free | anno nono | numero sessantaquattro | marzo - aprile duemiladieci | www.exibart.com

Stampiamo questo numero proprio mentre il nostro paese si trova immerso in una gelatina di scandali, vergogne e ruberie rispetto alle quali Tangentopoli e tutta la corruttela degli anni ‘80 e ‘90 risultano passatempi da educande. In un contesto che vede l’Italia transitare, senza intravederne l’uscita, nella peggiore crisi economica, etica e di identità mai affrontata dalla sua Unità. Con questo panorama, si dirà, parlare di arte e di cultura diventa attività risibile e patetica come lucidare l’argenteria sul Titanic. In realtà esiste un modo per rifuggire dal patetismo del parlarsi addosso; esiste un percorso che anche una rivista può intraprendere per contribuire alla creazione di un ipotetico bene comune che significhi ferma reazione allo squallore che tutto assuefa. Questo percorso transita innanzi tutto dall’abbandono di qualsivoglia forma di autoreferenzialità. Occorre parlare di arte e di cultura come fenomeni sociali, urbani, economici, non come elementi avulsi e impermeabili alla vita che fluisce loro attorno. Un esempio, rispetto a quanto vogliamo intendere, lo troviamo negli episodi che ci han- no portato a intrecciare la nostra attività editoriale con la genesi del Maxxi, il museo d’arte contemporanea dello Stato italiano. Una novità importante per il nostro settore, che abbiamo tentato, per quanto era nelle nostre forze, di accompagnare. Pochi giorni fa è stata accettata la nostra idea di intitolare la piazza antistante il museo ad Alighiero Boetti; qualche settimana fa è stata sposata la nostra intuizione di inaugurare il Maxxi assieme al Macro, l’altro importante centro d’arte capitolino. E non è finita: ormai due anni orsono, anche grazie a una nostra inchiesta che prontamente finì sulla scrivania dell’allora ministro Rutelli, si scongiurò la realizzazione, accanto al Maxxi, di un orribile “Museo della Scienza” immaginato da un ingegnere del Ministero delle Infrastrutture che oggi è in carcere a seguito della nota inchiesta su appalti, procedure d’urgenza e Protezione Civile. Dunque, il cerchio si chiude. Dunque esiste, è dimostrato, un modo per occuparsi d’arte senza che ciò venga considerato una facezia nel momento in cui il paese in cui si opera va a gambe all’aria. Vi è, dunque, la possibilità di avere un ruolo attivo scegliendo, quando occorre, da che parte della barricata stare. Noi interpretiamo il nostro ruolo come una sorta di agenzia di consigli non richiesti, di pensatoio, di fabbrica d’idee, di proposte e di indagini giornalistiche, di gruppo di pressione, di lobby finalizzata a innescare (o almeno a suggerire) processi di qualità e buone pratiche nel nostro settore e in quelli adiacenti. Il tutto naturalmente in aggiunta all’attività editoriale più classica e ordinaria. Sovente ci siamo sbilanciati, con tutti i rischi del caso, compreso quello di sbagliare mira. Ma finché ci sarà concesso continueremo. Esattamente così. (m.t.)

4retrocover Il sommario di questo numero è a pag. 28 sondaggi rabarama sondaggi.exibart.com

A quale artista intitoleresti la Piazza del Maxxi? Quale sarà il linguaggio degli Anni Dieci?

Luciano Fabro 4,04% scultura 4,67% Alighiero Boetti 25,52% pittura 28,84% Gino de Dominicis 11,65% disegno 5,87% Piero Manzoni 23,22% performance 9,88% Fabio Mauri 4,28% video 15,22% Mario Schifano 21,79% installazione 16,15% Mario Merz 9,51% fotografia 19,36% vignetta

sexybart i perche del mese la CHIARA RAPACCINI DOMANDA NAÏF? di ferruccio giromini Molti musei italiani (vedi il caso Madre, molto dibattuto sul no- stro sito nelle scorse settimane) si fanno carico della produzione TRASFUSIONI delle opere senza poi acquisirle, favorendo così i galleristi, che DI PERSONALE si trovano lavori già prodotti ed esposti in contesti istituzionali e Quando il Ministero ha delle buo- museali. Una domanda che vi sembrerà naïf: perché non com- ne idee, bisognerà pur dirlo, no? A prarle, evitando di spendere i soldi in maniera effimera? maggior ragione quando le buone OKidee sono una rarità. E allora un bel primo posto negli OK di questo mese per la proposta da parte di Sandro PER CHI SUONA LA CAPANNA? Bondi, ministro della Cultura, di reimpiegare in gallerie Ci sono state le Olimpiadi Invernali nel 2006 a Torino e quest’an- pubbliche e musei di stato tutto il personale in esubero no erano a Vancouver. Ci saranno fra poco le elezioni regionali, che dovrà uscire dalla scuola a causa della Riforma Gel- anche in Piemonte. La stagione sciistica si avvia alla conclusio- mini. Trasferimenti virtuosi, che potrebbero rendere più ne, ed è stata un’altra annata memorabile. Ebbene, mettendo efficiente la scuola e più fruibile il patrimonio. insieme questi tre fatti ci domandiamo: perché la magnifica Ca- panna Mollino progettata dal grande architetto/artista torinese SE NE PARLA... - dopo esser stata restaurata e aver ospitato un paio di mostre No, non di qualcosa in generale. Ma di tutto, purché si - ora è aperta solo per matrimoni e affini? Si trattano così i beni parli. E, quindi, si rifletta, si dibatta, si discuta. Magari ci culturali in alta quota? si confronti. È una cosa positiva e dobbiamo registrarla e annotarla. È una tendenza in atto che abbiamo il dovere RECENSIRE NON PAGA? di segnalare e compulsare. Ehggià, perché - alla facciac- Anche questa a qualcuno parrà una questione naïf, come la cia di internet, delle e-mail, dei telefonini e dei social net- prima qui sopra nei Perché. Eppure potrebbe anche non esser- work - è tornata la voglia di incontrarsi e parlare d’arte. lo. La domanda è la seguente: perché in Italia non esiste un Dal vivo, non in teleconferenza. In casa, in galleria, negli ruolo dei quotidiani (nazionali, regionali, locali...) nella recensio- studi degli artisti, il talk la fa da padrone anche in manie- ne di mostre? Perché tutti vogliono lavorare sull’anticipazione, ra organizzata, sistematica, tempisticamente ricorrente trascurando l’aspetto della critica ex-post? A New York City, ad (a Roma alcuni giovani curatori hanno fatto nascere I esempio, non c’è cosa più attesa che capire cosa scriverà il New Martedì Critici, ma è solo uno dei tanti esempi). A noi York Times su quella o quell’altra mostra. Questo conferisce al sembra una buona notizia. sistema una voce importante di orientamento per i lettori e gli appassionati, e al giornale un ruolo autorevole e intellettuale. POVERI MA GAM! Amori sfigati #38 - 2008 - acrilici Tutte cosette che da noi forse non servono? C’è chi spende e spande e poi si merita pure un premio di 2 milioni di euro. E c’è chi, con un budget decisamente L’altra faccia del sexy. Quando l’amore è sfigato più ridotto, riesce comunque a proporre un’ottima pro- (cioè: spesso). Quando “lui la tradisce perché è no- grammazione. Più che un KO al Madre di Napoli, questo iosa”. Quando “lui vorrebbe baciarla ma teme di es- è un bell’OK alla Gam di Torino. Per la prova che finora sere banale perché lei è un’intellettuale”. Quando “a sta riuscendo a Danilo Eccher. Senza dimenticare il resto lei batte forte il cuore ma fa l’indifferente; e lui ci resta dello staff curatoriale, Elena Volpato e Viriginia Bertone male e la lascia”. Quando lui, fiori in mano, “si do- in primis. manda se sia più figo essere in anticipo o in ritardo”. vedodo piop O quando, icasticamente, a lei che infine osa dire “ti ALMENO ALL’ESTERO... amo!” lui risponde chiaro: “Cazzi tuoi”. Sono questi Non si potrebbe, diciamo noi, eliminare questa ed altri gli Amori sfigati di Chiara Rapaccini (Firen- do piop ritratto venefica e nefasta moda di far accompagnare ze, 1954), alias Rap: cinquanta minuscoli santini la partecipazione nazionale a qualsivoglia evento pinti in acrilici sgargianti che - già esposti a Roma, internazionale con bizzarre mostre d’arte, espo- Parigi e New York - ora vagano in tournée per le li- sizioni di quadri e sculture, eventi culturali non brerie Feltrinelli, accompagnando un mazzo di cento meglio precisati? Non si potrebbe evitare che a carte raccolte in una scatola Magazzini Salani sot- Expo Universali e Olimpiadi la presenza italiana to lo sgrammaticato titolo anglitalico Lovstori. Ogni sia affiancata da mostre pietose, marchettoni carta è un lancinante flash (a volte botta-e-risposta, clamorosi e scambi di favori di quart’ordine? Sì a volte solo botta, mai una semplice botta-e-via) in che si potrebbe... cui un qualunque qualcuno, banalmente, cade in una delle mille trappole dell’amore che viene l’amore DISIMPARA L’ARTE che va; o dell’amore perduto; o dell’amore più dif- Ancora la ministra Gelmini protagonista dei fuso, quello sempre inseguito e mai acchiappato. I nostri OK e KO. Mentre la Francia si prepara suoi protagonisti si presentano (dandoti una mano a introdurre la Storia dell’Arte come insegna- che subito avverti molliccia e bagnaticcia) quali sin- mento obbligatorio in tutti gli ordini di scuola, la tetici prototipi di inadeguatezza, fisica non meno che riforma “epocale” degli Istituti Superiori voluta l’artista michelangelo pistoletto l’attore sean connery psicologica. Allampanati/e, spigolose/i, impacciati/e, dal Ministro prevede una sostanziosa decurta- noiose/i, tutti inattraenti in partenza: lunghi nasi tristi, zione delle ore dedicate a una materia che, nel occhiali come fondi di bottiglia, troppo rivelatori ros- nostro paese, dovrebbe essere prioritaria. Cui sori sulle guance, capelli radi e scomposti, ti imma- prodest? gini fin la sgradevolezza delle loro voci. Illuminante do piop sguardo l’ennesimo siparietto, di precisione altaniana: la cop- LA CRICCA ALLA CULTURA? pia a letto, tra lenzuola punteggiate di bottiglie e sca- Le ricostruzioni sono un po’ di parte poiché rafaggi, con lei che azzarda “ce sposàmo?” e lui che provengono da un’inchiesta de La Repubblica, sterza e affossa “e chi ce se pija?”. Non c’è scampo. quotidiano non propriamente equidistante dalle Un’umanità disastrata più vera del vero; malgrado parti politiche italiane. Tuttavia, il teorema ha quel che le pubblicità in tv cercano di farci credere. più di qualche punto di verosimiglianza. Pare, in- Ma la viperetta Rap non è nuova a questo genere di nanzitutto, che il Ministero a cui sarebbe stato operazioni. Malmenando ora Barbi e ora Samanta destinato “per premio” Bertolaso fosse quello (sic!), il lato oscuro del sexy l’ha già esplorato più di dei Beni Culturali. E pare che tutta la cricca una volta e con i più diversi mezzi espressivi, saet- di affaristi, faccendieri e... servitori dello Sta- tando tra le crudeltà amorose di Claire Bretécher e to che ruotavano attorno gli amori crudeli di Mario Monicelli. Commedia all’ita- alla Protezione Civile fosse liana e comédie humaine. Lacrime e sghignazzi. pronta a fare il salto verso Arte applicata alla vita e vita applicata all’arte. Baci musei, restauri e collezioni & schiaffi. Vivere - e amare - pericolosamente, come Il guerrilla marketing di Diesel Un’opera di Maurizio Cattelan di 11 anni fa pubbliche... piace a noi umani. KO

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ERGO SUM

el 1991 Alain Fleig - fotografo e critico d’arte - organizzò a Poitiers una mostra sull’errore fotografico:Fautographique . Si trattava di un’esposizione a premi dei peggiori scatti fotografici fatti da dilettanti. La mostra ebbe un grande successo di partecipanti, ma soprattutto mediatico. Tanto che il curatore si sentì ferito dal fatto che le mostre da lui organizzate prece- dentemente con artisti professionisti non avevano avuto tanta attenzione. Giunse perfino a minimizzare il fascino di quelle foto errate. Insomma, l’amatore per il curatore è destinato a restare vittima dell’errore, adducendo che vi sarebbe una “vision juste” e una “vision fautive”. La mostruosità delle anomalie suscita paura e attrazione allo stesso tempo. Anche nella natura l’ordine e la perfezione sono una rarità. Un cristallo non è mai esattamente conforme al reticolo perfetto che ci si immagina. Presenta lacune, cioè ioni, atomi e molecole che mancano. Il concetto di difetto nella storia della cultura corre parallelo a quello di peccato. Rientra in una metafisica binaria che ordina il mondo secondo una scala di valori dove si è inclusiN o esclusi. Il giudizio morale poi fa il resto. In un’opposizione binaria (bello/brutto, buono/cattivo, giusto/sbagliato ecc.) l’errore funge da negativo per far risaltare il positivo. Da un lato la cosa riu- scita... Ma l’errore o l’incidente sono davvero il negativo del positivo? Ciò che “riesce” non è il contrario dell’errore, ma l’adempimento di un insieme di regole. L’errore è l’uscita dalle regole. Si volge verso un nulla che svia la percezione delle cose e del linguaggio verso un destino fatale. In altre parole, se sappiamo tutto sulle regole per fare qualcosa, non sappiamo nulla dell’errore. L’errore non produce informazione (il messaggio), non produce neanche comprensione (il segno), ma se produce qualcosa è tutto il resto, ciò che non rientra nel fare quotidiano, produce uno scarto, una differenza. Questo significa pure che l’errore mette in rilievo la fragilità delle regole, tentandoci verso il loro sviamento. Bisogna ammettere che si sviluppa presto una sottomissione all’errore (ma anche all’incidente) come se fosse una fatalità, un’evidenza della fragilità che ci piace. Un errore tecnico ci fa arrabbiare. Un mare di errori può provocare euforia. Ma l’attrazione per l’errore investe anche altre sfere. Il peggio, nella sua accezione generale (compreso l’insuccesso), è diventato, manifestamente o no, un modo di vivere, un mezzo di comunicazione di massa. Ci si butta nella vita come in un esperimento dagli esiti incerti. Preda delle gaffe, dei lapsus, degli incidenti è l’intera società. Dalla voragine economica dei nostri giorni causata dalla speculazione all’universo dello spettacolo (arte compresa), siamo ostaggi del peggio, di cui l’incidente e l’errore sono sia la forma individuale che collettiva. D’altra parte in politica N’EST PAS non è diverso. Criminali e corruttori si spartiscono i poteri. Sono l’incidente eletto a principio di governo. Anche la storia dell’arte è ricca di errori fatali a randi movimenti a Nordest. E non solo politici. Una macroregione si sta muovendo su una nuova cui si dà volentieri il nome tecnico di sperimentazioni. Primeggia su tutti come direttrice per il suo sviluppo. Quella culturale. Non è mai successo in passato. Almeno con questa un’icona sacra il fallimento di Leonardo dell’Ultima Cena. Errore vivente, tenu- volontà manifesta. Visto che è una volontà politica e, di conseguenza, mediatica. C’è un attivismo ta in vita artificialmente come un malato sottoposto quasi preoccupante da parte di amministrazioni, fondazioni bancarie e associazioni. Tutti a puntare ad accanimento terapeutico. L’errore dunque non è sulla cultura e su quello che questa può offrire. Tutti a organizzare festival e conferenze. Mostre e il contrario della riuscita. Semmai è ciò che produce programmi. Spesso contemporanei. Piccoli sperduti paesi come sistemi provinciali. Forse che di col- uno scarto nel valore. O quello che non rientra nel Gpo ci si è accorti che il Pil prodotto non bastava più o, meglio, non riusciva a calmierare nuove richieste? Pensate che calcolo razionale del valore. In ogni criterio di gusto nel solo Veneto convivono 2.500 zone industriali con circa 4.500 ville venete, e altrettanti contenitori culturali. Il tema e conoscenza è insito un problema di valore. Una o il problema è che nessuno se n’è mai accorto. Non c’era il tempo. Intere regioni erano votate a produrre denari. Per volta tutto ciò che non rientrava nell’economia del 18 ore al giorno. I garage diventavano capannoni. Province come Vicenza o Treviso avevano l’export di due o tre stati di valore era in genere il residuo non socializzato del medie dimensioni. Quando i paesotti del Nordest esportavano come Grecia e Portogallo e tutte le repubbliche baltiche gusto che, se ieri era escluso, oggi è incredibilmen- messe assieme, o facevano un sesto del Pil italiano, di cultura non ce n’era bisogno. Non se ne sentiva la necessità. I te premiato. Oggi viviamo sotto la ragion pratica del decisori la consideravano l’occupazione perfetta per le loro ricche signore, che tra un Suv e la casa di Cortina potevano peggio, dell’incidente, dell’errore. Dagli accidenti na- vantare anche un pedigree culturale. E oggi? Ci siamo accorti che senza una cultura diffusa non si va avanti. Le aziende turali agli incidenti causati dall’uomo si è generata non si muovono e non escono dall’impasse. I giovani rimangono orfani di competitività. I moltiplicatori immobiliari non una strana attrazione collettiva per la disfunziona- funzionano più e le merci non escono dai magazzini. Ci siamo accorti che la gente è insoddisfatta. Che il mattone, la lità. Se una brocca s’incrina ne soffriamo, ma se siepe di lauro, il kit di valigie Vuitton, il paraorecchi peloso Gucci, il numero dei cavalli del motore non bastano a renderci si rompe si prova una grande soddisfazione. In un appagati. Discorso banale, è vero. Ma i decisori l’hanno capito solo adesso. E così la risposta del Nordest non si è fatta certo senso è tutta la società che è passata dalla attendere. Siamo gente attiva e industriosa. E forse qui sta il problema. Dicevano che siamo disuniti e che non fac- parte dell’errore, trasformandone la percezione che ciamo comunicazione: allora facciamola. Che non facciamo sistema: allora facciamolo. E così nascono la candidatura se prima era un “difetto”, oggi è una forma di vita di Venezia alle Olimpiadi del 2020. E così quella del Nordest capitale Europea della cultura del 2019. È un passaggio condivisa. Stupidari televisivi sguazzano nella sfera straordinario. Per queste parti. Ma con un ma. La capitale della Cultura del 2014 sarà la sconosciuta Umea, città degli orrori, delle loro incongruenze, delle loro brutalità verbali e sceniche, svedese che ha sognato una rete di biblioteche gratuite e le più svariate operazioni per i giovani. Se pensiamo alla senza che nessuno si scandalizzi. L’assuefazione al peggio è un fenomeno di cultura come un nuovo sistema di controllo politico delle anime o degli interessi, sarà un grande fallimento. Dobbiamo massa. Il meglio del peggio trionfa ovunque, senza distinzioni sociali. Perché essere visionari sui territori. Fare tabula rasa per produrre idee, radunare competenze, creare reti vere e di senso. se l’errore nella sua lunga storia è sempre un errore, non è così la sua perce- Che ci sia o non ci sia una capitale europea. Ci va di mezzo il capitale vero. Quello umano. E non solo. zione sociale. Uno strano orgoglio ci spinge a non dare attenzione all’errore e alle sue metamorfosi percettive. Ma se l’errore non è più un’eccezione, cristiano seganfreddo ma la norma, allora questa norma assume l’immagine rovesciata che aveva direttore di fuoribiennale e innov(e)tion valley prima l’errore. Fatale scambio di ruoli. Fare le cose bene è sbagliato. Occorre farle brutte, stupide, banali per avere successo ed essere così confermati nel “giusto”. La socializzazione del peggio è il destino della nostra oscura WWW.PRESTINENZA.IT contemporaneità. D’altra parte, un mondo senza fallimenti è impossibile, ma un mondo di soli fallimenti è invivibile. l professor Domenico De Masi è, a mio parere, un genio e un eroe dell’architettura contemporanea. Un genio perché ha capito che, se voleva far realizzare l’auditorium marcello faletra a Ravello con una struttura moderna, doveva proporre un’idea spiazzante. E lui l’ha saggista e redattore di cyberzone avuta. Farlo progettare dall’architetto più vecchio e più famoso sulla piazza: Oscar Niemeyer. Che oggi ha la bella età di 102 anni, ma al momento in cui l’iniziativa è stata lanciata aveva da poco superato i novanta. In più il maestro brasiliano il progetto loI ha ceduto gratis e quindi De Masi lo ha potuto presentare alla cittadinanza come un dono. E a un regalo, soprattutto se di un personaggio che ha realizzato Brasilia e che ha suscitato UN SACCO BELLO anche l’invidia di Le Corbusier, non si può dire di no. Un eroe perché la storia non si è svolta come ragione avrebbe voluto. Nonostante il bel progetto, il paese di Ravello si è spaccato in no dei segni più evidenti dello stato abbastanza pietoso che caratterizza il clima cultu- due e gli ambientalisti hanno intentato tante di quelle cause contro la costruzione dell’opera rale del nostro paese è l’incapacità di assegnare un qualsivoglia valore al pensiero. Se da far perdere la pazienza anche a Giobbe. Ma De Masi non si è arreso e dopo oltre dieci anni si discute di qualcosa, non importa come, con quale cognizione di causa, con quale di battaglie in cui ha coinvolto tutti coloro - e non sono pochi - che avevano sufficiente fede profondità o intelligenza, si sentono e si leggono sempre più spesso commenti lapida- nell’architettura contemporanea, ha potuto inaugurare l’edificio. Un’opera che, alla faccia di ri e spregiativi sul fatto che si tratti “solo di parole”, ovvero qualcosa di vano, inutile, quanto vaticinavano gli ambientalisti più radicali, ha migliorato il paesaggio di uno dei luoghi più senza valore. Il fatto che attraverso le parole si comunichi il pensiero, ovvero ciò che incantevoli della costiera amalfitana. Ma anche uno dei luoghi più deturpati dal cattivo gusto Udà origine a ogni forma di attività o espressione umana, non sembra a questi autorevoli commentatori e dall’abusivismo: quello che trasforma in villettine i depositi di attrezzi agricoli e scava antri particolarmente rilevante. Ciò che sarebbe rilevante invece sarebbe appunto il “fare”, quello sì ricco di... tetri nella montagna per ricavare preziosi metri cubi aggiuntivi che sfuggono ai controlli degli non si sa cosa. Che valore può avere un fare senza pensiero? Per rispondere, basta guardare i risultati elicotteri della finanza. L’auditorium era ed è oltremodo necessario. Per almeno tre motivi. di questo famoso fare tanto per fare. Questo fare evidentemente non abituato a confrontarsi con le Intanto perché permette, durante le cattive giornate, di svolgere al chiuso e in un ambiente forme più elementari di pensiero critico, la cui presenza diventa ogni giorno più invadente in questo acusticamente ineccepibile i concerti del Festival di Ravello. Perché può servire alla popolazio- paese, “in quest’attualità / che pare vera”. Questo fare pavloviano, a cui interessa un cortocircuito sti- ne locale come sede di una scuola di musica e di danza e comunque come ritrovo per spet- molo-risposta, la cui ampiezza non supera il feedback battuta (vecchia)/applauso (a comando) appresa tacoli e manifestazioni. Perché può ospitare convegni e manifestazioni durante tutto l’anno e dai meccanismi dell’audience. L’arte contemporanea offre, significativamente, ampie riprove di questo così aumentare considerevolmente la durata della stagione turistica, che è la principale fonte stato di cose. Troppo spesso, ad esempio, gli artisti italiani delle ultime generazioni, evidentemente di reddito della cittadina. Dicevamo però che il paese è stato spaccato e ci sono ancora, e influenzati da questo clima, si disinteressano completamente della dimensione critica del loro lavoro, nonostante l’evidenza, alcune persone, scioccate dalla bravura di De Masi, che hanno deciso e di conseguenza alla prova dei fatti (del fare?) si dimostrano incapaci di presentarlo adeguatamente di fargliela pagare. Chi rompe l’immobilismo, in Italia, deve mettere in conto di essere giudi- di fronte a un curatore che sta selezionando artisti per una mostra, magari importante, a una com- cato come un nemico pericoloso. E quale può essere la pena? Semplice: mandare alla deriva missione o a una giuria, di difenderne il metodo e le motivazioni, di discuterne le implicazioni. Vittime di la struttura per mostrare che questa era inutile e De Masi uno stolto. Ecco un motivo per questa bizzarra stortura para-idealistica, secondo cui la buona arte “si spiega da sola”, chissà mai per il quale, invece, l’auditorium deve funzionare ed essere gestito secondo le sue potenzialità. quale motivo, visto che non accade alla buona musica, alla buona letteratura, al buon cinema, o se è Ma perché ciò avvenga c’è solo un modo: darlo in gestione, e al più presto, a chi, come la per questo alla buona fisica o alla buona filosofia. E quindi sono portati a pensare che una mancanza Fondazione Ravello, lo ha a cuore e ha sufficiente prestigio e credibilità per coinvolgere nelle d’interesse verso il loro lavoro, che naturalmente è “buona arte” per definizione, debba necessariamen- prossime attività i più qualificati soggetti internazionali. te configurare una “censura”, una qualche forma di discriminazione, quando non una cospirazione ai loro danni... L’idea che un lavoro possa suscitare poco interesse in quanto non riesce a trasmettere un luigi prestinenza puglisi pensiero, e quindi un senso, sembra proprio non sfiorarli. E quindi è più facile e conveniente credere a docente di storia dell’architettura contemporanea presso l’università la sapienza di roma Babbo Natale, o al Lupo Cattivo. Verrebbe quasi voglia di dire: basta coi fatti, passiamo alle parole. A patto di sceglierle con cura. A patto di saperle usare. A patto di articolarle sulla base di un pensiero. I [Mentre quest’intervento era in fase di editing, si consumava quanto paventato: la Fondazione fatti (produzioni artistiche comprese) non potranno che guadagnarci. Ravello annunciava la bocciatura, da parte del Comune, del “Winter Festival”, manifestazione che avrebbe dovuto inaugurare la strategia di de-stagionalizzazione del turismo nella cittadina pier luigi sacco cara a Wagner. La Fondazione ha annunciato il proposito di astenersi “dal proporre eventi da pro-rettore alla comunicazione e all’editoria e direttore del dipartimento delle arti e del disegno realizzare dentro l’Auditorium, che rischia così di ridursi all’ennesima cattedrale nel nostro industriale - università iuav - venezia sciagurato deserto meridionale”. N.d.R.] opinioni 7

A MONDO MIO

e è vero, come dice Bauman, che viviamo in una società liquida, è altrettanto vero che in una società liquida giochiamo. Lo testimoniano vari videogame di successo, che devono buona parte della loro fortuna all’ambientazione acquatica, che esula dai confini di semplice scelta scenografica e si trasforma piuttosto in uno stato d’animo. Da sempre i videogiochi hanno un naturale penchant per l’acqua, ma soprattutto negli ultimi anni hanno rafforzato la loro straordinaria affinità elettiva con questo elemento, che appare in molti casi come parte inte- grante della natura del medium videoludico. La saga di Myst, una delle icone degli anni ’90, era ambientata in una serie di isole vagamente metafisiche, e in particolare quelle di Riven, il secondo, memorabile episodio, si raggiungevano con un batiscafo di matrice steampunk. Vasche e fossati pieni di liquidi erano presenti in Duke Nukem 3D e in Quake, e non di rado non si trattava di acqua ma di acidi mortali. L’acqua, poi, sotto forma di pioggia incessante, è tornata in Syberia, il capolavoro di Benoît Sokal, contribuendo a rendere parti del gioco Spiù malinconiche se non addirittura inquietanti. Tutto questo per dire che l’acqua nei videogame è una componente strutturale, ma non in senso geografico, bensì psicologico: l’acqua è una variabile di primo piano per definire gli umori dei personaggi e del paesaggio. L’acqua che circonda le tante isole dei videogame (sì, anche diSecond Life, che però non è un videogioco) accentua drammaticamente la natura claustrofobica di quei luoghi, che oltre a essere rinserrati in un monitor sono chiusi malinconicamente da miglia e miglia di mare digitale. Allo stesso modo la pioggia che cade a dirotto, ultima- mente assai presente anche nel cinema thriller, definisce uno stato d’animo, sottolinea un malessere di fondo. Non è certo l’acqua briosa e scintillante di Cantando sotto la pioggia quella che ha ispirato David Cage, il creatore del nuovissimo videogame Heavy Rain. In quel videogioco di matrice psicologica, dove si misurano a ogni passo gli stati d’animo dei protagonisti e dove, come in Fahrenheit, si possono influenzare le loro scelte, l’acqua diventa una specie di colonna sonora liquida, che ci accompagna in tutte le fasi. Come spiega Cage, “l’acqua qui è come un personaggio, con un suo stato d’animo, è parte della storia e preannuncia quello ECONO-MIA che sta per accadere. La pioggia in questo videogame è anche un testimone muto. L’acqua però non è sempre neutrale, tant’è che c’è una ragione forte per cui la La crescita [delle sponsorizzazioni nel 2008] si è concentrata sulle operazioni integrate in progetti pioggia influenza le azioni del killer”. Cage, che dice di esser stato ispirato da Seven comunicazionali complessi [...]. Assai meno tonica, invece, si è confermata la domanda di sponsoriz- e da Blade Runner, due film in cui il ruolo della pioggia è determinante, ha dato vita zazioni tradizionali isolate, giudicate per lo più incapaci di stabilire un reale contatto con il target e di a una storia scandita dalle gocce che cadono senza sosta, definendo a loro modo trasferirgli i valori e i messaggi dello sponsor, se non a costo di attività di comunicazione di supporto un tempo parallelo. È la stessa acqua irruente e oppressiva dei video di Bill Viola, eccessivamente costose e comunque ritenute di dubbia efficacia”, dichiara l’UPA - Utenti Pubblicità As- un’acqua che non dà tregua, che non abbandona mai chi prende parte all’opera. E sociati, che annualmente monitora l’andamento del mercato pubblicitario, tra cui le sponsorizzazioni. non a caso l’acqua è prepotentemente protagonista di un altro videogame che ha “Continua l’UPA: “I dubbi dell’utenza [le imprese] non riguardano il concetto su cui le sponsorizzazioni si basano, cioè segnato la cultura videoludica del nuovo millennio: Bioshock. Ambientato nella città la concessione di un sostegno finanziario finalizzato a positivi ritorni di notorietà e reputazione presso i diversi tar- sottomarina di Rapture, l’utopia metropolitana di un folle che ha le sembianze di una get. In discussione viene posta l’efficacia di operazioni deboli sul piano magnifica ossessione in stile art déco, frequentata da post-palombari e da temibili comunicazionale, incapaci di creare valore attraverso l’associazione replicanti, Bioshock è la versione riveduta e corretta del mito di Atlantide, riscritto in della marca al soggetto sponsorizzato”. Benché il mercato nazionale negativo. Una reinterpretazione di un modello ben scolpito nella memoria, ancor più valga 1,5 mld di euro, solo il 30% va alla cultura. Ahimé questa è una evidente nel nuovo episodio, Bioshock 2, dove si accentuano i toni da neo-noir ludico responsabilità degli operatori del settore, evidentemente non ancora di questo videogame. L’acqua appare sempre più ostile, sempre più pericolosa, de- in grado di trasmettere allo sponsor le opportunità che l’associazione finisce perfettamente un mood, un’atmosfera, con i flussi minacciosi che sembrano “impresa e cultura” può dare. Una recente ricerca da me condotta sul occhieggiare dagli oblò, e reinventa un mito, quello della magica città sommersa. territorio romano, su un campione di 345 aziende (facenti parte di un Chi leggeva I Fantastici Quattro negli anni ’70 si ricorda ancora lo stupore provato universo di poco più di 4mila, con la caratteristica di fatturare oltre davanti alle tavole raffiguranti Atlantide, il regno del principe Namor - Sub -Mariner, 15 mln di euro), fornisce ulteriori indicazioni istruttive. Metà di loro così come ha chiara in mente l’epopea del Capitano Nemo, oltre che gli scenari di utilizzano le sponsorizzazioni, 30% di queste sono classificabili come Verne e dei film di Harryhausen. Erano ancora molto lontani gli anni di Lost, delle culturali. Quelle non attive lo sono anche perché non conoscono le op- isole indecifrabili, dei mari veramente oscuri, i cui gorghi portano nelle profondità di portunità di defiscalizzazione. Una volta apprese queste opportunità, Rapture o nelle calette dechirichiane di Myst. L’acqua forse era più pura, ma non il 14% intende attivarsi e ben il 43% prenderà in considerazione la cosa. Insomma, è soprattutto l’informazione era così interessante sotto l’aspetto psicologico. E forse oggi l’acqua digitale dei che manca. Gli organi pubblici e politici che tagliano le risorse alla cultura dovrebbero sostenerla a trovarne di videogame non è più cristallina, è decisamente sintetica, ma è sicuramente uno nuove. Soprattutto le amministrazioni centrali, nella federalizzazione in atto, dovrebbero assumersi il compito specchio dei tempi, uno splendido testimone muto di questa nostra società liquida. dell’assistenza. La distribuzione a pioggia dei soldi pubblici danneggia il merito, non lo fa emergere. Per imparare e divenire autosufficienti, gli operatori devono essere ascoltati e guidati. Le imprese, in tutti i monitoraggi che si mario gerosa trovano in giro (troppo pochi, purtroppo), dicono le stesse cose: se riescono a “utilizzare” le sponsorizzazioni sono docente di multimedia al politecnico di milano entusiaste, altrimenti se ne allontanano. Troppe perplessità, non solo normative: i progetti sono poco credibili, isolati nel communication mix poiché formulati senza conoscere lo sponsor, i prodotti, il target, bensì per pura esigenza di far cassa. L’impresa non è un bancomat, che all’esibizione del titolo corretto emette contante. È un operatore commerciale, che deve anch’esso perseguire i suoi obiettivi di risultato attraverso i migliori strumenti undicidecimi sul mercato. Le sponsorizzazioni sono uno di questi. L’operatore culturale ci deve familiarizzare, l’operatore pub- blico se ne deve fare promotore. di novembre l’apertura milanese di Abercrombie & Fitch che la fabio severino stampa italiana ha celebrato come un evento, ma che in realtà è vicepresidente dell’associazione economia della cultura una bufala con data di scadenza superata. Abercrombie negli ultimi anni è stato un vero fenomeno per i ragazzini bene italiani, quelli che d’estate vanno al college a rinforzare lo scarsissimo inglese im- LUMIÈRE parato sui banchi delle scuole patrie. Ma il nuovo fenomeno, il vero èmarchio cool del momento, si chiama Uniqlo. L’estetica di Uniqlo è modaiola ma più RA LE NUVOLE DI JASON REITMAN - USA 2009. Jason Reitman è il figlio di Ivan Reitman. A dif- sottile di quella di Abercrombie: camicie più che t-shirt, fleece più che felpe, panta- ferenza della comicità demenziale che ha reso popolare l’autore di Animal House e Ghostbusters, loni più che jeans, canottiere zafferano e mutande color pino. Il display dei negozi è Jason sembra invece indirizzato verso una satira sociale caustica, cattiva e intelligente al tempo spartano: a metà tra quello un po’ sciatto di un discount e quello sport chic di un stesso, ironica e poetica quanto basta a non distrarre il pubblico dal tema di fondo di cui trattano i negozio di sneaker. E poi c’è il fattore prezzo: scontrini anche il 60% inferiori a quelli suoi film: le lobby delle corporation del fumo (Thank You For Smoking, 2005), una gravidanza in età di Abercrombie. Uniqlo è giapponese e Mr. Tadashi Yanai ha aperto sotto questa adolescenziale (Juno, 2007), la crisi economica e la perdita del lavoro nella sua ultima opera, Tra le scritta inserita in semplicissimo quadrato rosso 777 negozi in Giappone e 90 spar- nuvoleT. Un affascinante George Clooney viene “affittato” dalle aziende per fare il lavoro sporco, il tagliatore di teste si tra Cina, Corea del Sud, Hong Kong, Singapore, Stati Uniti, Inghilterra e Francia. che licenzia centinaia di persone in giro per gli Stati Uniti. L’uomo ha il suo metodo e farsi licenziare da lui sembra La manifattura (le etichette apposte sui capi non cercano affatto di dissimularlo) quasi bello. Perché lui ve la mette in modo che non sembra la perdita di una situazione stabile, ma l’apertura di è poco prestigiosa: cinese, indiana, vietnamita o maldiviana. Ma il design è buono chissà quali possibilità. D’altra parte, lui vive “tra le nuvole”, vola 322 giorni su 365, non ha neanche una casa, la e l’immagine decisamente in crescita: a collaborare con Uniqlo, Tadashi Yanai ha sua vita è ottimizzata al massimo, preferisce persino usare gli stereotipi perché “it’s faster”. Quando una giovane chiamato di recente Jil Sander (quella vera) e Chloè de Sevigny. Prodotti comunque assistente propone come nuovo metodo il licenziamento tramite videoconferenza, Clooney le spiega, con arguzia di scarsa qualità? Assolutamente no, soprattutto se li si mette in relazione a un degna del benedettino Guglielmo di Baskerville, a cosa serva il “contatto umano”. Così, tra un licenziamento e prezzo tanto contenuto: Uniqlo è destinato a diventare un leader assoluto del seg- l’altro, abbiamo modo di approfondire la conoscenza con il suo personaggio e di apprezzarne lo spessore. Questa mento cheap and chic. Ho visitato l’Uniqlo di Shimbuja a Tokyo lo scorso luglio e mi è una delle qualità di Jason Reitman: i suoi personaggi non si dimenticano facilmente, anche quelli “minori” non ha impressionato molto positivamente. Sono tornato da Uniqlo durante il weekend sono mai “tipici”, ma s’incastrano talmente bene nella sceneggiatura che viene da pensare che se la siano scritta di Thanksgiving a New York: l’enorme shop sulla Broadway era affollato da centi- da soli. A un certo punto, il tema della crisi economica lascia il passo a una crisi personale e relazionale. Clooney naia, forse migliaia di persone. Ma non è stato questo a sorprendermi, quanto la incontra Vera Farmiga e si ritrova con un vero e proprio alter ego: non si capisce che lavoro faccia, potrebbe percentuale di fisionomie asiatiche. Sì, certo, l’America ha un presidente nero: ma essere una hostess, poco importa... Quello che è chiaro è che anche lei è una frequent flyer (imperdibile la sce- i neri sono e resteranno una minoranza etnica. Mentre a New York di anno in anno na in cui, cinepresa di fianco, i due sono di fronte a tavola mentre controllano nei propri laptop le possibilità del la presenza asiatica cresce senza fine. Solo NY o tutta l’America? Solo l’America o prossimo appuntamento) e insieme si divertono davvero, tanto che Clooney comincia a pensare di aver trovato tutto l’Occidente? O forse tutto il mondo? In Italia Uniqlo non c’è e i ragazzini bene quell’anima gemella che lo riporti a una vita meno fredda, a rivalutare l’importanza degli affetti piuttosto che sono ancora lì a contendersi la felpetta simbolo di un’America in via d’estinzione. starsene a contare le miglia percorse, a liberarsi di quel senso di colpa tipico dei single. Ma a questo punto il mondo delle relazioni affettive si rivela altrettanto duro di quello delle relazioni sociali. Vera Farmiga non è quello aldo premoli che sembra, anzi, nel corso di una telefonata chiarificatrice lo definisce “una parentesi”... Brutto colpo. Così quella cool hunter che sembra una bella storia, l’incontro di due solitudini, è solo un equilibrio tra fragilità. Anche altri personaggi “normali” faticano a reggere il ritmo delle cose quotidiane; ad esempio, suo cognato ha una crisi di panico il giorno stesso del matrimonio. Per alcuni commentatori questa sterzata dal piano sociale a quello personale e affettivo è il punto debole del film, io credo invece che il piano sociale e quello personale siano così bene intersecati ed equilibrati lungo tutta la storia da strappare un convinto plauso al lavoro di Reitman. Sembra che Reitman abbia cominciato a scrivere Tra le nuvole nel 2002 e doveva essere quindi il suo primo film. La possibilità di girare Thank You for Smoking e Juno, tuttavia, ha ritardato di molto la produzione di quest’ultima opera anche se, fortuitamente, quella che allora era solo l’avvisaglia di una crisi economica è diventata una recessione vera e propria, facendo sembrare il film al passo coi tempi. In Cinema Anno Zero scrivevo dell’influenza del documentario, non solo come fenomeno a sé stante, ma anche in termini stilistici. Ebbene, in Tra le nuvole, con l’eccezione di J.K. Simmons, le persone che vediamo ai colloqui di licenziamento (una ventina) non sono attori, ma gente che ha davvero subito un licenziamento. I responsabili del casting hanno cercato i tipi adatti mettendo un annuncio sui quotidiani di St. Louis e Detroit e spacciandosi per una troupe che doveva girare un documentario sulla recessione. Ultima curiosità: molto citata in Inghilterra (a proposito del caso Terry-Perroncel) la frase in cui Clooney chiede a uno dei suoi licenziati: “Sai perché i bambini amano gli atleti?”, “Perché si scopano le modelle?”,”No, quello è il motivo per cui noi le amiamo. I bambini li amano perché seguono i loro sogni”. gianni romano critico d’arte ed editore di postmediabooks 8speednews

I piani di Piano. Svelato il progetto per gea l’Isabella Stewart Gardner Museum diario per immagini di gea casolaro

Circa 6.500 mq di nuovi spazi, suddivisi fra sale espositive, una per- formance hall da 300 posti, aule didattiche, laboratori di conserva- zione e una caffetteria. Questi i numeri della nuova ala del celebre Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, il cui progetto è stato presentato dopo che l’alta corte del Massachusetts ha verifi cato che rispettasse i rigidi parametri dettati dalla mecenate scomparsa nel 1924. L’autore? Renzo Piano, che continua a spopolare - fra la nuo- va Modern Wing dell’Art Institute di Chicago e il Whitney Museum 2, a New York, giusto per citare due esempi - nelle scelte dei board mu- seali americani. La nuova costruzione, che sarà collegata alla storica sede in stile veneziano da una passerella in vetro, dovrebbe essere pronta per l’inizio del 2012, con un investimento di circa 120 milioni di dollari. www.gardnermuseum.org Messico contemporaneo, ecco come sarà il museo della collezione Slim Il suo nome è transitato anche al primo posto MONTREUIL 2010 nella classifi ca di Forbes sugli uo- sono artisti come Andy mini più ricchi del anche noi si sbaglia Warhol, David Hock- mondo; e stazio- Da CMYK a RGB. Non è un sms ggiovane, ma l’im- ney, Jenny Holzer, Roy na puntualmente perdonabile errore che abbiam fatto gestendo Lichtenstein, Frank nelle varie altre le cromie sull’immagine di copertina dello scor- Stella, Robert Rau- “power list” che so numero di Exibart.onpaper. Chiediamo venia schenberg, Alexander l’artworld si diverte ai bravissimi Perino & Vele, autori dell’opera. Calder, o Olafur Elias- a stilare, fra i maggiori collezionisti del globo. Giusto per dare un’idea, E l’autorizzazione a togliere i ceppi al nostro son, l’ultimo a cimentar- la sua raccolta conta qualcosa come 70mila pezzi, contro i circa oberato grafi co! si, nel 2007. Di cosa parliamo? Del progetto BMW Art Car, speciale 2.000 del famoso losangeleno Eli Broad. Poteva dunque il multimi- collezione iniziata nel 1975 e composta da automobili trasformate liardario messicano Carlos Slim resistere a lungo senza un museo in esemplari unici da artisti di fama internazionale. E a festeggiare che portasse il suo nome? Non poteva, e infatti ora arriva il fantasma- il 35esimo anniversario sarà dunque Jeff Koons, la cui opera sarà gorico progetto da ben 17mila mq disposti su cinque piani, per un pronta entro il 2010. Se il 17 non ci metterà lo zampino... investimento di 34 milioni di dollari. Autore di quella che in realtà sarà www.bmw.de la seconda casa per la collezione, ma la più rappresentativa, l’archi- tetto Fernando Romero, 38 anni, genero di Slim, con esperienze di FotoGrafi a Festival, scelti collaborazione con il grande Rem Koolhaas. i tre nuovi curatori “tematici” per il prossimo triennio Nuovi ricchi, per cento milioni Mentre si avvicina la nona Michael Dell compra l’archivio edizione del Festival Fo- dell’agenzia Magnum toGrafi a, si vanno defi - Circa 185mila stampe nendo alcune delle novità fotografi che di oltre che caratterizzeranno la cento fra i più grandi rassegna. Fra queste c’è fotografi della storia, la già annunciata selezio- scatti che vanno dagli ne di tre curatori, respon- anni ‘30 fi no alle so- sabili della programma- glie del 2000. Questi zione artistica per le prossime tre edizioni del Festival, per il quale i numeri dell’archivio approfondiranno rispettivamente il rapporto tra la fotografi a e l’edito- dell’agenzia fotografi - ria, tra la fotografi a e i new media e tra la fotografi a e l’arte contem- ca Magnum Photos, cooperativa internazionale fondata nel 1947 da poranea. Il bando ha visto la partecipazione di 36 curatori di profi lo personaggi del calibro di Robert Capa e Henri Cartier-Bresson, che dedicato alle gran- internazionale, con proposte pervenute, oltre che dall’Italia, da Stati comprende immagini che hanno raccontato la storia della guerra civi- di trasformazioni Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia, Finlandia e Lussemburgo. le spagnola, della Seconda guerra mondiale, ma anche i ritratti della sociali, economi- Dopo la valutazione delle candidature e dei progetti, la commissione celebrità che hanno segnato un’epoca. Ora giunge la notizia che la che, urbanistiche, - composta da Luca Massimo Barbero (direttore Macro), Marco De- preziosa documentazione ha un nuovo proprietario: si tratta del mi- ambientali e cultu- logu (direttore FotoGrafi a) ed Emiliano Paoletti (direttore Zoneattive) liardario Michael Dell, re delle vendite di computer ed elettronica di rali occorse nel XX - ha selezionato una rosa di 9 candidati, tre per ognuna delle sezioni, consumo, che l’ha acquisita tramite la sua società MSD Capital. Non secolo”. Previsti sulla base della quale, a seguito di colloqui e incontri, sono stati scel- è stato comunicato il prezzo dell’acquisto, ma è noto che l’archivio era inoltre uno spazio ti i vincitori. E qui ci piace segnalare con una punta d’orgoglio una assicurato per oltre 100 milioni di dollari. espositivo polifun- notizia che ci riguarda in prima persona: per l’area fotografi a e new www.magnumphotos.com zionale per mostre temporanee, servizi didattici e formativi, dedicati media la curatrice sarà infatti Valentina Tanni, critica d’arte, curatrice ai temi della contemporaneità e ai settori emergenti dell’economia e e docente, esperta di nuove tecnologie ed editoria multimediale, col- Cento milioni di euro, primi vagiti della creatività come fotografi a, architettura, design, grafi ca, cinema, laboratrice di festival come Interferenze e Peam, e tra i fondatori di per il nuovo polo culturale di Mestre comunicazione, pubblicità; una mediateca-archivio del Novecento, in Exibart. Gli altri selezionati sono Marc Prust (fotografi a ed editoria), L’investimento complessivo, sostenuto per intero dalla Fondazione di cui sarà possibile consultare fi lmati, registrazioni audiovisive, mate- già responsabile del dipartimento esposizioni del World Press Photo Venezia, sarà di quasi 100 milioni di euro. Un’area di circa 9mila mq, riali radiofonici, archivi fotografi ci e testuali in formato elettronico; un e responsabile delle attività culturali internazionali dell’Agenzia VU’ per un nuovo quartiere della cultura, dotato di sedi, attività e servizi. auditorium per convegni, conferenze e presentazioni. di Parigi, e Paul Wombell (fotografi a e arte contemporanea), già di- Se ne parlava da un po’, ora il progetto prende concretezza, con la www.fondazionedivenezia.org rettore della Photographer’s Gallery di Londra e del Hereford Photo presentazione del concorso internazionale di progettazione architet- Festival, dal 2007 collaboratore di Photoespaña di Madrid. Le novità tonica: si chiamerà M9 e sarà il nuovo polo culturale nel cuore di BMW Art Car, dopo Eliasson alla però non fi niscono qui: il festival infatti si sposta in autunno, in piena Mestre, per il quale la Fondazione ha acquisito tre lotti contigui, situati hall of fame si aggiunge Jeff Koons apertura di stagione (dal 23 settembre al 24 ottobre); e la sede princi- tra le vie Poerio, Brenta Vecchia e Pascoli. La complessa struttura Deve essere immune alla scaramanzia, se ha accettato di essere il pale sarà il Macro Future, a Testaccio. ospiterà fra l’altro il Museo del ‘900, “museo di nuova generazione 17esimo. Del resto era diffi cile dire di no, quando fra i predecessori ci www.fotografi afestival.it

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luigi Ricuperati. sta, Heinz Peter Ha- synestesie C’è da chiedersi ger, commercialista come fi nanziare e collezionista, An- il programma e il tonio Lampis, diret- futuro del Castello. tore della ripartizione Ma Minoli e Bellini cultura italiana della rispondono che il Provincia di Bolzano, fund raising, nelle Paolo Prinoth, avvo- loro due persone, cato e imprenditore, si articolerà sulla Uli Rubner, consu- rima strategica di lente nell’editoria, Alberto Stenico, presidente Legacoopbund. “Una divulgazione, pro- pianifi cazione ragionata e a lungo termine delle attività di Museion, il mozione e comunicazione. Il Castello di Rivoli non vuol limitarsi a es- rafforzamento del suo ruolo internazionale, così come l’allargamento sere una fi nestra sul mondo, ma si propone di diventare esso stesso dei suoi fruitori sulla base di una funzione riconosciuta di utilità socia- mondo, trasformando cioè la criticità storica della sua ubicazione in le: queste le priorità da affrontare nell’immediato futuro”, ha dichiarato opportunità. Sfi da diffi cile, almeno fi no a quando non saranno poten- la neoeletta presidente. “Il nuovo Consiglio eredita da quello uscente ziati i collegamenti con il completamento della linea metropolitana. le condizioni ottimali per avviare il lavoro: il programma delle mostre Nel frattempo, sul modello del Palais de Tokyo (con ingressi gratuiti in per il 2010 è in pieno svolgimento e il bilancio in pareggio”. alcuni giorni e apertura sino a mezzanotte per tre dì alla settimana), www.museion.it la connessione con la destinazione Rivoli sarà virtuale. Sono infatti in cantiere il restyling del sito internet, la messa a punto di una sorta L’ultima dal Golfo Persico? di Rivoli Channel radiofonica (con opere As long as it lasts, citando La golf club house griff ata Gehry Lawrence Weiner) e una web tv per

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AGNE RACEVICIUTE IGOR MURONI MARCO COLOMBAIONI Agne Raceviciute è una delle artiste nel cui lavoro Non ho mai visto un lavoro di Muroni, ho solo sentito Tra istinto e meditazione preferisco il primo. mi sono imbattuto che manifesta il più alto grado di qualcosa in contesti molto carichi di suggestioni visive Preferisco il gesto “brutale” e forse un po’ maturità artistica per una così giovane formazione. (come nell’ultima mostra collettiva di Room Gallery). Le naïf, l’emozione uterina piuttosto che la lenta, Le foto presentano set precisi e mostrano situazioni sue, comunque, sono prevalentemente installazioni cervellotica progettazione di soggetti in bizzarre, non ben chiare. Ma tutto è come deve essere. sonore, indi c’è poco da vedere. Speaker impilati o pose plastiche particolari, sia nei dipinti che Non mi verrebbe mai, come mi accade sovente, di disposti a disegnare particolari traiettorie nello spazio, nelle sculture, che compongono il “primitivo” ipotizzare che qualcosa sia andato al di fuori del verosimilmente non per creare geometrie, ma per bestiario di Marco Colombaioni. Primitivo controllo, o della visione dell’artista; che qualcosa si sia defi nire una specifi ca ricettività del suono trasmesso. perché è evidente nella serie di maschere un sovrapposto o infi ltrato tra l’idea e la sua realizzazione. Conosco però l’immaginario poetico e poeticizzato di interesse vagamente esotico, specifi camente Igor, la sua particolare visione di fenomeni variegati, africano... Ma non credo si tratti di esotismo e Nata nel 1988 a Klaipeda, vive a Venezia e Treviso che vanno dalla regina del pop Madonna al cineasta bisogno d’evasione in sé e per sé, percepisco Il Piacere del Vestiario 001/8, 2009 Gus Van Sant. E conosco il suo particolareggiato modo piuttosto una controllata aggressività, e quindi stampa da pellicola su carta fotografi ca di interpretare, personalizzare e ricercare ciò che gli una tensione che manifesta logiche binarie cm 100x100 piace. Questo è un buon punto di partenza e forse già ataviche: pieno e vuoto, bianco e nero, uomo e un arrivo. donna, vita e morte!

Nato nel 1976 a Genova, vive a Milano e Parigi Nato nel 1983 a Milano, dove vive Lucky Geometries - Black, 2009 Upendo, 2008 scultura sonora, traccia audio Drone/Noise materiali di riciclo cm 40x19x28, durata 40’08” cm 60x60x30

Meriti eminenti, E lo ha fatto - suscitando queste parole di ammirazione della diret- Un museo fotografi co, all’aperto. Francesco Bonami insignito trice Anna Mattirolo - convertendo in donazione le opere della sua È il nuovo progetto della Légion d’Honneur francese collezione già concesse in comodato al Maxxi di Roma. La collezio- di Antonio Presti a Catania. ne permanente del museo acquisisce così 58 opere che erano state Fra gli italiani insigni- Mentre per la Fiumara d’Arte... affi date alla Fondazione Maxxi presieduta da Pio Baldi, che ha detto: ti nel corso degli anni Un progetto che coin- “Ringrazio con profonda commozione Claudia che, sin dall’inizio, ha dell’onorifi cenza ci sono volge oltre 30mila creduto nel progetto Maxxi e ci ha sostenuto in tutti questi anni di la- Ennio Morricone (2009), persone, fotografate voro. Queste opere sono per noi una grande ricchezza che continue- Luca Cordero di Monte- da 70 fotografi sicilia- rà a vivere nel nostro museo”. La Collezione Gian Ferrari comprende zemolo (2008), Claudia ni e da 100 bambini. opere contemporanee italiane e internazionali di altissimo livello, da Cardinale (2007), Fer- Un museo fotografi co Patrick Tuttofuoco a Charles Avery, Gabriele Basilico, Mattew ruccio de Bortoli (2006), a cielo aperto, “un Barney, Stefano Arienti, Christian Boltansky, Bruna Esposito, Umberto Eco (2003), luogo di identità”, si Tony Cragg, Lara Favaretto, Anselm Kiefer, Pier Paolo Calzolari, Eugenio Scalfari (1999), legge nella presenta- Ettore Spalletti, Pedro Cabrita Reis, Marlene Dumas, Urs Lüthi, Gae Aulenti (1987), zione, “capace di le- Vik Muniz, , Chen Zhen, solo per citare alcuni Renzo Piano (1985). Ora tocca all’arte contemporanea italiana ar- gare centro e periferia. Uno spazio d’arte e di creatività dove ognuno degli artisti rappresentati. ruolare uno dei suoi “portavoce” più conosciuti tra le fi la della Légion potrà trovare il proprio senso di cittadinanza”. È Terz’occhio Meridia- www.claudiagianferrari.it d’Honneur francese: si tratta di Francesco Bonami, curatore nato a ni di Luce, con il quale l’impegno del presidente della Fondazione Firenze nel 1955, che dal 1987 vive a New York. Conferita per decre- Fourth Plinth, sarà di Yinka Shonibare Fiumara d’Arte, Antonio Presti, nel quartiere Librino di Catania, già to del presidente francese Nicolas Sarkozy, la Legion d’Onore è il più la prossima installazione londinese iniziato con la Porta della Bellezza, monumentale opera in terracotta alto riconoscimento della Repubblica francese, istituito da Napoleone a Trafalgar Square realizzata da 2mila bambini del quartiere, si arricchisce del museo Bonaparte nel 1802 “a testimonianza di meriti eminenti, civili o militari, delle immagini. Per sviluppare il museo Presti ha voluto la collabo- Una replica in scala della nave HMS messi a servizio della nazione”. Curiosità: quali saranno questi alti razione artistica di un grande nome internazionale, il fotoreporter di Victory, inserita in una bottiglia gigan- meriti resi da Bonami alla Francia? Forse quelli resi - sul suolo italico origini iraniane Reza, grande difensore della fotografi a come mezzo te. Questa sarà Ship in a Bottle, però - a François Pinault a Venezia? l’opera con la quale dal pros- di evoluzione sociale. Il museo fotografi co all’aperto è realizzato fra www.legiondhonneur.fr simo maggio l’artista anglo- gli altri in collaborazione con l’associazione francese Les pèriphèri- nigeriano Yinka Shonibare ques vous parlent e con le facoltà di Lettere e Filosofi a e Lingue e L’ultimo gesto. Diventa donazione presidierà l’ambita vetrina Letterature Straniere dell’Università di Catania, che daranno agli stu- il comodato al Maxxi delle opere del Fourth Plinth di Trafal- denti la possibilità di seguire i laboratori sperimentali di fotografi a. E Gian Ferrari gar Square, a Londra. Un intanto, per il parco della Fiumara d’Arte, il 21 marzo verrà presentata “Un grazie sentito a questa pilastro costruito nel 1841 la Piramide-38°parallelo, maestosa scultura alta 30 metri realizzata grande collezionista e ami- per alloggiare una a Motta d’Affermo da Mauro Staccioli, la cui costruzione ha richie- ca che, con questo atto di statua del re Gu- sto ben due anni e mezzo. “Scelta simbolica per evocare e invocare fi ducia, ci dà una ulteriore glielmo IV, che quel tempo sacro e universale che la Piramide rappresenta: le ore spinta a continuare a lavo- poi non fu realiz- di luce e di buio sono uguali, metafora del delicato equilibrio di forze rare per un museo che vuol zata a causa del- opposte e contrarie”. La struttura della Piramide, un tetraedro cavo, è essere centro propulsore la mancanza di fondi. Il quarto plinto di Trafalgar Square è diventato stata realizzata con centinaia di lastre di uno speciale materiale che, di cultura e laboratorio di negli anni una specialissima location per sculture di alcuni degli artisti a contatto con l’aria, si ossida e assume un colore bruno intenso. Per creatività per l’arte e l’ar- più in vista a livello internazionale. L’opera di Shonibare, commissio- volontà della Fondazione Fiumara d’Arte, la Piramide sarà accessi- chitettura contemporanee”. nata dal sindaco di Londra con il sostegno dell’Arts Council, sarà la bile all’interno solo il 21 giugno di ogni anno, in coincidenza con il Il più importante omaggio alla compianta Claudia Gian Ferrari lo ha prima installazione a richiamare simbolicamente la storia della piazza solstizio d’estate. tributato lei stessa, la grande gallerista e storica dell’arte milanese. e della battaglia di Trafalgar. [email protected]

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Nel mondo dell’arte - in Italia e non solo - esiste una “questione morale” che di gran lunga Tranne che nell’arte. Nell’arte, infatti, questo monstrum giuridico ed economico è la regola. supera e sovrasta tutte le altre. È la madre di tutti i problemi, dei confl itti d’interesse, Ora, i signori galleristi che si spartiscono il potere in queste allegre macchine spendisoldi, delle mafi e e delle camarille che da decenni attanagliano un sistema che, avendo perso se avessero un minimo di buon senso e di rispetto per i normali meccanismi della concor- l’appoggio, o anche solo l’attenzione, del pubblico generico (quello che va al cinema, ai con- renza nel mondo occidentale, sarebbero i primi a concordare sul fatto che questa regola certi, legge libri, ma non frequenta le mostre, non conoscendone e non ri-conoscendone il è, prima ancora che un’assurdità, un mezzo per ottenere un illecito profi tto, perché fatto linguaggio), avendo perso qualsiasi criterio estetico per decidere cosa sia o non sia “arte”, a spese di concorrenti che sono messi in palese condizione di svantaggio, poiché esclusi a o cosa sia o non sia “buono”, o anche solo onestamente “decoroso”, per essere defi nito priori dalla competizione: dunque, una turbativa al libero mercato, una situazione di illegale arte, non ha che da appoggiarsi all’arbitrio, alla decisione indiscutibile, inappellabile, incon- e ingiusto predominio commerciale, un vero e proprio “cartello”, di stampo monopolistico o trollabile dei pochi, assoluti, omologati e omologanti Padroni del Vapore (con para-monopolistico, che turba l’espressione della libera concorrenza. Invece, lor- rare, rarissime eccezioni). signori continuano indisturbati il loro lavoro; anzi, fanno di più: si arrogano il La questione di cui parlo è quella che ruota attorno alla gestione delle diritto di decidere anche quale artista abbia il diritto o meno di accedere fi ere d’arte: uno scandalo che nessuno ha il coraggio di denunciare alla fi era, cioè al mercato. (perché ha paura di perdere eventuali pubblicità, od ospitalità, o Già: dovete infatti sapere che non solo le gallerie che fanno parte favori d’altro tipo), contro il quale nessuno, a destra, a sinistra, o dei “comitati” (d’affari) delle fi ere decidono quali gallerie possano dalle pagine di una qualsiasi delle tante riviste d’arte - né quelle po- star dentro alla stessa fi era, ma (con la scusa di una “qualità” polari, o ex popolari, come Arte Mondadori, che oggi non sanno della quale, chissà in base a quali regole, essi stessi sono sta- più neppure loro cosa sono (né carne né pesce, a dirla tutta), né ti nominati, chissà come e perché, depositari) decidono anche quelle “di tendenza”, o di ex-tendenza, come Flash Art - vuole o ha quali artisti queste gallerie debbano, o non debbano, esporre. il coraggio di denunciare (ci ha provato, in realtà, Luca Beatrice Alcuni artisti quindi - vuoi perché non piacciono ai signori dei co-

ALCATRAZ riva alessadro di molti anni fa, con la sua rubrica su Flash Art, prima di esserne mitati d’affari, vuoi perché appartengono a gruppi o consorterie estromesso: e forse i tanti soloni che oggi lo riempiono d’insulti diverse dalle loro - non possono esporre nelle fi ere più note e più per il suo Padiglione Italia glielo dovrebbero riconoscere, se solo importanti. Dunque, a questi artisti viene arrecato un ingiusto, e avessero un po’ di memoria, e un briciolo di onestà intellettuale). ingiustifi cato, danno: viene loro impedito, letteralmente, di esistere, Qual è lo scandalo? In due parole: non c’è vera concorrenza. Il mercato dal momento che per un artista il mercato rappresenta la linfa vitale è truccato. Non esiste, in soldoni, nell’arte, il libero mercato, ma solo un necessaria e indispensabile per crescere, per maturare, insomma per mercato “dopato” e monopolizzato da una camarilla di pochi in accordo tra esistere in quanto artista. loro per decidere chi debba entrare a farne parte e chi no. Se qualcuno, in grado di mobilitare la rete, aves se oggi il coraggio, e la capacità, Quello dell’arte, infatti, è l’unico - dico l’unico - settore merceologico, non solo in Italia, ma di scatenare una battaglia su questo scandalo, denunciando quest’anomalia davanti alle in tutto il mondo, nel quale alcuni dei clienti di una fi era (ovvero gli stessi galleristi) hanno commissioni di controllo sul libero commercio, alle associazioni di consumatori, all’Anti- la possibilità - con l’approvazione e l’appoggio di partner pubblici - di decidere chi possa trust, all’Authority della Concorrenza e del Mercato, alla Corte di Giustizia dell’Unione Euro- o non possa far loro concorrenza. Infatti, i famigerati “comitati di consulenza” delle fi ere, pea, a quello che vi pare purché lo scandalo venisse denunciato e smascherato; ebbene, se formati da galleristi, decidono quali altre gallerie possono o non possono partecipare alle qualcuno, oggi, facesse partire il tam tam dalla rete, com’è capitato per altri, e ben minori, medesime fi ere. “scandali” (vedi Premio Cairo), forse anche il muro di omertà, di manomissione sistematica Ora, tutto questo è un assurdo puro in un sistema di libero mercato. È come se una casa delle regole di trasparenza del mercato potrebbe cominciare a vacillare, nell’unico settore produttrice di computer potesse decidere, a suo piacimento, chi deve star dentro e chi del mondo occidentale dove il libero mercato è ancora considerato un nemico da combat- deve star fuori dalle più importanti fi ere di settore: ovvio che cercherebbe immediatamen- tere, da odiare, o semplicemente da manipolare allegramente e impunemente. te di far fuori i suoi più diretti concorrenti; recando loro un enorme, e illegittimo, danno E forse, allora, anche il traballante regime dei soliti, pochi noti che detengono un potere economico e ottenendo per sé un ingiusto e immeritato profi tto. Ora, quello che abbiamo immeritato e abnorme su grandi fette di mercato e di potere all’interno del sistema dell’ar- appena fatto è, appunto, un esempio dell’assurdo, per una fi era di computer, o di qualsiasi te, in barba a qualsiasi regola di trasparenza e di pluralismo commerciale, comincerebbe altro settore merceologico: una cosa del genere, nel libero mercato, è infatti impensabile. fi nalmente a vacillare.

Dopo Prada e Furla, Carpisa. architecten, Dark Matter, “fondata sul concetto cosmologico di ‘materia oscura’ e La nuova immagine è griff ata incentrata sul connubio fra creazione artistica, produzione industriale e innovazione Roxy in the box tecnologica”. Previsti anche appuntamenti dedicati a Gianni Pettena, protagonista dell’architettura radicale fi orentina, in occasione dell’acquisizione di un nucleo di sue La lista si allunga, e noi siamo pronti opere storiche in collezione; e a Paolo Canevari, artista affermato a livello interna- numero 64 | anno nono a captare ogni nuovo step. Ha comin- marzo - aprile 2010 zionale che ha esposto a Prato nel 1992 una grande installazione rimasta in collezio- ciato - noblesse oblige - Prada, sce- DIRETTORE EDITORIALE ne e al quale il Pecci dedica un’ampia ricognizione personale a Prato dal 20 marzo. Massimiliano Tonelli gliendo per la comunicazione relativa [email protected] www.centropecci.it alla collezione uomo primavera/estate STAFF DI DIREZIONE 2010 un video del grande cinese Yang Marco Enrico Giacomelli (vicedirettore) Bertolaso-gate: uno degli arrestati Claudia Giraud (caporedattore eventi) Fudong. A stretto giro ha risposto Fur- (caporedattore news) è una vecchia conoscenza di Exibart... Helga Marsala (caporedattore Exibart.tv) la, mettendo in campo ancora la vide- L’ingegner Fabio De SUPERVISIONE oarte, con Rä di Martino. Ora, a con- Anita Pepe Santis, attuale provvedi- ferma che questa è proprio la stagione IMPAGINAZIONE tore alle opere pubbliche Alessandro Naldi che vede le griffe di accessori legare la della Toscana, già com- REDAZIONE propria comunicazione e promozione www.exibart.com missario delegato per i all’arte contemporanea, arriva Carpisa, Via Giuseppe Garibaldi 5 lavori alla Maddalena, è 50123 - Firenze che rivede un po’ tutta la sua immagine [email protected] uno dei coinvolti nell’am- all’insegna del verde e del consumo INVIO COMUNICATI STAMPA bito dell’inchiesta sulla [email protected] responsabile. E che affi da il concept Protezione Civile che RESPONSABILE PRODOTTI della campagna pubblicitaria - Green revolution lo slogan - a Roxy in the box, arti- PUBBLICITARI ha interessato Angelo Cristiana Margiacchi sta napoletana dal personalissimo stile vintage-pop, vista anche nel weekend di Arte Tel. +39 0552399766 Balducci e il sottosegre- Fiera con un’installazione nell’ambito di Bologna Art First. Fax. +39 06233298524 tario Guido Bertolaso. [email protected] www.carpisa.it Ma perché ne parliamo UFFICIO COMMERCIALE Fabienne Anastasio Per ingannare l’attesa (dell’ampliamento), sulle nostre pagine? Perché si tratta dello stesso De Santis autore dello sciagurato Valentina Bartarelli progetto della Città delle Scienze e della Tecnologia, edifi cio che sarebbe dovuto DIRETTORE RESPONSABILE il Centro Pecci si fa una sede a Milano Giovanni Sighele sorgere a Roma accanto al Maxxi, per “festeggiare” il 150esimo dell’Unità d’Italia. Sorprende tutti il Centro STAMPA Sarebbe, visto che, grazie alla nostra puntuale inchiesta, il progetto venne stralciato Pecci di Prato. Non tanto CSQ - Centro Stampa Quotidiani dalle opere previste per i festeggiamenti. Si trattava - ma guarda un po’ - di un affi - Via delle Industrie, 6 - Erbusco (Bs) perché sceglie la vetrina damento con procedura speciale... TIRATURA della BIT - Borsa Inter- 62.000 copie nazionale del Turismo ABBONAMENTO L’arte? È invisibile. Anche a tavola. 8 numeri x 24 euro per presentare l’avvio dei A Milano via Tadino fa sistema info: http://onpaper.exibart.com lavori per l’ampliamento all’insegna della creatività IN COPERTINA della sede toscana, con Marco Raparelli - Help Nel seguire il percorso ci s’imbatte anche nel ristornate Joia, nel quale lo chef Pietro l’ormai famoso - non una- EDITO DA Leeman ha creato un “menù invisibile” esclusivamente per la durata della mostra. Emmi s.r.l. nimemente apprezzato, Via Giuseppe Garibaldi, 5 - 50123 Firenze Ma le opere selezionate sono “installate” sia in galleria che in esercizi commerciali e www.emmi.it per la verità - progetto culturali della zona, differenti per tipol ogie e frequentatori, compresi nel quadrilatero PRESIDENTE concepito dallo studio Artico Gelmi di Caporiacco tra via Lazzaretto, via San Gregorio, corso Buenos Aires e viale Vittorio Veneto. olandese NIO architecten. Il celebre “piercing”, come da effi cace neologismo made AMMINISTRATORE in Exibart. Sorprende perché, con nonchalance, apre un nuovo spazio a Milano, Siamo a Milano, ed è la galleria Ciocca a organizzare la mostra Sull’invisibile. Av- Paolo di Rocco “inteso come vetrina e cassa di risonanza per l’offerta artistica e culturale contem- vistamenti, appuntamenti e dissolvimenti dell’arte contemporanea, progetto curato DIRETTORE GENERALE Uros Gorgone poranea in Toscana nel capoluogo lombardo, al centro del rinnovamento nazionale da Francesca Alfano Miglietti che si snoda intorno a via Tadino. “L’opera non viene REGISTRAZIONE e dell’attenzione internazionale in vista dell’Expo 2015”. La sede del Museo Pecci esposta, ma nascosta all’occhio dello spettatore, che deve trovarla attraverso un presso il Tribunale di pedinamento alla ricerca dell’opera e del luogo”, si legge nella presentazione. Fra Firenze n. 5069 del 11/06/2001 Milano è ricavata in un ampio edifi cio di archeologia industriale nella zona dei Na- ______gli artisti in mostra, Andrea Aquilanti, Alighiero Boetti, Enrica Borghi, Gino De vigli, in Ripa di Porta Ticinese. E sorprende ancor di più la tempistica: non un vago associato: progetto, con date da vagliare, dinamiche da strutturare, ma una realtà concreta, Dominicis, Gabriele Di Matteo, Igor Eskinja, Wolfgang Laib, Andrea Nacciarriti, con inaugurazione già fi ssata in aprile, in occasione del Salone internazionale del Cesare Pietroiusti e Luisa Rabbia. mobile. Evento di apertura, una spettacolare installazione dello stesso studio NIO www.rossanaciocca.it

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STEFANIA, VINCENZO, BRUNA E ANNA Spazio non profi t Peep-Hole - Milano

Riso patate e cozze (Tiella alla barese) à la une Signora Fanuccia: Sotto bisogna mettere aglio, cipolla, prezzemolo, pomodore, sale e olio la copertina d’artista raccontata dall’artista Signora Annina: Poi ci mette le patate, il formaggio, il pepe, il prezzemolo Signora Fanuccia: Poi ci mettiamo una manciata di riso Signora Bruna: Ché il riso va dentro alla cozza Signora Piera: E la zucchina, vedi? Signora Annina: NON METTERE LA ZUCCHINA! Signora Piera: Certi vecchi antichi ci mettevano le uova in mezzo Signora Fanuccia: Facciamo tre strati, diciamo Signora Annina: Si mette l’acqua, e poi si mette a cuocere E vedi che ti mangi Signora Antonietta: Ti mangi la tiella, patate, riso e cozze Signora Fanuccia: Non che mi voglio fare un vanto ma io faccio tutto buono Signora Bruna: Come la faccio io è una cosa mondiale Signor Cenzino: Oh ie’ pront? Signora Bruna: Sì galleristi ai fornelli Signor Cenzino: Meh, annusc! [www.youtube.com/watch?v=fkROY0TxTj8] piattoforte

INGREDIENTI per 4 persone aglio, cipolla, prezzemolo, pomodoro, sale, pepe, olio, 1 kg di cozze, alcune patate, un pugno di riso

il prossimo piattoforte sarà servito da: H.H.Lim Marco Raparelli - Help - 2010 Edicola Notte - Roma

Help fa parte di una serie di disegni dal titolo Call me yesterday. Cos’è? È la rap- presentazione grafi ca dell’esclamazione che facciamo quando, mentre attacchia- mo un quadro al muro, con il martello colpiamo l’indice della nostra mano, chi è questo personaggio del mondo dell’arte? quando la nostra squadra perde 6 a zero, quando ci si impatacca la maglia, quando ci invitano a cena e hanno pre- parato rigatoni all’acqua di pomodoro, indovinachi... quando perdiamo il portafogli, quando ci di laurina paperina telefona la persona sbagliata, quando... il personaggio dello scorso numero era Francis Bacon Marco Raparelli (Roma, 1975) lavora con la Galleria Umberto Di Marino (081 0609318; www.galleriaumbertodimari- no.com)

la prossima cover sarà di: DAVIDE ZUCCO

Stanno lavorando alla copertina d’artista: Adalberto Abbate, Michele Bazzana, Mauro Ceolin, Loris Cecchini, Pablo Echaurren, Christian Frosi, Daniele Gi- rardi, Nicola Gobbetto, Paolo Grassino, Debora Hirsch, Alessandro Roma, Pie- tro Ruffo, Gino Sabatini Odoardi, Nicola Toffolini, Gian Paolo Tomasi, Patrick Tut- invito the best tofuoco, Corrado Zeni Ci piacciono assai le cose mini- mal. Anzi: pulite, comprensibili, linde. Il cartoncino è bianco, gli angoli appena arrotondati, ed è l’unico vezzo che si concede la bolognese Car Projects (www. carprojects.it) per i propri invi- ti. Sul recto è suffi ciente citare il nome dell’artista e le date di apertura e chiusura. Sul verso qualche informazione supple- mentare: titolo della mostra, orario d’inaugurazione, indirizzo e dati dello spazio espositivo. È tutto ciò che serve. Andate a verifi care dal 20 marzo, in oc- casione della personale di Fede- rico Spadoni.

prendi l’arte e mettila da parte

Corrado Zeni, se le cose si mettono male...

“Per stancarmi di fare l’artista dovrei trovare un mestiere altrettanto magico, ma non esiste, quindi andrei al mare...”

Monica Carocci ci rivelerà il suo pianob sul prossimo numero

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Ristorazione museale, da Varese il commento del mese culturale digitale. L’Italia, attraverso l’Istituto Centrale per il Catalogo giunge la Luce di una nuova stella... Unico (Iccu), è coordinatrice del progetto, che registra l’adesione di “Finalmente qualcosa che si può guardare!” otto ministeri della cultura di paesi dell’Unione Europea, dalla Francia all’Estonia, Slovenia, Grecia, Svezia, Ungheria, Belgio. In particolare Se interpretiamo correttamente il commento di DC-NET intende avviare la creazione di una e-Infrastructure dedicata Beatrice (che sarà poi il nome o il cognome del alla comunità virtuale di ricerca nell’ambito del patrimonio culturale lettore/lettrice?), non devono esser piaciute digitale, con un programma di seminari, laboratori, incontri, conferen- molto le precedenti mostre allestite alla torine- ze e pubblicazioni che coinvolgerà tutti gli stakeholder di riferimento, se Marena Rooms. Troppo brutali? Meglio allora favorendo la collaborazione fra le istituzioni culturali - musei, bibliote- i surreali oli su tela del vietnamita Hung Ngu- che, archivi, archivi audiovisivi, soprintendenze -, il mondo della ricer- yen Manh, in galleria fi no al 27 marzo tel.( 011 ca e quello delle infrastrutture in tutta Europa, attraverso strumenti di 8128101; www.marenaroomsgallery.com) divulgazione e di formazione. [in calce alle notizie su exibart.com] www.dc-net.org Il sogno di Spencer Tunick? Mentre si attendono ancora news sulle opzioni dei nuovi musei roma- Spogliare la sua fan Lady Gaga ni Macro e Maxxi, la cui inaugurazione si avvicina a grandi passi, la ha pensato bene di mette- Con i milioni di fan “ristorazione museale” saluta una gradita - e molto apprezzata dagli re alla guida una persona scatenati ai quattro avventori - novità. È quella del Ristorante Luce, che Matteo Pisciotta, della massima fi ducia, in angoli del globo, uno dei giovani chef più in vista nel panorama della cucina italiana, questo trovandosi - come c’è da scommet- conduce negli eleganti spazi di Villa Litta a Varese, sede della famosa del resto capita spesso - in tere che qualcuno collezione di Giuseppe Panza di Biumo gestita dal Fai. 300 mq inte- piena sintonia con il Sinda- la riconoscerebbe ramente dedicati alla ristorazione con un light bar, una nuova cucina a co Rosa Russo Iervolino. E anche così, senza i vista e due ampie sale dove gustare le pietanze preparate - curiosità chi meglio del suo storico suoi famosi stivalo- forse unica - con le materie prime dell’orto e dei frutteti della villa. Per portavoce, il giornalista Ma- ni, parrucche, cor- i più curiosi viene offerta la possibilità di gustare i cibi in cucina, dove rio Bologna? Sarà lui infatti petti. Anzi, proprio è stato realizzato un soppalco in cristallo che può ospitare i clienti il direttore generale della neocostituita Fondazione Forum Universale nuda, in mezzo a desiderosi di mangiare osservando la realizzazione dei piatti. E da delle Culture 2013, presieduta - dall’assessore alla cultura del Comu- centinaia di altri aprile a settembre il ristorante apre anche i suoi déhor: la serra, con ne di Napoli, Nicola Oddati. Consiglieri d’amministrazione sono stati corpi nudi. Perché tavoli da due in mezzo alle molte varietà di fi ori, e i giardini. nominati il costituzionalista Michele Scudiero e l’assessore regionale così Spencer Tu- [email protected] all’urbanistica Gabriella Cundari. nick, l’artista ame- www.forumnapoli2013.it ricano noto proprio Previdente Bassolino, per le sue “composizioni” di migliaia di corpi umani nudi, vorrebbe al Forum delle Culture di Napoli Sistema Europa. Presentata a Roma ritrarre Lady Gaga, la pop star in questo momento all’acme della po- ci mette il suo portavoce... una nuova piattaforma di ricerca polarità a livello globale. Tutto nasce da un’intervista, nella quale la L’appuntamento è indubbiamente importante e molto atteso, per cui sul patrimonio culturale digitale cantante ha rivelato la sua passione per l’opera del fotografo, al quale i protagonisti non possono farsi trovare impreparati. E al Forum Uni- Sviluppare e rafforzare il coordinamento fra i paesi europei e i loro dedicò una tesi di ottanta pagine prima di conoscere il successo. Tu- versale delle Culture, grande opportunità che nel 2013 vedrà Napoli programmi di ricerca, con l’obiettivo di dar vita a un’agenda comune nick ha gradito l’omaggio, invitandola a prendere parte al photo shoot al centro delle attenzioni globali, il Presidente della Regione Cam- in Europa per la ricerca nel settore dei beni culturali digitali. Que- alla Sydney Opera House, nell’ambito del Mardi Gras Festival. Ano- pania, Antonio Bassolino, ci tiene in maniera particolare. Al punto sto lo scopo del progetto europeo DC-NET - Digital Cultural heritage nimato garantito, ma i feticisti hanno occhio lungo. Qualcuno l’avrà che, per avere sempre il polso dell’organizzazione sotto controllo, Network, nuova infrastruttura europea di dati e servizi sul patrimonio riconosciuta, ammesso che lei abbia accettato l’invito?

PENSIAMOa cura del Festival dell’Arte Contemporanea

ARTE CONTEMPORANEA ED ECONOMIA DELL’ESPERIENZA

Le gallerie d’arte contemporanea, soprattutto quelle in cima al mercato, hanno istituito una nuova relazione tra produzione e distribuzione. L’estrazione del plusvalore non è più organizzata primariamente dal supporto della produzione artistica, che a sua volta genera beni che la galleria mostra e distribuisce ai collezionisti. Ciò su cui le gallerie d’arte contemporanea concentrano le proprie risorse è la produzione di un’esperienza, e lo fanno attraverso l’uso di uno strumento molto preciso: la pubblicità. Questo passaggio verso un’economia dell’esperienza ha avuto un impatto enorme sull’industria artistica. La pubblicità non serve più soltanto a fornire informazioni sulle opere d’arte, ma a costituire mercati. Entra in un rapporto interattivo con il recettore, rispondendo ai suoi bisogni, alle sue emozioni e ai suoi desideri, e strutturando direttamente la maniera in cui comprende il mondo. In breve, la pubblicità oggi è molto più di una tecnica di vendita; è un meccanismo per la costruzione di valori, stili di vita ed esperienze che i soggetti-target interiorizzano. Fra i più importanti sviluppi dell’arte contemporanea c’è l’emergere di pratiche artistiche che mettono in discussione l’operazione della pubblicità. Collettivi artistici contemporanei come gli Yes Men, l’Institute for Applied Autonomy, subRosa, Raqs Media Collective, il Bureau d’Études e molti altri hanno sviluppato strategie di demistifi cazione e sovvertimento dei messaggi veicolati dai media dominanti. L’obiettivo e le tattiche di questi gruppi internazionali sono ampi, e vanno dall’ideologia critica all’ingegneria biologica, dalla pamphlettistica alle dimostrazioni pubbliche alla disobbedienza elettronica. Defi nita né dalla sua relazione con gli spazi espositivi tradizionali (come musei e gallerie), né dal modo in cui essa affronta argomenti di primario interesse per il mondo dell’arte, la critica per questi artisti implica il trovare modalità di fuga dall’intera cornice uffi ciale dell’arte, sviluppando forme artistiche capaci di evadere dal mercato artistico e dalle professioni e istituzioni che le legittimano. L’arte contemporanea è in questi casi più un mezzo che un fi ne, connesso a un progetto politico e ideologico che oltrepassa decisamente le istituzioni artistiche. Lo scopo dichiarato è nientemeno che contestare e combattere ciò che il Critical Art Ensemble, un altro di questi collettivi, descrive sul suo sito come “l’intensità crescente della cultura autoritaria”. Ciò che queste strategie neo-avanguardistiche rendono chiaro è che il consolidamento dell’arte contemporanea negli ultimi due decenni è stato realizzato da due distinti percorsi d’impegno critico-artistico, ognuno con il suo approccio analitico. La forza e l’effi cacia dei progetti contestuali e istituzional-critici di artisti come Andrea Fraser e altri, che si rifi utano di smettere di credere che il sistema dell’arte possa essere diverso, migliore, sinceramente votato alla creatività, poggiano sul modo in cui essi stessi sono percepiti all’interno del territorio dell’arte contemporanea. Infatti, queste critiche sono leggibili solo entro i confi ni di quel territorio, ed è lì che essi sono più corrosivi e pericolosi. La politica è migrata dentro le istituzioni artistiche, al punto che esse sembrano politicamente morte. Al contrario, i nuovi collettivi tattici mediatici procedono in direzioni completamente differenti. Il loro lavoro sfi da la quasi totalità della strumentalizzazione corporativa e politica della vita sociale, e la loro cornice di riferimento include spesso luoghi al di fuori del mondo dell’arte. Mobilitano le dimensioni progressive delle nuove tecnologie e sviluppano progetti critici nei confronti dei modi di produzione che attualmente danno forma alle nostre vite. Ciò che entrambe queste traiettorie condividono è la convinzione che, nel contesto di un’economia post-fordista, la logica operativa delle istituzioni che formano il soggetto pubblico sia notevolmente diversa da quella dell’era moderna. Oggi le istituzioni artistiche, e in generale le istituzioni della sfera pubblica, non pretendono di essere autonome rispetto alle forze del potere economico: una nozione che i musei hanno affermato di difendere, di recente come vent’anni fa. Con gli ideali delle istituzioni artistiche (e di altre istituzioni dell’Illuminismo) in rovina, gli artisti contemporanei che continuano a lavorare - e a rilavorare - nella tradizione dell’avanguardia artistica devono scegliere tra la contemplazione del moribondo apparato culturale e l’impegno in confl itti sociali molto oltre esso. L’arte contemporanea più interessante fonde queste posizioni inconciliabili.

ALEXANDER ALBERRO professore associato di Storia dell’arte al Barnard College e alla Columbia University

[email protected] www.festivalartecontemporanea.it

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to pseudo-punk, che predilige l’inven- mentale, ma anche una precisione TIM MANI DI GRAFITE zione sulla produzione. L’autarchia chirurgica nel tratteggio di queste Il nerd dai sogni bislacchi, l’enfant prodige del cinema gothic, il più accorato cultore (prima di del dilettante appassionato si realizza figure che sembrano appartenere Quentin Tarantino) dei B-movie, della fantascienza anni ‘50 e dei mostri giapponesi, apre gli nel giardino di casa utilizzato come a un mondo ulteriore, in cui fiaba e archivi e illustra il backstage della propria immaginazione. In una mostra imponente e inedita set; un paio di amici recitano le parti fantascienza si incontrano in un cir- che gli dedica il MoMA, insieme alla retrospettiva completa dei suoi film. È Tim Burton, natu- della donna insidiata o del concorren- co grottesco, buffo, insidioso. Sono ralmente. Di cui è appena uscito nelle sale italiane “Alice in Wonderland”... te di gare, in cortometraggi costruiti le maschere di un carnevale perpe- con la tecnica dello stop motion, in tuo, dentro il quale l’immaginazione cui presto eccellerà. Burton è l’eroe di Burton sembra sospesa e alimen- di professione, autore di un dei propri corti: in uno di essi viene tata. Intriganti i disegni relativi alle dramma perpetuo che eleg- aggredito dal proprio piumino da let- prime animazioni affiancati dai film. ge il mondo a teatro popolato to trasformatosi in un blob. La mostra non perde occasione di di maschere e la vita a danza La mostra va alla radice dell’identità esporre una sezione di memorabi- macabra, eseguita da figure di un maestro del cinema, tenuta fi- lia appartenenti ai film del maestro: che sono il risultato di un dalla statua lifesize di Manidiforbice incontro ideale tra Bosch, i alle maschere di Batman o le teste di fumetti di fantascienza degli Burton approccia Mars Attacks! Più interessanti sono esordi, il Surrealismo e le però i suoi quaderni di appunti, in cui maschere del circo. l’immagine in si legge la nascita della Sposa cada- Burton è ossessionato dai movimento partendo vere e di altri personaggi. Un vero ca- personaggi, ne disegna in polavoro è poi la sua recente instal- continuo. Negli anni crea da un atteggiamento lazione Carousel (2009), una giostra delle serie, come si usa in pseudo-punk fantasma e fosforescente che ruota fotografia (Trick and Treat, al suono di una nenia elettronica, Cartoons, Boy Series, Girl fredda, tagliente e ipnotica come la Series, True Love, Alien se- nora in un archivio personale. Burton luce ultravioletta che la irradia. ries, Dream Factory, The studia grazie a una borsa di studio L’ingresso della mostra a forma di Black Cauldron, Clown Se- ottenuta dalla Disney, diventa anima- enorme bocca di clown zannuta e ries, Creature Series). Sono tore, ma in fondo la Disney non fa ghignante, le avventure animate del carrellate di corpi deformi, per lui: loro non possono capirlo e malinconico Stainboy prodotte per il di occhi fuori dalle orbite, lui non può adattarvisi, poiché è il ri- web, le grandi polaroid dark e sadi- Tim Burton - Untitled (The World of Stainboy) - 2000 di pance enormi sorrette mosso del mondo disneyano, è il lato che (relegate al piano interrato), una penna e inchiostro, acquerello e matite colorate su carta cm 22,9x30,5 - coll. privata da gambe lunghissime e oscuro, la forza perturbante. Non di gigantesca scultura al piano terra e fini che si perdono fra te- meno ottiene dalla casa 60mila dol- la cover video creata per il MoMA Tim Burton (Burbank, California, ora il MoMA espone in una mostra ste gonfie di espressioni grottesche lari per produrre il suo primo corto- concludono, con la retrospettiva ci- 1958) è un regista di culto, Leone che narra le origini e gli sviluppi di un e brutali, ma spesso venate da una metraggio animato, Vincent (1982), nematografica, una mostra sold out d’Oro a Venezia, vincitore di alcuni visionario adolescente, cresciuto leg- malinconia sottile. al cui successo di critica segue il che farà tappa a Melbourne e a To- premi Oscar per trucchi e sceno- gendo Edgar Allan Poe, guardando i Burton giunge al cinema d’autore dal- finanziamento del lungometraggio ronto durante il 2010. grafie, e vanta ormai 27 anni di film con Vincent Price e “studiando” la “porta di servizio”, dall’animazione. Frankenweenie (1984). carriera costruita sulle spalle di Ed Wood, “il peggior regista di tutti i L’adolescenza inquieta passata nella Disney lo utilizza come esperto della [nicola davide angerame] una fanciullezza dai toni sinistri e ir- tempi”, come lui stesso lo definirà nel natia Burbank, città di provincia nel- tecnica dello stop motion, ma rifiuta il riverenti, espressa e alimentata dal 1995 in un film stralunato, non privo la contea di Los Angeles, alimenta cuore del suo lavoro, progetti espres- info cinema, dai molti progetti editoriali di contatti con la propria persona. un desiderio di fuga che trova il suo si in decine di disegni in cui l’artista (tra i quali spicca Morte malinconica Tim Burton è un disegnatore d’ecce- mezzo più sbrigativo ed economico offre al regista le sue prestazioni di fino al 26 aprile 2010 del bambino ostrica e altre storie, zione. Oltre 700 pezzi raccontano la nella Super8. Come narra la mostra, ritrattista di personaggi, caratteri, Tim Burton pubblicato in Italia per Einaudi) e da sua vita intellettuale di sognatore (o, Burton approccia l’immagine in movi- espressioni e corpi d’ogni genere e a cura di Ron Magliozzi una mole imponente di disegni che meglio, incubatore di piccoli incubi) mento partendo da un atteggiamen- fattezza. C’è un forte tratto speri- www.moma.org

Napoli Novecento. Nell’eredità di Nicola Spinosa anche un nuovo museo Documentare, attraverso una sele- jusartis zione condotta con metodo storico- La creazione di opere artistiche su commissione critico, quanto realizzato a Napoli Le opere dell’ingegno possono essere create spontaneamente dall’autore a seguito della cosiddetta nel corso del Novecento, entro i “ispirazione artistica” oppure su commissione di un soggetto che intende perseguire un determinato limiti cronologici indicati, nel campo fine e utilizzare l’opera in un certo modo. Ai fini del nostro discorso è irrilevante che il committente sia un soggetto pubblico o privato, persona fisica o società; al contrario, lo specifico fine perseguito, della produzione artistica. Colman- sia esso di natura economica o di mero godimento estetico, può essere rilevante nella misura in cui do una lacuna ed evidenziando manca un contratto tra le parti e si devono individuare i diritti concretamente trasferiti dall’autore al tendenze e scelte, ruoli e incidenze, committente. “nel campo più vasto delle diverse Gli esempi di opere create su commissione possono essere i più vari e riguardare tutti i campi artistici esperienze condotte in altri ambiti (letteratura, musica, arti figurative, architettura, teatro, cinema); restando nel campo delle arti figura- culturali, sia locali che nazionali e internazionali”. Questo si propone Napoli Novecento. Per un museo tive, si può citare: la creazione di un logo (un marchio) che consista in un disegno creativo da utilizzare in progress - aperto lo scorso 4 marzo - negli spazi del Carcere Alto di Castel Sant’Elmo, progetto che si per contraddistinguere un evento culturale, un festival o una fiera, oppure la realizzazione di un servizio pone come una delle ultime eredità di Nicola Spinosa, elaborato prima della sua uscita dalla Soprinten- fotografico avente ad oggetto i quadri inseriti in una mostra per fare il catalogo della mostra stessa. Anche l’opera creata su commissione rientra nell’ambito di applicazione della Legge sul diritto d’autore, denza partenopea, lo scorso anno. Oltre 150 le opere realizzate da circa 90 artisti napoletani nel perio- qualora ricorrano le condizioni richieste dalla legge per tutte le opere dell’ingegno (creatività e concre- do 1910-1980, selezionate ed esposte con l’aggiunta di alcune presenze di artisti non napoletani, che tezza di espressione), con la differenza però che vi è una scissione nella titolarità del diritto morale con ruoli diversi furono attivi in città. Si tratta di un nucleo di dipinti, sculture, disegni o incisioni costituito e patrimoniale d’autore. La regola generale è che l’autore, per il solo fatto della creazione dell’opera, - a cura di Angela Tecce, con la costante collaborazione di Spinosa - con opere provenienti dalle stesse acquista il diritto morale e patrimoniale d’autore; invece, nel caso di opere su commissione, il diritto raccolte museali della Soprintendenza, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, dal Museo morale spetta all’autore mentre il diritto patrimoniale spetta al committente nei limiti indicati nel con- d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. Ma soprattutto con donazioni o con la formula tratto o desumibili dalla volontà delle parti, da ricostruire tenendo nella dovuta considerazione l'attività del comodato. Un percorso cronologico suddiviso per sezioni, dalla documentazione della Secessione svolta dal committente e il fine che egli intendeva perseguire commissionando l'opera. dei ventitré (1909) o del primo Futurismo a Napoli (1910-1914) al movimento dei circumvisionisti e del Si consideri, per esempio, la commissione di un disegno da utilizzare come locandina pubblicitaria di un secondo Futurismo (anni ‘20-‘30), fino agli anni ‘70, alle sperimentazioni poetico-visive e oltre. Difficile evento culturale: qualora la creazione sia preceduta dalla conclusione di un contratto in cui siano chia- ramente indicati quali sono i diritti patrimoniali trasferiti al committente, nulla quaestio; qualora manchi citare gli artisti presenti, che vanno da Renato Barisani a Francesco Clemente, da Vincenzo Gemito un contratto scritto, il committente non potrà utilizzare il disegno in ogni modo (riproduzione cartacea, a Mimmo Paladino, Gianni Pisani, Ernesto Tatafiore, per non citare che qualcuno. diffusione su Internet, merchandising ecc.) e senza limiti di tempo, ma potrà utilizzarlo solo per il pe- www.polomusealenapoli.beniculturali.it riodo in cui è in corso l’evento da promuovere e non potrà farne dei poster da riprodurre e vendere agli spettatori, salvo che dalla volontà delle parti non risulti diversamente. Per gli stessi motivi, l’opera Arte, antiquariato e design. musicale commissionata per l’utilizzazione nella campagna pubblicitaria di un determinato prodotto non A Reggio Emilia la nuova fiera è antiCOntemporanea potrà essere utilizzata dal committente per farne il jingle distintivo di tutta la sua attività, salva la prova L’antiquariato con intuizioni di design: “Il fascino del classico interpretato con un linguaggio della diversa volontà delle parti. In altre parole, la mancanza di un chiaro accordo scritto sottopone le contemporaneo per raccogliere la sfida di un pubblico sempre più attento e aperto alle sinergie fra parti alle difficoltà legate alla ricostruzione della volontà sulla base dei comportamenti tenuti o di indizi, nonché alla prova dei fatti che si ritengono rilevanti: ancora una volta, la strada più sicura e certa è sperimentazione e tradizione”. Arte, antiquariato e design: sono questi gli ingredienti della nuova fiera quella delineata da un contratto. antiCOntemporaneo, alla prima edizione a Reggio Emilia su iniziativa della società Eventi Culturali e di Un altro caso tipico in cui il diritto patrimoniale spetta a un soggetto diverso dall’autore, che comunque POLI.design - Consorzio del Politecnico di Milano. Con la volontà di coniare una nuova categoria estetica mantiene il diritto alla paternità e integrità dell’opera (diritti morali d’autore), è quello delle opere create rivolta a un pubblico curioso, aperto alla sperimentazione tra linguaggi e alla dialettica tra stili e opere. in costanza di rapporto di lavoro subordinato: per esempio, salvo patto contrario, il datore di lavoro è Con il Politecnico di Milano coinvolto per attingere al design, alla comunicazione, all’architettura d’interni, titolare del diritto esclusivo di utilizzazione economica del programma per elaboratore o della banca di alla tecnologia e all’esperienza dei suoi docenti, “per una mostra mercato innovativa per tema, concept dati creati dal lavoratore dipendente nell'esecuzione delle sue mansioni o su istruzioni impartite dallo allestitivo, strategia e linguaggio di comunicazione”. Con un ricco programma di eventi collaterali, come stesso datore di lavoro (art. 12-bis Legge sul diritto d’autore n. 633/41); la stessa regola si applica, la mostra-installazione Kaleidoscope, a cura di Marisa Galbiati, l’installazione Vertical Home, curata da per espressa previsione di legge, alle opere del disegno industriale, alle fotografie non creative e a ogni Andrea Branzi e Christian Galli, arredata con oggetti antichi, prodotti di design e quadri moderni, o la altra opera creata in costanza di rapporto di lavoro subordinato. piccola mostra tematica Una Wunderkammer - La casa del collezionista, a cura di Pietro C. Marani. Avv. Raffaella Pellegrino - Studio legale d’Ammassa & Associati - [email protected] www.anticontemporaneo.com

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Cinque mostre, cinque location È di David Adjaye il nuovo mente lo stato della ricerca nel settore; la rassegna video Report Italia storiche. L’arte contemporanea headquarter Moroso in Friuli. 2008/09 (dal 2 ottobre al 1° novembre); e il premio vero e proprio, invade la Valle d’Itria Che lancia pure un premio d’arte “concepito per documentare, valorizzare e sostenere gli artisti emer- genti sotto i 45 anni che vivono e lavorano in Italia, ed evidenziare “Una ricerca rivolta alla sperimentazione del limite e delle indefinite Un grande architetto la molteplicità dei linguaggi d'arte contemporanea: video, fotografia, semantiche con cui la contemporaneità genera il fuori, il puro possibi- per la casa del de- installazioni, performance e scultura”. La giuria individuerà, tra i 10 fi- le, il puro irreale”. Così i curatori Roberto Lacarbonara e Luca Arnau- sign. Ovvero David nalisti, due artisti che avranno la possibilità di svolgere una residenza do descrivono l’indirizzo tematico di La pensée du dehors, rassegna Adjaye per la nuova specifica a New York e Londra, presso gli showroom Moroso. strutturata su cinque mostre d’arte contemporanea ospitate all’interno sede dell'azienda www.moroso.it di cinque differenti location della Valle d’Itria. Organizzata dall’Asso- Moroso, alla periferia ciazione Culturale Entropie, con il patrocinio del Ministero della Gio- di Udine. Eccolo il Dopo due anni di fermo, ventù e della Regione Puglia, Valle d’Itria Arte Contemporanea 2010 progetto dell’inglese riapre a Barcellona - questo titolo ge- di origini tanzaniane, la Fundació Antoni Tàpies nerale - si svolge chiamato dal brand Dopo due anni di fermo per lavori di fino al prossimo friulano di divani, poltrone e complementi d'arredo di fascia alta a ristrutturazione e ampliamento, con luglio nei comuni disegnare il nuovo quartier generale. Oltre 4mila mq suddivisi in tre un investimento di oltre 8 milioni di Locorotondo, blocchi, la costruzione è concepita come un villaggio di piccoli volumi Cisternino, Noci interconnessi che contengono gli uffici, unificati da una base comune di euro, ha riaperto a inizio marzo e Conversano. che ospita le sale d'esposizione pubbliche. Altre zone collettive ac- a Barcellona la Fundació Antoni La prima esposi- colgono un salotto/biblioteca/self-service, mentre il tetto diventa un Tàpies. Creata dall’artista nel 1984, zione, presso la Torre Maestra del Castello Aragonese di Conversa- grande terrazzo con un giardino pensile. Ma c'è un altro progetto che nel 1990 la fondazione è stata inau- no, ospita i lavori degli artisti pugliesi Enzo Guaricci e Dario Agrimi, vede Moroso “sposare” le arti visive, stavolta in collaborazione con gurata nello storico quartiere Eixam- chiamati a discutere la scena dell’arte “a partire da linguaggi comple- la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Monfalcone. Si tratta ple e ora è stata ristrutturata dagli architetti Abalos + Sentkiewicz. A mentari, costruiti sull’indagine del paradosso e sulla genesi di una del Premio Moroso per l'arte contemporanea, iniziativa centrata sulla dominare i nuovi spazi è la scultura dell’artista catalano El Mitjó, al cen- visione ‘intransitiva’, profondamente ironica”. Nelle mostre successi- figura del giovane artista, che si svilupperà per tutto il 2010 “ma che tro di una tempesta di polemiche quando fu presentata vent’anni fa, ve, spazio agli artisti Dario Manco, Pierluca Cetera, Oscar Turco, vuole diventare continuativa e quindi capace di coniugare i risultati in commissionata e poi rifiutata dal Museu Nacional d’Art de Catalunya. Gianluca Murasecchi, Daniela Quadraccia, Michele Giangrande, chiave di valorizzazione del territorio e di crescita sociale”. E che si In occasione della riapertura del museo, in programma una mostra di Giuseppe Teofilo. concretizzerà nel corso dell'anno attraverso tre momenti: la Rasse- opere di Tàpies degli ultimi due decenni e, a seguire, una personale www.entropiearte.it gna del Design (dal 15 maggio al 27 giugno), che verificherà annual- di Eva Hesse. non solo venezia Lusso chiama lusso. ni. “Una follia di cui non capisco il senso”, ha detto al quotidiano il la Gwangju Bienna- È di Sanaa il nuovo learning presidente di Cosmit, Carlo Guglielmi. “Il design è un’eccellenza le Foundation, ha center della Rolex a Losanna di Milano con la Triennale e il Salone del Mobile”. La rassegna comunicato il titolo, dovrebbe tenersi negli anni dispari, quindi alternandosi con la che sarà 10,000 In attesa di en- Biennale di Architettura, per creare un filo continuo di dialogo a di- Lives e “svilupperà trare nel vivo stanza. “Dopo Roma che vuole il gran premio di automobilismo di un’indagine sui rap- dell’organizza- Monza, dopo Parigi e New York che cercano di sfilare la moda a porti che legano il zione della Bien- Milano”, ha chiosato il Corriere, “ecco un’altra città che si fa avan- pubblico alle imma- nale di Architettu- ti per ‘sfruttare’ una delle eccellenze del capoluogo lombardo”. gini e le immagini al ra, non se ne sta Sfruttare? La Biennale di Venezia si occupa di arte e architettura, pubblico”. Questo certo con le mani di danza e cinema, e non si vede perché non si debba occupare grazie a opere di in mano Kazuyo di design. Per riverenza verso Milano che ha smarrito da lustri il oltre cento artisti fra il 1901 e il 2010, ma anche a molte nuove Sejima, direttrice della rassegna veneziana. E anzi inanella fior suo primato mondiale in quanto a creatività? commissioni, con una vasta gamma di media, e una particolare di progetti ai quattro angoli del globo, con lo studio SANAA, da www.labiennale.org attenzione alla ritrattistica, per approfondire “l’ossessione con- lei fondato e animato con Ryue Nishizawa. Fra questi c’è un ren- dez-vous con una delle icone del lusso internazionale, la svizzera temporanea per le immagini e la nostra necessità creare sostituti, In a Precarious Age. effigi, incarnazioni”. La mostra inoltre esaminerà le dinamiche Rolex, per conto della quale lo studio giapponese ha progettato Prime anticipazioni il nuovo learning center presso l’Ecole Polytechnique Fédérale di delle immagini, come sono fabbricate, distribuite, rubate e scam- Losanna. Una struttura che costituirà un hub culturale internazio- dalla Biennale di Sydney biate. Rese note anche le date definitive, dal 2 settembre al 7 nale, con laboratori, una biblioteca con 500mila volumi, sale con- novembre. L’elenco completo degli artisti, degli eventi e delle sedi ferenze, spazi educativi, oltre a ristoranti, caffè e spazi esterni. Il della rassegna sarà reso noto entro il prossimo mese di aprile. complesso si estende su circa 90mila mq totali. www.gb.or.kr Biennale 2011, Anche la Biennale è slow. sarà Susanne Gaensheimer In Piemonte torna Paesaggio zerO il curatore del padiglione tedesco Fra tante agguerrite biennali d’arte, ce n’è una slow, che non a Pian piano, alla spic- caso si tiene in Piemonte, culla dello slow food gastronomico. Una ciolata, continuano a rassegna che si esprime con un seminario, una mostra scientifi- riempirsi le caselle ca, un trekking del “puzzle” Biennale letterario e un la- Arti Visive 2011. An- boratorio di narra- che se resta ancora zione per le scuo- scoperta la più im- The Beauty of Distance: Songs of Survival in a Precarious Age. le. Giunge alla portante, quella del È questo il titolo scelto dal curatore David Elliott per la 17esima seconda edizione direttore. edizione della Biennale di Sydney, in programma fra maggio e fra marzo e mag- Stanca di attendere, agosto. Arrivano le prime anticipazioni dell’importante rassegna, gio Paesaggio la Germania fa dunque un passo avanti, comunicando il nome come la mostra che occuperà la Cockatoo Island, nel mezzo del zerO, la Biennale del curatore del proprio padiglione: sarà Susanne Gaensheimer, porto di Sydney, con opere di big quali Cai Guo-Qiang, Tiger dell’Osservatorio dal 2009 direttore del Museum für Moderne Kunst di Francoforte. Lillies, AES+F, Isaac Julien, Brook Andrew. Intrigante il pro- del paesaggio dei parchi del Po e della collina torinese, nata e Una curiosità: la critica tedesca è una grande esperta di Bruce getto, che prevede l’esposizione di 110 larrakitj - pali commemo- organizzata dall’Ente Parco che ha sede a Moncalieri, presso Nauman, vincitore del Leone d’Oro proprio alla Biennale dello rativi caratteristici dell’espressione creativa aborigena - realizzati Cascina Le Vallere. Il titolo è Rarità naturali, per una biennale in- scorso anno, quando la Germania era rappresentata dall’inglese dagli indigeni Yolngu del North East Arnhem Land, affiancati ad centrata “sulla biodiversità e sulla fondamentale importanza della Liam Gillick. altri creati da artisti come John Bock, Louise Bourgeois, Brett conoscenza degli aspetti ambientali del territorio lungo il fiume Po www.deutscher-pavillon.com Graham, Angela Ellsworth. Altre location coinvolte saranno la e le sue zone limitrofe”. Non mancano momenti dedicati alle arti famosa Sydney Opera House, i Pier 2/3 - con una nuova installa- visive, come il coinvolgimento della mostra Art Program - Diverse In arrivo la Biennale di Venezia zione di Paul McCarthy -, i Royal Botanic Gardens, l’Art Gallery Forme Bellissime, doppia personale di Piero Gilardi e France- Design? Milano strepita, ma... of New South Wales. sco Monico in corso al Parco d’Arte Vivente di Torino, a cura di Siamo ancora ai primi passi, ma l’iniziativa parte da un soggetto www.biennaleofsydney.com.au Claudio Cravero. L’artista Brandon Ballengée effettuerà invece forte, per cui vale la pena di tenerne conto. Un soggetto come il dei prelievi per il suo lavoro artistico, proprio nei territori del Parco Consiglio Italiano del Design, organo del Ministero dei Beni Cul- Gwangju Biennale, ecco le prime Fluviale del Po. Coinvolta anche la Scuola Holden di Torino, fon- turali di recente fondazione, che in proposito avrebbe già depo- mosse di Massimiliano Gioni data da Alessandro Baricco, che ha organizzato un trekking lette- sitato un articolato progetto sul tavolo del ministro Sandro Bondi. Mancano ancora sei mesi al via, ma l’organizzazione della Gwan- rario di tre giorni all’interno del parco, da venerdì 16 a domenica Di cosa si parla? Di una nuova Biennale del Design, da tenersi gju Biennale, giunta all’ottava edizione, procede spedita. Una ras- 18 aprile, improntato su momenti di cammino alternati a momenti a Venezia a partire dal 2011. A scriverne è stato il Corriere della segna che ci riguarda molto da vicino, visto che il curatore, come di laboratorio di scrittura e di sosta. Sera, che ha registrato anche le immediate e immancabili reazio- da tempo noto, sarà Massimiliano Gioni. Il quale, in accordo con www.parcopotorinese.it

24speednews NOTTINGHAM FOR EAST Dallo scorso novembre anche la patria di Robin Hood ha il suo centro d’arte contemporanea. r.i.p. Si è partiti con David Hockney, adesso tocca a una collettiva di fantapolitica che immagina il futuro sotto il comunismo. Rubare ai ricchi per dare ai poveri? Intanto qui i centri d’arte con- temporanea li pagano le università... Ernst Beyeler Era nota la sua ami- ge a fianco di una grande chie- cizia con Picasso, sa gotica, ora sconsacrata e del quale fu anche trasformata, come d’abitudine anglosassone, in un popolare uno dei mercanti locale notturno. La struttura su prediletti (e non era tre livelli ospita quattro gallerie di cosa facile). Ma le media superficie, un cinema, una sue frequentazioni, caffetteria, una piccola biblioteca che spesso facevano e un ampio bookshop, in cui l’as- prevalere il rappor- sortimento dei gadget supera di to umano su quello gran lunga quello dei libri. commerciale, inclu- Per le mostre di apertura, lo devano personaggi scorso novembre, la scelta è ca- del calibro di Giaco- duta su due artisti molto diversi tra loro: David Hockney e Fran- metti, Rothko, Klee. ces Starck. Quest’ultima, cali- Questo è il substrato su cui si era formato - e aveva formato la sua forniana, ha un approccio (auto) sfolgorante collezione - Ernest Beyeler, il famosissimo gallerista ironico che utilizza metodi concet- e collezionista svizzero morto nella notte fra il 25 e il 26 febbraio tuali, come la citazione diretta di all’età di 88 anni nella sua casa a Riehen. Nato a Basilea il 16 luglio poesie e brani scritti, per riflette- 1921, nel corso della sua vita aveva infatti raccolto, assieme alla re su di sé e sulle problematiche moglie Hildy, morta nel 2008, la sua eccezionale collezione, oltre Nottingham Contemporary - photo Andy Taylor Smith psicologiche dell’artista, che si duecento opere che spaziano dal tardo Impressionismo al Cubismo, mette a nudo davanti al suo pub- all’Espressionismo, ceduta nel 1982 alla fondazione che porta il suo È sempre più evidente la necessità, avvertita anche in blico. Più coinvolgente e molto più visitata, forse perché nome. Opere che oggi si possono vedere nel bellissimo museo di- città non grandissime, di avere luoghi dove stimolare e anticipata da un forte battage pubblicitario, la personale soddisfare la crescente curiosità del pubblico nei confronti di Hockney, il maestro spesso definito come “il preferito segnato nel 1997 da Renzo Piano, i famosissimi Rothko e Giaco- dell’arte contemporanea. Un’esigenza ora appagata anche dagli inglesi”: un percorso inedito all’interno degli sviluppi metti, appunto, ma anche Kandinsky, Monet, Cézanne, van Gogh, a Nottingham, circa 600mila abitanti nell’area urbana, im- che la sua pittura ha subito dai primi anni ‘60, con il tra- Ernst, Pollock, fino a Bacon e Giacometti, Kiefer e Baselitz. Be- portante centro produttivo durante la rivoluzione industria- sferimento a Los Angeles, fino al fatidico ’68. Il titolo, A yeler è anche stato uno dei co-fondatori della fiera Art Basel; nel le, nota all’este- Marriage of Styles, stava a indicare come nei lavori di quel 2008 aveva vinto lo Swiss Award nella categoria cultura. Sembra incredibile ro quasi esclu- periodo si potessero individuare in modo netto le influenze sivamente per provenienti dagli espressionisti astratti e allo stesso tem- Antonio Carena per noi italiani: la leggenda di po le novità portate dalla Pop Art, che nei suoi dipinti si Ne avevamo parlato Robin Hood, e incontrano e si fondono in un progressivo sviluppo dello sono la University quando rilanciammo in ambiti pro- stile personale dell’artista. un appello affinché of Nottingham fessionali e ac- Fino al 17 aprile sarà visitabile il secondo evento: Star una sua opera - uno e la Nottingham cademici per City. The future under Communism, una collettiva che im- Trent University la University of magina un futuro sotto il comunismo, attraverso artisti dei famosi Cieli -, N o t t i n g h a m , provenienti dal cosiddetto blocco orientale e altri che si realizzata al Castello a co-finanziare il uno dei suoi sono occupati di questo tipo di tematica politica. Maestri di Rivoli e da tempo nuovo centro d’arte due atenei. Per degli anni ’60 e ’70 insieme a giovani affermatisi nell’ulti- non più visibile, contemporanea quanto possa mo decennio, tra cui Pawel Althamer, Diango Hernán- venisse riscoperta. sembrare in- dez, Julius Koller, David Maljkovic, Aleksandra Mir e Un gruppo di amici credibile da una l’italiana Micol Assaël. ha poi promosso una prospettiva italiana, vista la perenne carenza di fondi, a protesta, e pare che i Nottingham sono proprio due di queste istituzioni, la Uni- [piero tomassoni] neodirettori Bellini e Merz si siano impegnati a risolvere in qualche versity of Nottingham e la Nottingham Trent University, a co-finanziare il nuovo centro d’arte contemporanea, nato modo la questione. Ora questa spontanea petizione appare come nel cuore della città. info una sorta di ultimo omaggio ad Antonio Carena, morto all’età di 85 Nottingham Contemporary è un edificio di nuova costru- anni. Proprio a Rivoli era nato nel 1925, formandosi poi con Enrico zione, progettato dallo studio Caruso St John, che sor- www.nottinghamcontemporary.org Paulucci e Mario Davico e arrivando giovanissimo a esporre nel 1950 alla 25. Biennale di Venezia. Negli anni ‘50 le prime personali con opere informali, alla Galleria Notizie di Torino, alla Medusa scoperta di musei, Primavera/Estate 2010, Tod’s di Roma, all’Ariete di Milano, con testi di Michel Tapié, Luciano mostre del momen- in posa davanti a Elliot Erwitt Pistoi, Franco Russoli, Albino Galvano. Dal 1961 al 1963 diresse to, luoghi della cre- La vetri- la Galleria L’Immagine a Torino, dove Aldo Mondino tenne la sua atività emergente. na scelta è prima personale nel 1961 e Piero Gilardi nel 1963. I suoi primi Cieli, E all’occorrenza quella della dipinti ad aerografo su tela, sono del 1965, seguiti dalle Levitazioni pensano anche a S e t t i m a n a del 1969-70 e dalle Scritte del 1971. È stato docente prima al Liceo trasferimenti in tre- della Moda Artistico di Torino, poi all’Accademia di Belle Arti di Cuneo. Oltre al no e hotel. Le desti- milanese, e la Castello di Rivoli, ha decorato con inserti di Cielo numerosi palazzi nazioni? Al momento ci sono Londra, Parigi e Bruxelles, con cornice quella pubblici e privati, tra i quali il Salone Riunioni della Martini e Rossi un tour ogni mese. di Villa Nec- di Ginevra (1986) e alcuni soffitti dell’Hotel de Ville d’Albret a Parigi [email protected] chi, dal Fai (1989). trasformata in Giù i veli, pronta la nuova Leonardo de Magistris uno degli snodi dell’arte meneghina. È qui che Tod’s, il mitico VitraHaus di Herzog & de Meuron Il suo grande amore per via marchio di calzature by Della Valle, ha scelto di presentare L’edificio va a Margutta, dove aveva vissuto il progetto per la Primavera/Estate 2010, affidato al leggen- inserirsi in un per gran parte della sua vita, dario fotografo della magnum, Elliott Erwitt. Quaranta scatti complesso che fece sì che diventasse uno dei in bianco e nero con una cosmopolita selezione di ambienti ormai è dive- maggiori promotori di arte e familiari europei e americani, che vanno anche a formare una nuto una sorta cultura in questo luogo tanto preziosa mostra allestita nelle eleganti sale della villa. di museo di ar- decantato e discusso. Tanto da www.tods.com chitettura appli- essere tra i fondatori dell’asso- cata, affiancato ciazione 100 Pittori di Via Mar- Capitale europea? Per l’art tour da progetti che gutta, e poi dell’associazione intelligente torna di moda il bus portano nomi pesanti come Frank Gehry, Zaha Hadid e Ta- Alternativa94. Nella sua villa di L’idea è semplice, quasi banale, ma come molte idee semplici dao Ando. È il quartier generale della Vitra, grande azienda Formello, immerso nella tanto è di grande efficacia. Quante volte avete pensato di farvi uno di design basata a Weil am Rhein, in quella propaggine di amata e riprodotta campagna dei famosi e mitizzati weekend-per-musei in una capitale eu- Germania che sfiora Svizzera e Francia, vicinissima a Basi- romana, all’età di 77 anni è morto il pittore Leonardo de Magistris. ropea? Poi, quando arrivate al dunque, il dilemma è sempre lea e alla Fondazione Beyeler. Ora al complesso si aggiunge Dopo qualche anno di assenza dal panorama artistico, nel 2008 era lo stesso: che fare nelle poche mezze giornate a disposizio- la VitraHaus progettata da Herzog & de Meuron, dove sarà tornato a esporre nella “sua” via Margutta, con una mostra che alla ne? Come districarsi fra le mille attrattive offerte dalle ago- esposta la collezione di oggetti dei più grandi designer del Galleria Vittoria aveva presentato una ventina di opere scelte fra l’ul- gnate mete? Per rispondere a queste domande nasce l’Art mondo, accumulata negli anni dall’azienda. L’eclettico edificio tima produzione, con al centro sempre il grande amore per la magica Bus, ovvero un’organizzazione che pianifica le visite lampo include anche uno shop, sale per conferenze e un caffé aperto strada. degli art-trotter, scarrozzandoli per le città a bordo di un co- anche all’esterno. modo mezzo, guidati da informatissimi consulenti artistici alla www.vitra.com

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capitale. La stessa scelta di Metz quindi a questo fondo per presenta- IL POMPIDOU RADDOPPIA. SUL SERIO non è casuale, perché si trova a soli re di volta in volta progetti espositivi Si avvicina il varo del Centre Pompidou di Metz. Un centro d’arte più che un museo, in piena quaranta minuti di treno dal Lussem- autonomi. Lorena, quindi in piena Europa. La firma architettonica è quella del giapponese Shigeru Ban. burgo, a poco più di un’ora da Parigi In occasione dell’inaugurazione, il E le polemiche, comme d’habitude, sono tutt’altro che assenti... e a due ore e mezza da Francoforte, nuovo museo dedicherà una mo- in un’area geografica transnazionale stra al concetto di capolavoro, per un grande cantiere di livel- che, negli ultimi decenni, si è rivelata ricostruirne la storia e soprattutto lo internazionale, anche particolarmente reattiva all’arte con- per capire se ha ancora senso par- se le sue strutture inno- lare oggi di capolavori. vative a base di carta e Chefs d’oeuvres? vedrà legno gli avevano procura- Laurent Le Bon dovrà fare i riunite opere di prim’or- to non poca fama. A can- conti con le speranze riposte dine, che per l’occasio- tiere quasi concluso, la ne arriveranno non solo scommessa sembra però in questo progetto dal governo da Parigi, ma da molte vinta, anche grazie alla francese e dalle istituzioni locali. importanti collezioni in- partnership con l’architet- ternazionali. Tutto il XX to francese Jean de Ga- Il Centre Pompidou di Metz secolo sarà degnamen- stines. Ban confida che è infatti più di un semplice te rappresentato, ma le forme della struttura in progetto culturale la rassegna sarà so- legno del museo di Metz prattutto un’occasione sono ispirate a un cappel- per mettere a tacere lo cinese fatto in bambù, temporanea. chi critica da tempo il nuovo museo. trovato per caso a Parigi Come ogni inaugurazione che si ri- Per molti le forme della struttura ri- mentre passeggiava nei spetti, i grandi numeri sono all’ordine cordano più un circo che un museo. Cantiere del Centre Pompidou-Metz - ottobre 2009 photo Olivier H. Dancy dintorni del boulevard del giorno. La struttura gode infatti di Ma il timore è soprattutto che il nuo- Saint-Germain. Di fronte un finanziamento annuo di 10 milioni vo centro espositivo serva più a un alla copertura, composta di euro da parte delle sole collettività inutile entertainment che a progetti Mancano ormai poco meno di tre spiega - che intrattiene una dinamica di una membrana di vetro e teflon, si locali. Lo Stato ha investito per la co- culturali di spessore. mesi all’inaugurazione di un nuovo nell’offerta culturale e che invoglia il capisce l’importanza che i materiali struzione, ma non intende coprire le importante centro d’arte contempo- visitatore a ritornare”). Ma il museo rivestono nel suo lavoro. spese di gestione: il decentramento [christian omodeo] ranea in Francia. Il Centre Pompidou fa già discutere, tanto per le forme Dopo l’apertura, Le Bon dovrà però si riconosce anche in questi dettagli. di Metz, in Lorena, aprirà infatti le dell’edificio che per il suo legame fare i conti con le speranze riposte Alla testa di un’istituzione priva di porte il 12 maggio, a sette anni dal poco chiaro con il Centre Pompidou in questo progetto dal governo fran- una propria collezione permanente, info lancio del progetto. di Parigi. cese e dalle istituzioni locali. Il Centre Le Bon tiene anche a mostrare la Il direttore, Laurent Le Bon, preferi- La scelta del progetto del giappone- Pompidou di Metz è infatti più di un sinergia creatasi con il Pompidou di dal 12 maggio al 25 ottobre 2010 sce definirlo un centro d’arte piutto- se Shigeru Ban aveva sorpreso non semplice progetto culturale, poiché Parigi, che metterà a disposizione del Chefs-d’œuvre? sto che un museo (“Un centro d’arte poco nel 2003: Ban aveva infatti rappresenta il primo grande inve- nuovo museo la sua collezione ricca a cura di Laurent Le Bon è un luogo per mostre temporanee, - troppa poca esperienza per gestire stimento del governo lontano dalla di ben 65mila opere. Metz attingerà www.centrepompidou-metz.fr

Icom Italia, Alberto Garlandini è il nuovo presidente È la più importante associazione museale al mondo, con ben 28mila soci in 137 di- synestesie versi paesi. È l’ICOM - International Council of Museums, il cui comitato nazionale italiano ha rinnovato a Torino le proprie cariche in un’affollatissima assemblea, che di lavinia collodel ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni museali italiane arri- Synestesie, ovvero sovrapposizioni tra arti visive e letteratura. Su ogni vare da ogni angolo d’Italia. Presidente per il prossimo triennio sarà Alberto Gar- numero un’opera (trovala a pag. 10), selezionata da una mostra rigoro- landini, 57 anni, direttore generale vicario del settore culture, identità e autonomie samente in corso. A partire da ogni opera, un racconto. della Regione Lombardia, già vicepresidente Icom Italia nel precedente mandato e A firma di una giovane scrittrice, d’un fiato. membro dell’International Committee for Regional Museums di Icom. Punti di forza del programma di Garlandini sono “l’affermazione dei principi della sussidiarietà per un modello originale e sostenibile di gestione del patrimonio culturale italiano, È uno di quei giorni freddi e che ne sappia riconoscere le peculiarità, e in particolare il fortissimo legame che umidi, appena terminate dieci esiste tra musei e territorio; ma anche il riconoscimento del ruolo che gli istituti culturali, come i musei, possono dare alla crescita TRAMA ore di piogge intermittenti, di una società sempre più basata sulla conoscenza”. di quelle che non appena esci all’aperto ti arriva una secchiata www.icom-italia.org d’acqua e quando ti rintani si chiude finalmente il rubinetto. Festival Città Impresa, terza edizione La giornata passata non è delle migliori, e il fatto di essere per un Nordest Capitale Europea della Cultura metereopatica l’ha peggiorata ancora, ma fortunatamente è Oltre trecento relatori, con Premi Nobel, economisti, politici, studiosi, imprenditori ma anche solo questione di umore, anche se dei più neri. Una disposizione urbanisti, filosofi, artisti. Per una cinque giorni che vuole dare sostanza alla proposta di fare momentanea dell’animo di bassa pressione, nembostrati che dell’intero Nordest la Capitale Europea della Cultura, manifestazione di enorme prestigio che nel non lasciano filtrare il sole, e rendono tutto poco chiaro. Accade 2019 spetterà all’Italia. Questo sarà il terzo Festival Città Impresa, che dal 21 al 25 aprile si svi- questo quando medito accanitamente su un progetto - con lupperà fra Trentino, Veneto e Friuli Venezia-Giulia: “Un grande incontro di idee e di esperienze, poche varianti, sempre quello - probabilmente irrealizzabile, convocato non per ‘dissezionare’ la crisi ma per ragionare sul come dare forza al domani, uti- e proprio per questo mi vedo costretta a tenermelo tutto per lizzando il motore più potente che si conosca: la cultura”. A ospitare gli eventi del Festival 2010 me - guai a rinunciarvi! - ingarbugliando pensieri scollegati. saranno fra gli altri Rovereto (tema: La cultura della sostenibilità - Scienza ed impresa si incon- Come crogiolarsi ben benino nel proprio minestrone, uno strano trano nella Nuova Manifattura), Schio (L’economia delle idee), i comuni del Camposampierese (Le reti della conoscenza e della comunicazione), Asolo e Montebelluna (Il design come fattore miscuglio di cose simili o eterogenee, a seconda dei punti di competitivo), Vittorio Veneto (I nuovi spazi metropolitani). Fra le molte personalità presenti alle vista. A dir la verità queste pause fantasiose sono come il caffè cinque giornate di lavoro ci saranno Jaques Attali, uno dei padri della nuova Europa allargata, a metà mattina per svegliarmi dal lavoro. Potrei rinunciarvi Chris Anderson, direttore di Wired, una delle testate più sensibili ai temi dell’innovazione come sicuramente, ma perché farlo? C’è sempre una - seppur minima fattore competitivo e distintivo, Michael Spence, Nobel per l’Economia 2001, Jimmy Wales, fondatore di Wikipedia, Alessandro - possibilità che riesca a portarle avanti queste mie fantasie, Profumo, ad di Unicredit, Marco Muller, direttore del Festival del Cinema di Venezia. Spazio anche per Exibart.tv, media partner e a realizzarle. Nel bel mezzo di quest’incertezza, quando mi insieme a Radio 24, Marsilio, Domus e ADNKronos. chiedo come faccia a non crollare, a desistere, a disperarmi o www.nordesteuropa.it semplicemente ad annullarmi, mi sento sollevare da impalpabili L’arte degli occhiali. Anteprima milanese fili. Un filo mi tiene in piedi, uno mi protegge, anzi una trama per il nuovo progetto A Work of Persol compatta mi protegge, sopra, la testa, altri mi accarezzano, altri mi abbracciano, ed altri ancora mi stringono, troppo forte, Giunge alla sua seconda edizione A Work of Persol, la piattaforma di comunicazione del famoso brand di occhiali (gruppo Luxottica) che per impedire di muovermi in una certa direzione. C’è una rete ha come protagonisti quest’anno otto nuovi talenti d’arte contempo- di affetti che spunta fuori quando meno la si aspetti, ovvero ranea provenienti da tutto il mondo. Gli artisti selezionati nel 2010 “si alla fine si tratta proprio del momento più opportuno. Ci sono ispirano alla storia di Persol per creare le loro opere d’arte, creando fili così sottili che all’inizio non si vedono neanche, difficile lavori - che come gli occhiali Persol - possiedono sostanza, accuratez- accorgersi di loro e seguirli. Con il tempo e con l’esperienza si za artigianale e che si distinguono grazie a un esclusivo processo di impara a riconoscerli, e si rivelano i fili migliori. Vi sono anche creazione dove cura, tecnica, materia e abilità manuale sono protago- trappole tramate con trucchetti da quattro soldi che inducono nisti”. I nomi? Anne Hardy, inglese; Claire Healy e Sean Cordeiro, a inciampare, ma le si può riconoscere facilmente con una certa australiani; Mustafa Hulusi, inglese; Seher Shah, pakistana; Aman- dose di arguzia. Del resto anche io ho un capo di un filo tra le da Ross-Ho, americana; Guillaume Leblon, francese; Wilfrid Almendra, francese; Francesco Cuomo, italiano. Le 17 opere mie dita, uno per ogni persona che conosco, vicina o lontana, della collezione A Work of Persol 2009 e 2010 saranno esposte alla presenza degli artisti in occasione di Art Basel 2010, dal 16 e posso usarlo nella maniera che mi sembra più appropriata a al 20 giugno a Basilea. www.persol.com seconda dei casi, nel bene e nel male. Basta esserne coscienti.

28index

04 retrocover 06 opinioni 08 speednews 16 popcorn 32 trailers 54 nuovispazi 58 déjàvu 64 66 intervallo 78 où? 80 agenda Sped. in A.P. 45% art. 2. c. 20 let. B - l. 662/96 Firenze Copia euro 0,0001 20 c. 2. art. 45% A.P. in Sped.

sommario 85 fotofinish

 inteoria

free | anno nono | numero sessantaquattro | marzo - aprile duemiladieci | www.exibart.com 34 per una storia sociale dell’arte Stampiamo questo numero proprio mentre il nostro paese si trova immerso in una gelatina di scandali, vergogne e ruberie rispetto alle quali Tangentopoli e tutta la corruttela degli anni ‘80 e ‘90 risultano passatempi da educande. In un contesto che vede l’Italia transitare, senza intravederne l’uscita, nella peggiore crisi economica, etica e di identità mai affrontata dalla sua Unità. Con questo panorama, si dirà, parlare di arte e di cultura diventa attività risibile e patetica come lucidare l’argenteria sul Titanic. In realtà esiste un modo per rifuggire dal patetismo del parlarsi addosso; esiste un percorso che anche una rivista può intraprendere per contribuire alla creazione di un ipotetico bene comune che significhi ferma reazione allo squallore che tutto assuefa. Questo percorso transita innanzi tutto dall’abbandono di qualsivoglia forma di autoreferenzialità. Occorre parlare di arte e di cultura come fenomeni sociali, urbani, economici, non come elementi avulsi e impermeabili alla vita che fluisce loro attorno. Un esempio, rispetto a quanto vogliamo intendere, lo troviamo negli episodi che ci han- no portato a intrecciare la nostra attività editoriale con la genesi del Maxxi, il museo d’arte contemporanea dello Stato italiano. Una novità importante per il nostro settore, che abbiamo tentato, per quanto era nelle nostre forze, di accompagnare. Pochi giorni fa è stata accettata la nostra idea di intitolare la piazza antistante il museo ad Alighiero Boetti; qualche settimana fa è stata sposata la nostra intuizione di inaugurare il Maxxi assieme al Macro, l’altro importante centro d’arte capitolino. E non è finita: ormai due anni orsono, anche grazie a una nostra inchiesta che prontamente finì sulla scrivania dell’allora ministro Rutelli, si scongiurò la realizzazione, accanto al Maxxi, di un orribile “Museo della Scienza” immaginato da un ingegnere del Ministero delle Infrastrutture che oggi è in carcere a seguito della nota inchiesta su appalti, procedure d’urgenza e Protezione Civile. Dunque, il cerchio si chiude. Dunque esiste, è dimostrato, un modo per occuparsi d’arte senza che ciò venga considerato una facezia nel momento in cui il paese in cui si opera va a gambe all’aria. Vi è, dunque, la possibilità di avere un ruolo attivo scegliendo, quando occorre, da che parte della barricata stare. Noi interpretiamo il nostro ruolo come una sorta di agenzia di consigli non richiesti, di pensatoio, di fabbrica d’idee, di proposte e di indagini giornalistiche, di gruppo di pressione, di lobby finalizzata a innescare (o almeno a suggerire) processi di qualità e buone pratiche nel nostro settore e in quelli adiacenti. Il tutto naturalmente in aggiunta all’attività editoriale più classica e ordinaria. Sovente ci siamo sbilanciati, con tutti i rischi del caso, compreso quello di sbagliare mira. Ma finché ci sarà concesso continueremo. Esattamente così. (m.t.)  approfondimenti 38 photographie projecte

pubblicità su Exibart? 42 ri-scossa pop gracias [email protected] | 0552399766 46 costellazione non profit III questo numero è stato realizzato grazie a... 50 fenomenologia di luca rossi

Arcos Genova Palazzo Ducale Art:phalanx Guidi&Schoen  rubriche Artematica Hannu Palosuo Ass. Fondo Mole Vanvitelliana Laura Trazzi 30 assoloshow { claude collins-stracensky / haroon mirza } Bim Distribuzione srl MAGa Museo d’Arte Gallarate Binario Immagine MAMbo 68 fashion { call for new entries } CAOS Metamusa Cardi Black Box MiaGalleria 69 tornaconti { la scommessa dell’arte } Cavana Arte Contemp. Monica Marioni Civita Servizi srl Motel Salieri 70 essai { perché il cinema italiano (non) è così? } Civita Tre Venezie Museo Pecci Comune di Schio NAG company 71 pre[ss]view { talk e viceversa } CR Padova e Rovigo Omar Galliani Dora Diamanti Pastificio Cerere 72 libri { la pittura è morta, viva la pittura! } FAI Pino Boresta Federica Schiavo Podestà 74 design { scacchi made in italy} Fondaz. Bevilacqua La Masa Provincia Bolzano Fondaz. Golinelli Revolution srl 76 infumo { la satira dell’anarchia } Fondaz. Querini Stampalia Smartarea Fondaz. Torino Musei Strozzina 76 talenthunter { valentina miorandi } Gabriello Anselmi Tralevolte Galleria Civica Modena Vizeum spa per ENEL 77 hostravistoxte { amico lettore... } Galleria Poleschi ZenithOptimedia per ENI

30assoloshow a cura di marianna agliottone CLAUDE COLLINS-STRACENSKY (Lakewood, Ohio, 1975) Years ago a good friend gave me a book that a quote leapt out of and its stuck with me. I’ve come to realize this quote has quietly been at the foundation of my practice since reading it about 15 years ago and my relationship with it is Anni fa un buon amico mi diede un libro dal quale saltò fuori una citazione che constantly evolving. It’s as if Einstein and Infield wrote a playful “Haiku” that’s mi stregò. Sono arrivato a convincermi che questa citazione è stata alla base perpetually unfolding, growing, and breathing. For me its outlined a holistic del mio lavoro fin dal momento in cui l’ho letta, circa 15 anni fa, e che da allora perspective on seeing and understanding the world, and a way of seeing the il mio rapporto con essa è stato in costante evoluzione. È come se Einstein mechanisms we employ to form our notion of experience; our experience with e Infield avessero scritto un modello “Haiku” in costante sviluppo, crescita, the world, ourselves, and with each other. It’s these mechanisms that intrigue ideazione; mi ha suggerito una comprensione in una prospettiva più olistica me. della realtà e una maniera diversa, intrigante, di sentire i meccanismi alla base della nostra esperienza del mondo, di noi stessi e degli altri. “Physical concepts are free creations of the human mind, and are not, however it may seem, uniquely determined by the external world. In our endeavor to “I concetti della fisica sono libere creazioni dello spirito umano, e non sono, understand reality we are somewhat like a man trying to understand the nonostante le apparenze, determinati unicamente dal mondo esterno. Nel mechanism of a closed watch. He sees the face and the moving hands, even nostro sforzo di comprendere la realtà siamo in un certo senso come un uomo hears it’s ticking, but he has no way of opening the case. If he is ingenious che cerca di capire il meccanismo di un orologio chiuso. Vede il quadrante e le he may form some picture of a mechanism which could be responsible for all lancette che si muovono, sente il ticchettio, ma non riesce ad aprire la cassa. the things he observes, but he may never be quite sure his picture is the only Se è ingegnoso può crearsi un’immagine di un meccanismo che potrebbe one which could explain his observations. He will never be able to compare his essere responsabile di tutte le cose che osserva, ma non sarebbe mai del tutto picture with the real mechanism and he cannot even imagine the possibility of certo che la sua immagine sia l’unica possibile spiegazione delle osservazioni. the meaning of such a comparison”. [Albert Einstein and Leopold Infeld, The Non sarà mai in grado di confrontare la sua immagine con il meccanismo reale Evolution of Physics (1938) from The Dancing Wu Li Masters: an Overview of e non può nemmeno immaginare il significato di un tale confronto” [Albert the New Physics by Gary Zukav (1979)]. Einstein e Leopold Infeld, L’evoluzione della fisica(1938) cit. in The Dancing Wu Li Masters: an Overview of the New Physics di Gary Zukav (1979)]. I make work to share the curiosity, play, and enjoyment I experience in the day-to-day, and in my practice. In the work I set up structures to play within; Il mio lavoro significa condividere la curiosità, il gioco, e il piacere che assaporo optically, conceptually, energetically, and experientially in order to enable the quotidianamente e nella mia attività. Ho creato installazioni per giocarci dentro; viewer a new way of seeing, and experiencing the structures around them, if otticamente, concettualmente, energeticamente. Per abilitare gli spettatori a only for the time they are in the presence of the work, but ultimately to carry un nuovo modo fare esperienza delle cose che hanno intorno anche se solo the experience into their world and the structures that are set up within it. per il tempo che restano in presenza del mio lavoro, ma con l’obiettivo di mantenere vivo il ricordo dell’esperienza che hanno compiuto.

Nicoletta Rusconi, Milano (fino al 28 marzo)

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1. Dark Matter Prismascope - 2008 - glass, plexiglas, bamboo husk vetro, plexiglas, buccia di bambù - cm 20x10x10

2. Sight Line - 2009 - site specific installation at the Hammer Museum, Los Angeles [ installazione site specific all’Hammer Museum, Los Angeles - perforations in existing walls, [ “Mylar” window film, Sonotube, “DayGlo” paint perforazioni nei muri esistenti, pellicola “Mylar” per finestre, Sonotube, vernice “DayGlo” - dimensions variable dimensioni variabili

3. Untitled (Floating leaves, Superba St., Venice, CA) - 2004/2009 - archival inkjet print 3 stampa a getto d’inchiostro - cm 51x40,6 assoloshow 31 a cura di marianna agliottone HAROON MIRZA (Londra, 1977)

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1. Adhãn - 2009 - mixed media materiali vari dimensions variable dimensioni variabili [ 2. Birds of Pray - 2010 - mixed media materiali vari [ dimensions variable dimensioni variabili

3. Muezzin - 2008 - mixed media materiali vari cm 122x39x85

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Mother’s Tankstation Gallery, Dublino (fino al 27 marzo) Il passaggio tutto interiore dal sentire all’ascoltare è descritto poeticamente nel film di Lars Von Trier Dancer in the Dark, nel quale un’appassionata di musical, Selma Jezkova, interpretata da Björk, diventa lentamente cieca. Il deterioramento della vista porta Selma a una maggiore consapevolezza del proprio ambiente acustico, nel quale ogni rumore diventa intermezzo musicale di una colonna sonora desiderosa di esorcizzare la tragica realtà attraverso The perceptual shift from hearing to listening is poetically illustrated in Lars il suono. Von Trier’s film Dancer in the Dark in which wannabe musical performer, Selma Jezkova, played by Björk, slowly becomes blind. The deterioration of Le distinzioni tra rumore, suono, e musica sono una parte fondamentale her eyesight leads to an increased awareness of her acoustic environment in del mio lavoro. Io vedo queste distinzioni strettamente legate alle sfumature which each noise becomes an orchestral part in a perceptual soundtrack to percettibili tra il sentire e l’ascoltare. Attraverso la bassa fedeltà dell’audio e the fantasized musical of her life. le mie articolate installazioni, provo a isolare i momenti dove il rumore viene

percepito come suono e il suono è percepito come musica, e a esplorare le The distinctions between noise, sound, and music is a fundamental part of my potenzialità del visivo e del sonoro concependoli come un unica forma estetica. work. I see these distinctions closely associated with the perceptual nuances

between hearing and listening. Through Lo-Fi yet complex assemblages and La disposizione dei mobili, degli elettrodomestici e dei materiali audiovisivi installations, I attempt to isolate moments where noise is perceived as sound è formulata, nel mio lavoro, con l’intento di comporre un brano musicale. and sound is perceived as music and explore the possibility of the visual and Pertanto questo particolare utilizzo dei materiali rivela una logica estetica acoustic as one singular aesthetic form. basata sulla funzionalità.

The arrangement of furniture, household electronics and audiovisual material Considero il visivo e il sonoro di pari importanza per ciò che realizzo come in my work is formulated with the intention to compose a piece of music. artista. È una pratica che deriva dalla capacità discorsiva dell’arte, dai processi Using material in this way to compose music reveals an aesthetic logic based utilitaristici del design, e dall’amore per la musica. on functionality; all material in a work plays a part in forming the music and therefore the arrangement of this material becomes an aesthetic concern.

I consider the acoustic and visual of equal significance to what I do as an artist. It’s a practice that comes from the discursive sensibilities of art, the utilitarian processes of Design, and the love of music. 32trailers advartising di raffaele bifulco rassegna stampa internazionale RSI Non capita spesso che due aziende scelgano uno stesso artista per vei- L’ultimo Renoir colare la propria comunicazione e i propri prodotti, quasi contemporane- Dalla firma di Christopher Knight arriva una critica alla mostra Renoir in the amente. Adesso è il turno della “sand art” (?), ovvero: “Faccio dei disegni 20th Century in corso al LACMA. In mostra sono i lavori realizzati da Renoir con la sabbia accompagnata da un sottofondo musicale, le proietto su nel XX secolo, secolo al quale l’artista approda in età matura e che vivrà solo uno schermo, suggestiono la platea e mi porto a casa il titolo di artista fino al 1919. Gravemente ammalato, l’ultimo Renoir è ben diverso dall’artista performativa emergente”. Davvero una trovata quella di Ilana Yahav, ver- che aveva partecipato, 33enne, alla prima mostra dell’Impressionismo, nel satile perfomer israeliana che inizia la sua carriera con la realizzazione di 1874. Al contrario di Monet, che si spinse fino al limite all’astrazione, Renoir marionette per diversi programmi televisivi, per poi passare alla sabbia, nella maturità intraprese un percorso inverso, retrospettivo, riscoprendo i con la quale realizza performance supportate da una lastra di vetro e grandi maestri della storia come Tiziano e Rubens. Un atteggiamento rite- dal videoproiettore. E fu così che Costa Crociere prima ed Eni poi l’hanno nuto reazionario e che la mostra tenta di sfatare, in modo però non proprio ingaggiata per tramite rispettivamente delle agenzie McCann Erickson e convincente, a partire dalla scelta dei soggetti, tutti ritratti dai toni morbidi TBWA/Italia. La nuova divisione Arts&Strategy Open House di McCann e classicheggianti. L’intento dei curatori è dimostrare l’influenza di Renoir per Costa Crociere propone un progetto audiovisivo di tre minuti, realiz- sulle avanguardie, segnatamente Picasso e Matisse, cercando di caricare zato nell’estate del 2009 e mostrato in anteprima a novembre 2009 nel di valenze concettuali opere che invece, secondo Knight, non avevano affatto corso di una crociera per i clienti più affezionati: un viaggio fra le destina- intenti rivoluzionari. La cultura del Novecento mostra da sempre una certa zioni crocieristiche attraverso le mani di Yahav, che disegna sulla sabbia idiosincrasia nei confronti della decorazione, che invece è stata un linguaggio figure e scene ispirate al brand Costa e alla navigazione. L’operazione simbolico e allegorico fondamentale nella storia. E che Renoir ha applicato trova adesso il suo momento di ufficializzazione nella presentazione del anche alle nature morte o ai paesaggi, ben lungi da qualsiasi stereotipo. nuovo catalogo Costa Crociere 2011 e proiettato nelle navi della flotta Chi: Christopher Knight Costa Deliziosa, nonché nelle pagine del suo sito internet aziendale e sui Dove: Los Angeles Times social network. Più aggressiva invece la campagna istituzionale Eni, con Quando: 15 febbraio 2010 una pianificazione olistica che comprende tv, cinema, stampa, affissione e internet. La campagna comunica i tre temi fondamentali per Eni: internazionalità, ricerca e rispetto. Il risultato è un film dal linguaggio onirico, che accompagna lo La coscienza incosciente spettatore in un viaggio ideale nei valori di Eni. Anche in questo caso i creativi di TBWA/Italia hanno ideato e realizzato Il terremoto di Haiti ha scatenato innumerevoli iniziative di solidarietà. Fra il progetto insieme a Ylana Yahav. Firmano la campagna: Massimiliano Brancaccio (art director), Andrea Fogar (copy- le tante, anche quelle di numerosi architetti e associazioni connesse. Negli writer) ed Esmeralda Spada (direttore creativo). La direzione creativa esecutiva è di Geo Ceccarelli e Alessio Riggi. Casa States opera ad esempio l’AFH - Architecture For Humanity, ma le proposte di Produzione Fargo Film. Qualche ulteriore granello d’informazione: la voce narrante è di Ivan Alovisio, giovane attore e le offerte di aiuti tecnici per la ricostruzione sono centinaia, spesso con teatrale diplomato alla scuola del Piccolo Teatro, mentre la canzone Don’t stop è dei Fleetwood Mac. Jimi Hendrix, l’appoggio di mecenati o star dello spettacolo, tanto che sembra diffondersi Castles made of sand. una sorta di estetica legata ai disastri naturali che, a fronte delle buone inten- zioni, finisce spesso per causare più problemi che vantaggi. Caso esemplare è stato quello di Brad Pitt e della sua Make It Right Foundation che, dopo la distruzione di New Orleans, ha reclutato archistar del calibro di Frank Gehry, David Adjaye, Thom Mayne e Shigeru Ban per lavorare alla ricostruzione, con ANTONIO MACCAFERRI bologna risultati fallimentari: tempi biblici (15 case completate su 150), progetti al limite dell’utopia, in totale contrasto con le esigenze pratiche ma soprattutto de formato. Prevalentemente sono conservate estetiche e storiche del luogo. Coronate da successo sono state invece le nella nostra casa. iniziative lanciate in occasione del terremoto in Pakistan del 2005, perché i fondi raccolti sono stati indirizzati innanzitutto alla ricostruzione delle imprese Come arrivate all’acquisizione? Vi avvalete di e alla valorizzazione delle competenze e dei materiali locali. La morale è che consulenti? Dove vi piace acquistare? la ricostruzione di un territorio non può essere disgiunta da azioni di coordina- Partiamo sicuramente dal colpo di fulmine. E la mento che tengano conto della cultura e dell’identità locali. parte estetica conta molto. Poi ci informiamo Chi: Steve Rose sull’artista, sul suo percorso, le mostre cui ha Dove: Guardian partecipato, anche per evitare di fare acquisti in- Quando: 14 febbraio 2010 sensati. A volte sì, è capitato anche di avvalerci di consulenti e solitamente arriviamo a un’acquisi- La vera crisi zione visitando fiere ma, per la maggior parte, in Tra i più apprezzati opinionisti del Guardian, l’artista inglese Antony Gormley gallerie conosciute. invoca un ripensamento radicale del ruolo dell’arte occidentale rispetto alle problematiche dell’ambiente. L’arte contemporanea da troppo tempo ha abdi- Quali sono queste gallerie? cato al ruolo di occuparsi della natura e oggi i rischi legati al mutamento del Marabini di Bologna e Lia Rumma. clima e al riscaldamento globale impongono una maggiore responsabilità col- lettiva rispetto alla quale l’arte non può chiamarsi fuori. Proprio l’arte, infatti, Tra le opere acquisite, quale reputa una sco- quasi senza accorgersene si è lasciata coinvolgere dal consumismo e dalla perta? bulimia del tardo capitalismo, rinunciando al ruolo fondamentale di analisi criti- Marzia Migliora! Ritengo che lei sia un’artista che, ca del proprio tempo. Viviamo tempi di crisi, non tanto economica ma dell’uo- La famiglia Maccaferri è molto vicina all’arte... in quest’ultimo periodo, stia prendendo mercato. mo, così è necessario rivalutare l’arte come strumento per veicolare stili di Sì, la mia famiglia ha sempre avuto un grande vita sostenibili. Nel passato recente ci sono stati artisti che hanno saputo interesse per l’arte. Mi è sempre piaciuto foto- Qual è l’ultima opera che ha acquistato? dialogare intensamente con la natura come Joseph Beuys, Robert Smithson, grafare, e diversi sono i ricordi con mio padre Un lavoro di Robin Rodhe che si intitola Necklace. Richard Long, Walter De Maria, Jannis Kounellis. Ma anche Simon Starling in camera oscura. Inoltre, avere due fratelli più o Francis Alÿs: sono loro i modelli di un’arte responsabile. Nel Novecento, da grandi, Gaetano e Alessandro, che collezionavano Vi interessa il ritorno economico delle opere Duchamp in poi, gli artisti si sono occupati di indagare la produzione di massa ha esercitato una certa influenza. Sebbene le loro che acquistate? nell’objet trouvé. È forse giunto il momento di interrogarsi sull’object perdu. siano collezioni più eterogenee, perché contem- No, non acquistiamo per investire. Certamente Chi: Antony Gormley plano anche pittura, scultura, installazioni. E poi cerchiamo un certo “rapporto qualità-prezzo”, Dove: Guardian anche mia moglie è un’artista che dalla pittura è evitando di acquistare lavori di artisti conosciuti a Quando: 13 febbraio 2010 passata alla fotografia. Questo comune interesse prezzi folli. ha decisamente contribuito ad accrescere la no- I musei silenti stra attenzione a questo medium e alla scelta di Cosa pensate degli artisti italiani? Musées en danger è il titolo di una bella rubrica diretta da Didier Rykner, collezionarlo. Ci piacciono molto e molti artisti italiani. Oltre a editorialista del La Tribune de l’Art, che si propone di mettere sotto i riflet- Marzia Migliora, anche Ottonella Mocellin & Nicola Qual è stata l’opera che ha dato avvio alla col- tori i tanti musei minori sparsi per le province di Francia che, complice la a cura di daniela trincia Pellegrini, Botto e Bruno e tanti altri. sti collezioni crisi economica, si trovano oggi a rischio di chiusura. Strutture che con po- lezione? chi mezzi, personale e orari ridotti, si occupano della tutela e conservazione Abbiamo iniziato a collezionare circa sei-sette anni Avvertite una certa differenza fra collezioni- di patrimoni di altissimo valore storico ma spesso pressoché sconosciuti al fa, acquisendo una fotografia di Robert Gligorov, smo italiano e internazionale? grande pubblico. Stavolta Rykner affronta il caso del Cabinet des Médailles de Dynos. Direi di sì. I collezionisti americani creano musei la Bibliothèque National. Il Cabinet è il più antico museo di Francia, uno dei più e fondazioni... Hanno maggiori possibilità, anche prestigiosi per la ricchezza delle sue collezioni che, come il Louvre, derivano Per molti la criticità di una collezione esclusi- grazie ai vantaggi fiscali. direttamente da quelle reali. Il patrimonio è composto da monete e medaglie vamente di fotografie è legata alla questione d’ogni epoca e provenienza, ma anche manoscritti, gioielli, preziosi avori e della sua riproducibilità... Obiettivi? cammei. Dopo una serie di trasferimenti, oggi il museo è ridotto a due sole Non ci siamo mai posti il problema della riprodu- Continuare a collezionare divertendoci e acquista- stanze ammezzate in rue Richelieu e da diverse dichiarazioni sembra ormai cibilità. re cose che ci emozionano. chiara la prossima dismissione dell’esposizione, nonostante le proteste e le petizioni. I pezzi migliori dovrebbero essere esposti in contesti diversi, sacrifi- C’è un’opera che sentite di aver “perduto”? cando di fatto il valore intrinseco della collezione, mentre la fruizione del resto Perduta nessuna, perché tutto ritorna. L’ultima della raccolta sarà consentita solo per appuntamento e per motivi di studio che abbiamo visto che ci piace moltissimo è un e ricerca. Rykner conclude osservando che, mentre si tratta per fondare un lavoro di Thomas Struth, The Rothko Chapel, Hou- identikit nuovo museo destinato alla storia della Francia, dietro le quinte si dismette ston... Nome e cognome: Antonio Maccaferri un museo che è, lui sì, vera storia del paese. Luogo e data di nascita: Chi: Didier Rykner Di quanti lavori è composta la collezione e dove Bologna il 4 aprile 1963 Dove: La Tribune de l’Art sono conservati? Attività lavorativa: imprenditore Quando: 13 febbraio 2010 Di circa trenta fotografie, la maggior parte di gran- Stato civile: sposato con Annamaria

34inteoria a cura di christian caliandro

PER UNA STORIA SOCIALE DELL’ARTE

 È quasi impossibile ricordare tutti i la necessità che ogni percorso di rico Castelnuovo ha una importante tagonisti e delle forme, molto meno logico in parte presenti nei due saggi libri che per qualche motivo sono sta- ricerca dovesse essere sviluppato a e riconosciuta centralità che oggi si al “tessuto relazionale proprio al precedenti, in particolare lo studio a ti importanti per ragioni non ristret- partire dalla consapevolezza dei pro- rivela, se possibile, di ancora mag- campo artistico”. Nel primo saggio, partire da una griglia tipologica che, te solo al proprio ambito di studio, pri strumenti di analisi e del proprio giore attualità, in particolare a pro- Storia sociale dell’arte I (1976), En- scrive Castelnuovo, è adottata “non ma il numero si restringe molto se orizzonte culturale. Allora conoscevo posito del suo fondamentale lavoro rico Castelnuovo traccia un quadro per addizionare degli elementi ma, si pensa a quelli a cui, nel tempo, si poco gli scritti di Pierre Bourdieu, e di raccordo con gli sviluppi, in area della storia sociale dell’arte, ovvero di in modo privilegiato per opporli, che, continua a riconoscere la capacità avevo un’altrettanto scarsa familiari- anglosassone nell’immediato dopo- un “certo modo di fare storia dell’ar- per usare un termine impiegato da di generare domande. Di suggerire tà con il partire da sé introdotto dal guerra, della cosiddetta storia socia- te, distante tanto dall’approccio dei R. K. Merton, si possono chiamare percorsi. Mi riferisco ai testi che, pensiero femminista, ma fu imme- le dell’arte1, di cui egli restituisce un formalisti, quanto da quello dei co- ‘disfunzioni’ e che costituiscono a mio presenze vive, veri e propri compagni diata la percezione noscitori, dove avviso, dei ‘momenti di verità per ec- di viaggio, virtualmente ci portiamo che queste posizio- i fenomeni arti- cellenza’”. sempre dietro, a prescindere dalla ni potessero aprire stici sono ana- Ancora, sempre nello stesso saggio, relazione diretta con i paesaggi che delle possibilità in lizzati non come da segnalare, i tre possibili livelli di si andranno ad attraversare. una direzione che Enrico Castelnuovo studiava la storia fatti isolati ma analisi individuati dall’autore: il primo Per quanto mi riguarda, uno di questi riconoscevo come dell’arte in un rapporto di scambio e in rapporto con relativo alle opere, il secondo ai con- è la raccolta di saggi Arte, industria e prioritaria, ovvero le forme socia- testi sociali (produzione, circolazione, rivoluzioni (1985) dello storico dell’ar- studiare la storia influenze reciproche con il contesto li”. L’autore ne ricezione delle opere), il terzo in cui te Enrico Castelnuovo. A distanza dell’arte ma anche ricostruisce le emerge un elemento centrale già di tempo riconosco un’importanza l’arte del presente culturale, politico e sociale tappe iniziali, accennato in precedenza, ovvero la centrale a quest’incontro, da studen- non solo attraver- comprese le necessità che ogni ricercatore tenga tessa di storia della critica d’arte a so il susseguirsi di resistenze e le conto non solo dell’oggetto della pro- Genova, perché mi ha insegnato un lavori, ma come reazioni, ma pria ricerca ma anche del “proprio “certo modo di studiare la storia fenomeno da comprendere in un rap- ampio quadro a partire dalle origini e anche gli effetti e gli sviluppi da esso orizzonte, dell’origine e della funzio- dell’arte”, diverso da quanto avevo porto di scambio e influenze recipro- per i tre decenni successivi. L’aspet- generati. Nel secondo saggio, Storia ne degli strumenti di cui serve”. Tra riscontrato nei manuali conosciuti che con il contesto culturale, politico to esemplare che caratterizza tutta sociale dell’arte II (1977), l’autore parentesi, quest’ultimo passaggio fino ad allora. La “scoperta”, perché e sociale. Tutto questo avveniva nella la sua produzione è l’ampliamento dei sviluppa una prima riflessione su pos- ha una sorprendente affinità con di questo si è trattato, comprendeva seconda metà degli anni ‘80, in cui - confini di una disciplina in tempi in cui sibili percorsi di ricerca secondo una il concetto di “sapere situato” o di sostanzialmente due aspetti fonda- concentrando lo sguardo sull’Italia e le tracce dell’idealismo erano ancora “sorta di griglia tipologica basata sulla “oggettività femminista” discusso da mentali: il primo riguardava la ne- tenendo conto di quello che potevo presenti - In Italia non si era ancora ripartizione dei soggetti (committen- Donna Haraway (1995), dove “l’og- cessità di considerare le opere d’ar- riuscire a cogliere e a comprendere affacciato il dibattito iniziato in que- ti, pubblico, istituzioni, artisti, opere) gettività si rivela essere questione di te non come soggetti isolati, ma in allora - percepivo un netto contrasto gli stessi anni sulla cultura visuale e attraverso la quale fare il punto sullo corpo particolare e specifico, e non rapporto stretto con le forme sociali, tra questo sguardo e i segnali prove- sulle complicate relazioni che questa stato dei problemi in quel momento, di quella falsa visione che promette i contesti di produzione, circolazione nienti dal mondo dell’arte che iniziavo area di studi, dovesse o potesse in- ravvisarne i punti caldi, gli sviluppi più trascendenza di ogni limite e respon- e ricezione. Con la cura di non smi- a frequentare. trattenere con la storia dell’arte2 - e promettenti, le assenze”. Nel terzo, Il sabilità”. Haraway afferma la neces- nuirne il ruolo centrale nella costru- Ma, chiudendo la parentesi sull’espe- l’interesse era, nella maggior parte contributo sociologico (1980), sono saria presa di distanza da qualunque zione del discorso storico; il secondo rienza personale, il contributo di En- dei casi, rivolto più alla storia dei pro- ripresi aspetti di carattere metodo- posizione che, nel dichiararsi univer- inteoria 35 a cura di christian caliandro

Quali volumi? Quali libri? Quali saggi? Quali, insomma, gli strumenti che, con gli occhi di oggi, potrebbero essere utili per una ipotetica (ma non troppo) riscrittura della storia dell’arte più o meno attuale? Ecco una proposta di cassetta degli attrezzi...

sale o neutra, occulta una posizione Solo tenendo conto di questo carat- nima di sicurezza, alcuni episodi che portanza dei lavori degli artisti, l’in- insiti nel guardare (troppo) da vici- di potere. Il quarto e il quinto saggio tere ibrido si percepisce il senso di hanno segnato l’arte di questi anni tento è dunque quello di esercitare no - è mettere al centro del discorso sono esempi di indagini rispettiva- questi particolari oggetti culturali. ma che, nel succedersi frettoloso e uno sguardo allargato a ciò che sta il “tessuto relazionale” al quale così mente dedicate ad arte e rivoluzione A proposito invece della necessità di affollato degli eventi, sono stati og- attorno ad essi: mi riferisco ai con- chiaramente Enrico Castelnuovo, tra industriale e a ideologie e politiche “tenere conto del proprio orizzonte”, il getto di attenzione e discussione per testi di produzione, circolazione e i primi, fa riferimento.  artistiche nella Francia rivoluzionaria. primo elemento considerare è l’arco troppo poco tempo; ovvero - secondo ricezione dei lavori, in altre parole In essi le premesse teoriche si tradu- temporale ristretto di osservazione. i ritmi scanditi dalla logica mediale - gli effetti oltre alle cause. Ciò che mi cono in fertile applicazione e verifica Per quanto la “nostra” percezione del essi hanno occupato il centro della interessa - consapevole dei pericoli [emanuela de cecco] metodologica sul campo. tempo sia soggetta a una crescente scena molto e brevemente, per tor- Ovviamente questa raccolta di saggi accelerazione, parlare di storia a pro- nare sullo sfondo con la stessa velo- non è l’unico punto di riferimento, posito di una riflessione su fenomeni cità con cui sono apparsi. ma per le ragioni appena espresse riguardanti l’arte dagli ultimi vent’anni Il riferimento alla storia sociale 1 Arte e rivoluzione industriale (1947) di Francis Klingender, La pittura fiorenti- ha senz’altro un valore particolare. all’altro ieri è decisamente criticabile. dell’arte non si risolve nel tentativo na e il suo ambiente sociale nel Trecento e nel primo Quattrocento (1948) di Riconosco quanto un’affermazione di Frederick Antal e la Storia sociale dell’arte e della letteratura (1951) di Arnold questo genere sia rischiosa poiché, Hauser, testi presentati e discussi da Enrico Castelnuovo, sono considerati gli anche senza dichiararlo apertamen- studi di riferimento dell’avvio di un pensiero che non considera i cambiamenti te, lascia intendere il desiderio di riu- interni alla storia dell’arte in modo autoreferenziale ma in rapporto con le scire a inscrivere il proprio contribu- Parlare di storia a proposito di una strutture della società. to in quella traccia. Ma è un rischio 2 Per una ricostruzione di come è nata la cultura visuale, disciplina che ha per che, sapendo di fare un passo in una riflessione su fenomeni riguardanti oggetto di studio non tanto l’essenza delle immagini ma il ruolo che esse hanno direzione in cui le orme non coinci- all’interno dei processi comunicativi di carattere sociale, un primo riferimento dono con quelle di chi ha tracciato l’arte dagli ultimi vent’anni all’altro ieri è la recente traduzione italiana di alcuni saggi fondamentali di W.J.T. Mitchell, il sentiero di riferimento, diventa ine- uno dei fondatori della disciplina (Pictorial turn. Saggi di cultura visuale, :due- vitabile: il tentativo è proprio quello è decisamente criticabile punti, Palermo 2009). Michele Cometa, curatore del volume, nell’ampia post- di correrlo, cercando di trasformare fazione commenta i testi di Mitchell mettendoli in relazione sia con il percorso uno sguardo rivolto verso la tradizio- complessivo dell’autore, sia con altri punti di vista sviluppatisi in Europa negli ne in stimolo e opportunità. A questo stessi anni (in particolare in Germania), che con esso hanno in comune l’esi- proposito, per esempio, lo studio de- Ma, consapevole di questo e consa- di posizionarsi nella tradizione di un genza di ampliare il campi degli studi sul visuale. Ancora a questo proposito, gli itinerari dedicati agli artisti richie- pevole che - rispetto alle questioni ambito riconosciuto di ricerca; conta uno tra i riferimenti più significativi per cogliere il dibattito interno tra storici de un ampliamento del discorso: essi trattate - il mio sguardo non ha una concretamente anche perché essa e critici dell’arte, nella compresenza di spinte a ripensare i confini della storia infatti richiedono di essere discussi distanza tale da garantire il distacco stessa suggerisce la necessità di an- dell’arte con la diffidenza nei confronti di una disciplina della quale è ancora oggi sia in relazione a questioni storico- necessario, non per questo ho deci- dare a cercare altri ambiti disciplinari complicato definire con esattezza i confini e la metodologia, cfr. Aa.Vv., Visual artistiche, sia a questioni relative al so di rinunciare al confronto con fatti di confronto e di verifica, in partico- Culture Questionnaire, in October, n. 77, 1996, pp. 25-70. marketing del territorio e alla costru- e questioni recenti e recentissimi. lare riflessioni prodotte in ambito so- zione della memoria culturale tanto Ciò di cui sento l’urgenza è provare ciologico e antropologico. a sinistra: Le Montagne St. Victoire, Collina dei Lauves, Aix-en-Provence dei singoli artisti quanto dei luoghi. a riconsiderare, con una distanza mi- Senza sminuire in alcun modo l’im- a destra: Strada Nuova a Volpedo.Piazza Perino, Volpedo

38approfondimenti PHOTOGRAPHIE

È appena uscito il terzo “Laboratorio Italia” edito da Johan and Levi, a cura di Marinella Paderni. E noi ripropo- niamo - com’era avvenuto per il laboratorio sulla scultura - due “classiche” domande a sette degli artisti interpellati: la fotografia cosa rappresenta? C’è, e se sì, qual è la distinzione tra fotografo e artista?

BIANCO-VALENTE La fotografia è nata con l’intento di rappresentare la realtà, affrancando la pittura e la scultura dalla funzione documentativa che avevano rivestito fino ad allora. Non è infatti un caso che quel periodo coincida con la nascita delle avanguardie. Col passare del tempo, e soprattutto con l’ausilio dell’elettronica, la fotografia non si limita più a rappresentare il reale, ma ha tutte le potenzialità per inscenare visioni immaginarie.

Il fotografo è l’artista che decide di esprimersi esclusivamente con la fotografia. Allo stesso modo esistono i pittori, gli scultori ecc. Poi ci sono gli artisti che si distin- guono per non essere legati in maniera indissolubile a un unico mezzo espressivo e che utilizzano di volta in volta il sistema che ritengono migliore per esprimere ciò che hanno dentro. La distinzione sta semmai nel fatto che ci sono artisti e “artisti”.

Relational - 2007 - stampa lambda su perspex - cm 110x145 ed. di 2 - coll. privata

GIUSEPPE PIETRONIRO La fotografia nell’arte contemporanea dipende dal contesto e dall’utilizzo che se ne fa. Può essere un medium di rappresentazione e reinvenzione della realtà che indaga gli aspetti psicologici, culturali ed espressivi. Oppure un linguaggio di ricerca con un preciso orizzonte concettuale, che ha come referenza non soltanto l’aspetto antropologico della realtà ma anche lo spazio inteso sia come luogo fisico che mentale. In entrambi i casi può divenire una reale pratica artistica, incentrata sulle idee e sui significati degli oggetti o dei soggetti.

Credo che sostanzialmente la differenza sia di natura linguistica ed estetica. Il fotogra- fo ha l’attitudine di raccontare la realtà così come gli è restituita dalla lente cercando di eternizzarla, concentrando l’attenzione sull’aspetto tecnico, formale e iconografico. L’artista tenta attraverso il medium fotografico non soltanto di indagare con riflessioni concettuali il contesto in cui si muove, ma cerca attraverso l’utilizzo della foto di azionare altri sistemi di percezione e di contemplazione.

Corto-Circuito - 2009 c-print montata su alluminio - cm 135x210 courtesy Galleria Maze, Torino & Archivio Giuseppe Pietroniro, Roma

MONICA CAROCCI La fotografia rappresenta tendenzialmente la realtà. Infatti: ho le foto... ho le prove. Io la vivo come mezzo che permette a quella parte di me illuminata di esprimersi.

La distinzione è nell’intento della persona che utilizza il mezzo. Conosco molti fotografi... Ognuno ama la propria macchina fo- tografica in modo diverso.

Murazzi 2008 - cm 70x50 approfondimenti 39

ANTONIO ROVALDI La macchina fotografica è una compagna di viaggio. C’è un giorno particolare in cui decidi che devi vedere attraverso un secondo occhio e in un certo senso ti affidi a lui, sperando che là dentro succeda qualcosa che non riusciresti nemmeno a immaginare. Perché una fotografia è sempre qualcos’altro rispetto a ciò che credevi di vedere. È diverso il tempo (la durata) che hai consumato davanti alla macchina, che a sua volta è davanti a un paesaggio e al suo “tempo”, che a sua volta è a strapiombo nello spazio...

È una questione di “collacazione”, “destinazione”, “nominazione”. Esiste un momento che ti pone di fronte a specifiche scelte: che tipo di macchina usare, quale pellicola, con o senza cavalletto, rivolto verso il sole o col sole alle spalle, e infine dove collocare un’immagine. M’interessa la dimensione della “durata” di uno sguardo sulle cose e, in base a tale durata - che uno sguardo sempre e comunque restituisce -, decidere come collocare tale punto di vista (la fotografia) e il mio sguardo sulle cose (le immagini). Anche se forse non c’è nulla in comune tra una fotografia e un’immagine! E di sicuro ci sarà uno sguardo d’artista tra la folla. Ma forse anche no!

Rinoceronte a Manhattan - 2009 - c-print su alluminio - cm 30x40

MARCELLO MALOBERTI BOTTO E BRUNO La fotografia rende le persone mute come le cose. E questo mi piace. La fotografia per noi è un punto dipar- tenza, un modo per avvicinarci alla realtà. Gli artisti reinventano la fotografia. Abbiamo bisogno di numerosi scatti fatti in spazi e tempi diversi poiché non siamo interessati allo scatto unico che vuole cat- Tagadà - 2007 - lambda print - cm 70x50 - ed. di 3 turare un preciso istante. Per noi la fo- courtesy Galleria Raffaella Cortese tografia deve essere decostruita, sezio- Milano - photo Matteo Cremonesi nata e ridotta a brandelli per poi essere ricostruita affinché raggiunga una visione più enigmatica della realtà.

Forse la differenza sta nel fatto che l’ar- tista utilizza la fotografia come mezzo e non solo come linguaggio, senza timore di stravolgerne i codici, intaccando a volte anche la sacralità della tecnica.

Colors and the kids II - 2009 stampa vutek su banner - cm 150x41 courtesy Alberto Peola, Torino Il libro

GEA CASOLARO La fotografia è un mezzo: rappresenta quello che le si vuol fare rappresentare. In altre parole: “Ceci n’est pas la réalité”.

Credo che le due figure abbiano un approccio diametralmente opposto al mezzo. I fotografi cer- cano di fotografare la realtà, mentre gli artisti partono dal principio opposto: che la fotografia non è che una visione soggettiva e personale, Marinella Paderni (a cura di), un’interpretazione di ciò che si sceglie di vedere Laboratorio Italia. del mondo che ci circonda. La fotografia nell’arte contemporanea Johan & Levi, Milano 2010, euro 38

South #15 - 2008-10 stampa fotografica da digitale su perspex cm 70x100 - courtesy The Gallery Apart, Roma

[a cura di marco enrico giacomelli]

42approfondimenti

2010: i vent’anni del Pop Surrealismo. Una corrente che pare straordinariamente nuova e fresca (e lo è, per carità!) in realtà parte dal 1990. In un reportage asciutto, la curatrice Julie Kogler ci offre uno spaccato a ritroso per ricostruire una storia a tratti eroica. Per iniziare a imparare una forma d’arte che sta decisamente finendo di essere sottovalutata da critici, musei e mercato... ri-scossa

a sinistra: Todd Schorr - Futility in the Face of a Hostile World - 2003 - acrilico su tela nella pagina a fianco: Elio Varuna - Bloody Mary 2009 - acrilico su tela

come divinità della contemporanei- suoi esponenti nello sviluppare una tà. In quegli anni le predominanti poetica lontana dai dogmi accade- correnti artistiche registrano colpi mici. Le opere dimostrano un’appa- d’arresto (anche economici, a par- renza talvolta fumettosa, laddove non tire dalla Guerra del Golfo) poiché si scorge immediatamente un’elabo- non destinate a tenere il passo con razione intellettuale. Elementi della i cambiamenti dell’avvento dell’era storia dell’arte, estrapolati dal loro digitalizzata. L’approccio intellettua- contesto originale, appaiono allegge- lizzato delle arti vigenti non aiuta ad riti dal loro peso attraverso giustap- affrontare il crollo delle ideologie e la posizioni inedite e talvolta irriverenti. perdita dei valori sociali; le “certezze” Alcuni dei primi artisti da inserire precedenti iniziano a sgretolarsi, ge- nella schiera degli esponenti del Low- nerando il bisogno diffuso di costitui- brow californiano - accanto a Robert re gruppi. Allora le arti “cerebrali” ini- Williams e Mark Ryden - sono Todd ziano a lasciare spazio a espressioni Schorr, Gary Baseman, Tim Bi- che coinvolgono tutti in un godimento skup, Camille Rose Garcia, Antho- sensoriale collettivo. ny Ausgang e i Clayton Brothers; a questi fanno eco nel resto degli Stati POP O LOWBROW? Uniti Ron English, Tara McPher- Robert Williams conia il termine ‘low- son, Eric White, Lisa Petrucci e brow’ (‘basso profilo’) sul finire degli Marion Peck. Questi artisti, come anni ‘70, consapevole della sua posi- spiega Williams, “attingono all’illu- zione emarginata rispetto al sistema strazione, alla fantascienza, alle pro- dell’arte ufficiale. “Appartengo a un duzioni d’effetti speciali, all’arte del ampio gruppo di artisti che, a causa libro da fumetto, ai poster cinema- del predominio durato mezzo secolo tografici, alla grafica per gli skatebo- dell’arte astratta e concettuale, sono ard. E poi graffiti, tatuaggi, pin-up...”. Il critico americano Carlo McCormick  Scrivere del Pop Surrealismo è un sta controcultura giovanile era il fu- propone di utilizzare il termine low- compito difficile. La trattazione intel- metto underground , che brow come sostantivo per quei pitto- lettuale dell’argomento porta lontano presentò nella prima edizione i carto- La copertina che Michael Jackson ri figurativi che abbiano maturato un dalle grandi emozioni che suscita in on satirici di e nelle loro linguaggio artistico ispirandosi chi lo incontra. Il Pop Surrealismo edizioni successive S. Clay Wilson, commissionò al giovane illustratore alle culture giovanili e popolari a par- “era una gradita alternativa alla noia “Spain” Rodriguez, Victor Mosco- tire dagli anni ’80 in California. crescente scaturita dalle idee ricicla- so, e Robert Williams. Mark Ryden per l’album Dangerous Insomma, i pop surrealisti prendo- te e dal concettualismo ritrovabile in Quest’ultimo emerse presto nella divenne il paradigma di un’arte no spunto dalla società in cui vivo- tanta arte contemporanea di allora”, cerchia ribelle come portavoce erudi- no, riciclando i residui scartati della afferma Kirsten Anderson, pioniera to e pioniere di questo movimento di innovativa cultura popolare per generare qual- del settore, che dal 1998 dirige la rottura. Con l’uso spregiudicato di fi- cosa di significativo. Come sostiene galleria Roq La Rue a Seattle. gure tratte dal fumetto underground, anche Merry Karnowsky nel suo A livello di portato storico, il Pop Sur- abbinate ai contrasti dei colori psi- Guerra Fredda e dintorni) cambiano stati isolati dal mainstream”, dichiara saggio pubblicato sul catalogo della realismo si presenta come connubio chedelici, Williams diede i natali a un l’assetto internazionale e indirizzano nel volume Pop Surrealism. Ad ogni mostra Apocalypse Wow!: “L’opera tra la Pop Art, affermatasi negli anni marchio di fabbrica della pittura degli l’arte pop surrealista alla svolta epo- modo, si definiscono comunemente pop surrealista talvolta appare molto ’60, e le forme dell’avanguardia sur- anni ’80 e ’90. La sua famigerata cale. Il momento dell’affermazione lowbrow le forme d’intrattenimento e semplice e illustrativa, ma la maggior realista teorizzata da André Breton copertina scelta per l’album Appetite del Pop Surrealismo avviene proprio divulgazione di facile comprensione, parte degli artisti di questo movimen- al principio del Novecento. Le radici for Destruction dai Guns’n’Roses (fra intorno al 1990 e sempre grazie al che non trattano argomenti d’arte to sono pittori di grande talento che risalgono in effetti all’inizio degli anni l’altro, uno dei dischi più venduti del- veicolo della pop music: la copertina o culturali in maniera intellettuale. Il usano un linguaggio visivo più godibile ’60, quando il frequentato studio la storia del rock) conquistò grande che Michael Jackson commissiona termine era usato, infatti, proprio in e diretto per esprimere tematiche dell’artista Ed Roth a Los Angeles notorietà. al giovane illustratore californiano contrapposizione a ‘highbrow’, che più complesse”. divenne un punto di ritrovo per quegli Mark Ryden per il suo album Dange- significa ‘cultura alta’. La pressoché artisti emarginati che si dedicavano a L’ANNO DELLA SVOLTA - Le vicen- rous diventa il paradigma esemplare totale assenza di critica legata alla ICONE MOBILI PER LA RETE - Ico- una pittura figurativa rigorosamente de politiche che scuotono il mondo di quest’arte innovativa, consacran- scena artistica underground in quel ne facilmente riconoscibili e di gran antiaccademica. Il manifesto di que- al termine degli anni ‘80 (fine della do moderne icone e nuovi miti pop periodo ha concesso molta libertà ai presa sono onnipresenti nelle opere approfondimenti 43

dei protagonisti di questo movimen- grafico del suo catalogo American il movimento: La Luz de Jesus, Co- nuovi protagonisti di un’arte che se la spicca l’ungherese Andras Bartos, to. E ciò perché la loro essenzialità Surreal spiega l’origine della “giu- pro Nason Gallery e Billy Shire, e a spassa sul confine tra ilwhite cube e a Barcellona il pittore cileno Victor permette una dinamica e rapida stapposizione”: “Guardavo numerosi seguire Merry Karnowsky e Roq La il commerciale. I giovani artisti, eredi Castillo. In diverse città europee diffusione. Tanto che molti artisti programmi horror, di fantascienza, Rue. Poi a New York City, dove Jona- della cultura e della storia europea, s’inaugurano gallerie dedite al Pop del lowbrow sono riconosciuti per il cartoon, film di guerra e di cowboy, than Levine e Joshua Liner aprono affrontano argomenti riguardo le tra- Surrealismo: Dorothy Circus Gallery, loro “brand”. Il leitmotiv del Pop Sur- spettacoli di burattini; la mia collezio- le omonime gallerie, e Yasha Young sformazioni epocali e lo smarrimento MondoPop e Mondo Bizzarro (già a realismo è l’enfasi di un character o ne di fumetti e modellini in plastica inaugura la Strychnin Gallery, che ha personaggio come protagonista ri- occupava il mio cervello immaturo. I oggi sedi anche a Londra e Berlino. corrente, che è inserito in situazioni miei genitori erano abbonati al ‘Na- Internet e le comunità virtuali per- irreali e fantastiche. Gary Baseman tional Geographic’: è così che ho svi- mettono la libera circolazione d’icone I pop surrealisti prendono spunto si riconosce nel suo personaggio luppato una passione per gli uomini e idee, e nel giro d’un click contagia- Toby, che l’artista fa uscire dalle tele preistorici e le culture primitive”. L’os- no subito anche le schiere di pittori dalla società in cui vivono, riciclando per reincarnarsi in oggetti in edizione sessione di Schorr per il dettaglio, oltreoceano. In Asia la Biennale Ani- limitata e prodotti commerciali come in effetti, genera dipinti di grande mamix - The New Aesthetics of the i residui della cultura popolare per borse, t-shirt, cappelli, portachiavi, tensione narrativa, che riconducono 21st Century è lo sposalizio delle ulti- coniando il termine “pervasive artist” alle composizioni di Bosch laddove me forme espressive dell’animazione generare qualcosa di significativo per autodefinire il modo di veicolare emergono le manifestazioni del suo (anime) e dei comics (manga). Artisti le sue figure semplici e di diffondere fascino per il bizzarro e il freak come del calibro di Takashi Murakami il suo messaggio attraverso moltepli- satira del sociale. aprono la strada ai giovani seguaci, ci media, gadget compresi. Anche che all’improvviso sono apprezzatissi- all’interno della società globalizzata, Bologna) a Roma; Magda Danysz a la figura dell’Helper, una specie di ALLA CONQUISTA DEL MONDO mi da collezionisti e galleristi del si- sviluppando così una narrativa di ma- Parigi; Iguapop a Barcellona; Helium- divinità aliena monoculare al centro È nella West Coast, patria di Hol- stema dell’arte ufficiale. Yoshitomo trice più onirica e apocalittica, che cowboy e Feinkunst Kruger ad Am- del bizzarro pantheon di Tim Biskup, lywood e Walt Disney, che i primi Nara, Junko Mizuno, Kei Sawada si contamina con le espressioni del burgo. è stata trasformata in una serie di spregiudicati galleristi promuovono e Aiko Nakagawa emergono come Neo Pop e della Urban Art. A Berlino designer toy accanto ad altri prodotti LA RINCORSA AI MUSEI - A alla portata di tutti. vent’anni dal Manifesto del Pop Sur- JONATHAN ALLA CAMPAGNA D’ITALIA realismo di Mark Ryden, importanti JUXTAPOZ D’IMMAGINI - Ma chi musei in tutto il mondo dedicano ha contribuito a ampliare la visibilità Jonathan Levine, dell’omonima galleria newyorchese con sede a finalmente vaste mostre a questo attorno a questo gruppo di giovani Chelsea, punto di riferimento per tutti gli artisti della scena pop surrealista, fenomeno, invitando i maggiori espo- artisti durante gli anni ‘90? È ancora ha annunciato di voler partecipare alla prossima edizione di Arte Fiera, nenti. Al Macro Future di Roma la Robert Williams, naturalmente: nel e proprio fra gli stand della kermesse bolognese l’abbiamo incontrato. collettiva Apocalypse Wow! [curata 1994 fonda la “cronica d’arte” Jux- Qual è stato il tuo primo impatto con il mondo del Pop Surrealismo? dall’autrice di questo articolo, N.d.R.] tapoz. Il più importante magazine (in- Dopo il college - dove studiavo scultura - continuavo a muovermi espone le opere degli italiani Nicola sieme al più recente Hi-Fructose) di nell’ambiente del comic underground e nella musica indie e rock. Curavo Verlato, Elio Varuna, Desiderio e questo genere, che promuove Street mostre d’arte underground nei bar del New Jersey, poi in famosi music Franco Losvizzero accanto ai nomi Art e arte pop surrealista, offrendo club e infine in gallerie, perché nessuno aveva uno spazio espositivo storici americani. Il talento di Varuna una piattaforma e una rete di scam- adeguato. Dopo sei anni ho aperto la mia galleria. e di Verlato è riconosciuto ulterior- bio a tutti gli artisti del movimento. Che roba è l’arte pop surrealista? mente da due istituzioni di grande Molti illustratori hanno avuto il rico- I pop surrealisti solitamente provengono dal mondo dell’illustrazione. rilievo: il primo al MoCA di Shanghai, noscimento ufficiale come veri pittori I più bravi hanno uno stile piuttosto originale. Servendosi di immagini dei cartoon veicolano messaggi invitato come unico italiano alla Bien- attraverso questa rivista, il cui titolo profondi riguardanti temi politici, sociali, o personali. nale 2009; il secondo, invece, al Pa- allude alla tipica procedura dei suoi Il fenomeno del Pop Surrealismo americano potrebbe diventare un fenomeno europeo? diglione Italiano della 53. Biennale di artisti di giustapporre elementi popo- Credo che il Pop Surrealismo potrà essere un movimento globale. Anche se ci vorrà più tempo, in quanto Venezia. Il 2010 sembra prefigurare lari apparentemente estranei tra loro rispecchia soprattutto l’iconografia americana. La nostra cultura è pop, è ibrida, e il Pop Surrealismo è la chiusura del cerchio per un suc- in uno scenario surrealista di gran- un’espressione di tutto ciò. cesso anche museale del movimen- de emotività e impatto. Una sorta di Come va in Europa (e in Italia) il mercato per questa corrente artistica? to: il progenitore del Lowbrow, Ro- processo hegeliano in cui il “juxtapoz” Sto avendo dei riscontri molto positivi in Italia! È un qualcosa che va sostenuto! Ci sono ottimi artisti nel bert Williams, è elevato nell’olimpo di tesi e antitesi porta alla sintesi, cui lavoro riconosci un’identità, ma che al contempo è universale. I collezionisti dovrebbero tenere i loro della fine art esponendo alla Biennale che è l’opera d’arte compiuta. occhi spalancati! al Whitney Museum di New York.  Todd Schorr, uno dei geni indiscussi www.jonathanlevinegallery.com del movimento, nel racconto autobio- [julie kogler]

46approfondimenti costellazione non profit vol.Iii Dopo le due puntate sui collettivi curatoriali, un primo focus sugli spazi progetto. L’inchiesta di Exibart continua, intercettando e conoscendo da vicino alcuni tra i migliori laboratori di idee e progetti artistico-curatoriali che, in Italia, scelgono la formula coraggiosa del non profit. Un’inchiesta unica...

Cap 2. GLI SPAZI PROGETTO I° Dal profondo Sud all’estremo Nord, dalla Sicilia all’Alto Adige, passando per Milano. Due realtà più giovani e una con una storia più lunga alle spal- le. Tutte con un ruolo importante per i rispettivi territori d’appartenenza. Prosegue l’inchiesta di Exibart sul variegato mondo del non profit.

BOCS - CATANIA

zione tecnica e la comunicazione, mentre da tivi economico-politici, è in perenne crisi. Allo- pochissimo c’è anche Rocco Rossitto a dare ra usiamo le idee, che sono la nostra risorsa una mano con l’ufficio stampa. primaria, e attiviamo collaborazioni in Sicilia e Fin da subito appare chiara l’urgenza di mante- non solo. Pensiamo così di poter dire la nostra. nere un occhio al locale, ma con una propensio- Abbiamo voluto la bici e ora stiamo pedalando!”. ne all’apertura verso il fuori. È in tal senso che Diversi i link stabiliti, da quelli con spazi este- va considerato il progetto Kataunas, un’opera- ri (l’associazione Uqbar di Berlino e la galleria zione con artisti italiani e lituani, curata da Ma- Meno Parkas di Kaunas, in Lituania), a quelli rina Sorbello; oppure l’esperienza con Stefania con altri spazi indipendenti italiani (tra cui Crip- Galegati Shines, che ha inserito Bocs nel net- ta747 di Torino), fino al coordinamento con la work di location internazionali in cui proiettare, vicina Fondazione Brodbeck e la galleria Gianlu- il 24 gennaio 2009, il video Humans; o infineIn - ca Collica per l’organizzazione di inaugurazioni dice, progetto del collettivo artistico Attraver- simultanee. samente Concept House (interessante realtà Ma non è tutto. Collaborare con un territorio con sede alle pendici dell’Etna), co-finanziato significa anche stabilire relazioni locali. Come dalla Comunità Europea e costruito a partire sono stati accolti i ragazzi di Bocs dalla gente dall’esperienza di un viaggio lungo la costa si- di via Grimaldi? “Come alieni scesi da Marte!”, ciliana condotto da Andrea Coppola, Daniele rispondono ironicamente Claudio e Giuseppe, Puglisi, Ellen Michiels, Veerle Smets e Luk ricordando però che “al primo evento, un grup- Huybrecht, muniti di zaini, macchine fotografi- petto di vicini si presentò timido ed educato, che e telecamere. pronto a farsi contagiare. Il tutto in un clima Entusiasmo, molte idee, energia inesauribile e sereno e rilassato. È così che, grazie al Bocs, belle connessioni, ma tutto sempre in un’otti- molti abitanti del quartiere vengono giornalmen- in questa pagina: Indice - veduta della mostra presso BOCS, Catania 2009 nella pagina a fianco: ca low budget. “L’associazione si autofinanzia te a contatto con l’arte”. Alcuni di loro sono sopra: Un’opera pubblica di Luna Maurer & Roel Wouters e talvolta usufruisce dell’appoggio di supporter addirittura diventati protagonisti di un proget- per il progetto Place It a cura di Lungomare, Bolzano 2008 in basso: Immagine simbolo scelta per il sito di Peep-Hole e sponsor, imprenditori e professionisti che to ideato da Lana in occasione di un evento courtesy Ian Tweedy Archive hanno manifestato interesse per le attività. Si presso la Coin di via Etnea: “Gli artisti, i bam- è provato con difficoltà a dialogare con le isti- bini e alcuni adulti del posto hanno dato vita tuzioni pubbliche, purtroppo ottenendo scarsi al ‘Progetto_Grimaldi [meno 1]’, presentando  Il primo progetto curato insieme si chiamava fic, un contenitore crudo”. risultati”. La musica non cambia quasi mai, dal delle ‘opere’ frutto della loro quotidianità. Lavori Muri Di Carta, una comunità virtuale di giova- E così, nel 2008, apre Bocs, uno spazio di 90 Nord al Sud: istituzioni poco recettive, privati creati negli anni, con cui evidenziare il legame ni artisti siciliani pensata esclusivamente per il mq, ripulito e lasciato allo stato grezzo, ancora appena più sensibili e attenti. Nel caso della fra arte e vita”. Un’opera corale come un diario web. Era il 2001 e i catanesi Giuseppe Lana pregno del sapore delle sue precedenti “vite”: Sicilia si tratta, manco a dirlo, di micro-realtà di quartiere, scatola dei ricordi che nelle storie e Claudio Cocuzza - artista uno, grafico l’al- deposito per lo smistamento del pesce azzurro, imprenditoriali, piccoli collezionisti e sostenitori e negli oggetti della gente rintraccia la possi- tro - cominciavano così il loro percorso: prima mobilificio, magazzino... Ubicato a San Cristo- generosi. Le mega-imprese qui non ci sono e le bilità di un’effettiva partecipazione alla pratica l’organizzazione di mostre per artisti emergen- foro, quartiere difficile della periferia est, Bocs aziende di media statura non colgono ancora artistica e di un suo concreto radicamento ter- ti presso locali cittadini, poi la cura di eventi è annesso al loft usato da Lana come casa- a sufficienza il valore culturale di simili investi- ritoriale.  espositivi per il centro sociale Auro, costituitosi studio. “È il primo ‘artist run space’ ufficialmen- menti, la cui visibilità è magari limitata, ma il cui all’interno di uno spazio dismesso e recupera- te costituito a Catania. Lo spazio cresce e si peso risulta determinante per la crescita e l’os- to. “Il bisogno d’indipendenza e una lunga pausa modifica grazie agli interventi e alle sperimenta- sigenazione dei contesti locali e per la loro con- info di riflessione hanno portato infine alla nascita zioni dei vari artisti ospitati in residenza o che nessione con il sistema culturale internazionale. dell’associazione culturale beBOCS”, ci raccon- presentano i loro progetti”, spiega Giuseppe, Ecco allora come rispondono i ragazzi del Bocs Via Grimaldi, 150 tano. “Volevamo offrire un luogo che non fosse che si occupa della direzione artistica e delle alla classica domanda sulla crisi: “Non ci sfiora [email protected] simile ad altri spazi già esistenti, un site speci- pubbliche relazioni; Claudio cura invece la dire- nemmeno! Viviamo in una realtà che, per mo- www.bebocs.it approfondimenti 47

LUNGOMARE - BOLZANO

 Due giovani designer, conosciutisi anni fa tra i Lo si capisce chiaramente, Lungomare ha banchi dell’Accademia di Design di Bolzano. An- meno difficoltà di sostentamento rispetto ai gelika Burtscher, austriaca, e Daniele Lupo, molti spazi gemelli che operano al centro-sud. italo-tedesco, scelgono di restare nel capoluogo Daniele e Angelika ammettono che “l’Alto Adige, altoatesino e di iniziare lì un percorso comune: dal punto di vista dei finanziamenti pubblici, si “Operare da questo luogo di confine significa trova in una condizione privilegiata. I fondi ar- porsi all’interno di flussi culturali, sociali e politi- rivano in gran parte dalle istituzioni pubbliche ci che mettono in rilievo i concetti di diversità e locali e da fondazioni bancarie”. Il rischio può es- di identità”, ci spiegano. sere quello di una “strumentalizzazione politica, Nasce così, nel 2003, Lungomare, spazio non com’è avvenuto per il caso Museion”, aggiungo- profit in cui accogliere progetti interdisciplina- no. “Siamo sempre riusciti però a mantenere ri, occasioni per ragionare intorno alla realtà libero il nostro spazio d’azione, forse anche per sviscerandone ogni possibile sfaccettatura. La la difficoltà di chiudere Lungomare in una defi- formazione nel campo del design resta un fat- nizione univoca”. Enti pubblici sì, ma non solo: tore determinante, intendendo il design stesso “I nostri main sponsor sono le persone che, “non come formalizzazione estetica di contenu- grazie a collaborazioni volontarie e gratuite, ga- ti, ma come strumento per attivare processi rantiscono la qualità delle attività”. La logica del critici rispetto a ciò che viviamo tutti i giorni. In sostegno spontaneo, dell’autofinanziamento, questi primi sette anni ci siamo occupati di cit- della solidarietà sociale e del coinvolgimento di tà, oggetti, democrazia, comunicazione, spazio soggetti privati accomuna gli spazi non profit, pubblico, migranti, tradizioni, calcio, moda...”. da un capo all’altro d’Italia. La vocazione di Lungomare non è prevalente- Parimenti, sono il carattere innovativo e l’iden- mente quella di organizzare mostre in sede, tità singolare di questi spazi a costituire un ma di puntare su iniziative site specific in luoghi designer invitati a ragionare sui luoghi stessi e arte e democrazia, sviluppata da una rete di elemento di coesione: “Lungomare si pone ai esterni, interventi in aree pubbliche, workshop, sulla loro storia. Parole, lettere, frasi diventa- artisti, curatori e teorici, già presentata a Bol- margini del sistema dell’arte. Nonostante ciò, i conferenze, progetti di studio collettivi, discus- vano visioni plastiche per la trasmissione o l’in- zano e in programma per l’autunno 2010 alla sentori di crisi li percepiamo anche noi. Occorre sioni, residenze... Si è così sviluppato un pro- tercettazione di idee e suggestioni. Sempre in Nomas Foundation di Roma. Ancora una volta intensificare il network in Italia e oltre confine, gramma importante, dal taglio fortemente pro- quest’ambito di ricerca nacque, nel 2005, OU un progetto multilivello, che ha sfruttato canali sapersi reinventare e muoversi al di fuori di lo- gettuale e dall’anima indagatrice. Storie di cose - Osservatorio Urbano, laboratorio e network eterogenei e formule disparate, prevalentemen- giche settoriali e sistemiche. Se da un lato la (2007), per esempio, in sinergia con la Libera temporaneo di strategie urbane. Origine del te orientati alla comunicazione e all’azione pub- crisi comporta un disagio, dall’altro favorisce Università di Bolzano, si occupava - attraverso progetto fu l’utilizzo improprio di una rotonda blica: performance, proiezioni di docu-film sul una riconsiderazione critica delle proprie pra- un convegno e una mostra - dell’identità degli da parte della ditta Thun a Bolzano; da qui par- ruolo delle produzioni indipendenti, una campa- tiche. La natura dell’associazionismo non profit oggetti: 27 designer di appartenenza culturale, tirono una serie di riflessioni e azioni critiche, gna di manifesti in collaborazione con quattro è dinamica... Quale presupposto migliore per provenienza geografica ed età differenti inviaro- inizialmente circoscritte al contesto bolzanino e designer internazionali, un numero della rivista creare uno spazio d’azione?!”.  no un oggetto a loro scelta, completo della sua poi allargatesi ad alcune città europee. Anche freepress Volare O O dedicato ai principi fon- “biografia”. L’esperienza confluì in un volume stavolta una pubblicazione - Sogno Città Noi - damentali della Costituzione italiana e, attual- edito da Bruno Mondadori nel 2009. Poi ci fu suggellò il lavoro, raccogliendo gli scritti dei cu- mente, il progetto collettivo di Tania Bruguera, info Place it, incentrato sulla comunicazione visiva ratori e di otto prestigiosi autori. Autoconsumo, che coinvolge un gruppo di im- nello spazio pubblico: individuate alcune possi- L’osservatorio Ou è sempre attivo e aperto, prenditori e “pensatori” locali nella produzione Via Rafensteinweg, 12 bili superfici di comunicazione a Bolzano, ven- proprio come Atti Democratici, altra impor- di una nuova campagna pubblicitaria a tema [email protected] nero modificate grazie agli interventi di graphic tante operazione di ricerca sul rapporto tra etico dedicata alla città di Bolzano. www.lungomare.org

PEEP-HOLE - MILANO

 Tra il 1987 e il 1992 fu la prima sede di contesti espositivi, opere, filtri critici. Massimo De Carlo, re delle gallerie milanesi. Nomi di punta, scelti nel panorama delle star Successivamente, e fino a un paio di anni fa, internazionali, per questo raffinato prodotto: il nello spazio di via Panfilo Castaldi 33 si trasfe- quarto numero, uscito a marzo 2010, vede rì l’artista Patrick Tuttofuoco, che ne fece protagonista Jonathan Horowitz, mentre i la sua casa-studio. Oggi sorge qui Peep-Hole, primi tre erano dedicati a Liam Gillick, John project space inaugurato a novembre 2009 Miller e Dora García. con Thanksgiving, un benefit show realizzato Sul fronte mostre ed eventi, invece, dopo Mind grazie alle donazioni di 30 artisti italiani delle The Gap, la personale inaugurale di Ahmet ultime generazioni e finalizzato alla raccolta Ogut, il primo marzo è stata la volta di Mad di fondi per le attività dello spazio stesso. Un Marginal: antipsychiatry tradition and marginali- primo evento, dunque, che è già da subito di- ty as artistic position, un seminario di Dora Gar- chiarazione d’intenti, strategia di sopravvivenza cía con Stefano Graziani, Cesare Pietroiusti, e tratto distintivo di una realtà nata in ambito Nicola Valentino. Il progetto, iniziato con non profit e pensata in termini di collaborazione l’omonimo testo pubblicato in Peep-Hole Sheet orizzontale, di generosità, di intraprendenza e #03 lo scorso novembre, si compone di diver- di mutuo soccorso tra artisti, curatori, collezio- se fasi, destinate a concludersi alla Fondazione nisti e pubblico. Galleria Civica di Trento, con una pubblicazione Peep-Hole, che significa buco della serratura, e un film sperimentale. prova a esercitare uno sguardo attento, curio- Interessante il programma pluriennale Six Ways so e non scontato sulle pratiche artistiche con- to Sunday, anche questo lanciato a marzo: “Ogni temporanee, attraverso un programma agile di anno, per sei anni, Peep-Hole dedicherà uno dei mostre, lecture, conversazioni ed eventi. A fon- suoi appuntamenti espositivi alla collaborazione darlo è un team di curatori: Vincenzo de Bellis, con un’istituzione museale internazionale”, spie- complesse per poter volare alto. Gli spazi non duttivo, “modi di produrre opere d’arte, senza Bruna Roccasalva, Anna Daneri. “Peep-Hole è gano i curatori dello staff, “trasformandosi nella profit stanno insegnando innanzitutto che si può che necessariamente ci siano in ballo un ogget- nato come una piccola kunsthalle, una sorta di temporanea project room satellite del museo fare molto bene, anche con poco. Le idee che to e un investimento economico”. L’approccio è project room di un museo, ma senza museo, coinvolto. Il primo museo partner è Museion di funzionano camminano, nonostante i denari intellettuale, ma al contempo leggero, agile, e con una programmazione di 4-5 mostre l’an- Bolzano, con il quale abbiamo realizzato un nuo- esigui, mentre la scarsezza di risorse funziona oltretutto etico. Cosa che in tempi di crisi equi- no”, spiegano. vo progetto di Alicja Kwade”. come pungolo per attivare strategie originali di vale a un prezioso valore aggiunto: navigare a Il primo progetto, partito diversi mesi prima Nomi importanti, iniziative di forte spessore cul- produzione. La produzione, appunto: “Per noi è vista sì, ma con quella marcia in più che confe- dell’opening ufficiale, è Peep-Hole Sheet, un tri- turale, idee intriganti. Il tutto con pochi soldi e tutto”, ci dicono, “e non concepiamo questo ter- risce, a ogni giro, la giusta chance.  mestrale di scritti d’artista, volutamente privo con minime certezze, economiche soprattutto. mine solo in senso economico. Non abbiamo la d’immagini, distribuito in 1.000 copie numera- “Al momento siamo una realtà ultra low bud- possibilità di produrre opere, ma troviamo ogni info te. “Ogni numero è dedicato a un singolo arti- get”, precisano, “e, se non possiamo puntare volta modalità diverse per permettere agli arti- sta, invitato a contribuire con un testo inedito su grosse produzioni, di sicuro vogliamo pun- sti di fare un passo avanti, ricercando formati e Via Panfilo Castaldi, 33 i cui contenuti e il cui formato sono completa- tare sulla qualità. Che per fortuna non sempre tipologie di mostre sempre diversi”. [email protected] mente liberi”, raccontano i curatori, che hanno è direttamente proporzionale alla disponibilità In quest’ottica gli eventi live, i format editoriali e www.peep-hole.org immaginato questo “foglio” come una superficie economica”. i progetti speciali hanno un ruolo centrale nella neutra su cui far circolare idee e parole parto- Un assunto fondamentale, questo: non servo- mission dello spazio, laddove un testo, un talk o [inchiesta a puntate rite direttamente dagli artisti, prescindendo da no troppi soldi, non servono macchine troppo un seminario diventano step del processo pro- a cura di helga marsala]

50approfondimenti

Un emerito cialtrone o colui che sta mettendo con le spalle al muro il piccolo sistema dell’arte nostrano? L’ennesimo commenta- tore anonimo di siti e blog o un artista che fa arte attraverso riflessioni amare e preoccupanti? Il fenomeno Luca Rossi, commen- tatore compulsivo e blogger dissennato, divide gli animi da qualche mese a questa parte. Fabio Cavallucci dà la sua lettura… FENOMENOLOGIA di

I’m not Roberta - 2010 - Whitney Museum, New York

genitori founda- ne ai contenuti che Luca Rossi sta materializzano all’esterno, nella real- tion”, che in epoca evolvendo sul blog whitehouse. tà: come quando Luca Rossi invita i di proliferare di Fin qui la pars destruens, la parte lettori del blog a prenotare una pizza fondazioni artisti- distruttiva del sistema Luca Rossi. per l’inaugurazione di una mostra alla che definisce bene Ma l’aspetto più interessante è cer- Galleria T293 di Napoli o alla Galle- l’istituzionalizza- tamente quello costruttivo, quello ria De Carlo di Milano. Lo spettatore zione del sistema che finora ha raccolto la minor at- entra realmente nella costruzione di mantenimento tenzione. A corredo dei commenti dell’opera: il momento dell’attesa familiare per i più e delle riflessioni che si assemblano della pizza, per il singolo utente che fortunati. I cura- nel blog, in una continua riedizione l’ha richiesta, si riempie di un tempo tori si appoggia- che talvolta riporta a galla vecchie ricco di aspettativa, e quel senso ge- no sui rapporti di riflessioni e immagini, si sviluppa il nerico di attesa si fa durata, intima gruppo, facilitano suo lavoro più prettamente artistico. partecipazione all’evento.  Non si sa chi sia real- la promozione di giova- Ciò accade quando Luca Rossi, ad Si potrebbe pensare che si tratti, mente. In ogni caso, Luca ni artisti in tutta fretta, esempio, cancella le opere dalle im- come in tanti altri casi, di institutional Rossi è la personalità ar- senza la necessaria se- magini dei luoghi dell’arte e lascia gli critique, di una critica dall’interno del tistica più interessante Si tratta della personalità lezione basata sul con- spazi vuoti, silenziosi. L’interno della sistema. Invece questo è solo il pri- del panorama italiano di fronto. Tutti, a causa Galleria Zero... con le opere rimosse mo livello di lettura, perché il lavoro questo momento. Lo è artistica più interessante del della loro precarietà, in Photoshop, o quello della Gagosian di Luca Rossi è metafora della situa- perché, insieme ai con- manifestano armi spun- di New York fotografato - non si sa zione generale della nostra società. tenuti, rinnova anche il panorama italiano di questo tate, non certo favore- come - di notte, manifestano un si- Non sono forse l’assenza e l’attesa linguaggio. In prospettiva, voli a una vera evoluzio- lenzio assordante. Il vuoto, l’assenza, gli aspetti che più contraddistinguono potrebbe modificare an- momento ne artistica. Insomma, l’attesa sono il centro di questi sem- oggi la nostra condizione? Non vivia- che il sistema. ne esce l’immagine di un plici esercizi grafici di Luca Rossi. mo tutti forse sentendo che qualcosa Ma facciamo un passo sistema che, prendendo Che comunque non vivono da soli, ci manca, nell’aspettativa di un’epifa- indietro, riepiloghiamo i la citazione dai recenti autonomamente, ma manifestano la nia, di un cambiamento che ci sollevi fatti. Circa una decina di fatti di cronaca giudizia- loro esistenza ergendosi sui piedistal- dallo stato di malessere individuale e mesi fa sui siti d’arte, e in particolare te italiano dove, per traslare le parole ria, potremmo definire “gelatinoso”. li dei testi che li accompagnano, così sociale? In questi anfratti si insinua il su Exibart.com, cominciano a fioc- del suo autore, “la mancanza di una Di fronte alle critiche di Luca Rossi, da dare completa attuazione a quella lavoro di Luca Rossi, che ora medita care i commenti di questo anonimo vera urgenza artistica finisce per pri- gran parte del mondo dell’arte si mescolanza di funzioni che ormai da anche sulla lontananza. E realizza una interlocutore. Contrariamente alla vilegiare solo le relazioni”. trincera dietro l’indifferenza astiosa tempo caratterizza il mondo dell’ar- preghiera quotidiana perché accada maggior parte delle critiche a cui sia- Le analisi pregnanti, nel blog, sono o l’aperta ostilità, favorite, ammet- te, dove artista, curatore, gallerista qualcosa dall’altra parte dell’Oceano. mo abituati, quelle di Luca Rossi sono tante. Si va dal “turismo culturale” tiamolo, da qualche analisi imprecisa sono ruoli intercambiabili, o comun- Partecipa senza invito alla Biennale dirette e personali. Dei giovani artisti di alcuni artisti di oggi, che senza di quello che perlopiù viene liquidato que sempre più confusi. del Whitney: il lavoro è una preghiera è messa in luce la pochezza, dei cu- la spinta di una necessità profonda come un bastian contrario, come L’utente, di fronte allo schermo lu- di quando era bambino, nella convin- ratori sono rivelate le dinamiche che girovagano alla ricerca di qualche un artista fallito. Molti si mostrano minoso del suo computer, entra in zione che il pensiero, da solo, possa privilegiano i rapporti amicali, quando ideuzza su cui basare il loro prossimo unicamente curiosi di capire chi si dialogo diretto con il lavoro, in qual- muovere le cose. non parentali. Ci sono molte impreci- lavoro, all’“ikea evoluta” di tanti altri nasconda dietro al nome fittizio, sin- che modo partecipa alla costruzione Dunque, stiamo a vedere, magari sioni, talvolta anche errori gravi, ma che, sostenuta da qualche citazione tomo di quanto il gossip, la notizia mentale dello stesso. È come un’ope- qualcosa accadrà. In fondo qualche quello che lentamente si costruisce modernista, offre come prodotto piccante, sia ormai entrata visceral- ra peer to peer, basata sulla parte- cosa è già successa.  sul blog whitehouse.splinder.com a artistico un design alla moda senza mente nel sistema dell’arte. Qualcu- cipazione del singolo, che si espande cui rimandano i commenti è un qua- contenuto. Il blog rivela che gli artisti no, piano piano, comincia a mostrare con internet ma privilegia il rapporto dro preoccupante del sistema dell’ar- più attivi appartengono alla “nonni- interesse, quando non aperta adesio- uno a uno. Talvolta questi lavori si [fabio cavallucci]

54nuovispazi

Cambio di numero civico e cambio di tutto il resto. Dalla programmazione al team. Partita nel 2007, lo spazio torinese si  EVENTINOVE torino rinnova completamente, entrando nel novero delle gallerie facenti capo a Marco Rossi. Con un tocco di Marais...

Dunque, cosa c’è di nuovo in Even- aggiunta come co-direttrice. Deus ex ti, la new entry è scino che ricorda Michael Ajerman, un giovane pittore tinove? machina del progetto è Marco Rossi, Stefano Riba, ex i locali parigini del newyorchese. Chiuderemo il 2010 Tutto, o quasi. Le novità riguardano patron del gruppo milanese di galle- Galleria Persano, Marais. con Giosetta Fioroni, di cui è da poco non solo il nuovo spazio espositivo, rie omonime. in qualità di gallery uscita per Skira la grande monogra- che dal 29 di via della Rocca si spo- assistant, ufficio Qualche anticipa- fia a cura di Germano Celant. sta al 36 della stessa via, ma anche Pubblico? Chi vi segue? stampa e comuni- zione sul futuro il team, che è stato rinnovato rispet- Abbiamo già una clientela affeziona- cazione. della stagione. to al 2007. ta, ma ora puntiamo ad avvicinare un Alterneremo arti- info pubblico nuovo in base a un principio La galleria che spazi ha? sti storici a giovani promesse, arte Chi sono ora le persone “dietro” democratico e non snobistico dell’ar- Sono tre stanze su strada, con una astratta a quella figurativa. Siamo Via della Rocca, 36 al progetto? te. possibilità espositiva più ampia ri- partiti con Paolo Serra. Poi sarà la tel. 011 9390013 Sono Sara Villata, direttrice fin dal- spetto alla galleria precedente, situa- volta di Franco Guerzoni, entrato di [email protected] la nascita di Eventinove a Torino, e Novità nello staff? te nel mezzo del “quadrilatero dell’ar- recente nella collezione della Gam www.eventinove.it l’architetto Manuela Arietti, che si è Oltre a Sara Villata e Manuela Ariet- te” torinese e caratterizzate da un fa- di Torino. In estate sarà la volta di fino al 30 aprile Paolo Serra

Un mini-spazio a Regio Parco, ex quartiere operaio della città della Fiat. Un progetto senza budget. Che punta alla qualità e a un  WE torino sostentamento particolare. Ne abbiamo parlato con l’ideatrice, Lorena Tadorni...

We... Noi chi? il pubblico a muoversi, ad attraversa- partire per espandersi nel territorio A un pubblico allargato: quello spe- Noi Lorena Tadorni, curatrice free- re la città, a vivere una mobilità urba- a livello più ampio. cializzato che segue le ultime tenden- lance, che gestisce lo spazio con na che non può che far bene a chi nel ze della creatività contemporanea, l’Associazione Culturale Ladiesbela. quartiere ci viene per una mostra e a Come camperete? ma anche chi vuole avvicinarsi all’arte Ma soprattutto noi come tutti quelli chi il quartiere lo abita. Non abbiamo un budget operativo. e, perché no?, avere in casa un og- che vorranno partecipare a questo Quella di We è un’operazione cultura- getto d’artista senza sentirsi sconvol- progetto aperto: curatori, artisti, Continuiamo a parlare di spazi, le più che commerciale. Parte dalla to se l’ha pagato 20 euro... A quello creativi in genere, attraverso cui svi- quelli della galleria... volontà di continuare a fare arte in che potremmo definire, insomma, un luppare le iniziative. Sono spazi piccoli: la galleria è un box un momento di recessione economi- pubblico eterogeneo. con vetrina. Ma questo non ci pena- ca. Metteremo insieme le forze di cu- Parliamo di spazio: siete a Regio lizza: ogni progetto è pensato per lo ratori e artisti invitati. A questi ultimi Parco, che non è esattamente spazio. La programmazione sarà in- chiediamo, accanto al progetto prin- due videoinstallazioni, realizzeranno sulle rotte consuete dell’arte con- ternazionale e coinvolgerà sempre un cipale, di realizzare un oggetto d’arti- la WEbag, shopping bag in tiratura info temporanea torinese... curatore che proporrà la sua scelta, sta: tirature limitate, poster, gadget, limitata, con un catalogo-ricognizio- È vero, ma anche We non rientra in pensata in base alle caratteristiche cataloghi... Che saranno venduti a ne edito dal gruppo sulla creatività Via Maddalene, 40/b un’impostazione “consueta” rispetto di We. Stanno lavorando al proget- un prezzo popolare per sostenere la nell’Est post-sovietico. tel. 011 19865480 agli spazi dell’arte contemporanea to curatori come Francesca Solero, nostra attività. Per la mostra d’aper- [email protected] torinese... Regio Parco è uno storico Branka Bencic, Karin Gavassa. Inol- tura, a cura di Francesca Solero, A che pubblico/collezionisti vi ri- www.weprojectwhat.it quartiere operaio e la sfida è portare tre, la struttura sarà una base da cui gli ucraini SOSka Group, accanto a volgete? dal 18 marzo SOSka Group

Corsi e ricorsi storici, è proprio il caso di dire. Dopo 10 anni Federico Rui riapre gli spazi che furono della Galleria Trentadue in via  FEDERICO RUI milano Appiani 1. Il focus? Sulla “bella pittura”. Per colmare il vuoto creato a Milano dalla chiusura di alcune gallerie...

Qual è la storia che ha portato a rativa. Nel 2002, appena 27enne, pensato come una “scatola bianca”, mostra di arte sacra, realizzata dalla questo nuovo spazio? ho aperto insieme ad alcuni soci la è stato progettato e realizzato nel Fondazione Crocevia. Nel 2000 ho chiuso, dopo 40 anni Galleria Pittura Italiana, con cui ho 1987 dall’Officina Rivadossi, e risulta di attività, la Galleria Trentadue, che organizzato mostre prevalentemen- ancora oggi un ambiente moderno Arte sacra? ha fatto de “l’arte per immagini” il te di giovani artisti e partecipato alle e caldo. I circa 150 mq destinati a Sì, l’iniziativa ha come scopo la cata- proprio manifesto culturale ed espo- principali fiere italiane. L’amore e la esposizione sono caratterizzati da logazione e l’archiviazione dell’opera sitivo, con mostre di Fontana, Picas- passione per l’arte mi spingono oggi una struttura in legno che ne disegna sacra dei maggiori artisti, italiani e so, Sassu, Rauschenberg, Marini e ad affrontare questa nuova sfida in e movimenta le superfici, creando un non, del Novecento e ha già presen- Manzù. A distanza di dieci anni ria- uno spazio con cui ho un grandissimo ambiente unico, lontano dal concetto tato nel dicembre scorso la mostra priamo i locali di via Appiani 1, sede legame affettivo. alcune gallerie storiche che hanno di galleria asettica e minimalista a cui di Francesco Messina. della galleria dal 1988: al suo interno portato avanti il piacere della pittura, io stesso avevo ceduto nella prece- trovano spazio Crocevia - Fondazione Target? affiancando nomi già noti e storiciz- dente esperienza. Alfredo e Teresita Paglione e Federi- Una clientela esigente ma soprattut- zati a giovani artisti emergenti. Ogni co Rui Arte Contemporanea. to amante della bella pittura. Credo mostra è accompagnata da un volu- Programma? che il mio compito principale sia di me che affianca le opere in mostra a Dopo la mostra di Andrea Maricon- info Chi è Federico Rui? proporre un programma di altissima importanti e ricercati testi. ti seguiranno le personali di Carlo Negli spazi di via Appiani muovevo i qualità, motivando di volta in volta Mattioli, Giuseppe Modica, Pierpaolo Via Appiani, 1 primi passi a partire dagli anni ‘90, le mie scelte e rappresentando al In quali spazi ve ne starete? Maggini, il giovane fotografo Enrico mob. 329 4928569 iniziando come “garzone”, ma so- meglio gli artisti di cui ho l’esclusiva. La galleria è in pieno centro, a due Savi e una collettiva dal titolo Il can- [email protected] prattutto formandomi solide basi e La mia intenzione è quella di colma- passi da via Turati e piazza Cavour, to degli alberi. A fianco di quest’at- www.federicorui.com conoscenze nel mondo dell’arte figu- re il vuoto lasciato dalla chiusura di di fronte alla Ca’ Brutta. Lo spazio, tività verrà proposta ogni anno una fino al 19 marzo Andrea Mariconti

Trasferimento tattico in zona Porta Venezia per Renata Bianconi, a cui Brera ormai stava stretta. Ben 145 mq su due piani  GALLERIA BIANCONI milano per uno spazio polifunzionale. Che parte con una mostra “in contemporanea” col Giappone...

Renata Bianconi chi? e ha pensare a un progetto in pro- compagna tutti i miei progetti. Il mio cura di Flaminio Gualdoni dell’artista Ho una formazione legata soprattut- gress con i giovani artisti, cominciato obiettivo è quello di lavorare, inoltre, giapponese, ma residente a Milano, to all’arte antica, che nasce da una con Daniele Veronesi. su un nuovo collezionismo, non solo Fukushi Ito, in contemporanea alla passione familiare. Inizialmente ho potenziando il percorso con i giovani Base Gallery di Tokyo: un percorso rivolto il mio interesse a questo ambi- Perché una nuova galleria a Mila- artisti, ma anche attraverso collabo- sulla scultura che unisce idealmente to, specializzandomi nell’arte italiana no? razioni istituzionali. i “padri” della Ito, da Fausto Melot- del Settecento e nelle arti applicate e Sentivo l’esigenza di lavorare in una ti a Nagasawa, da Piero a Hokusai. lavorando per otto anni con antiquari zona più idonea a questo nuovo cor- Come sono i nuovi spazi di via Lec- Seguiranno una personale dell’ultimo e in molte fiere internazionali. Il mio so della galleria. Brera è senz’altro co? Vasco Bendini, che presenterà an- incontro con l’arte contemporanea è un luogo che ha scritto una pagina 145 mq, polifunzionali, due piani, con che alcuni inediti, e una project con avvenuto nel 2000, quando sono in- molto importante della storia dell’ar- tre vetrine su strada e soffitti alti. Gli Daniele Veronesi. ciampata sull’opera di Carlo Zauli. Ho te; tuttavia i centri propulsivi dell’arte lizzerete? spazi permettono di pensare a instal- quindi cominciato a collaborare con il in città oggi sono altri, come quello La nostra clientela non è modaiola. lazioni di dimensioni molto grandi, info Museo Carlo Zauli di Faenza, a par- che ho scelto. Desideravo essere al È fatta da collezionisti seri e atten- site specific. tire dalla mostra sugli anni ’50 fino centro dell’arte contemporanea, al ti, interessati alla forza culturale Via Lecco, 20 alla personale a Palazzo Bricherasio. fianco di gallerie che fanno un per- dell’opera e ai suoi contenuti, ma an- Qualche anticipazione sulla stagio- tel. 02 72007053 Da qui è nato un percorso che mi ha corso simile al mio. che all’idea di fare un investimento si- ne... La prima mostra sarà “bilo- [email protected] portato a lavorare prima con Luciano curo. A questo proposito ho pensato cata”, vero? www.galleriabianconi.com Caramel e poi con Flaminio Gualdoni, Su quale tipo di pubblico vi foca- a una linea editoriale ad hoc che ac- La prima mostra è una personale a dal 18 marzo Fukushi Ito nuovispazi 55

Qualcuno le considerava gallerie in franchising. In realtà si tratta del progetto di  ARTSINERGY roma / san benedetto del tronto creare una rete di spazi espositivi. Successi e insuccessi li raccontano i fondatori…

mantenere una forma “unica”. Il no- si moltiplica il lavoro! tipo di scelte allestitive, di volta in da Gianluca Marziani, con cui colla- stro è piuttosto un sistema di colla- volta monumentali o sperimentali, boriamo praticamente da quando borazioni che si aprono, si chiudono Ultimamente avete aperto due ma comunque specificamente pro- abbiamo cominciato, e che riunisce o rimangono. nuovi spazi: Roma e San Benedet- gettate. alcuni tra i più interessanti artisti del to del Tronto. Che caratteristiche contesto soprattutto italiano come Cosa significa avere delle gallerie hanno e come interagiranno con il Su quale tipo di pubblico e di clien- Di Fabio, Tranquilli, Gligorov, Basilè, in rete? Come si lavora? Qual è la contesto e tra loro? tela punta Artsinergy? insieme ad altri più giovani. vostra visione? Lo spazio di Roma è al tempo stesso Sui giovani collezionisti e su un pub- Alla base c’è la sinergia: la condivi- cuore artistico e vetrina del nostro blico attento alla qualità e all’investi- Chi c’è dietro l’ideazione e lo svi- sione di esperienze, idee e valori, lavoro, trovandosi nel circuito di stra- mento. info luppo del sistema Artsinergy? sempre rispettando l’individualità dei de che accoglie le migliori gallerie del- Artsinergy nasce nel 2004 da un singoli spazi e creando eventi ad hoc la Capitale. Il neonato spazio di San Qualche anticipazione su ciò che Via dei Cartari, 9 - Roma progetto di Nazzareno Trevisani e per ognuno di essi. La nostra visione Benedetto vuol essere una sorta di proporrete nei prossimi mesi nelle tel. 06 83512663 Pierluigi Polidori. Sin dalle origini (che forse resterà solo una “visione”) centro per le arti contemporanee, in vostre gallerie. Via Esino, 48 abbiamo creduto nel dinamismo e è quella di creare un network con cui un’area che da tempo richiede solide A Roma, una personale di un giovane San Benedetto del Tronto (AP) nell’apertura: due condizioni essen- unire la proposta culturale all’educa- realtà espositive. La vocazione, oltre artista, Mario Vespasiani, che pre- tel. 0735 380840 ziali allo sviluppo del sistema. Il pro- zione di un collezionismo sensibile. che nostra, è soprattutto interna allo senterà un’installazione site specific. fino al 17 aprile getto ha preso poi forme diverse, Se e quando riesce, è un vantaggio spazio: un’archeologia industriale ri- Incontri ravvicinati di altro tipo aprirà Incontri ravvicinati di altro tipo perché ci siamo accorti che quando e una grande soddisfazione. Lo svan- convertita, le cui grandi dimensioni al pubblico la sede di San Benedet- [email protected] si lavora sulle sinergie è impossibile taggio è che, moltiplicando gli spazi, portano anche a operare un certo to del Tronto. È una collettiva curata www.artsinergy.com

Esce dal network di Artsinergy, Yvonne Pugliese, e risintonizza la sua galleria sui giovani curatori, sulle accademie, sulle collaborazioni  YVONNE vicenza intrecciate. E in questa intervista ci racconta scuderia, progetti e idee per l’immediato futuro...

Yvonne Pugliese. Tu sei... Nei primi anni ho questo respiro. Su quale target di pubblico stai ci sarà una bipersonale con Dany ... sono una torinese trapiantata in studiato il settore puntando? Vescovi e Tamara Repetto, a settem- Veneto e vengo dal mondo della co- a livello nazionale Qual è la nuova Con i curatori con cui collaboro la- bre Luisa Raffaelli con le installazio- municazione. Da tre anni ho aperto e poi internaziona- scuderia della voriamo per portare i nostri artisti ni di Cristina Treppo, in novembre la galleria a Vicenza, con un obiettivo: le: volevo capire galleria? nei musei e negli spazi espositivi più Jasmine Bertusi con Enrico Iuliano. far arrivare la poetica dell’artista nel come fare qualco- Nella collettiva importanti, ma a me interessa so- C’è anche in progetto un network in- modo più integro possibile al fruitore sa di utile, come presento artisti prattutto portare l’arte nelle case. ternazionale, legato a un ampio pro- finale. Credo sia un obiettivo impor- sfruttare la mia con i quali or- Per questo il mio target sono giovani gramma della Comunità Europea, ma tante perché, e forse sono un po’ esperienza. Ed ec- ganizzerò delle collezionisti o amanti dell’arte o chi mi sa che andremo fuori stagione. naïf, sono certa che l’arte ci salverà! comi qui a proporre una collettiva dal bipersonali e personali nei prossimi si appassiona a un’opera come si La mia storia? Per ora mi sono de- nome esplicito: Selection 2010. Ho due anni: Paolo Angelosanto, Jasmi- appassiona a un buon libro, a una dicata di più al pubblico, ai clienti, ai deciso di lavorare con giovani curato- ne Bertusi, Luca Bidoli, Gian Marco musica, a un film. fruitori della galleria e meno all’inseri- ri, collaborare con gallerie e accade- Capraro, Enrico Iuliano, Daniela Pe- info mento nel “mondo dell’arte”. mie, creare veri gruppi di lavoro. Sì, rego, Luisa Raffaelli, Tamara Repet- Qualche anticipazione sul prosie- voglio uno spazio vero, dove l’energia to, Cristina Treppo, Matko Vekic. A guo della stagione 2010. Contrà Porti, 21 La galleria è già aperta da qual- sia palpabile. Già entrando nell’atrio questi dobbiamo aggiungere gli arti- A marzo ospiterò i vincitori del pre- mob. 393 9060790 che tempo, ma ultimamente ci della galleria - realizzato da Andrea sti con cui ho già allestito delle mo- mio Artslive, sostenuto dalla Regione [email protected] sono stati dei cambiamenti. Ce ne Palladio - l’armonia dell’architettura stre: Pino Guzzonato, Franco Ionda, Veneto. Poi gli artisti della collettiva www.yarc.eu parli? apre il respiro. Voglio mantenere Toyomi Nara, Dania Zanotto. incominceranno a lavorare insieme: fino al 3 aprile Selection 2010

Faro puntato sulle avanguardie (si parte con una mostra di Manzoni e Dadamaino…). Alessandro e Fabrizio, ingegneri prestati con piacere  P420 bologna all’arte, aprono il loro spazio e vanno a ingemmare con una presenza originale e peculiare la bolognese ZonaMambo...

anni, ovvero da quando si rubava a quelle, tante, ancora poco Com’è fatta P420? avanguardie storiche degli anni ’60- qualche ora di tempo al lavoro da conosciute al grande pubblico. E non Lo spazio è un primo piano composto ’70, dall’arte concettuale alla land ingegneri o si lavorava di notte per dimentichiamo la libreria, per chi da tre ambienti, il primo dei quali art, dalla minimal art alla body art preparare l’allestimento di una cerca uno spazio dove approfondire è dedicato alla libreria. Questo e alla fotografia concettuale, con un fiera, per ricercare un catalogo e acquistare una monografia o un rispecchia l’approccio all’arte che occhio anche ad alcuni giovani artisti raro o per studiare gli artisti che ci catalogo raro. proponiamo ai nostri clienti: si parte contemporanei che ci interessano emozionavano. dalla lettura dei libri per poi perdersi per il percorso personale. Ancora una galleria in nel fascino delle opere. Il vostro target di pubblico e di ZonaMambo. Credete in questo clientela? quartiere che beneficia della Anticipazioni. info Da chi nasce l’idea? Chi siete? Parliamo a chi vuole arricchire presenza del museo? Dopo Dadamaino - Piero Manzoni: Ci chiamiamo Alessandro Pasotti la propria collezione con artisti Certo, è necessario dare al pubblico storia di un grado zero abbiamo Piazza dei Martiri, 5/2 e Fabrizio Padovani e l’idea di storicizzati, in particolar modo delle la possibilità di visitare gallerie e già in mente parecchie mostre, tel. 051 4847957 collaborare per la creazione di avanguardie degli anni ‘60 e ‘70, musei vicini tra loro. Oggi c’è così sempre integrando opere e [email protected] una galleria l’abbiamo da alcuni magari con un occhio di riguardo poco tempo per fare qualsiasi cosa... documentazione, dedicate alle www.p420.it

Cos’è? Che domande: una galleria fotografica, un centro di formazione, un luogo per ideare, realizzare e condividere progetti, una  SPAZIO LABO’ bologna piccola biblioteca specializzata, una struttura che ospita eventi legati alla fotografia. Tutto made in Laura & Roberto...

Chi sono i promotori del progetto? sione e sacrificio per poter realizzare Quel pizzico di sana follia a cui ab- Qualche anticipazione sui prossimi I creatori, fondatori e promotori del il nostro progetto nel miglior modo biamo accennato prima fa sì che il eventi espositivi. Cosa proporrete progetto Spazio Labo’ - Centro di Fo- possibile. In particolare, Spazio Labo’ nostro progetto sia totalmente auto- da qui a fine stagione? tografia sono Laura De Marco e Ro- è una galleria fotografica, un centro finanziato. In attesa dell’inaugurazione ufficiale di berto Alfano, due giovani con tante di formazione, un luogo per ideare, Spazio Labo’, che avverrà il 20 mar- aspettative e un pizzico di sana follia, realizzare e condividere progetti, una Raccontateci i vostri spazi esposi- zo, preferiamo non dare anticipazioni che hanno deciso di investire la loro piccola biblioteca specializzata, una tivi. Di che tipo di locali disponete? e lasciare un velo di sorpresa e mi- vita nella comune passione per la fo- struttura che ospita eventi legati alla Spazio Labo’ è un open space di 150 stero su quanto abbiamo in cantiere tografia, iniziando il percorso con il fotografia (conferenze, presentazio- mq, in una zona centrale tra le più da aprile 2010 in avanti. nobile obiettivo di sanare una man- ni, lectures...). Insomma, un labo- belle di Bologna, che abbiamo orga- canza della città in cui vivono attual- ratorio polifunzionale, dove quel che nizzato per renderlo il centro poliedri- trenta persone, la camera chiara e mente, Bologna: creare uno spazio conta è l’incontro delle menti, delle co che avevamo in mente. L’ampia all’occorrenza si trasforma in un set aperto e indipendente esclusivamen- idee e della creatività individuale e di sala d’ingresso ospita la biblioteca fotografico. Infine, c’ è una camera info te dedicato alla fotografia. gruppo. Un luogo di aggregazione, specializzata e l’angolo “socializzazio- oscura con due postazioni. La modu- confronto e scambio con al centro la ne”, oltre che l’inizio della zona espo- larità di tutto lo spazio a disposizione Via Frassinago, 43/2c Quali sono le vostre attività? Cosa fotografia e il suo mondo. sitiva, che continua in un successivo viene incontro alle più svariate esi- mob. 328 3383634 fate nella vostra struttura? spazio di maggiori dimensioni. Ab- genze espositive e installative, favo- [email protected] Le nostre attività principali sono pas- Come vi finanziate? biamo poi un’aula che ospita circa rendone la creatività. www.spaziolabo.it 56nuovispazi

Dalla viva voce di Daniela Falzone, nascita e sviluppo di un versatile spazio espositivo fiorentino. Al confine tra arte e moda,  CIVICO 69 firenze all’insegna dell’apertura. Come tutta la creatività a Firenze...

Com’è nato Civico 69? trasparenza. Voglia di liberare tutti una clientela che pensa, assaggia, perlopiù giovani: si va dal pittore Civico 69 è nato da una storia d’amo- quegli artisti rinchiusi nei loro studi guarda. all’incisore, al fotografo... Come se si re. La mia passione per l’arte e tutte a respirare trementina, offendo uno stesse creando una piccola comunità le mie utopie si sono sposate (in tutti spazio dove l’iniziativa del singolo Avete spazi strani... di artisti alla ricerca del loro spazio. i sensi) con lo spirito pratico di mio è assolutamente indispensabile. A I locali della galleria sono un misto fra Vorrei tanto organizzare anche una marito, e la sua esperienza nel mul- Firenze ci sono gallerie molto belle, un’astronave a led e una vecchia can- mostra con fumettisti accompagnata tiforme mondo della moda. Volevamo ma molto chiuse. Io, invece, vorrei in un’opera d’arte quanto nei mille tina toscana. I due spazi sono sepa- da videoproiezioni... creare un piccolo progetto speciale creare uno spazio aperto di dialogo profumi di un ottimo caffé. E allora rati, ma il nostro geniale architetto, che potenziasse le nostre capacità, e creazione. perché non fare incontrare questi Marco Sorito, ha creato un connubio che rinnovasse una situazione artisti- due aspetti del gusto? davvero affascinante tra passato e ca un po’ noiosa, almeno a Firenze. La vostra offerta sarà varia. futuro. info Come cercherete di miscelare Il vostro pubblico? In che modo puntate a collocarvi arte ed enogastronomia? Punto su una clientela che non ab- Il calendario è già ben nutrito? Via Ghibellina, 69r nel panorama galleristico fioren- Sì, varia ma non troppo. Punteremo bia timore delle novità, che riesca ad Per fortuna il calendario è pieno mob. 392 3215070 tino? tutto sulla qualità e sul servizio. E apprezzare un’opera non perché è di fino a settembre, e posso dire che [email protected] Credo ci sia un’esigenza di novità, di credo si possa trovare tanta poesia Qualcuno, ma per se stessa. Vorrei è abbastanza vario. Gli artisti sono www.civico69.com

Aprire uno spiraglio sull’arte, il design e la cultura contemporanea a Firenze. Cosa non facile per la verità. Per provarci, eviden-  GALLERIA TANNAZ firenze temente, occorre venire da fuori. Come Tannaz Hossini Lahiji, curatrice e artista iraniana che apre il suo spazio in Toscana...

Cosa fate? linea con le tendenze europee sull’ar- te, curatele, mestiere di artista, Il 6 marzo abbiamo presentato il Galleria Tannaz promuove e propone te contemporanea, in un coraggio- organizzazione di eventi. Insomma, Diario di Pietro Annigoni, a cura di opere di qualità, proponendo nelle so tentativo di aprire uno spiraglio siamo del ramo. Angela Sanna. Dal 13 marzo fino al sue esposizioni artisti contempora- sull’arte, il design e la cultura a Fi- 17 aprile una nuova mostra collettiva nei. Sarà un luogo aperto a eventi renze. Su che tipologia di pubblico e di a cura di Angelo Minisci. culturali letterari, come la presenta- clientela punterete sulla piazza zione di libri. Inoltre, la galleria desi- Chi si è inventato questa nuova fiorentina? dera instaurare un legame fra arte e iniziativa fiorentina? Esperti e non esperti, appassionati e design. L’arte segnerà tutti i linguaggi Tannaz Hosseini Lahiji, giovane cu- amatori. presentati, ma sarà semplice come ratrice e artista iraniana, che si è un sorriso, come un lampo che colpi- varietà nazionale, e magari anche avvalsa di un’équipe giovane, profes- Dateci qualche cenno ai vostri info sce l’istante e contemporaneamente internazionale. sionale e vincente. spazi espositivi. Che locali avete? lo fa rivelare, capire, spiegare. Il disegno della sua architettura ha Via delle Oche, 9-11r La vostra mission? E quest’équipe cos’ha fatto pri- una sua piacevolezza figurativa. tel. 055 219274 Su cosa punterete? Galleria Tannaz si dà il fine di divenire ma? [email protected] Sulla qualità e possibilmente sulla luogo di cultura e sede espositiva in Gallerie d’arte, studi di storia dell’ar- Il 2010 vi vedrà ospitare cosa? www.galleriatannaz.com

Tre socie. Tre 35enni. Un’associazione culturale. Una città di provincia. Uno spazio espositivo e progetti  QUATTROCENTOMETRIQUADRI ancona a gogo in grado di moltiplicarne per dieci le potenzialità e anche le dimensioni. Vediamo un po’...

quadri si riassume in poche e chiare te artistico è affrontato attraverso spazio espositivo è di circa 40mq, a 2010. parole chiave: Sana inquietitudine, rassegne, con il contributo anche di cui si aggiungono spazi accessori di In generale l’associazione curerà vari Umanità, Leggerezza. curatori esterni. servizio (a piano terra) e di uso per tipi di eventi: esposizioni nel proprio le attività di studio e colloquio (nella spazio, mostre e singole installazio- A chi è venuta l’idea e da quale Come s’inserisce in tutto questo parte soppalcata di circa 20mq) per ni in altri spazi di Ancona, incontri percorso provengono gli ideatori? lo spazio espositivo? E che carat- attività di programmazione da parte con artisti e altri operatori culturali, A Maila Catani, Raffaela Coppari teristiche ha? dei soci. presentazioni di libri, proiezioni di vi- e Cristina Maria Ferrara, che deci- Si ritiene di fondamentale importanza deoarte, performance d’arte visiva e Chi è Quattrocentrometriquadri? dono di investire in questo progetto l’uso di uno spazio dedicato, in grado A che tipologia di collezionisti o musicali, e così via. L’organizzazione È un’associazione culturale nata nel convinte che, proprio in momenti di di diventare un punto di riferimen- pubblico punterete? dell’attività espositiva piu strettamen- 2009 che gestisce una galleria. L’as- grandi incertezze, la riflessione intor- to grazie alla possibilità di svolgere Abbiamo aperto pochi mesi fa, e pun- te legata alle arti visive avverrà di sociazione sceglie l’arte contempora- no ad alcune tematiche e la capacità una propria attività di ricerca. Con tare sul mercato non è stato certo norma per serie tematiche. nea come strumento d’indagine della di scelta divengano più che mai im- il termine gallery si allude appunto la nostra prima motivazione. Prima sfera umana e si propone di favorire portanti. non tanto all’attività di esposizione, di tutto seguiamo il nostro gusto, il contatto fra artisti e società; di of- quanto al flusso continuo d’idee e seguiamo con la massima attenzione frire uno spazio che sia occasione Quali sono e quali saranno le atti- allo scambio culturale che ci si augu- un percorso intorno ad alcuni temi, di arricchimento civico, culturale ed vità dell’associazione? ra possa avvenire. La localizzazione e in base a questo capiremo quale info emotivo; di favorire lo sviluppo del L’associazione ha fin da subito cerca- della galleria in prossimità del Mer- pubblico verrà interessato. Questo senso critico nella cittadinanza, le oc- to anche la collaborazione e il con- cato delle Erbe esprime il desiderio rapporto non stretto con il mercato Via Magenta, 15 casioni d’incontro artistico, culturale tributo culturale di altri soggetti, per di confrontarsi e prendere spunto ci lascia sperare di poter svolgere tel. 071 32849 e sociale, nonché l’apertura di spazi favorire la costruzione di una rete di dalla realtà locale, sicure che le dif- una vera attività di ricerca. [email protected] dedicati a conoscenza, spettacolo e relazioni tra la galleria, la città e con- ficoltà della “provincia” a volte posso- www.quattrocentometriquadri.eu dialogo. Il dna di Quattrocentometri- testi altri. Il discorso più strettamen- no rivelarsi “potenzialità latenti”. Lo Qualche anticipazione per questo fino al 14 marzo Federico Lupo

Trattasi di lucida follia, anche se gli ideatori negano. Una follia che li ha portati ad aprire una galleria a  MEDITERRANEAMENTE ARTE locri (rc) Locri, nella profonda provincia calabrese. Una galleria che è un afflato di speranza...

Uno spazio d’arte contemporanea manca, che deve essere agile, estre- all’interno del territorio locrideo che morale. a Locri? Cos’è, una lucida follia? mamente libero e dinamico, privo di fuori. Collaborazioni e proposte sono info No, è un progetto artistico di grande remore burocratiche, pronto a co- giunte anche fuori dei confini regiona- Puntate anche su una rete di pic- spessore, poiché la Locride e la Ca- gliere le istanze e le richieste. li e nazionali. colo collezionismo locale? Via Guglielmo Marconi, 148 labria tutta hanno origini ben note e Certo, non solo quello locale, ma mob. 3294528569 scolpite nei secoli di storia intercorsi. Chi siete? Dalle vostre parti la cultura - es- anche in altre regioni d’Italia e fuori Il riscontro con la contemporaneità Un movimento artistico, formato da sendo sinonimo di consapevolez- dei confini nazionali, poiché l’associa- territoriale non è certamente ugua- pittori, scultori, videoartisti, foto- za - fa assai paura alla malavita. zione vanta collaborazioni ad ampio le, ma questo gruppo ha lo scopo e grafi che si muovono nel panorama Cosa avete percepito in tal senso? raggio. la voglia di affermarsi e affermare la contemporaneo. I fondatori del mo- È naturale che la cultura sia un’arma parte culturale, artistica e civile, di vimento sono Christian Schirripa e contro tutte le forme di destabilizza- Una descrizione del vostro spazio un territorio ricco di autenticità. Valentina Giovinazzo. zione sociale. La percezione è quella espositivo. che in Calabria e a Locri la gente ha La galleria è suddivisa in tre spazi: Obiettivi? Qual è stata l’accoglienza della cit- voglia di un riscatto sociale attra- lo spazio adibito alle sculture e alle Creare un “servizio” primario per la tà dopo l’inaugurazione? verso la cultura, l’arte e tutte quel- installazioni, quello adibito alla pittura città e per la regione, un servizio che L’accoglienza è stata positiva sia le forme che abbiano valore etico e e quello adibito alla videoarte.

58déjàvu [musei & co.] torino torino cinisello balsamo (MI) varese merano (BZ) Fondazione Sandretto MOCELLIN & PELLEGRINI FOTOGRAFIA ASTRATTA ARTE POVERA PETER FELLIN

Con Greater Torino la Fondazione Si intitola Messico famigliare la perso- Figlie dell’interesse di Man Ray per il Dopo l’eccellente, intima mostra su Tentare di ordinare l’opera di Peter Sandretto inaugura un nuovo ciclo di nale della coppia Ottonella Mocellin potenziale creativo del rayogramma Morandi, Villa Panza e il Mart tornano Fellin (Revò, Trento, 1920 - Merano, mostre a cadenza annuale, dedicato a & Nicola Pellegrini (Milano, 1966 e e dei suggerimenti di Moholy-Nagy a collaborare con la mostra sull’Arte Bolzano, 1999) secondo categorie giovani artisti legati alla città sabauda 1962). Gioco di parole da Lessico fa- sulle velleità “pittoriche” del foto- Povera. Una selezione delle opere po- formali potrebbe essere un’impresa che abbiano dimostrato, attraverso un migliare di Natalia Ginzburg, che nel gramma, le tendenze astrattiste in fo- veriste della collezione del Mart arriva complessa, se non addirittura impos- lungo percorso di ricerca, la volontà di 1963 analizzò le relazioni espressive tografia sembrano radicarsi proprio così in prestito a Biumo Superiore, e sibile. L’artista, attivo in Italia e Austria, confrontarsi con altre realtà. L’obiettivo interne alla famiglia, la mostra riper- nell’infanzia del mezzo, tra le immagini l’occasione è davvero unica. Vedere le ha lasciato un corpus di opere dove privilegiato è fornire una cornice ade- corre le storie personali dei due artisti idealizzate delle origini e gli “ogget- creazioni di Pistoletto, Anselmo, Pa- l’elemento che subito salta all’occhio è guata a giovani creativi che si siano come eredità verbale e visiva da la- ti melancolici” del surrealismo. Nel olini e compagni collocate nelle sale l’estremo eclettismo, la libertà nell’af- spinti oltre i confini abituali, avendo sciare, al pari di una lettera, alla figlia percorso storico proposto dal Museo della villa, in dialogo con le opere mini- frontare svariate tecniche, soggetti e come riferimento l’immagine di una adottiva. di Fotografia Contemporanea l’astra- maliste del conte Panza, dà sensazio- formati. Kunst Meran/o Arte dedica città, Torino, che tenacemente cerca Scandita da sequenze di frasi e im- zione appare paradossalmente come ni che ricordano da vicino la vertigine. a questo importante animatore della di resistere alla situazione di impasse magini, l’esposizione si riferisce a la migliore asserzione della vita, che Se le opere nelle Scuderie - di gran- scena sudtirolese la prima grande re- dominante, forte della sua vocazione questioni di carattere culturale e al distaccandosi dai soggetti lirici cerca dissimo livello - appaiono leggermente trospettiva. Più di cento opere testimo- alla ricerca e all’innovazione. problema dell’identità. Messico è al- di suscitare direttamente una risposta sacrificate, le cinque opere esposte al niano le rivoluzioni stilistiche e le diver- La scelta per il 2010 coinvolge Paolo lora sinonimo di estraneo, lontano ed dalle cose. primo piano della villa sono valorizzate genze formali che hanno costellato la Piscitelli e Paola Anziché. esotico. Dunque, diverso. E diversità Le sperimentazioni fotografiche rac- come poche volte accade all’Arte Po- vita dell’artista. Paolo Piscitelli (Venaria, Torino, è oggetto dell’installazione omonima colte in mostra si nutrono delle paral- vera. Un’arte che è in sé dialettica e Il percorso comincia con i ritratti degli 1971; vive a Torino e in Texas) lavora al titolo. Un ingrandimento della tipica lele indagini della “poetica della mate- che quindi, più che tollerare, necessita anni ‘30, debitori dello stile di Leo Putz da sempre con elementi che s’inne- casa-giocattolo dei bambini, compo- ria”, cercando di sventare il pregiudizio di luoghi fortemente connotati che ne ma già maturi nello sguardo fra lo scru- stano nello spazio, creando volumi e sta da quattro pareti e sormontata da che la fotografia sia più realistica di amplifichino l’eco. L’immensa portata tatore e il sospettoso, a cui Fellin sot- configurazioni poliedriche che si nu- un tetto a falde, è la struttura rovescia- altre tecniche artistiche. Testimonian- del movimento è illustrata a campione, topone, come in uno specchio, la pro- trono del vuoto per creare aggrega- ta e adagiata al suolo che, da immagi- za eloquente è la serie giovanile di Oli- con uno o due lavori per artista. pria individualità. Successivamente, zioni spontanee di elementi modulari. ne leggera e precaria, si trasforma in vo Barbieri che lavora sul potenziale Ma l’idea complessiva che la mo- pur rimanendo in ambito figurativo, la L’artista spazia dalle geometrie sem- lavagna di pensieri sull’adozione. Men- della macchia - ispirato al surrealismo stra restituisce è davvero indicativa, pittura si emancipa da una rappresen- plici, che si trasformano in organismi tre all’interno delle mura domestiche, letterario - coniugandolo alla tecnica sia quando seleziona capolavori, sia tazione realistica del mondo, in cerca complessi, ai fenomeni strutturali, che come una fiaba, un vinile riproduce il scultorea della brûlure, i cui effetti di quando propone opere poco viste o di significati più profondi e universali. studiano il consumo dell’energia, per racconto dei due neogenitori nell’av- colatura e fusione avvicinano le pel- eccentriche nel corpus dei singoli ar- I soggetti, caricati in senso cromatico approdare in quest’occasione all’ana- ventura adottiva; all’esterno, frain- licole all’estetica delle Plastiche di tisti. ed espressionista - in un interessante lisi del territorio vissuto come luogo di tendimenti e luoghi comuni riflettono Burri. La citazione classica spezzata in due incrocio tra Chagall e Schiele - sem- memoria e trasformazione. il panorama di un’Italia sempre più in L’astrattismo fotografico del Novecen- di Paolini contesta e assieme valoriz- brano penetrati oltre l’apparenza su- In Sign of the Time l’opera deve leg- stato di retroguardia rispetto al tema to si mette a latere del paradigma mi- za l’eleganza delle sale della villa: un perficiale e svelati nella loro essenza. gersi alla luce del processo di raccolta dell’immigrazione. metico e inizia a guardare attentamen- tocco di postmoderno che non distrug- È comunque a partire dagli anni ‘50 d’informazioni e “reperti urbani” che Pareti ancora candide, invece, in Lit- te l’oggetto comune per far emergere ge ma eleva, cui si affiancano la stella che si realizza la vera svolta nell’arte vengono poi trasposti sulla parete tle boxes: laboratorio - condotto dai da esso un “altro” oggetto, scoprendo archetipica di Zorio, l’autosufficienza di Fellin. Le figure prima si riducono a bianca, per lasciare una traccia sim- due artisti nel periodo di apertura nella banalità più di quanto si immagi- dei materiali di Penone e l’installa- icone arcaiche, tratteggiate nella loro bolica della loro storia. Si tratta della dell’esposizione - sullo spazio dome- ni. zione di Pistoletto. Un’opera quasi essenzialità, per poi scomparire del sovrapposizione di forme e lettere stico e sulle relazioni al suo interno. In questa prospettiva, gli scatti di Fran- ottimista, quest’ultima: lo spettatore tutto nella fase astratto/informale della d’insegne fotografate negli Stati Uniti Numerose casette di cartone sono co Fontana operano una riduzione dei si riflette negli specchi inglobati nei maturità. Fellin sviluppa un singolare nell’ultimo anno, appartenenti ad atti- vere e proprie pagine bianche in atte- paesaggi al loro “grado zero”, metten- tronchi, la progressione dal chiuso allo procedimento grafico, dove citazioni- vità dismesse: sul muro bianco della sa di esser riempite, o arredate, dalle do a frutto la forza del taglio fotografico spalancato mima la fioritura delle pos- smo e scrittura risultano uniti. I nomi fondazione è come se fossero esistite parole dei bambini di una scuola per per estrarre dalla natura la sua struttu- sibilità individuali negata dalle gabbie dei grandi del passato (Bach, Beetho- e poi successivamente smantellate. l’infanzia che partecipa alle attività ra geometrica e la sua cromia naïve. della modernità. Un’idea moderna del ven, Strawinsky, Ezra Pound) diventa- Solo la sporcizia è rimasta ad aleggia- educative della fondazione. Immancabile Mario Giacomelli che, senso di elevazione che può ispirare no la base della pittura, attraverso l’im- re come uno spettro nella nebbia degli Al piano interrato, preludio all’installa- in stampe dall’apparenza tipografica, un’opera d’arte, non spiritualistica né piego delle lettere alfabetiche come sconquassi economici del paese. zione principale, Qui c’è buio perché? sottopone il paesaggio rurale coltiva- lirica, ma mediata dalla contingenza puri segni pittorici astratti, deformati Paola Anziché (Milano, 1975; vive a è un tappeto luminoso che riporta una to, sempre agguantato dall’altro, a uno storica. e resi irriconoscibili dalla gestualità Torino) crea sculture con l’utilizzo di delle prime frasi della bambina di due sguardo analitico e matematizzante. Una mostra rigorosa, spettacolare dell’artista. I lavori materici di Burri, tappeti che, secondo gli intendimenti anni di Mocellin/Pellegrini. La frase è Fuori dalla retorica del fotografico, e ben fatta, dunque. Ma, sia detto a le forme disseminate di Capogrossi, del progetto, dovrebbero interagire scritta sullo sfondo immaginario di un l’astrazione edifica, grazie ad azioni margine, stupisce ancora una volta l’action painting e la pittura calligrafica con il pubblico, metafora dell’idea del cielo stellato composto dall’unione trasformative e a nuove identificazioni, la completa rimozione di un aspetto di Tobey sono i referenti più diretti. In territorio, del viaggio e del nomadismo. delle loro tre costellazioni. E il buio è delle architetture istantanee che corri- fondamentale dell’Arte Povera: quello quegli stessi anni, alla tradizionale pit- L’opera prodotta per Greater Torino, anche l’atmosfera nella quale è immer- spondono a una liberazione dell’incon- politico. L’uso di materiali quotidiani, tura da parete Fellin aggiunge nuove Spaziando, si ispira alla figura dell’ar- sa la doppia videoproiezione General- scio dell’immagine e all’inaugurazione poveri e naturali non è solo una scel- forme espressive come rilievi agget- tista brasiliana Lygia Clark, che negli mente le buone famiglie sono peggiori di un nuovo ethos per la fotografia. A ta stilistica o interna al dibattito sulle tanti, sculture dipinte e installazioni. anni ‘60 fu tra coloro che individuarono delle altre. L’installazione, lirica e no- trarne giovamento è la ricerca formale: forme artistiche. È un abbassamento Nella varietà caleidoscopica delle come chiave di fruizione di un’opera il stalgica, è costruita selezionando e oltre alla diffrazione delle forme natu- di tono che significa riappropriazio- opere in mostra, gli elementi ricorren- coinvolgimento del pubblico all’interno combinando fotografie e filmini pree- rali di Paolo Monti e alle registrazio- ne del linguaggio, del mondo e della ti si trovano nel tema dello scrivente, di essa. sistenti della coppia e delle rispettive ni cromogeniche delle trasparenze di sua rappresentazione; la prescrizione nell’accesa spiritualità, nel riferimento Il principio è quello dell’opera aperta, famiglie. Il montaggio alterna immagini ombre-oggetto di Luigi Veronesi, la di un ritorno all’autodeterminazione alla musica e in generale nel tentativo ampiamente elaborato e sperimentato a colori e in bianco e nero, cadenzate mostra propone le immagini selettive dell’individuo. Anche i testi critici in di definire un nuovo corso dell’arte: un da vari personaggi, tra i quali Gianni da suoni e parole tra loro legate in ma- di Aaron Siskind, le cui formes trou- catalogo, peraltro ottimi, sorvolano su nuovo ambito al di là della mimesi. Colombo in Italia con lo Spazio Elasti- niera intima e personale. vées, dalle superfici friabili e crepu- quest’aspetto, presente a livello pro- In altre parole, una Seconda natura, co, e che ha visto innumerevoli varianti Dar voce alla propria storia, in fon- scolari, vengono scandite da un pro- grammatico nelle intenzioni del movi- come viene dichiarato nel manife- fino ai più recenti allestimenti dell’ulti- do, significa riconoscere che siamo “ cedimento ritmico. mento poverista. sto del 1959: “È l’artista a possedere ma Biennale di Venezia. Paola Anzi- quello che siamo grazie al bagaglio La rapsodia dell’astrazione fotografica Tornare su questo aspetto è oggi ne- la maggiore capacità tra gli uomini di ché progetta una grande rete elastica che ci portiamo dietro”, come sottoli- costituisce una serie divergente nel cessario e urgente, soprattutto ora che mostrare l’alito di dio. Ed è soprattutto che si aggrappa ai muri del museo e nea Mocellin nella narrazione. Con la procedere storico della fine photogra- i vari tentativi di costruire un’arte go- questa la funzione della seconda natu- invita il pubblico a entrare all’interno volontà di affrancarsene. Impegnarsi phy: segue un’iperbole autonoma che, vernativa dichiarano di voler confinare ra che nella sua indipendenza rappre- delle maglie e a deformarle, per creare come genitore vuol infatti ancora dire dall’analogico al digitale, cerca di inca- l’Arte Povera nel dimenticatoio. Un’ot- senta il linguaggio più puro”. nuove relazioni con lo spazio. assumersi responsabilità, se non altro merare le suggestioni del formalismo, tima occasione per questa revisione Si tratta di un manifesto sui generis, con la promessa di non commettere dell’action e del color field painting critica potrebbe essere la gigantesca dove a slanci avanguardisti si con- [barbara reale] gli errori che ogni genitore commette. americani (le rothkiane trasposizioni mostra annunciata per la seconda trappone un forte radicamento nella Atavicamente. fotografiche di Silvio Wolf) o degli metà del 2011 e curata da Germano cultura mitteleuropea e una volontà Le sequenze filmiche danno forma a italiani studi matrici, costruendosi con- Celant. tutta romantica di stabilire un ruolo per ricordi e memorie, presenze strutturali temporaneamente una storia parallela l’artista e dei confini per l’arte. dell’intero intervento torinese di Mo- alla grafica e alla “nuova tipografia” di [stefano castelli] cellin/Pellegrini. Messico famigliare cui registra le evoluzioni (i chimigram- [gabriele salvaterra] è così autentico monito di speranza, mi e i pirogrammi di Nino Migliori). perché - dopotutto - la famiglia può Nel tentativo di annullare l’aspetto ancora essere il rifugio dalle crudeltà “meccanico” e puramente riproduttivo del mondo. della fotografia, l’astrazione arriva a conoscere così bene il proprio medium [claudio cravero] che inizia a forzarlo, pur attenendosi perfettamente alle sue regole.

[simone frangi] MUFOCO FONDAZIONE SANDRETTO Via Frova 10 VILLA PANZA KUNST MERAN/O ARTE Via Modane 16 Piazza Litta 1 Via Portici 163 FONDAZIONE MERZ fino al 2 maggio Paola Anziché / Paolo Piscitelli Via Limone 24 Fotografia astratta fino al 28 marzo fino al 2 maggio a cura di Irene Calderoni a cura di Arianna Bianchi Arte Povera Peter Fellin e Maria Teresa Roberto Ottonella Mocellin & Nicola Pellegrini e Roberta Valtorta a cura di Gabriella Belli a cura di Markus Neuwirth da martedì a domenica ore 12-20 da martedì a domenica ore 11-19 da mercoledì a venerdì ore 15-19 e Anna Bernardini da martedì a domenica ore 10-18 giovedì ore 12-23 intero € 5; ridotto € 3,50 sabato e domenica ore 11-19 da martedì a domenica ore 10-18 intero € 4,50; ridotto € 3 intero € 5; ridotto € 3 libero la prima domenica del mese Catalogo Marsilio intero € 10; ridotto € 5 Catalogo Ahesia/Tappeiner libero il giovedì ore 20-23 tel. 011 19719437 tel. 02 6605661 Catalogo Silvana Editoriale tel. 0473 212643 tel. 011 3797600 [email protected] [email protected] tel. 0332 283960 [email protected] [email protected] - www.fondsrr.org www.fondazionemerz.org www.museofotografiacontemporanea.org [email protected] www.kunstmeranoarte.org déjàvu [musei & co.]59 parma firenze roma napoli catanzaro NOVE100 ALLA MANIERA D’OGGI URS LÜTHI LOS IMPOLÍTICOS ANTONI TÀPIES

Dopo uno slalom articolato tra visibilità Alla maniera d’oggi è quasi un atto vo- Just another Story about Leaving non è PAM | Palazzo delle Arti Mondo: così Prosegue l’attività del Marca, al centro privata e proprietà pubblica, inaugura tivo da parte degli artisti di Base - il più la storia della vita di Urs Lüthi (Lucer- dovrebbe soprannominarsi il Pan, cui di di un percorso che comprende le ope- la mostra Nove100 nel nuovo quartier noto artist’s space fiorentino - verso la na, 1947; vive a Kassel), ma è la storia certo non manca la volontà di esplorare razioni annuali di Scolacium e il Parco generale per l’arte, il Palazzo del Go- città che a sua volta offre loro un gran- della sua arte nella vita; occupa le due aree artistiche lontane dal suo territorio. Internazionale della Scultura e che, vernatore. Come dire 3mila metri quadri de omaggio, teso a colmare il vulnus fra sale superiori del museo di via Reggio Con esiti, talvolta, di forte dissenso in grazie all’arte contemporanea, desidera di superficie espositiva inaugurati ad passato e presente. Una ferita curata Emilia e si regge sulla celebrazione por- chi lo vorrebbe più attento a realtà lo- riattivare i luoghi e le energie di Catan- hoc nella piazza principale del centro con fatica, ma che in questa mostra si tante di una statua in alluminio con cui cali. L’era post-Draganovic di Palazzo zaro e provincia. storico. rimargina con stupefacente levità. l’artista ricorda la classicità esibendo il Roccella sembra alla ricerca di un fa- Questa volta il museo ospita la per- Una perlustrazione su fotografia, arte, I luoghi dell’esposizione sono così suo corpo in una minutezza buddhica, ticoso equilibrio proprio tra questa Na- sonale di Antoni Tàpies (Barcellona, architettura, moda e design nel secolo vulnerabili e preziosi che possono es- quasi spirituale. poli e questo Mondo, facendo seguire 1923), catalano noto soprattutto per appena trascorso, realizzata grazie a sere avvicinati soltanto con sensibilità Sfidando il tempo e la mutevolezza, all’omaggio ultra-partenopeo di Arman- l’adesione all’Informale, oggi 86enne, uno spaccato orizzontale sottratto al e leggerezza. Ed è questa una delle Lüthi abbandonò i dipinti per la fotogra- do De Stefano la ricognizione delle ma molto lucido quando ricorda il suo più grande serbatoio di capolavori ita- prerogative delle opere esposte, che fia, cominciando a giocare sulla stabile frange “impolitiche” dell’America Latina. rapporto di amore e odio, fatto di scam- liano: lo CSAC - Centro Studi e Archivio nulla invadono, ma solo arricchiscono o incertezza della sessualità: femmina? Netta virata a Ovest nelle perlustrazioni bi, influenze reciproche e anche sgam- della Comunicazione dell’Università, interpretano in chiave inconsueta e de- Maschio? Non c’è una messa in scena “esotiche” del Palazzo, che negli anni betti, con Pablo Picasso negli anni della uno scrigno contro la dispersione, cre- licata il nostro tempo e il rispetto verso della vanità o una presa in giro dell’ap- si è lasciato ammaliare dalla Taiwan di formazione a Parigi, o le mostre irrive- ato da Arturo Carlo Quintavalle e Gloria un’eredità così importante. parire; la serie di autoritratti fotografici Tracce nel futuro e di The Epic in the renti nel periodo franchista, quando le Bianchino. Occhi in su e bocche aperte, lo stupore che sfila lungo la parete della prima Everyday e dalla Cina di La Cina è vi- pratiche artistiche non convenzionali Stiamo parlando di un archivio che compare nello sguardo dei visitatori che stanza sfoggia un volto dai lineamenti cina. L’attuale “istantanea latinoameri- erano fastidiosi sassolini nella scarpa consta di milioni di opere. Di queste ne estasiati sono oggi come nelle foto di duri, ruvidi e incupiti e, mentre la vec- cana” è piuttosto caratterizzata da un del regime. sono in mostra circa un migliaio, sud- Thomas Struth datate 2004 al Museo chiaia sembra sfiorarli appena, il mez- mood di fondo disincantato nei riguardi Ma anche il suo primo contatto, epi- divise in tre sedi e distinte per sezioni dell’Accademia, dove Massimo Barto- zobusto resta impettito e sghignazza delle problematiche politico-sociali - più dermico, con l’arte, unica amica nel tematiche. Arte e fotografia a Palazzo lini ha portato i suoi Fiori. dietro lo sguardo del fruitore. Il tempo spesso sfociante in disillusione simile corso di una lunga convalescenza. E del Governatore, Moda in Galleria San Gesto simbolico e rituale che l’artista racconta e affronta l’artista, e dopo a mesta saudade che in caustica cor- il desiderio di un riscatto sociale e di Ludovico, Architettura e Design alle offre a un San Giovanni su fondo oro. il volto soggetto al suo scorrere, è su rosività - ma ancor maggiormente, in classe, tradotto nell’utilizzo di una ma- Scuderie della Pilotta, oltre ad alcu- Gesto celebrante il sentimento della due tamburi cardiaci fuori sincrono che realtà, dall’indirizzo curatoriale di Laura teria semplice e ruvida, nella gestualità ne opere di grande formato collocate Devozione che, nell’odierno percepire, danza al rallentatore il corpo della figlia Bardier, che già dai tempi di Robots e di pittorica come moto interiore e di ribel- presso la Camera di Commercio. Come deve spesso nascondersi perché asso- per l’installazione video Ex Voto XVI, in- Fastforward: on new media art Interna- lione, mentre la testimonianza sofferta spiega Quintavalle, curatore della mo- ciato a un culto e non più vissuto come sieme a macchie bianche e nere che si tional Forum sonda la New Media Art. e partecipata della Seconda guerra stra, “abbiamo tentato di rappresentare “l’unico sentimento che permette di per- alternano nel monitor di fianco. Terreno affascinante, pregnante per mondiale e della bomba atomica trova la storia di un secolo attraverso opere cepire l’impercepibile, di familiarizzare Come se non bastassero le fotografie l’orizzonte antropologico contempora- interrogativi e mezze risposte nel segno esclusivamente donate, oggi di proprie- col mistero”, come dichiara l’artista. riesumate e l’ultima produzione video, neo e talora anche scivoloso, per l’insito archetipico, depositario di valori formali tà pubblica, mettendo sullo stesso pia- Una maratona dello spirito si può de- la forma espressiva di Lüthi muta col rischio di produrre “mirabili marchinge- e universali. no i mezzi del comunicare”. finire questo percorso alla scoperta di tempo: il suo corpo diviene una scultu- gni” di spiccato spessore linguistico ma Attraverso 50 opere, la mostra docu- È ambiziosa la missione del Comune, presenze contemporanee che, nella ra fragile in vetro, esile scheletro sotto minore incisività artistica. menta la pittura e la scultura di Tàpies, di cui è portavoce l’assessore Luca loro autonomia, intersecano e dialo- teca, niente a che fare con il Buddha di Ma distanti da tale pericolo sono la vi- scegliendo di prestare particolare atten- Sommi, che lavora intensamente per gano con luoghi storici ed esprimono bronzo della seconda sala. All’estremità deoinstallazione di Miguel Ángel Ríos, zione ai muri degli anni ‘80 e all’ultimo presentare a Parma - oltre a lirica e l’arte “alla maniera d’oggi”. L’annuncio di questo residuo corporeo vi è ancora teatralizzazione a misura ambientale periodo del maestro. Il percorso esposi- teatro - arte moderna e contempora- si trova nell’opera di Maurizio Nannuc- una volta il suo volto paffuto e, ora, li- di insostenibile intensità emotiva delle tivo progettato da Alberto Fiz parte dal nea, discipline capaci di offrire occa- ci sulla facciata degli Uffizi che riflette scio più che mai. violente dinamiche del potere, e quella periodo a cavallo degli anni ‘50 e ‘60, di sioni uniche e consensi sbalorditivi (in sull’Arno: “All art has been Contem- Con la mostra al Macro, a cura di Luca di Jorge Macchi, poetica traduzione cui testimone è l’opera Terre sur marron termini di ingressi) alla città. “Dopo il porary”. La frase vasariana tradotta Massimo Barbero ed Elena Forin, l’arti- digitale dei flussi di movimento corre- foncé, la storica tela che nel 1957 vinse grande successo della mostra del Cor- in inglese apre le simboliche porte di sta segna un punto di arrivo per la sua lati all’iperurbanismo nell’involontario e 100mila lire al Premio Lissone. reggio, abbiamo capito le potenzialità Firenze agli artisti di Base/Progetti per carriera, portando a termine un anno paradossale lirismo del nesso suono- Le opere di questo periodo seguono di della città. Quella mostra è destinata l’arte, associazione nata nel 1998 per espositivo denso di lavoro; lontano immagine. pari passo i cambiamenti interiori e bio- a rimanere un evento unico, ma la no- promuovere un confronto culturale e in- dell’edonismo voyeuristico del “corpo Meno lontani ne restano gli ingranaggi grafici di Tàpies, ma anche le sue con- stra idea è creare le condizioni perché ternazionale sul contemporaneo. come linguaggio” esposto alla Galleria di Adriana Salazar Vélez, lacrimante vinzioni politiche, connotandosi sempre Parma diventi città di interesse culturale Il Chiostro dello Scalzo è una tappa di Delloro nel 2008 e lungi da una pro- “macchina inutile” di picabiana strug- più di messaggi sociali. Ciò finisce per tutto l’anno. Per questo scopo è stato questo appassionante percorso. L’in- miscuità in tensione verso la bellezza, gente memoria, e El Gran Patriarca, coincidere con l’analisi qualitativa degli pensato il Palazzo del Governatore, stallazione di Paolo Parisi è qui, fra le gli scatti di Just another Sculpture for biliardo robotico di José Antonio oggetti che vengono progressivamente che diventerà un centro di esposizione mura affrescate da Andrea del Sarto. Roma rappresentano la scelta di un Hernández-Diez, che invece in Hegel, incorporati nella pittura, con un approc- permanente di arte moderna e contem- Il genius loci ha sfiorato la creatività percorso fotografico inedito che viene Hume, Marx, Kafka, Kant e Jung dà mi- cio che richiama Picasso, ma che non poranea”. dell’artista, ispirando un intervento de- mostrato per la prima volta nel catalogo glior prova di sottigliezza ironica e inter- può evitare di guardare all’emergere Apre la sezione artistica del Palazzo licato e intimo. La raffinatezza della edito da Electa. pretativa sui meccanismi socio-mediati- dell’Arte Povera in Italia o delle pratiche una quadreria di personalità differenti performance sta nella grazia delle dita L’antologia è inoltre completata da ci, seppur non scevra di assonanze con oggettuali della Minimal Art negli Stati della prima metà del Novecento, orga- dei musicisti, nell’intreccio fra musica un’accurata selezione di immagini tali China di Jota Castro. Uniti, rifiutando però con disinteresse nizzate senza senso gerarchico, grazie e tonalità del Ral. Suoni nel chiostro da evidenziare le principali fasi espres- Citazionismo consapevole e sapidità le superfici mai scabre di questi ultimi. al colto allestimento di Didi Bozzini. e nuance di toni colorati avviluppano sive della ricerca di Lüthi, comprenden- estetica sono invece in Asado en Men- Degli anni ‘80 è la plastica, meno nota, La camminata prosegue nelle intricate l’aria. Un’atmosfera magica, un attimo do testi di entrambi i curatori insieme diolaza di Marcos López, reinterpreta- a Catanzaro rappresentata da T tom- stanze del piano nobile, attraverso ca- di appagamento. a un’intervista con Christoph Lichtin, il zione dell’Ultima Cena di Leonardo da bada (1987), e la coeva Divan, in cui polavori di tutto il secolo: dal periodo Di ampio respiro artistico e vitale l’opera catalogo si rivela essere un compendio Vinci dalla corposa espressività nar- il racconto del quotidiano è consacrato degli astrattisti e del Fronte Nuovo delle di Marco Bagnoli nella Basilica di San esplicativo del lavoro dell’artista, par- rativa, simile, per la scintillante patina attraverso i modi nobili della scultura; Arti fino alle avventure della Pop Art, Miniato al Monte, dove la dimensione tendo dalla concezione espositiva per formale e la riproposizione di stilemi del un’impronta, lasciata quasi casualmen- del Naturalismo e della Transavanguar- spirituale traspare nella luce e nello gli spazi del Macro fino a garantire una passato a opera di “attori” contempora- te, è l’occasione però per ritornare con dia. Da segnalare la scultura di Fausto spazio. Gli elementi in legno e alabastri- visione complessiva della sua ricerca: nei, alle visioni di AES+F. i piedi per terra. Seconda volta interna- Melotti e lo spazio dedicato all’Arte Po- te di Sonovasoro individuano sul pavi- un viaggio tra passato e presente appo- Inedita riflessione sui media tradizionali zionale per i “muri”, esposti nel 2004 al vera, con lo Spirato di Luciano Fabro, mento intarsiato dello zodiaco l’attuale sitamente concepito per le due sale in è anche nel trompe l’oeil pittorico di Pa- Reina Sofia e mai più: realizzati negli Paolini, Boetti. nord, spostato ormai rispetto alla posi- questione, in cui l’uomo “a mani vuote” blo Serra Marino, disinnescante in un anni ‘80, sono grandi opere su lastre di Al piano sovrastante sono esposti al- zione su cui fu progettata la basilica. sovrastato dal paesaggio antico di sto- sol colpo modelli culturali massificati, lava smaltata, su cui il maestro intervie- cuni fondamentali archivi fotografici “Le pietre sono maestri muti, esse ren- ria appare piccolissimo. percezione, codici rappresentativi. Se ne con la pittura, ma anche graffiando (fratelli Alinari, Studio Stefani, Agenzia dono muto l’osservatore e il meglio che Il suo corpo non fa ombra, mentre le ermetica e cabalistica è la riflessione e incidendo la materia con cifre, lettere, Publifoto), gli esperimenti di Man Ray s’impara da loro non si può comunica- colonne dei Fori solcano il terriccio: fo- di Detanico & Lain sulle minime uni- simboli enigmatici che spesso tradisco- e Florence Henry, gli scatti recenti di re”, scriveva Goethe. Ma Bagnoli comu- tomontaggio disattento o reale volontà tà di senso, i segni, più immediato è il no una vocazione spirituale, un deside- Basilico, Barbieri, Ghirri e Jodice e nica con le decorazioni marmoree, con di mancanza concreta? È Lüthi stesso coinvolgimento nelle opere interattive rio di trascendere il terreno e di guar- altri nomi rilevanti. Un remix di certezze la pietra. Comunica con il suo Quincunz che racconta: “Oggi devo confrontarmi di Rafael Lozano-Hemmer, di cui però dare oltre l’orizzonte.Lo stesso vale per nelle sedi limitrofe, tra design, archi- (quinconce) che è geometria, scansio- di più con la morte e la malattia. Che lo si avverte la sofferenza nell’adattare il le tele dell’ultimo periodo come Creu i tettura e moda: Ponti, Munari, Mari, ne, figura. voglia o no, tutto, in fondo, ha a che fare proprio magniloquente afflato ambien- copa (2003), in cui una grande croce Sottsass, Valentino, Armani, Ferré, con queste cose”. E dal corpo si passa tale, da arte pubblica, a una dimensio- nera taglia in maniera quasi asimmetri- Krizia, Versace. [daniela cresti] allo spirito. E la materialità si fa sempre ne museale e a una vicenda espositiva. ca lo spazio dentro la cornice, accom- più sottile, fino a sparire. Che, in questa occasione, guadagna pagnata dal simbolo stilizzato del Cali- [federica bianconi] forza più dall’insieme panoramico delle ce eucaristico, graffiti, lettere, macchie [flavia Montecchi] esperienze su contenuti e linguaggi che di colore ocra, stendendo un linguaggio dai singoli episodi espressivi. religioso che non è solo cattolico, ma che attinge alla mistica buddista e ai [diana gianquitto] grafismi della pittura primitiva.

[santa nastro] MACRO PALAZZO DEL GOVERNATORE Via Reggio Emilia 54 PAN MARCA Piazza Garibaldi Via dei Mille 60 Via Alessandro Turco 63 SEDI VARIE fino al 5 aprile fino al 25 aprile Firenze Urs Lüthi Los impolíticos Antoni Tàpies Nove100 a cura di Luca Massimo Barbero a cura di Laura Bardier a cura di Alberto Fiz a cura di Carlo Arturo fino all’11 aprile ed Elena Forin ore 9.30-19.30 da martedì a domenica Ottaviano Quintavalle Alla maniera d’oggi da martedì a domenica ore 9-19 festivi ore 9.30-14 ore 9.30-13 e 16-20.30 da mercoledì a lunedì ore 10-13 e 16-19 a cura di Marco Bazzini intero € 4,50; ridotto € 3 chiuso il martedì € 3 intero € 8; ridotto € 5 sabato ore 9-17 e secondo l’orario Catalogo Electa Catalogo disponibile Catalogo Electa Catalogo Skira di apertura di ciascuna sede tel. 06 671070400 tel. 081 7958605 tel. 0961 746797 tel. 199 199111 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.turismo.intoscana.it www.macro.roma.museum www.palazzoartinapoli.net www.museomarca.com 60déjàvu [gallerie & co.] torino torino torre pellice (TO) milano milano ROB PRUITT GALLERY, GALERIE, GALLERIA GIUSEPPE PENONE LIUDVIKAS BUKLYS SHEBA CHHACHHI

“Fino al 2007 la mia agenda era una La mostra curata da Adam Carr presso Il lavoro di Giuseppe Penone (Gares- Con Study, prima mostra personale L’acqua è evocata attraverso lo scorri- Rodolex, il mio iPod un walkman e non la galleria di Norma Mangione si pre- sio, Cuneo, 1947; vive a Parigi e Torino) dedicata al giovane lituano Liudvikas mento, flusso continuo, nascita e muta- avevo indirizzo e-mail. Poi un giorno mi senta come una riflessione visiva su è sempre fresco. Fresco perché non si Buklys (Vilnius, 1984), Enrico Fornello mento. Perché se nel filmato in mostra, sono trovato in fila davanti a un Mac uno dei rapporti più significativi del si- fissa mai in forme eterne, ma è in con- riprende la propria andatura espositiva The Water Diviner, c’è proprio un ele- Store aspettando il mio turno per com- stema dell’arte contemporanea: quello tinuo mutamento. Proprio come i segni a partire da una nuova piattaforma: fante che nuota, che pare leggero come prare un iPhone”. Rob Pruitt (Washing- fra artista e spazio commerciale. che il tempo lascia e deposita sull’epi- Milano. Ad accogliere l’organizzazione in un ventre materno, in attesa di nasce- ton, 1964; vive a New York) racconta A partire dagli anni ‘70, durante la gran- telio: a partire dalle mani, anzi nelle e le conseguenti attività della galleria, re, d’incontrare la realtà dura e faticosa, così l’incontro che cambiò la sua vita e de stagione concettuale, viene infatti ad mani, per ripercorrere il titolo stesso di provenienza pratese, sono le pareti nelle opere di Sheba Chhachhi (Harar, la sua arte. Da luddista atecnologico si articolarsi una tensione che punta a ri- dell’esposizione. La mano è, nelle ope- longilinee di Manuela Klerkx. Lo spazio 1958; vive a New Delhi) sono spesso la convertì a fan del telefono multifunzio- discutere le forme, le funzioni e i luoghi re in mostra da Tucci Russo, elemento di via Massimiano verrà infatti utilizza- sovrapposizione del movimento, il fluire nale (nella prossima versione tosterà degli spazi espositivi, modificandone in centrale per rivisitare il valore cognitivo to solamente per ospitare le prossime dei piani, le immagini che ritornano nei anche il pane?) tanto da iniziare a usar- modo irreversibile il senso, teso sempre che l’artista riconosce all’atto del tocca- due mostre, già in palinsesto. Mentre lightbox a trasmettere la sensazione lo come strumento artistico. Alla Gal- più verso una riflessione a tutto tondo re; azione, volontaria o involontaria, che dal mese di settembre 2010 la Galleria del fiume, di un continuo andare che è leria Noero, Pruitt presenta il prodotto sulla società contemporanea. Concen- porta Penone sin dall’inizio degli anni Fornello si trasferirà definitivamente nei dell’acqua come della storia. Nulla può di questa sua interazione con l’iPhone: trata in una strenua riflessione su se ‘70 a ideare nuovi modi di dar forma nuovi spazi di via Farini. semplicemente stare. una serie di lavori inediti, gli iPaintings, stessa, l’arte ridefinisce in quegli anni alla materia. Scrivere a proposito del lavoro di Bu- Com’è possibile la staticità quando il che danno anche il titolo alla mostra. il sistema di meccanismi, di percorsi e In un percorso di visita alla rovescia, klys diventa dunque recensire una sorta mondo di riferimento è l’India? Infatti, Cominciamo con un po’ di etimologia di valori che portano alla sua afferma- l’ultima sala propone la genesi delle sue di dichiarazione di poetica, una visione tra motivi di denuncia esposta in raffi- spicciola. Partiamo dalle “i”: no, non le zione. azioni; opere che sottendono il pensie- critica d’intenti che potrebbe, si spera, natissime visioni, aria soffocante e in- tre del programma berlusconiano del Nei primi anni Duemila, in un contesto ro e il concetto anche come movimenti fungere da guida; inserendosi, antici- quinamento, si riconoscono densi, fitti, 2001, ma quelle del prefisso del nome di crescita del sistema dell’arte contem- mentali dell’esperienza del contatto, e patamente, nel futuro programmatico molteplici riferimenti a quella cultura della mostra e dei prodotti Apple (iMac, poranea, questa fertile riflessione divie- che segnano il rapporto profondo tra il degli spazi. millenaria, immediatamente riconosci- iPod, iPhone, iPad, iBook...). Cercando ne un elemento essenziale e un must corpo e l’esterno. Da Rovesciare i pro- In galleria, tanto la disposizione centel- bile, offerta in sovrapposte stratificazio- un significato per questa vocale, non d’una ricerca che attualizza e reinter- pri occhi (1970), in cui l’artista indossa linata quanto la sapiente dislocazione ni. Come su una mappa di Google: in troverete risposta univoca. Alcuni dico- preta le grandi innovazioni degli anni un paio di lenti specchianti isolandosi dei lavori colpisce chi guarda. Study, Locust Time, lo sguardo può catturare no che stia per ‘intelligent’, altri per ‘in- ‘70: negli anni del boom del contempo- dal senso della vista, alla serie Svolge- già al di là delle vetrate, incuriosisce l’insieme coloristico mentre scivolano ternet’, altri ancora la interpretano come raneo, non c’è opera che non interroghi re la propria pelle (1970-71), nascono i per l’atmosfera rara e l’ancor più rare- verticalmente creature femminili blu, il pronome personale inglese. lo spazio espositivo in cui si inserisce. lavori basati su calchi - positivi e nega- fatta concisione, qualità poste in primo figure in via di metamorfosi, oppure sof- La ‘i’ degli iPaintings di Rob Pruitt mi- La mostra però non si presenta come tivi - per una reinterpretazione concet- piano, per ogni dettaglio. L’inaugura- fermarsi su singoli particolari, citazioni, schia tutte queste interpretazioni, e poi un’esposizione didattica, bensì mesco- tuale di parti del corpo umano. zione è avvenuta in contemporanea a immagini di libri antichi, oppure ancora va oltre. Le sue sono immagini perso- la residui di opere storiche con lavori re- È difatti possibile vedere Cocci, un’ope- quelle di tutte le gallerie di via Ventura: sperimentare la profondità e scoprire nali scattate con l’iPhone, modificate centi, e ciò che emerge come elemento ra del 1982 in cui Penone adatta le da Massimo De Carlo a Francesca Mi- quindi strani greggi, in forma scandita, con due applicazioni del telefono, Bru- distintivo è un insieme di tracce e se- mani intorno a frammenti di un vaso, nini a Pianissimo. Ma Buklys, a qualche schematica, che nascondono solo in shes e Scribble, e infine stampate su gni difficilmente tangibili, che lasciano formando un calco nel quale è poi co- decina di metri di distanza, è capace di parte la metropoli o la terra riarsa, cre- tela. La potremmo chiamare pittura 2.0: supporre un dialogo performativo con lato del gesso. Polvere che, solidifican- smagare ogni rituale d’obbligo agli ope- pata. l’arte al tempo dei social network (fra lo spazio, portando sempre con sé un dosi con l’acqua, si lega al coccio. A ri- ning. L’artista lituano, infatti, trasforma Il fascino di queste opere nasce dall’in- l’altro, nel caso siate quel tipo di utenti certo grado di invisibilità. velare la forza generatrice della materia la propria personale in un rifugio teorico treccio di preziosità estetica e pensiero, che aggiungono agli amici virtuali pure il È il caso del lavoro delle artiste danesi fluida, come fonte luminosa, è Geome- glaciale; un contenitore rilucente, so- indignazione (l’avvelenamento del pia- consuocero del vicino, trovate Pruitt su Nina Beier e Marie Lund, Autobiogra- trie nelle mani (2004), serie di immagini speso tra il buio della periferia (il fuori), neta) e riconoscimento della comples- Facebook). phy (If these walls could speak) (2009), stampate in negativo, le cui ombre più le proprie trasformazioni di processo sità: il flusso dell’acqua è anche del Se tutto ciò sembra una brusca ster- in cui è stato richiesto allo staff della intense - quelle nello spazio vuoto tra (opere alle pareti) e le dilatazioni am- tempo, della storia, che però - mentre zata nella ricerca pop di Pruitt, allora galleria di riscoprire i buchi nel muro le dita - sembrano fondere il biologico bientali delle luci al neon (poco al di tutto trasforma - anche conserva quan- chiedetevi se l’iPhone sarebbe piaciuto delle opere precedentemente esposte; con lo storico. sopra). to è stato. Così davvero è l’India. Ogni a Andy Warhol. La risposta è senza o il lavoro dell’inglese Ryan Gander, Testimonianze invece dell’energia - Study (seguendo l’egida del proprio epoca è sempre presente, anche nella dubbio affermativa. Ecco che l’occhio The markings on the floor that suggest tema caro all’Arte Povera in termini di nome) è una personale che mette in modernizzazione più affannosa. digitale del telefono di Steve Job sta the evidence of a struggle (2009), in cui forza e crescita - sono Propagazione scena solamente sei lavori: quattro pic- Questo dialogo scoperto con il passato a Pruitt come l’obiettivo delle Polaroid vengono posti in evidenza i segni e i (1975) e Proiezione C (2000), entram- cole installazioni, una fotografia e un è reso esplicito negli Illuminated books, stava al re della Pop Art. Un passaggio graffi creati dalle suole sul pavimento. be esposte nella terza sala. Mentre in dipinto. Attraverso questi progetti in fie- supporti in legno in forma di libro con di testimone che è tecnologico (di poco A queste narrazioni invisibili si accom- Propagazione un disegno sulla parete ri, materiali e dimensioni rendono giu- immagini digitali, per Swara con doppio tempo fa è la notizia dell’ennesima crisi pagnano opere meno connesse al tema amplifica concentricamente le linee stizia a premonizioni, intenti e moventi strato nella lettura e nelle immagini. La della storica azienda fotografica, che a dell’esposizione e in cui il rapporto tra dell’impronta di un dito, nella seconda di processi formali destinati a rimanere sovrapposizione di più elementi è certo giugno metterà all’asta la sua preziosa opera e galleria viene esteso fino a di- le trame della cute si sviluppano nello irrisolti e indecidibili. Il piano di questa fra i caratteri maggiormente significativi: collezione) e forse anche artistico. La ventare un grande contenitore, dentro spazio secondo logiche ottiche, mate- personale, infatti, si svela legando una in Robes #1, sullo sfondo di una città mucca di Pruitt sembra essere la ver- il quale è potenzialmente possibile far rializzandosi in una fusione di bronzo rete di processi che hanno bisogno del avvelenata, si scorgono tuniche rituali sione del nuovo millennio di quella seri- rientrare qualsiasi lavoro. Si passa così sostenuta da un intreccio di rami. L’im- vuoto per sporgersi in avanti, per pro- e uccelli irrigiditi nelle forme, disegni grafata di Warhol nel 1966. dal piccolo e umoristico ready made di piego di materiali tipici del fare artistico, tendersi verso lo spazio, aggiungendo tratti da antichi testi; mentre in Robes Chi poi è refrattario all’arte partorita da Stella Capes, in cui una carta da gioco come il bronzo e il marmo, sembra in- ritmi e sintassi a un’estetica che gioca #2 sono necessarie tute protettive per una macchina (anche se comandata viene conficcata nel muro, alle scritte di dicare in Penone la volontà di confron- tra la finitura e la fine dell’opera d’arte. raccogliere materiale inquinato, anche dall’uomo), si potrà rifare con le restanti Lara Favaretto. tare, opponendoli, i processi linguistici Buklys crea infatti installazioni brevi, qui con più strati. opere della personale, sparse nella Fet- La riflessione in galleria vuol presen- della tradizione culturale con quelli mor- sculture estremamente complete per- Perché nel suo impegno, che non arriva ta di Polenta, il bizzarro palazzo dove tarsi come una panoramica vasta, po- fologici degli organismi viventi. ché sempre in bilico e a caccia d’intera- mai ad asservire l’opera al messaggio ha sede la galleria. Dal piano terra, pas- tenzialmente priva di confini, capace A completare la mostra - sottolineando zione con quel che, all’esterno, le attiva. sociale e che invece acquista anche sando tra foglie ritagliate da magazine di proporre lavori storici come Closed il rapporto fra il soggetto e l’ambien- Il linguaggio dell’artista lituano è solido culturalmente, politicamente una mag- di moda (simbolo dell’obsolescenza del Gallery Piece (1969) di Robert Barry e te che lo circonda - è Geometrie nelle e silenzioso, ma estremamente mirato, gior densità, Sheba Chhachhi evidenzia gusto che cambia obbligatoriamente di giungere fino a oggi, passando attra- mani (2005). Realizzati in bronzo, gi- costruito sul sistema tematico e compo- nei suoi lavori diversi aspetti dolorosi a ogni stagione), lo spettatore salirà verso l’esperienza della Wrong Gallery ganteschi dettagli di materia impastata, sitivo che accompagna la sua pratica. della vita d’oggi: l’essere donna, l’in- nella spirale della scala a chiocciola. di Cattelan, qui ricordata dal lavoro di presentati a contatto con solidi in ac- Materiali quali il legno vivo e il ferro di- quinamento dell’aria, dell’acqua, d’ogni Attraverso palloncini fluttuanti su cui Andreas Slominski. ciaio inossidabile, prendono possesso ventano supporti negletti - seppur trat- cosa, che così s’intorbida e si amma- è stampato l’autoritratto dell’artista e Abituatoci già ad Artissima 2009 a pre- dello spazio estendendosi alle pareti, tati - come fotografia e pittura: testimoni la. E anche l’elefante - natura in sé e jeans pieni di sabbia che formano una sentare lavori che cercano d’indagare dove, lucide e specchianti, sono appe- puri di forma in divenire. simbolo dell’India - pare sbriciolarsi in diga per due pesciolini rossi, il visitatore meccanismi e format non tradizionali, se le tele Pelli di grafite. Fin dalla prima sala, comunque, si quel filmato, separarsi in tante particelle giungerà al punto più alto (fisico, siamo Adam Carr si sofferma nel presentare Dai processi di crescita all’intrinseca capisce che Buklys ha lavorato per po- nell’acqua. Per poi ricomporsi, anche, al settimo piano, e metaforico) del pop- una scelta di quegli apparati effimeri, attività dell’essere umano - o meglio, chi, solo “For the listener, who listens in un continuo divenire. kitsch di Pruitt: la vasca in cui l’artista si come comunicati stampa, inviti, poster dell’artista - le mani sono in Penone veri in the snow / And, nothing himself, be- La lettura molteplice è richiesta espli- è lavato, riempiendo poi con l’acqua del ecc., che accompagnano le mostre, e propri atti; movimenti che avvengono holds /Nothing that is not there and the citamente, in particolare in The Trophy suo bagno una serie bottiglie di cham- ponendo l’attenzione su un sistema di in un tempo definito o che devono anco- nothing that is” (Wallace Stevens, The Hunters, un’installazione dove in uno pagne numerate. meccanismi che offre ancora molti pos- ra essere innescati. Come la vita. Snow man). dei lightbox scorrono testi sulla creazio- Una performance dagli scomodi riman- sibili elementi di riflessione. ne del Kalashnikov, Meditation on the di storici che, sospesa a 22 metri d’al- [claudio cravero] [ginevra bria] AK47, mentre davanti sono posti due tezza, è a rischio caduta, anche solo di [alberto osenga] sgabelli di legno con strumenti per la stile. tessitura.

[stefano riba] [valeria ottolenghi]

FRANCO NOERO TUCCI RUSSO CURTI / GAMBUZZI & CO. Piazza Santa Giulia 16/d NORMA MANGIONE Via Stamperia 9 ENRICO FORNELLO Via Pontaccio 19 Via Matteo Pescatore 17 Via Massimiano 25 fino al 24 aprile fino al 28 marzo Sheba Chhachhi Rob Pruitt Gallery. Galerie. Galleria Giuseppe Penone fino al 21 marzo da lunedì a venerdì ore 11-19; sabato da giovedì a sabato ore 15-19 a cura di Adam Carr da mercoledì a domenica Liudvikas Buklys su appuntamento solo su prenotazione da martedì a sabato ore 16-19 ore 10.30-13 e 15-19 da martedì a sabato ore 14-19 Catalogo disponibile tel. 011 882208 tel. 011 5539231 tel. 0121 953357 tel. 02 3012012 tel. 02 86998170 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.franconoero.com www.normamangione.com www.tuccirusso.com www.enricofornello.it www.paolocurti.com déjàvu [gallerie & co.]61 milano milano milano milano milano JÜRGEN DRESCHER GIUSEPPE GABELLONE GUSMÃO + PAIVA JÖRG IMMENDORFF KASMALIEVA & DJUMALIEV

Jürgen Drescher (Karlsruhe, 1955; Giuseppe Gabellone (Brindisi, 1973; L’attuale Galleria Zero... è una catena Erwin Panofsky, Edgar Wind e i cultori L’arte da sempre attraversa frontiere e vive a Berlino) è lo specchio di quel che vive a Parigi), ancora. Lo avevamo la- continua, non finita, di stanze buie. Un della materia iconologica troverebbero barriere geografiche, reinventa il tempo crea. Quando gli si parla, risulta un ar- sciato, negli spazi espositivi dello Stu- percorso voluto come una dichiarazio- non pochi elementi di studio in questi della storia e fa rivivere percorsi ormai tista dal carattere sorprendentemente dio Guenzani, con quelle sculture antro- ne di poetica: senza alcuna prefigura- ultimi lavori di Jörg Immendorff (Ble- abbandonati e dimenticati. È ciò che av- meditativo e gentile. Ogni volta che lo si pomorfe ancorate ai tetti delle periferie zione di termine. La nuova sede, posta ckede, 1945 - Düsseldorf, 2007). viene nelle sale della Galleria Impronte, incontra, sempre disponibile a qualsiasi parigine, che il nitore di cieli freddi e all’ingresso di un elegante cortile, è uno Esponente di primo piano del Neoe- dove Gulnara Kasmalieva (Frunze, spiegazione, Drescher lascia intendere puliti illuminavano di monumentalità. Lo spazio gigantesco, ricavato dall’ex ma- spressionismo tedesco insieme a Ge- 1960; vive a Bishkek) e Muratbek Dju- che la sua affabilità possa comunque ritroviamo ora, a distanza di più di un gazzino di un centro per l’assistenza org Baselitz, A.R. Penck, Sigmar Pol- maliev (Bishkek, 1965), artisti kirghisi essere forzata. Senza che, in nessun anno e sempre da Guenzani, con una tecnica. I soffitti invisibili si alzano ve- ke, Anselm Kiefer, Gehrard Richter presenti già alla Biennale di Venezia del modo, alcuna sorta d’imprecisione ne nuova serie di fotografie che, se da un loci e verticali, per poi aprirsi lentamen- e Markus Lupertz, Immendorff arriva 2005 nel Padiglione del Centro-Asia e possa scalfire solidità e consistenza. lato riconfermano la sua unità stilistica te, a oltre quattro metri d’altezza. Ogni sul suolo italico negli spazi espositivi attualmente tra gli otto finalisti del Pre- Questo dato è immancabile, a prescin- con quella sorta di “schema” tetraedrico salone è un’enorme camera oscura, di Cardi Black Box in occasione della mio Internazionale di Arti Visive Artes dere dal fatto che il discorso si concentri che ha i suoi vertici negli elementi luce/ un contenitore grezzo che comunica sua prima personale, nell’ordinamento Mundi, propongono un inedito percorso sui progetti degli ultimi anni, sulla sua sfondo/struttura/figura, dall’altro ne rin- con la stanza successiva con bagliori, di una mostra volutamente lontana dal- sulle tracce dell’antica Via della Seta. completa esperienza o sulle opere che novano la cifra largo sensu estetica in ombre, proiezioni e proiettori. Momen- la retrospettiva e concentrata piuttosto Itinerario geografico ma anche simbo- l’artista ha attorno al momento. Anche virtù di una nuova - ma per lui affatto taneamente, la luce naturale non filtra sugli ultimi lavori, realizzati quando la lico, per almeno 17 secoli la Via della questo secondo dato, infatti, è una co- inedita - concessione alla figura. dall’esterno, l’oscurità è fissa. Ogni fo- sclerosi laterale amiotrofica di cui da Seta ha rappresentato la più importan- stante: i lavori esposti sembrano sem- Il retroterra per dir così concettuale si togramma brilla ed emerge netto, inciso tempo soffriva lo stava lentamente uc- te rete di comunicazione fra Oriente e pre far ritorno alle sue mani. Sculture riafferma fortemente nell’amore (piace sulle pareti. cidendo. Occidente. 8mila chilometri di percorsi e/o pitture paiono (cor)rispondergli per- legger così la pratica espressiva di Ga- Chiusa nel loro antro, la rodata coppia Le opere in mostra - quattordici oli su terrestri, fluviali, marittimi sui quali si fettamente, proprio come le parole che bellone) per la limpida luminosità degli artistica formata da João Maria Gu- tela, tutti Untitled datati fra il 2006 e il sono mossi nei secoli condottieri, eser- dice, generatrici di limite, di bilico rego- sfondi rispetto ai quali sopravvengono - smão e Pedro Paiva (Lisbona, 1979 2007 e realizzati con la collaborazione citi, pellegrini, artisti, esploratori (alcuni latore fra l’esterno e l’interno di Jürgen quasi imponendosi - gli oggetti-sculture, e 1977) allestisce cinque video, una di alcuni assistenti per ovviare alle diffi- divenuti celebri, come il nostro Marco Drescher. monoliti di kubrickiana memoria, appa- scultura e un’installazione. Analogy, the coltà motorie causate dalla devastante Polo). Un vero e proprio network, una Sotto la guida di questo ragionamento rentemente enigmatici eppur semplici description of the world è la loro prima malattia - testimoniano una costruzio- rete allargata dove viaggiavano, insie- non pare corretto, perché forse troppo nella loro potenza espressiva. personale milanese, organizzata dopo ne molto meditata dell’immagine, che me alle merci, tradizioni, idee, cultura semplice, scrivere che i lavori esposti Ma Gabellone sembra ora voler prende- la comparsa di rappresentanza duran- sembra lasciare dietro a sé il codice e religioni diverse, in un continuo e siano solo presenze fatte. Quello che re le distanze dall’oggetto-scultura per te l’ultima Biennale di Venezia. Questa marcatamente neoespressionista per gigantesco melting pot che mescolava si vede in mostra - in tutto una decina riaffermarne piuttosto una riflessione mostra, sciorinando incredibile solidità far emergere piuttosto una sintesi elementi ellenistici, iraniani, indiani, ci- di lavori di medie e grosse dimensioni condotta attraverso la bidimensionalità tematica, si sviluppa attraverso diffe- espressiva affine agli esiti di un Ryan nesi... - infatti non sono solo spessori formali dell’immagine fotografica. S’impongono renti racconti, discorsi tanto visivi quan- Mendoza. Se non addirittura - non cer- Una nuova Via della Seta: Algoritmo creati per rimanere in galleria; oggetti alla visione queste immagini volume- to etimologici. to per affinità elettive ma per quel certo di Speranza e Sopravvivenza (2007), posti a organizzare la seconda perso- triche, realizzate a stampa su supporti Chi entra in visita diventa un osservato- non-so-che in virtù del quale si possono l’opera che dà il titolo alla mostra, è una nale di Drescher, a pochi centimetri di quali stoffe e fodere ancorate a strutture re meditativo, un curioso lasciato libero scorgere recondite armonie fra spe- videoinstallazione a cinque canali che distanza gli uni dagli altri. Crediamo di metallo che stazionano come mono- in un viaggio studiato, trasformandosi in rimentazioni differenti - agli approdi di riassume, in nove intensi minuti di gira- che da questa mostra si possano trarre liti in terre di nessuno, fra periferia cit- un turista spinto a caccia di similitudini. certi Jake & Dinos Chapman. to, un viaggio lungo diversi giorni dalla molteplici, delicate prospettive per una tadina e aperta campagna, architetture Analogy, the description of the world è Certamente il codice espressivo del terra del Kirghizistan alla Cina. nuova positività della materia. industriali e paesaggi desolati. infatti un sentiero perpendicolare che, giovane Immendorff - il codice espres- Protagonisti del viaggio sono i camion “In questi ultimi lavori”, accenna Dre- Anche Gabellone, come Linda Fregni più che inseguire il concetto di sposta- sivo ammantato di valori sociali e politici carichi di ferraglia arrugginita, lascito scher passeggiando lentamente davan- Nagler per esempio, è un collezionista mento (contemplando un inizio verso che ha dato l’impronta di sé alla storici- dell’ex impero sovietico, destinata alle ti a Curtain I, II e III, “ho lavorato im- d’immagini. Che successivamente e una fine), ricerca un’idea direzionata di tà della produzione di Jörg Immendorff industrie cinesi e che verrà scambiata pasti di resine e fogli di alluminio come occasionalmente entrano a far parte di movimento. Il risultato è un insieme di rispetto agli esiti ultimi che si possono dai kirghisi con abiti a buon mercato. si comporta un semplice sensitivo. Mi un’opera compiuta. Ma se nell’estetica viste con predilezione ipnotica e rotato- ammirare nel black box meneghino - Il pallido spettro dell’ormai lontano pe- sono solo divertito a essere lì. Lì men- di Fregni Nagler l’impiego dell’immagi- ria; medesimo senso del moto, che ac- permane intatto nell’iconografia delle riodo sovietico, spazzato letteralmen- tre dallo stampo emergevano colori im- ne slitta nel concetto del quasi ricordo, comuna non solo i progetti site related, ultime realizzazioni. Che tuttavia si di- te via dal paese, viene barattato con previsti, sfumature che non avevo mai per Gabellone l’apparato iconografico ma anche i filmati inediti, girati in pel- scostano dall’imprimatur dell’opera de- indumenti cinesi e metaforicamente usato e idee che, soprattutto con i ‘Ca- occasiona una ricerca sul volume: le licola. Mostrando un sistema di storie gli anni ’70 e ’80, per lasciare il posto sostituito con un nuovo stile di vita glo- sted Painting’ e le loro tele di alluminio, fotografie in mostra raffigurano palese- sugli incastri umani, Gusmão e Paiva a un’inedita costruzione dell’immagine, balizzato. risultavano essere libere in quanto tali. mente una suggestione tridimensiona- si appropriano del mondo, oltre le sue con una forse ancor più pronunciata I camion trasportano oltre le frontiere Questa volta”, conclude Drescher, “gli le, plastica e scultorea. Un’azione vera dimensioni, per restituirlo scegliendone concessione alla simbologia. pezzi di storia, cercando di seppellirla e oggetti a me familiari come le coperte o e propria, un movimento dell’immagine solo alcuni pezzi, alcuni scorci impreve- In queste ultime opere sono infatti fre- cancellarla. Ma quelli che parlano sulla le tende, e le loro pieghe, hanno deciso attraverso pieghe e volute. dibilmente astratti. quenti i riferimenti al Goya dei Disastri loro strada sembrano invece essere pa- di scegliere d’essere quello che io ave- L’immagine, in fin dei conti, è per Ga- Nella prima sala campeggiano due fil- della guerra, a personaggi della mito- esaggi e scenari necessariamente por- vo visto in loro”. bellone solo un pretesto: importa nel mati e l’unica scultura della mostra. I logia classica come l’Ercole Farnese e tati a conservare tradizioni e vicende, Inutile notare dunque che, in questa se- suo valore iconografico personalissi- suoni dentellati dei proiettori fanno in- il Laocoonte - personificazioni del co- impregnati come sono di storie e uomi- conda personale, organizzata a distan- mo e intimo. Si vedano dunque le se- travedere una moneta che ruota a ral- raggio di fronte alla sorte avversa - e a ni. Sul percorso, tra pianure desertiche, za di oltre un anno, Drescher si astrag- rigrafie su stoffe e fodere degli inganni lentatore, senza mai cadere né su testa Joseph Beuys, mentore di Immendorff panorami alpini e strette gole rocciose, ga rispetto a quel che ci aveva abituati a dell’immagine, l’illusione di un volto né su croce, mentre al centro della sala durante gli anni di studio all’Accademia s’incontrano la povertà e la desolazione vedere. L’artista infatti è maggiormente sulla superficie lunare, la sensazione sembra rimanere sospesa una pesan- di Belle Arti di Düsseldorf e citato con di una terra che ancora non ha trovato attratto dall’amalgama della materia e di bruciante fusione dei metalli in una tissima fusione in bronzo. Liver è la co- l’immancabile cappello di feltro. Insom- un equilibrio economico e sociale dopo in apparenza più disposto a utilizzare fucina, gli schiamazzi dei bambini du- pia interpretativa di una mappa etrusca, ma, qui c’è tutto Jörg Immendorff, nono- il crollo del potere sovietico e che è tut- ogni forma della sua imprevedibilità. rante il gioco. Ma Gabellone ha voluto creata per vaticinare il futuro attraverso stante la maledetta malattia. tora alla ricerca di una nuova identità. Non a caso, infatti, in galleria emerge il queste immagini proprio per favorire, la lettura delle viscere animali. Con questi late paintings, come recita Nonostante la fragilità di questa situa- colore dei calchi, impartiti da precedenti attraverso il loro carico ingannevole e A seguire, come un dagherrotipo è stata con forza tranquilla il titolo della mostra, zione sia rappresentata perfettamente modelli di polistirolo. È così che analo- spesso volutamente pittorico, quello installata l’enigmatica Motion of astro- il pittore tedesco sembra voler rompere nel video, poetico e desolante al tempo gie di tende in tessuto sottile e fibre di slittamento semantico fra bidimensio- nomical bodies che, rallentando l’invo- l’idea del bello, coniugando i riferimenti stesso, quello che colpisce e rapisce lo vetro rosso, verde o grigio disturbano la nalità della fotografia e tridimensionalità luzione rotatoria della prima sala, con- all’incisione raffinata di Dürer - La Me- spettatore è la forza della musica che superficie dei lavori. Qui i richiami vaghi della scultura. duce a una tavola imbandita, proiezione lancholia, ripresa con metodo pittorico accompagna le immagini: una canzone di una pittura che svanisce diventano Ribadendo e potenziando la cifra del di Fruit polyhedron. A grandezza 1:1, - a una pittura violenta. Il risultato è il tradizionale che guida il viaggio e ripor- segni forti, formule che fanno netta- suo essere artistico che una volta rac- frutti esotici, sbucciati come poliedri, di- ribaltamento del paradigma che vuole ta al folklore ancora vivo di un popolo mente spazio al loro supporto, come chiuse in questa riflessione col sem- ventano soggetto in movimento, natura l’unità dello stile a fondamento della fiero e coraggioso. La musica ha un vero soggetto intransigente di qualsiasi biante della perentorietà: “Quando rea- e viva e morta protagonista di uno degli buona pittura: qui abbiamo una discre- ruolo fondamentale anche nell’altra vi- fondato discorso sull’opera d’arte. lizzo un’immagine, questa è anche una ultimi filmati della doppia personale. A panza coscientemente ricercata e una deo-installazione in mostra, Primavera scultura”. conclusione resta il filmato-reportage sintesi formale volutamente frastaglia- (2009), in cui Kasmalieva e Djumaliev si [ginevra bria] di un uomo, Tarciso, un anziano as- ta. servono della celebre musica di Vivaldi [emanuele beluffi] sottigliato dal bere e dall’amore per Il risultato è, ancora una volta, buona per raccontare con immagini simboliche una donna che ha lasciato l’unico volto pittura. Didascalica, certamente. E cao- l’atteggiamento preoccupante dell’uo- umano di Analogy, con il cuore di pietra. tica. Ma molto meditata, con tutte quel- mo nei confronti di una natura sempre le deformazioni che drammatizzano le più aggredita e in pericolo. [ginevra bria] figure, a memento che la pittura non è mai mimetica. [rosa carnevale]

[emanuele beluffi]

ZERO... CARDI BLACK BOX STUDIO GUENZANI Via Tadino 20 Corso di Porta Nuova 38 IMPRONTE SUZY SHAMMAH Via Eustachi 10 Via Montevideo 11 Via San Fermo João Maria Gusmão + Pedro Paiva Jörg Immendorff Giuseppe Gabellone da martedì a venerdì a cura di Sarah Cosulich Canarutto Gulnara Kasmalieva Jürgen Drescher da martedì a sabato ore 15-19.30 ore 11-13.30 e 14.30-19.30 da martedì a sabato ore 10-19 & Muratbek Djumaliev da martedì a sabato ore 12-19.30 mattina su appuntamento sabato ore 15-19.30 Catalogo BoxNotes da martedì a sabato ore 15-19 tel. 02 29061697 tel. 02 29409251 tel. 02 36514283 tel. 02 45478189 tel. 02 48008983 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.suzyshammah.com www.studioguenzani.it www.galleriazero.it www.cardiblackbox.com www.impronteart.com 62déjàvu [gallerie & co.] milano milano milano milano milano SOL LEWITT AHMET ÖGÜT GIUSEPPE STAMPONE HUGO TILLMAN GRAZIA TODERI

Nel 1968 Sol LeWitt (Hartford, Con- Il contenitore Peep-Hole detta regole Di lui si è sempre scritto molto. Di lui, Sulla scia dell’incalzante interesse ar- Quasi una mostra didattica la nuova, necticut, 1928 - New York, 2007) ese- “fisiche” precise. E la mostra che rom- però, sono stati l’iridescenza, lo smalto tistico nei confronti delle metamorfosi quarta personale di Grazia Toderi gue il primo d’una lunga serie di Wall pe il ghiaccio di questa nuova ventu- delle parole - di superficie - a prece- sociali e delle prepotenti realtà econo- (Padova, 1963; vive a Milano e Tori- Drawing. Si tratta di interventi murali ca- re curatoriale sembra rispettarle. La derlo. La letteratura, su quest’artista, miche che incombono sull’Occidente, no) nelle sale di Marconi a Milano. Un ratterizzati da un approccio strettamen- personale di Ahmet Ögüt (Diyarbakir, s’è spesa con mille riguardi, eppure è arriva a Milano la prima personale di evento giocato sull’apertura degli arma- te mentale. Ogni intervento è metico- 1981; vive ad Amsterdam) afferra infatti sempre riuscita a non compromettersi. Hugo Tillman (Londra, 1973; vive a di, sull’esibizione dei timidi scheletri che losamente progettato e alcun margine con polso il concetto di project room, A non deteriorarsi con trasparenza: mai New York), il fotografo inglese che ha reggono le imponenti installazioni im- di manovra viene concesso all’improv- adottando la fisionomia complessa seriamente contraria né, all’opposto, dedicato tre anni di lavoro alla realizza- mersive, da almeno dieci anni autentico visazione. La componente concettuale dello spazio espositivo e permettendo mai frivolamente accondiscendente, zione di due cicli focalizzati sulla ricerca monogramma dell’artista. legata alla dimensione strettamente proprio a quest’ultimo di veicolare la capitolata, infine, a favore dei progetti dell’identità. Le orbite ellittiche che siamo abituati a progettuale riveste un ruolo di primissi- costruzione del progetto. di Giuseppe Stampone (Cluses, 1972; Analizzati e scorporati con il rigore della riconoscere, governate da luci ipnoti- mo piano. La grande profusione di mezzi espres- vive a Roma). psicoanalisi, i personaggi che Tillman che, si sciolgono ora con passo incerto, Spesso la fase esecutiva è lasciata alle sivi dell’artista turco sembra il miglior Con The Rules of the Game, ultima sua indaga provengono da mondi opposti, deboli segni di grafite che si interseca- mani di assistenti che operano sotto il strumento euristico per la compren- personale milanese, forse è bene che la eppure specularmente vicini: reduci no e si intrecciano un millimetro alla vigile occhio dell’artista, seguendone sione dello spazio e per l’adattamento lunga traccia critica, nata in scia ai suoi da un passato inglorioso di soprusi, volta; il gesto emula l’andamento mille- fedelmente le direttive. Si realizza così fisico e mentale alle sue caratteristiche. lavori, acquisti una nuova falcata. Una promossi a nuove potenze mondiali o nario dei corpi celesti, simula l’incede- quella concezione dell’idea come “mac- Video, installazione e disegno radicaliz- postura più rimarchevole. I tempi sono almeno sulla strada per poterlo anche re cieco dei corpi terrestri, trafitti dallo china per produrre arte” teorizzata da zano i quattro ambienti dell’esposizione maturi affinché un suo nuovo passaggio solo immaginare, questi due popoli - ci- stordimento dell’assoluto. Segni deboli, LeWitt nel 1965. I Wall Drawing rappre- in modo eterogeneo, producendo una non resti solo un altro, ennesimo, con- nese e cubano - rappresentano mondi corroborati dalla luce: luminescenze sentano una versione dell’arte concet- parcellizzazione tematica dell’allesti- fuso passo. enigmatici da scoprire. fredde, riflesse nelle sporadiche colate tuale che, pur manifestando un elevato mento, che procede così per passaggi Gli ultimi interventi dell’artista sono sta- Per questo l’artista decide che il pro- d’argento e stagno fuso che Toderi con- coefficiente mentale, non esclude del e sopravanzamenti. ti scelti per cambiare le andature delle getto non può che essere elaborato in cede con palpabile raffinatezza. tutto l’orizzonte della percezione visi- La prima sala ospita la proiezione del pareti industriali della galleria di Ida Pi- loco, conoscendo e indagando in prima E viene in mente la struttura tripartita va, seppur naturalmente caratterizzata video Things we count, di cui amplifica sani, esasperando il legame tra finzione persona quelle diversità che stanno dell’Auto da fé di Elias Canetti; vengono da una certa, per così dire, “freddezza in eco la tensione rarefatta. Un lungo e la auto-definita realtà sociale. Ogni di- spiazzando il resto del mondo e che lui in mente i titoli che l’autore scelse per le ottica”. piano-sequenza si dilata sugli spazi segno esposto dovrebbe essere la ma- stesso ignora. aree narrative del suo capolavoro. Un La mostra, curata dall’artista Rudolf aperti dell’Airplane Grave Yard-Bone nifestazione di un’invenzione sogget- Per Film Stills of the Mind, la serie re- mondo senza testa, il primo: in questo Stingel, si struttura secondo un percor- Yard, un campo di raccolta dei mezzi in tiva continua. Ma ciò a cui assistiamo, alizzata in Cina fra il 2005 e il 2007, senso c’è assonanza con il disordine so espositivo che consente di seguire disuso dell’airforce americana. Il vuoto in qualità di visitatori, non è altro che lo Tillman escogita un processo di elabo- organico delle orbite di Toderi; si con- alcuni aspetti peculiari dell’evoluzione fisico dello spazio rappresentato si ac- spettacolo corto della visione: attività di razione che prende il via dall’incontro cepisce l’ammaliante profonda armonia dei Wall Drawing progettati da LeWitt. coppia al vuoto funzionale degli aerei spostamento, impegnata a scommette- con 76 artisti (quasi tutti curiosamente del confuso ricorrere di immagini, fari Nel 1987 l’artista americano concepi- militari ed è solcato solo dalla cantile- re sull’astrazione lirica. Una visione che presenti nella contemporanea mostra come stelle replicano se stessi in una sce Wall Drawing #546, che testimonia nante conta che enumera - in curdo, in ha come fine, e come limite, l’evocazio- milanese presso Palazzo Reale, Cina. costante partenogenesi. In secondo un interesse per le forme arcuate sorto turco e infine in inglese - quei “cadaveri” ne dell’invisibile; una lettura comunica- Rinascita Contemporanea) del pano- luogo: Una testa senza mondo, là dove, già a partire dagli anni ’70, per cui una bellici. tiva del mondo, che si fa carico di acco- rama contemporaneo cinese, che a lui nella serie di opere ultime, la specula- serie di curve nere si propagano su uno La voce fuori campo s’inserisce nell’os- gliere il riscatto dell’apparente, ripulito parlano e raccontano episodi della pro- zione sulla pluralità dei linguaggi si fa sfondo bianco secondo un andamen- servazione come un elemento di distur- da qualsiasi forma di negatività umana. pria infanzia, incubi e fantasie: poetica drammaticamente intensa, corposa, to centrifugo. Wall Drawing #386, del bo, invertendo di segno una visione Eppure Stampone, un giorno, ha di- l’immagine del pittore Zhang Xiaotao totalizzante. 1983, rappresenta una progressione ambientale suggestiva e caricandola di chiarato: “Non penso che si possa dire che rievoca, immergendosi nell’acqua Un mondo nella testa, infine, ricono- geometrica di nove stelle caratterizza- un potenziale riflessivo sull’ingerenza che stiamo perdendo il nostro corpo fra le carpe, il desiderio infantile di tra- scendo - come suggerito dall’apparato ta da un aumento delle loro punte da del controllo bellico e sull’autismo delle attraverso una sua disseminazione sformarsi in pesce per sopraffare il fiu- critico che accompagna la mostra - il un numero iniziale di tre a uno finale di dinamiche di potere. nelle reti. Si tratta di una suggestione me Yangtze. doppio significato dello stesso termi- nove. L’installazione Swinging doors invita a tutto sommato romantica. Penso invece Concettualmente, il progetto prende le ne orbita: il viaggio ellittico incessante Wall Drawing #365, datato 1984, raffi- varcare quel fittizio “limite igienico” tra il che sia vero l’opposto, cioè che non ci mosse dalla storia dell’artista narrante del corpo celeste, ma anche la cavità gura un quadrato diviso in quattro parti fruitore e l’opera, obbligando a sfondare troviamo di fronte alla perdita della no- per poi lasciarsi rielaborare dalla mente oculare. Così il campo visivo, ricondotto di eguale estensione, ognuna delle un ostacolo materiale e ad agire contro stra corporeità, ma che invece la stiamo di un altro artista, in una sorta di cre- all’interno di cerchi, è stretto in realtà, quali è caratterizzata da una campitu- di esso. Due scudi antisommossa dei estendendo: estendiamo il nostro corpo azione - o reinterpretazione bipolare come per una zoomata, nel vortice di un ra di grigio di tonalità diversa. Nel 1972 Carabinieri intasano lo stretto corridoio e ridistribuiamo la nostra sensorialità, a - al quadrato. Sono scatti, quasi dei cranio eterno e infinito. LeWitt figura tra i partecipanti della che dà accesso alla seconda sala e il tal punto da portare le reti al livello della fotogrammi, che paiono rubati a un set In clima di anniversari galileiani, l’incro- storica Documenta 5 curata da Harald passaggio attraverso questa inedita nostra epidermide”. cinematografico studiato in ogni minimo ciarsi delle Orbite rosse nell’aria rarefat- Szeemann, che sancì l’accoglienza e porta induce a mimare l’atto eversivo Sarebbe curioso, oggi, applicare la sua dettaglio. ta, tra un “dentro” e un “fuori”, un “ora” lo sviluppo dell’arte concettuale in Eu- di sfondamento di quei muri umani che stessa idea di corpo umano e di posi- Allo stesso modo, il successivo ciclo e un “sempre”, rivela nuove esperienze ropa. LeWitt, che diviene un punto di contengono le manifestazioni pubbli- zione fittizia della percezione anche al Daydreams of Mine (2008) prende sensoriali: assegnando all’esperienza riferimento per numerosi artisti del vec- che. Sembra concretizzarsi, in un nuo- progetto di The Rules of the Game. La in esame un’altra dimensione, Cuba, dell’installazione audio-video una inva- chio continente, offre il suo contributo vo momento di visibilità, l’interesse di galleria, infatti, è una sala da gioco. Il recentemente attiva nel processo di dente dimensione tattile. Al pari di un con Wall Drawing #137, in cui linee pa- Öğüt per il manifestarsi nel quotidiano tema sul quale si concentra Stampone modernizzazione sociale con aperture Olafur Eliasson, Grazia Toderi dimo- rallele verticali e orizzontali tracciate a della riflessione sul background conflit- è basato su alcuni ABC dell’azzardo. Al- verso argomenti fino a poco fa tabù, stra un dominio dello spazio talmente matita solcano, senza mai intersecarsi, tuale del vivere contemporaneo. cune macchine per far girare la fortuna come l’omosessualità. Per Tillman l’iso- radicale da risultare fino imbarazzan- due pareti poste l’una di fronte all’altra. Uno squillante giallo segnaletico acco- (russian roulette e slot machine) sono la caraibica incarna lo scenario in cui te, costruito su sprezzanti climax più White Styrofoam on a grey wall (two glie il trittico Mission Calls, lo storybo- ridotte a meccanismi introdotti per met- tradizione e presente convivono placi- ascensionali che ascendenti. walls) è costituita da solidi di polistirolo ard di un’immaginaria azione perfor- tere alla prova i giocatori e per invitarli a damente in un intreccio curioso di figu- Rumore bianco, immagini - in questo dallo spessore mediamente uniforme e mativa ridotta ai minimi termini: l’artista sfidare la sorte. re caricaturali che si muovono in palazzi senso - altrettanto candide: mappe in- dalla forma irregolare, posti su due pa- si rappresenta mentre “promuove” un Ma il sistema del caso viene qui ridotto corrosi dal tempo e joie de vivre che la- terplanetarie del quotidiano, da leggere reti dallo sfondo grigio. La disposizione randagio intento a ispezionare dei rifiu- a sistema-umano. Il desk della galleria scia correre e fa dimenticare la povertà, nella speranza di essere condotti altro- delle parti è eseguita secondo un pro- ti, vestendolo con la pettorina da cane è una sorta di torretta di controllo e mo- secondo l’immagine cara all’Occidente. ve. Altrove da sé, altrove in sé: lo spazio getto preciso e calibrato. da soccorso. Mossi dallo stesso spirito nitoraggio dei giocatori, mentre un vi- Nel panorama artistico contemporaneo, di Toderi si declina al plurale, magnetico In chiusura della mostra si trova un qua- paradossale della serie fotografica del deo tratto da Salò di Pasolini funziona così fermamente deputato a denun- e immutabile. Raggelante. dro di Stingel che rappresenta LeWitt 2008 Mutual Issues, Inventive Acts, an- da elemento di riflesso e controllo della ciare i ritmi frenetici del giorno d’oggi, da giovane. L’opera presenta una gran- che i tre disegni in mostra vivono di un scena, fornendo un possibile discerni- l’opera di Tillman è un piacere che va [francesco sala] de forza suggestiva, anche in relazio- pedinamento meticoloso del quotidiano mento delle regole che la governano. meditato e assaporato come un lungo ne alla sua collocazione nel percorso per identificarne i poli di enfatizzazione, Il gioco di Stampone oltrepassa così il viaggio, fra le righe di una storia, attra- espositivo, e costituisce il coronamento su cui lavorare per implementarne la lirismo intonso al quale spesso ci aveva verso i colori di una fotografia. di una mostra che vale la visita. surrealità. abituati. A sancire il concetto di trasformazione Con questa personale, la poetica del [renata mandis] [matteo meneghini] come nucleo della pratica artistica di nulla, la sacralità del foglio bianco per- Ögüt, l’intervento installativo pensato dono il concetto criminoso di movente, per il soppalco aperto affacciato sulla allontanandoci dall’idea di sviamento proiezione video. An ordinary day of a dal reale. Per introdurci, invece, al vuo- bob disposal robot si compone di due to della fortuna, tra modiche dipenden- stereovisori maneggiabili che si rivela- ze e incerte denunce anti-capitaliste. no essere, invece che semplici misura- tori topografici, lo spioncino sul disinne- [ginevra bria] sco di una bomba.

[simone frangi]

MASSIMO DE CARLO Via Ventura 5 PROMETEOGALLERY CORSOVENEZIAOTTO GIÒ MARCONI PEEP-HOLE Via Ventura 3 Corso Venezia 8 Via Tadino 15 Sol LeWitt Via Panfilo Castaldi 33 a cura di Rudolf Stingel Giuseppe Stampone Hugo Tillman Grazia Toderi da martedì a sabato Ahmet Ögüt a cura di Marco Scotini da martedì a sabato ore 10-13 e 15-19 da martedì a sabato ore 11.30-14 e 14.30-19.30 da martedi a sabato ore 15-19 da martedì a sabato ore 11-14 e 15-19 Catalogo disponibile ore 10.30-12.30 e 15.30-19 tel. 02 70003987 o su appuntamento tel. 02 26924450 tel. 02 36505481 tel. 02 29404373 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.massimodecarlo.it www.peep-hole.org www.prometeogallery.com www.corsoveneziaotto.com www.giomarconi.com déjàvu [gallerie & co.]63 milano brescia padova bologna bologna NIKOLA UZUNOVSKI MICHELE BAZZANA KOBAYASHI / NAVA DADAMAINO / MANZONI MICHAEL JOO

La Lapponia è famosa nel mondo per “La Bellezza arresta il moto”, scrive più I lavori del giapponese Fumiko Koba- Tra le novità di Arte Fiera si è aggiun- All’inaugurazione non mancava nien- essere la casa ufficiale di Babbo Na- volte Tommaso d’Aquino nella Summa yashi prendono forma attraverso un ta quest’anno l’apertura di una nuova te: l’artista era presente, il pubblico tale, o Santa Claus che dir si voglia. Theologiae. Per quanto riguarda gli processo di sedimentazione e conse- galleria nel panorama bolognese. Si numeroso ed elegante. C’erano pure i Circondato da laghi ghiacciati e fitte ultimi lavori di Michele Bazzana (San guente accumulo, in cui i differenti con- dà il caso che dopo la formazione della buttafuori a garantire l’ordine e la com- foreste attraversate da gruppi di ren- Vito al Tagliamento, Pordenone, 1979; testi nei quali di volta in volta si trova cosiddetta Zona MAMbo e dopo l’inau- postezza, perfettamente in linea con ne, nello splendore delle nevi perenni, vive a Codroipo, Udine) esiste un’altra a operare sono al centro della sua at- gurazione della spazio di Astuni, questa la raffinatezza della mostra. Eppure si può dire che a Babbo Natale manchi energia stabilizzatrice, una carica di tenzione. sia l’ennesima conferma di un risveglio persisteva la stessa sensazione nata solamente il calore del sole. D’inverno, pari portata, che a sua volta domina la Un procedimento avviato da una fase cittadino dell’attenzione all’arte contem- fra gli stand di Arte Fiera e l’estenuante infatti, in Lapponia scende una lunga bellezza, ipostatizzandola: si tratta del preparatoria, di studio, durante la quale poranea e, chissà, magari anche del tour d’inaugurazioni collaterali durante notte detta kaamos, durante la quale nulla. l’artista assorbe le nuove suggestioni mercato. la Notte Bianca. Michael Joo (Ithaca, il sole non sorge mai ma rimane sotto Con Cross 20, personale bresciana, è che elaborerà solo in seguito. “Quando Quelli della P420 hanno le idee chiare New York, 1966; vive a New York City) l’orizzonte, mandando solamente una d’obbligo scrivere che è la formula inge- viaggio o quando parlo con qualcuno, e lo dimostrano le loro affermazioni. piace ed era allettante l’idea di vedere fioca luce riflessa. gnosa del vuoto a far chinare l’energico qualche volta sento la mancanza di un Dalle righe del primo comunicato stam- una retrospettiva del suo polimorfo la- Un problema per la popolazione loca- capo al movimento. L’esistenza fisica senso di appartenenza, sento di essere pa infatti trapela la volontà di fare “una voro, e forse è questo ad aver creato le, spesso affetta dal cosiddetto winter (composta da equilibri, balzi, scatti, alla ricerca del ‘posto’ che non troverò proposta di artisti storicizzati che hanno aspettative che non hanno trovato sod- blues o “tristezza invernale”, capace di salti, ritorni, deterioramenti e flessioni) mai”, scrive Kobayashi. E ancora: “Gli dato vita alle principali avanguardie del disfazione. provocare veri e propri cambiamenti nel è per Bazzana materia di un alcunché, incontri con persone sconosciute, la secondo dopoguerra, dall’Informale ne- Tornare dopo l’orgia presenzialista (che tono dell’umore ed episodi depressivi. E impasto di particelle instabili legate dal vita di ogni giorno e tutto ciò che mi gli anni ‘50 per arrivare alle più recenti non permette di vedere veramente proprio durante una residenza artistica fatto che non si completano mai, rima- succede attorno mi permette di vivere esperienze degli anni ‘70”. Altro fattore niente, ma solo di discuterne un po’) in Lapponia a Nikola Uzunovski (Bel- nendo equilibri repressi. queste esperienze, facendole diventare caratterizzante, fossilizzandosi ancora ha indicato una serie di opere che nella grado, 1979; vive a Venezia e Helsinki) Quel che Bazzana lascia emergere, at- parte integrante della mia stessa iden- qualche momento sui dettagli, è la pre- loro lucidità rispecchiano i tempi, che è venuto in mente di cercare un rimedio traverso le sue strategie sull’insistenza, tità”. senza dei libri e dei documenti accanto magari non piacciono, ma che hanno per il winter blues. Regalare all’inverno è la storia recente del suo tempo, ingi- Visitando la mostra, ci si trova davan- alle opere, che viene dichiarata fin dalla bisogno di cose rassicuranti. buio dei lapponi un sole artificiale che gantito. La lente d’ingrandimento che ti - fra le altre cose - a una bicicletta, titolazione della galleria. Quindi, spazio al quadro e alla scultura, possa scacciar via depressione e ma- l’artista usa è la chimica delle proprie, una moka, libri sgualciti, vecchi telefoni Già dalla prima prova - la mostra in intesa in modo quasi classico, anche linconia. Un progetto utopico ma al con- recenti tracce mnestiche. Il risultato è la a ghiera; ma anche a bustine di tè usa- corso - i presupposti a cui si accennava nel materiale: un bronzo lucidissimo. tempo realizzabile, un’idea visionaria e rappresentazione di un nulla positivo, te e variopinti incarti giapponesi. Sono sono perfettamente rispettati. Innan- Joo però non riesce a rinunciare alla poetica che però cerca conferme nella fecondato dalle deformazioni del moto oggetti quotidiani, trovati “sul posto” e zitutto l’esposizione si concentra su sua passione sezionatrice e, fra le stri- scienza e nella tecnologia. e disposto infine a germogliare negli accostati, in uno schema di ordine/di- due figure di spicco dell’avanguardia sce della protagonista incontrastata, Tra i modelli illustri per il lavoro di Uzu- avanzi delle cose; riflesso bilanciato sordine dal taglio scultoreo, ad altri pro- italiana del secondo Novecento. Se la zebra, vediamo una minuziosissima novski c’è sicuramente il celebre sole che segue gli equilibri della gravità. pri del contesto originario dell’artista. Piero Manzoni (Soncino, Cremona, rappresentazione delle fasce muscola- che Olafur Eliasson ha installato con Il fatto curioso, per Bazzana, è che pro- Kobayashi li ri-programma per un uso 1933 - Milano, 1963) è un protagonista ri, di vene e tendini inseriti come corpi The Weather Project nel 2003 nella prio mentre la ristrettezza della pratica alternativo, li rende suoi combinandoli e indiscusso, oltre ad avere abbondan- estranei anche nelle tele, fra le striature Turbine Hall della di Lon- sembra cominciare a svelare le sue compattandoli, dandogli in tal modo un te riconoscimento internazionale, per onnipresenti dell’esotico equino. dra. L’artista slavo porta però il suo sole operazioni di smontaggio e assemblag- proprio senso. Dadamaino (Milano, 1935-2004) è co- La fascinazione che quest’artista ameri- fuori dello spazio museale, cercando di gio di elementi meccanici, s’insinuano Si prenda la costruzione posta di fron- minciato un più che giustificato periodo cano di origini coreane ha sempre avu- farlo splendere direttamente nel cielo nei tre oggetti esposti alcune sovra- te all’ingresso della galleria, realizzata di riscoperta e di rinnovato interesse. to per il mondo della biologia è evidente nordico. strutture, alcuni codici che, agli occhi di componendo spartane casse in legno Introducono il percorso due opere, una e lo unisce con continuità ai suoi sog- E se ci voleva un artista- demiurgo, chi guarda, rendono il suo linguaggio un solitamente utilizzate da Perugi per su tela e una su carta (Senza titolo e getti. Così quelle strisce non apparten- artefice di un proprio mondo nuovo e concetto universale dimenticato. Ecco imballare le opere durante il trasporto. Composizione), che fungono da pre- gono solo alla zebra, ma sono dell’ar- immaginario, per poter pensare così dunque, nell’ordine, le ultime tre inven- La sua regolarità geometrica e solidità messa alla ricerca degli artisti e che tista stesso: le sue impronte digitali, il in grande, allo stesso tempo l’utopia zioni di Bazzana (Nadi, Relè e Wave), strutturale viene sfumata e, sembrereb- sanciscono il passaggio al clima su cui massimo grado di unicità identificativa, di Uzunovski ha coinvolto scienziati, così come recita la loro presentazione: be, umanizzata, abitata con incorporee si vuole porre l’accento. slittano verso un’uniformante cortocir- astrofisici, ingegneri, architetti, desi- “Progetti creati dallo stacco, dal salto, luci al neon incastonate al suo interno. “È un ‘grado zero’ la cui certificazione cuito che lega creatore e creatura. gner. Un vero e proprio laboratorio dall’attrito, dal tentativo, dalla frenata e Una sorta di casa, quindi, che è resa d’esistenza al mondo e di raison d’être, Le opere sono poco più di una dozzina, scientifico allargato che lavora ormai dall’idea del rumore”. tale. Un concetto, questo, espresso dal di necessità, è semplicemente trasferita per lo più tele con striature realizzate da anni al progetto e che offre all’arti- Il primo lavoro, fissato sulla parete di termine inglese Homing, che dà il titolo alle pratiche che il secolo ha insegnato con un materiale plastico lavorato a sta una consulenza tecnica per rendere sinistra, è Nadi (o Titti), una scultura alla mostra. essere non istanze di mediazione, ma mano, ma quelle che colpiscono mag- concretamente possibile questa intui- nata dalla vicinanza di cinque freni di Sebbene secondo modalità diverse, di espressione in se stesse, dal foglio giormente sono Mongoloid Version zione. bicicletta, ganasce metalliche poste in anche la fotografia di Damiano Nava a stampa alla fotografia d’apparenza B-29 (Miss Megook Painting #3), l’auto- L’idea, nata cinque anni fa, si è infatti fila su un listello di legno. L’asta fles- (Brescia, 1982; vive a Berlino) riguarda documentaria” (dal testo in catalogo di ritratto dipinto sulla fusoliera di un aereo sviluppata come un work in progress sa, a qualche decina di centimetri dal strettamente il vissuto personale e le Flaminio Gualdoni). Quel grado zero americano utilizzato durante la guerra che ogni tanto staziona per qualche muro, ricorda la protesi incombente di interazioni sociali, concentrandosi più a cui tendono, allo stesso tempo, gli in Corea, il pezzo più vecchio in mostra; mese in una galleria o in altri spazi una mano meccanica (vedi Stelarc). Il esplicitamente sulle persone, e in par- Achrome di Manzoni e i Volumi di Da- Stubbs (Absorbed), la statua raffigu- espositivi (la scorsa estate Uzunovski secondo lavoro, creato per mantenere ticolare sui giovani e gli adolescenti. I damaino, l’uno attraverso l’azzeramen- rante la zebra a grandezza naturale, è stato invitato a rappresentare la Ma- l’equilibrio sulla parete frontale della ritratti della nuova serie MJU (dal nome to della superficie pittorica, l’altra inter- abilmente posizionata dove un tempo si cedonia alla 53. Biennale di Venezia), galleria, è Wave. Il titolo di questa in- della macchina fotografica utilizzata) venendo drasticamente sul materiale trovava l’altare dell’ex chiesa, prestata occupandone gli spazi con lavagne fitte stallazione elettromeccanica è tratto sono il diario per immagini del lungo grezzo. nientemeno che dall’amico-collabora- di equazioni e calcoli matematici, studi dall’ondeggiante traccia nera che ri- viaggio intrapreso con il team 7milami- Le stanze si susseguono mantenendo tore Damien Hirst; e Consistent-Seen- di materiali e strumentazioni tecnologi- mane sull’intonaco bianco dopo che glialontano, partito dall’India e passato estrema pulizia allestitiva e precisi rife- Touched, la zebra in miniatura adagiata che, libri, fotografie. una bicicletta Atala-saltafoss, collegata per paesi come il Pakistan, la Cina mu- rimenti alle parole degli stessi artisti e su uno spropositato vassoio, la cui for- Un esperimento tra il concettuale e la a una batteria, registra i propri infiniti sulmana, la Turchia, l’ex Yugoslavia. dei loro maestri. “La linea di Manzoni, la ma ricorda quelli utilizzati nell’ipotetico public art, dalle forti implicazioni sociali. scatti in avanti (le proprie scosse), con- La sua fotografia diaristica - al proposito fine dell’arte” è la puntuale definizione laboratorio che analizza i tessuti e gli L’aspetto più importante del progetto è sumando la gomma scura delle mano- si vedano certe immagini di Terry Ri- di Lucio Fontana che fa da contraltare animali che ammaliano Joo, come le infatti l’impatto che avrà sulla popola- pole. Il terzo lavoro è la ripresa ogget- chardson o di Tillmans, o del più gio- non solo a Linea 5,70 (1959), ma si ac- belle corna generosamente abbando- zione locale. Avere finalmente la possi- tiva e fotografica del salto, volo tipico vane McGinley - racconta degli incontri compagna a Volume a moduli regolari nate da un alce e pazientemente rac- bilità di vedere il sole in un periodo dove delle auto della Contea di Hazard, che (in questo caso) fuggevoli, avvenuti on (1960) e a un monitor nel quale scor- colte sezionate e rimontate dall’artista, questo è solitamente assente influen- per l’occasione è stato doppiamente in- the road, ma non per questo privi del rono le immagini dell’artista milanese Improved Rack (Elk # 16). zerà positivamente lo stato psicologico corniciato e immortalato su un’immagi- feeling necessario allo scatto. Rispetto intento a produrre i Corpi d’aria (1959). Il resto sarà anche in linea con i tempi, della popolazione lappone. ne a bassa risoluzione. ai lavori precedenti - della serie Essen, Che la ricerca sia stata alla base di tut- sarà anche stato esposto in tutti i luoghi My Sunshine, già dal titolo, è infatti un Questi tre progetti provengono da og- datati 2008 ed eseguiti con la Polaroid ta l’operazione lo confermano infine le in cui bisogna esporre, ma fa rimpian- sogno utopico che mette l’opera d’arte getti d’uso quotidiano, riconvertiti in -, accanto alla vena reportagistica, dove vetrine colme di riviste, inviti, manifesti gere le alci sospese che contenevano al servizio del pubblico e che coinvolge sistemi di ipnotizzazione del tempo; la Nava sembra mostrare un compiaci- e cataloghi originali, a testimoniare da le telecamere che registravano i volti ogni possibile spettatore. Quello di Uzu- loro funzione iconica è quella di rende- mento nel mettere in evidenza un reali- un lato il fermento culturale e dall’altro e le espressioni del pubblico stupito, novski è il sole personale che ognuno re gloria a un periodo particolare degli smo quotidiano a tratti crudo, si nota fra i rapporti costanti con il contesto italia- quello d’altri tempi. vorrebbe al suo risveglio (senza anda- anni ‘80. Quando, secondo Bazzana, la l’altro una più ricercata cura compositi- no e straniero. Da ultimo la chicca per re in Lapponia, anche a Milano), fan- separazione dell’oggetto dal suo piano va e cromatica. bibliofili e filologi: nel catalogo si ritro- [marianita santarossa] tascienza che speriamo si concretizzi d’appoggio rappresentava “il momen- Caratteristica che non pregiudica, però, vano una curata selezione di testi critici presto. to in cui l’ombra perde il contatto con una naturalezza di rappresentazione. e un’appendice dedicata alle mostre e l’oggetto, il momento in cui l’ombra è Che appare, anzi, sempre evidente. ai cataloghi, comprensiva di immagini [rosa carnevale] un’altra cosa”. di copertina. [fabrizio montini] [ginevra bria] [claudio musso]

MARABINI P420 Vicolo della Neve 5 FEDERICO LUGER PERUGI Piazza dei Martiri 5/2 Via Domodossola 17 FABIO PARIS Via Giordano Bruno 24 fino al 2 aprile Via Alessandro Monti 13 Dadamaino / Piero Manzoni Michael Joo Nikola Uzunovski Fumiko Kobayashi / Damiano Nava da mercoledì a sabato ore 15-20 da lunedì a venerdì da lunedì a venerdì ore 15.30-19 Michele Bazzana da lunedì a sabato ore 15-20 o su appuntamento ore 10.30-13 e 15-19.30 sabato su appuntamento da lunedì a sabato ore 15-19 mattina e festivi su appuntamento Catalogo disponibile e su appuntamento tel. 02 67391341 tel. 030 3756139 tel. 049 8809507 tel. 051 4847957 tel. 051 6447482 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.federicolugergallery.com www.fabioparisartgallery.com www.perugiartecontemporanea.com www.p420.it www.galleriamarabini.it 64déjàvu [gallerie & co.] bologna bologna modena firenze firenze GIUSEPPE MARANIELLO CARLA MATTII ALEX PINNA OLIVIER MOSSET pizzi / FUMASONI

Diretti in quattro alla Otto Gallery di A Palermo, alle spalle di piazza San Memoria di diverse solitudini, l’Ombra L’ipercubo è l’estensione a n dimensio- Pizzi Cannella e Rossella Fumaso- Bologna - in compagnia di un artista e Francesco, sorge l’Oratorio di San Lo- della sera etrusca, le lunghe sagome ni (lettera usata per indicare un gene- ni espongono insieme in una doppia un gallerista - il dibattito verteva sulla renzo: sta lì dalla fine del Cinquecento. di Alberto Giacometti: questi i primi, rico numero naturale) del concetto di personale che spinge il visitatore a in- deriva spettacolare di molta (troppa?) Verso la conclusione del secolo suc- immediati riferimenti che appaiono alla cubo, proprio come Base/Progetti per terrogarsi sul viaggio come tema della arte contemporanea. Ma, notava l’arti- cessivo viene affidato a Giacomo Ser- mente incontrando le opere di Alex l’arte è l’estensione a n dimensioni del scoperta del lontano, ma anche della sta, il turn over del palco multimediale potta il compito di realizzare la decora- Pinna (Imperia, 1967; vive a Milano) concetto di realtà espositiva. Proprio quotidianità. ha riflessi tanto sulle arti visive quanto zione scultorea del complesso, con le ospitate per Tumbleweeds presso la come un ipercubo, Base - nel corso dei Figure di tuffatrici si esibiscono su tele su quelle “razionali”, battezzate tali dal storie della vita di San Lorenzo e di San Galleria San Salvatore di Modena, fra dodici anni di attività - è riuscita a con- dalle più svariate tonalità di azzurro, Bauhaus. L’architettura, ad esempio, Francesco e con la rappresentazione le strade strette del centro, tra portici e vogliare a Firenze un numero impres- dalle quali affiorano lievi parole scritte sforna torri rotanti figlie di algoritmi e delle Virtù cardinali. grandi portoni. sionante di artisti internazionali d’alta con cura: mesi e giorni, date. Un calen- di migliaia di cervelli al silicio, laddove Ne viene fuori un impianto in stucco Ma presto si riconosce, come sempre, qualità, un volume impensabile per la dario, Il calendario dei giorni sospesi. - da Guadalajara a Dubai - basterebbe emozionante e drammatico, che mette l’autonomia dell’artista nella sua ricer- maggior parte delle realtà espositive Farfalle esposte come parti di una per- una sola materia grigia per formulare un in scena la vibrante energia del periodo ca, che lascia spazio anche al sorriso. italiane e non. sonalissima collezione hanno i nomi bartlebyano “preferisco di no”. barocco e di un gusto personale che già Esplicito a tratti il riferimento al fumetto, Gli interventi stessi hanno cancella- delle grandi personalità femminili che Ma che c’entra questo con L’occhio di tende al rococò. Un bianco accecante non solo perché qui e là viene citato Fe- to di volta in volta l’angusto spazio hanno fatto la storia sociale e culturale Narciso, personale di Giuseppe Ma- è animato da giochi di luci e ombre, lix. E i disegni con sfere/pianeti sospesi espositivo, elevandolo a potenza e della città di Roma. raniello (Napoli, 1945; vive a Milano)? dal movimento simulato che percorre in cieli deserti, con umani che allungano smaterializzandolo in altrove: si pensi Rossella Fumasoni (Roma, 1964) non Una volta al civico 55 di via d’Azeglio, le figure, dai panneggi e dagli elementi passi nel vuoto in equilibri instabili, ri- solo all’esposizione inaugurale di Sol dice niente, ma lascia intendere tutto. niente sembra più calzante di tale pre- fitomorfici che accompagnano e incor- cordano anche quei re senza sudditi del LeWitt, Red Room del 1998. Anche Le sue opere dai colori sgargianti parla- messa. Niente più distante dall’effimera niciano la narrazione, fungendo da rac- Piccolo Principe, solo un numero come l’ultimo protagonista, Olivier Mosset no in silenzio, utilizzando un linguaggio superficialità di molto “oggi” delle ope- cordo, talvolta separando le storie dei nome del regno. Sì: solitudine, ma an- (Neuchâtel, 1944; vive a Tucson, Arizo- quasi fastidiosamente semplice, che re ideate appositamente per lo spazio santi. che gioco e delicata ironia. na), con il progetto ZZ porta avanti una riesce ad andare dritto al punto: cosa dall’artista partenopeo. Carla Mattii (Fermo, Ascoli Piceno, All’ingresso della mostra modenese, un riflessione sullo spazio come contenito- vuole comunicare? E allora chi osser- A partire dalla prima sala. Un bronzo 1971; vive a Milano) sembra quasi aver ramo a più braccia si protende orizzon- re culturale in senso esteso del termine. va è spinto a interrogarsi, a mettere in monumentale aggetta un ciclopico tron- isolato dal catalogo i dettagli floreali, talmente; seduto sopra, in bilico, una La scultura Z accoglie all’entrata, pro- moto tutte le sue capacità per capire ciò co pubico, e subito si percepisce il peso le piante piangenti, gli allori, le storica- sottile scultura, un essere umano stiliz- cedendo ritmata sino al margine ultimo che forse ha già recepito ed elaborato: di un artista che ascolta la voce della mente pretestuose e leggere conces- zato, Upstairs heroes: le opere di Pinna della parete, occupando così gran par- la poesia. propria memoria, “oltre il brusio dell’atti- sioni al piacere visivo, oggi nuove pro- evocano spesso una sorta di speciale te dello spazio disponibile nella sala. Z Scrittrice e pittrice, Fumasoni fonde mo”, come conferma Danilo Eccher, cu- tagoniste della storia e dei ragionamenti pensosità, voglia di riflessione fuori dal impedisce una visione d’insieme di se nelle sue opere queste due grandi arti ratore negli anni di più d’una rassegna dell’artista. Cambiano i tempi, però, e chiasso del mondo. stessa, concedendo solo un punto di vi- comunicative con un’eleganza e una dell’artista, dalla Civica di Trento alla cambiano i materiali. E mutano, inoltre, Di grande raffinatezza (una poetica sta: non si può né aggirare né scavalca- levità senza pari. Emoziona in manie- Gam di Bologna. motivazioni e metodi di realizzazione. ben definita pur sperimentando diverse re, ma solo osservare di fronte, proprio ra semplice, invitando a un viaggio nel Il cerbero acefalo immobilizza con due Le sculture di Mattii sono, infatti, in forme artistiche, più linguaggi: disegno come una sorta di dipinto. proprio intimo per comprendere il dolo- lance un nemico biforcuto e custodisce nylon e resina. Raccontano una natu- e scultura, olio e corda, ceramica e Stravolgente allora il fatto che nasca da re e il piacere. “Se non avesse fatto la un sancta sanctorum ove spicca l’oro ra che si presenta di per sé, con le sue rame), la ricerca artistica di Alex Pinna una precisa opera di Barnett Newman, pittrice, o la scrittrice, avrebbe fatto il bizantino di una tela tridimensiona- lusinghe, la fascinazione di una vege- si rivela colta, distaccata, sin scherzo- Zim Zum, da ‘tzim tzum’, termine caba- medico”, dice di lei Roberto Gramiccia. le - aperta ai lati a objets trouvés - in tazione in salute, di una decorazione sa, anche quando si coglie nelle sue listico che indica “il processo creativo Il viaggio prosegue nell’universo di cui si specchia uno dei tanti Sagittari di che dona godimento allo sguardo, che opere una sorta di smarrimento, spesso divino”, ideata per un progetto di Sina- cattedrali e mappe, isole e continenti Maraniello. Il piccolo Giano (o centau- diventa oggetto di desiderio. L’utilizzo le sue immagini come ombre in equili- goga nel 1963. Mosset ribalta la scultu- esotici di Piero Pizzi Cannella (Rocca ro) bifronte porta pure lui una sagitta in severo del bianco, in una tavolozza ri- brio instabile. Numerosi i riferimenti alle ra di Newman adagiandola sul terreno, di Papa, Roma, 1955; vive a Roma). cauda. “Ho trovato quest’immagine di gorosa e unidirezionale, lascia pensare stagioni, al tempo che muta, alle parti per conferirgli un orientamento spaziale Paesaggi in cui perdersi, perché troppo uomo in lotta con la sua coda”, svela alla scultura classica chi è in cerca di del giorno e dell’anno. certamente più materialista, dettato pe- simili a qualcosa di già visto e vissuto, Maraniello, “nel volume ‘Il medioevo rassicurazioni, ma in realtà vuole signi- E la sua mano nera che si protende raltro dal titolo che, ridotto alla lettera salgono in superficie dalla trama delle fantastico’ [di Baltrusaitis Jurgis, N.d.R.] ficare ben altro. Rappresenta, infatti, un all’esterno, bronzo patinato, con ap- ‘Z’, perde il profondo contenuto iniziale. tele grezze appese alle pareti senza te- e mi è parso subito una personificazio- enigmatico paesaggio esangue, artifi- poggiata una candida perla, s’intitola Se Z diviene una sorta di dipinto, la laio. Nude e vere, fanno sfoggio di tutti i ne del conflitto tra ragione e istinto”. ciale, a cui è stata sottratta la clorofilla, Alba. Forse metafora più squisitamen- fotografia dell’Harley Davidson diviene loro difetti, fiere di ciò che tramandano. Ecco il mistero delle composizioni re- che appartiene a un vissuto diverso dal te legata al proprio impegno artistico, una scultura. L’immagine scolpisce, in- Come carte geografiche invecchiate dal centi, bilanciate perché cadenzate di nostro, a un mondo da laboratorio, in la figura di corda intrecciata che pare fatti, due tratti della cultura americana tempo, raccontano di viaggi in terre lon- figure duplici, più che ricorrenti, oramai cui le forme del creato sono state cata- volersi arrampicare alla parete, rag- di matrice “classica”, allo stesso tem- tane, di voli d’uccello su città sconosciu- classiche: “Quel disordine istintivo che logate, ricreate e riprodotte. giungere un’alta meta, riuscendo però po colta e popolare: il mostro su due te, di interni preziosi, di vasi e ventagli. sembrava lacerare e ricomporre le ope- E per chi avesse ancora dubbi, Mattii solo a strappare la candida tela di un ruote, se da una parte coincide con Le opere di Pizzi Cannella raccontano re germinali”, scrive Eccher nel volume presenta i suoi “studi”: quadri serigrafati quadro. Davvero ogni opera - disegno o un’iconografia cinematografica ben di antichi viaggi, di memorie appuntate antologico stampato per la mostra al in cui i meccanismi della codificazione scultura - pare nascere da una storia, o precisa, accostabile al sogno di libertà in maniera fugace per renderle in qual- Giardino di Boboli, “ha dovuto lasciar prendono forma in affascinanti, ma nel si offre comunque come stimolo di pos- della controcultura, nella decorazione che modo incancellabili. spazio a un più rigido aspetto ordina- contempo inquietanti, sezioni in 3D di sibili narrazioni. sul serbatoio rimanda, al tempo stesso, Ecco che allora tutta la mostra appare tore”. organismi vegetali, poi oggetto delle Bella, efficace, l’immagine dell’invito a un campione della libertà a stelle e per ciò che vuole essere: un taccuino L’artista 65enne non si sottrae, dun- sue sculture. L’imitazione della bel- alla mostra, con cespugli trascinati dal strisce anch’esso più che noto, ovvero di viaggio su cui sono appuntati luoghi, que, al confronto “a viso aperto” con la natura, oggetto di tenzoni teoriche vento lungo una strada deserta, tum- Jackson Pollock. Il ritratto è calzante, sogni, oggetti che hanno definito una la classicità, innescato dal dna parte- secolari, assume così un carattere bleweeds, a sintetizzare comunque essendo entrambi gli elementi amalga- storia, un momento, oppure tutta la vita. nopeo, anzi. Con la cenere di Pompei scientifico, quasi maniacale. Avviene la solitudine, anche quando le cose, mati nell’odierna visione dell’America Il lavoro dell’artista, in questo caso, è nelle vene, il Maraniello maturo scende dall’interno, attraverso la manipolazio- le persone appaiono simili, unite dalla anni ’50 e ’60, visione che percepisce quello del viaggiatore d’altri tempi, che in agone misurato con l’antico e con lo ne tecnologica del soggetto, la sintesi medesima sorte. Ma non pare ci sia tutto sul medesimo piano semantico. appuntava, riportava per poi rielabora- “strabismo e asimmetria” - definizione dell’idea platonica della natura, la pro- tristezza. Amalgamare, convertire, trasformare lo re e non dimenticare; perché ciò che si di Gillo Dorfles - della nostra civiltà. duzione di nuovi innesti, in una sorta di Una sorta di fragilità si avverte anche spazio: un gigantesco wall painting di dimentica muore, oppure non è mai esi- Per sciogliere i grovigli passati e pre- nuova genetica concettuale. nella scultura in bronzo Due, dove le colore giallo annulla, disintegrandola, stito. Una grande potenza, trasmessa senti, l’artista cerca un’armonia aurea Ciò che resta della tradizione è un figure vicine si toccano, parendo qua- la parete dell’ultima sala. L’intervento, da ogni singolo tocco di colore, graffio, tra sperimentazione e compiacimento, approccio rigoroso verso la scultura, si sostenersi reciprocamente: ma sono pur avendolo riproposto altre volte in al- spaccatura della materia, in alcuni punti plasmando una mitologia contempora- un’attenzione certosina per il dettaglio, di spalle, senza sguardi che si sfiorino, trettanti spazi, è definito dall’artista site ricca, in altri asciutta, tirata fino a ren- nea fatta di pittura e scultura, di idoli e una certa inclinazione per immaginari al che possano condividere la consapevo- specific, poiché - come giustamente derla volutamente inconsistente. oggetti quotidiani che sfidano l’ambigui- tempo stesso seducenti e crudeli, un’at- lezza di quel comune destino. La stessa rileva lui stesso - è sempre diverso da L’Oriente come meta d’ogni viaggio, tà della storia. tenzione particolare (anche se autoiro- poetica si riconosce nei disegni, a volte sé, rapportandosi ogni volta a situazioni quindi, col suo fascino e le sue tradizio- Mosaicista certosino nell’ultima sala nica e femminile) alle dinamiche della più cartoncini in parte sovrapposti: omi- diverse per relazionarsi con fruitori pro- ni. L’Oriente malinconico, come unica della galleria, o rapido poeta di Enne- creazione e ai quesiti esistenziali che ni sottili, solitari, che allungano passi venienti da ambiti formativi eterogenei, meta possibile proprio per l’artista, alla ade, scritta con Edoardo Sanguineti esse nascondono. tra i pianeti, oppure che stanno quieti, così da ottenere una complessa sfera continua ricerca di un’espressività per- e pubblicata nel catalogo fiorentino, il come in attesa. relazionale grazie a un intervento mini- fetta, che rimarrà perennemente inap- motto è uno: “Questo tempo si flette, e [santa nastro] male. pagata. si riflette: le sue vendette a me mi stan- [valeria ottolenghi] I tre interventi, così come Base, paio- no strette”. no quasi spiegare quanto lo spazio e il [lara bruni] tempo siano concetti del tutto relativi. [beatrice benedetti] [nicola cecchelli]

ALESSANDRO BAGNAI AGENZIA04 SAN SALVATORE Via Salutati 4/r OTTO Via Brugnoli 19/c Via Canalino 31 Via d’Azeglio 55 BASE Piero Pizzi Cannella Carla Mattii Alex Pinna Via San Niccolò 18/r Rossella Fumasoni Giuseppe Maraniello da martedì a sabato ore 15-20 martedì, mercoledì e venerdì ore 17-19.30 da lunedì a venerdì ore 10-13 e 15-19; da martedì a sabato ore 10.30-13 e 16-20 o su appuntamento sabato ore 10-13 e 16-19.30 Olivier Mosset sabato su appuntamento tel. 051 6449845 tel. 051 6490104 tel. 059 244943 da martedì a sabato ore 18-20 tel. 055 6802066 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.otto-gallery.it www.agenzia04.com www.galleriasansalvatore.it www.baseitaly.org www.galleriabagnai.it déjàvu [gallerie & co.]65 roma roma roma roma napoli ARENA / BEIER WILLIAM COBBING ARCHANA HANDE RUTH SACKS ANDREA AQUILANTI

Francesco Arena e Nina Beier li cono- La storia lascia le tracce del proprio per- È un racconto per immagini il lavoro Si vaga come tra le isole di un arcipe- Chi fosse abituato al disegno leggero di sciamo da tempo. Francesco Arena corso evolutivo prima sulla terra e poi che Archana Hande (Bangalore, 1970; lago, attraversando le sale della galle- Andrea Aquilanti (Roma, 1960), alle (Mesagne, Brindisi, 1978; vive a Cas- con le parole, riempiendo libri e reporta- vive a Mumbai e Bangalore) presenta ria, attirati dai differenti paesaggi che sue cromie evanescenti, alle sue atmo- sano delle Murge, Bari) lo abbiamo ge. L’uomo a sua volta è fattore agente per la prima volta in Europa, nella galle- s’incontrano. Su ciascuna isola si è sfere chiare e rarefatte, si prepari a un visto nel 2008, per citare solo pochi e passivo di quel percorso, e l’artista ria romana di Sara Zanin che dall’anno accumulato qualcosa, come portato nel piccolo choc. La Napoli da lui ritratta è esempi, alla Fondazione Sandretto di ne è il portavoce espressivo. Non a scorso promuove artisti indiani (Baba tempo dal mare: qualcosa che occorre infatti un’istantanea fosca e corrusca Torino, alla Civica di Monfalcone e alla caso la Land Art investiva il concetto di Anand e Bharat Sikka) portati in Italia decifrare. Parole rese immagini, imma- che, nella convenzionalità del taglio sua personale presso gli spazi della No- evoluzione partendo dall’ambiente e, da Maria Teresa Capacchione, curatri- gini convertite in oggetti, oggetti trasfor- prescelto - la più classica delle vedu- mas Foundation di Roma con il lavoro modificandolo con interventi “artificiali”, ce della mostra. mati in metafore. te, ripresa da una terrazza di Posillipo 3,24mq. Sempre a Roma, la Monitor, interagiva con la storia del territorio a tal All is fair in Magic White è il titolo di que- Siamo entrati nella geografia di Ruth -, ricalca la pletora di dipinti per secoli che adesso lo ospita in doppia persona- punto da sfidare il concetto di entropia, sto racconto narrato attraverso 18 ope- Sacks (Port Elizabeth, 1977: vive a focalizzatisi sull’arco lambito dal Golfo. le, l’aveva presentato sotto la curatela portandolo all’esasperazione. re e una video-animazione, ambientato Bruxelles). Artista già presente al Pa- “Cartolina” che ha irrimediabilmente di Teresa Macrì (Emotional Community) William Cobbing (Londra, 1974) par- a Bombay - ora Mumbai, anche se gli diglione Africano della Biennale di Ve- cambiato volto, dalla melodiosa Arcadia già nel 2006. te da quel concetto per investigare in abitanti preferiscono il vecchio nome - nezia 2007 e protagonista di diverse color pastello alla turpe colata cementi- Anche Nina Beier (Aarhus, 1976; vive modo diretto e indiretto l’ambiente; ma nei ricchi quartieri del sud della città e personali all’estero, di cui l’ultima al fera modello Le mani sulla città. a Londra) è molto apprezzata nel pano- la scelta territoriale non è casuale e, nello slum di Dharavi, reso famoso dal Cortex Athletico di Bordeaux. Ora Ruth Naturalmente, critica sociale e docu- rama italiano contemporaneo. Una per oltre a lasciarsi influenzare dalla Land film di Danny Boyle, Slumdog Millionai- è presente a Roma per la sua prima mentazione urbanistica non sono tra tutte, ricordiamo la personale ancora Art, Cobbing risente di due recenti resi- re. monografica. le preoccupazioni dell’autore, qui impe- alla Nomas. L’artista danese lavora sia denze che lo hanno portato a conosce- Le opere, di medio formato, sono state Si tratta di una raccolta di oggetti, una gnato a potenziare il suo consueto mo- autonomamente sia in duo con Marie re la terra di Bamiyan e il tratto bellico realizzate da Hande con l’antica tecnica accumulazione di idee e messaggi la dus operandi grazie a Lucid, software Lund, anche lei danese e residente che separa la Scozia dall’Inghilterra, il del block print, blocchi di legno incisi e cui interazione suggerisce il metodo di sviluppato nel capoluogo campano dal nella capitale inglese. Infatti, in con- confine di Berwick. Due luoghi distanti usati come stampi. I blocchi vengono lavoro dell’artista, continuamente spinta canadese Jason Villmer, già lo scorso comitanza con Monitor, le due artiste per cultura e posizione geografica: il intinti nella vernice e poi impressi su a modificare la propria azione, modifi- anno oggetto di un breve show alla NO- presentano anche una mostra, ancora primo porta con sé l’avvenuta distru- tele di cotone, che l’artista completa cando di conseguenza la leggibilità e Tgallery e che esprime ora, per la prima una volta, alla Fondazione Nomas. Si zione delle più rappresentative icone dipingendole a mano, rendendo così fruibilità delle sue opere. volta, il suo potenziale “immersivo” e tratta di una riflessione sull’accessibilità buddiste in territorio afgano; mentre il unica ogni tela. Per questo suo lavoro, E allora, nella sabbia bianca distesa sul “interattivo” applicato all’arte. dell’esperienza, un gioco che trova eco secondo risente del contenzioso che Hande ha realizzato 120 blocchi, che pavimento della galleria si riconosce E se in passato per Aquilanti la foto- al Macro. Ci riferiamo alla performance intimidiva una legittimità di frontiera rappresentano persone, animali, ogget- all’improvviso la sagoma del Pantheon, grafia e la proiezione intervenivano in tre puntate, firmata da Beier, in cui anglo-scozzese. Ora però Bamiyan e ti, ossia gli elementi narrativi della sto- emersa e al contempo dissolta nella sul disegno, stavolta ne costituiscono una danzatrice in pensione esegue, col Berwick sono coinquiline di uno spazio ria. I disegni costituiscono una sorta di sua stessa polvere calcarea (Pooling l’origine e l’esito. Tutto comincia con solo ausilio della memoria, un estratto artistico che contiene le somiglianze storyboard della video-animazione che, Dust). Da un lato, simili a bottiglie affi- un’immagine scattata, per l’appunto, del suo repertorio. Mentre il 6 febbraio, storiche e concettuali indagate dalla ri- in 10 minuti, narra l’intera storia. date al mare da naufraghi, si allineano con Lucid Wiever, la cui tecnologia in occasione del finissage da Monitor, cerca di Cobbing. Nella descrizione dei personaggi, sia- una serie di identici cofanetti in legno. permette un’inquadratura a 360°: gli Arena si è esibito in una performance Nella serie Bamiyan Mirror l’artista foto- no essi tre ricche signore della nuova Potrebbero forse racchiudere - come obiettivi, dunque, hanno catturato si- insieme a Luca Cerizza, che ha scritto grafa le due nicchie vuote riflesse sulla borghesia indiana o il commerciante quelle - messaggi provenienti da altri multaneamente e da più punti di vista il un testo insieme a lui. superficie di uno specchio. Sfruttando di Dharavi (il quale, benché viva nello luoghi e da un’altra epoca? È proprio paesaggio prescelto. La foto “panottica” Una lunga premessa, questa, che serve la duplice funzione dell’immagine come slum, è tutt’altro che povero), è evi- così. così realizzata è stata poi rielaborata a chiarire come e in che misura i due forza visiva, Cobbing racchiude l’impor- dente l’approccio ironico e socialmen- Lo apprendiamo leggendo le istruzioni pittoricamente, secondo uno di quegli artisti scelti da Monitor siano effettiva- tanza storica di quelle sagome in un te critico che muove l’artista. Hande è poste accanto all’opera, che chiedono scambi digitale-analogico cari alla filo- mente radicati nel panorama capitolino. riflesso artificiale, contenuto a sua volta affascinata dalla ricerca di quella che di compiere alcune azioni al futuribile sofia della galleria napoletana: velo su Il trait d’union è sicuramente la Nomas nella cornice fotografica di paesaggio, è l’identità della nuova India post-co- possessore solo in un lontanissimo velo, sovrapponendo alla grafica di sup- Foundation, nata dai collezionisti Raf- lo stesso da cui quelle sagome proven- loniale in pieno boom economico, e di anno inciso su ciascun coperchio. In tal porto sottilissimi fogli di pet, sui quali di faella e Stefano Sciarretta poco più di gono, seppur restituite agli occhi del Bombay in particolare, città dove attual- modo l’artista rende questo lavoro una volta in volta un singolo colore eviden- un anno fa. Nei due spazi di Monitor, fruitore in differita. mente vive e da cui trae ispirazione per sorta di arco proteso nel tempo e nello ziava i dettagli. Arena e Beier hanno ideato due lavori Influenzato da Robert Smithson, Cob- il suo lavoro. spazio, un’azione richiesta, sospesa, Una stratificazione che ha dato luogo a site specific. Il primo presenta 18.900 bing sembra voler ampliare l’originaria Hande utilizza per la sua produzione incerta, sperata come quella che il nau- una tridimensionalità dall’effetto flou, o metri su ardesia: la lunghezza dei sol- concezione dei Mirror Displacements indifferentemente i sistemi tradizionali frago affida al mare (At the Moment). simile alle stampe lenticolari. Ma non è chi incisi su lastre grigie di ardesia, a subordinando lo specchio al mezzo fo- usati da secoli in Asia, come appunto E mentre il mare sospinge quei mes- finita qui: i quadri sono stati ri-fotografati simboleggiare gli stessi chilometri per- tografico, ultimo possessore dell’imma- i block print, e media come Internet (è saggi, esso erode, trascina, accumula e immessi all’interno di Lucid, sì da ren- corsi dall’anarchico Giuseppe Pinelli il gine finale, unico apparecchio in grado suo il progetto www.arrangeurownmar- incessantemente la materia. Così come dere possibile la “navigazione” al loro 12 dicembre 1969 per raggiungere la di restituirla nella sua forma completa: riage.com per trovare il proprio partner le sue onde dispongono sulla rena og- interno. Basta un mouse e ci si può, Questura Fatebenefratelli di Milano. cioè seguendo la ricerca personale di ideale), per non parlare dei video, della getti perduti e inariditi, quali le conchi- insomma, muovere in lungo e in largo Pinelli, attualmente sepolto nel cimitero Cobbing. fotografia che ama in modo particolare glie, Ruth allinea in una teca campa- all’interno dell’opera. anarchico di Carrara, non uscì più dalla A dividere la prima serie di lavori espo- e delle performance, che le servono nellini raccolti chissà dove e quando, Dal procedimento macchinoso scatu- questura milanese, ma la sua morte lo sti per la mostra Reversal, una cam- come fonte d’ispirazione per il suo la- anch’essi svuotati, proprio come quelle risce, accanto alla variante hi-tech di trasformò da uomo comune a emblema pana a forma d’uomo ricorda la sosia voro. stesse conchiglie, del loro motivo di una diuturna tradizione, il nocciolo con- di quei lunghi anni ed eroe degli anar- originale posizionata sul confine vicino Completa la mostra una striscia di esistere: il batacchio, strumento della cettuale dell’esperimento: l’aleatorietà chici italiani. Newcastle, mentre rimbomba in manie- tessuto di tre metri realizzata con la loro sonorità. Sono gli scheletri di ciò percettiva. Perché quel che la pittura Teasers and Tormentors di Nina Beier, ra arbitraria introducendo la serie di vi- tecnica dei landscape cinesi, posta leg- che nella cultura domestica africana non dice, o meglio non dichiara, è la opera di connotazione altrettanto con- deo esposti nell’ultima sala. Con Moon germente sospesa dal pavimento: vi si diviene il simbolo di una distinzione tra sua reale natura: chiamato a entrare nel cettuale, induce lo spettatore a riflette- Walzer si passa il confine asiatico per narra la storia dell’immigrazione delle classi sociali, alla quale l’artista allude lavoro - siano la proiezione del software re sulla percezione. Il titolo si riferisce approdare in Inghilterra, in cui la deso- popolazioni che giunsero dal mare e distribuendo ordinatamente ogni pen- o il quadro - lo spettatore si ritrova in- ai sistemi di tiraggio usati nel teatro e, lata sabbia di Berwick diviene teatro di fondarono la città di Bombay. dolo staccato in una teca diversa, posta fatti disorientato, ignaro o dimentico del come in teatro, dove la direzione della orme che camminano al contrario. a fianco. tracciato di manipolazioni che lo ha por- visuale è obbligatoria, l’opera induce a In entrambi i video è l’artista che deter- [pierluigi sacconi] Altrove, volgendo lo sguardo nel pa- tato lì. In una dimensione percorribile e esperire la visione di vari elementi osta- mina l’azione: i suoi passi solcano la esaggio della galleria, campeggiano tuttavia limitata. colata dalla presenza di un muro. terra, ma invece di segnare il terreno scritte effimere. Da un lato la lunga de- Ma soprattutto ambigua e falsa, distorta sembrano non sfiorarlo. E se il primo scrizione disposta in forma planimetrica e rielaborata in un fluttuare tecnico che [federica forti] video inquadra con montaggi alteranti “The Biggest Sculpture in the World”, non genera alcuna flessibilità o concre- una camminata rettilinea in cui il per- dall’altro le due insegne “Alatoseum/ to abbattimento della barriera oggetto/ corso viene cancellato, il secondo è un Musealato”. Messaggi destinati alla osservatore. Sicché chi guarda potrà campo medio fisso dove una spirale di cancellazione, come lo sarebbero se invadere lo spazio della creazione, ma passi è via via eliminata dalle scarpe fossero tracciati sulla sabbia di questa non riuscirà a carpirne gli arcani. dell’artista, che prosegue il giro fino a spiaggia immaginaria di Ruth. Luogo e ripulire il tratto di sabbia dall’impronta non luogo delle sue accumulazioni. [anita pepe] dell’uomo. Un gesto atemporale per cancellare l’irreversibilità della storia. [alessandro iazeolla] Storia e consapevolezza maturano nella ricerca di Cobbing, tentando di misurarsi con il territorio di cui fanno parte, senza manifestarsi in rivoluzioni ambientali temporanee da cui prendono spunto, ma fermando il tempo della loro azione. Con il mezzo del video e quello fotografico a fargli da testimone.

[flavia montecchi]

FURINI Z2O Via Giulia 8 Via dei Querceti 6 EXTRASPAZIO MONITOR Via di San Francesco di Sales 16/a NOTGALLERY Via Sforza Cesarini 43a-44 fino al 23 marzo Archana Hande Piazza Trieste e Trento 48 William Cobbing a cura di Maria Teresa Capacchione Ruth Sacks Francesco Arena / Nina Beier da mercoledì a venerdì ore 13-19 da lunedì a sabato ore 15.30-19.30 da martedì a sabato ore 15.30-19.30 Andrea Aquilanti da martedì a sabato ore 13-19 sabato ore 15-19 o su appuntamento Catalogo Prestel da martedì a sabato ore 16-20 tel. 06 39378024 tel. 06 68307443 tel. 06 70452261 tel. 06 68210655 tel. 081 0607028 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.monitoronline.org www.furiniartecontemporanea.it www.z2ogalleria.it www.extraspazio.it www.notgallery.com 66intervallo facciamo13con

#di marcolemma enrico giacomelli le preferenze di Giacinto Di Pietrantonio direttore della GAMeC di Bergamo Prigione

01. città preferita: Roma, dove portano tutte le strade 02. libro: Pinocchio, che la sera leggo a mio figlio Alexander 03. film: Giù la testa 04. cantante: John Lennon 05. ristorante: Antica Trattoria del Gallo 1870 a Gaggiano (MI) 06. cocktail: Non so come si chiama, ma è fatto di ¾ di acqua liscia e ¼ di acqua gassata. Sono astemio o, come si dice, analcolico 07. l’uomo politico: Gandhi 08. il quotidiano: La Repubblica 09. l’automobile: Aston Martin di James Bond 10. lo stilista: Boh! 11. l’attore: Marcello! Marcello! E Toni Servillo 12. il programma tv: Tra quelli in corso Blob, tra i passati Quelli della Notte di Renzo Arbore e compagni 13. la canzone: Quella che canto sotto la doccia come: “Imagine there’s no heaven / It’s easy if you try / No hell below us / Above us only sky / Imagine all the people / Living for today...”

Patrizia Sandretto - presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino tenterà il 13 sul prossimo numero

strafalcioniahbbellooo digest !!! Questa foto è stata esposta al Paris Photo, la parte del Louvre dove vengono esposte le foto migliori... [dialogo nel filmbaciami ancora di gabriele muccino] Beh, Paris Photo è una fiera di fotografia, probabilmente la migliore in Europa. Messa così, sembra un’esposizione d’arte da “salon” ottocentesco. Artur Zmijewski - Repetition - 2005 - still da video Segni dei tempi. L’altro giorno al Maxxi (ex mattatoio del Testaccio, Roma), hanno inaugu- rato una nuova sezione, La Pelanda... Nell’ambito dell’arte contemporanea, Biennale di Venezia e ad Art Basel, ha [feltri figlio sula stampa] dire prigione equivale a dire Absalon. rudemente illustrato le condizioni disu- Commentiamo lo strafalcione con una domanda che dobbiamo porci tutti insieme: ma se- L’artista israeliano, infatti, ha dedicato mane in cui sono detenuti a Cuba e in condo voi, all’estero, a Londra, Madrid o Parigi, esiste qualche giornalista che confonde un numerose opere e intere mostre alle troppi altri luoghi della Terra i colpevoli o museo con un altro? La Pelanda è un pezzo del Macro, non del Maxxi. Ora che entrambi Cellule, moduli claustrofobici e letteral- presunti tali dei reati più vari. Bastino le apriranno saranno dolori con gli errori... mente anti-estetici. Ossia, in senso kan- dimensioni della gabbia allestita da Mot- tiano, privi e soprattutto deprivanti quel- ti: i centimetri sono 80x80x60. Un altro E l’architetto Mario Cucinelli, che aveva ideato la “macchina bioclimatica”, il “sistema arti- le “coordinate” fondamentali per l’esse- grande nome è quello di Alfredo Jaar, colato di volumi trasparenti”, gli “ampi sbalzi nel verde”, non l’ha presa benissimo... re umano che sono lo spazio e il tempo. e la sua grandezza sta nell’esser riusci- [sul corriere della sera si conferma lo stop al progetto direzionale del campidoglio2 Per dirla con Foucault, come alcuni to a miscelare tutti gli elementi succitati da parte del comune di roma] hanno suggerito, si tratta di eterotopie in un’installazione bruciante e brutale Sicuramente non l’ha presa benissimo, Mario Cucinella, neppure nel vedersi storpiato il profondamente disorientanti, specie nella sua semplicità. Parliamo della rico- nome per tutto l’articolo. Tantopiù che un Cucinelli assai famoso esiste eccome, ma fa quando mimano le condizioni di vita di struzione della cella di Antonio Gramsci, cachemire, non architetture. molti di noi, con un’infilata di azioni pro- “allestita” nel 2005 nella microgalleria Il titolo: “Inquadrare i più famosi è un’arte”; poi dentro all’articolo frasi tipo: “Elizabeth grammate e iterate che rammentano di Lia Rumma a Milano. Sbarre su due Peyton, la ritrattista delle celebrità”, “L’artista che fissa su tela visi e caratteri di viziate il “produci consuma crepa” dei Cccp. E lati, specchi sull’altra coppia di pareti. popstar e severi monarchi. Purché siano molto famosi”, “A tutti la Peyton dedica dipinti a poi, come non citare Louise Bourgeois Ciò che però si moltiplica all’infinito non olio, esposti e venduti in tutte le gallerie del mondo”. e le sue Cell? Una serie di lavori installa- è lo spazio, ma se stessi. Un caleidosco- [il venerdì di repubblica prende e distrugge, con un articolo superficiale, la pittrice tivi iniziata nel 1989 con Cell (Eyes and pio di prigionia che, nel caso di Gramsci, elizabeth peyton] Mirrors) (1989-93), che proprio nel ha prodotto i fondamentali Quaderni dal Certo che se l’arte contemporanea deve essere affrontata così, si può forse anche fare a nominare nel sottotitolo ‘occhi’ e ‘spec- carcere. Ma che, inevitabilmente, in meno, no? chi’ metteva in campo un complesso molti altri casi ha prodotto, produce e gioco di sguardi. Poiché, se a un primo produrrà esattamente il contrario di ciò L’Armory, il più importante appuntamento del mercato d’arte americano e superficiale livello d’interpretazione, i per cui il carcere esiste: inciviltà. Re- [sul venerdì di repubblica si parla di contemporaneo] primi paiono osservare in una direzione sta il fatto che di libri scritti in regime Forse la redattrice non è stata mai a Miami, o forse non vanta grandi frequentazioni con il che dall’interno porta all’esterno, men- detentivo se ne contano parecchi. Li mondo dell’arte tout court visto che più giù nell’articolo ha infilato un bellissimo “Francesco tre i secondi permetterebbero a chi è hanno raccolti Ines & Eyal Weizman in Bonomi” al posto di Bonami. fuori di osservare all’interno, ebbene, occasione della mostra “tematica” You- proprio il frangersi moltiplicato degli uni Prison, organizzata nel 2008 alla Fon- sugli altri evidenzia come la questione dazione Sandretto di Torino. Un’iniziativa sia assai più complicata. O forse più che ha avuto pure un risvolto “pratico”, premio spam per l’arte semplice, potendo esser “ridotta” alla la biblioteca essendo poi stata donata abbiate pietà di noi (e della nostra e-mail) domanda: chi guarda (osserva, control- a una struttura detentiva. Certo qualco- la ecc.) chi? E, accanto all’osservatore sa di assai più pratico di altri progetti Lui in parte è giustificato perché è doppio. Bifronte e bicipite. Cristian Bugatti quando fa arte. Bugo dell’opera di Bourgeois, ecco che si pa- presentati in quell’occasione. Occasione quando fa musica. E doppio è anche lo spazio espositivo della sua mostra. Ma questo giustifica il raddoppio (o, meglio, la moltiplicazione) delle e-mail di invito? Uhmm. Ad ogni modo, il noto lesano i vari Jeremy Bentham, Donald che però ha avuto l’indubbio merito di cantautore che ha inaugurato la sua mostra con performance semplicemente intitolata Woods Winnicott e, ancora una volta, portare l’attenzione su un luogo spesso Michel Foucault col suo Sorvegliare e rimosso dai pensieri correnti. CRISTIAN BUGATTI punire. Torna invece alla dura realtà del- la “contenzione” fisica e psichica Gianni lo scorso 26 febbraio (a Roma da VM21, www.vm21contemporanea.com, 06 68891365, e da Motti che, dalla Guantanamo Initiative il prossimo lemma sarà MOTELSALIERI, www.motelsalieri.org, 06 48989966) ce le ha cantate per tutto l’inverno con dozzine e dozzine di e-mail. del 2004 alle installazioni del 2005 alla carte da gioco

68fashion a cura di marzia fossati

Scarpe, borse e accessori da tutto il globo. A disegnarli sono giovani studenti delle facoltà di arte, design, fashion design e architettura. Ci pensa What’s more alive than CALL you a renderli prodotti reali di alta manifattura italiana. A breve acquistabili online... FOR NEW ENTRIES

 Borse che evocano lo skyline di proposte in linea con il briefi ng del- dare una Singapore. Oppure l’era delle caver- la chiamata creativa. Proposte che risposta ne. Texture e colori rubati alle verdi verranno poi concretizzate, grazie a o r i g i n a l e campagne inglesi. Calzature ghigliot- importanti partnership avviate con a un appel- tina-cut e temi culinari dalla Tailandia diverse realtà sul territorio italiano e lo creativo, direttamente ai vostri piedi. Queste mondiale - dalle università come Iuav, quanto quello sono solo alcune delle risposte forni- Ied Moda Lab, Iade di Lisbona, Uca di di realtà “no- te da oltre 82 paesi del mondo alla Londra, alle associazioni di categoria brand”, che prefe- call creative lanciata lo scorso mag- come l’Associazione Calzaturieri della risce puntare il rifl et- gio da What’s more alive than you. Riviera del Brenta, l’Associazione Na- tore sulle singole persone Un progetto per dar vita alle idee de- zionale Calzaturieri Italiani, passando che la animano, mostrandone i gli studenti delle facoltà di arte, de- per il Politecnico Calzaturiero - e ven- volti, diffondendone i profi li e accom- sign, fashion design e architettura, dute (online only), con una royalty del pagnando ciascun prodotto con una senza alcun nota dell’au- limite ge- tore stesso (Giappone), Orit Shlayfman (Isra- materie prime e di energia e di con- ografi co o che lo ha ele), Ivan Tomasson (Danimarca) segnare all’acquirente un esemplare anagrafico. Nel solco del binomio arte-moda si concepito. e Tomás Trenchard (Irlanda) i pio- unico di alta manifattura italiana, re- L’obiettivo? Rispondono nieri di questo progetto e, di fatto, alizzato appositamente per lui e nu- Creare una innestano tanto il concetto di network, di ai nomi di chi compra un accessorio WMATY merato. La percezione è quindi quella collezione Liza Fredri- si appropria di un loro racconto, di di effettuare un acquisto “su-misura”, di scarpe, community globale, quanto quello di realtà ca Åslund una narrazione che parla del loro esclusivo e privatissimo, feeling che borse e ac- “no-brand” ( S v e z i a ) , background culturale, delle loro raggiunge il suo culmine con la priva- cessori che Claudia Ci- esperienze e che travalica l’ottica te collection, elitaria perché riservata hanno mol- villeri (Italia) commerciale della suddivisione in solo a coloro i quali abbiano già acqui- to più a che [nell’immagi- stagioni e dell’acquisto d’impulso, a stato un primo artwork, ma comun- vedere con il concetto di artwork che 6% netto sul prezzo di vendita per ne il suo fashion artwork], Tadako favore di un approccio slow fashion. que visibile a tutti online. con quello di prodotto-moda. l’autore di ogni singolo pezzo. Fukami (Singapore), Victoria Gea- La realizzazione di ciascun prodotto Ancora in WMATY, l’espressione ar- Come molti altri concorsi, anche Dentro a questo progetto c’è (quasi) ney (Uk), Florence Estelle Girault prende infatti il via solo dopo l’effet- tistica incontra, anche grazie al sup- WMATY si abbevera alla creatività tutto, in termini di nuove frontiere (Francia), Natalia Iliadi (Grecia), tivo acquisto dello stesso: l’oggetto porto di partner tecnici quali Material dei giovani, ma senza stilare liste e del fashion: nel solco ormai consoli- Premrudee Leehacharoenkul (Tai- si fa quindi attendere e assaporare Connexion, Vibram, Nanofab (Parco premiare solamente il primo clas- dato del binomio arte-moda si inne- landia), Elizabeth Lovett (Usa), Fi- dal suo futuro proprietario, permet- Tecnologico Vega) e il Gruppo Giovan- sifi cato. WMATY semplicemente stano tanto il concetto di network, lippo Mantone (Italia), Eva P. Ma- tendo così, in cambio di un waiting ni Crespi, la ricerca sui materiali e assolda fra le sue fi la tutte quelle di community globale che lavora per rigli (Grecia), Akahito Shigemitsu time maggiore, di evitare sprechi di l’innovazione tecnologica: la direzio- ne è quella di un footwear che non prescinda mai dalla salute dell’indivi- duo e dal comfort del piede e della j’adore colonna vertebrale. Un primo passo per questo cammino di benessere è THE LAST KNIT SOMEWHERE OVER THE RAINBOW DAMIEN’S VERSION già stato compiuto, depositando un Il londinese Kevin Kramp - sfornato, ça va sans Rainbow Style è il nuovo progetto curato da En- Studente allo Iuav di Treviso, Lorenzo Busato brevetto che consente di realizzare dire, dal Central Saint Martins College - è uno rica Mannari e Anna Puorro ed edito da Happy propone la collezione For the love of God, nata calzature molto più comode delle at- tuali, lasciando inalterate le caratteri- dei nomi nuovi del knitwear d’autore. I suoi capi, Books. Un volume cromaticamente esplosivo nell’ambito di un progetto che contrappone lo stiche stilistiche del prodotto. di alta concezione, sono un’artistica combina- per indagare l’“estetica arcobaleno”, attraverso studio di un’etnia a un tema di rottura. La sua ri- zione di forme esagerate e fi bre lussuose come un percorso che spazia dal web alla strada, dal I prossimi step: la pubblicazione on- cerca parte dall’abbigliamento del popolo ainù - line dei primi prototipi pronti per la l’angora, il mohair e il cachemire, ma anche la mondo delle illustrazioni lowbrow a quello del stabilitosi nell’arcipelago giapponese nel XII-XI vendita e la seconda call creative, seta e il nylon, opportunamente lavorati al fi ne fashion e del glamour. Il tutto prende le mosse millennio a.C. - per arrivare alle opere di Hirst. con l’obiettivo di raccogliere nuove di ottenere le adeguate texture. Molto ampio lo dai Rainbow kidz, giovani dal look curatissimo Ne risultano abiti dai volumi scultorei, caratte- submission e alimentare ulteriormen- spettro dei colori utilizzati, così come varie risul- e accattivante - ispirato tanto ai manga quanto te il progetto.  tano essere le modalità di tessitura e i pattern alle grafi che anni ‘80 -, vere e proprie celeb’ del- rizzati da grafi che essenziali e pattern modulari jacquard con cui Kramp realizza i suoi capi. Il la rete da cui trarrebbero spunto gli artisti stessi che dialogano col concetto di morte estraniata suo talento è sponsorizzato da diverse industrie per le loro opere. Il risultato è una Pop Bible dal suo signifi cato di dolore, col sezionamento italiane di fi lati, tra cui la Filati Be.Mi.Va e la Loro prettamente visiva che serve a far luce su un degli elementi e con la specularità ossessiva. link. Piana. life-style contemporaneo. Capi monumentali, che non sembrano soggetti www.kevinkramp.com www.happybooks.it alla caducità del tempo. www.wmaty.com tornaconti 69 a cura di alfredo sigolo La SCOMMESSA dell’ARTE I buoni risultati delle recenti aste londinesi sono stati una vera iniezione di fiducia per il mercato dell’arte. Ma allora la crisi è finita davvero? Cerchiamo di capirlo e cerchiamo di capire perché, nonostante tutto, un artista giovane può costare più di un grande maestro del passato...

 Siamo lontani dai risultati disa- zione e di previsione: il suo prezzo è ciò avviene, tutto diventa possibile. mo i complici. rale che non può non essere intima- strosi del 2009, ma anche da quelli in breve una scommessa sul valore A questo punto c’è da chiedersi se i La vera urgenza oggi è riportare al mente legata a una nuova intuizione ormai unanimemente considerati culturale futuro. Un futuro che può buoni risultati delle recenti aste lon- centro la questione culturale, per la della vita, fino a che essa diventi un gonfiati del 2008. La ripresa è ini- essere a lungo termine ma anche dinesi possano da soli costituire un definizione della quale appare illumi- nuovo modo di sentire e di vedere la ziata. Anzi, per essere esatti, il clima a breve o brevissimo termine, per- segnale significativo del superamento nante l’illustre pensiero che segue: realtà e quindi mondo intimamente è quello da “risanamento compiuto”, ché proprio un artista emergente di della crisi. “Che si debba parlare, per essere connaturato con gli ‘artisti possibili’ con i prezzi che sono tornati a pre- buone prospettive tende a garantire La risposta implica però innanzitutto esatti, di lotta per una ‘nuova cultura’ e con le ‘opere d’arte possibili’. Che miare gli artisti consolidati, mentre crescite di valore in tempi molto con- stabilire di che crisi si voglia parlare. e non per una ‘nuova arte’ (in senso non si possa artificiosamente creare sul fronte del contemporaneo l’anda- tenuti. Perché la sensazione netta è che la immediato) pare evidente. Forse non degli artisti individuali non significa mento è ancora controverso. Ma basta questo a spiegare le quo- crisi del mercato dell’arte, certamen- si può neanche dire, per essere esat- quindi che il nuovo mondo culturale, Il mercato dell’arte contemporanea, tazioni raggiunte dall’arte contempo- te connessa con l’andamento nega- ti, che si lotta per un nuovo contenu- per cui si lotta, suscitando passioni a pensarci, costituisce un’anomalia ranea negli ultimi anni? Basta questo tivo dell’economia globale, nasconda to dell’arte, poiché questo non può e calore di umanità, non susciti ne- nel contesto del mercato collezioni- a spiegare perché l’opera di un ar- anche una più profonda crisi di natu- essere pensato astrattamente, se- cessariamente “nuovi artisti”; non si stico preso nel suo insieme. Quest’ul- tista contemporaneo di punta possa ra culturale. parato dalla forma. Lottare per una può, cioè, dire che Tizio e Caio diven- timo infatti si fonda sostanzialmente valere e anzi superare quella di molti Inutile che ci vengano a raccontare nuova arte significherebbe lottare teranno artisti, ma si può affermare sulla traduzione in valore economico conclamati maestri del nostro pas- che la nostra è l’epoca degli artisti per creare nuovi artisti individuali, ciò che dal movimento nasceranno nuovi del valore culturale il quale, avendo sato, questi sì già inquadrati in una individuali, del superamento del nuo- che è assurdo, poiché non si posso- artisti” (Antonio Gramsci, Quaderni caratteristiche tipicamente immate- prospettiva di rarità e tempo? In ve- vo o della negazione della storia. no creare artificiosamente gli artisti. dal carcere n. 6, § 133. Tratto da riali, finisce per essere fortemente rità no. E allora dove sta il trucco? Un’opera d’arte priva di connessioni, Si deve parlare di lotta per una nuova Letteratura e vita nazionale, Editori condizionato da fattori contingenti Certamente le dinamiche speculative che non ambisca a innovare e che cultura, cioè per una nuova vita mo- Riuniti, Roma 1987, pp. 8-9).  quali la rarità e l’antichità. alla base del mercato dell’arte sono rifiuti il passato appare come un È evidente che il valore culturale non diverse e complesse. Tutte però pos- guscio vuoto e le speculazioni teori- può ridursi a queste due sole condi- sono essere ricondotte a una strate- che adottate per giustificare questo zioni, ma è altrettanto evidente che gia che potremmo definire “del ribal- stato di cose somigliano fortemente a cura di santa nastro esso è comunque il frutto di un pro- tamento”. Se il mercato traduce in ad alibi creati a uso e consumo del toplot cesso di progressiva stratificazione valore economico il valore culturale di mercato. Come ci insegna la letteratura, il mercato nel 2008 ha consumato il nel tempo. un’opera, va da sé che in assenza del A chi tocca dunque fare da garan- peccato originale della “bolla”, esplosa per lasciar spazio all’amara Dunque perché l’arte contempora- secondo dovrebbe mancare anche il te affinché il valore culturale torni a verità di una crisi mondiale inarrestabile. Mentre, nel 2009, si è nea, che in un’ipotetica scala di va- primo. A questo punto, abbiamo vi- essere al centro del dibattito? Evi- rimboccato le maniche conoscendo i bassi e qualche momento lore culturale si colloca in posizione sto, interviene la logica della scom- dentemente tocca a quella parte del di confortante ripresa, confermati dai buoni risultati delle aste di iniziale, costa così tanto? Tale obie- messa, fin qui plausibile. Il problema sistema che si occupa di diffondere e febbraio 2010. Tuttavia, anche nel faticoso 2009 dell’arte ci sono zione è abbastanza comune, non solo subentra nel momento in cui il valore rendere accessibile l’arte: i musei, le stati alcuni nomi che non hanno conosciuto crisi. Chi sono? Stando per l’uomo comune, ma persino tra culturale passa in secondo piano e collezioni pubbliche, più in generale le ad Artprice, salgono sul podio dell’anno appena trascorso Pablo gli appassionati. avanza quello economico in modo istituzioni culturali. Picasso, indiscusso vincitore, che ha portato alle case d’asta La differenza determinante tra pervasivo. Ciò che accade è che il La crisi ha colpito anche loro in modo vendite per 121 milioni di dollari. Lo seguono a ruota Andy Warhol, un’opera d’arte storicizzata e una valore economico finisce progres- forte ma, ancora per una volta, nes- 106 milioni, e Qi Baishi, 70 milioni. Non è tutto oro, però, quello contemporanea è che mentre la pri- sivamente per prevaricare il valore suno può dirsi innocente, perché le che riluce. Picasso ha subito infatti un decremento del 54% rispetto ma può vantare un valore culturale culturale, fino ad arrogarsi il diritto mostre dei top seller, gli eventi block- al totalone del 2008, mentre per Warhol si parla di un meno 55%. acquisito (e in qualche modo misu- di determinarlo. O, per meglio dire, buster, le acquisizioni modaiole han- L’unico a “ridersela” è Baishi, che nel 2009 ha venduto molto di più rabile attraverso le vicende storiche, pretende di farlo. Un’opera non costa no finito per accreditare anch’esse la rispetto all’anno precedente, con un incremento del 73%. Forse, scientifiche e del gusto che l’hanno perché vale ma vale perché costa. E strategia del ribaltamento. Potrem- nonostante i numeri, è il vero golden boy della classifica. coinvolta), nel caso dell’opera con- nel ribaltamento (appunto) la diffe- mo dire che non abbiamo ancora il temporanea si fa un’opera di astra- renza non è di poco conto. Quando colpevole certo ma di certo conoscia- 70essai a cura di christian caliandro Lodi a Virzì, critiche a Placido e, soprattutto, a Tornatore. Come dire: c’è modo e modo di volgere lo sguardo al passato. Specie in questo paese, dove un’analisi lucida e amara rischia di trasformarsi in mero passatismo... PERCHÉ il CINEMA ITALIANO (non) è così?

Una scena tratta da La prima cosa bella di Paolo Virzì

Mi ricordo che in futuro fattori strettamente collegati tra loro Gabriele Muccino) sbanca il botte- cinema italiano, in blocco o in fetta: e molto altro, ci aiuta a considera- sarò pieno di ricordi (produzione, distribuzione, fruizione, ghino, come e più del leggendario anche qui, le analogie con il sistema re un cinema nazionale che, anche quella notte a Palinuro situazione culturale, influenza di altre predecessore? artistico si sprecano. E non bastano quando si fa grande nelle aspirazio- che incontrando Alberto Sordi industrie e aree culturali); qualcosa, Certamente non siamo qui a soste- i soliti Sorrentino e Garrone, così ni economiche e produttive, rimane lui mi disse: “Mi ricordi peraltro, che dovremmo immediata- nere che questi prodotti rappresen- come non basta lo splendido L’uomo sempre incorreggibilmente povero e me da vecchio nel passato” mente percepire come familiare, dal tino necessariamente la totalità e che verrà (2009) di Giorgio Diritti, sgangherato nelle ambizioni rappre- non l’ho mai dimenticato momento che gli stessi schemi e le l’identità del cinema italiano contem- omaggio alla grande e (forse) irripe- sentative. Le semplici dichiarazioni medesime questioni si ripro- tibile stagione del cinema di d’intenti, esplicite o implicite (“Vole- Elio e le Storie tese pongono, pur con le dovute denuncia - politico e realisti- vo fare un film à la Sergio Leone”, Effetto Memoria - Estate (2008) differenze e proporzioni, nel co in maniera sana, ragione- o peggio ancora “volevo comporre il mondo dell’arte nostrano. Siamo intrappolati in una vole e non stucchevole - di Novecento di Bagheria”) non basta-  Il nuovo decennio è stato inaugu- Dunque, dicevamo, perché. Francesco Rosi & Co. no a raggiungere gli obiettivi prefissi; rato da un film italiano come non se Perché siamo costretti a condizione di oggettiva Siamo intrappolati e paraliz- ammesso e non concesso che questi ne vedevano da anni, forse decenni. sorbirci anno dopo anno il zati in una condizione di og- abbiano davvero un senso, e che non Un film al tempo stesso coraggioso cine-panettone spacciato debolezza, che non gettiva debolezza, che non sia invece proprio sbagliata l’imposta- e leggiadro, brillante e profondo. immancabilmente dallo pseu- impedisce tappeti rossi e impedisce comunque tappe- zione di fondo. Dotato di quella caratteristica che do-sociologo di turno come ti rossi e passerelle cafonal Un altro esempio di approccio rivolto sembrava perduta nel nostro cinema specchio fedele delle abitudi- passerelle cafonal a go-go, insopportabilmente al passato quasi del tutto fallimentare e che tuttavia è pressoché unica: la ni italiote e addirittura desti- consolatorie e autarchiche. è Il grande sogno (2009) di Michele capacità di (far) ridere con amarez- natario dei contributi statali Impedisce però, tanto per Placido. Lì la nostalgia assume un za. Stiamo parlando, ovviamente, de come “film di interesse na- fare un esempio, che dal no- carattere obnubilante, oscurando La prima cosa bella di Paolo Virzì. zionale”? Perché Federico Moccia poraneo; ma, insomma, continuando stro Paese venga fuori un film poten- tutto: ragioni storiche, rapporti di Ma perché quest’opera deve essere è giunto al suo quarto, dicasi quarto a enumerarli il quadro che ne viene te, lucido e rigoroso come Il nastro causa-effetto, vicende personali. Il un unicum nel suo genere e nel pano- film tratto dai suoi libri (Scusa ma ti fuori è quello che è. Di questa situa- bianco (Michael Haneke, 2009), tentativo è quello di rendere attraen- rama generale? Perché il cinema ita- voglio sposare)? Perché la ripropo- zione, ovviamente, gli autori danno la di un regista che tradizionalmente, te per le giovani generazioni di oggi la liano non può essere così? Una rispo- sizione delle vicende para-amorose colpa ai produttori, i produttori agli come si usa dire, “non si perde in storia “gloriosa” del ‘68, quel sogno sta sia pur minimamente soddisfa- e simil-esistenziali di quarantenni autori, e tutti insieme al popolo bue, chiacchiere” e scava nelle viscere collettivo, appunto, che ha impegna- cente chiama in causa un insieme di spompatissimi (Baciami ancora di che a sua volta se la prende con il della storia collettiva. Nel frattem- to una o due generazioni di questo po, i nostri “grandi vecchi”, come le paese. Non a caso, proprio quelle in nuove leve, tutto sommato latitano. charge oggi, e con gli eccellenti risul- in sala E infatti, scotta ancora l’esclusione tati che sappiamo. Il problema è che impietosa di Baarìa non solo dalla - dopo la bella e importante prova di SHUTTER ISLAND SCONTRO TRA TITANI LA BELLA SOCIETÀ corsa agli Oscar, ma addirittura dalla Romanzo criminale (2005), punto di di Martin Scorsese  di Louis Leterrier  di Gian Paolo Cugno  preselezione a nove titoli. E come po- origine, insieme al libro di Giancarlo trebbe essere diversamente? Il film De Cataldo da cui era tratto, di uno Dopo The Departed (2006), il Prosegue l’ondata hollywoodia- Interessante affresco storico di Giuseppe Tornatore è il simbolo dei pochi sottogeneri decenti e flori- maestro ritorna con una nuova na di fumettoni cinematografici, sull’Italia dagli anni ‘60 e ‘70 fino perfetto di un cinema sostanzialmen- di degli ultimi anni - il quadro risulta te adagiato nella nostalgia, attardato talmente semplicistico e tedioso da meditazione sull’identità contem- infarciti a dovere di effetti digitali. ai ‘90. Rilettura non banale della poranea - frammentata, comples- Con un’interessante variazione: a su posizioni obsolete, mentre prati- rendere respingente non solo l’ope- recente storia patria, nella scia sa, irrisolta - tratta da un romanzo essere trasfigurata è nientemeno camente tutto il resto della cinema- razione artistica, ma addirittura il dei vari La meglio gioventù, Mio di Dennis Lehane ambientato nel che la mitologia greca, con Sam tografia mondiale (o quantomeno suo intero riferimento storico. fratello è figlio unico e Arrivederci, 1954. Thriller, psicologia, nostal- Worthington (il cyborg umanoide quella più interessante) segue dire- In conclusione, non è che lo sguardo gia, azione, dipanati in un’ambien- di Terminator: Salvation e il mari- amore ciao. Secondo un modello zioni completamente diverse, in gran verso il passato, inteso in termini di tazione da incubo (un ospedale ne belloccio e un pochino ottuso di narrativo collaudato, le vicende parte inedite. Quel bambino volante, tradizione e memoria, sia scorretto psichiatrico su un’isola sperduta, Avatar) nella parte di Perseo! È il private s’inseriscono nella grande il racconto fintamente corale (il pun- in sé: semplicemente, non dovrebbe nel bel mezzo di un uragano): gli degno erede, dunque, dei glorio- cornice della Storia, grazie anche to di vista rimane infatti uno e uno essere prevedibile, stanco, sterile. ingredienti di un ennesimo capola- si sandaloni anni ‘50: Maciste is alla colonna sonora e all’intreccio soltanto...), Renato Guttuso come Può benissimo essere uno sguardo voro ci sono tutti. back... di flash back e flash forward. nobile padre artistico: tutto questo, creativo e disturbante.  pre[ss]view 71 a cura di marco enrico giacomelli talk e viceversa

L’editoria, d’arte e non solo, attraversa un momentaccio? La carta è destinata a soccombere ai nuovi media di comunicazione e informazione? Chi l’ha detto, invece, che non si possa fare di necessità virtù? E portare la voglia di dialogo su cellulosa, immaginando un magazine che pubblica solo interviste? Ne abbiamo parlato con Paolo Priolo, direttore di “Klat”...

Andy Warhol. Quanto in- dere un desiderio irrefrenabile di giornalista che fa le domande, la sua fluisce quella pionieristica interagire, conversare, condividere, curiosità, la sua capacità di ascoltare esperienza su Klat? generando un flusso vitale, effimero e di obiettare. Interview è stata un’espe- e frammentario di emozioni e infor- rienza straordinaria quando mazioni. Klat ha interpretato quel Nel momento in cui parliamo sta- è nata, alla fine degli anni desiderio in forma più rigorosa, più te per andare in stampa col #02. ‘60: ha rivoluzionato il con- organica. Trimestrali, con testi in italiano e cetto di celebrità in rapporto inglese, una distribuzione “ricerca- ai media e ha pubblicato in- A proposito, che significa il nome ta” e un prezzo di nove euri. Come terviste indimenticabili. Rap- della testata? sta procedendo l’impresa? presenta una best practice Klat è Talk letto al contrario: un chia- Bene, abbiamo riscosso un successo nella storia del mercato edi- ro riferimento alla conversazione e inaspettato in termini di vendite sul toriale e come tale rimane alla voglia di giocare con un nuovo primo numero e ci stiamo avvicinan- un punto di riferimento per alfabeto, un nuovo modo di parlare e do ai 2mila fan su Facebook, dopo tutti gli editori, soprattutto conversare, a new way of talking. Per soli 5 mesi di vita! per chi pubblica un magazi- noi Klat è già un verbo: to klat. Let’s ne fatto di sole interviste. Il klat together! Il numero in edicola contiene le  Negli ultimi anni sono stati pub- è lo strumento meno dogmatico e rapporto fra Interview e Klat, però, si interviste a Rosa Barba, Maurizio blicati parecchi libri che raccol- più diretto per conoscere le ragioni ferma qua. Oggi la celebrità è diffusa Le vostre sono interviste non sol- Cattelan, Lara Favaretto, Michael gono interviste, in particolare di dell’autore e il significato dell’opera. e trasversale, serpeggia ovunque, tanto con artisti, ma pure con Fliri, Martino Gamper, Konstan- critici che dialogano con artisti. Senza questo sapere non c’è spazio come lo stesso Warhol aveva profe- architetti e designer. Ci sono dif- tin Grcic, Jeffrey Inaba e Sergio Almeno in quest’ambito, la figu- per una critica seria e ragionata. Klat tizzato, e un progetto editoriale che ferenze d’approccio? Cambia qual- Vega. Qualche anticipazione sul ra di Obrist ha fatto scuola, a vuole fornire questo sapere ai propri nascesse con la sola idea di ruotare cosa oppure il timone lo tiene sem- prossimo... quanto pare. Insomma, lui ha co- lettori e, quindi, favorire il loro spiri- attorno alla fama e alla celebrità sa- pre chi ha in mano lo strumento Faccio quattro nomi: John Maeda, dificato un “genere”. Non c’è però to critico. Klat trasmette un sapere rebbe superato. Il vero ispiratore di della domanda? Shirin Neshat, Walter Niedermayr, il rischio di abdicare alla funzione sotto forma di dialogo serrato, tra- Klat è la Rete, la conversazione feb- No, non vedo sostanziali differenze Maarten Baas.  critica? scinante. brile e permanente che tutti i giorni d’approccio. A fare la differenza è la Il presupposto di una critica fon- si consuma su social network come volontà che ha l’intervistato di met- link. data è la conoscenza approfondita Facciamo un salto indietro negli Facebook e Twitter, sui blog, nel web tersi in gioco, raccontandosi e rac- dell’opera e dell’autore, e l’intervista anni: andiamo fino a Interview di in generale. Internet ha fatto esplo- contando il suo lavoro, e l’abilità del www.klatmagazine.com rotocalco. DADA O NON DADA? COME TI CURO L’ARTE ARTE IN SALSA PESCARESE BIENNALE SQUADERNATA IL BELLO, CHE STRATEGIA Uno dei classici numeri monogra- Giunge al #7 il Journal of contem- La consueta cura artigianale, gli Li dirige Paolo Fabbri i neonati Ha da poco cambiato editore il fici, questo #29 di Riga curato da porary curatorship, ossia il Mani- abituali grandi nomi del mondo Quaderni della Biennale. Il #1 è semestrale àgalma, rivista che si Elio Grazioli. Il protagonista è Kurt festa Journal. Pagine che stavolta dell’arte e non solo. Sì perché, curato da Tiziana Migliore ed è occupa di “studi culturali ed esteti- accanto ad artisti come Puppi e Schwitters. Si comincia con alcuni si concentrano sulla “grammatica dedicato a L’archivio del senso. ca”. Il #18 contiene un’unica firma, Roccasalva e a curatori come scritti dell’artista; a seguire, le testi- dell’esposizione”. Un tema affron- Attenzione però: i saggi sono dedi- quella del direttore Mario Perniola. Giacinto Di Pietrantonio, ci sono monianze di personaggi come Hans tato da un parterre che comprende cati in particolare ad alcune opere Insomma, in realtà è un libro. Che, intellettuali come Dorfles, stilisti Arp e Tristan Tzara. E una manciata i nomi di Anselm Franke, Barto- come Fiorucci e finanche musicisti presentate all’edizione numero 52 sotto il titolo Strategie del bello, in- di saggi critici, fra i quali quello del meu Marí e Isabel Tejeda Martín. come Giovanni Allevi. È la raccolta della rassegna lagunare, quella daga Quarant’anni di estetica ita- “nostro” Riccardo Venturi. E c’è pure Marco Scotini. 2009 di Parallelo 42. curata da Robert Storr. liana (1968-2008). www.rigabooks.it www.manifesta.org www.parallelo42.it www.etal-edizioni.it www.agalmaweb.org 72libri a cura di marco enrico giacomelli E, dopo la scultura, venne la pittura. No, non è revisionismo storiografico. È l’ordine di apparizione dei volumi Phaidon. Che, in barba al postmediale, dedicano un libro a ogni (?) tecnica. Ora è la volta di “Painting Today”... La pittura è morta, viva la pittura!

dopo invece se ne volle rivolto alla contemporaneità: si trat- sponde a una domanda di Cattelan riparlare - e con che ta di modellare, anzi di inquadrare la -, il quale esterna un altro benefico toni! - e venne la Tran- situazione della pittura facendo affi- truismo: “Poiché gli esseri umani savaguardia. Così, tan- damento su quanto è avvenuto negli abitano interni dotati di muri, i dipinti to per menzionare tre ultimi quattro decenni. A tentare l’im- funzionano ancora straordinariamen- scuole, etichette, ac- presa è Tony Godfrey, che insegna te bene”. Semplice boutade? Certo, crochage nominali. E e lavora all’Università di Plymouth e ma altresì ammissione di “funzionali- giungiamo al presente, al Sotheby’s Institute of Art. Si dirà: smo”. I quadri (o le loro riproduzioni) anzi al futuro: il son- non è uno di quei luminari che infiam- arredano, è ovvio, ma hanno eviden- daggio che potete leg- mano, per così dire, le (ristrette) pla- temente anche altri scopi. Per ciò il gere sulla “retrocover” tee dei dibattiti più à la page (quegli libro di Godfrey è, con le sue stesse di questo numero di stessi critici che, scrive lo stesso parole, una “discussione di cosa fa Exibart.onpaper chie- Godfrey, “hanno dismesso la pittura la pittura oggi, di come ne facciamo deva ai nostri lettori: come qualcosa di irrilevante”, mentre esperienza e perché ne abbiamo bi- “quale sarà il linguag- alle aste i dipinti continuano a costi- sogno”. Poiché “la pittura non è sol- gio degli Anni Dieci?”. tuire un buon 2/3 dei lotti venduti). tanto un modo di vedere ma anche di La risposta? Ma che È verissimo, ma è altrettanto vero e fare il nostro mondo”. domande, vince la pit- verificabile che Godfrey ha un dono Quanto ad alcune scelte “azzardate” tura con quasi il 30% essenziale: la chiarezza, fondamen- nella selezione dei temi/titoli dei capi- delle preferenze. tale quando si affronta un tema del toli, si accennava a quella della pittu- C’è poi il discorso che genere in un’ottica di trasmissione ra storica. Che, rammenta l’autore, riguarda il medium e dei saperi. D’altro canto, quel che sino all’avvento dell’Impressionismo il suo superamento; ha realizzato non è affatto un’ope- era considerata l’acme della pittura insomma, la postme- ra “compilativa”; e lo si capisce già stessa, ma che nella nostra contem- dialità o, come direbbe scorrendo l’indice, e incontrando un poraneità non è affatto scomparsa. E Rosalind Krauss, la ne- capitolo dedicato all’History Painting. il primo esempio di Godfrey è un olio cessità di reinventare Ma andiamo con ordine. Il suddetto su tela di Luc Tuymans intitolato De- il medium. E cosa ti dono della chiarezza emerge, come molition (2005). Solo a uno sguardo fa l’editore d’arte più si conviene sui volumi d’area anglo- attento si scorge, fra quelle masse importante al mondo? sassone, dall’Introduzione, vera e di polvere che occupano buona parte Beh, Phaidon ha dato propria dichiarazione programmatica del dipinto, il dettaglio d’un lampione: vita a una collana che e d’intenti. Ma non ha nulla di cer- è la Manhattan ritratta appena dopo  Ogni volta che la danno per spac- su tele e pennelli s’è giocata buona ha esordito con un più timido - dal ta accademica didascalicità. S’inizia il crollo delle Twin Towers l’11 set- ciata, quella risorge più ringalluzzita parte della vicenda novecentesca. Ini- punto di vista del titolo - Art & Today infatti con una fotografia, uno scat- tembre 2001. di pria. È l’arte, il cui epitaffio è stato ziando dal Futurismo, che a mare tut- (a firma di Eleanor Heartney) per poi to di Thomas Struth che ritrae al- Insomma, la morale è presto tratta: scritto tante volte da poterci fare un to voleva buttare, ma che saldamen- gettarsi a capofitto conSculpture To- cuni visitatori di fronte a una tela di non solo l’arte non è morta, non solo tomo. Ma è pure la tecnica artistica te restava aggrappato a padre olio day (Judith Collins, disponibile anche Pollock. Cosa stanno osservando? non è morta la pittura, ma addirittu- par excellence, almeno dalle nostre e madre tela. E vennero la Seconda in versione italiana) e giungendo ora Perché? Per quanto tempo? Con ra la pittura di genere storico è in pie- occidentali parti: la pittura. guerra mondiale e il dopoguerra, e a Painting Today (2010). quali aspettative? Con quali risultati? na salute. Basta non pensare - ed è Dal nostro piccolo ma poi non così quell’Arte Povera che di pittura non L’obiettivo, come di consueto per la Domande semplici e capitali. E poco un nostro giudizio - che esista solo il provinciale osservatorio italiano, ne voleva sapere. E qualche tempo casa editrice London-based, è tutto dopo si cita Verne Dawson - che ri- Botero della serie su Abu Ghraib.  no dust no italian Caravaggio Protocollo Institutional Critique Galleria Civica di Modena Milano. Verso l’Expo

Impazza la caravaggite e non c’è che Mettete insieme un celeberrimo “gialli- Non commenteremo in questa sede il Cinquant’anni di storia non sono pochi. In Italia di progetti architettonici degni da assecondarla. Anche se è raro che sta” come Carlo Lucarelli e l’arte post- fatto che la “critica istituzionale” è ap- E la Galleria Civica di Modena li festeg- di questo nome se ne realizzano pochi. questa rubrica guardi a un passato tan- umana di Marco Bolognesi. Ebbene, pannaggio quasi esclusivo degli States. gia con un bel libro, che fa il punto sulle E, in quei rari casi, sovente hanno un to remoto. Nell’affollato panorama edi- difficilmente potrete immaginarne il ri- Cosa sia o, meglio, cosa sia stata lo attività svolte negli Anni Zero. Se vi sie- futuro incerto (la sciagurata vicenda toriale sul Merisi, emerge per il rapporto sultato, o almeno quanto ne è scaturito spiega a fondo Blake Stimson, che cura te persi il volume che celebrava il qua- della Maddalena l’ha dolorosamente ri- qualità/prezzo il volume di Rossella nel volumone Einaudi. Per semplicità lo insieme ad Alexander Alberro quest’an- rantennale, ora potete accaparrarveli badito). L’auspicio è che per l’Expo non Vodret, dedicato all’Opera completa. È si potrebbe definire una graphic novel, tologia di scritti firmati da artisti impe- entrambi nella versione in cofanetto. En si torni al malcostume. Tenetevi un paio la stessa Vodret che co-cura la grande ma in realtà è qualcosa di veramente gnati, per l’appunto, nella Institutional attendant il nuovo corso del museo. d’anni questo libro e poi verificate... mostra romana. inedito. Critique. Galleria Civica di Modena - ill. col. Skira - ill. col. - 224 pp. - € 32 Silvana - ill. col. - 272 pp. - € 25,50 Einaudi - ill. col. - 284 pp. - € 25 Mit Press - testi ing. - ill. b/n - 494 pp. 160 pp. - € 18 www.skira.net www.silvanaeditoriale.it www.einaudi.it $ 39,95 - mitpress.mit.edu www.galleriacivicadimodena.it libri 73 a cura di marco enrico giacomelli Dall’Africa...

La conoscono quasi tutti la storia dell’ingresso Il punto di vista però qui cambia, e parecchio. Il si spinge sino al 2008. Ed è così che si torna in Occidente dell’arte africana. C’è l’aneddoto su merito è innanzitutto dell’Introduzione di Egidio all’importanza della mostra torinese, passan- Picasso, che nel 1920 dichiarava con una cer- Cossa, il quale rileva la problematicità d’una ri- do per un’altra importante rassegna, sempre ta malizia: “L’art negre? Connais pas!” (come se cezione tutta interna alla storia dell’arte, della curata da Ezio Bassani: La Grande Scultura nessuno avesse visto l’Esposizione Universale di “nostra” storia dell’arte, quest’ultima intesa se- dell’Africa Nera, allestita al Forte di Belvedere Parigi del 1889...). C’è il pionieristico saggio condo un paradigma “modernista” che mal si di Firenze nel 1989. di Carl Einstein pubblicato nel 1915, Scultura attaglia ai manufatti africani, alle loro origini, Non manca infine un focus, ancora a firma di negra, recentemente riproposto da Abscondi- alle loro funzioni. Così può essere utile adottare Cossa, su due casi esemplari: il Museo Pigorini ta. E c’è il mecenate/mercante/collezionista un altro luogo d’osservazione e fare un passo e la straordinaria collezione di Eugène Berman, Paul Guillaume, che tanto contribuì a portare indietro di alcuni secoli, sino alla fine del Cin- confluita proprio nelle raccolte del museo roma- le forme e le espressioni africane a Parigi. E quecento e a quelle Wunderkammern che ospi- no. Ad arricchire il volume, inoltre, una serie di la bibliografia in merito è copiosa. Più arduo è tavano, fra gli exotica, pure l’“arte” africana. E Conversazioni e alcuni testi più brevi, nonché un assistere a mostre che sappiano interpretare Cossa rammenta come in Italia quest’interesse dvd dedicato alla mostra torinese (commentata con equilibrio l’influenza dell’Africa sull’Europa e risalga addirittura ai Medici; e la lista s’allunga, da Philippe Daverio) e a Terra d’Africa, terra sull’Occidente in generale, e - perché no? - vice- contando nomi d’un certo spessore: Ulisse Al- d’archeologia, rassegna organizzata al Centre versa. Un esempio è la grande mostra Africa. drovandi, Manfredo Settala, Atanasio Kircher. culturel français di Roma nel 1990. Ma soprat- Capolavori da un continente allestita alla Gam A entrare nel vivo del soggetto del libro è però tutto non va dimenticato il cuore pulsante del di Torino nell’inverno 2003/2004, che tante Paudrat, che ripercorre la vicenda dell’arte volume: le decine di pagine che riproducono polemiche suscitò, e non soltanto per questioni africana nel nostro paese. E se Carlo Carrà altrettante opere d’arte africana, con un’ottima “locali”. Gli specialisti della questione, tuttavia, condannava ideologicamente il “negrismo”, è qualità fotografica e di stampa. continuano a non essere poi così numerosi. Il evidente che non fosse esente da influenze che curatore della mostra piemontese, Ezio Bas- l’Africa esercitava su alcune sue opere, magari sani, ha infatti curato con Jean-Louis Paudrat tramite il detestato Cubismo. E, restando nei l’edizione italiana del succitato Negerplastik. A primi decenni del secolo, lo studioso rammenta Passione d’Africa sua volta, Paudrat compare tra le firme del vo- il ruolo ben diverso di altri artisti, come Alber- Officina, Milano 2009 lume in oggetto, Passione d’Africa, il cui sottoti- to Magnelli, affascinato dall’arte africana sin Pagg. 224, 60 euro tolo è piuttosto esplicativo: L’arte africana nelle dal 1913. L’attenzione di Paudrat si concentra ISBN 9788889854419 collezioni italiane. tuttavia sulla seconda metà del XX secolo, anzi Info: www.officinalibraria.com (passando per la Svizzera)

Nel mondo dell’editoria e del suo marketing ci Il pregio del libro sta tutto qui: nell’affrontare la per come affronta il discorso sulla preminenza sono fattori che hanno una rilevanza notevole, storia dell’arte contemporanea in maniera late- dell’innovazione sulla tradizione/esperienza. Os- ancor prima della qualità del contenuto del libro rale, a partire da episodi che paiono irrilevanti, sia riflettendo su ciò che avveniva in Europa e o della rinomanza dell’autore. Una bella coperti- per farne emergere nodi fondamentali e spesso negli Stati Uniti negli anni ’40. Idem per quanto na, ad esempio. Un titolo accattivante. Un som- trascurati dalle storie tradizionalmente compo- concerne la Pop Art e le differenze fra la sua mario intrigante. ste. Avviene così anche nel capitolo seguente, espressione inglese e quella americana. Prendiamo ad esempio questo libro svizzero. dove è la vicenda doganal-giudiziaria di Brancu- Non manca una trattazione dell’enorme suc- Ha un formato verticale, che assomiglia a certi si a introdurre e a costituire la traccia della di- cesso economico dell’arte contemporanea. Con programmi di sala teatrali. La copertina è pri- scussione dell’eterna diatriba su arte e tecnica. una chiarificazione che spesso latita nei volumi va di disegni o fotografie: un intenso azzurro e Come oramai spesso capita, si tratta insom- focalizzati sul tema: “In arte come altrove, non null’altro, a parte autore-titolo-editore. Il primo ma d’un titolo piacevolmente ingannevole. Poi- c’è una realtà economica, al massimo un’inter- e l’ultimo non diranno molto al lettore italiano; ché di storia qui se ne fa assai poca, se con pretazione economica della realtà”. E che dire il secondo lo farà invece riporre nel comparto quel termine s’intende un racconto più o meno delle pagine dedicate al Bauhaus? Cosa c’entra mentale dei manuali: dove altro potrebbe anda- orientato di avvenimenti che riguardano un de- con l’arte? Moltissimo, e ancora una volta l’au- re una Breve storia dell’arte? terminato ambito, proposto in maniera sostan- trice lo spiega con invidiabile sintesi e chiarezza. Ma almeno un paio di curiosità sorgono. Nes- zialmente cronologica e sottomesso alla norma Un’unica nota negativa, imputabile all’editor: suna riproduzione, un carattere arioso che per- della causa-effetto. perché mai nella bibliografia commentata che mette un’agile lettura, un numero di pagine che Quello di Saint-Jacques è un libro d’altro gene- chiude il libro son citate solo versioni francesi? non incute timore... Da dove comincerà a trat- re: è critica, critica storica se vogliamo. Dove Come se dell’opera di Benjamin non esistessero tare il tema il nostro autore? Uno sguardo al l’“atto di nascita dell’arte moderna” coincide traduzioni italiane... sommario. Primo capitolo: Le puntine di Picas- con una lettera che Kandinsky invia a Franz so. Un buon claim, ma è probabile che s’inizierà Marc nel 1911 e che contiene i germi del con qualche aneddoto - ed è così - per poi fare Blaue Reiter. Un secolo fa, quando “non è tanto Camille Saint-Jacques la storia dell’opera del grande spagnolo - e non l’astrattismo di Kandinsky a fare scandalo quan- Breve storia dell’arte contemporanea è così. Perché Camille Saint-Jacques parla pro- to il suo comparativismo”. Pagine d’Arte, Tesserete 2009 prio delle puntine di Picasso, dell’importanza di Ma è pure un libro di storia sociale dell’arte (e Pagg. 150, 24 CHF non cederle a Brassaï; insomma, di quanto sia al proposito si legga l’articolo di Emanuela De ISBN 9788886995726 ... all’India importante lo strumento nell’arte. Cecco su questo numero di Exibart.onpaper) Info: www.paginedarte.ch

Non sono molte le cose che accomunano gli es- Tutt’altra questione è quella di Gupta. La cui decennio s’è giocata la partita del “secondo pe- seri umani. Essenzialmente si tratta di funzioni accumulazione di oggetti fa piuttosto pensare, riodo del post-modernismo”, nella strettoia fra fisiologiche: introdurre ed espellere sostanze, come correttamente nota Bourriaud, alla pro- la valorizzazione estremista d’ogni specificità riposare. In fondo, per vivere non è necessario liferazione tipica della civiltà induista. Che sin culturale (col rischio di un relativismo radicale null’altro. Che poi, limitandosi a ciò, si possa dal suo pantheon di divinità (ammesso e non e quindi contraddittorio) e la mai abbandonata definire ‘vita’ questo stato di sopravvivenza, è concesso che il termine sia calzante) ha fatto ricerca d’un criterio ermeneutico di carattere una questione diversa. dell’abbondanza e dell’eccesso una cifra distin- estetico (col rischio di ricadere nel colonialismo Tornando alla fisiologia: si parlava di cibo. Pro- tiva. culturale). prio grazie alla molteplicità affastellata di pen- Il punto è allora, come nel caso dell’arte africa- Insomma, è il nodo che lo stesso Bourriaud ha tole e pentolini, coperchi e casseruole, padelle na, cercare di ampliare lo sguardo, interpreta- cercato di sciogliere nel suo recente The Radi- e marmitte l’indiano Subodh Gupta s’è fatto tivo anche. Per ciò Grazioli scrive che, almeno cant. E non è un caso che proprio un artista conoscere in tutto il mondo. Sono recipien- dalla Documenta del 2002, “è l’arte extra-occi- come Gupta sia esemplare in questo senso, ti scintillanti, tirati a lucido, apparentemente dentale che irrompe e mina dall’esterno quella ossia nel proporre un’arte che non dimentica nuovissimi. E vanno a comporre figure spes- occidentale, le sue convinzioni, i paradigmi, i le proprie radici ma - si potrebbe dire - renden- so enormi, al modo degli ortaggi manieristi di modi”. E lo fa innanzitutto reimmergendosi nella dole aeree, in grado di contaminarsi senza per Arcimboldo. Ma, nel caso di Gupta, l’idea del realtà, dando una “spallata” alle derive super- questo morirne; anzi, arricchendosi in una dina- divertissement è fuori luogo. E non tanto e non formaliste, all’iperconcettualità: “Il senso dell’ar- mica di simbiosi instabile, altalenante, aperta. solo per la drammatica situazione della società te resta in questa apertura di una dimensione Per questo suo ruolo, per la sua “capacità di indiana, dove certo il cibo non abbonda. Per altra rispetto, ma tutta dentro, al reale”. tradurre la propria singolarità”, Gupta si merita la medesima ragione entrambi gli estensori È il senso condiviso dalle pagine di Bourriaud, senz’altra la pubblicazione di una monografia dei brevi saggi che accompagnano il volumone il quale ripercorre brevemente la recente sto- tanto ricca e completa. Electa - Elio Grazioli e Nicolas Bourriaud - citano ria dell’ingresso dell’arte “extra-occidentale” Arman, ma specificando che si tratta di un ri- nell’artworld nostrano: dall’ormai mitica mostra chiamo meramente formale. Poiché il nouveau parigina Les Magiciens de la Terre curata da Subodh Gupta réaliste, con le sue accumulazioni, faceva ope- Jean-Hubert Martin (il cui catalogo ha raggiun- Electa, Milano 2009 ra di denuncia della società consumistica nella to cifre importanti nelle librerie specializzate) Pagg. 228, 90 euro quale abitava e che mostrava all’epoca il meglio nel 1989, l’anno della caduta del Muro di Berli- ISBN 9788837073329 - o il peggio? - di sé. no, alla Biennale di Kwang Ju del 2000. In quel Info: www.electaweb.it 74design a cura di valia barriello

Un piccolo uomo per cinquant’anni nella sua bottega milanese, crocevia di esperienze, incontri e sperimentazioni. Storia di Giovanni Sacchi. Colui che realizzava i modelli in legno per il design che hanno contribuito al successo del made in Italy... sacchi made in italy

 Ricordati di sorridere: il motto sopra: Archivio Giovanni Sacchi, esposizione permanente scritto su una caricatura di cartonci- a destra: Giovanni Sacchi nel laboratorio di via Sirtori a Milano no nel suo laboratorio riporta alla me- moria la figura di Giovanni Sacchi, artigiano, modellista ma soprattutto gname in via Sirtori a Milano dove, soprattutto le sue qualità più uma- uomo modesto e tenace. Sacchi rac- fino al 1997, dà vita a una vera e ne, la voglia di provare e riprovare, contava che ha sempre cercato di propria bottega rinascimentale. Re- di non lasciare nulla d’intentato, e accontentare tutti, specialmente i alizza con essenze di cirmolo oltre la sua disponibilità a fare gioco di giovani designer, per non far provare 25mila modelli in legno per il design, squadra. Si avvia così la carriera di loro lo smacco di avere un’idea e non collaborando con più di 300 designer modellista per il design e la maniglia, poterla realizzare. Ettore Sottsass e architetti e 500 aziende. E in jeli- costruita per Nizzoli, sarà per Sacchi lo ricordava così: “Fuori da ogni lode tong, legno malese che non ha vene il simbolo di questa scelta. Quando generica, la sua grande capacità va oltre il fare i modelli: è il capire gli oggetti che poi, lui, con i modelli, racconta... Con Sacchi si va oltre il Castiglioni, Bellini, Piano, Botta. straordinario laboratorio non sia volume: lui fa sentire cosa succede Fuori da ogni lode generica, la sua Lavora per moltissime aziende, tra stato trasformato in una scuola, at- veramente, tattilmente: produce una cui Olivetti, Fiat-Lancia, IBM, Philips, tualissima anche nel mondo odierno sensazione evoluta, tanto che un grande capacità va oltre il fare i Brionvega, Rex, Alessi, Nava. I suoi della simulazione tridimensionale. suo modello può soddisfare comple- modelli rappresentano un elemento Nonostante si fosse reso disponibile tamente il designer. Con un modello modelli: è il capire gli oggetti che importante per chi vuol capire sino a cedere tutto il suo laboratorio e a così, in verità, non si ha quasi più vo- poi, lui, con i modelli, racconta... in fondo la nascita e le particolarità insegnare per non disperdere il suo glia di fare l’oggetto”. del design italiano. Molti degli oggetti patrimonio di conoscenza e manodo- Classe 1913, Sacchi comincia a la- che ne hanno scandito il successo pera. La sua bottega era diventata vorare nel campo del design solo nel sono passati, in fase di modello, tra un piccolo museo dei modelli prodotti dopoguerra; prima realizzava modelli le sue mani e ricevuto poi il Compas- e degli attrezzi usati negli anni. in legno per creare gli stampi delle e nodi, realizza 8mila plastici per l’ar- nei ‘60-’70 si sviluppa la televisione, so d’Oro, come la lampada Tizio di Una piccola parte dei modelli di stu- fonderie. A guerra finita, l’attività di chitettura. realizza 500 modelli di televisori per Richard Sapper. dio viene acquisita dalla Regione Lom- modellista scompare per mancanza Marcello Nizzoli, che Sacchi defini- quasi tutte le marche e abbandona Nel 1998, l’Adi gli assegna il Com- bardia e anche esposta in Triennale, di aziende. Così si reinventa prima ar- sce il suo maestro, sperimenta per definitivamente i modelli per fonderie passo d’Oro alla Carriera, proprio mentre l’Archivio Sacchi dall’ottobre redatore di negozi e poi costruttore primo la sua straordinaria perizia dedicandosi esclusivamente al de- quando è costretto a chiudere la 2009 raccoglie i suoi macchinari, i di stufette elettriche e ferri da stiro. nella lavorazione del legno, grazie al sign. Collabora con Giò Ponti, Mu- bottega per mancanza di persona- banchi e gli attrezzi di lavoro presso Nel 1945 rileva una bottega di fale- modello per una maniglia. Ma scopre nari, Colombo, Zanuso, Sapper, i le. Rimane il rammarico che il suo il Museo dell’Industria a Sesto San Giovanni, per illustrare la nascita e lo compassi sviluppo del design in Italia. L’archivio espone quindi manufatti e documenti RESIGN ACADEMY BIS DESIGN… DE COCCIO ONLY FOR WOMEN di grande rilevanza per la storia del Un progetto che funziona e riscuote un grande Il classico umidificatore appeso ai termosi- Una sedia nel verde: il design per un mondo disegno industriale e dell’architet- successo di pubblico non può non avere un se- foni è una pallida imitazione del Fiaschetto, migliore è il titolo del concorso lanciato da Area tura, ordinati e consultabili anche guito. Ed è quello che è successo ai re-signer disegnato nel 1998 da Achille Castiglioni per online: 67 modelli di architettura, de Clic, azienda friulana specializzata nella re- Andrea Magnani, Giovanni Delvecchio ed Eli- l’azienda leader nel campo, il Coccio. Giulio 366 modelli, prototipi e pezzi in la- sabetta Amatori con la Resign Accademy. Dopo Iacchetti, coordinatore della design edition alizzazione di sedie in metallo. Il bando chiede vorazione di oggetti di design, 8.000 una prima versione estiva nel 2009, ci sarà il 2010, ha deciso d’invitare otto designer a se- di progettare una linea d’arredo di sedute per disegni (riguardanti 1.000 progetti), seguito primaverile dal 1° al 19 marzo. Tre set- guire le orme del maestro e a riproporre un esterno, concepite in un’ottica green. Fin qui 110 prodotti, oltre 9.000 fotografie timane di lezioni e laboratori in cui si tramanda umidificatore in ceramica come vero e proprio nulla di nuovo. Unica restrizione è però il sesso e filmati, 250 fascicoli con documen- ti, una ricca biblioteca, numerosi l’arte artigianale del “saper fare” e quella digita- elemento d’arredo per la casa. Il risultato? Sem- dei concorrenti: si tratta infatti una gara destina- le del “design 2.0”. Confermano la loro presen- plici e lineari oggetti in ceramica progettati da macchinari e attrezzature per la la- ta alle sole designer donne e alla loro sensibilità za designer, critici ed esperti, che hanno parte- Fernando Brìzio, Marco Ferreri, Monica För- vorazione meccanica e del legno.  cipato anche alla scorsa edizione, e partner che ster, Alfredo Häberli, Giulio Iacchetti, Alberto progettuale. Nulla è lasciato al caso, nemmeno credono nel progetto, tra cui Exibart. Meda, Denis Santachiara e Patricia Urquiola. la data di consegna del progetto: 8 marzo 2010. www.resign.it www.martinispa.com www.areadeclic.com [francalma nieddu] design (& aziende)75 a cura di giorgia losio Macef 1: premiati e interattivi

Il Macef ha presentato come sempre le ultime tendenze in fatto albero, funzionale ed estetica, e che ricorda al fruitore l’anima è consegnato a domicilio), con il minimo sforzo (magazzino zero). di casa e ha anticipato alcune novità della prossima edizione, sostenibile dell’oggetto. Sempre in ambito sperimentale è stato Sempre in tema di tecnologie innovative, il Q. R. Code (Quick che includerà anche il settore dell’outdoor e del gardening. Il presentato il Negozio Flessibile, con l’obiettivo di rispondere a Response Code) rappresenta il superamento del codice a bar- concorso Macef Design Award quest’anno è stato vinto dal gio- domande tipo: come devono essere interpretate le vetrine? Quali re e permette di trasformare qualsiasi comunicazione statica vane designer tedesco Cornelius Commans, che ha realizzato sono i servizi da offrire alla clientela? In che modo si trasforma in un contatto interattivo diretto. È sufficiente leggere il codice la lampada Schagschatten, la cui luce viene emessa da efficien- il negozio in un media? Le risposte sono state presentate at- dall’estetica optical anni ‘70 con il telefonino per entrare in un tissimi led e da batterie ricaricabili. Una lampada compatibile per traverso nuove tipologie di vendita, come nel caso di E.Point by mondo di immagini, film e risposte riguardanti il negozio, un sin- indoor e outdoor, e completamente water-proof. Interessante Esprinet, che permette ai negozi del settore di allargare la loro golo prodotto o il calendario delle attività. anche Shavings tools and coffeetable del terzo classificato Yoav gamma di prodotti agli elettrodomestici anche quando non han- Avinoam, che sfrutta materiali di scarto dell’industria del legno no lo spazio necessario per esporli. La soluzione è un semplice per ottenere tavolini e sgabelli. Originale la gamba a forma di totem interattivo che consente di offrire il massimo (ogni articolo www.macef.it

Macef 2: eccellenza made in Tuscany

La Toscana è ricca di molteplici grandi e piccole realtà che rap- poter apportare un tocco personale in fase di montaggio. I gio- temporanea e nuove sperimentazioni di giovani designer, tutte presentano l’eccellenza nel settore dell’artigianato artistico. Il vani presenti nella sezione Creazioni Designer hanno proposto accomunate da eccellenza tecnica, innovazione e creatività. Un Macef ha puntato i riflettori su alcune imprese grazie alla colla- alle aziende nuove metodologie per progetti futuri, per migliorare altro utile strumento lanciato da Artex è la Galleria dell’Artigia- borazione con Artex - Centro per l’artigianato artistico e tradizio- così la produzione. Nella sezione Creazioni sono state presentate nato, dedicata alle espressioni moderne dell’artigianato d’arte nale della Toscana e con il patrocinio di Cna e Confartigianato. le opere di diversi artigiani/artisti che svelano una produzione di di alto livello. E il relativo sito internet dove poter scoprire nuovi Artex rappresenta un polo dell’innovazione del made in Italy, con innovazione e ricerca, con la riscoperta di materiali e tecniche oggetti che richiamano antiche tecniche attraverso un linguaggio produzioni che intrecciano spesso artigianato artistico e ricerca antiche che vengono realizzati in chiave moderna. Qualche esem- moderno e innovativo. Una sorta di moderna corporazione vir- sostenibile. Nella sezione Creazioni Designer, il gruppo Uroboro- pio? Luca Canavicchio ha presentato pezzi unici realizzati con la tuale dove gli artigiani-artisti hanno la possibilità di presentare le design di Pisa ha presentato progetti come la seduta K’un e la tecnica della maiolica e della terracotta con engobbio. Non solo loro nuove creazioni. lampada Bye Bye Shangai che riflettono, oltre all’eccellenza del aziende quindi, ma anche singoli artigiani-artisti e promettenti prodotto realizzato in collaborazione con artigiani e manifatture realtà imprenditoriali di designer che si autoproducono. Grazie www.artex.firenze.it locali, anche la vocazione sostenibile del gruppo. Gli oggetti sono al circuito di Artex è possibile mettere a confronto produzioni www.uroborodesign.com quasi tutti venduti smontati per consentire al fruitore finale di differenti: rivisitazioni di tecniche artigiane antiche in chiave con- www.galleriadellartigianato.com

Macef 3: il dna di Richard Ginori

Un marchio storico che rappresenta l’eccellenza toscana nel italiana del XX secolo attraverso eventi culturali e gastronomi- marchio. Il successo della manifattura è dovuto anche all’impor- mondo nel campo della porcellana da tavola e artistica è Richard ci in partership con un altro marchio storico italiano: Ballarini tante legame col territorio: è a Sesto Fiorentino che dal 1958 ha Ginori 1735 che, all’interno del Macef, ha presentato le collezioni 1889. Nel circuito del “fuori Macef” un’altra bella mostra è stata sede l’antico opificio all’interno del quale è ancora forte il legame in due percorsi espositivi: Ginori DNA (Design Nostro Amore - organizzata al 31esimo piano del grattacielo Pirelli con il titolo con la tradizione rinascimentale. Da non dimenticare il Museo Arte Nostro Desiderio) e Una tavola lunga un secolo. Il primo Trentunesimo Ponti. Si è trattato di un omaggio all’eclettico Giò della Manifattura di Doccia: il museo d’impresa più antico d’Eu- nucleo espositivo ha ripercorso alcune delle tappe più importanti Ponti, direttore artistico della manifattura dal 1923 al 1930, ropa, con una collezione che risale al suo fondatore Carlo Ginori. della storia della manifattura con le creazioni di Giò Ponti, Fran- attraverso opere e immagini della produzione che lo ha legato Individuo, territorio e lavoro sono i tre elementi che caratterizza- co Albini ed Enzo Mari, per citarne solo alcuni. Un allestimento al marchio. Richard Ginori 1735 è detentore di un savoir faire no la filosofia dell’azienda: know how locale e diffusione globale. simile a un’installazione d’arte sotto la direzione di Paola Navo- acquisito nel tempo che ne ha fatto il leader italiano nella produ- ne, nuovo art director del marchio, capace di amplificare la bel- zione di porcellana per la tavola e artistica, grazie anche alle col- lezza delle collezioni attraverso allestimenti molto scenografici. laborazioni con alcuni tra i più grandi architetti, designer e stilisti Una tavola lunga un secolo descrive invece la storia della cucina internazionali, capaci di rinnovare continuamente l’immagine del www.richardginori1735.it 76infumo a cura di gianluca testa SATIRA dell’ANARCHIA La satira vive. Anche in questo nuovo decennio. Ma le cose cambiano. Sul web, grazie a collettivi autonomi di autori attenti, si sviluppano nuovi movimenti. E in edicola c’è chi, come “Il Vernacoliere”, ha resistito con intelligenza al vuoto degli anni ‘90 e ha fatto scuola...

liberi pensatori. Non abbiamo mente ci etichetteranno) forse nep- Ma con l’uscita de La Ministronza da rispettare gli interessi di pure esiste”, commenta Roberto (2009) si è sollevato un caso politi- nessuno”, spiega il fondatore, Corradi, direttore responsabile del co e una critica bipartisan. “Si vole- nonché editore e direttore, Misfatto, nuovo inserto satirico che va creare un polemica ad arte per Mario Cardinali. “Questa”, da febbraio esce ogni domenica avere una risposta all’accusa di ma- aggiunge, “è la mentalità dissa- all’interno del Fatto Quotidiano. “Il schilismo nei confronti di Berlusco- cratoria tipica livornese media- giornale”, dice Corradi, “nasce con ni”, commenta Spataro. “La satira”, ta dall’intelligenza. Se diciamo l’obiettivo di andare al di là della re- prosegue, “catalizza rabbia e critica. le solite parolacce senza riem- altà per dare spazio agli aspetti più Certo, non avere grossi contenitori pirle di contenuti, beh, scadia- grotteschi di questo paese, che poi collettivi, oggi, è un defi cit. I tentativi mo sul livello televisivo”. E qui sono la maggioranza. Quello di cui ci sono stati, ma esprimendo posizio- cita Oreste del Buono, grande vogliamo parlare lo metteremo in pa- ni scomode non sono stati sostenuti. ammiratore del Vernacoliere, gina. E non abbiamo né ancore né Così i comici e i satirici si sparpaglia- che defi niva la banalità la “vera collocazioni. Tutto, poi, dipende dagli no. E il pubblico non è più abituato volgarità del nostro parlare occhi di chi guarda”. Tra le fi rme del alla satira”. Sul dualismo fra satira di quotidiano”. Misfatto ci sono, fra gli altri, Flavio destra e sinistra, Spataro ha diffi col- Ma perché, eccetto Il Verna- Oreglio, Bebo Storti, Dario Vergas- tà a parlare. “Forse sarò considerato coliere, le riviste di satira sono sola, Stefano Disegni e Maurizio Di radicale, ma quella di ‘destra’ non la scomparse? “Passato il mo- Bona, il vignettista conosciuto come defi nirei proprio ‘satira’. Sono soltan- mento della satira militante, c’è The Hand. “L’arrivo del ‘Misfatto’”, to disegni che non fanno ridere. Non chi è rimasto orfano di qualco- spiega Di Bona, “è un ottimo segnale c’è una critica dell’esistenza, ma una sa”, risponde Cardinali. “Dopo il di vitalità della satira”. caricatura degli uomini politici”. momento d’oro, si presentano nuovi prodotti più per restare a galla che per comunicare. La Le vignette sono rimaste satira è diventata un business, e ogni editore ha trovato il suo appannaggio di quotidiani condotti tornaconto”. Cardinali continua a pensare che la “la satira sia da editori che hanno spinto per il un particolare esercizio critico dell’intelligenza alimentata da politically correct una buona dose di passione ci- vile”. A chi dice che la satira è sparita dalle edicole, Cardinali risponde che non è vero. “L’in- tellighenzia satirica di sinistra Allora la satira non è morta. Neppu- Eppure Veleno, prima inserto del ha il vizio di autoincensarsi. re in edicola? “Negli ultimi anni sono quotidiano Linea e autonomamen- Una copertina de Il Vernacoliere Se non ci sono loro, non esi- stato testimone di tentativi velleitari te in edicola da gennaio in formato ste nessuno”. E pensare che fi niti male e di tanti buchi nell’acqua”, tabloid, era stato etichettato come la sinistra ha accreditato una aggiunge. “Produrre e distribuire un una rivista di satira della destra anar-  Fin dall’Antica Grecia la satira è vignette sono rimaste appannaggio di funzione politica al Vernacoliere. “Se giornale, oggi, ha costi enormi. E so- chica. “Noi proponiamo una satira a stata espressione della libertà di quotidiani condotti da editori che, più identifi cano in noi l’ultima bandiera, pravvivere in un mercato drogato e 360 gradi che non fa riferimento a pensiero. Un pensiero critico, moti- o meno apertamente, hanno spinto signifi ca che si raschia il fondo del piegato alle logiche di potere diventa partiti. Non facciamo sconti a nessu- vato, intelligente. Capace di mettere per il politically correct. La satira fe- barile”. una lotta. Fortunatamente c’è il web, no”, spiega il direttore (e vignettista) al centro le contraddizioni della so- roce è diventata così satira “allinea- In questo contesto si è addirittura co- che permette di superare molti osta- Alessio Di Mauro. “Quella di ‘Veleno’ cietà e, soprattutto, della politica. ta”. E la televisione ha perso molti dei minciato a discutere delle differenze coli”. Il contesto politico, con distin- è una satira trasversale. Di fronte Nella nostra storia recente abbiamo suoi grandi autori. ideologiche e stilistiche fra la satira di zioni così poco nette, defi nite anche alle manifestazioni contraddittorie del avuto esempi rabbiosi e geniali in Ma c’è anche chi è sopravvissuto. destra e quella di sinistra. “Se una di- da Corradi come “amalgama melli- potere, l’autore dev’essere capace di edicola (Il Male, Frigidaire, Totem, Perché Il Vernacoliere c’era e c’è an- stinzione esiste è perché la destra è fl uo”, se da una parte offre maggiori superare le sue posizioni. Ci hanno Cuore) e televisivi (dal Pippo Chenne- cora. Anzi, c’è sempre stato. Il men- in grado di ‘mostricizzare’ le cose. A spunti, dall’altra crea paradossi. È il etichettati come autori satirici di de- dy Show a Tunnel, da Satyricon a Il sile satirico nato a Livorno, tra crona- volte si prende troppo sul serio. Così caso di Alessio Spataro. L’autore stra? La posizione non mi dispiace. caso Scafroglia di uno straordinario che vernacolari e astuti umorismi, ha viene passata come satira di sinistra catanese è passato dalle riviste ai Tradizionalmente la satira di destra Corrado Guzzanti). Ma, dopo gli anni saputo parlare al suo pubblico ade- l’altra. Quando in realtà ritengo che libri monografi ci satirici (Cribbio, Ber- ha dimostrato sensibilità su questo ‘80 e ‘90, qualcosa è cambiato. Le guandosi ai tempi. “Vedi, noi siamo la satira di sinistra (e così probabil- tinotte, Papa Nazingher, Berluscoiti). tema. Penso a Longanesi e Maccari. Autori che giudicavano la realtà per quella che era. Se siamo spiazzanti è bolle perché si fa fatica a defi nirci. Spesso il rosso e il nero propongono una let- DIECI ANNI SENZA SCHULZ FUMETTO E REALTÀ L’ANIMAZIONE DEGLI ANNI ‘10 tura condivisa dei contesti...”. Lucy, Schro- Che bella l’idea di Co- Up è ora disponibile in Alessandro Ruggieri è stato anche eder, Charlie conino e Fandango. dvd. E il pubblico con- autore per Cuore, “quello di sinistra”. Brown. Anche Al festival BilbolBul tinua a premiarlo. Sep- E ora collabora con Veleno. “La sati- Linus e Snoopy. di Bologna hanno pur sopravvalutato, è ra più nota”, dice, “è sempre partita È grazie a loro pensato bene di rac- un fi lm in perfetto stile dalla sinistra. E la satira di destra c’è se generazioni contare la storia con- Pixar: equilibrato, ben sempre stata, ma non va certo iden- di lettori si sono temporanea attraver- fatto e infarcito di pre- tifi cata in quella ‘nazionalpopolare’ del appassionati ai so il fumetto. Come? testi capaci di alimen- Bagaglino. ‘Veleno’ attacca tutti. Non fumetti. Anzi, Presentando quattro tare sentimenti e rifl es- c’è questa distinzione netta. Alla fi ne alle strisce. Ed nuovi volumi, a cui si sioni. In questo 2010, nessuno si sente di difendere una è sempre grazie a loro che è stato possibile so- aggiunge una ristam- però, sono in program- parte. Io che di destra non sono, gnare, pensare e soprattutto guardare il mondo pa, che si collocano ma una trentina di nuo- beh, non saprei cosa salvare”.  attraverso gli occhi di bambini intelligenti e di un in una posizione di mezzo fra l’arte grafi ca e ve uscite. Siamo quasi aspirante scrittore. C’era l’amore per la vita, in il giornalismo, fra l’illustrazione e i diari. Siano certi che l’attenzione quelle strip. E c’erano la passione e l’insicurez- di guerra, di viaggio o veri e propri reportage. sarà tutta puntata su Toy Story 3 (dal 7 luglio). za. Tutto il merito va quindi a Charles Monroe Il fumetto tocca quindi la realtà. E la racconta Torna anche Shrek, che però non appassiona link. Schulz. È morto il 12 febbraio del 2000. E ora, a attraverso le opere dei francesi Emmanuel Gui- più (27 agosto). E se I Puffi suscitano curiosità, dieci anni di distanza, quei Peanuts ci mancano bert, David B. e Sylvain Savoia. Con loro anche la vera attesa è per un prodotto geniale e spiaz- www.ilvernacoliere.com tantissimo. la polacca Marzena Sowa. zante: Alice in Wonderland di Tim Burton. www.ilmisfatto.it www.schulzmuseum.org www.coconinopress.com www.timburton.com www.alessiodimauro.it talenthunter 77 a cura di daniele perra Valentina Miorandi Nasce a Trento nel 1982. Dopo la laurea al Dams di Bologna segue i master in Regia cinematografica alla New York Film Academy e in Direzione alla fotografia all’Escac di Barcellona. Ha una formazione prettamente cinematografica e solo nel 2008 esordisce con alcune mostre personali. Realizza video, fotografie e visual sound performance e collabora spesso come aiuto regista per altri artisti. Tra gli altri, Rosa Barba e Marinella Senatore. Nella sua ricerca l’immagine e il suono interagiscono, innescando un cortocircuito reso a volte paradossale da un sorprendente gioco linguistico. Lo spettatore? Un bersaglio da colpire al centro. È prevista una sua mostra personale il prossimo dicembre alla Galleria Sabot a Cluj Napoca, in Romania...

Vergangenheitsbewältigung 2009 - stampa digitale su pvc cm 280x210 - courtesy Arte Boccanera Contemporanea, Trento

 Che libri hai letto di recente? Jean-Luc Godard diceva che i film Motto di spirito e azione innovativa di dovrebbero avere un inizio, una Paolo Virno e Morte malinconica del parte centrale e una fine, ma non bambino ostrica e altre storie di Tim necessariamente in quest’ordine. Burton. Cosa ne pensi? Litigo spesso con Godard, ma su Che musica ascolti? questa sua affermazione mi trovo Danny Elfman fa da colonna sonora. d’accordo. Infatti, quando dico che Jingles di pubblicità. Gaber. Gong. nell’arte contemporanea c’è spazio Ballo solo con Grace Jones e Madon- per la libertà di sperimentare, è pro- na. Giovedì: jazz club. prio questo che intendo: la possibilità di condensare, di sublimare la narra- Città che consiglieresti di visitare zione alterandone gli elementi com- e perché. positivi. L’immagine e il suono posso- New York perché porta fortuna. Si- no interagire tra loro innescando un viglia perché a ottobre c’è odore di cortocircuito (come in Numerabilis), Lemonsoda. Napoli perché scintilla. oppure un anonimo video da “turi- sta per caso” con l’aggiunta di titoli I luoghi che ti hanno particolar- in sovrimpressione può diventare un mente affascinato. intro da titoli di testa (come in Cross Le Dolomiti dall’elicottero, la casa Broadway). Mi piace sorprendere e maledetta vicino alla Gaiola, le con- cambiare i punti di riferimento classi- cerie di Fes, il Pantheon a Roma, la ci, ma ciò che non cambia è l’impor- salita di Montagnaga che rompe le tanza della comunicazione. Vedo lo leggi della fisica, il sabato mattina a spettatore come un bersaglio: vinco Williamsburg. se lo colpisco al centro.

Quali sono le mostre visitate che Lavori molto in ambito cinemato- hanno lasciato un segno? grafico. Molti artisti hanno realiz- Still Life, Tacita Dean; il Padiglione zato film presentati in festival di polacco all’ultima Biennale di Venezia; cinema e poi passati nel circuito Irrespektive, Kendell Geers; Voom tradizionale. Tra i più recenti, Ste- Portraits, Bob Wilson. circuito dell’arte contemporanea e di tuali, diverse metodologie di lavoro tipo, sullo star system di ieri e di ve McQueen con Hunger, Shirin prendere consapevolezza di quanto mi mantiene “allenata”: trovare l’idea oggi. Ora l’attenzione è più rivolta alla Neshat con Women without men Quali sono gli artisti del passato siano fondamentali le scelte che ac- giusta per quella persona in quella storia in senso lato (come in Vergan- e l’ultimo lungometraggio di Sam per i quali nutri interesse? compagnano la realizzazione dei miei precisa situazione è una sfida estre- genheitsbewältigung). Taylor-Wood, Nowhere Boy. Qual Maya Deren, Anselmo, Hopper, Ro- lavori, dall’ideazione alla selezione dei mamente coinvolgente. Andando Le linee di ricerca non le decido a è la tua opinione su questo feno- thko, Bacon, Turner, Goya, Morandi, materiali fino all’allestimento. avanti, ora che il mio stile sta pren- tavolino, ma accade che abbia forti meno? Munari, Rybczynski. dendo spessore, trovo sempre più tensioni verso questo o quel sogget- Sì, penso che il circuito possa ulte- Quanto la preparazione accademi- difficile “sopprimere” il mio gusto per to, che diviene poi urgente esaurire. riormente valorizzare la visione di un E i giovani a cui ti senti vicino, ar- ca influenza il percorso artistico sentire quello di cui l’altra persona Il cinema risponde a regole più o lavoro. A volte l’etichetta cinema/ tisticamente parlando? individuale? ha bisogno, ma è proprio questo che meno precise, ma è grazie all’arte documentario/videoarte sta stretta Sono una ragazza senile... Ai Weiwei. Le due accademie che ho frequen- rende ancora più necessarie collabo- contemporanea che ho modo di por- e ci si vuole ribellare; in realtà spes- tato mi hanno dato una formazione razioni di questo tipo, perché riuscire tare avanti una grande sperimenta- so ci si accorge che è lo spettatore Che formazione hai? prettamente tecnica all’uso del mez- a creare insieme ad altri e per altri zione, e questa è la parte che più a richiedere un certo prodotto in un Dopo una formazione scientifica, zo audiovisivo. La padronanza del scongiura il pericolo di rintanarsi in mi fa sentire libera di agire e di ap- certo ambito. È una questione di abi- all’università mi sono laureata in Te- mezzo è fondamentale per realizzare un unico e “ideale” sistema di riferi- profondire tutto ciò che mi interessa tudine percettiva: è giusto rispettarla orie e pratiche teatrali, nel video e al meglio l’idea, che però, per quanto mento. intimamente. ma mi piace anche pensare di poter nella fotografia ho incominciato da mi riguarda, non dipende dalla prepa- osare, alla Lynch. autodidatta, poi ho vinto due borse di razione tecnica. Come descriveresti la tua ricerca? La componente testuale e il gioco studio per seguire il corso di Filmma- La mia ricerca parte da osservazioni linguistico (penso ai titoli delle tue Hai trascorso periodi all’estero king alla NYFA e il corso di Direzione Hai avuto diverse esperienze come della quotidianità e dallo studio del fotografie come Holywood, Alter negli ultimi anni. Pensi di rimanere alla fotografia all’Escac di Barcellona. visiting professor e hai lavorato passato per capirne meglio i mec- Eco o Parquet non mi telefoni?) in Italia nel prossimo futuro? L’inizio della mia carriera artistica è come aiuto regista per altri arti- canismi. Spesso può capitare che ci sembrano essere elementi molto Mi piacerebbe molto andare a vivere avvenuto nel marzo 2008 in occa- sti come Rosa Barba e Marinella sia l’urgenza di esaurire un percorso: importanti nella tua ricerca. un periodo in Europa dell’Est, in par- sione della mia prima esposizione Senatore. Quanto sono importan- con Holywood, Marylin 2010, Far Mi diverte molto il gioco linguistico, ticolare in Polonia. Sono affascinata personale presso Arte Boccanera ti queste collaborazioni per il tuo Far Away e il video Cross Broadway il soprattutto se è provocatorio come da Zmijewsky e da molti altri artisti Contemporanea di Trento. L’incontro percorso? comun denominatore è stato l’analisi in Holywood. Infatti, quando lo utilizzo polacchi. Mi piacerebbe studiare e con Giorgia Lucchi mi ha dato l’op- Sono fondamentali. Il rapporto con dell’immaginario collettivo cinemato- cerco sempre di trovare slittamenti sperimentare in posti dove la ricerca portunità di inserire la mia attività nel differenti esigenze estetiche, concet- grafico e la riflessione sullo stereo- di significato. è intensa e lo sguardo è lucido.  78où ecco una selezione degli Exibart.point dove trovare Exibart.onpaper (se proprio siete così tirchi da non abbonarvi)

Alessandria faenza (ra) ISTITUTO MARANGONI - Via Pietro Verri 4 Palermo ZOGRA - Corso Roma 123 MIAGALLERIA - Via Torricelli 7 IULM - Via Carlo Bo 4 LIBRERIA BROADWAY - Via Rosolino Pilo 18 JEROME ZODO CONTEMPORARY - Via Lambro 7 LIBRERIA KURSAAL KAHLESA - Foro Umberto I 21 Altavilla Vicentina (Vi) Firenze L’ARCHIVOLTO - Via Marsala 2 BASE - PROGETTI PER L’ARTE - Via di San Niccolò 18r LIBRERIA MODUSVIVENDI - Via Quintino Sella 79 GALLERIA ATLANTICA - Via Piave 35 LE BICICLETTE - Via Giovanni Battista Torti CIVICO69 - Via Ghibellina 69 RELOJ - Via Pasquale Calvi 5 LE CASE D’ARTE - Via Circo 1 CUCULIA - Via dei Serragli 1r / 3r RISO - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA LEFEL - Corso XXII Marzo 4 Alzano Lombardo (Bg) ELIO FERRARO GALLERYSTORE - Via Parione 47 ALT - ARTE CONTEMPORANEA LIBRERIA CLUP - Via Ampère 20 FOR GALLERY - Via dei Fossi 45r Parma SPAZIO FAUSTO RADICI - Via Acerbis 12 FRITTELLI ARTE CONTEMPORANEA - Via Val di Marina 15 LIBRERIA DEL CASTELLO SFORZESCO - Piazza Castello GALLERIA ALESSANDRO BAGNAI - Via Coluccio Salutati 4r libreria DERBYLIUS - Via Pietro Custodi 16 GRAPEFRUIT - Piazzale San Lorenzo 3 Ancona GALLERIA IL PONTE - Via di Mezzo 42b LIBRERIA ELECTA KOENIG - Via Dogana 2 LIBRERIA FIACCADORI - Strada Duomo 8a QUATTROCENTOMETRIQUADRI - Via Magenta 15 GALLERIA POGGIALI E FORCONI - Via della Scala 35a LIBRERIA HOEPLI - SECONDOPIANO - Via Ulrico Hoepli 5 PALAZZO DEL GOVERNATORE - Piazza Giuseppe Garibaldi GRAN CAFFè GIUBBE ROSSE - Piazza della Repubblica 13 LIBRERIA RIZZOLI - Galleria Vittorio Emanuele II 79 Ascoli Piceno LIBERA ACCADEMIA - Piazza di Badia a Ripoli 1a LIBRERIA SKIRA TRIENNALE - Viale Alemagna 6 LIBRERIA BRAC - Via dei Vagellai 18r Perugia LIBRERIA RINASCITA - Piazza Roma 7 LIBRERIA UTOPIA - Via della Moscova 52 LIBRERIA CAFFè LA CITé - Borgo San Frediano 20r ARMORY ARTE - Via Guglielmo Calderini 9 LIFE GATE CAFFè - Via Commenda 43 LIBRERIA DEL PORCELLINO - Piazza del Mercato Nuovo 1 GALLERIA MIOMAO - Via Podiani 19 Asti LORENZeLLI ARTE - Corso Buenos Aires 2 SAN GALLO ART STATION - Via Fra’ Giovanni Angelico 5r LA LIBRERIA - Via Guglielmo Oberdan 52 FONDO GIOV-ANNA PIRAS - Via Brofferio 80 SANTO FICARA - Via Ghibellina 164r MALO - Via della Spiga 7 SOCIÉTÉ ANONYME - Via Giovan Battista Niccolini 3f MARCOROSSI ARTE CONTEMPORANEA - Corso Venezia 29 Bari STROZZINA - Piazza degli Strozzi 1 MARGHERA 37 - Via Marghera 37 Pesaro TAVLI BOOK BAR / ART CAFE’ - Strada Angiola 23 TEATRO DEL SALE - Via de’ Macci 111r MARSÈLLERIA - Via Paullo 12a ALEXANDER MUSEUM PALACE HOTEL - Viale Trieste 20 VILLA ROMANA - Via Senese 68 MI CAMERA - Via Medardo Rosso 19 CENTRO ARTI VISIVE PESCHERIA - Via Cavour 5 Benevento MILANOLIBRI - Via Giuseppe Verdi 2 Foggia ARCOS - Corso Garibaldi MIMMO SCOGNAMIGLIO - Corso di Porta Nuova 46b LIBRERIA UBIK - Piazza Giordano 74 Pescara PESCATORE SAS - Via San Pasquale 36 MOM - Viale Monte Nero 51 ECOTECA - Via Giovanni Caboto 19 Foligno (Pg) N.O. GALLERY - Via Matteo Bandello 18 GALLERIA CESARE MANZO - Via Umbria 48 Bergamo NABA – NUOVA ACCADEMIA DI BELLE ARTI - Via Darwin 20 CIVICA GALLERIA D’ARTE MODERNA - Viale Milano 21 PUNTO EINAUDI - Viale Guglielmo Marconi 4 ARS ARTE + LIBRI - Via Pignolo 116 NEON>FDV - Via Procaccini 4 RIZZIERO ARTE - Viale Regina Margherita 44 COFFE’N’TELEVISION - Via San Bernardino 22 Gallarate (VA) NOWHERE GALLERY - Via della Moscova 15 GAMEC - Via San Tomaso 52 CIAC - Via del Campanile 13 O’ARTOTECA - Via Pastrengo 12 LOG - Via San Bernardino 15 OPEN CARE - FRIGORIFERI MILANESI - Via Piranesi 10 Pisa Genova PAC - PADIGLIONE D’ARTE CONTEMPORANEA PALAZZO BLU - Via Pietro Toselli 29 C DREAM - COSTA LOUNGE&BAR - Via XII ottobre 4 Biella Via Palestro 14 LIBRERIA ELECTA EINAUDI - Salita Pollaiuoli 18/20r CITTADELLARTE GLOCAL RESTAURANT - Via Serralunga 27 MENTELOCALE - Piazza Giacomo Matteotti 5 PALAZZO DELLE STELLINE - Corso Magenta 61 Pistoia PINKSUMMER - Piazza Giacomo Matteotti 9 PALAZZO REALE - Piazza del Duomo 12i CENTRO CULTURALE IL FUNARO - Via del Funaro 16/18 Bologna ZONAFRANCA - Via Xxv aprile 16 PAPER & PEOPLE - Via Friuli 32 PALAZZO FABRONI - Via Sant’Andrea 18 ART TO DESIGN - Via Porta Nova 12 PRIMO MARELLA GALLERY - Via Valtellina SPAZIOA CONTEMPORANEARTE - Via Amati 13 BETTY & BOOKS - Via Rialto 23a Lecce PROJECT B CONTEMPORARY ART - Via Borgonuovo 3 BRAVO CAFFè - Via Mascarella 1 PRIMOPIANO - Viale Guglielmo Marconi 4 PROMETEOGALLERY - Via Giovanni Ventura 3 Poirino (to) CAFÈ DE PARIS - Piazza del Francia 1c PURPLE - Corso Porta Ticinese 22 Livorno FONDAZIONE SPINOLA BANNA PER L’ARTE - Viale Banna CAMERA CON VISTA - Via Santo Stefano 14/2a RADETSKY - Corso Garibaldi 105 FACTORY DESIGN - Via Ganucci 3 CAR PROJECTS - Viale Pietro Pietramellara 4/4 REFEEL - Viale Sabotino 20 Pordenone CONTEMPORARY CONCEPT - Via San Giorgio 3 Lucca REVEL - SCALO D’ISOLA - Via Thaon di Revel Genova 3 CAFFè LETTERARIO AL CONVENTO - Piazza della Motta 2 FABIO TIBONI ARTE CONTEMPORANEA - Via del Porto 50 LU.C.C.A. - Via della Fratta 36 RIVA RENO GELATO - Viale Col di Lana 8 GALLERIA FORNI - Via Farini 26 PUNTO EINAUDI - Via San Girolamo 19 RUGGERO MAGGI - Corso Sempione 67 GALLERIA MARABINI - Vicolo della Neve 5 S’AGAPò - Via Merula 2 Prato LA SCUDERIA - Piazza Verdi 2 Mantova SOTTOCORNONOVE STUDIOGALLERIA - Via Sottocorno 9 CENTRO PECCI - Viale della Repubblica 277 CENTRO BOMA - BORSA - Piazza Vilfredo Pareto 1/2 LEGGERE STRUTTURE FACTORY - Via Ferrarese 169a SPACCIO DI CHARTA - Via della Moscova 27 LIBRERIA IL LEONARDO - Via Guerrazzi 20 Matera SPAZIO CRAPAPELADA - Via Savona 12 Reggio Emilia LIBRERIA MODO INFOSHOP - Via Mascarella 24b SPAZIO OBERDAN - Viale Vittorio Veneto 2 LIBRERIA PALAZZO LANFRANCHI - Via Ridola Domenico 47 COLLEZIONE MARAMOTTI - MAX MARA - Via Fratelli Cervi 66 L’INDE LE PALAIS - Via de’ Musei 6 SPAZIO ROSSANA ORLANDI - Via Matteo Bandello 14 LIBRERIA ALL’ARCO - Via Emilia a Santo Stefano 3d MAMBO - Via Minzoni 4 Merano STUDIO D’ARTE CANNAVIELLO - Via Stoppani 15 NEON>CAMPO BASE - Via Zanardi 2/5 LIBRERIA LA COMPAGNIA - Via Panciroli 1a KUNSTMERANOARTE - Via Portici 163 STUDIO GUENZANI - Via Bartolomeo Eustachi 10 VILLA SERENA - Via della Barca 1 SUITE - Largo La Foppa 5 Rivoli (to) Mestre SUPERSTUDIO PIù - Via Tortona 27 Bolzano GALLERIA CONTEMPORANEO - Piazzetta Olivotti 2 TAD - Via Statuto 12 CASTELLO DI RIVOLI BOOKSHOP - Piazza Mafalda di Savoia ANTONELLA CATTANI - Rosengartenstrasse 1a THE FLAT - MASSIMO CARASI - Via Frisi 3 AR/GE KUNST GALLERIA MUSEO - Via Museo 29 Milano TOKIDOKI STORE - Corso di Porta Ticinese 62 Roma CENTRO CULTURALE TREVI - Via Cappuccini 28 11 - Via Alessio di Tocqueville 11 ACCADEMIA DI BRERA - BRERA 2 - Viale Marche 71 VECCHIATO ART GALLERIES - Via Santa Marta 3 6° SENSO ART GALLERY - Via dei Maroniti 13/15 LIBERA UNIVERSITÀ DI BOLZANO - Via Sernesi 1 AMT | TORRI & GEMINIAN - Via Fratelli Bressan 15 VENTI - Via Celestino IV 9 A&BI - Via Metastasio 15 LIBRERIA GOETHE 2 - Via Cappuccini 26a ANGEL ART GALLERY - Via Ugo Bassi 18 VIAFARINI - DOCVA - Via Procaccini 4 ACCADEMIA DI BELLE ARTI - Via di Ripetta 222 MUSEION - Via Dante 6 ANTONIO COLOMBO - Via Solferino 44 VISIONNAIRE DESIGN GALLERY - Piazza Cavour 3 ACCADEMIA DI FRANCIA - Viale Trinità dei Monti 1 OTTO GALLERY - Via D’Azeglio 55 AR / CONTEMPORARY GALLERY - Via Marco Polo 11 WOK - Viale Col di Lana 5a AGAVE BISTROT - LIBRERIA - Via di San Martino ai Monti 7a ARMANI – ARMANI/LIBRI - Via Alessandro Manzoni 31 ZERO... - Via Tadino 20 Brescia ART BOOK - Via Ventura 5 ALTRI LAVORI IN CORSO - Vicolo del Governo Vecchio 7 ZONCA & ZONCA ARTE CONTEMPORANEA - Via Ciovasso 4 A PALAZZO GALLERY - Piazza Tebaldo Brusato 35 ARTBOOKBOVISA - Via Lambruschini 31 AMERICAN ACADEMY - Via Angelo Masina 5 DROPLAB - Corso Palestro 37b ARTE STUDIO INVERNIZZI - Via Domenico Scarlatti 12 AMORE E PSICHE - Via Santa Caterina da Siena 61 BAR MONO - Via Lecco 6 Modena FABIO PARIS ART GALLERY - Via Alessandro Monti 13 ARTS LEARNING INSTITUTE - Via di San Giovanni in Laterano 230 BOCCASCENA CAFÈ - Corso Magenta 24 CAFè LIVRE - Via Emilia Centro 103 GALLERIA MASSIMO MININI - Via Luigi Apollonio 68 BOND BAR - Via Pasquale Paoli 2 GALLERIA CIVICA DI MODENA - Corso Canalgrande 103 B>GALLERY - Piazza di Santa Cecilia 16 PUNTO EINAUDI - Via Pace 16 BOOKS IMPORT - Via Achille Maiocchi 11 EMILIO MAZZOLI - Via Nazario Sauro 62 BAR A BOOK - Via dei Piceni 23 BOOKSHOP PINACOTECA DI BRERA - Via Brera 28 BECOOL - Via del Leone 10/11 Cagliari BROWN PROJECT SPACE - Via Bartolomeo Eustachi 3 Mogliano Veneto BODUM - Via di San Francesco a Ripa 141b EXMà - Via San Lucifero 71 CAFFE’ DEGLI ARTISTI - Viale Abruzzi 23 BROLO CENTRO D’ARTE E CULTURA - Via Rozone e Vitale 5 BOOKSHOP - Via Gramsci 73 THOTEL - Via dei Giudicati CAFFE’ JAMAICA - Via Brera 32 CAFFETTERIA DEGLI ATELLANI - Via della Moscova 28 BRANCOLINIGRIMALDI - Via dei Tre Orologi 6a Montecatini Terme (Pt) Camogli (Ge) CARDI BLACK BOX - Corso di Porta Nuova 38 BRASSERIE CO2 - Largo del Teatro Valle 4 BK1CONCEPTSPACE - Via della Nievoletta 20 FONDAZIONE REMOTTI - Via XX Settembre 1 CENTRO CULTURALE SVIZZERO - Via del Vecchio Politecnico 3 CAFFÈ FANDANGO - Piazza di Pietra 32 CHOCO CULT - Via Michelangelo Buonarroti 7 CAFFÈ LETTERARIO - Via Ostiense 83 CHRISTIAN STEIN - Corso Monforte 23 Montepulciano (Si) Campobasso CAFFÈ UNIVERSALE - ACANTO - Via delle Coppelle 16a CIBOH - Via Clusone di fronte al civico 6 CANTINA ICARIO - Via delle Pietrose 2 GALLERIA LIMITI INCHIUSI - Via Muricchio 1 CIOCCA ARTE CONTEMPORANEA - Via Lecco 15 CAOS - Via della Conciliazione 24 CLP - Via Fontana 21 Napoli CASA DEL JAZZ - Viale di Porta Ardeatina 55 Capannori (Lu) CONSERVATOIO - Viale di Porta Vercellina 6 ANNARUMMA404 - Via Carlo Poerio 98 CHANGING ROLE - ROME - Vicolo del Bollo 13 TENUTA DELLO SCOMPIGLIO - Via di Vorno 67 CURTI / GAMBUZZI & CO.- Via Pontaccio 19 CAFFÈ LETTERARIO INTRAMOENIA - Piazza Bellini 70 CHIOSTRO DEL BRAMANTE - CAFFE - Arco della Pace DESIGN LIBRARY - Via Savona 11 CULTI SPA CAFE - Via Carlo Poerio 47 CIRCOLO DEGLI ARTISTI - Via Casilina Vecchia 42 Castiglioncello (Li) DOMUS ACADEMY - Via Giacomo Watt 27 FONOTECA - Via Raffaele Morghen 31 STATION GALLERY - Via Aurelia 923 DREAM FACTORY - Corso Garibaldi 117 CIRCUS - Via della Vetrina 15 EFFEARTE - Via Ponte Vetero 13 FRANCO RICCARDO ARTIVISIVE - Via Chiatamone 63 CONTESTA ROCK HAIR - Via degli Zingari 9 FEDERICO LUGER GALLERY - Via Domodossola 17 Catania GALLERIA ALFONSO ARTIACO - Piazza dei Martiri 58 DEGLI EFFETTI - Piazza Capranica 79 FLUXIA GALLERY - Via Ciro Menotti 9 GALLERIA CHANGING ROLE - Via Chiatamone 26 CENTRO DI CULTURE CONTEMPORANEE ZO - Piazzale Asia 6 DOOZO - Via Palermo 51 FOOD&DRINKS 35 - Via Panfilo Castaldi 35 GALLERIA FONTI - Via Chiaia 229 FONDAZIONE BRODBECK - Via Gramignani 93 FORMA – LIBRERIA - Piazza Tito Lucrezio Caro 1 DOP CONCEPT STORE - Via Urbana 25 GALLERIA LIA RUMMA - Via Vannella Gaetani 12 FONDAZIONE PUGLISI COSENTINO - Via Vittorio Emanuele II FRANKLIN&MARSHALL - Corso Porta Ticinese 76 DORA DIAMANTI - Via del Pellegrino 60 PAPINI STORE - Corso Italia 78 GALLERIA T293 - Via Tribunali 293 FRIDA - Via Antonio Pollaiuolo DOROTHY CIRCUS GALLERY - Via Nuoro 17 FRIP - Corso Porta Ticinese 16 IL PERDITEMPO - Via San Pietro a Maiella 8 EMMEOTTO - Via Margutta 8 Catanzaro GALLERIA 1000 EVENTI - Via Porro Lambertenghi 3t KESTè - Via San Giovanni Maggiore Pignatelli ÈSTILE BOOKSTORE - Via Chiana 15 L’ISOLA DEL TESORO - Via Francesco Crispi 7 GALLERIA ALESSANDRO DE MARCH - Via Rigola 1 MADRE BOOKSHOP - Via Luigi Settembrini 79 GALLERIA ARTRA - Via Burlamacchi 1 MANI DESIGN - Via San Giovanni Maggiore Pignatelli 1b ETABLI - Vicolo delle Vacche 9 Cesena GALLERIA CA’ DI FRA’ - Via Carlo Farini 2 NAI ARTE CONTEMPORANEA - Via Chiatamone 23 EX ELETTROFONICA - Vicolo di Sant’Onofrio 10/11 GALLERIA CARDI & CO - Corso di Porta Nuova 38 TEATRO VERDI - Via Luigi Sostegni 13 NENNAPOP - Via Nardones 22 EX MAGAZZINI DI VIA ARIMONDI - Via Giuseppe Arimondi 3 GALLERIA EMI FONTANA - Via Bligny 42 NOTGALLERY - Piazza Trieste e Trento 48 EXTRASPAZIO - Via di San Francesco di Sales 16a GALLERIA FRANCESCA KAUFMANN - Via dell’Orso 16 NUOVO TEATRO NUOVO - Via Montecalvario 16 Cinisello Balsamo (Mi) GALLERIA FRANCESCA MININI - Via Massimiano 25 FABIO SARGENTINI - L’ATTICO - Via del Paradiso 41 PAN - PALAZZO DELLE ARTI NAPOLI - Via dei Mille 60 MUFOCO - Via Frova 10 GALLERIA GALICA - Viale Bligny 41 FABRICA - Via Girolamo Savonarola 8 PENGUIN CAFE - Via Santa Lucia 88 GALLERIA GIò MARCONI - Via Alessandro Tadino 15 FAFIUCHE - Via della Madonna dei Monti 28 Città della Pieve (Pg) GALLERIA KLERKX - Via Massimiano 25 STUDIO TRISORIO - Riviera di Chiaia 215 FIRST GALLERY - Via Margutta 14 IL GIARDINO DEI LAURI - San Litardo GALLERIA LUCIE FONTAINE - Via Conte Rosso 18 TEATRO TINTA DI ROSSO - Via San Biagio dei Librari 39 FONDAZIONE GUASTALLA - Viale Regina Margherita 262 GALLERIA MASSIMO DE CARLO - Via Giovanni Ventura 5 TRIP - Via Giuseppe Martucci 64 Comiso (Rg) GALLERIA MILANO - Via Manin 13 UMBERTO DI MARINO - Via Alabardieri 1 FRENGO’S MUSIC - Via della Lungaretta 65 GALLERIA MONICA DE CARDENAS - Via Francesco Viganò 4 GALLERIA DEGLI ARCHI - Via Gioberti 41 FRENI E FRIZIONI - Via del Politeama 4 galleria nicoletta rusconi - Corso Venezia 22 Novara FURINI ARTE CONTEMPORANEA - Via Giulia 8 GALLERIA NINA LUMER - Via Carlo Botta 8 TEATRO COCCIA - Via Fratelli Rosselli 47 FUTURARTE - Viale Regina Margherita 262 Como GALLERIA PACK - Foro Buonaparte 60 BORGOVICO 33 - Via Borgovico 33 GALLERIA PATRICIA ARMOCIDA - Via Antonio Bazzini 17 FUZZYBAR BOTTIGLIERIA - Via Aurunci 6/8 LIBRERIA DEL CINEMA - Via Mentana 15 GALLERIA PIANISSIMO - Via Giovanni Ventura 5 Nuoro GALLERIA DELLORO - Via del Consolato 10 ROBERTA LIETTI ARTE CONTEMPORANEA - Via Diaz 3 GALLERIA RAFFAELLA CORTESE - Via Alessandro Stradella 7 MAN - Via Sebastiano Satta 15 GALLERIA DEL PRETE - Via di Monserrato 21 GALLERIA RICCARDO CRESPI - Via Mellerio 1GALLERIA RUBIN - Galleria Il Ponte - Via di Monserrato 23 Cortina D’ampezzo Via Bonvesin de La Riva 5 Padova GALLERIA SUZY SHAMMAH - Via San Fermo GALLERIA LORCAN O’NEILL - Via degli Orti d’Alibert 1e LIBRERIA SOVILLA - Corso Italia 118 CAFè AU LIVRE - Via degli Zabarella 23 GALLERIA WABI - Via Garigliano 3 GALLERIA MARIE-LAURE FLEISCH - Vicolo Sforza Cesarini 3a GALLERIA FIORETTO - Riviera Albertino Mussato 89a HANGAR BICOCCA - Viale Sarca 336 GALLERIA MUCCIACCIA - Piazza d’Aracoeli 16 Daverio (va) GODENDA - Via Francesco Squarcione 4/6 HOME-MADE - Via Tortona 12 GALLERIA PIO MONTI - Via dei Chiavari 58 MOROTTI L’ANTICO ARREDAMENTI - Piazza Montegrappa 9 HOTEL STRAF - Via San Raffaele 3 PERUGI ARTE CONTEMPORANEA - Via Giordano Bruno 24 GALLERIA SALES - Via dei Querceti 4 IED ARTI VISIVE - Via Amatore Antonio Sciesa 4 Fabriano (an) IERIMONTI GALLERY - Via Gustavo Modena 15 Palagiano (Ta) GALLERIA TRAGHETTO - Via Reggio Emilia 25 ELICA - FONDAZIONE CASOLI - Via Dante Alighieri 288 IMPRONTE - Via Montevideo 11 GALLERIA D’ARTE PI GRECO - Via Montello 8 GALLERIA VOLUME - Via San Francesco di Sales 86/88 où 79

GIUFà - Via degli Aurunci 38 RGB46 - Piazza di Santa Maria Liberatrice 46 Sant’Arcangelo di Romagna (Rn) Traversetolo (pr) HOBO - Via Ascoli Piceno 3 ROMBERG ARTE CONTEMPORANEA - Piazza de’ Ricci 127 VELVET FACTORY - Via Cavallara 481 FONDAZIONE MAGNANI-ROCCA - Via Mamiano 4 IED - Via Alcamo 11 ROOM 26 - Piazza Guglielmo Marconi 31 Sarzana (Sp) Trento INGRESSO PERICOLOSO - Via Capo d’Africa 46 Rufa – Rome University of Fine Art - Via Benaco 2 CARDELLI & FONTANA - Via Torrione Stella Nord 5 A.B.C. ARTE BOCCANERA CONTEMPORANEA - Via Milano 128 ISICULT - Via di Monte Giordano 36 S.T. - FOTOLIBRERIAGALLERIA - Via degli Ombrellari 25 fondazione GALLERIA CIVICA - Via Belenzani 46 Said - Via Tiburtina 135 KOOB - Via Luigi Poletti 2 Sassari STUDIO D’ARTE RAFFAELLI - Via Livio Marchetti 17 LA DIAGONALE - Via dei Chiavari 75 SALOTTO 42 - Piazza di Pietra 42 LIBRERIA DESSì - Largo Felice Cavallotti 17 LIBRERIA ALTROQUANDO - Via del Governo Vecchio 80 SCHIAVO MAZZONIS GALLERY - Piazza di Montevecchio 16 Treviso Siena ARCI TREVISO - Via Bolzano 3 LIBRERIA ARION VIAVENETO - Via Vittorio Veneto 42 Scuderie del Quirinale - bookshop - Salita di Montecavallo 12 ALOE6WOLF.GALLERY - Via del Porrione 23 LIBRERIA BIBLI - Via dei Fienaroli 28 SCUOLA ROMANA DI FOTOGRAFIA - Via degli Ausoni 7a Punto Einaudi Siena - Via di Pantaneto 66 Trieste SECONDOME SRL - Via degli Orsini 26 LIBRERIA BOOKABAR - Via Milano 15/17 SANTA MARIA DELLA SCALA - Piazza del Duomo 2 kamaswami - Via San Michele 13a LIBRERIA BORGHESE - Via della Fontanella di Borghese 64 SOCIÉTÉ LUTÈCE - Piazza di Montevecchio 16 KNULP - Via Madonna del Mare 7a LIBRERIA DEL CINEMA - Via dei Fienaroli 31d SPAZIOFFICINA - Via Montaione 38 Taranto libreria In der tat - Via Diaz 22 STUDIO PINO CASAGRANDE - Via degli Ausoni 7a LIBRERIA DICKENS - Via Medaglie d’Oro 129 LIPANJEPUNTIN ARTE CONTEMPORANEA - Via Diaz 4 LIBRERIA FAHRENHEIT451 - Campo de’ Fiori 4 STUDIO STEFANIA MISCETTI - Via delle Mantellate 14 STUDIO TOMMASEO - Via del Monte 2/1 LIBRERIA FERRO DI CAVALLO - Via del Governo Vecchio 7 Teramo Studio Trisorio - Vicolo delle Vacche 12 LIBRERIA LA CONCHIGLIA - Via dei Pianellari 17 PIZIARTE - Viale Crucioli 75a Udine SUPER - Via Leonina 42 LIBRERIA L’AVENTURE - Via del Vantaggio 21 GALLERIA NUOVA ARTESEGNO - Via Grazzano 5 Tad - Via del Babbuino 155a LIBRERIA NOTEBOOK ALL’AUDITORIUM - Via de Coubertin 30 Terni VISIONARIO - Via Fabio Asquini 33 TEMPORARY LOVE - Via di San Calisto 9 CAOS - Viale Luigi Campofregoso 98 LIBRERIA VIVALIBRI - Piazza di Santa Maria Liberatrice 23 The Gallery Apart - Via della Barchetta 11 PLACEBO - Via Cavour 45 Venezia LIPANJEPUNTIN ARTE CONTEMPORANEA - Via di Montoro 10 THE CRYSTAL BAR - HOTELART - Via Margutta 52 CENTRO CULTURALE CANDIANI - Piazzale Luigi Candiani 7 LOBSTER POT - Via della Croce 21 Torino Fondazione Bevilacqua la Masa - Dorsoduro 2826 TREEBAR - Via Flaminia 226 LO YETI - Via Perugia 4 ARTBOOK LINGOTTO - Via Nizza 230 FONDAZIONE CLAUDIO BUZIOL - Cannaregio 4392 TUMA’S BOOK BAR - Via delle Zoccolette 25 MACRO - BOOKSHOP - Via Reggio Emilia 54 ArteGiovane - Via Crescentino 25 GALLERIA A+A - Calle Malipiero 3073 UNOSUNOVE ARTE CONTEMPORANEA - Via degli Specchi 20 DOKS DORA - ENNE DUE BAR - Via Valprato 82 IMAGINA CAFè - Campo Santa Margherita 3126 MACRO FUTURE - Piazza Orazio Giustiniani VM21ARTECONTEMPORANEA - Via della Vetrina 21 ERMANNO TEDESCHI GALLERY - Via Carlo Ignazio Giulio 6 IUAV Biblioteca Centrale Tolentini - Santa Croce 191 MAM - MAGAZZINO D’ARTE MODERNA - Via dei Prefetti 17 WHITEGALLERY - Piazza Guglielmo Marconi 15 FONDAZIONE 107 - Via Andrea Sansovino 234 IUAV CONVENTO DELLE TERESE - Dorsoduro 2206 MANDEEP - Viale dello Scalo San Lorenzo 55 Fondazione Merz - Via Limone 24 JARACH GALLERY - Campo San Fantin 1997 WINE BAR CAMPONESCHI - Piazza Farnese MIA MARKET - Via Panisperna 225 fondazione sandretto re reubadengo - Via Modane 16 libreria del campo - Campo Santa Margherita 2943 WONDERFOOL - Via dei Banchi Nuovi 39 MELBOOKSTORE - Via Nazionale 252 FRANCO SOFFIANTINO - Via Rossini 23 LIBRERIA EDITRICE CAFOSCARINA - Calle Foscari 3259 Z2O GALLERIA - SARA ZANIN - Via dei Querceti 6 GALLERIA ALBERTO PEOLA - Via della Rocca 29 libreria Toletta - Dorsoduro 1214 Mondo Bizzarro Gallery - Via Reggio Emilia 32c/d GALLERIA CRISTIANI - Via Porta Palatina 13 Lt3 S.r.l. - Libreria Mondadori - San Marco 1345 MondoPOP - Via dei Greci 30 Rosignano (Li) GALLERIA FRANCO NOERO - Via Giulia di Barolo 16d MUSEO CORRER - San Marco 52 MONITOR - Via Sforza Cesarini 43a-44 FUXYBAR - MARINA CALA DE’ MEDICI - Viale Trieste 142 GALLERIA GLANCE - Via San Massimo 45 PALAZZO GRASSI - Campo San Samuele 3231 MONOCROMO ARTGALLERY - Viale Parioli 39f GALLERIA MAZE - Via Giuseppe Mazzini 40 GALLERIA SONIA ROSSO - Via Giulia di Barolo 11h Verbania MUSEO CARLO BILOTTI - Viale Fiorello La Guardia 4 Rovereto (Tn) Gam bookshop - Via Magenta 31 CRAA - CENTRO RICERCA ARTE ATTUALE - Corso Zanitello 8 NECCI - Via Fanfulla da Lodi 68 MART BOOKSHOP - Corso Angelo Bettini 43 GAS ART GALLERY - Corso Vittorio Emanuele II 90 ODRADEK LA LIBRERIA - Via dei Banchi Vecchi 57 NEROCUBOHOTEL - Via per Marco IED - Via San Quintino 39 Verona OFFICINE - Via del Pigneto 215 IKEBò - Piazza Camillo Benso Conte di Cavour 2 ARTE E RICAMBI - Via Antonio Cesari 10 OPEN BALADIN - Via degli Specchi 6 Rozzano (Mi) Km5 - Via San Domenico 14/15 GALLERIA DELLO SCUDO - Vicolo Scudo di Francia 2 LA DROGHERIA - Piazza Vittorio Veneto 18 libreria Gheduzzi - Corso Sant’Anastasia 7 Open Colonna Ristorante - PalaExpo FONDAZIONE ARNALDO POMODORO - Via Adda 15 libreria Comunardi - Via Bogino 2 STUDIO LA CITTà - Lungadige Galtarossa 21 Via Nazionale 194 libreria Oolp - Via Principe Amedeo 29 Opificio - Via dei Magazzini Generali 20a Salerno Lucegallery - Corso San Maurizo 15 Vicenza OREDARIA ARTI CONTEMPORANEE - Via Reggio Emilia 22-24 GALLERIA TIZIANA DI CARO Via Botteghelle 55 MARENA ROOMS GALLERY - Via dei Mille 40a C4 - VILLA CALDOGNO - Via Giacomo Zanella 3 PAPYRUS CAFE - Via dei Lucchesi 28 Mood Libri E Caffè - Via Cesare Battisti 3e libreria Librarsi - Contrà delle Morette 4 Paraphernalia - Via Leonina 6 San Candido (bz) NORMA MANGIONE GALLERY - Via Matteo Pescatore 17 Rock’n’Folk - Via Bogino 4 Villorba (Tv) PASTIFICIO SANLORENZO - Via Tiburtina 196 KUNSTRAUM CAFè MITTERHOFER - Via Peter Paul Rainer 4 Scuola Holden - Corso Dante 118 Fabrica - Via Ferrarezza - Fraz. Catena PRIMO - Via del Pigneto 46 VERSO ARTE CONTEMPORANEA - Via Pesaro 22 PUNTO EINAUDI - Via Giulia 81a San Gimignano (Si) Wipe Out - Via Bellezia 15 Vittorio Veneto (TV) Rashomon - Via degli Argonauti 16 GALLERIA CONTINUA - Via del Castello 11 YOU YOU - Piazza Vittorio Veneto 12f CODALUNGA - Via Martiri della Libertà 20

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CAMPANIA www.adrart.it un crocevia internazionale di pit- livello internazionale. Accompa- [email protected] tori, scultori, scrittori, musicisti e Bologna gna il corpo principale della mostra intellettuali. fino al 17 aprile con ritratti di pin up audaci e am- Napoli dall’11/02 all’1/04 tutti i giorni 9-19 ALBERTO CASTELLI miccanti, consapevoli protagoniste dal 4 marzo MARINELLA SENATORE palazzo dei diamanti delle più straordinarie perversioni NAPOLI NOVECENTO Temi centrali per la ricerca di Ma- corso ercole I d’este 21 e feticismi. (1910-1980). 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LAZIO Si intitola Digital Life la grande ras- dal 12/02 al 23/03 lunedì e da mercoledì a venerdì segna dedicata al futuro digitale e ANN VERONICA JANSSENS 10-21; sabato e domenica 10-24 Roma alle contaminazioni fra tecnologia, L’artista torna alla Galleria Alfonso madre-museo d’arte donna regina nuovi media ed espressioni artisti- Artiaco dopo la prima persona- via luigi settembrini 79 dal 12/03 al 15/05 che contemporanee, con cui pren- le tenutasi nel 2007, mostrando 081 19313016 ALAN CHARLTON de avvio la programmazione del l’evoluzione dei suoi “esperimenti”. www.museomadre.it Dopo oltre dieci anni, Alan Charl- nuovo spazio pubblico per l’arte e da lunedì a sabato 10-13.30 e 16-20 ton ritorna a esporre a Roma allo la produzione culturale contempo- galleria alfonso artiaco Salerno Studio Casagrande. Per l’occasio- ranea La Pelanda, restaurato per la piazza dei martiri 58 ne, il “pittore del grigio”, presenterà città dal Comune di Roma nell’area 081 4976072 dal 13/02 al 3/04 quattro grandi composizioni mono- dell’ex Mattatoio a Testaccio. www.alfonsoartiaco.com DAMIR OCKO crome dalle identiche dimensioni, da martedì a domenica 16-24 [email protected] Il video, la scultura, il disegno, la divise in ulteriori piccoli quadri la pelanda scrittura e la musica sono i media rettangolari, usando come valore piazza orazio giustiniani, 4 dall’11/02 al 28/03 utilizzati dall’artista croato. I suoi proporzionale il numero 6. DINEO SESHEE BOPAPE lavori sono popolati da solenni da lunedì a venerdì 17-20 dal 15/02 al 13/06 Ogni progetto di Dineo Seshee Bo- figure, inquadrate all’interno di studio d’arte contemporanea EDWARD HOPPER pape diventa l’occasione per dislo- ambientazioni complesse, che ri- a cura di Colin Harrison, pino casagrande Per la prima volta, Milano e Roma care eventi appartenenti alla storia mandano alla realtà solo in alcuni Christopher Newall e via degli ausoni 7a rendono omaggio all’intera carrie- collettiva, nonché alla memoria segmenti formali. Claudio Spadoni 06 4463480 ra di Edward Hopper (1882-1967), personale, attraverso un lavoro di da martedì a sabato 15-20 MAR - Museo d’Arte della [email protected] il più popolare e noto artista ameri- destrutturazione dei loro parame- galleria tiziana di caro città di Ravenna cano del XX secolo con una gran- tri di riferimento attraverso pittura, via delle botteghelle 55 Orario: fino al 31 marzo: dal 13/02 al 27/03 de mostra antologica, senza pre- foto, video e installazioni. 089 9953141 da lunedì a venerdì 9-18; CHRIS BURDEN cedenti in Italia, che comprende da martedì a venerdì 16-19.30 www.tizianadicaro.it sabato e domenica 9-19 In The Heart: Open or Closed l’ar- più di 160 opere. annarumma404 [email protected] dal 1° aprile: da lunedì a tista prosegue la sua ricerca sulle tutti i giorni 10-20; lunedì 10-15 via carlo poerio 98 giovedì 9-19; venerdì 9-21; costruzioni architettoniche e sul venerdì e sabato 10-22 081 0322317 EMILIA ROMAGNA sabato e domenica 9-19 ruolo che queste ricoprono nel museo fondazione roma www.annarumma404.com Ingresso: intero € 8; ridotto riflettere differenti culture. In tre via del corso 320 [email protected] Ferrara € 6; studenti Accademia e opere individuali ma in relazione 06 6786209 Università, insegnanti € 4 fra loro, l’artista esplora l’estetica e www.fondazioneroma.it dal 6/03 al 3/04 dal 27/02 al 2/06 Catalogo Silvana Editoriale le possibilità metaforiche di archi- [email protected] LIU REN / LU YUWEI DA BRAQUE A KANDINSKY Info e prenotazioni visite tetture stravaganti. Per la prima volta a Napoli due A CHAGALL guidate: tel. 0544 482487 martedì-sabato 10.30-19 dal 12/02 al 16/04 giovani artisti cinesi, diversi per la Amico di maestri come Bonnard, [email protected] e su appuntamento EMILIANO ZELADA formazione, che espongono le loro Matisse, Braque, Chagall, Mirò e www.museocitta.ra.it Emiliano Zelada modifica la gal- recenti opere. Giacometti, Aimè Maeght fondò a dal 15 settembre al 5 via francesco crispi 16 leria Ingresso Pericoloso in una da martedì a venerdì 17.30-20 Parigi una delle gallerie più inno- dicembre 06 42746429 camera anecoica alterata e, con- e su appuntamento vative del secolo, nonché, a Saint- The Ashmolean Museum www.gagosian.com sapevole dell’impossibilità di rag- area 24 art gallery Paul-de-Vence, la Fondation Mar- University of Oxford [email protected] giungere il silenzio assoluto, ci via ferrara 4 guerite et Aimè Maeght, un tempio invita a provare ad ascoltarlo. 081 0781060 dedicato alla creazione artistica e dal 26/02 al 31/03 da martedì a venerdì 15.30-19.30 Reggio Emilia CRISTIAN BUGATTI galleria ingresso pericoloso La ricerca artistica di Cristian Bu- via capo d’africa 46 fattofuori dal 27/02 al 2/05 gatti si definisce nella tensione tra 06 45496564 a cura di helga marsala MARGHERITA MANZELLI gli ambiti concettuali della rapidità www.ingressopericoloso.com La mostra ospita due tele a olio, di e dell’ospitalità, nella sfasatura tra [email protected] BRUXELLES uguali dimensioni, alle quali l’artista la necessaria estemporaneità del- Artecontemporanea - Loredana Longo - Cages ha lavorato contemporaneamente la visione e un ideale insopprimibi- dal 10/03 al 21/04 a cura di Antonio Arévalo - fino al 19 maggio per questo progetto espositivo. I due le di socievolezza. FRANCESCA LEONE dipinti sono uno chiaro e uno scuro, da lunedì a venerdì 11-19.30 La Galleria Valentina Moncada posizionati simmetricamente, per inaugura la mostra personale LJUBLJANA sabato 16.30-19.30 conferire loro la stessa possibilità di vm21artecontemporanea dell’artista Francesca Leone dal Mestna Galerija - Liliana Moro raggiungere intensità pittorica, ope- via della vetrina 21 titolo Flussi Immobili. Grande Camere #10. Vocation. Solo suono - fino al 20 marzo rando su due toni opposti. 06 68891365 interprete della rinata corrente giovedì e venerdì 14.30-18.30 www.vm21contemporanea.com figurativa, Francesca Leone pre- NEW YORK sabato e domenica 9.30-12.30 e 15-18 [email protected] senta una nuova ricerca pittorica Gagosian Gallery - Alberto Di Fabio - fino al 24 aprile collezione maramotti - max mara documentata da una rassegna di 8 dipinti. Jonathan LeVine Gallery - Nicola Verlato / Fulvio Di Piazza via fratelli cervi 66 dal 6/03 all’1/04 0522 382484 CRISTINA FABRIS da lunedì a sabato 10-19 Three-Handed - dal 10 aprile all’8 maggio www.collezionemaramotti.org Cristina Fabris è un’autrice di fu- galleria valentina moncada [email protected] metti ampiamente riconosciuta a via margutta 54 agenda 81 a cura di gianluca testa

06 3207956 06 97601689 esposte, principalmente recenti, TOMAS SARACENO 010 8592283 www.valentinamoncada.com www.oredaria.it fra dipinti di grandi dimensioni, di- Alla Fondazione Pier Luigi e Na- www.galleriadac.com [email protected] [email protected] segni a carboncino di media gran- talina Remotti di Camogli con l’in- [email protected] dezza e piccole sculture in bronzo. stallazione From Camogli to San dal 25/02 al 24/04 dal 29/03 al 6/06 da lunedì a venerdì 15-19 Felipe, spiders weaving stars..., a LOMBARDIA GEA CASOLARO I MUTANTI fondazione pastificio cerere cura di Francesca Pasini, Tomas Gea Casolaro per la sua nuova I cinque artisti che saranno riuniti via degli ausoni 7 Saraceno propone un’ulteriore vi- Bergamo personale presenta due proget- all’Accademia di Francia a Roma 06 45422960 sione della strategia del ragno e ti legati all’idea di paesaggio e sono dei mutanti: le loro opere in- www.pastificiocerere.com della sua capacità di attraversare dal 23/02 al 9/05 al modo in cui esso può essere carnano un mondo di cui non sap- [email protected] enormi distanze dondolando lungo IL GRANDE GIOCO percepito, progetti concepiti l’uno piamo ancora molto, se non che la i filamenti di bava. Una grande mostra per descrive- (South) in Nuova Zelanda, l’altro stabilità delle identità non potrebbe dal 25/02 al 24/04 da giovedì a domenica 16-19 re e interpretare quarant’anni di (Visible/Invisible) in Francia. più esservi definitiva. THORSTEN KIRCHHOFF e su appuntamento storia italiana che hanno nell’arte da martedì a sabato 16-20 da martedì a domenica 11-19 Il lavoro di Thorsten Kirchhoff si fondazione remotti il punto focale, inserendo però le the gallery apart villa medici - accademia di francia articola nelle due sale della gal- via castagneto 52 espressioni artistiche nel contesto via di monserrato 40 viale della trinità dei monti 1 leria. La prima, limbica, le opere 0185 772137 culturale, sociale economico di de- 06 68809863 06 6761291 a colori, vuole esporre in qualche www.fondazioneremotti.it cenni rivelatisi cruciali per l’Italia: www.thegalleryapart.it www.villamedici.it modo l’amore, la paura, la solitu- [email protected] quelli dal 1947 al 1989, dall’imme- [email protected] [email protected] dine, l’emozione. Nella seconda, diato dopoguerra alla caduta del in bianco e nero, vengono rappre- La Spezia muro di Berlino. dall’1/03 al 30/04 sentate la consapevolezza, la co- fino al 25 aprile gamec - galleria d’arte moderna Roma JORINDE VOIGT-AXIOMA gnizione, la ricerca di informazioni ARTE AVANZATA. e contemporanea dal 30 marzo al 6 giugno La giovane artista tedesca espone per capire il mondo. KORF 2010 via san tomaso 52 I MUTANTI per la prima volta in Italia. Verran- da lunedì a sabato 11-13 e 16-19.30; 035 399528 no presentate una serie inedita di lunedì mattina e sabato pomeriggio www.gamec.it opere di medie e grandi dimensio- su appuntamento [email protected] ni realizzate con inchiostro e mati- de crescenzo & viesti ta su carta, oltre a un’installazione via del corso 42 Brescia site specific composta da eliche di 06 36002414 carbossilico e motori meccanici. www.decrescenzoeviesti.com dal 13/03 al 3/04 da lunedì a sabato 14-20 [email protected] HARM VAN DEN DORPEL domenica su appuntamento La prima personale in Italia dell’ar- galleria marie-laure fleisch dal 19/02 al 31/03 tista olandese Harm van den Dor- vicolo sforza cesarini 3a TRACEY EMIN pel. Il suo lavoro è interessato al 06 68891936 Quattro anni dopo, la “bad girl” (or- fluido dialogo tra ciò che accade www.galleriamlf.com mai alla soglia dei cinquanta) torna sullo schermo di un computer e cinque mostre monografiche [email protected] nella Capitale. Oggetto di riflessio- nel mondo reale, e alla sempre più curate da Éric de Chassey ne, stavolta, la paura. incerta relazione tra i due. vernissage 29 marzo dal 27/02 al 30/04 da lunedì a venerdì 12-20 Tingis (G. Cirrito), M. Bozzo, da lunedì a sabato 15-19 Accademia di Francia JULIÃO SARMENTO sabato 14-20 E. Giannelli, S. Daveti e fabio paris art gallery a Roma - Villa Medici Personale dell’artista portoghese galleria lorcan o’neill Pixel. Candida TV via alessandro monti 13 Viale Trinità dei Monti, 1 dal titolo The real thing. La mostra via degli orti d’alibert 1e CAMeC - Centro 030 3756139 Metro: Spagna / Bus: presenta una serie di nuovi quadri 06 68892980 Arte Moderna e www.fabioparisartgallery.com 117-119 / Parking e disegni assieme a un’installazio- www.lorcanoneill.com Contemporanea [email protected] Ludovisi ne pensata appositamente per gli [email protected] Piazza C. Battisti, 1 Orario: da martedì spazi della galleria. Orario: da martedì a sabato dal 27/02 al 7/04 a domenica 11-19 da martedì a sabato 14.30-19.30 dal 25/02 al 31/03 10-13 e 15-19 RICCARDO GAVAZZI Ingresso: intero € 8; galleria alessandra bonomo URSULA MAYER domenica e festivi 11-19 La mostra Mutatio, pensata ap- ridotto € 5; meno di 25 via del gesù 62 A distanza di tre anni dalla sua pri- tel. 0187 734593 positamente per gli spazi della anni € 3 06 69925858 ma apparizione in Italia negli spazi fax 0187 256773 galleria, avrà per protagonisti gli Biglietto cumulativo per www.bonomogallery.com di Monitor nel 2007, la galleria pre- [email protected] animali presentati in forme e con la mostra e la visita dei [email protected] senta la seconda personale di Ur- camec.spezianet.it mezzi diversi: oli su tela ma anche giardini: € 11 sula Mayer. In galleria, una doppia poetiche installazioni e disegni su Ingresso gratuito per i dal 25/02 al 3/04 installazione 16 mm e un corpus di carta, saggi di grande bravura. minori di 10 anni MAURO REGGIO sculture in marmo, oro e bronzo, da martedì a sabato 10.30-12.30 Info: tel. 06 67611 Il lavoro di Mauro Reggio si foca- materiali preziosi usati dall’artista e 16-19.30 e su appuntamento www.villamedici.it lizza sul paesaggio urbano, so- per le loro proprietà estetiche e per Genova galleria delle battaglie prattutto romano, estraendone una il loro valore intrinseco. via delle battaglie 69a visione depurata, desertica. In una da martedì a sabato 13-19 dal 23/03 al 20/06 030 3759033 dal 31/03 al 20/06 prospettiva pittorica di tipo figurati- monitor DANIEL SPOERRI www.galleriabattaglie.it GIULIO PAOLINI vo e moderno, nei quadri di Reg- via sforza cesarini 43a-44 In concomitanza con l’ottantesimo [email protected] Il lavoro di Giulio Paolini, apposi- gio l’architettura risulta straniata e 06 39378024 compleanno di Daniel Spoerri, il tamente ideato per la grande sala ricostruita ai limiti dell’astrazione. www.monitoronline.org Museo d’arte contemporanea di dal 27/02 al 6/04 di via Milano, si vuole porre e in da martedì a sabato 11-19 [email protected] Villa Croce gli dedica un’importan- SANDY SKOGLUND dialogo con le opere di Giorgio first gallery te retrospettiva nel tentativo di pro- Una nuova mostra di Sandy Sko- de Chirico, contemporaneamente via margutta 14 dal 4/03 al 5/04 porre una lettura critica complessi- glund, incentrata sui suoi primi lavo- presenti a Palazzo delle Esposi- 06 3230673 Vettor Pisani va del lavoro di uno dei protagoni- ri, tra cui le prime installazioni della zioni. Non si tratta di una mostra, www.firstgallery.it Come si evince dal titolo della mo- sti della storia dell’arte contempo- serie Still life (1978/79), la serie True ma di una installazione visitando [email protected] stra, Le Pleiadi, Vettor Pisani offre ranea, a partire dalla sua adesione fiction del 1986 e le sue prime opere la quale il pubblico si troverà a un insieme di simbologie, alchimie, al gruppo dei Nouveaux Réalistes, inedite realizzate tra il 1974 e 1977. contatto con l’opera più recente dal 26/02 al 26/03 iconografie e contenuti in cui non nell’ottobre del 1960, sino ad oggi. da martedì a sabato e tra le più impegnative realizzate PATRIZIA RICCIOLI esiste soluzione di continuità tra da martedì a venerdì 9-19 10-13 e 15.30-19.30 da uno dei maggiori artisti viventi, Mostra personale curata da Achille passato e presente. sabato e domenica 10-19 paciarte internazionalmente riconosciuto. Bonito Oliva. galleria bettivo’ horti lamiani museo d’arte contemporanea via trieste 48 domenica e da martedì a giovedì da martedì a domenica 10-13 e 15-19 via giovanni giolitti 163 villa croce 030 2906352 10-20; venerdì e sabato 10-22.30 galleria pio monti 06 4460292 via jacopo ruffini 3 www.paciarte.com palazzo delle esposizioni piazza mattei 18 [email protected] [email protected] via nazionale 194 06 68210744 010 580069 06 489411 [email protected] dal 19/02 al 17/04 www.museovillacroce.it [email protected] dal 10/04 al 22/05 www.palazzoesposizioni.it WALTER PICARDI STEFANO ARIENTI [email protected] dal 12/03 al 14/04 Con Full Immersion, Walter Picardi Stefano Arienti è ospite in galleria PIETRO FORTUNA compie un’indagine amara e grot- dal 20/02 al 10/04 per la quinta volta, un record di dal 25/02 al 30/04 Nel titolo, Scegliere una maniera tesca sulla malavita organizzata, ICON TADA presenze che lo proietta nell’em- GIUSEPPE UNCINI felice, è contenuto in buona so- raffigurando i membri di un nucleo Disegnatore di manga di profes- pireo dei nostri artisti più amati. Interamente dedicata alle opere stanza il senso della mostra, che familiare inaspettatamente avvolti sione e VJ nel tempo libero, Tada Incentrata su una riflessione del su carta, la personale propone ha anche ispirato una ricca raccolta da blocchi di cemento. (classe 1971) vive e lavora a Osa- tutto personale sui concetti di de- disegni, tempere, terre, collage e di testi di prossima pubblicazione. da lunedì a sabato 15.30-19.30 ka. La mostra, realizzata in colla- corazione e pittura, quest’ultima acquarelli, realizzati tra il 1958 e da martedi a sabato 16-20 dora diamanti arte contemporanea borazione con la galleria Magda il 2006, tra cui alcuni inediti. Con- galleria giacomo guidi via del pellegrino 60 Danysz, Parigi/Shangai, presenta mostra svela solo rappresentazio- temporanea alla mostra presso la vicolo di sant’onofrio 22/23 06 68804574 una quindicina di pitture digitali di ni di paesaggio e natura. Galleria Fumagalli di Bergamo, 06 96043003 www.doradiamanti.it medio formato montate su diversi da lunedì a venerdì 10.30-19.30 l’esposizione vuole evidenziare il www.galleriagiacomoguidi.com [email protected] supporti come forex, legno e ple- sabato 15.30-19.30 rapporto tra la produzione sculto- [email protected] xiglas. galleria massimo minini rea di Uncini e i lavori su carta. LIGURIA da martedì a sabato 15.30-19.30 via luigi apollonio 68 martedì a sabato 10-13 e 16-19.30 dal 12/03 al 30/04 e su appuntamento 030 383034 oredaria arti contemporanee SEBOO MIGONE Camogli dac www.galleriaminini.it via reggio emilia 22-24 Sono circa una decina le opere dal 13/03 al 13/06 piazzetta barisone 2r [email protected] 82agenda

festivi su appuntamento proccio concettuale. Una mostra personale di Mario Gallarate limateriche che danno vita a una sorta di “teatrino puppet”, luogo the flat - massimo carasi da martedì a sabato 14-19 Nigro dedicata a sedici opere di via paolo frisi 3 galleria suzy shammah grandi dimensioni - per la prima dal 19/03 al 19/06 dell’Idea pittorica che chiama in 02 58313809 via san fermo volta riunite in uno spazio esposi- AMEDEO MODIGLIANI causa l’immaginazione dello spet- www.carasi.it 02 29061697 tivo privato - dei cicli Spazio totale In mostra 50 splendidi disegni pro- tatore, sollecitato ad una sorta di [email protected] www.suzyshammah.com venienti dai più grandi musei e dal- processo induttivo. degli anni ‘60, Ritratti e Dipinti Sa- [email protected] le più grandi collezioni italiane e in- da martedì a sabato 13-19 tanici della fine degli anni ‘80. dal 4/03 all’ 8/04 ternazionali, e oltre 250 documenti federico bianchi contemporary art da lunedì a venerdì 10-13 15-19 FASSETTA - SARTORELLI dal 28/02 al 4/04 originali che ripercorrono la vita del via carlo imbonati 12 sabato su appuntamento VIOLA GRETA GARBO grande artista di cui quest’anno ri- www.federicobianchigallery.com a arte studio invernizzi Tre protagonisti di una gloriosa Una mostra che analizza il mito corrono i 90 anni dalla morte. [email protected] via domenico scarlatti 12 storia: Pierpaolo Fassetta, Guido della Garbo oltre il cinema e ne maga - museo d’arte di gallarate 02 29402855 Sartorelli, Luigi Viola. Tre artisti mette in evidenza la contempora- via egidio de magri dall’11/03 al 17/04 www.aarteinvernizzi.it che hanno continuato a confron- neità, il minimalismo e l’essenzia- 0331 791266 ANDREW SCHOULTZ [email protected] tarsi sui temi dell’arte. Per ricorda- lità nello stile. www.gam.gallarate.va.it L’esposizione presenta un grande re la Galleria del Cavallino (1965) da martedì a domenica 10.30-20.30 [email protected] ambiente, appositamente creato dal 3/03 al 25/06 per lo spazio milanese, composto e Biennale di Venezia (1972) giovedì e venerdì 10.30-23 MATTEO MONTANI da 12 lavori di grandi dimensioni, da martedì a venerdì 15-19.30 triennale - palazzo dell’arte I lavori del ciclo Parole sulla Milano capaci di combinare pittura, scul- maria cilena viale emilio alemagna 6 montagna richiamano ambienti dal 22 al 30 marzo tura e installazione. arte contemporanea 02 724341 fluttuanti che rimandano a forme (CON)TEMPORARYART da martedì a sabato 10-19 via carlo farini 6 www.triennale.it geologiche e a paesaggi dell’arte jerome zodo contemporary 02 29013026 [email protected] orientale. Il colore, in questi casi, via lambro 7 www.mariacilena.it compone montagne appuntite, 02 20241935 [email protected] dal 23/02 al 2/04 che sembrano galleggiare nello www.jerome-zodo.com IN AND OUT spazio, circondate da nebbie fittis- [email protected] dal 25/02 al 23/05 La mostra, realizzata in collabo- sime, fragili come cristalli sospesi. GILLO DORFLES razione con Xerxes Art di Londra, da lunedì a venerdì 11-19 dal 23/02 al 24/04 L’esposizione celebra la figura porta per la prima volta in Italia 16 studio giangaleazzo visconti ANNA MARIA MAIOLINO poliedrica di Gillo Dorfles ponen- tra gli artisti iraniani più rappresen- corso monforte 23 Superstudio Più Raffaella Cortese è lieta di pre- do l’accento sulla sua identità di tativi per svelare un ritratto dell’ar- 02 795251 Via Tortona, 27 sentare la prima personale in Ita- artista, oltre che critico d’arte ed te contemporanea iraniana con un www.studiovisconti.net E altre location lia di Anna Maria Maiolino. L’arti- estetologo con laurea in medicina occhio da chi vive dentro e chi fuori [email protected] selezionate in zona sta esporrà in contemporanea al e psichiatria, in rapporto alla città dall’Iran. Tortona Camden Arts Centre di Londra e di Milano. Verranno infatti espo- da lunedì a venerdì 11-13 e 14-19.30 dal 18/02 al 27/03 Orario: vernissage 22 marzo successivamente, nel corso del ste circa 200 opere tra dipinti, di- project b contemporary art NICOLA SAMORÌ ore 18-22; dal 23 al 30 2010, alla Fundaciò Antoni Tàpies segni, sculture, grafiche, gioielli e via borgonuovo 3 Il titolo, La dialettica del mostro, marzo ore 16-20 di Barcellona e al MoMA, Museum ceramiche dagli esordi metafisico- 02 86998751 è mutuato dalla definizione dello tel. 02 42250148/49 of Modern Art di New York. surreali all’adesione al Movimento www.projectb.eu storico dell’arte tedesco Aby War- [email protected] da martedì a sabato 15-19.30 Arte Concreta nel decennio 1948- [email protected] burg, che fa riferimento all’inquie- www-con-temporaryart.it galleria raffaella cortese 1958, fino alle recenti, originalissi- tudine che abita la bellezza in ogni È un progetto di Gisella via alessandro stradella 7 me composizioni pervase da una dall’1/03 al 20/04 epoca. La mostra presenterà circa Borioli | Associazione M.A.T. 02 2043555 sottile ironia. IRINA IONESCO 20 opere tra dipinti e sculture, ri- (Milano Altri Talenti) www.galleriaraffaellacortese.com lunedì 14.30-19.30; martedì, mer- La galleria Camera16 inaugura lo tratti di ritratti mai ritratti dal vero. Immagine: Banksy, Napalm, [email protected] coledì, venerdì e domenica 9.30- spazio espositivo di via Pisacane da martedì a sabato 11-19 2004, Andipa Gallery 19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30 16 presentando i primi lavori del marcorossi artecontemporanea dal 22/03 al 30/04 palazzo reale percorso artistico di Irina Ionesco corso venezia 29 DAN COLEN piazza del duomo 12 (Parigi, 1935), dagli esordi alla 02 795483 In mostra alcuni lavori inediti, rea- 02 875672 metà degli anni ‘70, con immagini www.marcorossiartecontempora- www.comune.milano.it/palazzoreale/ raffinate di stile unico, forti ed ele- Mantova lizzati per l’occasione: la maggior nea.com parte di essi, come una gigantesca ganti, a esibire la vanità femminile milano@marcorossiartecontem- dall’ 11/02 al 31/03 nella purezza naturale. dal 27/02 al 3/04 rampa da skateboard, o i trenta ta- poranea.com GIULIANO SALE da martedì a sabato 15-19 ROBERTO FLOREANI belloni da basket che diventano Il nuovo progetto che inaugura nel- camera16 contemporary art Si tratta di una nuova serie di ope- tessere di un grande domino, sono dal 16/02 al 17/04 lo spazio Little Circus si richiama al via carlo pisacane 16 re espressamente realizzate per connessi alla produzione di Colen OLEG KULIK tema dell’oblio, seguendo il canto 02 36601423 gli spazi della galleria, secondo più conosciuta, legata alla cultura Oleg Kulik, l’uomo-cane che ha XXVIII del Purgatorio dantesco. www.camera16.it una delle caratteristiche peculiari street e underground da cui l’ar- spiazzato con le sue performance Elemento principale delle nuove [email protected] del lavoro dell’artista, che ha sem- tista proviene e dalla quale trae il pubblico del mondo dell’arte in- tele dell’artista è l’acqua, simbo- pre usato un’attenzione particolare spesso ispirazione. ternazionale, realizza un progetto lo di rinascita in cui i personaggi dal 18/03 all’8/05 all’ambiente espositivo, fin dagli da martedì a sabato appositamente ideato per gli spazi raffigurati si immergono per trarne JAN DE COCK esordi dei primi anni ‘80. 11.30-14 e 14.30-19.30 della galleria. Un percorso instal- forza e vigore. Se per la sua prima mostra in col- mercoledì e giovedì 10-13 e 14-17.30 galleria massimo de carlo lativo attorno al quale è sviluppata da martedì a sabato 15-19 laborazione con Daniel Buren, Jan venerdì 10.30-13 e 14-18.30 via giovanni ventura 5 una vera e propria retrospettiva antonio colombo De Cock si era ispirato all’archi- sabato 16.30-19.30 02 70003987 della sua opera. via solferino 44 tettura razionalista degli anni ‘30, e su appuntamento www.massimodecarlo.it da martedì a sabato 13-19.30 02 29060171 ora la sua riflessione si sviluppa bonelli arte contemporanea [email protected] galleria pack www.colomboarte.com a partire dai nostri canoni classici via corrado 34 foro buonaparte 60 [email protected] che si rifanno al periodo romano: 0376 244769 dal 7/04 al 7/05 02 86996395 la galleria si trasforma in un sito www.bonelliarte.com DANIELA D’ANDREA www.galleriapack.com dal 25/02 al 3/04 archeologico. [email protected] Angel Art Gallery presenta [email protected] un’esposizione della giovane arti- GIULIO FRIGO da martedì a sabato 11-19.30 galleria francesca minini Milano sta Daniela D’Andrea. che opera Impersonale è il primo solo show dal 4/03 al 10/04 principalmente nell’ambito dell’ar- di Giulio Frigo. L’idea e la sugge- via massimiano 25 OLIVER KOCHTA-KALLEINEN & 02 26924671 dall’11/02 al 30/04 te digitale, attingendo spesso dai stione dominante alla base dell’in- TELLERVO KALLEINEN www.francescaminini.it AÏDA RUILOVA codici della grafica pubblicitaria. stallazione, che si articolerà negli Autori di progetti complessi e iro- [email protected] I video di Aïda Ruilova sono, più Le opere presentate durante la spazi di Viafarini Docva, è quella di nici, basati sulla collaborazione che stralci di una narrativa, la tra- mostra fanno parte di un progetto visualizzare un senso di vertigine e sulla partecipazione di gruppi dall’11/02 al 6/04 sposizione di uno stato esistenzia- sperimentale iniziato nel 2005. nell’ordine. Uno spazio di razio- di persone “reclutate” tramite il MARGARITA GLUZBERG le. Fonte di ispirazione dell’artista da martedì a venerdì 10-18 nalità così rigoroso da debordare principio dell’open call, i Kallei- sono energie antitetiche come la angel art gallery verso uno stato di percezione al- Prima mostra personale in Italia nen coinvolgono pubblico casuale musica pop e il cinema d’avan- via ugo bassi 18 lucinatoria. della russa Margarita Gluzberg. nella produzione di situazioni che guardia, i B-movies e un’estetica 02 36561745 da martedì a venerdì 11-19 L’artista presenterà dei disegni conducono alla realizzazione di dark che fa cozzare Francis Bacon www.angelartgallery.it sabato 15-19 di grande e medio formato e una film o video. con il punk rock. [email protected] docva performance ispirati al concetto di da martedì a sabato 15.30-19 da martedì a venerdì 11-19.30 via giulio cesare procaccini 4 “cattura” e all’indagine che ne fa la galleria artra sabato 14-19:30 dal 18/02 al 10/04 02 3315800 moda per imprimere tutta la sua via francesco burlamacchi 1 galleria francesca kaufmann EDWARD DEL ROSARIO www.docva.org forza attrattiva 02 5457373 via dell’orso 16 PATTE LOPER [email protected] da lunedì a venerdì www.artragallery.com 02 72094331 La mostra Empire mette a con- 10-13 e 15.30-19.30 [email protected] www.galleriafrancescakaufmann.com fronto due gruppi di lavori realiz- dall’11/03 al 10/04 sabato su appuntamento [email protected] zati dagli artisti statunitensi Patte GORAN PETERCOL zonca & zonca dal 18/02 al 31/03 Loper (1968) ed Edward Del Ro- La Galleria Suzy Shammah pre- via ciovasso 4 Giulio Squillacciotti dal 25/02 al 24/04 sario (1970). Diverse per tecnica, senta la seconda personale a Mila- 02 72003377 La galleria Otto Zoo presenta una ALEXANDER WOLFF atmosfera e linguaggio, le opere no di Goran Petercol (1949, Croa- www.zoncaezonca.com mostra personale di Giulio Squil- Federico Bianchi inaugura la nuo- esposte trattano temi comuni: la zia). L’artista utilizza diversi mezzi [email protected] lacciotti (Roma, 1982), nell’am- va sede della galleria a Milano con conquista, il potere, l’egemonia, il espressivi quali disegno, scultura bito del programma di project la mostra personale di Alexander controllo. e installazioni e si distingue sin da- dal 18/03 al 6/05 room (Otto Zoo Project) iniziato Wolff, Visualizzazione. Opere po- da martedì a sabato 14-19.30 gli anni ‘70 per l’originalità dell’ap- MARIO NIGRO lo scorso settembre. L’installazio- agenda 83 a cura di gianluca testa ne si articola intorno a tre lavori: so della mostra ci saranno degli dal 20/03 al 30/06 del dubbio e dell’incerto. corso san maurizio 25 il video Far from where we came, eventi performativi che saranno di Mario Lattes giovedì e venerdì 15-19; sabato 14-20 011 8141011 ricostruzione di una vicenda fami- volta in volta comunicati. Una mostra dedicata a Mario Lat- domenica 10-13 e 14-19 www.lucegallery.com liare attraverso 54 foto raccolte tra da martedì a sabato 14-19.30 tes, l’uomo che Ernesto Ferrero, fondazione 107 [email protected] Turchia e Spagna; il “diario arche- ciocca arte contemporanea che la cura, definisce come il “mi- via andrea sansovino 234 dall’11/02 al 3/04 ologico” San Vincenzo al Volturno; via lecco 15 sterioso editore-scrittore-pittore” e 011 4544474 A Moveable Aesthetic, video-inter- 02 29530826 che fu “nemico del presenzialismo www.fondazione107.it PAOLA RISOLI vista in cui l’artista propone uno www.rossanaciocca.it e, per scelta, pessimo promotore [email protected] JELENA VASILJEV spostamento di soggettività. [email protected] di se stesso, quando sgomitare e Due nuovi progetti, rispettivamen- da martedì a sabato 14-19 mettersi troppo avanti era ancora dal 23/02 al 10/04 te di Jelena Vasiljev - Fifty days - otto zoo dall’11/02 al 9/04 una grave caduta di stile”. Iran DiVerso e di Paola Risoli - Bidonville. Nel via vigevano 8 THORDIS ADALSTEINSDOTTIR da lunedì a giovedì 14.30-17 La rassegna nasce dall’intento di primo caso, si tratta di un work in 02 36535196 Questa mostra, la prima in Italia, da venerdì a domenica 10-12 e 15-18 mostrare la varietà e la complessi- progress, consistente in una lunga ottozoo.com contiene otto nuovi disegni, due fondazione bottari lattes tà dell’arte contemporanea irania- sequenza di disegni sugli uccelli [email protected] dipinti e un video dell’artista. Le via guglielmo marconi 16 na, non aliena da un’animata cri- che l’artista realizzerò nell’arco opere di Thordis Adalsteinsdòttir 0173 78202 tica della società e del regime. In dell’intera esposizione. Costitui- dal 18/03 al 20/05 offrono agli spettatori uno sguardo www.fondazionebottarilattes.it mostra una serie di opere concepi- scono invece il lavoro della Risoli PIOTR JANAS particolare nel suo mondo interio- [email protected] te e realizzate per l’evento, esclu- sette bidoni in ferro da 200 litri e Fortemente influenzato dall’im- re. sivamente in “Bianco e Nero”, che cinque stampe fotografiche, tra i maginario surrealista, Piotr Janas da martedì a venerdì 15.30-19.30 Torino inducono a riflettere sull’interroga- quali si celano inaspettati “inte- esprime nelle sue opere un umo- artopia tivo: “Il mondo ha davvero bisogno riors”, ricostruzioni miniaturizzate rismo sinistro, un’ironia equivoca e via lazzaro papi 2 dal 25/03 al 31/08 di percezioni in ‘Bianco e Nero’ per di sapore cinematografico. sfuggente. Il suo lavoro è un mo- 02 5460582 21x21 interpretare una realtà?”. da martedì a sabato 15-20 numento all’ambiguità che resta www.artopiagallery.it In occasione delle celebrazioni per da martedì a sabato 15-19 gas art gallery sospeso tra espressioni, forme e [email protected] i 100 anni di Confindustria, Con- e su prenotazione corso vittorio emanuele ii 90 stati d’animo diversi. findustria e Unione Industriale di verso artecontemporanea 011 19700031 da martedì a sabato 10-19 dall’11/03 al 17/04 Torino promuovono 21x21, una via pesaro 22 www.gasart.it cardi black box TOBIAS REHBERGER mostra dedicata alla giovane arte 011 4368593 [email protected] corso di porta nuova 38 Terza personale da Giò Marconi italiana, realizzata dalla Fonda- www.versoartecontemporanea.com 02 45478189 per l’artista tedesco, con due lavo- zione Sandretto Re Rebaudengo [email protected] dal 4/03 al 30/04 www.cardiblackbox.com ri già esposti in precedenti mostre e curata da Francesco Bonami. PAOLO SERRA [email protected] (come la cabina di tiro a segno La mostra vuole sostenere la pro- dal 6/03 all’1/05 Una selezione di opere su carta e C’il Eam Habbim) e nuove opere/ duzione artistica e il percorso dei JOHN F. SIMON JR. tavola che svela la ricerca dell’artista dal 16/02 al 31/03 installazioni, anche sonore. Tema giovani talenti più promettenti e va- Dopo il successo della retrospet- romagnolo su luce, forma e spazio. RAFFAELLA DELLA OLGA portante, la figura/icona di Michael lorizzare la creatività italiana. tiva alla Collezione Maramotti, da martedì a sabato 11-19 N.O.Gallery è lieta di presentare il Jackson, analizzata nelle sue tra- da martedì a domenica 12-20 Glance presenta la personale galleria eventinove nuovo progetto espositivo di Raf- sformazioni nel corso del tempo. giovedì 12-23 dell’americano John F. Simon Jr. via della rocca 36 faella Della Olga ispirato e tratto Altro filo conduttore è quello del fondazione sandretto In mostra una serie di nuove opere 338 3958594 dal poema Un coup de dès jamais tempo: numerosi gli orologi fermi via modane 16 digitali che esaltano lo stile dinami- www.eventinove.it n’abolira le hasard del poeta fran- sulle 12:26, ora della morte del re 011 3797600 co dell’artista, che spazia dall’uti- [email protected] cese Stéphane Mallarmé. Fotogra- del Pop, qui con funzione di me- www.fondsrr.org lizzo di un particolare software alle fie, disegni, collage e installazioni mento mori. [email protected] incisioni, passando per i disegni dal 31/03 al 29/08 in cui l’artista bergamasca, parigi- da martedì a sabato plotter a penna fino agli intarsi in THE MUSEUM OF EVERYTHING na d’adozione, compie una ricerca 10.30-12.30 e 15.30-19 dal 18/02 al 10/04 laminato plastico e vernice. “Dipin- In mostra una selezione di oltre interiore, che mette al centro l’uo- galleria gio’ marconi ANNIKA STRÖM ti digitali” in divenire e in costante 200 opere di artisti non tradizionali mo, la sua energia, il rapporto tra via alessandro tadino 15 La galleria è lieta di presentare la movimento. del XX secolo, parte della collezio- cielo e terra, tra il visibile e l’invi- 02 29404373 terza personale dell’artista svedese da martedì a sabato 15 30-19 30 ne composta da esempi e gruppi sibile. www.giomarconi.com Annika Ström. L’artista è nota so- galleria glance di opere dei più noti artisti in que- da lunedì a venerdì 15-19 [email protected] prattutto per i suoi video, canzoni e via san massimo 45 sto ambito: sono lavori di medium, mattina e sabato su appuntamento testi. Ci sono tre video proiezioni,in 348 9249217 minatori e mistici, autodidatti, art n.o. gallery dal 18/02 al 4/04 formato super8, tutte della durata di www.galleriaglance.com brut e art folk, artisti ossessivi e vi- via matteo bandello 18 TOMAS RAJLICH circa un minuto e inoltre 4 dipinti su [email protected] sionari, cosi come artisti e artigiani 02 4989892 Mostra dedicata a un grande tela e quattro dipinti su carta. con disabilità. www.nogallery.it dell’astrattismo: Tomas Rajlich, da martedì a sabato 14-19.30 dal 18/02 all’1/05 da martedì a domenica 10-19 [email protected] fuoriuscito dalla Cecoslovacchia galleria sonia rosso JOSH TONSFELDT pinacoteca agnelli nel 1969, in seguito all’invasione via giulia di barolo 11h Prima personale europea dell’arti- via nizza 230 dall’11/02 al 2/04 dell’esercito sovietico, e vissuto 011 8172478 sta americano che include video, 011 0062008 SHIN IL KIM sino ad oggi in Olanda, dove è www.soniarosso.com fotografia, scultura e un sottile www.pinacoteca-agnelli.it In questa mostra l’artista focalizza diventato forse il più importante [email protected] intervento sull’architettura e sugli [email protected] la sua ricerca sulla forma interna e pittura astrattista operativo in que- spazi della galleria. sulla struttura dei corpi, per adden- sto paese negli ultimi decenni. La dal 10/03 al 18/04 da martedì a sabato 11-19 dal 24/02 al 23/05 trarsi in profondità nella contem- mostra prelude a una personale GIANLUCA E galleria franco soffiantino TUTTA LA MEMORIA DEL MONDO plazione dell’idea di attività come che si terrà al Museo Michetti di MASSIMILIANO DE SERIO via gioachino rossini 23 Dopo la personale dedicata all’ar- generatrice della materia. Francavilla al Mare. Il progetto è nato da una specifi- 011 837743 tista inglese Ian Kiaer, il Gam Un- da lunedì a sabato 15-19.30 da martedì a venerdì ca richiesta rivolta agli artisti dalla www.francosoffiantino.it derground Project propone Tutta galleria riccardo crespi 10.30-13 e 16-19.30 Fondazione Merz con l’obiettivo di [email protected] la memoria del mondo, una mostra via giacomo mellerio 1 sabato su appuntamento ideare una video-installazione par- collettiva di artisti italiani e stranieri 02 89072491 fabbri contemporary art tendo dalle riprese, realizzate nel dall’11/03 al 30/04 che indagano nel proprio lavoro i www.riccardocrespi.com via antonio stoppani 15c giugno 2009, del grande evento JÜRGEN KLAUKE meccanismi di costruzione del rac- [email protected] 348 7474286 di chiusura della mostra persona- In occasione di questa nuova per- conto storico, le sue implicazioni, www.fabbricontemporaryart.it le di Wolfganga Laib: la presenza sonale italiana, Klauke espone gli strumenti della registrazione e dall’11/02 al 10/04 [email protected] a Torino di 45 bramini provenien- un nucleo di opere recenti tra cui dell’archiviazione degli eventi. STEFANO LUPATINI ti dalla regione indiana del Tamil Attraktiver Attraktor, Aesthetische da martedì a domenica 10-18 Stefano Lupatini chiude la sua dal 18/02 al 10/04 Nadu chiamati dall’artista tedesco Paranoia e Wackelkontakt. L’auto- gam personale tetralogia sulla violenza TURI SIMETI a officiare il rito del fuoco induista. re allestisce minuziosamente i set via magenta 31 umana dopo La misura del torto La mostra costituisce un omag- da martedì a domenica 11-19 in cui ambienta le sue performan- 011 4429518 subito e I was a football player. gio a un artista che, a partire da- fondazione merz ce fotografiche simili ad azioni te- www.gamtorino.it L’artista ci propone opere che ha gli anni ‘60, con il Gruppo Zero, via limone 24 atrali, all’interno delle quali agisce [email protected] realizzato a Sarajevo nel 2008: tre fino ad oggi ha operato con con- 011 19719437 spesso come protagonista. slide show digitali e otto immagini tinuità, coerenza, creando lavori www.fondazionemerz.org da martedì a sabato 15.30-19.30 Valenza dei segni della guerra ancora oggi peculiari che, pur presentando [email protected] photo & contemporary ben visibili. caratteristiche formali simili, ri- via dei mille 36 dal 20/02 al 4/04 da martedì a sabato 15.30-19.30 sultano ogni volta inediti grazie dall’1/04 al 4/07 011 889884 DARIO COLOMBO nowhere gallery a due aspetti imprescindibili: la IN-DIFESA [email protected] ALDO FERRARA via del caravaggio 14 circolarità dialettica tra autore, La mostra esplora la linea di con- Prussian Blue Portrait e Opera 02 45495916 opera e fruite la tensione che fine, in cui le azioni di attacco e dal 25/02 al 7/04 Perfetta. Una doppia personale www.nowhere-gallery.com preme dall’interno in ogni singo- difesa perdono di certezza e de- MAURIZIO ANZERI per momenti di riflessione dai ritmi [email protected] la opera. finizione, lo stato di sospensione Maurizio Anzeri utilizza una tec- differenti, apparentemente distan- da martedì a sabato 10-19 che si determina, agevolato dalla nica unica: ricama arabeschi ge- ti. Opere come scoperte, sorprese dal 18/02 al 10/04 galleria salvatore + caroline ala manipolazione dei dettagli condu- ometrici su fotografie in bianco e e colori; linee, materiali e piacere SULL’INVISIBILE via monte di pietà 1 ce a una realtà artefatta, un terri- nero degli anni ‘50 e ‘60, sovrap- di costruire dentro una cultura che Sull’invisibile è una mostra itine- 02 8900901 torio dove le responsabilità non ponendo così alle immagini sbiadi- si trasforma. Un’occasione per al- rante dislocata in vari esercizi [email protected] sono più certe e individuate, chi te ma evocative di visi d’altri tempi lontanarsi, viaggiare e respirare commerciali e culturali della zona attacca e chi si difende assumono ragnatele d’impulsi, emozioni ed sguardi, visioni e pensiero. del Lazzaretto. Ai visitatori verrà PIEMONTE connotati simili, non è più possibile esperienze personali. da lunedì a sabato 10-12 e 16-19; fornita una mappa dei luoghi per la l’imputazione o assoluzione piena, da mercoledì a sabato 15.30-19.30 domenica su appuntamento ricerca delle opere. Durante il cor- Monforte d’alba siamo stati traghettati nei territori luce gallery rino costa arte contemporanea 84agenda via ludovico ariosto 6 piazzetta garraffello 25 da mercoledì a lunedì 10-19 UMBRIA 0131 950777 091 332482 c.arte - centro per l’arte Verona www.galleriarinocosta.it www.fpac.it contemporanea luigi pecci Perugia fino al 27 marzo [email protected] [email protected] viale della repubblica 277 dal 13/03 al 3/04 GIANNI DESSÌ Verbania TOSCANA 0574 5317 SQUAZ TuTTo IN uN FIATo www.centroartepecci.prato.it In mostra alla Galleria Miomao il dal 14/03 al 23/05 Firenze [email protected] terzo graphic novel di Squaz, Dim- MASBEDO mi la verità. Un rivoluzionario capi- La mostra propone una serie di dal 25/02 al 18/07 dal 20/03 all’1/08 tolo del fumetto d’autore, firma del lavori fotografici, scultorei, installa- UNO SGUARDO NELL’INVISIBILE PAOLO CANEVARI massimo esponente neopop della tivi e video scelti in modo tale da A Palazzo Strozzi a Firenze una La mostra, allestita nelle sale espo- scena italiana. offrire una panoramica completa e rassegna ripercorre in cento capo- sitive, ripercorre le tappe fonda- da martedì a sabato 15-20 inedita del ventaglio di tematiche lavori la straordinaria parabola di mentali della sua attività e presenta galleria miomao espressive che caratterizzano la de Chirico e della Metafisica. lavori realizzati per l’occasione. via podiani 19 poetica dei Masbedo, in una sor- tutti i giorni 9-20; giovedì 9-23 da mercoledì a lunedì 10-19 347 7831708 a cura di Lóránd Hegyi ta di primo resoconto storico della palazzo strozzi c.arte - centro per l’arte www.miomao.net Galleria dello Scudo loro attività svolta finora. piazza degli strozzi 1 contemporanea luigi pecci [email protected] Via Scudo di Francia, 2 da mercoledì a venerdì 14-19.30; 055 277646 viale della repubblica 277 Orario: da lunedì a sabato sabato e domenica 11-19.30 www.fondazionepalazzostrozzi.it 0574 5317 VALLE D’AOSTA 10-13 e 15.30-19.30 craa [email protected] www.centroartepecci.prato.it tel. 045 590144 corso zanitello 8 [email protected] [email protected] 0323 503249 Bard www.galleriadelloscudo.com www.craavillagiulia.com Firenze San Gimignano Catalogo con conversazione [email protected] fino al 25 aprile dal 27/03 al 4/07 di Valerio Magrelli, foto di dal 27/02 al 15/05 MARK LEWIS Claudio Abate SARDEGNA LA DISSOLVENZA NEDKO SOLAKOV DAVID TREMLETT Immagine: Gianni Dessì, DELL’IMMAGINE Per questo progetto espositivo l’ar- La mostra propone due vere e pro- Camera picta, 2009 NELL’ARTE tista accompagna la presentazio- prie “personali” dei due artisti che fotografia di Claudio Abate Nuoro CONTEMPORANEA ne di nuove opere con la selezione invitano a una sorta di dialogo e di di una serie di lavori realizzati tra il riflessione. Entrambi hanno realiz- da martedì a venerdì 10-13 e 15-19 dal 5/03 al 6/06 1988 e il 1991. zato un lavoro “site specific” nelle sabato 15-19 Capolavori del ‘900 italiano da martedì a sabato 14-19 sale delle Cannoniere della fortez- artericambi La mostra vuol essere l’occasio- galleria continua za, interpretando la storia, lo spa- via antonio cesari 10 ne di approfondire la conoscenza via del castello 11 zio e l’anima di questo luogo parti- 045 8403684 del lavoro di ricerca e sperimen- 0577 943134 colarmente suggestivo e singolare www.artericambi.org tazione di alcuni dei principali www.galleriacontinua.com alle porte della Valle d’Aosta. [email protected] Maestri italiani del primo ‘900, a [email protected] da martedì a venerdì 10-18 dimostrazione di quanto straor- sabato, domenica e festivi 10-19 dinario fu il contributo che essi TRENTINO-ALTO ADIGE forte di bard Vicenza seppero dare allo svecchiamento a cura di Hubertus Gassner 0125 833811 della cultura artistica italiana e e Franziska Nori www.fortedibard.it dal 27/02 al 3/04 soprattutto al suo posizionamen- Cccs - Centro di Cultura Bolzano [email protected] PIETRO CAPOGROSSO to nell’ambito delle avanguardie Contemporanea Strozzina L’artista pugliese presenta internazionali. - Palazzo Strozzi dal 20/03 al 19/09 VENETO un’inedita serie di “vedute” del- da martedì a domenica Piazza degli Strozzi, 1 CHE COSA SONO LE NUVOLE? la capitale russa. Il titolo della 10-13 e 16.30-20.30 Orario: da martedì Museion si apre a una delle più mostra, Kutuzovskij prospekt 13 man - museo d’arte a domenica 10-20 significative collezioni private di Venezia Moscow, corrisponde all’indirizzo della provincia di nuoro giovedì 10-23 arte contemporanea, la Collezione in cui l’artista vive da alcuni anni. via sebastiano satta 15 Ingresso: biglietto (valido Enea Righi, presentata per la pri- dal 13/02 all’1/05 Partendo da un’attenta ricogni- 0784 252110 per un mese): intero € 5; ma volta in Italia. SIMONE BERGANTINI zione della natura e dell’assetto www.museoman.it ridotto (studenti universitari da martedì a domenica 10-18 La prima personale di Simone Ber- urbano, l’artista inquadra i sog- [email protected] e convenzioni) € 4; ridotto giovedì 10-22 gantini, vincitore del Premio Terna getti con tagli fotografici che ne scuole € 3 museion 02, considerato da molti una delle accentuano la visione frammen- SICILIA Catalogo Edizioni Alias, pp. via dante 6 migliori realtà del recente panora- taria per poi decontestualizzarli e 128, € 15 in mostra e € 20 0471 312448 ma italiano. Immagini in bianco- traslarli in una dimensione astrat- in libreria www.museion.it nero di alto impatto linguistico e ta e asciutta. Catania tel. 055 2776461 [email protected] visivo; un viaggio dentro la natura da martedì a sabato 16.30-19.30 [email protected] invisibile del visibile. andrea arte contemporanea dal 14/03 al 14/04 www.strozzina.it dal 19/02 al 10/04 da martedì a sabato 10-14 e 15-19 corso andrea palladio 165 DIEGO PERRONE GIANLUCA E jarach gallery 044 4541070 Parte centrale del progetto di Die- MASSIMILIANO DE SERIO campo san fantin www.andrea-arte.com go Perrone è una serie di sculture. Primo progetto personale di 041 5221938 [email protected] Tali sculture hanno origine e, nello dal 12/02 all’11/04 Gianluca & Massimiliano De Se- www.jarachgallery.com stesso tempo, forma dall’ascolto e EVA MARISALDI rio in un’istituzione italiana, Ba- [email protected] Mestre dalla alterazione di un suono. Un TAIYO ONORATO & NICO KREBS kroman è un’opera video realiz- dal 20 marzo al 24 aprile suono “inventato” paragonabile al Eva Marisaldi sviluppa un progetto zata dagli artisti nel 2010 durante dal 12/02 al 28/03 GLOBAL PHOTOGRAPHY. “ricordo” di cui scriveva tempo fa site specific: un intervento a terra, un periodo di soggiorno di alcune VERIFICA 8+1 LOOKING AT/LOOKING il poeta Dino Campana: “Questo concepito come un tracciato per- settimane a Ouagadougou, la La mostra è volta a illustrare e FOR ricordo che non ricorda nulla è il corribile, con testi, disegni e una capitale del Burkina Faso. L’at- comprendere gli intenti e il com- Immagini dal mondo che ricordo più forte”. selezione polifonica di voci, tra cui tenzione degli artisti si è rivolta pito che i componenti del gruppo muta da martedì a sabato 17-20 quella di George, software ideato verso la comunità dei ragazzi e si erano dati fin dall’inizio della su appuntamento dall’artista stessa. Taiyo Onorato & delle ragazze di strada della cit- loro attività. Verifica 8+1 era de- Galleria Contemporaneo fondazione brodbeck Nico Krebs propongono una sele- tà, i Bakroman. scritta da Bruno Munari, “come Piazzetta Mons. Olivotti, 2 arte contemporanea zione di foto e scultore realizzate da martedì a venerdì 10-13 e 15-19; “‘una testa di ponte’, come si dice In collaborazione con il via gramignani 93 a partire dal 2005, appartenenti ad sabato 10-13 in gergo militare, per le conquiste Festival di Fotografia di 095 7233111 alcune tra le serie più curiose e si- ar/ge kunst galleria museo culturali, un piccolo ma sempre Savignano, si tratta di un www.fondazionebrodbeck.it gnificative. via museo 29 attivo centro con la funzione di progetto che rappresenta [email protected] da mercoledì a sabato 11-19 0471 971601 far conoscere al pubblico i nuo- un voluto riprendere le domenica 10-18 www.argekunst.it vi modi di operare nel campo fila di un discorso sulla Palermo ex3 [email protected] dell’arte”. fotografia come strumento viale donato giannotti 81 da lunedì a venerdì 15.30-19.30 privilegiato per sondare dal 12/02 al 31/03 055 0114971 Trento sabato e festivi le problematiche del Adalberto Abbate www.ex3.it 10.30-12.30 e 15.30-19.30 mondo contemporaneo. In Rivolta è il titolo della seconda per- [email protected] dal 18/03 all’1/05 centro culturale candiani particolare, il tema centrale sonale di Adalberto Abbate. Foto in STEFANO CAGOL piazzale luigi candiani 7 della proposta espositiva bianco e nero rielaborate, piccole Prato Stefano Cagol torna allo Studio 041 2386111 riguarda la questione sculture, mazze di legno e un’ope- d’Arte Raffaelli con una retrospet- www.centroculturalecandiani.it dell’identità personale, vista ra modulare, ritratti di persone (e dal 20/03 al 9/05 tiva che riassume le ricerche degli [email protected] da autori che provengono perfino animali) imbavagliate, in GIANNI PETTENA ultimi anni, con una selezione di da paesi e culture molto una riflessione anarcoide, ironica Il Centro per l’arte contemporanea opere dal ‘98 a oggi. Verona diversi. e non violenta sulle – tuto somma- Luigi Pecci di Prato presenta la da martedì a sabato 9.30-13.30 Orario: da martedì a to necessarie - contestazioni con- recente acquisizione, in comodato e 15.30-19.30 dal 13/02 al 23/03 sabato 15.30-19.30; chiuso tro l’ordine e il potere costituito, di dalla Fondazione Cassa di Rispar- studio d’arte raffaelli MICHELE SPANGHERO domenica e lunedì qualsiasi natura. mio di Prato, di un nucleo di opere via livio marchetti 17 Artericambi ha il piacere di presen- Info: 041 952010 giovedì 16-20 originali appartenenti ai primi anni 0461 982595 tare al pubblico la prima personale [email protected] gli altri giorni su appuntamento di attività dell’architetto radicale www.studioraffaelli.com di Michele Spanghero (Gorizia, www.galleriacontemporaneo.it francesco pantaleone Gianni Pettena. [email protected] 1979) ospitata in galleria. fotofinish 85

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Non si può certo dire che Arco sia più la fiera della movida come qualche anno fa, eppure guardate (1) cosa succedeva tra i corridoi e di fronte ai punti ristoro della kermesse madrilena: tranquilli, il visita- tore è solo stremato, non defunto! Dalla parte opposta dei padiglioni (2) scene di tutt’altro tenore: il centrocampista lusitano Luis Figo se la spassa con una tizia vestita da clown... Altrove, precisamente nel polo gastronomico del Mercado di San Miguel (e dove sennò?, 3) tutta la mole dello scultore Pedro Cabrita Reis sorseggiava un cocktail via l’altro. A proposito di cocktail, gli invitati alle serate allestite dai collezionisti Marino e Paola Golinelli nella loro bombastica dimora bolognese durante i giorni di Arte Fiera li hanno bevuti dentro bicchieri che si illuminavano fluorescentemente: l’effetto della foto (4) non è un nostro fotoritocco! Atmosfera assai più sobria nel caffé-ristorante del Mambo (5) dove il direttore del museo felsineo Gianfranco Maraniello attende il rancio compulsando il Corriere della Sera. Ancora personaggi del mondo dell’arte attovagliati (6): ecco l’artista H. H. Lim e il curatore Jérôme Sans. La cena di Capodanno è stata utile a Lim, che è riuscito a farsi allestire una bella personale all’Ucca Center di Pechino, diretto dal critico francese! Tavoli a non finire anche nel nuovo ristorante, a Roma, che vede tra i suoi soci anche il curatore del Museo Madre Mario Codognato: un nostro lettore lo ha pizzicato (7) dietro al bancone. Beffati dall’esser stati immortalati per una volta insieme, guardate che faccia stranita (8) fa tutta la filiera di artisti recanti il cognome Galliani: babbo Omar e i rampolli Michelangelo e Massimiliano. E poi c’è gente che dice che non ci sono più le dinastie... Candeline in conclusione: il gallerista Lino Baldini (Placentia Arte il suo spazio a Piacenza, 9) soffia su una torta dove intravediamo la scritta “auguri nonno”, ma dove è accuratamente omessa l’età. Età che è nota invece per Achille Bonito Oliva (10) che soffia su una girandola di fuochi d’artificio assieme all’amico Umberto Scrocca. 86hostravistoxte Amico lettore... di Marco Senaldi

 ... può darsi che, affrontando per l’ennesima locale e tornare indietro, nel tempo e nello spa- terazione di somiglianza” producendo scarto e le mani” con le opere d’arte e la loro storia, co- volta la lettura di questa piccola rubrica, tu ri- zio, per ritrovare i tasselli di questa evoluzione difformità. È in quest’arte dell’epoca “estetica” stringendo così la teoria estetica a confrontarsi scontrerai, con sospetto, un certo qual - come e gli elementi per costruire una critica dell’esi- che si intrufola per così dire il tema, centrale in con le proprie ostensioni formali. Insieme ad dire? - snobismo culturale. Tuttavia, ti devo stente che - perlomeno - possa avanzare le sue Rancière, dell’irrappresentabile. Alain Badiou - di cui nella stessa collana Frontie- rispondere che, in questa difficile congiuntura stesse garanzie di validità. Un passo potrebbe Irrappresentabile, infigurabile, anti-rappresen- re oltre il cinema di Pellegrini è appena uscito culturale e politica, è troppo facile perdere la essere quello di prendere in considerazione la tativo, difforme, de-sublimato, impresentabile, Del capello e del fango. Riflessioni sul cinema, calma e scagliarsi a testa bassa contro questo distinzione introdotta da Jacques Rancière fra impensabile... Tutta una lunga serie di quasi- 2009 - Rancière è ancora un filosofo che ri- o quel sopruso, quella nomina là, quest’esclu- arte rappresentativa e arte estetica (una distin- sinonimi che abbiamo sentito - e continuiamo esce a farci riflettere sulla attuale fragilità di sione qua... Le piccole sgarberie di un recente zione che troviamo in Il destino delle immagini, a sentire - e che sembrano testimoniare il di- una “critica delle immagini”: una critica che, se passato (il Tizio che toglie il saluto a Caio perché proposto da Pellegrini Editore, Cosenza 2007, sagio dell’arte contemporanea, ma forse, inve- lasciata in mano ai soli artisti, rischia di indebo- il cognato non l’aveva citato nella bibliografia del con prefazione di Roberto De Gaetano, e nel più ce, sono il sintomo di una vitalità quanto mai lirsi, ritenendo di dover giocare “con le forme e suo ultimo saggio, peraltro invenduto) fanno te- recente Il disagio dell’estetica, Ets, Pisa 2009). presente. Ormai qualunque studente di liceo i prodotti dell’imagerie piuttosto che attuarne la nerezza. Se c’è una tendenza chiara nel mondo Il primato della rappresentazione, lungi dall’es- artistico è a priori un esperto di “irrappresenta- demistificazione”. artistico odierno, consiste sicuramente in un sere stato definitivamente scalzato dall’opera- bile”... Eppure, è proprio intorno a questo tema Ecco: per attuare una demistificazione seria inasprimento senza precedenti delle contese e to delle avanguardie storiche, dice Rancière, che si gioca la sopravvivenza stessa di un’arte non bisogna perdere questa onesta calma in- delle battaglie, ormai non più solo simboliche, continua a sopravvivere nelle grandi narrazioni futura. Benché le concezioni di Ranciére non tellettuale; essa sola infatti ci permetterà di edi- tra individui, gruppi, fazioni. La posta in gioco cinematografiche, dato che non si basa sulla siano sempre limpide, e pecchino spesso di ficare una seria critica dell’attuale regime delle si è evidentemente alzata parecchio, ma non semplice somiglianza per imitazione, ma implica rigurgiti ideologici post-‘68, egli dice una cosa immagini e dell’immaginario. Tanto dell’arte che bisogna dimenticare che questo fenomeno ha una “distribuzione del sensibile” che è funzionale giusta quando lega il destino dell’irrappresenta- della politica.  conseguenze ambigue: da un lato permetterà a una ripartizione politica del corpo sociale, di bile con una politica che vada oltre ciò che egli iniziative di maggior prestigio, dall’altro rischia cui costituisce la “narrativa”. definisce icasticamente la “polizia” come regime di soffocare ogni voce indipendente nel nome Al contrario, l’arte dell’epoca estetica è un’arte dell’apparire e della distribuzione dei corpi. In tal [scrivimi: del “mercato” o della “politica”. “che viene dopo e disfa i concatenamenti dell’ar- senso, questo pensatore, già allievo non a caso [email protected] A questo punto, occorre fare un po’ di mente te rappresentativa”; un’arte che elabora “un’al- di Althusser, ha l’indubbio merito di “sporcarsi illustrazione di Bianco-Valente]