magazinen.14 gennaio 2018 Via de’ Fusari 6c - 051 235211 - www.sacrocuoreprofumi.it EDITORIALE

Si dice sempre, da più parti, che l’educazione Invece, in Italia, patria della cultura e dell’ affettazione in chi la dovesse adoperare di chi alla musica dovrebbe partire dalla scuola - e il - secondo il ritornello tanto più fastidioso, non la prende neanche minimamente in tono con cui è pronunciata questa frase ci fa quanto più di questa primazia non sappiamo considerazione. Tuttavia, per avvalersi di un pensare che si stia parlando di Musica e di cosa farcene o, peggio ancora, ci prodighiamo altro abusato cliché, se è vero che la musica si Scuola. Giusto, vero. Però, intanto che governi, per dimenticarcene - sempre più spesso mi distingue tra brutta e bella, di là dai generi, ministri, intellettuali che ne discutono fra loro e capita di essere colpito dalla totale mancanza sarebbe certo preferibile l’uso di quella bella. sui giornali, e altri, vari, soggetti prendono di attenzione e gusto, riservata alla nostra arte iniziative concrete in merito, mi permetto di fare nei luoghi pubblici. E dunque, per dare concretezza alla mia una modesta proposta: e se facessimo partire proposta iniziale, lancio un’idea: come esiste chi l’educazione e il rispetto della Musica dai bar? Com’è possibile entrare in ristoranti, che, progetta le vetrine delle grandi catene di lusso, Dai ristoranti, dalle librerie, dai negozi, talvolta anche pretenziosamente, fanno sfoggio o il light designer per i locali più trendy, per non insomma, dai luoghi pubblici? di arredi, quadri, luci giuste, di menù che paiono parlare degli chef o dei locali disegnati e arredati appena usciti dalle attente cure di un erede di da famosi stilisti, perché qualche persona con Mi spiego meglio: anni fa, in vacanza a New Aldo Manuzio e poi, appena l’occhio, un po’ di gusto musicale e intraprendenza York, ebbi modo di costatare come in tutti i abbacinato da tanto splendore, lascia un po’ di imprenditoriale non si propone per un possibile locali in cui mi recavo, la musica era sempre un spazio alle orecchie, si sente in sottofondo ruolo di music designer? Magari diventa anche elemento che era stato oggetto di l’ultimo tormentone estivo o un vecchio disco di moda, così siamo tutti più felici e non ci sarà considerazione. Poteva piacermi, o no, ma si di Eros Ramazzotti - con l’aggravante, in questo bisogno di investire le scuole di formare il gusto riconosceva subito che la musica, come caso, del personale e disordinato uso di vocali delle future generazioni di cittadini. l’arredamento, le luci, e altri elementi che aperte e chiuse, particolarmente irritante - il sax costituivano l’aspetto complessivo di un luogo, mieloso di Kenny G, se non, nei casi peggiori, la erano stati scelti attentamente. E allora: musica radio che gracchia sulle onde di qualche classica, talvolta arie d’opera, jazz più, o meno, emittente, con tanto di pubblicità. facile all’ascolto, musica rock, pop, addirittura country (che, personalmente, come John Belushi Intendiamoci, non è che io pensi a una in Blues Brothers, aborro!), ma mi colpiva massiccia dose di musica classica da diffondere sempre la competenza e la coerenza con la in tutti i luoghi di ristoro o di compagnia, Guido Giannuzzi quale era stata scelta. La stessa cosa avviene a tutt’altro. Anzi, credo fermamente che l’impiego Direttore Responsabile Parigi, Londra, Vienna, Tokyo, insomma nelle di certa musica come elemento di sottofondo “Filarmonica Magazine” grandi città e capitali culturali mondiali. sia irrispettoso e denoti altrettanta ignoranza o [email protected]

SOMMARIO Editoriale | 03 Rubriche | 05 Nietzsche pianista e compositore | 07 Sede legale: Via A.Bertoloni, 11 La musica: un’utopia possibile | 10 40126 Bologna Un requiem umano | 13 Sede operativa c/o Teatro Auditorium Manzoni Il mestiere del musicista e i rischi... | 15 via De' Monari 1/2, 40121 Bologna Violini che cantano arie | 18 e-mail: [email protected]

Filarmonica Magazine Hanno collaborato n. 14 mese gennaio anno 2018 Bruno Dal Bon Aut. Tribunale di Bologna Mauro Masiero www.filarmonicabologna.it N. 7937 del 5 marzo 2009 Cecilia Matteucci Piero Mioli Editore Giuseppe Patti Guido Giannuzzi Isabella Zannoni Via Bertoloni, 11 – Bologna Foto di copertina UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE A Redazione E.M.G. handmade gramophone Sede operativa Mark XB, c 1934 c/o Teatro Auditorium Manzoni Foto pag. 10 via De'Monari 1/2, 40121 Bologna © Axel Mauruszat Foto pag. 11 Direttore responsabile © Bundesarchiv Bild/Quaschinsky, Guido Giannuzzi Hans-Günter [email protected] Foto pag. 15 © Marco Caselli Nirmall Redazione Caterina Coretti Progetto grafico [email protected] Punto e Virgola, Bologna Pubblicità [email protected]

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LE VIE DEI CANTI a cura di Guido Giannuzzi

Non prestate attenzione a ciò che dicono i critici. Nessuna statua è stata mai eretta in onore di un critico. “ Jean Sibelius LE MIE DOMANDE ” di Cecilia Matteucci

La musica preferita? Il jazz, perché ho cominciato ai tempi del liceo, A Pietro Ricci, Responsabile del reparto di Medicina interna e di portato da amici più grandi di me. Mi Gastroenterologia della Casa di Cura “Toniolo” di Bologna. Socio della appassionai a una musica eccitante, il mio Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna e membro del Collegio di Indirizzo preferito è il jazz caldo, quello più classico e della stessa. popolare, per intendersi. Ho ascoltato il jazz anche suonato da Lucio Dalla, qui a Bologna.

L’opera? La lirica ho iniziato a seguirla andando all’Arena di Verona da studente universitario per vedere il Nabucco, rimasi molto impressionato dalla bellezza dello spettacolo.

L’autore preferito? Verdi, da quando ero ragazzo. Poi, pochi anni fa, al Teatro Comunale di Bologna col Parsifal mi sono innamorato anche di Wagner.

Le sinfonie? Beethoven: la Nona e la Settima sono le mie preferite ma ho nel cuore l’Adagio di Albinoni. La canzone dell’adolescenza? A quattordici anni ricordo che comprai il mio primo disco completo, col risparmio delle paghette: Diana di Paul Anka. Il suo teatro preferito? Quello che frequento di più, il Teatro Comunale di Bologna.

Le è capitato di curare qualche cantante o direttore d’orchestra? Il più famoso paziente è stato Claudio Abbado, un uomo dalle qualità umane eccezionali. Lucio Dalla non l’ho mai curato, ma eravamo amici dai primi anni del liceo.

Una sua passione? Il gioco del calcio, quello “giocato”, però! Avrei lasciato qualsiasi altro divertimento per una partita!

Una domanda che non le ho fatto e che invece avrebbe voluto le facessi? Che cosa è importante nell’educazione dei giovani? La cosa principale è la cultura, che rende l’uomo libero e consapevole (anche) delle scelte che una persona fa durante la propria vita. Questo insegnamento, mi è stato ripetuto sempre da mio nonno, fin da quando Cecilia Matteucci e Pietro Ricci ero bambino.

5 Hans Hartung, T 1963- E63-1963 olio su tela, 180x140

ARTE MODERNA e CONTEMPORANEA

DIPAOLOARTE- Galleria Falcone-Borsellino 4 a/b, 40123 Bologna www.dipaoloarte.it; [email protected] 051.225413 – da lunedì a sabato 11-13 e 16-20 NIETZSCHE PIANISTA E COMPOSITORE di Bruno Dal Bon

La musica occupa interamente i centri vitali pianoforte solo o per pianoforte a quattro tenta invano di forzare l’espressività del della filosofia di Nietzsche, del suo mani. Se si escludono alcuni abbozzi ed un pianoforte oltre i limiti timbrici dello pensiero, del suo agire. Vissuta sempre in paio di brevi pezzi d’occasione, sono solo strumento. Quando compone Eco di una una dimensione immanente, per Nietzsche cinque le composizioni “mature” scritte o notte di San Silvestro confessa all’amico la musica non è mai quella dell’essere, ma rielaborate dopo il 1865. Brani ai quali Gustav Krug che il brano “è costruito su quella che si riconnette alla vita, quella che lavora ancora con dedizione e vane pochi temi, con un carattere [...] “offre alle passioni di poter gioire di loro speranze di essere riconosciuto come letteralmente avido d’orchestra, ma come stesse”. Il suo rapporto con l’arte si musicista. sai, a questo punto non posso più esaurisce quasi esclusivamente nella competere”. Così come nelle sue musica: “l’arte universale”, “il magico Nel 1871 compone l’enigmatico Das Meditazioni sul Manfred, della spiccata fuoco”, “il selvaggio oceano dei suoni”. È fragment an sich (Frammento in sé) un natura sinfonica delle quali resta anche raro che riesca a godere di un’opera brevissimo brano per pianoforte solo che traccia dell’orchestrazione delle prime figurativa, tutto ciò che non si lascia sembra evocare con quell’ininterrotto e battute a testimonianza di una volontà che cogliere in termini musicali gli dà ineluttabile “da capo” la circolarità non riesce più a contenersi nei limiti di una “addirittura un senso di nausea e di dell’eterno ritorno. Dello stesso anno tastiera. ripugnanza”. è Nachklang einer Sylvesternacht (titolo completo, Eco di una notte di San Silvestro Di quest’ultimo lavoro Nietzsche è Il suo sentirsi orgogliosamente musicista con canto di processione, danza campestre e talmente soddisfatto da inviarne subito non subisce mai cedimenti neppure negli campana di mezzanotte) per pianoforte a una copia al celebre direttore d’orchestra ultimi anni della sua vita cosciente quando quattro mani che rielabora una Hans von Bülow, interprete acclamato di non ha più molte occasioni per fare pratica composizione per violino e pianoforte musicale come compositore o pianista. scritta otto anni prima. Entrambi i pezzi si “Forse, non c’è mai stato un filosofo che ispirano alla notte di San Silvestro, fosse, au fond, musicista quanto lo momento cruciale nella vita di Nietzsche sono io” scrive un anno prima della follia “nel quale – scrive alla madre – si al direttore d’orchestra Hermann Levi. Una formulano proponimenti decisivi […] e ci vicinanza alla musica testimoniata anche si sente come elevati al di sopra del tempo. nei momenti di maggior amarezza: “non Si assicura e si autentica il proprio passato conosco più nulla, non sento più nulla, non e si riceve coraggio e decisione per leggo più nulla: e malgrado tutto ciò non proseguire nella propria strada”. c’è niente che, propriamente, mi interessi di più del destino della musica”. Nel 1872 si dedica al suo brano pianistico più complesso e controverso la Manfred Sono oltre seicento le lettere scritte da Meditation per pianoforte a quattro mani Nietzsche dove ritroviamo citazioni, ispirata al dramma di Byron di cui commenti, analisi o resoconti musicali. accenneremo in seguito. Nel 1873 Testimonianze che ci ricollegano a una compone invece Monodie à deux, sempre quotidianità nella quale si avverte per pianoforte a quattro mani, ironico dono distintamente come la musica sia la vera di nozze a Olga Herzen, “figlioccia” forza motrice del suo sentire, la sua dell’amica Malwida con Meyensbug, che si rivelazione prima. Il filosofo francese univa in matrimonio con lo storico Gabriel Clement Rosset arriva ad affermare che Monod. Nietzsche sia in grado “di rifiutare la metafisica e la religione solo perché queste È invece del 1874 Hymnus auf die avrebbero dovuto occupare uno spazio già Freundschaft (Inno all’amicizia), ultima occupato in lui dalla musica. […] per fatica compositiva di Nietzsche che sarà questo Nietzsche non è da considerare un rielaborata in differenti versioni per filosofo musicista bensì un musicista pianoforte a due e a quattro mani per molte opere wagneriane e primo marito di filosofo, musicista portato alla meditazione essere nuovamente trasformata nel 1882, Cosima Liszt. La risposta del maestro, filosofica da un’incessante riflessione sulla con l’aggiunta del testo poetico di Lou von citata in molti testi a conferma del poco natura della giubilazione musicale”. Salomé, in un lied dal titolo Gebet an das talento musicale del nostro filosofo, fu, leben (Orazione alla vita) e come la definì Nietzsche stesso molti anni Fin da giovanissimo Nietzsche si dedica successivamente, in un inno, Hymnus an dopo, “una sentenza di morte”. Queste le assiduamente alla composizione , per coro e das Leben (Inno alla vita) parole di Bülow: “La sua Meditazione sul lasciandoci una settantina di brani in gran orchestra. Manfred è di una estrema stravaganza parte composti prima dei vent’anni. Molti fantastica, la cosa più sgradevole e anti Lieder per voce e pianoforte, brani per Nelle sue ultime composizioni Nietzsche musicale che da gran tempo mi sia capitata

7 sotto gli occhi tra le annotazioni su carta an das Leben, trasformandolo in disposizione un pianoforte. Lo affitta anche da musica. [...] A parte l’interesse quell’Inno per coro e orchestra che si a caro prezzo o cerca di trovarne uno in un psicologico – dato che nel suo febbrile augurava potesse essere un giorno cantato locale o da un amico. Avvilito scrive da componimento musicale, accanto a tutti gli in sua memoria. Brano che, Bonn alla sorella: “tra le mie grandi smarrimenti, si avverte uno spirito coraggiosamente, quindici anni dopo, osò operazioni finanziarie c’è anche il inconsueto e distinto – la Sua meditazione inviare nuovamente a Bülow per un parere proposito […] di non prendere più in dal punto di vista musicale ha lo stesso con una lettera di accompagnamento nella affitto un pianoforte, tutto questo, in parole valore di un delitto nel mondo morale... [… quale traspare chiaramente il bisogno di povere, per risparmiare denaro”. Così ] D’altronde Ella stessa ha definito la Sua chiudere in qualche modo quell’antica come all’amico Carl von Gersdorff lamenta musica “orribile” – e, in effetti, lo è. E certo ferita. Sappiamo invece che rimarrà aperta di essersi purtroppo occupato poco di in modo più orribile di quanto creda... fino alla fine come testimoniano la musica perché a Kosen, dove si trovava in dannosa per Lei stesso, che non avrebbe brevissima lettera del 9 ottobre 1888 e quel periodo, non ha un pianoforte a potuto ammazzare in modo peggiore quell’ultimo “biglietto della follia” del 4 disposizione. È entusiasta invece quando anche un eventuale eccesso di ozio che gennaio 1889 dove Nietzsche, scrive sempre ad Elisabeth pochi giorni stuprando Euterpe in tal maniera”. trasformatosi ormai in Dioniso, condanna dopo il suo arrivo a Basilea: “ho affittato senza appello il povero direttore tedesco uno splendido pianoforte a coda (non Parole fatali che scuotono il fragile animo “ad essere divorato dal Leone di Venezia” costa caro)”. musicale di Nietzsche. Incerto sul da farsi (titolo di un’opera musicale che Nietzsche attende diversi giorni prima di rispondere. amava moltissimo composta da Köselitz). Il pianoforte è lo strumento per comporre, Ci restano due lettere: quella per conoscere i grandi capolavori e per effettivamente inviata ed un abbozzo più Nietzsche afferma in molte lettere come improvvisare. Qualità non comune a tutti i sofferto dove Nietzsche tenta di confessare nei suoi brani si manifesti la sua più intima musicisti nella quale Nietzsche certamente le ragioni più intime che lo portarono a natura dove il pathos predomina sull’ethos, primeggiava. Chissà quanti altri brani comporre quelle pagine: “ho scritto il tutto sulla parte. “Possa la mia musica nacquero da questa pratica compositiva fughe en masse, e sono capace di uno stile dimostrare che si può essere dimentichi del estemporanea, chissà come il suo rapporto puro […]. Per contro talvolta sono proprio tempo e che in ciò v’è qualcosa di con la musica vivesse nell’immediatezza di sopraffatto da una voglia così barbarica, ideale!”, scriveva nel 1875 all’amica quel gesto creativo che faceva appello alla da una tale mescolanza di caparbietà e di Malwida von Meysenbug, “per me resta sua “memoria riproduttrice”. Nonostante ironia, che io stesso non riesco a scorgere sempre un fatto straordinario come nella in gioventù si augurasse che “lo studio con chiarezza – così come non riesce Lei – musica si riveli l’immutabilità del carattere; approfondito delle regole della che cosa nell’ultima musica sia da ciò che vi esprime un fanciullo è così composizione musicale attenuasse il interpretare seriamente e cosa invece chiaramente il linguaggio essenziale della pericolo di diventare superficiale a forza di come caricatura e sarcasmo. […] Con ciò sua intera natura, che anche l’adulto non improvvisazioni”, questo bisogno non mi è purtroppo chiaro che il tutto, con ritrova nulla da cambiare”. cessò mai. Forse perché, più di ogni altra questa mescolanza di pathos e cattiveria, attività creativa, lo riconduceva a quella corrispondeva assolutamente a un vero Una frenesia incontenibile lo domina in dimensione corporea della pratica stato d’animo, e che io nella stesura di particolare quando compone al pianoforte, musicale, a quelle tensioni armoniche e quella composizione ho provato un lo strumento della sua creatività musicale, ritmiche vissute nel gesto fisico di suonare godimento come mai prima d’allora”. dell’intimità solitaria, il suo principale come elementi da gestire nel presente confidente: “per un po’ rimasi senza senza ripensamenti o correzioni. La vera Nietzsche ammette di riconoscersi parola. Poi istintivamente mi buttai su un dimensione della libertà dionisiaca. pienamente in quella pagina. Non sembra pianoforte, come l’unico oggetto dotato di invece in grado di cogliere una sorta di anima di quella compagnia e accennai Il pianoforte sarà poi lo strumento che lo riconoscimento implicito sulla natura alcuni accordi che sciolsero il mio torpore”. accompagnerà nella follia. A Torino, estrema del suo agire che certamente la Poco più che ventenne, scrive incredulo alla quando Franz Overbeck si precipita per lettera di Büllow contiene. Lui stesso aveva sorella Elisabeth e alla madre Franziska dei accertarsi delle condizioni dell’amico e lo definito “orribile” il suo pezzo nella lettera sui primi riconoscimenti come pianista: “le trova nella sua stanza “seduto al che accompagnava l’invio del brano. Forse mie improvvisazioni al pianoforte hanno pianoforte dove canta a voce spiegata in per pudore, forse perché sapeva quanto non poco successo, e fui solennemente preda alla frenesia”; a Jena, dove malato nella sua musica prevalesse la necessità di festeggiato con un brindisi in mio onore. e vegliato dalla madre esce dalla clinica mescolare insieme “piacere, disprezzo, Ernst ne è assolutamente incantato, come per raggiungere uno strumento nella sala tracotanza e sublimità”. Forze “delittuose” direbbe Lisabeth; dovunque io mi trovi di un ristorante poco lontano dove può che, seppur ancora incostanti e malferme debbo suonare e vengo applaudito: è suonare un paio d’ore o nella casa sul piano compositivo, avevano l’ardire di ridicolo. Ieri, nel pomeriggio, ci recammo a materna; a Naumburg, dove attende con forzare lo stile e l’estetica musicale del Schwelm, […] la sera, in un ristorante, impazienza il momento per mettersi alla tempo così come il suo “filosofare col suonai, senza saperlo, alla presenza di un tastiera dopo la passeggiata del mattino e martello” agiva sul mondo morale. rinomato direttore d’orchestra, il quale le cure del barbiere. rimase a bocca aperta e mi fece ogni sorta Se si escludono gli abbozzi giovanili di di complimenti, scongiurandomi di far Gli ultimi contatti sono con un pianoforte alcuni pezzi sacri per piccolo organico parte, la sera, della sua società corale.” suonato a Weimar da Heinrich Köselitz. orchestrale, solo con l’aiuto di Heinrich Pochi accenni che rianimano per un istante Köselitz riuscirà a completare Nel suo continuo errare di città in città quel corpo demente condannato ormai l’orchestrazione del suo ultimo lied, Gebet Nietzsche cerca di avere sempre a all’estrema solitudine.

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LA MUSICA: UN’UTOPIA POSSIBILE LA FILOSOFIA DEL SUONO E DELLA MUSICA DI ERNST BLOCH di Isabella Zannoni

E se qualcuno nel bel mezzo del travagliato ‘secolo breve’ si fosse azzardato a parlare di speranza e utopia? È stato proprio il caso di Ernst Bloch (1885 – 1977). Gli eventi storici sicuramente influirono sulla vita del filosofo in quanto tedesco dalle origini ebraiche, attento alle idee politiche del suo tempo e leggendo Spirito dell’Utopia e Principio Speranza sembra impossibile dimenticare l’influenza dello sconvolgente contesto storico e culturale sul suo pensiero. A Monaco di Baviera, nei primi anni Dieci, da una conversazione tra Wassily Kandinsky e Franz Marc, nasce l’idea di creare un nuovo movimento di artisti, in seguito chiamato Der Blaue Reiter (Il Cavaliere Azzurro), dal quale nascerà un almanacco con lo stesso nome. L’almanacco è costellato da idee rivoluzionarie: il rifiuto della validità prioritaria dell’esperienza empirica e la volontà opposta di recuperare una spiritualità e creatività nell’arte, l’esigenza di sbarazzarsi delle convenzioni pur senza voltare totalmente le spalle alla tradizione, ma costruendo sopra di essa nuovi orizzonti. Tutte le forme d’arte sono permesse ed emerge in tal modo una rivalutazione dell’arte infantile e popolare. Nel momento in cui la tecnica è al servizio della creazione, viene consentita una sempre maggiore libertà di espressione artistica, in opposizione all’oggettivismo tipicamente otto- centesco. Sebbene non siano documentati legami concreti tra il movimento del Cavaliere Azzurro e Ernst Bloch, quest’ultimo è spesso stato considerato il ‘fi- losofo dell’espressionismo’, primo tra tutti da Theodor Wiesengrund Adorno. Contemporaneo di Bloch, Adorno in Note per la Letteratura descrive il pensiero del filosofo dell’utopia con parole forse dici misteriosi, decifrabili solo dall’interiorità più sionismo: dai sogni, all’arte e infine soprattutto non del tutto lusinghiere: «la filosofia di Bloch, intima dell’essere umano. alla musica. Tali manifestazioni del Sé vengono accettando il primato dell’espressione sul signi- chiamate da Bloch ‘utopie concrete’, tra le quali Spirito dell’Utopia viene pubblicato nella ver- ficato, non tanto preoccupata che le parole sione definitiva nel 1923 ed esplicita quello che la musica viene considerata la più immediata e chiariscano i concetti, quanto che i concetti tro- per il filosofo è l’utopia espressionista attraverso alla portata dell’essere umano. vino un focolare nelle parole, è la filosofia del- un linguaggio il più possibile simile a quello con In Principio Speranza la potenzialità utopica l’espressionismo». Tali affermazioni sembrano il quale l’utopia arriva a noi: la volontà di uscire della musica viene spiegata attraverso un cele- condivisibili, ma possiamo individuare nella ‘ne- da un mondo in cui l’interiorità è totalmente as- bre mito narrato nelle Metamorfosi di Ovidio: bulosità’ del linguaggio blochiano una coerenza soggettata e soffocata da una condizione so- Pan è innamorato della ninfa Syrinx, la quale ri- tra forma e contenuto del testo. La prosa di ciale determinata, per dirla con Adorno, da fiuta il suo amore. Un giorno Syrinx, in fuga da Ernst Bloch quasi si avvicina ad uno stile poe- un’«organizzazione totale». È la mentalità pro- Pan, si imbatte in un fiume e prega alle onde di tico, narrativo, volutamente anti-sistematico e duttivistica, l’anima del capitalismo tardo-otto- trasformarla e Pan, nel tentativo di afferrarla, si trasporta il lettore in una dimensione, in un’at- centesco: in America nasce la Ford, il Italia la ritrova in mano soltanto delle canne di fiume. mosfera. Prendiamo ad esempio l’inizio di Pan spezza le canne in pezzi lunghi e corti, le Spi- Fiat e nel 1907 viene pubblicato L’organizza- : «Io sono, Noi siamo. È gradua e le mette insieme con la cera, fino a rito dell’Utopia zione scientifica del lavoro di Frederik Taylor. abbastanza. Ora dobbiamo cominciare. La vita L’opposizione all’oggettivismo scientifico porta creare il flauto pastorale. Il suono prodotto dallo è nelle nostre mani». E secondo Bloch il con- Ernst Bloch all’interesse verso tutti i tipi di ma- strumento consente di far rivivere Syrinx ed cetto di utopia arriva agli esseri umani non da nifestazioni dell’interiorità, definita dal filosofo esprimere l’amore per lei: secondo Bloch questo un linguaggio razionale, quotidiano, ma da co- ‘il Sé’, il punto focale di attenzione dell’espres- significa realizzare un’utopia. Attraverso la mu- sica possiamo attingere a un mondo dal lin- guaggio misterioso, completamente diverso da quello umano. Allo stesso tempo è lo stesso es- sere umano il creatore di tale linguaggio, capace di rievocarlo a piacere attraverso il suono di uno strumento. La filosofia della musica di Bloch è dunque prima di tutto una filosofia del suono, puro, stac- cato da un discorso musicale. Il suono è l’espres- sione dell’interiorità più autentica, poiché consente di elevare l’uomo da ciò che Bloch chiama ‘oscurità dell’attimo vissuto’: l’attimo presente è oscuro, ci sfugge in continuazione in quanto troppo vicino, troppo scontato. Il suono ha il potere di distoglierci dall’attimo presente, dallo stato di coscienza abituale, per portare il pensiero verso la nostra interiorità più profonda, altrimenti invisibile. Questo momento rappre- senta una delle tappe fondamentali di ciò che Targa commemorativa presso la casa di Bloch in Kreuznacher Strasse 52 a Berlino

10 Bloch definisce ‘autoincontro’, fondamentale comprende la sinfonia e il melodramma. Il per- di decadenza tardocapitalistica, cui ha risposto per instaurare un dialogo con noi stessi, con la corso prende in considerazione in ordine Bizet, «come ardito disorientamento». nostra interiorità. In tal modo egli descrive in Beethoven, Brahms, Strauss, Mahler, Brukner e Piuttosto, universale sembra essere per Bloch il Spirito dell’Utopia il potere del suono: «il suono infine Wagner, al quale Bloch dedica la parte potere del suono sull’essere umano e proprio nel racchiude qualcosa che ci fa porre la mano sul più consistente. I compositori del terzo tappeto valore dato al suono risiede l’originalità del suo cuore, che ci attornia e ci evoca con noi stessi». hanno sentito l’esigenza di liberarsi dalle ‘forme pensiero sulla musica. Il suono consente all’uomo Ma successivamente i suoni devono essere or- chiuse’, per adattare la forma al contenuto e di esplicitare e conoscere il proprio Sé e oggi po- ganizzati in qualche modo, per arrivare ad es- non viceversa. Bloch riporta molti esempi mu- tremmo dire che tale percezione del Sé sarà di- sere musica. La struttura formale è necessaria sicali, ma una delle opere a cui dedica più spa- versa a seconda del tipo di strumento e della perché l’arte dei suoni possa venir comunicata zio è il Tristano. La sua trattazione viene comunità di ascoltatori. Un suono di violino o di a più persone, tuttavia solo nel momento in cui privilegiata dal filosofo in quanto l’opera è una pianoforte sarà espressione di un’interiorità occi- la musica riesce a svincolarsi dalla rigidità della grande rappresentazione musicale dell’interio- dentale, mentre quello dei tablas ne esprimerà forma può comunicare all’ascoltatore l’espres- rità, a cominciare dal preludio iniziale, composto una più orientale e in tal modo ci saranno diffe- sione del suono come rivelatore di interiorità. da un «astorico e astratto motivo del desiderio, renze di espressione e di ascolto a seconda se un Alla ricerca di ‘musiche utopiche’, Ernst Bloch impalpabile, sospeso nel vuoto e tuttavia suono viene da un sintetizzatore o da uno stru- redige in Spirito dell’Utopia una particolaris- pronto a cadere e prendere corpo». mento tradizionale. Sembra che l’unico comune sima storia della musica. La prima particolarità La storia della filosofia sembra punteggiata da denominatore di queste esperienze sia l’esigenza risiede nell’uso di una metafora: il tappeto, la sistemi di pensiero che hanno trovato un apice, per l’uomo di inventare strumenti che producano cui struttura di fili intrecciati simbolizza una suc- un punto d’arrivo, nell’arte musicale. Tale tradi- suoni, che successivamente diventino musica, in- cessione stratificata (e non gerarchizzata) di zione sembra essere stata iniziata in primis da dipendentemente dalla storia e dalla cultura. Se eventi e storie. Il termine ‘tappeto’ viene quindi Schopenhauer, del quale non si può negare l’in- tale concetto può sembrare semplice, non lo è la utilizzato da Bloch per descrivere un modello fluenza sul pensiero blochiano. L’utopia di Bloch sua spiegazione attraverso il pensiero dell’utopia musicale, frutto di una serie di intrecci e scambi ricorda la concezione schopenhaueriana della formulato da Bloch, che attribuisce un nuovo si- di idee tra compositori, non necessariamente musica come tensione verso l’assoluto, come gnificato alla produzione del suono. Conside- vissuti nella stessa epoca. Attraverso tale me- una sorta di mezzo per accedere ad una dimen- rando l’attuale situazione plurale di mondi tafora Bloch si oppone alla concezione secondo sione ultraterrena e perfetta. Tuttavia il filosofo musicali accessibili, la varietà di stili e generi mu- la quale la storia della musica sarebbe una serie dell’utopia in più circostanze dichiara un di- sicali che possiamo ascoltare attraverso il web, il di conquiste progressive di strumenti tecnico stacco dal filosofo romantico. Nella concezione recupero della filosofia del suono di Ernst Bloch formali, poste in ordine cronologico. Piuttosto, di Schopenhauer la musica ha un ruolo fonda- ci può aiutare a legare tra loro questi mondi in un se vogliamo proprio trovare un ‘progresso’, per mentale per la filosofia, anzi essa si rivela essere unico desiderio umano: inventare e realizzare in Bloch questo risiede nella capacità dei compo- la filosofia più perfetta, ovvero la volontà stessa, modi diversi sempre più nuove musiche, ovvero sitori di far emergere le potenzialità espressive appartenente ad un altro mondo, del quale la utopie possibili. del suono, ovvero il lato utopico della musica. terra non è che una ‘copia’. Ma se la musica è I ‘tappeti’ principali sono tre. Il primo consiste un ‘secondo mondo’, allora a rimanere fuori da nell’«incessante canticchiare, nella danza e tale prospettiva è il ruolo del soggetto, la co- nella musica da camera». La danza e il canto munità dei soggetti, che invece per Bloch rap- sono considerate da Bloch le prime forme con presenta il punto di partenza della produzione le quali l’essere umano ha potuto esprimere il musicale. Se per Schopenhauer la musica tende desiderio di utopia, di evasione dall’oscurità del- a un assoluto da cui l’uomo è schiacciato, la vo- l’attimo vissuto. Facendo un salto temporale lontà, per Bloch l’assoluto è pienamente realiz- non ben definito, Bloch vede nella musica da zabile facendo musica, come possibilità concreta camera una sofisticata elaborazione contrap- dell’uomo. puntistica della forma sonata, in cui vengono Da molte affermazioni di Bloch potrebbe emer- intrecciati il canto e la danza. gere una tendenza a generalizzare il potere Bloch prosegue con il secondo tappeto, identi- della musica sugli uomini. In realtà in Principio ficato nel «Lied chiuso», citando autori di ge- Speranza egli sottolinea come la musica cambi neri musicali e periodi storici in modo modalità espressive a seconda della classe so- rigorosamente non cronologico. Dal primo al- ciale di volta in volta dominante. In particolare l’ultimo vengono elencati Schubert, Mozart e Bloch individua un parallelismo tra gerarchia infine Bach, accomunati dalla ‘rigidità della sociale e relazioni tra le voci in diversi stili com- struttura architettonica’ nella loro musica. Il positivi, con una singolare visione marxiana: canto e i sentimenti emergono in modo «sem- «All’imprenditoria incipiente corrisponde il do- plice» per Schubert, «vivace» per Mozart, «go- minio della voce di soprano che guida la melo- tico» per Bach, ma rimangono dipendenti da dia e la mobilità delle altre, così come il cantus esigenze formali. firmus al centro e la graduata polifonia hanno É il terzo tappeto a contenere la musica più corrisposto alla società dei ceti». E quindi anche ‘utopica’. Bloch lo chiama « aperto» e la musica atonale si afferma proprio nell’epoca Lied Ernst Bloch - Berlino, 1954

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UN REQUIEM UMANO di Mauro Masiero

“Avrebbe preferito chiamarlo così, Brahms, sempre la massima attenzione nella scelta contempo di apertura e luce diafana – il suo Requiem Tedesco; umano come la dei testi da musicare e seleziona tormentata da dissonanze che serpeggiano meditazione sulla morte e sul senso personalmente alcuni passaggi della cromatiche nei secondi violoncelli, dell’esistenza che attraversa questo lavoro Bibbia, che cuce in un centone del tutto conducendo però immancabilmente a raffinato e monumentale, in continua personale. Si può parlare, con una battuta, all’agognata risoluzione. oscillazione tra stoica rassegnazione, di un “Brahms barocco” in alcuni episodi 2. del Requiem, che inizia e termina con Denn alles Fleisch, es ist wie Gras serena accettazione, lampi di vitale fiducia, (poiché la carne è come l’erba), quello che sembra un vero e proprio Langsam, estatica contemplazione, tremendo vigore, (lento, a tempo di marcia), omaggio al grande Schütz che Brahms marschmäßig febbrile concitazione. Da un’iniziale ♭ conosceva e studiava con fervido interesse Si m, 1 PIETRO, 1:24; So seid nun geduldig condizione di dolore, che adombra l’inizio da musicologo – disciplina allora nella sua (ora sii paziente) etwas bewegter (un po’ di molti episodi del Requiem, il ♭ fase aurorale: (in apertura e in più mosso), Si , GIACOMO, 5:7; Aber des compositore riesce a trovare sempre la via Selig sind conclusione) richiama, nella scrittura e nel Herrn Wort (ma la parola del Signore), un verso la consolazione e la luce. ♭ trattamento del testo – addirittura in poco sostenuto, Si , 1 PIETRO, 1:25; Die È un compositore giovane, Johannes alcune cellule melodiche – il suo omonimo Erlöseten des Herrn (i redenti del Signore), Brahms, quando inizia ad abbozzare il mottetto SWV 391. Allegro non troppo, ISAIA, 35:10; Ewige Requiem: non ha ancora raggiunto la Freude (eterna gioia), Tranquillo. trentina. Non è un compositore maturo Al primo movimento piuttosto unitario, che, retrospettivamente, riflette estatico e beato, si oppone il secondo, più sull’esistenza in prossimità della morte, complesso e articolato, nella remota ma un giovane uomo che indaga i suoi tonalità di Si♭ minore, che inizia con una dubbi con il mezzo che più gli permette severa melodia discendente in cui fanno la di scavare in profondità. Quelli dei primi loro comparsa i violini. Ecco tornare il abbozzi sono gli anni in cui il suo Brahms barocco: si parla di vanitas, di mentore (Robert Schumann) inizia a inconsistenza dell’esperienza terrena. Il manifestare i primi gravi sintomi di carattere è serioso e tragico, rintoccano squilibrio, che lo porteranno a tentare il ossessivamente i timpani e la melodia suicidio e, dopo due anni di ritorna su sé stessa nel corso della discesa, internamento, alla morte nel 1856. una foglia che si stacca e fluttua prima di Nel 1865 inoltre, anno in cui il lavoro sul toccare il suolo. L’armonia è estremamente Requiem si fa più intenso e regolare, il densa e ricca. Il coro inizia piano, lugubre, compositore perde sua madre, cui all’unisono come in un semplice corale sembra riferirsi nel delicatissimo quinto luterano, comunità (anzi, umanità) movimento, in cui un Dio donna si accompagnata dall’organo (l’orchestra) produce in un canto di altissima soavità. che ne scandisce il canto, si produce in si presenta come Ein Deutsches Requiem ornamentazioni e contrappunti, conduce un’architettura simmetrica imperniata sul quarto movimento, unitaria dal punto da una regione armonica all’altra. Il coro Facciata del primo Gewandhaus, Lipsia 1781 di vista tematico che vede il ritorno di esplode nella seconda ripetizione del elementi ricorrenti, come il motivo iniziale 1. Selig sind, die da Leid tragen (beati corale, così come l’orchestra, in un del coro sulle note Fa, La, Si♭ . Il carattere coloro che soffrono), Ziemlich langsam und fortissimo lacerante e terribile, scandito dal meditativo e introspettivo della musica e mit Ausdruck (Particolarmente lento e con rintocco onnipresente dei timpani. Stabilita la l’attenzione incentrata anzitutto sulla espressione), Fa, MATTEO, 5:4; Die mit caducità dell’essere umano, la consolazione condizione umana fanno del requiem un Tränen säen (coloro che seminano con nella divinità e la conseguente, irrefrenabile lavoro non necessariamente sacro – Cristo lacrime), Re♭, SALMO 126:5, 6. gioia giungono dirompenti in un fugato non vi è mai nominato – e niente affatto Il Requiem si apre a tinte scure, con un affermativo ed esuberante. La gioia liturgico. Il compositore sceglie la lingua ruolo predominante delle voci gravi e incontenibile del fugato confluisce in una vernacolare del popolo, da cui il titolo, privo intermedie, tanto care a Brahms. La coda di pura estasi contemplativa, in cui le di qualsivoglia intenzione nazionalistica. Il sonorità degli archi – in cui spicca l’assenza voci si scambiano una semplicissima tedesco granitico di Lutero viene preferito dei violini – s’impasta a quella dei corni, affermazione di gioia eterna e immobile, al latino ieratico e misterico dell’antica dal suono grave e antico. Il pedale pulsante che si spegne nel dopo aver messa funebre, come accadde nel 1636, pianissimo degli strumenti più gravi, quasi tamburo fatto intravvedere gli Elisi. quando Heinrich Schütz compose le rituale pacato ma inesorabile, prepara il 3. (Signore, insegnami Musikalische Exequien servendosi del Herr, lehre doch mich medesimo idioma – allora ai suoi esordi terreno per la melodia introdotta dai primi dunque), Andante moderato, Re m, SALMO come lingua letteraria – pietra angolare violoncelli (cui rispondono le viole); una 39:4 e segg.; Der Gerechten Seelen sind in della riforma luterana. Brahms pone melodia di pacata rassegnazione – ma al Gottes Hand (le anime dei giusti sono nelle

13 mani di Dio), Re, SAGGEZZA, 3:1. rimanere solo un doloroso rimpianto. vittoria?». La simbolica instabilità del Con il terzo movimento si ritorna nella 5. Ihr habt nun Traurigkeit (ora provate popolo nomade viene dipinta da Brahms penombra di un’intimità raccolta, turbata: mestizia), langsam (lento), Sol, GIOVANNI, con una frase frammentaria che imita i c’è un uomo solo in scena, come in 16:22; Ich will euch trösten (vi voglio passi, un perpetuo camminare, la cui disparte: è il baritono che – in quella che consolare), ISAIA, 66:13; Sehet mich an armonia non trova pace né riposo se non forse è la più profonda meditazione (guardatemi), SIRACIDE, 51:27. Dolce e dopo un lungo tragitto. Ritorna il baritono esistenziale in questo Requiem – si carezzevole è anche il quinto movimento, solista, ora profeta, prodigo di parole interroga, appellandosi a Dio, sulla sua l’ultimo in ordine cronologico ad essere rivelatrici: «Non ci addormenteremo, ma fine, sullo scopo della sua esistenza e sul stato composto, caratterizzato dalla saremo mutati in un istante, al suono da farsi di fronte alla sua condizione. Di presenza del soprano solista. La dolcezza dell’ultima tromba». Brahms trasforma il fronte all’eterno il suo tempo non è che un materna della voce solista interpreta un clangore evocato dal termine Posaune soffio e la sua vita è nulla. L’armonia è (nella lingua moderna: trombone; nel rarefatta, sospesa, come le prime note gergo biblico probabilmente una tromba dell’uomo che invoca, pur con voce naturale dal suono grave e possente) in stentorea, il suo dio. Non riceve risposta, un tutti di impetuosa potenza, in cui la ma una moltitudine di suoi simili gli fa morte viene apertamente sfidata e eco. In una seconda sezione, convinto dichiarata sconfitta con sicurezza della nullità dell’uomo, si esprime sprezzante. Al termine di questa fragorosa attraverso una musica dal carattere cavalcata attacca una fuga (altro rassegnato e vagamente irridente, elemento di simmetria con il secondo contrapponendo l’inesorabile caducità movimento) in onore al Creatore, in alla sicumera ostentata dagli umani, i larghe battute di note bianche, con le quali però non sono che ombre che desuete breves della notazione vagano prive di meta. Le domande mensurale. Una partitura scultorea quella dell’uomo solo con se stesso continuano delle ultime pagine, chiara e grandiosa, e assumono toni perentori: «Ora, Signore, che termina su un monumentale accordo che cosa mi potrà consolare?» ricevendo di Do in squadrate breves coronate sulla un’eco frammentata e convulsa, cui il suo parola Kraft, forza. canto si sovrappone. Questa breve parentesi 7. Selig sind die Toten (beati i morti), tellurica sfocia in un canto di estrema Feierlich (solenne), Fa, RIVELAZIONI, 14:13. beatitudine, che dilata a dismisura le Assecondando la più basilare delle leggi poche battute che lo contengono, estatica armoniche, Brahms apre il settimo, e risacca prima dell’onda impetuosa della ultimo, movimento in Fa, ritornando fuga finale: «Le anime dei giusti sono Johannes Brahms nel 1889 ciclicamente là dove aveva iniziato. E con nelle mani di Dio e nulla le può turbare». testo che parla di consolazione dagli le medesime parole: Selig, beati. Ora però Trentasei battute ininterrotte di tesissimo affanni e dalle fatiche della vita, intonato i beati sono i morti nel Signore, coloro che pedale di tonica (Re) sul quale Brahms da una musica gentile, fatta di archi hanno compiuto le proprie opere. tesse una fuga dal soggetto ampio e melodici e affatto priva di asprezze, spigoli, Contrariamente all’inizio, ora la sonorità è articolato, ornata da divertimenti severità. chiara, lieve, sollevata da ogni cura. Sono i virtuosistici che fanno delle voci agili 6. Denn wir haben hie keine bleibende soprani a introdurre la melodia, che strumenti il cui canto di giubilo e Statt (Poiché qui non abbiamo un luogo riprende quella iniziale e che cita verbatim, rassicurazione converge in un luminescente stabile), Andante, Do m, EBREI, 13:14; trasfigurandola. Brahms chiude il suo accordo di conclusivo di Re maggiore. Siehe, ich sage euch ein Geheimnis Requiem laico e umanistico con un inno di 4. Wie lieblich sind deine Wohnungen (Guardate, vi svelo un mistero), Fa# m, 1 contemplazione estetica, nella serenità (quanto sono amabili le tue dimore), CORINZI, 15:51-52; Denn es wird die dell’uomo che ha compiuto il suo dovere (moderatamente mosso), Mäßig bewegt Posaune schallen (Le trombe risuoneranno), con onestà e solerzia, che pone a sé stesso Mi♭, SALMO 84:1, 2, 4. ̈ Do m, Vivace; Herr, du bist wurdig interrogativi abissali e che in sé stesso Il centro simmetrico del Requiem, il quarto (Signore, tu sei degno), Do, RIVELAZIONI, cerca la risposta, in un’esteriorità ordinaria movimento, appare come una pagina di 4:11. e pacata, che è però scrigno di un cosmo distensione dopo i tre grandi “numeri” che Speculare alla seconda, la sesta sezione ne di vastità siderale. Lo fa in maniera lo precedono; un cullante idillio, in cui le condivide l’impeto energico e terribile, circolare, risolvendo il diverso nell’identico, dimore del Signore hanno tutta la serenità l’articolazione in diversi momenti, nonché il molteplice nell’unità e portando alla e il tepore rassicurante di una situazione l’argomento: ritorna l’instabilità dell’esistenza, sintesi i contrasti apparentemente più domestica, movimentata non da prima declinata come vanitas, ora con insanabili. turbamenti, bensì da un fremito di letizia l’immagine di una condizione peregrina; e nel momento della gratitudine. Una di nuovo la morte, che qui viene sfidata a condizione auspicabile per il giovane viso scoperto, quasi irridente spavalderia: Brahms del Requiem, destinata però a «Morte, dov’è il tuo dardo? Dov’è la tua

14 IL MESTIERE DEL MUSICISTA E I RISCHI ALLA SALUTE di Giuseppe Patti

Il teatro spalanca le porte ad un mondo per corpo”. L’associazione tra fattore di rischio violinista a mettere sotto sforzo le fasce certi versi misterioso e spesso non è facile e danno o malattia studiata da Ramazzini muscolari che interessano l’articolazione pensare che, in alcuni casi, anche questo nasce come sostanziale “valutazione del della spalla che con il tempo si mondo può determinare situazioni di rischio” in senso epidemiologico da ispessiscono e perdono elasticità, arrivando pericolo verso chi ci lavora. Infatti, se ci intuizioni e deduzioni logiche che, seppur addirittura a spostarsi verso l’ascella. Lo poniamo dinanzi ad una rappresentazione fondate sulle migliori conoscenze cliniche sbilanciamento muscolare, che deriva dalla operistica o sinfonica, sforzandoci di e sociologiche del tempo, anticipano gli posizione anomala assunta dal musicista osservare con distacco quanto ci viene studi epidemiologici di tipo occupazionale negli anni, crea come effetto secondario proposto, non possiamo non cogliere la del presente. Ai suoi studi attribuiamo una serie di lesioni della cartilagine. Anche fusione di attività tecniche ed artistiche l’ormai famosa deduzione che “è più l’avambraccio e la mano sinistra del altamente specialistiche ed assai differenti conveniente prevenire le malattie piuttosto musicista subiscono una sollecitazione fra loro. Se pensassimo di osservare questa che curarle”. Ramazzini fu il primo a importante: l’avambraccio deve stare in realtà focalizzandoci esclusivamente sul teorizzare compiutamente che rimuovere o una posizione ben precisa per tutta la prodotto finale non saremmo in grado di mitigare quelle cause di malattia poteva durata dell’esecuzione. Altro aspetto cogliere il nesso fra questo e le reali essere un vantaggio oltre a rappresentare riguarda lo sforzo al quale è sottoposto il ricadute legate alla sua messa in opera, un dovere sociale. palmo della mano e, non per ultimo, lo ossia ai rischi che concretamente comporta sforzo intenso esercitato dai muscoli per quanti concorrono alla sua Di cosa si ammalano i musicisti: flessori delle dita durante il vibrato. realizzazione. considerazioni scientifiche di alcuni medici Secondo il Dott. Schnack bisogna agire su Quando mi è stato chiesto di scrivere un tedeschi. due fronti: esercizi di estensione massima articolo per questa rivista ammetto che il ed intensa della muscolatura e mio primo pensiero è stato quello di “La correttezza del portamento del rachide rafforzamento dei muscoli della schiena correre il rischio di addentrarmi in un è alla base della fine esecuzione e si che negli anni si sono indeboliti. terreno minato visto che, essendo il mio ottiene solo con una presa di coscienza di campo di interesse quello della salute e sé e con l’allenamento quasi di tipo Il Dott. Franck Jeschke, in quanto medico sicurezza dei lavoratori, non potevo agonistico; il musicista infatti ha necessità dentista e musicista, conosce bene le esimermi di scrivere qualcosa che di mantenere il rachide eretto in modo problematiche che derivano da una raccontasse, ai non addetti ai lavori, le tonico per consentire di “liberare le prolungata immobilità della persona in una connessioni tra lavoratori del settore spalle”. determinata posizione perché si occupa da musicale e rischi alla salute. Invero, e anni di mioartropie e cioè quei dolori che questo si scoprirà addentrandoci Secondo Gerard Schnack, autore delle si avvertono tra la mandibola e la regione nell’articolo, importanti passi avanti sono parole sopra riportate, medico sportivo e testa-collo. Il suo rapporto ci riporta questo stati fatti e alcune Fondazioni, come il specialista in traumatologia chirurgica, è fenomeno come somma di due cause del Teatro alla Scala di Milano, hanno messo fondamentale correggere il comportamento tutto indipendenti tra loro e di cui i in funzione alcune misure di prevenzione durante il lavoro e per far questo è violinisti di un’orchestra sembrano esserne tra cui l’apertura di un ambulatorio essenziale che il medico segua particolarmente colpiti. Con il termine fisioterapico a disposizione dei lavoratori. assiduamente il musicista, così come un mioartropia o disfunzione cranico medico sportivo segue un atleta, attraverso mandibolare si definiscono quei disturbi La ricerca dei rischi nel settore musicale ha un programma di training intensivo e cronici che appartengono alla regione della radice profonde e ci porta indietro fino al mirato. Molti medici che hanno in cura i mascella e delle orecchie, delle tempie e 1700 anno in cui, con il De Morbis professori d’orchestra Artificium, Bernardino Ramazzini fa un prediligono la terapia passiva esame accurato delle malattie dei ricorrendo a pillole, iniezioni, lavoratori distinguendo due fattori massaggi fino ad arrivare alla principali di rischio di cui un primo legato messa a riposo della zona alla qualità delle sostanze manipolate ed dolorante. Queste misure, un secondo nei movimenti compiuti e nelle seppur in un primo momento posizioni mantenute per un tempo hanno un effetto benefico, non prolungato. Ramazzini, suddividendo i risolvono il problema. lavoratori in gruppi definiti, studia il lavoro L’indebolimento delle fasce dei “suonatori” annoverandoli nella muscolari di sostegno, che si categoria di “quelli che si ammalano per trovano soprattutto nella cause quali la posizione e i movimenti del regione scapolare, porta il

15 della fronte, come pure della nuca e della consigli terapeutici. I risultati hanno anni la cervice si incurvi con una parte superiore delle spalle, i quali si accertato che il 35% dei musicisti deformazione caratteristica (kyphosierung) manifestano con difetto o cattivo presentava più frequentemente dolori alla che spiega la frequenza dei disturbi alla funzionamento della masticazione. Questi nuca, seguito da un 16% di disturbi alla nuca e le emicranie. muscoli, quattro per ogni dente, assieme colonna vertebrale e da emicranie (con ad altri, assicurano con il movimento l’11%). Le localizzazioni dei disturbi, Da un recente articolo apparso sul completo dell’articolazione della distribuite per gruppi di strumenti, hanno quotidiano La Stampa, a cura di Valentina mandibola funzioni importanti come dato indicazioni altrettanto interessanti. Frezzato, apprendiamo che l’Italia torna deglutire, parlare, mimare. Per un violinista Fra i violinisti oltre al rilevante numero di oggi ad essere pioniera sullo studio delle alla condizione di stress normale si dolori cervicali, alla colonna vertebrale o malattie dei musicisti. aggiunge una particolare tendenza della dovuti ad emicranie, si evidenziavano mandibola che è caratteristica quando si maggiormente disturbi alle articolazioni I ricercatori del Laboratorio di ingegneria del tiene lo strumento contro il mento. della spalla e del gomito. I carichi statici e sistema neuromuscolare del Politecnico di Quest’ultimo deve continuamente dinamici dipendono ovviamente dallo Torino hanno condotto uno studio su violinisti, bilanciare con un sottile contrappeso lo strumento musicale. Fra i fattori statici è violoncellisti e violisti del conservatorio Vivaldi strumento e la pressione dell’archetto stata analizzata soprattutto la posizione di Alessandria. Secondo il coordinatore dei cercando di mantenere un corretto sedentaria del musicista ed il suo modo di ricercatori, Roberto Merletti “chi suona uno portamento. Secondo il Dott. Jescchke il tenere o appoggiare lo strumento. strumento musicale a livello professionale violinista “lavora con il mento” e lo L’attività sedentaria e l’impossibilità di svolge una attività fisica molto simile a quella capiamo semplicemente osservandolo muovere il tronco, provocano un notevole di uno sportivo o di un operaio che lavora ad durante il suo lavoro: la mandibola è quasi aggravamento del carico sulla colonna una linea di montaggio e soffre di patologie sempre in movimento in una posizione non vertebrale. Violini e viole reggono lo neuromuscolari non molto diverse». fisiologica che viene determinata da strumento spingendolo con il mento sulla Movimenti rapidi e precisi, eseguiti in posture un’altissima concentrazione. E’ appunto spalla e questo fa sì che nel corso degli non sempre ottimali, ripetuti per ore al giorno, una attività parafunzionale, causano inevitabilmente fatica e originata da cause quasi dolori «e se ignorati - continua - anatomiche, che finisce per possono costringere il musicista a interrompere la professione». Gli gravare in modo abnorme sui ingegneri del Politecnico sono stati denti. L’attività compensatoria, i primi al mondo a studiare così da in corrispondenza dei muscoli vicino i musicisti e per far questo della testa e della nuca, concorre hanno applicato ai loro corpi degli poi a completare il quadro della speciali elettrodi che riportano in mioartropia. Portamenti in avanti tempo reale il comportamento dei o all’indietro della spina dorsale loro muscoli che secondo i sono da attrribuire appunto alle ricercatori «producono segnali parafunzioni. elettrici detti elettromiogramma, come l’elettrocardiogramma dal Un’altra ricerca degna di nota è cuore, prelevabili sulla cute tramite sicuramente quella che hanno griglie di elettrodi applicati come un portato avanti tre medici cerotto». I diversi colori, tendenti al tedeschi, Gabriele Bowing, rosso per i muscoli più sollecitati e Albrecht e Friederich Molsberger, tendenti al blu per i muscoli che hanno svolto un’interessante sottoposti a meno attività, indagine sul comportamento dei producono una mappa che musicisti di due orchestre consente ai ricercatori di correggere tedesche. I tre medici hanno posture o contrazioni in tempo sottoposto ai musicisti un reale. questionario diviso in quattro sezioni di cui la prima rivolta ad Il “dovere sociale” partito da accertare quali dolori muscolari Ramazzini nel ‘700 percorre una si riscontravano, la seconda quali strada ricca di esperienze, studi e le loro localizzazioni per ogni sperimentazioni che oggi ci singolo gruppo di strumento, la ritorna con alcuni punti fermi. La terza per capire a quale tipo di sfida che ci attende è quella di medico si ricorreva mettere a frutto la preziosità delle prevalentemente, la quarta che ricerche passate senza capire quali erano gli Bernardino Ramazzini, danneggiare il livello e la qualità atteggiamenti nei confronti dei incisione di J.C. Sysang della musica e dei musicisti.

16 17 VIOLINI CHE CANTANO ARIE a cura di Piero Mioli

Lucrezia Borgia, Il trovatore e Le educande (magari anche a quelli meno prevedibili Sol magg. pieno di decoro e chiuso da una di Sorrento sono tre titoli del fecondissimo ma a loro modo suscettibili di interventi), semplice cadenza (con un paio di libere Ottocento operistico italiano: tre melodrammi e questi dovevano essere manipolati, corone, però), il liquido Larghetto in 12/8 cronologicamente abbastanza vicini, essendo semplificati, complicati, variati che conferma la tonalità trascrive “Guai se stati rappresentati l’uno nel 1833, l’altro liberamente, in maniera che i temi fossero ti sfugge un moto, se ti tradisce un detto”, nel 1853 e l’altro ancora nel 1868, ma sempre più o meno riconoscibili ma il cantabile del terzetto-finale primo esteticamente, artisticamente piuttosto brillasse anche, e alla grande, la bravura dell’opera là dove il duca Alfonso minaccia lontani, composti come furono il primo da del rielaboratore e dell’esecutore (due sottovoce la consorte protagonista (la voce un grande operista quale Gaetano figure, del resto, che potevano spesso del basso viene poi ripresa da quella del Donizetti, il secondo dal massimo coincidere). soprano, mentre l’ignaro tenore canta drammaturgo musicale d’Italia e cioè Un esempio speciale. A impegnarsi nel dell’altro), brano di suo più alto di mezzo Giuseppe Verdi, il terzo da un indubbio genere era Franz Liszt, il più grande tono ma identico di tempo, melodia e ritmo minore quale Emilio Usiglio. Come che sia, pianista di tutti i tempi? ebbene, chi non (con suoni tutti picchettati e qui non che abbia deciso la fortuna successiva, che compose opere teatrali sue (se non un atto proprio tutti). Era, questa, una specie di abbia stabilito la cultura musicologica, unico messo in scena a quattordici anni) prima parte d’aria o di passo lento di all’epoca anche l’opera di Usiglio piacque, alle opere altrui dedicò tempo e passione concerto, sempre comunque degnissima di circolò per i teatri, ebbe i suoi buoni quarti per tutta la vita, improvvisando, suonando, trapassare in un Allegro, cabaletta d’aria o di plausibilità e notorietà; e la verifica, la scrivendo, pubblicando variazioni su rondò di concerto che potesse sembrare: prova oggi possibile è doppia. Mancando partiture di Auber (La fiancée e La muette trattasi, di seguito, di un Allegro con brio vaste trattazioni parallele dell’Ottocento de Portici), Bellini (I puritani, La in Re magg. e 6/8 che alza di un tono la maggiore, medio e minore, restano però le sonnambula, Norma), Berlioz (Benvenuto ballata contraltile di Maffio Orsini, “Il cronache, le recensioni, gli articoli di Cellini), Donizetti (Lucia di Lammermoor, segreto per esser felici”, ed è un tema forte giornale che descrivono, commentano, Lucrezia Borgia, Parisina, Don (anzi fortissimo, proprio FF), vivace, esaltano o anche criticano e condannano i Sebastiano), Glinka (Russlan und brillante, godibilissimo, innervato da singoli spettacoli, e quindi danno un’idea Ludmila), Gounod (Faust, La reine de acciaccature, che poi sale al La magg. per precisa del tasso di popolarità raggiunto, Saba, Roméo et Juliette), Halévy (La juive), un paio di variazioni e quindi, quasi di da un capolavoro di Rossini, Bellini, Verdi Meyerbeer (Les Huguenots, Robert le botto, si placa in un Andante che prima o Puccini come da un’opera oggi diable, L’africaine, Le prophète), Mozart riecheggia l’altro assolo di Maffio, “Nella sconosciuta di Mercadante, Pavesi, ( ), Pacini ( ), ajkovskij fatal di Rimini / e memorabil guerra” e poi Don Giovanni Niobe Č Morlacchi, appunto Usiglio. (Evgenij Onegin), Verdi (Jérusalem, si mette a guizzare “leggero” nell’eco E poi restano le cosiddette parafrasi: Ernani, Il trovatore, Don Carlos, Aida, della cabaletta del baritono, “Qualunque dette anche fantasie, reminiscenze, Messa di requiem, Simon Boccanegra), sia l’evento”, per allungarsi comodamente “pensieri” o altrimenti, erano riduzioni- Wagner (Der fliegende Holländer, sino al sempre guizzante Finale in Allegro adattamenti strumentali delle melodie più Tannhäuser, Lohengrin, Tristan und moderato (sempre in Re magg.). belle o più curiose delle varie partiture Isolde, Die Meistersinger von Nürnberg, Nessuna meraviglia, a tutt’oggi, fa la operistiche, svolte secondo regole Der Ring des Nibelungen, Parsifal) e popolarità di cui godeva e ha goduto e abbastanza precise e a scopi altrettanto musiche diverse di colleghi maggiori e continua a godere Il trovatore di Verdi. evidenti. Gli scopi erano quelli, limitrofi, minori, dal vecchio Beethoven al Nella Fantasia per violino e piano sopra della facilitazione e della divulgazione: nobilissimo Ernesto di Sassonia Coburgo motivi dell’opera Il trovatore di G. Verdi quanto non era facile ascoltare Gotha. elaborata da Enrico Barbi meraviglia, direttamente e integralmente a teatro, E ora un altro esempio speciale, ma di piuttosto, la scelta di questi motivi, che visto che le stagioni successive avevano parafrasato e non di parafrasatore. Allora, scarta parecchie delle melodie più belle e pur sempre il dovere di cambiare e tenersi infatti, era incredibile la popolarità di immediate, “Deserto sulla terra”, “Il balen aggiornate, diventava accessibile se al Donizetti, e ben al di là delle opere del suo sorriso” e “Ai nostri monti”, e i posto di una schiera di cantanti e destinate a rimanere in repertorio come ritmi più stringenti e originali, “Chi del orchestrali stavano più semplicemente un L’elisir d’amore, Lucia di Lammermoor, La gitano la vita abbella?”, “Stride la vampa” pianista, un violinista e un pianista, un favorita e Don Pasquale. La Fantasia per e “Di quella pira”, per concentrarsi sulla piccolo gruppo di fiati o archi, certo non violino con accompagnamento di pianoforte cavatina di Leonora, il melodicissimo più in scena ma in camera, in salotto, in su vari motivi dell’opera Lucrezia Borgia cantabile e la belcantistica cabaletta accademia. E le regole erano quelle della del M.o Donizetti scritta da Federico (“Tacea la notte placida” e “Di tale amor selezione e della variazione: un’opera di Bolognini lo dimostra ampiamente, mentre che dirsi / mal può dalla parola”), due ore o anche più veniva ristretta ai suoi dell’autore dimostra tanto la bravura preceduta da uno spunto dell’arioso della passi più schietti, memorizzabili, popolari, esecutiva quanto la responsabilità stessa scena, “Come d’aurato sogno” e vaghi di cantilena o stringenti di ritmo compositiva. Dopo un breve Maestoso in seguita dalla melodia invero incantevole

18 della seconda aria di Leonora, “D’amor Mefistofele di Boito al Comunale di per violino e pianoforte una la partitura sull’ali rosee”. La serie delle parti, in Re Bologna, l’anno 1875, e nella prima nata per canto e orchestra, Guido Papini magg., è un Andante mosso, un Andantino, italiana dell’Amleto di Thomas alla Fenice dovette trovarsi in un bell’imbarazzo, tanto un Allegro giusto (quello ricalcante la vispa di Venezia, l’anno dopo) ma anche come la musica considerata era ricca di temi, cabaletta piena di picchettati, pause e trilli) resistente e convinto cultore del genere motivi, spunti brillanti, scattanti, balzellanti che sfocia in Tema con due variazioni, un comico nel pieno della drammaturgia seria di antichi umori rossiniani e donizettiani, Allegro che guizza sulla stretta del duetto tipica dell’Ottocento romantico. Sua opera fors’anche paisielliani; e se la cavò fra soprano e baritono, “Vivrà! Contende più fortunata fu Le donne curiose (, onorando soprattutto il preludio. Il suo il giubilo”. Evviva Verdi, insomma, ma un , 1879), stesso soggetto Allegro moderato acchiappa infatti quello bel plauso anche al bravo Bardi (e con lui goldoniano poi trattato anche da Ermanno di Usiglio, facendolo precedere da un breve e dietro di lui all’ottimo concertista di Wolf Ferrari, ma nemmeno Le educande di Allegro maestoso e passandolo dal Do al violino). Ma ecco, a riordinare un po’ le Sorrento scherzarono, in tema di La magg.; e davanti alla necessità di un oggi diverse sorti dell’Ottocento italiano, popolarità: educanda vivacetta invano secondo tema trattiene quello già di l’opera di Emilio Usiglio (1841-1910). trattenuta dal pur comprensivo rettore e Usiglio, dall’Andante “un poco sostenuto” togliendo la specificazione e lievitando a piacere quella perfino ovvia conferma di Do magg. con un più accattivante Re magg.; nel seguito, a lato del buon tasso di virtuosismo, il Papini pretende anche “grandioso con forza”, mentre come cadenza sembra accontentarsi, salvo l’invito a sciogliere liberamente le tre corone. A concludere il pezzo sarà poi la trionfante ripresa del primo tema in La magg., dove l’indicazione “con spirito” viene promossa dal rigo al fianco dell’Allegro Gioacchino Toma-Le educande al coro, 1878 (dunque non più Queste Educande di Sorrento danno titolo dalla rimbambita sorvegliante del collegio, moderato), ma non prima del dovuto segnale a un melodramma giocoso in tre atti di Luigia persuaderà facilmente il burbero di quiete rappresentato da un Andantino in Raffaello Berninzone che nacque al teatro generale suo padre a lasciarsi sposare Re magg.-Sol magg. e 3/4 che parafrasa la “Alfieri” di Firenze il 1° maggio del 1868, all’ufficiale Augusto, nel contesto di altri sospirosa canzone di Luigia, “Bell’augellino autore un parmigiano di 27 anni che personaggi femminili e maschili tutti della collina” (Usiglio voleva un Andante “con avrebbe fatto parlare di sé come sospesi fra lirismo e buffoneria (con eleganza” e “lentamente”). ragguardevole concertatore e direttore qualche evidente memoria dell'Ajo d’orchestra (per esempio nel nuovo nell’imbarazzo di Donizetti). Parafrasando

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