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Stagione teatrale 2017-2018 TEATRO DANTE ALIGHIERI

Giacomo Puccini La fanciulla del West Fondazione Ravenna Manifestazioni Comune di Ravenna Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Regione Emilia Romagna

Teatro di Tradizione Dante Alighieri Stagione d’Opera e Danza 2017-2018

La fanciulla del West opera in tre atti musica di di Guelfo Civinini e Carlo Zangarini

Teatro Alighieri 16, 18 febbraio Sommario

La locandina...... pag. 5

Il libretto...... pag. 6

Il soggetto...... pag. 49

A volte si deve giocare, e giocare sporco di Ivan Stefanutti ...... pag. 51

Naïveté e nevrosi degli emigranti pucciniani di Cesare Orselli ...... pag. 53

Coordinamento editoriale I protagonisti ...... pag. 65 Cristina Ghirardini GraficaUfficio Edizioni Fondazione Ravenna Manifestazioni

Si ringraza il Teatro del Giglio di Lucca per aver messo a disposizione il materiale editoriale.

Foto di scena Teatro del Giglio di Lucca © Andrea Simi

In apertura dei capitoli: Il mito del West A p. 49, Buffalo Bill con Toro Seduto. A p. 51, La morte di Custer, una scena del Wild West Show di Buffalo Bill. A p. 53, La rappresentazione del Wild West Show a Milano, dal 2 al 13 aprile 1890, a cui assistette anche Giacomo Puccini.

L’editore si rende disponibile per gli eventuali aventi diritto sul materiale utilizzato.

Stampa Edizioni Moderna, Ravenna La fanciulla del West opera in tre atti musica di Giacomo Puccini libretto di Guelfo Civinini e Carlo Zangarini dal dramma The girl of the Golden West di personaggi e interpreti Minnie Amarilli Nizza Jack Rance Elia Fabbian (16), Enrico Marrucci (18) Dick Johnson - Ramerrez Enrique Ferrer (16), Mikheil Sheshaberidze (18) Nick Gianluca Bocchino Ashby Alessandro Abis Sonora Giovanni Guagliardo Trin Andrea Schifaudo Sid Pedro Carrillo Bello Alessio Verna Harry Marco Voleri Joe Tiziano Barontini Happy Giuseppe Esposito Larkens - Billy Jackrabbit Federico Cavarzan Wowkle Sabina Cacioppo Jake Wallace Carlo Di Cristoforo José Castro Ricardo Crampton Un postiglione Antonio Della Santa direttore James Meena regia, scene, costumi, proiezioni Ivan Stefanutti luci e video Michael Baumgarten progetto luci Marco Minghetti

Orchestra della Toscana Coro del maestro del coro Elena Pierini figuranti Stefano Francasi, Raffaele Furno, Alessandro Mallegni, Corrado Monachesi, Manuel Pinheiro De Magalhaes, Alessandro Vaniglio assistente alla regia Filippo Tadolini assistente ai costumi Stefano Nicolao maestro d’armi Kara Wooten maestri collaboratori Flavio Fiorini, Eugenio Milazzo maestro alle luci Matteo Ballini maestro ai sovratitoli Simone Tomei direttore di palcoscenico Guido Pellegrini capo-macchinista Andrea Natalini macchinista Andrea Vignali datore luci Tiziano Panichelli elettricista Raffaele Brandani capo-attrezzista Daniela Giurlani responsabile sartoria Anna Mugnai sarta Evelina Dario responsabile trucco e parrucche Patrizia Bonicoli trucco e parrucche Rosalia Favaloro costumi realizzati da Nicolao Atelier, Venezia scene e attrezzeria Teatro del Giglio di Lucca - Teatro Lirico di Cagliari - New York City Opera - Opera Carolina di Charlotte parrucche Audello, Torino trasporti Untitrans, Viareggio (Lucca) nuovo allestimento Teatro del Giglio di Lucca, Teatro Lirico di Cagliari, Opera Carolina, New York City Opera coproduzione Teatro del Giglio di Lucca, Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Pavarotti di Modena, Teatro Verdi di Pisa, Teatro Goldoni di Livorno

5 La fanciulla del West opera in tre atti libretto di Guelfo Civinini e Carlo Zangarini dal dramma The girl of the Golden West di David Belasco musica di Giacomo Puccini

PERSONAGGI Nota preliminare L’azione si svolge durante quel periodo di storia californiana che sussegue Minnie immediatamente alla scoperta, fatta dal minatore Marshall, del primo Jack Rance, sceriffo baritono pezzo d’oro, a Coloma, nel gennaio 1848. Uno sfrenarsi di cupidigie, un sovvertimento d’ogni ordine di vita, un’anarchia affannosa accompagnano Dick Johnson (Ramerrez) tenore la notizia di questo scoprimento. Gli Stati Uniti, che dallo stesso anno Nick, cameriere della Polka tenore 1848 si erano annessa la , impegnati in guerre interne e non Ashby, agente della Compagnia di trasporti Wells Fargo basso ancora allarmati dell’anormale stato di cose, sono, nel periodo del nostro Sonora, minatore baritono lavoro, quasi del tutto assenti: appena la presenza dei loro sceriffi sta ad indicare una larva di supremazia e di controllo politico. Una storia Trin, minatore tenore della primitiva California, citata dal Belasco, dice di questo periodo: in Sid, minatore baritono quei giorni strani, uomini, che giungevano Dio sa di dove, unirono le loro Bello, minatore baritono forze in quella lontana terra d’occidente, adattandosi ai rozzi costumi Harry, minatore tenore del campo: i loro veri nomi andarono subito perduti e dimenticati: e là Joe, minatore tenore essi lottarono, risero, giocarono, bestemmiarono, uccisero, amarono: e costruirono il loro bizzarro destino, in un modo che noi odierni non Happy, minatore baritono possiamo comprendere. Di una cosa solo siamo certi: ch’essi furono Larkens, minatore basso vivi. – Ed ecco fissato l’ambiente dove si svolge il dramma delle tre Billy Jackrabbit, indiano pellirosse basso anime protagoniste: il campo dei cercatori d’oro, a valle, e le montagne Wowkle, la donna indiana di Billy mezzosoprano della Sierra: dal monte scendono, unendosi ai cercatori che vengono d’ogni parte d’America, gli abitatori del luogo, facendo causa comune, Jake Wallace, cantastorie girovago baritono partecipando alle stesse passioni: intorno a questo popolo, misto e senza José Castro, meticcio, della banda di Ramerrez basso legge, un aggirarsi di bande rapinatrici e assassine, nate spontaneamente Un postiglione tenore dalla stessa cupidigia dell’oro, che battono la strada, depredando delle Uomini del campo loro ricchezze i cercatori stranieri e quelli della montagna; dal conflitto, urgente dalle due parti, l’attuarsi d’una giustizia primitiva di crudeltà e di Ai piedi delle Montagne delle Nubi (Cloudy Mountains) in California. linciaggio. La fanciulla del West, dramma d’amore e di redenzione morale in uno sfondo fosco e grandioso di anime e di natura selvaggia, è un Un campo di minatori, nei giorni della febbre dell’oro. episodio di quest’originale periodo di storia americana. 1849-1850 ATTO PRIMO mani, Larkens. A un tratto si alza, si leva di tasca Bello Larkens una lettera, la guarda con tristezza, va al banco, Minnie? (con melanconia, senza alzare il capo dalle mani) L’interno della “Polka”. prende un francobollo, ve l’appiccica sopra, la Hallo! Uno stanzone di legno costruito rozzamente mette nella cassetta e ritorna a sedere. Fuori, Nick in forma di rettangolo, del quale le due pareti nella lontananza, s’incrociano grida ed echi Sta bene. I minatori più corte costituiscono i lati. La parete ha una lamentosi di canti.) (preparandosi al giuoco) grande apertura che forma la porta, a due Sid Andiamo!… battenti, che si sprangano dall’interno. Su uno Voci lontane (che si è seduto al tavolo del faraone, agli altri dei battenti della porta è inchiodata una rozza Alla “Polka”! Alle “Palme”! Hallo! che sono intorno) Sid cassetta per le lettere. (voce lontana) Ragazzi, un faraone! Chi ci sta? Fate il giuoco. Nella parete laterale di destra una scaletta porta “Là lontano, là lontano, (Nick, affaccendato, va e viene con bottiglie ad un pianerottolo che sporge sulla stanza quanto piangerà!….” Harry e bicchieri dalla saletta superiore alla sala da come un ballatoio dal quale pendono pelli (Nick esce dal sottoscala con una candela Io ci sto. ballo. Apparecchia anche il tavolino di mezzo per di cervo e ruvidi drappi di vivi colori. Sotto il accesa. Accende le candele sparse qua e là: Sonora e Trin.) ballatoio un breve passaggio immette in un’altra sale su uno sgabello e accende la lampada di Happy stanza della “Polka”. Nella parete di sinistra, sul mezzo: accende i lumi della sala da ballo, poi Anch’io ci sto. Joe davanti, un’ampia porta, dalla quale pende una sale ad accendere quelli della saletta superiore. (puntando) pelle d’orso, mette nella sala da ballo. Vicino La “Polka” si anima di luce a poco a poco. Nick, Joe Al “giardino”! all’apertura un grande orso nero impagliato dopo avere acceso le lampade, apre la porta del Anch’io. che tiene in una zampa un cartello su cui è fondo, poi va al banco e si mette a risciacquare Harry scritto: “To the Dance Hall”. Nell’istessa parete i bicchieri e ad asciugarli. – Joe, Harry e Bello Bello (c.s.) di sinistra, un poco sporgente, un camino. entrano allegramente in compagnia di alcuni “All right!” Chi è che tiene banco? Alle “piccole”! Presso la porta di fondo, è il banco con bicchieri, altri.) bottiglie, ecc.: dietro di esso, ad un lato, una Happy Bello credenzetta senza sportelli, con stoviglie, e Harry, Joe, Bello e altri (indicando Sid) (c.s.) dall’altro lato, un piccolo barile nel quale i Hallo, Nick! Sid. Alle “grandi”! minatori depositavano la polvere d’oro. Dietro il banco, nel mezzo, una finestra rettangolare con Nick Bello I minatori telaio a dadi: in alto, sopra la finestra è scritto a (dal banco) Brutto affare. (dal ballatoio) grandi lettere: “A real home for the boys”. Sulla Buona sera, ragazzi. Nick, da bere! stessa parete è affisso un avviso di taglia di Sid 5000 dollari: si leggono chiaro le cifre, il nome Sid e Happy (gettando con sprezzo le carte sul tavolo) Nick “Ramerrez”, la firma “Wells Fargo”. Dal soffitto Hallo! Chi vuol mischiare, mischi. Vengo, vengo… pende una varietà di caratteristici commestibili. Verso il proscenio a sinistra il tavolo del Nick Joe Sonora “faraone” con accessori pel giuoco – un altro Hallo! (battendo con la palma aperta sulla spalla di Sid) (a Trin, sedendo al tavolino apparecchiato) tavolo verso destra – un altro ancora più a Holla! T’aspetto? destra, vicino al pianerottolo – un piccolo tavolo Joe, Bello (Entrano Sonora e Trin seguiti da parecchi sul pianerottolo. (cantarellando e danzando attraversano la scena) minatori con picconi e badili che vengono gettati Trin “Dooda, dooda, day…” rumorosamente a terra; alcuni poi salgono alle (dal gruppo dei giuocatori, a Sonora) (La porta del fondo è sprangata: attraverso le sale superiori, altri vanno nella sala da ballo e Vengo… finestre si scorge la valle, con la sua vegetazione Harry attorno al tavolo di giuoco) selvaggia di conifere basse, tutta avvolta (sedendo al tavolo del faraone) Happy nel fiammeggiare del tramonto. Lontano, le Sigari, Nick! Sonora e Trin Gettoni! montagne nevose si sfumano di toni d’oro e Da cena, Nick! Che cosa c’è? di viola. La sua luce violenta dell’esterno, che Joe Sid va calando rapidamente, rende anche più (battendo una mano sul tavolo) Nick Un re… Un asso. oscuro l’interno della “Polka”. Nel buio appena E whisky! C’è poco. Ostriche sott’aceto… si scorgono i contorni delle cose. A sinistra, Bello presso il camino, si vede rosseggiare la bragia Nick Sonora (con rabbia) del sigaro di Jack Rance. Presso la scaletta a Son qua, son qua. (battendo sulle spalle di Larkens) Maledetto! destra, su una sedia è seduto, con la testa fra le Hallo, Larkens!

8 9 Rance Sid Trin Tutti (a Nick che gli passa accanto, accennandogli Tre… Sette… (fermando Nick, in disparte, sottovoce) Quanto piangerà! Larkens, che ha chinato il capo sulle braccia) (I giuocatori puntano con più accanimento, Nick, che ti ha detto? (Alcuni minatori si affacciano alla porta della Larkens che ha? Sta male? s’odono parole come bestemmie represse e sala da ballo, attratti dal fascino del canto tintinnio di monete.) Nick nostalgico, rimangono in ascolto, poi uniscono Nick (furbescamente anche a lui) la loro voce al coro) Il suo solito male. Nostalgia. Trin Mah! Se ho ben capito Mal di terra natia! Tutto perso. “Good bye!” voi siete il preferito. Alcuni minatori Ripensa la sua vecchia Cornovaglia (Si stacca dal tavolo del giuoco e siede a quello “Al telaio tesserà e la madre lontana che l’aspetta… dove Sonora sta mangiando. Al tavolo del giuoco Trin lino e duolo si accalorano di più le discussioni e le proteste. (gongolando) pel lenzuolo Rance Alcuni minatori salgono al piano superiore, altri Whisky per tutti! che la coprirà…” (riaccendendo il sigaro) ne discendono; chi va al banco, chi si sofferma Che terra maledetta, quest’occidente d’oro! al tavolo del giuoco interessandosene. Entrano Tutti Altri minatori pure nuovi tipi di minatori. Nel cielo nuvoloso si Hurrà! (dal ballatoio della sala superiore) Nick vedono grandi squarci stellati.) (Nick porta in giro bottiglie e bicchieri) “E il mio cane dopo tanto… Ha la malaria gialla. L’oro avvelena il sangue a chi lo guarda. Nick Jake Wallace Jake Wallace (rientrando dalla sala da ballo, forte a tutti) (di fuori cantando) …il mio cane… Rance Nella sala, ragazzi, “Che faranno i vecchi miei (guardando l’orologio da tasca) vi si vuol ballar! là lontano, là lontano, Altri minatori E Minnie, come tarda! (alcuni uomini vanno allegramente nella sala da che faran laggiù? (di sopra) ballo) Tristi e soli i vecchi miei il mio cane Sid piangeranno, mi ravviserà?…” (a Happy, indicando la puntata) Sonora penseranno Quanti dollari? A ballare? Son pazzi! che non torni più!” Harry Io non ballo con uomini! (prorompendo come in un singhiozzo) Happy (a Trin) Nick “O mia casa, al rivo accanto… Dieci. Ti pare? (esce per accendere una lanterna infissa a un palo all’ingresso della “Polka”) I minatori Sid Trin Ragazzi, vi annunzio Jake Wallace …là lontano… (dandogli il resto) È giusto. il cantastorie del campo! E novanta, fan cento. (Ma già la canzone nostalgica ha preso tutte Tutti Fante… Regina… Sonora quelle anime avide e rudi: le teste si sollevano, (sommessamente) (alzandosi, si avvicina a Nick che torna dal gli orecchi sono tesi: il giuoco langue. Quelli del …chi ti rivedrà?” Joe banco con la cassetta dei sigari; a Nick, piano superiore si affacciano ad osservare: nel (Il canto si spegne angosciosamente. Silenzio. Holla! Evviva! sommessamente) silenzio, il tintinnio dei gettoni adagio adagio Larkens, al canto nostalgico, è scosso dal suo Minnie infine si spegne. Jake Wallace, il cantastorie, appare sopore doloroso, e si è alzato. Alle ultime parole Happy s’è decisa per me? sulla porta cantando e accompagnandosi sulla del coro scoppia in un pianto dirotto a voce (con rabbia) chitarra.) aperta. Jake Wallace, che è entrato nella stanza, Sacramento! Nick si fa versare da bere al banco da Nick e poi esce (furbescamente, secondandolo) Jake Wallace per la porta del fondo.) Trin Certo: ho capito (entrando) Australiano d’inferno! che siete il preferito!… “La mia mamma… Voci (Si ferma stupito del silenzio che l’accoglie. Tutti Jim, Perché piangi? Jim!… Che hai?… Joe Sonora i minatori, col viso proteso verso di lui, gli fanno Il tre non vince mai. (gongolando, gridando forte ai compagni) cenno con le mani di continuare; continuando:) Larkens Sigari a tutti! …che farà (in lacrime, supplicando con disperazione) Trin s’io non torno? Non reggo più, non reggo più, Tutto sul tre! Tutti Quanto piangerà!” ragazzi! Mandatemi via! Hurrà! Hurrà! Son malato, non so di che… Son rovinato!

10 11 Son stanco di piccone e di miniera! Voci Tutti di ladri, a cui comanda, Voglio l’aratro, voglio la madre mia!… Al laccio il ladro! Al laccio il baro! (sbertandolo e spingendolo fuori) è messicana: gentaccia gagliarda, (Tutti gli sono attorno, confortandolo, (Sid è afferrato e portato in mezzo alla scena. Ladro! Fuori! Via di qua! Ladro! Via! Uh! Uh! astuta, pronta a tutto. State in guardia. commossi. Sonora prende il cappello e invita Tutti gli sono addosso malmenandolo. Jake (lo cacciano a pedate) Io mi sdraio. Son stanco, ho l’ossa rotte. tutti a versar denari per Larkens.) Rance che era uscito comparisce sulla porta (si alza e si avvia verso il sottoscala) del fondo, osservando la scena con fredda Rance A tutti, buona notte! Sonora indifferenza.) (si siede al tavolo di giuoco, invitando Sonora, (entra nella stanza di destra) Per rimandarlo a casa… Trin e altri; battendo le mani sul tavolo:) (Rance rientra in scena) Sid Un poker! Trin (supplichevole) (a Nick) (a Nick) Voci Per carità… Nick, gettoni! Cosa c’è? Prendi… To’… Cinque dollari! (mentre si rimettono al giuoco, entra Ashby) (si è posto in mezzo alla scena con un vassoio Altri cinque!… A te, Son… Jack Rance su cui stanno una gran brocca e dei bicchieri) Anche questi… (avvicinandosi) Ashby Che succede? Sceriffo, hallo! Nick Sonora (s’avvicina al tavolo di Rance) Offre Minnie! (versa il contenuto del cappello nelle mani di Bello (depone il vassoio sul tavolo del faraone; i Larkens) Ha barato! Rance minatori lo seguono e si versano da bere) Coraggio! Avrà quel che gli spetta!… (ai minatori) Ragazzi, fate largo! Tutti Larkens Tutti Salute a mister Ashby, dell’Agenzia Wells Fargo. (allegramente) Grazie, grazie ragazzi!… Al laccio, Sid. A morte! (Ashby stringe la mano a Rance, a Sonora e a Viva Minnie! (Commosso, rivolgendosi un po’ a tutti ed (tutti si stringono di nuovo minacciosi attorno a Trin e agli altri più vicini. Saluta con un cenno La nostra Minnie! avviandosi, mandando saluti, esce, salutato Sid tremante) della mano i più lontani, che rispondono con lo (bevono) da tutti con cenni della mano; un gruppo di stesso cenno.) minatori riprende il motivo della canzone.) Rance Rance (si avvicina ancor più, li scosta col braccio teso e Ashby (dal tavolo di destra, seduto) Voci si pone innanzi a Sid) Nick, portami da bere. Mistress Rance, fra poco. Va tutto?… Al quattro… Al tre … Andiam, (ai vicini, sedendosi al tavolo con Rance) Raddoppio… Due… Fate giuoco… ragazzi! Un po’ di calma… Sù… vediam. Come sta la ragazza? Sonora Un asso… Un Re… Raddoppio… (trattenendoli) (seduto al tavolo del faraone, mentre gli altri Alle “piccole”… Alle “grandi”… Evvia! Cos’è la morte? Tutti bevono volgendogli le spalle) Fante!… Regina!… Asso! Re! Un calcio dentro il buio e buona notte! (gentilmente) No, faccia di cinese! So un castigo più degno. Grazie, bene. Minnie si prende giuoco Bello Datemi la sua carta… (Nick porta da bere a Ashby) di te! (che ha colto Sid a barare, dà un gran pugno sul (dànno a Rance il due di picche; egli con uno tavolo e butta le carte in faccia a Sid) spillo lo appunta sul petto di Sid, sopra il cuore) Rance Rance Questa è da ladro! Sopra il cuore, Che nuove del bandito? (si alza, livido, ma non si avanza; si siede sul come si porta un fiore. bordo del tavolo, di faccia a Sonora) Sonora Non toccherà più carte. È questo il segno. Ashby Ragazzo, è l’whisky che lavora. (estraendo il revolver e minacciandone Sid) Se si azzardasse a toglierlo, impiccatelo. Da tre mesi l’apposto: Ti compatisco… Di Jack Rance finora Su le mani, baro! (piglia brutalmente pel collare della giacca e, non è molto discosto… nessuno, intendi, s’è mai preso giuoco! facendolo girare innanzi a sé, lo manda a cadere (grande interesse di tutti, si stringono intorno a E buon per te ch’io non curi le offese Bello nel mezzo della scena; a Bello, con autorità:) Ashby, qualcuno seduto, altri in piedi. Nick esce) degli ubriachi! Su le braccia! Domani al campo, tu spargi la voce. (si alza e si avanza verso Sonora) (prende delle carte che Sid teneva nascoste (dando un calcio a Sid) Rance in una tasca interna della giacca e le butta sul Va! (a Ashby) Sonora tavolo) Dicon che ruba come un gran signore! (dà un pugno sul tavolo; gli altri si voltano, Guardate! Sid È spagnuolo? cercano di calmare Sonora, ma questi si (raccomandandosi, piagnucoloso) svincola e si alza, minacciando Rance) Harry Ragazzi, siate buoni!… Ashby Vecchio biscazziere! Sia legato! La banda Minnie ti burla!

12 13 Rance Minnie Questo è per voi… Vedete, è color porpora Ashby Provalo! (a Sonora) come la vostra bocca… (avvicinandosi a Rance) (Da questo punto tutti i compagni si agitano Che cos’è stato?… Sempre tu, Sonora? Con queste bande in giro, è una pazzia prendendo viva parte alla provocazione. Chi Harry tener l’oro qua dentro… All’Agenzia grida “No”, altri dicono “Fermi”, altri fanno Trin (come Sonora, spiegando un fazzoletto di seta) starebbe molto meglio. esclamazioni forte e vibrate ma non da Nulla, Minnie; sciocchezze… Si scherzava! E questo è azzurro, come il vostro sguardo! (Rance e Ashby continuano a parlare tra loro a sopraffare la voce dei due rissanti.) parte. Minnie ha preso dal cassetto del banco Minnie Minnie un libro, “La Bibbia”, scende in mezzo alla scena Sonora (adirata) Grazie, grazie!… e si siede per cominciare la scuola; i minatori Vecchio biscazziere! Voi manderete tutto alla malora! scostano il tavolo di destra, portano una panca, Vergogna!… Ashby dispongono dietro due file di sedie e si siedono Rance (che è rientrato e si è versato da bere, alza il di faccia a Minnie, chiassosi e disattenti. Sonora Briaco! Joe bicchiere e lo porge a Minnie) è andato al banco a prendere delle lavagne e le (dalla sala da ballo entrano alcuni minatori, Minnie… Gli omaggi di Wells Fargo! distribuisce ai minatori.) attratti dal rumore della rissa) Minnie Minnie Minnie Sonora (scandendo le parole) (beve e poi restituisce il bicchiere ad Ashby che (sfogliando il libro) Faccia di cinese! Non farò più scuola. lo vuota d’un sorso) Dove eravamo?… Ruth… Ezechiel… No… (si avvicina al banco; i minatori la seguono) Hip! Hip!… Ester?… No, ecco il segno. Rance (offrendo sigari ad Ashby) “Salmo cinquantunesimo, di David…” Briaco! Tutti “Regalias”? “Auroras”? “Eurekas”? (batte le mani per richiamare l’attenzione dei No, Minnie!… minatori; questi fanno immediatamente silenzio. Sonora Ashby A Harry:) Minnie ti burla! Sonora (con galanteria) Harry, ricordi chi era David? (imbarazzato) Se li scegliete voi, la qualità Rance Sai, quando tu ritardi non conta nulla. Ognuno Harry (gridato) ci si annoia… E allora… avrà per me il profumo (alzandosi, grottescamente, come uno Ah, miserabile! della man che li tocca! scolaretto che reciti la lezione) (Sonora estrae vivamente il revolver; Trin Bello Era un re dei tempi antichi, un vero eroe afferra il braccio destro di Sonora e fa deviare (si scuote, sorridendo impacciato) Nick e che quando era ragazzo, armatosi il colpo che viene sparato in aria: Nick, che Nulla… (a Minnie, sommessamente) d’una mascella d’asino, è al banco, si abbassa vivamente – gli altri Vi prego, andate in giro (Trin accenna con moderazione al raglio si riparano dietro il camino, dietro le sedie o Alcuni ogni vostro sorriso dell’asino) sotto il tavolo: alcuni sono aggruppati dietro Guardava… te! è una consumazione! affrontò un gran gigante e l’ammazzò… a Sonora e a Trin. Rance gli si slancia contro, (impazientito con Trin) mettendo la mano dove è riposto il revolver; poi Joe Minnie (Joe s’alza di scatto, apre rumorosamente una vedendo che Sonora non può fargli danno, gli (offrendole un mazzolino di fiori selvaggi) (battendolo sulle spalle) navaja e poi… tempera tranquillamente il gesso) si mette di faccia schernendolo. Minnie appare Minnie, li ho colti Mala lingua! sulla porta del fondo, entra d’un balzo, li divide lungo il Torrente Nero… Al mio paese (scorgendo Rance in disparte) Minnie violentemente, strappando di mano a Sonora la ce ne son tanti! Vi do la buona sera, sceriffo! (dà in una risata) pistola. – L’ira cade subitamente. Tutti gridano (alcuni minatori escono per la porta del fondo, Che confusione!… Siedi. A posto, Joe! con entusiasmo, agitando i cappelli.) altri rientrano nella sala da ballo) Rance Ora leggiamo. “Versetto secondo: Buona sera, Minnie. Aspergimi d’issòpo e sarò mondo…” Tutti Minnie (gridando forte) (con bontà) Sonora Trin Hallo, Minnie! Hallo, Minnie! Oh, grazie, grazie, Joe!… (a Minnie consegnandole un sacchetto d’oro) (ingenuo) (Minnie restituisce il revolver a Sonora, poi lo Tira una riga sul mio conto! Cos’è quest’issòpo, Minnie? spinge verso Rance e lo obbliga a tendergli la Sonora (Minnie dà l’oro a Nick, il quale cancella il conto mano – Rance annuisce freddamente, poi si (levandosi di tasca un nastro ripiegato) di Sonora, pesa l’oro, lo contrassegna e lo ripone Minnie apparta a destra, si siede al tavolino e comincia È passato pel campo oggi un merciaio nel barile) È un’erba che fa in Oriente… un giuoco di carte da solo.) di San Francisco… Aveva trine e nastri. (svolgendo il nastro)

14 15 Joe Ashby Happy Mi ha chiesto un whisky ed acqua. (dolcemente) (avvicinandosi al Postiglione) (sottovoce, leggendo una lettera) E qui da noi non fa? Postiglione! “.…Perfino il pappagallo s’è avvilito; Minnie Conosci certa Nina? Nina Micheltorena? chiama ‘Happy’ e poi dice: ‘Partito!’” Whisky ed acqua? Che son questi pasticci? Minnie Sì, Joe, nel cuore ognun di noi ne serba Minnie Bello Nick un cespuglietto… (interponendosi, con aria di donna informata) (sottovoce ma chiaro) È quello che gli ho detto: È una finta spagnuola Ketty sposa? E chi sposa la mia Ketty? alla “Polka” si beve l’whisky schietto. Joe nativa di Cachuca, una sirena Senti! L’orologiaio suo vicino… (ridendo) che fa molto consumo Quel vecchio sordo!… Mah!… Minnie Nel cuore? di nerofumo (sospiro di chi ricorda molte cose) Ben, venga. Gli aggiusteremo i ricci. per farsi l’occhio languido. Povera Ketty! (Nick esce per il sottoscala. Rance paga con Minnie …Chiedetene ai ragazzi! una grossa moneta d’oro: Minnie gli dà il resto; (seria) (Trin e Sonora che sono lì presso, imbarazzati, Harry Rance spinge le monete verso Minnie che lo Nel cuore. fan cenni di diniego. Il Postiglione esce con Nick. (sottovoce, leggendo il giornale) guarda sdegnata e col palmo della mano le (seguitando a leggere) Minnie torna al banco. Happy, Bello, Joe ed altri, Incendi, guerre, terremoti, piene… respinge verso Rance; questi le fa cadere nella “Lavami e sarò bianco come neve. in varie pose, chi più indietro, chi più avanti Quante cose nel mondo!… Al mio paese, cassetta per la cenere che sta innanzi al banco.) Poni dentro al mio petto scorrono le loro lettere. Harry legge il giornale. che faranno laggiù? Staranno bene?… un puro cuore, e rinnovella in me Ashby e Rance si avanzano verso il proscenio.) Rance uno spirito eletto…” Joe (appoggiato al banco) (rinchiudendo la Bibbia e spiegando) Ashby (leggendo, come compitando) Ti voglio bene, Minnie… Ciò vuol dire, ragazzi, che non v’è, Sceriffo, questa sera “Purtroppo, Joe, ci sono notizie, notizie tristi…” al mondo, peccatore ho Ramerrez al laccio… (continua a leggere sottovoce, poi dà un Minnie cui non s’apra una via di redenzione… gran pugno sul tavolo e si butta di schianto (sorridendo, indifferente) Sappia ognuno di voi chiudere in sé Rance sdraiato su una panca, con la testa fra le mani, Non lo dite… una suprema verità d’amore. Come? mugolando) (Tutti rimangono immobili e compresi delle Rance parole di Minnie; questa si alza, va da Trin e lo Ashby Harry, Bello, Happy e i minatori Mille dollari, qui, se tu mi baci!… interroga – Trin rimane muto – Minnie va da (mostrandogli il dispaccio ripiegato) (facendoglisi attorno) Sonora e gli batte con un dito sulla fronte, come L’avventuriera Joe, che c’è? Brutte nuove? Su, coraggio! Minnie a cacciargli bene in mente quanto ha detto.) mi dice che sa il covo del bandito (nervosa, ridendo) e che stanotte a mezzanotte vada Joe Rance, mi fate ridere… Su via, finitela! Nick alle “Palme”. (sbattendo in terra il berretto, con ira dolorosa) (accorrendo alla porta) Ed anche nonna se n’è andata! Rance La posta! Rance (sta per dire altre parole, ma si trattiene, si (incalzandola) (dubitoso) morde un dito, asciuga gli occhi col dorso della Tu non puoi star qui sola! Ti sposo… Trin, Joe, Harry e Bello Quella Micheltorena è una canaglia. mano e ordina, seccamente) La posta! Non vi fidate. Whisky! Minnie (ad un tratto si sente il galoppo d’un cavallo; (va al banco dove è Minnie, beve ed entra nella (scansandolo, ironica) il postiglione scende da cavallo e appare sulla Ashby sala da ballo, seguito dagli altri. Rance, che è E vostra moglie, che dirà?… porta) (strizzando l’occhio) ritornato, si fa pure servire da bere) Hum! Vendette di donne innamorate… Rance Postiglione Ad ogni modo, Rance, tengo l’invito. Nick Se tu lo vuoi, mai più mi rivedrà! (salutando) (Ashby esce per la porta di fondo, (rientrando dalla porta di fondo) Hallo, ragazzi! accompagnato da Rance. Sparsi qua e là i C’è fuori uno straniero… Minnie (dà le lettere a Nick, che le porta dentro) minatori continuano a leggere le loro lettere; (con fierezza ed energia) State attenti! s’è visto sul sentiero chi straccia con dispetto la lettera dopo averla Minnie Rance, basta! M’offendete! un ceffo di meticcio… letta, dicendo: “Maledetta”. Altro bacia la lettera Chi è? Vivo sola così, voi lo sapete, (Nick distribuisce; un dispaccio per Ashby; e la mette con grande cura nel portafoglio; altri perché così mi piace… lettere a Happy, Bello e Joe; a Harry un giornale. leggono e ripongono le loro lettere dicendo: “Va Nick (frugandosi in petto e facendo luccicare in Ashby apre il dispaccio, lo legge con stupore) bene”.) Non l’ho mai visto… faccia a Rance la pistola) Sembra di San Francisco. con questa compagnia sicura e buona,

16 17 che mai non m’abbandona… Rance Minnie a coglier le more… Rance, lasciatemi in pace. (minaccioso e offeso) (a Rance, sgridandolo) (si ripone la pistola nel petto. Rance si allontana Forse la perla è già trovata? Rance! Minnie dal banco in silenzio, siede al tavolo del faraone (Avvicinandosi a Minnie, con atto violento e Ma io non venni… e nervosamente mischia le carte. Minnie lo subito represso. Minnie sta per rispondere, Johnson guarda di sottecchi, poi gli si avvicina) quando Nick rientra. È con lui Dick Johnson; Fermai il cavallo qualche momento appena Johnson Siete in collera, Rance? Perché? Vi ho detto porta sulla spalla sinistra la sella del suo cavallo per riposarmi… e, al caso, tentare un baccarat. È vero… il mio pensiero schietto… e la giacca di pelle.) Rance Minnie Rance Johnson (aspro) Ricordate, signore? (getta le carte sul tavolo con un gesto violento, (posando la sella sul tavolino di destra e la Giuocare? E il vostro nome? poi con voce aspra e tagliente) giacca su di una sedia, fieramente) Johnson Minnie, dalla mia casa son partito, Chi c’è, per farmi i ricci?… Minnie Come adesso… ch’è là dai monti, sopra un altro mare: (ridendo) non un rimpianto, Minnie, m’ha seguito, Minnie Forse che qui si sa il nome della gente? Minnie non un rimpianto vi potea lasciare! (ha uno scatto di sorpresa, come chi riconosce Io ripresi il cammino. Voi dicevate… Nessuno mai mi amò, nessuno ho amato, una persona. Ma si frena subito e va al banco) Johnson (abbassando gli occhi) nessuna cosa mai mi diè piacere! Salute allo straniero! (fissando Rance) Non ricordo più… Chiudo nel petto un cuor di biscazziere, Johnson. amaro e avvelenato, Johnson Johnson che ride dell’amore e del destino: (anche lui, dopo un moto di stupore, con fare più Rance (avvicinandolesi) mi son messo in cammino dolce) (ostile) Sì, che lo ricordate: attratto sol dal fascino dell’oro… Io son quello che chiesi whisky ed acqua. Johnson… e poi? dissi che da quell’ora… È questo il solo che non m’ha ingannato. Or per un bacio tuo getto un tesoro! Minnie Johnson Minnie (premurosa) Vengo da Sacramento. (come rubandogli la parola) Minnie È vero? …non m’avreste scordato. (sognando) Nick, il signore prende l’whisky come gli pare. Minnie L’amore è un’altra cosa… (Controscena di meraviglia di Nick e Rance. (con molta gentilezza) Johnson Nick cerca sotto il banco la bottiglia del whisky, Benvenuto fra noi, …né v’ho scordato mai! Rance la mette sul banco insieme a un’altra piena di Johnson di Sacramento! (beffardo) acqua e poi esce pel sottoscala. Rance osserva, Minnie Poesia! con le ciglie aggrottate; indicando a Johnson Johnson Quanto tempo sperai di rivedervi… una sedia, un po’ imbarazzata.) Grazie… Vi ricordate (tristamente) Minnie Sedete… Sarete stanco… (Rance si ritira in disparte, fremendo. Minnie e E non vi vidi più! Laggiù nel Soledad, ero piccina, Johnson parlano stando al tavolo di destra) (si guardano negli occhi) avevo una stanzuccia affumicata Johnson di me? nella taverna sopra la cucina. (con lo stesso imbarazzo, guardandola e Rance Ci vivevo con babbo e mamma mia. avvicinandosi al banco) Minnie (si è avvicinato al banco. Con un colpo rovescia Tutto ricordo: vedo le persone La ragazza del campo? (sorridendo) il bicchiere di Johnson) entrare e uscire a sera. Sì, se anche voi mi ricordate… Mister Johnson, voi m’avete seccato! Mamma facea da cuoca e cantiniera, Minnie Sono Rance, sceriffo. Non mi lascio burlare. babbo dava le carte a faraone. (arrossendo) Johnson Che venite a far qui? Mamma era bella, aveva un bel piedino. …Sì. E come non potrei? (Johnson si ritrae d’un passo e lo guarda Qualche volta giuocava anch’essa; ed io, Fu pel sentier che mena a Monterey… sdegnosamente, mettendo la mano nel revolver: che me ne stavo sotto al tavolino Rance Minnie di un gesto lo arresta; Johnson sorride, aspettando cader qualche moneta (provocante e canzonatorio, avvicinandosi a Minnie scrolla le spalle e si appoggia di nuovo al banco, per comprarmi dei dolci, la vedevo Johnson) Fu nel tornare… senza più badare a Rance. Rance va alla porta serrar furtiva il piede al babbo mio… Nessuno straniero può entrare al campo. M’offriste un ramo di gelsomino… della sala da ballo e chiama:) Si amavan tanto!… Anch’io così vorrei Certo, voi sbagliaste sentiero. Ragazzi! Uno straniero trovare un uomo: e certo l’amerei. (ironico) Johnson ricusa confessare Per caso, andavate a trovare Nina Micheltorena? E poi vi dissi: Andiamo perché si trova al campo!

18 19 (alcuni minatori escono dalla sala da ballo, Tutti Al laccio! Al laccio! A morte! Ah! In nome di mia madre investendo Johnson) Avanti, Minnie!… (entrando in scena) Maria Saltaja, Al laccio! Al laccio! giuro che non v’inganno! I minatori Minnie (spingendo Castro con violenza davanti a loro e Se volete, vi porto. Chi è? Dov’è? Lo faremo cantar! (decidendosi, graziosamente prende il braccio facendolo cadere a terra) (con ferocia) di Johnson) Gli pianterò nel dorso Minnie Andiamo pure! Ashby la mia navaja! (arrestandoli con un gesto imperioso) (gridando) Io lo conosco! Innanzi al campo intero Tutti Al laccio! Al laccio! Rance sto garante per Johnson!… Musica!… Hip!… Hurrà! (interrogando intorno, alzandosi) (l’intervento di Minnie calma tutti i minatori, (Tutti accompagnano il movimento; un minatore Castro Si va? che si avvicinano a Johnson, salutando con fare solleva la pelle d’orso inchiodata sulla porta (vedendo la sella di Johnson, fra sé) cordiale) della sala da ballo. Minnie e Johnson ballano in La sella del padrone! L’hanno preso! Ashby coppia e a poco a poco entrano nella sala.) (guardando fuori, studiando l’atmosfera) Sonora Ashby S’è annuvolato… Avremo la tormenta… Buona sera, Mister Johnson! I minatori (a Nick) (canterellando allegramente) Da bere!… Son morto. Rance Johnson La, la, la… Legatelo! (con effusione, stringendo le mani che gli si (Escono di scena; Sonora e Trin, dopo essersi Rance (alcuni minatori legano Castro e lo pongono a tendono) mostrato Rance, seduto accigliato al tavolo (afferrando Castro per i capelli e rovesciandogli sedere sulla sedia occupata prima da Rance) Ragazzi, buona sera. di destra, escono pure di scena ballando in il capo) modo un po’ grottesco – il minatore che teneva Figlio di cane, mostraci Sonora Trin sollevata la pelle d’orso, entra pure nella sala la tua lurida faccia! È un buon colpo… (indicando Rance, che si è ritirato indietro, più da ballo – Nick viene dal sottoscala con una Tu sei con Ramerrez!… pallido del consueto; saltando e ballando) lanterna accesa, va al banco, cerca Minnie, (Si siede a cavalcioni su di una sedia, di fianco Trin N’ho piacere per lui! Questo cialtrone depone la lanterna a terra, si volge, vede Rance a Castro; Sonora viene dalla sala da ballo e si Si tenta! (stropicciandosi le mani) e gli dice:) avvicina a Castro; Trin e Joe lo seguono, ma (Trin e Sonora, verso la porta della sala da ballo, smetterà quel suo fare da padrone! rimangono sulla porta.) chiamando) Nick A cavallo! a cavallo! Harry Dov’è Minnie? Castro (a Johnson, indicando la sala da ballo) (impaurito) Castro Mister Johnson, un valzer?… Rance Son fuggito. L’odiavo. (scorgendo Johnson nella sala da ballo; fra sé, (ringhioso) Se volete, vi porto lieto) Johnson È là dentro sulla sua traccia! Non è preso! È nel ballo! Accetto. che balla con quel can di pelo fino (offrendo il braccio a Minnie) giunto da Sacramento! Sonora I minatori Permettete? (Nick scrolla le spalle – Rance piglia la sella di Questo sudicio ladro (uscendo dalla sala da ballo) (Tutti guardano Minnie, fra lo stupore e la gioia, Johnson e la getta con un gesto d’ira in mezzo c’inganna! Dove si va? sorridendo come per incitare Minnie a ballare. alla scena, vicino al tavolo del faraone. Nick Soltanto Rance ha l’aspetto accigliato.) sale al ballatoio e spegne la lampada sopra al Castro Rance tavolino, poi scende in scena.) No, non v’inganno! (energico) Minnie S’insegue Ramerrez! (confusa, ridendo) I minatori Rance Io?… Scusatemi: (non troppo vicino, gridando fortissimo) Conosci il nascondiglio? Nick (con semplicità) Al laccio! Al laccio! (che è vicino al barile dell’oro e lo sta spingendo voi non lo crederete, (gridando più forte) Castro verso il mezzo della scena; a Sonora) non ho mai ballato in vita mia… Al laccio! Al laccio! (impaurito, con voce fioca) E l’oro? (sempre interno, gridando) È a poco più d’un miglio: Johnson Al laccio! Al laccio! alla Madrona Canyada. Sonora (sorridendo) (Rance e Nick si avvicinano alla porta del fondo) (tutti, meno Rance, si avvicinano, curvandosi (con galanteria) Andiamo… A Morte! Ah! ah! ah! verso Castro, e ansiosamente ascoltano) Gli occhi di Minnie bastano (gridando ferocemente sempre più forte) Vi mostrerò la strada. a guardare il tesoro!

20 21 (gli uomini del campo e i minatori escono tutti Johnson Johnson qui attorno un altro ceffo messicano… compreso Rance) (con un lieve turbamento) Non so ben neppur io quel che sono. Se volete… Amai la vita, e l’amo, Minnie Castro (è presso al tavolo da giuoco. Minnie rimane in e ancor bella m’appar. (andando verso Nick) (a Nick, gridando) piedi dinnanzi a lui, appoggiata al tavolo) Certo anche voi l’amate, Dove, Nick? Aguardiente! Strana cosa ritrovarvi qui ma non avete tanto (Nick va dietro il banco a prendere l’acquavite; dove ognuno può entrare vissuto per guardare fino in fondo Johnson Johnson esce dalla sala da ballo – vedendo per bere… o per rubare… alle cose del mondo… (cercando trattenere Minnie) Castro si domina, raccoglie la sella da terra, la Non andate! pone sul tavolo del faraone e finge di accorciare Minnie Minnie (si ode un fischio acuto, nella notte. Johnson fra le staffe volgendo le spalle a Castro, ma Vi dò la mia parola (confusa) sé:) ascoltando con attenzione viva) che saprei tener fronte Non so, non so… Il segnale!… (sommesso) a chiunque… (si siede al tavolino di destra; Johnson la segue Mi son lasciato prendere e ascolta commosso le sue parole) Minnie per sviarli. Mi seguono nel bosco Johnson Io non son che una povera fanciulla (a un tratto timorosa, come rifugiandosi i nostri. Presto udrete (osservandola, sorridendo) oscura e buona a nulla: accanto a Johnson) un fischio; se c’è il colpo, Anche a chi mi dite delle cose tanto belle Ascoltate! col fischio rispondete. non volesse rubare che forse non intendo… Che sarà questo fischio? più ch’un bacio?… Non so che sia, ma sento (indica il barile) Nick nel cuore uno scontento In quel barile, Johnson, c’è un tesoro. (Nick porta a Castro l’acquavite, poi rivolto a Minnie d’esser così piccina, Ci ripongono l’oro i ragazzi… Johnson:) (ridendo) e un desiderio d’innalzarmi a voi Quest’uomo sa la traccia di Ramerrez… Anche!… Questo su, su, come le stelle, Johnson (dal di fuori si vedono: uomini, cavalli, fuochi, e m’è accaduto, più volte… per esservi vicina, E vi lascian così?… si odono voci confuse) (abbassando gli occhi con grazia) per potervi parlare. ma il primo bacio debbo darlo ancora. Minnie Rance Johnson Ogni notte rimangon qui a vegliarlo (entra con alcuni uomini; indicando Castro) Johnson Quello che tacete a turno, un po’ per uno. Ora, via! (guardandola con interesse crescente) me l’ha detto il cor Stanotte son partiti sulle peste (gli uomini trascinano via con loro Castro; Rance Davvero? Ed abitate qui alla “Polka”? quando il braccio v’offersi di quel dannato… li segue, dopo aver dato un’occhiata rabbiosa a alla danza con me: (con impeto) Johnson) Minnie contro il mio petto Oh, se qualcuno (va al banco e comincia a contare le monete vi sentii tremar; vuol quell’oro, pria di toccarlo, Nick incassate nella serata) e provai una gioia dovrà uccidermi qui! (sulla porta) Abito una capanna a mezzo monte. strana, una nuova pace Povera gente! Buona fortuna! che dir non so! Quanti son di loro (Nick si dispone a chiudere la “Polka”: spegne Johnson che han lasciato lontano una famiglia, il lume sulla tavola del faraone; rientra nella Meritate di meglio. Minnie una sposa, dei bimbi, sala da ballo per spegnere; ne esce, guarda con Come voi, e son venuti a morir come cani diffidenza Johnson, poi se ne va, esce pel fondo Minnie leggermi in cor non so, in mezzo alla fanghiglia… chiudendo la porta. Johnson va alla finestra, Mi contento: ma ho l’anima piena per mandare un po’ d’oro guarda fuori, si volge, vede il barile dell’oro, ha a me basta; credete. di tanta allegrezza, ai cari vecchi, e ai bimbi lontani! un gesto di sprezzo e poi viene alla tavola del Ci vivo sola sola, di tanta pau… Ecco, Johnson, perché faraone per prendere la sella – Minnie appare senza timore… (si interrompe vedendo Nick che è entrato chi vuol quest’oro, pria sulla porta della sala da ballo.) (mette le monete in una cassetta da sigari vuota impaurito dalla porta del fondo) passerà su me! e si avvicina al barile) Che cosa c’è? (Minnie va dietro al banco, vi piglia due revolver Minnie Io sento che anche in voi mi fiderei, e viene a posarli sul barile – Johnson le stende (a Johnson) benché non so chi siate… Nick la mano che essa stringe fieramente) Mister Johnson, siete (mette la cassetta nel barile, sollevandone il (con paura) rimasto indietro a farmi compagnia coperchio e poi scende un po’ verso destra) Guardatevi. S’è visto Johnson per custodir la casa?… (si abbassa dietro il banco e piglia un revolver ed Oh, non temete, nessuno ardirà. esce pel fondo, richiudendo la porta) (con un movimento appassionato)

22 23 Come mi piace sentirvi parlare così! No, Minnie, non piangete… ATTO SECONDO ninna nanna, cullandolo sul dorso. Il lume sopra E me ne debbo andare… Avrei voluto Voi non vi conoscete. la tavola è mezzo abbassato. salire a darvi l’ultimo saluto Siete una creatura L’abitazione di Minnie. È composta di una sola nella vostra capanna… d’anima buona e pura… stanza, alla quale sovrasta un solaio, ove sono Wowkle (traversa la scena e va a pigliare la giacca e il e avete un viso d’angelo!… accatastati, con un certo ordine, bauli, casse (cullando il bambino con voce piana e dolce) cappello su una sedia, a destra) (Prende la sella, si avvia verso la porta con un vuote ed altri oggetti. La stanza è tappezzata nel “Il mio bimbo è grande e piccino, gesto violento. Sta un momento in ascolto, poi gusto dell’epoca. Nel centro, in fondo, una porta è piccino e sta dentro la cuna, Minnie apre, esce rapidamente. Nick rientra, spegne che si apre sopra un breve vestibolo. A destra e è grande e tocca la luna, (malinconica) il lume sul banco, guarda Minnie e se ne va pel a sinistra della porta, due finestre con tendine. tocca la luna col suo ditino. Dovete proprio andare? Che peccato! sottoscala. Minnie, come stordita, rimane ferma Al solaio si sale per una scala a piuoli agganciata Hao, wari! Hao, wari!…”. (Johnson va verso la tavola del faraone per in mezzo alla stanza oscura: a un tratto, come ad un trave. (Billy batte all’uscio ed entra. Spesso, durante pigliare la sella. Minnie prende la lanterna perduta in un ricordo inebriante, mormora, Appoggiato alla parete di sinistra il letto, con la scena, i due indiani emettono un mugolio accesa lasciata da Nick e si avvicina a Johnson) piano:) la testa spinta sotto la tettoia formata dal sordo, fra nasale e gutturale, molte simile ad un I ragazzi saranno qui fra poco. solaio, coperto da un baldacchino di cretonne grugnito.) Quando saran tornati, io me ne andrò. Minnie a fiorellini. Ai piedi del letto, un piccolo tavolo, Se volete venirmi a salutare, (come sognando) con sopra una catinella e la brocca dell’acqua, Billy seguiteremo la conversazione Ha detto… ed un canterano sul quale stanno diversi oggetti (entrando, come un saluto) standoci accanto al fuoco… (scende verso il proscenio e si ferma sotto il destinati alla toilette femminile. Su una corda Ugh… solo lume che ancora è acceso e che le illumina stanno stese delle calze bianche. Da un lato, (come un grugnito) Johnson fortemente il viso dall’alto) in fondo, un armadio di legno di pino, sullo (esita, poi decidendosi) Come ha detto?… Un viso d’angelo!… sportello del quale è appeso un attaccapanni Wowkle Grazie, Minnie… Verrò. (si copre la faccia con le mani, raccogliendosi con una vestaglia ed uno scialletto. Accanto (come un grugnito) (piglia la lanterna, la sella, la giacca, il cappello e tutta in un sospiro prolungato come un lamento) all’armadio un focolare basso, sulla cui cappa Ugh… si avvia per uscire) Ah! stanno una vecchia pendola, un lume a petrolio (Billy vede sulla tavola i biscotti e la crema; ha senza campana, una bottiglia di whisky ed un uno sguardo cupido, fa per assaggiare. Wowkle Minnie bicchiere. Un’altra mensola a tre ripiani, accanto indica la tavola:) (scherzosa e triste) al focolare, con piatti, vasetti, oggetti di cucina, Crema… biscotti… Non v’aspettate molto! Non ho che trenta dollari della crema, dei biscotti, una zuccheriera. Padrona. Non toccare. soli d’educazione… Dinanzi al focolare una pelle d’orso. Quasi (si sforza a ridere, ma gli occhi le si gonfiano di dinanzi alla porta, un poco più verso il focolare, Billy lacrime) una tavola con tre sedie. Un lume pende dal (vede in terra la carta della crema. La raccoglie. Se studiavo di più, che avrei potuto soffitto sopra la tavola. Fra la tavola e il focolare, Si siede accanto a Wowkle con indifferenza) essere? Ci pensate? una sedia a dondolo, fatta con un vecchio barile Tua padrona mandare. Dice: Billy sposare… tagliato a metà e posto sopra due mezze lune Johnson di legno. Altre sedie di cuoio, disposte qua e là. Wowkle (commosso, come fantasticando, deponendo di Alle pareti sono appese delle vecchie oleografie (noncurante) nuovo la lanterna, la sella, la giacca, il cappello e molti altri bizzarri oggetti. Non è passata che Wowkle non sapere… sul tavolo del faraone) un’ora dal primo atto. (silenzio dei due indiani) Ciò che avremmo potuto Quando si alza la tela Wowkle è accoccolata per essere!… Io lo comprendo terra, presso al fuoco, col bambino nella cuna Billy ora che vi guardo, Minnie! portatile che ha appesa sul dorso. Indossa una Cosa dare tuo padre per nozze? cappa di panno, e sotto a questa una sottana Minnie rossa di cotone. La cappa è aperta sul collo Wowkle (asciugandosi una lacrima) e rovesciata; alla vita è legata da una sciarpa Non sapere. Davvero?… Ma che vale! rossa a frange. Pianelle di pelle di cervo; capelli (risale la scena, appoggia le braccia al spartiti in mezzo, cadenti in due treccie, legati Billy banco colla faccia nascosta, singhiozzando; da un nastro che le fascia la fronte. Al collo Billy dare quattro dollari piangendo) molte collane di vetro di vari colori e a file rosse tuo padre: e una coperta… Oscura, e buona a nulla… e bianche. Orecchini e braccialetti d’argento. (si lecca le dita) È giovane, è dolce, piena, floscia, sensuale: il Johnson tipo della donna indiana. Occhi piccoli e tondi. Wowkle (le si avvicina, con tenerezza) Con voce molle e monotona canta al bimbo una Wowkle dire: meglio tenere

24 25 coperta noi per bimbo… Billy Monterey… Johnson Domani. (si siede in terra e incomincia a infilarsene una) (posa la lanterna sul tavolo vicino alla porta) Billy Purché mi riesca d’infilarle… Come siete graziosa! (pavoneggiandosi) Minnie (una scarpetta, con grande sforzo è infilata) (fa l’atto d’abbracciarla) Nostro bimbo! Sta bene. Va via. Ahi! Son strette! (Dà a Wowkle un pezzetto di carta con la crema, (Billy esce. A Wowkle:) (poi anche l’altra scarpetta è calzata. Si alza, Wowkle che lecca avidamente; accende la pipa, poi la Stanotte, Wowkle, cena per due… cammina un po’ zoppicando) Ugh!… passa a Wowkle che tira una boccata e gliela Guardami: credi che gli piaceranno? (chiude la porta. Minnie si ritrae, aggrottando le rende.) Wowkle (va al canterano con aria contenta) sopracciglie) Domani chiesa cantare… Altro venire? Ugh!… Mai prima d’ora. Voglio vestirmi tutta come in giorno di festa, “Come fil d’erba è il giorno… tutta, da capo a piedi. Johnson (Wowkle riconosce l’aria, con un grugnito Minnie (si butta sulle spalle lo scialle e si guarda nello (si volge, vede Wowkle, a Minnie) di soddisfazione si stringe a Billy, spalla a (appende il mantello all’attaccapanni) specchio) Perdonate. spalla, e canta con lui con voce un po’ nasale, Zitta! Pulisci! Che ora è? Non son poi tanto brutta… Non avevo osservato… dondolandosi.) (Wowkle piglia la lanterna sulla tavola e (si versa dell’acqua di Colonia nel fazzoletto) l’appende nel vestibolo tra le due porte di fondo) Anche il profumo… Vedi? Minnie Wowkle e Billy Sarà qui fra poco… (si infila i guanti) (con aria offesa) …che all’uomo die’ il Signor… Piglia! E i guanti… È più d’un anno che non li metto!… Basta così, signore: non aggiungete scuse. (si leva gli stivaletti e li getta a Wowkle; questa li (guardandosi ancora, impacciata e contenta, e Billy raccatta e va a riporli nell’armadio a destra) volgendosi a Wowkle) Johnson …scende l’inverno al piano… Dove hai messo le mie rose rosse? Non sarò poi troppo elegante? Mi siete apparsa così bella… (graziosa) (di fuori si bussa) Wowkle e Billy Minnie …l’uomo intristisce e muor!. Wowkle Johnson (ancora un poco risentita, sedendosi alla tavola (indicando il canterano, col solito grugnito) Hallo! dalla parte del focolare) Billy Ugh… È un andare un po’ troppo per le corte. Dopo sposare: avere perle e whisky! (poi si leva la cuna portatile col bimbo e va Minnie (si leva di tasca un fazzoletto, lo piega, lo mostra a posarla accanto al fuoco e comincia ad (ha un sussulto) Johnson a Wowkle e lo mette nella culla del bambino) apparecchiare la tavola) Wowkle, è già qui! (avvicinandosele) (Vede le calze tese sulla corda, le indica con un Vi prego scusare… Wowkle Minnie gesto irato a Wowkle: questa le strappa via e va Ugh… (si trae dal petto la pistola e la ripone nel a riporle in fretta nell’armadio di destra. Minnie Minnie cassetto. Prende le rose e se le appunta fra i corre al canterano, si guarda nello specchio, si (seria) Billy capelli guardandosi allo specchio) acconcia febbrilmente le rose e lo scialle e poi Siete pentito? Ugh… Il bimbo come sta? rimane in una posizione imbarazzata presso il Billy davvero t’ha detto…? letto.) Johnson Wowkle (scherzoso) (si alza) Wowkle Johnson No!… Ecco padrona! Noi sposare. (comparisce sulla porta con una lanterna in mano) (Minnie, che sta a capo chino, lo guarda di sotto (Minnie appare sulla porta. Entrando, ella tiene Hallo! in su, incontra il suo sguardo ed arrossisce. alto la lanterna; la sua luce colpisce in viso i due Minnie Wowkle spegne la lanterna di Johnson e la indiani, che si scostano e si ritraggono confusi. (gettandole un nastro) Minnie posa in terra, poi va ad accocolarsi innanzi al Minnie mal reprime una interna commozione: To’, pel bimbo! (vergognosa) focolare.) guarda intorno per la stanza, come a spiare Buona sera! che effetto farà la sua casa su Johnson: ha un Wowkle Johnson mantello rosso sopra il suo abito del primo atto. (riponendo il nastro, continua ad apparecchiare) Johnson Rimango? Depone la lanterna sulla tavola. Wowkle alza la Ugh! (osservandola) (Minnie fa cenno di sì) fiamma al lume della tavola.) Uscivate? Grazie. Minnie (depone il cappello sulla sedia accanto alla Minnie (ha levato dal cassetto un paio di scarpette Minnie porta e si avvicina a Minnie, tendendole le mani) Billy, è fissato? bianche) (estremamente confusa) Amici? Vorrei mettermi queste. Le scarpette di Sì… no… non so. Entrate. (Minnie, vinta, sorride e gli stende la mano. Poi

26 27 rimane in atteggiamento pensoso) lontani dalla terra Per me l’amore Minnie Che pensate? così, che vien la voglia è una cosa infinita! (nervosa) (sedendosi alla tavola) di battere alla soglia Non potrò mai capire Va! Riposati sul fieno. del Cielo, per entrare. come si possa, amando una persona (Wowkle esce, chiudendo dietro a sé la porta) Minnie desiderarla per un’ora sola. Un pensiero… Johnson Johnson Questa notte alla “Polka” non veniste per me… (attento, sorpreso e interessato) Johnson (a Minnie tendendole le braccia) Che vi condusse, allora? Forse è vero E quando infurian le tormente? Credo che abbiate torto. Un bacio, un bacio almen! che smarriste il sentiero della Micheltorena? Vi sono delle donne Minnie che si vorrebber nella nostra vita Minnie Johnson Allor sono occupata. per quell’ora soltanto… Poi morire! (si slancia nelle braccia di Johnson) (tenta di afferrarle le mani attraverso la tavola, È aperta l’Accademia… Eccolo! È tuo!… come per sviare il discorso) Minnie (S’apre la porta, che sbatte violentemente a Minnie… Johnson (scherzosa, piegandosi su lui) più riprese; tutto si agita dal vento che entra L’Accademia? Davvero?… Quante volte siete morto? furioso e raffiche di neve penetrano nella stanza. Minnie (offrendogli un sigaro) Minnie e Johnson abbracciandosi si baciano (alzandosi e scostandosi) Minnie Uno dei nostri avana? con grande emozione, dimentichi di tutto e di Wowkle, il caffè! (ridendo) (a Wowkle) tutti. – La porta si chiude da sé; cessa il tumulto, È la scuola dei minatori. La candela! tutto ritornando alla calma; dal di fuori si odono Johnson (Wowkle porta una candela a Johnson che ancora raffiche di vento.) (guardandosi attorno) Johnson accende il sigaro, poi Johnson va verso Minnie Che graziosa stanzetta! E la maestra? cercando di abbracciarla) Johnson Ah, le mie rose! Me le sciuperete! (con grande emozione) Minnie Minnie (sfuggendogli) Minnie… Che dolce nome! Vi piace? (sedendosi nuovamente) Io stessa. Johnson Minnie Johnson (Johnson la guarda ammirato. Minnie offrendogli Perché non le togliete? Ti piace? È tutta piena il dolce) (cercando di cingere Minnie) di voi… Che cosa strana Del biscotto alla crema? Un bacio, un bacio solo! Johnson la vostra vita, su questa montagna Tanto! T’amo da che t’ho vista… solitaria, lontana dal mondo. Johnson Minnie (ha un improvviso movimento come di (Wowkle ha preparato il caffè e lo ha portato (servendosi) (sciogliendosi con dolce violenza) raccapriccio, e si discosta da Minnie, come sulla tavola) Grazie… Vi piace leggere? Mister Johnson, si chiede facendo forza a se stesso) spesso la mano… per avere il braccio! Ah, no, non mi guardare, Minnie Minnie non m’ascoltare! Minnie, è sogno vano! (con gaiezza) Molto. Johnson Oh, se sapeste Il labbro nega… quando il cuor concede! Minnie come il vivere è allegro! Johnson (non comprendendo, con voce umile) Ho un piccolo polledro Vi manderò dei libri. Minnie Perché questa parola? che mi porta a galoppo (a poco a poco affascinata, si toglie le rose, le Sono una povera figliuola… lo so. laggiù per la campagna; Minnie ripone nel cassetto coi guanti) Ma quando t’ho incontrato io mi son detta: per prati di giunchiglie, Oh, grazie, grazie! Delle storie d’amore? Wowkle, tu a casa! egli è perfetto; egli m’insegnerà. di garofani ardenti, (Wowkle si rimette sul dorso la cuna portatile (Wowkle borbottando si avvolge nella coperta Se mi vorrà, m’avrà. per riviere profonde col bimbo) avviandosi verso la porta) cui profuman le sponde (graziosa a Johnson che sta per avviarsi verso Johnson gelsomini e vainiglie! Johnson la porta) (con subita risoluzione) Poi ritorno ai miei pini, Se volete. Vi piacciono? Voi… potete restare un’ora… due… o più. Sii benedetta! Addio! ai monti della Sierra, (bacia Minnie sulla bocca, corre alla porta e così al cielo vicini Minnie Wowkle apre. Una raffica di vento entra nella stanza) che Iddio passando pare Sì tanto! (aprendo la porta) Nevica! la sua mano v’inclini, (appassionatamente) Ugh… Neve! (chiude la porta. Ritorna la calma)

28 29 Minnie Sai dirmi là, dalla tua cuccetta… Nick (corre alla finestra, trascinandoci Johnson e che sia questo soffrir?… (bussando alla porta) scosta le cortine) Non reggo più!… Ti voglio Johnson Hallo! Guarda! Il monte per me! Benedetta! è tutto bianco: non c’è più sentier per andar. (Le getta un bacio. Johnson fa per gettarsi sul Minnie Johnson e Minnie letto; poi si avvicina all’uscio, origliando. – Chi sarà? Johnson Eternamente! Minnie, dopo aver aggiustato i cuscini, calzate (Durante tutta la scena il vento ora cresce, ora (agitatissimo) In estasi, santa d’amor, verso la vita, sotto le pianelle indiane, s’inginocchia a pregare; si si queta, a folate. Minnie si alza, butta i cuscini Debbo! più fulgido ciel! ravvolge nella coperta e si corica. Urli e vento.) nella guardaroba; si appressa all’uscio.) Ah, vivrem nella pace! Vivremo di bontà! Che sarà? Minnie Mia gioia, o amor! Johnson Perché? Domani Con te, mio amor, con te! Minnie (si alza, apre le cortine del letto e afferra il t’apriranno la via! Son folate di nevischio… revolver) È destino! Rimani! Johnson Non rispondere! (tre colpi di revolver, interni, rapidi) (in un languore di desiderio, la invoca e l’allaccia Johnson (avanzandosi, impugnando il revolver) a sé) Sembra gente che chiami… Taci! Johnson Minnie! Minnie! (ritorna al lettuccio e vi si getta sopra) Ascolta! Minnie Minnie Minnie (sottovoce) Minnie (riscotendosi, senza ripulsa) È il vento dentro ai rami… Non farti sentire. Ascolta! Sognavo… (sorgendo un poco) È geloso, Jack Rance… Forse è un bandito… Forse è Ramerrez! Si stava tanto bene!… Dimmi il tuo nome… A noi che importa? Ora conviene Nick e Sonora darci la buona notte… Johnson (dal di fuori) Johnson (Johnson scuote il capo triste; si domina; Minnie Dick… Hallo! (trasalendo, cupamente) gli accenna il letto) A noi che importa?… Minnie Nick (si slancia ancora verso l’uscita) Minnie Per sempre, Dick! Hanno veduto Ramerrez sul sentiero… Ecco il tuo letto… Io presso il focolar… Minnie Johnson Minnie (concitata) Johnson Per sempre! Vengono a darmi aiuto! Resta! È destino! (opponendosi) (Spinge Johnson, riluttante, a nascondersi Non vorrò mai!… Minnie dietro le cortine del letto; Minnie apre: entrano Johnson Non conoscesti mai Nina Micheltorena? Rance, Nick, Ashby, Sonora: Rance ha i calzoni Resto! Minnie dentro lo stivale alto e un elegante soprabito; Ma, ti giuro, Ci sono avvezza, sai? Johnson Sonora ha il cappotto di bufalo; Ashby il ch’io non ti lascio più! Quasi ogni notte, …Mai. soprabito sul vestito del primo atto; Nick dei Mi stringo a te, confuso quando fa troppo freddo, mi rannicchio pezzi di coperta ravvolti intorno alle gambe; cuor a cuor, sol con te!… in quella pelle d’orso e m’addormento… Minnie Nick ed Ashby portano la lanterna. Sono coperti (Minnie cerca nell’armadio una coperta e un Buona notte! di neve; Rance va verso la tavola; Nick e Ashby lo Johnson e Minnie cuscino che posa sulla pelle d’orso vicino al seguono; Sonora è presso il focolare.) Dolce vivere e morir, focolare; abbassa la lampada sulla tavola, Johnson e non lasciarci più! salendo su una sedia per giungervi; va dietro Buona notte! Sonora la guardaroba: si sveste, rimanendo con la Sei salva!… Io tremo tutto. Johnson lunga camicia bianca ricoperta da un ampio Nick Col tuo bacio fa puro il labbro mio! accappatoio di colore vivace; Johnson ha (dal di fuori) Nick gettato sul letto la sua giacca e il cappello; Hallo! Abbiam passato un brutto quarto d’ora!… Minnie estrae il revolver dalla custodia e lo pone, dopo Fammi, amor, degna di te!… averlo armato, sul cuscino; va a chiudere le Johnson Minnie cortine della finestra e si dispone a buttarsi sul (parlato sommesso) (curiosa) Johnson letto, quando riappare Minnie) Chiamano… Perché? Perché? (con ardore intenso, incalzando) Ora mi puoi parlare,

30 31 Rance Rance e prendemmo il sentier verso le “Palme”. Minnie Temevano per te… Ha detto Nick che Sid l’ha veduto Eravamo aspettati. Nina era là. (con grande disprezzo, rivolta a Johnson) prender questo sentiero. Ci ha fatto vedere il suo ritratto… Vieni fuori! Vieni fuori! Vieni fuori! Minnie (con autorità) (mostrando il ritratto a Minnie) (Johnson appare tra le cortine, vinto, disfatto) (curiosa) È vero, Nick? A te! Sei venuto a rubare… Per me? Nick Minnie Johnson Ashby È vero… (ridendo forte) No! Quel vostro Johnson… (Minnie lo fissa, Nick si turba) Ah! Ah!… Minnie Nick Rance Rance Mentisci! Lo straniero… Qui finisce la traccia. Di che ridi? Tu non l’hai visto… Johnson Rance (guardando Minnie fissamente) Minnie No! (con gioia velenosa) Dov’è dunque andato? (restituendo il ritratto) Il tuo damo alla danza… era Ramerrez! Oh, di nulla… di nulla… Minnie (rialza la fiamma del lume sopra la tavola) Nick (con grande ironia) Sì! (vedendo il resto d’un sigaro sul canterano; fra sé) La compagnia gentile Minnie Uno dei nostri avana! ch’egli si è scelto! Nina! Johnson (colpita, stordita) (Minnie lo affissa; fra sé) Tutto m’accusa… ma… Che dite?!… È qui!… Sonora (con intenzione) Impara! Minnie Rance Forse ho sbagliato… Finisci! Perché sei qui, se non per rubare? (scandendo bene le parole) Quel Sid è una linguaccia! Minnie Abbiamo detto (con calma simulata) Johnson che il tuo perfetto Minnie Ora, ragazzi, (deciso, avvicinandosi a Minnie) Johnson di Sacramento (alteramente) è tardi… Buona notte. Ma quando v’ho veduta… è un bandito da strada. Ma chi v’ha detto, insomma, che il bandito sia Johnson? Sonora Minnie Minnie (dolce) (trattenendolo con gesto secco) (con angoscia crescente, ribellandosi) Rance Ti lasciamo dormire. Adagio, adagio!… Non muovere un passo… Ah! Non è ver! Lo so, non è ver! (guardandola) o chiamo aiuto! Un bandito! un bandito!… La sua donna. Minnie (ironica) Rance Grazie. Ora son calma. Ah! Ah! Son fortunata! Un bandito! Un bandito! Bada… Minnie (sdegnosa e violenta) di non fidarti troppo un’altra volta (scattando) Ashby Puoi andartene! Va!… La sua donna? Chi? Andiamo. (va alla porta per aprirla; Johnson la trattiene Minnie (si avviano tutti) d’un gesto) (scattando) Rance Non è vero! No! Mentite! (sogghignando) Nick Johnson Nina. (a Minnie) Una parola sola! Ashby Se volete… io resto. Non mi difenderò: sono un dannato! Lo so, lo so! Questa notte alla “Polka” è venuto a rubare… Minnie (Minnie si avvicina lentamente alla tavola, (subito) Minnie si lascia cadere accasciata su di una sedia e Minnie Nina Micheltorena? Lo conosce? No. Buona notte. nasconde il viso nelle braccia appoggiate alla Ma non rubò! tavola) Rance Ashby Ma non vi avrei rubato! Sonora (ironico) (uscendo) Sono Ramerrez: nacqui vagabondo: (riflettendo) È l’amante. Buona notte. era ladro il mio nome Non ha rubato, è vero… Quando capimmo d’essere giocati, (escono tutti) da quando venni al mondo. Pure, avrebbe potuto!… traemmo dietro Castro prigioniero, Ma finché visse mio padre, io non sapevo.

32 33 Or sono sei mesi grido angoscioso e represso; poi corre ad aprire; (sale su di una sedia, toglie dal gancio a perdio, ne sono certo! che mio padre morì… Sola ricchezza mia, Johnson è steso a terra, ferito.) piuoli, la lascia cadere a terra) Non può esser fuggito! per la madre e pei fratelli, alla dimane, Su, su, su… Presto!… Non può esser che qua. l’eredità paterna: una masnada Johnson (aiutandolo a salire!) di banditi da strada! L’accettai. (con voce soffocata) Minnie (triste) Non chiudete la porta… Johnson (sempre più aspra) Era quello il mio destino! (Minnie lo attira, aiutandolo a entrare) (resistendo) E cercatelo, dunque! Rovistate Ma un giorno v’ho incontrata… Debbo uscire… No! dove vi pare… E poi (Minnie rialza la testa, senza guardare Johnson, (resistendo) levatevi dai piedi rimanendo come assorta nella visione della No! Minnie una volta per sempre! felicità perduta) Su, salvati! Ho sognato Minnie Rance d’andarmene con voi tanto lontano, Entra!… Johnson (con un sussulto, abbassando la pistola) e redimermi tutto in una vita (quasi mancando) Mi giuri che non c’è? di lavoro e d’amore… E il labbro mio Johnson Non posso più… mormorò una preghiera ardente: Oh Dio! (resistendo) Minnie ch’ella non sappia mai la mia vergogna! No… Minnie (beffarda) Ahimè! Ahimè! Vergogna mia! Su, su, su! Salvati! Perché non seguitate a cercarlo? Il sogno è stato vano! Minnie Poi verrai con me. Lontano! Ora ho finito… Entra!… Rance Johnson (si guarda attorno, guarda Minnie, poi ripone la Minnie Johnson Non posso più… pistola in tasca, si leva il mantello e il berretto e (commossa, senza asprezza, guardando Non chiudete, no! Voglio uscire! li pone su di una sedia vicino alla tavola) fissamente Johnson) Minnie E sarà! L’avrà sbagliato… Che voi siate un bandito… Minnie (aiutandolo ancora) (volgendosi a Minnie con impeto improvviso) ve lo perdoni Iddio. Entra! Così… lo puoi, lo devi… Ma dimmi che non l’ami!… (con grande amarezza) Coraggio, su… t’amo, t’amo! Su! Su! Ma il primo bacio mio vi siete preso, Johnson (Johnson si lascia cadere affranto sul solaio; Minnie ché vi credevo mio, soltanto mio!… No! Minnie discende, rialza in fretta la scala, (sprezzante) Andate, andate!… l’aggancia; rimane un po’ titubante e poi va ad Siete pazzo! (dice queste parole macchinalmente, alzandosi Minnie aprire. Rance entra cautamente colla pistola disfatta, cercando di farsi forza) Entra! spianata, esplorando ogni angolo.) Rance V’uccideranno… Che m’importa! (trascinandolo, disperata) Che c’è di nuovo, Jack? (avvicinandosi, pallido, tremante) Lo vedi! Johnson Johnson Rance Son pazzo di te!… T’amo, ti voglio!… (disperato, deciso, senz’armi, apre la porta, No! (volgendosi, severo ed imperioso) (l’abbraccia violentemente cercando baciarla) pronto al sacrificio, come a un suicidio, ed esce Non son Jack… Son lo Sceriffo, a caccia precipitosamente) Minnie del tuo Johnson d’inferno. Minnie Addio! Sta qui… N’ho seguito la traccia. (svincolandosi) Sei ferito… Nasconditi qui! Dev’esser qui. Dov’è? Vigliacco!… Minnie (chiude la porta) (rasciugandosi le lacrime) Minnie Rance È finita… finita! Johnson (aspramente) (rincorrendola) (colpo di revolver; ascoltando) Aprite la porta… Voglio uscir! Ah, m’avete seccato Ti voglio!… L’han ferito… con questo vostro Ramerrez! (con uno sforzo supremo su sé stessa) Minnie Minnie Che importa? Resta! Rance (afferrando una bottiglia e minacciandolo sulla (Va all’uscio, inquieta, ritorna; va al canterano (con sentimento d’angoscia) (spianando la pistola verso il letto e avanzando) testa) e scoppia in lagrime, reclinando la testa sulle Io t’amo! Resta! Ah! È là! Non c’è… Vigliacco! Ah! Via di qua… braccia; si ode la caduta di Johnson presso la Sei l’uomo che baciai la prima volta… (impazientito) Esci, vigliacco, esci! porta, che viene scossa dall’urto. Minnie ha un Non puoi morir! Ma l’ho ferito, (incalza Rance verso l’uscita)

34 35 Rance Rance Minnie Minnie (con atto minaccioso, fermandosi sotto il (impaziente) (affannosamente) Due mani sopra tre. ballatoio) Scendete! O, perdio… Ch’io v’offro Sei fiera… L’ami! quest’uomo e la mia vita!… Rance (si avvicina al tavolo, prende il mantello e il Minnie Una partita a poker! (dà le carte) berretto e si avvia verso l’uscita) (smarrita, implorante) Se vincete, prendetevi Quante? Vuoi serbarti a lui… Un minuto, questo ferito e me… Sì, vado. Ma ti giuro… che non ti avrà!… Rance! Un minuto ancora! Ma se vinco, parola Minnie (stende una mano minaccioso verso Minnie; una di Jack Rance, è mio quest’uomo!… Due… stilla di sangue, gocciando dal solaio, gli cade Rance sulla mano. Egli si sofferma, stupito) Un minuto? E perché? Rance Rance Oh, strano! (ridendo forte) Come l’ami!… Accetto, sì! T’avrò! Che ha che tu l’adori? Del sangue sulla mano… Ah, ah, che mutamento!… (Johnson, aiutato da Minnie, ha disceso gli Minnie Minnie Minnie ultimi scalini, si trascina verso il tavolo) La parola?… Voi che trovate in me? (con voce tremante) Volete ancor giocare (i due giocatori guardano ansiosi le proprie carte) Forse v’avrà graffiato!… la partita con me, Rance Che avete? signor di Sacramento? So perdere (mostrando il gioco) Rance La scelta a voi: come un signore… Ma perdio! son tutto (serio, asciugandosi la mano col fazzoletto a corda o a pistola! della sete di te arso e distrutto… Rance sul quale, dal solaio, cadono ancora gocce di (Johnson si siede di peso sulla sedia, appoggia i ma se vinco, t’avrò… Io re. sangue) gomiti sul tavolo, vi abbandona sopra il capo. È (Minnie si ritrae con un senso di ripulsione, No, non c’è graffio… Guarda!… svenuto) va verso l’armadio e vi si indugia. Si vede che Minnie E sangue ancora!… furtivamente si nasconde qualche cosa in una Io re. (guardando il solaio, poi con un grido di gioia e Minnie calza.) d’odio, come avventandosi) (violenta) Rance È là! Basta, uomo d’inferno! Minnie Fante. Vedetelo: è svenuto. Aspettate un momento… Minnie Non può darvi più ascolto… Minnie (opponendosi a Rance con tutte le sue forze) (disperata si preme le tempie con le mani, Rance Regina. Ah, no… non voglio! come per cercare un’ispirazione, poi si avvicina (impaziente) a Rance e lo guarda, con gli occhi negli occhi, Che aspetti? Rance Rance parlandogli con voce secca e concitata) Hai vinto. Alla mano seguente! (cercando sciogliersi dalla stretta di Minnie) Parliamoci fra noi… E si finisca. Minnie (Minnie piglia il mazzo di carte, lo mischia, fa Lasciami! Chi siete voi, Jack Rance? Un biscazziere. Cercavo un mazzo nuovo… tagliare a Rance e poi dà le carte; dà una carta (Minnie si attacca con violenza a Rance; E Johnson? Un bandito. Io? (avanzandosi, avvicinandosi al tavolo e a Rance, guarda il proprio gioco e piglia cinque Johnson dal ballatoio si trascina verso la botola (sguaiatamente) deponendovi il suo mazzo di carte) carte) e colla faccia esterrefatta segue l’azione tra Padrona di bettola e di bisca, Son nervosa, scusatemi. Minnie e Rance. Rance svincola dalla stretta di vivo sul whisky e l’oro, È una cosa terribile pensar Minnie Minnie e la getta a terra; imperioso, rivolto verso il ballo e il faraone. che una partita decide d’una vita. Quante? il solaio) Tutti del pari! (Rance mette da una parte le sue carte, piglia Mister Johnson, scendete! Tutti banditi e bari! quelle di Minnie, le mischia, ne alza una e fa Rance (sale su di una sedia, abbassa la scala del solaio Stanotte avete chiesto una risposta cenno a Minnie di fare altrettanto per vedere chi Una… e vi si pone di faccia colla pistola spianata) alla vostra passione… dovrà prima dare le carte – la sorte favorisce Eccovi la mia posta! Rance; Minnie si siede al tavolo in faccia a Rance) Minnie Minnie Siete pronto? Due… (disperata, trascinandosi a ginocchi) Rance (dando carte a Rance) Aspettate… Aspettate! (studiandola) Rance Vedete! Non può, non può!… Che vuoi dire? Son pronto. Taglia. A te. Rance (Johnson, con uno sforzo supremo, comincia a (giocano) Due assi e un paio… discendere pallido e sofferente, ma con volto fiero)

36 37 Minnie Rance ATTO TERZO è stato là, scaldato (mostrando il suo gioco con voce spenta) Ah! la bottiglia… Vedo… dal respiro di Minnie, accarezzato, Niente! (alzando verso la dispensa) La grande Selva Californiana. baciato… Ma il bicchiere… dov’è?… Lembo estremo della selva sul digradare lento Rance (Minnie approfitta del breve intervallo per di un contrafforte della Sierra. Uno spiazzo Nick (con gioia) cambiare rapidamente le carte, mettendo circondato dai tronchi enormi, diritti e nudi, delle (con uno scatto di protesta) Pari! Siam pari! Evviva! quelle del gioco nel corsetto, prendendo le altre conifere secolari, che formano intorno come un Oh, Rance!… preparate nella calza.) colonnato gigantesco. Nel fondo, dove la selva Minnie s’infoltisce sempre più, s’apre un sentiero, che Rance Ora è la decisiva? Minnie s’interna fra i tronchi: qua e là appaiono picchi (con rabbia) Presto, Jack… Ve lo chiedo per pietà! nevosi altissimi di montagne. Per lo spiazzo, Un ladro del suo stampo! Rance che è come un bivacco dei minatori, sono stesi Avrei voluto a tutti Sì. Taglia. Rance dei grandi tronchi abbattuti, che servono da gridar quel che sapevo… (Rance mischia le carte e poi le dà da tagliare a (versa dell’acqua nel bicchiere e si avvicina a sedile; accanto ad uno di questi arde un fuoco Minnie) Minnie) alimentato da grossi rami. Nella luce incerta Nick So perché sei svenuta: la partita è perduta! della prim’alba la grandiosa fuga dei tronchi (con approvazione un po’ canzonatoria) Minnie rossigni muore in un velo folto di nebbia. Da un E non l’avete fatto. (cercando raddolcirlo) Minnie lato, nell’ampio tronco d’un albero colossale, è È stato proprio un tratto cavalleresco… Rance, mi duole delle amare parole… (si alza trionfante) scavato un ripostiglio d’arnesi da minatore, da (mentre taglia le carte) Vi sbagliate. È la gioia! Ho vinto io! un altro lato, tra felci ed arbusti, legato ad un Rance Tre assi e un paio! ramo, un cavallo insellato – a lui vicino, Ashby (sogghignando amaramente, fra sé) Rance addormentato – altri due cavalli, più nel fondo, Ah, sì! (acceso) Rance vicino a due uomini addormentati – sul davanti, (a Nick, con rancore contenuto) Scarta. (guarda le carte di Minnie e poi dice vicino ad Ashby, altri tre uomini dormono, Ma che ci vede, dimmi, freddamente) sdraiati a terra – Billy dorme, a destra, la testa ma che ci trova Minnie Buona notte. appoggiata a un tronco d’albero – accanto a lui, la nostra Minnie (scarta due carte; Rance le dà due carte e ne (prende soprabito e cappello ed esce una corda già pronta pel laccio. in quel fantoccio?… piglia tre per sé) rapidamente) Ho sempre pensato (Rance è seduto a sinistra, presso il fuoco, con Nick bene di voi, Jack Rance… e sempre penserò… Minnie gli abiti in disordine, il viso stanco e sconvolto, (sorridendo, con fare accorto) (appena Rance è uscito, butta per aria il mazzo i capelli arruffati; Nick, pensieroso, è seduto in Qualcosa ci vedrà!… Rance di carte e ride convulsamente) faccia a Rance. Nessun rumore turba il silenzio (con comica filosofia) (certo della vittoria) Ah! Ah! Ah! dell’alba invernale.) Amore, amore! Io penso solamente che ti avrò È mio! Paradiso, inferno, è quel che è, fra le mie braccia. (scoppia in pianto angoscioso e abbraccia la Nick tutto il dannato mondo s’innamora! (I due giocatori guardano le proprie carte; testa di Johnson) (attizzando il fuoco con la punta dello stivale, Anche per Minnie è giunta oggi quell’ora. Rance esulta) sottovoce, cupamente) (A poco a poco la luce del giorno va rischiarando Tre re! Vedi: ti vinco! Ve lo giuro, sceriffo: la scena. A un tratto un clamore lontano, vago darei tutte le mance e confuso, giunge dalla montagna. Ashby si Minnie di dieci settimane sveglia, balza in piedi di scatto e va verso il (come se stesse per svenire) pur di tornare indietro d’una sola, fondo. Anche Rance e Nick si alzano e vengono Presto, Jack, per pietà! quando questo dannato nel mezzo della scena.) Qualche cosa… Sto male! Johnson della malora non ci s’era cacciato Voci lontane Rance ancor fra i piedi! Ah!… Ah!… (alzandosi premuroso) Che debbo darvi? Rance Ashby (con rabbia, cupamente) (all’udire le voci grida, scendendo nel mezzo Minnie Maledetto cane! della scena:) (indicando la dispensa) Parea ferito a morte… Hurrà, ragazzi!… Hurrà!… Là… E pensar che da allora, (rivolto a Rance) mentre noi si gelava fra la neve, Sceriffo, avete udito? N’ero certo!

38 39 Han trovato il bandito!… Alcuni minatori (si getta a sedere sul tronco riverso, serbando Harry Una buona giornata per Wells Fargo!… S’insegue… sul viso il sorriso cattivo) È montato a cavallo!… (Gli uomini sdraiati a terra si svegliano e rimontano la scena, dirigendosi al fondo e sui lati: Altri Nick Rance i due cavalieri si svegliano anch’essi e si tengono (indicando la direzione) (ai più prossimi, interrogandoli) (facendosi in mezzo alla turba in clamore, pronti a montare in sella. Billy si sveglia e, senza Per di qua… Dite!… gridando) prestare la minima attenzione agli altri, leva di Come? Dove?… tasca un giuoco di carte e si mette, con grande Ashby Alcuni minatori lentezza, a fare un solitario fumando la pipa.) Dove? È rinchiuso! Harry, Bello e Joe (ansando) Voci più vicine Altri minatori Altri minatori Alla Bota già un uomo gli era sopra… (gridando) Di là dal monte! Avanti! Avanti! Holla.!… Holla!… Harry e Joe Altri Altri Sembrava ormai spacciato!… Ashby Il bosco fino a valle Fra poco! (a Rance) è già tutto in allarme. Minatori Udite ? Ah, questa volta Altri Non gli restava scampo! non mi sfuggi, brigante!… Altri Avanti!… Già l’aveva acciuffato pei capelli… Ashby, a fra poco! Addio! Quand’ecco… Rance Voci interne (amaro) Ashby Hurrà!… Rance Siete più fortunato di me… (balzando in sella al cavallo) (la muta furiosa si è allontanata. Nick riprende la Racconta… Vengo con voi! sua passeggiata, cogitabondo, poi si ferma vicino Ashby a Rance, che è ancora seduto, chiuso e torvo) Harry, Joe e Bello (osservandolo, stringendo gli occhi con uno Tutti Quand’ecco il maledetto sguardo indagatore) Hurrà!… Nick con un colpo lo sbalza Da quella notte, alla “Polka” non v’ho capito più, (Ashby saluta con la mano Rance e Nick e si Sceriffo, avete udito? giù d’arcioni, s’afferra sceriffo… allontana al trotto preceduto dai minatori e ai crini, balza in sella (Rance alza le spalle e non risponde) seguito da quattro cavalieri) Rance e sprona, e… via come un lampo! (senza rispondergli, con ira sorda, guardando in Voci vicinissime Alcuni minatori terra) Voci Holla!… (indicando la direzione) Johnson di Sacramento, Gli uomini di Wells Fargo (Un gruppo di uomini, seguiti da due cavalieri, Per di qua! Per di qua! un demonio t’assiste! l’inseguono a cavallo! sbucano correndo dal fondo, a destra, (il gruppo scompare fra gli alberi. Nick e Rance Ma, perdio!… se ti prendono al laccio Ashby colla sua gente traversando la scena con un movimento rimangono soli) e non ti faccio gli son tutti alle spalle! aggirante. Alcuni hanno in pugno coltellacci e scontare ogni tormento, Han passato il torrente! pistole; altri delle vanghe e dei bastoni. Gridano Rance puoi sputarmi sul viso!… Gli son tutti alle spalle! tutti confusamente, come cani che inseguano (levando le braccia, come per rivolgersi verso la (giunge un’altra turba urlante d’uomini a piedi. (nel fondo passano a galoppo quattro cavalieri e un selvatico.) casa di Minnie, in uno scatto di gioia crudele) Vedendo Rance e Nick si fermano. Harry e Bello scompaiono a destra) Or piangi tu, o Minnie! sono avanti a tutti) È un turbine che passa!… Ashby Per te soltanto mi son disfatto (agitando i cappelli verso i cavalieri) (lanciandosi verso di loro) per notti di pianto, Voci Guardate! Hurrà! Holla!… e tu ridevi alla miseria mia! Fugge! Fugge!… (grido di gioia) Fermi tutti, perdio! (Nick va verso il fondo e guarda ansioso a destra Ah! (la folla degli inseguitori si ferma un istante, e a sinistra) Rance (i quattro cavalieri ripassano al galoppo nel volgendosi alle grida) Ora quel pianto mi trabocca in riso! (scattando in piedi e slanciandosi verso Harry) fondo e scompaiono a sinistra) Giù le armi! Dev’esser preso vivo! Minnie, ora piangi tu, Ah, perdio! Via, ragazzi!… (ad un gruppo di altri, che sopraggiungono dalla tu che m’hai deriso! (Alcuni si arrestano all’esclamazione di Rance, Alla caccia! Alla valle!… Via tutti!… sinistra) (alcuni minatori entrano in scena correndo da ma con gesti e con movimenti debbono rendere (stanno per lasciarsi nuovamente, quando il Dov’è? destra) l’azione viva e febbrile, seguendo i diversi galoppo lontano di un cavallo a corsa sfrenata li Quegli che amasti non ritornerà! dettagli del racconto di Harry e Bello.) arresta) La corda è pronta che l’impiccherà!

40 41 Joe Altri minatori Rance fu massacrata dalle facce gialle (indicando in direzione degli alberi, a sinistra) Un ottimo pendaglio! (dopo aver acceso un sigaro, si avvicina a (avvicinando la faccia a Johnson) È Sonora, guardate!… Lo faremo ballar Johnson, che è nel mezzo, isolato, e gli getta una di quelle tue canaglie messicane!… (estraendo le pistole e fingendo di sparare) lunga boccata di fumo in viso) Sonora e quando ballerà pam! pam! E così, mister Johnson, come va? Happy (da lontano) tireremo al bersaglio! pam! pam! Scusate se vi abbiamo disturbato… Pugnalasti alle spalle il povero Tommy!… Holla!… Rance Johnson Johnson Joe e Altri A che ti valse, a che ti vale, ormai? (sdegnoso, guardandolo fisso) (pallidissimo) Holla!… Holla!… Il tuo bel vagheggin Purché facciate presto!… No, non è vero!… (Sonora entra a galoppo. Rance afferra per la dondolerà da un albero al rovaio! briglia il cavallo e lo ferma. Sonora scende da (si siede affranto) Rance Happy e altri cavallo seguito da quattro minatori) Oh, quanto a questo Sì! I minatori bastano a sbrigarci pochi minuti… Rance Dooda, dooda, dooda, dooda day… Harry (afferrando Sonora per un braccio) (ballando e saltando in modo selvaggio) Johnson (dando un pugno sul viso di Johnson) Racconta!… (indifferente) Non è un mese, alla valle Nick È quello che desidero. fu ucciso un postiglione! Tutti (si avvicina a Billy sul davanti della scena e gli dà Racconta!… una manciata d’oro; rapidamente, gridato con Rance Bello (fanno largo a Sonora e alcuni gli vanno incontro forza crescente) E che desideriamo tutti… Vero? Tu lo uccidesti! correndo) Questo è per te… (La turba dei minatori si stringe attorno ai due ritarda ancor a fare il laccio… uomini con un brontolio iroso e impaziente. Voci Sonora guai se mi tradisci Il brontolio sordo che corre fra i minatori A morte! Tu lo uccidesti! (con un grido strozzato) (puntandogli la pistola in faccia) scoppia ad un tratto in un tumulto rabbioso, È preso! in parola di Nick, bada, t’ammazzo! violentissimo. Tutti sono intorno a Johnson, che Johnson (Nick fugge precipitosamente a destra. li fronteggia colla sua fierezza sdegnosa, il busto No!… Tutti Compare dal fondo a sinistra Ashby, a cavallo: lo eretto, la fronte aggrottata, e lo investono con (fierissimo, alzando il capo, con gli occhi (gridando) segue un cavaliere che tiene stretto dinanzi a sé, gesti e voci minacciose.) sfavillanti sotto le sopracciglia corrugate) Hurrà!… sulla sella, Johnson, il viso sconvolto e graffiato, No! Maledizione (tutti si stringono attorno a Sonora chiedendo la camicia strappata su di una spalla, le mani Voci varie a me!… Fui ladro, ma assassino mai! notizie) legate dietro il dorso; altri tre cavalieri, con le (con violenza) pistole in pugno, li seguono assieme ad alcuni Al laccio! A morte! Cane!… Joe e altri Voci minatori.) Figlio di cane!… Ladro!… No, non è ver!… Come fu?… Dov’è stato? Non l’hai visto?… Di’ su, presto!… Tutti Harry Harry e altri A morte! Al laccio! (con accanimento, avanzandosi verso Johnson) Se pure, fu la sorte che t’aiutò! Rance Al laccio lo spagnuolo! Hai saccheggiato tutto il paese!… Racconta!… Trin Ashby Bello (sommessamente, con accento drammatico) Sonora e i minatori (a Rance) (c.s.) Alla “Polka” quella notte (fan cenni d’essere affannati dalla corsa) Sceriffo Rance! Consegno a voi quest’uomo La tua banda ladra venisti per rubare… L’ho veduto!… Perdio!… Pareva un lupo perché sia dato alla comunità. ha rubato ed ucciso!… stretto dai cani!… Fra poco sarà qui. Faccia essa giustizia!… Sonora Johnson Furon gli occhi e il sorriso Alcuni minatori Tutti (scattando) di Minnie, a disarmarti!… Maledetto spagnuolo! Che ne faremo?… La farà!… No!… Bello Rance Ashby Trin Anche lei ci hai rubato! Minnie, Minnie, è finita! (a Johnson, dal fondo, mentre si allontana a (con accanimento avanzandosi verso Johnson) Io non fui, non parlai! cavallo) La squadra Harry Tenni fede al divieto!… Buona fortuna, mio bel gentiluomo! di Monterey, bandito, Ladro! Ladro!

42 43 Bello Voci (Rance va verso il fondo, per cercare l’albero Minnie Ladro d’oro e di ragazze! (mormorato sommesso) al quale sarà appiccato Johnson: lo seguono Ah, no!… Chi l’oserà? Basta! Perdio!… Fatelo star zitto!… alcuni minatori. Rance indica colla mano l’albero Voci Che sfacciato, basta!… Alla corda! scelto: la turba si muove tutta, ondeggiando, Rance Al laccio lo spagnuolo! (con accento represso d’ira) verso quel punto. Sonora rotola un sasso sino (facendosi innanzi) A morte!… A morte!… Parlerà da quel ramo!… a porlo sotto l’albero, poi si avvicina a Johnson, Giustizia lo vuol! Billy ha la mano maestra!… lo tocca su di una spalla; Johnson si avvia con E sarai fatto re della foresta!… Sonora passo sicuro verso l’albero, sale sopra il sasso Minnie (dominando il tumulto) e calmo, stoico, attende il proprio destino. (fronteggiandolo) Trin, Harry, Joe Lasciatelo parlare! È nel suo dritto!… Rance vede Billy seduto a terra; gli si avvicina e Di qual giustizia parli tu? Vecchio bandito? Ti faremo ballare l’ultima contraddanza… (si fa accanto a Johnson e lo guarda fisso, con un calcio lo obbliga ad alzarsi. Billy si alza, combattuto fra l’odio, l’ammirazione e la gelosia) tenendo il laccio in una mano e si avvia verso Rance Sonora, Bello, Happy l’albero; Sonora gli strappa dalle mani il laccio, (fa segno di minaccia e s’avvicina a Minnie) Ti farem scontare Johnson respinge brutalmente Billy, e poi getta il laccio Bada, donna, alle tue parole! le carezze di Minnie… (sorpreso) ad un minatore che è salito sull’albero e si è (tutti si stringono rabbiosi intorno a Johnson, Ti ringrazio, Sonora!… messo a cavalcioni su di un ramo; il minatore Minnie cosicché egli appare sommerso fra quella gente (rivolto a tutti) lascia penzolare il laccio che viene posto al (guardandolo negli occhi) infuriata) Per lei, per lei soltanto, che tutti amate, collo di Johnson e getta l’altro capo della corda Che puoi farmi? Non ti temo!… Ah! a voi chiedo una grazia e una promessa… a terra: questa viene afferrata da tre minatori (Qualcuno dei minatori risolutamente si avvicina Voci Ch’ella non sappia mai come son morto! che si accingono ad impiccare Johnson – gli a Johnson. Minnie d’un balzo si pone dinanzi Ti farem cantare la romanza (mormorii sommessi in vario senso) altri gli sono d’intorno: alcuni hanno impugnato a Johnson spianando la pistola. I minatori si della “Bella fanciulla”!… le pistole e le appuntano verso Johnson. Billy ritraggono; un altro gruppo di minatori si avanza Rance è tornato a sedersi e ripiglia il suo giuoco, minaccioso, ma indietreggia davanti alla pistola Rance (guardando l’orologio, nervoso) fumando la pipa. – Un grido acutissimo giunge spianata da Minnie.) (scostando i più accaniti, avvicinandosi a Un minuto… sii breve. da destra col rumore sordo di un galoppo. – Johnson e battendogli una mano sulla spalla, Tutti si fermano e si volgono: i tre minatori che Rance con fare ironico) Johnson stavano per impiccar Johnson lasciano la corda (incitando la folla) Non vi preoccupate, caballero! (con grande espressione, esaltandosi, col viso e corrono verso il fondo a destra; altri minatori Strappatela di là! È una cosa da nulla… quasi sorridente) li seguono sorpresi; il minatore a cavalcioni del Nessuno di voi (la turba si scosta cosicché Johnson rimane Ch’ella mi creda libero e lontano, ramo scende pure a terra.) ha sangue nelle vene? ancora isolato nel mezzo) sopra una nuova via di redenzione!… (la turba non si muove, come affascinata dallo Aspetterà ch’io torni… Minnie sguardo di Minnie) Johnson E passeranno i giorni, ed io non tornerò… Ah! Ah! Una gonna vi fa sbiancare il viso? (con fierezza ed esaltandosi) Minnie, della mia vita unico fiore, (incitando sempre la folla) Risparmiate lo scherno… Minnie, che m’hai voluto tanto bene!… Voci Strappatela di là! Della morte non mi metto pensiero: È Minnie!… È Minnie!… È Minnie!… (cercando di spingere alcuni verso Minnie) e ben voi tutti lo sapete! Rance (scena confusa. Tutti guardano verso il fondo da Orsù!… (con sprezzo altezzoso) (si slancia su Johnson, lo colpisce con un pugno dove apparirà Minnie a cavallo) Pistola o laccio è uguale… sul viso) Minnie Se mi sciogliete un braccio, Ah, sfacciato!… Rance (si stringe più accanto a Johnson, appoggia mi sgozzo di mia mano! (slanciandosi verso Johnson e gridando come il viso sulla sua spalla continuando a fissare D’altro voglio parlarvi: Voci un forsennato) la turba con uno sguardo di sfida, sempre (con grande sentimento) (disapprovando Rance) Impiccatelo!… spianando la pistola) della donna ch’io amo… Uh! Uh! Uh! (Nessuno bada a Rance. Tutti guardano verso il Avanti!… Osate! (un mormorio di sorpresa serpeggia fra la folla fondo e si agitano per l’arrivo di Minnie. Minnie dei minatori) Rance arriva in scena a cavallo, discinta, i capelli Rance (a Johnson) al vento, scende, corre verso il gruppo che (come pazzo di rabbia) Rance Hai null’altro da dire?… circonda Johnson, afferra la corda abbandonata Orsù! Finiamola! (con scatto, guardando l’orologio) dai tre minatori e si pone davanti a Johnson, Bisogna che giustizia sia fatta! Hai due minuti per amarla ancora… Johnson difendendolo col proprio corpo. La folla dei (con alterigia) minatori si ritrae, Johnson rimane immobile col Voci Nulla. Andiamo! laccio al collo.) Basta!.. Al laccio!…

44 45 (La turba, esaltandosi, a poco a poco si stringe Minnie! Sonora In nome di tutti, attorno a Minnie e a Johnson. Due degli uomini (ad Happy) io te lo dono. armati che fiancheggiano l’albero afferrano Minnie Tu taci! Minnie alle spalle: essa si divincola e si aggrappa Perdonerai come perdonerete tutti… È nel suo dritto! Johnson ancora a Johnson alzando rapidamente la (si rialza e stringe le mani di Sonora nelle sue; pistola. La turba, ripresa dal suo furore d’odio e Voci Alcuni commosso) di gelosia, si avanza più minacciosa.) (commossi e a testa bassa) (a Sonora) Grazie, fratelli! No! Non possiamo!… E Ashby che dirà? Minnie Sonora Lasciatemi, o l’uccido, e m’uccido! Minnie Sonora (piangendo) Si può ciò che si vuole! Dirà quel che vorrà! Va’, Minnie, addio! Sonora (va verso Joe) I padroni siam noi! Andiamo. (con un grido, gettandosi fra Minnie e la turba) E anche tu lo vorrai, (investendone uno) I minatori Lasciatela! Lasciatela! Joe… Non sei tu che m’offrivi i fiori, Non t’opporre, tu. Mai più ritornerai, no, mai più, mai più! (tutti si ritraggono. Rance, pallido e torvo, si simili a quelli delle tue brughiere? (ad altri) (Minnie abbraccia Sonora, poi stringe la mano discosta e si siede sul tronco d’albero presso al (rivolgendosi a Harry, accarezzandogli la mano) Andiamo ragazzi. di qualche minatore; vede Nick, che è entrato in fuoco. Sonora rimane in piedi presso Minnie e Harry, e tu, quante sere t’ho vegliato morente… (ad un altro gruppo) scena da qualche tempo ed ha seguito l’azione Johnson, minaccioso) e nel delirio credevi vedere la tua piccola Maud, È necessario! commosso; vorrebbe salutarlo – ma Nick cade a la sorella che adori, venuta da lontano… (ad un altro minatore) terra, ai piedi di Minnie, singhiozzando – questa Minnie (a Trin con dolcezza) Deciditi anche tu. si china su di lui, gli accarezza la testa, poi si (pallidissima, tremante di sdegno, con voce E tu mio Trin, a cui ressi la mano quando scrivevi avvicina a Johnson e si abbraccia a lui.) sibilante) le prime incerte lettere, I minatori Non vi fu mai chi disse che partivan di qui per San Domingo… No, no! È una viltà! Minnie e Johnson “Basta!”. Quando per voi (rivolgendosi a Happy, poi a Bello, Per dispetto a Rance… Addio, mia dolce terra, addio, mia California davo i miei giovani anni… accarezzandolo alla guancia) non possiamo! Tu lo vuoi… (avviandosi) (con amarezza e risentimento) E tu, buon Happy, e tu, (stringendosi nelle spalle) Bei monti della Sierra, nevi, addio!… quando, perduta fra bestemmie e risse, Bello, che hai gli occhi ceruli d’un bimbo, Non si può resistere! Rideran di noi! (La turba è accasciata. Alcuni sono a terra e dividevo gli affanni (rivolgendosi a tutti) (ad uno) piangono, altri appoggiati ai loro cavalli ed altri e i disagi con voi… Nessuno ha detto e voi tutti, fratelli del mio cuore Anche tu, su, via! Anche tu! agli alberi, si abbandonano al dolore – altri allora “Basta!”. anime rudi e buone… M’han fatto piangere! Per me, lo fate! ancora, tristamente, fanno cenni di addio a (la turba tace colpita. Molti abbassano il capo) (gettando via la pistola) Minnie che va allontanandosi: Sonora si lascia Ora quest’uomo è mio com’è di Dio! Ecco, getto quest’arma! Sonora cadere su di un tronco d’albero e scoppia in Dio nel cielo l’aveva benedetto! Torno quella che fui per voi, (ad un gruppo di uomini) dirotto pianto: Billy è indifferente a questa scena Se ne andava lontano, l’amica, la sorella che un giorno v’insegnò Guardate come l’ama! di commozione e continua il giuoco, calmo, verso nuovi orizzonti!… una suprema verità d’amore: freddo.) Il bandito che fu fratelli, non v’è al mondo peccatore Voci è già morto lassù, sotto il mio tetto. cui non s’apra una via di redenzione. E come è bella! È una viltà… Minnie e Johnson Voi non potete ucciderlo! Resister non possiam, no!… (allontanandosi) (una commozione rude comincia ad impadronirsi Sonora (a un gruppo di minatori) Addio, mia California, addio… di tutti gli animi. Nessuno più protesta) (ad un gruppo di minatori) Minnie merita tutto! È necessario… Troppo le dobbiamo! (Sonora va all’albero e scioglie Johnson dal I minatori Sonora (ad uno) laccio e dalla corda che gli legava le braccia. Mai più… mai più… (con un grido che pare un singhiozzo) Deciditi anche tu! Johnson cade in ginocchio, commosso, vicino a Ah, Minnie, più dell’oro Minnie, mentre essa pone la mano sulla testa di Minnie e Johnson ci ha rubato! Il tuo cuore!… Happy lui quasi benedicendolo.) Addio, addio, addio!… (scuotendo la testa) Minnie Non possiam! Sonora (dolcemente con affetto) (si avanza verso Minnie; a Minnie con voce Il mio Sonora buono, sarà primo al perdono… Voci commossa) (scuotendo la testa) Le tue parole sono di Dio. Sonora Non possiam! Tu l’ami come nessuno al mondo!… (soggiogato, commosso, abbassa gli occhi)

46 47 Il soggetto

Atto primo L’interno della locanda detta “La polka”. Alcuni minatori, dopo il lavoro, vengono a svagarsi qui dove li attrae soprattutto Minnie, la giovane e bella proprietaria che fa loro anche da maestra. In lontananza, Jake Wallace intona una malinconica canzone. Molti dei minatori aspirano a sposare Minnie, fra questi anche lo sceriffo Jack Rance, la cui dichiarazione non trova rispondenza nei sentimenti della proprietaria della locanda. Giunge intanto Mister Ashby, agente della compagnia di trasporti Wells Fargo, che sta dando la caccia al bandito Ramerrez e alla sua banda. Per lettera l’avventuriera Nina Micheltorena, amante del bandito, si offre di indicargli dove egli si nasconde. Ecco giungere uno straniero che si presenta come Dick Johnson, ma altri non è che il bandito Ramerrez. Rance si insospettisce ma Minnie, avendolo conosciuto in passato e ignara della sua vera identità, garantisce per lui. Il bandito è venuto per tentare di rapinare l’oro che i minatori affidano a Minnie; ma, preso dal fascino della giovane, rinuncia ad ogni proposito ed esprime il desiderio di poterla rivedere nella sua capanna.

Atto secondo Stanza principale, nell’abitazione di Minnie, sovrastata da un solaio. Johnson viene a salutare Minnie: la loro conversazione è sempre più intensa finché, sbocciato l’amore, i due si baciano. Ad un tratto si ode bussare; Minnie nasconde Johnson e va ad aprire. È Rance sulle tracce del misterioso bandito. Minnie riconosce in Johnson la figura di Ramerrez e, appena partito lo sceriffo, gli rinfaccia l’inganno; ne ascolta le giustificazioni ma non può fare a meno di scacciarlo. Ma Rance è in agguato e lo ferisce con un colpo di pistola. In Minnie l’amore prevale sul risentimento, lo trascina dentro e lo nasconde nel solaio. Lo sceriffo ritorna certo di averlo colpito. Una goccia di sangue gli cade sulla mano dall’alto e gli fa scoprire la presenza del bandito. Rance vorrebbe arrestarlo, ma Minnie gli propone un patto: lei stessa giocherà con lo sceriffo una partita a poker che avrà

48 49 come posta l’amante e se stessa. La giovane, barando, riesce a vincere e Rance, sconfitto, abbandona la capanna.

Atto terzo Lembo estremo della selva californiana. I minatori stanno dando la caccia a Ramerrez che, guarito dalla ferita, vuole partire per iniziare una nuova vita. Riescono a catturarlo, lo legano e, incitati dallo sceriffo, stanno per impiccarlo. Ormai rassegnato, egli chiede che Minnie non conosca mai la verità. Ma a questo punto sopraggiunge Minnie a cavallo: dapprima li minaccia con la pistola, poi fa appello all’affetto che i minatori nutrono per lei e, ricordando i sacrifici compiuti per loro, riesce ad impietosirli e a farsi consegnare Ramerrez, con il quale parte dando l’addio alla California.

A volte si deve giocare, e giocare sporco di Ivan Stefanutti

Quando l’ambiente si fa estremo, cadono le maschere e si mostrano i veri volti. È il momento in cui si consente ad ogni emozione di trovare la sua strada e manifestarsi. Si perde la vergogna. Chi scopre di non poter vivere lontano da casa scoppia in lacrime. Chi desidera una persona può usare tutti i mezzi, leciti e non leciti, per averla. Si diventa bari per salvare il proprio uomo. L’imbroglio non è più reato se è solo un mezzo per proteggere l’amato bene. La stessa protagonista, con parole di oggi, potrebbe essere definita “politicamente scorretta”, ma indiscutibilmente vera, reale! È disposta a divenire una fuggitiva per amore e nulla la fermerà. La narrazione ci porta ad osservare attentamente i personaggi, quasi psicanaliticamente. Gli antagonisti hanno moltissime sfumature ed un comportamento sgradevole potrebbe essere solo la reazione alla sofferenza. Nessuno nasce con un sasso al posto del cuore... ma certi eventi induriscono. La vita è la vita e non sempre va come vorremmo. A volte le eredità sono pesanti, inaspettate e soprattutto non desiderate. A volte si deve giocare e giocare sporco. Ma proprio perché riconosciamo la sincerità dei personaggi, ci commuoviamo al loro canto. Infine, la Fanciulla può essere letta anche come una dichiarazione d’affetto per quell’umanità che sembra destinata a lottare e non vincere mai, ma che quando riesce ad essere se stessa, vince sempre.

50 51 Naïveté e nevrosi degli emigranti pucciniani 1 di Cesare Orselli

I primi anni del Novecento, splendori autunnali della Belle époque, vedono l’affermazione a livello internazionale del nome di Giacomo Puccini, ma coincidono curiosamente, dopo i trionfi di Bohème e , con il suo primo clamoroso insuccesso: il fiasco di alla Scala nel febbraio 1904, e con un periodo insolitamente lungo in cui Puccini fatica non poco a definire il progetto di una nuova creazione. L’Ottocento è appena scaduto, Debussy e Strauss hanno inaugurato il nuovo secolo con le provocazioni di Pelléas et Mélisande 2 (1902) e di Salome 3 (1905) e Puccini, consacrato come erede ufficiale di Verdi, sa troppo bene che comporre una nuova opera richiede ora un impegno ancor più severo, un gusto più avvertito e raffinato che nel passato. Da sempre attentissimo agli eventi del mondo musicale intorno a lui, si dichiara ormai stanco delle sue consolidate drammaturgie, delle “Bohème, Butt. e comp.ia” 4 ed avverte che è necessario “rinnovarsi o morire”, poiché “l’armonia oggi e l’orchestra non sono le stesse”; di qui, la necessità di creare “una forma più alta di poesia umana; l’aspirazione verso un profondo rinnovamento di tutto il suo stile”.5 Così, dopo la pronta rinascita della nuova Butterfly a Brescia, per quasi tre anni è tutto un susseguirsi di numerose ed eterogenee proposte librettistiche: molte improntate all’imperante goticismo, come Parisina e La rosa di Cipro di D’Annunzio (ma la collaborazione fra il poeta e il musicista più celebri del momento non giunse mai a realizzarsi), Una tragedia fiorentina di Wilde, Monna Vanna di Maeterlinck, Notre Dame di Hugo, I Ciompi, Calendimaggio e Margherita da Cortona di Valentino Soldani;6 altre a un ritorno al realismo, magari sorridente, del Tartarino di Tarascona di Daudet, e di altri testi di Kipling, Mérimée e Tolstoj, o all’impegno sociale dei racconti di Gor’kij, fino al progetto di un trittico tratto dalla Divina Commedia, che si realizzerà solo in parte, e più tardi, con il fiorentino .

52 53 Ma, contro ogni previsione, Puccini si decise infine per un testo di ambiente americano, che accompagnano la descrizione del saloon dei genitori di Minnie durante il suo arioso The Girl of the Golden West di David Belasco, che egli vide nei primi mesi del 1907 a New “Laggiù nel Soledad”, o l’ondeggiante motivo “di carovana” che preannuncia l’arrivo York: “un dramma d’amore... su uno sfondo fosco e vasto di personaggi primitivi e di della posta, anticipando con un’esattezza assoluta il carattere di tanti commenti musicali natura incontaminata” come la definì Belasco.7 A questa sorta di Sardou portoghese- di film western a venire 12 (al tempo di Puccini, ricordiamo, il cinema era muto). Largo americano, teatrante abile e progressivo (nei suoi spettacoli impiegava già le proiezioni), spazio è inoltre concesso a notazioni paesaggistiche: si ricordi la tempesta di neve al Puccini doveva il successo di Butterfly e, confortato dalla fortuna arrisa alla Girl teatrale, secondo atto, per la quale è previsto anche l’impiego modernissimo della macchina del decise di ripercorrere una via apparentemente già battuta: quella del naturalismo. Dopo vento; la raggelata alba nella foresta californiana e l’inseguimento a cavallo nell’atto tante peregrinazioni, con la scelta di una storia vissuta durante l’ottocentesca febbre conclusivo, ancora stupende pagine orchestrali da colonna sonora. Oltre che dai molti dell’oro, Puccini si confermava sorprendentemente “ancora attratto verso una forma recuperi americani, il clima armonico della partitura è caratterizzato da passaggi di realismo drammatico” cui D’Annunzio aveva dichiarato di non potersi accostare esatonali e pentatonici di ascendenza debussiana, da episodi cromatici con un qualche “se non con pena”.8 In effetti, La fanciulla del West, riproponendo – come in Tosca – il sapore tristaneggiante, da un drammatismo e da una raffinata varietà nell’impiego dei triangolo dei due innamorati (soprano-tenore) e del rivale, il baritono, “l’uomo nero” colori dell’orchestra, ancor più estesa che nel passato, con i legni a quattro, ma che alterna del teatro romantico, riaffermava quello che per Giacomo era un credo irrinunciabile: turgori straussiani con trasparenze e fluidità di gusto impressionistico. “Non si può sortire da un soggetto passionale, contornato pure da grandi avvenimenti, In fronte a tutto questo, quasi per contrappeso, sta una scrittura vocale, soprattutto di folla, di moto, ma ciò che deve campeggiare è la grande passione, la vera, la sublime, per ciò che riguarda i ruoli maschili, alquanto tradizionale, anche se sottilmente la sensuale”. Fin dalle prime discussioni con il librettista – che, dopo la scomparsa di differenziata rispetto alle parti corali. In Fanciulla, la massa è infatti composta di soli Giacosa e l’impossibilità, per Puccini, di collaborare con il solo Illica, viene da Tito uomini – un autentico inedito per Puccini – che cantano quasi sempre all’unisono o Ricordi individuato nel bolognese Carlo Zangarini, traduttore delle opere di Wagner e del all’ottava, con assoluta semplicità, quasi che l’autore non avesse voluto prestare a quella Pelléas – Puccini conferma, ancor più che nel passato, il suo ruolo trainante: si pensi che il folla di disperati minatori la scienza polifonica della nostra secolare civiltà musicale. Per taglio da dare al finale del terzo atto (che elimina il quarto, del tutto accessorio sul piano quanto attiene la vocalità dei protagonisti, assai stretta è la parentela fra Johnson e altri narrativo, dell’originale di Belasco) è deciso da Puccini: “Lei arriva, sorpresa, e qui c’è una amorosi pucciniani, anche se il bandito-cavaliere presenta qualche accento più vigoroso grande scena in cui perora la libertà di lui... La scena deve svolgersi in un gran bosco... (si ricordi in particolare l’arioso autobiografico al secondo atto “Or son sei mesi...”) e gli amanti se ne vanno e si perdono di vista...”.9 E Puccini immagina anche, per l’inizio non ha espansioni/oasi liriche particolarmente memorabili, salvo il celebre “Ch’ella mi dell’atto, un quadro da grand-opéra, suggeritogli dallo spettacolo di Buffalo Bill visto nella creda”, che è sì un commosso addio alla vita, ma meno impegnativo dell’analoga pagina tournée italiana del 1890: una corsa in scena di 8-10 cavalli. Ed ancora al musicista si deve che Cavaradossi canta in Tosca, e composto – pare – avendo nella mente la durata della la sostituzione del testo della lezione di Minnie, al primo atto, con il “Salmo 51o di David”, facciata di un 78 giri. Rispetto al barone Scarpia, lo sceriffo Jack Rance appare meno truce che enuncia fortemente il messaggio (“non c’è al mondo peccatore / cui non s’apra una via e sanguinario, ed anche se nel finale dell’opera emergerà su tutto la sua imprecazione di redenzione”), il valore etico proprio dell’opera: “io fui che volli che [...] apparisse più “Impiccatelo!” contro Johnson, a questo ex-biscazziere Puccini vuol riservare accenti di evidente, più sincero questo desiderio di purificazione...”.10 Oltre a riproporre il triangolo una qualche dignità (e non solo di rude sensualità, che si sfoga nel tentativo di violenza convenzionale di protagonisti, l’opera western risulterà strutturata ancora secondo sulla Girl al secondo atto): “Minnie, dalla mia casa” è un arioso che ne sottolinea assai consolidati modelli pucciniani, con un secondo atto di forte azione (come quello di più l’umanità sofferta che non la passionalità da uomo di Frontiera, quasi che Puccini Tosca), e un primo che, analogamente a quanto avviene in , Bohème, Butterfly, s’impegnasse a comprendere i moti dell’animo del tradizionale rivale, oltre che della è ripartito in due pannelli: uno più statico, descrittivo, dedicato alla ricostruzione coppia degli innamorati. Le maggiori novità saranno da ricercare dunque nel ritratto ambientale, con la presentazione di piccoli tipi umani in un saloon del West; il successivo della protagonista, unica presenza femminile, salvo la domestica indiana Wowkle, che fa all’esplodere della passione fra i protagonisti. Il terzo atto, come sempre più conciso, una fugace apparizione al second’atto. In Minnie, la “passione vera, la sensuale” ha voce è destinato all’inseguimento nella foresta californiana, al tentativo di linciaggio e allo compressa e contorni sfumati, esplosioni limitate come durata e, per le accensioni sue e di scioglimento della vicenda. Johnson, Puccini non si lascia andare a slanci o a invenzioni melodiche particolarmente Se in Manon era ricorso ai minuetti, in Bohème al valzer e alle marcette francesi, in Tosca memorabili. Piuttosto, essi si abbandonano al canto spiegato più nel momento del a una cantata e al suono delle campane di Roma per ricreare suggestioni ambientali, ritrovarsi (atto primo, all’attacco “Quello che tacete...”) che nel duetto nella capanna (atto più raffinato e documentario processo Puccini aveva attuato per il Giappone di Madama secondo), quando dovrebbero sfogare concretamente il loro sentimento d’amore. Minnie Butterfly, evocato con molte melodie originali; ed anche per Fanciulla del West Puccini serba infatti molti forti tratti della donna-virago (quasi una più realistica Walkyria), procede a una ricognizione del folklore americano, disseminando qua e là melodie pudica e controllata, abituata com’è a vivere sola in mezzo agli uomini. Il ruolo vocale autentiche come quella del minstrel Jack Wallace (“Che faranno i vecchi miei”) 11 e la di questa “povera fanciulla / oscura e buona a nulla” richiede un accento e un’estensione ninna-nanna della squaw pellerossa Wowkle (“Il mio bimbo è grande e piccino”), il ignote alle più tipiche eroine pucciniane, più tenere e accorate, una voce di soprano che canto dei cercatori d’oro “Dooda day”, molti ritmi esotici (rag-time, cake-walk, bolero), abbia spessore nei centri, la capacità di salire fino al do acuto, una straordinaria duttilità timbri locali imitati come quello del banjo. Ma Puccini inserisce anche, inventandoli di nello stile parlato (si pensi alla scena delle carte al secondo atto) e persino gridato (il suo suo, altri incisi melodici rifatti à la manière de, che posseggono un sapore yankee: quelli richiamo fuori scena nel terzo). Non mancano però in lei, naturalmente, brevi momenti

54 55 di abbandono ed anche una certa enfasi brillante, alquanto inconsueta nella donna Puccini non si lasciò scappare – già presente nel testo di Belasco). Per il dialogo, Puccini pucciniana, come quando ella descrive con un canto pieno di fioriture la sua vita libera e conferma la predilezione per la “prosa musicale”, uno stile “di conversazione” maturato lieta in mezzo alla natura (“Oh se sapeste come il vivere è allegro”, atto secondo). fin dai tempi di Manon Lescaut, un declamato molto mosso e cantabile sostenuto da una Non occorre insistere oltre sullo stile di canto dei protagonisti, poiché rispetto al forte presenza orchestrale; in più, si noterà un largo impiego del parlato: nella partita passato forse non è la vocalità il tratto di maggiore novità di questa partitura: in essa a carte, come nelle frequenti esclamazioni “Hallò!”, “Hurrà!”, “Al laccio!” dei minatori l’invenzione è altrettanto importante quando è affidata sia agli strumenti che alle voci nella prima scena al saloon “Polka” e nella cavalcata finale, oppure mescolato ai suoni umane. Puccini, è vero, affermava che “la sostanza di Fanciulla, specie melodica, è del intonati, nelle grandi scene d’amore. Ricordiamo en passant che nel 1909, anno di mio sangue” e che “non è stato per nulla faticoso il lavoro, e credo che sia stata per me elaborazione di Fanciulla, Schönberg aveva sì scritto il monodramma Erwartung ma non l’opera che mi è venuta di getto più immediato”; ma sembra un’affermazione che pecca ancora il suo Pierrot lunaire, attuazione programmatica dello Sprechgesang, e questa prassi di enfasi. Nella partitura si evidenzia infatti un’inventiva armonica evoluta, una ricerca di parlato-cantato era ancora tutta da diffondersi in Europa. All’interno del recitativo si timbrica e ritmica raffinata (pare che Ravel ne ammirasse molto la scrittura strumentale) aprono delle “nicchie” in stile arioso (ne abbiamo già enumerate alcune) che rimandano piuttosto che un rigoglio tradizionalmente melodico; procedendo dall’orchestra, le idee al pucciniano rifiuto delle strutture simmetriche, al suo modo di costruire le romanze si configurano per lo più concise, addirittura aforistiche (l’appassionato tema di Minnie, per agglomerazioni di episodi diversi, ma che mai riescono a divenire veri e propri pezzi ad esempio, che compare fin dal Preludio, è costituito di sole quattro note); e l’opera trae chiusi. E quando ci si aspetterebbe che la situazione drammatica conducesse a una grande il suo fascino maggiore, assai più che dalla prima enunciazione, dalla sottile elaborazione esplosione cantabile, Puccini adotta deliberatamente soluzioni imprevedibili, talvolta degli spunti tematici, e dal continuum orchestrale che supporta con differenti e raffinate quasi deludenti: ricordiamo, come esempio clamoroso, il momento in cui, nell’arioso articolazioni le scene. La tessitura orchestrale non conosce cadute, per la straordinaria “Laggiù nel Soledad”, Minnie intona “S’amavan tanto”. Sarebbe un caso analogo al capacità – che Puccini mostra di avere ulteriormente affinato – di elaborare e portare “Guardo sui tetti e il cielo” della Bohème, cui segue lo scoppio di “Ma quando vien lo avanti le idee secondo la tecnica del Leit-Motiv: pensiamo al rozzo canto dei minatori sgelo...”; o a quello di Butterfly: “Un po’ per celia e un po’ per non morir” che sfocia che accompagna il ballo di Minnie e Johnson e che diviene il tenero valzer d’amore nell’appassionata ripresa di “Al primo incontro...”; nel brano di Minnie, invece, Puccini del successivo duetto (atto primo); al funereo tema del ferimento del bandito e del suo risponde con una breve puntata sul registro acuto (“Ah, anch’io vorrei...”) che si ripiega faticoso raggiungere il solaio della capanna; all’agghiacciante pizzicato dei contrabbassi su se stessa e lascia l’aria sospesa, senza conclusione, sulle parole “e certo l’amerei”, sulle durante la partita a poker che chiude il second’atto (un autentico colpo di teatro – che quali s’innesta senza soluzione l’intervento dialogante del baritono.

56 57 È sorprendente che i maestri del Novecento italiano – la generazione dell’Ottanta – semantici. È come se, avvicinandosi a una vicenda western, Puccini avesse acquistato la visceralmente ostili a Puccini, avessero un occhio di riguardo nei confronti della piena libertà d’invenzione e di montaggio del pianista che, durante la proiezione di una Fanciulla, forse apprezzando la funzione protagonistica che vi ha l’orchestra (come ha pellicola, colloca il materiale musicale sotto le diverse scene, ma senza troppo curarsi suggerito Gavazzeni),13 la raffinatezza della ricerca timbrica, e non tenendo in alcun di una loro rispondenza assoluta con quanto va improvvisando. I tocchi di colore sono conto il fatto che la storia, oltre a risultare piuttosto grossolana e improbabile sul piano certamente al loro posto, con esattezza cinematografica (la moneta che cade per terra, la drammaturgico, presenta una stesura letteraria che non può essere paragonata al cesello neve, le gocce di sangue, gli spari, il grido di Minnie fuori scena che simula la cavalcata), linguistico di una Bohème, tanto per fare un esempio, o alle finezze psicologiche di ma non sembrano altro che gli estremi documenti di un mestiere sopraffino, omaggi a Butterfly. L’incontentabile musicista, che aveva per anni e anni letteralmente tormentato un pubblico che chiede il tocco realistico: ma è evidente che nel compositore lucchese, i suoi librettisti, soprattutto il mite e raffinato Giacosa, mandando letterine in cui nella sua cultura d’origine, qualcosa si è rotto e qualcos’altro si è maturato. Il Puccini chiedeva l’aggiustamento di un verso, l’aggiunta di un paio di sillabe, qualche taglio che in Madama Butterfly (l’opera immediatamente precedente a Fanciulla) aveva offerto un qua e là, sembra divenuto inspiegabilmente poco esigente, anche se “quei librettisti [allo insuperabile saggio di psicanalisi in musica, mostrato una geniale capacità di penetrare Zangarini si era aggiunto il toscano Guelfo Civinini] sono un disastro”:14 il fatto è che la e illuminare le più riposte pieghe dell’animo femminile, le sue allucinate deformazioni ricerca di una rispondenza assoluta tra frase poetica ed espressione musicale, attuata in della realtà, sembra ora non darsi gran peso delle numerose incongruenze drammatiche Bohème o Butterfly, si è spostata, in Fanciulla, a cogliere un più largo rimando, un’intesa di questa strana vicenda, degli ingiustificabili e repentini mutamenti psicologici dei parallela, quasi a distanza, fra immagine sonora e singolo semantema, al di là di ogni suoi protagonisti. È davvero poco credibile questa Minnie che vive in mezzo ai cow- tentazione di puntuale “madrigalismo”;15 intesa di cui Puccini poteva trovare esempi boys ma il primo bacio deve darlo ancora, che pensa di punirli, poiché hanno fatto luminosi in Debussy e Strauss. A determinare il clima di una scena è il materiale sonoro baruffa, minacciando “non farò più scuola”, che, angelica e casta com’è, invita un quasi nel suo insieme, affidato per lo più alla voce dell’orchestra, per cui può avvenire che sconosciuto a casa sua, di notte, dicendogli che vi può rimanere un’ora, due, anche Minnie offra “un biscotto alla crema” mentre riecheggia il tema d’amore, o che l’allegro più, che, prima di coricarsi senza timore nella stessa capanna dove dorme il bandito, spunto popolaresco “Dooda day” ritorni nel pieno della crudele azione dei minatori che dice santamente le sue preghiere e che poi non esita a recitare come una consumata intendono impiccare Johnson. La tecnica dei “ritorni logici”, attuata nei suoi capolavori, commediante e a barare quando è in rischio la vita del suo uomo. E che dire poi di quegli cede a un’articolazione musicale assai più libera dagli obblighi testuali (quanto lontana omacci – che leggono la Bibbia in mezzo al whisky, le carte da giuoco e le pistole –; che, dalla prassi wagneriana), dal dovere di un’illustrazione puntuale dei singoli valori scatenati nella furia omicida, al solo echeggiare della voce di Minnie, divengono miti,

58 59 recedono dal loro proposito sanguinario e poi si mettono a piangere l’uno sulla spalla degli scrittori e cineasti americani del secondo dopoguerra, che vuole credere in un dell’altro? Né diverso è Ramerrez-Johnson, bandito da strada, amante di una finta perenne progresso dell’umanità. A questo scopo, Puccini compie su di sé una sorta di spagnola, galante gentiluomo e infine pronto a riscattare il proprio passato addirittura depurazione emotiva, s’impegna a ritrovare un primitivo candore, tanto che il mondo con la morte. dei minatori è ciò che, in questo lavoro, ci appare più inedito e affascinante. Forse, quella Non si deve dimenticare che Puccini, allettato dalla prospettiva di consistenti vantaggi sorprendente espressione che Puccini si era lasciato sfuggire durante la composizione economici, destinò questa Fanciulla del West al pubblico d’oltreoceano (la prima avvenne, “la Girl promette di essere una seconda Bohème, ma più forte, più ardita e più ampia” 16 com’è noto, il 10 dicembre 1910 al Metropolitan di New York, diretta da potrebbe alludere non tanto a una qualche somiglianza fra i personaggi delle due opere, e con nel ruolo di Johnson); dopo la magra figura fatta fare a uno Yankee in inesistente e improbabile, bensì alla dimensione “corale” comune al giovanile capolavoro Butterfly, forse pensò che cantare alcuni eroi dell’epopea western (l’unico passato storico come all’opera per l’America. In Bohème, corale è il rispondersi tra voci protagonistiche, che gli Stati Uniti potessero esibire) fosse utile e magari doveroso. E non si trattò di un cornice parigina, personaggi di contorno, tutti cantati con eguale partecipazione omaggio esteriore, di parata: Puccini non si limitò a disegnare una cornice folkloristica, emotiva; qui è la folla dei minatori, il loro ambiente, ad assumere funzione di abilmente costruita utilizzando materiale indigeno; egli volle anche entrare all’interno protagonista, sono questi quindici uomini ad aprire e chiudere la storia, sono larghe zone di quell’umanità, così difforme dalla sofisticata civiltà europea che stava vivendo la sua della loro malinconia (intonata sul tema di “Che faranno i vecchi miei”) di emigranti stagione decadentistica. E scrisse, così, la sua prima e ultima opera naïve, prendendo a lontani dalla terra natale a restare in primo piano, mentre le voci di Minnie e di Johnson protagoniste delle “anime rudi e buone” che possono essere tutto e il contrario di tutto: scompaiono sullo sfondo; sono essi con le loro vicende umane a occupare metà del tenere e violente, generose e sanguinarie, infantili e appassionate, secondo un processo di primo atto, ad accompagnarne la conclusione con una melodia a bocca chiusa, ad essere estrema semplificazione drammaturgica e psicologica. È l’America degli inizi del secolo presenti anche durante la scena d’amore del secondo, a determinare la tragedia e poi lo che Puccini canta, quella in cui i rigidi vincoli sociali del Vecchio Continente sono fatti scioglimento finale, quando l’ex bandito viene liberato dall’intervento di Minnie, che lo saltare, ove un bandito, un uomo che viene dal nulla, un emigrante (forse italiano?), può chiede ai “ragazzi” in nome di “una suprema verità d’amore: non c’è al mondo peccatore far fortuna, divenire importante e ricco con le sole armi delle sue capacità, e da self-made cui non s’apra una via di redenzione”, un valore che essi hanno appreso man rigenerarsi, conoscere la via della redenzione, civile e morale. È indispensabile, dalla donna del campo commentando la Bibbia. quindi, il lieto fine, a coronamento di una vicenda che deve concludersi positivamente, Per avvicinarsi a quest’umanità, con la quale personalmente non aveva niente in nell’ottica di quell’ingenua, ottimistica società che ancora non ha conosciuto le angosce comune (come invece con i suoi bohémiens, immagini della sua Milano di studente), per

60 61 comprenderne il mondo e gli affetti, a Puccini può esser stata di aiuto la conoscenza di 1 quegli emigranti della sua terra che, di ritorno dagli States, riferivano storie fantastiche o Per gentile concessione dell’Autore, tratto dal volume Un Pantheon in crisi in corso di stampa presso la casa editrice LIM di Lucca. dolorose di quel paese lontano (si pensi, nel mondo delle lettere, al lungo poemetto Italy, 2 Così la giudicava Puccini: “Ha qualità straordinarie di armonie e sensazioni diafane strumentali... ma mai ti popolato di lucchesi che vengono dall’America e parlano un goffo inglese italianizzato, trasporta, ti solleva, è sempre di un colore ‘sombre’, uniforme come un abito di francescano”. Carteggi pucci- scritto dal “fratello” ideale di Puccini, “quello che era stato, nel dominio della poesia, niani, a cura di E. Gara, Milano, Ricordi, 1958, p. 334. 3 il [suo] grande doppio, l’anima parallela”:17 Giovanni Pascoli. La Lucchesia è stata la Di Salome, Puccini scriveva: “È la cosa più straordinaria, cacofonica terribilmente. Ci sono delle sensazioni musicali bellissime, ma finisce a stancare molto. È uno spettacolo di grande interesse”, in G. Magri, L’uomo regione del centro Italia che ha dato il più consistente contributo di emigranti verso Puccini, Milano, Mursia, 1992, p. 27. l’America, e Puccini deve aver colto una stretta parentela fra la schietta e rude umanità 4 Lettera a Ricordi del 23 febbraio 1905, in G. Adami, Puccini, Milano, Treves, 1935, p. 77. dei suoi compaesani e le figure del dramma di Belasco, che possono apparire senza 5 Lettera di D’Annunzio del 9 agosto 1906; Carteggi pucciniani cit., p. 326. 6 sforzo, nonostante i nomi anglosassoni, dei buoni toscani. Nel semplice mondo di Ma appunto al Soldani, il 28 giugno 1904, dichiarava: “Al medioevo non credo: per quanto abbia letto mai mi sono commosso”, ivi, p. 278. questi boys, l’amore (quello vero, quello sensuale) suona come violenza, come evento 7 M. Carner, Giacomo Puccini, Milano, Il saggiatore, 1961, p. 547. imprevedibile e quasi funesto: le uniche presenze femminili nel mondo affettivo dei 8 Lettera del 12 agosto 1906; Carteggi pucciniani cit., p. 32. minatori non sono toccate da Eros: “la mia mamma che dirà s’io non torno” canta Jack 9 Lettera del 14 luglio 1907 in V. Seligman, Puccini among Friends, Londra, MacMillan, p. 139. 10 Wallace; piange Larkens “voglio l’aratro, voglio la madre mia”; “anche nonna se n’è Intervista di Puccini sulla «Gazzetta di Torino», 11 novembre 1911. 11 Diversamente da quanto si è sempre creduto, si è appurato che non si tratta però della canzone The Old andata” legge mesto Joe in una lettera che viene da casa; “nel delirio credevi vedere la Dog Tray; cfr. M. Girardi, Giacomo Puccini, Venezia, Marsilio, 1995, pp. 294-295. tua piccola Maud, la sorella che adori”, ricorda Minnie ad Harry. E lei, Minnie, che vive 12 Nello stesso modo, , come osservò acutamente Massimo Mila, sarà geniale preannuncio di certa in mezzo a loro, le riassume in sé tutte: è madre, amica e sorella, in un’impressionante cinematografia francese degli anni Quaranta (Carné e Duvivier). 13 astrazione asessuale. Per lei, essi sono tutti “fratelli del mio cuore”, che piangeranno la G. Gavazzeni, Nella “Fanciulla del West” protagonista è l’orchestra?, in «Musica d’oggi», novembre 1958. 14 Ma si tratta, forse, di un momento di tensione fra Puccini e i suoi collaboratori: il risultato finale del lavoro sua partenza mormorando che Johnson “più che l’oro ci ha rubato il suo amore”. Siamo di di Zanardini e Civinini è di una grande dignità e funzionalità drammatica, e abbandona l’eccessiva letterarietà fronte a un universo naïf, infantile, di regressione psicologica, di ritorno al focolare, agli ancora frequente nella librettistica dell’epoca in favore di un dettato asciutto e di un vocabolario moderno. affetti non contaminati dalla passione sessuale, che suole invece suggellare il passaggio 15 A questo proposito, Leonardo Pinzauti rileva, in Fanciulla del West: “il passaggio da un teatro-confessione dall’adolescenza alla maturità. ad un altro che comincia ad avvertire quasi l’assurdità logica dell’incontro fra parola e musica, e quindi la sua condanna a diventare simbolo ed emblema, più che ad essere rievocazione della realtà”, L. Pinzauti, Puccini: Questo singolare processo “à rebours” Puccini lo firmava in un momento di personale una vita, Firenze, Vallecchi, 1974, p. 388. crisi matrimoniale determinata dal suicidio della inserviente Dora Manfredi, di 16 A , 26 agosto 1907; Carteggi pucciniani, cit., p. 353. riflessione sui fondamenti estetici del suo teatro e del suo linguaggio, trovandosi ancora 17 L. Baldacci, “La ‘Fanciulla del West’”, in La musica in italiano, Milano, Rizzoli, 1997, p. 255. 18 in suggestiva sintonia con il cantore di certi turbamenti adolescenziali, Giovanni R. Mariani, Stillicidio di addii, in «XXXVII Maggio Musicale Fiorentino», 1974. Pascoli. Desta stupore e ammirazione lo sforzo compiuto dal musicista in questo volontaristico abbracciare una tesi umanamente nobile, quella del peccatore che si redime; ma l’amore come colpa, in quanto separazione dal grembo materno, secondo l’insegnamento di Freud, trova in questa Fanciulla del West la più nevrotica celebrazione e conferma. Rattenuti, privi di un esito positivo, sembrano gli slanci di questi innamorati, che mettono in crisi un preesistente equilibrio di affetti, e la conclusione dell’opera, a dispetto dell’apparente “happy end” del libretto, non riuscirà a trovare toni trionfalistici, sarà inevitabilmente uno “stillicidio d’addii”, come ebbe a definirla Renato Mariani:18 non soltanto saluto alla dolce California da cui i due si allontanano, ma ancor più doloroso addio fra Minnie e i “fratelli del suo cuore”. È evidente che la dichiarazione di fede di Puccini in una possibile redenzione dell’uomo, non supportata da un vigoroso credo religioso che egli mai ebbe, rimane allo stadio di enunciazione (ma l’insistenza continua della parola fratello, al terzo atto, quel saluto di Johnson ai minatori: “Grazie, fratelli”, sembra suggerire un possibile ammiccamento a un percorso iniziatico, a una rinascita massonica di cui forse Puccini fu partecipe). Le parole degli amanti che sullo sfondo inneggiano alla nuova vita, naufragano nelle ultime battute dei minatori che chiudono il lavoro: “mai più ritornerà”. L’amore, ancora una volta, si conferma come una colpa che lascia desolazione intorno a sé, e l’andarsene di Minnie e Johnson, invece che consolatorio, risuona amaro quanto le morti di Mimì, di Tosca, di Butterfly.

62 63 I protagonisti

Holländer, Fidelio, il debutto americano di Aleko di Rachmaninov e La vida breve di Manuel de Falla, oltre a Trittico, , Tosca, Madama Butterfly, La bohème di Puccini.

James Meena È direttore ospite presso Washington Opera, Pittsburgh Opera, Opéra de Montréal, Michigan Ivan Stefanutti Opera Theater, Arizona Opera e Pittsburgh Dopo una lunga collaborazione con Sylvano Symphony, Toledo Symphony, Orchestra Bussotti, agli inizi degli anni Novanta del sinfonica KBS di Seoul, Sinfonica Nazionale Novecento inizia a firmare le proprie regie. della Repubblica di Cina, Cairo Philharmonic, La sua attività, in Italia e all’estero, è molto Grand Rapids Symphony e Orchestra Sinfonica intensa nell’opera lirica, dove spazia dal del Teatro Bellini di Catania. La Stagione grande repertorio, ai titoli meno frequentati, 2017 vede il suo debutto con la Memphis all’opera contemporanea. Mette in scena Symphony, prima di ritornare all’Opéra de sia spettacoli di matrice tradizionale come Montréal per La bohème, all’Opera di Stato Andrea Chénier, sia personali allestimenti come dell’Ungaria a Budapest, e di tenere un concerto Aida in versione intergalattica apprezzata da con Renée Fleming e la Toledo Symphony. Ha spettatori giovanissimi ma anche da quelli diretto cantanti quali Denyce Graves, James più tradizionalisti. Disegna allestimenti per i McCracken, Diana Soviero, Mignon Dunn, più diversi palcoscenici: dal gigantesco teatro Marilyn Horne, Sherril Milnes, Jerome Hines all’aperto allestito dall’Opera di Roma a Villa e . A Charlotte, ha diretto Borghese, al piccolo, ma prezioso, Teatro più di trenta rappresentazioni di Rigoletto, dell’Opera di Montecarlo. Alcuni suoi spettacoli La traviata, Il trovatore, Macbeth, Aida, Falstaff e tornano periodicamente in scena: La bohème che di Verdi, nuove produzioni di Der fliegende

64 65 in pochi anni è stato visto in oltre 28 teatri ed , Carmen, Mephistopheles di Boito, Don è ancora in programmazione, o Andrea Chénier Giovanni e Le nozze di Figaro di Mozart, Thaïs di andato in scena la prima volta nel 1996 e tuttora Massenet, L’amico Fritz, Francesca da Rimini e in repertorio. I cavalieri di Ekebù di Riccardo Zandonai, La vedova Parallelamente si avvicina al teatro leggero, al allegra. musical e all’operetta, costruendo un rapporto Si è esibita nei più importanti teatri italiani e particolarmente proficuo con il Festival palcoscenici internazionali tra i quali Covent dell’operetta di Trieste. Nell’estate 2001 debutta Garden, Staatsoper di Vienna, Deutsche Oper l’opera rock Metropolis, ispirata al film di Fritz di Berlino, Liceu di Barcellona, Hamburg Lang. Dalla collaborazione con Silver nasce un Staatsoper, Colón Buenos Aires, Leipzig nuovo musical In bocca al lupo! e basta!, spettacolo Opernhaus, Dresden Semperoper, Palazzo che si avvale di tecnologie che consentono ad del Cremlino Mosca, Teatro della Maestranza attori virtuali (Lupo Alberto) di recitare assieme di Siviglia, Opera di Nizza, Cesis Latvian ad attori reali. Nel suo operare trasversalmente Marco Minghetti Festival, Opera Palma de Mallorca, Avenches Elia Fabbian in ogni tipologia di spettacolo, mette in scena Inizia il proprio percorso professionale nel Opera Festival, Megaron Athens Mussikis, Nato a Castelfranco Veneto, vincitore di anche commedie per il grande pubblico con 1985 come tecnico luci di palcoscenico nello New National Theatre di Tokyo, Tokyo Bunka numerosi concorsi vocali internazionali, si attori molto popolari come Gianfranco D’Angelo staff tecnico del Teatro del Giglio di Lucca, Kaikan, Opera Royal Wallonie di Liegi, Teatro perfeziona all’Accademia per cantanti lirici del o Enrico Beruschi. dove tuttora lavora, partecipando a tutte le Campoamor Oviedo, Tokyo Bunkamura, Opera Teatro alla Scala, con Leyla Gencer, Luigi Alva, Il rapporto con la danza inizia al Regio di Torino produzioni artistiche programmate. Dal 2006, Ireland, Osaka Festival Hall. Teresa Berganza e Luciana Serra. Dopo il precoce nel 1993, dove cura due allestimenti con le come lighting designer, firma per il Teatro del Ha lavorato con direttori d’orchestra quali debutto al Mozarteum di Salisburgo nella Serva coreografie di Roberto Castello e continua, con Giglio il disegno luci per tutti gli allestimenti Myung-Whun Chung, Zubin Metha, Daniel padrona di Pergolesi, si esibisce in alcuni fra i regolarità, con Claudio Ronda e la Compagnia lirici in cartellone al fianco di importanti registi Oren, Bruno Bartoletti, Patrick Fourniller, Ulf più importanti palcoscenici internazionali, Fabula Saltica (Pinocchio, burattino senza fili, e scenografi italiani e stranieri. Schirmer, Renato Palumbo, Maurizio Benini, fra i quali Teatro alla Scala di Milano, Liceu de con le musiche di Edoardo Bennato e ispirato Gianluigi Gelmetti, Alain Daniel, Donato Barcelona, Deutsche Oper di Berlino, Bayerische alle tavole illustrate di Jacovitti, ha superato Renzetti, Giuliano Carella, Riccardo Frizza, Staatsoper di Monaco, Opéra Royal de Wallonie le 250 repliche ed è tutt’ora periodicamente Massimo De Bernardt, Stefano Ranzani, Kery- de Liège, Graz Opera, Opera di Colonia, Opéra in scena). Nel maggio 2004 dirige un attore Linn Wilson, Niksa Bareza, Yoram David, du Rhin de Strasbourg, Savonlinna Festival, d’eccezione, Plácido Domingo in Le donne di Massimiliano Stefanelli, Romano Gandolfi, La Fenice, Regio di Parma, San Carlo di Napoli, Puccini al Festival di Torre del Lago, dove il George Pehlivanian, Paolo Carignani, Julian Regio di Torino, Massimo di Palermo, Carlo grande tenore interpreta il ruolo (in prosa) Kovachev, Roberto Rizzi-Brignoli, Paolo Felice di Genova, Macerata Opera Festival e di Giacomo Puccini. Il primo ottobre 2011 Arrivabeni, Fabrizio Maria Carminati, Antonino Arena di Verona. inaugura la stagione del Teatro dell’Opera di Fogliani, Pedro Halffter, Andrea Battistoni, Nella stagione 2016-2017 interpreta Aida Stato Ungherese a Budapest, con un nuovissimo Marco Armiliato, Lu Jia, Mathias Foremny, (Amonasro) al Teatro Coccia di Novara, Rigoletto allestimento del Simon Boccanegra di Verdi. Nel Antony Bramall, Omer Welber Meier, Giacomo (ruolo del titolo) al Verdi di Pisa e al Sociale 2014 la rivista inglese «The Scenographer» gli Sagripanti e con registi come Franco Zeffirelli, di Rovigo, Il trovatore (Conte di Luna) al Seoul dedica un numero monografico (The eclectic Graham Vick, PierLuigi Pizzi, Hugo De Ana, Arts Center, I pagliacci (Tonio) al Filarmonico world of Ivan Stefanutti). Nel 2017 firma la Ivan Stefanutti, Cristina Pezzoli, Vivien Hewitt, di Verona e all’Opéra National du Rhin de in scena dell’opera lirica Menocchio di Renato Amarilli Nizza Stefano Vizioli, Stephen Lawless, Jean-Louis Strasbourg, Tosca (Scarpia) alla Macedonian Miani, dal libro Il formaggio e i vermi di Ginzburg, Grinda, Gianfranco De Bosio, Alberto Fassini, Opera. Inaugura la stagione 2015‑2016 al Mittelfest di Cividale del Friuli. Nel 2017, al Vince giovanissima il Concorso “Mattia Roberto De Simone, Federico Tiezzi, Gino Landi, debuttando il ruolo del titolo nel Simon Teatro Olimpico di Vicenza, cura la regia del Battistini” e debutta al Teatro Flavio Vespasiano Giorgio Gallione, Leo de Bernardinis, Beppe Boccanegra al Teatro Verdi di Pisa, interpretando vivaldiano La gloria e Imeneo con I Solisti Veneti. di Rieti nel ruolo di Madama Butterfly. Nel De Tomasi, Antonello Madau Diaz, Pier’Alli, successivamente Luisa Miller (Miller) all’Opera 2001, dopo una serie di esperienze giovanili, Lorenzo Mariani, Renzo Giacchieri, Giulio di Graz, La bohème (Marcello) al Carlo Felice di inizia la sua carriera sulle scene internazionali Ciabatti, Francesco Micheli, Dietrich Hilsdorf, Genova, La traviata (Germont) e L’amico Fritz alla interpretando opere quali Aida, Macbeth, Alex Rigola. Fenice, Falstaff (ruolo del titolo) al San Carlo in Nabucco, Attila, La traviata, Il trovatore, Un ballo Napoli, Otello (Jago) al Festival di Savonlinna. in maschera, Ernani, La forza del destino, Luisa Ha debuttato inoltre al Liceu de Barcelona come Miller, I masnadieri, Otello, Simon Boccanegra, Paolo nel Simon Boccanegra al fianco di Plácido I vespri siciliani, Messa da Requiem di Verdi, Domingo. Ha registrato per la casa discografica Tosca, Madama Butterfly, Manon Lescaut, Il tabarro, DECCA L’assassinio nella cattedrale di Pizzetti (live , Gianni Schicchi, La bohème, , dal Teatro Petruzzelli di Bari). Turandot, La fanciulla del West, Adriana Lecouvreur,

66 67 di Aspendos, Festival internazionale di musica e Forza del destino al Regio di Parma. Recentemente danza di Granada. Recentemente ha interpretato ha interpretato il ruolo di Antonio nel Das Carmen in una produzione del Covent Garden Liebesverbot di Wagner e quello di Ismaele nel di Londra e all’Opera di Guanzhou in Cina Nabucco al Teatro Verdi di Trieste; è stato Don sotto la direzione di Daniel Oren, La tragédie José in Carmen e Pinkerton in Madama Butterfly de Carmen al Teatro Calderón di Valladolid, Les sotto la direzione di Gianluca Martinenghi contes d’Hoffman di Offenbach a Istanbul e Aida all’Opera di Spalato, e successivamente Claudio al Teatro Villamarta di Jerez. Inoltre, Sakuntala nel Das Liebesverbot al Teatro Real di Madrid. (nei panni del Re) di Alfano a Catania e Don Carlo Debutta all’Arena di Verona nella stagione 2016 a Vilnius. Tra i titoli nel suo repertorio: Otello, nei panni di Don José e di Radames. Aida, La forza del destino, Nabucco, Stiffelio, Requiem di Verdi, Manon Lescaut, Tosca, La bohème, Turandot, Madama Butterfly, La fanciulla del West, Carmen, Enrico Marrucci Enrique Ferrer Werther, La navarraise, Amica, Cavalleria rusticana, Nato a Wilmington, negli Stati Uniti, da Nato a Madrid, intraprende gli studi musicali Andrea Chénier, Francesca da Rimini (Zandonai), genitori italiani, dopo la laurea e il dottorato al Conservatorio della sua città sotto la guida Pepita Jiménez, La vida breve. in Ingegneria chimica a Napoli, inizia la sua di Pedro Lavirgen. Ottiene una borsa di studio carriera con la vittoria nel concorso di Spoleto negli Stati Uniti, dove si specializza nel nel 1996. repertorio lirico alla Academy of Vocal Arts di Dopo il debutto in Falstaff (Ford) a Spoleto, si Filadelfia, sotto la direzione di Bill Schuman e esibisce in importanti teatri italiani, a Torino, Christopher Macatsoris. Genova, Trieste, Palermo, Roma, Napoli, È premiato in varie competizioni quali Concorso Verona, Cagliari, Firenze, Catania e all’estero internazionale “Jaume Aragall” a Logroño, a Dresda, Valladolid, Bonn, Kiel, Vienna, Concorso internazionale “Ernesto Lecuona” a Montecarlo, Rio de Janeiro, Dublino, Atene, L’Avana e Concorso internazionale “Luciano Gianluca Bocchino Tours, collaborando con direttori quali Zubin Pavarotti” a Filadelfia. Si esibisce all’Opera Mehta, Renato Palumbo, , Fabio di Roma, Teatro Rossini di Pesaro, Opera di Tenore italiano, muove i primi passi nel campo Luisi, Gianluigi Gelmetti, Evelino Pidò, José Montecarlo, Opera di Ankara, Izmir ed Istanbul, Mikheil Sheshaberidze musicale nella sua città, Benevento, dove si laurea in canto lirico al Conservatorio “Nicola Cura. Il suo repertorio include ruoli brillanti, Teatro Châtelet di Parigi, Opera di Montpellier, Nato a Kaspi (Georgia), si forma al Conservatorio come Malatesta, Belcore, Leporello, Papageno, Strasburgo, Lione, Rouen, Versailles e Massy in Sala” sotto la guida di Haghint Vartanian. Riceve di Stato “Vano Sarajishvili” di Tbilisi, dove il Diploma di merito dall’Accademia Chigiana Marcello, Silvio, Sharpless, Ping, Falke, Francia, Opera di Colonia in Germania, al Teatro completa gli studi di canto nel 2006. Nel Escamillo, Valentin, Guglielmo, John Plake, Musicale di San Pietroburgo, Kennedy Center di Siena e due borse di studio dall’Accademia 2007 frequenta la masterclass del soprano Santa Cecilia di Roma. Frequenta corsi di Melitone, Faninal, Harlekin, Mercutio, ma anche di Washington e al Teatro Argentino de la Plata. statunitense Lella Cuberli e nel 2010 partecipa personaggi verdiani e altri ruoli drammatici Collabora con registi quali Jean-Louis Grinda, perfezionamento con artisti quali Renata all’Accademia internazionale di canto “Renata Scotto, Raina Kabaivanska, Alberto Zedda, Nelly come Conte di Luna, Renato, Nabucco, Rodrigo, Jose Carlos Plaza, Robert Carsen, Calixto Bieito, Tebaldi e Mario del Monaco” a Pesaro. Ford, Amonasro, Jago, Ezio, Germont, Macbeth, Louis Desiré, Claire Servais, Lluis Pascual, Oliver Miricioiu, Elisabeth Norberg-Schulz. Attualmente si perfeziona sotto la guida di Premiato come miglior tenore vince la 64a Don Carlo di Vargas, Tonio, Scarpia, Zurga, i Py, Gianfranco de Bosio, Paul-Emile Fourny, Gianfranco Ostini. Nel 2011 vince il terzo premio quattro cattivi in Hoffmann. Ultimamente ha Beppe de Tomasi ed Emilio Sagi. Canta sotto la edizione del Concorso per giovani cantanti al Concorso per giovani cantanti lirici “Gaetano lirici del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, debuttato del ruolo di Nabucco, e ha interpretato bacchetta di direttori d’orchestra come Tullio Fraschini” a Pavia. Nel novembre-dicembre Roméo et Juliette (Capulet) all’Arena di Verona Gagliardo, Fabrizio Maria Carminati, Fabrizio aggiudicandosi il Premio speciale “Cesare 2011 partecipa alla xv edizione di Opera domani Valletti”. e successivamente Falke in Die Fledermaus di Benini, Marco Armiliato, Gianluigi Gelmetti, progetto dell’As.Li.Co. per l’opera Nabucco, Strauss, Renato nel Ballo in maschera in vari teatri Kazushi Ono, Valerio Galli, Miguel Roa, Stefano La sua carriera inizia con una vocalità da tenore c’era una volta la figlia di un re al Teatro Verdi di lirico-leggero ricoprendo ruoli rossiniani e svizzeri e successivamene Jago nell’Otello a Ranzani, Luciano Acocella, Will Humburg, Trieste e al Duni di Matera. Nel 2012 debutta Darmstadt, Ford nel Falstaff (a Tours) e Germont Antonello Allemandi, Julian Kovatchev, Antoni barocchi, per cimentarsi successivamente Pinkerton nella Madama Butterfly(diretto da anche nelle difficoltà tecnico-vocali della in Traviata (a Montpellier). Nell’ultima stagione Ros Marb, Antonino Fogliani e Cristóbal Soler. Paolo Olmi), Don José nella Carmen, Cavaradossi si è esibito al San Carlo di Napoli in Turandot Tiene concerti alla Carnegie Hall di New York, musica contemporanea. Collabora con direttori in Tosca, Roberto nelle Villi di Puccini e Foresto d’orchestra e registi come Franco Zeffirelli, (Ping) e ancora all’Arena di Verona come Sala Čajkovskij di Mosca, Auditorium Nacional in Attila di Verdi. Inoltre, vince il terzo premio al Capuleti. Alcune sue rappresentazioni sono state de Musica di Madrid, Auditorium di Musica di Renato Renzetti, PierLuigi Pizzi, Nello Santi, Concorso lirico internazionale “La città sonora” Hugo De Ana, Steven Mercurio, Micha van pubblicate in dvd, con TDK (L’elisir d’amore) e Valencia e Teatro Monumental di Madrid con il 2012 a Cinisello Balsamo. Nell’estate del 2014 è Deutsche Grammophon (Pagliacci con Roberto Coro ed Orchestra della RTVE. Si esibisce inoltre Hoecke, Paolo Rossi; in prestigiosi teatri Don José in Carmen per l’Ente Luglio Musicale italiani ed esteri come l’Arena di Verona, Parco Alagna) e in cd, con la Kicco Music ( e all’Arena di Verona, Festival Giacomo Puccini di Trapanese, successivamente è Don Alvaro nella Les contes d’Hoffmann). Torre del Lago, Festival internazionale dell’opera della Musica di Roma, Auditorium Verdi di

68 69 Milano, Ermitage di San Pietroburgo, Verdi di il ruolo di Lord Sidney nel Viaggio a Reims, Catania, Filarmonico di Verona, Municipale di Trieste, Palafestival di Pesaro, Bunka Kaian di divenendo così il più giovane interprete nella Piacenza, Regio di Parma, Teatro delle Muse di Tokyo, Massimo di Palermo, Bellini di Catania, storia dell’Accademia. Frequenta la Rossini Ancona, National Centre for the Performing Petruzzelli di Bari. Divide la sua carriere artistica Opera Academy di Lunenburg (Nova Scotia, Arts di Pechino, Principal di Palma di Maiorca, con l’attività di ricerca scientifica in campo Canada), sempre sotto la guida di Alberto Zedda, Staatsoper di Amburgo e La Scala di Milano. musicologico, dedicandosi in particolare alla studiando il ruolo di Blansac nella Scala di seta Collabora con direttori quali Bruno Campanella, paleografia e all’archivistica musicale. e del basso solista nella Petite Messe Solennelle Daniel Harding, Eve Queler, Daniel Oren, Marc di Rossini. Nel 2016 è il Curato nella Campana Soustrot, Bruno Bartoletti, Hubert Soudant sommersa di Respighi al Lirico di Cagliari sotto e Myung-Whun Chung e con registi come la direzione di Donato Renzetti e la regia di Pier Maurizio Scaparro, Keita Asari, Filippo Crivelli, Francesco Maestrini, interpreta inoltre il ruolo Giuliano Montaldo, Calixto Bieto, Lamberto dell’agente in Orfeo vedovo di Alberto Savinio Puggelli, e Gilbert Deflo. e in settembre è il basso solista nella prima Interpreta i ruoli di Ping in Turandot al Palacio de esecuzione assoluta dell’opera Ehi Gio’ di Vittorio la Opera di La Coruña, Masetto in Don Giovanni Andrea Schifaudo Montalti con la regia di Alessio Pizzech al Teatro al Bellini di Catania, Shaunard nella Bohème Nato a Palermo, intraprende gli studi di canto Sperimentale di Spoleto. Successivamente è al Carlo Felice di Genova, Sulpice nella Fille lirico all’età di quattordici anni e muove i primi il Conte Asdrubale nella Pietra del paragone di du régiment all’Opera di Roma, Marcello nella passi nel mondo del teatro come corista nella Rossini al Lirico di Cagliari e Timur in Turandot Bohème al Massimo di Palermo, Malatesta nel Compagnia Palermo Operette Parsifal del Teatro al Petruzzelli di Bari. Nel 2017 è di nuovo al Don Pasquale in Florida, Gualtiero nell’Edgar alla Zappalà e poi in diverse stagioni dell’Orchestra Petruzzelli per interpretare il ruolo di Fernando Carnegie Hall di New York, Lescaut in Manon Sinfonica Siciliana. Studia con Elizabeth Smith nella Gazza ladra di Rossini per la regia di Lescaut a Torre del Lago, Don Diego nell’Africaine e partecipa a Masterclass di Romolo Guglielmo Alessandro Abis Damiano Michieletto e si esibisce come Don con l’Opera Orchestra di New York, Lakmé Gazzani, Danilo Rigosa, V. Mazzoni e Bruna Profondo nel Viaggio a Reims al Filarmonico di (Frederick) di Léo Delibes a Palma de Maiorca, Baglioni. Frequenta attualmente il Conservatorio Nato a Cagliari nel 1992, si perfeziona nella Verona con la regia di Pier Francesco Maestrini. Madama Butterfly (Sharpless) all’Hamburgische di Palermo, studiando sotto la guida di Patrizia tecnica vocale e nell’interpretazione sotto Come partecipante del Salzburg Festspiele 2017, Staatsoper, Francesca da Rimini (Ostasio) al Verdi Gentile. È vincitore del Premio Archimede di la guida di Elisabetta Scano, seguendo interpreta Buf nel Schauspieldirektor e il servo del di Trieste, Terzaghi in Mameli di Leoncavallo al Siracusa (Premio speciale Giovane promessa contemporaneamente gli insegnamenti di Doge nei Due foscari di Verdi accanto a Plácido Teatro Vittorio Emanuele di Messina, Turandot della lirica) al Concorso “Voci del Mediterraneo”, Angelo Romero e di Gioachino Gitto. Nel Domingo. Nel 2017 inoltre debutta nel ruolo (Ping) al Carlo Felice di Genova, Andrea Chénier il Premio come miglior tenore alla memoria a 2016 vince il Primo premio della 70 edizione di Pietro nel Simon Boccanegra al San Carlo di (Mathieu) all’Auditorium Verdi di Milano, Vincenzo La Scola al Concorso “Simone Alaimo del Concorso Comunità Europea 2016 per Napoli. La battaglia di Legnano (Marcovaldo) al Verdi - Il bel canto a Palermo” e ottiene la possibilità giovani cantanti lirici al Teatro Sperimentale di Trieste e I pagliacci (Silvio) a Vero Beach in di interpretare il ruolo di Conte d’Almaviva nel “Adriano Belli” di Spoleto, il Premio della Florida. Si esibisce nel Requiem di Fauré al Barbiere di Siviglia di Rossini al Concorso “Simone Giuria della seconda edizione del Concorso Bellini di Catania ed è Sonora nella Fanciulla del Alaimo - Il bel canto nella Valle dei Templi lirico internazionale di Portofino e il xxvi West a Torre del Lago, Marullo nel Rigoletto in al Teatro Pirandello di Agrigento”. Nel 2012 Premio internazionale Opera - Città di Mondovi tournée al National Centre for Performing Arts partecipa all’Opera Studio del circuito toscano e come voce emergente. Attualmente frequenta a Pechino con il Teatro Regio di Parma, di nuovo debutta il ruolo di Pascalino o’ pittore in Napoli l’accademia dello Young Singers Project Marcello nella Bohème al Lirico di Cagliari e milionaria di Nino Rota al Teatro del Giglio di Salzburg Festival. Montano in Otello al Théâtre des Champs Elysées Lucca, al Goldoni di Livorno e al Verdi di Pisa Nel 2014 debutta a ventidue anni nel ruolo di di Parigi. Recentemente ha debuttato Leporello sotto la direzione di Matteo Beltrami e la regia Angelotti in Tosca al Teatro Lirico di Cagliari nel Don Giovanni al Teatro della Fortuna di di Fabio Sparvoli, ruolo che ripete in Ungheria sotto la direzione di Gianluigi Gelmetti. Nel Fano, Alfio nella Cavalleria rusticana al Teatro all’Opera Festival Bartók Plusz. Nella stagione novembre dello stesso anno canta nel concerto Michajlovskij di San Pietroburgo e Guglielmo 2013-2014 debutta Remendado in Carmen al organizzato dal Maggio Musicale Fiorentino in Così fan tutte al Lirico di Cagliari. È tornato ad Teatro Goldoni di Livorno, del Giglio di Lucca, al Teatro Goldoni di Firenze in occasione dei interpretare Turandot (Ping) al Festival Puccini Verdi di Pisa e della Fortuna di Fano; partecipa novanta anni del baritono Rolando Panerai. Giovanni Guagliardo di Torre del Lago, al Lirico di Cagliari e al nuovamente all’Opera Studio e debutta i ruoli Nel 2015 interpreta il ruolo di Don Basilio nel Carolina Opera di Charlotte, Carmen (Morales) al di Andres, Cochenille, Frantz e Pittichinaccio Barbiere di Siviglia di Rossini sotto la direzione Dopo il debutto nel 2001 al Taormina Opera Palacio Euskalduna di Bilbao, Madama Butterfly nei Contes d’Hoffmann di Offenbach nei Teatri di Lorenzo Tazzieri per l’associazione culturale Festival, si esibisce in teatri quali l’Opera di (Sharpless) e La bohème (Marcello) al Teatro di Pisa, Livorno e Lucca. È quindi Lucignolo in Euritmus, in occasione della riapertura del Roma, Massimo di Palermo, Verdi di Trieste, Massimo Bellini di Catania. Pinocchio di Natalia Valli e Ferdinando nel Flaminio Teatro Zandonai di Rovereto. Frequenta Giglio di Lucca, Carlo Felice di Genova, di Pergolesi al Verdi di Pisa. Debutta il ruolo l’Accademia Rossiniana di Pesaro, sotto la Sociale di Mantova, Lirico di Cagliari, Teatro di Spoletta in Tosca diretto da Colin Attard al guida di Alberto Zedda, che lo seleziona per Michajlovskij di San Pietroburgo, Bellini di Teatro Aurora di Gozo, a Malta, ruolo riproposto

70 71 anche al Goldoni di Livorno con la direzione di al Festival Puccini di Torre del Lago come riviera ligure. Canta Guglielmo nel Così fan tutte Matteo Beltrami e la regia di Renato Bonajuto parte dell’ensemble dell’Accademia di alto ad Alessandria, nella rassegna estiva Cortile e al Festival di Aspendos in Turchia, diretto da perfezionamento del Festival. Nel 2015 debutta all’Opera ove ritorna per il debutto del ruolo di Cem Mansur. Nella stagione 2014-2015 debutta in Nabucco e in Otello di Verdi con il Teatro Figaro nelle Nozze di Figaro. Ha all’attivo anche Don Flaminio del Sole nella Finta parigina di Nazionale della Moldavia, sotto la guida di un’intensa attività concertistica, in numerose Cimarosa all’Amphithéâtre Bastille dell’Opéra Nicolai Dohotaru. Nel 2015 e nel 2016 è Rigoletto, sale musicali e rassegne. Tra gli impegni recenti, di Parigi e interpreta nuovamente i Contes di nuovo con il Teatro Nazionale della Moldavia, Dancairo in Carmen a Caracalla, Matteo in Fra d’Hoffmann al Coccia di Novara. Debutta quindi nei principali teatri spagnoli, ruolo ripreso nella Diavolo all’Opera di Roma, Schaunard nella Porsenna nel Trionfo di Clelia di Jommelli al Teatro stagione lirica del Teatro Politeama di Lecce. Nel Bohème e Barone nella Traviata al San Carlo di Cimarosa con la regia di Riccardo Canessa alla 2017 partecipa al Merida Fest (Merida Yucatan), Napoli. Prima edizione del Festival Jommelli - Cimarosa in Messico, per L’occasione fa il ladro di Rossini. di Aversa; Ferrando in Così fan tutte di Mozart a Riprende il ruolo di Scarpia nel teatro di Palermo diretto dal libanese Toufic Maatouk con Salamanca ed è Ping (Turandot) nei teatri di l’Orchestra Giovanile Mediterranea in occasione Murcia, Cartagena e Ourense. Di nuovo Scarpia Tiziano Barontini dell’evento Quadri mozartiani, organizzato per per le Cartoline Pucciniane del Teatro del Giglio Dopo aver intrapreso lo studio del pianoforte il gemellaggio tra Palermo e Beirut. Interpreta di Lucca dal 2015 al 2107, interpreta Jack Rance all’età di dieci anni, si dedica al canto sotto la nuovamente La finta parigina al Teatro Garibaldi di nella Fanciulla del West. guida di Oslavio di Credico, perfezionandosi Santa Maria Capua Vetere, si esibisce nel 2015 alla poi con Giancarlo Ceccarini. Si laurea inoltre Sala Onu del Massimo di Palermo nell’Impresario in Scienze dell’informazione a Pisa. Interpreta teatrale di Mozart e in Singerella e nel 2016 ruoli come il Duca di Mantova in Rigoletto, interpreta Pinocchio al Massimo di Palermo. Rodolfo nella Bohème, Nemorino nell’Elisir Marco Voleri d’amore, Lindoro nell’Italiana in Algeri. Grazie Diplomato in canto al Conservatorio di Milano, alla vittoria del Concorso Titta Ruffo di Pisa nel frequenta l’Accademia del Teatro alla Scala, 2014, partecipa alla messa in scena di Madama Accademia lirica del Rotary International, Butterfly. In seguito interpreta il Requiem di Accademia del Belcanto di Modena e si laurea Mozart a Palermo, la Messa in fa maggiore di in canto lirico al Conservatorio di La Spezia. Ha Michele Puccini nell’ambito dei Puccini Days interpretato più di quaranta ruoli operistici al Teatro del Giglio di Lucca, Turandot per il in Italia e all’estero e ha eseguito oltre cento Festival Puccini di Torre del Lago in Nicaragua, e programmi concertistici, prediligendo i ruoli tiene concerti per l’ambasciata italiana a Londra di carattere in Trovatore, La traviata, Nabucco, e a Roma. È la voce verdiana dello spettacolo di Alessio Verna Rigoletto, Pagliacci, Carmen, Manon Lescaut, Tosca, Massimiliano Finazzer Flory Verdi legge Verdi al Lucia di Lammermoor. Teatro Farnese di Parma, interpreta La rondine Nato ad Alessandria, intraprende lo studio del (Ruggero), La bohème (Rodolfo) per le Cartoline canto lirico sotto la guida del mezzosoprano Tra gli impegni recenti: Bardolfo in Falstaff a Muscat in Oman (produzione dell’Accademia pucciniane organizzate dal Teatro del Giglio, Franca Mattiucci. Debutta nei ruoli di Silvio Turandot, Madama Butterfly e Tosca al Festival Pedro Carrillo in Pagliacci e Don Alvaro nel Viaggio a Reims al del Teatro alla Scala e del Teatro Regio di Parma), Gobin nella Rondine a Lucca, Pisa, Livorno, Puccini di Torre del Lago. Recentemente ha Intraprende la sua formazione musicale come Teatro Filarmonico di Verona, Mirko Zeta nella cantato La bohème a Catanzaro, La traviata a clarinettista all’interno del Circuito Orchestrale Vedova allegra al Petruzzelli di Bari, Marcello Modena e Ravenna. È Altoum in Turandot per i teatri del circuito OperaLombardia e per Rovereto, Turandot, La bohème e Tosca a Torre del della Gioventù Venezuelana (Fenosjiv) creato nella Bohème, i ragazzi e l’amore al Regio di Torino, Lago. da José Antonio Abreu, e debutta come Ford Malatesta in Don Pasquale al Comunale di il Festival Puccini di Torre del Lago, il Duca in Falstaff. In seguito lavora con alcune delle Bologna e a Piacenza, Guglielmo in Così fan tutte di Mantova in Rigoletto a Canton, Malcom principali orchestre venezuelane. Dopo il in forma di concerto a Piacenza, Don Bartolo nel in Macbeth a Macerata, Spoletta in Tosca ad suo arrivo in Italia, nel 2008, si esibisce come Barbiere di Siviglia al Maggio Musicale Fiorentino Ancona. Interpreta inoltre La traviata accanto protagonista in diverse produzioni di Rigoletto, e il ruolo di Don Pasquale al Teatro Sociale di a Mariella Devia a Seul, La bohème per la regia La traviata e Il trovatore, quest’ultimo messo in Como. Per l’Arena di Verona, è Monterone in di Franco Zeffirelli alla Scala, Death in Venice scena da Rolando Panerai con la direzione di Rigoletto, Morales in Carmen e il Barone nella di Britten alla Fenice e Le nozze di Figaro (Don Valerio Galli, in un progetto del Concorso Illica. Traviata. Interpreta il Principe Yamadori e Curzio) di nuovo alla Scala. Intensa anche la sua Nel secondo Festival Illica di Castell’Arquato, Yakusidé in Madama Butterfly al Municipale di attività concertistica: ha eseguito Dichterliebe debutta il ruolo di Scarpia, diretto da Marco Piacenza e al Comunale di Modena, il Sagrestano di Schumann e ha tenuto concerti di gala in Balderi con la regia di Vivien Hewitt. Nell’agosto in Tosca al Teatro Alfieri di Asti, Dandini nella Lussemburgo e Germania. 2014, è Michele nella produzione del Trittico Cenerentola in una serie di spettacoli estivi nella

72 73 Giuseppe Esposito Federico Cavarzan Sabina Cacioppo Carlo Di Cristoforo Inizia a studiare organo a Palermo con Roberto Diplomato al Conservatorio di Castelfranco Diplomatasi al Conservatorio di Genova, vince Vincitore nel 1989 del Concorso “Mattia Petralia, dedicandosi poi al canto lirico sotto Veneto sotto la guida di Enrico Rinaldo, debutta numerosi riconoscimenti tra i quali il Premio Battistini” di Rieti, debutta in Don Pasquale. la guida di Giovanna Collica e dal 2008 al 2013 come Figaro nel Barbiere di Siviglia di Paisiello in “Mattia Battistini”, il Concorso internazionale Collabora con l’Accademia di Santa Cecilia e con di Simone Alaimo; frequenta masterclass di una produzione del medesimo Conservatorio, “Giuseppe Di Stefano”, il Concorso nazionale di la Rai di Roma. Si esibisce nei principali teatri tecnica vocale con Romolo Guglielmo Gazzani. ruolo che interpreta successivamente con Musica Vocale da Camera Città di Conegliano e d’Italia, tra i quali la Scala (con varie produzioni Vince importanti concorsi internazionali, tra i l’Orchestra Sinfonica Abruzzese in occasione il Primo Palcoscenico. Partecipa a diversi festival tra cui La fanciulla del West, diretta da Giuseppe quali “Marcello Giordani” e “Ottavio Ziino” nel del Concorso “Maria Caniglia” di Sulmona. internazionali, quali Si tous les ports du monde... Sinopoli, e Tosca, diretta da Riccardo Muti), 2013. Dopo il debutto, avvenuto nel 2004 a La In seguito si esibisce in Les contes d’Hoffmann al Théâtre Saint-Malo, Atelier de Musique du Opera di Roma, Sferisterio di Macerata, Fenice Valletta come Bartolo nelle Nozze di Figaro per la (Lindorf, Coppelius, Miracle e Dappertutto) Perche a Verneuil-sur-Avre, Narni Opera Festival di Venezia, Carlo Felice di Genova, Comunale direzione di Michael Laus e la regia di Elizabeth a Lucca, Pisa, Livorno e Novara, La bohème con Rigoletto e Madama Butterfly. Si esibisce nel di Firenze (Ariadne auf Naxos per la direzione Smith e Vincenzo Pirrotta, interpreta Il barbiere di (Marcello) a La Spezia (direzione di Massimiliano Barbiere di Siviglia, Madama Butterfly, Rigoletto di ), Lirico di Cagliari, Bellini di Siviglia (Don Bartolo) a Como, Ravenna, Brescia, Piccioli) e successivamente (Schaunard) con e Te Deum di Charpentier sotto la direzione Catania, Verdi di Trieste, Massimo di Palermo, Maribor (regia di Pier Francesco Maestrini), la regia di Alberto Paloscia, La vedova allegra di Julian Kovatchev nei Teatri d’Opera di l’Arena e il Filarmonico di Verona, San Carlo Savona e Modena, Pinocchio (mal) visto dal gatto e (Bogdanowitsch) diretta da Daniel Oren e con Savona, La Spezia e Imperia. Nel 2003 è invitata di Napoli e Regio di Torino. Ha preso parte alle la volpe di Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti (il la regia di Vittorio Sgarbi a Salerno, Il convitato dagli Amici della Musica di Venezia per il Don tournée a Tokyo con la Scala, con il Comunale di Dottor Corvo, il Pescatore verde e il Serpentone) di pietra di Gazzaniga (Biagio) per la regia di Giovanni di Gazzaniga diretta da Alan Curtis. Bologna e con il Massimo di Palermo, si è esibito al Massimo di Palermo, Don Pasquale (ruolo del Alessio Pizzech a Pisa, Carmen (Escamillo) con la Successivamente interpreta Manon Lescaut ad Hannover e Valencia. Ha registrato in dvd la titolo) a Maribor, La traviata (Barone Duphol) regia di Paolo Panizza a Schaffhausen, Un ballo (Musico), Così fan tutte (Dorabella), Nabucco Jerusalem di Verdi sotto la direzione di Michael a Palermo e Catania, La Cenerentola (Don in maschera (Silvano) e Andrea Chénier (Mathieu) a (Fenena), Madama Butterfly (Suzuki) e Il trovatore Plasson. Magnifico) a Roma, Parma, Napoli, Treviso, Sassari. Recentemente è stato un Comandante di (Azucena) per i teatri di Pisa, Lucca, Ravenna, Ha recentemente interpretato Carmen, Salomè e Il maestro di campagna (ruolo del titolo) a Palermo. Marina in Manon Lescaut al Teatro Petruzzelli di Bolzano, Livorno, Udine, Trapani, Cesena e Traviata con la regia di Franco Zeffirelli all’Opera Di nuovo al Massimo di Palermo, interpreta Bari, Masetto e Leporello in Don Giovanni per il per l’Associazione Amici della Lirica “Giulietta di Roma. È stato il Re nel Gatto con gli stivali di Il maestro di cappella (protagonista); Gisela di progetto Opera Camion dell’Opera di Roma. Simionato” di Bergamo. Invitata da Gianluigi Marco Tutino per il Luglio Musicale Trapanese Henze (Turista) con la regia di Emma Dante e In ambito concertistico, esegue Liebeslieder Gelmetti all’Accademia Musicale Chigiana di e a Palermo ha cantato in una produzione di Da la direzione di Constantin Trinks; La carovana di Brahms, Winterreise di Schubert, La passione Siena, canta in Cavalleria rusticana e Suor Angelica, una casa dei morti di Leoš Janáček. Ha partecipato volante (Taddeo/Alidoro) su musiche di Rossini di Cristo e La resurrezione di Cristo di Lorenzo quest’ultima successivamente interpretata al Der Rosenkavalier all’Opera di Roma sotto la e Giovanni D’Aquila; al Bellini di Catania è in Perosi dirette da Marco Titotto con l’Orchestra anche per il Circuito Lirico Toscano e per i teatri direzione di Gianluigi Gelmetti. scena per L’italiana in Algeri (Taddeo) firmata da Regionale del Veneto e partecipa a numerosi di Ravenna e Udine. A Lucca inaugura, nel 2011, Negli anni precedenti ha interpretato Ariadne Michele Mirabella; Elektra (Ein alter Diener); Le concerti di musica sacra. la stagione Boccherini Open con il Requiem auf Naxos a Genova, Tosca (Sagrestano) alle Terme convenienze ed inconvenienze teatrali (Biscroma e di Mozart e interpretando successivamente la di Caracalla per l’Opera di Roma, Rigoletto Agata) per la regia di Beppe De Tomasi; Carmen Nona sinfonia di Beethoven e la Petite Messe (Monterone) a Genova, Traviata a Roma nel (Dancairo); Die Fledermaus (Frank) diretto da Solennelle di Rossini. È di nuovo con Suor 2009; Falstaff a Roma, Die Gezeichneten di Franz Andrea Sanguineti e con la regia di Michele Angelica che debutta nel 2008 alla Scala, sotto la Schreker a Palermo, Fanciulla del West e Turandot Mirabella. Recentemente è stato Bartolo nel direzione di Riccardo Chailly e la regia di Luca a Torre del Lago, Salomè a Firenze nel 2010; di Barbiere di Siviglia al Massimo di Palermo. Ronconi. Nel 2016 torna al Teatro di Savona per nuovo Salomè a Bari, Roméo et Juliette a Brescia, Rigoletto (Maddalena) e nel 2017 per Cavalleria Cremona, Como e Pavia nel 2011; Boris Godunov rusticana (Mamma Lucia). a Palermo e Manon Lescaut ad Ascoli nel 2012; Macbeth a Firenze e a Jesi (regia di Henning

74 75 Brockaus) nel 2013; Il barbiere di Siviglia (Basilio) a inoltre Madama Butterfly, Carmen, Billy Budd e larga parte del barocco strumentale, con una viole Pistoia nel 2014; Nabucco a Cagliari nel 2015; Tosca Simon Boccanegra (Paolo). Nel 2016 è di nuovo particolare attenzione alla letteratura meno Stefano Zanobini*, Caterina Cioli**, Alessandro a Cosenza nel 2016. Marcello nella Bohème al Teatro Argentino di La eseguita. Cedendo alla tentazione di aprire Franconi, Francesca Profeta, Pier Paolo Ricci Plata a Buenos Aires, Morales in Carmen al Regio la strada all’affascinante repertorio sinfonico di Torino e interpreta Don Carlo al Carlo Felice di destinato ad organici piu nutriti (anche grazie violoncelli Luca Provenzani*, Augusto Gasbarri*, Stefano Genova, sotto la direzione di Valerio Galli. alla collaborazione con l’Orchestra Giovanile Battistini, Giovanni Simeone Italiana e gli studenti dei Conservatori della Toscana), l’ORT si e spinta oltre i confini della contrabbassi Antonio Della Santa musica da camera, affrontando con successo Amerigo Bernardi*, Luigi Giannoni**, Mauro i capolavori del sinfonismo romantico e Quattrociocchi Diplomato in canto e pianoforte all’Istituto tardo-romantico, da Brahms e Schumann musicale “Luigi Boccherini” di Lucca e laureato a Cajkovskij, Mahler, Sibelius. Una precisa flauti in Lettere a indirizzo musicale all’Università vocazione per il Novecento storico, insieme a Fabio Fabbrizzi*, Michele Marasco*, Silvia Marini di Pisa, collabora con importanti teatri in Italia una singolare sensibilita per la musica d’oggi, ed Europa in qualità di comprimario e come caratterizzano la formazione toscana nel oboi artista del coro delle compagini Rai di Roma Alessio Galiazzo*, Flavio Giuliani*, Marco Bardi panorama musicale italiano. Il festival Play it! (Coro da camera e sinfonico), Milano e Torino. la musica forte dell’Italia – a firma del direttore Specializzatosi in didattica musicale per ragazzi, clarinetti artistico Giorgio Battistelli – e il manifesto piu Ricardo Crampton è attualmente docente in ruolo di musica. Marco Ortolani*, Chiara Carretti, Emilio Checchini eloquente dell’impegno dell’orchestra verso la Nato a Chascomús, nella Provincia di Buenos contemporaneita, premiato nel 2014 con il 33o fagotti Aires, scopre da bambino la sua vocazione per Premio della Critica Musicale “Franco Abbiati” Paolo Carlini*, Umberto Codecà*, Corrado Barbieri il canto lirico. Dopo aver cantato nel coro della come migliore iniziativa 2013. sua città per due anni, si trasferisce a Buenos Ospite delle piu importanti societa di concerti corni Aires per studiare con il baritono Ricardo Yost italiane, si e esibita alla Scala di Milano, Maggio Andrea Albori*, Paolo Faggi*, Massimo Marconi, Lara e con Sergio Bungs. Viene ammesso all’Istituto Musicale Fiorentino, Comunale di Bologna, Morotti Superior de Arte del Teatro Colón di Buenos Carlo Felice di Genova, Auditorium Agnelli del Aires e all’Opera Studio del Teatro Argentino di trombe Lingotto di Torino, Accademia di Santa Cecilia Donato De Sena*, Guido Guidarelli*, Riccardo Figaia La Plata. Frequenta una masterclass a Parigi con di Roma, Settimana Musicale Senese, Ravenna il mezzosoprano Viorica Cortez. In Argentina Festival, Rossini Opera Festival e Biennale di tromboni prende parte alle produzioni di Werther e Gianni Venezia. Numerose le sue esibizioni all’estero a Stefano Tomasi*, Marcello Angeli, Sergio Bertellotti Schicchi al Teatro Colón di Buenos Aires; al partire dal 1992: Salisburgo, Cannes, Strasburgo, Teatro Argentino di La Plata si esibisce in Così New York, Edimburgo, Madrid, Hong Kong, basso tuba fan tutte, Rigoletto, Giulio Cesare, Il viaggio a Reims, Tokyo, Buenos Aires, Santiago, Lima. Riccardo Tarlini* Doña Francisquita, Madama Butterfly e Francesca Orchestra della Toscana Incide per Emi, Ricordi, Agora, Dreyfus. Nel da Rimini. Al Teatro Avenida in Falstaff, Carmen, timpani Nata a Firenze nel 1980 per iniziativa della 2016 e uscito per Sony Classical un nuovo disco Macbeth, I pagliacci ed Evgenij Onegin. Al Teatro El Morgan M.Tortelli* Regione Toscana, della Provincia e del Comune dell’ORT, con il direttore principale Daniele Globo è il Cavalier Belfiore di Un giorno di regno; di Firenze, nel 1983, durante la direzione Rustioni sul podio, dedicato alle musiche percussioni al Teatro Roma di Avellaneda (Buenos Aires) artistica di Luciano Berio, e diventata Istituzione di Giorgio Federico Ghedini. Sono gia stati Samuel Baldi, Marco Farruggia interpreta Werther, Rigoletto e L’amico Fritz. Concertistica Orchestrale per riconoscimento realizzati in sala di incisione altri due cd (sempre Nel 2013 è Marcello nella Bohème al Teatro del Ministero del Turismo e dello Spettacolo. su etichetta Sony) dedicati rispettivamente a celesta Astra di Torino, all’Ambra di Alessandria e al Composta da musicisti in grado di dare vita Alfredo Casella e Goffredo Petrassi; la loro uscita Natascha Majek* Puccini di Milano. Al Teatro del Giglio di Lucca anche ad agili formazioni cameristiche, e prevista nel 2018. prende parte alla prima mondiale dell’opera arpa l’orchestra realizza le prove e i concerti, contemporanea Il crollo di casa Usher, dal Cinzia Conte* distribuiti poi in tutta la Toscana, nello storico violini primi racconto di Edgar Allan Poe, del compositore Daniele Giorgi*, Virginia Ceri**, Stefano Bianchi, Teatro Verdi di sua proprietà, nel centro di lucchese Federico Favali. Nello stesso teatro Gabriella Colombo, Clarice Curradi, Marcello Firenze. Le esecuzioni fiorentine sono trasmesse interpreta, in concerto, i ruoli di Marcello nella D’Angelo, Alessandro Giani, Susanna Pasquariello *prime parti da RadioTre e da Rete Toscana Classica. **concertino Bohème e Sharpless in Madama Butterfly. Nella Interprete duttile di un ampio repertorio che stagione 2013-2014 viene ammesso all’Ensemble violini secondi dalla musica barocca arriva fino ai compositori Chiara Morandi*, Marco Pistelli**, Patrizia Bettotti, ispettore d’orchestra dell’Opera Studio del Teatro Carlo Felice di contemporanei, l’orchestra riserva ampio spazio Paolo Del Lungo , Francesco Di Cuonzo, Marian Alfredo Vignoli Genova debutta il ruolo del Conte di Almaviva a Haydn, Mozart, tutto il Beethoven sinfonico, Elleman, Chiara Foletto nelle Nozze di Figaro; nello stesso teatro interpreta

76 77 baritoni prepara inoltre Il flauto magico, Tosca, Turandot e Andrea Dal Canto, Antonio Della Santa, Lorenzo l’Ottava sinfonia di Mahler. Nincheri, Andrea Paolucci, Giuseppe Pinochi Dal 2010 al 2014 è direttore di coro e Kapellmeister al Teatro Nordhausen, dove bassi interpreta opere quali Evgenij Onegin di Antonio Candia, Marco Gasperini, Marco Innamorati, Čajkovskij, Traviata e Rigoletto di Verdi, I pagliacci, Alessandro Manghesi, Marco Pellegrini Manon di Massenet, Carmen di Bizet oltre a ispettore del coro Antonia Pagliuca dirigere dal podio Il ratto dal serraglio di Mozart e vari musical e operette tra cui My Fair Lady, Singin’ in the Rain, West Side Story, Die Gräfin Mariza e Der Vogelhändler. Sotto la sua direzione, il coro ha vinto nel 2012 il premio teatrale per miglior prestazione dell’anno nel Peter Coro del Festival Puccini Grimes di Britten. Nel 2013 viene invitata come di Torre del Lago maestro preparatore sia dei cori che dei solisti al Conservatorio Centrale di Musica di Pechino per Nasce come organico destinato all’esecuzione la produzione dell’Aida di Verdi. delle opere pucciniane messe in scena Nel 2014 torna in Italia, dirigendo l’opera nell’ambito del Festival Puccini di Torre del per ragazzi Brundibar di Hans Krasa all’Opera Lago e delle sue numerose attività in Italia e di Firenze. Dal 2015 è direttore di coro e all’estero. Protagonista di alcune importanti Kapellmeister al Teatro di Aquisgrana dove è tournée in Europa, Asia e Stati Uniti della anche direttrice del Sinfonischer Chor Aachen e Fondazione Festival Pucciniano, alla vocazione del Coro dei ragazzi. Prende parte a Tannhäuser, operistica il Coro affianca una prestigiosa Elena Pierini Luisa Miller, Norma, Macbeth, Traviata, Jenu°fa, attività concertistica, con un repertorio che Nata a Firenze, si diploma in pianoforte e in , Orphée et Euridice e a concerti quali spazia dal Barocco alla musica del Novecento, strumenti a percussione rispettivamente al il Requiem di Verdi, Ein Deutsches Requiem in grado di prendere parte, tra tradizione lirica Conservatorio di Firenze e a Perugia. Canta (Brahms), Elias (Mendelssohn), Friede auf die Erde e nuove progettualità, alle più diverse occasioni nei Cori Giovanili alla Scuola di musica di (Schoenberg) e la Seconda sinfonia di Mahler. Sul culturali. Fiesole, sotto la direzione di Joan Yakkey in podio ha avuto anche l’opportunità di dirigere Da ricordare in particolare la tournée numerose produzioni al Maggio Musicale Tosca e Macbeth e molteplici concerti corali. giapponese di Madama Butterfly che ha toccato Fiorentino e al Festival di Spoleto e collabora, Nel 2016 i cori da lei diretti hanno preso parte le città di Tokyo, Kobe e Nagasaki (2001), la come percussionista, con prestigiose orchestre al Concerto di Natale del Concertgebouw ad produzione, della stessa opera, che nel 2002 ha quali l’Orchestra Giovanile Italiana, Orchestra Amsterdam. aperto il Mayfestival di Wiesbaden e l’edizione del Maggio Musicale Fiorentino e Orchestra di Brescia andata in scena all’NHK di Tokio nel della Toscana, sotto la bacchetta di Zubin settembre 2004. Mehta, Bruno Bartoletti, Semyon Bychkov, Il Coro è stato diretto a Torre del Lago da artisti Seiji Osawa, Georges Prêtre, Gustav Kuhn, del panorama lirico italiano e internazionale, Piero Bellugi. Trasferitasi negli Stati Uniti, quali Plácido Domingo, Yoel Levi, Alberto ottiene il Master of Arts in direzione di coro Veronesi, Claudio Scimone, Keri Lynn Wilson, alla Florida International University a Miami Julian Kovatchev, Laurence Gilgore, Stewart dove dirige produzioni operistiche quali Così Roberton, Daniel Oren, ecc. fan tutte di Mozart e Agrippina di Händel. Nel tenori primi 2004 viene nominata direttore musicale della Davide Battilani, Giovanni Cervelli, Maurizio Giambini, Youth Opera alla Sarasota Opera, dove dirige Marco Manoni, Matteo Michi Il piccolo spazzacamino di Britten. In Germania dal 2008, lavora come maestro collaboratore tenori secondi nei Teatri di Münster, Dortmund e Wuppertal e Daniele Bonotti, Riccardo Pera, Alessandro Poletti, viene nominata assistente del direttore di coro Francesco Segnini, Antonio Tirrò all’Aalto Theater preparando opere quali Aida, Nabucco, I puritani, Un ballo in maschera, Les pêcheurs de perles. Come direttore del coro dei ragazzi Fondazione Teatro di Tradizione Dante Alighieri Ravenna Stagione d’Opera e Danza Manifestazioni 2017-2018

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Servizi generali e sicurezza Marco De Matteis Portineria Samantha Sassi, Alin Mihai Enache*

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