n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE Contro la porcata Amazon Renewed Novità WhatsApp Falla Wi-Fi, i big della dei 28 giorni una Prodotti rimessi a Ora ti dice dove sono tecnologia corrono legge non serve nuovo super scontati 05 sono gli amici 08 ai ripari 18 L’argomento del momento è la “questione 28 giorni”, quella che portato le telco a fatturare 13 volte all’anno il vecchio canone mensile, con un aumento implicito di oltre l’8%. Sono già passati più di due anni da quando DDAY.it ha raccontato per prima il passaggio di TIM dalla fatturazione mensile a quella a 28 giorni, che avvenne appunto nel giugno 2015. Quella che sembrava Finisce il monopolio SIAE, anzi no! solo una trovata bislacca per alcune tariffe TIM, in pochi mesi è diventata un’abitudine radicata di tutti i gestori telefonici, prima per le tariffe mobile Il Governo dichiara di aver smontato il monopolio SIAE e poi per quelle fisse; e recentemente è tracimata anche oltre la telefonia, contagiando anche Sky. Ma la raccolta dei diritti d’autore è permessa alle società Apparentemente la scelta di passare ai 28 giorni è un affare, anche perché le telco (e Sky) sanno bene quali sono le condizioni del gioco. Primo: i di autori senza fine di lucro. E guarda caso Soundreef consumatori sono pigri, non amano dare disdetta e passare ad altro gestore, anche perché non l’unico competitor di SIAE, non rientra in questa categoria sempre l’operazione è indolore; molti neppure si sono veramente accorti del cambio tariffario, anche perché spesso l’SMS di avvertimento è stato scritto con dolosa malizia, proprio per esse- 02 re legalmente inappuntabile ma non farsi capire a fondo. Secondo: le telco sanno che l’AGCOM ha una capacità sanzionatoria ridicola rispetto Fotocamere degli smartphone all’affare potenzialmente derivante dall’aumento. La multa massima che l’AGCOM può irrogare è nell’ordine di grandezza di un millesimo del fatturato extra derivante dagli aumenti. al limite, ora tocca al software Quindi, tenuto conto che le disdette sono certamente meno nell’8% e che le eventuali Senza aumentare lo spessore degli smartphone multe dell’AGCOM fanno il solletico, si tratta di un buon affare? No, per nulla. Volendo chiamare non si può fare di più. Per andare oltre questo le cose con il loro nome, lo stratagemma delle 4 settimane è nella sostanza solo una furbata, per non dire addirittura una sonora porcata; una limite “fisico” occorre lavorare sul software pratica che, in punta di diritto (a patto di fare una 13 buona informazione alla clientela) sarà anche lecita; ma che, nella sostanza, è solo un calcio negli stinchi (per non dire di peggio) ai clienti; una violazione grave del rapporto di lealtà che dovrebbe essere un valore primario e inalienabile Digital Radio, quanto mi costi? di ogni buona azienda. Ora, con le prossime elezioni alle porte, addirittu- ra il tema è entrato prepotentemente nell’agenda Tutti i prezzi auto per auto politica e c’è convergenza per inserire nella legge Finanziaria o nella versione definitiva del decreto fiscale una disposizione che vieti Abbiamo verificato i listini, il sovrapprezzo espressamente l’applicazione della tariffazione quadrisettimanale. Ma ha senso addirittura legiferare in questo senso? Siamo sicuri che il per avere in auto la Digital Radio spesso problema sia la fatturazione ogni 28 giorni? La “porcata”, in realtà, non sta nel fatturare ogni 4 è esorbitante rispetto ai costi di produzione settimane, che è una periodicità come un’altra, 35 ma nell’essere passati dalla tariffazione mensile a quella quadrisettimanale senza cambiare canoni e, soprattutto per quello che riguarda le telco, con pochissima trasparenza. Il Governo dovrebbe IN PROVA IN QUESTO NUMERO piuttosto occuparsi del fatto che le proprie leggi vengono bellamente spernacchiate senza che le istituzioni abbiano strumenti di enforcement o voglia di mettersi di traverso: così, tanto per fare un esempio, i vincoli contrattuali continuano ad 40 45 51 andare ben oltre la soglia massima di legge dei 24 mesi; allo stesso modo, la cessazione dei con- tratti sottoscritti telefonicamente passa ancora per l’obbligo di raccomandata, asimmetria vietata dalla legge. Più di un anno fa invocammo, come unica strada sensata, un forte innalzamento dei poteri dell’AGCOM, sul modello delle Authority americane, che arrivano a sanzionare le società disubbidienti con penali pari a diversi punti per- centuali del fatturato fino a che non si mettono in regola. Questo serve, perché il denaro è l’unica regola che queste società rispettano. Altre leggi non servono, se poi le sanzioni danno fastidio alle telco come una puntura di zanzara. 8, la sfida Sony Xperia XZ1 LG V30, prestazioni OK . Gianfranco GIARDINA ai “big” è lanciata Autonomia da record Dettagli da migliorare n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE MERCATO Il Governo ha varato un decreto in materia fiscale in cui è entrata anche la formalizzazione della fine del monopolio SIAE Il Governo mette fine al monopolio della SIAE, anzi no La raccolta dei diritti è concessa solo alle società di autori senza fine di lucro. Ma Soundreef non rientra in questa categoria

di Gianfranco GIARDINA “Liberalizzazione in materia di diritti l Consiglio dei Ministri il 13 ottobre ha d’autore. varato un decreto urgente in materia E’ superato il monopolio della SIAE in I fiscale, principalmente centrato sul di- materia di raccolta dei diritti d’autore, sinnesco della clausola di salvaguardia estendendo a tutti gli organismi di ge- che farebbe aumentare l’IVA. Nel decreto stione collettiva - ossia gli enti senza è stato inserito un comma che porrebbe fine di lucro e a base associativa - ope- fine al pluridecennale monopolio SIAE ranti sul territorio dell’UE la possibilità nella raccolta dei diritti d’autore, ricon- di operare direttamente sul mercato fermato anche recentemente nel con- italiano, senza alcuna intermediazione traddittorio recepimento della direttiva da parte della SIAE”. europea Barnier, direttiva che puntava Fedez e compagni hanno però poco da invece a una liberalizzazione del merca- festeggiare: la concessione di France- to. La Commissione europea nelle scorse schini è effimera visto che fra le righe settimane ha segnalato al Governo italia- è stato aggiunta la frase “gli enti sen- za fine di lucro a livello europeo sono le SIAE in Italia e dalle altre collecting so- no e al più strenuo difensore del mono- za fine di lucro e a base associativa”: omologhe di SIAE negli altri Paesi, con ciety omologhe di SIAE negli altri Paesi. polio SIAE, il Ministro Franceschini, che guarda caso il principale competitor, cui SIAE ha già stipulato accordi per la Il Ministro Franceschini, che evidente- così non andava bene e che la procedura o aspirante tale, di SIAE è Soundreef, mutua copertura dei territori nazionali. mente punta a strappare qualche titolo di infrazione, senza una modifica alla leg- società privata e a scopo di lucro che Significa che anche se un artista deci- sulla “liberalizzazione” su giornali e TV, ge, sarebbe stata dietro l’angolo. Di qui quindi non risponde ai requisiti di leg- desse di lasciare la SIAE e affidarsi ad conta con questa mossa di farla franca il provvedimento che sembrerebbe dav- ge, malgrado siamo diversi gli artisti che altra società con le caratteristiche iden- ed evitare l’infrazione comunitaria. Pro- vero mettere la parola fine al monopolio - decidendo liberamente - le hanno già tificate dal decreto, tipo la “siae” france- babilmente ce la farà, ma con un gioco SIAE. Di seguito il passaggio del comuni- affidato la tutela del proprio catalogo. In se o tedesca, finirebbe comunque per delle tre tavolette che più che cambiare cato stampa emesso dal Governo. pratica, le uniche società di autori sen- vedere i propri diritti sempre raccolti da le carte in tavola, le trucca.

MERCATO MERCATO Il MoVimento 5 Stelle, per bocca del deputato Sergio Battelli, all’attacco sul caso SIAE Prorogata Battelli (MoVimento 5 Stelle): “Ma quale fine la campagna del monopolio SIAE. È solo propaganda elettorale” Samsung “Il Governo mantiene il monopolio di SIAE e vieta alle start up innovative di entrare nel mercato” per passare di Gianfranco GIARDINA a S8 e Note 8 l MoVimento 5 Stelle reagisce dura- Proposta in occasione del lancio mente a quella che non esita defini- di Galaxy S8, viene prorogata fino I re una “Menzogna del PD su SIAE”. al 15 novembre la campagna di Il “superamento del monopolio SIAE” supervalutazione dell’usato per chi – così recita il comunicato stampa del decide di passare a Galaxy S8, S8+ Governo - sarebbe secondo il depu- o anche a Galaxy Note. Fino a metà tato Sergio Battelli “assolutamente fal- novembre, dunque, chi dispone di un so”. Battelli, che è anche musicista e vecchio smartphone Android o iOS ancora funzionante e che rispetta i milita in una rock band ligure, ha infatti requisiti di Samsung, può chiederne postato un intervento viodeo sulla pa- una valutazione al fine di passare a gina Facebook del MoVimento 5 Stelle un terminale di ultima generazione. nel quale in particolare punta il dito In poche parole va acquistato lo contro una riforma fatta della modifica smartphone nuovo, rigorosamente di pochi commi che non supererebbe per il superamento del monopolio Siae entro il 15 novembre, e poi richiesta il monopolio SIAE (viene concesso di – ha detto Battelli -. Questa è solo la la supervalutazione a norma di rego- operare in concorrenza solo alle realtà banderuola per le elezioni politiche. Di lamento. Per maggiori informazioni associative senza scopo di lucro, tra fatto non è così. Noi daremo battaglia riguardo alle modalità e ai dettagli cui non è compreso l’acerrimo nemi- anche sul decreto fiscale e porteremo della promozione vi rimandiamo di- co Soundreef) e che – a suo dire – è avanti la nostra proposta di legge, già rettamente al regolamento ufficiale stata operata solo a scopo elettorale: presentata, che riscrive completamen- della promo Samsung. “È inutile che Orfini del Pd canti vittoria te il settore”.

 torna al sommario 2 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE MERCATO SIAE ha pubblicato i bandi dei progetti di sostegno alla creatività giovanile finanziati con la raccolta per copia privata Bandi Sillumina, 9 milioni di euro contro i 18 attesi I fondi a disposizione sono minori rispetto a quanto atteso, ma sicuramente vale la pena per i giovani artisti partecipare

di Gianfranco GIARDINA IAE ha pubblicato sul sito Sillumina.it i bandi relativi alla seconda edizione del progetto Sillu- S mina, attività di sostegno alla creatività giovanile finanziatacon i fondi dei compensi per Copia Privata (il 10% della raccolta lorda). Il progetto, sottotitolato “Copia Privata per i giovani, per la cultura”, è articolato in maniera similare a quello dello scorso anno: cinque aree di intervento (Periferie urbane, Nuove opere, Residenze artistiche e formazione, Live nazionali e internazionali, Traduzione e distribuzione all’estero) con percentuali di spartizione dei fondi determinate da un atto di indirizzo del Ministero dei Beni Cultu- rali emesso quest’estate. Lo stesso MIBACT ha indi- viduato i criteri che devono ispirare la selezione dei progetti; secondo le indicazioni del Ministero devono essere privilegiati i progetti che favoriscano: Perché i soldi sono la metà del previsto? stati accantonati e levati dal conto ben 24 (ovverosia il • l’ampliamento della offerta e della domanda cultu- Nei giorni scorsi DDAY.it aveva sollevato il problema 20%) per “rimborsi e contenziosi”. Un accantonamen- rale, attraverso azioni volte al superamento del cul- della mancata pubblicazione dei nuovi bandi e delle to che ci pare eccessivamente cautelativo, visto che tural divide; dotazioni finanziarie correlate: lo scorso anno furono non ci risultano (ma stiamo aspettando cifre precise • la specializzazione delle professionalità artistiche, stanziati poco più di 6 milioni, circa la metà dell’atteso da SIAE) richieste di rimborsi così corpose. Questi 24 anche attraverso il sostegno alla creazione, compo- (la raccolta per Copia Privata supera i 120 milioni di milioni resteranno nelle casse SIAE chissà per quan- sizione, edizione, diffusione, esecuzione e promo- euro). Quest’anno ci si aspettava la quota mancante to in attesa di eventuali richieste di rimborso per usi zione di nuove opere di giovani autori; dello scorso anno (circa 6 milioni) più i 12 milioni di professionali dei prodotti e dei supporti soggetti a • l’internazionalizzazione, attraverso il sostegno alla competenza 2017, per un totale di circa 18 milioni. compenso per copia privata. Secondo quanto ripor- diffusione di opere di giovani autori nel mercato in- Invece l’intero ammontare stanziato è pari a circa la tato da SIAE a DDAY.it, comunque, i mancati fondi ternazionale; metà e precisamente 9,275 milioni. per Sillumina 2017 (il 10%, pari a 2,4 milioni) derivanti • il dialogo interculturale, attraverso iniziative che fa- Abbiamo chiesto spiegazioni a SIAE riguardo alla de- da questo accantonamento genereranno interessi voriscano un processo di scambio di vedute aperto terminazione di questa cifra e di quella dello scorso che verranno comunque messi a disposizione nelle e rispettoso fra persone e gruppi di origini e tradi- anno, il cui ammontare non torna: siamo ancora in prossime edizioni di Sillumina, non appena saranno zioni etniche, culturali, religiose e linguistiche di- attesa delle informazioni di dettaglio, ma i motivi che disponibili: ne prendiamo atto e ce ne rallegriamo, an- verse, in uno spirito di comprensione e di rispetto SIAE adduce ai “tagli” sono di due tipi. Innanzitutto il che se di questa gestione non c’è traccia, nè analitica reciproci; fatto che, secondo SIAE, l’accantonamento dei fondi né descrittiva, nei bilanci e nelle note SIAE; sarebbe • il coinvolgimento di più istituzioni o che siano rea- per Sillumina non sarebbe iniziato a gennaio 2016, anzi una novità nella gestione SIAE, visto che negli lizzati sulla base di accordi di partenariato tra più come da entrata in vigore della legge istitutiva (la altri ambiti (vedi per esempio la gestione di tutta la soggetti proponenti. Finanziaria 2016, operativa dal 1 gennaio) ma solo a copia privata ma anche quella della restante raccolta La scadenza per la consegna dei progetti, secondo le fine maggio, in seguito alla pubblicazione da parte del di diritti d’autore), SIAE, come viene indicato chiara- indicazioni riportate nei bandi, è per il 30 novembre: Ministero dell’atto di indirizzo che stabiliva per SIAE mente a bilancio, trattiene i proventi finanziari per sé, tocca quindi correre per allestire un progetto finan- le modalità di istituzione dei bandi: in questo modo in maniera analoga a quanto fatto dalle “consorelle ziabile che deve essere inerente a un’attività a favo- una parte rilevante della raccolta 2016 (il periodo gen- europee”. Torneremo sull’argomento non appena re di artisti, esecutori ed interpreti con età fino a 35 naio-maggio) non ha contribuito a sostenere i fondi SIAE condividerà con noi le informazioni aggiuntive anni e da eseguire e concludere tra il 1 aprile 2018 e il Sillumina per la creatività giovane. E questo a prima che le abbiamo chiesto e che, siamo certi, in nome 31 marzo 2019. La grande novità di quest’anno è che vista non parrebbe legittimo, tanto più che allora, se si della trasparenza che la Società proclama, non avrà la possibilità di presentare un progetto e accedere ai fosse usato il medesimo criterio, il bando 2017 avreb- problemi a farci avere. Vogliamo nel frattempo vedere fondi è allargata dalle persone giuridiche anche alle be dovuto far affidamento solo sui fondi successivi -al il bicchiere mezzo pieno: sono metà rispetto a quanto semplici persone fisiche (come un artista che si auto- l’emissione del nuovo atto di indirizzo, che è arrivato legittimamente ci si poteva aspettare, ma sono sem- produce, per esempio) purché dotato di partita IVA. (in ritardo) solo ad agosto, cosa ovviamente senza al- pre 9 milioni di euro provenienti dalla Copia Privata cun senso. Malgrado ciò non ci risulta che che possono tornare alla collettività, da dove pro- la Direzione Generale Biblioteche e Istituti vengono. Invitiamo chiunque, sotto i 35 anni, abbia Culturali del MIBACT, chiamata a vigilare velleità e capacità artistiche a partecipare ai bandi e sulla corretta applicazione della legge cercare di ottenere un finanziamento del proprio pro- istitutiva di Sillumina, abbia avuto nulla da getto: sarebbe una piccola consolazione per i cittadini ridire a riguardo. soggetti, spesso inconsapevoli, al pagamento di un L’altra cosa che lascia perplessi è la mo- compenso – quello per copia privata – che li abilita ad Il passaggio delle note integrative al bilancio SIAE in cui si tivazione che ha portato al taglio pesante esercitare un diritto inesercitabile, ovverosia copiare chiarisce che i proventi finanziari dei capitali intermediaati anche delle sole dotazioni 2017: dei 122 legalmente contenuti che sono protetti contro la co- e in attesa di ripartizione vengono trattenuti dalla Società ed milioni che SIAE conta di raccogliere per pia e che non possono essere legalmente sprotetti. entrano a far parte dei proventi. copia privata nel corso dell’anno, ne sono Buon lavoro a tutti i giovani artisti.

 torna al sommario 3 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE

MERCATO L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato porta a casa un altro risultato in favore dei consumatori Elettrodomestici in garanzia, l’assistenza ora è a costo zero Tutti i produttori si impegnano a non addebitare più alcun costo per gli inteventi eseguiti nel periodo di garanzia legale

di recesso applicati sul proprio sito di di Franco AQUINI vendita online insieme a pubblicità in- Autorità Garante della Concorren- gannevoli riguardanti estensioni di ga- za e del Mercato segna un’altra ranzia fino a 5 anni. L’vittoria in favore dei consumatori Quello ottenuto dal Garante è un otti- accogliendo l’impegno dei tre grandi mo risultato e, a fronte della chiusura gruppi di produttori di elettrodomestici dei tre procedimenti, i produttori si a non addebitare più costi espliciti e im- sono impegnati a: pliciti nel periodo di garanzia legale. - non richiedere più il pagamento di al- I produttori, in questo caso, sono tre cun diritto di chiamata per gli interventi grandi gruppi che a loro volta pos- in garanzia, anche dopo i primi 6 mesi seggono la quasi totalità dei marchi in dalla consegna; commercio. Parliamo quindi di Whirl- - non escludere alcuna parte dei pro- pool (proprietaria dei marchi Indesit, dotti dalla garanzia legale di conformi- Ariston, Ignis, Bauknecht, KitchenAid, tà, anche quando trattasi di parti usu- ecc.), Candy Hoover (proprietaria di prodotto, in cambio della chiusura di dall’acquisto dell’elettrodomestico, op- rabili; marchi come Candy, Hoover, Zerowatt, tre istruttorie avviate nel marzo di que- pure l’esclusione di alcuni ricambi dal- - non utilizzare numeri a sovrapprezzo Iberna, Gasfire, Baumatic, ecc.) e st’anno per le modalità con cui i mar- la garanzia stessa. In ultimo sono stati per le richieste di intervento da parte Electrolux (proprietaria dei marchi Aeg, chi in questione prestavano assistenza contestati anche i costi nascosti, si fa dei consumatori. Electrolux, Rex, Molteni, Philco, Zanus- tecnica a domicilio tramite i Centri di per dire, come il numero telefonico a Chiunque si accorgesse che questi im- si, Zoppas, ecc.). I gruppi in questione Assistenza Tecnica. I comportamenti sovrapprezzo utilizzato per la richiesta pegni non vengono rispettati, può se- si sono formalmente impegnati a non contestati riguardavano la richiesta di di assistenza. In più, solo nel caso del gnalarlo direttamente all’AGCM tramite addebitare più alcun costo al cliente un diritto di chiamata di 30 euro per gruppo Whirlpool, sono stati contestati lo Sportello Antitrust presente online a finale nel periodo di garanzia legale del ogni chiamata fatta dopo i primi 6 mesi anche episodi di limitazione del diritto questo indirizzo.

MERCATO SIAE replica al nostro editoriale riguardante i bandi Sillumina a sostegno della creatività e dei giovani artisti SIAE replica a DDAY.it:“Ricostruzione falsa e diffamatoria” Così Filippo Sugar, Presidente SIAE: “Conosciamo il vostro pregiudizio nei confronti di SIAE e della copia privata”

di Gianfranco GIARDINA stere nel dirle che la copia privata è un bbiamo ricevuto una replica, a compenso riconosciuto (e dovuto) a chi firma del Presidente SIAE Filippo crea opere di ingegno, e rappresenta ASugar, al nostro articolo riguar- uno strumento importante per la remu- dante i bandi Sillumina con cui SIAE, a nerazione di coloro che vivono di diritto norma di legge, preleva il 10% della rac- d’autore; accusare SIAE di “aver conge- colta per Copia Privata per ridistribuirlo gnato un sistema per mantenere il più a su progetti di sostegno alla creatività e lungo possibile i quattrini” nelle proprie ai giovani artisti. Ricordiamo che l’ufficio casse è falso oltreché diffamatorio. Lo stampa SIAE era stato da noi contattato scorso anno con i fondi di Sillumina, no- per informazioni specifiche prima del- nostante tutte le sue critiche (preventive l’articolo, ma aveva ritenuto esplicita- al lancio dei bandi e che ci hanno ac- mente di non voler dare indicazioni di compagnato fino all’assegnazione dei qualsiasi tipo sullo stato di avanzamento fondi), sono stati finanziati 216 progetti della nuova edizione dei bandi Sillumi- di giovani under 35 che hanno trovato na, di cui al momento non si ha traccia. o stanno completando in questi giorni la Ringraziamo ora il presidente Sugar per loro realizzazione. Per sua tranquillità le Ci rallegriamo di avere finalmente no- l’anno in corso e per quanto avanza il tempo dedicatoci e pubblichiamo l’in- confermiamo che tra pochi giorni saran- tizie sulla partenza dei bandi Sillumina da quello passato, ovverosia circa 18 tero testo della replica. no lanciati i nuovi bandi (senza i ritardi entro pochi giorni e ci auguriamo, a milioni di euro. “Gentile dottor Giardina, che lei presume), che permetteranno a tutto vantaggio dei giovani under 35 Detto questo ci limitiamo ad un invito al conosciamo il suo pregiudizio nei con- SIAE di utilizzare i fondi della copia pri- che anche a noi stanno a cuore, che, presidente Sugar a non confondere un fronti di SIAE e della copia privata e non vata per i giovani e la cultura. contrariamente a quanto accadde giudizio, peraltro sempre espresso con ci stupiscono i toni del suo editoriale; dal Ad majora- lo scorso anno, abbiano le dotazioni continenza e confortato da evidenze, nostro canto non ci stanchiamo di insi- Filippo Sugar, Presidente SIAE” economiche previste dalla legge per con un pregiudizio.

 torna al sommario 4 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE MERCATO Amazon lancia in Italia Renewed, un negozio nel negozio che vende prodotti ricondizionati Apple Pay si Nasce Amazon Renewed: prodotti hi-tech espande in Italia Ora si paga anche rimessi a nuovo con sconti fino al 40% con Widiba I prodotti ricondizionati in vendita sono sicuri e garantiti, in gran parte si tratta di resi Le carte di debito di banca Widiba ottengono di Roberto PEZZALI la certificazione n iPhone 6s a poco più di 400 e diventano il sesto euro, un Kindle Paperwhite a pilastro per i pagamenti U 99 euro. Sono solo alcuni esempi di prodotti acquistabili nel nuovo nego- con Apple Pay in Italia zio Amazon Renewed. Prodotti tecno- logici ricondizionati, sicuri e garantiti, di Tommaso ELIANI destinati a chi cerca un prodotto magari non recentissimo ma con un forte scon- to rispetto al listino. Tutti i prodotti sono ovviamente certifi- cati e sono venduti da Amazon Retail o da venditori qualificati, e sono controlla- conta il manager di Amazon, ”Vengono Regoli, e crediamo che in molti casi sarà ti a fondo per assicurarsi che siano qua- ispezionati meticolosamente rispetto davvero difficile trovare differenze con litativamente identici al prodotto nuovo. alle loro funzionalità e al loro aspetto, un nuovo. Tra i primi prodotti in offerta Una novità per il colosso dell’eCommer- puliti, se necessario riparati, e infine l’E-reader Kindle Paperwhite al prezzo ce, che ha trovato un modo furbo per riconfezionati per essere venduti come di 99,99€ (23% in meno), l’Apple iPhone Cresce il numero di banche che gestire anche i resi di prodotti ordina- nuovi”. 6s da 64GB al prezzo di 419,88€ (29% supportano Apple Pay in Italia: ti, aperti e restituiti dopo pochi giorni. Il packaging sarà quello originale nel in meno), l’iPhone 6 da 64GB a 331,50€ ora è infatti possibile abbinare al Niccolò Regoli, EU Category Manager caso in cui sia integro e privo di difetti, (32% in meno) e un Kindle Voyage a Wallet di iOS una carta Widiba e di Amazon Renewed ci spiega che la altrimenti viene sostituito da una scatola 169,00€, qui con uno sconto dell’11%. utilizzarla per il servizio di paga- garanzia di un prodotto ricondizionato neutra: sono comunque presenti tutti gli Il motore di ricerca di Amazon suggeri- mento Apple in tutti gli esercizi è di 12 mesi dalla data di acquisto del accessori e tutto il contenuto del packa- sce anche l’usato ricondizionato come commerciali che dispongono di prodotto oltre ovviamente alla garanzia ging originale. “Il processo di ispezione opzione di acquisto. Tutti i prodotti di- un terminale POS contactless legale del prodotto stesso. “La maggior e ricondizionamento e la conseguen- sponibili si trovano nella pagina dedi- e su vari siti di e-commerce. Al parte dei nostri prodotti ricondizionati te vendita sono effettuati da venditori cata al negozio, ovviamente in quantità momento il servizio è disponibi- sono dei resi o prodotti trade-in” ci rac- terzi approvati da Amazon” conferma limitata. Chi primo arriva… le soltanto per le carte di debito Widiba, che potranno essere vir- tualizzate in pochi e semplici pas- MERCATO Samsung ha annunciato la nuova versione del suo personal assistant: Bixby 2.0 saggi. I titolari di un conto Widiba potranno abilitare da subito Ap- ple Pay tramite l’app della banca Samsung: Bixby darà voce a TV e frigoriferi che provvederà ad aggiungere la carta bancomat direttamente al e- La nuova versione di Bixby mira a diventare il centro di controllo per tutti i nostri dispositivi wallet e renderla disponibile per pagamenti con iPhone 6 (e suc- di Glauco SEMOLI CES di Las Vegas). Oltre alle TV trovere- cessivi) o con Watch. lla Developer Conference di mo la versione 2.0 sui frigoriferi Family Widiba - per esteso WIse DIalog San Francisco Samsung annuncia Hub e sugli speaker (ovviamente anche BAnk - è una banca italiana del Ala nuova versione del suo personal sugli smartphone), tentativo da parte di gruppo Montepaschi nata nel assistant: Bixby 2.0. Questa soppianterà Samsung di ampliare ulteriormente il suo 2014. Con una chiara vocazione la prima release, uscita a marzo, e sarà ecosistema e rendere più facilmente ge- online e un’interfaccia “responsi- in grado di comprendere ancora meglio stibile un gran numero di device. ve” ottimizzata per la gestione da il nostro linguaggio, oltre che le nostre È stato infine presentato Project Am- dispositivi “mobile” Widiba è sta- esigenze. Ma la vera novità è che la bience, un piccolo chip che si può ap- la possibilità di integrare e creare servizi ta tra le prime ad annunciare nei nuova versione sarà compatibile con plicare su diversi dispositivi per dotarli tramite il nuovo development kit (presto mesi scorsi la propria volontà di gli Smart TV Samsung: dal 2018, quanto del personal assistant. Il colosso di Seul disponibile) che permetterà di scegliere aderire a Apple Pay entro l’anno meno negli Stati Uniti e in Corea, si potrà afferma che il chip avrà un costo molto e modellare come l’utente può interagire e ad arrivare puntuale all’appun- interagire con il televisore attraverso l’as- contenuto tuttavia sembra ancora presto con l’assistente vocale all’interno delle tamento. sistente vocale. Purtroppo non è chiaro per parlare di questa idea, su cui non applicazioni. La nota dolente riguarda il Widiba si aggiunge così a Uni- se si tratterà di un update software da vengono rilasciate molte informazioni. supporto di questo voice assistant, rila- credit, Carrefour Banca, .boon, estendere anche agli attuali modelli o se Probabilmente ne sapremo di più il pros- sciato in oltre 200 paesi ma in sole due Mediolanum e American Express dovremo aspettare la commercializzazio- simo anno. Bixby continuerà a funziona- lingue; difficile pensare di interagire an- facendo salire a 6 il numero di ne di nuovi televisori, lo scopriremo solo re tramite Cloud ma Samsung ha final- che solo con un singolo dispositivo con istituiti finanziari che supportano a tempo debito (molto probabilmente al mente deciso di aprire agli sviluppatori un idioma non proprio. Apple Pay in Italia.

 torna al sommario 5 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE MERCATO Sky ha illustrato i risultati dell’ultimo trimestre: il gruppo è cresciuto del 5% Fatturazione Sky Sky in crescita e per Natale arriva anche Sky Q a 28 giorni In Italia il numero di abbonamenti è immutato, crescono le entrate pubblicitarie e i canali free Più tempo per disdire di Gaetano MERO ky ha diffuso i risultati relativi al e si può fare primo trimestre dell’esercizio in anche via mail Scorso registrando, in linea genera- le, un trend positivo per il Gruppo, con Sky viene incontro entrate pari a 3,3 miliardi di sterline ed alle norme del decreto una crescita del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. 160.000 Concorrenza permettendo nuovi clienti in totale si sono uniti alla la disdetta con la stessa pay TV nei Paesi in cui il network è pre- facilità con cui sente, un’impennata del 51% in rapporto si sottoscrive al trimestre dell’esercizio scorso, grazie soprattutto alla campagna abbonamenti citarie dovuta soprattutto ai canali free dedicato alle produzioni originali, visto un abbonamento in Germania ed Austria e al forte impatto presenti sul digitale terrestre che fanno anche il successo di Riviera già a quo- Basta una webmail di serie come Game of Thrones.Il dato parte del Gruppo Sky (TV8 e Cielo) con ta 20 milioni di download, proponendo EBITDA ha avuto un incremento dell’11% un aumento del 20% dell’audience. quattro nuove grandi serie ogni tri- corrispondente a 582 milioni di sterline I canali più seguiti sul versante pay ri- mestre. Tra i capitoli più attesi, la terza di Roberto PEZZALI mentre la sottoscrizione di nuovi pac- mangono quelli di intrattenimento (68%) stagione di Gomorra e Babylon Berlin, C’è più tempo per dare la disdetta chetti e l’acquisto di eventi singoli è cre- trainati da serie TV e show originali prima produzione totalmente tedesca a Sky per la questione della fattura- sciuta a livello globale del 12%. come X Factor che ha aperto la stagio- del Gruppo. zione a 28 giorni: la pay TV ha infatti In Italia si chiude un buon trimestre con ne di Sky Uno, superando 1.300.000 Infine è previsto entro Natale il lancio in prorogato il termine al 27 ottobre. una crescita dei ricavi del 2% su base spettatori nelle prime due puntate. Da Italia di Sky Q il nuovo decoder, già adot- Sky, inoltre, è l’unica azienda italia- omogenea ed un aumento dell’EBITDA segnalare anche le buone prestazioni di tato con successo in Gran Bretagna, che na che al momento ha recepito le dell’8%, pari a 107 milioni di sterline, il Sky Sport che con il Moto GP e la For- introdurrà nuovi pacchetti e servizi in disposizioni del decreto legge Con- più alto degli ultimi cinque anni. mula 1 inchioda davanti allo schermo il attesa dell’arrivo dei contenuti in Ultra correnza che chiede a chi offre servi- Il numero di abbonati rimane stabile in 5% dei clienti, e il servizio Sky Go Plus HD. Sky al momento non si sbilancia zi sottoscrivibili facilmente di dare la confronto all’ultimo trimestre con 4,78 utilizzato da circa 700 mila abbonati parlando di pacchetti e contenuti, ma stessa facilità anche in fase di reces- milioni di abbonati, ma si registra un’ot- ogni giorno. rimandiamo al nostro approfondimento so. Se finora serviva una raccoman- tima performance delle entrate pubbli- Sky aumenterà del 25% l’investimento per gli ultimi rumor in merito. data, o nel caso di Sky bastava una PEC, per i 28 giorni Sky offre anche l’opzione web mail tramite una pagi- na dedicata. Questa opzione presto MERCATO Kwon Oh-hyun ha annunciato le sue dimissioni da CEO di Samsung Electronics sarà estesa agli altri servizi. Gli utenti avranno più tempo per decidere se Il CEO di Samsung si dimette e lascia spazio ai giovani andare avanti con Sky tariffato ogni 4 settimane, e quindi con un aumen- Tra le motivazioni le crisi interne e il desiderio di lasciare spazio a dirigenti più giovani to dell’8%, oppure se rinunciare, ma c’è sempre meno tempo per inter- di Matteo SERVADIO po coreano che venire sulla questione dei 28 giorni. won Oh-hyun nello spiegare i mo- Kwon ha raggiun- Ci sono diverse proposte di legge, tivi delle sue dimissioni come CEO to nel corso di un corsi e ricorsi, ma la realtà è che K di Samsung Electronics ha citato percorso lungo ormai per tutti lo standard è questo. una crisi senza precedenti “È qualcosa 32 anni, a partire E per fare marcia indietro serve un su cui ho riflettuto molto e per lungo dal 1985, quando sognale forte. In ogni caso, Sky non tempo. Non è stata una decisione faci- entrò in Samsung è tra le aziende che rientrano nel le, ma sento di non poter più continua- come ricercatore procedimento sanzionatorio deciso re” ha scritto il dirigente in una lettera ai al Semiconductor dal Commissario Agcom Posteraro. suoi dipendenti. È giunto il momento di Research Institute Intervistato da Pagliarini Enrico su ripartire con nuova linfa secondo Kwon negli Stati Uniti. Radio 24 il commissario aveva spie- Oh-hyun che apre la porta ad una lea- Nel frattempo le acque si sono agitate quanto costruito insieme ai dipenden- gato che AGCOM non può infatti dership più giovane per “rispondere alle intorno al colosso asiatico, fino a coin- ti, e in un momento economicamente fare nulla nei confronti della decisio- crescenti sfide di un settore in rapido volgerlo a portando all’arresto del vice- positivo per l’azienda che ha recente- ne di Sky di passare dalla mensilità cambiamento come quello dell’IT.” presidente Lee Jae-Yong, accusato di mente pubblicato le stime di guadagno ai 28 giorni perché le norme seguite Il dirigente dimissionario lascia il suo corruzione, appropriazione indebita e per il terzo trimestre del 2017. Stime che in questo caso sono quelle legate al ruolo di amministratore delegato a falsa testimonianza. parlano di vendite consolidate per 62 codice delle comunicazione elettro- 64 anni, nominato CEO di Samsung Ora Kwon Oh-hyun cede le sue posizio- bilioni di won (circa 54 miliardi di dollari) niche e per Sky, che è una Pay TV, Electronics nel 2012 e di Samsung ni di CEO e la sua sedia nel Consiglio e un utile operativo pari a 14.5 bilioni di valgono quelle per il settore dell’au- Display nel 2016. Alte cariche del grup- di Amministrazione, dicendosi fiero di won (circa 12 miliardi di dollari). diovisivo.

 torna al sommario 6 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE TV E VIDEO Secondo gli analisti di IHS le quote di mercato in fascia premium sono crollate Vodafone amplia Samsung accelera i tempi sui TV MicroLED l’offerta TV con i contenuti Le vendite degli LCD premium sono crollate di La7 Samsung vuole portare sul mercato il prima possibile TV in grado di competere con gli OLED I programmi di La7 disponibili nella sezione di Roberto PEZZALI on demand di Vodafone a divisione TV di Samsung ha un solo ed unico obiettivo: portare sul Dai Tg di Mentana L mercato il prima possibile TV che a Otto e Mezzo possano competere per prestazioni e della Gruber spessore con i TV OLED. Samsung non vuole l’organico, lo ha sempre detto, vuole una alternativa che possa durare di Candido ROMANO nel tempo e i microLED, display realizza- ti da tanti piccoli LED self editing, sono la soluzione. Ad oggi Samsung usa la tecnologia microLED per i suoi pannelli cinema, ma secondo un report che ar- riva dalla Corea negli ultimi mesi sono qualcosa di simile il prossimo anno: a In Italia la situazione ci risulta diversa, ma Vodafone Italia ha stretto un ac- aumentati gli investimenti e gli sforzi pochi mesi dal lancio della nuova gam- in ogni caso i risultati di un singolo paese cordo con La7, la TV del Grup- per poter portare questa tecnologia an- ma al CES ci sentiamo di dire che ancora non cambiano una situazione che non po Cairo Communication, che che nelle case. Secondo le fonti locali una volta sarà QLED, con la speranza di appare certo rosea. Sempre secondo lo porta i contenuti televisivi su Samsung avrebbe cercato di acquisire vedere una nuova tecnologia a partiChe stesso report entro il 2021 si venderan- Vodafone TV. Tutti i programmi in maggio PlayNtride, una azienda di Samsung debba muoversi lo dicono i no nel mondo 6.6 milioni di OLED, non di attualità, news, intrattenimento Taiwan specializzata nella realizzazione numeri a livello mondiale: secondo IHS pochi se si pensa che nel 2016 ne sono e molto altro di La7 e La7d sono di questo tipo di TV. Nessuna conferma le quote di mercato nella fascia “pre- stati venduti circa 700.000 pezzi. ora disponibili tra i canali lineari di ufficiale da parte della multinazionale mium”, ovvero TV dal prezzo superiore Che il QLED non stia andando come pre- Vodafone TV anche con una serie coreana, ma è evidente che qualcosa si ai 2500$, sono crollate dal 57.7% del visto lo dicono anche i numeri: Samsung di funzionalità avanzate che per- sta muovendo. In ogni caso è davvero 2015 al 20.3% nel 2016 con LG che nello ha iniziato a tagliare i prezzi dei TV per mettono di mettere in pausa, ve- difficile che Samsung possa proporre stesso periodo è salita dal 17.5% al 43.1%. tenere alte le quote. dere i contenuti già andati in onda o registrare i programmi. Questi contenuti sono fruibili anche nella TV E VIDEO sezione on demand di Vodafone James Gunn ha iniziato una personale crociata contro la motion compensation TV, si va dai TG di Enrico Mentana a Otto e Mezzo di Lilli Gruber, pas- Registi di Hollywood contro la motion compensation sando per diMartedì di Giovanni Floris a Piazzapulita di Corrado Nel “partito” anti motion compensation Tom Cruise, Christopher Miller e Rian Johnson Formigli. Presenti anche i pro- grammi del mattino e del pomerig- di R. P. no tra un frame reale e un altro. Il risultato gio come Omnibus, Coffee Break, ames Gunn, regista di Hollywood, è quello che molti definiscono “effetto L’Aria che tira di Myrta Merlino e ha iniziato a reclutare seguaci per telenovela”, un video con una cadenza Tagadà di Tiziana Panella. Ci sono Jla sua compagnia anti motion com- fluida insopportabile per chi è abituato anche le novità del palinsesto di pensation: “La motion compensation al cinema. Noi lo abbiamo sempre detto: questa stagione di La7 come Pro- fa schifo, ogni volta che vado a casa di la prima cosa da fare quando si installa paganda Live di Diego “Zoro” qualcuno prendo in mano il telecomando un televisore è abolire ogni tipo di filtro Bianchi, il nuovo programma di e la tolgo. Dopo avergli spiegato ovvia- digitale, soprattutto quelli legati alla com- Massimo Giletti e Faccia a Faccia mente perché non è giusto vedere un film pensazione del moto che non fanno altro di Giovanni Minoli. Con Vodafone in questo modo”. che rovinare la percezione di un film. Ora dei casi il TV ha i sistemi di compensazio- TV (10 euro ogni 4 settimane) è La motion compensation, come dice il anche Hollywood inizia a puntare il dito ne del moto attivo. possibile anche accedere ai cana- nome stesso, è una tecnica utilizzata dai contro la “tecnologia miracolosa”: disa- James Gunn nella sua personale crociata li tradizionali del digitale terrestre, produttori di TV per ridurre quel fenome- bilitatela.La richiesta è semplice: è giusto ha già arruolato Christopher Miller (Lego a NOW TV di Sky e a un catalogo no chiamato motion blur, ovvero la perce- che nei TV ci sia una tecnologia di motion il Film), Dan Trachtenberg (10 Cloverfield di show, film e documentari grazie zione di minore risoluzione sulle immagini compensation, perché ci sono contenu- Lane), Christopher Nolan, Reed Morano alla partnership con Sony Pictures in movimento. Il film sono girati a 24 fo- ti come lo sport dove la presenza di un e pure Tom Cruise. Ma è il regista di Star Television, 20th Century Fox, BBC togrammi al secondo, i TV oggi hanno sistema simile aiuta, ma non dovrebbe Wars - Gli Ultimi Jedi Rian Johnson a dare Worldwide e Discovery. Un hub pannelli che raggiungono frequenze ben essere attiva di default. Oggi la maggior il colpo finale: “Se volete dei film che sem- dove sono presenti anche le app più alte e per evitare una visualizzazione parte dei consumatori acquista un TV, brano diarrea liquida ben venga, ma do- di Netflix, CHILI, Youtube e i ticket con “microscatti” vengono usati algoritmi lo accende e si siede sul divano senza vrebbe essere una scelta degli utenti non di NOW TV Calcio e Sport, Cine- che creano fotogrammi finti e li inserisco- preoccuparsi delle regolazioni, e nel 90% una imposizione dei produttori” ma e Serie TV.

 torna al sommario 7 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE MOBILE Con WhatsApp sarà possibile seguire in tempo reale gli spostamenti dei nostri contatti Wiko View Novità su WhatsApp: sarà possibile inviare Display borderless 18:9 la posizione in tempo reale a parenti e amici a 199 euro Privacy rispettata, la posizione verrà inviata solo a chi fa parte della medesima chat o gruppo Disponibile in Italia Wiko View, il dispositivo di Emanuele VILLA ha un display da 5,7’’ e novità dell’app di messaggistica più popolare al mondo fanno sem- borderless in formato L pre notizia: mentre tutti attendono 18:9, scocca in metallo la possibilità di cancellare i messaggi in- e prezzo da entry level viati - funzionalità che dovrebbe arrivare in tempi brevi ma sarà possibile solo per chi ha WhatsApp aggiornato all’ultima di Gaetano MERO versione - il team di casa Facebook an- nuncia la possibilità di condividere la po- sizione in tempo reale con la famiglia o gli amici. Ricordiamo che era già possibi- le condividere la propria posizione ma il contatto/i cui la inviamo non può seguire ne per favorire gli incontri tra i gruppi di per quanto tempo permettere agli altri di i nostri spostamenti in tempo reale: si li- persone e offrire più sicurezza per amici seguirci virtualmente. Tutti i partecipanti È disponibile in Italia Wiko View, il mita a scoprire dove eravamo al momen- e familiari - ha circoscritto di molto la sua alla chat possono a questo punto vede- primo smartphone del produttore to della condivisione. La nuova funzio- applicazione rendendola intelligente: per re su una mappa la nostra posizione in francese. Il dispositivo è caratteriz- naità, invece, permette ai nostri contatti prima cosa è necessario far parte della tempo reale, cosa possibile sia per chat zato da un ampio display da 5,7’’ (con limitazioni, ovviamente) di seguire medesima chat o gruppo (non si possono singole che all’interno di gruppi. HD+ con rapporto 18:9, che segue - istante per istante - i nostri spostamenti controllare gli spostamenti di contatti esi- La funzione Posizione Attuale sarà dispo- le ultime tendenze del settore e su una mappa. Detto così sembrerebbe stenti ma al di fuori di chat specifiche) e nibile sia su Android che su iPhone e ver- consente di ridurre le dimensioni un incubo per la privacy, ma in realtà poi si deve attivare l’apposita funzionalità rà rilasciata all’interno dell’applicazione finali salvaguardando l’ergonomia WhatsApp - che ha ideato questa funzio- (Condividi posizione attuale) scegliendo nelle prossime settimane. del terminale. Il concept della serie View è “vedi di più”, e comprende altri due smartphone, View XL e View Prime, con display generosi. MOBILE Agcom ha rilasciato un’app Android di mappatura delle reti in versione sperimentale Wiko View ha un design minima- le, scocca in metallo, spessore di 8,7 mm e peso di 160 grammi. Lo Connessione broadband, ecco l’app Agcom smartphone è rivolto in particolare BBmap monitora la copertura e la velocità di reti fisse e mobili e offre riscontri ad Agcom agli amanti del selfie, la fotocamera anteriore monta infatti un sensore sostanzialmente una da 16 MP ed è dotata di funziona- di Matteo SERVADIO versione ottimizzata lità Live Portrait Blur. La fotocamera gni tanto capita di assistere per lo smartphone posteriore è invece da 13 MP con alla nascita di servizi di pubbli- della web app di- funzione Super Pixel che assicura O ca utilità piuttosto interessanti, sponibile dall’estate foto di qualità in ogni condizone di come nel caso della Broadband Map ormai conclusa: sulla luce, grazie anche al flash LED dual di Agcom, lanciata quest’estate per base del geotag o tone, e che può girare video Full illustrare lo stato delle infrastrutture e selezionando ma- HD fino a 30 fps. i servizi di rete in Italia. La piattaforma nualmente la destina- Il processore è un quad core Qual- avrebbe ricevuto un apprezzamento zione è possibile ve- comm Snapdragon 425 da 1,4 tale da spingere l’Autorità per le Garan- rificare la copertura GHz, a bordo presenti 3GB di RAM zie nelle Comunicazioni ad alzare la po- con una discreta precisione. Copertura la possibilità di segnalare eventuali im- e 32GB di memoria per l’archivia- sta sviluppando anche un’applicazione, che si intende di rete fissa ma anche precisioni, che Agcom verifica, corregge zione espandibili tramite microSD al momento disponibile per Android e in mobile, oltre alla dislocazione degli ac- e riporta online; un’opzione disponibile fino a 128GB. aL connettività è ga- fase sperimentale. cess point wireless. anche su BBmap e che ha permesso di rantita dal supporto alle linee 4G BBmap porta essenzialmente l’idea Il contributo degli utenti è alla base del- “affinare lo strumento che oggi fornisce LTE, dalla presenza di Bluetooth e fondante della sua controparte web in la nuova applicazione, nata sull’onda di le informazioni anche sulle zone che ri- WiFi di ultima generazione. Com- un pacchetto su misura di app. Ciò si- un’accoglienza positiva che secondo il sultano coperte ma in cui non e attivo pletano la scheda tecnica il senso- gnifica poter monitorare la copertura di comunicato dell’autorità in tre mesi ha il servizio ultrabroadband.” re di impronte, posto sul retro, e la reti fisse e mobili, verificarne la velocità registrato oltre 170 mila visualizzazioni AGCOM BBmap è live sul Play Store batteria da 2900 mAh. Il sistema e offrire riscontri ad Agcom per il miglio- delle mappe - 140.000 da desktop e cir- nella sua versione 1.0 e supporta dispo- operativo scelto è Android nella ramento della piattaforma. L’applicazio- ca 30.000 da mobile. sitivi con Android 4.0 Ice Cream Sand- versione Nougat. Tutto al prezzo ne, da noi immediatamente scaricata, è Visitatori che hanno già a disposizione wich e superiori. di 199,99 euro.

 torna al sommario 8 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE MOBILE Cresce (e crescerà ancora) il numero di produttori che hanno deciso di togliere il jack audio dallo smartphone Jack audio al capolinea. Perché le aziende non lo vogliono La scusa dei dispositivi sottili non regge più. Anche se gli utenti lo rimpiangono il jack è comunque destinato a sparire appena lanciato, i Pixel Buds: possono di Roberto PEZZALI richiamare il Google Assistant restando a risposta delCommunity Manager sempre in ascolto e possono tradurre le di Google in seguito alla rimozione conversazioni in tempo reale, cose que- L del jack audio sui nuovi Pixel fa di- ste che con una cuffia a filo analogica scutere.: “non abbiamo rimosso il jack non si potrebbero fare. Togliendo l’opzio- audio, il jack audio c’è ed è il connettore ne analogica gli utenti devono passare USB Type C”. Google non è stata la pri- per forza di cose a soluzioni più evolute ma a rimuovere il jack audio e, da quan- che permettono accesso a servizi che al- to sappiamo, non sarà neppure l’ultima: trimenti resterebbero inutilizzati. Google nei prossimi mesi arriveranno altri top di Assistant, Siri e Alexa sono un esempio gamma privi di jack audio e la tendenza perfetto: gli speaker smart come Google il prossimo anno si allargherà anche ad Home, HomePods e Echo di Amazon altri settori. Spesso si dice che è giusto sono i cavalli di troia che i produttori guardare avanti: lo si è fatto quando è piazzano nelle case per accedere ai loro dio digitale pertanto servono adattatori tipo costa di più e soprattutto i modelli stato rimosso il drive ottico e lo si è fat- servizi, le cuffie “smart” collegate tramite con convertitore integrato: Google li si contano sulla punta delle dita: se oggi to quando sempre Apple ha rottamato bluetooth o tramite USB/Lightning han- fornisce nella confezione, ma quando esistono migliaia di cuffie con jack audio l’USB classico in favore dell’USB Type C, no lo stesso ruolo in mobilità. un utente deve acquistarne altri (magari di ogni livello e qualità, le cuffie digitali a ma con il jack audio è davvero difficile. Passare all’USB Type C per gestire l’au- anche a basso costo) deve comunque filo sono meno di una decina e non co- Perché le aziende non lo vogliono più? dio avrebbe comunque dei vantaggi: si cercare un modello “digital” e essere stano certo poco. Ma anche ammesso La giustificazione solitamente è “abbia- possono creare cuffie attive alimentate sicuro che sia compatibile, cosa non che tutti i produttori da oggi iniziassero a mo rimosso il jack audio per realizzare dal dispositivo, si può creare un efficien- sempre assicurata. Se tra i vantaggi di produrre cuffie con connettore USB, c’è dispositivi più sottili”, ma questa è sem- te sistema di riduzione del rumore, si avere un’uscita audio digitale come il problema inverso: oltre agli smartpho- bra tanto una scusa anche poco credibi- possono aggiungere equalizzatori attivi, quella fornita dall’USB Type C c’è la pos- ne che dispositivi nel mondo ci sono le. L’iPhone 8 è spesso circa 7.5 mm, il effetti e tanto altro. Inoltre, cosa da non sibilità di realizzare cuffie di eccellente pronti ad accettare una cuffia con con- Pixel 2 7.8 mm e l’LG V30 7.4 mm: dei tre sottovalutare, l’USB Type C ha finalmen- qualità, essendo convertitore, amplifi- nettore USB? Sui televisori c’è ancora il è proprio quello più sottile l’unico con il te una serie di specifiche per la gestio- catore e trasduttori inseriti nella cuffia jack, nei braccioli degli aerei c’è il jack, jack audio. No, non è una questione di ne dell’audio e può veicolare sia audio e quindi realizzati dal produttore della su videocamere e fotocamere c’è il jack, dimensioni ma di quello che il jack audio in formato digitale sia audio in formato cuffia stessa, ci sono anche tanti svan- sulle console portatili c’è il jack. E il jack non può fare e che invece alle aziende analogico, seppure questa opzione non taggi sui quali non si può chiudere un per questi milioni di dispositivi basta e interessa tantissimo. Si pensi ad esem- sia supportata da tutti i prodotti. I Pixel, occhio. Un adattatore è scomodo e non avanza: deve solo trasportare un segna- pio agli auricolari smart che Google ha ad esempio, forniscono solo uscita au- si trova facilmente, una cuffia di questo le audio, senza altre pretese.

MOBILE A quanto pare ci sarà davvero un Nokia 9 e vestirà i panni del vero flagship di casa Nokia Sarà il nuovo Nokia 9 il vero flagship di casa Nokia Design in linea con i top di gamma concorrenti, basato su schermo curvo e cornici ridotte MAGAZINE

di Mirko SPASIANO provato proprio Estratto dal quotidiano online pochi giorni fa), www.DDAY.it quanto pare le voci che volevano soprattutto alla Registrazione Tribunale di Milano l’esistenza di un Nokia 9 erano luce delle specifi- n. 416 del 28 settembre 2009 A fondate. Dopo i bozzetti apparsi in che tecniche pa- direttore responsabile un video promozionale del brand finlan- ventate. Sembra, Gianfranco Giardina dese, ci ha pensato OnLeaks a rendere infatti, che il Nokia editing il tutto più concreto, con la pubblicazio- 9 sarà equipaggia- Claudio Stellari, Alessandra Lojacono, ne del render del “vero” flagship pro- to con un proces- Simona Zucca dotto da HMD Global. sore Qualcomm Editore Purtroppo, come si può vedere in que- Snapdragon 835, Scripta Manent Servizi Editoriali srl sto video, il presunto Nokia 9 appare a accompagnato ancora una volta da larsi accurato, ad eccezione del design, via Gallarate, 76 - 20151 Milano P.I. 11967100154 schermo spento: pertanto è impossibile 4 GB di RAM. Per quanto concerne la non sembrano esserci grosse differen- discernere esattamente i “confini” del fotocamera, si ipotizza un doppio mo- ze con il Nokia 8. Per informazioni [email protected] display. C’è ragione di credere, però, dulo da 12 o 13 megapixel – parecchio Non si ha, invece, alcuna indicazione che le cornici saranno sostanzialmente sporgente dal profilo del dispositivo sulle tempistiche, ma non è escluso un Per la pubblicità [email protected] più ridotte rispetto a quelle del suo fra- –, presumibilmente con lenti Zeiss. Se debutto sul mercato in tempo per la sta- tellino minore (che, tra l’altro, abbiamo quanto appena riportato dovesse rive- gione natalizia.

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n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE MOBILE L’intelligenza artificiale è il nuovo trend tecnologico e tutti vogliono farsi trovare pronti. Scopriamo cos’è e come funziona Intelligenza artificiale su smartphone: ha senso? L’AI può davvero rivoluzionare il mondo in cui viviamo portando all’interno dei computer un principio di ragionamento

di Roberto PEZZALI ntelligenza artificiale è la parola del momento. Tutti la usano, molti ne abusano. Perché quando I scoppia un trend è così: fin dai tempi dell’Internet of Things e della domotica quando passa un nuovo treno che sembra andare nella direzione giusta tutti ci saltano a bordo. Con o senza il biglietto. Huawei ha spinto moltissimo sul concetto di intelligenza artificiale nello smartphone, non è la prima e non sarà nemmeno l’unica, perché effettivamente ci troviamo davanti ad un principio della scienza informatica che può davvero rivoluzionare il mondo in cui viviamo portando all’in- terno dei computer un principio di ragionamento che fino ad oggi è appartenuto all’uomo. Come sempre però, soprattutto di fronte ad annunci di tale entità, ci si chiede quanto sia arrosto o se sia tutto fumo: proprio per questo motivo abbiamo deciso di approfondire pane e prosciutto sono variabili non definite. Spie- Dopo aver scelto una rete specializzata nel riconosci- la questione Intelligenza artificiale per spiegare bene gare un panino ad un computer non è semplice: bi- mento e nella classificazione delle immagini e aver cosa può fare, cosa non può fare e soprattutto come sogna spiegargli com’è fatto il pane, quindi la farina, scelto anche un modello adeguato non resta che ad- funziona, perché ci siamo resi conto che molti hanno risalire alle origini. Milioni di righe di codice, tutto per destrarlo. Nel mondo oggi ci sono tantissimi tipi di reti le idee confuse e pensano a computer che ragionano, un panino. Per una intelligenza artificiale riconoscere e modelli, ognuno con le sue peculiarità: c’è chi decide algoritmi intelligenti e sistemi con potere decisionale. un panino è relativamente più semplice: gli vengono di scrivere o personalizzare un modello per i suoi scopi Non è così, almeno per ora. fatti vedere tanti panini e, in base a questo “appren- e chi invece si affida a soluzioni già rodate. Google, per dimento” è in grado di riconoscerlo con un margine il riconoscimento e la classificazione delle immagini, Cos’è l’intelligenza artificiale di errore variabile a seconda della quantità di panini usa ad esempio un modello denominato Inception v-3 Difficile dare una definizione precisa di intelligenza arti- che ha visto. Quasi come un cervello umano, magari basato su una rete neurale convoluzionale che ha una ficiale: si potrebbe dire che è un sistema capace di ap- meno flessibile nel riconoscimento ma senza dubbio percentuale di errore bassissima. A prescindere dal prendere e di reagire in base a ciò che ha imparato. Un più veloce. Un’intelligenza artificiale quindi riesce a tipo di rete scelta la parte fondamentale è l’addestra- concetto non certo recente: la nascita dell’intelligenza risolvere situazioni in base a quello che ha imparato, mento, quello che viene chiamato “machine learning” artificiale risale ad Alan Turing, ed è proprio negli anni questo perché al posto di processare i dati tramite un o “deep learning”. Per farlo si passa al modello un set di tra la fine della guerra e il 1955 che si possono scorge- algoritmo usa una rete detta neurale che funziona in dati con una etichetta, proprio come si farebbe con un re i primi principi, anche applicati, dell’intelligenza ar- modo diverso. Si potrebbe fare la stessa cosa con un bambino. Nel nostro caso basta passare al modello un tificiale moderna. Il boom dell’intelligenza artificiale ai normale algoritmo? Sicuramente si, ma come abbiamo migliaio di file jpeg scaricati da Google con foto di fun- giorni nostri è dovuto fondamentalmente a due motivi: detto sarebbe molto complesso. ghi porcini identificati dall’etichetta “porcino” per fargli un certo tipo di operazioni è diventato talmente com- Nel caso di riconoscimento delle immagini - ad esem- capire cos’è un fungo porcino. plesso che gli algoritmi per gestirlo sarebbero enormi pio - sarebbe una catena infinita di if - else con tutti i più Più foto gli mettiamo più il modello diventerà preciso e ingestibili, e soprattutto solo con i processori di oggi piccoli dettagli che accomunano l’immagine analizzata nel riconoscimento. Al modello è possibile anche pas- si riescono ad avere prestazioni accettabili per calcoli con un’immagine campione, e per ogni esempio leg- sare foto di altri funghi dicendogli cosa sono: lui non che non sono affatto leggeri. germente diverso, ad esempio un tramezzino, andreb- fa altro che creare una serie di classi all’interno delle Per capire cos’è e come funziona un’intelligenza arti- bero aggiunte un numero elevatissimo di eccezioni quali poi inserirà ogni altra foto che gli viene passata. Il ficiale basta un esempio molto semplice: scrivere un che renderebbero il nostro algoritmo debole, lento e modello non è mai sicuro al 100%: restituisce per ogni algoritmo per far capire ad un computer com’è fatto un sicuramente poco preciso. oggetto delle probabilità, quindi quando una volta ter- panino imbottito. Verrebbe da dire, semplificando, che minato l’addestramento gli mostreremo una serie di basti una cosa simile: Panino = 2*pane + prosciutto Come funziona l’intelligenza artificiale foto di funghi, per ogni foto ci dirà quante sono le pro- Ogni linguaggio di programmazione di fronte ad un Un’intelligenza artificiale è decisamente complessa e babilità che sia un porcino e quante invece no. input di questo tipo ci risponderebbe con un errore: ci sono moltissimi libri da leggere per saperne di più. L’addestramento non ha limiti, anche se è evidente che Semplificando, giusto per dare le informazioni che ser- più si chiede uno sforzo al modello e maggiori sono vono a noi, si può dire che gli elementi che compon- le capacità di calcolo richiesto: un conto è riconoscere gono un sistema AI sono tre: un set di dati, un modello se un determinato fungo di cui facciamo la foto è un e la rete neurale. La rete neurale è l’intelligenza, ed è porcino, un conto è riconoscere la specie di fungo da un po’ come il cervello di un bambino privo di ogni co- una foto. Un’intelligenza artificiale può farlo, ma il mo- noscenza: ha delle potenzialità, è una spugna, ma per dello dev’essere addestrato con un numero enorme di usarlo bisogna prima dirgli cosa guardare e soprattutto foto di ogni specie esistente correttamente classificata. dargli degli esempi che possano servire a capir cosa è Una curiosità: come ci sono macchine che “imparano” giusto e cosa è sbagliato. Cosa guardare è il “modello”, ci sono anche macchine che sono state programmate gli esempi sono il set di dati. Prendiamo ad esempio il per istruire. La bontà di un’intelligenza artificiale è lega- riconoscimento delle immagini, o meglio, una rete che ta alla bontà dei modelli, un po’ come la preparazione Un esempio di set di dati: questa è una foglia. deve riconoscere il tipo di fungo da una fotografia. segue a pagina 12 

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n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE

MOBILE sfruttare l’AI come meglio credono. C’è Intelligenza artificiale su smartphone un però, il cloud: per funzionare molte di queste reti richiedono che foto, audio e segue Da pagina 11  altri dati vengano inviati a server esterni e non sempre questo è accettabile per di uno studente è legata alla bravura dell’insegnante. motivi legati alla privacy. Anche perché, Cercando su internet si trovano migliaia di set di dati è noto, la maggior parte delle aziende di ogni tipo per addestrare intelligenze artificiali, ma che usano l’intelligenza artificiale sui loro esistono anche intelligenze capaci di creare set di dati prodotti, come ad esempio Facebook specifici manipolando ad esempio le immagini per e Google, usano anche i nostri dati per cambiare esposizione, colore, orientamento e fornen- addestrare i loro modelli che diventano do quindi tutte le possibili versioni di una stessa foto. così sempre più completi e potenti. Chi non vuole appoggiarsi al cloud o a Cosa può fare oggi l’intelligenza artificiale servizi esterni deve necessariamente te- Chi ha letto qualche testo che parla di intelligenza ar- nere il modello in locale e far elaborare, tificiale è consapevole del fatto che oggi esistono so- sempre in locale, il riconoscimento. Ecco stanzialmente due tipi di intelligenza artificiale: quella perché per molti dispositivi, e tra questi “forte” e quella “debole”. La prima è quella raffigurata ci sono gli smartphone, si è deciso di in molti film di fantascienza: computer che ragionano, dotare i processori di sistemi che posso- prendono decisioni, imparano e possono comportarsi no in qualche modo velocizzare questi L’intelligenza artificiale di un auto a guida autonoma deve essere come un uomo. Su questo livello di intelligenza artifi- calcoli: tenere i dati nel dispositivo ha i in grado di calcolare in tempo reale molte più condizioni. ciale la scienza è ancora indietro e negli ultimi anni non suoi vantaggi. Ci sono però anche lati sono stati fatti progressi. Terminator, in poche parole, è negativi: la potenza del dispositivo non sarà mai ele- NPU integrata. ancora lontano. L’intelligenza artificiale di cui parlano vata quanto quella di un computer o di un server nel Un’altra precisazione da fare è legata alla parte di ma- tutti, quella delle auto a guida autonoma, quella degli cloud, e soprattutto queste intelligenze spesso ven- chine learning, all’istruzione: queste soluzioni spesso smartphone e quella dei vari assistenti virtuali è un’in- gono “pre-addestrate” e poi non imparano più nulla. si limitano eseguire un compito specifico usando una telligenza artificiale debole, una AI che sostanzialmen- Andiamo ora nello specifico, il processore Kirin 970 rete pre-programmata, e non è possibile aggiungere te è in grado di fare bene solo una cosa. del nuovo Huawei Mate 10. Huawei lo ha dotato di una dati per migliorare la qualità del riconoscimento. Que- Oggi i campi di applicazione sono sostanzialmente tre: NPU per accelerare questi processi. Guardando oltre il sto perché, giustamente, le risorse sul dispositivo sono analisi dell’immagine, riconoscimento vocale e ricono- nome, Neural Processing Unit, ci troviamo davanti ad limitate e dare in pasto una mole di informazioni enor- scimento del testo. Quando un iPhone chiede di ripete- una unità di calcolo in grado di velocizzare alcuni tipi di me ad un cervello comunque più piccolo di quello dei re tre volte “hey Siri” non sta facendo altro che fornire calcolo specifici che ad una CPU richiederebbero trop- grossi datacenter potrebbe mandarlo in tilt. Huawei al modello un campione personalizzato della nostra po tempo e quindi anche un consumo energetico ele- conta di distribuire aggiornamenti per migliorare la voce per il sistema di riconoscimento vocale. iOS è già vato. Ora che sappiamo come funziona un’intelligenza qualità e la velocità dei modelli interni agli smartphone, addestrato per riconoscere “Hey Siri”, ma non è adde- artificiale e cosa può fare si capisce perché Huawei ab- e questo dovranno probabilmente fare anche i creato- strato per farlo con la nostra voce; questa informazione bia dovuto programmare specifiche funzioni e specifici ri di molte app. Non sarà sempre così: abbiamo visto la dobbiamo aggiungere noi. Poi ogni tanto sbaglia, modelli per eseguire elaborazioni che servono alle sue a Monaco, durante un recente lab dedicato all’intelli- come ogni altra AI: “Hey Siri” detto da qualcun altro app di sistema: al sistema AI di Huawei si appoggiano genza artificiale, un’applicazione per smartphone che potrebbe attivare, come succede spesso, l’assistente. la fotocamera per il riconoscimento della scena, l’audio è in grado di migliorare un sistema di riconoscimento per la riduzione del rumore e la galleria per l’indicizza- immagini semplicemente scattando foto. Un altro limite AI: serve davvero su uno smartphone? zione delle immagini. è l’impossibilità di condividere il “cervello”: una applica- Oggi tutti possono utilizzare sistemi di intelligenza Quando si scatta una foto ad un paesaggio, ad esem- zione che sfrutta l’intelligenza artificiale per riconosce- artificiale: le più grandi aziende hanno realizzato una pio, il sistema riconoscerà la presenza di un albero, di re le foto dei pesci non potrà condividere quello che serie di reti neurali utilizzabili da tutti per i processi più una mucca e di un volto, e applicherà a ciascuno di conosce con una applicazione che invece riconosce le comuni. Amazon ha Amazon Rekognition, un servizio questi elementi un diverso tipo di ritocco per far risal- foto delle balene. La strada da fare, sotto questo punto di AWS che offre un database già addestrato o adde- tare meglio i colori o il dettaglio. Sul volto ad esem- di vista, è ancora lunga. strabile dall’utente e tutta la potenza dei suoi data- pio verrà applicato un leggero effetto soft che leva le center per riconoscere immagini. Oppure Alexa Voice imperfezioni, sull’albero verrà data una bella spinta al Una strada obbligata per tutti Service, che fa lo stesso con l’audio. ha un verde e sulla mucca verrà aumentato un po’ il dettaglio I processori capaci di velocizzare reti di intelligenza sistema simile per le traduzioni di testi, Google ha rea- magari con una maschera di contrasto. Huawei usa artificiale sono ormai una realtà. Huawei l’ha chiamata lizzato Tensorflow, Facebook ha Caffe2. Tutti stanno l’intelligenza artificiale per fare un fotoritocco selettivo NPU forse per fare un po’ di scena, ma anche Apple contribuendo alla creazione di reti neurali e a sistemi che in Photoshop richiederebbe più tempo. Si sarebbe l’ha inserita nei suoi SoC e negli Snapdragon di Qual- in cloud che permettono a sviluppatori e ad aziende di potuto fare anche senza? Probabilmente si, ma la co- comm erano presenti una serie di processori capaci di modità è che il sistema riesce a farlo identificando gli accelerare queste funzioni sfruttando la GPU. Per rea- elementi della scena e le condizioni dello scatto. lizzare certi tipi di applicazioni che si appoggiano alla Va precisato, però, che come Huawei ha il suo sistema fotocamera, al riconoscimento delle immagini e al rico- AI anche Google con Android ha il suo sistema di intel- noscimento di voce e testo sfruttare una intelligenza ligenza artificiale che sfrutta però la GPU dei proces- artificialeè d’obbligo, ma bisogna comunque rendersi sori. Con il lancio di Tensorflow Lite, la piattaforma di conto che quello che può fare oggi una AI è questo, intelligenza artificiale dedicata ai dispositivicon poten- nulla di più. Per alcune app è utile, per altre app non za di calcolo ridotta, Google ha creato una serie di API serve a niente. Come sempre la palla passa agli svi- che permettono agli sviluppatori di sfruttare le GPU dei luppatori, che dovranno trovare applicazioni per poter processori per accelerare questi calcoli. Il sistema di sfruttare al meglio questa nuova possibilità che fino ad Huawei permette di usare entrambi i sistemi, e a breve oggi non avevano. Per una volta non è tutto marketing, saranno disponibili per gli sviluppatori anche una serie ma se non ci saranno le app e i servizi il rischio che di istruzioni specifiche per poter sfruttare al meglio la tanta potenza resti inutilizzata è concreto.

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n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE MOBILE Le fotocamere utilizzate dagli smartphone di ultima generazione sono ormai arrivate ad un limite fisico invalicabile Ecco perché le fotocamere degli smartphone sono arrivate al limite. Ora tocca al software Senza aumentare lo spessore dello smartphone è impossibile fare di più. Per andare oltre occorre lavorare sul software

di Roberto PEZZALI hi critica le fotocamere degli smartphone non pensa che le foto create da queste meraviglie C della tecnologia arrivano da sensori e da com- ponenti microscopici. La fotografia, e lo dice il nome stesso, è scrittura della luce, e se il sensore è micro- scopico la luce in gioco è davvero poca. Spesso si leg- gono critiche ingiuste a fotocamere che fino ad oggi hanno fatto veri e propri miracoli, anche perché uno smartphone non nasce per foto still life destinate a po- ster o riviste, ma deve fare semplicemente ottime foto da pubblicare online o da stampare in piccolo formato. In quest’ottica, forse, la risoluzione è il dato meno im- portante, molto meglio valutare esposizione, riduzione del rumore e resa cromatica. Qui c’è ancora tanto da lavorare, anche se bisogna rendersi conto che almeno la lunghezza focale. La distanza focale, se abbinata ad sotto il profilo del puro pezzo di alluminio, vetro e sili- un sensore di una determinata dimensione, determina cio, ovvero il telefono e i suoi componenti, siamo giunti l’angolo di campo, ovvero l’area inquadrata. Per questo al capolinea. I componenti fotografici inseriti all’interno motivo si è deciso di usare un sensore di riferimento, degli smartphone hanno raggiunto un punto dove è e la scelta è caduta sul sensore da 35mm (24 mm x 36 difficile (se non impossibile), anche per ragioni di costi, mm), un sensore che ha la dimensioni dei fotogrammi andare oltre. Lo dice la matematica, lo dicono gli spazi. della vecchia pellicola e che viene usato sulle fotoca- Quando un produttore esalta la qualità della fotocame- mere full frame. Se si monta un obiettivo da 200 mm su ra inserita nello smartphone spesso elogia il sensore un sensore full frame la distanza tra il piano del sensore grande, i pixel maggiorati per catturare più luce e la e il centro della lente è veramente di 200 mm, come 50 lente luminosissima, ma tutti questi parametri sono le- mm è la distanza dal sensore al centro della tipica len- gati tra loro da una coperta molto corta: si tira da una te per i ritratti. Fissato l’angolo di campo, se si riduce parte e si prende freddo dall’altra. Gli smartphone han- la dimensione del sensore si riduce necessariamente Il sensore di un iPhone rapportato ad un sensore no un vincolo obbligato, e da questo bisogna partire anche la distanza focale. Nel caso degli smartphone la Full Frame da 35 mm. per capire le scelte fatte e tutti gli altri numeri: questo distanza focale è una sorta di vincolo strutturale: se lo vincolo è lo spessore. Uno smartphone oggi è spesso smartphone è spesso 7 mm, tolto un millimetro per lo programma una foto fatta con un iPhone si legge infatti in media 7 mm, chi più chi meno: il modulo fotocamera, schermo e 1 mm per la scocca restano 5 mm. Se si cal- “distanza focale 4 mm equivalente a 28 mm”. Quello che comprende sensore, lente e stabilizzatore deve cola che il sensore ha un suo spessore, che c’è l’elet- dell’iPhone è un grandangolo, la distanza tra sensore stare in questi 7 mm. tronica di mezzo e che la lente non è piatta si arriva e lente sarebbe di 28 mm se il sensore fosse un full ad un valore ancora inferiore. La distanza focale di un frame ma dato che il sensore è molto più piccolo è di Lo spessore dello smartphone vincola iPhone 8 Plus, ad esempio, è di 3.99 mm: tra il sensore soli 4 mm. Stesso angolo di “scatto”, stessa porzione di la lunghezza focale e il centro della lente ci sono praticamente 4 mm. Po- scena catturata ma numeri in gioco molto più piccoli. Nella fotografia c’è un numero che guida tutto, e questo tevano essere 3 mm, ma questo voleva dire utilizzare Quanto è grande il sensore dell’iPhone 7? Per calcola- numero è la lunghezza o distanza focale: la lunghezza necessariamente un sensore più piccolo ancora: ecco re la dimensione basta calcolare quello che viene defi- focale indica la distanza tra il centro ottico dell’obietti- spiegato il bozzo sul retro degli smartphone, che sarà nito “fattore di crop”, ovvero il rapporto tra la diagonale vo e il piano sensore dove l’immagine viene messa a anche antiestetico ma fa guadagnare al produttore del sensore che stiamo analizzando rispetto al senso- fuoco. Il disegno qui sotto mostra esattamente cos’è quel millimetro che serve. re da 35 mm. Nel caso dell’iPhone il fattore di drop è Il gioco è semplice: a parità di dato dalla divisione tra la lunghezza focale equivalente angolo di campo un sensore più e quella effettiva, quindi 28/4: 7x. La diagonale di un grande richiede una distanza fo- sensore dell’iPhone è 7 volte più piccola di quella di un cale più lunga (e non ci starebbe sensore da 35 mm che misura 36 x 24 mm. nella scocca dello smartphone) E l’iPhone 8? Sempre secondo i dati Exif ha una distan- e una distanza focale più corta za focale di 4 mm equivalente a 29 mm. Se i numeri obbligherebbe ad utilizzare un sono giusti l’iPhone 8 ha un angolo leggermente più sensore più piccolo. La distanza chiuso e ha un sensore leggermente più piccolo: 29/4 focale la si ottiene analizzando restituisce infatti 7.26x. Apple ha raccontato che l’iPho- i dati Exif, una serie di metadati ne 8 ha un sensore leggermente più grande, eppure i Se l’angolo è fisso per aumentare la dimensione del sensore deve del file jpeg che memorizzano i numeri non dicono questo, anzi, raccontano l’opposto. necessariamente aumentare la distanza focale. Ma più di 4.5 mm in uno parametri di scatto e i dati della smartphone è difficile senza aumentare lo spessore dell’intero prodotto. lente. Se si apre con un qualsiasi segue a pagina 14 

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n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE

MOBILE Perché le fotocamere degli smartphone sono arrivate al limite La lente deve convogliare verso il sensore tutta la luce. Se la segue Da pagina 13  lente è ben dimensionata non fa troppa fatica.

Abbiamo chiesto ovviamente informazioni. Nel Google Pixel 2 c’è un sensore leggermente più grande: 27 mm equivalente e 4,46 mm di distanza focale, fattore di ri- Una lente più grande è più lumi- taglio pari a 6X, ma sempre di decimi di millimetri si nosa, ma è più spessa e il gruppo sta parlando. Lo spessore dello smartphone è quello, ottico è difficile da costruire. non si scappa. C’è chi, come Oppo, ha cercato di spo- Deve far convergere la luce che stare la fotocamera in senso orizzontale proprio per arriva agli estremi della lente poter avere più spazio di gioco e poter ottenere an- verso il sensore in pochi millime- che ingrandimenti spinti. Altre soluzioni non esistono: tri. Si creano molte aberrazioni. la fotocamera “tele” dell’iPhone ha necessariamente Difficilmente vedremo una lente un sensore più piccolo di quello principale e infatti le f/1.2 su uno smartphone. performance con poca luce ne risentono.

La dimensione del sensore è un vincolo apertura più bassa, ma il foro si restrin- per risoluzione e dimensione dei pixel gerebbe e passerebbe meno luce. Non Entrano in gioco ora altri due fattori: la risoluzione e la conviene. E’ anche vero però che un pro- lente. Per la risoluzione è facile capire che se il senso- duttore potrebbe pure usare una lente con re ha una determinata dimensione dettata dal calcolo apertura ben più alta, ad esempio f/1.2, fatto prima più megapixel ci mettiamo e più piccoli de- niente lo impedisce, tuttavia ci sono delle vono essere questi pixel. 12 megapixel è oggi la riso- controindicazioni. La prima è che usando luzione che permette allo stesso tempo di avere pixel una lente di diametro maggiore se si vuole più grandi, quindi capaci di raccogliere più luce, e una mantenere la stessa distanza focale si deve risoluzione perfetta anche su TV 4K. Un sensore da usare non solo una lente più spessa ma an- 20 megapixel con pixel grandi è necessariamente più che un gruppo ottico più complesso, per- grande e richiederebbe una distanza focale maggio- ché si deve convogliare la luce sul sensore re. Il Lumia 1020, con il suo sensore da 41 megapixel, sfruttando un angolo poco naturale. aveva una distanza focale di 6.6 mm, e infatti oltre ad Una lente di questo tipo porterei non solo avere un corpo spesso lo smartphone aveva anche un tante aberrazioni ma anche notevoli distor- blocco fotocamera decisamente sporgente. sioni. In secondo luogo sarebbe difficile e costosa da produrre, anche perché stiamo Che rapporto c’è tra sensore parlando di lenti miniaturizzate. e dimensione della lente Una lente più grande è più luminosa, ma è La Crystal lens dell’LG V30 secondo LG “mantiene i colori più Non c’è nessun rapporto. Determinata la dimensione molto più spessa e il gruppo ottico è diffici- vivi”. Dietro parole dettate dal marketing si nasconde probabil- del sensore il produttore deve decidere che lente mon- le da costruire. Deve far convergere la luce mente una lente in vetro che riduce le aberrazioni cromatiche. tare per ottenere il massimo della resa. Le lenti degli che arriva agli estremi della lente verso il Essendo una lente molto luminosa il rischio c’è. smartphone non hanno un diaframma come nel caso sensore e ha pochissimi millimetri per farlo. degli obiettivi delle macchine fotografiche e non si Si creano moltissime aberrazioni. Ecco perché difficil- nelle reflex, mentre nuovi formati di salvataggio dei file possono chiudere, hanno una apertura fissa e lasciano mente vedremo una lente f/1.2 su uno smartphone. possono portare ad una miglioramento della resa cro- passare sempre la stessa quantità di luce. L’apertura di Oggi l’obiettivo di uno smartphone è un gruppo ottico matica. Apple, usando l’HEIF (qui l’approfondimento), una lente viene espressa con un rapporto, ad esempio composto da vari elementi che devono lavorare per è ad oggi l’unica che permette di scattare fotografie f/1.6, e questo rapporto permette di calcolare il diame- trasmettere l’intera luce in ingresso sulla superficie del con uno spazio colore più ampio mantenendo i 10 bit tro fisico del “foro” attraverso il quale passa la luce che sensore nel modo più preciso possibile: più una lente è anche in lavorazione: il Jpeg si ferma a 8 bit. Ci sono poi va a colpire il sensore. In un obiettivo con lunghez- grande, e quindi vicina al sensore, più diventa difficile. poi tutte le modalità per ridurre il rumore e migliorare za focale di 4 mm e apertura f/1.6 il diametro del foro è la dinamica: se i sensori non possono diventare più di 2.5 mm (4/1.6). Solo tramite software si può migliorare risoluti possono però essere più veloci, permettendo Un produttore potrebbe utilizzare una lente con una la qualità di catturare più versioni della stessa foto nell’istante in Siamo quindi arrivati ad un punto dove, sempre che cui un sensore lento cattura una sola fotografia. Que- non si trovi una nuova tecnologia di sensore che non sto permette di filtrare il rumore analizzando due o più richiede lenti, andare oltre è impossibile. Per migliorare fotogrammi o di migliorare la dinamica. serve aumentare la lunghezza focale, ma questo vuol Inutile quindi analizzare ancora gli scatti al 100%: da dire toccare il design del telefono: maggiore spessore questo punto di vista è davvero difficile migliorare, e la e bozzi più accentuati per le lenti. E siamo arrivati ad un pulizia e la nitidezza di una reflex o di una APS-C con il punto dove lenti più luminose sono più un rischio per la sensore di uno smartphone non si potrà mai ottenere. qualità che un opportunità. I parametri su cui valutare la foto di uno smartphone Quello che farà la differenza, ora, è tutta la parte sof- sono altri come ad esempio dinamica, resa cromatica, tware ed è su questo che molti hanno iniziato ad in- gestione dell’esposizione e del flash. Qui si vede dav- vestire. L’analisi in tempo reale della scena permette vero chi ha investito tanto per migliorare la fotocamera di gestire l’esposizione in modo corretto anche senza e chi si è limitato a cercare un buon modulo fotografico un sensore di lettura esposimetrica, presente invece lasciando che sia l’app di base a far tutto.

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n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE MOBILE I nuovi Pixel 2 di Google riescono ad ottenere ottime foto in modalità ritratto senza l’ausilio di una doppia camera Pixel 2, Google ha svelato come viene sfruttato il machine learning per ottenere splendidi ritratti BigG ha spiegato come questi risultati siano stati raggiunti affidandosi soprattutto alla computational photography

di Matteo SERVADIO l comparto fotografico è forse uno degli aspetti più importanti dei nuovi Pixel 2. Ne abbiamo par- I lato in fase di presentazione, quando, a prescin- dere dal famigerato mostruoso punteggio assegnato da DxOMark, siamo rimasti colpiti dai primi risultati reali che abbiamo ottenuto. Ne abbiamo parlato an- che quando Google ha diffuso unalbum di foto e video “promozionali”. Abbiamo anche discusso di come le fotocamere montate sugli smartphone ab- biano ormai raggiunto un picco hardware dettato da limiti fisici, superabile ormai solo via software. Mai come quest’anno i nuovi flagshp di Google ab- bracciano appieno questa strada e lo dimostrano, tra le altre cose, con una modalità ritratto realizza- ta esclusivamente attraverso complessi algoritmi e senza una seconda fotocamera posteriore. Ora Google si è ritagliata del tempo per spiegare nel dettaglio come i Pixel 2 ottengano quei risultati sor- prendenti affidandosi soprattutto alla computational ottenere la sfocatura, ma non vi è percezione della photography. profondità e quindi difficilmente si potrà ottenere un Queste particolari foto, divenute famose e più ac- risultato simile a quello di una macchina fotografica. cessibili tra gli smartphone con la cosiddetta portrait Entrambi sono comunque metodi artificiali e con i mode, non sono in realtà nulla di troppo complesso suoi Pixel 2 Google li ha impiegati entrambi per otte- per una macchina fotografica che ottiene quell’effet- nere la modalità ritratto sia con la camera posteriore to bokeh attorno al soggetto con una profondità di che con quelle anteriore. Nel secondo caso viene campo più bassa. usata solo la segmentazione, mentre per la fotoca- Tuttavia, a differenza delle macchine fotografiche, mera principale lo smartphone adopera entrambi, gli smartphone sono privi di diaframma e hanno pur avendo una singola camera. un’apertura fissa; così si ricorre solitamente a due Per raggiungere questo risultato a Mountain View metodi per ottenere la modalità ritratto. hanno lavorato sotto due aspetti: il miglioramento Il più comune è di montare una seconda camera vi- della già ottima modalità HDR+ trovata sui recenti cino alla principale che lavorano in combinata per Nexus/Pixel e la tecnologia Dual-Pixel, il tutto basato creare la profondità con un sistema chiamato ste- su algoritmi che regolano gran parte dell’esperienza una rete neurale scritta in TensorFlow che sostan- reo algorithm. Il secondo invece è utilizzato dagli fotografica dei nuovi flagship. zialmente realizza una stima di quali pixel sono per- smartphone single camera e consiste nel dividere La modalità ritratto parte proprio da una foto HDR+ e sone e quali non lo sono. Nello specifico l’azienda l’immagine in due strati: i pixel che fanno parte del poi la camera decide quali pixel appartengono al pri- impiega una rete neurale convoluzionale (CNN) che primo piano e i pixel in secondo piano. Questo siste- mo piano e quali al secondo piano. Google ottiene elabora le informazioni filtrando l’immagine, filtrando ma si definisce semantic segmentation e permette di questo passaggio attraverso il machine learning, con l’immagine filtrata e così via. Google fa sapere di aver addestrato la CNN sotto- ponendole circa un milione di foto raffiguranti volti e persone con oggetti in mano, o cappelli, o ancora occhiali. In questo modo la rete è in grado di crea- re una maschera che distingue tra il background e il soggetto in primo piano, oggetti compresi. Il risultato è un buon lavoro nell’ottenere una sfoca- tura uniforme, anche se come afferma Google stes- sa, il risultato non è sempre perfetto, ma trattandosi di machine learning ci sono sempre margini di mi- glioramento. Per impiegare il già citato algoritmo stereo senza una seconda camera, Google è ricorsa alla soluzio- ne dual-pixel che in pratica, dividendo in due ogni

Foto scattata da Pixel 2 senza HDR+ (sinistra) e con HDR+ (destra). segue a pagina 16 

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n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE MOBILE Si chiama Pixel Visual Core ed è il primo processore custom realizzato da Google. Per ora non viene utilizzato Google Pixel 2 nasconde un super processore per le foto Potrebbe essere il primo passo per arrivare a sviluppare un intero processore per smartphone come ha fatto Apple

di Roberto PEZZALI l primo processore realizzato e svi- luppato da Google è un componente I dedicato all’elaborazione delle im- magini, al machine learning e alla foto- grafia. Si chiama “Pixel Visual Core” ed è qualcosa che non si è mai visto prima nel mondo degli smartphone, perché se fino ad oggi i produttori si sono li- mitati a inserire all’interno dei “SoC” degli Image Signal Processor, Google è andata oltre e ha realizzato un vero SoC indipendente. Il Google Pixel 2 ha una qualità fotografica eccezionale,lo abbiamo potuto apprezzare anche nella nostra breve anteprima, ma la scoperta del “Pixel Visual Core” ci fa Il “Pixel Visual Core” ha al suo interno più velocemente e con un consumo di c’è anche quella di sviluppare un inte- capire che ancora non abbiamo visto una CPU per la gestione, un core ARM energia decisamente più basso rispetto ro processore per smartphone come tutto, anzi, probabilmente non abbia- A53, un quantitativo di memoria DDR4 e a quanto richiederebbe la stessa opera- ha fatto Apple, ma questo è un primo mo ancora visto cosa può fare un Pixel ben 8 core IPU, Image Processing Unit, zione gestita dal processore principale, passo. L’idea di Google potrebbe es- quando il sistema sarà a regime. Ad oltre ovviamente ad un bus per per- e oltre alla fotografia potranno essere sere seguita anche da altri produttori, oggi infatti questo processore non vie- mettere lo scambio di informazioni tra il gestite anche altre situazione impegna- che fino ad oggi hanno sfruttato esclu- ne usato, è spento: Google lo attiverà processore fotografico e il processore tive come il machine learning basato sivamente quello che il processore solo con Android 8.1 e lo renderà di- principale dello smartphone, in questo sul riconoscimento delle immagini. Una Qualcomm o Mediatek ha messo loro sponibile anche agli sviluppatori di ter- caso il Qualcomm Snapdragon 835. nuova serie di applicazioni che sfrut- a disposizione: tanti piccoli componenti ze parti che potranno sfruttare così gli Secondo Google questo processore è teranno il nuovo processore, quando fatti su misura per migliorare o comple- avanzati algoritmi di scatto HDR+ anche in grado di effettuare tutte le operazioni sarà attivo, sono già in lavorazione. tare gli aspetti dove il processore prin- all’interno delle loro applicazioni. di elaborazione fotografica cinque volte Non sappiamo se tra le idee di Google cipale è più debole.

MOBILE Pixel 2: come Google sfrutta il machine learning per i ritratti

segue Da pagina 15 

pixel, permette al sensore di leggere due punti di vista separati della stessa scena, nonostante siano distanti meno di un 1mm, per creare una mappa di profondità. Questa estrema vicinanza causa comunque degli errori nelle informazioni raccolte sulla profondità, so- (A sinistra) la foto che si otterrebbe applicando la prattutto con poca luce quando il rumore aumenta. sfocatura basandosi solo sulla maschera (a destra). Per correggere queste imprecisioni il Pixel 2 scatta Nella foto più in grande invece la foto finale ottenuta una raffica di immagini dalla metà destra e sinistra, e con il Pixel 2. le allinea prima di applicare l’algoritmo stereo. L’ultimo step consiste nel combinare tutte queste informazioni per ottenere l’immagine finale, ovvero tà ritratto in cui sia lo sfondo che il piattino di fronte mettere insieme la maschera elaborata dalla rete al soggetto viene leggermente sfocato, come acca- neurale e la mappa di profondità per decidere quan- drebbe scattando con una macchina. to sfocare ogni pixel nella foto HDR+. La questione con la computational photography è Per applicare la sfocatura Google sostituisce ogni piuttosto semplice: la qualità finale di uno scatto di- pixel con un disco traslucido dello stesso colore, ma pende moltissimo da quanto l’azienda sia in grado di varie dimensioni e li compone in ordine di pro- di affinare tutti questi processi. Nel caso specifico, dalle dimensioni, i margini di miglioramento a livello fondità ottenendo una simulazione di quello che si Google ha già dimostrato di masticare piuttosto software permettono di fare ancora passi in avanti. avrebbe con un’ottica complessa. bene il machine learning e in un ambito come la foto- n-ne una di queste è portare i veicoli autonomi sulle Il risultato finale, nell’immagine è una foto in modali- grafia mobile, dove l’hardware è limitato soprattutto strade in pochissimo

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n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE MOBILE Amazon rinnova il Kindle Oasis, le novità sono così tante che sembra un nuovo modello Apple perdona Il nuovo Kindle Oasis è l’eBook di riferimento chi ha lo schermo Ha display più grande di 1”, batteria interamente integrata e resistenza all’immersione non originale di Gianfranco GIARDINA Con iOS 11.0.3 mazon ha alzato l’asticella e ride- il touch funziona finito il riferimento della categoria, Acon il lancio del nuovo Kindle Oa- di nuovo sis. In effetti, almeno dal punto di vista iOS 11 aveva reso estetico, i tratti del precedente Oasis si inutilizzabile l’iPhone ritrovano nella nuova versione, che ha un design simile anche se lo schermo, e a chi avevano fatto quindi tutto il telaio, è del 30% più gros- riparare gli iPhone 6S so. Ma a nostro avviso Amazon avrebbe da centri di assistenza fatto bene a dare a questo eBook reader un nome originale, perché, al confronto non ufficiali il vecchio Oasis pare poco più di un pro- così indistinguibile la pagina di eBook da Un aggiornamento totipo. La novità più evidente è la dimen- quella di un libro di carta e inchiostro. risolve il problema sione dello schermo, cresciuta quanto E proprio in tema di somiglianza alla car- basta per rappresentare un’unicità nella ta, il display “paperwithe” touch di que- di Roberto PEZZALI gamma Kindle: il display ora aumenta la sto nuovo Kindle Oasis può contare su sua diagonale di un pollice, arrivando a un sistema di illuminazione in grado di 7”, sempre con l’originale rapporto 4:3 regolare in maniera automatica l’inten- del modello precedente. L’effetto è una sità sulla base della luce ambiente, per pagina oramai larga quanto un libro ta- garantire in tutte le condizioni una buo- scabile anche se un po’ più corta. Non na leggibilità senza far apparire il display si tratta di una novità banale: ci avvici- luminescente e anche senza consumare Il telaio del nuovo Kindle Oasis è in niamo sempre di più alla dimensione di inutilmente batteria. La leggibilità è ga- alluminio. pagina di un libro e quel pollice in più rantita anche dalla varietà di dimensioni abilita a una lettura più naturale, anche di carattere disponibili, nettamente au- di mercato: quasi ci si dimentica di avere con caratteri un pizzico più grandi. A pa- mentati rispetto ai modelli precedenti, a che fare con un display e-Ink. La sen- iOS 11 “disabilitava” il Touch rità di dimensione di carattere, e quindi cosa che permette una maggiore ver- sazione data dalla pagina più grande è Screen sugli iPhone 6s e succes- di leggibilità, il nuovo modello è in grado satilità e un più adeguato utilizzo del di- decisiva: siamo ancora nelle dimensioni sivi riparati da botteghe cinesi e di ospitare il 30% di testo in più nella sin- splay maggiorato. di grande portabilità, ma la superficie uti- riparatori non ufficiali, iOS 11.0.3, gola pagina. La dimensione maggiorata Questo Kindle Oasis introduce anche le inizia ad assomigliare a un libro “vero” risolve del tutto il problema. Il porta con sé anche un’altra piacevole un’altra novità assoluta per i Kindle: la e non a un bigino, come i modelli da 6” blocco del funzionamento del novità: la batteria, che nella prima ver- protezione dall’acqua. Infatti l’appa- con form factor più verticale. Infatti la touch screen non era ovviamen- sione dell’Oasis doveva fare affidamento recchio è IPX8, ovverosia può essere cosa che più ci piace di questo apparec- te volontario da parte di Apple: al “rinforzino” sistemato nella custodia, immerso in acqua fino a 2 metri di pro- chio è il fattore di form+a 4:3, che offre iOS integra i driver per compo- ora è tutta integrata nell’apparecchio fondità per un’ora ed è ovviamente an- una superficie di lettura ben superiore ai nenti dei ricambi ufficiali e molti e basta per garantire un’autonomia di che “splash proof”: leggere in piscina o Kindle più tradizionali e alla stragrande riparatori a basso costo, per ri- “settimane”, secondo le dichiarazioni di comodamente rilassati nella vasca è ora maggioranza degli eBook anche di altre parare gli schermi con il costoso Amazon. Il display più grande porta con possibile. Molto comoda la funzione, già marche. Il Nuovo Kindle Oasis, già preor- 3D Touch, si sono serviti di pezzi sé anche una risoluzione più alta: viene presente sui modelli attuali, di coordina- dinabile, arriverà sul mercato entro fine di ricambio realizzati con un con- conservata la densità di punti, pari a 300 mento di diversi Kindle del medesimo mese nel taglio con memoria da 8GB troller di una marca che la nuo- dpi, precisamente quella che viene utiliz- utente: quando si interrompe la lettura su Wi-Fi, da 32 GB Wi-Fi e da 32 GB Wi-Fi va versione di iOS non poteva zata nella stampa tipografica, rendendo un device, si può riprendere dallo stesso e 3G. I prezzi partono da 249,99 euro gestire. Apple avrebbe potuto punto su un altro per la versione base, meno dei 289,99 ignorare la cosa, ma giustamente device, anche un chiesti per il vecchio modello; va detto, ha deciso comunque di venire a tablet o uno smar- però, che con l’Oasis dello scorso anno capo del problema supportando tphone, proprio c’era in dotazione la custodia, che era con l’aggiornamento rilasciato come avviene per vitale per la disponibilità della batteria questa sera anche gli schermi i film e i serial con aggiuntiva; con il nuovo modello, la cu- non ufficiali. Netflix. stodia è opzionale e ha un costo di 49.99 L’aggiornamento, che risolve an- Nei pochi minuti euro, che diventano 59,99 per i modelli che un problema del feedback in cui abbiamo in pelle. A nostro avviso il best seller sarà aptico di iPhone 7, include anche potuto “giocare” la versione da 32 GB, che si posiziona a una nota che incoraggia gli utenti con il nuovo Kind- 279,99 euro: i 30 euro in più per i 24 GB a far riparare gli smartphone solo le Oasis, abbiamo aggiuntivi sono davvero ben spesi. La presso centri di assistenza auto- I due Kindle Oasis, vecchio e nuovo, alle prese con la stessa potuto apprezza- versione 3G viene 339,99 euro e com- rizzati. Come per dire: “Questa pagina e la stessa dimensione di caratteri: il nuovo modello re una reattività prende anche il traffico necessario per volta abbiamo risolto il problema, ospita molto più testo. ai massimi livelli scaricare eventuali nuovi libri. la prossima volta potrebbe”.

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n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE PC Una falla nella protezione WPA2 delle reti Wi-Fi permette a chiunque di accedere ai dati Falla Wi-Fi Allarme rosso, bucata la protezione WPA2 A rischio il 41% Chi si trova nel raggio della rete Wi-Fi potrebbe accedere alle password e ai dati sensibili dei device successo è gra- di Roberto PEZZALI Android vissimo: chiun- rutte notizie sul fronte della sicu- que potrebbe Preoccupanti rivelazioni rezza: la protezione WPA2, acroni- avere accesso riguardo le vulnerabilità B mo di Wi-Fi Protected Access II, è senza problemi dello standard WPA2 stata bucata sfruttando una serie di falle ai video delle scoperte di recente. Con tredici anni di videocamere IP che metterebbero vita alle spalle, il WPA2 ha protetto non dentro casa così a rischio soprattutto solo l’accesso agli access point e alle come ai conte- i dispositivi Android reti Wi-Fi di tutto il mondo, ma ha anche nuti presenti su protetto il traffico dei dati codificandoli un hard disk di di Matteo SERVADIO appunto con la chiave di protezione. rete, documen- Ora che la protezione è stata bucata non ti, foto, backup. Il protocollo WPA2 che protegge le solo un malintenzionato potrebbe acce- L’attacco è chiamato KRACK (Key Rein- point stanno già iniziando a lavorare alle reti Wi-Fi si scoperto essere vulne- dere ad una rete protetta, ma addirittura stallation Attacks) e il livello di pericolo- varie patch e nelle prossime settimane rabile ad attacchi. Non è nemmeno potrebbe leggere e registrare il traffico sità è talmente elevato che si è deciso inizieranno gli aggiornamenti, sicura- necessario che l’hacker cracchi la di rete semplicemente stando nei pa- di creare un sito dedicato con tutte le mente per i dispositivi business e per le password: è sufficiente che si trovi raggi, senza neppure connettersi alla informazioni, sito che ancora non è rag- grandi reti. E quelli nelle case di tutti? I nel raggio del canale stabilito da rete e quindi senza lasciare segni di in- giungibile. Inutile dire che oggi gli utenti modem di proprietà degli operatori ver- un access point e un dispositivo trusione. Questo vuol dire che eventuali possono fare ben poco: l’unica soluzio- ranno probabilmente aggiornati diret- Wi-Fi per leggere dati sensibili e password, codici, indirizzi email e nomi ne è navigare solo su siti che utilizzano tamente dalle telco senza che l’utente manipolare informazioni. Pare che utente che vengono inviati a server non protezione HTTPS ma molti dispositivi debba fare nulla, mentre i modem e gli KRACK risulti particolarmente peri- protetti sono alla mercé di chiunque re- connessi in casa, senza che l’utente lo access point di proprietà andranno ag- coloso per i device Linux e Android sti in ascolto sul canale in cui l’access sappia, potrebbero ancora utilizzare giornati a mano. Sempre che i produtto- 6.0 e superiori. Nella dimostrazio- Point e un dispositivo wireless hanno connessioni senza certificato di prote- ri, soprattutto per i dispositivi più vecchi, ne dei ricercatori l’ipotetico hacker stabilito un collegamento. Quello che è zione. I produttori di modem e di access rilascino un aggiornamento. è in grado di decriptare tutti i dati trasmessi dalla vittima (password, username e numeri sensibili inclu- si) piuttosto agilmente, dato che PC Caso KRACK, arrivano le rassicurazioni dei principali player nel mondo dell’informatica “Android e Linux possono essere indotti a reinstallare da zero una chiave crittografica”. Nel caso di I big dell’hi-tech rispondono alla falla Wi-Fi altri dispositivi è più difficile, -an che se, precisa l’autore del report Windows è l’unico sistema protetto; Apple e Google al lavoro per risolvere il problema Mathy Vanhoef, tutt’altro che im- possibile. Inoltre le possibilità di di Mirko SPASIANO aver tappato la falla di sicurezza. Infatti, patch per iOS e macOS, ma attualmen- attacco non si limitano al furto di in occasione del consueto Patch Tue- te è ancora in fase di test. Dunque, tutti credenziali di accesso, ma in ge- arrivano le reazioni dei principali sday – lo scorso 10 ottobre – il colosso gli iDevices ed i Mac sono ancora a ri- nerale ogni dato trasmesso può protagonisti dell’informatica alla di Redmond ha provveduto a rilasciare schio in attesa del rilascio di un aggior- essere decriptato e anche la pro- Afalla nello standard WPA2 per le un apposito fix per tutte le versioni dei namento. Discorso diverso, invece per tezione HTTPS dei siti in altri casi reti Wi-Fi Gli esperti di sicurezza so- suoi sistemi operativi supportati. In una l’hardware che fa parte della famiglia è stata bypassata. La vulnerabilità stengono che, sostanzialmente, nessun dichiarazione rilasciata a The Verge, AirPort – inclusi Time Machine, AirPort riguarda soprattutto la 4-way han- sistema operativo si sarebbe salvato: Microsoft ha reso noto che, nonostante Extreme e AirPort Express –: secon- dshake del WPA2, ovvero il pro- Windows, iOS, macOS, Android e perfi- avesse già rilasciato un update la scor- do AppleInsider, per questi disposi- cesso che serve a confermare che no Linux sarebbero potenziali sa settimana si è astenuta dal divulga- tivi il fix non sarebbe ancora pronto. il client e l’access point possegga- vittime di KRACK, acronimo re la notizia in attesa che altre aziende I dispositivi basati su Android e Linux no le credenziali per stabilire una di Key Reinstallation Attack potessero fare altrettanto. Cogliendo, sembrano, invece, quelli messi peggio, connessione. La quasi totalità delle Microsoft per ora è poi la palla al balzo, Microsoft ci ha anche alla luce della loro particolare moderne reti Wi-Fi impiega questo l’unica azienda ad tenuto ad incoraggiare i propri utenti suscettibilità a questo tipo di attacco. sistema, ciò significa che KRACK o a non disattivare Google ha promesso l’arrivo di un ag- una sua variante può colpire pres- gli aggiornamen- giornamento nelle prossime settimane, soché chiunque. I vari produttori ti automatici, in con i Pixel in prima fila per la ricezione sono al lavoro sulle apposite patch modo da rima- delle patch di sicurezza il prossimo 6 per chiudere le falle; così come nere sempre novembre. Tuttavia, se si pensa alla Google è al lavoro nella medesima protetti. Ap- ordinaria solerzia con cui i produttori direzione, soprattutto consideran- ple, dal canto di hardware rilasciano aggiornamenti do che i ricercatori indicano che il suo, avrebbe per i propri dispositivi, forse c’è di che 41% dei dispositivi Android conten- già pronta una preoccuparsi. gono tale vulnerabilità.

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n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE PC Microsoft ha presentato il laptop “2 in 1” Surface Book 2. Costo ovviamente elevato Come ottenere Ecco Surface Book 2, è un mostro di potenza Windows 10 Caratteristiche tecniche di primo piano e fino a 17 ore di autonomia per un prodotto al top Fall Creators di Emanuele VILLA Update saltando el giorno di Windows 10 Fall Crea- la coda tors Update, Microsoft cala l’asso Il rilascio del Fall Creators N e presenta il Surface Book 2, il nuovo laptop 2 in 1 pensato per assicu- Update per i PC e tablet rare prestazioni di altissimo profilo. Par- Windows procederà tiamo dunque dalle caratteristiche tec- gradualmente niche, premettendo che Surface Book 2 sarà disponibile in due varianti, da 13’’ o nei prossimi mesi 15’’ a seconda delle esigenze con display Ma se proprio touch PixelSense da 3000 x 2000 pixel non si riesce a resistere (versione da 13,5’’) e 3240 x 2160 (15’’) di risoluzione con un rapporto di contrasto sarà senza dubbio sovrabbondante, ma con 6 GB di memoria dedicata GDDR5. abbiamo la soluzione… dichiarato di 1.600:1. Alla base del siste- colpisce soprattutto l’autonomia dichia- Infine, trova conferma in questa secon- ma vi sono i processori Intel di settima rata, di 17 ore di video playback sia nella da edizione la ricchezza di connessioni di Matteo SERVADIO e ottava generazione, più precisamente versione da 13’’ che in quella da 15’’, che che contraddistingue la prima: una USB- l’i5-7300U dual core (7th) e i7-8650U si dovrebbero tradurre in più di una gior- C, due USB 3.1, SD Card, porte Surface quad core (8th): il modello da 13.5’’ offre nata abbondante di lavoro. Poi come Connect e il jack per le cuffie, il tutto possibilità di scelta tra i due, mentre la sempre dipende dall’uso che se ne fa e “assistito” da una doppia fotocamera da versione da 15’’ offre il solo i7 di ottava dalle tecnologie di risparmio energetico 8 e 5 mpixel. generazione, assistito da 16 GB di RAM impiegate. Per quanto concerne, infine, i prezzi, LPDDR3 a 1866Mhz. Previsto un “set” A livello grafico i nuovi Surface Book essi valgono inizialmente per il mer- La distribuzione del Fall Creators completo di sensori tra cui accelerome- possono contare sulle GPU integrate cato americano. Al momento, Surface Update (FCU), la nuova versione tro, giroscopio, luce ambientale e pros- intel HD 630 ma anche - e soprattutto Book 2 da 13.5 costa, a seconda della del sistema operativo di Microsoft, simità, ma soprattutto storage SSD con- - sulla grafica discreta Nvidia GeForce configurazione, da 1.499 a 2.999 dollari, è già cominciata. Per aggiornare figurabile dall’utente tra 256 GB, 512 GB GTX 1050 con 2GB di memoria e, nel mentre la versione da 15’’ arriva fino a il PC senza troppe seccature è o 1 TB, tutti in versione PCIe. La potenza modello da 15’’, sulla GeForce GTX 1060 3.299 dollari, partendo da 2.499 dollari. sufficiente attendere che venga recapitato al proprio PC tramite Windows Update (Impostazioni > PC Per i nuovi dispositivi Windows 10 con processori ARM si parla di un’autonomia fino a due giorni Aggiornamento e sicurezza > Win- dows Update > Verifica disponibi- lità aggiornamenti). Tuttavia, ormai Con Windows 10 on ARM l’autonomia è da record è consuetudine – dal debutto di Windows 10 – che non tutti rice- Potrebbe essere la svolta nel mondo “mobile”. All’orizzonte un Surface con processore ARM? vano l’aggiornamento subito: la di Mirko SPASIANO aspettativa. Ci eravamo fissati un fase di download su tutto il parco on è certo un mistero che in pas- obiettivo ambizioso, ma siamo an- macchine Windows sarà portata sato i dispositivi Windows sfigu- dati oltre. È quel tipo di autonomia a termine a scaglioni nei prossimi N rassero rispetto ai Mac in quanto dove posso utilizzarlo [il PC, ndr] mesi. I primi dispositivi a ricevere ad autonomia. Tuttavia, pare che Micro- giornalmente. Non porto con me il il FCU – che abbiamo analizzato soft abbia finalmente trovato la chiave di caricatore. Potrei caricarlo su per al microscopio in un ampio ap- volta per sfatare definitivamente questo giù ogni paio di giorni. È quel tipo di profondimento – saranno i dispo- tabù: Windows 10 on ARM. Annunciato autonomia. […] La potrei considerare sitivi più recenti, congiuntamente pubblicamente in pompa magna a fine una svolta rispetto al modo in cui si a quelli aventi una configurazione maggio scorso, il ritorno di Windows sui utilizzavano i PC in passato”. Queste hardware ampiamente testata da- processori ARM segnerà un taglio netto le parole di Pete Bernard, Program Ma- ma “Si è scoperto che non era un bug: gli Insider; solo dopo si uniranno con il passato. No, non è un Windows nager di Microsoft, raccolte da Trusted era semplicemente un’autonomia ecce- alla festa i dispositivi più vecchi. RT 2.0: quel pasticcio è solo un ricor- Reviews al 5G Summit di Qualcomm. zionale.” A quanto pare, i primi esem- Tuttavia, se la pazienza non è il do lontano. Questa volta sui processori Inoltre, secondo quanto evidenziato plari di dispositivi con Windows 10 on vostro forte, Microsoft ha previsto Snapdragon girerà la versione completa da ZDNET, gli sviluppatori che hanno ARM sono ancora attesi entro la fine di una scappatoia rapida e indolore. di Windows 10, con tutti gli applicativi de- avuto modo di testare i primi esemplari quest’anno, nonostante Microsoft ab- È sufficiente scaricare l’Assistente sktop tradizionali. A giudicare dalle pri- di dispositivi Windows 10 on ARM sareb- bia adottato una sorta di silenzio radio aggiornamento Windows 10 e, una me impressioni di chi ha avuto modo di bero stati i primi ad essere colti di sor- negli ultimi mesi. Che a fine mese ci sia volta avviato, seguire le istruzioni provare questi nuovi dispositivi, sembra presa dall’autonomia di queste macchi- una sorpresa in arrivo come avevamo a schermo. Dopo aver cliccato su che ci sia una vera e propria svolta epo- ne. Secondo Bernard, infatti, Microsoft ipotizzato? Microsoft terrà il 31 ottobre “Aggiorna”, verrà effettuata una cale dietro l’angolo: si parla addirittura di avrebbe ricevuto enormi quantitativi di a Londra l’evento Future Decoded. Pos- verifica di compatibilità prelimina- un’autonomia di due giorni. feedback sulla totale non accuratezza sibile che ci sia un Surface con proces- re, a valle della quale comincerà “Francamente, va oltre ogni nostra della stima dell’autonomia di Windows, sore ARM all’orizzonte? automaticamente il download.

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n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE GAMING L’atteso aggiornamento autunnale di Xbox One porta con sé numerose novità Partono i saldi Xbox One cambia pelle, arriva il Fall Update di Halloween Non solo una nuova dashboard, l’aggiornamento apre anche le porte a Xbox One X su PlayStation Cambia la gestione delle trasmissioni Live e implementa una nuova e funzionale Guida Store, sconti

di Francesco FIORILLO fino al 60% Tantissimi giochi icrosoft ha reso disponibile per il download l’atteso aggiorna- a tema horror possono M mento autunnale di Xbox One. essere acquistati fino Denominato Fall Update, quest’ultimo al prossimo 1 novembre perfezionamento dell’interfaccia utente porta con sé un elevato numero di novità. con sconti fino al 60% Si parte dall’immancabile restyling della Tra i tanti non potevano dashboard, che permette ora di avere mancare i vari Resident tutti i contenuti più utilizzati in un unico posto, si passa per una nuova Guida più Evil, Call of Duty reattiva e si arriva a nuove opzioni desti- delle webcam di terze parti: lo streaming da facilitarne la condivisione via PC. Oltre Black Ops III Zombies nate ai futuri possessori di Xbox One X. e l’uso di Skype non saranno più legati alle nuove opzioni di personalizzazione, Chronicles, Prey e gli Dopo aver scaricato i 750 MB dell’aggior- al solo Kinect, mentre l’Xbox Assist, una la schermata Home può di fatto essere namento, gli utenti avranno la possibilità funzione incentrata sul supporto di achie- customizzata non solo aggiungendo indie Little Nightmares di spostare i blocchi della home a loro vement e problemi tecnici, elargirà sug- nuovi blocchi dedicati alle app e ai gio- e Outlast piacimento, in modo da posizionare ma- gerimenti di varia natura sull’esperienza chi, ma anche inserendo le leaderbord gari i titoli preferiti in una posizione più Xbox One in generale. Sempre in ottica dei titoli preferiti e gli amici più stretti, di F. R. centrale, mentre una nuova guida e l’im- trasmissione live, il menu di broadcast e l’aggiornamento autunnale aggiunge in- plementazione di sottomenù caratterizza- cattura è stato totalmente rivisto, grazie fine alcune opzioni legate a Xbox One X. ti da un maggior numero di informazioni all’introduzione sia di funzionalità inedite L’elenco dei giochi ottimizzati per questa renderanno la navigazione più veloce e sia di menu più leggibili. Ogni filmato o versione della console figurano ora nella funzionale. Il nuovo aggiornamento por- screenshot catturato potrà essere salva- lista dei titoli installati (come ad esempio ta con sé una gradita sorpresa sul fronte to direttamente su HD esterni, in modo Gears of War 4 e Forza Motorsport 7), all’utente viene data la possibilità di sca- ricare in anticipo i pacchetti texture in 4K, in modo da giungere preparato al lancio di One X, mentre la possibilità di creare Come da tradizione, fino al un rapido backup del profilo permetterà prossimo 1 novembre il PlaySta- di trasferire con facilità, il prossimo 7 no- tion Store si veste a festa per vembre, tutte le varie personalizzazioni celebrare la ricorrenza di Hal- sulla nuova console. loween. Gli scaffali virtuali del negozio Sony propongono forti sconti (fino al 60%) sui migliori giochi a tema horror, come Re- GADGET Sono disponibili nei negozi Fossil e su fossil.it, prezzo compreso tra i 179 e i 199 euro sident Evil 7 Biohazard (ora a 29,99€), Fallout 4 (14,99€), Fossil Q Neely e Jacqueline, smartwatch al femminile Dark Souls III (24,99€) e il re- cente Prey (24,99€). Gli sconti, I modelli colpiscono per la cassa ultra sottile, design elegante e funzionalità innovative che prevedono un ulteriore ri- basso per gli abbonati al servi- di Gaetano MERO le funzioni dei tre pulsanti fisici attraver- della versione ridisegnata e migliorata zio PlayStation Plus, riguardano Neely e Q Jacqueline sono i nuo- so l’app dedicata, in modo da attivare la dell’app Fossil Q. L’aggiornamento offre una selezione di giochi davvero vi smartwatch ibridi della gamma fotocamera di uno smartphone, gestire un’interfaccia utente più intuitiva e otti- ricchissima che include, tra i Q Fossil Q pensati specificamente file musicali, far squillare il telefono at- mizzata. Risultano migliorate anche le tanti, tutta la serie Resident Evil per il pubblico femminile, con un design traverso lo smartwatch. Il lancio Q Neely funzionalità associate al fitness. (Resident Evil 4, Resident Evil 0 elegante che richiama i modelli classici e Q Jacqueline coincide con il rilascio I dispositivi sono dotati di batteria con HD Remaster e il bundle Resi- del marchio e una cassa extra sottile da autonomia fino a 6 mesi senza necessità dent Evil 1-2-3), Dead Alliance, 36 mm. Offrono una serie di funzionalità di ricarica, e sono compatibili con i siste- Little Nightmares, Outlast, e innovative grazie alla connettività intelli- mi Android e iOS. Fossil offre numerose Dead Island. gente: gli utenti possono ricevere noti- possibilità di personalizzazione tra cui A questo link trovate l’intera li- fiche attraverso vibrazioni e movimenti cinturini intercambiabili in pelle, silicone sta dei titoli PlayStation 4 in sal- delle lancette, monitorare gli obiettivi di e acciaio inossidabile. Q Neely e Q Jac- do, mentre per tutte le offerte fitness tra cui passi, calorie e ore di son- queline saranno disponibili dal 22 otto- attive legate a PlayStation 3 e no. È possibile confrontare facilmente bre nei negozi Fossil e online su fossil.it PlayStation Vita vi rimandiamo l’ora di diversi fusi orari e personalizzare a un prezzo compreso tra 179 e 199€. al PlayStation Store.

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n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE GAMING Diverse novità dall’Oculus Connect, Zuckerberg&Co vogliono davvero portare la realtà virtuale a più persone possibili Oculus avanti tutta: scende il prezzo per il Rift E arriva Oculus Go, visore tuttofare a 199 dollari L’obiettivo ultimo di Zuckerberg, portare “la realtà virtuale a un miliardo di utenti”, sembra però ancora piuttosto lontano

di Candido ROMANO

i è svolta l’annuale conferenza Oculus Connect a San Jose, California, durante la quale Mark Zuc- S kerberg e Hugo Barra, ex Google e Xiaomi e ora a capo della divisione VR di Facebook, hanno annun- ciato le novità su prodotti e applicazioni per rendere di massa la realtà virtuale. Uno sforzo fatto di innovazio- ne, nuovi prodotti e tagli di prezzo. Recente è l’usci- ta di scena di Nokia, a causa della lentezza con cui questo mercato si sta sviluppando: Facebook ci crede ancora e continua a spingere in alto l’asticella con di- verse novità. Il loro obiettivo ultimo è di portare “la realtà virtuale a un miliardo di utenti”, queste le parole di Zuckerberg sul palco. Non sarà semplice, dato che gli analisti sostengono che solo pochi milioni di visori sono stati venduti in tutto il mondo, mentre le vendite di Oculus Rift hanno deluso le aspettative. Sono tre in sostanza le notizie che potrebbero spingere gli utenti in futuro a entrare in questi mondi virtuali: Oculus Go, un nuovo visore economico standalone, novità sul progetto Santa Cruz che porta un visore wireless ma riga di pixel e la successiva, visibili all’occhio umano. Oculus Rift ora costa meno di fascia alta e il definitivo taglio di prezzo di Oculus Le indiscrezioni parlano di uno Snapdragon 821 come L’ultima notizia riguarda il calo permanente del prezzo Rift. processore (scordatevi di giocare titoli come Fallout di Oculus Rift, il visore che sostanzialmente ha fatto 4 VR con questo visore, ma è comunque compatibi- da apripista all’industria della realtà virtuale. Il nuovo Dove sta andando Oculus le con tutti i titoli per Samsung Gear VR), avrà l’audio prezzo è di 399 dollari negli USA, 449 euro in Euro- Si chiama Oculus Go ed è un visore per realtà virtuale spaziale completamente integrato, quindi si potranno pa. Arriverà insieme ai Touch controller e sette giochi, indipendente che si posiziona tra Gear VR e Oculus anche evitare cuffie esterne. Presente comunque il ovvero Lucky’s Tale, Medium, Toybox, Quill, Dead and Rift. Il prezzo di 199 dollari inserisce questo prodot- foro per jack da 3,5 mm. L’uscita è fissata per il 2018, Buried, Dragon Front e Robo Recall, scaricabili gratui- to in una fascia media, ma a differenza di Gear VR gli sviluppatori potranno ricevere i kit già da novem- tamente da Oculus Store. Oculus Rift costa ormai la per funzionare non ha bisogno di uno smartphone, bre. Ma Oculus Go non è di certo quel visore di fascia metà rispetto al prezzo di lancio dello scorso anno, rimanendo untethered e quindi non bisogna colle- alta senza cavi mostrato allo scorso Oculus Connect, quando il solo visore costava 599 dollari e i controller garlo al computer come Rift. Oculus Go è il cavallo quello è il progetto Santa Cruz, di cui quest’anno sono 199. Un taglio così importante di solito serve a stimola- di battaglia per raggiungere, o almeno avvicinarsi, al state rivelate diverse novità. re vendite a rilento e Oculus Rift costerà praticamente prossimo miliardo di utenti: un visore che elimina tutti Clicca qui per il video. il doppio rispetto a Go, ma rimane comunque il visore i fastidi possibili, cioè l’inserimento di smartphone o il simbolo della società, che Facebook spingerà fino a collegamento al computer, ad un prezzo abbordabile. Tutti a Santa Cruz quando il progetto Santa Cruz non sarà completato. All’interno di Oculus Go sono infatti posizionate due Oculus ha svelato sul palco il nuovo prototipo, chia- Oculus punterà anche al settore business, prevede nuove lenti LCD “fast switch” con risoluzione WQHD mato progetto Santa Cruz, e rappresenta lo sforzo infatti un nuovo tipo di garanzia per le aziende, pos- (2560x1440), che secondo Oculus fornisce un fattore massimo della società di voler ampliare la base di sibilità di fare ordini di massa e un supporto dedicato. di riempimento di pixel migliore rispetto all’OLED e utenti esigenti, che vogliono entrare nella realtà vir- Le app che Oculus Rift può gestire non riguardano che riduce il fastidioso screen-door effect, cioè il di- tuale ma percepiscono la barriera per l’usabilità di solo l’intrattenimento ma anche quelle realizzate dai fetto grafico che porta alla formazione di linee tra una cavi o telecamere per gestire il posizionamento del vi- produttori automobilistici per vedere i dettagli interni sore. Ne ha parlato estensivamente Hugo Barra: il de- delle auto: tra i partner ci sono anche Cisco Spark VR sign del visore appare molto simile a quello di Rift, ad e DHL. Facebook punta anche a diversi altri settori essere cambiato è quello dei controller di movimento come quello educativo, turistico, medico, edile, mani- con sei gradi di libertà, che lavorano in tandem con fatturiero. Clicca qui per il video. nuovi sensori posizionati sulla parte frontale di Santa Ci sono novità anche lato software con Rift Core 2.0, Cruz. Si tratta del cosiddetto inside-out tracking, cioè arriverà in beta da dicembre e presenterà una nuova l’abilità di tracciare i movimenti dell’utente e quindi il interfaccia di sistema ottimizzata per i controller Tou- corpo nello spazio senza l’uso di camere esterne ca- ch chiamata Oculus Dash. Con questo aggiornamen- blate. All’interno del visore dovrebbe esserci un pro- to l’utente potrà visualizzare più applicazioni PC su cessore Snapdragon 835 La versione per sviluppatori schermi virtuali e si potrà accedere anche a un Oculus di Oculus Santa Cruz sarà spedita nel 2018. Home tutto nuovo. Clicca qui per il video. Clicca qui per il video.

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n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE GAMING La base del visore è un Oculus Rift ma il segreto è la presenza di proiettori Full HD Google Maps Il visore VR con la risoluzione dell’occhio va nello spazio Ora pianeti è davvero un’esperienza sbalorditiva e lune senza Durante la GPU Technology Conference di NVIDIA abbiamo provato un nuovo visore VR segreti Il dispositivo innovativo ha la stessa risoluzione dell’occhio umano. Risultato incredibile I pianeti e le lune principali del nostro di Roberto PEZZALI Sistema Solare ora a base è un Oculus Rift, ma quan- sono un po’ più vicini do si indossa il visore realizzato da e si possono esplorare L Varjo ci si accorge subito che c’è qualcosa di diverso, sorprendente. Al con grande facilità centro della scena, infatti, c’è una por- grazie a un incredibile zione di immagine a elevatissima riso- luzione, sembra quasi una fotografica. aggiornamento Varjo, partner di NVIDIA per il VR, ci ha di Google Maps raccontato qui a Monaco nel corso del- la GPU Tech Conference che è molto di Andrea ZUFFI vicina alla realizzazione del primo viso- re con risoluzione pari all’occhio uma- no e da quanto abbiamo potuto vedere non sta affatto esagerando. dell’Oculus. Qualcuno potrebbe dire: Il principio di funzionamento è sempli- “Eh, ma è solo un quadratino” e non ce: la base è un Rift, e dentro al visore avrebbe tutti i torti perché un quadra- ci sono gli stessi display del prodotto to è e resterà: Varjo ci ha spiegato che Oculus. Nella parte alta, però, Varjo ha probabilmente diventerà leggermente Perché limitarsi alle mappe di Ter- fatto una piccola aggiunta: raffreddati più grosso e con proiettori Ultra HD, ra, Luna e Marte quando nell’ulti- da due dissipatori sono stati instal- ma che grazie all’implementazione del- mo decennio le sonde della Nasa lati dei proiettori che con una serie di l’Eye Tracking, il tracciamento del mo- e dell’Agenzia Spaziale Europea specchi proiettano sulla retina a bassa vimento pupillare, la parte ad altissima ferica con la risoluzione dei visori attua- dedicate all’esplorazione dello potenza una immagine super definita. risoluzione sarà sempre quella dove li. Le immagini non riescono a trasmet- spazio ci hanno regalato milioni Il proiettori sono Full HD, ma l’area di l’occhio dell’utilizzatore cade. Oltre a tere quello che si vede effettivamente di immagini ad alta risoluzione di proiezione è talmente piccola che la non esistere uno schermo così definito, nel visore, ma possiamo dire una cosa: pianeti e di molte delle lune pre- densità dei pixel rende assolutamente non c’è neppure la potenza di calcolo dentro l’ambiente virtuale realizzato per senti nel nostro Sistema Solare? impercettibile la griglia. La foto qui sot- per gestire un’immagine così definita. la demo c’era un cartello con le lettere Grazie a un aggiornamento di to mostra la zona ad alta definizione, Varjo ha trovato così questa soluzione simile a quelli usati per le visite speciali- Maps, Google mostra come sia decisamente più nitida e definita del che funziona: rendere hi-res solo quello stiche. E siamo riusciti a leggere la riga ora possibile viaggiare, senza al- resto dell’immagine gestita dal display che uno guarda e lasciare la zona peri- dei 10/10. Sbalorditivo. lontanarsi dallo schermo del pro- prio PC o tablet, alla scoperta per esempio delle pianure gelate di Encelado, la luna di Saturno sot- to la cui crosta la sonda Cassini ha rilevato la presenza di acqua e quindi di condizioni favorevoli alla sviluppo della vita. Oltre alla Terra, alla Luna e a Mar- te, sono infatti a oggi presenti su Google Maps altri 12 corpi celesti che si possono osservare, rigira- re, ingrandire o rimpicciolire con i classici gesti del mouse cui sia- mo già abituati quando consultia- mo le immagini dal satellite della superficie del nostro pianeta. II viaggio inizia da qui con un’oc- chiata a Mercurio per poi spin- gersi fino a Plutone passando per Venere, Ceres, Io, Europa, Ganimede, Mima, Encelado, Dio- ne, Rea, Giapeto e Titano.

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NERO PERFETTO, COLORI PERFETTI

CONTRASTO INFINITO UN MILIARDO DI COLORI I MIGLIORI CONTENUTI AUDIO A 360° IN HDR E 4K Pixel autoilluminanti e il 25%* Nuovo schermo 10bit per Massima qualità dell’immagine Sistema audio Dolby Atmos® di luminosità in più per un nero riprodurre la realtà e cogliere la grazie agli standard Dolby per un suono avvolgente assoluto e bianchi più brillanti pura bellezza VisionTM HDR , HDR10, HLG e realistico e conversione da FHD a 4K

*Rispetto ai pannelli LG OLED 2016. I dati si basano su una ricerca interna LG n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE FOTOGRAFIA Con l’arrivo di MacOS High Sierra e iOS 11 Apple ha adottato un nuovo formato per le immagini del futuro Cos’è e come funziona il formato fotografico HEIF Con HEIF gestire le foto non sarà più la stessa cosa, e non è solo questione di qualità ma di flessibilità: può fare di tutto

di Roberto PEZZALI ra le diverse novità introdotte da iOS 11 è passa- ta un po’ in sordina quella che è probabilmente T una delle più grandi rivoluzioni nel mondo della gestione delle fotografie, ovvero il formato HEIF. La prima cosa da dire, ed è doverosa, è che HEIF non è un formato Apple e non è neppure un’invenzione di Apple: Apple ha solamente deciso di adottarla nei suoi sistemi operativi iOS e MacOS per un semplice motivo, è molto più flessibile del JPEG ed è stato pen- sato proprio per gestire i problemi delle immagini di oggi. Tendenzialmente è anche sbagliato definirlo for- mato d’immagine perché HEIF è un contenitore che risponde allo standard ISO Base Media Format, da tutti conosciuto come MP4. Si può pensare all’HEIF come a una scatola dove si può mettere dentro di tutto, an- che il JPEG. Forse questa è la sua caratteristica più preziosa: all’HEIF non importa che tipo di codec venga utilizzato, è totalmente agnostico da questo punto di vista. Ed è anche espandibile: volendo è possibile in- particolari per supportare funzionalità future di smar- serire ogni tipo di contenuto creando delle strutture tphone o fotocamere. HEIF di Apple utilizza l’HEVC come formato per la compressione delle im- magini all’interno, lo stesso formato che vie- ne usato anche per i video 4K e proprio per questo motivo l’estensione delle foto scatta- te con un iPhone 8 non è “HEIF” ma “HEIC”, con il cambio di estensione che identifica proprio il codec usato. In futuro, con esten- sione HEIF, il contenitore “magico” potrebbe usare nuovi codec mantenendo, volendo, la retrocompatibilità con i formati precedenti, perché al suo interno oltre alla singola foto può contenere anche versioni codificate con caricata molto velocemente, e questo riduce i tempi di codec di uso comune come il JPEG. Nokia, caricamento del rullino e le prestazioni del motore in- che è una delle aziende che ha lavorato sulla terno di riconoscimento dei volti. L’HEIF è infatti un for- struttura del container, spiega molto bene in mato che ben si adatta alla fotografia computazionale, un documento cosa si può inserire all’interno ovvero a quel ramo di intelligenza artificiale che si oc- di un file HEIF: singole immagini, collezioni di cupa di riconoscere le foto e di classificarle. All’interno immagini, intere gallery, raffiche di scatto, ani- di un singolo container possono essere inserite intere Sopra la foto HEIF ricompressa in JPEG con qualità massi- mazioni e fotogrammi di video, video legati a collezioni di foto con una serie di metadati associati ma e sotto il JPEG immagini, scatti multi-esposizione per l’HDR e che oltre a categorizzarle stabiliscono una relazione anche immagini derivate come possono es- tra le immagini: il file “gatti.heif” potrebbe contenere sere mappe di profondità, immagini elaborate 1.000 fotografie di gatti e 1.000 fotografie di cani da e informazioni per l’editing che non vanno a dare in pasto a un algoritmo di Machine Learning per distruggere l’immagine sorgente. Di tutto. Se addestrarlo rapidamente. si guarda alle nuove funzioni fotografiche di iOS 11 si capisce perché Apple aveva bisogno La qualità dei file HEIF: difficile vedere di un formato come l’HEIF: nel caso di scatti le differenze con il JPEG in modalità ritratto può inserire dentro il file Se siamo stati abbastanza chiari, e speriamo di esser- HEIF anche la mappa di profondità, che altre lo stati, si può capire subito che i file HEIF non hanno app possono sfruttare. Inoltre, un file HEIF una qualità propria. La qualità dipende essenzialmente può integrare sia la foto sia il video delle Live dal tipo di immagini all’interno e utilizzando ad esem- Photos, e può contenere la foto originale della pio l’HEVC, che supporta diversi profili, si può andare modalità “luce ritratto” con la versione elabo- dalla foto molto compressa a 8 bit fino alla foto con rata dal processore permettendo di cambiare qualità professionale a 16 bit senza compressione o dinamicamente il tipo di effetto mantenendo compressa loseless. Apple ha scelto di usare l’HEVC originale e risultato. Un file HEIF integra an- a 10 bit con una compressione media, con l’obiettivo che una miniatura dell’immagine che viene segue a pagina 25 

 torna al sommario 24 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE FOTOGRAFIA Canon inserisce un sensore APS-C con autofocus Dual Pixel AF da 24.2 Megapixel in una fotocamera compatta Powershot G1X Mark III, compatta Canon con sensore APS-C Con la nuova G1X Mark III, Canon punta tutto sulla tecnologia Dual Pixel CMOS AF per una messa a fuoco reattiva di Candido ROMANO se sono più difficili da anon ha preso il sensore della sua migliore vendere data la forte fotocamera prosumer, la 80D, inserendolo nel concorrenza delle fo- Ccorpo molto più compatto della nuova Power- tocamere montate su shot G1X Mark III. Dotato di un’ottica non intercam- smartphone, che però biabile zoom da 24-72mm con apertura f2.8-5.6, è possono migliorare fino attualmente preordinabile dal sito ufficiale, con spe- a un certo punto. Con dizione dal 28 novembre al prezzo di 1.229,99 euro. la G1X Mark III Canon La G1X Mark III è contemporaneamente un’evoluzione inserisce un sensore della serie Powershot G1X e il successore spirituale APS-C con autofocus della G5X del 2015. Le versioni Mark I e II fanno par- Dual Pixel integrato an- te di una serie molto apprezzata di Canon, anche che nelle sue mirrorless M5 e M6, condividendo- ne anche il processore DIGIC 7. Presente anche la tecnologia Dual Pixel CMOS AF per una messa a sere ruotato fino a 270 gradi e della funzione Touch fuoco reattiva grazie alla stabilizzazione da 4 stop. Ha and Drag AF, caratteristica molto apprezzata anche il telaio in plastica e metallo leggermente più piccolo in altre fotocamere Canon. Grazie alle guarnizioni è della G5X e pesa 150 grammi in meno rispetto alla resistente anche all’acqua e all’umidità. G1X Mark III G1X Mark II, raggiungendo un totale di 399 grammi. scatta fino a 7 frame per secondo con il continuous AF G1X Mark III aggiunge anche un mirino elettronico che o 9 fps senza. La fotocamera ha ovviamente anche le utilizza uno schermo OLED da 2,6 milioni di pixel ad connessioni Wi-Fi, Bluetooth e NFC. Il range dell’ISO alta risoluzione, ha anche uno zoom ottico 3x. Dotato è di 100-25.600 e soprattutto gira video in 1080p a 60 anche di touchscreen LCD da 3 pollici che può es- frame al secondo (niente 4K).

FOTOGRAFIA Formato fotografico HEIF prodotti compatibili con HEIF sono

segue Da pagina 24  pochissimi: tra i browser solo Safa- ri su MacOS High Sierra supporta questo tipo di immagini e tra i si- di riuscire a dare una foto di qualità simile alla versio- stemi operativi solo iOS 11 e Mac ne JPEG ma decisamente meno pesante, almeno la OS ultima versione riescono a leg- metà del MB occupati. Abbiamo fatto una prova ed gerli e gestirli. All’interno dell’uni- è davvero difficile notare le differenze: l’HEIF pesa la verso Apple qualche sviluppatore metà e al 100% le differenze sono talmente ridotte che ha iniziato a integrarlo nelle sue neppure un occhio allenato potrebbe dire qual è la mi- app, come Pixelmator, ma ad oggi gliore. Ci sono casi dove il JPEG forse è un po’ meglio, non si può dire che è un formato ma stiamo sempre parlando di 6 MB di JPEG contro 3 supportato, anzi. Apple, per garan- MB di HEIF: a parità di dimensioni non c’è storia. Tra i tire la compatibilità, ha aggiunto vantaggi del file HEIF c’è anche la possibilità di effet- un’opzione che permette di con- tuare dei ritagli di foto senza alterare minimamente la dividere video e foto in formato qualità e senza ricomprimere: le immagini infatti sono HEVC / HEIF in formato compatibi- salvate dentro il file non come singola foto ma come le, ovvero MPEG/JPEG: i file prima tante “mattonelle” da 512 x 512 pixel. Quando viene di essere inviati via mail o tramite effettuato un crop vengono eliminate le mattonelle in AirDrop vengono convertiti in au- eccesso senza ricomprimere la foto. Intelligente. Clic- tomatico. Un’operazione che però ca qui per vedere un esempio di come una serie di non assicura un risultato di qualità: mattonelle compongono una fotografia. si ricomprime in JPEG un file già compresso. Oltre ai prodotti Apple esistono un paio costo: se il container è “gratis”, nel senso che non si La compatibilità e il costo di convertitori di terze parti e un paio di librerie che devono pagare diritti o licenze per utilizzarlo, si devo- sono i problemi dei file HEIF permettono di visualizzare nei browser non compa- no tuttavia pagare le licenze per il codec utilizzato e L’HEIF è un formato decisamente promettente che tibili file HEIF (noi abbiamo usato una di queste), ma questo è il primo scoglio. Non sappiamo quali siano può davvero risolvere moltissimi problemi permetten- è davvero poco. Adobe, ad esempio, non ha ancora gli accordi di Apple con il consorzio MPEG, tuttavia do di tenere in un solo file più versioni di una foto, espresso una sua idea sul nuovo formato e neppure è noto che l’HEVC non è gratis. Potrà mai prendere più foto o addirittura audio e video. Si pensi all’HDR: il Fall Creator di Windows 10 integra il supporto HEIF piede un formato per il quale devono essere pagate in un “container” possono viaggiare uniti i tre scatti a anche se Esplora Risorse mostra la preview. C’è poi, royalty? La storia ci dice di no, ma potrebbe sempre diverse esposizioni e il risultato finale. Ad oggi però i oltre a un problema tecnico, anche un problema di esserci una prima volta.

 torna al sommario 25 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE FOTOGRAFIA Ennesima evoluzione dei programmi della suite Adobe, con nuove funzioni interessanti e alcuni nuovi applicativi Adobe rinnova la suite CC: Lightroom raddoppia Photoshop si semplifica e Premiere a tutta VR Da segnalare il nuovo Lightroom votato interamente al cloud e Adobe XD, tool di prototipazione di app e siti web

di Gianfranco GIARDINA n occasione della convention annuale Adobe Max, la popolare software house leader nel mondo della crea- I tività ha annunciato diverse miglioramenti della sua va- sta gamma di prodotti e con l’inserimento all’interno della suite Creative Cloud di nuove app in versione 1.0. La principale novità si chiama… Lightroom CC Una nuova app aggiunta alla suite Creative Cloud da oggi si chiama Lightroom CC e, dal nome non sembre- rebbe affatto una novità. Invece lo è, visto che il “vec- chio” Lightroom ora ha assunto il nome di Lightroom Classic CC. Il nuovo Lightroom CC è un Servizio Cloud che è totalmente trasversale tra desktop, mobile e Web. L’interfaccia è molto più semplice e intuitiva, con più spa- Lightroom Classic) viene aggiornato con l’inserimento zio alle foto, senza però limitare le possibilità. Di fatto la anche di Lightroom CC ma con soli 20 GB di storage potenzialità di editing è la stessa della versione tradizio- in cloud al prezoz di 9,99 dollari al mese. Viene anche nale ma con interventi molto importanti sull’interfaccia aggiunto un piano destinato alle sole app mobile di Li- e sull’usabilità, che si semplificano aprendo il mondo di ghtroom con 100 GB di spazio in cloud posizionato a Lightroom anche a un’utenza un po’ meno specializzata 4,99 dollari al mese. Tutti da verificare ancora i prezzi di quella attuale.Il funzionamento del nuovo Lightroom in euro. – dicevamo – è in cloud anche su mobile, quindi l’utente si trova le foto editate direttamente su device con la pos- I nuovi ingressi: arrivano XD, Dimension e sibilità di intervenire in correzioni anche lì; ovviamente Character Animation Adobe Dimension c’è anche il flusso all’indietro su PC. Insieme alla suite La Creative Cloud continua ad arricchirsi e a questo giro viene offerto uno spazio dati di 1 TB, sufficiente per una arrivano altri tre applicativi nuovi, tutti al debutto in ver- library di una famiglia o per il lavoro corrente di un pro- sione 1.0 e che si erano già visti, seppur con potenzialità articolo a cui rimandiamo per gli Sul fronte video diven- fessionista, ma non certo per un archivio completo, per il ridotte, già in versioni beta o preliminari nei mesi scorsi. tano operative le modifiche già annunciate sempre ad quale è necessario acquistare altro spazio cloud. Grazie Il primo – e forse il più importante - è Adobe XD (che sta Amsterdam anche su Premiere Pro e After Effects, con all’intelligenza artificiale Adobe Sensei, Lightroom CC per Cross Design): è un potente tool per progettare in- il video 360 e VR che entra a far parte in maniera meno può selezionare le fotografie migliori: basta inserire il terfacce web in maniera facile e coerente, ottenendo un occasionale delle modalità di editing video. numero di quelle che si vogliono scegliere all’interno di prototipo interattivo che è anche possibile condividere un pool e lui seleziona secondo criteri di qualità di imma- via web in modo tale che altri decisori possano valutarlo Photoshop si apre all’utenza meno gine appresi con meccanismi di machine learning. Ov- e, in caso di modifiche, vedere il prototipo cambiare in esperta viamente esisteranno le nuove app Lightroom per iOs tempo reale. Uno strumento decisamente importante Tutti i programmi della suite CC hanno comunque avuto e Android oltre che un’ambiente Web accessibile con che, se incontrerà il favore dei designer di interfacce in questo appuntamento aggiornamenti e migliorie. Ma username e password da qualsiasi PC; ci sarà anche utente (che tanto sono già tutti abbonati a CC), potrebbe il programma che forse beneficia di maggiori messe a l’integrazione con Adobe Portfolio, per creare un cata- diventare presto un vero standard di mercato. Anzi, in punto è Photoshop CC, giunto alla versione 2018. logo delle proprie foto migliori in pochi minuti pronto da teoria il favore dei designer dovrebbe essere già dalla Innanzitutto il programma, pur non arretrando di un mil- condividere con i clienti. parte di XD, visto che per il suo sviluppo sono stati tenuti limetro sul fronte della versatilità, diventa più facile da Per i “tradizionalisti” già abituati al Lightroom “vecchio in buon conto tutti i consigli pervenuti degli utenti nella usare anche dall’utente meno esperto; anzi, diventa ad- stampo” non cambia nulla: resta comunque Lightroom lunga fase di beta aperta. Arriva poi anche Adobe Di- dirittura “didattico”, con una serie di tutorial direttamente nella sua versione più tradizionale sotto il nome di Li- mension: si tratta di un’applicazione di modellazione 3D in app per le funzioni più evolute, che insegnano delle ghtroom Classic CC (si riconosce dall’icona senza angoli pensata per i designer grafici e ben integrata con i tool tecniche evolute facendo operare l’utente in maniera stondati) con le funzioni e le modalità di utilizzo a cui sia- di grafica bidimensionale, come Photoshop e Illustrator, pratica e guidata su foto vere: tutt’altro che un video mo abituati, quindi con un impiego del cloud possibile che permette di arrivare velocemente a rendering foto- tutorial. Aggiunti anche dei “visual help” sugli strumen- ma non obbligatorio, ma con funzioni di editing poten- realistici di prodotti in via di realizzazione. Una sorta di ti che mettono in condizione l’utente di capire bene a ziate e accelerate in questa nuova versione. prototipazione virtuale con routine guidate che ne per- cosa servono. C’è poi una migliore organizzazione dei Lightroom CC sarà disponibile con 1 TB di spazio in cloud mettono l’utilizzo anche a chi non ha dimestichezza con pennelli, radunabili in gruppi flessibili secondo le esi- con due profili tariffari: uno prevede la sola app per 9,99 tool di progettazione 3D. Perfetto per costruire un’imma- genze degli utenti. Molto bella anche una funzione che dollari al mese; oppure in versione estesa, che compren- gine virtuale perfettamente renderizzata di un packaging ammorbidisce automaticamente i tracciati dei pennelli, de anche Lightroom Classic e Photoshop a 19,99 dollari di prossima realizzazione. Debutta così anche Character ideale per chi ritocca occasionalmente con il mouse e al mese, scontati a 14,99 per il primo anno per i clienti Animation alla versione 1.0, come già anticipato qualche non con la tavoletta grafica. Inserito anche il supporto di già attivi. Il già esistente piano fotografia (Photoshop + settimana fa nel nostro servizio dall’IBC di Amsterdam, font a dimensioni variabili.

 torna al sommario 26 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE AUTOMOTIVE NVIDIA annuncia Drive PX Pegasus: il computer per auto a guida autonoma FCA mette NVIDIA Pegasus guiderà le auto del futuro in mostra Pegasus permetterà di realizzare auto autonome di livello 5, quelle senza pedali e volante la 500 elettrica di Roberto PEZZALI che Marchionne i chiama Pegasus e basta qualche numero per capire che ci trovia- nasconde S mo davanti ad un piccolo mostro All’evento di potenza condensato in poche decine Smart Mobility World di centimetri. Con 320 trilioni di opera- zioni al secondo, un numero dieci volte a Torino Fiat-FCA ha superiore rispetto al suo processore, esibito orgogliosamente NVIDIA Drive PX Pegasus è il primo la 500 elettrica “cervello” creato per le auto a guida autonoma di livello cinque, quelle sen- Peccato che sia za volante, senza specchietti e senza in vendita solo in USA pedali che NVIDIA definisce robotaxi. Le analogie con i taxi ci sono tutte: una di Massimiliano ZOCCHI vettura che usa Pegasus come com- puter di bordo accoglie il passeggero, imposta una rotta e porta il passeggero a destinazione senza che lui debba fare una potenza di calcolo enorme: fino ad “Creare un’automobile totalmente au- nulla. oggi chi ha sperimentato questa tec- tonoma è una delle missioni più impor- Chi sale sul robotaxy può andare avanti nologia ha riempito il baule delle auto tanti che questa società deve portare a lavorare, a telefonare, a chiacchera- di processori e sensori, una soluzione a termine, ma è anche una delle più re, al resto ci pensa Pegasus. “Pegasus che ovviamente non si sposa con una difficili.” - ha affermato Jensen Huang, guida meglio di tutti voi” - ci ha detto produzione di massa. CEO e fondatore di NVIDIA. “Le auto Danny Shapiro, Senior Director of Au- “Il lavoro dell’intelligenza artificiale di senza guidatore permetteranno di ve- A Torino si è svolta Smart Mobility tomotive di NVIDIA, aggiungendo che un robotaxy è enorme” - puntualizza dere l’auto in un modo diverso, di rein- World, kermesse dedicata alla e- ci sono già 25 partner che stanno la- NVIDIA - “deve vedere e analizzare ventare totalmente l’auto. Si potranno mobility e in generale alla soste- vorando a modelli di auto totalmente il mondo ad alta risoluzione, ricevere creare hotel e uffici su ruote, nuovi nibilità negli spostamenti. Tra gli autonome sfruttando la nuova piatta- milioni di dati ogni secondo da sensori servizi di car sharing e servizi di noleg- espositori Fiat-FCA, che ha allesti- forma. e videocamere, deve conoscere la po- gio intelligente, dove si potrà chiedere to anche uno stand con in mostra Realizzare un veicolo autonomo di li- sizione del veicolo con la precisione di l’auto che si preferisce per un tragitto una Fiat 500e rossa fiammante, vello 5, il massimo della scala, richiede un centimetro e deve capire e reagire e poi trovarsela davanti a casa pronta versione elettrica della 500. De- a tutto quello che succede attorno a a portare il passeggero a destinazione lusione mista a stupore tra chi ha lei”. in piena sicurezza”. chiesto informazioni: la 500e in Cosa c’è dentro Pegasus? Sulla sche- Pegasus sarà disponibile per i partner Italia praticamente non esiste, se da ci sono quattro processori dedicati che stanno lavorando alla sua imple- non per una manciata utilizzate in all’intelligenza artificiale di enorme po- mentazione nella seconda metà del un car sharing fallito (proprio a To- tenza, due SoC Xavier con GPU Volta 2018. Questo non vuol dire che alla rino) o in occasione di Expo. Viene integrata e due GPU realizzate con una fine del prossimo anno ci saranno auto venduta da anni esclusivamente architettura ancora da annunciare, otti- totalmente autonome, ma che final- nel mercato statunitense dove in mizzate per processi di deep learning mente si può iniziare a vedere il livello buona sostanza FCA è costretta e computer vision. Gli ingressi per sen- 5 come un traguardo possibile. dai regolamenti locali a piazzare sori e videocamere sono 16, mentre ci Tutto questo quando solo cinque anni una certa quota di veicoli a batte- sono multiple porte di rete a 10 Gbit per fa si credeva che l’auto che guidava da ria. Un vero peccato perché pare trasmettere i dati all’interno dell’auto. sola fosse un sogno irraggiungibile. che sia costantemente in vetta alle preferenze dei clienti in termini di qualità. Ma quindi qual è il senso di questa esposizione, soprattutto alla luce delle recenti dichiarazio- ni dell’AD Marchionne non troppo lusinghiere verso la mobilità elettri- ca? C’è chi tra gli addetti ai lavori ritiene che si tratti solo del tipico specchietto per le allodole pe che non vedremo FCA elettriche prima del 2022. Nel frattempo Scuderia- e, un’azienda privata, sta sfruttan- do la svendita di 500e in California per importarle e proporle agli auto- mobilisti italiani.

 torna al sommario 27 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE AUTOMOTIVE Abbiamo incontrato Jen-Hsun Huang, CEO e cofondatore di NVIDIA, che ci ha spiegato la strategia dell’azienda Jen-Hsun Huang: “Se mi propongono un progetto che porta tanti soldi in pochi mesi esco dalla stanza” Huang ci ha spiegato perché la sua azienda è la più avanzata al mondo per la guida autonoma e l’intelligenza artificiale

di Roberto PEZZALI en-Hsun Huang, CEO e cofondatore di NVIDIA, si illumina quando si parla di tecnologia e di futuro Je ti fulmina con lo sguardo quando coglie in te qualche dubbio sul fatto che NVIDIA sia oggi l’azienda tecnologicamente più avanzata al mondo. Abbiamo incontrato “Jensen” a colazione, insieme ad una man- ciata di giornalisti europei, e abbiamo avuto modo di scambiare idee e opinioni sul suo nvidia-pensiero e su quello che l’azienda vuole fare nei prossimi anni per restare sulla cresta dell’onda dell’innovazione. Jen-Hsun Huang ha le idee molto chiare, e ce lo dice chiaramente: “Ogni volta che dobbiamo affrontare un nuovo progetto faccio sempre tre domande ai miei: è qualcosa di difficile da fare, e soprattutto che impatto avrà sulla società se ci riusciamo? E’ qualcosa che solo noi possiamo fare? E’ una cosa che ci porterà felicità per un lungo periodo senza necessariamente tempo. Stiamo lavorando alle tecnologie per le auto abbiamo realizzato un prodotto completo, e da quan- guadagnare soldi?”. a guida autonoma da ormai sette anni, e siamo la to ne so io loro non stanno facendo altrettanto, ma Il CEO di NVIDIA ci confida che quando gli propongo- sola azienda al mondo che sta affrontando il proble- fornendo solo alcune parti”. no un progetto che gli farà guadagnare un sacco di ma dall’inizio alla fine. Abbiamo costruito un compu- A chi chiede se le auto a guida autonoma e l’intel- soldi in pochi mesi si tappa le orecchie ed esce dalla ter e la sua architettura, abbiamo costruito computer ligenza artificiale toglieranno il piacere di guidare stanza: “Un progetto simile non esiste, se ci vogliono che allenano l’intelligenza artificiale di altri computer, Jensen dà una risposta decisamente creativa. “E’ un pochi mesi per portarlo a regime vuol dire che come abbiamo computer da mettere dentro i veicoli e altri po’ come andare a cavallo. Una volta era il mezzo di ci riusciamo noi ci riesce anche un altro. Non è così che simulano ambienti di guida. Nessuno lo fa, tutti trasporto oggi ci sono persone che lo usano ancora difficile. Non diverte”. Perché in NVIDIA ogni progetto si focalizzano su un solo aspetto, noi abbiamo tutto. per sport, per piacere, e in futuro per l’auto sarà la è una missione, e tutti devono provare soddisfazione Non c’è nessuna azienda al mondo che ha investito stessa cosa. L’esigenza di guidare sparirà, il piacere quando si sarà raggiunto un obiettivo che si crede- tanto quanto noi nelle auto a guida autonoma. Al po- di guidare potrebbe anche crescere. Ci saranno più va impossibile. NVIDIA non perde però la sua anima: sto di creare noi stessi un’automobile, abbiamo deciso piste per “far sport” con le auto, e chi ha un auto spor- nonostante dal palco della GPU Tech Conference di di creare una infrastruttura che permette a ognuno di tiva come una Ferrari o una Lamborghini finalmente Monaco si sia parlato di auto a guida autonoma e in- costruire un’auto. La nostra missione è fare in modo potrà divertirsi. Più che su strada. Sono certo che la telligenza artificiale Jensen ricorda che l’azienda ama che tutti possano mettere in strada veicoli intelligenti, guida autonoma aprirà molti spazi e permetterà an- e amerà sempre il gaming, quello che l’ha resa famo- dalle compagnie di taxi alle startup per finire ovvia- che alle persone di avere più tempo per loro: l’auto sa in tutto il mondo. mente alle case automobilistiche.” diventerà più utile”. “Io amo giocare. E poi cos’è il gioco? Tutte le demo Quali sono i prossimi traguardi di NVIDIA nel campo Per farlo, conclude Huang “Bisogna tenere questa che vi abbiamo fatto vedere sono una sorta di gio- delle auto autonome? “I robot taxi arriveranno sulle tecnologia in buone mani e renderla disponibile a tut- chi. Risolvere i problemi di un auto a guida autonoma strade prima delle auto autonome di livello 4” - dice ti in modo democratico. L’intelligenza artificiale, sof- è un gioco. Siamo qui grazie al gaming e grazie al sicuro il CEO di NVIDIA - “Operano su aree circo- tware che scrive software, è una delle più importanti lavoro che abbiamo fatto sul gaming: la potenza ri- scritte, percorsi brevi, zone chiuse, manca davvero invenzioni dell’umanità. Può far crescere la produttivi- chiesta dai giochi di oggi ci ha permesso di arrivare poco. Crediamo che le auto di livello 4, ovvero quelle tà in modi che oggi non immaginiamo neppure. Dob- a costruire prodotti che vanno bene per l’intelligenza dove un guidatore deve restare al volante ma può biamo provare rispetto davanti all’enorme potenza di artificiale e per applicazioni business. Ricordo ancora fare quello che vuole senza preoccuparsi della gui- questa tecnologia. Dobbiamo aprirla a tutti: solo così quando eravamo agli origini: ci siamo chiesti cosa sa- da arriveranno in qualche parte del mondo nel 2020 i benefici saranno globali”. rebbe stato il gioco se fosse stato possibile in futuro - 2021”. Jen-Hsun Huang non teme la competizione E quando gli chiediamo se non ha senso sotto questo giocare in 3D, o magari farlo tutti insieme e in modo da parte di aziende come Google, Apple e Huawei: punto di vista pensare ad una intelligenza artificiale persistente. La risposta era ovvia: se fossimo riusciti NVDIA ad oggi conta tra i suoi 11.000 dipendenti al- comune per le auto a guida autonoma, una sorta di a fare una cosa del genere saremmo diventati la più cuni tra i più grandi esperti di matematica al mondo e pilota perfetto che usano tutte le aziende automobi- importante computing company al mondo. E lo siamo secondo il CEO ad oggi le GPU prodotte dall’azienda listiche, Huang pensa che si arriverà a qualcosa si si- diventati” non hanno rivali. “Siamo i soli che possono investire 4 mile. “Magari non arriveremo ad una soluzione unica, NVIDIA ha le idee chiare anche sul mondo degli smar- miliardi di dollari per sviluppare una nuova GPU, è più perché ci sono anche logiche legate al business, ma tphone: “Non faremo più processori per smartphone, facile comprare il processore da noi che decidere di se oggi ogni azienda automobilistica sta sviluppando e il motivo è semplice. Li fanno tutti, non ci dà più costruirne uno da soli. Se nessuno prova a fare una la sua versione di pilota automatico domani di queste alcuna gioia produrre un processore che riescono a GPU simile in casa è perché è consapevole di non ne sopravviveranno molto meno, le peggiori verran- fare in tanti. Le nostre sfide sono altre, e una di queste riuscire a farla bene come noi o di non avere i soldi no scartate e i migliori modelli verranno adottati da è portare i veicoli autonomi sulle strade in pochissimo per farla. Anche Intel non è un nostro competitor: noi tutti. E’ solo questione di tempo.”

 torna al sommario 28 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE AUTOMOTIVE Yamaha presenterà al Salone di Tokyo non uno ma ben due mezzi elettrici Car sharing La moto elettrica Yamaha è da fantascienza a domicilio Forse ancora lontani da un modello di produzione reale, ma stupiscono design e tecnica Auto sotto casa

di Massimiliano ZOCCHI per andare

oco tempo fa abbiamo anticipato a Malpensa che in casa Yamaha sta bollen- È partito in alcuni Comuni P do qualcosa in ambito di trazio- tra le province ne elettrica. Ora da diverse fonti ne arriva la conferma, anche con due foto di Milano e Pavia che sembrano proprio ufficiali. A Tokyo un servizio sperimentale vedremo due mezzi stupefacenti e futu- di car sharing a domicilio ristici che mostrano in che direzione sta andando la ricerca dell’azienda giappo- per raggiungere nese. Una moto e un quadriciclo, en- Malpensa. Costa 39 euro trambi elettrici ma forse ancora lontani da una reale produzione di serie, cosa di Roberto PEZZALI che invece ci si aspettava dopo anni di esperimenti vari. pacitori. Il motore è stato quindi sposta- ha due ruote in più ma comportamento La strana due ruote si chiama MOTO- to - come si evince dai cavi di potenza simile a una moto quando si affrontano ROiD e anche se non sono stati rivelati arancioni - sul retro, presumibilmente le curve, con l’abitacolo che piega ver- dati tecnici, si può ricavare qualcosa dal- nel mozzo della ruota posteriore. so l’interno. La motorizzazione è sem- l’immagine. Dove normalmente trovia- Inaspettatamente arriva anche un vei- pre elettrica e anche in questo caso non mo il motore, Yamaha ha piazzato delle colo a quattro ruote, con due posti uno conosciamo ancora altri dati, se non A E-Vai, la società di car sharing strane batterie dalla forma cilindrica, dietro all’altro, e con una scocca ispi- che avrà anche un piccolo generatore del Gruppo Ferrovie Nord, sta che nei sogni di qualche appassionato rata agli strumenti musicali prodotti da a benzina per mantenere la carica nei sperimentando dal 16 ottobre tun potrebbero anche essere dei superca- Yamaha. MCW-4 - questo il suo nome - viaggi più lunghi. servizio di car sharing a domicilio. Con il nuovo Servizio Aeroporti l’auto sarà consegnata al domici- lio del cliente che potrà usarla per AUTOMOTIVE Bugatti pensa a una vettura con powertrain elettrico per sostituire la Chiron raggiungere il Terminal 1 dell’aero- porto di Milano Malpensa dove si potrà lasciare l’auto nei parcheggi Bugatti Chiron, addio al motore a scoppio? eVai senza dover cercare un par- cheggio libero. Il car sharing a do- La decisione su come sarà il prossimo modello firmato Bugatti verrà presa entro il 2018 micilio unisce la comodità di avere l’auto sotto casa alla praticità del di Emiliano RAGONI Secondo quanto car sharing. Il servizio è stato atti- a Bugatti Chiron è un’hypercar, ec- riportato da Auto- vato in via sperimentale in alcuni cessiva nelle forme, ma, soprattut- motivenews Bugatti Comuni tra le province di Milano e L to, nella potenza. Stiamo parlando starebbe infatti pen- Pavia: Abbiategrasso, Bereguardo, di una sportiva estrema che può con- sando di realizzare la Besate, Borgo Sansiro, Cassolno- tare su un motore W16 da 8mila centi- prossima vettura su vo, Cilavegna, Gambolò, Gravello- metri cubi in grado di sprigionare una un layout a quattro na Lomellina, Morimondo-Mortara, potenza di 1500 cavalli e che può rag- porte. La decisione Parona e Vigevano. L’utente, dopo giungere l’incredibile velocità massima su come sarà il pros- la registrazione al sito E-Vai può di 420 km/h. Il prezzo di questo gioiello, simo modello firmato Bugatti è prevista elitario della Chiron potrebbe far gola prenotare la macchina tramite il prodotto ovviamente in tiratura limitata, per il 2018, anno in cui partirà anche il a molti utenti. L’elettrico, anche grazie numero verde indicando l’indirizzo è di oltre 2 milioni di euro. processo di ingegnerizzazione. a Tesla, lo possiamo definire come la dove vuole ricevere l’automobi- Bugatti è un brand di lusso che appar- Il presidente della Bugatti Wolfgang nuova frontiera del lusso. Ricordiamo le e l’orario desiderato. La stessa tiene al Gruppo Volkswagen. Del desti- Durheimer ha poi dichiarato che la vet- che il tempo di attesa per ricevere la modalità di utilizzo è valida per il no di Bugatti si era parlato ai tempi dello tura che prenderà il posto della Chiron, Chiron è di quattro anni -recentemente percorso inverso: dall’aeroporto è scoppio dello scandalo del Dieselgate; la cui uscita è prevista nel 2024-2025, l’azienda ha ricevuto il preordine per la possibile salire su una autovettu- alcuni rumor davano per certa la ven- potrebbe disporre di una qualche for- vettura numero 300- e la produzione ra E-VAI e raggiungere la propria dita dell’azienda. Vendita necessaria ma di elettrificazione. La Chiron rimarrà annuale ammonta a 70 unità. Il 2020 abitazione, segnalando sempli- per recuperare parte dei costi derivanti in produzione per otto anni. A quanto è stato definito da molti analisti come cemente all’operatore l’indirizzo dal Dieselgate. Tuttavia, ad oggi, il de- pare Bugatti starebbe decidendo sulla l’anno del “contatto elettrico”, poiché in dove viene parcheggiata l’auto e stino di Bugatti è ancora nelle mani del tipologia di powertrain da utilizzare: questo anno saranno diverse le novità l’ora di consegna. Il servizio partirà colosso tedesco che, però, potrebbe se totalmente elettrico, ibrido, o ibrido a trazione Elettrica disponibili sul mer- si protrarrà fino al 15 gennaio 2018 rivedere fortemente i piani dell’azien- plug-in. cato. La Bugatti Chiron farà sicuramen- mettendo a disposizione 5 auto, di da specializzata nella produzione di L’ipotesi di avere una vettura totalmen- te parte delle vettura più attese da tutti cui 3 elettriche e 2 endotermiche e hypercar. te elettrica con il carattere lussuoso ed gli amanti delle hypercar elettriche. costerà 39 euro a tratta.

 torna al sommario 29 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE AUTOMOTIVE Polestar 1 sarà in vendita nel 2019 in edizione limitata da soli 500 esemplari Delrio: niente Polestar 1: 600 cavalli ibridi firmati Volvo incentivi per Polestar 1 è un’auto ibrida con due motori elettrici in grado di erogare 600 cavalli di potenza le auto elettriche

di Emiliano RAGONI Si investe olvo fa sul serio e attraverso il suo sulla rete brand Polestar lancia una vettura di ricarica Vibrida dalle alte prestazioni. Po- lestar è la divisione Volvo, acquisita nel Il Ministro ha escluso 2015, ed in origine specializzata nella l’arrivo di incentivi preparazione di auto sportive, che verrà nel breve periodo impiegata per il lancio sul mercato di auto elettriche con super prestazioni. Stiamo per l’aggiornamento quindi parlando di un brand standalone. del parco auto circolante Il primo passo della transizione della casa Al loro posto si investe svedese verso le auto elettriche -a partire dal 2019 l’azienda controllata da Geely che richiama gli attuali canoni stilistici che Polestar 1 convince sotto tutti i punti di sul trasporto pubblico ha dichiarato che produrrà solo auto troviamo nelle altre vetture Volvo; nello vista. Anche se si tratta di un esperimen- e sulla rete di ricarica elettriche ed ibride- sotto il segno di Po- specifico, possiamo notare i caratteristici to “a tiratura limitata” stiamo comunque lestar si chiama Polestar 1. Si tratta di una gruppi ottici anteriori e posteriori con la parlando di una vettura con un sistema di Emanuele VILLA vettura ibrida mostrata in anteprima mon- prorompente firma luminosa a LED e la ibrido che, a detta della stessa azienda, è diale in un evento dedicato a Shanghai e calandra che “morde” la strada. La piat- quello con il range più elevato presente In occasione del convegno sulla che sarà in vendita nel 2019 in edizione taforma impiegata per la Polestar 1 è la sul mercato. La coupé sarà assemblata mobilità organizzato da Fiom e limitata; saranno infatti prodotti solo 500 medesima della Serie 90, tuttavia il brand nella nuova sede a Chengdu, in Cina. Cgil, il Ministro delle Infrastruttu- esemplari. svedese precisa che sono stati apportati Un altro modello, questa volta comple- re e dei Trasporti Graziano Delrio Tecnicamente la Polestar 1 può contare su diversi miglioramenti grazie all’utilizzo tamente elettrico, firmato Polestar verrà ha sentenziato: al momento il una potenza complessiva di 600 cavalli della fibra di carbonio per ridurre il peso prodotto entro la fine del 2019. In seguito Governo Gentiloni non prevede garantiti da un doppio motore elettrico e, conseguentemente, migliorare le doti arriverà anche un terzo modello e sarà l’introduzione di incentivi per montato sull’assale posteriore -in grado dinamiche. Gli interni sono complessiva- sempre un SUV con trazione elettrica. l’aggiornamento del parco auto di garantire 218 cavalli e una percorrenza mente conformi a quelli che attualmente Volvo non ha ancora svelato il costo del- circolante. “Abbiamo scelto la di circa 150 km- che lavora congiunta- troviamo nelle Volvo di fascia alta. Il si- la Polestar 1 ma, così come per la XC40, strada di favorire altri tipi di mo- mente ad un’unità endotermica quattro stema di infotelematica è il Sensus. Non potrebbe decidere di lanciare una sorta bilità, quella pubblica, autobus e cilindri da 2 litri, quest’ultimo montato an- manca il sistema keyless e una completa di pacchetto mensile nel quale sono treni pendolari, oltre ad investire teriormente. Esteticamente la Polestar 1 si suite di applicazioni con le quali control- comprese anche manutenzione ed assi- sul piano nazionale delle reti di presenta come una moderna coupé 2+2 lare i diversi parametri dell’auto. curazione. ricarica elettrica” ha affermato il Ministro, chiudendo di fatto il discorso sugli incentivi di breve AUTOMOTIVE Con Aeos Cummins si prepara ad entrare nel mondo dei camion elettrici periodo. Motivo? Il mercato italia- no dell’auto sta crescendo e non si sente la necessità che lo Stato Da diesel a elettrico: ecco l’anti Tesla dei camion intervenga con qualche corretti- Per ottenere il know how necessario alla realizzazione di Aeos, Cummins ha acquisito vo. “Il mercato dell’auto sta an- dando molto bene”, ha aggiun- Brammo, la startup specializzata in powertrain elettrici che era proprietà di Polaris to Delrio, “È cresciuto insieme all’industria automobilistica in di Massimiliano ZOCCHI mion elettrico, potrà coprire in elettrico queste circolanti anche in Italia. Italia. Quindi per ora mi pare che l nome di Cummins a molti non dirà solo 160 km, per poi arrivare fino a 480 Non molto tempo fa Brammo era stata non ci sia all’orizzonte un incen- nulla ma negli Stati Uniti è un produt- km con l’ausilio di un motore range ex- comprata da Polaris con l’intenzione di tivo di nessun tipo per il rinnovo I tore di motori diesel molto conosciu- tender proprio a gasolio. Cummins pare sfruttarne l’esperienza per il suo brand del parco auto”. to ed anche per questo la notizia di un però fare decisamente sul serio tanto di moto Victory. Dopo un timido re- Interessante a tal fine il focus sul suo camion elettrico ha fatto scalpore. che ha già svelato un prototipo funzio- branding proprio della Empulse, Polaris trasporto pubblico, con partico- In realtà Aeos, questo il nome del ca- nante (in anticipo quindi su Tesla che ha decise di chiudere la produzione e lare attenzione agli autobus e già rimandato due volte concentrare gli sforzi di Brammo per treni pendolari (settori sui quali l’unveil) ed ha comple- motori dedicati alle motoslitte. Il CEO rinnovamento e potenziamento tato l’acquisizione di di Cummins, Tom Linebarger non ha non possono che essere accolti Brammo. L’azienda è dubbi sull’importanza dell’operazione: con favore) e soprattutto sul pia- specializzata in power- “Per essere leader nei sistemi elettrici no nazionale delle reti di ricarica train elettrici tanto che come lo siamo in quelli diesel abbiamo elettrica, fattore che potrebbe era conosciuta per la bisogno di elementi chiave del settore. dare una spinta al mercato della sua gamma di moto Con l’esperienza di Brammo facciamo mobilità alternativa, che in Italia elettriche - la più nota un passo avanti nell’elettrificazione del stenta a decollare a dovere. At- è la Empulse - alcune di nostro business”. tendiamo le prossime mosse.

 torna al sommario 30 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE AUTOMOTIVE A pochi giorni dall’installazione delle prime 30 colonnine fast Enel EVA+ anche noi abbiamo voluto fare una prova Colonnine fast Enel EVA+, mantengono le attese? L’erogazione dell’energia ha rispettato le specifiche: abbiamo ricaricato a 41 kW effettivi a fronte di 43 kW nominali

di Massimiliano ZOCCHI

opo anni di annunci, smentite, ritardi e proble- mi burocratici vari, finalmente Enel ha iniziato D l’installazione della rete di colonnine di ricarica del progetto EVA+, che riguarda l’Italia (a cui andranno 180 stazioni) e l’Austria (20 stazioni). Il progetto riveste un’importanza fondamentale per la mobilità elettrica italiana perché si tratta di colonnine che finalmente ab- bracciano tutti gli standard di ricarica veloci dei princi- pali produttori mondiali, e non solo la corrente alternata come avveniva nelle vecchie Enel Polestation. Anche per questo gode della collaborazione di Renault, Nis- san, BMW e Volkswagen. Non è un caso che i primi 30 punti di ricarica siano stati letteralmente presi d’as- salto nei primi giorni da automobilisti che non vedevano l’ora di potersi spostare in libertà come avviene da di- versi anni negli altri Paesi. Anche noi quindi - sfruttando la vicinanza dell’installazione di Lainate (MI) - abbiamo voluto provare quella che a tutti gli effetti è una novità che darà una “scossa” alla mobilità elettrica. sosta per ricarica. Per attivare una presa di ricarica si ha una doppia possibilità. La più “vecchia” è rappre- Le colonnine Fast Recharge Plus sentata da una semplice card RFID da richiedere negli Come detto le colonnine utilizzate per questa rete pre- uffici Enel, alla quale è collegato il proprio conto per il vedono i tre standard più diffusi per la ricarica veloce pagamento delle ricariche. È sufficiente avvicinare la dei mezzi elettrici, caratteristica che era anche vinco- tessera al lettore e dopo pochi secondi il sistema chie- lante per ottenere i finanziamenti europei dedicati nel- de di scegliere la presa necessaria. A carica terminata l’ambito del progetto Connecting Europe Facility. o in caso di necessità di scollegare prima del termine, Troviamo quindi finalmente le spine dedicate alla ricari- avvicinando nuovamente la card l’operazione viene in- ca in corrente continua (abbreviata DC), tecnologia uti- terrotta. Con questa modalità la tariffazione è di 0.40 lizzata dalla gran parte dei veicoli elettrici. In particolare euro ogni kWh prelevato. La novità è l’applicazione le auto di derivazione giapponese e in qualche caso Enel e-Go, che contiene una mappa dei punti di ricari- asiatica utilizzano il protocollo Chademo, la cui spina ca, e tramite il GPS può rilevare se l’utente si trova nei è facilmente riconoscibile per la dimensione generosa pressi del punto di ricarica prescelto. Quindi basterà e la forma rotonda. In queste colonne Enel si spinge premere sul pulsante per avviare la ricarica direttamen- fino a 50 kW di potenza, ricaricando mediamente una te da smartphone avendo preventivamente seleziona- vettura fino all’80% tra i 20 e i 30 minuti. Una sosta ac- to la giusta spina. L’applicazione è più vantaggiosa per cettabile dopo 2-3 ore di viaggio. Sul fronte europeo le auto che caricano alla più alta potenza possibile poi- invece il connettore DC standard è il Combo CCS, an- ché segue una tariffa a tempo: 0.217 euro al minuto, che questo facilmente riconoscibile per la spina divisa che dal 15 gennaio 2018 diventeranno 0.366 euro. Più in due settori, il primo in alto con la parte che accetta in fretta si carica meno si paga. anche la carica in AC e in basso i due pin dedicati alla corrente continua. In questo modo le auto in un’unica Com’è andata? presa possono accettare entrambe le modalità di ricari- Durante la nostra prova abbiamo utilizzato il metodo di ca. Anche con il Combo la potenza arriva a 50 kW, con attivazione con card, a causa di qualche problema di tempi simili alla controparte giapponese. Infine trovia- gioventù dell’applicazione e di qualche errore di geo- caso di ricariche prolungate gli automobilisti non avran- mo sul lato opposto della colonnina la parte dedicata tagging delle colonnine. Abbiamo caricato una Renault no certo difficoltà a trovare qualcosa da fare. alla corrente alternata o AC. Anche qui gli automobilisti Zoe con capacità di ricarica fino a 43 kW in AC, utiliz- Al momento, viste le difficoltà e il parere negativo delle elettrici troveranno due varianti, la prima con il cavo so- zando quindi il cavo incorporato nella colonna. Tutte società che gestiscono le autostrade italiane, le prime lidale alla colonnina, per via della potenza massima di le procedure si sono svolte senza intoppi, sia il ricono- stazioni sono tutte installate nei pressi di arterie auto- 43 kW che lo rende obbligatorio, e una seconda presa scimento dell’utente tramite il lettore RFID, sia la scelta stradali ma tutte su strade urbane. Da un lato si tratta coperta da uno sportellino che nasconde la connessio- della spina sul display touchscreen. Tutto realmente di un aspetto negativo, costringendo ad abbandonare ne Tipo 2 per caricare con il cavo in dotazione all’auto nella manciata di qualche secondo. Anche l’erogazione l’autostrada per ricaricare. Dall’altro però si rivela an- fino a 22 W.k dell’energia ha rispettato le specifiche: tramite un letto- che utile, potendo intercettare con un’unica colonnina re OBD abbiamo potuto verificare circa 41 kW immessi entrambe le direzioni di traffico, oltre al traffico locale Come si attiva la ricarica? Tessera o app a fronte di una potenza massima dichiarata di 43 kW. non autostradale: 3 piccioni con una fava. Ora Enel do- Una volta giunti nei pressi di una delle installazioni La location che abbiamo scelto per la prova si trova poi vrà impegnarsi per completare le altre 150 installazioni (inizialmente è stato privilegiato l’asse Milano-Roma) presso la pista ACI-SARA di Lainate, che a sua volta è a e permettere così viaggi elettrici praticamente in ogni l’utente troverà generalmente due posti dedicati alla fianco dell’enorme centro commerciale di Arese (MI). In angolo d’Italia.

 torna al sommario 31 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE AUTOMOTIVE Alla presenza del sindaco di Milano si è tenuta la conferenza stampa per il lancio ufficiale di 4.000 bici gialle Parte ufficialmente l’era di Ofo bike sharing a Milano Il bike sharing milanese si chiama Ofo; le tariffe sono vantaggiose e il Sindaco promette di combattere i furbi e i vandali

di Massimiliano ZOCCHI Milano il bike sharing a flusso libero è realtà da diverse settimane ma l’ultima arrivata, Ofo, non Aaveva ancora completato la distribuzione di tut- te le 4.000 bici previste dal bando con il Comune. L’operazione è terminata ed è stato organizzato un evento di presentazione ufficiale, con la presenza del Sindaco Giuseppe Sala e l’Assessore alla Mobi- lità Marco Granelli. Presente anche il management italiano di Ofo, società cinese con una grossa par- tecipazione del gruppo Alibaba. Il primo cittadino di Milano ha ribadito l’impegno dell’amministrazione per rendere la città più vivibile e abbassare il più possibile l’utilizzo di mezzi privati, specialmente le automobili. In quest’ottica il bike sharing a flusso li- bero si inserisce perfettamente, consentendo di spo- starsi con i mezzi pubblici per poi sfruttare la bici per l’ultimo tratto. Gli stessi dati mostrati dal team di Ofo dimostrano che questo è l’utilizzo preferito in questa prima fase di test tenutasi mentre la città si popolava maggiorenni, ma con l’arrivo del mese di novembre ve di Ofo e Mobike, senza ulteriori aggiunte. L’uni- delle riconoscibili bici gialle. La maggioranza dei no- partiranno le tariffe definitive. Entro i primi 30 minuti ca espansione possibile, per la quale c’è aperto leggi sono avvenuti per tratte di circa un chilometro. il noleggio costerà 0.20 euro, ai quali si potrebbero un tavolo di discussione con l’Assessore Granelli, è aggiungere altri 0.30 euro per la seconda mezz’ora. quella che riguarda i comuni dell’hinterland. Già di- Ofo: come funziona e quanto costa Da lì in poi si passa a 0.50 euro ogni 30 minuti, con il verse città facenti parte dell’area metropolitana di Per chi ancora non avesse dimestichezza con questo massimo giornaliero che però si ferma a 5 euro. Milano hanno espresso interesse per i bike sharing, tipo di servizi, ripercorriamo le operazioni da svolgere chiedendo che possano essere ampliati al di fuori per utilizzare una bici Ofo. Prima di tutto è necessario Milano: parte la battaglia dell’area operativa attuale, per coinvolgere quelle scaricare l’applicazione dedicata per iOS o Android e contro i vandali zone che di fatto non sono sotto l’amministrazione registrarsi, inserendo anche i dati della carta di cre- Nelle scorse settimane sono circolate numerose meneghina ma è come se ne facessero parte. Ofo dito. Tramite la mappa dell’area operativa è possibile immagini di bici, sia Ofo sia dell’altro bike sharing dal canto suo si è detta disponibile e pronta a inter- individuare le bici più vicine e avvicinarsi. Una volta milanese, vandalizzate, chiuse con lucchetti privati, venire, si tratterà solo di comprendere a che livello arrivati davanti alla bici, sempre tramite l’app, viene parcheggiate in cortili privati o addirittura gettate nei sia l’interesse per quantificare quante bici possano richiesto di scansionare il QR Code sul parafango e il Navigli. Il sindaco Sala durante la conferenza è torna- essere necessarie per tale espansione. Infine, giusto lucchetto automatico della ruota posteriore si sbloc- to spesso sull’argomento, dichiarando che fortunata- ca e contestualmente parte il cronometro che misu- mente i numeri sono marginali, ma non per questo ci ra la durata della corsa. In caso di problemi di linea sarà clemenza da parte dell’amministrazione. Dove momentanei l’app restituisce un pin che può essere Ofo non potrà agire direttamente si interverrà con le inserito a mano nel lucchetto. Giunti a destinazione è forze di Polizia per reati che spaziano dall’appropria- possibile parcheggiare la bici ovunque sia consentito zione indebita all’interruzione di pubblico servizio. dal codice della strada e dal buon senso, senza esse- Il noleggio è inoltre vietato ai minori di 18 anni, per re vincolati a una stazione fissa. Per chiudere la corsa cui i numerosi ragazzini visti in questi giorni in giro a è sufficiente bloc- pedalare per la città contravvengono alle condizioni care a mano il luc- di utilizzo, e in caso di bravate i genitori ne dovranno chetto e premere rispondere. C’è, inoltre, un meccanismo simile alla il pulsante fine patente automobilistica, con punti accumulabili per corsa sull’app. Il utilizzi virtuosi o segnalazione di guasti e abusi. Chi sistema a questo si vedesse abbassare i punti fino allo zero perderà il punto indica il co- diritto di noleggiare altre bici. sto sostenuto per qualche cenno sulle bici utilizzate. Sono mediamen- il tragitto e offre Il futuro: l’hinterland milanese te leggere, dotate di sellino con altezza regolabile e anche la possi- In chiusura Giuseppe Sala ha ribadito la soddisfa- un comodo cestino anteriore che porta fino a 5 g.k bilità di condivi- zione per tutte le iniziative attuate dalla sua ammi- Diversamente dalla concorrenza, la bici Ofo ha tre derlo sui social nistrazione e da quella precedente ma ci ha tenuto rapporti per aiutare nelle salite meno ripide e per network. Ancora a precisare che, almeno sul fronte del bike sharing, scegliere il tipo di andatura preferita. I copertoni per qualche gior- ci sarà ora una pausa per valutare al meglio i servizi sono di gomma piena e non con camera d’aria, per no le bici sono già messi in campo. Per tutto il 2018 si andrà quindi cui le forature non saranno mai un problema, a patto in prova gratuita, avanti con le circa 4.000 bici del vecchio servizio di di sopportare un livello minore di attenuazione delle riservate ai soli ATM (quello a stazioni fisse) e le 12.000 comprensi- sconnessioni stradali.

 torna al sommario 32 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE AUTOMOTIVE Presentato a Milano il nuovo servizio di scooter sharing MiMoto. Per ora si parte con 100 scooter elettrici Ecco MiMoto, lo scooter sharing elettrico italiano Gli scooter si prenotano tramite app e possono essere parcheggiati ovunque all’interno dell’area operativa. Sconti al lancio

di Massimiliano ZOCCHI i è svolto a Milano l’evento di presentazione del nuovo scooter sharing cittadino MiMoto. Il S capoluogo lombardo così aggiunge un ulterio- re tassello allo sviluppo della mobilità sostenibile che già annoverava diversi car sharing e i recenti servizi di bici condivise a flusso libero. Non si tratta in realtà del primo sharing di scooter a Milano, dopo la non positi- va esperienza di Enjoy. MiMoto promette di avere una marcia in più grazie a scooter più leggeri, utilizzabili da tutti e soprattutto economici e ecologici grazie alla tra- zione elettrica. Il servizio è attivo dal 14 ottobre con i primi 100 veicoli (che a regime potrebbero arrivare fino a 500), e in via promozionale con i 9.90 euro di iscri- zione verranno offerti 60 minuti di prova. Come detto il servizio avrà il sistema ormai diffuso del free floating, ovvero i mezzi saranno sparsi per il territorio in attesa di essere noleggiati e a fine corsa potranno essere par- cheggiati ovunque il codice della strada lo consenta, senza essere vincolati a stalli di ricarica fissi. aL preno- principali istituti universitari. MiMoto infatti punta molto scooter scelto e una volta che la carica scende sotto tazione, lo sblocco, l’accensione e il successivo rilascio sui giovani e anche per questo ci saranno costante- il 12% (autonomia che corrisponde al tragitto medio in avverranno tramite app per smartphone. Una volta in- mente promozioni e offerte dedicati agli iscritti degli Milano secondo degli studi a campione) i mezzi vengo- dividuato lo scooter più vicino l’utente può prenotarlo atenei cittadini. Nei piani per il futuro ci sono anche no automaticamente nascosti dall’applicazione finché gratuitamente per venti minuti. Nel bauletto posteriore eventuali proposte dedicate alle aziende del territorio la batteria non viene sostituita dagli addetti incaricati. si trovano due caschi di diverse misure (sia per accon- per spingere i dipendenti ad usare il servizio. Qui bisogna fare un plauso a MiMoto: diversamente da tentare tutti sia perché si può portare un passeggero) altri che hanno scelto di svolgere operazioni simili con e delle cuffiette usa e getta per salvaguardare l’igiene Privilegiato il made in Italy mezzi a combustibile, le batterie da sostituire verranno personale. L’utente può anche parcheggiare momen- A differenza di altri servizi già attivi, MiMoto affonda le trasportate con un furgone a sua volta elettrico. taneamente il mezzo pagando una tariffa ridotta per il sue radici in Italia. I founder sono tre giovani con voglia tempo che lo tiene impegnato. imprenditoriale e uno spirito di ecosostenibilità. Stiamo Milano in prima linea parlando di Alessandro Vincenti, Vittorio Muratore e per la mobilità sostenibile Prezzi: tariffe basse e sconti per studenti Gianluca Iorio che con il loro entusiasmo sono riusciti a In apertura della conferenza di presentazione ha preso Secondo i fondatori uno dei punti di forza di MiMoto convincere della bontà della loro idea investitori sem- la parola Marco Granelli, Assessore a Mobilità e Am- sarà il costo. Una volta che il servizio sarà a regime co- pre italiani. Italianissimi sono anche gli scooter scelti biente di Milano. Nel suo breve intervento, Granelli ha sterà 0.23 euro al minuto, mentre la sosta momentanea per MiMoto, ovvero gli Es2 prodotti dalla Askoll di Vi- rivelato che MiMoto è arrivato a compimento grazie a 0.09 euro al minuto. Non si corre però il rischio di spen- cenza, che conosciamo bene e abbiamo avuto modo una sinergia tra Comune di Milano e imprenditori, e che dere cifre folli per tempi più lunghi grazie a delle tariffe di provare tempo fa. Lo scooter di Askoll è stato scelto si spera che iniziative simili possano col tempo aumen- forfettarie che scattano in automatico. All’interno della - a detta di MiMoto - dopo aver analizzato le proposte tare sempre di più. Abbiamo avuto modo di parlarci di- stessa ora al raggiungimento di 6.90 euro scatta la pri- di una decina di aziende in tutto il mondo, grazie al- rettamente a margine dell’evento per sapere cos’altro ma soglia per cui entro 60 minuti non si spende più di l’esperienza, alla qualità del prodotto, alla sicurezza e ha in serbo l’amministrazione per migliorare le sempre quella cifra. Stesso meccanismo per le 24 ore: il tetto anche per leggerezza, per avere un mezzo più agile e congestionate strade meneghine. massimo per un giorno intero di utilizzo è 29.90 euro. adatto anche alle donne. Abbiamo così scoperto che Palazzo Marino intende Come detto il servizio partirà con 100 scooter e per Es2 è 100% elettrico ed è equiparabile a un ciclomoto- spingere ancora sulla mobilità elettrica e ha ricevuto questo motivo inizalmente l’area operativa è stata ri- re 50 cc. Per guidarlo quindi è sufficiente il patentino dai Ministeri competenti dei fondi per ampliare la rete dotta a quella più centrale, cercando però di toccare i o qualsiasi patente di grado superiore, tuttavia è stato di ricarica. Il progetto sarà co-finanziato dal Comune deciso di permettere l’iscrizione e il noleggio e porterà i punti di “rifornimento elettrico” a diverse solo a maggiorenni. Ovviamente c’è una co- centinaia in tutta la città. Gli accordi sono proprio ora pertura assicurativa, a cura del gruppo Nobis, in fase finale e a questi seguiranno i tempi tecnici di che oltre alla normale RC copre anche gli in- bandi: vedremo le prime installazioni probabilmente fortuni al conducente, primo caso tra servizi nel 2019-2020. Granelli ha avuto parole positive an- analoghi. Si chiude il cerchio di italianità con che per i bike sharing a flusso libero Mobike e Ofo. Le PLT Puregreen, azienda specializzata in ven- prime statistiche parlano di circa 6-7 noleggi al giorno dita di energia da fonti rinnovabili che sarà il per ogni bicicletta, il che considerando le circa 12.000 fornitore esclusivo di MiMoto. In questo modo bici disponibili si traduce in almeno 72.000 corse quo- le batterie degli Askoll saranno ricaricate da tidiane. Ha espresso anche dispiacere per gli episodi di energia elettrica 100% green. Dalle scherma- vandalismo con bici finite nei navigli o addirittura sugli te dell’applicazione gli utenti possono vedere alberi ma ha anche assicurato che si tratta di numeri in anticipo quanta autonomia residua ha lo irrilevanti sul totale delle bici disponibili.

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C70_it_EISA.indd 1 27/07/17 15:57 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE AUTOMOTIVE La copertura della Digital Radio cresce ma per fare il salto di qualità i ricevitori DAB dovrebbero essere su tutte le auto Digital Radio in automobile, ma quanto mi costi? Abbiamo esaminato i listini per vedere come si comportano le Case automobilistiche in merito alla presenza del DAB Nella maggior parte dei casi il sovrapprezzo per avere la Digital Radio è esorbitante rispetto ai costi di produzione

di Roberto FAGGIANO

uanto costa la radio DAB, chiamata anche Digi- tal Radio, in auto? In genere molto, troppo. Lo Qabbiamo scoperto analizzando i listini delle case automobilistiche, che molto raramente la offrono di se- rie. Ci sono i casi clamorosi in cui la radio digitale è a pagamento anche su berline che costano più di 50.000 euro e auto appena presentate che non la prevedono nemmeno come accessorio. La Digital Radio più cara sulle auto più care Sul tema Digital Radio, la politica aziendale di alcune case è molto irritante: la radio DAB ha un costo propor- ne e capacità di riprodurre audio Hi-Fi non va dato per versioni, un supplemento non proprio economico. Data zionale a quello della vettura, e quindi sale man mano scontato. Si coglie, invece, qualche attenzione verso i la classe della vettura si sarebbe senz’altro potuto for- che aumenta la classe della vettura, senza avere un co- sistemi Car Play e Android auto, oltre a un discreto nu- nire il DAB di serie. sto standard su tutta la gamma. Eppure la radio DAB ha i mero di vetture che offrono - quasi sempre con forte STELVIO - Sulla crossover la radio digitale è a paga- suoi massimi vantaggi rispetto all’FM proprio in mobilità, sovrapprezzo - sistemi di altoparlanti piuttosto sofisticati mento per la versione Super, con supplemento di 300 dove la trasmissione digitale elimina tutti i problemi di e griffati da noti marchi audio come Bose, B&O, Beats e euro, mentre è di serie per le versioni Business ed Exe- disturbi e cattiva ricezione. Vero che la copertura della Meridian. Una nota prettamente metodologica: tutti i dati cutive. Anche in questo caso stiamo parlando di un’au- rete DAB non è ancora completa in Italia, ma il minimo e i prezzi sono stati rilevati sui listini ufficiali delle case to che parte da 47.000 euro di listino: l’ipotesi del DAB costo industriale dovrebbe imporre la dotazione di se- automobilistiche in vigore nell’ottobre 2017. Non sono di serie andava presa in considerazione in ogni caso. rie, almeno su veicoli di un certo costo. Inoltre, tutte le state considerate eventuali promozioni o versioni spe- radio DAB passano automaticamente in FM non appena ciali. Ecco una guida sulla politica delle Case automobi- Audi: la radio digitale è carissima il segnale dovesse mancare. La cosa è vieppiù antipa- listiche sull’integrazione del DAB. Perché, alcune volte, La casa tedesca ha un listino piuttosto complicato e tica, se si considera quale dovrebbe essere il costo di possono essere dei dettagli a far scegliere un modello che prevede la radio digitale sempre e solo come ac- produzione per una Casa automobilistica. In realtà, per piuttosto che un altro. cessorio; per alcuni modelli il DAB è ordinabile solo in vetture prodotte in migliaia di esemplari, il costo in inte- abbinata con i sistemi audio più evoluti, a loro volta non grazione della radio DAB è praticamente nullo, perché Alfa Romeo: il DAB c’è ma si paga di serie su tutte le versioni. Pertanto il prezzo base della i costi industriali sono minimi e quelli di progettazione sempre, o quasi radio DAB può lievitare di molto sulle versioni meno ac- facilmente ammortizzabili sulla grande serie prodotta. I sistemi di intrattenimento del marchio del biscione cessoriate. Una procedura non molto invogliante, con- Per avere un’idea più chiara si possono prendere in esa- ricalcano quelli degli altri marchi del gruppo FCA. La siderati anche i prezzi molto salati per vetture che già in me i prezzi delle autoradio DAB in vendita in rete, che radio digitale è quasi sempre disponibile con supple- partenza non solo certo a buon mercato. partono da 80 euro per modelli di marca come Pioneer, mento; in qualche caso - pochi - viene offerta di serie. Il A1 - Sulla piccola di Ingolstadt la radio DAB può costare Sony e JVC. In pratica, con 80 euro marchi primari ti dan- supplemento richiesto è “tollerabile”, ma - come abbia- anche 800 euro per la versione base, mentre il sup- no tutta l’autoradio, compresa di amplificatore, display, mo detto - la Digital Radio dovrebbe essere di serie. plemento è di 350 euro per le versioni Admired, che manopole, logica e tutto il resto. Anche per quello che MITO - Sulla piccola tre porte la radio DAB è disponibile dispongono fin da subito di una dotazione di entertain- riguarda le radio portatili, la musica è la medesima: con come accessorio già dalla versione base con un sup- ment di livello superiore. Il DAB, anche sulla versione una trentina di euro si può acquistare una Digital Radio plemento di 680 euro (che comprende però anche la evoluta però non c’è e per averlo occorre appunto portatile, che comprende ovviamente anche telaio, al- radio Uconnect con touchscreen e comandi al volante); l’esborso extra. toparlante, display e tutto il resto, cose che in auto ci sulle versioni Super e Veloce bastano 200 euro di sup- A3 - Radio digitale sempre ordinabile sulla compatta a sono già. L’optional DAB invece sulle auto costa ben di plemento. Non pochi, in ogni caso. 3 o 5 porte: ma su tutte le versioni servono 370 euro, più, spesso moltissimo. E se le autoradio DAB da after- GIULIETTA - Per avere la radio digitale, a prescindere solo i fan più incalliti del digitale la sceglieranno tra gli market possono essere molto interessanti per chi acqui- dalla versione servono 150 euro, quotazione non trop- accessori. Il prezzo è evidentemente molto salato, sen- sta i modelli base di alcune utilitarie (come Fiat Panda po impegnativa rispetto al prezzo medio della vettura. za un vero motivo. e Lancia Ypsilon), che prevedono di serie solo la predi- GIULIA - Sulla recente media della gamma Alfa la radio A4 - Per la media di Casa la radio digitale è ancora un sposizione radio con antenna e altoparlanti, resta il fatto digitale è disponibile al prezzo di 300 euro per tutte le optional da 405 euro per tutte le versioni, una scelta che è davvero un peccato che il DAB non sia quasi mai fuori luogo per una berlina che passerà molto tempo su di serie sui modelli che hanno sistemi di entertainment strade extraurbane e autostrade. sofisticati. Le case automobilistiche tengono in genere A6 - Saliamo di categoria e aumenta anche il supple- in scarsa considerazione la parte multimedia delle loro mento richiesto per avere la ricezione radio digitale: in automobili: molte parlano ancora di “radio MP3” come questo caso servono ben 475 euro per la radio digitale. ai tempi degli iPod, moltissime offrono ancora il lettore Dobbiamo dedurne che il circuito DAB sarà più raffina- CD che è costoso e ormai serve a pochi, spesso una to? Probabilmente no, semplicemente chi più spende, semplice presa USB viene esaltata come l’ultima tecno- più può spendere: politica non condivisibile. logia mentre il Bluetooth con vivavoce per lo smartpho- segue a pagina 36 

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AUTOMOTIVE Digital Radio in auto SERIE i3 - Troviamo un prezzo di saldo rispetto agli altri 500X - Sul crossover compatto la radio digitale è dispo- segue Da pagina 35  modelli bavaresi: per montare la radio DAB sull’elettri- nibile con supplemento di 550 euro per la versione Pop ca tedesca, bastano “appena” 220 euro. Sarà perché Star con display touch più grande e di 100 euro per la Q2 - Quotazioni molto alte (troppo?) per avere il DAB è elettrica? versione Lounge. sul piccolo crossover tedesco. Sulle versioni base ser- TIPO - Sulla media prodotta in Turchia la radio DAB non vono oltre 800 euro per avere la versione del sistema Citroen: Digital Radio per tutti è disponibile per la versione base Pop. Per la versione di intrattenimento adatta, per quelle meglio equipag- e costa poco Easy e la versione Lounge, invece, la radio digitale è giate “bastano” 360 euro, esattamente come accade Per Citroen la radio DAB è sempre un optional ma con fornita di serie. Un altro motivo per scegliere la media sulla A1. prezzi accettabili e non sempre c’è bisogno di allesti- economica di casa Fiat. Q5 - Radio digitale a 405 euro per la crossover di gran menti lussuosi. Il marchio francese, comunque, ha deci- moda e temiamo che non sarà l’accessorio più richie- so di non far pagare troppo l’opzione e non fa discrimi- sto. Parliamo infatti di una vettura che ha prezzi di listino nazioni rendendo la radio digitale disponibile sull’intera che partono da oltre 43.000 euro: fornire il DAB di serie gamma. Sulla gamma DS la radio digitale è disponibile (come peraltro già avviene su alcuni mercati europei) come accessorio in alcuni pacchetti optional. inciderebbe molto poco sul prezzo finale e soprattutto C1 - Sulla piccola cittadina la radio DAB è piuttosto co- non intaccherebbe affatto i margini. stosa: servono 600 euro sulla versione Feel perché è compreso lo schermo touch, sulla più lussuosa Shine invece bastano 100 euro perché il sistema di intratte- nimento viene fornito di serie: un prezzo sempre ben più alto dei costi industriali ma più giusto di molti con- correnti. C3 - Sulla cittadina dalla forte personalità la radio DAB è disponibile a 200 euro a partire dalla versione Feel; Honda: Digital Radio di serie (quasi) a seconda della versione si può scegliere anche lo per tutti schermo touch più ampio per il sistema multimediale La radio digitale è disponibile di serie su tutti i modelli che fornisce maggiori informazioni. con la radio Honda Connect, ma è esclusa la versione C4 Cactus - L’originale media richiede 150 euro per la base di ogni modello. Quindi un ottimo risultato ai fini radio digitale su tutti gli allestimenti, con visualizzazione della nostra ricerca, un valore aggiunto per ogni vettura sul grande pannello di controllo in plancia di tutte le in- anche per quelle con un prezzo di listino ancora conte- formazioni aggiuntive ricavate dalle diverse emittenti. nuto. Una scelta vantaggiosa anche per il costruttore, BMW: Digital Radio sì, ma a caro prezzo dato che il sistema multimediale è uguale per tutte le Politica molto chiara per la casa automobilistica tede- Fiat: il DAB c’è e in alcuni casi è di serie vetture e permette buone economie di scala. L’ampio sca: la radio digitale si paga sempre, perfino sulle berli- Poco comprensibili le differenze display del sistema Connect è ampiamente persona- ne da 100.000 euro della serie 7. E il supplemento non di prezzo lizzabile dall’utente, anche se privilegia le applicazioni è per nulla leggero. Una scelta discutibile del marchio La casa automobilistica italiana si comporta molto bene presenti sullo smartphone rispetto alle funzioni radio. bavarese perché il DAB di serie, come abbiamo visto, in materia di radio digitale e offre la radio DAB - a pa- JAZZ - La radio DAB è di serie per le versioni Comfort non avrebbe certo comportato un rialzo concreto dei gamento o di serie - su tutti modelli, esclusa la vecchia ed Elegance, cioè quelle con la radio Honda Connect. costi di produzione. Punto ma Panda compresa. Considerati i dati di vendita Non disponibile invece sulla versione base Trend, nem- SERIE 1, SERIE 2, SERIE 3, SERIE X1 E SERIE X3 - Su nel nostro Paese del produttore italiano, l’Italia può con- meno in opzione tutti questi modelli del marchio bavarese la radio digi- tare su un grande mezzo di diffusione della tecnologia CIVIC - Radio digitale di serie a partire dalla versione di tale comporta un supplemento di 330 euro. Il prezzo è digitale in movimento. Poco comprensibili le differenze allestimento Elegance, opzionale per la versione base uguale per tutti indistintamente, ma è peraltro vero che di prezzo richieste tra i vari modelli. Comfort di questa berlina dalle ambizioni sportive. su auto di questa classe il DAB ci potrebbe stare tra le PANDA - Sulle versioni Pop non è prevista la radio ma CR-V/HR-V - Per questi due grandi SUV radio DAB di dotazioni di serie. c’è comunque la predisposizione in plancia e quindi si serie a partire dalla versione Elegance, con sistema SERIE 5 - Salendo di categoria aumenta misteriosa- può montare un qualsiasi modello di radio DAB da una Connect personalizzabile e funzione AHA per le sor- mente anche il costo della radio DAB a 440 euro e unità DIN acquistata separatamente, che come diceva- genti musicali via web. sempre come optional, un’altra scelta deludente. mo parte da prezzi intorno agli 80 euro. Sulle versioni Easy il supplemento è di 450 euro e comprende il si- stema Uconnect con Bluetooth. Sulle versioni Lounge e 4x4 basta aggiungere 100 euro perché lo Uconnect è di serie. 500 - Sulla intramontabile utilitaria la radio DAB com- porta costi molto diversi a seconda della versione scel- ta, anche se la radio FM è sempre di serie. Sulla versio- ne Pop è necessario spendere ben 1.100 euro perché il DAB è legato al sistema Uconnect di punta con display più grande e navigatore. Sulla versione Lounge il sup- plemento richiesto è di 800 euro con il sistema Ucon- nect più completo. Sulla versione S servono 600 euro. 500L - Sulla familiare compatta costi contenuti per ave- SERIE X5 - Nonostante si parli di vetture che costano re la radio digitale. Sulla versione base Pop Star la radio non meno di 60.000 euro, è spiacevole constatare che DAB costa 400 euro e comprende il display più grande per avere la radio digitale DAB è necessario un supple- da 7 pollici, sulla versione Lounge e sulla Cross invece mento di ben 470 euro. la radio DAB è lodevolmente di serie. segue a pagina 37 

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AUTOMOTIVE Digital Radio in auto segue Da pagina 36  per tutti, il grande display touch è ben piazzato al cen- CLASSE A/ CLASSE B - La radio digitale è un accesso- tro della plancia. rio a pagamento da 518,50 euro per tutte le versioni, Hyundai: DAB di serie solo sulle versioni GRAND CHEROKEE - Radio digitale di serie per tutte l’ampio display al centro della plancia si può collegare di lusso le versioni anche per il grande fuoristrada americano, al proprio smartphone per il controllo delle applicazio- La casa coreana offre la radio DAB solo su alcuni mo- proprio come dovrebbe sempre essere per vetture di ni delli, privilegiando però le versioni più accessoriate: chi questa categoria CLASSE C/CLASSE E - Sulle berline e tutte le altre vuole la radio digitale deve pagare anche molti altri ac- versioni il supplemento richiesto per la radio digitale è cessori. Fa eccezione la versatile Ioniq, dove il DAB è di 500,20 euro per tutte gli allestimenti. Le funzioni si sempre di serie. controllano dai comandi sistemati nel tunnel centrale i10/i20 - Niente Digital Radio sulle cittadine coreane, per non distrarsi troppo dalla guida. Disponibile anche nemmeno in opzione. Eppure sulle versioni di punta un’applicazione dedicata alla vettura. Sulla più recente della i20 ci sono tutte le più moderne tecniche di sicu- Classe E, il display è più ampio e meglio integrato nella rezza, comfort e assistenza alla guida: evidentemente plancia. così non viene considerato il DAB. i30/i30sw - Radio digitale disponibile con supplemento di 300 euro per la versione Business (comprende an- che il caricatore wireless per smartphone) e 200 euro per la versione top di gamma Style. Kia: il DAB c’è solo per gli allestimenti top Il marchio coreano ha una politica discutibile per la radio digitale: per averla bisogna scegliere le versio- ni più costose, con maggiore spesa attorno ai 2.000 euro. Sulle altre versioni più accessibili non è nemmeno un’opzione. PICANTO - Per la piccola cittadina niente Digital Radio, non disponibile nemmeno a pagamento. RIO/VENGA - Per la cittadina e la piccola monovolume Nissan: il DAB c’è e spesso non si paga coreane la radio DAB è di serie solo sulla versione più La casa franco/nipponica ha comportamenti diversi a lussuosa Cool. Niente per gli altri allestimenti. seconda dei modelli e privilegia le versioni più costose. SOUL - Radio DAB disponibile di serie solo sulla ver- Una pratica utilizzata anche da altri costruttori per dirot- sione top Your Soul di questa spigolosa e originale tare il cliente sulle versioni top, ma fa eccezione la re- monovolume. centemente rinnovata Qashqai che offre il DAB sempre ix20 - Sulla versione AppMode di questa monovolume CEE’D - Radio DAB disponibile di serie solo sulle versio- di serie. Non abbiamo inserito l’elettrica Leaf perché il il sistema audio di serie viene sostituito da una radio ni top Business e GT Line. listino completo del nuovo modello non è ancora dispo- Pioneer a doppio DIN, che tra le molte funzioni com- nibile, mentre l’originale Juke sta per essere sostituita prende il DAB: raro esempio di radio DAB citata con da una nuova versione che arriverà nel 2018. enfasi nel sito Internet accanto ad altre dotazioni della MICRA - Sulla cittadina da poco completamente rinno- vettura. Per tutti gli altri allestimenti, invece, bisogna ac- vata e strettamente imparentata con la Renault Clio, la contentarsi della radio FM. radio digitale è inserita all’interno di un pacchetto con TUCSON - Su questo SUV la radio DAB è di serie per il altri accessori ed è disponibile a partire dalla versione solo allestimento Sound ma è prevista in opzione per le Acenta a 350 euro (con display touch da 7 pollici e na- versioni Xpossible con supplemento di ben 1.800 euro vigatore). Diventa di serie per le versioni più costose in quanto legata a molti altri accessori del pacchetto Connecta e Tekna. tecnico. QASHQAI - La crossover di tendenza monta la radio SANTA FE - Sul grande SUV coreano la radio DAB è di digitale DAB di serie su tutte le versioni: ben fatto! La serie su tutte le versioni senza supplemento, esclusa radio ha un aspetto vecchio stile con ancora il lettore l’allestimento base Classic. Ottima cosa. CD, tuttavia è già compatibile con le app degli smart- IONIQ - Sulla berlina disponibile in versione ibrida, STONIC - Sulla nuova crossover la radio digitale è di phone e non manca la funzione touch per al selezione plug-in ed elettrica la radio digitale è di serie su tutti gli serie sugli allestimenti Style e Energy. diretta delle funzioni. allestimenti. Si conferma la tendenza ad offrire il DAB di NIRO - Radio DAB disponibile di serie solo sulla versio- serie sui modelli elettrici. ne top Energy. SPORTAGE - Radio DAB disponibile di serie a partire Jeep: la digital radio è compresa dalla versione Feel rebel. nel prezzo OPTIMA - Per la berlina e per la station wagon la radio Il marchio del gruppo FCA si comporta molto bene e DAB è di serie su tutta la gamma. Meno male. offre sempre la radio digitale, di serie o con un minimo supplemento, sia per i modelli costruiti in italia, sia per Mercedes: un salasso “digitale” quelli statunitensi. da 500 euro RENEGADE - Sul fuoristrada “italiano” la radio DAB è Nello sterminato listino della casa tedesca le radio DAB un accessorio da soli 100 euro, sempre abbinato agli sono sempre presenti, ma solo a pagamento. Il prezzo schermi touch dei diversi livelli di Uconnect. richiesto per ottenerla è anche democraticamente sa- COMPASS - L’ultima arrivata in listino ha la radio digitale latissimo per tutti, come se non bastassero i prezzi di di serie per tutte le versioni, un ottimo valore aggiunto listino non certo trascurabili. segue a pagina 38 

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AUTOMOTIVE Digital Radio in auto segue Da pagina 37  Peccato invece per la Clio, dove per avere il DAB bi- mento base Active è necessario aggiungere un impian- sogna scegliere le versioni più accessoriate e costose. to radio con spesa minima di 500 euro. Nella scelta degli allestimenti delle vetture non aiuta il FABIA/RAPID - Radio digitale in opzione a 110 euro Opel: Digital Radio sempre sito ufficiale, dove spesso la radio DAB va cercata nelle per tutte le versioni, ma nell’allestimento base Active a pagamento per tutti ultime righe delle pagine del configuratore web. è necessario aggiungere un impianto radio con spesa Buona situazione per le auto tedesche del gruppo PSA, TWINGO - Sulla piccola che condivide il telaio con la minima di 500 euro. dove la radio digitale è quasi sempre disponibile su tutti Smart a quattro porte, la radio digitale è disponibile su OCTAVIA/SUPERB - Radio digitale in opzione a 110 gli allestimenti con un piccolo supplemento di denaro. tutte le versioni, esclusa la base Life che non ha nem- euro per tutte le versioni, il display molto ampio è sem- Non viene trascurata nemmeno la piccola Karl, una ra- meno la radio. Il prezzo richiesto è di 200 euro. pre praticamente lo stesso della VW Passat; ottima la rità nella categoria. CLIO - Per la compatta francese la radio DAB risulta di disposizione al centro del cruscotto e non troppo in CORSA - Radio DAB disponibile in opzione su tutte le serie solo sulla versione Intens e sulle sportive GT, ma basso. versioni (base esclusa) a 250 euro, non poco per una purtroppo non è disponibile sulle altre versioni più ac- cittadina; almeno sulle versioni più accessoriate il DAB cessibili. Un vero peccato per una vettura così diffusa. dovrebbe essere di serie. Sulle versione con radio R3 MEGANE, SCENIC, GRAN SCENIC, KADJAR - Su que- il display è tradizionale, monocromatico e piuttosto pic- sti modelli la radio digitale è disponibile in opzione a colo, mentre con la radio R4 disponibile in opzione, il 250 euro solo in abbinamento ai sistemi di comunica- display è a colori e di tipo touch, seppure disposto un zione più evoluti R-Link 2. po’ troppo in basso nella consolle centrale. CAPTUR - Sulla piccola crossover la radio DAB è di serie a partire dalla versione Intens e legata ai sistemi multimediali più evoluti. KOLEOS, TALISMAN, ESPACE - Buone notizie per questi modelli. Qui la radio DAB è sempre di serie su ogni allestimento. Ottimo il grande display con l’origi- nale sviluppo verticale che occupa buona parte della Volkswagen: Digital Radio spettacolare consolle centrale. ma si paga il biglietto La casa tedesca si comporta abbastanza bene, ren- Seat e Skoda: sorelle digitali dendo sempre disponibile la radio DAB, però bisogna I due marchi del gruppo Volkswagen condividono non sempre pagarla e non pochissimo. Comunque la cifra solo motori e telai delle diverse vetture, ma anche è accettabile ed equilibrata, quasi uniforme per i vari l’equipaggiamento multimediale. La radio DAB è sem- modelli. Per avere lo spettacolare display a colori però pre disponibile nella lista degli accessori, con prezzi bisogna scegliere gli allestimenti superiori Comfortline accessibili, curiosamente più bassi nella gamma Skoda o Highline (a seconda dei modelli) con un ulteriore sup- KARL/MOKKA X - Radio digitale disponibile in opzione e in entrambi i casi a prezzi inferiori a quelli della Casa plemento occulto di prezzo pari a oltre 1.000 euro. sul tutte le versioni (base esclusa) a 200 euro. madre Volkswagen. Attenzione però ai modelli base, UP - Radio DAB in opzione per tutte le versioni a 210 ASTRA - Radio digitale in opzione su tutte le versioni a dove in genere la radio non è proprio prevista. Il tipo euro, il display però è piccolo e monocromatico nono- 200 euro. Molto bello il display touch posto al centro di display cambia a seconda dell’allestimento, sulle ver- stante sia ben piazzato sul cruscotto. della plancia relativo alla versione con navigatore che sioni intermedie è più piccolo. POLO - Sulla nuova versione il listino prevede la radio è un’altra opzione, altrimenti bisogna accontentarsi di Seat: prezzi ragionevoli DAB come accessorio a 220 euro a partire dall’allesti- uno più semplice, sempre di serie a partire dall’allesti- Comportamento democratico della casa spagnola: la mento Comfortline. Sul grande display a colori da 8 mento Advance. Sulla versione base non c’è nemmeno radio digitale è disponibile per tutte le versioni, anche pollici al centro della plancia appaiono direttamente la radio. quelle più economiche e il prezzo richiesto è contenu- le sigle delle diverse emittenti con un risultato grafico CROSSLAND X - Radio DAB in opzione su tutte le ver- to. e pratico davvero eccellente: per trovare la stazione sioni (base esclusa) a soli 100 euro, un piccolo costo MII - Radio digitale in opzione a 200 euro per le poche preferita basta far scorrere tutte le icone prelevate dal per un grande vantaggio. Ottimo il grande display ben versioni disponibili per il mercato italiano, il display è segnale radio e cliccare per la selezione. sistemato al centro della plancia. piuttosto piccolo ma ben sistemato sul cruscotto. GOLF - Radio DAB in opzione per tutte le versioni a IBIZA/ALAHAMBRA - Radio digitale in opzione a 200 245 euro, molto bello il display a colori touch degli alle- Renault: DAB gratis solo euro per tutte le versioni. Sulla Ibiza ritroviamo l’ottimo stimenti superiori, con visualizzazione diretta dei loghi per i grandi modelli display a colori della VW Polo con l’indicazione grafica delle diverse emittenti. Situazione tutto sommato buona per il marchio fran- delle varie stazioni radio. PASSAT - Radio DAB in opzione per tutte le versioni a cese dove la radio digitale può essere richiesta qua- LEON/ATECA - Radio digitale in opzione a 210 euro 250 euro. Anche in questo caso il grande display a co- si sempre, compresa la piccola Twingo. Sulle grandi per tutte le versioni, il display a colori degli allestimenti lori troneggia al centro della plancia, appena al di sopra Koleos, Scenic e Talisman il DAB è sempre di serie. meglio equipaggiati è lo stesso che si può trovare sulla della leva del cambio e quindi a portata di tocco per VW Golf, ampio e ben sistemato accanto alla strumen- ogni funzione. tazione. Skoda, la digital radio si paga sempre. Ma poco Il marchio ceco del gruppo VW offre sempre la radio DAB nel proprio listino, ma bisogna pagarla seppure con costo molto contenuto. Sulle versioni base dove non c’è nemmeno la radio bisogna aggiungere prima un sistema se non si opta per un’installazione after market. CITIGO - Sulla piccola cittadina la radio digitale è in opzione a 180 euro per tutte le versioni, ma nell’allesti- segue a pagina 39 

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AUTOMOTIVE Digital Radio in auto Land Rover: DAB disponibile ma a quasi 500 euro Smart: DAB disponibile su tutti i modelli a 307 euro segue Da pagina 38  Il fuoristrada trasformato ed evoluto in auto alla moda Ottimo comportamento del marchio del gruppo Mer- prevede sempre la radio DAB come accessorio, nono- cedes, che rende disponibile la radio DAB su tutte le stante i prezzi listino poco avvicinabili. Scelta difficile versioni, peccato per il prezzo salato richiesto: la ra- TIGUAN - Radio DAB in opzione per tutte le versioni a da comprendere dato che la cifra richiesta incide ben dio digitale è disponibile come accessorio su tutte le 235 euro. Qui la radio Composition Media con scher- poco rispetto al listino e proprio per questo si poteva versioni, a due e quattro porte, ma costa ben 307,56 mo a colori è sempre di serie, anche sulla versione di fornire di serie. Sulle Discovery la radio digitale costa euro. ingresso Style. 378 euro in più, mentre sulla gamma Range Rover la radio DAB in opzione costa di più: ben 471 euro. Suzuki: poco interesse nella Digital Radio Troppi big senza radio digitale La casa giapponese non dà molta importanza alla ra- Mancano alcuni grandi marchi dell’automobile. Non Maserati: Digital Radio in opzione a 410 euro dio digitale, offerta di serie solo sulla Swift (escluso abbiamo voluto discriminarli, ma non avremmo avuto Radio DAB in opzione per tutti i modelli del marchio l’allestimento base), mentre è ignorata sugli altri mo- molto da scrivere, dato che per alcuni di loro la Digi- sportivo italiano, però ci vuole un supplemento a par- delli in listino come Celerio/Baleno/Vitara, dove la ra- tal Radio è una questione per appassionati di cose tire da 410 euro, cioè non molto rilevante rispetto ai dio DAB non è proprio disponibile. Soluzione curiosa stravaganti: il DAB non esiste nemmeno in opzione prezzi di listino. Dobbiamo ripeterci: una scelta irra- sulla recentissima Ignis e sulla Scross, dove la radio sulle loro vetture più accessibili oppure si trova - a gionevole che escluderà dal DAB molti grandi viag- digitale è disponibile solo sostituendo la radio fornita pagamento - solo sulle top di gamma. Poi ci sono altri giatori. di serie con un’unità Pioneer doppio DIN. marchi che pur offrendo la radio digitale, anche di se- rie, fanno pochi numeri sul mercato. Mazda, di serie ma solo sull’allestimento Evolve La casa giapponese ha scelto di fornire la radio digi- Dacia: no DAB tale di serie solamente a partire dagli allestimenti più Il marchio low cost del gruppo Renault non prevede la completi. Rimane escluso il modello 2 che non può radio digitale su nessun modello, pur offrendo anche avere il DAB purtroppo nemmeno a pagamento no- di serie sistemi di intrattenimento completi di naviga- nostante l’ampio display utilizzato. Per tutti i modelli 3, tore e con display touch. Peccato, anche se compren- 6, CX3, CX5 la radio digitale è quindi di serie a partire diamo come su prezzi di listino già “strizzati” anche un dalla versione Evolve, con un esborso supplementare centinaio di euro in più facciano differenza. eròP sulle non calcolabile perchè legato a molti altri accessori. versioni base è possibile installare in after market una qualsiasi radio DAB, anche a doppio DIN. Mini: per il DAB 300 euro Subaru: DAB di serie solo sui modelli più prestigiosi Della piccola auto che negli anni ‘50 creò un mito Il marchio nipponico è selettivo sulla radio DAB, Ford: solo sugli allestimenti top ormai rimane solo il nome: la vettura cresce sempre fornendolo di serie solo sui modelli più prestigiosi Purtroppo la radio digitale non è disponibile nel no- di più in dimensioni e varietà, ma l’equipaggiamento Levorg e Outback. Ma non possiamo considerare uti- stro Paese su parecchi modelli ed è legata alle ver- radio è sempre piccolo e la radio digitale è sempre un litarie le XV e le Forester, dove la radio DAB non è sioni più equipaggiate. La troviamo di serie solo sulle accessorio non troppo economico. Per tutte le versio- disponibile. versioni Vignale di Mondeo e S-Max e sulla Edge, a ni e gli allestimenti di Mini/Mini Clubman/Mini Coun- partire dalla versione Titanium. Per gli altri modelli la tryman il prezzo richiesto per ottenere la radio DAB Toyota: DAB di serie solo su Prius e C-HR, nulla sugli radio DAB è disponibile con supplemento a partire da è di 300 euro. Il display è inserito nel tipico elemento altri modelli 250 euro ma solo sulle versioni meglio accessoriate. rotondo al centro della plancia. Ecco un altro grande costruttore che sembra ignorare Niente Digital Radio invece per la recentissima Fiesta, l’utilità della digital radio. Il marchio giapponese for- nemmeno sulla lussuosa versione Vignale. Un pecca- nisce la radio DAB di serie solamente sulla elettrica to, considerato che in Germania il DAB è disponibile Prius nelle sue diverse versioni e sull’originale C-HR (sempre come opzione a 250 euro) non solo sulla Fie- in tutte le versioni. Sugli altri modelli assai più diffusi sta, ma anche sulla piccola KA+. come Aygo, Yaris e Auris non è purtroppo disponibile, una vera e importante contraddizione per un marchio Jaguar: opzione sempre a pagamento per altri aspetti all’avanguardia della tecnologia come Situazione democratica per l’aristocratico marchio lo sviluppo di auto ibride e a idrogeno. britannico: la radio DAB si paga sempre, nonostante i salati prezzi di listino, ma per fortuna è disponibile Volvo: DAB sempre optional, da 350 a 470 euro a anche sugli allestimenti più “economici”. Sulla berlina Peugeot: c’è poca radio digitale seconda dei modelli XE la radio DAB è in opzione su tutti gli allestimenti a Nel listino della casa francese la radio digitale non Il marchio svedese è all’avanguardia in tema di sicu- 376 euro. Sui grandi suv E Pace e F Pace radio DAB è riscuote molta attenzione ed è inspiegabilmente rezza ma la radio DAB è, invece, sempre un costoso sempre in opzione su tutti gli allestimenti a 375 euro esclusa da gran parte della gamma. Al contrario accessorio, anche per le auto più prestigiose in listino. Una scelta poco comprensibile su auto di questa ca- sul SUV 3800 invece è un’opzione molto economi- Evidentemente le cinque stelle Euroncap dei crash tegoria. ca a 100 euro per tutti i modelli, esclusa la versione test sono ritenute più importanti del distrarsi dalla base Access. Quindi su vetture molto vendute come guida perché la radio FM si sente male e costringe Lancia: poco DAB e molto costoso 108/208/308 la radio digitale non è disponibile. a cambiare stazione. Ecco le cifre top richieste per la Il marchio torinese non è molto generoso in dotazioni. digital radio, sempre alte su tutti i modelli. Sul modello Per avere il DAB bisogna pagare molto e sul modello Porsche: DAB, sempre in opzione da 500 euro in su di ingresso V40 la radio DAB costa 350 euro per tutte base della Ypsilon non c’è nemmeno la radio. La radio Per le potenti sportive tedesche la radio digitale è le versioni. Sulla media S60 e V60 la digital radio co- digitale è un accessorio legato alle radio Uconnect sempre disponibile per tutti i modelli, ma bisogna sta 470 euro per tutte le versioni. Stesso prezzo per con navigatore e comporta un supplemento di 700 sempre pagarla e molto cara: il supplemento di prez- il SUV XC60, dove la radio DAB costa 470 euro per euro per la versione Mya. La versione di accesso Sil- zo parte dai 500 euro a seconda dei modelli. Ma forse tutte le versioni, mentre curiosamente si scende per ver è priva di radio e quindi è possibile installare una si è pensato che i potenziali proprietari preferiscano le grandi S90/V90/XC90 dove la radio digitale costa qualsiasi radio digitale in formato 1 DIN. ascoltare il motore anziché la radio. 400 euro su tutte le versioni.

 torna al sommario 39 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE TEST Nokia ha completato il suo ritorno, passo dopo passo, fino ad arrivare al nuovo flagship: il Nokia 8. Lo abbiamo provato Nokia 8, il flagship silenzioso che sfida i “big” Un top di gamma tradizionale, con design poco rischioso e un prezzo leggermente sotto gli standard della fascia alta

di Matteo SERVADIO facile lasciarsi andare ad uno spontaneo sentimen- to di nostalgia quando si prova per la prima volta È Nokia 8, affrontandolo col sorriso di chi il ritorno del brand finlandese con un vero top di gamma lo stava aspettando da una vita. È ancora più facile fare finta che di quel marchio sia rimasto ormai solo il ricordo e vedere video nel flagship di HMD un prodotto sì ben fatto, ma senza più quell’attrattiva che l’azienda vorrebbe trasmettere. La verità è che Nokia 8 è un primo tentativo in un mon- do molto diverso da quello in cui il brand finlandese si muoveva all’ombra di Microsoft ormai tanto tempo fa. Un ambiente in cui HMD Global ha iniziato a farsi stra- da con un piano di rientro graduale partito da lontano e bene o male senza troppi clamori. Il nuovo top di gamma Nokia si incasella perfettamente in quella strategia, è un flagship pacato e silenzioso: lo dice il design sobrio, ma lab fortemente identitario, lo dice il software con un Android stock che calza come un guanto al primo capitolo della nuova era Nokia. Probabilmente se questo 8 fosse stato Nokia 8 lanciato un paio di anni fa, forse anche l’anno scorso, UN OTTIMO PRIMO TENTATIVO, IN ATTESA DI NOKIA 8 (2018) 599,00 € avrebbe avuto le carte in regola per competere in modo Nokia 8 costa 599€. Il che significa che si posiziona almeno 100-150 euro sotto il prezzo minimo richiesto dalla maggior parte dei top di gam- convincente con i “grandi”. L’hardware è quello giusto, ma tradizionali, anche di più se consideriamo il generale aumento a cui abbiamo assistito quest’anno. Il flagship di HMD è uno smartphone il nome è quello giusto, il display convince nei numeri e per chi vuole un vero prodotto high-end senza dover sborsare per forza cifre da capogiro, ma è in grado di accettare i compromessi che ne nei fatti e la fotocamera regala soddisfazioni, sebbene derivano. Perché va detto, Nokia 8 non ha un design audace, non ha un alto grado di impermeabilità e non ha la ricarica wireless. Però resta sempre un top di gamma, un top di gamma concreto che grazie ad una piattaforma hardware senza compromessi e un Android Stock garanzia non sia quel punto di riferimento che potevano essere di fluidità, regala per la maggior parte ciò che spesso conta davvero: un’ottima esperienza quotidiana. Tutti abbiamo avuto un telefono alcuni dei suoi predecessori. Oggi, con un design legato cellulare Nokia e, se deciderete di accettare i compromessi che richiede, questo primo flagship della nuova era firmata HMD non vi deluderà. un po’ al passato, il top di gamma Nokia rischia di fare Solo un appunto: al momento è disponibile sul sito dell’azienda nelle colorazioni argento e blu temperato, ma se ne avrete la possibilità non più fatica contro altri flagship della concorrenza, ma non lasciatevi sfuggire l’opportunità di provare la variante rame. impallidisce al confronto. HMD si è concentrata sulle Qualità Longevità Design Semplicità D-Factor Prezzo basi, ha curato i fondamentali e ha tenuto il prezzo più 7.9 basso, 599 euro, conservando un margine di migliora- 8 8 7 8 8 8 mento che dalla prossima iterazione potrà essere agil- COSA CI PIACE COSA NON CI PIACE mente colmato. Ottimo display Interfaccia da rifinire Prestazioni ed esperienza d’uso Basso grado di impermeabilità (IP54) Il design è riconoscibile, ma non osa Buon comparto fotografico Design leggermente datato Spesso costruire uno smartphone è un gioco di compro- messi, e scelte. Nokia non è andata all-in con un frontale in 40 fasi. La scocca ha una stondatura molto accentua- Difficile dire dove sia riposta la sua eredità estetica, l’in- bezel-less e se quello che cercate è uno smartphone ta su tutti e quattro i lati che spiovono all’improvviso sul fluenza del passato Lumia c’è e si nota, ma si sente mol- senza bordi il mercato offre molte altre alternative, di- pannello frontale con un piccolo smusso, incontrandosi to forte anche l’identità dei prodotti più storici di Nokia, sponibili ora e ancora in arrivo. Il brand finlandese sa che con la curvatura appena accennata del vetro. La finitura di cui questo 8 è un degno erede. questo primo flagship è un test importante e ha preferito posteriore è un po’ scivolosa, soprattutto in questa va- Davvero gli unici difetti potrebbero essere la vibrazione centrare le basi, perfezionare i dettagli. riante argento non lucida, ma lo smartphone è piacevo- fin troppo secca e acuta (ricorda quella del Nexus 6P, ma Il risultato è un Nokia 8 costruito con estrema cura: pesa lissimo da tenere in mano e il design favorisce la maneg- meno avvolgente); e l’implementazione dozzinale delle 160 grammi e il corpo metallico è ricavato da un blocco gevolezza, oltre ad illudere di avere in mano qualcosa di antenne, con quella fascia di plastica grigia che avvolge di alluminio serie 6000 con un processo di lavorazione più sottile dei 7.9mm dichiarati. i due bordi superiore ed inferiore. Se non altro potrebbe I pulsanti sono solidi e facili da raggiungere - un detta- offrire protezione dalle cadute sugli spigoli, come fece glio che spesso può passare in secondo piano - ma la Sony sul suo Xperia Z3, con una resa estetica più effi- pressione purtroppo non è uniforme a causa del po- cace però. Detto ciò Nokia 8 è sicuramente uno smar- sizionamento proprio al di sotto del profilo smussato, tphone ben assemblato; il design soffre la concorrenza che di fatto crea difficoltà ad esempio nel doppio clic a livello di modernità estetica, ma ha una sua identità sul tasto di accensione. E visto che parliamo di pulsanti, ed è anche solido, per quello che un periodo di prova il sensore di impronte è frontale e consiste in un tasto non estensivo può rivelare. Anche gli stress test online capacitivo che è estremamente rapido, ma non è sem- lo mettono in evidenza, se badate a queste cose. pre affidabile nel riconoscere l’impronta. Diciamo che Punti bonus per gli auricolari in-ear (con gommini di ri- funziona 8 volte su 10 e c’è margine di miglioramento, cambio e controlli in-line), su cui vale la pena soffermar- magari allargando lo scanner che è piuttosto sottile; in si perché sono ben fatti e suonano anche molto bene. ogni caso non male. segue a pagina 41 

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TEST Nokia 8 segue Da pagina 40 

Menzione speciale infine alla confezione di vendita dal- l’estetica terribilmente nostalgica, in senso positivo, che contiene inoltre alimentatore 5V-2.5A / 9V-2A / 12V-1.5A e un cavo USB A-USB Type-C da 1m, anche troppo cor- to. Cosa manca? Un grado di impermeabilità più alto del basico IP54 per spruzzi e polvere. Multimedialità: il display colpisce Difficile invece lamentarsi del display montato su Nokia 8: ci era piaciuto quando passammo un po’ di tempo con lui ad IFA e ci è piaciuto anche in questa oc- casione dopo una settimana di utilizzo. Nello specifico quello che avrete di fronte nel corso della giornata è uno schermo IPS da 5,3” con risoluzione QHD 2560x1440 e scorso valido anche per l’audio in chiamata e tramite la stema è reattivo, si avvia in 22 secondi, l’apertura delle 554 ppi, protetto da un vetro Gorilla Glass 5. Niente di capsula auricolare. Da notare infine che lo smartphone app è istantanea, le animazioni piacevoli e c’è la nuova strano, niente di audace: semplicemente una bella unità che abbiamo testato è una variante single SIM, contra- interfaccia che ha rimpiazzato il Google Now Launcher con una screen-to-body ratio del 69,4% (fonte: GSMare- riamente a quanto indicato dalla manualistica e la sche- con il drawer a scorrimento. na), una definizione impeccabile e un’ottima resa. I colori da tecnica italiana. In altri mercati viene distribuito un Non si può nemmeno dire che esista un vero “Nokia sono vividi, i bianchi sono ben riprodotti senza strane modello con la possibilità di usare una doppia scheda. Launcher”, non fosse per un pack di icone circolari che variazioni cromatiche anomale, se non ad angoli estremi si sposano con il nuovo canone, a cui tra l’altro sempre e i neri sono piuttosto profondi per essere un IPS. Data Software: interfaccia da rifinire più app di terze parti si stanno adeguando. (*In realtà lo la diagonale tutto sommato contenuta un FullHD forse Ma Android Stock è una garanzia Z Launcher è sul Play Store da tempo immemore, ma al sarebbe stato sufficiente, quantomeno per preserva- Per quanto riguarda il software, Nokia ha fatto dell’ado- lancio della sua gamma l’azienda ha deciso di prendere re la batteria, ma si apprezza comunque la risoluzione zione di Android Stock un vero e proprio vanto. Anzi altre strade). Peccato che sotto alcuni aspetti l’interpre- più alta; va bene per la realtà virtuale, se non altro per HMD lo ha proposto come un selling point determinante tazione di Nokia sia carente anche rispetto all’Android godersi i video a 360 gradi visto che Nokia 8 non sup- sin dall’annuncio dei suoi primi smartphone con il siste- Stock trovato sui primi Pixel. Il sensore di impronte di- porta la piattaforma Daydream di Google. Infine con una ma operativo di Google al MWC 2017, promettendo di gitali affiancato dai tasti retroilluminati è sì piuttosto -af luminosità massima di 700 nit, la visibilità sotto la luce lavorare a stretto contatto con Mountain View per garan- fidabile, ma non supporta alcun tipo di gesture per la del sole è molto buona, anche grazie ad un sensore di tire aggiornamenti regolari e tempestivi. navigazione nell’interfaccia, o magari per abbassare la luminosità piuttosto reattivo. I fatti raccontano che Nokia 8 è arrivato sul mercato a tendina delle notifiche, così come non si può scegliere Se bisogna trovare davvero dei difetti a questo display, metà settembre con Nougat 7.1.1 e le patch di sicurezza di avere la nav bar a schermo. risiedono esclusivamente nei limiti imposti dalla sua tec- del mese scorso sono arrivate il 6 ottobre 2017, in at- Non che di implementazioni interessanti non ce ne nologia, ma anche così siamo di fronte ad un ottimo IPS tesa di un Android Oreo che dovrebbe essere pronto siano: dal movimento per rifiutare la chiamata capovol- che non fa necessariamente rimpiangere un pannello per la fine di questo mese. Ora, gli Xperia XZ1 di Sony gendo lo smartphone, alla classica doppia pressione sul OLED. sono stati lanciati a fine settembre già con Oreo, ma se tasto on/off per accedere alla camera e il caro vecchio L’audio che fuoriesce dall’unico speaker posto sul lato consideriamo le tempistiche di altri produttori, la tabella doppio tap per risvegliare il display. corto è per lo più discreto; da un altoparlante singolo di marcia dei finlandesi non sembra poi così in ritardo. La sensazione però è che qualcosa di più si potesse non frontale non ti aspetti un suono ricco e corposo e La controprova che la promessa di Nokia sia valida si fare, o in alternativa porre maggiore attenzione alle mi- infatti Nokia 8 fa quello che può da questo punto di vista. misurerà sul lungo periodo, ma HMD Global si è gioca- nuzie. Perché nonostante l’estrema piacevolezza d’uso, Molto alto il volume comunque e se si ascolta musica ta molto su questo punto e c’è fiducia. Non crediamo si c’è semplicemente una generale impressione che si come sottofondo casual senza cuffie, non si resta trop- possa arrivare al caso ragguardevole di Moto G4. debbano ancora rifinire i dettagli, come ad esempio la po delusi in fondo. Detto questo l’esperienza offerta dalla UI di Nokia 8 è tonalità di blu scelto per gli slider nella tendina della no- Parlando di cuffie, è molto buona la qualità in uscita dal come ce la si poteva aspettare: fluida come niente al tifiche, che è diverso da quello degli accent nel menù jack audio di cui Nokia 8 non è stato privato (ma non mondo, anzi fluida come uno smartphone Android Stock delle impostazioni. Oppure l’icona dei dati che mostra ci metteremmo la firma anche per il flagship 2018). -Di con un SoC Snapdragon 835 e 4GB di RAM. Tutto il si- sempre il simbolo della connessione anche quando è spenta, creando un po’ di confusione all’inizio. Piccoli particolari che non sono determinanti, ma che i più pun- tigliosi noteranno. C’è comunque la funzione “Glance” che funge da Am- bient Display per mostrare il conto delle notifiche in arrivo, gli appuntamenti del calendario e le mail; non è molto personalizzabile, ma si possono filtrare le informa- zioni che si desiderano ricevere. Riguardo le applicazioni preinstallate troviamo piutto- sto assurdo che non sia possibile eliminare app come Edicola e Google Play Libri; non c’è altro bloatware, ma almeno quei due servizi potevano essere sciolti da questo vincolo.

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Nota a margine riguarda la disponibilità di Google As- sistant, sempre utile per chi ne apprezza la comodità, a patto ovviamente di impostare la lingua inglese, in attesa che presto l’assistente virtuale di Android parli finalmente la nostra lingua. Le prestazioni sono da vero top di gamma Questo è quello che racconta la scheda tecnica di Nokia 8: un top di gamma vero, con qualche mancan- za qua e là, come l’assenza di un display borderless e ca. Giusto un po’ lento il primissimo avvio di Real Racing, parte di quella batteria da 3090 mAh dovrebbe essere magari HDR, ricarica wireless o resistenza all’acqua su- ma una volta lanciato l’esperienza è delle migliori. consumata scattando foto. Dopotutto in passato Nokia periore. Compromessi che permettono ad HMD di non Molto bene anche la gestione delle temperature, che è stata all’avanguardia da questo punto di vista, il che fa risparmiare sotto altri aspetti, primi fra tutti le memorie sono state sempre controllate, sia durante le operazioni pesare sul suo nuovo flagship aspettative piuttosto alte. che contano su 64GB di storage UFS 2.1 espandibili tra- complesse, sia alla prova su strada sotto 4G e uso in- Il vero problema è che nel frattempo anche l’asticella da mite microSD in cui la maggior parte degli utenti dovreb- tensivo delle fotocamere. Arriva a scaldare sì, ma mai in superare si alzata di parecchio e, pur ottenendo risultati be muoversi abbastanza agilmente; anche mettendo in modo allarmante e comunque sempre nei contesti dove spesso molto buoni, il top di gamma finlandese non rie- conto video in 4K, giochi e un sistema che da solo occu- ti aspetti che lo smartphone si intiepidisca. Per il suo top sce davvero a scavalcarla. pa 13 giga. La RAM invece è da 4GB, si poteva arrivare a di gamma Nokia ha impiegato un sistema di raffredda- Nello specifico Nokia ha optato quest’anno per la com- 6? Si, e in alcuni mercati esiste una configurazione 128+6 mento in rame con schermatura in grafite che evidente- binazione tra un sensore a colori con stabilizzazione ot- gigabyte, ma onestamente non se ne sente la necessità mente compie il suo dovere. tica dell’immagine e uno monocromatico che lavorano perché insieme al SoC Snapdragon 835 e Vanilla An- Per quanto riguarda l’autonomia infine con una batteria insieme per migliorare il contrasto unendo le immagini droid Nokia 8 vola nelle operazioni quotidiane. da 3090 mAh e uno schermo QHD si potrebbe avere attraverso la “Image Fusion Technology”. Che siano i social (Facebook risulta sorprendentemen- qualche legittimo timore, ma in realtà i risultati di Nokia 8 Invece di lenti grandangolari o teleobiettivi, HMD ha pre- te reattivo), o la navigazione su Chrome, sia in modalità sono decisamente buoni. Non eccelsi, ma più che sod- ferito puntare su un approccio simile a quello di Huawei, mobile che desktop, il dispositivo accetta ed elabora tut- disfacenti. che nei fatti tende più a soddisfare un bisogno artistico to come dovrebbe, anche alzando la posta con aggior- Nel corso della nostra prova abbiamo ottenuto regolar- della fotografia, che di intrattenimento diretto. namenti e riproduzione multimediale in background. mente tra le 4 ore e le 5 ore di schermo attivo, con un Tant’è che più si utilizza la fotocamera di Nokia 8, più si Anche per questo fa poco piacere essere incappati in picco di 5 ore e 30 minuti spingendo il Nokia 8 fino a è invogliati a scattare in bianco e nero, perché oggetti- lag anomali durante l’aggiornamento massivo di appli- farlo arrivare a secco. In quel caso ci mette circa 1 ora e vamente le immagini che ne escono regalano un effetto cazioni, con l’interfaccia che rallentava all’improvviso, 30 a caricarsi, qualcosa di più se lo si utilizza nel frattem- salvo poi ristabilizzarsi dopo qualche secondo. Metteteci po e comunque c’è la Quick Charge 3.0 di Qualcomm segue a pagina 43  anche un paio di crash totali del sistema che ha forzato il per la ricarica rapida che parte con il consueto boost riavvio dopo aver tentato di lanciare Tidal o di caricare il iniziale. Nel complesso comunque si arriva a tardissi- feed di YouTube e viene da pensare che vada sistemato ma serata con un uso medio o comunque controllato e qualcosa a livello di ottimizzazione. magari a cena con un uso più intenso; anche tenendo Detto questo Nokia 8 ha pur sempre un chip Snapdra- conto dell’ottima gestione fatta da Android del consumo gon 835 a bordo, che dovrebbe essere particolarmente in standby. performante oltre che efficiente, e infatti quando lo si mette alla frusta con qualche gioco del Play Store se ne Fotocamera sopra la media ha la riprova. Abbiamo testato il dispositivo sia con tito- Nokia 8 monta tre fotocamere da 13MP, di cui un dop- li arcade come Crazy Taxi, o strategici come Star Wars pia posteriore con ottiche Zeiss e una singola camera Commander, sia con il classico Real Racing 3. Risultato: frontale praticamente gemella con apertura f/2.0 e Au- un’esperienza di gioco piacevole e un’ottima resa grafi- tofocus: non ci vuole un genio per capire che la maggior

Sensore RGB Sensore RGB+monocromatico Modalità HDR

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unico, oltre che ottimi livelli di dettaglio e contrasto. Diverso il discorso quando si utilizza il sensore RGB, che può essere impiegato da solo o in combinazione con quello monocromatico. Il miglioramento quando si sfrut- ta tutto il doppio modulo è abbastanza visibile e nella maggior parte dei casi è stato più conveniente scattare in modalità “Twin”. In quel caso ci si riesce a strappa- Modalità HDR. Manuale, sovraesposta. re più di qualche soddisfazione, con foto che di giorno sono anche molto belle: c’è il dettaglio, c’è la gamma dinamica anche in condizioni complicate, tanto che non tre i sensori per catturare simultaneamente un selfie e è sempre necessario ricorrere all’HDR. Modalità in que- una foto normale. sto caso da usare con parsimonia e quando se ne sente Nokia li chiama “Bothie”, da both: “entrambi”, e le pos- la necessità perché talvolta un po’ troppo aggressiva e sibilità che offrono sono limitate esclusivamente dalla poco affidabile in automatico, nel senso che spesso non creatività di chi li scatta. Il giudizio è estremamente sortisce alcun effetto. Non è come l’HDR+ del Nexus 6P soggettivo, ma soprattutto i video scattati in Dual-Sight o dei Pixel tanto per intenderci, il che potrebbe implica- potrebbero tirar fuori qualcosa di interessante. re la necessità da parte di Nokia di lavorare meglio a Riguardo gli autoscatti tradizionali molto si gioca su livello software. Anche l’autofocus a volte non è proprio quei 13MP che garantiscono un dettaglio assolutamen- puntuale. Dove Nokia 8 va in difficoltà è soprattutto in te sopra la media in condizioni di luce ottimale. Quando condizioni di penombra con differenze di luce compli- la detta luce cala invece le cose si fanno più complica- cate tra artificiale e naturale. A quel punto ci si scontra te ed è particolarmente visibile la discrepanza tra l’im- spesso con il mosso e passare in manuale non è sem- magine che ci mostra il viewfinder e il risultato finale. Modalità Auto. pre risolutivo perché nell’applicazione dedicata ci sono C’è da dire che il flash ottenuto con l’illuminazione del poche opzioni, tra cui compensazione dell’esposizione, display funziona decisamente bene e visto che parlia- partenza per Nokia e un alleato piuttosto affidabile per bilanciamento del bianco, selezione scena e le modalità mo di scarsa luminosità, le foto ottenute con la camera chi ce l’ha in tasca. di misurazione esposimetrica, ma non la modifica del principale con poca luce dimostrano risultati altalenan- Per chiudere, dove infine Nokia 8 si gioca una parte tempo di scatto o i valori di ISO. ti. Quando c’è una fonte di luce che illumina abbastan- importante dell’esperienza fotografica è sulla registra- Ecco la storia con l’app fotocamera: ci sono sì alcune za bene il soggetto Nokia 8 riesce a scattare immagini zione video e qui ci togliamo subito un aspetto negati- modalità aggiuntive, tra cui effetto bokeh, che comun- interessanti, in caso contrario il mosso raggiunge livelli vo: lo smartphone è sì in grado di girare video fino a 4K que è ottenuto digitalmente, panorama e alcune opzioni piuttosto alti e il rumore aumenta. Anche in questo 30fps, ma anche a 1080p non è disponibile la registra- curiose tra le impostazioni, come l’aggiunta di un water- caso, alcuni produttori hanno scelto di ingrandire la zione a 60 frame al secondo. mark alla foto, o la visualizzazione di bussola e altimetro dimensione dei pixel per migliorare le prestazioni con Accettato questo, l’attrazione principale è senza dubbio nell’anteprima. La vera azione avviene però soprattutto poca luce, o comunque fanno grande affidamento su la tecnologia OZO Audio, che sfrutta i tre microfoni per nella schermata principale ed è lì che Nokia vuole por- algoritmi software (vedasi Google). Nokia 8 ha un sen- registrare audio a 360 gradi. Non è un vincolo, perché tarci per sfruttare appieno i tre sensori, che essi lavo- sore da 1/3.06” con pixel da 1.12 μm (Sia su Note 8 che Nokia 8 permette di scegliere il microfono anteriore e rino separatamente oppure in combo con la modalità su Pixel 2 sono grandi 1.4 μm, iPhone 8 Plus 1.22 μm) posteriore, ma la differenza con la registrazione sur- “Dual-Sight”. La modalità “Dual-Sight” è probabilmente, e può fare affidamento sulla stabilizzazione ottica del round è tangibile. Discreta la resa della stabilizzazione, insieme al comparto video, la funzione su cui HMD ha sensore a colori. ma la qualità dei video resta molto buona con un otti- puntato di più nel promuovere il suo flagship. Vive sotto Nel complesso il verdetto sulla fotocamera è decisa- mo adattamento alla luce. Nota finale sulla funzionalità il toggle per passare alla camera frontale ed è essenzial- mente sopra la media, anche se non al livello dei ca- per andare live su Facebook e YouTube direttamente mente una sua estensione, in grado di utilizzare tutti e meraphone di quest’anno; in ogni caso buon punto di dall’applicazione della fotocamera.

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Valido dall’1 febbraio 2017 al 31 gennaio 2018. Vedi regolamento completo su trony.it n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE TEST Abbiamo provato il nuovo Sony Xperia XZ1, il top di gamma che non costa una fortuna come gli altri top di gamma Xperia XZ1: autonomia record, display migliorabile Sony Xperia XZ1 è piccolo e maneggevole, ha a bordo il sistema operativo Android Oreo e la batteria dura tantissimo

di Roberto PEZZALI otremmo chiamarlo l’anticonformista. Sony non segue le mode, resta vicina alle sue tradizioni e P non prova a cambiare un passato che, almeno nel settore smartphone, non è stato dei più rosei. Lo XZ1, in vendita a 699 euro da qualche settimana nei negozi italiani sembra essere stato pensato seguen- video do l’antico codice dei samurai: onore e tradizione. Sony deve onorare un nome che per molti è sinonimo di tecnologia, e come sempre scommette su quel- lo che è parte del suo dna: audio, video e foto. Tre aspetti che sono alla base del nuovo smartphone e che vanno ad accompagnare anche quello che per Sony è ormai segno della tradizione, ovvero un desi- gn che da anni, con qualche piccola modifica, accom- pagna la line up. Nessuno schermo full vision o scher- mo curvo, niente cornici ridotte ma uno smartphone lab pratico, compatto e con soluzioni anche inedite, come il sensore per le impronte digitali affogato dentro il tasto di accensione, un marchio di fabbrica Sony tan- Sony Xperia XZ1 to comodo e rapido che si chiediamo spesso perché PIACEVOLE, VELOCE E CON TANTISSIMA AUTONOMIA 699,00 € nessuno abbia adottato una soluzione analoga. PECCATO PER SCHERMO E FOTOCAMERA Schermo HDR, audio Hi-resolution, fotocamera stac- Sony è Sony: per quanto negli ultimi anni Samsung, LG e altre aziende abbiano fatto passi da giganti per intere generazioni Sony resta il ked con uno slow motion super e un hardware di pri- riferimento nel mondo della tecnologia. E quando nei negozi si preferisce un Samsung, un Huawei o un LG ad uno smartphone marchiato Sony mo livello fanno dello XZ1 un vero top di gamma ad si capisce che c’è qualcosa (per Sony) che non va. L’unica a non averlo capito è Sony stessa, troppo ancorata alle sue convinzioni e, da tipica un prezzo che con le cifre che girano oggi sembra azienda giapponese, incapace di cambiare e seguire i trend. Xperia ZX1 è bello da usare, ha autonomia, qualità costruttiva, una fotocamera con funzioni uniche e una resa audio che farebbe felice ogni appassionato di musica: unico neo lo schermo. Il prezzo è giusto, Android è già addirittura basso, 699 euro. E, cosa non indifferen- alla sua ultima versione e le dimensioni non sono esagerate, anzi, sono il gusto mix tra portabilità e piacere di visione. Eppure gli manca quel te, c’è già a bordo Android 8.0 Oreo che è un vero qualcosa che fa scattare la scintilla, soprattutto nelle nuove generazioni che collegano il marchio Sony alla Playstation 4 e ai TV. Lo ZX1 è tanta toccasana per le prestazioni e l’autonomia. Il nero poi sostanza e poca apparenza, ma al giorno d’oggi è più facile vendere il fumo dell’arrosto. Un peccato, perché questo prodotto, fatta eccezione smagrisce, ed è forse il colore che più ci piace del per qualche peccato di gioventù, meriterebbe davvero più attenzione. nuovo Xperia. Qualità Longevità Design Semplicità D-Factor Prezzo Leggero e piacevole da usare 8.4 8 9 8 9 9 8 Tra le mani è leggero e la scocca in alluminio anodiz- COSA CI PIACE COSA NON CI PIACE zato restituisce una sensazione di robustezza note- Autonomia superiore alle media Fotocamera in condizioni di scarsa luminosità vole. Sony ha rivisto il design partendo da un blocco Audio di qualità Lo schermo non è perfetto: ha una fastidiosa zigrinatura unico di alluminio scavato: questo le ha permesso di Prestazioni da vero top di gamma ottenere uno smartphone più sottile ma ha anche ri- chiesto un posizionamento particolare delle antenne, fondo e ovviamente il jack audio, perché uno smar- sul fianco troviamo lo sportellino per la SIM e la micro- mimetizzate ai bordi. Il design dell’XZ1 deve piacere tphone che ambisce ad essere un ottimo player audio SD di espansione con la guarnizione di protezione. e questo è soggettivo, ma senza dubbio Sony ha fat- non può ancora fare affidamento sul wireless, sebbe- Sony si ostina ad osare il classico sportellino in plasti- to un buon lavoro pensando anche ad inconvenienti ne Sony sia una delle poche che usa, e lo vedremo ca, molto meno comodo del vassoio metallico usato come le cadute, dove un piccolo scalino mette al ri- dopo, un sistema di trasmissione della musica senza dai competitor. Nota positiva il tasto di scatto per la fo- paro lo schermo nel caso di caduta “piatta”. Doppio fili compatibile con l’audio hi-res. tocamera, nota negativa l’assenza del wireless char- speaker frontale, connessione USB Type C 3.1 sul La scocca è waterproof, e proprio per questo motivo ging: nessuno fino ad oggi l’ha mai considerato, ma ora che Apple l’ha messo sugli iPhone siamo pronti a scommettere che verrà inserito pure nei carrelli dei supermercati. Lo schermo è il punto debole Sony sceglie di utilizzare uno schermo da 5.2” che rappresenta una giusta via di mezzo tra il 4.7” di molti dispositivi compatti e il 5.5” che è ormai il minimo per un phablet. Calcolando che per chi vuole uno scher- mo più piccolo esiste la versione “compact”, le dimen- sioni del modello in prova sono a dir poco perfette. Lo schermo è un IPS Full HD, e se qualcuno può criticare

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questa scelta in virtù dell’arrivo di schermi molto più definiti sul mercato ricordiamo che l’iPhone 8 Plus ha uno schermo Full HD IPS di dimensioni maggiori, quin- di in linea teorica meno definito. Il problema è che lo schermo del Sony Xperia XZ1 è strano: osservando lo schermo da una distanza normale i bianchi appaiono “rigati”. Su uno schermo simile i pixel non si dovrebbero ve- dere, infatti sul retina dell’iPhone che è meno definito sono assolutamente invisibili, eppure se si osservano le icone, le scritte e lo stesso sfondo chiaro sembra ci sia una micro rigatura diagonale presente e persisten- tivante come saturazione e dinamica ma in ogni caso aggressivo e di compressione del file jpeg più elevato te. Inizialmente pensavamo fosse una sorta di “tema”, snaturano quello che dovrebbe essere uno schermo per non avere file giganti, essendo la risoluzione quasi poi ci siamo accorti che è proprio lo schermo IPS che, accuratamente calibrato. Per quanto riguarda la cali- il doppio di quella di altri smartphone top di gamma. per qualche strano allineamento dei pixel, mostra que- brazione impostando il profilo “Modalità professionale” L’assenza della stabilizzazione ottica pesa non tanto sta striatura su ogni immagine che presenta delle tinte si ha una buona copertura dello spazio colore sRGB, sui video, dove quella elettronica funziona più che chiare. Un fenomeno difficile da fotografare, anche se con un errore sui colori contenuto ma non assente. La bene, ma sulle foto in notturna dove lo smartphone per ci proviamo. Nonostante l’angolo di visione sia buono e luminosità di picco è di 600 nits. non alzare eccessivamente gli ISO e quindi aggiunge- la luminosità sia elevata, dovendo l’Xperia gestire con- re rumore tiene un tempo di posa abbastanza elevato, tenuti HDR (da Amazon Prime Video e Netflix) una volta Troppi megapixel. Troppi con un rischio comunque di micromosso che fa perde- che ci si accorge di quella striatura sui chiari l’occhio Dopo lo schermo l’altro punto “ni” dell’Xperia XZ1 è re qualche dettaglio. Un peccato perché sotto il profilo cade sempre lì: guardando The Grand Tour su Amazon la fotocamera. Sony ha fatto un piccolo capolavoro di hardware Sony ci ha messo davvero tanto impegno: le è particolarmente evidente. produzione con il suo sensore stacked Motion Eye da lenti sono di qualità Sony G, e infatti hanno una aber- La presenza del sistema Triluminos software e gli altri 1/2,3” già usato sull’Xperia XZ Premium, tuttavia la scelta razione cromatica davvero bassa, il sensore con DRAM accorgimenti come il Bravia Reality Engine, anche lui di continuare a puntare su un modulo non stabilizzato e integrata è innovativo e unico nel suo genere e il pro- software, contribuiscono a rendere la visione più accat- soprattutto su così tanti megapixel sembra contropro- cessore Bionz dovrebbe, vista l’esperienza di Sony, ducente, anche perché l’obiettivo non è così luminoso, portare più di quanto fanno altri ISP fotografici della f/2. La resa fotografica dello smartphone Sony ricorda concorrenza. Eppure le foto raccontano un’altra cosa. molto quello di molte compatte della stessa azienda: L’interfaccia di scatto è anche lei un po’ ingarbuglia- poco dettaglio, molto effetto acquerello sulle sfumatu- ta, tante opzioni ma raggruppate un po’ nei vari sotto re e una gamma dinamica non eccezionale. menu: bisogna farci la mano. Alcune foto se viste sul piccolo schermo o ridimen- Tra le novità di XZ1 rispetto a XZ Premium lo scatto pre- sionato a 1000 pixel di larghezza sembrano davvero dittivo, che tiene sempre memorizzate nella porzione belle, altre invece deludono, appaiono piatte. A questo di storage del sensore le foto antecedenti lo scatto e si aggiunge pure l’inserimento da parte di Sony di un quindi permette di recuperare i preziosi fotogrammi sistema di miglioramento della nitidezza abbastanza segue a pagina 47 

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TEST Sony Xperia XZ1 segue Da pagina 46 

antecedenti al “click” e l’autofocus predittivo a insegui- mento che tiene agganciato il soggetto se si muove. Buona la parte videocamera, soprattutto sulla stabiliz- zazione Steadyshot a 5 assi. Tra le particolarità si se- gnala il super slow motion a 960 fps a 720p che però si rivela utile solo in pochissime occasioni, troppo lento e soprattutto richiede luce. Non male invece la presenza di un tasto dedicato allo scatto e la camera frontale wide da 13 megapixel f/2. L’Xperia XZ1 dispone anche di una funzione unica, il 3D Creator: ne abbiamo già parlato in un artico- lo separato e offre la possibilità di fare scansioni 3D usando una singola fotocamera. Il risultato, se fatto con pazienza, con tanta luce e con uno sfondo uniforme è davvero buono, anche se questa applicazione è più divertente che utile. Android Oreo semplice e pulito Una piccola batteria dei miracoli L’ascolto non fa rimpiangere il walkman E Sony è pronta con gli aggiornamenti Il cuore dello XZ1 è lo stesso dello XZ1 Premium, pro- Sony ha curato in modo davvero particolare l’audio. Nel periodo in cui abbiamo provato questo smartpho- cessore Snapdragon 835 con 4 GB di RAM e 64 GB di L’acustica dei due altoparlanti stereo sul frontale è ne Sony ha aggiornato il software ben due volte, se- memoria storage veloce. Con a bordo Android Oreo davvero buona, modesta pressione sonora e una resa gno che l’azienda è attiva negli aggiornamenti e pronta praticamente in versione liscia dobbiamo dire che l’uti- piacevole priva di distorsioni di sorta. Il meglio però il a risolvere i diversi problemi di gioventù. Xperia XZ1 lizzo è davvero piacevole, apertura delle app veloci, ot- nuovo Xperia lo offre nell’ascolto in cuffia, e per una è uscito con Android Oreo a bordo, e Sony è stata tima reattività e prestazioni di livello in ogni condizione. volta sia la parte wireless che la parte cablata sono la prima tra i partner ad utilizzarlo. Una scelta che ha Quello che però ci ha stupito è la batteria: 2700 mAh state curate in modo particolare. Con le cuffie a filo la spinto l’azienda a rinunciare a gran parte delle perso- sembravano pochi ma in realtà riescono a durare più qualità della conversione è più che buona. Sony ha do- nalizzazioni e questo è un gran bene: lo smartphone di quanto duri una batteria da 3500 mAh su altri smar- tato Xperia XZ1 di sistema DSEE HX che effettua l’up- ha un’interfaccia pulita, semplice, snella e davvero pia- tphone. La giornata intera di utilizzo di raggiunge senza sampling dei brani ad una risoluzione più elevata: non cevole da usare. Se nella prima versione c’era qualche la minima difficoltà, e se non si passano le ore davanti funziona male ma partire da un file hi-res è tutta un’altra peccato di gioventù, l’ultima release software rilasciata ai video e ai giochi si arriva anche al pomeriggio del cosa. Le due cose che più ci sono piaciute del nuovo nei giorni scorsi consegna uno smartphone che sotto il giorno successivo con un po’ di riserva. Il tutto senza smartphone sono la cancellazione acustica del rumore profilo delle prestazioni e della stabilità è praticamente ricorrere a sistemi di risparmio energetico: tutto quello integrata, che sfrutta l’auricolare delle cuffie, e soprat- perfetto. Nessun rallentamento di sorta, ottime perfor- che serve per ottimizzare le risorse del sistema viene tutto lo streaming audio LDAC. Nel menu sviluppatore mance grafiche, apertura delle app fulminee e tanti fatto in maniera totalmente trasparente e senza la ne- di Android Oreo è possibile selezionare il tipo di codec altri piccoli dettagli, come le nuove notifiche di Oreo e cessità da parte dell’utente di chiudere app, spegnere audio da usare per la trasmissione senza fili e usando diverse opzioni per personalizzare lo smartphone inse- moduli radio inutilizzati o disattivare notifiche push. Dif- diffusori e cuffie compatibili la differenza si sente, de- rite nei vari menu di configurazione. La cosa che ovvia- ficile dire se è Oreo che ha migliorato drasticamente cisamente superiore alla normale connessione anche mente ci ha fatto più piacere è l’assenza di bloatware: questo aspetto o se invece è merito del processore aptX o aptX HD. Anche qui, come sempre, la differenza ci sono le app personalizzate Xperia, ma tutte cose Qualcomm, quello che conta sono i risultati, che in viene fatta dalla sorgente ascoltata: se si ascoltano file comunque utili. E soprattutto c’è una grande coerenza questo caso ci sono. Sony ha comunque usato una compressi i miracoli non li fa neppure Sony. stilistica nel design. batteria di qualità e lo si capisce anche dalle soluzioni che ha adottato per salvaguardare la vita del compo- nente come Battery Care. La maggior parte degli smar- tphone, durante la carica notturna, raggiungono il 100% in poche ore (anche meno) e una carica veloce non è salutare per l’accumulatore al litio. Con Battery Care lo smartphone raggiunge il 100% di carica solo pochi minuti prima dell’orario di sveglia abituale di un utente, ricaricando la batteria molto lentamente. Tutto questo insieme alla tecnologia proprietaria di Qnovo, che ge- stisce le celle e il bilanciamento di queste ultime in fase di carica: Sony ha trovato il modo di spremere al meglio una batteria più piccola mantenendo la sua autonomia nel tempo e il risultato è da applausi. Buona la ricezione telefonica e dati, il modem Qual- comm CAT16 a 1 Gbps non tradisce e chi ha il vantaggio di avere nella propria città una rete 4.5G presto potrà sfruttarlo quasi al pieno delle sue possibilità. Non man- ca il Bluetooth 5: i primi dispositivi stanno arrivando ora sul mercato e sicuramente rappresenta il futuro della connessione senza fili a corto raggio.

 torna al sommario 47 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE MOBILE In occasione della presentazione abbiamo avuto modo di provare il Mate Pro per qualche ora, ecco le nostre impressioni Huawei Mate 10 Pro, la nostra prova in anteprima Huawei Mate 10 Pro arriverà in Italia a metà novembre in tre diverse finiture e un prezzo suggerito al pubblico di 849 euro

di Roberto PEZZALI ate 10 è ufficiale: schermo da 6” e processore Kirin 970 sono i due elementi attorno ai quali M Huawei ha costruito il suo nuovo top di gam- ma che va ad affiancare il P10 Plus. Arriverà a metà novembre a 849 euro, e abbiamo avuto modo di provarlo per qualche ora prima della presentazione ufficiale. Mate 10 Pro ha un design nuovo che segue i trend del momento senza esagerare: lo schermo è in formato 18:9 e occupa praticamente tutta la parte anteriore fondendosi nella scocca in alluminio. Siamo davanti ad un pannello da 6” OLED, 2160 x 1080 di risoluzione capace, secondo Huawei, di Wide Color Gamut e di riproduzione di contenuti HDR. La scocca è in alluminio, anche se il retro è interamen- te in vetro con una particolare lavorazione per la zone delle due fotocamere montate in verticale: nonostan- te questo lo smartphone è privo di un sistema di ricari- del jack ha comunque facilitato il produttore nell’ot- reti di nuove generazione. Assente, invece, il suppor- ca wireless, c’è solo la ricarica veloce di Huawei. tenimento della certificazione IP67, ormai il minimo to per il bluetooth 5: Mate 10 Pro resta con l’attuale Quest’ultima, secondo il produttore, è molto più co- per un prodotto che deve resistere senza problemi ad versione 4.2. Una curiosità legata all’audio: nonostan- moda oltre ad essere 4 volte più efficiente della ricari- una breve immersione. C’è il trasmettitore IR: a qual- te l’assenza del jack il Kirin 970 ha all’interno un pro- ca senza fili: la batteria da 4000 mAh in soli 30 minuti cuno potrebbe servire. cessore audio con DAC a 32 bit 386 kHz. di carica arriva al 58% e assicura un giorno intero di Il processore del Mate 10 Pro già lo conosciamo, per- Prosegue lato fotocamere la partnership con Leica: il utilizzo. Mate 10 Pro, infatti, grazie all’efficienza ener- ché è lo stesso processore che Huawei ha presentato doppio processore fotografico del Kirin 970 gestisce getica del suo processore e alla batteria maggiorata a Berlino negli scorsi mesi: il Kirin 970, realizzato in le due fotocamere da 12 e 20 megapixel sul retro, ha secondo il produttore una autonomia di oltre due casa, offre prestazioni de 20% superiori rispetto al mo- entrambe con obiettivo f/1.6 prodotto e sviluppato in- giorni con un profilo di utilizzo standard e di quasi due dello precedente lato CPU e del 50% lato GPU grazie sieme alla nota azienda tedesca. Il sensore sulla foto- giorni con un utilizzo intensivo. alla nuova GPU Mali G72. Con una memoria di siste- camera principale, quello da 12 megapixel, è dotato di Come manca la ricarica wireless manca anche il jack ma di 6 GB, 128 GB di storage veloce e un modem ca- stabilizzatore ottico mentre per il sensore secondario audio: Huawei si allinea ai produttori che hanno scel- pace di arrivare a 1.2 Gbps di download il Kirin 970 è in bianco e nero c’è solo lo stabilizzatore elettronico. to di toglierlo, affidandosi ad un adattatore. L’assenza senza dubbio uno dei processori per smartphone più Rispetto alla fotocamera usata sul P10 Huawei ha avanzati del momento. Senza contare tutto l’aspetto aggiunto sul Mate il riconoscimento automatico del- legato all’intelligenza artificiale su cui Huawei punta la scena tramite intelligenza artificiale: il processore moltissimo: all’interno del Kirin Huawei ha inserito un riesce a riconoscere diversi elementi presenti (un vol- processore, che lei chiama NPU, capace di accelerare to, un cane, del cibo) applicando in fase di creazione l’applicazione dei modelli di machine learning. Que- della foto un filtro pensato esplicitamente per quel sto vuol dire che operazioni come il riconoscimento soggetto. La camera frontale, da 8 megapixel, ha un di una immagine o di una scena o il riconoscimento obbiettivo meno luminoso, f/2. vocale possono essere fatti in locale, senza sfruttare Importanti novità anche sul fronte della ricezione e il cloud, direttamente dal dispositivo e con un impatto delle chiamate: 4 antenne e un sistema di riduzione minimo sulle risorse di sistema. del rumore ambientale anche lui basato sull’intelli- Tornando al Mate 10 Pro e alla parete legata alle co- genza artificiale dovrebbero garantire migliore stabili- municazioni Huawei è riuscita a inserire un sistema segue a pagina 49  dual SIM 4G: entrambe le SIM sono compatibili con le

 torna al sommario 48 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE MOBILE Il “piccolo” di casa Mate 10 non è stato al centro dell’attenzione ma probabilmente sarà il dispositivo di maggior successo Ecco Huawei Mate 10 Lite, ha tutto e costa anche poco Huawei Mate 10 Lite sarà in vendita anche nel nostro Paese entro la fine di ottobre, all’interessante prezzo di 349 euro

di Candido ROMANO ra 13 megapixel più 2 megapixel con soft LED flash on solo Huawei Mate 10 e Mate 10 - Memoria interna: 64 GB espandibile Pro, in famiglia entra anche Mate con microSD fino a 128 GB N 10 Lite, versione più piccola e - Connettività: hybrid dual SIM, dop- meno costosa della nuova serie presen- pio slot ibrido (nano SIM e nano SIM tata dalla Casa cinese. Non l’hanno fatto / microSD), LTE, Wi-Fi 802.11 b/g/n, “salire” sul palco, lasciando spazio solo Bluetooth 4.2, GPS, NFC, micro USB ai fratelli maggiori, anche se è indubbio - Sensore per le impronte digitali sul re- che la serie Lite di Huawei goda di una tro, jack audio da 3.5 mm e connettore vastissima popolarità tra gli utenti gra- Micro-USB zie al buon rapporto qualità/prezzo. Un - Sistema operativo: Android 7.0 Nougat medio-gamma di livello annunciato in con EMUI 5.1 Germania e che arriva in queta settima- Mate 10 Lite è un dispositivo s “meno in- na anche in Italia ad un prezzo inferiore co giorno di utilizzo. Sul fronte fotografi- Full HD+ (2.160 x 1.080 pixel), vetro curvo telligente” rispetto al Mate 10 Pro, dato rispetto a Huawei Mate 10 e soprattutto co, Mate 10 Lite offre una doppia “dual 2.5D, aspect ratio di 18:9 che non monta il n processore Kirin Mate 10 Pro. Direttamente dalla pagina camera”, quella posteriore con sensore - Processore: octa-Core Kirin 659 970 e ancora ancorato ad Android 7.0 tedesca di Media Markt sono emerse le principale da 16 megapixel e la frontale (4 x A53 a 2,36 GHz + 4 x A53 a 1,7 GHz) Nougat, ma sicuramente adatto a tutte le specifiche tecniche complete. Rispetto da 13 megapixel, entrambe con una ca- e GPU MaliT830-MP2 operazioni quotidiane. al Mate 9 Lite guadagna in risoluzione mera aggiuntiva da due megapixel da - RAM: 4 GB Huawei Mate 10 Lite uscirà in Italia en- e grazie all’aspect ratio di 18:9, sta ormai usare per qualche effetto. Onestamente - Dimensioni: 156,2 × 75,2 × 7,5 mm tro fine ottobre al prezzo di 349 euro. diventando uno standard, anche uno sembra più un tentativo poco riuscito di - Peso: 164 grammi Un terminale molto ben bilanciato nelle schermo più grande rimanendo comun- far passare il messaggio delle 4 foto- - Batteria: 3.340 mAh caratteristiche, nel prezzo e che soprat- que più sottile, inoltre ha quattro fotoca- camere: dubitiamo che i due moduli da - Fotocamera posteriore: dual camera tutto manterrà l’entrata jack audio da mere. Interessante la dotazione di RAM 2 megapixel possano servire a qualcosa. 16 megapixel più 2 megapixel con dual 3.5 mm: Huawei l’avrà pure nascosto du- da 4 GB e la batteria da 3.340 mAh, che Di seguito le specifiche complete: tone LED flash rante la presentazione, ma noi crediamo dovrebbe garantire ben di più del classi- - Display: IPS da 5,9” con risoluzione - Fotocamera frontale: dual came- che sarà un successo.

TEST Huawei Mate 10 Pro

segue Da pagina 48 

tà di chiamata in zone poco coperte e un audio deci- samente più chiaro anche da posti affollati. Il sistema operativo del Mate 10 Pro sarà Android 8, che Huawei ha vestito con la nuova versione della sua interfaccia dedicata Emui 8. Le novità principali sono un sistema di spalti screen veloce attivabile con un solo tocco, utilissimo per sfruttare al meglio l’am- pio schermo, un quick toggle da inserire sulla home per usare un solo dito e la possibilità di collegare un monitor, un mouse e una tastiera per avere un vero ambiente desktop. Quello che Samsung riesce a fare con la docking Dex Huawei lo fa senza aver bisogno di una docking station proprietaria, basta un cavo USB Type C HDMI e bastano un mouse o una tastiera Alcune foto scattate con il Mate 10 Pro, selezionare le foto con il mouse per visualizzare l’ingrandimento. senza fili abbinati allo smartphone tramite bluetooth. Lo smartphone ci sembra decisamente ben costruito, non troppo grande se si considerano i 6” di diagonale vetro che aggiunge un altro elemento “delicato” e so- e Mocha Brown, entrambe abbastanza sensibili alle dello schermo e maneggevole. Tra le note positive il prattutto si sporca, si sporca tanto. impronte. L’arrivo sul mercato italiano è previsto per prezzo, più basso di quello degli altri top di gamma Quando abbiamo provato il Mate 10 Pro ogni cinque metà novembre insieme alla versione Porsche Desi- che ormai hanno toccato e superato i 1000 euro e minuti era necessario un colpo di panno per tirarlo gn, quest’ultima come lo scorso anno posizionata a l’autonomia, una tradizione per gli smartphone della nuovamente a lucido. La finitura specchiata, con i co- 1395 euro. Chi effettuerà il pre-order fino al 15 di -no serie Mate che prosegue e si consolida. Tra le note lori scuri, non aiutano affatto: Mate 10 Pro arriverà in- vembre riceverà anche un sistema Moleskine Smart negative, oltre all’assenza del jack audio, il retro in fatti nelle tre colorazioni Blue Midnight, Titanium Gray Writing System.

 torna al sommario 49 133_bw_P5w_pgp_ddy.qxp:- 19-09-2016 14:13 Pagina 1

P5 Wireless. Abbiamo eliminato il cavo ma il suono è rimasto lo stesso.

P5 Bluethooth, musica in mobilità senza compromessi con 17 ore di autonomia e ricarica veloce per performance allo stato dell'arte. La solita qualità e cura nei materiali di Bowers & Wilkins adesso senza fili grazie alla nuova P5 S2 Bluetooth.

www.audiogamma.it n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE TEST Il nuovo top di gamma LG è la giusta sintesi tra design, prestazioni ed esperienza d’uso. Costo alto ma giustificato LG V30 suona divinamente e la batteria dura tanto Ma alcuni piccoli dettagli non convicono del tutto Non ci sono molti smartphone capaci di offrire così tanto in un corpo così piacevole. Ma non è tutto oro quel che luccica

di V.R. BARASSI, R. PEZZALI opo averlo visto per la prima volta a Berlino nel corso di IFA 2017 e dopo aver saggiato a fondo D tutte le potenzialità della doppia fotocamera principale, è giunto il momento di analizzare in manie- ra completa V30, nuovo smartphone top di gamma di LG che l’azienda ci ha inviato in prova nella sua versio- video ne “Plus” (V30+), ossia equipaggiata con un quantita- tivo di memoria fisica doppio rispetto al modello base (128 GB contro 64 GB). Come spesso accade in queste occasioni, LG non ci ha fornito la confezione ufficiale di vendita ma lo smartphone è giunto in redazione all’interno di un’anonima scatola contenente caricato- re, cavo USB Type-C e cuffie B&O; salvo sorprese è tutto quello che l’utente finale troverà all’interno della confezione definitiva destinata al mercato al dettaglio. Niente di eccezionale ma c’è chi fa peggio. Per quanto LG V30+ riguarda prezzo e disponibilità invece il V30 arriverà a IL MIGLIOR SMARTPHONE LG SI PERDE IN PICCOLI DETTAGLI lab fine novembre e il prezzo ancora ufficiale non c’è: ogni Il V30 è il miglior smartphone mai fatto da LG, su questo non ci sono dubbi. Manca il prezzo, e la cosa ci fa arrabbiare non poco perché di soli- prezzo uscito, ci comunica LG, non è ufficiale. to vogliamo sapere quanto costa un prodotto che proviamo tuttavia dovrebbe essere intorno agli 850 euro. Detto questo il V30 ha tante cose buone e alcune cose meno buone. Tra le tante cose buone il design, le fotocamere, l’autonomia, le prestazioni, la calibratura dello schermo e l’audio: mai sentito uno smartphone con una qualità audio così elevata. Poi però LG si perde nei dettagli, e anche questa cosa ci fa arrabbiare. Sembra un Galaxy S8, ma non lo è Possibile che nessuno si sia accorto che tenendo in tasca lo smartphone per due settimane senza cover le fessure attorno allo schermo si L’ultimo smartphone di LG è caratterizzato da un desi- riempiono di sporco? Possibile che siano state aggiunte feature di ogni tipo per la calibrazione dello schermo e la ripresa cinematografica e gn molto accattivante che mette il display al centro di queste poi funzionino o in modo totalmente casuale o siano complicatissime da sfruttare? Possibile che lo schermo riesca ad arrivare a 700 tutto e che ricorda incredibilmente quello del Samsung nits e poi in modalità HDR si fermi a 400 nits? Se da una parte solo le fessure sporche e lo schermo OLED non impeccabile sono imputabili a problemi di natura hardware, quindi del dispositivo, tutti gli altri sono facilmente risolvibili con un aggiornamento. Speriamo che LG lo faccia Galaxy S8; inutile girarci troppo attorno: le analogie ci presto, e che capisca anche se non serve snocciolare un elenco infinito di funzioni per strabiliare stampa e pubblico. Ne bastano poche, sono tutte e sono anche piuttosto evidenti. Nelle no- semplici, ma che funzionano bene. stre settimane in compagnia di V30 non di rado ci è capitato di confrontarci con amici che hanno confuso Qualità Longevità Design Semplicità D-Factor Prezzo il dispositivo con l’analogo top di gamma Samsung e 8.5 9 8 8 8 9 8 solo i più “appassionati” sono riusciti ad identificare correttamente il prodotto in questione. L’assenza di lo- COSA CI PIACE COSA NON CI PIACE ghi sul frontale non aiuta, i bordi arrotondati e le cornici Elevatissima autonomia: la batteria è super Le fessure attorno allo schermo si riempiono di sporco Il miglior smartphone per qualità audio Troppe cose nella sezione video, preferiamo la semplicità curve neppure; impossibile però affermare che GL V30 Il grandangolo è una cosa che ha solo LG Lo schermo non è impeccabile sia uno smartphone brutto. Il corpo del dispositivo si sviluppa intorno ad un frame di alluminio e sia il frontale ogni condizione; lo smartphone pesa solo 158 grammi, del jack da 3.5mm installato nella porzione superiore che la porzione posteriore sono contraddistinti da vetro è leggerissimo e non è scivoloso, mentre lo spesso- (a sinistra) V30 è certificato IP68, così come è stato in Gorilla Glass 5 di Corning. Come abbiamo anticipato i re di 7,4 millimetri è probabilmente quanto di meglio grado di superare alcuni test di resistenza (14) dello bordi (sia davanti che dietro) sono arrotondati, finitura si potesse ottenere a causa del comparto fotocamere standard militare MIL-STD-810G. I tasti volume sono questa che assicura un’ottima e confortevole presa in (che sporge di un millimetro). Nonostante la presenza sul lato sinistro mentre il tasto di sblocco è installato posteriormente, al disotto del modulo fotocamera; è scavato, cliccabile ed integra un velocissimo e quanto mai preciso sensore di riconoscimento delle impronte digitali. Sul lato destro dello smartphone c’è il carrel- lino per nano SIM e microSD, nella porzione inferiore c’è il connettore USB Type-C (standard 3.1) con ai lati un microfono e la griglia per l’altoparlante principale. Analizzando con attenzione il corpo del dispositivo nel- l’esclusiva colorazione Aurora Black del modello “Plus” si notano 5 bande - per le antenne - leggermente in contrasto: due nella porzione superiore (in cui c’è pure un microfono secondario) e una a testa per i restanti

segue a pagina 52 

 torna al sommario 51 n.165 / 17 23 OTTOBRE 2017 MAGAZINE

TEST LG V30+ segue Da pagina 51  lati. C’è però qualcosa che non c’è piaciuto affatto: il gap tra le varie parti dello smartphone è un po’ troppo accentuato e dopo qualche giorno di utilizzo si nota chiaramente il deposito di sporco a livello di queste giunture. Nei primi giorni sembrava un qualcosa riguar- dante solo la porzione superiore ma col passare del tempo lo sporco ha iniziato a depositarsi anche a livel- almeno una modalità “Best for Movies” lo delle intersezioni inferiori. I maniaci della pulizia non che riesce ad avere dei valori di errore ameranno di certo questa cosa e dobbiamo ammettere decisamente sotto la media. che è davvero fastidioso vedere uno smartphone così Il DeltaE medio per la scala di grigi ad bello e elegante con un accumulo di polvere e sporco esempio è di 3.4, con un gamma me- lungo la cornice. Le foto di questa pagina le abbiamo dio di 2.4, mentre sui colori siamo ad fatte dopo pochi giorni e sono abbastanza chiare da un eccellente 2.68 con una copertura questo punto di vista. Un vero peccato anche perché il quasi perfetta dello spazio colore D65 trattamento oleofobico dei vetri è davvero esemplare e P3. E’ visibile che il problema è tutto nel le ditate non emergono mai in maniera prepotente. rosso ed è legato probabilmente alla struttura stessa del pannello Pentile. Lo Lo schermo OLED non entusiasma schermo OLED dell’LG riesce a dare il Eccoci ad affrontare uno dei punti più delicati di questo meglio con contenuti Ultra HD da Netflix e Amazon Pri- Ci sono le classiche funzionalità LG KnockON, Knock smartphone, lo schermo. LG dopo aver usato gli OLED me Video codificati in wide color gamut, e ovviamente Code e Capture+/QuickMemo, così come c’è il Mul- sui suoi G Flex torna ad usare uno schermo OLED per- con i filmati girati dalla videocamera del V30 stesso tiWindow (che divide esattamente a metà il display) e ché, su un top di gamma, OLED è sinonimo di qualità. che, come vedremo poi, addirittura cerca di sfruttare lo QSlide per la riproduzione dei filmati in finestra; novità LG è bravissima a fare gli OLED sui TV, sugli smartpho- spazio colore Rec2020. Le altre modalità hanno anche di V30 è la Floating Bar, una sorta di menù aggiuntivo ne un po’ meno, o comunque meno di Samsung che ha loro un errore abbastanza basso ma sono poco sfrutta- a scorrimento da attivare nelle impostazioni che si va una esperienza pluriennale. Con un substrato plastico bili, mentre è da dimenticare la modalità “custom” che ad ancorare ai bordi laterali del display, dovunque lo si l’OLED del V30 mostra qualche incertezza a livello di vira verso il verde se si sceglie “freddo” e vira verso il voglia: dalla Floating Bar è possibile accedere a scor- angolo di visione e visibilità in esterna, mentre dobbia- magenta se si sceglie “caldo”. Tutte cose che si pos- ciatoie, contatti recenti così come al lettore musicale. mo dire che usando la modalità “Best for Movies” la sono sistemare via software, ma come sempre siamo Abbiamo provato ad utilizzarla ma non ci è parsa così calibrazione è decisamente buona. dell’idea che piuttosto che mettere tante cose che fun- utile come LG voglia farla sembrare; a qualcuno, però, Per quanto riguarda l’angolo di visione basta una zionano male o in modo approssimativo è meglio non potrà far comodo. schermata chiara o una schermata a bassa luminosità mettere nulla. Lo schermo del V30 non è lo schermo La recente presentazione di iPhone X ha fatto tornare uniforme per percepire un netto shift verso il blu e il LCD IPS dell’iPhone 8 e non è nemmeno lo schermo in auge il riconoscimento facciale, caratteristica già da magenta a seconda dell’angolo di inclinazione, ma sia- OLED di un Note o di un S8, è un gradino sotto. Forse tempo presente su alcuni smartphone di alta gamma mo davanti ad uno smartphone e solitamente si guarda usando un display LCD LG riusciva ad avere una resa e che non manca neppure in LG V30. Nel corso del di fronte. Il display supporta il formato HDR10 e oltre leggermente maggiore, ma non avrebbe avuto lo stes- nostro periodo di prova abbiamo utilizzato il sistema di alle varie applicazioni che gestiscono questo formato, so impatto a livello di scheda tecnica: ora che anche sblocco basato sul riconoscimento del volto e, a dirla come Netflix, anche il player video interno legge senza Apple su iPhone X ha usato l’OLED la tecnologia self tutta, alla fin dei conti non ci siamo trovati così male; problemi file video HDR10. emitting è diventata un must have per tutti i top di gam- certo, il funzionamento è tutt’altro che perfetto e tanto Passiamo ora a qualche dettaglio più tecnico. La ma. dipende dalle condizioni di illuminazione ambientali: luminosità dello schermo è pari a 501 nits in modali- con poca luce o in controluce scordatevi ogni possi- tà standard, ovvero con finestra bianca al 25%. Sul Android Nougat corre veloce bilità di sblocco (diciamo 1 su 10) ma con buona luce schermo pieno, e con luminosità al massimo, si scen- il riconoscimento del volto funziona il riconoscimento funziona bene ed è anche veloce. Il de a 395 nits ma è una condizione che difficilmente (quando c’è luce) sistema non è sempre attivo ma bisogna far “capire” si verifica. In ogni caso è un comportamento comune Il pacchetto hardware di LG V30 è il medesimo di mol- al telefono che lo si vuol sbloccare; in poche parole, a tutti gli OLED: più bianco c’è più il livello del bianco tissimi degli ultimi top di gamma lanciati nel 2017: SoC se si lascia lo smartphone su un tavolo e ci si mette scende, nessuna preoccupazione. Se lo smartphone Snapdragon 835 di Qualcomm, 4 GB di memoria RAM davanti ad esso questo non si sbloccherà mai. Solle- va in “boost”, ovvero se il sensore di luminosità, che LPDDR4x e storage fisico (nel caso di questo V30+, vandolo anche di poco e facendogli fare un movimento funziona davvero bene, rileva luminosità ambientale 128 GB di cui 18,48 occupati dal sistema) basato su me- segue a pagina 53  elevata lo schermo viene spinto fino a 716 nits. Meno morie UFS 2.1. In attesa del promesso aggiornamento del Galaxy Note, ma un risultato comunque notevole. ad Android Oreo 8, LG ha deciso di lanciare sui mercati Segnaliamo tuttavia che durante la visione di contenuti lo smartphone con Android Nougat 7.1.2 il quale sul di- HDR e in alcune app il boost luminosità non funziona: spositivo in questione è affiancato dall’interfaccia uten- con contenuti HDR la luminosità massima rilevata è di te proprietaria dell’azienda coreana LG UX 6.0+. soli 480 nits, mentre con l’app fotocamera aperta il li- Quando si fanno considerazioni sulle UI è difficile met- vello di luminosità raggiunto non ci permette in tante tere da parte i gusti personali ma quella di LG è tipi- situazioni di avere un buon feedback di quello che stia- camente un’interfaccia che ad alcuni utenti potrebbe mo guardando, con l’immagine un po’ buia. piacere tantissimo ed ad altri potrebbe fare l’effetto Per quanto riguarda la calibrazione dobbiamo scontrar- opposto. La grafica è piacevole, le opzioni di persona- ci con un pannello impostazioni che fa un po’ quello lizzazione sono moltissime e non manca praticamente che vuole. Manca una modalità sRGB, che sarebbe nulla, tutte cose che l’utente Android amante dell’inter- quella corretta per i contenuti HD e per le app, ma c’è faccia stock non apprezzerà particolarmente.

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TEST rivazione professionale che dovrebbero LG V30+ trasformare il V30 nello smartphone per- fetto per i video. La prima è la modalità segue Da pagina 52  “Cine Mode”: in fase di registrazione viene applicata una color correction che cambia congruo a quello che si farebbe per guardare normal- l’impatto virando la clip verso tonalità che mente lo schermo (è fondamentale!) invece lo sblocco ricordano diverse situazioni, dal dram- avviene; abbiamo fatto qualche prova “di distanza” e il matico all’horror. L’idea potrebbe anche riconoscimento avviene dai circa 20 centimetri fino a essere buona se non fosse per una serie quasi 60 centimetri. Abbinando lo sblocco con il rico- di motivi che finiscono per rovinare tutto. noscimento del volto con quello basato sulle impronte Gli effetti per prima cosa sono molto spin- digitali è pressoché perfetta: quando sbaglia uno (vuoi ti: una color correction è appena percet- per mani umide o perché non si “becca” alla perfezio- tibile, qui sembra di usare dei banali filtri ne il sensore biometrico sul retro), funziona l’altro. LG alla “instagram”. Inoltre, essendo un color ha pensato anche ad un riconoscimento vocale: funzio- grading applicato sul video con una LUT na bene, ma è decisamente poco pratico. (LookUp Table) non si capisce per quale motivo non sia come gli altri top di gamma), LG V30 è lo smartphone Inutile sprecare poi troppe parole in materia di presta- possibile avere il video originale: se si sceglie di girare di ultima generazione che meglio si è comportato sotto zioni: lo smartphone è velocissimo e non dimostra mai una scena con un filtro “Noir” resterà così per sempre, il profilo dell’autonomia di sistema, spuntando risultati incertezze di alcun tipo. La gestione della RAM è per- senza possibilità di intervenire. davvero inaspettati e decisamente migliori rispetto ad fetta e l’ottimizzazione del sistema è ai massimi livelli; Terzo: il “cine mode” dovrebbe dare un look cinema- ogni smartphone concorrente. Con V30 non abbiamo la GPU Adreno 540, nonostante il display in formato tografico alle riprese ma il risultato sono clip registrate mai fatto alcuna fatica ad arrivare a sera, spesso an- atipico, non fa una piega e assicura prestazioni grafi- a 30 fps e non a 24p: è evidente che LG ha cercato che con una carica residua ben superiore al 50%; nelle che al top. di riempire il V30 di ogni feature possibile senza però giornate più intense (davvero intense!) non siamo mai preoccuparsi troppo del risultato. scesi sotto il 30% e gli amanti dei numeri apprezze- Grandangolo utile, video esagerato Chi vuole spingersi oltre può attivare la modalità video ranno le quasi 8 ore di schermo acceso raggiungibili e fotocamera frontale pessima manuale. Qui si può scegliere la registrazione audio hi- con il dispositivo in questione. Difficile spiegare un tale Sulle fotocamere del V30 abbiamo già dedicato un res, si può ridurre la compressione (file grandi ma di risultato: probabilmente il display, nonostante l’Always ampio articolo con tantissime foto che vi invitiamo elevata qualità) e si può impostare il 4K a 24p per un On personalizzabile, è poco esigente e LG ha trovato a leggere. Sostanzialmente il V30 ha due fotocame- vero look & feel cinematografico. qualche “trucco” per far funzionare ancora meglio l’ac- re, una fotocamera principale per le foto con obietti- E’ in questa modalità che serviva il Cine Mode, invece coppiata Snapdragon 835 e Android Nougat. vo standard e una fotocamera dotata di un obiettivo Non mancano poi ricarica rapida (QuickCharge 3.0) ca- grandangolare talmente spinto che sembra quasi un pace di portare lo smartphone al 50% di carica in circa fisheye. Riassumendo, senza dilungarci troppo, il V30 35 minuti e la ricarica wireless (Fast Wireless Charging) è in grado di scattare foto con un’ottima definizione an- in grado di assicurare l’analoga percentuale di carica che se fatica a gestire l’esposizione e la dinamica in si- in poco meno di un’ora (55 minuti). A differenza dei tuazioni di forte controluce. Abbiamo apprezzato molto precedenti modelli della serie V la batteria, ovviamente il grandangolo, come sempre: realizzare un obiettivo (considerando la costruzione), non è rimovibile. con una focale simile così compatto non è semplice, e Che dire poi dell’audio? Non è una novità vedere un non bisogna sorprenderci quindi se ai bordi la defini- ottimo DAC installato a bordo di uno smartphone LG zione cala e l’immagine è spalmata, molti obiettivi simili ma il QuadDAC a 32-bit/192kHz (ESS SABRE ES9218P) anche su fotocamere a ottiche intercambiabili hanno lo manca. Si può però registrare la clip in formato LG Vi- è probabilmente quanto di meglio si possa desiderare stesso difetto. In ogni caso chi scatta foto per la pubbli- deo Log e il risultato ora è davvero una clip alla quale a bordo di un dispositivo di questo tipo. Nessuno smar- cazione su social media e web troverà nel grandangolo applicare una color correction tramite LUT in fase di tphone è in grado di “suonare” meglio di questo LG un alleato potentissimo per realizzare scatti che nes- post produzione, ma serve un software “pro” come Da- V30 e le buonissime cuffie in-ear B&O PLAY (potenti e sun altro sarà in grado di fare. E a 1000 pixel di base Vinci Resolve di BlackMagic. Inutile dire che ci trovia- dall’ampia dinamica) contribuiscono ad elevare il grado la perdita di definizione agli estremi non si nota. Nel- mo davanti a situazioni dove solo un utente su 10.000 di qualità percepita; con un paio di cuffie di ancor -mi la nostra prova delle fotocamere avevamo tralasciato riesce a gestire in modo corretto tutto il workflow di glior fattura, il risultato è da sogno. LG mette a disposi- tuttavia due aspetti: la fotocamera frontale e la parte lavoro: gli altri rischiano solo di fare disastri. zione dell’utente cinque diversi profili audio così come video. Sulla fotocamera frontale c’è poco da dire, è ab- Quella legata al video è la tipica situazione che ci dimo- tre differenti filtri digitali; gli amanti della buona musica bastanza vergognosa. Di giorno è accettabile, di notte stra come LG, e non è la sola, non abbia ancora capito non potranno far altro che amare questo V30, anche no: meglio farsi fare una foto con quella posteriore, che tante volte la semplicità premia: ci troviamo davan- perché il dispositivo ha sposato la tecnologia Master perché i selfie lasciano molto a desiderare. ti ad un livello di sofisticazione e di esagerazione tale Quality Authenticated (MQA) per l’ascolto in streaming Per il video ci sarebbe invece da aprire un lungo ca- che risulta quasi controproducente. I risultati ci sono, pressoché senza perdita di qualità (Tidal). Buonissimo il pitolo perché LG ha spinto davvero tanto su questo perché se ben utilizzato da un utente che sa cosa fare Registratore Audio HD a 24-bit/48kHz e molto apprez- aspetto aggiungendo tutta una serie di funzioni di de- probabilmente il V30 riesce a produrre un film di altis- zabile è la presenza della radio FM. simo livello qualitativo per uno smartphone, ma inutile LG V30 è ovviamente un dispositivo 4G LTE, Cat 16 nascondere che ci piacerebbe che lo stesso risultato (979/75 Mbps); la ricezione telefonica, tuttavia, è solo sia ottenibile da chiunque premendo il bottone “Rec” nella media così come poco convincente è la velocità rosso. di aggancio al segnale GPS (c’è anche il supporto a GALILEO). Il modulo Wi-Fi supporta gli standard 802.11 Autonomia eccezionale, audio superiore a/b/g/n/ac ed è dual band mentre il Bluetooth è in ver- e ricezione così così sione 5.0 BLE con supporto aptX HD; ci sono NFC, La cosa che ci ha colpito di più di V30 è come l’azienda supporto Miracast e non manca compatibilità DLNA. coreana sia riuscita a confezionare un dispositivo dal- Buona la qualità generale delle chiamate; se lo smar- l’efficienza energetica straordinaria. A parità di hard- tphone “prende” non ci saranno mai problemi ne per ware e di capacità di carica (3300mAh, più o meno chi parla ne per chi ascolta.

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