’Oratorio di San Bernardino al Corso Vannucci, qui di seguito vi proponiamo le 10 cose da fare e da vedere assolutamente durante una visita a Perugia. Piatti tipici • Torta al testo • Torcolo di san Costanzo • Tartufo • Fagiolina del trasimeno • Pasta alla norcina • Porchetta • Torta di pasqua e torta al formaggio • Brustengolo • Ciaramicola • Mostaccioli • Norcineria umbra, salumi e insaccati • Gobi alla perugina • Impastoiata • Cioccolata e baci perugina • Lenticchie di castelluccio • Cinghiale • Ciriole alla ternana • Pesce del trasimeno • Friccò all’egubina • Rocciata • Panzanella • Vini umbri

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 134 Monumenti

I monumenti e le bellezze naturali da vedere sono molte, ma quelle più importanti sono: Lago Trasimeno Il lago Trasimeno si trova nella provincia di Perugia, è il lago più esteso dell’Italia centrale con una superficie di 128 km2, quarto tra i laghi italiani subito dopo il lago di Como. Ha una scarsa profondità (4,3 m - massima 6m) infatti viene classificato come un lago di tipo laminare (molto esteso ma poco profondo). Su un colle boscoso nei pressi del Trasimeno si trova il Castello Borgia che apparteneva alla famiglia Borgia. Basilica di Santa Chiara La Basilica di Santa Chiara si trova ad Assisi, una delle meravigliose città che si trovano in Umbria. La chiesa è fatta in stile gotico ed è uno dei più importanti luoghi di culto della regione.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 135 Venne costruita tra il 1257 e il 1265, dopo la morte di Santa Chiara, religiosa italiana, collaboratrice di San Francesco D’Assisi e fondatrice dell’ordine delle Clarisse.

Museo Storico Perugina Il Museo Storico della Perugina è il posto dove viene prodotto il famosissimo cioccolato “Perugina” e si trova a Perugia, il Capoluogo dell’Umbria. In questo posto si possono trovare stanze dedicate solo ed esclusivamente alla storia di questo storico cioccolato. Nel tour con la guida viene eseguito un giro in tutto il grande museo dove viene spiegata la storia dei baci Perugina, dopo ciò viene offerta una degustazione di tutti i loro prodotti, alla fine si fa tappa al negozio che si trova all’ interno dell’edificio.

Basilica di San Francesco d’Assisi La Basilica di San Francesco d’Assisi è il luogo che dal 1230 conserva e custodisce le sfoglie mortali del santo serafico.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 136 La Basilica dentro è un vero e proprio spettacolo, piena di disegni e di scene che rappresentavano la vita di San Francesco d’Assisi.

Cascata delle Marmore La cascata delle Marmore è una delle bellezze naturali che si possono trovare in Umbria. Questa cascata viene definita a “flusso” controllato, è tra le più alte D’Europa ed è scavata dal fiume Nera.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 137 Palazzo dei Priori

Il Palazzo dei Priori o Comunale è uno dei migliori esempi d’Italia di palazzo pubblico dell’età comunale. Sorge nella centrale Piazza IV Novembre a Perugia, e si estende lungo Corso Vannucci fino a Via Boncambi. L’edificio costruito nel 1293, ancora oggi è sede di parte del Municipio, e, al terzo piano, della Galleria Nazionale. Deve il suo nome ai Priori, la massima autorità politica al governo della città in epoca medievale. Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale dell’Umbria è uno dei più importanti musei italiani. Conserva la maggiore raccolta di opere dell’arte umbra ed alcune tra le più significative opere dell’Italia centrale, dall’XIII al XIX secolo.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 138 Fontana Maggiore

La Fontana Maggiore capolavoro della scultura medievale, situata al centro di piazza IV Novembre (già piazza Grande), è il monumento simbolo della città di Perugia.

Pozzo di San Patrizio Il Pozzo di San Patrizio storico è una struttura costruita da Antonio da Sangallo il Giovane a Orvieto, tra il 1527 al 1537, per volere del papa Clemente VII, reduce dal Sacco di Roma e desideroso di tutelarsi in caso di assedio della città in cui si era ritirato.

SANFILIPPO MARTINA – FIAMMA CLAUDIA

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 139 Lazio Il Lazio: una regione da scoprire tra “leggenda e realtà”

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 140 1. Un pò di storia 1.1 - La leggenda di Romolo e Remo

2. Il suo aspetto fisico 2.1 - I monti 2.2 - Le colline 2.3 - Le pianure 2.4 - I fiumi 2.5 - I laghi 2.6 - Le coste 2.7 - Le isole 3.Il suo aspetto politico 3.1 - Le province 3.2 - Il capoluogo 3.3 - Le sedi istituzionali 4. Un po’ d’arte 4.1 - Il Colosseo 4.2 - L’altare della patria 4.3 - L’arco di Costantino 4.4 - Il Pantheon 4.5 - Piazza di Spagna 4.6 - La Fontana di Trevi

5. La cucina 5.1 - I piatti tipici

6. Il nostro itinerario 6.1 - Alcuni giorni in Lazio

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 141 Un pò di storia: la leggenda di Romolo e Remo

Ed ecco inizia il nostro viaggio attraverso la regione Lazio, col vostro cicerone Ester! Pronti!

Indossiamo la nostra cuffia e tuffiamoci nel passato! Tanto tanto tempo fa, il dio Marte e Rea Silvia si incontrarono e si innamorarono perdutamente. Dopo nove mesi nacquero due gemelli, forti e robusti come il loro padre. Ma il cattivissimo Amulio, zio dei due gemelli e re della città di Albalonga, fece imprigionare Rea Silvia e ordinò ai suoi servi che i gemelli fossero messi in una cesta e gettati nel fiume Tevere, affinché la corrente li trascinasse via e li portasse via per sempre. Amulio temeva che da adulti i due bambini potessero governare al suo posto. Proprio in quel giorno, il Tevere era straripato e, quando le acque del fiume si ritirarono, la cesta si incagliò fra i cespugli sotto il colle Palatino. Fortunatamente una lupa che passava vicino al fiume trovò i due bambini, ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 142 si avvicinò a loro, cominciò a nutrirli con il suo latte e a riscaldarli. Poco tempo dopo Faustolo, un pastore che abitava da quelle parti, vide con grande stupore la lupa con i gemelli e decise di portare i due bambini a casa sua e di adottarli. Il pastore chiamò i suoi figli adottivi Romolo e Remo e li allevò con molto amore. Quando furono grandi, Faustolo disse loro di non essere il vero padre e raccontò tutta la verità. Saputa la loro storia, Romolo e Remo uccisero il perfido Amulio, e liberarono la madre, Rea Silvia. Decisero inoltre di fondare una città, proprio sul colle dove la lupa li aveva allattati. Chiesero consiglio all’indovino per sapere chi avrebbe dato il nome alla città e chi ne sarebbe diventato il re. L’indovino rispose che Romolo doveva andare sul colle Palatino, mentre Remo sull’Aventino. Da lassù avrebbero guardato attentamente il cielo, studiando il volo degli uccelli per capire che cosa avevano deciso gli dei. Remo fu il primo a vedere un gran numero degli uccelli: sei avvoltoi con le ali immense che volavano proprio sopra la sua testa, ma poco dopo Romolo ne vide ben dodici, comprendendo che gli dei volevano che lui fosse il re della città che avrebbe preso il nome di Roma. A quel punto però, Remo non accettò la volontà degli dei e i due gemelli cominciarono a litigare. Romolo riuscì ad uccidere Remo, il quale aveva oltrepassato i confini tracciati per la sua città, diventando il primo Re di Roma. ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 143 Il suo aspetto fisico Prosegue il nostro viaggio con la descrizione geografica del Lazio, iniziando dalla sue bellezze naturali.

Pronti! Indossiamo le nostre scarpe da trekking ed andiamo in giro per valli, pianure e montagne.

Il Lazio si trova nell'Italia centrale ed i suoi confini sono: a nord con l’Umbria, a nord-est con le Marche, a est con l’Abruzzo e Molise, a sud-est con la Campania e a ovest colle sue coste sono bagnate dal Mar Tirreno, dove sono presenti delle isole. Il territorio è in maggioranza collinare (54%), mentre montagna (26%) e pianura (20%) hanno rilevanza minore. La regione è anche attraversata da fiumi, e vi sono dei bacini lacustri.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 144 ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 145 I monti

Il territorio del Lazio è costituito da rilievi di varia origine e natura, in parte vulcanici e in parte calcarei. Partendo dal nord ovest della regione, troviamo tre distinti gruppi montuosi di modeste dimensioni, che fanno parte del sistema antiappeninico laziale: i Monti Volsini, i e i Nella parte orientale del Lazio si trovano i rilievi più alti della regione, che raggiungono con i nei 2458 m del il loro punto più alto; si tratta, questa, di una piccola porz ione de g l i Appennini, che corre diagonalmente da nord a sud. Nel medio Lazio meridionale, partendo dai Colli Albani, troviamo tutta una serie di altri gruppi montuosi che corrono paralleli agli Appennini, appartenenti al gruppo antiappenninico laziale ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 146 si tratta dei , dei e dei Monti Aurunci. Le colline Il Lazio è una regione prevalentemente collinare. In Provincia di si colloca la zona collinare dell'Alta Tuscia, dal territorio di origine vulcanica. Arrivando in Provincia di Roma, a circa 20 chilometri a nord-est da Roma, si trovano i Monti Cornicolani, la storica zona dei Colli Albani, che dominano Roma. Più a sud, lungo la fascia costiera, si erge solitario il Circeo, che si deve annoverare tra i gruppi collinari della regione.

Le pianure

Le pianure laziali corrono lungo la costa e i principali fiumi della regione.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 147 Seguendo la fascia costiera, procedendo da nord verso sud, si incontrano le zone pianeggianti della Maremma laziale, tutta la zona pianeggiante intorno a Roma, spesso indicata come Campagna romana.

Altre principali zone pianeggianti del Lazio seguono i principali corsi d'acqua, quali il Tevere e l'Aniene, a nord e ad est di Roma, il Sacco e il Liri nel sud del Lazio, e il Velino a nord-est (la Piana di San Vittorino e la Piana Reatina, I fiumi Il Tevere è il maggiore fiume della regione; vi arriva dall'Umbria, prima con un andamento verso sud-est, ma che poi piega, verso sud-ovest, per attraversare tutto l'agro romano fino al mare. I principali tributari del Tevere sono il Paglia e il Treja, dalla parte destra, e il Nera e l'Aniene dalla parte sinistra. ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 148 Più a sud, con un andamento che ricorda quello del Tevere troviamo il Sacco e il Liri Garigliano , mentre nella parte settentrionale della regione si trovano altri fiumi minori come la Fiora, la Marta e l'Arrone, che scendono direttamente al mare con un corso relativamente breve. I laghi Tra i laghi del Lazio i più estesi sono il Lago di Bolsena, in provincia di Viterbo, il Lago di Bracciano, in provincia di Roma, e il Lago di Vico, in provincia di Viterbo, tutti e tre di origine vulcanica. Tra i laghi laziale si segnala il lago Albano, il lago di origine vulcanica più profondo d'Italia, rilevante anche dal punto di vista storico, in quanto intorno alle sue sponde si sviluppò la città latina di Alba Longa, legata alla prime fasi della storia di Roma.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 149 Le coste Le coste laziali sono molto regolari, basse e sabbiose. Nonostante questo sono presenti delle "sporgenze", come il Capo Linaro a sud di Civitavecchia e la foce del Tevere tra i comuni di Roma e Fiumicino. Più a sud del Tevere si trovano, in successione, il promontorio di Anzio e Nettuno, il Monte Circeo che si erge isolato tra mare e terra, e il promontorio di Gaeta.

Le isole

Appartengono al territorio regionale anche le sei isole che formano l'Arcipelago Pontino, appartenenti alla provincia di Latina, che si trovano al largo delle coste del golfo di Gaeta e sono: Gavi, Zannone, Palmarola, Ventotene e Santo Stefano.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 150 Isola Gavi Isola Zannone Isola Palmarola

Isola Vantotene Isola Santo Stefano

Oltre alle isole ponziane, il Lazio annovera le due isole lacustri del Lago di Bolsena, la Bisentina e la Martana le due isole fluviali dell'Isola Sacra e della ben più famosa e importante Isola Tiberina.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 151 Il suo aspetto politico Passiamo adesso alla descrizione politica del Lazio, iniziando dalle sue province, poi dal capoluogo, per continuare dalle sue sedi istituzionali ed infine le infrastrutture.

Pronti! Allacciamo le cinture e partiamo! Le province

Il L a z i o è amministrativamente suddiviso nelle 4 provincie di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, e nella città metropolitana di Roma Capitale. Questa suddivisione amministrativa è ripresa dal simbolo della regione, rappresentato da un ottagono con iscritti gli stemmi delle quattro p r o v i n c e e del la città metropolitana.

L’ottagono bordato in oro ha al centro lo stemma della provincia di Roma ed a raggiera gli stemmi della province di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo legati tra di loro da un nastro tricolore.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 152 Il capoluogo Roma è la capitale d'Italia, nonché capoluogo dell'omonima città metropolitana e della regione. Si tratta del comune più popoloso d'Italia e il terzo dell'Unione europea dopo Berlino e Madrid, mentre con 1287,36 km² è il comune più esteso d'Italia e la quinta città più estesa d'Europa dopo Mosca, Istanbul, Londra e San Pietroburgo, nonché la prima dell'Unione Europea. È inoltre il comune europeo con la maggiore superficie di aree verdi e ha circa 3 milioni di abitanti. Fondata il 21 aprile del 753 a.C., nel corso dei suoi tre millenni di storia è stata la prima metropoli dell’umanità, cuore pulsante di una delle più importanti civiltà antiche, che influenzò la società, la cultura, la lingua, la letteratura, l'arte, l'architettura, la filosofia, la religione, il diritto e i costumi dei secoli successivi. Luogo di origine della lingua latina, fu capitale dell'Impero romano che estendeva il suo dominio su tutto il bacino del Mediterraneo e gran parte dell'Europa, dello Stato Pontificio, sottoposto al potere temporale dei papi e del Regno d'Italia (dal 1871 al 1946). Per antonomasia, è definita l'Urbe, Caput Mundi e Città eterna.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 153 Fondata il 21 aprile del 753 a.C., nel corso dei suoi tre millenni di storia è stata la prima metropoli dell’umanità, cuore pulsante di una delle più importanti civiltà antiche, che influenzò la società, la cultura, la lingua, la letteratura, l'arte, l'architettura, la filosofia, la religione, il diritto e i costumi dei secoli successivi. Luogo di origine della lingua latina, fu capitale dell'Impero romano che estendeva il suo dominio su tutto il bacino del Mediterraneo e gran parte dell'Europa, dello Stato Pontificio, sottoposto al potere temporale dei papi e del Regno d'Italia (dal 1871 al 1946). Per antonomasia, è definita l'Urbe, Caput Mundi e Città eterna. IL LAZIO - ESTER ELEONORA IPPOLITO 10 Il suo centro storico, delimitato dal perimetro delle mura aureliane, sovrapposizione di testimonianze di quasi tre millenni, è espressione del patrimonio storico, artistico e culturale del mondo occidentale europeo e, nel 1980, insieme alle proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città, è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Roma è considerata il cuore della cristianità cattolica, è l'unica città al mondo ad ospitare al proprio interno un intero Stato, l'enclave della Città del Vaticano: per tale motivo è spesso definita capitale di due Stati.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 154 Essa sorge sulle rive del fiume Tevere; l'abitato originario si sviluppò sulle colline che fronteggiano l'ansa nella quale sorge l'isola Tiberina, il solo guado naturale del fiume. ll territorio su cui la città è sorta è costituito dal materiale piroclastico prodotto dai vulcani, ormai spenti, che cingono l'area della città a sud-est, il Vulcano Laziale negli attuali Colli Albani, e a nord-ovest, i Monti Sabatini, tra 600 000 e 300 000 anni fa. Da questi depositi si formano gran parte dei rilievi collinari dell'area. Successivamente l'attività fluviale del Tevere e dell'Aniene contribuì all'erosione dei rilievi e alla sedimentazione, caratterizzando il territorio attuale. Il suo clima è temperato, con: temperature medie molto miti (circa 15,9° C), estati calde ed inverni freschi, nei quali la temperatura minima di circa 7°C, viene raggiunta nel mese di gennaio. Roma è la città con più monumenti al mondo sia in senso assoluto, sia come densità ovvero in rapporto alla superficie (monumenti per metro quadrato). Infatti essa è considerata una fra le più importanti città d'arte del mondo; nel suo territorio vi sono opere che testimoniano di tutte le civiltà che l'hanno abitata nelle varie epoche, dalle opere romane a quelle medievali, rinascimentali, barocche, romantiche e contemporanee.

Nella sezione che segue parlerò sia di alcuni dei più importanti monumenti istituzionali, sia di alcuni fra i monumenti storico-religiosi e storico-politici.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 155 Le sedi istituzionali

Il più significativo luogo di rappresentanza romano è senza dubbio il Palazzo del Quirinale, già residenza estiva dei papi poi, dopo il 1871, sede dei re d'Italia e, infine, sede della Presidenza della Repubblica, ubicato su uno dei sette colli romani. Un altro colle assai noto ai romani è il Campidoglio. Sull'omonima e splendida piazza (progettata da Michelangelo) affacciano il Palazzo senatorio, attuale sede del Comune di Roma.

Tra i più noti palazzi sede di istituzioni in Roma v i s o n o indubbiamente il seicentesco Palazzo di Montecitorio, attuale sede della Camera dei Deputati e Palazzo Madama attualmente sede del Senato della Repubblica.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 156 La sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri è invece Palazzo Chigi.

Un po’ d’arte Continuiamo ora con la descrizione artistico - monumentale del Lazio. Pronti! Equipaggiamoci di monopattino elettrico, casco e giriamo per la città!!

Il Colosseo

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 157 Chiamato dagli antichi Romani, "Anphitheatrum Flavlum, in italiano: Anfiteatro Flavio è il più grande anfiteatro del mondo, situato nel centro della città di Roma ed in grado di contenere un numero di spettatori stimato tra 50.000 e 87.000 unità. Esso è il più importante anfiteatro romano, nonché il più imponente monumento dell'antica Roma che sia giunto fino a noi, conosciuto in tutto il mondo come simbolo della città di Roma e uno dei simboli d'Italia. Il nome deriva, dal fatto che nelle vicinanze era presente una statua colossale di Nerone in bronzo. E’ di forma ellittica, con una circonferenza di 527 metri, l'asse maggiore lungo 188 metri e l'asse minore 156 alto 57 metri. Nel 1990, il Colosseo, è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità dall'UNESCO, mentre nel luglio del 2007 è stato inserito fra le Nuove “Sette meraviglie del mondo”.

L’altare della patria

Il Vittoriano è dedicato a Vittorio Emanuele II e da lui ne prende il nome. In quel clima di eccezionale partecipazione collettiva il Consiglio Comunale di Roma deliberò di erigere un monumento stanziando per questo nella seduta del 10 Gennaio 1878, la somma di centomila lire. La statua di Vittorio Emanuele II è il perno del Monumento. Fu realizzata fondendo 50 tonnellate di bronzo, ricavato dai cannoni fusi. Le dimensioni sono gigantesche: lunga 10 metri e alta 12 metri. Quattordici città italiane fungono da piedistallo alla statua; le città rappresentate sono:

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 158 Genova, Milano, Bologna, Ferrara, Pisa, Mantova, Urbino, Palermo, Firenze, Torino, Ravenna, Amalfi, Napoli, Venezia. Le quadrighe, collocate nel 1927, portano il Vittoriano all'altezza massima di 81 metri. Rappresentano l'Unità e la Libertà e sono frutto dell'opera di due scultori diversi: Carlo Fontana e Carlo Bartolini. La statua della dea Roma è ispirata all'effige di Minerva. E' opera dello scultore di origini bresciane Angelo Zanelli, che lavorò al bozzetto del fregio per ben 15 giorni.

L’arco di Costantino L'arco di Costantino è un arco trionfale a tre fornici (con un passaggio centrale affiancato da due passaggi laterali più piccoli), situato a Roma, a breve distanza dal Colosseo. Oltre alla notevole importanza storica come monumento, l'Arco può essere considerato come un vero e proprio museo di scultura romana ufficiale, straordinario per ricchezza e importanza.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 159 Il Pantheon Il Pantheon Il Pantheon, è un edificio della Roma antica situato nel rione Pigna nel centro storico, costruito come tempio dedicato a tutte le divinità passate, presenti e future. Fu fondato nel 27 a.C. dall'arpinate Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto. Fu fatto ricostruire dall'imperatore Adriano tra il 120 e il 124 d.C., dopo che gli incendi dell’ 80 e 110 d.C. avevano danneggiato la costruzione precedente di età augustea. È composto da una struttura circolare unita a un portico in colonne corinzie che sorreggono un frontone. La grande cella circolare, detta rotonda, è cinta da spesse pareti in muratura e da otto grandi piloni su cui è ripartito il peso della caratteristica cupola emisferica in calcestruzzo che ospita al suo apice un'apertura circolare detta oculo, che permette l'illuminazione dell'ambiente interno. L'altezza dell'edificio calcolata all'oculo è pari al diametro della rotonda, caratteristica che rispecchia i criteri classici di architettura equilibrata e armoniosa. A quasi due millenni dalla sua costruzione, la cupola intradossata del Pantheon è ancora oggi una delle cupole più grandi di tutto il mondo, e nello specifico la più grande costruita in calcestruzzo romano.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 160 Piazza di Spagna Le scale della piazza, costruite all’inizio del XVIII secolo per collegare la piazza con la Chiesa della Trinità dei Monti, sono l’elemento più caratteristico di Piazza di Spagna. Nel mondo della moda sono ben noti i 135 gradini della piazza, poiché vi si celebra la famosa sfilata Donne Sotto le Stelle. Quest'evento si tiene verso la metà di luglio, data in cui Piazza di Spagna si veste di gala.Di fronte a Piazza di Spagna c’è la Fontana della Barcaccia che occupa il centro della piazza e fu ideata da Pietro Bernini per Papa Urbano III. La sua costruzione fu conclusa nel 1627 da suo figlio, Gian Lorenzo Bernini. La Fontana della Barcaccia ha la forma di una barca e vi troviamo incisi gli emblemi della famiglia Bernini: i soli e le api. Fontana di Trevi

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 161 La Fontana di Trevi è la più grande e fra le più celebri fontane di Roma. Costruita sulla facciata di Palazzo Poli da Nicola Salvi, il concorso indetto da papa Clemente XII nel 1731 era stato inizialmente vinto dallo scultore francese Lambert Sigisbert Adam ma successivamente l'incarico passò a Salvi: si dice che il cambiamento fosse dovuto al fatto il pontefice non voleva affidare l'opera a uno straniero, ma un'altra versione spiega che Adam doveva ritornare in Francia. Cominciata nel 1732, fu completata trent'anni dopo da Giuseppe Pannini; stilisticamente appartiene al tardo barocco.

Un po’ di cucina Cari lettore, non vi nascondo che adesso, per il vostro cicerone Ester, viene il punto più gustoso della ricerca!! Vi invito a venir con me, armati di posate e bicchiere!!

La cucina del Lazio ha subito, come in tutta Italia, una forte contaminazione della cucina tradizionale. Assistiamo oggi a grandi cambiamenti rispetto a ciò che era la cultura gastronomica propria della nostra bella penisola. Tale fenomeno si riscontra maggiormente nei grandi centri urbani. Tradizione della gastronomia del Lazio spesso è identificata in quella romana, anche se bisogna ammettere che i piatti tipici della cucina romana spesso sono contaminati o “rubacchiati” sapientemente, dalle regioni vicine. Qualche esempio?

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 162 I tanto amati spaghetti all’amatriciana traggono la loro origine dal vicino Abruzzo, in quanto Amatrice apparteneva a quella regione, e solo più tardi passò sotto la provincia di Rieti. Altri primi piatti tipici del Lazio sono: la pasta alla carbonara, l’abbacchio, la carne di capretto, i carciofi alla romana, i maritozzi ….

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 163 Il nostro itinerario Finalmente arriva il momento della partenza per la regione Lazio che abbiamo approfonditamente studiato. Pronti! Prepariamo le valigie e partiamo! 1° GIORNO ❖ Partenza ore 10:00 dall’aeroporto di Palermo ”Falcone e Borsellino”; ❖ Arrivo ore 11:30 all’aeroporto internazionale “Leonardo da Vinci” di Roma Fiumicino; ❖ Pranzo ore 13:00 in albergo vista Colosseo, con conseguente visita dell’Anfiteatro.

❖ Giro turistico nei pressi del Colosseo fino a tardo pomeriggio, visitando: i Fori Imperiali, Piazza del Campidoglio, il Pantheon, La fontana di Trevi e la Basilica di San Pietro.

❖ Rientro in albergo per aperitivo e alle 21:00 cena in Piazza di Spagna. ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 164 2° GIORNO

❖ Sveglia ore 9:00 e colazione in albergo con dolci tipici;

❖ Partenza ore 10:30 con autobus per il Parco Mostri di Bomarzo a Viterbo;

❖ Pranzo ore 13:00 presso agriturismo di Viterbo, con piatti tipici: fettuccine all’amatriciana, abbacchio con carciofi alla romana;

❖ Rientro a Roma ore 19:00 e cena ore 21:00 presso ristorante con vista Pantheon.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 165 2° GIORNO ❖ Sveglia ore 9:00, colazione e partenza alla volta dell’isola Palmarola. ❖ Pranzo ore 13:00 sopra uno yatch;

❖ Escursione subacquea alla grotta della Cattedrale, all’isola Palmarola fino alle 18:00;

❖ Rientro a Roma ore 19:00 e cena ore 21:00 presso ristorante con vista Musei Vaticani.

❖ La mattina del 4° GIORNO, rientro a Palermo. E’ finito il nostro viaggio in Lazio e il vostro cicerone Ester Eleonora Ippolito vi saluta!

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 166 CAMPANIA La Campania è una regione dell’ Italia meridionale, confina a nord- ovest con il Lazio, a nord con il Molise e a est con Puglia e Basilicata ed è bagnata dal mar Tirreno a ovest. Sbarcheremo a Napoli, capoluogo di regione, una delle città più famose sia perché là hanno inventato un piatto conosciuto in tutto il mondo “la pizza” e sia per la sua bellezza. Insieme a Napoli, in Campania ci sono tante altre belle città: Salerno, Benevento, Avellino e Caserta ecc. Oggi è il primo giorno dopo lo sbarco e prima di visitare alcuni monumenti storici, vi racconterò la storia della Campania e tutti i popoli che la colonizzarono. La regione fu colonizzata sulla costa dai Greci (VIII sec. a.C.) la cui espansione verso l’ impero fu limitata dagli Etruschi (VI sec. a.C.). Giunsero poi i Sanniti e i Romani, che dominarono per sette secoli. In seguito venne divisa tra Bizantini e Longobardi. La città di Amalfi fu una fiorente Repubblica Marinara. Dopo le dominazioni di Normanni e Svevi, gli Angioini fondarono il regno delle due SICILIE e Napoli ebbe una splendida fioritura artistica. Dalla seconda metta del’ 400 governarono gli Aragonesi e più tardi i Borboni, sotto i quali ci fu una grande decadenza economica. Nel 1799 venne istituita la Repubblica Partenopea. Nel 1815 la Campania passo di nuovo ai Borboni, infine nel1861 entrò nel regno d’ Italia.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 167 ESPLORARE La Campania è un territorio ricco oltre che di bellezze monumentali anche naturalistiche (fauna e flora), infatti è rinomata per i parchi nazionali naturalistici. Tra i più famosi parchi c’è quello del Cilento e Vallo di Diano che si estende per oltre 181000 ettari, dalla cosa tirrenica ai monti dell’ Appennino Campano-Lucano. Si contano circa 1800 specie floristiche, e tra i molti animali ci sono aquile reali, corvi imperiali, il picchio nero e il picchio muratore, il gatto selvatico, la lontra e la salamandra. Di particolare interesse sono anche i luoghi di arte e cultura, tutti Patrimonio dell’ Unesco come il Parco stesso: Paestum ( città dell’antica Magna Grecia), Velia (Elea per i Greci) e la Certosa di San Lorenzo di Padula (complesso dei monaci certosini, costruito tra il 1306 e il ‘700). Nel ’79 dopo cristo a causa dell’eruzione del Vesuvio vennero seppellite da lava e cenere le fiorenti città di Pompei, di Ercolano, di Stabia e Oplontis ( Torre Annunziata): oggi questa zona è un importantissimo complesso archeologico nonché patrimonio dell’Unesco. Gli scavi hanno riportato alla luce le strade, le costruzioni, i teatri, i templi e i meravigliosi affreschi delle ville patrizie. Questi resti, minacciati dai disastri idrogeologici, devono essere tutelati in quanto straordinaria testimonianza della cultura romana.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 168 Altra luogo di notevole interesse storico e artistico è la Regia di Caserta, costruita per volontà di Carlo III di Borbone dall’architetto Vanvitelli, è la più grande dimora storica del mondo. La Regia di Caserta è arricchita dal Parco Reale un giardino rinascimentale, che occupa una superficie di 120 ettari, ricco di piante, di fontane di boschetti di lerci e carpini, di viali e addirittura vi sono trova anche un acquedotto utilizzato per alimentare tutte le fonti d’acqua ed innaffiare le piante. La Campania è pure famosa per i suoi golfi (Napoli, Salerno e Policastro) e per le sue isole Capri, Ischia e Procida.

ASSAGGIARE La Campania è famosa in tutto il mondo anche per la sua ricchezza cucina. Uno dei piatti tipici più apprezzati, non solo in Campania ma in tutto il mondo, è la pizza, che eredita il suo nome dalla regina Margherita di Savoia. Gli ingredienti principali sono basilico, mozzarella e pomodoro e rimandano ai colori della bandiera italiana. Altri piatti tipici sono il casatiello, l’impepata di cozze, la lardiata, il migliaccio, la frittata di maccheroni. I dolci più rappresentativi sono certamente la pastiera napoletana, le fragranti sfogliatelle di ricotta, il babà intriso di liquore e la rinfrescante Delizia al limone.

Sucato Rebecca Sara

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 169 PUGLIA La Puglia è una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia meridionale di 4 029 053 abitanti, con capoluogo Bari. Confina a nord-ovest con il Molise e a ovest con la Campania e la Basilicata ed è bagnata dal mar Adriatico a est e nord e dal mar Ionio a sud. Fino alla prima metà del XX secolo per descrivere la regione era utilizzato l'equivalente toponimo, declinato al plurale, Puglie, tuttora presente nella toponomastica della zona in Tavoliere delle Puglie e, sino al 1931 in Bari delle Puglie, nome ufficiale dell'attuale capoluogo amministrativo. Comprende la città metropolitana di Bari (capoluogo) e le province di Foggia, Barletta-Andria-Trani, Taranto, Brindisi e Lecce. La Puglia è la regione più orientale d'Italia la località più a est è Punta Plascìa(Otranto), distante 72 chilometri da Capo Linguetta, la punta più settentrionale della, penisola di Karaburum in Albania, e 80 kilometri dall'isola greca di Fanò. Il vostro viaggio partirà da Bari: Bari è una città portuale affacciata sul mar Adriatico, nonché capoluogo della regione Puglia, nel Sud Italia. Il suo labirintico centro storico, Barivecchia, occupa un promontorio tra due porti. Circondata dalle tipiche stradine strette, la basilica di San Nicola, risalente all'XI secolo, è meta favorita dai pellegrini che qui vengono a rendere omaggio ai resti del santo. A sud, il quartiere Murat si caratterizza per i maestosi edifici del XIX secolo, una lunga passeggiata e l'area pedonale ricca di negozi.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 170 Nelle stradine di Barivecchia, i panni ad asciugare sono stesi ovunque e le tradizionali orecchiette pugliesi vengono vendute a bordo strada da piccoli chioschi. Il quartiere è sede di due ragguardevoli edifici del XII secolo: la romanica cattedrale di Bari e il Castello normanno-svevo, costruito dai Normanni. Nel punto in cui Barivecchia incontra la città moderna, nei pressi del porto, si trova l'elegante piazza del Ferrarese. Nella Pinacoteca di Bari, ospitata all'interno del Palazzo della Provincia, costruito negli anni '30, si trovano numerose opere d'arte italiana. I traghetti che partono dal porto arrivano in Grecia e Croazia. Nella prima giornata a Bari:potreste visitare la Basilica San Nicola costruita interamente con architettura romanica, come seconda tappa potreste visitare il Polo Museale della Puglia, un castello del XII secolo utilizzato come centro espositivo, in seguito potreste visitare la Basilica Cattredale San Sabino, una chiesa romanica con antiche reliquie, alla fine della giornata potreste visitare il Teatro Petruzzelli, dove, si tengono concerti di musica classica e balletti dal 1903.Durante la seconda giornata potreste visitare: Piazza Ferrarese, il parco naturale Lama Balice un parco,in gran parte non sviluppato con alcuni edifici abbandonati,famoso per i ciclisti, poi potreste visitare la pinanoteca Corrado Giaquinto, dove, si possono trovare dipinti storici, abbigliamento e ceramiche, infine potreste concludere la giornata facendo una passeggiata sul lungo mare di Araldo di Crollalanza.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 171 La seconda tappa del vostro viaggio sarà Alberobello dove transiterete un giorno: Alberobello è una città della Puglia, in Italia. È nota per i Trulli, bianche costruzioni coniche in pietra, presenti a centinaia nel quartiere collinare Rione Monti. Il Trullo Sovrano del XVIII secolo è un trullo a due livelli. Il Museo del Territorio "Casa Pezzolla" espone arredi e attrezzi che ricreano la vita nei Trulli come era in passato. A sud-ovest della città, si trova la Casa Rossa, un campo d'internamento della seconda guerra mondiale. La vostra giornata inizierà alle 9 andando all' acqua Splash dove i vostri bambini si divertiranno molto, successivamente potreste visitare i trulli, tra cui il trullo del sovrano e i trulli siamesi, inoltre potreste anche visitare la chiesa a trullo, di Sant' Antonio. Ad Alberobello potreste mangiare una focaccia barese accompagnata da un Primitivo di Manduria, ovvero un vino tipico di quella zona. La terza tappa del vostro viaggio sarà Trani :Trani è un comune italiano di 55 739 abitanti, capoluogo, insieme a Barletta e Andria, della provincia di Barletta-Andria-Trani, in Puglia. La città è famosa per la cattedraale romanica e il castello Svevo, per l'estrazione e lavorazione dalle sue cave di un particolare tipo di pietra, roccia sedimentaria (la pietra di Trani) e di vino Moscato. Importante meta turistica, la città costituì un notevole scalo commerciale fino al XVI secolo; si pensa vi sia stato promulgato il primo codice marittimo del mondo occidentale, gli Ordinamenta et consuetudo maris, nel 1063.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 172 Sede del Tribunale, è stata passato capoluogo della provincia di Terra di Bari e successivamente sede della corte d'appello delle Puglie. La vostra giornata inizierà alla basilica-cattedrale di San Nicola Pellegrino, ovvero una cattedrale romanica del 1200, successivamente potreste andare al castello di Trani, una fortezza del XII secolo adesso utilizzata come museo,potreste anche visitare la Sinagoga Scolanova, infine potreste visitare la Villa comunale di Trani, un parco con vista sulla cattedrale. A Trani potreste mangiare torte di mandorle, zuppa di pesce e sformato di verdure La quarta tappa sarà Andria: Andria è un comune italiano di 99 402 abitanti, capoluogo, insieme a Barletta e Trani, della provincia di Barletta-Andria-Trani, in Puglia. È la quarta città della regione per popolazione, nonché la diciottesima d'Italia per superficie. La vostra giornata inizierà nel fiume òfanto,posto in un'area protetta, successivamente potreste visitare la Basilica Santa Maria dei Miracoli, una chiesa cattolica, ed infine potreste visitare Castel del Monte, un castello ottagonale costruito nel 1240. Ad Andria potreste mangiare orecchiette di rapa, purè di fave e cicoria ed infine brascioline alla barese. La quinta tappa del vostro viaggio sarà Foggia: Foggia è un comune italiano di 150 083 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia, in Puglia. Situata al centro del Tavoliere, è la terza città della Puglia per popolazione, seconda per estensione in regione e ottava d'Italia.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 173 La vostra giornata inizierà dalla basilica-cattedrale di Foggia, una cattedrale cattolica del XII secolo, subito dopo visiterete il palazzo della Dogana piazza, usato come museo d'arte, di arte moderna e di architettura, in seguito potreste visitare piazza Umberto Giordano, ovvero la piazza più importante della città, infine visiterete la villa comunale dedicata a Karol Wojtyla, utilizzata come parco. A Lecce potreste mangiare le lagane con legumi, le celebri orecchiette e i ravioli con ricotta. La ultima tappa del vostro viaggio sarà Lecce: Lecce è una città della Puglia nota per gli edifici in stile barocco. Nella centrale piazza del Duomo, si trova la Cattedrale di Lecce con una doppia facciata e un campanile. La Basilica di Santa Croce è caratterizzata da sculture e un rosone. Nelle vicinanze si trovano la Colonna di Sant'Oronzo, di epoca romana, che sulla sommità ospita la statua di bronzo del patrono della città, e l'anfiteatro romano, sotto il livello stradale. Il vostro ultimo giorno in Puglia inizierà dalla basilica di Santa Croce, una chiesa del 1600 con facciata elaborata, successivamente potreste visitare il castello di Carlo IV un palazzo medievale dove si svolgono svariati eventi, subito dopo potreste visitare l'anfiteatro romano di Lecce,sede di spettacoli antichi e attuali, infine potreste visitare la magnifica piazza Sant'Oronzo. A lecce potreste mangiare pezzetti di cavallo al sugo, rustico leccese, pasticciotto leccese e il fruttone.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 174 RUSSO FRANCESCO – PLESCIA ALESSANDRO

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 175 Basilicata La Basilicata, o Lucania come fu chiamata per un breve periodo (infatti i suoi abitanti sono tutt'ora chiamati "lucani"), è una regione del Sud Italia che nonostante il passato travagliato, sta riuscendo a valorizzare il proprio patrimonio naturalistico e culturale. La Basilicata confina a Nord e a Est con la Puglia, a Ovest con la Campania e a Sud con la Calabria. La Basilicata ha anche due piccoli sbocchi sul mare. Uno a Sud-Ovest nel Mar Tirreno e uno a Sud-Est nel Mar Ionio. Il territorio lucano è prevalentemente montuoso e collinare. Nella parte occidentale c’è la catena dell'Appennino Lucano, dove si trovano i monti più importanti della regione come per esempio: il Vulture, il Volturino e il Monte , mentre procedendo verso est i rilievi si addolciscono in colline argillose, spesso soggette a frane. La pianura è relegata ad una fascia attorno al Golfo di Taranto chiamata Piana di Metaponto. Il clima è di tipo appenninico per gran parte dell'entroterra, mentre intorno alla costa si godono temperature mediterranee. La Basilicata è bagnata da due mari:lo Ionio e il Tirreno.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 176 La costa ionica, con le due note località di Metaponto e Policoro, offre ampie spiagge di sabbia finissima o di ciottoli, in alcuni tratti circondate da pinete e filari di eucalipto. Il Golfo di Policastro, sul versante tirrenico, presenta una costa alta e frastagliata, dove i promontori a picco sul mare sono intervallati da piccole spiagge lambite da un mare cristallino. Le province sono: Potenza e Matera. MONUMENTI In Basilicata sono tantissime le tracce storiche ancora visibili sul territorio. Qui i Greci fondarono le loro colonie, iniziando con quella di Siris, nel VIII sec. a.C. per poi continuare lungo tutta la costa. La popolazione lucana è però diretta discendente dei Sanniti, che anticamente abitavano questi luoghi, fino a quando, in seguito a conflitti e battaglie, non divennero parte dell'Impero. Tantissimi sono infatti i siti archeologici in cui è ancora possibile ammirare reperti di epoca romana, come a Venosa, dove si trova la casa natale del poeta latino Orazio. Infatti proprio in questa città, definita uno dei borghi più belli d'Italia, si trova un'importantissima area archeologica, di Notarchirico.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 177 Qui si possono osservare importanti reperti risalenti al paleolitico come resti di grossi animali e tracce umane. Inoltre, a Ventosa si trova il cosiddetto "Complesso della Santissima Trinità", con le due chiese, l'Antica e la Nuova, edificate sui resti dell'anfiteatro romano. Dopo l'epoca imperiale, furono prima i bizantini e poi i longobardi ad estendere il loro dominio su questa regione. Sono infatti tantissimi i castelli sparsi in tutta la Basilicata che testimoniano questo passaggio. Ad esempio, a Potenza, troviamo quello che rimane del Castello, fatto costruire dai Longobardi, donato poi ai Frati cappuccini dagli ultimi proprietari, i Guevara. Inoltre, per difendersi dalle invasioni, furono costruite attorno alla città delle mura di cinta, ancora visibili, che permettevano l'entrata a Potenza solo attraverso delle porte, negli anni andate quasi tutte distrutte, tranne tre. Sempre rimanendo in questa provincia si può ammirare anche il Castello di Lagopesole, appartenente alla dinastia degli Svevi. TRADIZIONI In provincia di Matera, si celebra un antichissimo rito nuziale ropiziatorio. Nel giorno dell’Ascensione, taglialegna e boscaioli vanno alla ricerca dell’albero più alto e dritto del bosco di Montepiano, l’albero del "maggio".

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 178 Il giorno della Pentecoste, i giovani nei boschi vanno alla ricerca della "cima", un agrifoglio spinoso e ramificato, che diventerà la sposa del "maggio". Un evento simile si celebra ogni anno dall’8 al 13 giugno a Rotonda: il matrimonio “fra gli alberi”, uno dei più suggestivi riti arborei della Basilicata legati ad una ancestrale tradizione lucana. La “sposa”, la “rocca”, e lo “sposo”, “l’a’ pitu”, sono un abete e un faggio, l’una sradicata dai boschi di Terranova di Pollino, l’altro divelto in località Piano Pedarreto, sempre nello splendido scenario del Parco del Pollino. Nei giorni seguenti, come due sposi, le piante si “incontrano” e nel giorno delle “nozze”, come accade nella maggior parte dei riti arborei lucani, la festa profana si fonde con quella sacra, con la processione del Santo, Sant’Antonio, per le vie del paese. Canti, balli, buon cibo animano il rituale, come in ogni “matrimonio” che si rispetti, d’altronde. PIATTI TIPICI La cucina lucana, come per molte altre cucine regionali italiane, è molto antica e variegata, spesso "condivisa" con le regioni confinanti, quali Calabria, Puglia e Campania. Tra i più importanti prodotti di questa cucina regionale troviamo il pane di Matera, i peperoni cruschi, olio di oliva Majatica, l'Amaro Lucano, le cartellate e molti altri.Il più noto alimento inventato e prodotto in Basilicata è la salsiccia.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 179 Diffusasi nel corso dei secoli in tutto il mondo e sul territorio nazionale, in alcune regioni del nord Italia conserva ancora il nome che rimanda al luogo d'origine. Esempio ne è la Luganega.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 180 Il pane più famoso lucano è senza ombra di dubbio il pane di Matera, ma in realtà in tutta la regione ci sono molti altri tipi di pane, ciascuno con una ricetta e una tradizione diversa. Il pane in Basilicata è anche di varie forme, tra le quali la pagnotta classica, la ciambella, la ciabatta, lo sfilatino. Nella Basilicata, ancora oggi, si fa la pasta in casa. Quella tipica lucana sono i cavalletti, le orecchiette e lagana. Nella cucina lucana elemento importante ed essenziale è l'olio, presente nella quasi totalità dei piatti regionali. Infatti, in Basilicata, l'olivo copre oltre l'85% delle superfici coltivabili. Le città lucane con produzione maggiore di olio sono Ferrandina, Grassano, Melfi , Rionero in Vulture. La qualità di olive maggiormente diffuse, in questa regione, è la ogliarola e la Majatica di Ferrandina, da queste ultime olive si ricava un ottimo olio, ma vengono anche consumate a tavola in diverse modalità. L'olio prodotto è principalmente extra-vergine d'oliva, ma viene prodotto anche il vergine d'oliva. Il colore predominante dell'olio è giallo oro con riflessi verdi.

CARUSO GIULIA

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 181 CALABRIA Con questa guida cercherò di raccogliere alcune delle suggestioni della Calabria suggerendo un tour che in 7 giorni possa offrire un assaggio variegato in grado di far comprendere i diversi, spettacolari, volti di questa regione. Divisa tra lo Ionio e il Tirreno, la Calabria attrae soprattutto i viaggiatori alla ricerca di uno dei più bei mari del Paese, grazie ai suoi 800 km di coste, ora rocciose e frastagliate, ora caratterizzate da lunghe ed ampie spiagge di ciottoli o di sabbia. Con i suoi quattro grandi parchi naturali e le impervie zone montuose dell'Appennino calabro, essa può costituire pure un'eccellente attrazione per quanti amino impegnarsi in percorsi a contatto con la natura più selvatica oltre a costituire un irresistibile richiamo per quanti preferiscano optare per percorsi culturali ai quali questa terra offre un'incredibile scelta tra splendidi borghi, castelli e monasteri ricchi di storia e le vivide testimonianze di quella che fu la culla della Magna Grecia. Il nostro tour partirà da Reggio con un breve ma intenso assaggio del capoluogo della regione. Imperdibile la visita al Museo Archeologico

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 182 Nazionale ,che documenta la storia della Calabria a partire dalla preistoria e rappresenta la più importante area museale dedicata alla Magna Grecia. Tra le preziose testimonianze troveremo i famosissimi Bronzi di Riace e la splendida sezione dedicata all'archeologia subacquea.

A pochi passi dal Museo percorriamo il Lungomare Falcomatà che si è meritato la definizione di "chilometro più bello d'Italia" grazie ai prospetti delle ville liberty che vi si affacciano, ai resti della mura greche e delle terme romane e alle statue che vi si trovano (tra le quali la pittoresca statua della Fata Morgana).

Non andiamo via da Reggio senza visitare il Duomo della città col suo prospetto eclettico che fonde stile liberty e architetture romanica e gotica. ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 183 Se non vogliamo perderci uno dei più bei panorami dell'intera Calabria, a pochi chilometri da Reggio, una sosta obbligata è quella di Scilla, tra i più bei borghi calabresi e dell'Italia intera. Il nostro tour prosegue in direzione della Costa degli Dei, una delle meraviglie calabresi del litorale tirrenico in cui, a zone di costa rocciosa e frastagliata si alternano lunghe spiagge bianche. Tropea (patria della celeberrima cipolla rossa) rappresenta la perla incontrastata di questo tratto di costa e può costituire il cuore del nostro soggiorno nella Costa degli Dei.

Il suo centro storico è arroccato su una rupe a picco sul mare ed è di grande interesse per le sue belle strade su cui affacciano pregiatissimi palazzi nobiliari oltre che per i suoi tantissimi negozietti dell'artigianato locale (imperdibili i manufatti col corallo rosso della zona).La parte bassa di Tropea è rappresentata dalle sue bellissime spiagge che incorniciano uno splendido mare turchino: spettacolare la Baia di Riaci incastonata nell'omonima baia. ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 184 A pochi chilometri da Tropea, immancabile la visita al promontorio di Capo Vaticano che affaccia su una scogliera impervia e su uno scorcio di mare caraibico. A nord di Tropea, possiamo raggiungere in breve Pizzo calabro, un bellissimo borgo storico a strapiombo sul mare nel quale visitare il Castello Murat, testimonianza della dominazione aragonese che deve il suo nome a Gioacchino Murat

Dopo la storia, l'archeologia e il mare, il nostro tour calabrese potrà concludersi con l'esplorazione di un altro aspetto della regione: la visita all'altopiano della Sila, il suo più vecchio parco naturale. La Sila è una meta ideale anche per per quanti amino gli sport invernali, grazie ai numerosi impianti con discese e piste per lo sci di fondo nelle località di Camigliatello o Lorica, o con le piste di bob di Villaggio Palumbo ma è pure una meta amabile anche d'estate per quanti amino le attività acquatiche come la vela e la canoa da praticare nei suoi splendidi laghi, o per quanti amino andare a cavallo o, infine, anche solo per chi ami praticare attività molto leggere immergendosi all'interno di una natura incontaminata per agevoli passeggiate a bordo lago o per raccogliere funghi o castagne lungo i percorsi più dolci.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 185 Il Parco naturale della Sila offre pure tante possibilità per chi ami visitare i piccoli centri abitati che custodiscono ancora aspetti folkloristici di un tempo e la più autentica cultura enogastronomica calabrese. Meritano senz'altro una visita i paesi di Acerenthia con i suoi resti medievali, Acri che custodisce un castello medievale, San Giovanni in Fiore con le sue tantissime chiesette, Lorica, il piccolo centro adagiato sul Lago Arvo.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 186 LOPES SARA SICILIA Un’isola facile da amare e impossibile da dimenticare

L'isola di Sicilia o semplicemente Sicilia è un'isola dell'Italia appartenente all'omonima regione, nel mar Mediterraneo. Posta al centro del mar Mediterraneo, nonché sua più grande isola, anticamente era detta Trinacria (per la sua forma pressoché triangolare), poi Sicania e, infine, Sikelìa in greco, è la più grande isola italiana; è, inoltre, la più estesa isola del mar Mediterraneo.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 187 Ha tre catene montuose che sono. Le Madonie, i Nebrodi e l’Etna, si affaccia a nord sul mar Tirreno, a nord-est è divisa dalla penisola dallo stretto di Messina ed è bagnata a est dal mar Ionio, a sud-ovest è divisa dall' Africa dal canale di Sicilia. Il clima della Sicilia è generalmente mediterraneo secco, con estati calde e molto lunghe, inverni miti e piovosi, stagioni intermedie molto mutevoli. Sulle coste, soprattutto quella sud-occidentale e sud- orientale, il clima risente maggiormente delle correnti africane per cui le estati sono torride.

TRINACRIA è lo storico simbolo della Sicilia. Si tratta della raffigurazione di un essere con tre gambe. È un simbolo di origine indo-aria, e ha una storia articolata e complessa; essa è similare a simboli di altre civiltà antiche come i Celti, e di diverse aree geografiche del pianeta, dal centro America, alla Mesopotamia e all'India.

Il capoluogo è Palermo, il quinto comune italiano per popolazione nonché il principale centro urbano dell'isola di Sicilia

Vanta una storia plurimillenaria e ha avuto un ruolo importante per le vicende del Mediterraneo e dell'Europa.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 188 Fondata dai Fenici tra il VII e il VI secolo a.C.[7], viene conquistata nel 254 a.C. dai Romani ed è divenuta il principale centro dell'isola. Conquistata dai Vandali nel 429, passa nel 536 sotto Bisanzio e poi inesorabilmente conquistata dai Berberi nell'831. Successivamente, con l'avvento dei Normanni e il ritorno alla cristianità, fu la città di incoronazione per i numerosi sovrani di Sicilia, da allora è rimasta, con alterne vicende, la capitale del Regno di Sicilia fino al 1816. Dal 1816 al 1817 fu capitale del neonato Regno delle Due Sicilie, derivato dalla fusione del Regno di Sicilia con il Regno di Napoli- Successivamente divenne la seconda città per importanza dello stesso regno duo-siciliano, fino al 1861, anno dell'unità d'Italia. La lunga storia della città e il succedersi di numerose civiltà e popoli le hanno regalato un notevole patrimonio artistico e architettonico. Il sito seriale Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale, di cui fanno parte più beni monumentali situati in città, è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 2015 Numerosi edifici, tra chiese e palazzi, sono riconosciuti monumenti nazionali italiani. A Palermo ha sede l'Assemblea regionale siciliana, la più antica sede parlamentare in attività del mondo, nonché una rilevante sede universitaria Oggi è una città molto ricca dal punto di vista degli edifici storici e dei monumenti oltre le chiese e palazzi antichi. ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 189 Tra i più importanti troviamo La Cattedrale di Palermo Patrimonio Unesco, abbellita da quattro torri di tipo normanno, è collegata tramite due arcate ogivali, con il palazzo Arcivescovile, oltre a decorazioni con motivi floreali, anche lo stemma aragonese e quello del Senato di Palermo, impresso nella pietra anche un passo del Corano, in quanto precedente moschea;

Il Duomo di Monreale Patrimonio Unesco, con i suoi immensi mosaici d’oro che per realizzarli sono stati impiegati ben 2200 kg di oro puro;

Palazzo dei Normanni Patrimonio Unesco, noto anche come Palazzo Reale, è attualmente sede dell'Assemblea Regionale Siciliana

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 190 La cappella Palatina Patrimonio Unesco

Teatro Massimo attualmente considerato il più grande d'Italia (1387 posti)

Teatro Politeama Il Teatro Politeama Garibaldi si trova sulla Piazza Ruggero Settimo (a sua volta usualmente denominata Piazza Politeama) al centro di Palermo.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 191 Chiesa della Martorana La chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio,e nota come Martorana, Patrimonio Unesco dal 2015

San Giovanni degli Eremiti La chiesa (Patrimonio Unesco) è un monumento nazionale situato nel centro storico di Palermo, nei pressi del Palazzo dei Normanni

La Chiesa di San Cataldo Patrimonio Unesco è un luogo di culto cattolico di Palermo, eretto nell'XII secolo e situata a Piazza Bellini

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 192 Il Palazzo della Zisa Patrimonio Unesco, sorgeva fuori le mura della città di Palermo, all'interno del parco reale normanno, concepito come dimora estiva dei re, dal 1991 la Zisa ospita il Museo d'arte islamica.

Cefalù

Tra le località balneari più belle della Sicilia, ed inserita tra i borghi più belli d’Italia. Con le antiche rovine che affacciano sul mare e le sue spiagge, oltre la CATTEDRALE (Patrimonio Unesco) che si erge sul paese.

Le Isole Eolie Un paradiso per chi ama il mare e un tipo di vacanza a contatto con la natura, ancora autentico.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 193 L’arcipelago delle Eolie è composto da 7 isole, tra le quali ci si sposta come un tempo, a bordo di piccole barche. Panarea, Stromboli e Vulcano (vulcano attivo) sono alcune delle sue isole più note.

ETNA Il Vulcano più attivo del pianeta terra L'Etna è un vulcano siciliano originatosi nel Quaternario, il più alto vulcano attivo terrestre della placca euroasiatica.

CATANIA Principale polo industriale, logistico e commerciale della Sicilia, Città vivace e dinamica, allegra e caotica, Catania sorge ai piedi del vulcano.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 194 Tra le bellezze di Catania ci sono anche gli edifici barocchi ed in particolare il Castello Ursino è una magnifica fortezza medievale, realizzata nel Duecento da Federico II di Svevia e oggi sede del museo civico della città. Taormina e Isola Bella

Arroccata sul Mar Jonio, offre un panorama incredibile sulla costa, Il Teatro Greco ed il suo centro storico, elegante e colorato, è un vero gioiellino dove concedersi dei momenti di relax.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 195 La Valle dei Templi di Agrigento

Le tracce più importanti della presenza degli antichi Greci in Sicilia, si trovano proprio in questo famosissimo sito archeologico, nei pressi di Agrigento. È sicuramente uno dei posti da visitare in Sicilia e la sua importanza è riconosciuta in tutto il mondo. San Vito Lo Capo

Uno dei vanti dell’isola, una delle spiagge più belle d’Italia

L’isola di Ortigia Ortigia è una piccola isola, che racchiude il centro storico della bellissima Siracusa. L’atmosfera che si respira è da favola, tra ristorantini, piccoli negozi di artigianato, fontane e l’antica acropoli della città.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 196 Le gole dell’Alcantara Le gole si sono create nei secoli a causa di eventi sismici ed è possibile attraversare il fiume Alcantara, che scorre nel suo letto lavico, attrezzati con opportune tute e stivali che vi saranno dati sul posto.

LE SALINE DI MARSALA Quando uscite dalla città di Marsala, prendete la via del sale che vi porterà direttamente alle saline. La strada poi continua verso Trapani. Le saline e i loro mulini sono raffigurati su molte cartoline e capirete subito il motivo non appena le vedrete! Provate ad andare lì al tramonto se potete, le troverete ancora più fotogeniche! PIATTI TIPICI

IL CANNOLO SICILIANO Tanto amato dagli italiani, il cannolo è un dolce tipico della tradizione siciliana, con ricotta e scorza d’arancia.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 197 LA CASSATA SICILIANA La storia della Cassata Siciliana inizia nel IX-XI secolo con la dominazione araba. Insieme alla ricotta di pecora (già prodotta in Sicilia dai tempi preistorici), l’arrivo della canna da zucchero, del limone, del cedro, dell’arancia amara, del mandarino e della coltivazione della mandorla, favorirono la produzione di una primitiva Cassata.

ARANCINA Si tratta di una palla o di un cono di riso impanato e fritto, del diametro di 8–10 cm, farcito generalmente con ragù, piselli e caciocavallo, oppure dadini di prosciutto cotto e mozzarella. Il nome deriva dalla forma originale e dal colore dorato tipico, che ricordano un'arancia, quella di forma conica, per simboleggiare il vulcano Etna.

SANFILIPPO GABRIELE – BURGIO SAMUEL

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 198 Sardegna La Sardegna è la seconda isola più grande del mediterraneo: a est si affaccia sul tirreno, a sud il canale di Sardegna la separa dalla Tunisia, a ovest il mar di Sardegna la divide dalle isole Baleari e dalla Penisola Iberica e a nord è separata dalla Corsica da uno stretto braccio di mare di 11 chilometri, ed è la terza regione italiana dopo la Sicilia e il Piemonte. La Sardegna ha una lunghezza massima di 270 km tra i suoi punti estremi, e una larghezza massima di 145 km. La sua posizione al centro del mar Mediterraneo occidentale ha favorito sin dall’antichità i rapporti “coloniali” a scopo commerciale e culturale di varie popolazioni. La Sardegna è composta da circa 1 662 772 abitanti, il territorio è maggiormente collinare che si occupano del 70% del territorio. Alcuni cibi tipici della Sardegna sono: il pane carasàu, favata, fregola con frutti di mare e zafferano, zuppa gallurese, porcetto arrosto o “porcheddu” ecc... Il capoluogo della Sardegna è Cagliari, che si trova a sud della Sardegna ed è composta da circa 153 394 abitanti. Cagliari si è sviluppata ai piedi di una collina di castello, il quartiere pisano-aragonese. Nell’VIII-VI secolo a.C. i Fenici scelsero la riva orientale della laguna. A Cagliari ci sono molti posti da visitare, come monumenti naturalistici ci sono:

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 199 L’orto botanico che si trova nel viale Sant’Ignazio n 13 che fu fondato nel 1865, poi c’è villa di Tigellio che si trova in via Tigellio. Invece come monumenti artificiali ci sono: l’anfiteatro romano che si trova in viale Sant’Ignazio, poi c’è la cittadella dei musei che si trova in piazza arsenale e l’aeroporto di Cagliari. Le città principali della Sardegna sono: Carbonia, Iglesias, Lanusei, , Olbia, Oristano, Sanluri, Sassari, Tempio Pausania, Tortolì, Villacidro. Carbonia è un comune italiano di circa 27 812 abitanti, principale centro abitato del Sulcis, Carbonia è la nona città in Sardegna per numero di abitanti. I monumenti principali di questa zona sono: il centro italiano della cultura del carbone, il museo del carbone della grande miniera di Serbariu, chiesa di Santa Maria di Monserrato e infine il parco del colle rosmarino Iglesias è un comune italiano di circa 26 407 abitanti e si trova nella Sardegna Sud-occidentale, nella regione dell’Inglesiente. I posti da visitare sono: scoglio di pan di zucchero, tempio di Antas, il porto Flavia. Lanusei è un comune italiano di circa 5 271 abitanti, fino al 2016 è stato uno dei capoluoghi della provincia dell’Ogliastra. I monumenti sono: cattedrale di san Maria maddalena, grotta su Marmuri, spiaggia di Cea. Nuoro è un comune italiano di circa 36 900 abitanti. I suoi monumenti

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 200 sono: monte , museo del costume Nuoro, MAN Museo d’arte della provincia di Nuoro, piazza Sebastiano satta. Olbia è una città costiera nel nord-est della Sardegna, nota per la basilica medievale di san Simplicio ed è composta da circa 59 035 abitanti. Oristano venne fondata nel 1070 e ha circa 31 670 abitanti, ed è situato nella Sardegna sudoccidentale. Come monumenti ci sono: l’aeroporto di Olbia, Costa Smeralda, parco nazionale dell’arcipelago e la tomba dei giganti.

Sanluri è un comune italiano di circa 8 433 abitanti. I monumenti di Sanluri sono: il castello di Sanluri, castello Eleonora D’arborea e la chiesa di nostra signora delle Grazie. Sassari è un comune italiano di circa 127 533 abitanti, antica capitale del Giudicato di Torres e poi della repubblica sassarese. I monumenti di Sassari sono: la chiesa della SS. trinità di saccargia, cattedrale di san Nicola . Tempio Pausania è un comune di circa 13 826 abitanti della provincia della Sardegna. I suoi monumenti sono: la chiesa di san Pietro, fonte di Li Paladini. ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 201 Tortolì è un comune italiano di 11 085 abitanti della provincia di Nuoro in Sardegna. I suoi monumenti sono: la torre di san Gemiliano, lo stagno di Tortolì, il museo Su logu de s’iscultura e via san Gemilliano. Villacidro è un comune italiano di circa 13 846 abitanti della provincia del sud Sardegna. I monumenti di Villacidro sono: la chiesa di san Barbara, la chiesa di san Pietro. I monti principali della Sardegna sono: Punta la Marmora che è alta 1 834 m, che è alto 1 834 m e infine Limbara che è alto 1 362 m. I fiumi principali della Sardegna sono. Il Tirso che è lungo 152 km, Flumendosa che è lunga 127 km e il Coghinas che è lungo 115 km. I laghi più conosciuti della Sardegna invece sono: il lago del Coghinas che si trova a nord della Sardegna ed è lungo 185 m, mentre il lago Omodeo che si trova al centro della Sardegna ed è lungo 20 km. I mari che bagnano la Sardegna sono il mar di Sardegna che si trova a ovest della Sardegna,e il mar tirreno che si trova a est della Sardegna. Le isole principali sono: l’isola dell’Asinara che si trova in provincia di Sassari e l’isola della Maddalena.

ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 202 TRUDEN GIULIA - GENTILE MARTA ALLA SCOPERTA DELL'ITALIA - 1C 203