DI SAN BIAGIO SARACINISCO (Provincia di )

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PER IL TRIENNIO 2018 – 2020

(articolo 1, commi 8 e 9 della legge 60 novembre 2012 numero 190 come modificato e integrato dal d.lgs. n. 97/2016))

APPROVATO CON DELIBERAZIONE di GIUNTA COMUNALE N. 9 DEL 30/01/2018

Responsabile della Prevenzione della Corruzione Segretario Comunale - D.ssa Claudia GRECO Titolare della Convenzione Atina –San Biagio Saracinisco

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2 SEZIONE PRIMA

3 Gli aggiornamenti al presente Piano sono evidenziati in neretto

Parte I Contenuti generali 1. Premessa In attuazione dell'articolo 6 della Convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione e degli articoli 20 e 21 della Convenzione Penale sulla corruzione di Strasburgo del 27 gennaio 1999, il 6 novembre 2012 il legislatore ha approvato la legge numero 190 recante le disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione (di seguito legge 190/2012). La Convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione, è stata adottata dall’Assemblea Generale dell'ONU il 31 ottobre 2003, firmata dallo Stato italiano il 9 dicembre 2003 e ratificata attraverso la legge 3 agosto 2009 numero 116. La Convenzione ONU 31 ottobre 2003 prevede che ogni Stato debba:  elaborare ed applicare delle politiche di prevenzione della corruzione efficaci e coordinate;  adoperarsi al fine di attuare e promuovere efficaci pratiche di prevenzione;  vagliarne periodicamente l’adeguatezza;  collaborare con gli altri Stati e le organizzazioni regionali ed internazionali per la promozione e messa a punto delle misure anticorruzione. La medesima Convenzione prevede poi che ciascuno Stato debba individuare uno o più organi, a seconda delle necessità, incaricati di prevenire la corruzione e, se necessario, la supervisione ed il coordinamento di tale applicazione e l’accrescimento e la diffusione delle relative conoscenze.

2. Il concetto di "corruzione" ed i principali attori del sistema di contrasto alla corruzione Il concetto di corruzione che viene preso a riferimento dalla Legge 190/2012, nel PNA e nel presente documento ha un'accezione ampia. Il concetto di corruzione è comprensivo delle varie situazioni in cui, nel corso dell'attività amministrativa, si riscontri l'abuso da parte d’un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati. Le situazioni rilevanti sono più ampie della fattispecie penalistica (artt. 318, 319 e 319 ter del Codice penale), e sono tali da comprendere non solo l'intera gamma dei delitti contro la pubblica amministrazione disciplinati nel Titolo II, Capo I, del Codice penale, ma anche le situazioni in cui - a prescindere dalla rilevanza penale - venga in evidenza un malfunzionamento dell'amministrazione a causa dell'uso a fini privati delle funzioni attribuite, ovvero l'inquinamento dell'azione amministrativa ab externo, sia che tale azione abbia successo sia nel caso in cui rimanga a livello di tentativo. Con la legge 190/2012, lo Stato italiano ha individuato gli organi incaricati di svolgere, con modalità tali da assicurare un’azione coordinata, attività di controllo, di prevenzione e di contrasto della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione. La strategia nazionale di prevenzione della corruzione è attuata mediante l'azione sinergica dei seguenti soggetti:

4  la CIVIT, che, in qualità di Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), svolge funzioni di raccordo con le altre autorità ed esercita poteri di vigilanza e controllo per la verifica dell'efficacia delle misure di prevenzione adottate dalle amministrazioni nonché sul rispetto della normativa in materia di trasparenza (art. 1, commi 2 e 3, legge 190/2012);  la Corte di conti, che partecipa ordinariamente all'attività di prevenzione attraverso le sue funzioni di controllo;  il Comitato interministeriale, che ha il compito di fornire direttive attraverso l'elaborazione delle linee di indirizzo (art. 1, comma 4, legge 190/2012);  la Conferenza unificata che è chiamata a individuare, attraverso apposite intese, gli adempimenti e i termini per l'attuazione della legge e dei decreti attuativi con riferimento a regioni e province autonome, agli enti locali, e agli enti pubblici e soggetti di diritto privato sottoposti al loro controllo (art. 1, commi 60 e 61, legge 190/2012);  il Dipartimento della Funzione Pubblica, che opera come soggetto promotore delle strategie di prevenzione e come coordinatore della loro attuazione (art. 1, comma 4, legge 190/2012);  i Prefetti che forniscono supporto tecnico e informativo agli enti locali (art. 1,comma 6, legge 190/2012)  La SNA, che predispone percorsi, anche specifici e settoriali, di formazione dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni statali (art. 1, comma 11, legge 190/2012);  le pubbliche amministrazioni, che attuano ed implementano le misure previste dalla legge e dal PNA - Piano nazionale anticorruzione (art. 1 legge 190/2012) anche attraverso l'azione del Responsabile delle prevenzione della corruzione.  gli enti pubblici economici e i soggetti di diritto privato in controllo pubblico, che sono responsabili dell'introduzione ed implementazione delle misure previste dalla legge e dal PNA (art. 1 legge 190/2012). Integrazione del punto 2.1 che viene così riformulato 2.1 Il Contesto normativo di riferimento  Legge 6 novembre 2012 n.190 recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” e successive modifiche e integrazioni;

 Decreto legislativo 31 dicembre 2012 n.235 recante “Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell’art.1, comma 63, della legge 6 dicembre 2012, n.190”;

 Decreto legislativo 14 marzo 2013 n.33 recante “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e successive modifiche e integrazioni;

 Decreto legislativo 8 aprile 2013 n.39 recante “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell’art.1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n.190” e successive modifiche e integrazioni;

 Decreto Presidente della Repubblica 16 aprile 2013 n.62 “regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'art.54 del Decreto Legislativo 30 marzo 2001 n.165”.

5  Delibera CIVIT n.72/2013 di approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione, determina ANAC n.12/2015 recante “Aggiornamento del Piano Nazionale Anticorruzione” e delibera ANAC n.831 del 3/8/2016 recante “Determinazione di approvazione definitiva del Piano Nazionale Anticorruzione 2016”.

 Legge n. 114/2014 di conversione del D.L. n. 90/2014 che ha trasferito all’Autorità nazionale Anticorruzione (ANAC) tutte le competenze in materia di anticorruzione già assegnate dalla L. n. 190/2012 al Dipartimento Funzione Pubblica ed ha soppresso l’Autorità di Vigilanza sui lavori, servizi e forniture (AVCP) trasferendone i compiti e le funzioni all’Autorità nazionale Anticorruzione .

 Il decreto legislativo n. 97 del 25 maggio 2016 recante “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell'articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”.

 La deliberazione ANAC n. 831 del 3 agosto 2016 recante “Approvazione definitiva del Piano Nazionale Anticorruzione 2016”

 D. Lgs. n. 97 del 25 maggio 2016 recante “Revisione esemplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012n. 190 e del D. Lgs. n. 33 del 14 marzo 2013, ai sensi dell'articolo 7 della legge 7 agosto2015 , n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”  Linee guida ANAC del 29/12/2016 per l’attuazione dell’accesso civico generalizzato e degli obblighi di pubblicazione previsti dal d.lgs. 97/2016.  D. Lgs. n. 50 del 18 aprile 2016, sul Codice dei contratti pubblici, come modificato dal D.lg. 56 del 19 aprile 2017 “Disposizioni integrative e correttive al D.lgs.18 aprile 2016, n.50

2.3 L’Autorità nazione anticorruzione – ANAC (già CIVIT) La legge 190/2012 inizialmente aveva assegnato i compiti di autorità anticorruzione alla Commissione per la valutazione, l’integrità e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche (CiVIT). La CiVIT era stata istituita dal legislatore, attraverso il decreto legislativo 150/2009, per svolgere prioritariamente funzioni di valutazione della “ perfomance” delle pubbliche amministrazioni. Successivamente la denominazione della CiVIT è stata sostituita con quella di Autorità nazionale anticorruzione(ANAC). L’articolo 19 del DL 90/2014 (convertito con modificazioni dalla legge 114/2014), ha soppresso l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (AVCP) e ne ha trasferito compiti e funzioni all'Autorità nazionale anticorruzione La chiave dell’attività della nuova ANAC, nella visione attualmente espressa è quella di vigilare per prevenire la corruzione creando una rete di collaborazione nell’ambito delle amministrazioni pubbliche e al contempo aumentare l’efficienza nell’utilizzo delle risorse, riducendo i controlli formali, che comportano tra l’altro appesantimenti procedurali e di fatto aumentano i costi della pubblica amministrazione senza creare valore per i cittadini e per le imprese La legge 190/2012 ha attribuito alla Autorità nazionale anticorruzione lo svolgimento di numerosi compiti e funzioni L’ANAC: 1.collabora con i paritetici organismi stranieri, con le organizzazioni regionali ed internazionali competenti; 2.approva il Piano nazionale anticorruzione (PNA); 3.analizza le cause e i fattori della corruzione e definisce gli interventi che ne possono favorire la prevenzione e il contrasto;

6 4.esprime pareri facoltativi agli organi dello Stato e a tutte le amministrazioni pubbliche, in materia di conformità di atti e comportamenti dei funzionari pubblici alla legge, ai codici di comportamento e ai contratti, collettivi e individuali, regolanti il rapporto di lavoro pubblico; 5.esprime pareri facoltativi in materia di autorizzazioni, di cui all'articolo 53 del decreto legislativo 165/2001, allo svolgimento di incarichi esterni da parte dei dirigenti amministrativi dello Stato e degli enti pubblici nazionali, con particolare riferimento all'applicazione del comma 16-ter, introdotto dalla legge 190/2012; 6.esercita vigilanza e controllo sull'effettiva applicazione e sull'efficacia delle misure adottate dalle pubbliche amministrazioni e sul rispetto delle regole sulla trasparenza dell'attività amministrativa previste dalla legge 190/2012 e dalle altre disposizioni vigenti; 7.riferisce al Parlamento, presentando una relazione entro il 31 dicembre di ciascun anno, sull'attività di contrasto della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione e sull'efficacia delle disposizioni vigenti in materia. A norma dell’articolo 19 comma 5 del DL 90/2014 (convertito dalla legge 114/2014), l’Autorità nazionale anticorruzione, in aggiunta ai compiti dicui sopra: 8.riceve notizie e segnalazioni di illeciti, anche nelle forme di cui all’art. 54-bis del d.lgs. 165/2001; 9.riceve notizie e segnalazioni da ciascun avvocato dello Stato che venga a conoscenza di violazioni di disposizioni di legge o di regolamento o di altre anomalie o irregolarità relative ai contratti che rientrano nella disciplina del Codice di cui al d.lgs. 50/2016 10.salvo che il fatto costituisca reato, applica, nel rispetto delle norme previste dalla legge 689/1981, una sanzione amministrativa non inferiore nel minimo a euro 1.000 e non superiore nel massimo a euro 10.000, nel caso in cui il soggetto obbligato ometta l'adozione dei piani triennali di prevenzione della corruzione, dei programmi triennali di trasparenza o dei codici di comportamento

2.3 Il Dipartimento della Funzione Pubblica Secondo l’impostazione iniziale della legge 190/2012, all’attività di contrasto alla corruzione partecipava anche il Dipartimento della Funzione Pubblica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il comma 5 dell’articolo 19 del DL 90/2014(convertito dalla legge 114/2014) ha trasferito all’ANAC tutte le competenze in materia di anticorruzione già assegnate al Dipartimento della Funzione Pubblica. Ad oggi, pertanto, è l’ANAC che, secondo le linee di indirizzo adottate dal Comitato interministeriale istituito con DPCM 16 gennaio 2013: a)coordina l'attuazione delle strategie di prevenzione e contrasto della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione elaborate a livello nazionale e internazionale; b)promuove e definisce norme e metodologie comuni per la prevenzione della corruzione, coerenti con gli indirizzi, i programmi e i progetti internazionali; c)predispone il Piano nazionale anticorruzione, anche al fine di assicurare l'attuazione coordinata delle misure di cui alla lettera a); d)definisce modelli standard delle informazioni e dei dati occorrenti per il conseguimento degli obiettivi previsti dalla presente legge, secondo modalità che consentano la loro gestione ed analisi informatizzata; e)definisce criteri per assicurare la rotazione dei dirigenti nei settori particolarmente esposti alla corruzione e misure per evitare sovrapposizioni di funzioni e cumuli di incarichi nominativi in capo ai dirigenti pubblici, anche esterni

Si integrano il secondo e il terzo capoverso del punto 3 che viene così riformulato 3 Il responsabile della prevenzione della corruzione A livello periferico, amministrazioni pubbliche ed enti territoriali devono individuare, di norma tra i dirigenti amministrativi di ruolo di prima fascia in servizio, il responsabile della prevenzione della corruzione.

7 Negli enti locali, il responsabile della prevenzione della corruzione è individuato, preferibilmente, nel segretario comunale, salva diversa e motivata determinazione. Tuttavia, considerata la trasformazione prevista dalla legge 124/2015 della figura del segretario comunale, il decreto legislativo 97/2016 contempla la possibilità di affidare l’incarico anche al “dirigente apicale”. “ “Il titolare del potere di nomina del responsabile della prevenzione della corruzione va individuato nel sindaco quale organo di indirizzo politico- amministrativo, salvo che il singolo comune, nell’esercizio della propria autonomia organizzativa, attribuisca detta funzione alla giunta o al consiglio” (ANAC, FAQ anticorruzione, n. 3.4). In caso di carenza di ruoli dirigenziali può essere designato un titolare di posizione organizzativa. Ma la nomina di un dipendente privo della qualifica di dirigente deve essere adeguatamente motivata con riferimento alle caratteristiche dimensionali e organizzative dell’ente. Il responsabile, in ogni caso, deve essere una persona che abbia sempre mantenuto una condotta integerrima. Di conseguenza, sono esclusi dalla nomina coloro che siano stati destinatari di provvedimenti giudiziali di condanna o provvedimenti disciplinari. Il PNA 2016 precisa che, poiché il legislatore ha ribadito che l’incarico di responsabile sia da attribuire ad un dirigente “di ruolo in servizio”, è da considerare come un’assoluta eccezione la nomina di un dirigente esterno. Nel caso l’amministrazione dovrà provvedere con una congrua e analitica motivazione, dimostrando l’assenza in dotazione organica di soggetti con i requisiti necessari. In ogni caso, secondo l’Autorità, “resta quindi ferma la sicura preferenza per personale dipendente dell’amministrazione, che assicuri stabilità ai fini dello svolgimento dei compiti”. In ogni caso, conclude l’ANAC, “è rimessa agli organi di indirizzo delle amministrazioni, cui compete la nomina, in relazione alle caratteristiche strutturali dell’ente e sulla base dell’autonomia organizzativa, la valutazione in ordine alla scelta del responsabile

La figura del responsabile anticorruzione è stata l’oggetto di significative modifiche introdotte dal legislatore del decreto legislativo 97/2016. La rinnovata disciplina: 1) ha riunito in un solo soggetto, l’incarico di responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (acronimo: RPCT); 2) ne ha rafforzato il ruolo, prevedendo che ad esso siano riconosciuti poteri idonei a garantire lo svolgimento dell’incarico con autonomia ed effettività. Nel Comune di San Biagio Saracinisco il Segretario Comunale ha assunto l’incarico di Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT); Il decreto 97/2016: ha attribuito al responsabile il potere di segnalare all’ufficio disciplinare i dipendenti che non hanno attuato correttamente le misure in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza; ha stabilito il dovere del responsabile di denunciare all’organo di indirizzo e all’OIV “le disfunzioni inerenti all’attuazione delle misure in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza - ha attribuito al responsabile il compito di controllare, assicurare e garantire la regolare attuazione dell’accesso civico secondo le disposizioni di cui all’art.5 D.Lgs.33/2013, come sostituito dall’art.6 del D.Lgs.97/2016; - ha attribuito al responsabile il compito di segnalare tempestivamente al Sindaco, al Presidente del Consiglio, al Nucleo di Valutazione, e all’ANAC i casi di mancato adempimento degli obblighi di pubblicazione. Di tali casi deve essere fatta menzione nella relazione annuale. In considerazione di tali compiti, secondo l’ANAC (PNA 2016 pagina 19) risulta indispensabile che tra le misure organizzative, da adottarsi a cura degli organi di indirizzo, vi siano anche quelle dirette ad assicurare che il responsabile possa svolgere “il suo delicato compito in modo imparziale, al riparo da possibili ritorsioni”. Pertanto secondo l’ANAC (PNA 2016 pagina 20) è “altamente auspicabile” che:

8 1.il responsabile sia dotato d’una “struttura organizzativa di supporto adeguata”, per qualità del personale e per mezzi tecnici; 2.siano assicurati al responsabile poteri effettivi di interlocuzione nei confronti di tutta la struttura. Nell’espletamento dei propri compiti il Responsabile per la Corruzione di San Biagio Saracinisco che volge oltrettuo il proprio incarico per n. 6 ore settimanali, non può neanche contare sul supporto/ufficio stabile stante le ridottissime dimensioni dell’Ente Locale e il ristretto numero dei dipendenti in servizio . Restano, comunque, fermi i rapporti di costante interrelazione con il Responsabile delle Aree funzione svolta da anni dai componenti dell’organo di indirizzo politico (Sindaco o Assessore) e con n. 3 responsabili di procedimento di cui n. 2 interni all’Ente e n. 1 dipendente di altro Ente utilizzato in convenzione ex art. 14 CCNL 2004 per n. 6 ore settimanali, tenuti a rispondere del corretto adempimento degli obblighi di competenza e del puntuale rispetto delle misure contenute nel presente piano.

4. Il Piano nazionale anticorruzione (PNA) L’Autorità nazionale anticorruzione elabora ed approva il Piano nazionale anticorruzione (PNA). Il primo Piano nazionale anticorruzioneè stato approvato dall’Autorità l’11 settembre 2013 con la deliberazione numero 72. Il 28 ottobre 2015 l’Autorità ha approvato la determinazione numero 12 di aggiornamento, per il 2015, del PNA. L’Autorità ha provveduto ad aggiornare il PNA del 2013 per tre fondamentali ragioni: in primo luogo, l’aggiornamento è stato imposto dalle novelle normative intervenute successivamente all’approvazione del PNA; in particolare, il riferimento è al DL 90/2014 (convertito dalla legge 114/2014) il cui articolo 19 comma 5 ha trasferito all’ANAC tutte le competenze in materia di anticorruzione già assegnate dalla legge 190/2012 al Dipartimento della Funzione Pubblica; la determinazione n. 12/2015 è pure conseguente ai risultati dell’analisi del campione di 1911 piani anticorruzione 2015-2017 svolta dall’Autorità; secondo ANAC “la qualità dei PTPC è generalmente insoddisfacente”; infine, l’aggiornamento del PNA si è reso necessario per consentire all’Autorità di fornire risposte unitarie alle richieste di chiarimenti inoltrate dai professionisti delle pubbliche amministrazioni, nello specifico i responsabili anticorruzione. Il 3 agosto l’ANAC ha approvato il nuovo Piano nazionale anticorruzione 2016con la deliberazione numero 8 L’articolo 41, comma 1 lettera b), del decreto legislativo 97/2016, ha stabilito che il PNA costituisca “un atto di indirizzo” al quale i soggetti obbligati devono uniformare i loro piani triennali di prevenzione della corruzione Ciò premesso, il PNA 2016 approfondisce: l’ambito soggettivo d’applicazione della disciplina anticorruzione; la misura della rotazione, che nel PNA 2016 trova una più compiuta disciplina; la tutela del dipendente che segnala illeciti (cd. whistleblower) su cui l’Autorità ha adottato apposite Linee guida ed alle quali il PNA rinvia; la trasparenza, oggetto di innovazioni apportate dal decreto 97/2016, per la quale vengono forniti nuovi indirizzi interpretativi, salvo il rinvio a successive Linee guida; i codici di comportamento e le altre misure generali, oggetto di orientamenti dell’ANAC successivi all’adozione del PNA 2013, per i quali l’Autorità, pur confermando l’impostazione generale, si riserva di intervenire anche ai fini di un maggior coordinamento.

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5. La Conferenza unificata I commi 60 e 61 dell’articolo 1 della legge 190/2012 hanno rinviato a delle “intese”, da assumere in sede di Conferenza Unificata tra Stato, Regioni e Autonomie Locali (ex articolo 8 comma 1 della legge 281/1997), la definizione di “adempimenti” e “termini” per gli enti locali relativi a:  definizione del Piano triennale di prevenzione della corruzione (PTPC), a partire dal piano 2013-2015;  adozione di norme regolamentari per individuare gli incarichi vietati ai dipendenti di ciascuna amministrazione;  adozione di un codice di comportamento;  adempimenti attuativi dei decreti legislativi previsti dalla stessa legge 190/2012. La legge 190/2012 (art. 1 co. 8) ha fissato il termine generale per l’approvazione del PTPC al 31 gennaio di ogni anno. Per il 2013 la scadenza è stata posticipata al 31 marzo. Per i soli enti locali, le “intese” fissano nel 31 gennaio 2014 il termine per l’approvazione, la pubblicazione e la comunicazione al Dipartimento della Funzione Pubblica del piano 2013-2015.

Il punto 6 si riformula come segue: 6. Il Piano triennale di prevenzione della corruzione La legge 190/2012 impone a livello locale di Ente l’approvazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione (PTPC). Il Responsabile anticorruzione e per la trasparenza propone all’organo di indirizzo politico lo schema di PTPC che deve essere approvato ogni anno entro il 31 gennaio. L'attività di elaborazione del piano non può essere affidata a soggetti esterni all'amministrazione. Il PNA 2016 precisa che “gli organi di indirizzo nelle amministrazioni e negli enti dispongono di competenze rilevanti nel processo di individuazione delle misure di prevenzione della corruzione” quali la nomina del responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza e l’approvazione del piano. Per gli enti locali, la norma precisa che “il piano è approvato dalla giunta” (articolo 41 comma 1 lettera g) del decreto legislativo 97/2016 Il decreto legislativo 97/2016 ha attribuito al PTPC “un valore programmatico ancora più incisivo”. Il PTPC, infatti, deve necessariamente elencare gli obiettivi strategici per il contrasto alla corruzione fissati dall’organo di indirizzo L’ambito soggettivo d’applicazione delle disposizioni in materia di trasparenza e di prevenzione della corruzione è stato ampliato dal decreto legislativo 97/2016, il cd. “Freedom of Information Act” (o più brevemente “Foia”). I soggetti tenuti ad applicare le misure di prevenzione della corruzione. sono distinti tra soggetti tenuti ad approvare il PTPC e soggetti che possono limitarsi ad assumere misure di prevenzione della corruzione integrative di quelle adottate ai sensi del decreto legislativo 231/2001. Il nuovo articolo 2-bis del decreto delegato 33/2013 (articolo aggiunto proprio dal decreto legislativo 97/2016) individua tre categorie di soggetti obbligati: -le pubbliche amministrazioni (articolo 2-bis comma 1); -altri soggetti, tra i quali enti pubblici economici, ordini professionali, società in controllo ed enti di diritto privato (articolo 2-bis comma 2); -altre società a partecipazione pubblica ed enti di diritto privato (articolo 2-bis comma 3). La disciplina in materia di anticorruzione e trasparenza si applica integralmente alle pubbliche amministrazioni, come notoriamente definite dall’articolo 1 comma 2 del decreto legislativo 165/2001. Le pubbliche amministrazioni hanno l’obbligo di approvare i piani triennali di prevenzione della corruzione, provvedendo annualmente all’aggiornamento dei

10 medesimi, per i quali il PNA costituisce atto di indirizzo. L’articolo 41 del decreto legislativo 97/2016 ha previsto che, per quanto concerne le misure di prevenzione della corruzione, gli altri soggetti debbano adottare misure integrative di quelle già attivate ai sensi del decreto legislativo 231/2001. Tali soggetti devono integrare il loro modello di organizzazione e gestione con misure idonee a prevenire i fenomeni di corruzione e di illegalità. Le misure sono formulate attraverso un “documento unitario che tiene luogo del PTPC anche ai fini della valutazione dell’aggiornamento annuale e della vigilanza dell’ANAC”. Se invece tali misure sono elaborate nello stesso documento attuativo del decreto legislativo 231/2001, devono essere “collocate in una sezione apposita e dunque chiaramente identificabili, tenuto conto che ad esse sono correlate forme di gestione e responsabilità differenti” (PNA 2016, pagina 13). Infine, qualora non si applichi il decreto legislativo 231/2001, ovvero i soggetti sopra elencati non ritengano di implementare tale modello organizzativo gestionale, il PNA 2016 impone loro di approvare il piano triennale anticorruzione al pari delle pubbliche amministrazioni Il comma 3 del nuovo articolo 2-bis del “decreto trasparenza” dispone che alle società partecipate, alle associazioni, alle fondazioni e agli enti di diritto privato, anche privi di personalità giuridica, con bilancio superiore a cinquecentomila euro, che esercitino funzioni amministrative, attività di produzione di beni e servizi a favore delle amministrazioni pubbliche o di gestione di servizi pubblici, si applichi la stessa disciplina in materia di trasparenza prevista per le pubbliche amministrazioni “in quanto compatibile”, ma limitatamente a dati e documenti “inerenti all’attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o dell’Unione europea”. Per detti soggetti la legge 190/2012 non prevede alcun obbligo espresso di adozione di misure di prevenzione della corruzione

7. La trasparenza Lo strumento principale per contrastare il fenomeno della corruzione è la trasparenza dell'attività amministrativa, elevata dal comma 15 dell’articolo 1 della legge 190/2012 a “livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione”. I commi 35 e 36, dell’articolo 1 della legge 190/2012, hanno delegato il governo ad emanare “un decreto legislativo per il riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, mediante la modifica o l'integrazione delle disposizioni vigenti, ovvero mediante la previsione di nuove forme di pubblicità”. Il Governo ha adempiuto attraverso il decreto legislativo 14 marzo 2013 numero 33 di “riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” (pubblicato in GURI 5 aprile 2013 numero 80). Secondo l’articolo 1 del decreto legislativo 33/2013, la “ trasparenza ” è intesa come accessibilità totale alle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche. Nel rispetto delle disposizioni in materia di segreto di Stato, di segreto d'ufficio, di segreto statistico e di protezione dei dati personali, la trasparenza concorre ad attuare il principio democratico ed i principi costituzionali d’uguaglianza, imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell'utilizzo di risorse pubbliche, integrità e lealtà nel servizio alla nazione. La trasparenza è condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive, nonché dei diritti civili, politici e sociali. Integra il diritto ad una buona amministrazione e concorre alla realizzazione di una amministrazione aperta, al servizio del cittadino. La trasparenza dell’azione amministrativa è garantita attraverso la “ pubblicazione” (art. 2 co. 2 decreto legislativo 33/2013). Questa consiste nella pubblicazione nei siti istituzionali di documenti, informazioni, dati su organizzazione e attività delle PA. Alla pubblicazione corrisponde il diritto di chiunque di accedere alle informazioni direttamente ed immediatamente, senza autenticazione ed identificazione. La pubblicazione deve consentire la diffusione, l’indicizzazione, la rintracciabilità dei dati con motori di ricerca web e il loro riutilizzo (art. 4 co. 1 decreto legislativo 33/2013). I dati pubblicati sono liberamente riutilizzabili. 11 Documenti e informazioni devono essere pubblicati in formato di tipo aperto ai sensi dell’articolo 68 del CAD (decreto legislativo 82/2005). Inoltre, è necessario garantire la qualità delle informazioni, assicurandone: integrità, aggiornamento, completezza, tempestività, semplicità di consultazione, comprensibilità, omogeneità, facile accessibilità e conformità ai documenti originali. Dati e informazioni sono pubblicati per cinque anni computati dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui vige l’obbligo di pubblicazione. Se gli atti producono effetti per un periodo superiore a cinque anni, devono rimanere pubblicati sino a quando rimangano efficaci. Allo scadere del termine i dati sono comunque conservati e resi disponibili all’interno di distinte sezioni di archivio del sito. In conseguenza della cancellazione del programma triennale per la trasparenza e l’integrità, ad opera del decreto legislativo 97/2016, la definizione delle misure organizzative per l’attuazione effettiva degli obblighi di trasparenza diventa parte irrinunciabile del PTPC in apposita sezione che dovrà contenere le soluzioni organizzative per assicurare l’adempimento degli obblighi di pubblicazione di dati ed informazioni, nonché la designazione di responsabili della trasmissione e della pubblicazione dei dati. Nel presente P.T.C.P la Trasparenza è disciplinata nella Sezione SECONDA Il Freedom of Information Act” del 2016 (d.lgs. numero 97/2016) ha modificato in parte la legge “anticorruzione” e, soprattutto, la quasi totalità degli articoli e degli istituiti del “decreto trasparenza”. Persino il titolo di questa norma è stato modificato in “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni Nella versione originale il decreto 33/2013 si poneva quale oggetto e fine la “trasparenza della PA” (l’azione era dell’amministrazione), mentre il Foia ha spostato il baricentro della normativa a favore del “cittadino” e del suo diritto di accesso civico (l’azione è del cittadino). E’ la libertà di accesso civico dei cittadini l’oggetto del decreto ed il suo fine principale, libertà che viene assicurata, seppur nel rispetto “dei limiti relativi alla tutela di interessi pubblici e privati giuridicamente rilevanti”, attraverso: 1.l’istituto dell'accesso civico, estremamente potenziato rispetto alla prima versione del decreto legislativo 33/2013; 2.la pubblicazione di documenti, informazioni e dati concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni. In ogni caso, la trasparenza dell’azione amministrativa rimane la misura cardine dell’intero impianto anticorruzione delineato dal legislatore della legge 190/2012. L’articolo 1 del d.lgs. 33/2013, rinnovato dal d.lgs. 97/2016 (Foia) prevede: “La trasparenza è intesa come accessibilità totale dei dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all'attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche.”.Secondo l’ANAC “la trasparenza è una misura di estremo rilievo e fondamentale per la prevenzione della corruzione ”. Nel PNA 2016, l’Autorità ricorda che la definizione delle misure organizzative per l’attuazione effettiva degli obblighi di trasparenza sia parte irrinunciabile del PTPC. In conseguenza della cancellazione del programma triennale per la trasparenza e l’integrità,ad opera del decreto legislativo 97 /2016, l’individuazione delle modalità di attuazione della trasparenza sarà parte integrante del PTPC in una “apposita sezione”. Questa dovrà contenere le soluzioni organizzative per assicurare l’adempimento degli obblighi di pubblicazione di dati ed informazioni, nonché la designazione di responsabili della trasmissione e della pubblicazione dei dati.

7.1 : Il Nuovo accesso civico L’istituto dell’accesso civico è stato introdotto nell’ordinamento dall’articolo 5 del decreto legislativo 33/2013. Secondo l’articolo 5, all’obbligo di pubblicare in “amministrazione trasparenza” documenti, informazioni e dati corrisponde “il diritto di chiunque” di richiedere gli stessi documenti, informazioni e dati nel caso ne sia stata omessa la pubblicazione. La richiesta non doveva essere necessariamente motivata e chiunque poteva avanzarla. L'amministrazione disponeva di trenta giorni per procedere alla pubblicazione del documento o del dato richiesto. Contestualmente alla pubblicazione, lo trasmetteva

12 al richiedente, oppure gli indicava il collegamento ipertestuale a quanto richiesto. In caso di ritardo o mancata risposta, il richiedente poteva ricorrere al titolare del potere sostitutivo (articolo 2, comma 9-bis, legge 241/1990). L’accesso civico ha consentito a chiunque, senza motivazione e senza spese, di “accedere” ai documenti, ai dati ed alle informazioni che la pubblica amministrazione aveva l’obbligo di pubblicare per previsione del decreto legislativo 33/2013. Il decreto legislativo 97/2016 ha confermato l’istituto. Il comma 1 del rinnovato articolo 5 prevede: “L'obbligo previsto dalla normativa vigente in capo alle pubbliche amministrazioni di pubblicare documenti, informazioni o dati comporta il diritto di chiunque di richiedere i medesimi, nei casi in cui sia stata omessa la loro pubblicazione”. Quindi, il comma 2, dello stesso articolo 5, potenzia enormemente l’istituto: “Allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche e di promuovere la partecipazione al dibattito pubblico, chiunque ha diritto di accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione” obbligatoria ai sensi del decreto 33/2013. La norma, pertanto, conferma per ogni cittadino il libero accesso ai dati ed ai documenti elencati dal decreto legislativo 33/2013, ed oggetto di pubblicazione obbligatoria, ed estende l’accesso civico ad ogni altro dato e documento (“ulteriore”) rispetto a quelli da pubblicare in “amministrazione trasparente”. In sostanza, l’accesso civico potenziato investe ogni documento, ogni dato ed ogni informazione delle pubbliche amministrazioni. L’accesso civico potenziato incontra quale unico limite “la tutela di interessi giuridicamente rilevanti” secondo la disciplina del nuovo articolo 5-bis che esamineremo in seguito. L’accesso civico, come in precedenza, non è sottoposto ad alcuna limitazione quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente: spetta a chiunque. La domanda di accesso civico identifica i dati, le informazioni o i documenti richiesti, ma non richiede motivazione alcuna. L'istanza può essere trasmessa anche per via telematica ed è presentata alternativamente ad uno dei seguenti uffici: - all’ufficio che detiene i dati, le informazioni o i documenti; - all’ufficio relazioni con il pubblico; - ad altro ufficio indicato dall’amministrazione nella sezione “Amministrazione trasparente”. Qualora la domanda abbia ad oggetto dati, informazioni o documenti da pubblicare obbligatoriamente, è indirizzata al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza. Fatto salvo il rimborso del costo effettivamente sostenuto e documentato dall’amministrazione “per la riproduzione su supporti materiali”, il rilascio di dati o documenti, in formato elettronico o cartaceo, in esecuzione dell’accesso civico è gratuito. 7.2 : La Trasparenza e le gare di appalto Il decreto legislativo 18 aprile 2016 numero 50 di “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture” (pubblicato nella GURI 19 aprile 2016, n. 91, S.O.) ha notevolmente incrementato i livelli di trasparenza delle procedure d’appalto. L’articolo 22, rubricato Trasparenza nella partecipazione di portatori di interessi e dibattito pubblico, del decreto prevede che le amministrazioni aggiudicatrici e gli enti aggiudicatori pubblichino, nel proprio profilo del committente, i progetti di fattibilità relativi alle grandi opere infrastrutturali e di architettura di rilevanza sociale, aventi impatto sull'ambiente, sulle città e sull'assetto del territorio, nonché gli esiti della consultazione pubblica, comprensivi dei resoconti degli incontri e dei dibattiti con i portatori di interesse. I contributi e i resoconti sono pubblicati, con pari evidenza, unitamente ai documenti predisposti dall'amministrazione e relativi agli stessi lavori. Mentre l’articolo 29, recante “Principi in materia di trasparenza”, dispone: 13 “Tutti gli atti delle amministrazioni aggiudicatrici e degli enti aggiudicatori relativi alla programmazione di lavori, opere, servizi e forniture, nonché alle procedure per l'affidamento di appalti pubblici di servizi, forniture, lavori e opere, di concorsi pubblici di progettazione, di concorsi di idee e di concessioni, compresi quelli tra enti nell'ambito del settore pubblico di cui all'articolo 5, ove non considerati riservati ai sensi dell'articolo 112 ovvero secretati ai sensi dell'articolo 162, devono essere pubblicati e aggiornati sul profilo del committente, nella sezione “Amministrazione trasparente”, con l'applicazione delle disposizioni di cui al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33. Al fine di consentire l'eventuale proposizione del ricorso ai sensi dell’ articolo 120 del codice del processo amministrativo, sono altresì pubblicati, nei successivi due giorni dalla data di adozione dei relativi atti, il provvedimento che determina le esclusioni dalla procedura di affidamento e le ammissioni all’esito delle valutazioni dei requisiti soggettivi, economico-finanziari e tecnico-professionali. E’ inoltre pubblicata la composizione della commissione giudicatrice e i curricula dei suoi componenti. Nella stessa sezione sono pubblicati anche i resoconti della gestione finanziaria dei contratti al termine della loro esecuzione”. Invariato il comma 32 dell’articolo 1 della legge 190/2012, per il quale per ogni gara d’appalto le stazioni appaltanti sono tenute a pubblicare nei propri siti web:  la struttura proponente;  l'oggetto del bando;  l'elenco degli operatori invitati a presentare offerte;  l'aggiudicatario;  l'importo di aggiudicazione;  i tempi di completamento dell'opera, servizio o fornitura;  l'importo delle somme liquidate. Entro il 31 gennaio di ogni anno, tali informazioni, relativamente all'anno precedente, sono pubblicate in tabelle riassuntive rese liberamente scaricabili in un formato digitale standard aperto che consenta di analizzare e rielaborare, anche a fini statistici, i dati informatici. Le amministrazioni trasmettono in formato digitale tali informazioni all’ANAC.

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Parte II I contenuti del Piano Il presente Piano si configura come uno strumento dinamico che pone in atto un processo ciclico, nell’ambito del quale le strategie e le misure individuate per prevenire e contrastare i fenomeni corruttivi vengono sviluppate o modificate a seconda delle risposte ottenute in fase di applicazione delle misure stesse. In tal modo si possono progressivamente mettere a punto strumenti di prevenzione e contrasto più mirati ed incisivi. 1. Processo di adozione del PTPC 1.1 LE FASI 1. Entro il 30 settembre di ogni anno ciascun Responsabile di Settore trasmette al Responsabile per la prevenzione le proprie proposte aventi ad oggetto l'individuazione delle attività nelle quali è più elevato il rischio di corruzione, indicando, altresì, le concrete misure organizzative da adottare dirette a contrastare il rischio rilevato. Qualora tali misure comportino degli oneri economici per l'Ente, le proposte dovranno indicare la stima delle risorse finanziarie occorrenti. 2. Entro il 30 ottobre di ogni anno il Responsabile per la prevenzione, anche sulla scorta delle indicazioni raccolte ai sensi del precedente comma, elabora il Piano di prevenzione della corruzione, recante l'indicazione delle risorse finanziarie e strumentali occorrenti per la relativa attuazione, e lo trasmette al Sindaco ed alla Giunta. 3. La Giunta Comunale approva il Piano triennale entro il 31 gennaio di ciascun anno, salvo diverso altro termine fissato dalla legge. 4. Piano, una volta approvato, viene trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Funzione Pubblica, al Dipartimento Regionale delle Autonomie Locali e alla Civit (ora A.N.AC.) nonché pubblicato in forma permanente sul sito internet istituzionale dell'Ente in apposita sottosezione all'interno di quella denominata “Amministrazione Trasparente”. 5. Nella medesima sottosezione del sito viene pubblicata, a cura del Responsabile, entro il 15 dicembre di ciascun anno la relazione recante i risultati dell'attività svolta. 6. Il Piano può essere modificato anche in corso d'anno, su proposta del Responsabile per la prevenzione della corruzione, allorché sia necessario aggiornare le prescrizioni e seguito di modifiche normative, di direttive e indicazioni fornite dall’ANAC e dal Dipartimento della funzione Pubblica e delle intese in sede di Conferenza Unificata, dalle indicazioni fornite dai referenti ai fini dall’attuazione del presente piano ovvero quando intervengano rilevanti mutamenti organizzativi o modifiche in ordine all'attività dell'amministrazione. 7. In fase di prima applicazione il Piano dovrà essere approvato entro il 31 gennaio 2014.

1.2 I SOGGETTI, COMPITI E RESPONSABILITÀ I soggetti che concorrono alla prevenzione della corruzione all’interno del Comune di San Biagio Saracinisco(FR) mediante compiti e funzioni indicati dalla L. n. 190/2012 e dal PNA e relativi aggiornamenti sono:

15 a) Il Sindaco: -designa il responsabile il Responsabile della Prevenzione della corruzione . Il D.Lgs. 97/2016 modificando la figura del responsabile anticorruzione, ha riunito in un solo soggetto, l’incarico di responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (acronimo: RPCT), rafforzandone il ruolo e prevedendo che ad esso siano riconosciuti poteri idonei a garantire lo svolgimento dell’incarico con autonomia ed effettività. Il nuovo comma 7, dell’articolo 1, della legge 190/2012 prevede che l’organo di indirizzo individui, “di norma tra i dirigenti di ruolo in servizio”, il responsabile anticorruzione e della trasparenza. Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione del Comune di San Biagio Saracinisco ai sensi dell’Art. 1 comma 7 della L. n. 190/2012 è individuato nel Segretario Comunale dell’Ente D.ssa Claudia Greco, appositamente nominata, e in base alla nuova normativa , di cui al D.lgs n. 96/2016, oggi il Responsabile della Corruzione e della Trasparenza sono unificate nella stessa figura .

B) La Giunta Comunale: - l’organo di indirizzo politico cui competono, la definizione degli obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza, che costituiscono contenuto necessario e parte integrante dei documenti di programmazione strategico – gestionale, nonché entro il 31 gennaio di ogni anno, l’adozione iniziale ed i successivi aggiornamenti del P.T.P.C. - adotta tutti gli atti di indirizzo di carattere generale, che siano direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della corruzione; - propone lo stanziamento delle risorse economiche necessarie ad attuare il Piano.

Alla lettera c si inseriscono in coda gli ulteriori punti c) Il Segretario Comunale -quale responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza, provvede a: o predisporre il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.) e presentarlo all’organo d’indirizzo politico dell’ente che lo approva entro il 31 gennaio di ogni anno; o trasmettere il Piano ed i relativi aggiornamenti a tutti i dipendenti dell’ente, mediante pubblicazione sul sito istituzionale, nella sezione “Amministrazione trasparente”, sotto sezione di primo livello “Altri contenuti – corruzione”; o verificare l'efficace attuazione del piano e la sua idoneità, e proporre la modifica dello stesso quando sono accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell'organizzazione o nell’attività dell'amministrazione; o verificare, d'intesa con il Responsabile competente, l'effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione, fatti salvi i limiti oggettivi nella rotazione dati dalle carenze di professionalità; o per le attività individuate dal presente piano, quali a più alto rischio di corruzione, proporre, sentiti i Responsabili, le azioni correttive per l'eliminazione delle criticità eventualmente riscontrate; o trasmettere, entro il 15 dicembre di ogni anno, all’organismo di valutazione e all’organo di indirizzo politico dell’amministrazione una relazione recante i risultati dell’attività svolta, la quale dovrà essere pubblicata anche nel sito web dell’amministrazione. o svolge le funzioni indicate dall’art. 43 del d.lgs. 33/2013 o -segnala all’ANAC le eventuali misure discriminatorie, dirette o indirette, assunte nei suoi confronti “per motivi collegati, direttamente o indirettamente, allo svolgimento delle sue funzioni” (articolo 1 comma7 legge 190/2012); 14. quando richiesto, riferisce all’ANAC in merito allo stato di attuazione delle misure di prevenzione della corruzione e per la trasparenza (PNA 2016, paragrafo 5.3, pagina 23);

16 o al fine di assicurare l’effettivo inserimento dei dati nell’Anagrafe unica delle stazioni appaltanti (AUSA), il responsabile anticorruzione è tenuto a sollecitare l’individuazione del soggetto preposto all’iscrizione e all’aggiornamento dei dati e a indicarne il nome all’interno del PTPC (PNA 2016 paragrafo 5.2 pagina 21); -può essere designato quale soggetto preposto all’iscrizione e all’aggiornamento dei dati nell’Anagrafe unica delle stazioni appaltanti(AUSA)(PNA 2016 paragrafo 5.2 pagina 22); -può essere designato quale “gestore” delle segnalazioni di operazioni finanziarie sospette ai sensi del DM 25 settembre 2015 (PNA 2016 paragrafo 5.2 pagina 17). d) I referenti per la prevenzione per settore di rispettiva competenza: - I responsabili di Area e di posizione organizzativa per i settori di rispettiva competenza . Al momento tali figure sono individuate di fatto nella figura del Sindaco Dott. Dario Iaconelli, che ai sensi dell’Art.53, comma 23 della Legge 23 dicembre 2000, n.388 e s.m.i., in quanto Comune inferiore a 5000 abitanti, svolge funzioni gestionali avendo assunto in suo capo i compiti di Responsabile delle n. 2 Aree Comunali Finanziario - Amministrativa e Tecnica ( come da ultima riorganizzazione adottata in corso di Anno 2016). In seguito, qualora fossero attribuite le Responsabilità di Area e di P.O. a dipendenti comunali si procederà ad un adeguamento del presente P.T.C.P. , Per le funzioni di Polizia Locale le stesse vengono gestite in forma associata per il tramite lo strumento della Convenzione ex Art. 30 del D.Lgs n. 267/2000 fra i Comuni di ( Capo Convenzione), . Atina e San Biagio Saracinisco a mezzo l’Ufficio Unico di Polizia Locale ed Amministrativa avente sede operativa in Atina e giuridica in Picinisco operativo dal 1 luglio 2016 il cui Responsabile è il Cap. Benito Perrella, nominato Responsabile del Servizio di Polizia Locale ed Amministrativa in forma associata costituito fra i Comuni di Picinisco ( Capo Convenzione), Villa Latina. Atina e San Biagio Saracinisco, con decreto dal Sindaco del Comune Capo Convenzione - I Responsabili del Procedimento nelle persone: -Rossi Bruno – Area Tecnica –Dipendente a tempo indeterminato dell’Ente - Francesca Di Scanno - Area Finanziaria – Amministrativa - Resp. Procedimenti Finanziari e Tributari Dipendente a tempo indeterminato del Comune di Alvito in utilizzo congiunto ex Art. 14 CCNL 2004 per n. 6 ore settimanali. - Amedeo Mazzeo - Area Finanzia – Amministrativa – Dipendente a tempo Indeterminato dell’Ente. Resp. Proc. Amministrativi a) svolgono attività informativa nei confronti del responsabile, affinché questi abbia elementi e riscontri sull’intera organizzazione ed attività dell’amministrazione, e di costante monitoraggio sull’attività svolta ; b )svolgono attività informativa nei confronti del Responsabile ., dei referenti e dell’autorità giudiziaria (art. 16 d.lgs. n. 165 del 2001; art. 20 d.P.R. n. 3 del 1957; art.1, comma 3, l. n. 20 del 1994; art. 331 c.p.p.); c)partecipano al processo di gestione del rischio; d)propongono le misure di prevenzione (art. 16 d.lgs. n. 165 del 2001); e)osservano le misure contenute nel P.T.P.C. (art. 1, comma 14, della l. n.190 del 2012)

-I responsabili di Area e di posizione organizzativa per i settori di rispettiva competenza . a)adottano le misure gestionali, quali l’avvio di procedimenti disciplinari, la sospensione e la rotazione del personale (artt. 16 e 55 bis d. lgs. n. 165 del 2001). Trattandosi di Ente dalle ridotte dimensioni e con un numero di dipendenti in servizio molto esiguo, tale ultima misura non è al momento applicabile.

17 b)osservano le misure contenute nel P.T.P.C. (art. 1, comma 14, della l. n.190 del 2012); c)partecipano al processo di gestione del rischio; d)propongono le misure di prevenzione (art. 16 d.lgs. n. 165 del 2001); e)assicurano l’osservanza del Codice di comportamento e verificano le ipotesi di violazione; f)adottano le misure gestionali, quali l’avvio di procedimenti disciplinari. g)osservano le misure contenute nel P.T.P.C. (art. 1, comma 14, della l. n.190 del 2012) h)provvedono al monitoraggio delle attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione svolte dall’ufficio a cui sono preposti i)provvedono alla elaborazione e /o trasmissione dei dati da pubblicare nella sezione “Amministrazione trasparente”. e) IL Nucleo di Valutazione: AL MOMENTO NON RISULTA COSTITUITO stante l’assunzione di Responsabilità gestionale delle aree comunali assunta dall’organo politico ai sensi dell’Art.53, comma 23 della Legge 23 dicembre 2000, n.388 e s.m.i . NEL CORSO DELL’ ANNO SI PROCEDERA’ COMUNQUE ALLA SUA COSTITUZIONE IN FORMA ASSOCIATA CON ALTRI ENTI IN ATTUAZIONE DELL’OBBLIGO IMPOSTO DALLA LEGGE E ATTUALEMENTE PROROGATO AL 31.12.2017 .  considera i rischi e le azioni inerenti la prevenzione della corruzione nello svolgimento dei compiti ad essi attribuiti;  svolge compiti propri connessi all’attività anticorruzione nel settore della trasparenza amministrativa (artt. 43 e 44 d.lgs. n. 33 del 2013);  esprime parere obbligatorio sul Codice di comportamento adottato da ciascuna amministrazione (art. 54, comma 5, d.lgs. n. 165 del 2001);

f) l'Ufficio Procedimenti disciplinari (U.P.D.); IN CORSO DI COSTITUZIONE ma nella forma di gestione associata di funzioni con Enti Locali limitrofi

g) tutti i dipendenti dell’amministrazione:  partecipano al processo di gestione del rischio;  osservano le misure contenute nel P.T.P.C. (art. 1, comma 14, della l. n. 190 del 2012);  segnalano le situazioni di illecito al proprio dirigente o all’U.P.D. (art. 54 bis del d.lgs. n. 165 del 2001); segnalano casi di personale conflitto di interessi (art. 6 bis l. n. 241 del 1990; artt. 6 e 7 Codice di comportamento);

h) i collaboratori a qualsiasi titolo dell’amministrazione:  osservano le misure contenute nel P.T.P.C.;  segnalano le situazioni di illecito (Codice di comportamento)

1.3 LE RESPONSABILITÀ Del Responsabile per la prevenzione A fronte dei compiti che la legge attribuisce al Responsabile sono previste consistenti responsabilità in caso di inadempimento. In particolare:  ai sensi dell’art. 1, comma 8, della legge 190/2012, come modificata ed integrata dal D.lgs. 97/2016, “la mancata predisposizione del piano e la mancata adozione delle procedure per la selezione e la formazione dei dipendenti costituiscono elementi di valutazione della responsabilità dirigenziale”;  ai sensi dell’art. 1, comma 12, della legge 190/2012, come modificata ed integrata dal D.lgs. 97/2016, il Responsabile della Prevenzione “In caso di commissione, all’interno dell’amministrazione, di un reato di corruzione accertato con sentenza passata in giudicato, risponde ai sensi dell’art. 21 del decreto 18 legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, nonché sul piano disciplinare, oltre che per il danno erariale e all’immagine della pubblica amministrazione, salvo che provi tutte le seguenti circostanze: o di aver predisposto, prima della commissione del fatto, il piano di cui al comma 5 e di aver osservato le prescrizioni di cui ai commi 9 e 10 del presente articolo; o di aver vigilato sul funzionamento e sull’osservanza del piano”.  Ai sensi dell’art. 1 comma 14, della legge 190/2012, come modificata ed integrata dal D.lgs. 97/2016, “In caso di ripetute violazioni delle misure di prevenzione previste dal Piano, il responsabile individuato ai sensi del comma 7 del presente articolo risponde ai sensi dell'articolo 21 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, nonché, per omesso controllo, sul piano disciplinare, salvo che provi di avere comunicato agli uffici le misure da adottare e le relative modalità e di avere vigilato sull'osservanza del Piano.”. La responsabilità è esclusa ove l’inadempimento degli obblighi posti a suo carico sia dipeso da causa non imputabile al Responsabile della Prevenzione. Dei dipendenti per violazione delle misure di prevenzione. Le misure di prevenzione e contrasto alla corruzione adottate nelle singole amministrazioni e trasfuse nel P.T.P.C. devono essere rispettate da tutti i dipendenti e, dunque, sia dal personale che dalla dirigenza (Codice di comportamento); “la violazione delle misure di prevenzione previste dal piano costituisce illecito disciplinare” (art. 1, comma 14, l. n. 190). Dei Responsabili di P.O. a)per omissione totale o parziale o per ritardi nelle pubblicazioni prescritte. L’art. 1, comma 33, l. n. 190 stabilisce che la mancata o incompleta pubblicazione, da parte delle pubbliche amministrazioni, delle informazioni di cui al comma 31:  costituisce violazione degli standard qualitativi ed economici ai sensi dell'articolo 1, comma 1, del d.lgs. n. 198 del 2009,  va valutata come responsabilità dirigenziale ai sensi dell'art. 21 del d.lgs. n. 165 del 2001;  eventuali ritardi nell'aggiornamento dei contenuti sugli strumenti informatici sono sanzionati a carico dei responsabili del servizio. b) i Responsabili di Servizio devono curare la tempestiva e formale trasmissione al Responsabile della Prevenzione di tutte le informazioni utili alla sua attività, tra cui, a mero titolo di esempio:  Sentenze, provvedimenti, notizie, richieste dell’autorità giudiziaria o degli organi di polizia giudiziaria o di qualsiasi altra autorità dai quali si evinca lo svolgimento di indagini o di procedimenti nei confronti del personale dipendente o convenzionato o comunque operante presso l’Ente per fatti di natura corruttiva o altri illeciti che possono configurare responsabilità disciplinare e/o erariale;  Atti di contestazione di illeciti disciplinari e i relativi provvedimenti di applicazione della sanzione o di archiviazione e relative motivazioni;  Richieste stragiudiziali e azioni giudiziarie di risarcimento, salvo che ricorra l’elemento soggettivo del dolo;  Esiti di verifiche interne o di organismi esterni dalle quali emergano irregolarità, omissioni o illegittimità nello svolgimento delle attività istituzionali nell’adozione dei relativi atti;  Richieste di assistenza legale per fatti di natura corruttiva o altri illeciti che possono configurare responsabilità disciplinare e/o erariale;  Transazioni concluse o ancora in corso di definizione, con menzione dell’oggetto;  L’adozione di provvedimenti di autotutela e i motivi posti a fondamento dei medesimi;  Richieste di chiarimenti della Corte dei Conti;  Rilievi dell’organo di revisione;  Relazioni dell’Organismo di Valutazione ;

19  Notizie relative ai cambiamenti organizzativi;  Segnalazioni da parte di dipendenti, personale convenzionato, collaboratori a qualsiasi titolo, utenti e cittadini relative a fatti di natura corruttiva o altri illeciti che possono configurare responsabilità disciplinare e/o erariale o comunque rilevanti ai fini della valutazione del rischio corruttivo;  Segnalazioni/denunce alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica da parte dell’Ente nei confronti del personale dipendente, convenzionato o comunque operante presso lo stesso;  Ogni altra informazione concernente i contenziosi - amministrativi, civili, inclusi quelli in materia di lavoro - definiti o pendenti, in cui il comune sia parte ricorrente/attorea o parte resistente/convenuta, con i motivi posti a fondamento della domanda, sintomatici di possibili aspetti patologici dell’azione amministrativa I Responsabili dei servizi comunali sono tenuti ad assicurare la massima collaborazione al Responsabile della prevenzione, provvedendo, tra l’altro, a fornire tempestivo riscontro alle sue richieste. Il mancato riscontro alle richieste di collaborazione e di informativa è valutabile ai fini della responsabilità disciplinare.

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2. GESTIONE DEL RISCHIO

Inserimento iniziale dei paragrafi :

ANALISI DEL CONTESTO Il precedente P.N.A. conteneva un generico riferimento al contesto esterno ed interno ai fini dell’analisi del rischio corruttivo. Il Piano Nazionale Anticorruzione 2016, approvato con deliberazione ANAC n. 831/2016, in linea con l’aggiornamento 2015 sottolinea invece che la prima e indispensabile fase del processo di gestione del rischio è quella relativa all’analisi del contesto, attraverso la quale ottenere le informazioni necessarie a comprendere come il rischio corruttivo possa verificarsi all’interno dell’amministrazione o dell’ente per via delle specificità dell’ambiente in cui essa opera in termini di strutture territoriali e di dinamiche sociali, economiche e culturali, o per via delle caratteristiche organizzative interne Indubbiamente, le caratteristiche del contesto esterno ed interno costituiscono fattori in grado di influire significativamente sul livello di esposizione al rischio corruttivo dell’amministrazione e rappresenta uno degli elementi in base al quale definire la strategia di prevenzione e calibrare le relative misure alle specifiche criticità.

IL CONTESTO ESTERNO 1.Il contesto esterno non è certamente dei più tranquillizzanti. Come evidenziato nella relazione annuale al Parlamento sull’ordine e sicurezza pubblica, la Provincia di Frosinone è interessata da infiltrazioni della criminalità organizzata, soprattutto con riferimento ai comuni di più grandi dimensioni anche per specifici reati relativi alla corruzione e turbata libertà degli incanti. 2.In effetti il territorio provinciale è stato interessato da procedimenti, anche di rilievo, riguardanti ipotesi di corruzione e turbativa d’asta. Nella provincia si sono registrate infiltrazioni nel tessuto economico in materia di riciclaggio, appalti e servizi pubblici, che vanno addizionati agli interessi delle consorterie camorristiche afferenti al fenomeno delle estorsioni - perpetrate anche tramite attentati dinamitardi in pregiudizio di imprenditori e commercianti della provincia (molti dei quali di origine campana). Vengono registrati tentativi di penetrazione nel tessuto economico attraverso ditte e società all'apparenza "pulite", riconducibili a sodalizi criminali casertani che gestiscono siti industriali per lo smaltimento di rifiuti tossici e speciali, nonché l'introduzione nel locale sistema finanziario legale di valori patrimoniali acquisiti illecitamente. Persiste, peraltro, da parte dei predetti gruppi delinquenziali, l'interesse verso aree geografiche della provincia ove insistono attività estrattive di pietrisco ed inerti, da utilizzare anche quali siti per lo smaltimento illecito dei rifiuti. Si evidenziano, inoltre, le aree di , così come quelle di e del Sorano, dove le propaggini casertane e napoletane nutrono interessi per il riciclaggio di denaro, proveniente, in particolare, dai traffici di sostanze stupefacenti La criminalità diffusa si mantiene su livelli più contenuti rispetto a quelli delle altre province laziali e si caratterizza sostanzialmente nel piccolo spaccio di droga e nella commissione di reati contro il patrimonio, come rapine e furti in appartamenti. I relativi autori sono individuabili in tossicodipendenti e delinquenti comuni, ma anche stranieri (albanesi, bulgari, montenegrini) e nomadi.

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IL CONTESTO INTERNO 1.L’organizzazione interna del Comune risente, certamente in modo negativo, della progressiva diminuzione delle unità di personale, peraltro in doveroso adempimento ad una politica, confermata negli anni, di contenimento delle spese di personale che, per il comune, costituisce una oggettiva difficoltà. A tale difficoltà si dovrà ovviare con adattamenti della struttura organizzativa in modo da rispondere ai (crescenti) obblighi di carattere formale e sostanziale, pur a fronte di una diminuzione di unità. Attualmente l’organizzazione del Comune è articolata in due strutture di massima dimensione., dove lavorano n. 5 dipendenti a tempo indeterminato e n. 1 unità di personale a tempo indeterminato di altro Ente in utilizzo congiunto ex art. 14 CCNL 2004 , con il Segretario Comunale in Convenzione con altro Comune per n. 6 ore settimanali. .Nello specifico le strutture alla data del 31.12.2016 sono le seguenti - Area Finanziaria – Amministrativa – - Area Tecnica Nel Triennio precedente non sono stati avviati procedimenti disciplinari a carico dei dipendenti.

2.1. Indicazione delle attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione, "aree di rischio" Per ogni ripartizione organizzativa dell’ente, sono ritenute “aree di rischio”, quali attività a più elevato rischio di corruzione, le attività che compongono i procedimenti riconducibili alle macro AREE seguenti, le macroaree A e D sono indicate dallo stesso legislatore nell’Art.1, comma 16, della Legge n.190/2012, alle stesse si è ritenuto aggiungere le macroaree E-F, le cui attività possono comportare astrattamente il rischio di corruzione. AREA A – acquisizione e progressione del personale (concorsi e prove selettive per l’assunzione di personale e per la progressione in carriera). AREA B – affidamento di lavori servizi e forniture (procedimenti di scelta del contraente per l’affidamento di lavori, servizi, forniture). AREA C - provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario (autorizzazioni e concessioni). AREA D - provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario (concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati). AREA E - Gestione delle entrate, spese e patrimonio (Maneggio di denaro o valori pubblici, Attività di accertamento, tributario, Servizi pubblici a domanda individuale, verifiche pagamenti mensa scuolabus, Controllo concessionari riscossione sanzioni codice della strada) AREA F – Controlli, verifiche, Ispezioni eGestione Sanzioni Amministrative (Processo irrogazione sanzioni codice della strada, Processo irrogazione sanzioni per violazioni urbanistico-edilizie,Processo irrogazione sanzioni per violazioni in materia ambientale) .

Nel presente Piano confluisce l’attività di revisione della mappatura dei processi che i servizi, per mezzo dei Responsabili di procedimento referenti del Responsabile del Servizio unico per entrambe le Aree Comunali individuato nel Sindaco, hanno sviluppato nel corso del 2017.

22 Mappare un processo significa individuarne e rappresentarne tutte le componenti e le fasi dall’input all’output. Il processo di mappatura dei processi è stato implementato nell’ultimo periodo del 2016 anche a pronte dei suggerimenti dati dal PNA 2016, pertanto il numero dei processi mappati è notevolmente aumentato pur rimanendo non esaustivo , quindi rimandando ad un suo completamento entro la fine del corrente esercizio 2017.e a seguire nel 1° semestre 2018 Tabella Mappatura dei Processi:

PROCESSI Aree comunali interessate al processo

Reclutamento personale Area 1 – Fin. – Amm. 1

Area a) Progressioni di carriera /valutazioni ai fini dell’erogazione del trattamento Area 1 – Fin. – Amm. 2 Acquisizione e accessorio . Gestione Area 1 – Fin. – Amm. Personale 3 Gestione delle presenze del personale

Area 1 – Fin. – Amm. 4 Espletamento procedure di mobilità tra enti. Ufficio personale

Conferimento di incarichi individuali, con contratti di lavoro autonomo, di natura Area 1 – Fin-Amm. 5 occasionale o coordinata e continuativa, per prestazioni d’opera intellettuale ex art. 7 d.lgd 165/2001 Area 2 – Tec. Tutte le Aree in particolare l’Area 2 4 Programmazione Te.nica

Area b) Tutte le Aree in particolare l’Area 2 Affidamento lavori,s servizi 5 Progettazione Tecnica e forniture

Tutte le Aree in particolare l’Area 2 6 Selezione del contraente (evidenziando procedure ristrette e affidamenti diretti) Tecnica

23 PROCESSI Aree comunali interessate al processo

Tutte le Aree in particolare l’Area 2 Tecnica 7 Verifica aggiudicazione e stipula del contratto

Tutte le Aree. 8 Esecuzione del contratto

Tutte le Aree 9 Rendicontazione del contratto

Provvedimenti di tipo autorizzatorio (incluse figure simili quali: abilitazioni, Tutte le Aree nei procedimenti di 10 approvazioni, nulla-osta, licenze, registrazioni, dispense) competenza

Permessi a costruire, scia edilizia, Dia, scia, comunicazioni di interventi edilizi, 11 rilascio certificato di conformità edilizia e agibilità, certificato di destinazione Area 2 Tecnica Area c) urbanistica

Provvedimenti ampliativi Provvedimenti di tipo concessorio (incluse concessioni di patrocinio gratuito, della sfera giuridica dei concessione gratuita di suolo pubblico, concessione uso gratuito immobili Tutte le Aree nei procedimenti di destinatari privi di effetto 13 comunali e figure analoghe) competenza economico diretto ed immediato per il destinatario

14 Controllo Scia attività commerciali, industriali, artigianali e produttive in genere Area 1 Fin. – Amm.

24 PROCESSI Aree comunali interessate al processo

Area 2 Tecnica e Servizio di Polizia Locale e A..va in forma associata - Sede 15 Controlli ed interventi in materia edilizia, ambientale, abbandono rifiuti Giuridica Comune Cap. Picinisco ed Operativa Atina Servizio di Polizia Locale e A..va in forma associata - Sede Giuridica 16 Rilascio contrassegno invalidi Comune Cap. Picinisco ed Operativa Atina

17 Tenuta e aggiornamento albi (scrutatori, giudici popolari, presidenti di seggio) Area 1 Fin. - Amm.

Area 1 Fin. –Amm-.., 18 Pratiche anagrafiche Servizio Polizia Locale e A..va in forma associata - Sede Giuridica Comune Cap. Picinisco ed Operativa Atina

Rilascio di autorizzazioni di polizia mortuaria (inumazione, tumulazione, 19 Area 1 Fin. – Amm. trasporto, cremazione cadaveri, dispersione e affidamento ceneri)

Concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, Tutte le Aree per procedimenti di 20 nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti Area d) competenza pubblici e privati Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto Area 2 Tecnica e Area 1 Fin. –Amm. 21 Calcolo o rimborso di oneri concessori economico diretto ed Servizio II Finanziario per riscontro immediato per il destinatario

25 PROCESSI Aree comunali interessate al processo

Esonero/riduzione/concessione buoni pagamento rette, verifica concessionari del 22 Area 1 Fin. – Amm. servizio (asilo nido, refezione, trasporto scolastico).

Predisposizione Deliberazione blocco pignoramenti e rispetto specifiche 23 Area 1 Fin. – Amm. – procedimentali

Area e) gestione dell’entrata e della 24 Atti di accertamento, rimborsi/discarichi tributi locali Area 1 Fin. – Amm. – spesa e del patrimonio

25 Controllo attività concessionario riscossione tributi locali .Area 1 Fin. – Amm. –

26 Custodia e maneggio denaro e valori pubblici, controllo agenti contabili .Area 1 Fin. – Amm. –

Alienazione, Locazioni, concessioni, comodati, convenzioni aventi ad oggetto 27 Area 2 Tecnica beni immobili comunali

26 28 Concessioni cimiteriali Area 2 Tecnica

Aree di competenza con particolare riferimento all’Area 2 Tecnica e al Ordinanza ingiunzione di pagamento/ archiviazione di verbale di accertata Polizia Locale, Servizio Polizia Locale 29 violazione a norma regolamentare o ordinanza del sindaco o ex legge 689/81 e A..va in forma associata - Sede Giuridica Comune Cap. Picinisco ed Operativa Atina

30 Affari Legali e Contenzioso Area 1 Fin. – Amm.

Area 2 Tecnica e Servizio Polizia Locale e A..va in forma associata - Sede 31 Verifica accertamenti abusi edilizi Giuridica Comune Cap. Picinisco ed Area f) Operativa Atina Controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni e Servizio Polizia Locale e A..va in forma gestione sanzioni 32 Accertamento e gestione sanzioni C.d.S associata - Sede Giuridica Comune amministrative Cap. Picinisco ed Operativa Atina

2.2. Metodologia utilizzata per effettuare la valutazione del rischio La valutazione del rischio deve essere svolta per ciascuna attività, processo o fase di processo mappati. Per mappatura dei procedimenti si intende l’individuazione dei procedimenti maggiormente rilevanti nell’attività dell’ente, già in parte censiti per altre disposizioni normative. L’elenco dei processi mappati, in sede di predisposizione ed adozione del presente piano, non ha pretesa di esaustività nell’ottica di un graduale e costante aggiornamento di ulteriori procedimenti mappati che verranno implementati entro il termine del corrente anno. La valutazione prevede l’identificazione, l'analisi e la ponderazione del rischio. A. L'identificazione del rischio Consiste nel ricercare, individuare e descrivere i rischi. Richiede che, per ciascuna attività, processo o fase, siano evidenziati i possibili rischi di corruzione. Questi sono fatti emergere considerando il contesto esterno ed interno all'amministrazione, anche con riferimento alle specifiche posizioni organizzative presenti all'interno dell'amministrazione.

27 I rischi sono identificati:  attraverso la consultazione ed il confronto tra i soggetti coinvolti, tenendo presenti le specificità dell’ente, di ciascun processo e del livello organizzativo in cui il processo si colloca;  valutando i passati procedimenti giudiziari e disciplinari che hanno interessato l'amministrazione;  applicando i criteri di cui all’Allegato 5 del PNA (discrezionalità, rilevanza esterna, complessità del processo, valore economico, razionalità del processo, controlli, impatto economico, impatto organizzativo, economico e di immagine). L’identificazione dei rischi è stata svolta con il coinvolgimento dei responsabili di procedimento di ciascuna ripartizione organizzativa e coordinato dal Responsabile della prevenzione della corruzione. Data la ridotta dimensione demografica dell’Ente non sono stati coinvolti “Attori esterni” nel processo di predisposizione del piano. B. L'analisi del rischio In questa fase sono stimate le probabilità che il rischio si concretizzi (probabilità) e sono pesate le conseguenze che ciò produrrebbe (impatto). Al termine, è calcolato il livello di rischio moltiplicando “probabilità” per “impatto”. l’Allegato 5 del PNA, suggerisce criteri per stimare probabilità e impatto e, quindi, per valutare il livello di rischio. B1. Stima del valore della probabilità che il rischio si concretizzi. Criteri e valori (o pesi, o punteggi) per stimare la "probabilità" sono i seguenti: discrezionalità: più è elevata, maggiore è la probabilità di rischio (valori da 0 a 5); rilevanza esterna: nessuna valore 2; se il risultato si rivolge a terzi valore 5; complessità del processo: se il processo coinvolge più amministrazioni il valore aumenta (da 1 a 5); valore economico: se il processo attribuisce vantaggi a soggetti terzi, la probabilità aumenta (valore da 1 a 5); frazionabilità del processo: se il risultato finale può essere raggiunto anche attraverso una pluralità di operazioni di entità economica ridotta, la probabilità sale (valori da 1 a 5); controlli: (valori da 1 a 5) la stima della probabilità tiene conto del sistema dei controlli vigente. Per controllo si intende qualunque strumento utilizzato che sia utile per ridurre la probabilità del rischio. Quindi, sia il controllo preventivo che successivo di legittimità e il controllo di gestione, sia altri meccanismi di controllo utilizzati. Per ogni attività/processo esposto al rischio ha attribuito un valore/punteggio per ciascuno dei sei criteri elencati. La media finale rappresenta la “stima della probabilità” (max 5). B2. Stima del valore dell’impatto L'impatto si misura in termini di impatto economico, organizzativo, reputazionale e sull’immagine. l’Allegato 5 del PNA, propone criteri e valori (punteggi o pesi) da utilizzare per stimare “l’impatto” di potenziali episodi di malaffare. Impatto organizzativo: tanto maggiore è la percentuale di personale impiegato nel processo/attività esaminati, rispetto al personale complessivo dell’unità organizzativa, tanto maggiore sarà “l’impatto” (fino al 20% del personale=1; 100% del personale=5). Impatto economico: se negli ultimi cinque anni sono intervenute sentenze di condanna della Corte dei Conti o sentenze di risarcimento per danni alla PA a carico di dipendenti, punti 5. In caso contrario, punti 1. Impatto reputazionale: se negli ultimi cinque anni sono stati pubblicati su giornali (o sui media in genere) articoli aventi ad oggetto episodi di malaffare che hanno interessato la PA, fino ad un massimo di 5 punti per le pubblicazioni nazionali. Altrimenti punti 0.

28 Impatto sull’immagine: dipende dalla posizione gerarchica ricoperta dal soggetto esposto al rischio. Tanto più è elevata, tanto maggiore è l’indice (da 1 a 5 punti). Attribuiti i punteggi per ognuna della quattro voci di cui sopra, la media finale misura la “stima dell’impatto”. L’analisi del rischio si conclude moltiplicando tra loro valore della probabilità e valore dell'impatto per ottenere il valore complessivo, che esprime il livello di rischio del processo.

C. La ponderazione del rischio Dopo aver determinato il livello di rischio di ciascun processo o attività si procede alla “ponderazione”. In pratica la formulazione di una sorta di graduatoria dei rischi sulla base del parametro numerico “livello di rischio”. I singoli rischi ed i relativi processi sono inseriti in una “classifica del livello di rischio”. Le fasi di processo o i processi per i quali siano emersi i più elevati livelli di rischio identificano le aree di rischio, che rappresentano le attività più sensibili ai fini della prevenzione.

D. Il trattamento Il processo di “gestione del rischio” si conclude con il “trattamento”. Il trattamento consiste nel procedimento “per modificare il rischio”. In concreto, individuare e valutare delle misure per neutralizzare o almeno ridurre il rischio di corruzione. Il responsabile della prevenzione della corruzione deve stabilire le “priorità di trattamento” in base al livello di rischio, all’obbligatorietà della misura ed all’impatto organizzativo e finanziario delle misura stessa. Il PTPC può/deve contenere e prevedere l'implementazione anche di misure di carattere trasversale, come: la trasparenza, che di norma costituisce oggetto del PTTI quale “sezione” del PTPC. Gli adempimenti per la trasparenza possono essere misure obbligatorie o ulteriori. Le misure ulteriori di trasparenza sono indicate nel PTTI, come definito dalla delibera CIVIT 50/2013; l'informatizzazione dei processi consente per tutte le attività dell'amministrazione la tracciabilità dello sviluppo del processo e riduce quindi il rischio di "blocchi" non controllabili con emersione delle responsabilità per ciascuna fase; l'accesso telematico a dati, documenti e procedimenti e il riutilizzo dei dati, documenti e procedimenti consente l'apertura dell'amministrazione verso l'esterno e, quindi, la diffusione del patrimonio pubblico e il controllo sull'attività da parte dell'utenza; il monitoraggio sul rispetto dei termini procedimentali per far emergere eventuali omissioni o ritardi che possono essere sintomo di fenomeni corruttivi Con il termine “misura” si intende ogni intervento organizzativo, iniziativa, azione, o strumento di carattere preventivo ritenuto idoneo a neutralizzare o mitigare il livello di rischio connesso ai processi amministrativi posti in essere dall’Ente. Talvolta l’implementazione di una misura può richiedere delle azioni preliminari che possono a loro volta configurarsi come “misure” nel senso esplicitato dalla definizione di cui sopra. Ad esempio, lo stesso P.T.C.P. è considerato dalla normativa una misura di prevenzione e contrasto finalizzata ad introdurre e attuare altre misure di prevenzione e contrasto. Tali misure possono essere classificate in base alle caratteristiche. Una prima distinzione è quella tra: • “misure obbligatorie e comuni” in quanto è la stessa normativa a ritenerle comuni a tutte le pubbliche amministrazioni e a prevederne obbligatoriamente l’attuazione a livello di singolo Ente, alle quali va attribuita priorità di attuazione; • “misure ulteriori” ovvero eventuali misure aggiuntive individuate autonomamente da ciascuna amministrazione, che diventano obbligatorie una volta inserite nel P.T.P.C e vengono valutate in base ai costi stimati, all'impatto organizzativo e finanziario connesso alla loro implementazione e al grado di efficienza Ad avviso dell’ANAC, in realtà, è più utile distinguere tra “MISURE GENERALI” che si caratterizzano per il fatto di incidere sul sistema complessivo della prevenzione della corruzione , intervenendo in maniera trasversale sull’intero ente e“MISURE SPECIFICHE”, che si caratterizzano per il fatto di incidere su problemi specifici individuati tramite l’analisi del rischio. Le “misure” previste e disciplinate dal presente piano sono descritte nei successivi paragrafi: 29 3.1 Controlli Interni; 3.2 Monitoraggio dei tempi di procedimento; 3.3. Il codice di comportamento dei dipendenti pubblici; 3.4 La formazione; 3.5 Obblighi di trasparenza; 4. Altre iniziative specifiche (paragrafi 4.1. e seguenti); 5 Promozione della cultura della legalita’. 2.2 PRINCIPI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO Si riporta quanto specificato nell’ALLEGATO 6 del P.N.A. relativo ai PRINCIPI PER LA GESTIONE DEL RISCHIO (TRATTI DA UNI ISO 31000 2010). Per far sì che la gestione del rischio sia efficace, un'organizzazione dovrebbe, a tutti i livelli, seguire i seguenti principi: a) La gestione del rischio crea e protegge il valore. La gestione del rischio contribuisce in maniera dimostrabile al raggiungimento degli obiettivi ed al miglioramento della prestazione, per esempio in termini di salute e sicurezza delle persone, security*, rispetto dei requisiti cogenti, consenso presso l'opinione pubblica, protezione dell'ambiente, qualità del prodotto gestione dei progetti, efficienza nelle operazioni, governance e reputazione. b) La gestione del rischio è parte integrante di tutti i processi dell'organizzazione. La gestione del rischio non è un'attività indipendente, separata dalle attività e dai processi principali dell'organizzazione. La gestione del rischio fa parte delle responsabilità della direzione ed è parte integrante di tutti i processi dell'organizzazione, inclusi la pianificazione strategica e tutti i processi di gestione dei progetti e del cambiamento. c) La gestione del rischio è parte del processo decisionale. La gestione del rischio aiuta i responsabili delle decisioni ad effettuare scelte consapevoli, determinare la scala di priorità delle azioni e distinguere tra linee di azione alternative. d) La gestione del rischio tratta esplicitamente l'incertezza. La gestione del rischio tiene conto esplicitamente dell'incertezza, della natura di tale incertezza e di come può essere affrontata. e) La gestione del rischio è sistematica, strutturata e tempestiva. Un approccio sistematico, tempestivo e strutturato alla gestione del rischio contribuisce all'efficienza ed a risultati coerenti, confrontabili ed affidabili. f) La gestione del rischio si basa sulle migliori informazioni disponibili. Gli elementi in ingresso al processo per gestire il rischio si basano su fonti di informazione quali dati storici, esperienza, informazioni di ritorno dai portatori d'interesse, osservazioni, previsioni e parere di specialisti. Tuttavia, i responsabili delle decisioni dovrebbero informarsi, e tenerne conto, di qualsiasi limitazione dei dati o del modello utilizzati o delle possibilità di divergenza di opinione tra gli specialisti. g) La gestione del rischio è "su misura". La gestione del rischio è in linea con il contesto esterno ed interno e con il profilo di rischio dell'organizzazione. h) La gestione del rischio tiene conto dei fattori umani e culturali. Nell'ambito della gestione del rischio individua capacità, percezioni e aspettative delle persone esterne ed interne che possono facilitare o impedire il raggiungimento degli obiettivi dell'organizzazione. i) La gestione del rischio è trasparente e inclusiva. Il coinvolgimento appropriato e tempestivo dei portatori d'interesse e, in particolare, dei responsabili delle decisioni, a tutti i livelli dell'organizzazione, assicura che la gestione del rischio rimanga pertinente ed aggiornata. Il coinvolgimento, inoltre, permette che i portatori d'interesse siano opportunamente rappresentati e che i loro punti di vista siano presi in considerazione nel definire i criteri di rischio. j) La gestione del rischio è dinamica. La gestione del rischio è sensibile e risponde al cambiamento continuamente. Ogni qual volta accadono eventi esterni ed interni, cambiano il contesto e la conoscenza , si attuano il monitoraggio ed il riesame, emergono nuovi rischi, alcuni rischi si modificano e d altri scompaiono.

30 k) La gestione del rischio favorisce il miglioramento continuo dell'organizzazione. Le organizzazioni dovrebbero sviluppare ed attuare strategie per migliorare la maturità della propria gestione del rischio insieme a tutti gli altri aspetti della propria organizzazione. *) Nota Nazionale: per "security" si intende la prevenzione e protezione per eventi in prevalenza di natura dolosa e/o colposa che possono danneggiare le risorse materiali, immateriali, organizzative e umane di cui un'organizzazione dispone o di cui necessità per garantirsi un'adeguata capacità operativa nel breve, nel medio e nel lungo termine. (adattamento delle definizione di "security aziendale" della UNI 10459:1995) 3 LE MISURE DI CONTRASTO 3.1 I CONTROLLI INTERNI A supporto del perseguimento degli obiettivi del presente piano, è da considerare il sistema dei controlli interni che l’ente ha dovuto approntare in attuazione del D.L. 10.10.2012 n. 174 "Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012", poi convertito in Legge 213 del 7 dicembre 2012. La norma ha stabilito che i controlli interni debbano essere organizzati, da ciascun ente, in osservanza al principio di separazione tra funzione di indirizzo e compiti di gestione. Per dare attuazione a tale disposizione, è stato approvato il Regolamento del Sistema dei Controlli Interni, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale N° 51 in data 29.11.2013 In particolare, rilevante ai fini dell’analisi delle dinamiche e prassi amministrative in atto nell’ente, è il controllo successivo sugli atti che si colloca a pieno titolo fra gli strumenti di supporto per l’individuazione di ipotesi di malfunzionamento, sviamento di potere o abusi, rilevanti per le finalità del presente piano.

3.2 MONITORAGGIO DEI TEMPI DI PROCEDIMENTO Strumento particolarmente rilevante è quello relativo al monitoraggio dei termini del procedimento, che ai sensi dell’art. 1 comma 9 lett. d) della legge 190/2012 costituisce uno degli obiettivi del Piano. Con riferimento all’individuazione del soggetto a cui attribuire il potere sostitutivo in caso di inerzia (comma 9bis), l’Ente ha adottato l’atto di G.C. n . 55 del 31.12.2013. Ai fini del monitoraggio dei termini di conclusione ciascun Responsabile dovrà effettuare l’indagine e trasmettere i risultati Segretario Comunale, entro il 15 gennaio di ogni anno. L’obbligo di monitoraggio è divenuto ora più stringente dal momento che la legge 190 del 6 novembre 2012 all’art. 1 comma 28 chiede di regolare il monitoraggio periodico, la tempestiva eliminazione delle anomalie e la pubblicazione dei risultati sul sito web istituzionale di ciascuna amministrazione- La mappatura di tutti i procedimenti viene pubblicata nell’apposita sezione del sito istituzionale e deve essere in costante aggiornamento, come gia indicato. Reiterate segnalazioni del mancato rispetto dei termini del procedimento costituiscono un segnale di un possibile malfunzionamento, che va non solo monitorato ma valutato al fine di proporre azioni correttive 3.3. IL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI Nella G.U. n. 129 del 4 giugno 2013 è stato pubblicato il DPR n. 62 del 16 aprile 2013 avente ad oggetto “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici”, come approvato dal Consiglio dei Ministri l’8 marzo 2013, a norma dell’art. 54 del D.Lgs. n. 165/2001 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alla dipendenze delle amministrazioni pubbliche”.

31 Il nuovo Codice, in vigore dal 19 giugno 2013, sostituisce quello fino ad oggi operativo emanato del Ministero della Funzione Pubblica il 28 novembre 2000. Esso completa la normativa anticorruzione nelle pubbliche amministrazioni prevista dalla L. 190/2012, sulla base delle indicazioni fornite dall’OCSE in tema di integrità ed etica pubblica, definendo in 17 articoli i comportamenti dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche i quali dovranno rispettare i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta. Il campo di applicazione delle disposizioni contenute nel Codice di comportamento dei dipendenti pubblici si amplia: i destinatari della materia non sono più soltanto i dipendenti di tutte le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. n. 165/2001, ovvero i dipendenti a tempo indeterminato e determinato ivi compresi i dipendenti di diretta collaborazione con gli organi politici, ma anche, per quanto compatibile, tutti i collaboratori o consulenti con qualsiasi tipo di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, i titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche e tutti i collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi che realizzano opere in favore dell’amministrazione. Le disposizioni specificano le norme di condotta dei dipendenti da quelle dei dirigenti. La violazione delle disposizione del Codice, fermo restando la responsabilità penale, civile, amministrativa o contabile del dipendente, è fonte di responsabilità disciplinare accertata all’esito del procedimento disciplinare, nel rispetto dei principi di gradualità e proporzionalità delle sanzioni. L’amministrazione, contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro o, in mancanza, all’atto di conferimento dell’incarico, consegna e fa sottoscrivere ai nuovi assunti, con rapporti comunque denominati, copia del Codice di comportamento. Le previsioni del Codice sono state integrate e specificate dal Codice di Comportamento Comunale adottato con Delibera di Giunta Comunale n° 54 del 31.12.2013, come stabilito dal comma 44 dell’art. 1 della L. 190/2012. Il Comune di San Biagio Saracinisco(FR) ha pubblicato il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici e relativi aggiornamenti sul proprio sito web istituzionale, che viene altresì inviato a tutto il personale dipendente, nonché ai consulenti e collaboratori. Per ciò che riguarda i collaboratori delle imprese che svolgono servizi per l’amministrazione, il Comune di San Biagio Saracinisco(FR) si impegna a consegnare copia del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici a tutte le imprese fornitrici di servizi in sede di stipula del contratto con le medesime.

3.4 LA FORMAZIONE La legge 190/2012 impegna le Pubbliche Amministrazioni a prestare particolare attenzione alla formazione del personale, considerandola uno degli strumenti principali per la prevenzione della corruzione. Si riconferma che anche lungo l’arco temporale del triennio 2018 – 2020, in linea con quanto prescritto dalla L. 190/2012 , si ha in programma di portare a termine la realizzazione di percorsi formativi pur preventivati nel triennio precedente ma attuati solo in parte . fermo restando l’avvenuto assolvimento dell’obbligo formativo per l’annualità 2017 per n. 2 responsabili di procedimento ma in enti diversi ), da inserire nei PdF del 2018, 2019 e 2020, strutturati sui due livelli indicati dal Piano Nazionale Anticorruzione:  livello specifico, rivolto al responsabile della prevenzione, ai referenti, ai componenti degli organismi di controllo, ai dirigenti e funzionari addetti alle aree a rischio;  livello generale, rivolto a tutti i dipendenti: riguarda l’aggiornamento delle competenze (approccio contenutistico) e le tematiche dell’etica e della legalità (approccio valoriale). L’attività formativa specifica sarà destinata al Responsabile della Prevenzione della corruzione, al Sindaco, quale Responsabile delle Aree, ai responsabili dei procedimenti per le aree a rischio quali individuate dalla normativa vigente.

32 Gli interventi formativi specifici saranno realizzati anche da esperti con comprovata esperienza nella formazione sui temi della prevenzione della corruzione e della promozione della cultura dell'integrità, della legalità e della trasparenza nella pubblica amministrazione L’attività formativa di livello generale sarà rivolta a tutti i dipendenti dell’amministrazione. Essa potrà mirare all’aggiornamento delle competenze e delle conoscenze (approccio contenutistico) o alla cultura dell’etica e della legalità (approccio valoriale). Si indicano i principali temi che saranno oggetto di formazione generale, da definire d’intesa con il Sindaco, con approccio contenutistico: 1. Legge 190/2012, prevenzione e contrasto della corruzione e delle illegalità nella pubblica amministrazione; 2. D.Lgs 165/2001, con particolare riferimento a incompatibilità, cumulo di impieghi ed incarichi, responsabilità disciplinare, codice di comportamento, prevenzione del fenomeno della corruzione nella formazione di commissioni e nelle assegnazioni agli uffici e tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti. Responsabilità amministrativo-contabile; 3. D.lgs 39/2013, inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni; 4. D.lgs 33/ 2013, obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni; 5. D.Lgs. 163/2006, con particolare riferimento a predisposizione capitolati, progettazione, validazione, direzione e collaudo, procedure di affidamento, redazione e stipula contratti e provvedimenti autorizzatori, nonché procedure negoziate ed in economia relative a lavori, forniture e servizi. Obblighi di trasparenza a carico delle stazioni appaltanti (art. 1 co. 32 Legge 190/12) e relative responsabilità in caso di mancata o incompleta pubblicazione. Controlli antimafia; 6. Legge 241/1990, così come recepita dalla normativa regionale, con espresso richiamo ai principi normativi fondamentali in materia di procedimento, trasparenza, atto e provvedimento amministrativo, unitamente alle successive modificazioni introdotte dalla legge 190/2012; 7. Codice Penale, Titolo Secondo, Capo Primo: Delitti dei Pubblici Ufficiali contro la Pubblica Amministrazione. Gli interventi formativi generali con approccio contenutistico saranno realizzati anche da esperti con comprovata esperienza nella formazione sui temi della prevenzione della corruzione e della promozione della cultura dell'integrità, della legalità e della trasparenza nella pubblica amministrazione) La formazione generale di approccio valoriale dovrà far leva sul significato di integrità evidenziando perché il dipendente deve scegliere di operare correttamente aldilà di ogni previsione normativa e sanzionatoria e quali sono i vantaggi della legalità. Sotto questo profilo si prevede, in particolare, la diffusione, l’illustrazione e la condivisione dei codici di comportamento e del codice disciplinare. La formazione sarà, peraltro, utilizzata come momento di ascolto per una eventuale rielaborazione del Codice di Comportamento al fine di affinare le regole contenute alla specificità e alla necessità del contesto di riferimento. Alle attività formative previste si aggiungeranno negli anni successivi interventi formativi organizzati sulla base dei monitoraggio delle attività previste nel Piano di prevenzione della corruzione e sull’analisi dei bisogni formativi segnalati al Responsabile per la prevenzione della corruzione. 3.5 OBBLIGHI DI TRASPARENZA L’amministrazione ritiene la Trasparenza sostanziale della PA e l’Accesso Civico le misure principali per contrastare i fenomeni corruttivi. Il 14 marzo 2013 il legislatore ha varato il decreto legislativo 33/2013 di “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”. Il decreto legislativo 97/2016, il cosidetto Freedom of Information Act, ha modificato la quasi totalità degli articoli e degli istituiti del suddetto “decreto trasparenza”.

33 L’ANAC, il 28 dicembre 2016, ha approvato la deliberazione numero 1310 “Prime linee guida recanti indicazioni sull’attuazione degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni contenute nel d.lgs. 33/2013 come modificato dal d.lgs. 97/2016”. Nella versione originale il decreto 33/2013 si poneva quale oggetto e fine la “Trasparenza della PA”. Il Foia ha spostato il baricentro della normativa a favore del “Cittadino” e del suo diritto di accesso. . L’articolo 1 del d.lgs. 33/2013, rinnovato dal d.lgs. 97/2016 (Foia) prevede:“La trasparenza è intesa come accessibilità totale dei dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all'attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche.”. Secondo l’ANAC “la trasparenza è una misura di estremo rilievo e fondamentale per la prevenzione della corruzione”. Nel PNA 2016, l’Autorità ricorda che la definizione delle misure organizzative per l’attuazione effettiva degli obblighi di trasparenza sia parte irrinunciabile del PTPC. In conseguenza della cancellazione del programma triennale per la trasparenza e l’integrità,ad opera del decreto legislativo 97/2016, l’individuazione delle modalità di attuazione della trasparenza sarà parte integrante del PTPC in una “apposita sezione”che dovrà contenere le soluzioni organizzative per assicurare l’adempimento degli obblighi di pubblicazione di dati ed informazioni, nonché la designazione di responsabili della trasmissione e della pubblicazione dei dati. E’ la libertà di Accesso Civico l’oggetto ed il fine del decreto, libertà che viene assicurata, seppur nel rispetto “dei limiti relativi alla tutela di interessi pubblici e privati giuridicamente rilevanti”, attraverso: : 1.l’istituto dell'accesso civico estremamente potenziato rispetto alla prima versione del decreto legislativo 33/2013; 2.la pubblicazione di documenti, informazioni e dati concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni. In ogni caso, la trasparenza dell’azione amministrativa rimane la misura cardine dell’intero impianto anticorruzione delineato dal legislatore della legge 190/2012.

1.Accesso civico “semplice”, Accesso civico “potenziato”, Accesso documentale (Misura 1 Trasparenza) Il D. Lgs. 25 maggio 2016 n. 97 “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell'articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” ha modificato ed integrato il D.Lgs. 14 marzo 2013 n. 33 (cd. “decreto trasparenza”), con particolare riferimento al diritto di accesso civico potenziando l’istituto. già disciplinato precedentemente. La norma, pertanto, conferma per ogni cittadino il libero accesso ai dati ed ai documenti elencati dal decreto legislativo 33/2013, ed oggetto di pubblicazione obbligatoria, ed estende l’accesso civico ad ogni altro dato e documento (“ulteriore”) rispetto a quelli da pubblicare in “ amministrazione trasparente”. In sostanza, l’accesso civico potenziato investe ogni documento, ogni dato ed ogni informazione delle pubbliche amministrazioni. L’accesso civico potenziato incontra quale unico limite “la tutela di interessi giuridicamente rilevanti” secondo la disciplina del nuovo articolo 5- bis . Tale modifica ha comportato per le amministrazioni pubbliche la coesistenza di tre tipologie differenti di accesso agli atti, ai dati e alle informazioni detenuti, di seguito elencate delle quali solo la prima riveste i caratteri dell’assoluta novità in quanto consente ai cittadini di richiedere anche dati e documenti che le pubbliche amministrazioni non hanno l’obbligo di pubblicare, particolare per cui l’ANAC d’intesa con il Garante della Privacy con la deliberazione n. 1309 del 28 dicembre 2016 ha intesto accompagnare l’istituto con emissione di Linee Guida recanti indicazioni operative ai fini della definizione delle esclusioni e dei limiti all'accesso civico “generalizzato..

1)Accesso civico “ generalizzato ”: il rinnovato art. 5, c. 2, D.Lgs. n. 33/2013, regola la nuova forma di accesso civico cd. “generalizzato”, caratterizzato dallo “scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche e di promuovere la partecipazione al dibattito pubblico”. A tali fini è quindi disposto che “chiunque ha diritto di accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, ulteriori

34 rispetto a quelli oggetto di pubblicazione”. 2)Accesso civico “semplice”: L’accesso civico regolato dal primo comma dell’art. 5 del decreto trasparenza (cd. “semplice”), è correlato ai soli atti ed informazioni oggetto di obblighi di pubblicazione, comportando il diritto di chiunque di richiedere i medesimi nei casi in cui sia stata omessa la loro pubblicazione. 3)Accesso documentale: detto tipo di accesso agli atti delle amministrazioni pubbliche è disciplinato dagli art. 22 e seguenti della legge n. 241/1990.e s. m. ed int. La finalità dell’accesso documentale, si rammenta, è quella di porre i soggetti interessati in grado di esercitare al meglio le facoltà che l'ordinamento attribuisce loro, a tutela delle posizioni giuridiche qualificate di cui sono titolari. Il richiedente deve infatti dimostrare di essere titolare di un “interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l'accesso”; in funzione di tale interesse la domanda di accesso deve essere opportunamente motivata. La legittimazione all’accesso ai documenti amministrativi va così riconosciuta a chiunque può dimostrare che gli atti oggetto della domanda di ostensione hanno spiegato o sono idonei a spiegare effetti diretti o indiretti nei propri confronti, indipendentemente dalla lesione di una posizione giuridica. La domanda di accesso civico identifica i dati, le informazioni o i documenti richiesti, ma non richiede motivazione alcuna. L'istanza può essere trasmessa anche per via telematica ed è presentata alternativamente ad uno dei seguenti uffici: all’ufficio che detiene i dati, le informazioni o i documenti; all’ufficio relazioni con il pubblico; ad altro ufficio indicato dall’amministrazione nella sezione “Amministrazione trasparente”. Qualora la domanda abbia ad oggetto dati, informazioni o documenti da pubblicare obbligatoriamente, è indirizzata al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza. Fatto salvo il rimborso del costo effettivamente sostenuto e documentato dall’amministrazione “ per la riproduzione su supporti materiali”, il rilascio di dati o documenti, in formato elettronico o cartaceo, in esecuzione dell’accesso civico è gratuito. In sede di prima applicazione e nelle more dell’adozione di un organico regolamento in grado di armonizzare e disciplinare compiutamente tre tipologie di accesso,, e contenente apposita sezione che dovrà disciplinare gli aspetti procedimentali interni per la gestione delle richieste di accesso relativamente ai seguenti aspetti:a)individuazione degli uffici competenti a decidere sulle richieste di accesso generalizzato; b)regolamentazione della procedura per la valutazione caso per caso delle richieste di accesso con il fine di dare attuazione al nuovo principio di trasparenza introdotto dal legislatore e di evitare comportamenti disomogenei tra uffici della stessa amministrazione, si renderà a breve disponibile sul sito web e nell’apposita Sezione dell’Amministrazione Trasparente i riferimenti della normativa e schema di istanza di accesso civico generalizzato in formato PDF. Nelle more dell’elaborazione ed approvazione apposito regolamento omnicomprensivo delle tre tipologie di accesso ai documenti la cui data viene traslata al 1 semestre 2018 ed invio di circolare più esaustiva e completa sui nuovi obblighi dell’accesso civico generalizzato al Responsabile di Area e ai responsabili di procedimento, la Giunta Comunale con atto n. 22 del 16.05.2017 ha provveduto ad adottare un atto organizzativo interno sulla materia . 2. Le pubblicazioni Sono misure di razionalizzazione quelle introdotte all’articolo 3 del decreto 97/2016: la prima consente di pubblicare informazioni riassuntive, elaborate per aggregazione, in sostituzione della pubblicazione integrale (l’ANAC ha il compito di individuare i dati oggetto di pubblicazione riassuntiva); la seconda consente all’Autorità, proprio attraverso il PNA, di modulare gli obblighi di pubblicazione in ragione della natura dei soggetti, della dimensione organizzativa e delle attività svolte “prevedendo, in particolare, modalità semplificate per i comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti”, nonché per ordini e collegi professionali Per quanto riguarda l’individuazione nel Comune di Atina dei responsabili della pubblicazione e trasmissione dei dati soggetti ad obbligo di trasparenza si rimanda

35 alla apposita Sezione 2 del presente piano I Responsabili dei Servizi possono individuare, tra i dipendenti, i gestori operativi, incaricati di inserire materialmente i dati da pubblicare nelle sottosezioni, attraverso le procedure gestionali informatiche in uso e l’intranet del portale, sia con caricamento automatico o manuale. L’OIV ( o organismo equipollente nel caso del Comune di San Biagio Saracinisco individuato nel Segretario Comunale) ha il compito di attestare l’assolvimento degli obblighi relativi alla trasparenza e all’integrità secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni normative. Nella tabella che segue si individuano i soggetti responsabili e gli indicatori di risultato. M1 - LA TRASPARENZA RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE CORRUZIONE E TRASPARENZA SOGGETTI RESPONSABILI TUTTI I RESPONSABILI DI SERVIZIO L’O.V. (Valuta gli adempimenti in materia di trasparenza secondo le direttive dell’ANAC)

100% dati a pubblicazione obbligatoria INDICATORI DI RISULTATO Rispetto dei tempi indicati nel Programma della Trasparenza e nelle norme di riferimento, Valutati a seguito della certificazione dell’O.V. MONITORAGGIO SEMESTRALE OBBLIGHI DI Responsabile RPCT e tutti i responsabili TRASPARENZA

3.6 OBBLIGHI DI COMUNICAZIONE DA PARTE DEL PERSONALE DIPENDENTE IN APPLICAZIONE ART. 35 BIS DEL d.Lgs n. 165/2001 . “ i dipendenti sia a tempo indeterminato che a tempo determinato sono tenuti a comunicare al responsabile della prevenzione non appena ne vengano a conoscenza , di essere stati sottoposti a procedimento di prevenzione ovvero a procedimento penale per reati previsti nel Capo I del Titolo II del libro secondo del codice penale , al fine dell’adozione delle misure organizzative necessarie ad evitare situazioni di conflitto , anche potenziale. Tutti i dipendenti in servizio presso il Comune di san Biagio Saracinisco devono rendere , con cadenza annuale, una dichiarazione ai sensi del DPR 445/00, con la quale si impegnano a comunicare l’eventuale sussistenza di procedimenti di prevenzione o penali di cui al presente paragrafo.

4 ALTRE INIZIATIVE DI CONTRASTO

4.1 ROTAZIONE DEL PERSONALE La rotazione del personale addetto alle aree a più elevato rischio di corruzione rappresenta una misura di importanza cruciale tra gli strumenti di prevenzione della corruzione e l’esigenza del ricorso a questo sistema è stata sottolineata anche a livello internazionale. L’alternanza tra più professionisti nell’assunzione delle decisioni e nella gestione delle procedure, infatti, riduce il rischio che possano crearsi relazioni particolari tra amministrazioni ed utenti, con il conseguente 36 consolidarsi di situazioni di privilegio e l’aspettativa a risposte illegali improntate a collusione. Tale principio generale deve essere contemperato dalla considerazione delle oggettive difficoltà di rotazione in enti di dimensione medio piccole, specie per figure professionali specializzate, anche con riguardo ai limiti di legge in tema di spesa per il personale Visto che il Comune di San Biagio Saracinisco(FR) è un ente privo di dirigenza e non sono stati nominati le Posizioni Organizzative ai sensi degli art. 8 – 11 del CCNL 31.3.1999, in quanto il Sindaco ai sensi dell’Art.53, comma 23 della Legge 23.12.2000, n.388, si è attribuito le Responsabilità degli Uffici e dei Servizi, con competenze gestionali allo scopo principale di conseguire un necessario risparmio di spesa stante le ridottissime dimensioni del Comune / 340 abitanti, appare di difficile e applicabile la soluzione della rotazione tra i responsabili vista l’unicità della figura, quindi si auspica un intervento che pur nella prospettiva del mantenimento del risparmio di spesa oramai consolidatosi negli anni, preveda un passaggio di consegne nella gestione amministrativa ad altro membro dell’organo esecutivo con cadenza almeno triennale in modo tale da ovviare a possibili radicalizzazione del ruolo. I dipendenti che rivestono il ruolo di responsabili dei procedimenti delle due Aree principali, possono garantire grazie alla loro professionalità l’indipendenza della fase istruttoria procedimentale di relativa spettanza rispetto alla fase decisionale di assunzione da parte del Responsabile di Aea, ma si valuterà se possa essere possibile uno scambio dei ruoli fra di loro, fermo restando quelle figure infungibili e salvaguardando sempre l efficacia ed efficienza della gestione amministrativa. hanno un ruolo piuttosto pratico e non direttivo, pertanto verrebbe a mancare del tutto la specifica professionalità acquisita e la continuità della gestione amministrativa che potrebbe compromettere l’efficienza e la funzionalità degli uffici. L’ente si impegna in ogni caso, all’attuazione di quanto espresso a pagina 3 delle “Intese” raggiunte in sede di Conferenza unificata il 24 luglio 2013: “L'attuazione della mobilità, specialmente se temporanea, costituisce un utile strumento per realizzare la rotazione tra le figure professionali specifiche e gli enti di più ridotte dimensioni. In quest'ottica, la Conferenza delle regioni, l'A.N.C.I. e l'U.P.I. si impegnano a promuovere iniziative di raccordo ed informativa tra gli enti rispettivamente interessati finalizzate all'attuazione della mobilità, anche temporanea, tra professionalità equivalenti presenti in diverse amministrazioni”, anche attraverso l’esercizio associato delle funzioni.

4.2 ATTIVITA’ E INCARICHI EXTRA-ISTITUZIONALI Il cumulo in capo ad un medesimo dirigente o funzionario di incarichi conferiti dall’amministrazione può comportare il rischio di un’eccessiva concentrazione di potere su un unico centro decisionale. La concentrazione del potere decisionale aumenta il rischio che l’attività amministrativa possa essere indirizzata verso fini privati o impropri determinati dalla volontà del dirigente stesso. Inoltre, lo svolgimento di incarichi, soprattutto se extra-istituzionali, da parte del dirigente o del funzionario può realizzare situazioni di conflitto di interesse che possono compromettere il buon andamento dell’azione amministrativa, ponendosi altresì come sintomo dell’evenienza di fatti corruttivi. L’ente applica con puntualità la già esaustiva e dettagliata disciplina del decreto legislativo 39/2013, dell’articolo 53 del decreto legislativo 165/2001 e dell’articolo 60 del DPR 3/1957, in attesa della emanazione dei criteri per gli enti locali di cui alla Conferenza Unificata del 24 luglio 2013 ai fini dell’adozione di specifico regolamento. L’ente intende intraprendere adeguate iniziative per dare conoscenza al personale dell'obbligo di astensione, delle conseguenze scaturenti dalla sua violazione e dei comportamenti da seguire in caso di conflitto di interesse. In attesa della adozione da parte del Comune di norme regolamentari per l’individuazione degli incarichi vietati ai dipendenti pubblici, come previsto dall’art. 1, comma 60, della legge n. 190/2012, si applicano le specifiche disposizioni dettate in materia dal vigente regolamento per l’ordinamento degli uffici e dei servizi e dal Codice di comportamento comunale. Si dispone, in via transitoria, l’obbligo del dipendente di comunicare formalmente all’amministrazione anche l’attribuzione di incarichi gratuiti. In questi casi,

37 l’amministrazione - pur non essendo necessario il rilascio di una formale autorizzazione - deve comunque valutare tempestivamente (entro 5 giorni dalla comunicazione, salvo motivate esigenze istruttorie) l’eventuale sussistenza di situazioni di conflitto di interesse anche potenziale e, se del caso, comunicare al dipendente il diniego allo svolgimento dell’incarico. Gli incarichi a titolo gratuito da comunicare all’amministrazione sono solo quelli che il dipendente è chiamato a svolgere in considerazione della professionalità che lo caratterizza all’interno dell’amministrazione di appartenenza (quindi, a titolo di esempio, non deve essere oggetto di comunicazione all’amministrazione lo svolgimento di un incarico gratuito di docenza in una scuola di danza da parte di un funzionario amministrativo, poiché tale attività e svolta nel tempo libero e non e connessa in nessun modo con la sua professionalità di funzionario). Continua comunque a rimanere estraneo al regime delle autorizzazioni e comunicazioni l’espletamento degli incarichi espressamente menzionati nelle lettere da a) a f-bis) del comma 6 dell’art. 53 del D.Lgs. n. 165 del 2001, per i quali il legislatore ha compiuto a priori una valutazione di non incompatibilità; essi, pertanto, non debbono essere autorizzati ne comunicati all’amministrazione.

4.3 INCONFERIBILITA’ E INCOMPATIBILITA’ PER INCARICHI DIRIGENZIALI Il decreto legislativo 39/2013 ha attuato la delega stabilita dai commi 49 e 50 dell’art. 1 della legge 190/2012, prevedendo fattispecie di: - inconferibilità, cioè di preclusione, permanente o temporanea, a conferire gli incarichi a coloro che abbiano riportato condanne penali per i reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale, nonché a coloro che abbiano svolto incarichi o ricoperto cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati da pubbliche amministrazioni o svolto attività professionali a favore di questi ultimi, a coloro che siano stati componenti di organi di indirizzo politico (art. 1, comma 2, lett. g); - incompatibilità, da cui consegue l'obbligo per il soggetto cui viene conferito l'incarico di scegliere, a pena di decadenza, entro il termine perentorio di quindici giorni, tra la permanenza nell'incarico e l'assunzione e lo svolgimento di incarichi e cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica amministrazione che conferisce l'incarico, lo svolgimento di attività professionali ovvero l'assunzione della carica di componente di organi di indirizzo politico (art. 1, comma 2, lett. h). Tutte le nomine e le designazioni preordinate al conferimento di incarichi da parte dell’Ente devono essere precedute da apposita dichiarazione sostitutiva del designato o del nominato, della quale in ragione del contenuto dell’incarico deve essere asserita l’insussistenza di cause o titoli al suo conferimento. Il titolare dell’incarico deve redigere apposita dichiarazione con cadenza annuale di insussistenza di causa di incompatibilità al mantenimento dell’incarico conferito. Tali dichiarazioni sono pubblicate sul sito istituzionale dell’Ente, nell’apposita sezione “Trasparenza”.

4.4 ATTIVITA’ SUCCESSIVA ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO I dipendenti che, negli ultimi tre anni di servizio, hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto dell’ente nel triennio successivo alla cessazione del rapporto con l’amministrazione, qualunque sia la causa di cessazione (e quindi anche in caso di collocamento in quiescenza per raggiungimento dei requisiti di accesso alla pensione), non possono avere alcun rapporto di lavoro autonomo o subordinato con i soggetti privati che sono stati destinatari di provvedimenti, contratti o accordi. L’Ente attua l’art. 16 ter del D.Lgs 30.3.2001, n. 165 introdotto dalla legge 6.11.2012, n. 190, come modificato dall’art. 1, comma 42 lettera l) della legge 6.11.2012, n.190 prevedendo il rispetto di questa norma quale clausola da inserirsi nei bandi di gara, a pena di esclusione dell’impresa (operatore economico) la quale si impegna ad osservarla.

La Giunta Comunale ha adottato l’atto n. 30 del 29.12.2017 ad oggetto: Attivazione Misura 4. Approvazione clausola Anti Pantouflage

38 (revolving doors). Attività successive alla cessazione del servizio. 4.5 PATTI DI INTEGRITÀ E PROTOCOLLI DI LEGALITA’ Il Piano Nazionale Anticorruzione prevede che le pubbliche amministrazioni,in attuazione dell’art.1 comma 17 della legge n.190/2012 predispongano e utilizzino patti d’integrità o protocolli di legalità, che rappresentano un sistema di condizioni la cui accettazione viene configurata dalla stazione appaltante come presupposto necessario e condizionante la partecipazione dei concorrenti ad una gara di appalto. I patti di integrità e i protocolli di legalità configurano un complesso di regole di comportamento finalizzate alla prevenzione del fenomeno corruttivo e volte a valorizzare comportamenti eticamente adeguati per gli operatori economici. L’Ente prevederà l’adozione, ai sensi dell’art. 1, comma 17 della legge 6.11.2012, n. 190, di specifiche clausole da inserire nei bandi di gara e/o lettere d’invito. Nel caso in cui siano stati adottati protocolli di legalità e/o integrità si prevede che il loro mancato rispetto costituirà causa d’esclusione dal procedimento di affidamento del contratto 4.6 TUTELA DEL DIPENDENTE CHE DENUNCIA ILLECITI La disposizione contenuta nell’art. 54 bis del DLgs. 165/2001 (c.d. whistleblower) pone tre condizioni:  la tutela dell’anonimato;  il divieto di discriminazione nei confronti del denunciante;  la previsione che la denuncia è sottratta al diritto di accesso (fatta esclusione delle ipotesi eccezionali descritte nel comma 2 del nuovo art. 54 bis d.lgs. n.165 del 2001 in caso di necessità di svelare l’identità del denunciante).  La tutela di anonimato viene garantita con specifico riferimento al procedimento disciplinare, proteggendo l’identità del segnalante in ognu contesto successivo alla segnalazione. Per quanto riguarda lo specifico contesto del procedimento disciplinare, l’identità del segnalante può essere rivelata all’autorità disciplinare e all’incolpato solo nei seguenti casi:  consenso del segnalante;  la contestazione dell'addebito disciplinare è fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione;  la contestazione è fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione e la conoscenza dell'identità è assolutamente indispensabile per la difesa dell'incolpato: tale circostanza può emergere solo a seguito dell’audizione. La tutela dell’anonimato non è sinonimo di accettazione di segnalazione anonima; la segnalazione deve provenire da dipendenti individuabili e riconoscibili, cui è garantita la massima riservatezza e si provvederà all’individuazione di canali differenziati e riservati adottando gli opportuni accorgimenti tecnici. La Giunta Comunale da adottato l’atto n. 31 del 29.12.2017 ad oggetto : Atto di organizzazione inerente la procedura di segnalazione di illeciti o di irregolarità in materia di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti (cd whistleblower).

4.7 Indicazione delle disposizioni relative al ricorso all'arbitrato . Sistematicamente, in tutti i contratti stipulati e da stipulare dall’ente è escluso il ricorso all’arbitrato (esclusione della clausola compromissoria ai sensi dell’articolo 241 comma 1-bis del decreto legislativo 163/2006 e smi).

5 PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA LEGALITA’ Al fine di disegnare un’efficace strategia anticorruzione, l’Amministrazione realizzerà delle forme di consultazione, con il coinvolgimento di cittadini e di organizzazioni portatrici di interessi collettivi, ai fini della predisposizione del prossimo P.T.P.C., della diffusione delle strategie di prevenzione pianificate, nonché sui risultati del monitoraggio sull’implementazione delle relative misure. 39 Le consultazioni potranno avvenire o mediante raccolta dei contributi via web oppure nel corso di incontri con i rappresentanti delle associazioni di utenti tramite somministrazione di questionari. L’esito delle consultazioni sarà pubblicato sul sito internet dell’amministrazione e in apposita sezione del P.T.P.C., con indicazione dei soggetti coinvolti, delle modalità di partecipazione e degli input generati da tale partecipazione. Poiché uno degli obiettivi strategici principali dell’azione di prevenzione della corruzione è quello dell’emersione dei fatti di cattiva amministrazione e di fenomeni corruttivi, è particolarmente importante il coinvolgimento dell’utenza e l’ascolto della cittadinanza. In questo contesto, si collocano le azioni di sensibilizzazione, che sono volte a creare dialogo con l’esterno per implementare un rapporto di fiducia e che possono portare all’emersione di fenomeni corruttivi altrimenti “silenti”.

La Giunta Comunale ha adottato l’atto n. 29 del 29.12.2017 ad oggetto: PTCP 2017-2019. Misura Approvazione Protocollo di Legalità.

6 MODIFICHE AI REGOLAMENTI COMUNALI Si verificherà e valuterà la necessità dell’aggiornamento dei regolamenti di contabilità, di economato, per l’erogazione di sovvenzioni,contributi,sussidi, ausili finanziari e attribuzione di vantaggi economici. 7 MODALITÀ GENERALI DI REDAZIONE, ATTUAZIONE E CONTROLLO DELLE DECISIONI DELL’AMMINISTRAZIONE Redazione: i provvedimenti conclusivi devono riportare in narrativa la descrizione del procedimento svolto, richiamando tutti gli atti prodotti - anche interni - per addivenire alla decisione finale. In tal modo chiunque via abbia interesse potrà ricostruire l’intero procedimento amministrativo, anche valendosi dell’istituto del diritto di accesso. I provvedimenti conclusivi devono sempre essere motivati con precisione, chiarezza e completezza. La motivazione deve indicare i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell’amministrazione, in relazione alle risultanze dell'istruttoria. Particolare attenzione va posta a rendere chiaro il percorso che ci porta a riconoscere un beneficio ad un soggetto, alla fine di un percorso trasparente, legittimo e finalizzato al pubblico interesse (buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione). Lo stile dovrà essere il più possibile semplice e diretto. E’ preferibile non utilizzare acronimi, abbreviazioni e sigle (se non quelle di uso più comune). E’ opportuno esprimere la motivazione con frasi brevi intervallate da punteggiatura. Questo per consentire a chiunque, anche a coloro che sono estranei alla pubblica amministrazione ed ai codici di questa, di comprendere appieno la portata di tutti i provvedimenti. Di norma ogni provvedimento conclusivo deve prevedere un meccanismo di tracciabilità dell’istruttoria. Nelle procedure di gara o di offerta, anche negoziata, ovvero di selezione concorsuale o comparativa, di norma si individua un soggetto terzo con funzioni di “testimone”, diverso da coloro che assumono le decisioni sulla procedura. Attuazione: si ribadisce, anche per i profili di responsabilità disciplinare, che il criterio di trattazione dei procedimenti a istanza di parte è quello cronologico, fatte salve le eccezioni stabilite da leggi e regolamenti. Controllo: ai fini della massima trasparenza dell’azione amministrativa e dell’accessibilità totale agli atti dell’amministrazione, per le attività a più elevato rischio, i provvedimenti conclusivi il procedimento amministrativo devono essere assunti di norma in forma di determinazione amministrativa o, nei casi previsti dall’ordinamento, di deliberazione, decreto od ordinanza. Determinazioni, decreti, ordinanze e deliberazioni, come di consueto, sono prima pubblicate all’Albo pretorio online, quindi raccolte nelle specifica sezione del sito web dell’ente e rese disponibili, per chiunque purché non ledano il diritto alla riservatezza delle persone. Qualora il provvedimento conclusivo sia un atto amministrativo diverso, si deve provvedere comunque alla pubblicazione sul sito web dell’ente, adottando le eventuali cautele necessarie per la tutela dei dati personali e garantire il c.d. diritto all’oblio. Per economia di procedimento gli aspetti potenzialmente collegati al rischio corruzione verranno controllati nelle periodiche verifiche sull’attività amministrativa previste dal Regolamento per i controlli interni. 8 Monitoraggio dei rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, 40 concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione. Le verifiche saranno svolte in sede d’esercizio dei controlli preventivo e successivo di regolarità amministrativa previsti dal regolamento comunale sui controlli interni. Si richiama il dovere di segnalazione e di astensione in caso di conflitto di interessi, così come stabilito dal nuovo Codice di Comportamento di cui al DPR 16 aprile 2013, n. 62, nonché di intervento del soggetto che, in base ai regolamenti dell’Ente, deve sostituire il soggetto potenzialmente interessato. 9 Monitoraggio rispetto alla nomina di commissioni di gare, concorsi, selezioni di qualunque genere. All’atto della nomina si provvederà alla verifica della sussistenza o meno di sentenze penali di condanna, anche non definitive per reati contro la Pubblica Amministrazione, in capo ai componenti le suddette commissioni ed ogni altro funzionario che abbia funzioni di istruttoria o con funzioni di segreteria nelle stesse. In ipotesi affermativa, si provvederà immediatamente alla sostituzione degli stessi con altri componenti e dei soggetti istruttori.

41 Parte III Analisi del rischio 1. Analisi del rischio A norma della Parte II - capitolo 2 “gestione del rischio”, si procede all’analisi ed alla valutazione del rischio del concreto verificarsi di fenomeni corruttivi per le attività individuate nel medesimo paragrafo: AREA A – acquisizione e progressione del personale (concorsi e prove selettive per l’assunzione di personale e per la progressione in carriera). AREA B – affidamento di lavori servizi e forniture (procedimenti di scelta del contraente per l’affidamento di lavori, servizi, forniture). AREA C - provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario (autorizzazioni e concessioni). AREA D - provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario (concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati). AREA E - Gestione delle entrate (Maneggio di denaro o valori pubblici, Attività di accertamento, tributario. AREA F - Gestione Sanzioni Amministrative (Processo irrogazione sanzioni codice della strada, Processo irrogazione sanzioni per violazioni urbanistico- edilizie,Processo irrogazione sanzioni per violazioni in materia ambientale) La metodologia utilizzata per effettuare la valutazione del rischio è compiutamente descritta nella Parte II - capitolo 2 “gestione del rischio”. La valutazione si sviluppa attraverso le seguenti fasi: A. L'identificazione del rischio B. L'analisi del rischio B1. Stima del valore della probabilità che il rischio si concretizzi B2. Stima del valore dell’impatto C. La ponderazione del rischio D. Il trattamento. Applicando la suddetta metodologia sono state esaminate le seguenti attività riferibili alle macro aree A – F. Nel prospetto allegato sono riportati i valori attribuiti a ciascun criterio per  la valutazione della probabilità;  la valutazione dell’impatto.  La moltiplicazione dei due valori determina la “valutazione del rischio” connesso all’attività. I risultati sono riassunti nella seguente tabella: TABELLA 1 Ar Valori e Indice di valutazione Valori e Valutazione ea Indice di valutazione della frequenz dell’impatto importanza complessiva del di probabilità e della dell’impatto rischio risc probabilit shi Processo à Totale punteggio

42 o Dis Ri Co Val Fra Co Or Ec Re Orga cre lev mp ore zio ntr Valore gan on put nizza zio anz les eco nab ol medio izz om azi tivo Valore medio (1) X (2) nal a sità no ilit li indice ati ico ona Econ Indice ità est mi à probabilit vo le omic di impatto ern co à o (2) a (1) dell’i mma gine

A Reclutamento 2 5 1 5 1 2 2,67 3 1 1 3 2 5,34 A Progressioni di carriera 4 2 1 3 1 2 2,17 2 1 0 3 1,5 3,25 A Conferimento di incarichi di collaborazione 4 5 1 5 5 2 3,67 3 1 1 3 2 7,34 A Attribuzione salario accessorio 4 2 1 1 5 4 2,83 3 1 1 3 2 5,66 B Definizione dell’oggetto dell’affidamento 4 5 1 5 5 3 3,83 3 1 1 3 2 7,66 B Individuazione dello strumento/istituto per 2 5 1 5 1 3 2,83 3 1 1 3 2 5,66 l’affidamento B Requisiti di qualificazione 1 5 1 5 1 2 2,5 2 1 0 3 1,5 3,75 B Requisiti di aggiudicazione 1 5 1 5 1 2 2,5 2 1 0 3 1,5 3,75 B Valutazione delle offerte 1 5 1 5 1 2 2,5 2 1 0 3 1,5 3,75 B Verifica dell’eventuale anomalia delle 1 5 1 5 1 3 2,67 3 1 1 3 2 5,34 offerte B Procedure negoziate 2 5 1 5 1 2 2,67 3 1 1 3 2 5,34 B Affidamenti diretti 4 5 1 5 1 3 3,17 3 1 1 3 2 6,34 B Revoca del bando 1 5 1 5 1 2 2,5 2 1 0 3 1,5 3,75 B Redazione del cronoprogramma 4 2 1 1 1 2 1,83 1 1 0 3 1,25 2,29 B Varianti in corso di esecuzione del contratto 3 5 1 5 1 2 2,83 2 1 1 3 1,75 4,95 B Subappalto 1 5 1 5 5 4 3,5 3 1 1 3 2 7,00 B Utilizzo di rimedi di risoluzione delle 3 5 1 5 1 4 3,17 3 1 1 3 2 6,34

43 controversie alternativi a quelli giurisdizionali durante la fase di esecuzione del contratto C Provvedimenti di tipo concessorio: Permessi 1 5 3 5 1 2 2,83 3 1 1 3 2 5,66 a costruire

C Attività di controllo di dichiarazioni 2 5 3 5 1 2 3 3 1 1 3 2 6,00 sostitutive in luogo di autorizzazioni: Controllo D.I.A. – S.C.I.A. settore urbanistica, CILA e CIL C Provvedimenti di tipo Concessorio: 1 5 1 5 1 2 2,5 2 1 1 2 1,5 3,75 Autorizzazione allo scarico C Provvedimenti di tipo autorizzatorio: 2 5 1 1 1 2 2 2 1 1 3 1,75 3,5 Rilascio Agibilità

C Attività di controllo di dichiarazioni 2 5 3 5 1 2 3 1 1 1 3 1,5 4,5 sostitutive in luogo di autorizzazioni: Controllo D.I.A. – S.C.I.A. settore Commercio D Concessione ed erogazione di sovvenzioni, 4 5 1 3 5 2 3,33 3 1 1 3 2,00 6,66 contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone D Concessione ed erogazione di sovvenzioni, 4 5 1 3 5 3 3,5 3 1 1 3 2,00 7,00 contributi, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere ad Associazione ed Enti D Provvedimenti di tipo concessorio: 2 5 1 3 1 3 2,5 2 1 1 3 1,75 4,37 Occupazione spazi ed aree pubbliche D Affidamento a terzi di beni di proprieta’ 2 5 1 5 5 1 3,33 3 1 1 3 2,00 6,66 dell’ente E Maneggio di denaro o valori pubblici 2 2 1 1 5 2 2,17 2 1 1 2 1,5 3,25

44 E Attività di accertamento tributario 2 5 1 3 1 3 2,5 2 1 0 2 1,25 3,12 F Processo irrogazione sanzioni codice della 1 5 3 3 1 2 2,33 2 1 1 1 1,25 2,91 strada F Processo irrogazione sanzioni per violazioni 1 5 3 5 1 3 3 3 1 1 3 2 6 urbanistico-edilizie F Processo irrogazione sanzioni per violazioni 1 5 1 5 1 3 2,66 2 1 0 3 1,5 3.99 in materia ambientale

Nella tabella che segue si procede alla ponderazione del rischio classificando le attività in ordine decrescente rispetto ai valori di “rischio” stimati TABELLA 2

Valutazione complessiva del rischio Area di Processo rischio Totale punteggio A Conferimento di incarichi di collaborazione 7,34 A Attribuzione salario accessorio 5,66 A Reclutamento 5,34 A Progressioni di carriera 4,34 B Definizione dell’oggetto dell’affidamento 7,66 B Subappalto 7,00

B Affidamenti diretti 6,34

Utilizzo di rimedi di risoluzione delle controversie alternativi a quelli giurisdizionali durante la fase di esecuzione del B contratto 6,34 B Procedure negoziate 6,34 B Individuazione dello strumento/istituto per l’affidamento 5,66

45 B Verifica dell’eventuale anomalia delle offerte 5,34 B Varianti in corso di esecuzione del contratto 4,95 B Revoca del bando 3,75

B Requisiti di aggiudicazione 3,75

B Requisiti di qualificazione 3,75 B Valutazione delle offerte 3,75 B Redazione del cronoprogramma 2,29 Attività di controllo di dichiarazioni sostitutive in luogo di autorizzazioni: C Controllo D.I.A. – S.C.I.A. settore urbanistica 6,00 Provvedimenti di tipo concessorio: Permessi a costruire C 5,66 Attività di controllo di dichiarazioni sostitutive in luogo di autorizzazioni: C Controllo D.I.A. – S.C.I.A. settore Commercio 4,50 Provvedimenti di tipo Concessorio: C Autorizzazione allo scarico 3,75

Provvedimenti di tipo autorizzatorio: C Rilascio Agibilità 3,50

Concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere ad D Associazione ed Enti 7,00 D Affidamento a terzi di beni di proprieta’ dell’ente 6,66 Concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici D di qualunque genere a persone 6,66 Provvedimenti di tipo concessorio: D Occupazione spazi ed aree pubbliche 4,37 E Maneggio di denaro o valori pubblici 3,25

46 E Attività di accertamento tributario 3,12 F Processo irrogazione sanzioni per violazioni urbanistico-edilizie 6,00 3.99 F Processo irrogazione sanzioni per violazioni in materia ambientale F Processo irrogazione sanzioni codice della strada 2,91

La fase di trattamento del rischio consiste nel processo per modificare il rischio, ossia individuazione e valutazione delle misure che debbono essere predisposte per neutralizzare o ridurre il rischio, e nella decisione di quali rischi si decide di trattare prioritariamente rispetto ad altri. Al fine di neutralizzare o ridurre il livello di rischio, debbono essere individuate e valutate le misure di prevenzione. Queste, possono essere obbligatorie o ulteriori. In questa prima fase si concentrerà l'attenzione sui processi che, a seguito della valutazione dell’impatto e della probabilità, sono risultati maggiormente a rischio, in particolare i processi che hanno raggiunto un punteggio a partire da 4 e superiore. Non ci sono possibilità di scelta circa le misure obbligatorie, che debbono essere attuate necessariamente nell'amministrazione. Sono tutte misure obbligatorie quelle previste nella Parte II del presente PTPC (capitoli 3, 4 e 5). Le attività con valori di rischio maggiori, devono essere prioritariamente oggetto delle suddette misure. Misure ulteriori possono essere valutate in base ai costi stimati, all'impatto sull'organizzazione e al grado di efficacia che si attribuisce a ciascuna di esse. L'individuazione e la valutazione delle misure ulteriori può essere compiuta dal responsabile della prevenzione, con il coinvolgimento dei dirigenti/responsabili per le aree di competenza e l'eventuale supporto del nucleo di valutazione, tenendo conto anche degli esiti del monitoraggio sulla trasparenza ed integrità, dei controlli interni, nonché del “gruppo di lavoro” multidisciplinare. Le decisioni circa la priorità del trattamento si baseranno essenzialmente sui seguenti fattori:  livello di rischio: maggiore è il livello, maggiore è la priorità di trattamento;  obbligatorietà della misura: va data priorità alla misura obbligatoria rispetto a quella ulteriore;  impatto organizzativo e finanziario connesso all'implementazione della misura. Nella tabella che segue sono riportati i processi che sono risultati maggiormente a rischio per i quali si è proceduto:  ad identificare per ognuno i rischi specifici secondo le indicazioni di cui all'allegato 3 del P.N.A. Integrato con ulteriori rischi (vedi Allegato a)  Identificare, sulla base delle informazioni fornite nell’allegato 4 del P.N.A., le Misure del PNA capaci di presidiare il rischio (vedi Allegato b);  Individuare la/le misure che, sulla base di quelle già esistenti e da assumere, sono più idonee a mitigare il rischio

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TABELLA 3

livello Identificazione Processo di Area rischio del rischio Ulteriori Misure Misure del PNA Applicabili (1) (2)

6 - motivazione generica e Regolazione dell’esercizio della Conferimento incarico mediante tautologica circa la sussistenza dei discrezionalità nei procedimenti procedura a evidenza pubblica presupposti di legge per il amministrativi e nei processi di attività, Comunicazione al/i revisore/i dei conti se Conferimento di conferimento di incarichi mediante circolari o direttive interne, richiesto, in relazione al valore A incarichi di 7,34 professionali allo scopo di in modo che lo scostamento dalle dell'incarico collaborazione agevolare soggetti particolari. indicazioni generali debba essere Attribuzione incarico con previsioni di motivato; creazione di flussi verifica (cronoprogramma attuativo) 20 - Scarsa trasparenza/ poca informativi su deroghe e sugli Acquisizione all’atto dell’incarico della pubblicità dell'opportunità scostamenti. dichiarazione di assenza di incompatibilità Nell’ambito delle risorse disponibili, creazione di meccanismi di raccordo Verifica del rispetto del CCDI Attribuzione salario 35 - Disomogeneità delle tra le banche dati istituzionali A 5,66 accessorio valutazioni e dei comportamenti dell’amministrazione, in modo da Tutela del dipendente che segnala realizzare adeguati raccordi informativi l'illecito tra i vari settori dell’amministrazione. 1 - previsioni di requisiti di accesso Previsione della presenza di più Al fine di evitare che i bandi siano “personalizzati” ed insufficienza di funzionari in occasione dello modellati su caratteristiche specifiche di meccanismi oggettivi e trasparenti svolgimento di procedure o un determinato potenziale concorrente, i idonei a verificare il possesso dei procedimenti “sensibili”, anche se la A Reclutamento 5,34 requisiti richiesti dal responsabile del requisiti attitudinali e professionali responsabilità del procedimento o del servizio e la tipologia di prove da inserire richiesti in relazione alla posizione processo è affidata ad un unico nel bando, sono definite congiuntamente, da ricoprire allo scopo di reclutare funzionario. dal responsabile dell'ufficio personale, dal candidati particolari; Nell’ambito delle risorse disponibili, segretario comunale e dal responsabile

48 3 - irregolare composizione della informatizzazione del servizio di del servizio a cui la risorsa è destinata commissione di concorso gestione del personale. 4 - inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell’imparzialità della selezione 8 - definizione dei requisiti di Nell’ambito delle risorse disponibili, Nei bandi di gara definizione certa e accesso alla gara e, in particolare, creazione di meccanismi di raccordo puntuale dell'oggetto della prestazione, Definizione dei requisiti tecnico-economici dei tra le banche dati istituzionali con riferimento a tempi, dimensioni e B dell’oggetto 7,66 concorrenti al fine di favorire dell’amministrazione, in modo da modalità di attuazione a cui ricollegare il dell’affidamento un’impresa (es.: clausole dei bandi realizzare adeguati raccordi informativi diritto alla controprestazione che stabiliscono requisiti di tra i vari settori dell’amministrazione. qualificazione); 7 - accordi collusivi tra le imprese Nell’ambito delle risorse disponibili, partecipanti a una gara volti a Controllo del 100% dei provvedimenti in creazione di meccanismi di raccordo manipolarne gli esiti, utilizzando il sede di controllo di regolarità tra le banche dati istituzionali B Subappalto 7,00 meccanismo del subappalto come amministrativa dell’amministrazione, in modo da modalità per distribuire i vantaggi realizzare adeguati raccordi informativi Istituzione registro dei subappalti, entro il dell’accordo a tutti i partecipanti tra i vari settori dell’amministrazione. 31.12.2014. allo stesso; 10 utilizzo della procedura Regolazione dell’esercizio della Verifica del rispetto della normativa di negoziata e abuso dell’affidamento discrezionalità nei procedimenti settore. diretto al difuori dei casi previsti amministrativi e nei processi di attività, dalla legge al fine di favorire mediante circolari o direttive interne, Predisposizione di linee guida operative, B Affidamenti diretti 6,34 un’impresa; in modo che lo scostamento dalle protocolli comportamentali e adozione di indicazioni generali debba essere procedure standardizzate, entro il 36 - Discrezionalità nella gestione motivato; creazione di flussi 30.06.2016. informativi su deroghe e sugli

scostamenti. Utilizzo di rimedi Previsione della presenza di più Elenco, da pubblicarsi sul siti istituzionale di risoluzione delle funzionari in occasione dello dell’ente, degli accordi bonari e degli B controversie 6,34 36 - Discrezionalità nella gestione svolgimento di procedure o arbitrati di cui agli artt. 239, 240 e 241 del alternativi a quelli procedimenti “sensibili”, anche se la d.lgs. 163/2006, contenenti le giurisdizionali responsabilità del procedimento o del informazioni relative a: oggetto, importo , durante la fase di processo è affidata ad un unico soggetto beneficiario, responsabile del

49 esecuzione del funzionario. procedimento, estremi del provvedimento contratto di definizione della procedimento Regolazione dell’esercizio della Verifica del rispetto della normativa di discrezionalità nei procedimenti 10 - utilizzo della procedura settore sui contratti amministrativi e nei processi di attività, negoziata e abuso dell’affidamento mediante circolari o direttive interne, Predisposizione di linee guida operative, Procedure diretto aldifuori dei casi previsti B 6,34 in modo che lo scostamento dalle protocolli comportamentali e adozione di negoziate dalla legge al fine di favorire indicazioni generali debba essere procedure standardizzate, entro il un’impresa; 36 - Discrezionalità motivato; creazione di flussi 31.12.2015. nella gestione informativi su deroghe e sugli

scostamenti. Regolazione dell’esercizio della 8 definizione dei requisiti di accesso discrezionalità nei procedimenti alla gara e, in particolare, dei amministrativi e nei processi di attività, Verifica del rispetto della normativa di Individuazione requisiti tecnico-economici dei mediante circolari o direttive interne, settore. dello B 5,66 concorrenti al fine di favorire in modo che lo scostamento dalle strumento/istituto un’impresa (es.: clausole dei bandi indicazioni generali debba essere per l’affidamento che stabiliscono requisiti di motivato; creazione di flussi qualificazione); informativi su deroghe e sugli scostamenti. Nell’ambito delle risorse disponibili, Esplicitazione dei requisiti delle offerte al Verifica creazione di meccanismi di raccordo fine di consentire la loro puntuale 38 - Disomogeneità delle dell’eventuale tra le banche dati istituzionali formulazione. B 5,34 valutazioni nella verifica delle anomalia delle dell’amministrazione, in modo da Specificazione dei criteri di offerte. offerte realizzare adeguati raccordi informativi aggiudicazione in modo da assicurare tra i vari settori dell’amministrazione. parità di trattamento Previsione della presenza di più 11 - ammissione di varianti in corso funzionari in occasione dello di esecuzione del contratto per Varianti in corso di svolgimento di procedure o Controllo di almeno uno dei consentire all’appaltatore di B esecuzione del 4,95 procedimenti “sensibili”, anche se la provvedimenti in sede di controllo di recuperare lo sconto effettuato in contratto responsabilità del procedimento o del regolarità amministrativa sede di gara o di conseguire extra processo è affidata ad un unico guadagni; funzionario.

C Attività di controllo 6,00 15 - abuso nel rilascio di Intensificazione dei controlli a Formalizzazione dei criteri statistici per la di dichiarazioni autorizzazioni in ambiti in cui il campione sulle dichiarazioni sostitutive creazione del campione di pratiche da

50 sostitutive in luogo pubblico ufficio ha funzioni di certificazione e di atto notorio rese controllare (controllo formale su tutte le di autorizzazioni: esclusive o preminenti di controllo dai dipendenti e dagli utenti ai sensi Scia; controllo a campione su quanto Controllo D.I.A. – al fine di agevolare determinati degli artt. 46-49 del d.p.r. n. 445 del autocertificato), entro il 30.06.2015. S.C.I.A. settore soggetti. 2000 (artt. 71 e 72 del d.p.r. n. 445 Definizione di informazioni chiare e urbanistica, CILA e del2000). In raccordo con il SUAP accessibili sui requisiti, presupposti e 26 - Scarso controllo del possesso CIL associato modalità di avvio della Scia dei requisiti dichiarati o sulla

realizzazione dell’iniziativa 23 - Non rispetto delle scadenze temporali (in particolare nelle materie regolate da leggi e regolamenti es. edilizia) Esplicitazione della documentazione necessaria per l’attivazione delle pratiche. Creazione di supporti operativi per 19 - rilascio di concessioni edilizie l'effettuazione dei controlli (check list) con pagamento di contributi Compilazione di check list puntuale per inferiori al dovuto al fine di Previsione della presenza di più istruttoria. agevolare determinati soggetti. funzionari in occasione dello Provvedimenti di svolgimento di procedure o Previsione, laddove possibile, di pluralità tipo concessorio: 21- Disomogeneità delle valutazioni C 5,66 procedimenti “sensibili”, anche se la di firme sull'istruttoria Permessi a costruire nella verifica delle richieste. responsabilità del procedimento o del Archiviazione informatica di tutti i 23 - Non rispetto delle scadenze processo è affidata ad un unico procedimenti, sin dalla fase di avvio, con temporali (in particolare nelle funzionario. la scannerizzazione della relativa materie regolate da leggi e documentazione, entro il 30.06.2016. regolamenti es. edilizia) Monitoraggio e periodico reporting dei tempi di evasione istanze a partire dal 30.09.2014. 15 - abuso nel rilascio di Intensificazione dei controlli a Attività di controllo autorizzazioni in ambiti in cui il campione sulle dichiarazioni sostitutive di dichiarazioni Definizione di informazioni chiare e pubblico ufficio ha funzioni di certificazione e di atto notorio rese sostitutive in luogo accessibili sui requisiti, presupposti e esclusive o preminenti di controllo dai dipendenti e dagli utenti ai sensi C di autorizzazioni: 4,50 modalità di avvio della Scia al fine di agevolare determinati degli artt. 46-49 del d.p.r. n. 445 del Controllo D.I.A. – Monitoraggio e periodico reporting dei soggetti. 2000 (artt. 71 e 72 del d.p.r. n. 445 S.C.I.A. settore tempi di evasione istanze, a partire dal del2000)., in raccordo con il SUAP Commercio 26 - Scarso controllo del possesso 30.09.2014. associato. dei requisiti dichiarati o sulla

51 realizzazione dell’iniziativa Concessione ed Regolazione dell’esercizio della erogazione di discrezionalità nei procedimenti Verifica aggiornamento regolamento per sovvenzioni, 20 - Scarsa trasparenza/ poca amministrativi e nei processi di attività, l'erogazione dei contributi con contributi, nonché pubblicità dell'opportunità mediante circolari o direttive interne, esplicitazione dei criteri, dei requisiti attribuzione di D 7,00 in modo che lo scostamento dalle entro il 31.10.2014. vantaggi economici 26 - Scarso controllo del possesso indicazioni generali debba essere di qualunque dei requisiti dichiarati o sulla motivato; creazione di flussi genere ad realizzazione dell’iniziativa informativi su deroghe e sugli Associazione ed scostamenti. Enti 6,66 20 - Scarsa trasparenza/ poca Regolazione dell’esercizio della Pubblicazione sul sito internet dell’ente pubblicità dell'opportunità discrezionalità nei procedimenti dell’elenco dei beni immobili di proprietà amministrativi e nei processi di attività, comunale, concessi in uso a terzi, Affidamento a terzi mediante circolari o direttive interne, indicante le informazioni relative al bene D di beni di proprieta’ in modo che lo scostamento dalle concesso, estremi del provvedimento di dell’ente indicazioni generali debba essere concessione, soggetto beneficiario, oneri motivato; creazione di flussi a carico del beneficiario, durata della informativi su deroghe e sugli concessione scostamenti. Concessione ed Regolazione dell’esercizio della erogazione di discrezionalità nei procedimenti sovvenzioni, 20 - Scarsa trasparenza/ poca amministrativi e nei processi di attività, Verifica aggiornamento regolamento per contributi, sussidi, pubblicità dell'opportunità mediante circolari o direttive interne, l'erogazione dei contributi con ausili finanziari, D 6,66 in modo che lo scostamento dalle esplicitazione dei criteri, dei requisiti, nonché attribuzione 21 - Disomogeneità delle indicazioni generali debba essere entro il 31.10.2014. di vantaggi valutazioni nella verifica delle motivato; creazione di flussi economici di richieste. informativi su deroghe e sugli qualunque genere a scostamenti. persone Previsione della presenza di più Processo 34 - Discrezionalità nell’intervenire Procedura formalizzata a livello di Ente funzionari in occasione dello irrogazione per la gestione delle segnalazioni 35 - Disomogeneità delle svolgimento di procedure o E sanzioni per 6,00 Effettuazione dei controlli a seguito di valutazioni e dei comportamenti procedimenti “sensibili”, anche se la violazioni segnalazione e monitoraggio che quanto responsabilità del procedimento o del urbanistico-edilizie 39 - Scarsa trasparenza dell’operato realizzato sia coerente con il pianificato o processo è affidata ad un unico 52 23 - Non rispetto delle scadenze funzionario. comunque sia motivato temporali (in particolare nelle Reporting dei tempi di realizzazione dei materie regolate da leggi e controlli. regolamenti es. edilizia)

Note: (1) Riportare il valore numerico della colonna “valutazione complessiva del rischio” della Tabella 2. (2) Riportare il numero d’ordine del rischio riportato sul registro dei rischi allegato “A”. (3) Nell’individuazione delle misure di prevenzione fare riferimento all’allegato “B”.

Nota di Specifica TABELLA 3 : L’A.N.A.C. con la Determina n. 12 del 28 ottobre 2015 ha suggerito agli enti specifiche ed utilissime misure di contrasto alla corruzione in tema di appalti di lavori pubblici. Deve prestarsi particolare attenzione ai processi di analisi e definizione dei fabbisogni, di redazione ed aggiornamento del programma triennale per gli appalti di lavori ed a tutti i processi che prevedono la partecipazione di privati alla fase di programmazione. Tutti i Responsabili devono pertanto seguire pedissequamente le suddette indicazioni dell’A.N.A.C. ed in particolare quanto previsto a nella “PARTE SPECIALE – APPROFONDIMENTI, punto 4. Fasi delle procedure di approvvigionamento.

La gestione del rischio si concluderà con la successiva azione di monitoraggio, che comporta la valutazione del livello di rischio a seguito delle azioni di risposta, ossia della misure di prevenzione introdotte. Questa fase è finalizzata alla verifica dell'efficacia dei sistemi di prevenzione adottati e, quindi, alla successiva messa in atto di ulteriori strategie di prevenzione. E’ attuata dai medesimi soggetti che partecipano all'intero processo di gestione del rischio in stretta connessione con il sistema di programmazione e controllo di gestione

53 (allegato “A”) REGISTRO DEL RISCHIO ELENCO RISCHI POTENZIALI (previsti nel P.N.A.) 1 - previsioni di requisiti di accesso “personalizzati” ed insufficienza di meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire allo scopo di reclutare candidati particolari; 2 - abuso nei processi di stabilizzazione finalizzato al reclutamento di candidati particolari; 3 - irregolare composizione della commissione di concorso finalizzata al reclutamento di candidati particolari; 4 - inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell’imparzialità della selezione, quali, a titolo esemplificativo, la cogenza della regola dell'anonimato nel caso di prova scritta e la predeterminazione dei criteri di valutazione delle prove allo scopo di reclutare candidati particolari; 5 - progressioni economiche o di carriera accordate illegittimamente allo scopo di agevolare dipendenti/candidati particolari; 6 - motivazione generica e tautologica circa la sussistenza dei presupposti di legge per il conferimento di incarichi professionali allo scopo di agevolare soggetti particolari. 7 - accordi collusivi tra le imprese partecipanti a una gara volti a manipolarne gli esiti, utilizzando il meccanismo del subappalto come modalità per distribuire i vantaggi dell’accordo a tutti i partecipanti allo stesso; 8 - definizione dei requisiti di accesso alla gara e, in particolare, dei requisiti tecnico-economici dei concorrenti al fine di favorire un’impresa (es.: clausole dei bandi che stabiliscono requisiti di qualificazione); 9 - uso distorto del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, finalizzato a favorire un’impresa; 10 - utilizzo della procedura negoziata e abuso dell’affidamento diretto al difuori dei casi previsti dalla legge al fine di favorire un’impresa; 11 - ammissione di varianti in corso di esecuzione del contratto per consentire all’appaltatore di recuperare lo sconto effettuato in sede di gara o di conseguire extra guadagni; 12 - abuso del provvedimento di revoca del bando al fine di bloccare una gara il cui risultato si sia rivelato diverso da quello atteso o di concedere un indennizzo all’aggiudicatario; 13 - elusione delle regole di affidamento degli appalti, mediante l’improprio utilizzo del modello procedurale dell’affidamento delle concessioni al fine di agevolare un particolare soggetto; 14 - abuso nell’adozione di provvedimenti aventi ad oggetto condizioni di accesso a servizi pubblici al fine di agevolare particolari soggetti (es. inserimento in cima ad una lista di attesa); 15 - abuso nel rilascio di autorizzazioni in ambiti in cui il pubblico ufficio ha funzioni esclusive o preminenti di controllo al fine di agevolare determinati soggetti(es. controlli finalizzati all’accertamento del possesso di requisiti per apertura di esercizi commerciali). 16 - riconoscimento indebito di indennità di disoccupazione a cittadini non in possesso dei requisiti di legge al fine di agevolare determinati soggetti; 17 - riconoscimento indebito dell’esenzione dal pagamento di ticket sanitari al fine di agevolare determinati soggetti;

54 18 - uso di falsa documentazione per agevolare taluni soggetti nell’accesso a fondi comunitari; 19 - rilascio di concessioni edilizie con pagamento di contributi inferiori al dovuto al fine di agevolare determinati soggetti. ---- (ulteriori possibili rischi) 20 - Scarsa trasparenza/ poca pubblicità dell'opportunità 21- Disomogeneità delle valutazioni nella verifica delle richieste. 23 - Non rispetto delle scadenze temporali (in particolare nelle materie regolate da leggi e regolamenti es. edilizia) 26 -Scarso controllo del possesso dei requisiti dichiarati o sulla realizzazione dell’iniziativa 27 - Disomogeneità delle valutazioni nell’individuazione del contraente nell’ambito della medesima procedura 28 - Scarso controllo del possesso dei requisiti dichiarati dai richiedenti 29 - Scarso o mancato controllo 30 -Disomogeneità delle informazioni fornite 31 - Discrezionalità nel trattamento della pratica in relazione al ruolo nella successiva fase istruttoria. 32 - Violazione della privacy 33 - Fuga di notizie di informazioni 34 - Discrezionalità nell’intervenire 35 - Disomogeneità delle valutazioni e dei comportamenti 36 - Discrezionalità nella gestione 37 - Assenza di criteri di campionamento 38 - Disomogeneità delle valutazioni nella verifica delle offerte. 39 - Scarsa trasparenza dell’operato 40 - Non rispetto delle scadenze temporali

55 Allegato “B” ELENCO ESEMPLIFICAZIONE MISURE DI PREVENZIONE ULTERIORI NOTA: la presente elencazione ha carattere meramente esemplificativo e si riferisce a misure di prevenzione diverse da quelle obbligatorie per legge. Le misure di seguito elencate sono considerate in un’ottica strumentale alla riduzione del rischio di corruzione. a) Intensificazione dei controlli a campione sulle dichiarazioni sostitutive di certificazione e di atto notorio rese dai dipendenti e dagli utenti ai sensi degli artt. 46-49 del d.p.r. n. 445 del 2000 (artt. 71 e 72 del d.p.r. n. 445 del2000). b) Razionalizzazione organizzativa dei controlli di cui al punto a), mediante potenziamento del servizio ispettivo dell’amministrazione (art. 1, comma 62,l. n. 662 del 1996) rispetto a tutte le verifiche sulle dichiarazioni (art. 72d.P.R. n. 445 del 2000). c) Promozione di convenzioni tra amministrazioni per l’accesso alle banche dati istituzionali contenenti informazioni e dati relativi a stati, qualità personali e fatti di cui agli artt. 46 e 47 del d.p.r. n. 445 del 2000, disciplinando le modalità di accesso ai dati da parte delle amministrazioni procedenti senza oneri a loro carico (art. 58, comma 2, d.lgs. n. 82 del 2005). d) Affidamento delle ispezioni, dei controlli e degli atti di vigilanza di competenza dell’amministrazione ad almeno due dipendenti abbinati secondo rotazione casuale. e) Previsione della presenza di più funzionari in occasione dello svolgimento di procedure o procedimenti “sensibili”, anche se la responsabilità del procedimento o del processo è affidata ad un unico funzionario. f) Individuazione di “orari di disponibilità” dell’U.P.D. durante i quali i funzionari addetti sono disponibili ad ascoltare ed indirizzare i dipendenti dell’amministrazione su situazioni o comportamenti, al fine di prevenire la commissione di fatti corruttivi e di illeciti disciplinari (art. 15, comma 3,d.P.R. n. 62 del 2013). g) Pubblicazione sul sito internet dell’amministrazione di casi esemplificativi anonimi, tratti dall’esperienza concreta dell’amministrazione, in cui si prospetta il comportamento non adeguato, che realizza l’illecito disciplinare, e il comportamento che invece sarebbe stato adeguato, anche sulla base dei pareri resi dalla C.I.V.I.T.(oggi ANAC) ai sensi dell’art. 1, comma 2, lett. d), della l. n. 190del 2012. h) Inserire apposite disposizioni nei Codici di comportamento settoriali per fronteggiare situazioni di rischio specifico (ad es. per particolari tipologie professionali, per condotte standard da seguire in particolari situazioni, come nel caso di accessi presso l’utenza). i) Introduzione di procedure che prevedano che i verbali relativi ai servizi svolti presso l’utenza debbano essere sempre sottoscritti dall’utente destinatario. j) In caso di delega di potere, programmazione ed effettuazione di controlli a campione sulle modalità di esercizio della delega. k) Nell’ambito delle strutture esistenti (es. U.R.P.), individuazione di appositi uffici per curano il rapporto con le associazioni e le categorie di utenti esterni(canali di ascolto), in modo da raccogliere suggerimenti, proposte sulla prevenzione della corruzione e segnalazioni di illecito, e veicolare le informazioni agli uffici competenti. Ciò avviene utilizzando tutti i canali di comunicazione possibili, dal tradizionale numero verde, alle segnalazioni via web ai social media. l) Regolazione dell’esercizio della discrezionalità nei procedimenti amministrativi e nei processi di attività, mediante circolari o direttive interne, in modo che lo scostamento dalle indicazioni generali debba essere motivato; creazione di flussi informativi su deroghe e sugli scostamenti.

56 m) Prevedere meccanismi di raccordo tra i servizi competenti a gestire il personale (mediante consultazione obbligatoria e richiesta di avviso dell’U.P.D.) al fine di consentire la valutazione complessiva dei dipendenti anche dal punto di vista comportamentale, in particolare stabilendo un raccordo tra l’ufficio di appartenenza del dipendente, il servizio del personale competente al rilascio di autorizzazioni allo svolgimento di incarichi extraistituzionali e l’U.P.D.. Ciò con l’obiettivo di far acquisire rilevo alle situazioni in cui sono state irrogate sanzioni disciplinari a carico di un soggetto ovvero si sta svolgendo nei suoi confronti un procedimento disciplinare al fine a) della preclusione allo svolgimento di incarichi aggiuntivi o extraistituzionali e b) della valutazione della performance e del riconoscimento della retribuzione accessoria ad essa collegata (la commissione di illecito disciplinare o comunque l’esistenza di un procedimento disciplinare pendente viene considerata – anche in relazione alla tipologia di illecito – ai fini del conferimento di incarichi aggiuntivi e/o dell’autorizzazione allo svolgimento di incarichi extra-istituzionali; l’irrogazione di sanzioni disciplinari costituisce un elemento di ostacolo alla valutazione positiva per il periodo di riferimento e, quindi, alla corresponsione di trattamenti accessori collegati). n) Svolgimento di incontri e riunioni periodiche tra i responsabili competenti in settori diversi per finalità di aggiornamento sull’attività dell’amministrazione, circolazione delle informazioni e confronto sulle soluzioni gestionali. o) Nell’ambito delle risorse disponibili, informatizzazione del servizio digestione del personale. p) Nell’ambito delle risorse disponibili, creazione di meccanismi di raccordo tra le banche dati istituzionali dell’amministrazione, in modo da realizzare adeguati raccordi informativi tra i vari settori dell’amministrazione.

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SEZIONE SECONDA

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LA TRASPARENZA

L’amministrazione ritiene la Trasparenza sostanziale della PA e l’Accesso Civico le misure principali per contrastare i fenomeni corruttivi. Il 14 marzo 2013 il legislatore ha varato il decreto legislativo 33/2013 di “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”. Il decreto legislativo 97/2016, il cosidetto Freedom of Information Act, ha modificato la quasi totalità degli articoli e degli istituiti del suddetto “decreto trasparenza”. L’ANAC, il 28 dicembre 2016, ha approvato la deliberazione numero 1310 “Prime linee guida recanti indicazioni sull’attuazione degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni contenute nel d.lgs. 33/2013 come modificato dal d.lgs. 97/2016”. Nella versione originale il decreto 33/2013 si poneva quale oggetto e fine la “Trasparenza della PA”. Il Foia ha spostato il baricentro della normativa a favore del “Cittadino” e del suo diritto di accesso. E’ la libertà di Accesso Civico l’oggetto ed il fine del decreto, libertà che viene assicurata, seppur nel rispetto “dei limiti relativi alla tutela di interessi pubblici e privati giuridicamente rilevanti”, attraverso:

1. L’Istituto dell'Accesso Civico, estremamente potenziato rispetto alla prima versione del decreto legislativo 33/2013;

2. La pubblicazione di documenti, informazioni e dati concernenti l'organizzazione e l'attività delle Pubbliche Amministrazioni. In ogni caso, la trasparenza rimane la misura cardine dell’intero impianto anticorruzione delineato dal legislatore della legge 190/2012. Secondo l’articolo 1 del d.lgs. 33/2013, rinnovato dal decreto legislativo 97/2016: “La Trasparenza è intesa come accessibilità totale dei dati e documenti detenuti dalle Pubbliche Amministrazioni, allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all'attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche.”. In conseguenza della cancellazione del programma triennale per la trasparenza e l’integrità, ad opera del decreto legislativo 97/2016, l’individuazione delle modalità di attuazione della trasparenza è parte integrante del PTPC in una “apposita sezione”. L’ANAC raccomanda alle Amministrazioni di “rafforzare tale misura nei propri PTPC anche oltre al rispetto di specifici obblighi di pubblicazione già contenuti in disposizioni vigenti” (PNA 2016 pagina 24). 98 2. Obiettivi strategici L’amministrazione ritiene che la trasparenza sia la misura principale per contrastare i fenomeno corruttivi come definiti dalla legge 190/2012. Pertanto, intende realizzare i seguenti obiettivi di trasparenza sostanziale:

1. La trasparenza quale reale ed effettiva accessibilità totale alle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività dell’amministrazione; 2. Il libero e illimitato esercizio dell’accesso civico, come potenziato dal decreto legislativo 97/2016, quale diritto riconosciuto a chiunque di richiedere documenti, informazioni e dati. Tali obiettivi hanno la funzione precipua di indirizzare l’azione amministrativa ed i comportamenti degli operatori verso: a) elevati livelli di trasparenza dell’azione amministrativa e dei comportamenti di dipendenti e funzionari pubblici, anche onorari; b) lo sviluppo della cultura della legalità e dell’integrità nella gestione del bene pubblico.

GLI OBIETTIVI STRATEGICI

L’Amministrazione ritiene che la Trasparenza sia la misura principale per contrastare i fenomeno corruttivi come definiti dalla legge 190/2012. Pertanto, intende realizzare i seguenti obiettivi di trasparenza sostanziale: 1. La Trasparenza quale reale ed effettiva accessibilità totale alle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività dell’amministrazione;

59 2. Il libero e illimitato esercizio dell’Accesso Civico, come potenziato dal Decreto Legislativo 97/2016, quale diritto riconosciuto a chiunque di richiedere documenti, informazioni e dati.

Tali obiettivi hanno la funzione precipua di indirizzare l’azione amministrativa ed i comportamenti degli operatori verso: a. Elevati livelli di Trasparenza dell’azione amministrativa e dei comportamenti di dipendenti e funzionari pubblici, anche onorari; b. Lo sviluppo della cultura della legalità e dell’integrità nella gestione del bene pubblico.

LA COMUNICAZIONE

Per assicurare che la Trasparenza sia sostanziale ed effettiva non è sufficiente provvedere alla pubblicazione di tutti gli atti ed i provvedimenti previsti dalla normativa, occorre semplificarne il linguaggio, rimodulandolo in funzione della trasparenza e della piena comprensibilità del contenuto dei documenti da parte di chiunque e non solo degli addetti ai lavori. E’ necessario utilizzare un linguaggio semplice, elementare, evitando per quanto possibile espressioni burocratiche, abbreviazioni e tecnicismi dando applicazione alle direttive emanate dal Dipartimento della Funzione Pubblica negli anni 2002 e 2005 in tema di semplificazione del linguaggio delle Pubbliche Amministrazioni. Il sito web dell’Ente è il mezzo primario di comunicazione, il più accessibile ed il meno oneroso, attraverso il quale l’Amministrazione garantisce un’informazione trasparente ed esauriente circa il suo operato, promuove nuove relazioni con i cittadini, le imprese le altre PA, pubblicizza e consente l’accesso ai propri servizi, consolida la propria immagine istituzionale. Ai fini dell’applicazione dei principi di trasparenza e integrità, l’Ente ha da tempo realizzato un sito internet istituzionale costantemente aggiornato. La legge 69/2009 riconosce l’effetto di “pubblicità legale” soltanto alle pubblicazioni effettuate sui siti informatici delle PA.

L’Ente è munito di posta elettronica ordinaria e certificata. Sul sito web, nella Home Page, è riportato l’indirizzo PEC istituzionale. Nelle sezioni dedicate alle ripartizioni organizzative sono indicati gli indirizzi di posta elettronica ordinaria di ciascun ufficio, nonché gli altri consueti recapiti (telefono, fax, ecc.).

L’ATTUAZIONE

L’Allegato numero 1, della Deliberazione ANAC 28 dicembre 2016 numero 1310, integrando i contenuti della scheda allegata al Decreto Legislativo 33/2013, ha rinnovato la disciplina la struttura delle informazioni da pubblicarsi sui siti istituzionali delle pubbliche amministrazioni adeguandola alle novità introdotte dal Decreto Legislativo 97/2016. Come noto, il legislatore ha organizzato in sotto - sezioni di primo e di secondo livello le informazioni, i documenti ed i dati da pubblicare obbligatoriamente nella sezione «Amministrazione trasparente» del sito web. Oggi le sotto - sezioni devono essere denominate esattamente come indicato dalla deliberazione ANAC 1310/2016. Le tabelle riportate nelle pagine che seguono, ripropongono fedelmente i contenuti, assai puntuali e dettagliati, quindi più che esaustivi, dell’Allegato numero 1 della deliberazione ANAC 28 dicembre 2016 numero 1310. Rispetto alla deliberazione 1310/2016, le tabelle di questo piano sono composte da sette colonne, anziché sei. Infatti, è stata aggiunta la “colonna G” (a destra) per poter indicare, in modo chiaro, l’ufficio responsabile delle pubblicazioni previste nelle altre colonne.

60 Responsabili della trasmissione e della pubblicazione dei documenti, delle informazioni e dei dati ai sensi del decreto legislativo n. 33/2013. L’art. 10 del d.lgs. 97/2016, modificando l’articolo 10 del D.Lgs. 33/2013, sopprime l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di redigere il programma triennale per la trasparenza e l’integrità, che viene sostituito con l’indicazione in una apposita sezione del piano triennale di prevenzione della corruzione dell’indicazione dei responsabili della trasmissione e della pubblicazione dei documenti, delle informazioni e dei dati ai sensi del decreto legislativo n. 33/2013. Per i dati non di competenza comunale viene indicata la dicitura “N.A.”

ALLEGATO 1) SEZIONE "AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE" - ELENCO DEGLI OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE VIGENTI

Denominazi Respon one sotto- Denominazione Denominazio sabile Responsabil sezione sotto-sezione 2 Riferimento ne del Aggiorn Contenuti dell'obbligo della e della livello 1 livello (Tipologie di normativo singolo amento trasmissi pubblicazione (Macrofamig dati) obbligo one lie) Piano triennale Piano triennale per la prevenzione della corruzione e Piano triennale per la per la della trasparenza e suoi allegati, le misure integrative prevenzione della Art. 10, c. 8, lett. a), prevenzione di prevenzione della corruzione individuate ai sensi Annuale corruzione e della d.lgs. n. 33/2013 della corruzione dell’articolo 1,comma 2-bis della trasparenza e della legge n. 190 del 2012, (MOG 231) (link alla sotto- trasparenza sezione Altri contenuti/Anticorruzione) RPCT RESP. AREA I°

Tempestiv Riferimenti Riferimenti normativi con i relativi link alle norme di Disposizioni o normativi su legge statale pubblicate nella banca dati "Normattiva" generali (ex art. 8, organizzazione che regolano l'istituzione, l'organizzazione e l'attività d.lgs. n. e attività delle pubbliche amministrazioni TUTTI I 33/2013) RESP.DI Art. 12, c. 1, d.lgs. n. Atti generali AREA RESP. AREA I° 33/2013 Direttive, circolari, programmi, istruzioni e ogni atto Tempestiv che dispone in generale sulla organizzazione, sulle Atti o funzioni, sugli obiettivi, sui procedimenti, ovvero nei amministrativi (ex art. 8, quali si determina l'interpretazione di norme giuridiche TUTTI I generali d.lgs. n. che riguardano o dettano disposizioni per RESP.DI 33/2013) l'applicazione di esse AREA RESP. AREA I°

61 Tempestiv Documenti di Direttive ministri, documento di programmazione, o programmazion obiettivi strategici in materia di prevenzione della (ex art. 8, e strategico- corruzione e trasparenza d.lgs. n. gestionale TUTTI I 33/2013) RESP.DI AREA RESP. AREA I° Tempestiv Estremi e testi ufficiali aggiornati degli Statuti e delle o Art. 12, c. 2, d.lgs. n. Statuti e leggi norme di legge regionali, che regolano le funzioni, (ex art. 8, 33/2013 regionali l'organizzazione e lo svolgimento delle attività di d.lgs. n. competenza dell'amministrazione 33/2013) N.A. N.A. Codice disciplinare, recante l'indicazione delle Art. 55, c. 2, d.lgs. n. Codice infrazioni del codice disciplinare e relative sanzioni 165/2001 disciplinare e (pubblicazione on line in alternativa all'affissione in Tempestiv Art. 12, c. 1, d.lgs. n. codice di luogo accessibile a tutti - art. 7, l. n. 300/1970) o 33/2013 condotta Codice di condotta inteso quale codice di RESP. comportamento AREA I° RESP. AREA I°

Scadenzario con l'indicazione delle date di efficacia Scadenzario Art. 12, c. 1-bis, dei nuovi obblighi amministrativi a carico di cittadini e Tempestiv obblighi d.lgs. n. 33/2013 imprese introdotti dalle amministrazioni secondo le o amministrativi TUTTI I modalità definite con DPCM 8 novembre 2013 RESP.DI AREA RESP. AREA I°

Tempestiv o Art. 13, c. 1, lett. a), Organi d’indirizzo politico e di amministrazione e (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 gestione, con l’indicazione delle rispettive competenze d.lgs. n. Titolari di incarichi Titolari di 33/2013) politici, di incarichi politici Titolari amministrazione, di di cui all'art. 14, incarico RESP. AREA I° Organizzazion direzione o di governo e i co. 1, del dlgs Tempestiv e titolari di incarichi n. 33/2013 o Art. 14, c. 1, lett. a), Atto di nomina o di proclamazione, con l'indicazione dirigenziali (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 della durata dell'incarico o del mandato elettivo (da pubblicare d.lgs. n. Titolari in tabelle) 33/2013) incarico RESP. AREA I° Tempestiv o Art. 14, c. 1, lett. b), Curriculum vitae (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 d.lgs. n. Titolari 33/2013) incarico RESP. AREA I°

62 Tempestiv o Compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione (ex art. 8, della carica d.lgs. n. Art. 14, c. 1, lett. c), 33/2013) d.lgs. n. 33/2013 Titolari incarico RESP. AREA I° Tempestiv o Importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi (ex art. 8, pubblici d.lgs. n. Titolari 33/2013) incarico RESP. AREA I° Tempestiv Dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti o Art. 14, c. 1, lett. d), pubblici o privati, e relativi compensi a qualsiasi titolo (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 corrisposti d.lgs. n. Titolari 33/2013) incarico RESP. AREA I° Tempestiv o Art. 14, c. 1, lett. e), Altri eventuali incarichi con oneri a carico della (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 finanza pubblica e indicazione dei compensi spettanti d.lgs. n. Titolari 33/2013) incarico RESP. AREA I° 1) dichiarazione concernente diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti in pubblici registri, titolarità di imprese, azioni di società, quote di partecipazione a società, esercizio di funzioni di amministratore o di sindaco di società, con Annuale l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che Art. 14, c. 1, lett. f), la dichiarazione corrisponde al vero» [Per il soggetto, d.lgs. n. 33/2013 il coniuge non separato e i parenti entro il secondo Art. 1, c. 1, n. 5, l. n. grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando Titolari 441/1982 eventualmente evidenza del mancato consenso)] incarico RESP. AREA I° Art. 47, c. 1, d.lgs. n. 2) copia dell'ultima dichiarazione dei redditi soggetti 33/2013 all'imposta sui redditi delle persone fisiche [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: Annuale dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della Titolari amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili) incarico RESP. AREA I°

63 3) dichiarazione concernente le spese sostenute e le obbligazioni assunte per la propaganda elettorale ovvero attestazione di essersi avvalsi esclusivamente Tempestiv di materiali e di mezzi propagandistici predisposti e o messi a disposizione dal partito o dalla formazione (ex art. 8, politica della cui lista il soggetto ha fatto parte, con d.lgs. n. l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che 33/2013) la dichiarazione corrisponde al vero» (con allegate copie delle dichiarazioni relative a finanziamenti e contributi per un importo che nell'anno superi 5.000 €) N.A. N. A. 4) attestazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale intervenute nell'anno precedente e copia della dichiarazione dei redditi [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il Annuale secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato Titolari consenso)] incarico RESP. AREA I°

Art. 13, c. 1, lett. a), d.lgs. n. 33/2013

RESP. RESP. AREA I° Art. 14, c. 1, lett. a), Atto di nomina o di proclamazione, con l'indicazione SERVIZIO Nessuno d.lgs. n. 33/2013 della durata dell'incarico o del mandato elettivo I°

TITOLARE RESP. AREA I° Art. 14, c. 1, lett. b), INCARICO Curriculum vitae Nessuno d.lgs. n. 33/2013

Cessati Compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione TITOLARE RESP. AREA I° dall’incarico Nessuno INCARICO Art. 14, c. 1, lett. c), della carica d.lgs. n. 33/2013 Importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi TITOLARE RESP. AREA I° Nessuno pubblici INCARICO TITOLARE RESP. AREA I° Dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti Art. 14, c. 1, lett. d), INCARICO pubblici o privati, e relativi compensi a qualsiasi titolo Nessuno d.lgs. n. 33/2013 corrisposti TITOLARE RESP. AREA I° Art. 14, c. 1, lett. e), Altri eventuali incarichi con oneri a carico della INCARICO Nessuno d.lgs. n. 33/2013 finanza pubblica e indicazione dei compensi spettanti

64 I

2) copia delle dichiarazioni dei redditi riferiti al periodo TITOLARE RESP. AREA I° dell’incarico; copia della dichiarazione dei redditi INCARICO successiva al termine dell’incarico o della carica, entro un mese della scadenza del termine di legge per la presentazione della dichiarazione [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo Nessuno grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili) 3) dichiarazione concernente le spese sostenute e le Art. 14, c. 1, lett. f), obbligazioni assunte per la propaganda elettorale d.lgs. n. 33/2013 ovvero attestazione di essersi avvalsi esclusivamente Art. 1, c. 1, n. 5, l. n. di materiali e di mezzi propagandistici predisposti e messi a disposizione dal partito o dalla formazione 441/1982 Nessuno Art. 47, c. 1, d.lgs. n. politica della cui lista il soggetto ha fatto parte, con 33/2013 l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero» (con allegate copie delle dichiarazioni relative a finanziamenti e contributi per un importo che nell'anno superi 5.000 €) N. A. N. A. Nessuno TITOLARE RESP. AREA I° (va INCARICO presentata 4) dichiarazione concernente le variazioni della una sola situazione patrimoniale intervenute dopo l’ultima volta entro attestazione [Per il soggetto, il coniuge non separato e 3 mesi i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi dalla consentano (NB: dando eventualmente evidenza del cessazion mancato consenso)] e dell’incaric o)

65 Sanzioni per mancata o Provvedimenti sanzionatori a carico del responsabile incompleta della mancata o incompleta comunicazione dei dati di comunicazione cui all'articolo 14, concernenti la situazione Tempestiv dei dati da parte patrimoniale complessiva del titolare dell'incarico al o Sanzioni per mancata Art. 47, c. 1, d.lgs. n. dei titolari di momento dell'assunzione della carica, la titolarità di (ex art. 8, comunicazione dei dati 33/2013 incarichi politici, imprese, le partecipazioni azionarie proprie, del d.lgs. n. di coniuge e dei parenti entro il secondo grado di 33/2013) amministrazion parentela, nonchè tutti i compensi cui dà diritto e, di direzione o l'assuzione della carica RESP. di governo AREA I° RESP. AREA I°

Rendiconti di esercizio annuale dei gruppi consiliari Tempestiv Rendiconti regionali e provinciali, con evidenza delle risorse o gruppi consiliari trasferite o assegnate a ciascun gruppo, con (ex art. 8, regionali/provin indicazione del titolo di trasferimento e dell'impiego d.lgs. n. ciali delle risorse utilizzate 33/2013) Rendiconti gruppi Art. 28, c. 1, d.lgs. n. N.A. N.A. consiliari 33/2013 regionali/provinciali Tempestiv o Atti degli organi Atti e relazioni degli organi di controllo (ex art. 8, di controllo d.lgs. n. 33/2013) N.A. N.A. Tempestiv Indicazione delle competenze di ciascun ufficio, anche o Art. 13, c. 1, lett. b), Articolazione di livello dirigenziale non generale, i nomi dei (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 degli uffici Responsabili dei singoli uffici d.lgs. n. RESP. 33/2013) AREA I° RESP. AREA I° Organigramma

(da pubblicare Tempestiv Illustrazione in forma semplificata, ai fini della piena sotto forma di o Art. 13, c. 1, lett. c), accessibilità e comprensibilità dei dati, Articolazione degli uffici organigramma, (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 dell'organizzazione dell'amministrazione, mediante in modo tale d.lgs. n. l'organigramma o analoghe rappresentazioni grafiche che a ciascun 33/2013) ufficio sia RESP. assegnato un AREA I° RESP. AREA I° link ad una Tempestiv pagina o Art. 13, c. 1, lett. b), contenente tutte Nomi dei Responsabili dei singoli uffici (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 le informazioni d.lgs. n. RESP. previste dalla 33/2013) AREA I° RESP. AREA I°

66 norma)

Elenco completo dei numeri di telefono e delle caselle Tempestiv Telefono e di posta elettronica istituzionali e delle caselle di posta o Telefono e posta Art. 13, c. 1, lett. d), posta elettronica certificata dedicate, cui il cittadino possa (ex art. 8, elettronica d.lgs. n. 33/2013 elettronica rivolgersi per qualsiasi richiesta inerente i compiti d.lgs. n. istituzionali 33/2013) RESP. I° RESP. AREA I° Estremi degli atti di conferimento di incarichi di collaborazione o di consulenza a soggetti esterni a Tempestiv qualsiasi titolo (compresi quelli affidati con contratto di o Art. 15, c. 2, d.lgs. n. collaborazione coordinata e continuativa) per i quali è (ex art. 8, 33/2013 previsto un compenso con indicazione dei soggetti d.lgs. n. TUTTI I percettori, della ragione dell'incarico e dell'ammontare 33/2013) RESP.DI erogato AREA RESP. AREA I° Per ciascun titolare di incarico:

Tempestiv o 1) curriculum vitae, redatto in conformità al vigente Art. 15, c. 1, lett. b), (ex art. 8, modello europeo d.lgs. n. 33/2013 d.lgs. n. TUTTI I Consulenti e 33/2013) RESP.DI collaboratori Titolari di incarichi di AREA RESP. AREA I° Consulenti e collaborazione o collaboratori consulenza Tempestiv (da pubblicare 2) dati relativi allo svolgimento di incarichi o alla o Art. 15, c. 1, lett. c), in tabelle) titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati o (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 finanziati dalla pubblica amministrazione o allo d.lgs. n. svolgimento di attività professionali TUTTI I 33/2013) RESP.DI AREA RESP. AREA I°

3) compensi comunque denominati, relativi al rapporto Tempestiv di lavoro, di consulenza o di collaborazione (compresi o Art. 15, c. 1, lett. d), quelli affidati con contratto di collaborazione (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 coordinata e continuativa), con specifica evidenza d.lgs. n. delle eventuali componenti variabili o legate alla 33/2013) TUTTI I valutazione del risultato RESP.DI AREA RESP. AREA I°

67 Tempestiv Art. 15, c. 2, d.lgs. n. Tabelle relative agli elenchi dei consulenti con o 33/2013 indicazione di oggetto, durata e compenso (ex art. 8, Art. 53, c. 14, d.lgs. dell'incarico (comunicate alla Funzione pubblica) d.lgs. n. n. 165/2001 33/2013) RESP. AREA I° RESP. AREA I°

Art. 53, c. 14, d.lgs. Attestazione dell'avvenuta verifica dell'insussistenza di Tempestiv TUTTI I n. 165/2001 situazioni, anche potenziali, di conflitto di interesse o RESP.DI AREA RESP. AREA I° Per ciascun titolare di incarico: Tempestiv o Art. 14, c. 1, lett. a), Atto di nomina / conferimento, con l'indicazione della (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 durata dell'incarico d.lgs. n. RESP. 33/2013) AREA I° RESP. AREA I° Tempestiv o Art. 14, c. 1, lett. b), Curriculum vitae, redatto in conformità al vigente (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 modello europeo d.lgs. n. RESP. 33/2013) AREA I° RESP. AREA I° Tempestiv Compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione o dell'incarico (con specifica evidenza delle eventuali (ex art. 8, Incarichi componenti variabili o legate alla valutazione del d.lgs. n. RESP. amministrativi di risultato) Titolari di incarichi Art. 14, c. 1, lett. c), 33/2013) AREA I° RESP. AREA I° Personale vertice (da amministrativi di vertice d.lgs. n. 33/2013 pubblicare in Tempestiv o tabelle) Importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi (ex art. 8, pubblici d.lgs. n. RESP. 33/2013) AREA I° RESP. AREA I° Tempestiv Dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti o Art. 14, c. 1, lett. d), pubblici o privati, e relativi compensi a qualsiasi titolo (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 corrisposti d.lgs. n. RESP. 33/2013) AREA I° RESP. AREA I° Tempestiv o Art. 14, c. 1, lett. e), Altri eventuali incarichi con oneri a carico della (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 finanza pubblica e indicazione dei compensi spettanti d.lgs. n. RESP. 33/2013) AREA I° RESP. AREA I°

68 1) dichiarazione concernente diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti in pubblici registri, titolarità di imprese, azioni di società, quote di partecipazione a società, esercizio di funzioni di amministratore o di sindaco di società, con Annuale l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero» [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando TITOLARI eventualmente evidenza del mancato consenso)] INCARICO RESP. AREA I°

Art. 14, c. 1, lett. f), 2) copia dell'ultima dichiarazione dei redditi soggetti d.lgs. n. 33/2013 all'imposta sui redditi delle persone fisiche [Per il Art. 1, c. 1, n. 5, l. n. soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: 441/1982 Annuale Art. 47, c. 1, d.lgs. n. dando eventualmente evidenza del mancato 33/2013 consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi accorgimenti a cura dell'interessato o della amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili) TITOLARI INCARICO RESP. AREA I°

3) attestazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale intervenute nell'anno precedente e copia della dichiarazione dei redditi [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il Annuale secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato consenso)] TITOLARI INCARICO RESP. AREA I° Tempestiv o Art. 20, c. 3, d.lgs. n. Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di (art. 20, c. 39/2013 inconferibilità dell'incarico 1, d.lgs. n. TITOLARI 39/2013) INCARICO RESP. AREA I° Annuale Art. 20, c. 3, d.lgs. n. Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di (art. 20, c. 39/2013 incompatibilità al conferimento dell'incarico 2, d.lgs. n. TITOLARI 39/2013) INCARICO RESP. AREA I°

Art. 14, c. 1-ter, Ammontare complessivo degli emolumenti percepiti a secondo periodo, Annuale carico della finanza pubblica d.lgs. n. 33/2013 TITOLARI INCARICO RESP. AREA I° Titolari di incarichi Incarichi Per ciascun titolare di incarico: 69 dirigenziali dirigenziali, a qualsiasi titolo conferiti, ivi inclusi quelli Tempestiv o Art. 14, c. 1, lett. a), conferiti Atto di nomina / conferimento, con l'indicazione della (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 discrezionalmen durata dell'incarico te dall'organo di d.lgs. n. indirizzo politico 33/2013) senza procedure N.A. RESP. AREA I° pubbliche di selezione e titolari di posizione Tempestiv organizzativa o Art. 14, c. 1, lett. b), Curriculum, redatto in conformità al vigente modello con funzioni (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 europeo dirigenziali d.lgs. n. 33/2013) (da pubblicare in tabelle che TITOLARI distinguano le INCARICO RESP. AREA I° seguenti Tempestiv RESP. RESP. AREA I° situazioni: Compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione o AREA I° Responsabili, dell'incarico (con specifica evidenza delle eventuali (ex art. 8, individuati componenti variabili o legate alla valutazione del d.lgs. n. discrezionalmen risultato) Art. 14, c. 1, lett. c), 33/2013) te, titolari di d.lgs. n. 33/2013 Tempestiv posizione o organizzativa Importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi (ex art. 8, con funzioni pubblici d.lgs. n. TITOLARI dirigenziali) 33/2013) INCARICO RESP. AREA I° Tempestiv Dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti o Art. 14, c. 1, lett. d), pubblici o privati, e relativi compensi a qualsiasi titolo (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 corrisposti d.lgs. n. TITOLARI 33/2013) INCARICO RESP. AREA I° Tempestiv o Art. 14, c. 1, lett. e), Altri eventuali incarichi con oneri a carico della (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 finanza pubblica e indicazione dei compensi spettanti d.lgs. n. TITOLARI 33/2013) INCARICO RESP. AREA I°

70 Nessuno, va presentata 1) dichiarazione concernente diritti reali su beni 1 sola immobili e su beni mobili iscritti in pubblici registri, volta entro titolarità di imprese, azioni di società, quote di 3 mesi partecipazione a società, esercizio di funzioni di dall’elezio amministratore o di sindaco di società, con ne,dalla l'apposizione della formula «sul mio onore affermo che nomina o la dichiarazione corrisponde al vero» [Per il soggetto, dal il coniuge non separato e i parenti entro il secondo conferime grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando nto eventualmente evidenza del mancato consenso)] Art. 14, c. 1, lett. f), incarico e d.lgs. n. 33/2013 resta TITOLARI Art. 1, c. 1, n. 5, l. n. pubblicata INCARICO RESP. AREA I° 441/1982 2) copia dell'ultima dichiarazione dei redditi soggetti Art. 47, c. 1, d.lgs. n. all'imposta sui redditi delle persone fisiche [Per il Entro 3 33/2013 soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il mesi dalla secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: nomina o dando eventualmente evidenza del mancato dall’incaric consenso)] (NB: è necessario limitare, con appositi o accorgimenti a cura dell'interessato o della TITOLARI amministrazione, la pubblicazione dei dati sensibili) INCARICO RESP. AREA I° 3) attestazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale intervenute nell'anno precedente e copia della dichiarazione dei redditi [Per il soggetto, il coniuge non separato e i parenti entro il Annuale secondo grado, ove gli stessi vi consentano (NB: dando eventualmente evidenza del mancato TITOLARI consenso)] INCARICO RESP. AREA I° Tempestiv o Art. 20, c. 3, d.lgs. n. Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di (art. 20, c. 39/2013 inconferibilità dell'incarico 1, d.lgs. n. TITOLARI 39/2013) INCARICO RESP. AREA I° Annuale Art. 20, c. 3, d.lgs. n. Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di (art. 20, c. 39/2013 incompatibilità al conferimento dell'incarico 2, d.lgs. n. TITOLARI 39/2013) INCARICO RESP. AREA I°

Art. 14, c. 1-ter, Ammontare complessivo degli emolumenti percepiti a secondo periodo, Annuale carico della finanza pubblica d.lgs. n. 33/2013 TITOLARI INCARICO RESP. AREA I°

71 Posti di Numero e tipologia dei posti di funzione che si Art. 19, c. 1-bis, Tempestiv funzione rendono disponibili nella dotazione organica e relativi d.lgs. n. 165/2001 o RESP. disponibili criteri di scelta AREA I° RESP. AREA I° Art. 1, c. 7, d.p.r. n. Ruolo Ruolo dei Responsabili Annuale RESP. 108/2004 Responsabili AREA I° RESP. AREA I°

Provvedimenti sanzionatori a carico del responsabile Sanzioni per della mancata o incompleta comunicazione dei dati di mancata o cui all'articolo 14, concernenti la situazione Tempestiv incompleta patrimoniale complessiva del titolare dell'incarico al o Sanzioni per mancata Art. 47, c. 1, d.lgs. n. comunicazione momento dell'assunzione della carica, la titolarità di (ex art. 8, comunicazione dei dati 33/2013 dei dati da parte imprese, le partecipazioni azionarie proprie, del d.lgs. n. dei titolari di coniuge e dei parenti entro il secondo grado di 33/2013) incarichi TUTTI I parentela, nonchè tutti i compensi cui dà diritto dirigenziali TITOLARI l'assunzione della carica DI INCARICO RESP. AREA I° Tempestiv Posizioni organizzative Art. 14, c. 1 o Posizioni Curricula dei titolari di posizioni organizzative redatti in TUTTI I quinquies , d.lgs. n. (ex art. 8, organizzative conformità al vigente modello europeo TITOLARI 33/2013 d.lgs. n. DI 33/2013) INCARICO RESP. AREA I° Conto annuale del personale e relative spese sostenute, nell'ambito del quale sono rappresentati i dati relativi alla dotazione organica e al personale Annuale Art. 16, c. 1, d.lgs. n. Conto annuale effettivamente in servizio e al relativo costo, con (art. 16, c. Dotazione organica 33/2013 del personale l'indicazione della distribuzione tra le diverse 1, d.lgs. n. qualifiche e aree professionali, con particolare 33/2013) riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta RESP. DI collaborazione con gli organi di indirizzo politico AREA 1 RESP. AREA I° Costo complessivo del personale a tempo RESP. RESP. AREA I° Costo Annuale indeterminato in servizio, articolato per aree AREA 1 Art. 16, c. 2, d.lgs. n. personale (art. 16, c. professionali, con particolare riguardo al personale 33/2013 tempo 2, d.lgs. n. assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli indeterminato 33/2013) organi di indirizzo politico Personale non RESP. RESP. AREA I° Personale con rapporto di lavoro non a tempo a tempo Annuale AREA I° indeterminato ed elenco dei titolari dei contratti a Personale non a tempo Art. 17, c. 1, d.lgs. n. indeterminato (art. 17, c. tempo determinato, ivi compreso il personale indeterminato 33/2013 1, d.lgs. n. assegnato agli uffici di diretta collaborazione con gli (da pubblicare 33/2013) organi di indirizzo politico in tabelle)

72 Costo del RESP. RESP. AREA I° personale non a Trimestral AREA 1 Costo complessivo del personale con rapporto di tempo e Art. 17, c. 2, d.lgs. n. lavoro non a tempo indeterminato, con particolare indeterminato (art. 17, c. 33/2013 riguardo al personale assegnato agli uffici di diretta 2, d.lgs. n. collaborazione con gli organi di indirizzo politico (da pubblicare 33/2013) in tabelle) Tassi di Trimestral RESP. RESP. AREA I° assenza e AREA I° Art. 16, c. 3, d.lgs. n. Tassi di assenza del personale distinti per uffici di Tassi di assenza (art. 16, c. 33/2013 livello dirigenziale (da pubblicare 3, d.lgs. n. in tabelle) 33/2013) Incarichi RESP. RESP. AREA I° conferiti e AREA I° autorizzati ai Tempestiv Incarichi conferiti e Art. 18, d.lgs. n. dipendenti Elenco degli incarichi conferiti o autorizzati a ciascun o autorizzati ai dipendenti 33/2013 (Responsabili e dipendente (Responsabile e non Responsabile), con (ex art. 8, (Responsabili e non Art. 53, c. 14, d.lgs. non l'indicazione dell'oggetto, della durata e del compenso d.lgs. n. Responsabili) n. 165/2001 Responsabili) spettante per ogni incarico 33/2013)

(da pubblicare in tabelle) RESP. RESP. AREA I° Tempestiv Art. 21, c. 1, d.lgs. n. AREA I° Riferimenti necessari per la consultazione dei contratti o 33/2013 Contrattazione Contrattazione collettiva e accordi collettivi nazionali ed eventuali (ex art. 8, Art. 47, c. 8, d.lgs. n. collettiva interpretazioni autentiche d.lgs. n. 165/2001 33/2013)

Tempestiv RESP. RESP. AREA I° Contratti integrativi stipulati, con la relazione tecnico- o AREA I° Art. 21, c. 2, d.lgs. n. Contratti finanziaria e quella illustrativa, certificate dagli organi (ex art. 8, 33/2013 integrativi di controllo ( revisore dei conti) d.lgs. n. 33/2013) Contrattazione Specifiche informazioni sui costi della contrattazione RESP. RESP. AREA I° integrativa integrativa, certificate dagli organi di controllo interno, AREA I° Art. 21, c. 2, d.lgs. n. Annuale trasmesse al Ministero dell'Economia e delle finanze, 33/2013 Costi contratti (art. 55, c. che predispone, allo scopo, uno specifico modello di Art. 55, c. 4,d.lgs. n. integrativi 4, d.lgs. n. rilevazione, d'intesa con la Corte dei conti e con la 150/2009 150/2009) Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica OIV OIV Tempestiv SINDACO RESP. AREA I° (L’ENTE AL MOMENTO o Art. 10, c. 8, lett. c), NON HA L’OBBLIGO DI Nominativi (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 NOMINARE L’OIV. (da pubblicare d.lgs. n. L’ORGANISMO DI in tabelle) 33/2013)

73 VALUTAZIONE DELLA Tempestiv RESP. AREA I° PERFORMANCE) o SOGGETT Art. 10, c. 8, lett. c), Curricula (ex art. 8, I d.lgs. n. 33/2013 d.lgs. n. INCARICA 33/2013) TI Tempestiv RESP. RESP. AREA I° o AREA I° Par. 14.2, delib. Compensi (ex art. 8, CiVIT n. 12/2013 d.lgs. n. 33/2013) Bandi di Tempestiv RESP. RESP. AREA I° Bandi di concorso per il reclutamento, a qualsiasi concorso o AREA I° Art. 19, c. 1, d.lgs. n. titolo, di personale presso l'amministrazione nonche' i (ex art. 8, 33/2013 criteri di valutazione della Commissione e le tracce (da pubblicare d.lgs. n. delle prove scritte Bandi di in tabelle) 33/2013) concorso Elenco dei Tempestiv RESP. RESP. AREA I° bandi espletati o AREA I° Art. 19, c. 2, d.lgs. n. Elenco dei bandi in corso (ex art. 8, 33/2013 (da pubblicare d.lgs. n. in tabelle) 33/2013) Sistema di RESP. RESP. AREA I° Sistema di misurazione e misurazione e AREA I° Par. 1, delib. CiVIT n. Sistema di misurazione e valutazione della Tempestiv valutazione della valutazione 104/2010 Performance (art. 7, d.lgs. n. 150/2009) o Performance della Performance Tempestiv N.A. N.A. o Piano esecutivo Piano esecutivo di gestione (per gli enti locali) (art. Piano della Performance (ex art. 8, di gestione 169, c. 3-bis, d.lgs. n. 267/2000) d.lgs. n. Art. 10, c. 8, lett. b), 33/2013) d.lgs. n. 33/2013 Tempestiv o Relazione sulla Relazione sulla Performance Relazione sulla Performance (art. 10, d.lgs. 150/2009) (ex art. 8, Performance Performance d.lgs. n. 33/2013) N. A. N. A. Tempestiv RESP. RESP. AREA I° o AREA I° Ammontare Ammontare complessivo dei premi collegati alla (ex art. 8, complessivo dei performance stanziati d.lgs. n. premi Ammontare complessivo Art. 20, c. 1, d.lgs. n. 33/2013)

dei premi 33/2013 Tempestiv RESP. RESP. AREA I°

o AREA I° (da pubblicare Ammontare dei premi effettivamente distribuiti (ex art. 8, in tabelle) d.lgs. n. 33/2013)

74 RESP. RESP. AREA I° Tempestiv AREA I° Criteri definiti nei sistemi di misurazione e valutazione o della performance per l’assegnazione del trattamento (ex art. 8, accessorio d.lgs. n. 33/2013)

RESP. RESP. AREA I° AREA I° Dati relativi ai Tempestiv premi Distribuzione del trattamento accessorio, in forma o Art. 20, c. 2, d.lgs. n. aggregata, al fine di dare conto del livello di selettività (ex art. 8, Dati relativi ai premi 33/2013 utilizzato nella distribuzione dei premi e degli incentivi d.lgs. n. (da pubblicare 33/2013) in tabelle) RESP. RESP. AREA I° AREA I° Tempestiv o Grado di differenziazione dell'utilizzo della premialità (ex art. 8, sia per i Responsabili sia per i dipendenti d.lgs. n. 33/2013)

Elenco degli enti pubblici, comunque denominati, istituiti, vigilati e finanziati dall'amministrazione ovvero Annuale per i quali l'amministrazione abbia il potere di nomina Art. 22, c. 1, lett. a), (art. 22, c. degli amministratori dell'ente, con l'indicazione delle d.lgs. n. 33/2013 1, d.lgs. n. funzioni attribuite e delle attività svolte in favore 33/2013) dell'amministrazione o delle attività di servizio pubblico affidate N. A. N. A. Per ciascuno degli enti: Enti Enti pubblici controllati vigilati Annuale (art. 22, c. Enti pubblici vigilati 1) ragione sociale 1, d.lgs. n. (da pubblicare 33/2013) N. A. N. A. in tabelle) Annuale Art. 22, c. 2, d.lgs. n. 2) misura dell'eventuale partecipazione (art. 22, c. 33/2013 dell'amministrazione 1, d.lgs. n. 33/2013) N. A. N. A. Annuale (art. 22, c. 3) durata dell'impegno 1, d.lgs. n. 33/2013) N. A. N. A.

75 Annuale 4) onere complessivo a qualsiasi titolo gravante per (art. 22, c. l'anno sul bilancio dell'amministrazione 1, d.lgs. n. 33/2013) N. A. N. A. Annuale 5) numero dei rappresentanti dell'amministrazione (art. 22, c. negli organi di governo e trattamento economico 1, d.lgs. n. complessivo a ciascuno di essi spettante 33/2013) N. A. N. A. Annuale (art. 22, c. 6) risultati di bilancio degli ultimi tre esercizi finanziari 1, d.lgs. n. 33/2013) N. A. N. A. Annuale 7) incarichi di amministratore dell'ente e relativo (art. 22, c. trattamento economico complessivo 1, d.lgs. n. 33/2013) N. A. N. A. Tempestiv o Art. 20, c. 3, d.lgs. n. Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di (art. 20, c. 39/2013 inconferibilità dell'incarico (link al sito dell'ente) 1, d.lgs. n. 39/2013) N. A. N. A. Annuale Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di Art. 20, c. 3, d.lgs. n. (art. 20, c. incompatibilità al conferimento dell'incarico (link al sito 39/2013 2, d.lgs. n. dell'ente) 39/2013) N. A. N. A. Collegamento con i siti istituzionali degli enti pubblici Annuale vigilati nei quali sono pubblicati i dati relativi ai Art. 22, c. 3, d.lgs. n. (art. 22, c. componenti degli organi di indirizzo politico e ai 33/2013 1, d.lgs. n. soggetti titolari di incarichi dirigenziali, di 33/2013) collaborazione o consulenza N. A. N. A. Elenco delle società di cui l'amministrazione detiene direttamente quote di partecipazione anche minoritaria, con l'indicazione dell'entità, delle funzioni Annuale attribuite e delle attività svolte in favore Art. 22, c. 1, lett. b), (art. 22, c. Dati società dell'amministrazione o delle attività di servizio pubblico d.lgs. n. 33/2013 1, d.lgs. n. partecipate affidate, ad esclusione delle società partecipate da 33/2013) Società partecipate amministrazioni pubbliche, quotate in mercati (da pubblicare regolamentati e loro controllate (ex art. 22, c. 6, d.lgs. RESP. in tabelle) n. 33/2013) AREA 1 RESP. AREA I° Annuale (art. 22, c. Per ciascuna delle società: 1, d.lgs. n. RESP. 33/2013) AREA 1 RESP. AREA I°

76 Annuale (art. 22, c. 1) ragione sociale 1, d.lgs. n. RESP. 33/2013) AREA RESP. AREA I° Annuale 2) misura dell'eventuale partecipazione (art. 22, c. dell'amministrazione 1, d.lgs. n. RESP. 33/2013) AREA 1 RESP. AREA I° Annuale (art. 22, c. 3) durata dell'impegno 1, d.lgs. n. RESP. 33/2013) AREA 1 RESP. AREA I° Annuale Art. 22, c. 2, d.lgs. n. 4) onere complessivo a qualsiasi titolo gravante per (art. 22, c. 33/2013 l'anno sul bilancio dell'amministrazione 1, d.lgs. n. RESP. 33/2013) AREA 1 RESP. AREA I° Annuale 5) numero dei rappresentanti dell'amministrazione (art. 22, c. RESP. negli organi di governo e trattamento economico 1, d.lgs. n. SERVIZIO RESP. complessivo a ciascuno di essi spettante 33/2013) III° SERVIZIO I° Annuale (art. 22, c. 6) risultati di bilancio degli ultimi tre esercizi finanziari 1, d.lgs. n. RESP. 33/2013) AREA RESP. AREA I° Annuale 7) incarichi di amministratore della società e relativo (art. 22, c. RESP. trattamento economico complessivo 1, d.lgs. n. SERVIZIO 33/2013) I° RESP. AREA I° Tempestiv SOGGETT RESP. AREA I° o O Art. 20, c. 3, d.lgs. n. Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di (art. 20, c. INCARICA 39/2013 inconferibilità dell'incarico (link al sito dell'ente) 1, d.lgs. n. TO 39/2013) Annuale SOGGETT RESP. AREA I° Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di Art. 20, c. 3, d.lgs. n. (art. 20, c. O incompatibilità al conferimento dell'incarico (link al sito 39/2014 2, d.lgs. n. INCARICA dell'ente) 39/2013) TO Annuale SOGGETT RESP. AREA I° Art. 22, c. 3, d.lgs. n. Collegamento con i siti istituzionali delle società (art. 22, c. O 33/2013 partecipate . 1, d.lgs. n. INCARICA 33/2013) TO

77 Provvedimenti in materia di costituzione di società a partecipazione pubblica, acquisto di partecipazioni in società già costituite, gestione delle partecipazioni Tempestiv pubbliche, alienazione di partecipazioni sociali, o Art. 22, c. 1. lett. d- quotazione di società a controllo pubblico in mercati (ex art. 8, bis, d.lgs. n. 33/2013 regolamentati e razionalizzazione periodica delle d.lgs. n. partecipazioni pubbliche, previsti dal decreto 33/2013) legislativo adottato ai sensi dell'articolo 18 della legge RESP. 7 agosto 2015, n. 124 (art. 20 d.lgs 175/2016) AREA 1 RESP. AREA I° RESP. RESP. AREA I° Provvedimenti Provvedimenti con cui le amministrazioni pubbliche Tempestiv socie fissano obiettivi specifici, annuali e pluriennali, o AREA 1 sul complesso delle spese di funzionamento, ivi (ex art. 8, comprese quelle per il personale, delle società d.lgs. n. Art. 19, c. 7, d.lgs. n. controllate 33/2013) 175/2016 Tempestiv RESP. RESP. AREA I° Provvedimenti con cui le società a controllo pubblico o AREA 1 garantiscono il concreto perseguimento degli obiettivi (ex art. 8, specifici, annuali e pluriennali, sul complesso delle d.lgs. n. spese di funzionamento 33/2013) Elenco degli enti di diritto privato, comunque RESPONS RESP. AREA I° Annuale denominati, in controllo dell'amministrazione, con ABILE Art. 22, c. 1, lett. c), (art. 22, c. l'indicazione delle funzioni attribuite e delle attività AREA d.lgs. n. 33/2013 1, d.lgs. n. svolte in favore dell'amministrazione o delle attività di INTERES 33/2013) servizio pubblico affidate SATA Per ciascuno degli enti: Annuale (art. 22, c. 1) ragione sociale Enti di diritto 1, d.lgs. n. privato 33/2013) N.A.. N.A. controllati Annuale . Enti di diritto privato 2) misura dell'eventuale partecipazione (art. 22, c. controllati dell'amministrazione 1, d.lgs. n. (da pubblicare 33/2013) N.A.. N.A. Art. 22, c. 2, d.lgs. n. in tabelle) Annuale 33/2013 (art. 22, c. 3) durata dell'impegno 1, d.lgs. n.

33/2013) N.A.. .N.A. . Annuale

4) onere complessivo a qualsiasi titolo gravante per (art. 22, c.

l'anno sul bilancio dell'amministrazione 1, d.lgs. n.

33/2013) .N.A. N.A.

78 Annuale . 5) numero dei rappresentanti dell'amministrazione (art. 22, c. negli organi di governo e trattamento economico 1, d.lgs. n. complessivo a ciascuno di essi spettante 33/2013) .N.A. N.A. Annuale (art. 22, c. 6) risultati di bilancio degli ultimi tre esercizi finanziari 1, d.lgs. n. 33/2013) .N.A. N.A. I° Annuale 7) incarichi di amministratore dell'ente e relativo (art. 22, c. trattamento economico complessivo 1, d.lgs. n. 33/2013) .N.A. N.A. Tempestiv . o Art. 20, c. 3, d.lgs. n. Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di (art. 20, c. 39/2013 inconferibilità dell'incarico (link al sito dell'ente) 1, d.lgs. n. 39/2013) .N.A. N.A. Annuale . Dichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di Art. 20, c. 3, d.lgs. n. (art. 20, c. incompatibilità al conferimento dell'incarico (link al sito 39/2013 2, d.lgs. n. dell'ente) 39/2013) .N.A. N.A. Annuale . Art. 22, c. 3, d.lgs. n. Collegamento con i siti istituzionali degli enti di diritto (art. 22, c. 33/2013 privato controllati. 1, d.lgs. n. 33/2013) .N.A. N.A. RESPONS RESP. AREA I° Una o più rappresentazioni grafiche che evidenziano i Annuale ABILE Rappresentazione Art. 22, c. 1, lett. d), Rappresentazio rapporti tra l'amministrazione e gli enti pubblici vigilati, (art. 22, c. SERVIZIO grafica d.lgs. n. 33/2013 ne grafica le società partecipate, gli enti di diritto privato 1, d.lgs. n. INTERES controllati 33/2013) SATO Dati non più soggetti a Dati relativi all’attività amministrativa informa pubblicazi Dati aggregati attività aggregata , per settori di attività,per competenza degli one amministrativa organi e degli uffici, per tipologia di procedimenti obbligatori a ai sensi del D.Lgs n. 97/2016 Tipologie di Per ciascuna tipologia di procedimento: procedimento Tempestiv Attività e Tipologie di o TUTTI I Art. 35, c. 1, lett. a), 1) breve descrizione del procedimento con indicazione procedimenti procedimento (ex art. 8, RESP. TUTTI I d.lgs. n. 33/2013 di tutti i riferimenti normativi utili (da pubblicare d.lgs. n. DELLE RESPONSABILI in tabelle) 33/2013) AREE DELLE AREE 79 Tempestiv o Art. 35, c. 1, lett. b), 2) unità organizzative responsabili dell'istruttoria (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 d.lgs. n. RESP. 33/2013) AREA I° RESP. AREA I° Tempestiv o Art. 35, c. 1, lett. c), 3) l'ufficio del procedimento, unitamente ai recapiti (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 telefonici e alla casella di posta elettronica istituzionale d.lgs. n. RESP. 33/2013) AREA I° RESP. AREA I° Tempestiv 4) ove diverso, l'ufficio competente all'adozione del o Art. 35, c. 1, lett. c), provvedimento finale, con l'indicazione del nome del (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 responsabile dell'ufficio unitamente ai rispettivi recapiti d.lgs. n. RESP. telefonici e alla casella di posta elettronica istituzionale 33/2013) AREA I° RESP. AREA I° Tempestiv 5) modalità con le quali gli interessati possono o Art. 35, c. 1, lett. e), ottenere le informazioni relative ai procedimenti in (ex art. 8, TUTTI I .TUTTI I d.lgs. n. 33/2013 corso che li riguardino d.lgs. n. RESP. DI RESPONSABILI 33/2013) AREA DI AREA Tempestiv 6) termine fissato in sede di disciplina normativa del o Art. 35, c. 1, lett. f), procedimento per la conclusione con l'adozione di un (ex art. 8, TUTTI I TUTTI I d.lgs. n. 33/2013 provvedimento espresso e ogni altro termine d.lgs. n. RESP. DI RESPONSABILI procedimentale rilevante 33/2013) AREA DI AREA 7) procedimenti per i quali il provvedimento Tempestiv dell'amministrazione può essere sostituito da una o Art. 35, c. 1, lett. g), dichiarazione dell'interessato ovvero il procedimento (ex art. 8, TUTTI I TUTTI I d.lgs. n. 33/2013 può concludersi con il silenzio-assenso d.lgs. n. RESP. DI RESPONSABILI dell'amministrazione 33/2013) AREA DI AREA 8) strumenti di tutela amministrativa e giurisdizionale, Tempestiv riconosciuti dalla legge in favore dell'interessato, nel o Art. 35, c. 1, lett. h), corso del procedimento nei confronti del (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 provvedimento finale ovvero nei casi di adozione del TUTTI I TUTTI I d.lgs. n. provvedimento oltre il termine predeterminato per la RESP. DI RESPONSABILI 33/2013) sua conclusione e i modi per attivarli AREA DI AREA Tempestiv 9) link di accesso al servizio on line, ove sia già o Art. 35, c. 1, lett. i), disponibile in rete, o tempi previsti per la sua (ex art. 8, TUTTI I TUTTI I d.lgs. n. 33/2013 attivazione d.lgs. n. RESP. DI RESPONSABILI 33/2013) AREA DI AREA

80 10) modalità per l'effettuazione dei pagamenti eventualmente necessari, con i codici IBAN identificativi del conto di pagamento, ovvero di imputazione del versamento in Tesoreria, tramite i Tempestiv quali i soggetti versanti possono effettuare i pagamenti o Art. 35, c. 1, lett. l), mediante bonifico bancario o postale, ovvero gli (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 identificativi del conto corrente postale sul quale i d.lgs. n. soggetti versanti possono effettuare i pagamenti 33/2013) mediante bollettino postale, nonchè i codici TUTTI I identificativi del pagamento da indicare RESP. DI TUTTI I RESP. obbligatoriamente per il versamento AREA DI AREA 11) nome del soggetto a cui è attribuito, in caso di Tempestiv inerzia, il potere sostitutivo, nonchè modalità per o Art. 35, c. 1, lett. m), attivare tale potere, con indicazione dei recapiti (ex art. 8, GIUNTA d.lgs. n. 33/2013 telefonici e delle caselle di posta elettronica d.lgs. n. COMUNA istituzionale 33/2013) LE RESP. AREA I° Per i procedimenti ad istanza di parte:

Tempestiv 1) atti e documenti da allegare all'istanza e o Art. 35, c. 1, lett. d), modulistica necessaria, compresi i fac-simile per le (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 autocertificazioni d.lgs. n. TUTTI I TUTTI I 33/2013) RESP. DI RESPONSABILI AREA DI AREA

Tempestiv 2) uffici ai quali rivolgersi per informazioni, orari e o Art. 35, c. 1, lett. d), modalità di accesso con indicazione degli indirizzi, (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 recapiti telefonici e caselle di posta elettronica d.lgs. n. istituzionale a cui presentare le istanze TUTTI I TUTTI I 33/2013) RESP. DI RESPONSABILI AREA DI AREA Recapiti telefonici e casella di posta elettronica istituzionale dell'ufficio responsabile per le attività volte Tempestiv Dichiarazioni sostitutive Recapiti a gestire, garantire e verificare la trasmissione dei dati o Art. 35, c. 3, d.lgs. n. e acquisizione d'ufficio dell'ufficio o l'accesso diretto degli stessi da parte delle (ex art. 8, 33/2013 dei dati responsabile amministrazioni procedenti all'acquisizione d'ufficio dei d.lgs. n. TUTTI I TUTTI I dati e allo svolgimento dei controlli sulle dichiarazioni 33/2013) RESP. DI RESPONSABILI sostitutive AREA DI AREA

81 Elenco dei provvedimenti, con particolare riferimento ai provvedimenti finali dei procedimenti di: scelta del Semestral Art. 23, c. 1, d.lgs. n. Provvedimenti contraente per l'affidamento di lavori, forniture e e Provvedimenti organi 33/2013 /Art. 1, co. organi indirizzo servizi, anche con riferimento alla modalità di (art. 23, c. indirizzo politico 16 della l. n. politico selezione prescelta (link alla sottosezione “BANDI DI 1, d.lgs. n. TUTTI I 190/2012 GARA E CONTRATTI”); accordi stipulati 33/2013) RESPONS TUTTI I dall'amministrazione con soggetti privati o con altre ABILI DI RESPONSABILI Provvediment amministrazioni pubbliche. AREA DI AREA i Elenco dei provvedimenti, con particolare riferimento TUTTI I TUTTI I ai provvedimenti finali dei procedimenti di: scelta del RESP. DI RESPONSABILI Semestral Art. 23, c. 1, d.lgs. n. Provvedimenti contraente per l'affidamento di lavori, forniture e AREA DI AREA Provvedimenti e 33/2013 /Art. 1, co. Responsabili servizi, anche con riferimento alla modalità di Responsabili (art. 23, c. 16 della l. n. amministrativi selezione prescelta link alla sottosezione “BANDI DI amministrativi 1, d.lgs. n. 190/2013 GARA E CONTRATTI”); accordi stipulati 33/2013) dall'amministrazione con soggetti privati o con altre amministrazioni pubbliche. TUTTI I TUTTI RESP. RESPONSABILI Dati previsti AREA DI AREA dall'articolo 1, Art. 4 delib. Anac n. comma 32, Tempestiv Codice Identificativo Gara (CIG) 39/2016 della legge 6 o novembre 2012, n. 190 Informazioni sulle singole procedure TUTTI I TUTTI I Struttura proponente, Oggetto del bando, Procedura di RESP. RESPONSABILI Art. 1, c. 32, l. n. (da pubblicare scelta del contraente, Elenco degli operatori invitati a AREA DI AREA 190/2012 Art. 37, c. Informazioni sulle singole secondo le presentare offerte/Numero di offerenti che hanno Tempestiv Bandi di gara 1, lett. a) d.lgs. n. procedure in formato "Specifiche partecipato al procedimento, Aggiudicatario, Importo di o e contratti 33/2013 Art. 4 delib. tabellare tecniche per la aggiudicazione, Tempi di completamento dell'opera Anac n. 39/2016 pubblicazione servizio o fornitura, Importo delle somme liquidate dei dati ai sensi dell'art. 1, Tabelle riassuntive rese liberamente scaricabili in un TUTTI I TUTTI I comma 32, formato digitale standard aperto con informazioni sui RESP. RESPONSABILI della Legge n. contratti relative all'anno precedente (nello specifico: AREA DI AREA Art. 1, c. 32, l. n. 190/2012", Codice Identificativo Gara (CIG), struttura proponente, Annuale 190/2012 Art. 37, c. adottate oggetto del bando, procedura di scelta del contraente, (art. 1, c. 1, lett. a) d.lgs. n. secondo quanto elenco degli operatori invitati a presentare 32, l. n. 33/2013 Art. 4 delib. indicato nella offerte/numero di offerenti che hanno partecipato al 190/2012) Anac n. 39/2016 delib. Anac procedimento, aggiudicatario, importo di 39/2016) aggiudicazione, tempi di completamento dell'opera servizio o fornitura, importo delle somme liquidate)

82 TUTTI I TUTTI I RESP. RESPONSABILI AREA AREA Atti relativi alla Art. 37, c. 1, lett. b) Programma biennale degli acquisti di beni e servizi programmazion d.lgs. n. 33/2013 Artt. (obbligo in vigore dal 2018), programma triennale dei Tempestiv e di lavori, 21, c. 7, e 29, c. 1, lavori pubblici e relativi aggiornamenti annuali o opere, servizi e d.lgs. n. 50/2016 forniture

Per ciascuna procedura:

Atti relativi alle TUTTI I TUTTI I RESP. RESPONSABILI Atti delle amministrazioni procedure per AREA AREA aggiudicatrici e degli enti l’affidamento di Art. 37, c. 1, lett. b) aggiudicatori appalti pubblici Avvisi di preinformazione - Avvisi di preinformazione d.lgs. n. 33/2013 e Tempestiv distintamente per ogni di servizi, (art. 70, c. 1, 2 e 3, dlgs n. 50/2016); Bandi ed avvisi art. 29, c. 1, d.lgs. n. o procedura forniture, lavori di preinformazioni (art. 141, dlgs n. 50/2016) 50/2016 e opere, di concorsi pubblici di progettazione, di concorsi di TUTTI I TUTTI I idee e di RESP. RESPONSABILI concessioni. AREA AREA Art. 37, c. 1, lett. b) Compresi quelli d.lgs. n. 33/2013 e tra enti Delibera a contrarre o atto equivalente( per tutte le Tempestiv art. 29, c. 1, d.lgs. n. nell'mabito del procedure) o 50/2016 settore pubblico di cui all'art. 5 del dlgs n. 50/2016

83 Avvisi e bandi - Avviso (art. 19, c. 1, dlgs n. 50/2016); TUTTI I TUTTI I Avviso di indagini di mercato (art. 36, c. 7, dlgs n. RESP. REPONSABILI 50/2016 e Linee guida ANAC); Avviso di formazione AREA AREA elenco operatori economici e pubblicazione elenco (art. 36, c. 7, dlgs n. 50/2016 e Linee guida ANAC); Bandi ed avvisi (art. 36, c. 9, dlgs n. 50/2016); Bandi ed avvisi (art. 73, c. 1, e 4, dlgs n. 50/2016); Bandi ed avvisi (art. 127, c. 1, dlgs n. 50/2016); Avviso periodico indicativo (art. 127, c. 2, dlgs n. 50/2016); Avviso Art. 37, c. 1, lett. b) relativo all’esito della procedura; Pubblicazione a d.lgs. n. 33/2013 e Tempestiv livello nazionale di bandi e avvisi; Bando di concorso art. 29, c. 1, d.lgs. n. o (art. 153, c. 1, dlgs n. 50/2016); Avviso di 50/2016 aggiudicazione (art. 153, c. 2, dlgs n. 50/2016); Bando di concessione, invito a presentare offerta, documenti di gara (art. 171, c. 1 e 5, dlgs n. 50/2016); Avviso in merito alla modifica dell’ordine di importanza dei criteri, Bando di concessione (art. 173, c. 3, dlgs n. 50/2016);Bando di gara (art. 183, c. 2, dlgs n. 50/2016); Avviso costituzione del privilegio (art. 186, c. 3, dlgs n. 50/2016); Bando di gara (art. 188, c. 3, dlgs n. 50/2016) Avviso sui risultati della procedura di affidamento TUTTI I TUTTI I - Avviso sui risultati della procedura di affidamento con RESP. RESPONSABILI Art. 37, c. 1, lett. b) indicazione dei soggetti invitati (art. 36, c. 2, dlgs n. AREA AREA d.lgs. n. 33/2013 e 50/2016); Bando di concorso e avviso sui risultati del Tempestiv art. 29, c. 1, d.lgs. n. concorso (art. 141, dlgs n. 50/2016); Avvisi relativi o 50/2016 l’esito della procedura, possono essere raggruppati su base trimestrale (art. 142, c. 3, dlgs n. 50/2016); Verbali di gara TUTTI I TUTTI I Avvisi sistema di qualificazione - Avviso RESP. RESPONSABILI Art. 37, c. 1, lett. b) sull’esistenza di un sistema di qualificazione, di cui AREA DI AREA d.lgs. n. 33/2013 e all’Allegato XIV, parte II, lettera H; Bandi, avviso Tempestiv art. 29, c. 1, d.lgs. n. periodico indicativo; avviso sull’esistenza di un o 50/2016 sistema di qualificazione; Avviso di aggiudicazione (art. 140, c. 1, 3 e 4, dlgs n. 50/2016) Affidamenti - Gli atti relativi agli affidamenti diretti di TUTTI I RESPONSABIL lavori, servizi e forniture di somma urgenza e di RESP. I DI AREA° protezione civile, con specifica dell'affidatario, delle AREA Art. 37, c. 1, lett. b) modalità della scelta e delle motivazioni che non d.lgs. n. 33/2013 e Tempestiv hanno consentito il ricorso alle procedure ordinarie art. 29, c. 1, d.lgs. n. o (art. 163, c. 10, dlgs n. 50/2016); tutti gli atti connessi 50/2016 agli affidamenti in house in formato open data di appalti pubblici e contratti di concessione tra enti (art. 192 c. 3, dlgs n. 50/2016)

84 Informazioni ulteriori - Contributi e resoconti degli TUTTI I TUTTI I incontri con portatori di interessi unitamente ai progetti RESP. DI RESPONSABILI Art. 37, c. 1, lett. b) di fattibilità di grandi opere e ai documenti predisposti AREA DI AREA d.lgs. n. 33/2013 e dalla stazione appaltante (art. 22, c. 1, dlgs n. Tempestiv art. 29, c. 1, d.lgs. n. 50/2016); Informazioni ulteriori, complementari o o 50/2016 aggiuntive rispetto a quelle previste dal Codice; Elenco ufficiali operatori economici (art. 90, c. 10, dlgs n. 50/2016) Provvedimento TUTTI I TUTTI I che determina RESP. RESPONSABILI le esclusioni AREA DI AREA° dalla procedura di affidamento e Art. 37, c. 1, lett. b) le ammissioni d.lgs. n. 33/2013 e all'esito delle Provvedimenti di esclusione e di ammissione (entro 2 Tempestiv art. 29, c. 1, d.lgs. n. valutazioni dei giorni dalla loro adozione) o 50/2016 requisiti soggettivi, economico- finanziari e tecnico- professionali. TUTTI I TUTTI I Composizione RESP. RESONSABILI della Art. 37, c. 1, lett. b) AREA DI AREA commissione d.lgs. n. 33/2013 e Composizione della commissione giudicatrice e i Tempestiv giudicatrice e i art. 29, c. 1, d.lgs. n. curricula dei suoi componenti. o curricula dei 50/2016 suoi componenti. TUTTI I TUTTI I RESP. RESONSABILI Art. 1, co. 505, l. Testo integrale di tutti i contratti di acquisto di beni e di AREA DI AREA 208/2015 servizi di importo unitario stimato superiore a 1 milione Tempestiv disposizione special Contratti di euro in esecuzione del programma biennale e suoi o rispetto all’art. 21 del aggiornamenti d. lgs. n. 50/2016

85 TUTTI I TUTTI I Resoconti della RESP. RESONSABILI Art. 37, c. 1, lett. b) gestione AREA DI AREA d.lgs. n. 33/2013 e finanziaria dei Resoconti della gestione finanziaria dei contratti al Tempestiv art. 29, c. 1, d.lgs. n. contratti al termine della loro esecuzione o 50/2016 termine della loro esecuzione

TUTTI I TUTTI I Atti con i quali sono determinati i criteri e le modalità Tempestiv RESP. RESONSABILI cui le amministrazioni devono attenersi per la o AREA DI AREA Art. 26, c. 1, d.lgs. n. Criteri e concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi ed Criteri e modalità (ex art. 8, 33/2013 modalità ausili finanziari e l'attribuzione di vantaggi economici d.lgs. n. di qualunque genere a persone ed enti pubblici e 33/2013) privati

Atti di TUTTI I TUTTI I RESP. RESONSABILI concessione Tempestiv Atti di concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi AREA DI AREA o Art. 26, c. 2, d.lgs. n. ed ausili finanziari alle imprese e comunque di (da pubblicare (art. 26, c. 33/2013 vantaggi economici di qualunque genere a persone ed in tabelle 3, d.lgs. n. enti pubblici e privati di importo superiore a mille euro creando un 33/2013) Sovvenzioni, collegamento contributi, con la pagina sussidi, nella quale Per ciascun atto: vantaggi sono riportati i Tempestiv TUTTI I TUTTI I economici dati dei relativi o RESP. RESONSABILI Art. 27, c. 1, lett. a), 1) nome dell'impresa o dell'ente e i rispettivi dati fiscali provvedimenti (art. 26, c. AREA DI AREA d.lgs. n. 33/2013 o il nome di altro soggetto beneficiario finali) 3, d.lgs. n. 33/2013) Atti di concessione (NB: è fatto Tempestiv TUTTI I TUTTI I divieto di o RESP. RESONSABILI Art. 27, c. 1, lett. b), diffusione di dati 2) importo del vantaggio economico corrisposto (art. 26, c. AREA DI AREA d.lgs. n. 33/2013 da cui sia 3, d.lgs. n. possibile 33/2013) ricavare Tempestiv TUTTI I TUTTI I informazioni o RESP. RESONSABILI Art. 27, c. 1, lett. c), relative allo 3) norma o titolo a base dell'attribuzione (art. 26, c. AREA DI AREA d.lgs. n. 33/2013 stato di salute e 3, d.lgs. n. alla situazione 33/2013) di disagio Tempestiv TUTTI I TUTTI I economico- o RESP. RESONSABILI Art. 27, c. 1, lett. d), 4) ufficio e funzionario o Responsabile del relativo sociale degli (art. 26, c. AREA DI AREA d.lgs. n. 33/2013 procedimento amministrativo interessati, 3, d.lgs. n. come previsto 33/2013)

86 dall'art. 26, c. 4, Tempestiv TUTTI I TUTTI I del d.lgs. n. o RESP. RESONSABILI Art. 27, c. 1, lett. e), 5) modalità seguita per l'individuazione del 33/2013) (art. 26, c. AREA DI AREA d.lgs. n. 33/2013 beneficiario 3, d.lgs. n. 33/2013) Tempestiv TUTTI I TUTTI I o RESP. RESONSABILI Art. 27, c. 1, lett. f), 6) link al progetto selezionato (art. 26, c. AREA DI AREA d.lgs. n. 33/2013 3, d.lgs. n. 33/2013) Tempestiv TUTTI I TUTTI I o RESP. RESONSABILI Art. 27, c. 1, lett. f), 7) link al curriculum del soggetto incaricato (art. 26, c. AREA DI AREA d.lgs. n. 33/2013 3, d.lgs. n. 33/2013) Elenco (in formato tabellare aperto) dei soggetti RESP. RESP. AREA I° beneficiari degli atti di concessione di sovvenzioni, Annuale AREA I° Art. 27, c. 2, d.lgs. n. contributi, sussidi ed ausili finanziari alle imprese e di (art. 27, c. 33/2013 attribuzione di vantaggi economici di qualunque 2, d.lgs. n. genere a persone ed enti pubblici e privati di importo 33/2013) superiore a mille euro RESP. RESP. AREA 1 AREA 1 ° Tempestiv Art. 29, c. 1, d.lgs. n. Documenti e allegati del bilancio preventivo, nonché o 33/2013 dati relativi al bilancio di previsione di ciascun anno in (ex art. 8, Art. 5, c. 1, d.p.c.m. forma sintetica, aggregata e semplificata, anche con il d.lgs. n. 26 aprile 2011 ricorso a rappresentazioni grafiche 33/2013) Bilancio preventivo RESP. RESP. AREA 1 Tempestiv AREA 1 Bilancio preventivo e Art. 29, c. 1-bis, Dati relativi alle entrate e alla spesa dei bilanci Bilanci o consuntivo d.lgs. n. 33/2013 e preventivi in formato tabellare aperto in modo da (ex art. 8, d.p.c.m. 29 aprile consentire l'esportazione, il trattamento e il d.lgs. n. 2016 riutilizzo. 33/2013)

RESP. RESP. AREA 1 Tempestiv Art. 29, c. 1, d.lgs. n. Documenti e allegati del bilancio consuntivo, nonché AREA 1° o 33/2013 Bilancio dati relativi al bilancio consuntivo di ciascun anno in (ex art. 8, Art. 5, c. 1, d.p.c.m. consuntivo forma sintetica, aggregata e semplificata, anche con il d.lgs. n. 26 aprile 2011 ricorso a rappresentazioni grafiche 33/2013)

87 Tempestiv RESP. RESP. AREA 1 Art. 29, c. 1-bis, Dati relativi alle entrate e alla spesa dei bilanci o AREA 1 d.lgs. n. 33/2013 e consuntivi in formato tabellare aperto in modo da (ex art. 8, d.p.c.m. 29 aprile consentire l'esportazione, il trattamento e il d.lgs. n. 2016 riutilizzo. 33/2013) RESP. RESP. AREA 1 AREA 1 Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio, con l’integrazione delle risultanze osservate in termini di Art. 29, c. 2, d.lgs. n. raggiungimento dei risultati attesi e le motivazioni degli Tempestiv Piano degli Piano degli indicatori e 33/2013 - Art. 19 e 22 eventuali scostamenti e gli aggiornamenti in o indicatori e dei dei risultati attesi di del dlgs n. 91/2011 - corrispondenza di ogni nuovo esercizio di bilancio, sia (ex art. 8, risultati attesi di bilancio Art. 18-bis del dlgs tramite la specificazione di nuovi obiettivi e indicatori, d.lgs. n. bilancio n.118/2011 sia attraverso l’aggiornamento dei valori obiettivo e la 33/2013) soppressione di obiettivi già raggiunti oppure oggetto di ripianificazione

Tempestiv RES. o AREA 2 ° RESP. AREA 2 Art. 30, d.lgs. n. Patrimonio Informazioni identificative degli immobili posseduti e Patrimonio immobiliare (ex art. 8, 33/2013 immobiliare detenuti d.lgs. n. Beni immobili 33/2013) e gestione Tempestiv RESP. RESP. AREA 2 patrimonio Canoni di o AREA 2 Canoni di locazione o Art. 30, d.lgs. n. locazione o Canoni di locazione o di affitto versati o percepiti (ex art. 8, affitto 33/2013 affitto d.lgs. n. 33/2013)

Annuale e ORGANIS in MO DI Attestazione dell'OIV o di altra struttura analoga relazione VALUTAZI Atti degli nell'assolvimento degli obblighi di pubblicazione a delibere ONE Organismi A.N.AC. DELLA Organismi indipendenti indipendenti di Controlli e PERFOR di valutazione, nuclei di valutazione, rilievi Art. 31, d.lgs. n. MANCE RESP. AREA I° valutazione o altri nuclei di sull'amministr 33/2013 organismi con funzioni valutazione o azione analoghe altri organismi con funzioni Documento dell'OIV di validazione della Relazione analoghe Tempestiv sulla Performance (art. 14, c. 4, lett. c), d.lgs. n. o 150/2009)

N. A. N. A.

88 ORGANIS Relazione dell'OIV sul funzionamento complessivo del MO DI Sistema di valutazione, trasparenza e integrità dei Tempestiv VALUTAZI controlli interni (art. 14, c. 4, lett. a), d.lgs. n. o ONE 150/2009) DELLA PERFOR MANCE RESP. AREA I° ORGANIS Tempestiv Altri atti degli organismi indipendenti di valutazione , MO DI o nuclei di valutazione o altri organismi con funzioni VALUTAZI (ex art. 8, analoghe, procedendo all'indicazione in forma ONE d.lgs. n. anonima dei dati personali eventualmente presenti DELLA 33/2013) PERFOR MANCE RESP. AREA I° REVISOR Relazioni degli Tempestiv Relazioni degli organi di revisione amministrativa e E Organi di revisione organi di o contabile al bilancio di previsione o budget, alle CONTABI amministrativa e revisione (ex art. 8, relative variazioni e al conto consuntivo o bilancio di LE contabile amministrativa d.lgs. n. esercizio e contabile 33/2013) AREA 1 RESP. AREA I° Tempestiv Tutti i rilievi della Corte dei conti ancorchè non recepiti o Rilievi Corte dei Corte dei conti riguardanti l'organizzazione e l'attività delle (ex art. 8, conti amministrazioni stesse e dei loro uffici d.lgs. n. 33/2013) AREA 1 RES. AREA 1 Tempestiv Carta dei servizi o TUTTI I Carta dei servizi e Art. 32, c. 1, d.lgs. n. Carta dei servizi o documento contenente gli standard e standard di (ex art. 8, RESPONS TUTTI I standard di qualità 33/2013 di qualità dei servizi pubblici qualità d.lgs. n. ABILI DI RESPONSABILI 33/2013) AREA DI AREA Notizia del ricorso in giudizio proposto dai titolari di RESP. RESP. AREA 1 interessi giuridicamente rilevanti ed omogenei nei AREA 1 Art. 1, c. 2, d.lgs. n. confronti delle amministrazioni e dei concessionari di Tempestiv Servizi erogati 198/2009 servizio pubblico al fine di ripristinare il corretto o svolgimento della funzione o la corretta erogazione di Class action Class action un servizio Art. 4, c. 2, d.lgs. n. Tempestiv RESP. RESP. AREA I° Sentenza di definizione del giudizio 198/2009 o AREA I°

Art. 4, c. 6, d.lgs. n. Tempestiv RESP. RESP. AREA I° Misure adottate in ottemperanza alla sentenza 198/2009 o AREA I°

89 Costi RESP. RESP. AREA 1 Art. 32, c. 2, lett. a), contabilizzati Annuale AREA 1 ° d.lgs. n. 33/2013 Costi contabilizzati dei servizi erogati agli utenti, sia (art. 10, c. Costi contabilizzati Art. 10, c. 5, d.lgs. n. finali che intermedi e il relativo andamento nel tempo 5, d.lgs. n. 33/2013 (da pubblicare 33/2013) in tabelle) RESP. RESP. AREA 1 Dati sui Dati sui propri pagamenti in relazione alla tipologia di AREA 1 Art. 4-bis, c. 2, dlgs pagamenti Dati sui pagamenti spesa sostenuta, all'ambito temporale di riferimento e Annuale n. 33/2013 (da pubblicare ai beneficiari in tabelle) RESP. RESP. AREA I° AREA 1

Indicatore dei tempi medi di pagamento relativi agli Annuale Indicatore di acquisti di beni, servizi, prestazioni professionali e (art. 33, c. tempestività dei forniture (indicatore annuale di tempestività dei 1, d.lgs. n. pagamenti pagamenti) 33/2013)

Pagamenti dell'amministr RESP. RESP. AREA 1 azione AREA 1 I° Indicatore di tempestività Art. 33, d.lgs. n. dei pagamenti 33/2013 Trimestral e Indicatore trimestrale di tempestività dei pagamenti (art. 33, c. 1, d.lgs. n. 33/2013)

RESP. RESP. AREA 1 Annuale Ammontare AREA 1 Ammontare complessivo dei debiti e il numero delle (art. 33, c. complessivo dei imprese creditrici 1, d.lgs. n. debiti 33/2013)

90 Nelle richieste di pagamento: i codici IBAN RESP. RESP. AREA 1 identificativi del conto di pagamento, ovvero di AREA 1 imputazione del versamento in Tesoreria, tramite i Tempestiv Art. 36, d.lgs. n. quali i soggetti versanti possono effettuare i pagamenti IBAN e o IBAN e pagamenti 33/2013 mediante bonifico bancario o postale, ovvero gli pagamenti (ex art. 8, informatici Art. 5, c. 1, d.lgs. n. identificativi del conto corrente postale sul quale i informatici d.lgs. n. 82/2005 soggetti versanti possono effettuare i pagamenti 33/2013) mediante bollettino postale, nonchè i codici identificativi del pagamento da indicare obbligatoriamente per il versamento Informazioni realtive ai nuclei Informazioni relative ai nuclei di valutazione e verifica di valutazione e Tempestiv degli investimenti pubblici, incluse le funzioni e i Nuclei di valutazione e verifica o Art. 38, c. 1, d.lgs. n. compiti specifici ad essi attribuiti, le procedure e i verifica degli investimenti degli (ex art. 8, 33/2013 criteri di individuazione dei componenti e i loro pubblici investimenti d.lgs. n. nominativi (obbligo previsto per le amministrazioni pubblici 33/2013) centrali e regionali) (art. 1, l. n. 144/1999) N. A. N. A.

Atti di programmazione delle opere pubbliche. Art. 38, c. 2 e 2 bis A titolo esemplificativo: Tempestiv d.lgs. n. 33/2013 Atti di - Programma triennale dei lavori pubblici, nonchè i o Atti di programmazione Art. 21 co.7 d.lgs. n. programmazion relativi aggiornamenti annuali, ai sensi art. 21 d.lgs. n (art.8, c. 1, delle opere pubbliche 50/2016 e delle opere 50/2016 d.lgs. n. Art. 29 d.lgs. n. pubbliche - Documento pluriennale di pianificazione ai sensi 33/2013) Opere 50/2016 dell’art. 2 del d.lgs. n. 228/2011, (per i Ministeri) pubbliche RESP. AREA 2 ° RESP. AREA 2 Tempi, costi unitari e Tempestiv indicatori di Informazioni relative ai tempi e agli indicatori di o Art. 38, c. 2, d.lgs. n. realizzazione realizzazione delle opere pubbliche in corso o (art. 38, c. 33/2013 delle opere completate 1, d.lgs. n. pubbliche in 33/2013) corso o RESP. Tempi costi e indicatori di completate. AREA 2 RESP AREA 2 realizzazione delle opere

pubbliche (da pubblicare Tempestiv in tabelle, sulla o Art. 38, c. 2, d.lgs. n. Informazioni relative ai costi unitari di realizzazione base dello (art. 38, c. 33/2013 delle opere pubbliche in corso o completate schema tipo 1, d.lgs. n. redatto dal 33/2013) Ministero RESP. dell'economia e AREA 2 RESP. AREA 2

91 della finanza d'intesa con l'Autorità nazionale anticorruzione )

Tempestiv Atti di governo del territorio quali, tra gli altri, piani o Art. 39, c. 1, lett. a), territoriali, piani di coordinamento, piani paesistici, (art. 39, c. d.lgs. n. 33/2013 strumenti urbanistici, generali e di attuazione, nonché 1, d.lgs. n. le loro varianti 33/2013) RESP. Pianificazione e AREA 2 RESP. AREA 2 governo del Documentazione relativa a ciascun procedimento di Pianificazione territorio presentazione e approvazione delle proposte di e governo del trasformazione urbanistica di iniziativa privata o territorio pubblica in variante allo strumento urbanistico (da pubblicare Tempestiv generale comunque denominato vigente nonché delle in tabelle) o Art. 39, c. 2, d.lgs. n. proposte di trasformazione urbanistica di iniziativa (ex art. 8, 33/2013 privata o pubblica in attuazione dello strumento d.lgs. n. urbanistico generale vigente che comportino 33/2013) premialità edificatorie a fronte dell'impegno dei privati alla realizzazione di opere di urbanizzazione extra oneri o della cessione di aree o volumetrie per finalità RESP. di pubblico interesse AREA 2 RESP AREA 2 Tempestiv o Informazioni Informazioni ambientali che le amministrazioni (ex art. 8, ambientali detengono ai fini delle proprie attività istituzionali: d.lgs. n. RESP. RESP. SERV. 33/2013) SERV. III° I° 1) Stato degli elementi dell'ambiente, quali l'aria, Tempestiv l'atmosfera, l'acqua, il suolo, il territorio, i siti naturali, o Informazioni Art. 40, c. 2, d.lgs. n. Stato compresi gli igrotopi, le zone costiere e marine, la (ex art. 8, ambientali 33/2013 dell'ambiente diversità biologica ed i suoi elementi costitutivi, d.lgs. n. compresi gli organismi geneticamente modificati, e, RESP. 33/2013) inoltre, le interazioni tra questi elementi AREA 2 RESP. AREA 2 2) Fattori quali le sostanze, l'energia, il rumore, le Tempestiv radiazioni od i rifiuti, anche quelli radioattivi, le o Fattori emissioni, gli scarichi ed altri rilasci nell'ambiente, che (ex art. 8, inquinanti incidono o possono incidere sugli elementi d.lgs. n. RESP. dell'ambiente 33/2013) AREA 2 RESP. AREA 2

92 3) Misure, anche amministrative, quali le politiche, le disposizioni legislative, i piani, i programmi, gli accordi Tempestiv Misure incidenti ambientali e ogni altro atto, anche di natura o sull'ambiente e amministrativa, nonché le attività che incidono o (ex art. 8, relative analisi possono incidere sugli elementi e sui fattori d.lgs. n. di impatto dell'ambiente ed analisi costi-benefìci ed altre analisi 33/2013) RESP. ed ipotesi economiche usate nell'àmbito delle stesse AREA 2 RESP. AREA 2 Misure a Tempestiv protezione 4) Misure o attività finalizzate a proteggere i suddetti o dell'ambiente e elementi ed analisi costi-benefìci ed altre analisi ed (ex art. 8, relative analisi ipotesi economiche usate nell'àmbito delle stesse d.lgs. n. RESP. RESP. SERV. di impatto 33/2013) AREA 2 ° I° Tempestiv Relazioni o sull'attuazione 5) Relazioni sull'attuazione della legislazione (ex art. 8, della ambientale d.lgs. n. RESP. legislazione 33/2013) AREA 2 RESP. AREA 2

6) Stato della salute e della sicurezza umana, Tempestiv Stato della compresa la contaminazione della catena alimentare, o salute e della le condizioni della vita umana, il paesaggio, i siti e gli (ex art. 8, sicurezza edifici d'interesse culturale, per quanto influenzabili d.lgs. n. umana dallo stato degli elementi dell'ambiente, attraverso tali 33/2013) RESP. elementi, da qualsiasi fattore AREA 2 RESP. AREA 2 Relazione sullo stato Tempestiv dell'ambiente o Relazione sullo stato dell'ambiente redatta dal del Ministero (ex art. 8, Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio dell'Ambiente e d.lgs. n. RESP. della tutela del 33/2013) AREA 2 territorio RESP. AREA 2 Provvedimenti adottati concernenti gli interventi Tempestiv straordinari e di emergenza che comportano deroghe o Art. 42, c. 1, lett. a), alla legislazione vigente, con l'indicazione espressa Interventi (ex art. 8, d.lgs. n. 33/2013 delle norme di legge eventualmente derogate e dei TUTTI I TUTTI I straordinari e di d.lgs. n. Interventi motivi della deroga, nonché con l'indicazione di RESP. RESONSABILI emergenza 33/2013) straordinari e eventuali atti amministrativi o giurisdizionali intervenuti AREA DI AREA di emergenza Tempestiv (da pubblicare o Art. 42, c. 1, lett. b), in tabelle) Termini temporali eventualmente fissati per l'esercizio (ex art. 8, TUTTI I TUTTI I d.lgs. n. 33/2013 dei poteri di adozione dei provvedimenti straordinari d.lgs. n. RESP. REPONSABILI 33/2013) AREA DI AREA

93 Tempestiv o Art. 42, c. 1, lett. c), Costo previsto degli interventi e costo effettivo (ex art. 8, TUTTI I TUTTI I d.lgs. n. 33/2013 sostenuto dall'amministrazione d.lgs. n. RESP. RESPONSABILI 33/2013) AREA DI AREA Piano triennale Piano triennale per la prevenzione della corruzione e per la della trasparenza e suoi allegati, le misure integrative Art. 10, c. 8, lett. a), prevenzione di prevenzione della corruzione individuate ai sensi Annuale d.lgs. n. 33/2013 della corruzione dell’articolo 1,comma 2-bis della e della legge n. 190 del 2012, (MOG 231) trasparenza RPCT RESP. AREA 1 Responsabile della Art. 1, c. 8, l. n. prevenzione Responsabile della prevenzione della corruzione e Tempestiv 190/2012, Art. 43, c. della corruzione della trasparenza o 1, d.lgs. n. 33/2013 e della trasparenza RCPT RESP. AREA 1 Regolamenti per la prevenzione e Regolamenti per la prevenzione e la repressione della Tempestiv

la repressione corruzione e dell'illegalità (laddove adottati) o Altri contenuti Corruzione della corruzione e dell'illegalità RPCT RESP. AREA 1 Annuale Relazione del Relazione del responsabile della prevenzione della Art. 1, c. 14, l. n. (ex art. 1, responsabile corruzione recante i risultati dell’attività svolta (entro il 190/2012 c. 14, L. n. della corruzione 15 dicembre di ogni anno) 190/2012) RPCT RESP. AREA I° Provvedimenti adottati dall'A.N.AC. ed Provvedimenti adottati dall'A.N.AC. ed atti di Art. 1, c. 3, l. n. Tempestiv atti di adeguamento a tali provvedimenti in materia di 190/2012 o adeguamento a vigilanza e controllo nell'anticorruzione tali provvedimenti RPCT RESP. AREA 1 Atti di Art. 18, c. 5, d.lgs. n. Atti di accertamento delle violazioni delle disposizioni Tempestiv accertamento 39/2013 di cui al d.lgs. n. 39/2013 o delle violazioni RPCT RESP. AREA 1 Accesso civico Nome del Responsabile della prevenzione della concernente corruzione e della trasparenza cui è presentata la dati, documenti Art. 5, c. 1, d.lgs. n. richiesta di accesso civico, nonchè modalità per Tempestiv Altri contenuti Accesso civico e informazioni 33/2013 l'esercizio di tale diritto, con indicazione dei recapiti o soggetti a telefonici e delle caselle di posta elettronica pubblicazione istituzionale obbligatoria RPCT RESP. AREA I°

94 Accesso civico Nomi Uffici competenti cui è presentata la richiesta di concernente Art. 5, c. 2, d.lgs. n. accesso civico, nonchè modalità per l'esercizio di tale Tempestiv dati e TUTTI I TUTTI I 33/2014 diritto, con indicazione dei recapiti telefonici e delle o documenti RESPO. RESPONSABILI caselle di posta elettronica istituzionale ulteriori DI AREA DI AREA TUTTI I Linee guida Anac Elenco delle richieste di accesso con indicazione Registro degli Semestral RESPO. FOIA (del.n. dell’oggetto e della data della richiesta nonché del accessi e DEI 1309/2016) relativo esito con la data della decisione SERVIZI RESP. AREA I° RESP. AREA 1 ° RESP. AREA 1 °

Art. 52, c. 1, d.lgs. Regolamenti che disciplinano l'esercizio della facoltà Regolamenti Annuale 82/2005 di accesso telematico e il riutilizzo dei dati

Catalogo dei dati, dei metadati e delle relative banche RESP. dati in possesso delle amministrazioni da pubblicare AREA I° RESP. AREA 1 Catalogo di dati, Art. 52, c. 1, d.lgs. (tramite link al Repertorio Nazionale dei dati territoriali metadati e Annuale Accessibilità e 82/2005 (www.rndt.gov.it), al catalogo dei dati della PA e delle banche dati Altri contenuti Catalogo di dati, banche dati www.dati.gov.it e metadati e banche dati http://basidati.agid.gov.it/catalogo gestiti da AGID) Obiettivi di accessibilità RESP. AREA 1 (da pubblicare Annuale secondo le Obiettivi di accessibilità dei soggetti disabili agli (ex art. 9, Art. 9, c. 7, d.l. n. indicazioni strumenti informatici per l'anno corrente (entro il 31 c. 7, D.L. 179/2012 contenute nella marzo di ogni anno) n. circolare 179/2012) dell'Agenzia per TUTTI I l'Italia digitale n. RESP. DI 61/2013) AREA Dati ulteriori

(NB: nel caso di pubblicazione di RESP. AREA 1 Art. 4, c. 3, d.lgs. n. dati non previsti Dati, informazioni e documenti ulteriori che le 33/2013 da norme di pubbliche amministrazioni non hanno l'obbligo di Altri contenuti Dati ulteriori Art. 1, c. 9, lett. f), l. legge si deve pubblicare ai sensi della normativa vigente e che non n. 190/2012 procedere alla sono riconducibili alle sottosezioni indicate anonimizzazion e dei dati TUTTI I personali RESP. DI eventualmente AREA 95 presenti, in virtù di quanto disposto dall'art. 4, c. 3, del d.lgs. n. 33/2013)

IL RESPONSABILE DELL’ANTICORRUZIONE D.SSA CLAUDIA GRECO

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