Tra Centa E Roia -.:: AIIG Liguria
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Tra Centa e Roia Della stessa serie: GIUSEPPE GARIBALDI, Tra Leira e Centa, Ambiente, popolazione, economia dei comuni tra Voltri e Albenga, in Riviera e Oltregiogo Imperia, 2006 GIUSEPPE GARIBALDI, Genova, Levante ed entroterra: uno sguardo geografico. Ambiente, popolazione, economia di comuni del Genovesato e di quelli Oltregiogo e Oltremare Imperia, 2010 GIUSEPPE GARIBALDI, L’estremo Levante ligure e l’area apuana, Ambiente, popolazione, economia dei comuni rivieraschi, tra Moneglia e Montignoso e delle valli del Vara e del Magra Imperia, 2008 GIUSEPPE GARIBALDI TRA CENTA E ROIA UNO SGUARDO GEOGRAFICO Ambiente, popolazione, economia dei comuni rivieraschi e interni dell’estremo Ponente ligure IIª EDIZIONE IMPERIA ASSOCIAZIONE ITALIANA INSEGNANTI DI GEOGRAFIA SEZIONE LIGURIA - SEZIONE PROVINCIALE IMPERIA-SANREMO 2014 La carta in copertina è una riduzione a scala 1:600.000 circa di parte della Carta Generale d’Italia a scala 1:500.000 del T.C.I., edizione 1985. © Giuseppe Garibaldi 2004 e 2014 La riproduzione di piccole parti di testo e dati è consentita citando la fonte INTRODUZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE Dopo aver completato nel 2010 la descrizione dell’intera Liguria e della zona apuana, metto mano con trepidazione alla riedizione di questo volume, per certi versi un rifaci- mento, rivolgendo a me stesso l’augurio che la mia fatica si fermi qui, perché all’aggior- namento dei dati relativi alle altre aree, che non mi pare ancora necessario, non avrei probabilmente più la forza di metter mano. Nell’introduzione alla prima edizione (2004) mi chiedevo: «Che cosa contiene questo libro? Essendo uno dei tanti relativi al Ponente ligure, è bene saper subito che cosa ci si può trovare e, soprattutto, che cosa non c’è. Il lavoro tenta di descrivere geograficamente la parte occidentale della Liguria, suddividendola in aree relativamente omogenee, il litorale, le vallate, quasi tutti i comuni, senza la pretesa d’essere esaustivo e senza voler scoprire cose che non siano già note ad un attento osser- vatore. Un libro in buona parte inutile, allora? Questo lo giudicherà chi, presolo in mano, ne leggerà almeno qualche pagina. «Si è solo voluto “entrare” in questo territorio, farlo meglio conoscere nei suoi aspet- ti fisici (con l’aiuto anche di moderno materiale cartografico, prodotto dalla Regione Liguria),1 studiarne - al di fuori dei soliti vecchi stereotipi - i paesaggi, considerando che essi sono abbastanza mutati in quest’ultimo secolo, vedere centri e borghi non solo nella loro storia (dalla quale, sia pure nelle linee generali, non si può prescindere per conoscere l’oggi) o nei loro monumenti (che, una volta tanto, qui sono stati del tutto trascurati per- ché in molte altre pubblicazioni sono illustrati nel modo più ampio), ma nell’evoluzione topografica e negli aspetti demografici ed economici. «Un libro, dunque, che – seguendo il collaudato metodo descrittivo della geografia regionale – ha la sola ambizione di far conoscere il Ponente ligure e i suoi comuni nella situazione attuale. I numerosi dati – che si è tentato di rendere meno indigesti (ma sarà poi così?) evitando tabelle, ma inserendoli nel contesto – sono quasi sempre alla base di considerazioni e giudizi: la loro rapida obsolescenza (o l’incompletezza o l’inesattezza, più d’una volta riscontrate) rende parte di tali considerazioni e giudizi non più attendibili anche a breve distanza di tempo dal momento in cui sono stati espressi; questo è uno dei maggiori difetti dell’opera (che fotografa situazioni in divenire, nelle quali l’osservazione più attenta non sempre può cogliere l’essenziale), ma il conoscitore di singole realtà locali saprà correggere e/o completare il testo. È evidente che proprio la presenza di molti dati (statistici e non) favorisce errori d’ogni genere, ripetizioni (alcune, peraltro, volute, per evitare al lettore troppi rimandi), lacune, di cui è responsabile solo l’autore». Oggi, a distanza di quasi un decennio e con una crisi finanziaria – in cui tuttora ci troviamo immersi – quale allora nessuno si aspettava, se le informazioni generali non 1 La pubblicazione degli spezzoni di cartografia (a scala 1:10.000 e 1:25.000) contenuti in questo volume è stata espressamente consentita dalla Regione Liguria (con autorizzazione n. 118 del 26.09.2013). Per alcune località maggiori si è fatto il confronto con la situazione di inizio Novecento, utilizzando spezzoni di tavolette al 25.000 dell’IGM (con autorizzazione n. 6749 del 23.09.2013). 7 sono mutate, è invece in parte cambiata la situazione economica, che viene chiarita anche dai dati dei più recenti censimenti dell’ISTAT (dell’agricoltura, tenutosi nel 2010, della popolazione, dell’industria e dei servizi, nel 2011), i cui dati sono ormai in buona misu- ra disponibili.2 Utilissimo anche l’apporto dell’Annuario statistico ligure, dall’edizione 2012 disponibile solo on line, sempre ricco di informazioni aggiornate. Quasi tutte le voci relative ai comuni sono state più o meno profondamente riviste e aggiornate, e si è approfittato di questo rifacimento per completare la descrizione dei comuni che in origine erano stati un po’ sacrificati e per aggiungerne alcuni, il cui rapporto col Ponente ligure ci pare importante; in alcuni casi, per motivi di equilibrio, sono state tolte alcune parti forse un po’ ridondanti. Come scrivevo nel 2004, il maggiore spazio concesso ad alcuni rispetto ad altri è solo dovuto alla più ampia disponibilità di notizie e dati, e non vuole assolutamente precosti- tuire classifiche di “importanza”; d’altra parte, non era certo il caso di dedicare ad ogni comune piccole monografie, con ciò ripetendo più volte le stesse informazioni.3 La carta d’insieme fa parte della notissima Carta automobilistica a scala 1:200.000 del Touring Club Italiano,4 ed è utilissima per farsi un’idea sufficientemente particolareggiata del territorio descritto nel libro, mentre tutte le carte inserite nel testo (per le raffigurazioni di piccoli territori e delle planimetrie dei centri) sono spezzoni alla scala 1:10.000,5 della Carta tecnica della Regione Liguria, aggiornata in genere al 1998-99, o anche spezzoni della Carta topografica regionale a scala 1:25.000, che nel caso dei principali centri studiati è stata messa a confronto con analoga cartografia storica dell’Istituto Geografico Militare. Le fotografie sono in buona parte mie, ma per tutte è riportata alla fine del volume l’indicazione degli autori, che ancora ringrazio per la disponibilità e la collaborazione (in particolare, desidero ricordare il giovane Davide Papalini, di Rapallo, che da anni percor- re l’intera regione e ha inserito molte sue foto su Wikipedia). Alcune delle stampe fanno parte di una collezione privata e al proprietario che mi ha autorizzato a pubblicarle rinnovo qui la mia gratitudine. Nel corso del lavoro di revisione di questo volume, che è risultato più complesso del previsto, mi sono potuto valere delle competenze di parecchie persone (funzionari e im- piegati di enti pubblici e aziende private, pubblici amministratori, amici), che desidero qui 2 L’assenza, nel censimento agricolo 2010, di dati specifici sulle coltivazioni floreali e affini non consente valutazioni precise su tali colture, ed essendo in parte superati anche i dati dell’interessante inchiesta del 2006, realizzata a cura del “Servizio alle Imprese agricole” della Regione Liguria e dell’Ufficio Statistica dell’UCFlor – Sanremo (G.L. VINCI, Indagine delle produzioni florovivaistiche in Liguria, pp. 302), si è preferito riferire dati arrotondati e indicativi, tratti spesso da veloci indagini locali. 3 Se il numero dei comuni fosse minore (diciamo, una ventina per la provincia d’Imperia e poco di più per quella di Savona), il problema non si porrebbe, ma una riforma delle circoscrizioni comunali per raziona- lizzarle appare al momento un sogno. Per l’Imperiese, si veda un mio breve scritto recente: G. GARIBALDI, Per una ridefinizione delle circoscrizioni comunali nella Liguria occidentale. L’Imperiese, «Liguria Geo- grafia», XV (2013), n. 10, pp. 3-4 4 Desidero qui ringraziare vivamente il Touring, di cui sono socio da 60 anni, per l’autorizzazione a ripro- durre gli “spezzoni” inseriti nel volume (l’autorizzazione è di Touring Editore è del 6.09.2013), utili per dare uno sguardo generale all’area tra Centa e Roia. Preciso per il lettore che un cm di lunghezza sulla carta corrisponde a 2 km reali. 5 Qui una lunghezza reale di 1 km è rappresentata da un segmento di 10 cm e la superficie di 1 km2 sarà dunque 100 cm2 (cioè cm 10 x 10), mentre un ettaro risulta 1 cm2. 8 ringraziare collettivamente per la loro cordiale disponibilità; faccio una sola eccezione – e me ne scusino tutti gli altri – per Liliane Pastorelli, senza il cui intervento l’aggiornamento delle notizie su alcuni comuni della val Roia non sarebbe stato possibile. Cipressa, casa A gaivota, inverno 2013-14 *** Qualche informazione per agevolare la lettura. I dati sulla popolazione dei comuni riferiti al Seicento e riportati, quando possibile, sommando gli abitanti dei singoli centri che attualmente del comune fanno parte, sono quelli del censimento del 1607 (e sono tratti dal “Manoscritto 218” citato in bibliografia) per le località facenti parte della Repubblica di Genova; per quasi tutte le altre località derivano dal “Sacro e vago Giardinello”, manoscritto compilato nel secondo quarto del XVII° secolo e riferito alle singole comunità parrocchiali, oppure dal lavoro del notaio Castaldi (testi anch’essi citati in bibliografia). Quando nel testo si parla di giovani (e loro percentuale sul totale dei residenti), e così pure quando si accenna agli anziani, si intende, rispettivamente, coloro che hanno meno di 15 anni e coloro che ne hanno più di 65. Su tali dati è costruito l’indice di vecchiaia (o di senilità), che si ottiene dividendo il numero (o la percentuale) degli anziani per il numero (o la percentuale) dei giovani, e moltiplicando per 100 quanto ottenuto.