Servizio sociale dei Comuni dell’Unione Territoriale Intercomunale del Gemonese e dell’Unione Territoriale Intercomunale del Canal del Ferro-Val Canale

RELAZIONE A CONSUNTIVO 2018

Aprile 2019 INTRODUZIONE Le pagine a seguire contengono, ad integrazione del bilancio consuntivo, alcune sintetiche informazioni sull’attività svolta dal Servizio sociale dei Comuni dell’Unione Territoriale Intercomunale del Gemonese e dell’Unione Territoriale Intercomunale (UTI) del Canal del Ferro- Val Canale nel 2018. Contengono inoltre alcuni dati relativi alla popolazione dell’ambito territoriale; all’utenza ed al personale del Servizio sociale dei Comuni; alle prestazioni erogate; ai servizi ed ai progetti realizzati. Essendo il Servizio sociale dei Comuni rimasto unitario grazie al ricorso delle due UTI succitate all’istituto dell’avvalimento che ha demandato la gestione del medesimo all’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 3 «Alto , Collinare, Medio Friuli», i dati sono riportati in forma aggregata o suddivisi per Comuni. Informazioni più approfondite sono reperibili nel profilo di comunità dell’ultimo Piano di Zona e/o a disposizione presso gli uffici del Servizio sociale dei Comuni di .

ALCUNE INFORMAZIONI SUL CONTESTO Il territorio sul quale ha operato nel 2018 il Servizio sociale dei Comuni ha incluso quattordici Comuni: , , , , Gemona del Friuli, Malborghetto-Valbruna, , , , Resia, , , , , uno di meno che in passato. Nel mese di gennaio, infatti, il di è migrato ad altra UTI.

Fonte: elaborazione Servizio sociale dei Comuni

1 Il territorio considerato è ampio e non omogeneo per caratteristiche demografiche, economiche e sociali. In particolare si possono individuare al suo interno tre zone cui corrispondono diversi livelli di svantaggio socio-economico1. La zona A corrisponde alla fascia pedemontana, a svantaggio basso; è dotata di servizi ed infrastrutture ed è sede di attività produttive; risulta oggetto di immigrazione e nel recente passato ha beneficiato di veri e propri processi di sviluppo. Appartengono a questa fascia due Comuni: Artegna e Gemona del Friuli. La zona B corrisponde alla media montagna, a svantaggio medio; è un’area mista, che beneficia di alcuni vantaggi (un buon sistema di collegamento stradale, alcuni servizi, attività produttive minori, ecc.), ma che avverte anche il primo effetto delle diseconomie di altitudine, legate ad una popolazione ridotta, a un minor numero di servizi, a maggiori distanze, a più elevati costi di trasporto. A questa fascia appartengono i Comuni di Bordano, Trasaghis e Venzone. La zona C corrisponde all’alta montagna, a svantaggio elevato; rappresenta la parte più vulnerabile del territorio, dove la scarsità dei centri abitati, i costi residenziali elevati, la sempre minore dotazione di attività produttive e di servizi, la distanza dai centri di fondovalle unita alla bassa dotazione di servizi pubblici di trasporto ed alla natura montana dei percorsi stradali, hanno portato al progressivo spopolamento e talora all’abbandono di intere frazioni. Questa fascia comprende ben nove Comuni: Chiusaforte, Dogna, Malborghetto-Valbruna, Moggio Udinese, Montenars, Pontebba, Resia, Resiutta, Tarvisio.

Fonte: elaborazione Servizio sociale dei Comuni

1 La legge regionale 20 dicembre 2002, n. 33 «Istituzione dei Comprensori montani del » all’articolo 21 classifica il territorio montano in zone di svantaggio socio-economico in base ai seguenti criteri: altitudine, acclività dei terreni e fragilità idrogeologica, andamento demografico, invecchiamento della popolazione, numero delle imprese locali, tasso di occupazione e livelli dei servizi. La zona A corrisponde ai Comuni o ai centri abitati con svantaggio basso, la zona B corrisponde ai Comuni o ai centri abitati con svantaggio medio, la zona C corrisponde ai Comuni o ai centri abitati con svantaggio elevato. Anche se i dati socio-economici utilizzati per la classificazione si riferiscono a vent’anni fa e la norma di riferimento è stata abrogata dall’articolo 31 della legge regionale 11 novembre 2011, n. 14 «Razionalizzazione e semplificazione dell'ordinamento locale in territorio montano. Istituzione delle Unioni dei Comuni montani», l’assegnazione dei Comuni alle diverse classi permane sostanzialmente valida. 2 Come ampiamente dimostrato dal profilo di comunità dell’ultimo Piano di Zona, le criticità strutturali ed i problemi presenti nel territorio considerato possono essere così sintetizzati:

 bassa natalità e progressivo invecchiamento della popolazione;  elevata dispersione della popolazione;  profilarsi di problemi di sostenibilità dell’assistenza alla popolazione anziana;  mortalità precoce;  squilibrio socio-economico fra aree di alta e media montagna e pedemontana;  disomogeneità nella distribuzione dei servizi essenziali sul territorio;  difficoltà in ordine alla viabilità e ai trasporti;  precarietà economica ed occupazionale. L’impatto della recente crisi economica, inoltre, ha prodotto un progressivo cambiamento del profilo dell’utenza del Servizio sociale dei Comuni ed in particolar modo un incremento dell’accesso al medesimo di adulti fragili2, principalmente per problematiche di carattere economico, cui sottostanno però altre difficoltà. Si tratta di persone non inserite nel mondo del lavoro o con reddito da lavoro insufficiente; con bassi livelli di formazione o con percorsi di formazione interrotti; con scarse reti sociali e/o familiari; che vivono in condizioni di incertezza abitativa causate da ingenti morosità, da sfratti, ecc. Esse necessitano di una presa in carico globale ed intensiva, finalizzata a ridurne il più possibile la permanenza nei circuiti assistenziali.

2 In questo documento l’accezione attribuita al termine fragilità rimanda al concetto di vulnerabilità, intesa come condizione caratterizzata da una o più delle seguenti dimensioni: • perdita e/o limitazione di autonomia personale e/o e di abilità fondamentali; • carenza o mancanza di rapporti interpersonali; • scarsità di reddito. La condizione di vulnerabilità aumenta il rischio di isolamento, di esclusione sociale, di disadattamento e devianza, di risultati avversi per la salute, di divenire vittima di violenza, di istituzionalizzazione. 3 I bisogni rilevati, invece, sono riepilogati nella tabella a seguire.

Bisogni Ambito promozionale Ambito preventivo Ambito della cura Bisogni di Bisogni di salute (intesa in senso Bisogni primari (alimentazione,  relazione ed appartenenza individuale e collettivo come stato igiene, sicurezza degli ambienti…) (identità, coesione sociale, di benessere fisico, psichico e inclusione sociale e sociale e non semplice assenza di Bisogni di malattia prodotto da determinanti della comunità integrazione, ecc.)  sicurezza e protezione di tipo sociale, ambientale, (rimozione degli ostacoli al  autostima e stima economico e genetico e non dalla pieno sviluppo e all’effettiva  autorealizzazione (pari sola risposta sanitaria) partecipazione sociale, politica opportunità, uguaglianza e ed economica) partecipazione) Bisogni di Bisogni di Bisogni di  relazione ed appartenenza  salute (stili di vita sani,  sicurezza e protezione (gestione delle emozioni, prevenzione di comportamenti a (accudimento, assistenza e cura, socializzazione, partecipazione rischio) educazione, tutela) sociale) di bambini,  autostima e stima ragazzi e giovani, (rafforzamento dell’identità anche disabili personale, valorizzazione ed acquisizione di conoscenze e competenze comunicative, relazionali, intellettuali, pratico- manuali ed organizzative)  autorealizzazione Bisogni di Bisogni di Bisogni di  relazione ed appartenenza  salute (stili di vita sani)  sicurezza e protezione (gestione delle emozioni, (acquisizione di competenze e socializzazione, partecipazione abilità nel fronteggiamento di sociale) problematiche connesse a  autostima e stima situazioni di disabilità, di degli adulti, (rafforzamento dell’identità autosufficienza parziale, di non anche disabili personale, acquisizione di autosufficienza, assistenza e conoscenze e competenze, in cura, inclusione sociale, tutela) particolare nell’esercizio delle funzioni genitoriali e dei compiti di cura e nel fronteggiamento dei cambiamenti)  autorealizzazione Bisogni di Bisogni di Bisogni di degli anziani,  relazione ed appartenenza  salute (“buon invecchiamento”)  sicurezza e protezione anche non (assistenza e cura, tutela) autosufficienti  autostima e stima  autorealizzazione

4 ALCUNE INFORMAZIONI SULLA POPOLAZIONE Il confronto con i dati relativi agli anni passati evidenzia un calo costante della popolazione residente. Tale calo risulta più marcato nell’UTI del Canal del Ferro-Val Canale (-12,0%) che nell’UTI del Gemonese (-4,2%). Il trend dell’UTI del Gemonese si ottiene grazie alla sostanziale stabilità della popolazione di Artegna e di Gemona del Friuli, mentre Bordano, Montenars, Trasaghis e Venzone registrano diminuzioni consistenti di residenti, superiori al 5%.

Popolazione residente – decennio 2009-2018

TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE VARIAZIONE % COMUNI 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2009-2018 Artegna 2950 2911 2892 2862 2903 2897 2884 2885 2869 2871 -2,68% Bordano 803 810 808 795 773 761 764 754 740 736 -8,34% Chiusaforte 734 711 696 700 684 683 679 672 650 628 -14,44% Dogna 222 212 200 190 193 187 181 175 174 168 -24,32% Gemona del Friuli 11119 11141 11143 11136 11076 11135 11096 10964 10920 10869 -2,25% Malborghetto-Valbruna 983 970 952 962 963 958 956 951 935 919 -6,51% Moggio Udinese 1898 1857 1831 1796 1781 1770 1745 1714 1708 1703 -10,27% Montenars 580 562 553 556 554 552 543 538 514 513 -11,55% Pontebba 1581 1562 1530 1497 1490 1481 1459 1433 1412 1397 -11,64% Resia 1143 1120 1094 1083 1083 1064 1048 1033 1021 1000 -12,51% Resiutta 322 330 317 313 311 306 311 309 290 286 -11,18% Tarvisio 4846 4711 4606 4566 4540 4502 4435 4326 4273 4224 -12,84% Trasaghis 2380 2381 2322 2288 2291 2259 2242 2227 2232 2222 -6,64% Venzone 2242 2205 2222 2236 2218 2183 2171 2117 2060 2011 -10,30% TOTALE 31803 31483 31166 30980 30860 30738 30514 30098 29798 29547 -7,09%

Fonte: elaborazione Servizio sociale dei Comuni su dati Istat

5 ALCUNE INFORMAZIONI SUL SERVIZIO Il Servizio sociale dei Comuni è articolato nelle seguenti Aree:

Il Servizio sociale dei Comuni ha compiti di informazione, promozione e prevenzione, rilevazione dei bisogni e risposta ai medesimi, presa in carico, consulenza, progettazione e realizzazione di interventi e servizi a favore di singoli, di gruppi e della comunità anche in collaborazione con altri enti e/o associazioni. Si occupa in particolare di problematiche relative a bambini, ragazzi, giovani, famiglie, anziani, persone con disabilità, adulti fragili. Hanno diritto ad accedere alle prestazioni, agli interventi ed ai servizi tutte le persone residenti nel territorio dell’Ambito, gli stranieri legalmente soggiornanti e le persone comunque presenti nel territorio in caso necessitino di interventi urgenti di assistenza.

6 IL PERSONALE

RESPONSABILE Nome e cognome  @ Antonella Nazzi 0432.989536 [email protected]

AREA AMMINISTRATIVA Nome e cognome  @ Francesca Brusca 0432.989558 [email protected] Istruttore amministrativo Federico Di Bernardo 0432.989541 [email protected] Funzionario amministrativo Ilaria Ibba 0432.989536 [email protected] Istruttore amministrativo Alessandra Querini 0432.989558 [email protected] Istruttore amministrativo Barbara Santucci 0432.989558 [email protected] Istruttore amministrativo Annalisa Merluzzi 0432.989541 [email protected] Istruttore amministrativo

AREA DELLA FAMIGLIA E DELL’ETÀ EVOLUTIVA

Nome e cognome Comuni di competenza   @ Sara Fantin Coordinatrice Area 0432.989561 [email protected] Assistente sociale Federica Breda Gemona del Friuli 0432.989548 [email protected] Assistente sociale Chiusaforte, Dogna, Carolina Cimenti 0432.989528 Pontebba, Malborghetto- [email protected] Assistente sociale 348.3614113 Valbruna, Tarvisio Artegna, Moggio Udinese, Montenars, Resia, Resiutta Lorenza Guarise Bambini, ragazzi e giovani 0432.989529 [email protected] Assistente sociale con disabilità di Gemona del Friuli Anna Madussi Bordano, Trasaghis, 0432.989528 [email protected] Assistente sociale Venzone Gemona del Friuli Martina Canalaz Referente per i minori 0432.989548 [email protected] Assistente sociale stranieri non accompagnati

Telefono Area 349.0524440

7 AREA ADULTI-ANZIANI Nome e cognome Comuni di competenza   @ Daniela De Narda Coordinatrice Area 0432.989542 [email protected] Assistente sociale Agnese Comini Gemona del Friuli 0432.989545 [email protected] Assistente sociale Antonella De Faccio Malborghetto-Valbruna, 0432.989543 [email protected] Assistente sociale Pontebba, Tarvisio 348.4700999 Maria D’Aronco Artegna, Montenars 0432.989541 [email protected] Assistente sociale Serenella D’Agaro Gemona del Friuli, 0432.989537 [email protected] Assistente sociale Venzone Chiusaforte, Dogna, Maria Gallizia 0432.989543 Moggio Udinese, Resia, [email protected] Assistente sociale 348.4700998 Resiutta Maria Teresa Iannuzziello Bordano, Trasaghis 0432.989547 [email protected] Assistente sociale Stefania Giacomini Tutti i Comuni 0432.989547 [email protected] Assistente sociale

AREA EDUCATIVA Nome e cognome   @ Ilaria Roncastri 0432.989538 [email protected] Educatrice, Coordinatrice 347.9517745 Paolo Petrin 0432.989539 [email protected] Educatore 347.9517745 Roberto Foglietta 0432.989538 [email protected] Educatore 347.9517745

AREA ADULTI/INCLUSIONE SOCIALE Comuni di Nome e cognome  @ competenza Paolo Petrin Tutti i Comuni 0432.989539 [email protected] Educatore Alessia Bassanese Tutti i Comuni 0432.989539 [email protected] Assistente sociale

8 ALCUNE INFORMAZIONI SULL’UTENZA La casistica in carico al Servizio sociale dei Comuni registra una forte crescita nel 2013 (pari a + 7,8% rispetto all’anno precedente), seguita da una sostanziale stabilità. Se si comparano i dati nel periodo considerato si registra un aumento dell’utenza pari al 29,18%.

Casistica in carico al Servizio sociale dei Comuni – decennio 2009-2018 TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE VARIAZIONE % COMUNI 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2009-2018 Artegna 88 91 102 116 126 135 129 126 127 131 48,86% Bordano 34 37 37 37 40 40 47 48 42 50 47,06% Chiusaforte 30 25 24 35 38 50 55 58 55 48 60,00% Dogna 14 12 10 11 17 16 15 16 19 18 28,57% Gemona del Friuli 364 366 364 434 504 492 475 443 478 465 27,75% Malborghetto-Valbruna 29 37 46 35 27 36 29 25 25 27 -6,90% Moggio Udinese 63 64 74 82 72 64 71 78 83 102 61,90% Montenars 25 30 33 40 37 47 44 41 43 45 80,00% Pontebba 75 93 84 85 85 101 102 88 93 94 25,33% Resia 64 66 51 58 69 71 81 69 84 84 31,25% Resiutta 25 25 21 22 21 25 26 19 19 17 -32,00% Tarvisio 207 195 197 195 210 211 225 233 210 219 5,80% Trasaghis 89 102 96 114 125 139 150 134 143 143 60,67% Venzone 72 77 77 92 91 80 80 87 76 80 11,11% TOTALE 1179 1220 1216 1356 1462 1507 1529 1465 1497 1523 29,18%

Fonte: elaborazione Servizio sociale dei Comuni su dati Cartella Sociale Informatizzata

9 Si sottolinea che si è deciso di trattare a parte il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati, il cui numero non è compreso all’interno della tabella soprastante. Tale fenomeno, di dimensioni molto ridotte prima del 2012, con soli 28 casi, ha assunto una forte rilevanza dal 2014 in poi, anno in cui sono stati rintracciati sul territorio considerato quasi 200 minori stranieri non accompagnati. Il numero più alto è stato raggiunto nel 2016, con circa 600 ritrovamenti, mentre nel 2017 e nel 2018 i valori sono nuovamente scesi. Il fenomeno, in ogni caso, mantiene la propria rilevanza sul territorio, forte dei 1562 minori transitati nel periodo considerato.

Minori stranieri non accompagnati in carico al Servizio sociale dei Comuni – anni 2012-2018 TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE TOTALE COMUNI 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Artegna 0 0 0 0 1 0 0 Bordano 0 0 0 0 0 0 0 Chiusaforte 0 0 0 7 1 0 0 Dogna 0 0 0 4 0 0 0 Gemona del Friuli 0 0 0 1 4 2 2 Malborghetto-Valbruna 0 3 31 71 14 6 5 Moggio Udinese 0 0 0 0 0 0 0 Montenars 0 0 0 0 0 0 0 Osoppo 0 0 0 1 1 1 1 Pontebba 0 0 4 23 4 1 1 Resia 0 0 0 0 0 0 0 Resiutta 0 0 0 12 1 0 0 Tarvisio 3 13 164 198 569 237 174 Trasaghis 0 0 0 0 0 1 0 Venzone 0 0 0 0 1 0 0 TOTALE 3 16 199 317 596 248 183 Fonte: elaborazione Servizio sociale dei Comuni su dati Cartella Sociale Informatizzata

10 Le problematiche prevalenti presentate dagli adulti in carico al Servizio sociale dei Comuni

Nel 2018 hanno rivestito un ruolo importante nel determinare l’accesso delle persone al Servizio sociale dei Comuni l’assenza di un reddito adeguato anche per la mancanza di un lavoro (voci «Reddito» e «Lavoro») ed i problemi legati alla vita familiare (voce «Famiglia»), nello specifico relative alla conflittualità di coppia, alla difficoltà nella gestione dei compiti di accudimento ed assistenza dei figli, all’inadeguatezza dei genitori, alle problematiche conseguenti a separazione e/o divorzio, ecc. In percentuali minori si sono rivolte al Servizio sociale dei Comuni persone con problemi di salute (voce «Salute») principalmente relative alla disabilità e salute mentale, o in condizioni di parziale o totale non autosufficienza. Le problematiche abitative sono state nel complesso numericamente contenute, ma quando sommate alle difficoltà connesse al reddito ed al lavoro, in grado di determinare situazioni di grave emergenza assistenziale.

Adulti in carico all’Area Adulti-Anziani

Fonte: elaborazione Servizio sociale dei Comuni su dati Cartella Sociale Informatizzata

All’interno della voce «Altro» sono comprese le voci: «Istruzione/Scuola» e «Devianza/Controllo».

11 Adulti in carico all’Area della Famiglia e dell’Età Evolutiva

Fonte: elaborazione Servizio sociale dei Comuni su dati Cartella Sociale Informatizzata

All’interno della voce «Altro» sono comprese le voci: «Autosufficienza», «Devianza/controllo», «Dipendenze» e «Socialità/relazioni».

12 Le problematiche prevalenti presentate dagli anziani in carico al Servizio sociale dei Comuni

Le principali problematiche presentate dalla popolazione anziana nel 2018 sono state legate all’autosufficienza parziale e alla non autosufficienza.

Fonte: elaborazione Servizio sociale dei Comuni su dati Cartella Sociale Informatizzata

All’interno della voce «Altro» sono comprese le voci: «Casa», «Devianza/controllo», «Dipendenze» e «Lavoro».

13 Le problematiche prevalenti presentate da bambini, ragazzi e giovani in carico al Servizio sociale dei Comuni

Le problematiche relative ai minori si sono concentrate alla voce «Famiglia», che raggruppa le difficoltà dei genitori nello svolgere compiti di accudimento ed assistenza nei confronti dei figli, le criticità legate al ciclo evolutivo della famiglia e l’inadeguatezza nello svolgimento del ruolo genitoriale. Si precisa che non sono state riportate nel grafico sottostante le problematiche relative ai minori stranieri non accompagnati.

Fonte: elaborazione Servizio sociale dei Comuni su dati Cartella Sociale Informatizzata

All’interno della voce «Altro» sono comprese le voci: «Autosufficienza», «Devianza/controllo», «Dipendenze» e «Socialità/relazioni».

14 Alcune attività del Servizio sociale dei Comuni prevalentemente rivolte all’utenza adulta ed anziana (Area Adulti-Anziani)

Nel corso del 2018 gli operatori del Servizio sociale dei Comuni impegnati a favore degli anziani e degli adulti fragili hanno lavorato con l’obiettivo di garantire alle persone parzialmente o totalmente non autosufficienti le condizioni necessarie per continuare a vivere al proprio domicilio e nella propria comunità, in modo sicuro e protetto, con la maggiore autonomia possibile, evitandone o ritardandone l’istituzionalizzazione e facilitandone le dimissioni ospedaliere. Il profilo degli utenti e dei nuclei familiari presi in carico dall’Area Adulti-Anziani riflette il trend demografico del territorio, caratterizzato da un progressivo invecchiamento della popolazione, spesso accompagnato dalla perdita dell’autonomia personale e da un crescente senso di isolamento e solitudine degli anziani. Anche gli adulti con funzioni di care giver di genitori o parenti anziani richiedono sostegno, in quanto impegnati nel lavoro, a volte ingaggiati dalle funzioni genitoriali, spesso residenti in Comuni diversi da quelli dei congiunti e, in alcuni casi, con proprie difficoltà di salute. Per garantire la permanenza a domicilio dell’utenza e per fronteggiare le criticità succitate, sono stati attuati interventi, servizi e progetti sia di natura socio-assistenziale e tutelare, che di carattere promozionale e preventivo. Oltre ai servizi tradizionali, quali il servizio di assistenza domiciliare, i servizi semiresidenziali per anziani non autosufficienti di Venzone e Pontebba, il centro di aggregazione di Resia, lo sportello per l’amministratore di sostegno e gli interventi socio- sanitari integrati (l’assistenza domiciliare integrata, gli istituti previsti dal Fondo per l’autonomia possibile e l’assistenza a lungo termine, il telesoccorso, la continuità assistenziale, l’attività di valutazione e gli accompagnamenti agli inserimenti nelle residenze protette per anziani), sono state offerte alla popolazione del territorio occasioni di aggregazione e di socializzazione, al fine di favorire l’incontro e il benessere relazionale degli anziani e degli adulti fragili. Stante il positivo riscontro agli eventi di animazione già in atto a Tarvisio e a Moggio Udinese è stato anche elaborato uno studio di fattibilità per l’avvio, nel 2019, di analoghe esperienze a Chiusaforte. Rispetto ai servizi semiresidenziali per anziani non autosufficienti si evidenzia che, se per le strutture di Pontebba e Resia nel corso dell’anno è stato possibile accogliere tutte le domande presentate, per il centro diurno di Venzone rimane costante la presenza di una lista di attesa.

15 La tabella sottostante riassume i dati relativi all’offerta di prestazioni e servizi ad adulti e anziani negli anni 2013-2018.

Utenti del servizio di assistenza domiciliare e dei centri diurni – anni 2013-2018

Utenti Servizio di assistenza domiciliare Centri diurni e Centro di Aggregazione SAD e Centri diurni

COMUNI

2013 2014 2015 2016 2017 2018 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2013 2014 2015 2016 2017 2018

Artegna 47 50 45 42 45 38 41 43 39 37 41 35 4 5 6 5 4 3 2 2 0 0 0 0 Bordano 10 7 11 10 11 13 9 5 9 9 11 12 1 1 2 1 0 0 0 1 0 0 0 1 Chiusaforte 22 25 27 20 16 17 20 23 25 20 15 14 1 0 1 0 0 0 1 2 1 0 1 3 Dogna 4 2 2 3 6 3 3 2 2 3 5 2 1 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 Gemona del 147 129 118 103 134 121 115 100 84 78 111 98 27 27 25 21 22 18 5 2 9 4 1 5 Friuli Malborghetto 20 19 19 13 15 15 15 10 12 7 11 11 4 6 6 4 3 2 1 3 1 2 1 2 Valbruna Moggio 28 28 26 27 29 39 28 28 26 27 29 39 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Udinese Montenars 17 21 16 18 19 17 12 16 12 14 17 15 2 3 2 2 2 2 3 2 2 2 0 0 Pontebba 45 45 43 38 44 37 33 31 28 27 30 20 9 9 8 8 10 10 3 5 7 3 4 7 Resia 27 24 23 18 25 30 27 24 23 18 25 18 0 0 0 0 0 12 0 0 0 0 0 3 Resiutta 13 15 11 8 8 6 13 15 11 8 8 5 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 Tarvisio 57 55 57 58 61 60 52 49 52 54 57 57 2 3 1 1 1 0 3 3 4 3 3 3 Trasaghis 42 39 41 38 40 40 36 33 36 34 36 37 4 3 4 4 4 3 2 3 1 0 0 0 Venzone 33 34 32 28 26 22 20 20 19 20 20 13 7 10 11 6 4 5 6 4 2 2 2 4 TOTALE 512 493 471 424 479 448 424 399 378 356 416 376 62 67 66 52 51 57 26 27 27 16 12 28

Fonte: elaborazione Servizio sociale dei Comuni su dati Cartella Sociale Informatizzata

Come sopra rappresentato, l’utenza del servizio di assistenza domiciliare è stata, nella quasi totalità dei casi, anziana, con una prevalenza di persone di età superiore ai 75 anni.

16 Anche gli interventi previsti dal Fondo per l’autonomia possibile e l’assistenza a lungo termine hanno contribuito a mantenere al proprio domicilio gli anziani fragili del territorio.

Fondo per l’autonomia possibile e l’assistenza a lungo termine – anni 2013-2018

APA Vita indipendente CAF Salute mentale TOTALE UTENTI

COMUNI

2013 2014 2015 2016 2017 2018 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2013 2014 2015 2016 2017 2018

Artegna 5 5 5 5 5 4 2 2 3 2 1 1 7 5 3 4 7 6 1 0 1 1 1 2 15 12 12 12 14 13 Bordano 2 3 2 1 2 0 0 0 0 0 0 0 1 3 4 4 6 5 0 0 0 0 0 0 3 5 6 5 8 5 Chiusaforte 0 1 1 1 1 0 0 0 0 1 1 0 3 3 3 5 4 5 0 0 0 0 0 0 3 4 4 7 6 6 Dogna 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Gemona del Friuli 7 13 11 13 15 15 11 10 9 10 13 8 36 29 24 28 26 33 8 10 11 8 6 8 61 61 54 59 60 69 Malborghetto 3 2 1 0 0 0 1 1 1 1 1 1 1 3 2 2 2 1 0 0 0 0 0 0 4 6 4 3 3 2 Valbruna Moggio Udinese 1 1 0 0 0 1 4 4 4 3 2 2 3 3 2 1 3 3 0 0 0 0 0 0 8 9 6 5 5 6 Montenars 1 1 1 1 0 0 1 1 1 0 0 0 3 4 4 5 5 4 0 0 0 0 0 0 5 6 6 6 5 4 Pontebba 5 6 5 2 3 3 2 2 4 2 2 1 6 7 7 9 11 11 3 2 1 1 1 2 16 17 16 14 17 18 Resia 0 2 2 1 3 2 1 1 1 1 1 1 4 3 2 3 4 4 2 4 4 3 3 4 7 10 9 8 11 11 Resiutta 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 2 1 1 1 2 0 0 0 0 0 0 2 1 1 1 2 2 Tarvisio 8 8 8 6 7 5 4 4 6 3 3 2 10 9 9 9 7 9 1 3 3 3 2 4 23 26 23 21 19 21 Trasaghis 3 6 10 12 12 6 3 3 5 4 4 0 5 4 4 4 6 8 1 1 1 2 0 0 12 14 19 22 22 17 Venzone 2 5 4 2 1 1 0 0 0 0 0 0 7 7 6 6 5 8 4 4 2 1 2 1 13 16 12 9 6 10 TOTALE 37 53 50 45 50 37 29 28 34 27 28 16 88 81 71 80 87 99 20 24 23 19 15 21 172 187 172 172 178 184 Fonte: elaborazione Servizio sociale dei Comuni su dati Cartella Sociale Informatizzata

17 Sono proseguiti nell’anno gli incontri formativi con le assistenti familiari straniere, aperti anche a care giver, volontari e operatori, mentre gli interventi a supporto dei processi di integrazione delle cosiddette badanti (si ricordano i «punti di incontro» di Gemona del Friuli e Tarvisio) si sono ridotti, limitandosi a garantire alle lavoratrici straniere dei luoghi dove incontrarsi nei momenti extra lavorativi: la promozione di attività di scambio con la comunità e di facilitazione alla cittadinanza attiva necessitano della presenza di un tutor che attualmente manca. Anche la drastica riduzione degli sportelli SI.CON.TE. (sistema di conciliazione integrato – assistenti familiari finanziato dal Programma Operativo Regionale), che garantivano l’incontro tra la domanda e l’offerta di personale di assistenza privato, ha sguarnito il territorio di una risorsa importante del sistema locale della domiciliarità. Si segnala infine che il servizio di assistenza domiciliare ha perso nell’anno ben cinque operatrici socio-sanitarie, di cui tre per quiescenza e due per mobilità verso il comparto sanità. Il trasferimento di queste ultime due unità, precedentemente impegnate in territorio montano, ha ulteriormente infragilito la già debole rete di risorse assistenziali al nord ed ha costretto il servizio di assistenza domiciliare ad operare la scelta di concentrare le nove operatrici socio-sanitarie dipendenti nei servizi semiresidenziali per anziani non autosufficienti e nei centri di aggregazione, lasciando al personale dell’Associazione Temporanea d’Impresa aggiudicataria del recente appalto la gestione dei programmi di assistenza individualizzati presso i domicili degli utenti del servizio di assistenza domiciliare.

18 Alcune attività del Servizio sociale dei Comuni prevalentemente rivolte all’utenza adulta e minorenne (Area della Famiglia e dell’Età Evolutiva)

Da diversi anni il Servizio sociale dei Comuni, congiuntamente al Distretto sanitario, persegue l’obiettivo della riduzione degli inserimenti in comunità di minori, anticipando il più possibile le prese in carico e sperimentando nuove forme di supporto ai minori ed alle loro famiglie, tra le quali il Centro diurno per minori «Bel tempo si spera» che fornisce una valida risposta alle necessità di supporto, sostegno e tutela. Il Servizio sociale dei Comuni ha lavorato anche per la promozione del progetto «Adulti e famiglie di supporto» che prevede collaborazioni con adulti e famiglie del territorio nell’ambito delle attività di sostegno educativo a favore di nuclei familiari con bambini, ragazzi e giovani in difficoltà promosse dal Servizio sociale dei Comuni. Nonostante quanto sopra, sono stati 11 i minori inseriti in comunità socio-educative nel 2018. Va comunque precisato che il dato sui minori fuori famiglia è influenzato dal ruolo svolto dall’Autorità Giudiziaria che, a fronte della segnalazione di situazioni di particolare gravità, vincola le scelte degli operatori tramite l’emissione di decreti, nonché dalle difficoltà incontrate dai servizi socio- sanitari nel reperire famiglie affidatarie.

Minori fuori famiglia – anni 2013-2018 Minori in comunità Minori in Minori in per minori ANNO affidamento socio- genitore e affidamento terapeutiche stranieri non «leggero» educative bambino accompagnati 2012 10 0 1 2 0 44 2013 9 2 2 7 0 50 2014 11 2 8 3 1 196 2015 8 0 8 1 1 314 2016 8 0 8 4 0 590 2017 4 0 11 3 0 248 2018 4 0 11 3 0 183

Fonte: elaborazione Servizio sociale dei Comuni su dati Cartella Sociale Informatizzata

Nel 2018 l’Area della Famiglia e dell’Età Evolutiva ha concluso il processo di riorganizzazione delle referenze territoriali degli assistente sociali, avviato in passato, anche grazie all’assunzione, tramite un fondo finalizzato, di un’assistente sociale a tempo determinato e pieno alla quale è stata assegnata la referenza in materia di minori stranieri non accompagnati. Nel corso del 2018, infatti, l’Area è stata impegnata nell’adempimento di quanto previsto dalla legge 47/2017 «Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati» e nel rispondere ai mandati dell’autorità giudiziaria minorile. A tal proposito il servizio ha intrattenuto rapporti con la Cooperativa Sociale Onlus «Impresa a rete» gestrice del progetto FAMI (fondo asilo, migrazione e integrazione) di seconda accoglienza che fa capo al Comune di Tarvisio. Nel corso del 2018 si è riscontrato un generalizzato calo del flusso di minori rintracciati presso la zona di confine e un aumento del numero di minori trasferiti dal Ministero degli Interni tramite il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) di Tarvisio. Nel corso dell’anno l’Area ha intrattenuto anche sempre più frequenti rapporti con la Caritas diocesana nella presa in carico di nuclei familiari di immigrati accolti in progetti di accoglienza.

19 Sempre nel corso del 2018 gli operatori dell’Area della Famiglia e dell’Età Evolutiva hanno attuato interventi di cura e tutela di minori e famiglie in situazione di difficoltà, disagio ed emarginazione e, progettato e realizzato, in collaborazione con l’Area Educativa, interventi di promozione e di prevenzione del disagio descritti in altre parti di questo documento. I servizi e gli interventi a favore dei nuclei famigliari sono stati garantiti con continuità anche nella fase di avvio del nuovo appalto aziendale per i servizi alla persona. Pur non essendo stato necessario istituire delle liste d’attesa, nel corso del 2018 si è tuttavia assistito ad un incremento delle richieste di attivazione di servizi socio-assistenziali per bambini con disabilità frequentanti le scuole per l’infanzia.

20 Utenti dei servizi educativi ed assistenziali per minori – anno 2018 e quadriennio precedente

Servizio socio-educativo territoriale Servizio socio-educativo territoriale Servizio assistenziale scolastico Servizio di assistenza alla persona

(SSET) handicap (SSETH) handicap (SASH) (SAP)

COMUNI

2013 2014 2015 2016 2017 2018 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2013 2014 2015 2016 2017 2018

Artegna 9 12 13 7 11 10 1 2 4 2 2 2 1 3 3 2 2 2 0 0 0 0 0 0 Bordano 2 2 2 1 5 3 1 1 1 1 2 2 2 1 1 1 2 2 0 0 0 0 0 0 Chiusaforte 0 0 1 1 1 0 1 1 1 1 0 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 Dogna 1 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Gemona del Friuli 24 20 23 22 22 28 10 11 11 11 14 13 16 15 13 10 11 10 2 0 0 0 0 0 Malborghetto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Valbruna Moggio Udinese 3 3 4 3 3 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 Montenars 0 0 1 0 1 2 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 1 1 0 0 0 0 0 0 Pontebba 2 2 3 2 2 0 1 1 0 0 0 0 2 2 1 0 0 0 1 1 1 0 0 0 Resia 3 3 2 2 3 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Resiutta 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Tarvisio 13 14 19 13 11 8 1 2 3 4 4 3 3 3 3 3 3 3 0 0 0 0 0 0 Trasaghis 7 10 12 12 8 8 2 3 2 3 4 5 3 3 2 2 2 2 0 0 0 0 0 0 Venzone 5 3 6 5 4 1 0 1 1 2 2 4 1 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 TOTALE 69 69 86 68 71 65 18 27 28 26 30 30 30 29 25 21 22 23 4 2 1 0 0 0

Fonte: elaborazione Servizio sociale dei Comuni su dati Cartella Sociale Informatizzata

21 Alcune attività del Servizio sociale dei Comuni rivolte all’intera popolazione (Area Educativa)

Nel 2018 l’Area Educativa è stata impegnata nell’ideazione, realizzazione e verifica di interventi e progetti a favore dell’intera popolazione, come di seguito specificato.

AREA MINORI E FAMIGLIA In ambito scolastico l’Area Educativa ha realizzato, in collaborazione con la Cooperativa Sociale Aracon (aderente all’Associazione Temporanea d’Impresa «Itaca – Codess Fvg – Aracon» fino al 30 giugno 2018 e, da luglio 2018, all’Associazione Temporanea d’Impresa «Itaca – Universiis – Codess Fvg – Aracon»), interventi educativi e formativi per bambini, ragazzi, giovani frequentanti le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I e II grado del Gemonese e del Canal del Ferro-Val Canale e interventi informativi e formativi per genitori per un totale di 68 progetti, come evidenziato nella tabella n. 1 riportata alle pagine seguenti (report tratto dal software gestionale Insoft). I principali obiettivi perseguiti sono stati:

. con riferimento a bambini, ragazzi e giovani, promuovere/sviluppare le seguenti competenze e capacità: - competenze comunicative; - competenze relazionali; - competenze emotive; - capacità di attenzione/concentrazione; - capacità di autoregolazione; - competenze organizzative; - problem solving; - capacità decisionali; - pensiero critico;

. con riferimento agli adulti (genitori e insegnanti), promuovere/sviluppare le competenze educative nella relazione interpersonale (genitori) e nella gestione del gruppo-classe (insegnanti). Da settembre a dicembre 2018 è stata inoltre avviata la progettazione di ulteriori 22 progetti le cui azioni hanno avuto inizio nel 2019. In ambito extra-scolastico l’Area ha realizzato interventi educativi e di animazione per bambini, ragazzi e giovani sul territorio per un totale di 10 progetti. Gli interventi erano volti a promuovere/sviluppare le seguenti competenze e capacità di bambini, ragazzi e giovani: - competenze comunicative; - competenze relazionali; - competenze organizzative; - capacità decisionali; - pensiero critico. Dati dettagliati sui sopraccitati interventi sono a disposizione presso l’ufficio dell’Area Educativa.

Per quanto concernente le collaborazioni nell’area del disagio e della tutela, l’Area Educativa ha collaborato con l’Area della Famiglia e dell’Età Evolutiva del Servizio sociale, come di seguito descritto:

. sviluppando collaborazioni con singole assistenti sociali nell’ambito di progetti personalizzati;

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. ampliando il progetto «Adulti e famiglie di supporto»; . valutando l’opportunità di avviare sul territorio il progetto «Una famiglia per una famiglia» promosso dalla Fondazione Paideia di Torino; . collaborando all’attuazione dei Progetti «Genitori in bilico» e «Famiglie in rete» promossi da alcune organizzazioni del territorio (Associazioni di genitori, Cooperativa sociale, altre organizzazioni di volontariato) ai sensi del Bando Regionale sull’Associazionismo familiare (Legge Regionale n. 11/2006, art. 18); . studiando l’avvio di un progetto di prevenzione e contrasto della devianza giovanile.

Infine, relativamente ad altri interventi per bambini, ragazzi, giovani, l’Area Educativa ha collaborato all’attuazione dei progetti promossi dalla Rete territoriale «B*sogno d’esserci» (Giovani per la Costituzione, Blog Fuori dal comune, Officina di cittadinanza, Report di cittadinanza, Giovani talenti, Educazione all’affettività e alla sessualità, Progetto Inclusione nelle scuole dell’infanzia).

AREA ADULTI/INCLUSIONE (progetto PON Inclusione – Azione 03/2016) L’Area Educativa ha operato in sinergia con l’Area Adulti del Servizio sociale, collaborando all’individuazione dei bisogni educativi delle persone in carico, alla definizione di percorsi personalizzati di presa in carico socio-educativa, all’ideazione e predisposizione di schede e strumenti, alla progettazione e realizzazione di laboratori di potenziamento delle competenze trasversali attuati in collaborazione con soggetti esterni, ecc.

AREA ANZIANI L’Area Educativa ha operato in sinergia con l’Area Adulti-Anziani del Servizio sociale, realizzando interventi educativi, formativi, di animazione, socializzazione e formazione per anziani, sia frequentanti i Servizi semiresidenziali di Venzone e Pontebba e il Centro di aggregazione di Resia, sia residenti sul territorio. Particolare attenzione è stata dedicata allo sviluppo di questi ultimi interventi, con progettazione (e realizzazione a partire dal 2019) di interventi di animazione per anziani iscritti al Servizio di Assistenza Domiciliare e per anziani non in carico al Servizio sociale nei comuni di Trasaghis, Moggio Udinese, Resia, Chiusaforte, Tarvisio.

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Tabella n. 1 Anno 2018 – Interventi Educativi e Interventi Educativi e Formativi con bambini, ragazzi, giovani e adulti

Istituto/Scuola Classe Tipo di intervento Bambini Ragazzi Giovani Genitori Insegnanti Totale Classe I A Cat Intervento Educativo 0 0 18 0 11 29 Classe I A Tur Intervento Educativo 0 0 13 0 12 25 Classe I Als Intervento Educativo 0 0 16 0 9 25 Classe I B Afm Intervento Educativo 0 0 16 0 11 27 Classe I B Tur Intervento Educativo 0 0 13 0 13 26 ISIS «Magrini Classe I Bls Intervento Educativo 0 0 15 0 9 24 Marchetti» Classe I Cls Intervento Educativo 0 0 17 0 9 26 Classe I Clsa (a.s. 2018/2019) Intervento Educativo 0 0 23 0 6 29 Classe I Liceo sportivo (a.s. 2018/2019) Intervento Educativo 0 0 30 0 5 35 Classe II A Afm (a.s. 2017/2018) Intervento Educativo 0 0 16 0 7 23 Classe II A Cat (a.s. 2017/2018) Intervento Educativo 0 0 10 0 7 17 Istituto Classi I, II e III della Scuola di Resia e classi I e II Comprensivo della Scuola di Moggio Udinese (a.s. 2017- Intervento Educativo 0 19 0 0 3 22 di Trasaghis 2018) «I colori del crescere» (Scuole dell'Infanzia di Camporosso, Chiusaforte, Pontebba, Tarvisio Centrale, Tarvisio Città, Ugovizza e Scuole Intervento Educativo e Formativo 29 0 0 25 22 47 Istituto Primarie di Chiusaforte, Pontebba, Tarvisio Omnicomprensivo Centrale, Tarvisio Città, Ugovizza) «Bachmann» «Progetto benessere» rivolto alle Scuole di Tarvisio dell'Infanzia di Camporosso, Chiusaforte, Intervento Educativo e Formativo 2 0 0 29 15 46 Pontebba, Tarvisio Centrale, Tarvisio Città, Ugovizza Scuola Primaria di Classe II (a.s. 2018-2019) Intervento Educativo 20 0 0 0 2 28 Alesso Classe III A (a.s. 2017-2018) Intervento Educativo e Formativo 18 0 0 3 6 27 Classe III B (a.s. 2017-2018) Intervento Educativo e Formativo 19 0 0 3 4 26 Classe IV A (a.s. 2017/2018) Intervento Educativo e Formativo 12 0 0 7 2 21 Scuola Primaria Classe IV A (a.s. 2018-2019) Intervento Educativo e Formativo 18 0 0 0 4 22 di Artegna Classe IV B (a.s. 2018-2019) Intervento Educativo e Formativo 19 0 0 0 4 23 Classe IV B (a.s. 2017/2018) Intervento Educativo e Formativo 17 0 0 4 2 23 Classe V A (a.s. 2018-2019) Intervento Educativo 10 0 0 0 4 14 Classe V B (a.s. 2018-2019) Intervento Educativo 20 0 0 0 3 23 24

Istituto/Scuola Classe Tipo di intervento Bambini Ragazzi Giovani Genitori Insegnanti Totale Scuola Primaria Classe I (a.s. 2018/2019) Intervento Educativo 16 0 0 0 5 21 di Moggio Udinese Scuola Primaria Classe V A (a.s. 2017-2018) Intervento Educativo 22 0 0 0 6 28 di Ospedaletto Bambini iscritti al Servizio Scolastico Intervento Educativo 10 0 0 20 0 30 Pomeridiano Integrato (classi Iv e V) Classe I A (a.s. 2017-2018) Intervento Educativo 19 0 0 0 4 23 Classe I B (a.s. 2017-2018) Intervento Educativo 21 0 0 0 3 24 Classe II B (a.s. 2017-2018) Intervento Educativo 0 0 0 10 3 13 Scuola Primaria Classe III B (a.s. 2017-2018) Intervento Educativo 23 0 0 9 3 35 di Piovega Classe V B (a.s. 2017-2018) Intervento Educativo 19 0 0 0 3 22 Classe I B (a.s. 2018/2019) Intervento Educativo 23 0 0 0 2 25 Classe II A (a.s. 2018-2019) Intervento Educativo 20 0 0 0 4 24 Classe II B (a.s. 2018-2019) Intervento Educativo 21 0 0 0 2 23 Classe IV B (a.s. 2018-2019) Intervento Educativo 25 0 0 0 3 28 Scuola Primaria Classe I (A.S. 2017/2018) Intervento Educativo 15 0 0 0 4 19 di Pontebba Classe II-III (a.s. 2017-2018) Intervento Educativo e Formativo 13 0 0 0 2 15 Classe I (a.s. 2017-2018) Intervento Educativo 20 0 0 12 1 33 Classe III (a.s. 2017-2018) Intervento Educativo 0 0 7 2 9

Scuola Primaria Classe III (a.s. 2018-2019) Intervento Educativo 12 0 0 8 3 15 di Tarvisio Città Classe IV (a.s. 2018-2019) Intervento Educativo 14 0 0 0 3 17 Classe V (a.s. 2018-2019) Intervento Educativo 22 0 0 0 3 25 Classi I e II (a.s. 2018-2019) Intervento Educativo 26 0 0 0 2 28 Scuola Primaria Classe V (a.s. 2018-2019) Intervento Educativo 18 0 0 7 3 28 di Venzone Scuola Secondaria Classe I (a.s. 2017-2018) Intervento Educativo 0 8 0 0 3 11 di primo grado Classe II (a.s. 2017-2018) Intervento Educativo 0 4 0 0 1 5 di Moggio Udinese Classe I (a.s. 2018-2019) Intervento Educativo 0 14 0 0 2 16 Scuola Secondaria Classe III (a.s. 2017/2018) Intervento Educativo 0 11 0 0 2 13 di primo grado di Pontebba Classe I (a.s. 2018-2019) Intervento Educativo 0 14 0 0 3 17 Scuola Secondaria di primo grado di Classi I-II e III (a.s. 2017-2018) Intervento Educativo 0 7 0 0 3 10 Resia

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Istituto/Scuola Classe Tipo di intervento Bambini Ragazzi Giovani Genitori Insegnanti Totale Classe I A (a.s. 2017/2018) Intervento Educativo 0 16 0 0 2 18 Classe I B (a.s. 2017/2018) Intervento Educativo 0 16 0 0 2 18 Classe II A (a.s. 2017/2018) Intervento Educativo 0 15 0 0 1 16 Scuola Secondaria Classe II B (a.s. 2017/2018) Intervento Educativo 0 18 0 0 1 19 di primo grado di Classe III A (a.s. 2017/2018) Intervento Educativo 0 16 0 0 1 17 Tarvisio Classe III B (a.s. 2017/2018) Intervento Educativo 0 18 0 0 1 19 Classe II A (a.s. 2018/2019) Intervento Educativo 0 18 0 0 3 21 Classe III A (a.s. 2018/2019) Intervento Educativo 0 15 0 0 1 16 Classe III B (a.s. 2018/2019) Intervento Educativo 0 20 0 0 1 21 Scuola Secondaria di primo grado di Classe III (a.s. 2017-2018) Intervento Educativo e Formativo 0 15 0 5 2 22 Venzone Scuola dell'Infanzia paritaria Gruppo «Medi» e Gruppo «Grandi» (a.s. «Monsignor Intervento Educativo 33 0 0 0 4 37 2018/2019) Castellani» di Artegna Scuola dell'Infanzia paritaria «Santa Gruppo «Grandi» (a.s. 2017/2018) Intervento Educativo 19 0 0 11 4 34 Maria degli Angeli» Scuola Primaria Classe I (a.s. 2018-2019) Intervento Educativo 24 0 0 10 2 36 paritaria «Santa Maria degli Angeli» Classe IV (a.s. 2018-2019) Intervento Educativo 27 0 0 11 2 40 Scuola Secondaria Classe II A (a.s. 2017/2018) Intervento Educativo 0 21 0 0 3 24 di primo grado di Artegna Classe II B (a.s. 2017/2018) Intervento Educativo 0 21 0 0 3 24 Scuola Secondaria Classe I A (a.s. 2018-2019) Intervento Educativo 0 16 0 0 11 27 di primo grado paritaria «Santa Classe I B (a.s. 2018-2019) Intervento Educativo 0 16 0 0 11 27 Maria degli Angeli» Totale 646 318 187 181 293 1625

Fonte: elaborazione Servizio sociale dei Comuni su dati Socialis di InSoft Si precisa che in tabella sono registrati i dati relativi ai partecipanti a laboratori realizzati nella medesima classe in due anni scolastici differenti (anno scolastico 2017-2018 entro giugno 2018 e anno scolastico 2018-2019 entro dicembre 2018) pertanto il dato complessivo deve essere rivalutato tenendo conto che circa 10 classi sono conteggiate due volte.

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Tabella n. 2 Anno 2018 – Principali problemi rilevati

N. progetti N. progetti N. progetti N. totale PROBLEMI rivolti a rivolti a rivolti a progetti bambini ragazzi giovani

Presenza di alunni con problematiche specifiche 19 11 2 32 Problemi relazionali 15 11 5 31 Problemi comportamentali 12 3 2 17 Problemi di attenzione/motivazione 9 0 2 11 Problemi comunicativi 3 4 3 10 Problemi emotivi 7 4 0 11 Fragilità del contesto sociale 0 6 1 7 Scarse opportunità di socializzazione 0 5 2 7 Difficoltà di dialogo scuola-famiglia 4 1 0 5 Fragilità nelle competenze educative 3 2 0 5 Scarsa autonomia 0 2 3 5 Fragilità familiare 2 2 0 4 Fragilità nelle competenze organizzative 0 0 3 3 Problemi legati al contesto scolastico/territoriale 0 1 0 1

Tabella n. 3 Anno 2018 – Principali bisogni individuati

N. progetti N. progetti N. progetti N. totale BISOGNI rivolti a rivolti a rivolti a progetti bambini ragazzi giovani

Sviluppare/Promuovere/Sostenere Relazioni 37 15 16 68 Promuovere/Sviluppare Autonomia personale 13 10 10 33 Promuovere/Sostenere/Sviluppare Partecipazione 13 12 8 33 Sviluppare Autostima 3 5 0 8

N. progetti N. progetti N. progetti N. totale BISOGNI rivolti a rivolti a rivolti a progetti bambini ragazzi giovani

Sostenere Insegnanti 18 2 0 20 Sostenere Genitori 13 2 1 16

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Alcune attività del Servizio sociale dei Comuni rivolte alla popolazione adulta (Area Adulti)

Il 2018 ha visto la costituzione all’interno del Servizio sociale dei Comuni dell’Area Adulti, quale esito di una riflessione condivisa con gli Amministratori locali, l’associazionismo ed il volontariato, sui bisogni degli adulti fragili del territorio. L’Area Adulti è formata da un’assistente sociale e da un educatore, assunti grazie ai fondi del PON Inclusione avviso 3/2016 e impegnati nel dare risposta, in stretta collaborazione con gli assistenti sociali case manager e i coordinatori di Area, ai bisogni delle persone di cui sopra. L’Area si occupa di persone di età compresa tra i 18 e i 64 anni che manifestano la necessità di un accompagnamento specifico in percorsi di inclusione sociale e/o lavorativa, orientamento, formazione e inserimento lavorativo e che fruiscono di misure di sostegno al reddito statali, regionali o locali. I principali obiettivi che essa persegue sono:

. individuare e valorizzare le capacità, le abilità e le conoscenze delle persone in carico;

. accompagnare le persone verso una graduale attenuazione e/o superamento delle lacune e delle fragilità;

. accompagnare le persone in un percorso di inserimento o reinserimento sociale e/o occupazionale;

. definire le competenze e le possibilità di miglioramento degli adulti in rapporto alle richieste del mondo del lavoro. Nel 2018 l’Area Adulti ha messo in atto le seguenti azioni:

> Progettazioni personalizzate La presa in carico degli adulti fragili prevede la definizione di un progetto personalizzato costruito a partire dalla condivisione degli obiettivi con la persona e il suo nucleo familiare di appartenenza, qualora presente. Il progetto personalizzato individua gli obiettivi da perseguire, definisce azioni, risultati attesi, indicatori, tempi e ruoli. Sulla base degli obiettivi che si intendono perseguire, esso prevede il coinvolgimento di uno o di entrambi gli operatori dell’Area Adulti, di operatori di altri servizi/enti/organizzazioni, di operatori di cooperative sociali, dell’associazionismo e del volontariato.

> Formazione per operatori Tra gennaio e marzo 2018 gli operatori dell’Area Adulti hanno ideato, organizzato e condotto un percorso formativo dal titolo «Buone prassi, esperienze innovative, sperimentazioni nell’ambito del supporto alle persone fragili» rivolto a operatori sociali, operatori sanitari, rappresentanti dell’associazionismo e del volontariato. Gli incontri hanno avuto quali obiettivi l’individuazione e la sperimentazione di nuove risposte alle situazioni di povertà e il rafforzamento della collaborazione fra le realtà istituzionali e non istituzionali attive nel campo della povertà e della fragilità.

> Costruzione di uno strumento valutativo In seguito ad un confronto con il team Orienta Lavoro del Servizio sociale dei Comuni dell’UTI del Noncello, che da anni opera nell’ambito dell’inclusione sociale, della formazione e dell’inserimento 28 lavorativo, l’Area Adulti ha creato uno strumento valutativo, denominato «ORAFO» (Orientamento Risorse Autonomie Formazione e Occupabilità) che, andando ad indagare il contesto familiare e sociale, le condizioni di salute, la formazione, le competenze personali, la situazione lavorativa, permette di delineare un profilo della persona, del suo nucleo familiare e del suo contesto di appartenenza e mettere in atto le azioni più adeguate per fronteggiare e, se possibile, superare, le situazioni di fragilità.

> Interventi formativi in favore di adulti fragili Attraverso una collaborazione con IRES FVG Impresa Sociale, l’Area Adulti ha progettato due percorsi formativi realizzati nel territorio del Canal del Ferro e della Val Canale. I laboratori sono stati finalizzati ad accrescere le life skills dei partecipanti e a permettere agli operatori del Servizio sociale di rilevare/valutare i loro prerequisiti lavorativi. Nello specifico in ciascun territorio è stato proposto ai partecipanti un laboratorio pratico-esperienziale di gestione e organizzazione di aspetti collegati alla vita quotidiana e professionale. Attraverso il lavoro di gruppo, è stato possibile valorizzare le risorse personali, favorendo lo sviluppo di competenze di tipo relazionale e comunicativo e l’adozione di strategie di cambiamento potenzialmente utili anche all’inserimento lavorativo.

> Attivazione e conduzione di un Tavolo tematico, di concertazione e co-progettazione sulla formazione degli adulti fragili L’Area Adulti ha inoltre attivato un Tavolo tematico, di concertazione e di co-progettazione con gli enti formativi presenti sul territorio di competenza del Servizio sociale dei Comuni (Cramârs, EnAIP, IAL FVG, IRES FVG), al fine di progettare e realizzare eventi formativi sempre più aderenti ai bisogni delle persone in carico e garantire un’offerta formativa territoriale maggiormente diversificata e senza soluzione di continuità nell’anno solare.

> Le collaborazioni L’Area Adulti ha altresì intensificato le collaborazioni che il Servizio sociale dei Comuni ha avviato da tempo con il volontariato locale, in particolare con l’Associazione Volontari San Martino di Artegna, AUSER Alto Friuli, AVULSS di Gemona del Friuli, la Caritas parrocchiale di Gemona del Friuli, il Centro di riuso «Maistrassâ», l’Emporio Amico «Di man in man», il Gruppo di volontariato «San Vincenzo» di Gemona del Friuli. Tali realtà si configurano anche come un contesto nel quale realizzare inserimenti di persone fragili allo scopo di favorire l’inserimento/reinserimento e/o l’inclusione sociale del singolo e della famiglia.

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Alcune attività amministrative del Servizio sociale dei Comuni (Area Amministrativa)

Nel corso del 2018 l’Area Amministrativa si è trovata a gestire una serie di criticità legate agli interventi finanziati con fondi europei, statali, regionali e locali, facendo fronte alla crescente complessità dei sistemi informativi di monitoraggio, controllo e rendicontazione. Ulteriori difficoltà sono derivate dalla gestione del bilancio a seguito della LR n. 26/2014 «Riordino del sistema Regione Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative», in conseguenza della quale i costi sostenuti dal Servizio sociale dei Comuni sono stati divisi fra le due Unioni Territoriali Intercomunali del Gemonese e del Canal del Ferro-Val Canale. Si elencano i principali interventi attuati: - Misura di Inclusione Attiva e di sostegno al reddito (gestita tramite il sistema SIMIA di Insiel); - Sostegno all’Inclusione Attiva (gestita tramite il sistema SIA di Inps) - Reddito di Inclusione (gestito tramite il sistema ReI di Inps) - Fondo per l’autonomia possibile e l’assistenza a lungo termine (gestito tramite il sistema Socialis di Insoft); - contributi per l’abbattimento delle rette a cario delle famiglie per l’accesso ai servizi educativi per la prima infanzia anche con il finanziamento del FSE POR 2014-2020 (gestiti tramite il sistema SISEPI di Insiel); - Servizio di assistenza domiciliare (gestito tramite fogli di calcolo predisposti dal Servizio); - Servizi socio-educativi (gestiti tramite il sistema Socialis di Insoft); - Sistema Informativo Unitario dei Servizi Sociali (gestito tramite il Casellario dell’Assistenza di Inps); - PON Inclusione Avviso 3/2016 con cui è stata finanziata la costituzione dell’Area Adulti (gestito tramite il sistema SIGMA). Questa complessa gestione si è affiancata alla necessità di rendicontare alla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia i fondi assegnati ai sensi della LR 06/2006 «Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale» alle due UTI. Il ruolo degli operatori dell’Area Amministrativa non si è concluso con la gestione delle pratiche amministrative, ma si è concretizzato anche nell’assistenza all’utenza per compilazione dei moduli di domanda e per la risoluzione delle problematiche in fase di concessione dei benefici, oltre che nell’affiancamento agli operatori del Servizio sociale dei Comuni nell’interpretazione di norme e regolamenti.

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Alcune attività del Servizio sociale dei Comuni condivise da tutte le sue Aree operative

Il Servizio sociale dei Comuni persegue anche obiettivi non riconducibili a una specifica area di intervento, bensì trasversali. Nel 2018 è proseguita la collaborazione con InSoft S.r.l che ha fornito il software gestionale Socialis. L’applicativo è stato utilizzato per la gestione, il monitoraggio e l’erogazione del Fondo per l’autonoma possibile e l’assistenza a lungo termine (FAP) e per i servizi per afferenti all’Area della Famiglia e dell’Età Evolutiva. Il Servizio ha, inoltre, collaborato con la software house per la creazione di uno specifico applicativo dedicato agli interventi e progetti di promozione e prevenzione sperimentato nel corso del 2017 e entrato a regime nel 2018. Tale integrazione al sistema Socialis, prevede la registrazione delle attività educative e formative rivolte a bambini, ragazzi, giovani, genitori e insegnanti permettendo di monitorare e rilevare sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo le fasi progettuale, esecutiva e valutativa degli interventi in ambito preventivo e promozionale. Anche nel 2018 sono proseguite le attività di fronteggiamento della fragilità economica, lavorativa e abitativa delle persone. In continuità con la pianificazione di Zona 2013-2015 sono proseguiti i lavori del Tavolo tematico e di co-progettazione sul tema della fragilità economica, lavorativa, abitativa, così come le collaborazioni sviluppatesi negli anni, come ad esempio quelle con l’Emporio amico «Di man in man» ed il Centro di riuso «Maistrassâ». Negli ultimi mesi del 2018 il Servizio sociale dei Comuni ha inoltre dato avvio al progetto «Housing first/La casa prima». Tale progetto mira a sostenere adulti in situazione di fragilità personale, economica, abitativa e/o lavorativa ingaggiati in percorsi di autonomia personale (donne e bambini ospiti di comunità per minori; giovani al termine di un percorso di affidamento familiare; ex detenuti; ecc.) a partire dalla messa a disposizione di un alloggio in forma gratuita o con una compartecipazione minima. Il progetto fa riferimento all’approccio housing first, nato negli anni ‘50 e ‘60 negli Stati Uniti e successivamente sviluppato dallo psicologo Sam Tsemberis nei primi anni ‘90. L’approccio si fonda sull’assunto che la casa è un diritto umano primario e intende pertanto l’abitare come punto di partenza e non di arrivo: la casa, come luogo di cura di sé, di identità e di appartenenza a una comunità funziona quindi come la base sulla quale l’housing first costruisce l’integrazione comunitaria e l’integrazione economica dei partecipanti al progetto, in modo da migliorare la loro qualità di vita. Diversi operatori del Servizio sociale hanno preso parte nel corso dell’anno ai lavori dei tavoli territoriali per le politiche abitative delle due UTI di riferimento, così come previsto dal combinato disposto dall’articolo 8, comma 3 e dall’articolo 51, comma 5 della legge regionale n. 1 del 19 febbraio 2016 «Riforma organica delle politiche abitative e riordino delle Ater». L’attività dei tavoli è volta a definire le necessità abitative emergenti sul territorio regionale, tenuto conto delle peculiarità socio-demografiche, economiche, urbanistiche dei diversi territori. I tavoli svolgono quindi funzioni consultive di area vasta allo scopo di rappresentare in sede di Commissione regionale per le politiche socio-abitative le esigenze dei rispettivi territori contribuendo al processo di definizione delle politiche abitative promosse dalla Regione. Il Servizio sociale ha partecipato anche agli incontri di scouting programmati all’interno della Strategia Aree interne3 per il Canal del Ferro-Val Canale. Il primo incontro è stato dedicato al

3 La Strategia nazionale per le aree interne rappresenta una delle linee strategiche di intervento dei Fondi strutturali europei del ciclo di programmazione 2014-2020. La Strategia è sostenuta sia dai fondi europei (FESR, FSE e FEASR), per il cofinanziamento di progetti di sviluppo locale, sia da risorse nazionali e rappresenta un’azione diretta al sostegno della competitività territoriale sostenibile, al fine di contrastare, nel medio periodo, il declino demografico che caratterizza tali aree, definite come quelle più lontane dai servizi di base. 31 tema dell’istruzione e dello sviluppo locale, mentre il secondo ha affrontato le tematiche della salute e della mobilità. Ai tavoli hanno preso parte i referenti del territorio portatori di interesse per le specifiche tematiche oggetto di approfondimento, guidati dai referenti del Comitato Tecnico Aree interne in vista della stesura del Preliminare di strategia e della successiva Strategia di Area. Nel 2018 ha preso avvio anche un progetto volto a contrastare il fenomeno della violenza di genere sul territorio dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 3 «Alto Friuli, Collinare, Medio Friuli» grazie a un finanziamento statale ottenuto dall’UTI della Carnia, integrato in zona da un finanziamento ricevuto dal Comune di Gemona del Friuli. A inizio ottobre 2018 è stato aperto un Centro antiviolenza a , a servizio dell’intero territorio aziendale, e nel mese di novembre ha preso avvio uno Sportello di ascolto a Gemona del Friuli. Per le situazioni più a rischio, ovverossia qualora la donna abbia la necessità di essere messa in sicurezza allontanandosi dalla propria residenza e dal maltrattante, è possibile fruire, per alcuni giorni in forma gratuita, dell’ospitalità in una Casa rifugio. In tutte e tre queste strutture le donne possono trovare supporto per rielaborare la propria situazione e costruire assieme a degli esperti un percorso di uscita dalla violenza. Nel 2018, infine, il Servizio sociale dei Comuni ha gestito la faticosa integrazione delle misure statali, regionali e locali di sostegno al reddito. Si riportano di seguito i dati dei beneficiari delle diverse misure.

Beneficiari di sostegno economico ed inclusione sociale – anni 2012-2018 Misura di Inclusione attiva Fondo di Solidarietà Regionale COMUNI e di sostegno al reddito 2012 2013 2014 2015 2015* 2016** 2017** 2018*** Artegna 12 10 8 8 6 13 16 22 Bordano 7 5 1 3 2 4 5 8 Chiusaforte 2 4 3 3 5 6 7 10 Dogna 2 1 1 1 1 2 4 6 Gemona del Friuli 49 84 45 58 17 59 66 104 Malborghetto- 1 4 0 2 1 4 2 1 Valbruna Moggio Udinese 3 9 8 7 12 8 14 19 Montenars 5 0 2 5 2 5 6 10 Pontebba 2 2 4 6 4 9 12 19 Resia 7 4 8 12 4 14 16 14 Resiutta 0 2 1 3 1 0 1 1 Tarvisio 21 15 16 23 6 27 31 42 Trasaghis 20 20 11 13 4 19 28 33 Venzone 5 7 4 4 6 6 9 10 TOTALE 136 167 112 148 71 176 217 299 Fonte: elaborazione Servizio sociale dei Comuni su dati Cartella Sociale Informatizzata * domande raccolte da ottobre a dicembre 2015. ** domande relative alla Misura di Inclusione attiva e di sostegno al reddito regionale (MIA) e la misura di Sostegno per l’Inclusione Attiva statale (SIA). *** domande relative alla Misura di Inclusione attiva e di sostegno al reddito regionale (MIA) e il Reddito di Inclusione statale.

La strategia ha lo scopo di creare nuove possibilità di reddito e di assicurare agli abitanti maggiore accessibilità ai servizi essenziali, nonché di migliorare la manutenzione del territorio stesso. Essa è volta al finanziamento di “interventi pilota” per il riequilibrio dell’offerta dei servizi di base delle aree interne del Paese, con riferimento prioritariamente ai servizi di trasporto pubblico locale, di istruzione e socio-sanitari. 32

CONCLUSIONI Nonostante i grandi cambiamenti, interni ed esterni al Servizio sociale dei Comuni ed al suo ente gestore, che hanno caratterizzato gli ultimi anni (si pensi, ad esempio, al riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale; alla nascita delle Unioni Territoriali Intercomunali, che hanno inaspettatamente diviso il territorio dell’Ambito distrettuale in tre; alle modifiche apportate al sistema sociale dalla più recente normativa regionale in materia di servizi sociali); nonostante lo svilupparsi di nuove e importanti linee di lavoro (si pensi, ad esempio, alla quantità di misure di sostegno al reddito gestite dal Servizio sociale dei Comuni negli ultimi dieci anni) e nonostante il presentarsi ai servizi sociali e socio-sanitari di un’utenza con problematiche sempre più complesse e articolate, il Servizio sociale dei Comuni ha sostanzialmente retto agli impatti. Resta fondamentale però ridotarlo di una visione strategica condivisa con il territorio, tramite la costruzione partecipata di un nuovo Piano di Zona, sinergico alle pianificazioni che già insistono sul territorio considerato, che aggiorni ed integri il profilo di comunità, ma, soprattutto, ridefinisca valori, individui obiettivi da perseguire ed azioni da realizzare per promuovere relazioni, reti sociali, solidarietà e cultura della responsabilità – in particolare tra le nuove generazioni – per fronteggiare l’abbandono del territorio e la disgregazione del tessuto sociale (obiettivi di promozione); per prevenire l’insorgere di problemi legati alla non autosufficienza, all’isolamento, all’emarginazione, alla povertà, in particolare degli anziani e degli adulti inabili, facendo leva sulle risorse delle persone, delle famiglie e delle comunità locali (obiettivi di prevenzione) e per dare supporto alle persone e alle famiglie che vivono situazioni di difficoltà e/o disagio legate all’isolamento, alla povertà, alla deprivazione culturale, alla malattia, alla disabilità (obiettivi di cura, assistenza, tutela e inclusione sociale), in particolare agli adulti impegnati nella cura e nella presa in carico di minori ed anziani.

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