POR FESR 2007/2013 iniziativa di accelerazione della spesa DGR n. 496 del 22/11/2013 - DGR nn. 148/2013 e 378/2013 di Roccabascerana Provincia di

REALIZZAZIONE DI UN CENTRO PER LE ARTI E PER LA CULTURA PER LO SVILUPPO DEL TURISMO LOCALE

Fase Titolo Tavola PROGETTO ESECUTIVO

Numero Tavola RELAZIONE GENERALE A Progettista Responsabile Unico del Procedimento di Girolamo Engineering s.r.l. Ing. Dino Combatti

Ing. Ferdinando di Girolamo Arch. Luigi di Girolamo Arch. Andrea di Girolamo

Gennaio 2014 EDIZ. DATA DESCRIZIONE DISEGNATO CONTROLLATO APPROVATO Realizzazione di un centro per le arti e per la cultura per lo sviluppo del turismo locale

COMUNE DI ROCCABASCERANA Provincia di Avellino

REALIZZAZIONE DI UN CENTRO PER LE ARTI E PER LA CULTURA PER LO SVILUPPO DEL TURISMO LOCALE

PROGETTO ESECUTIVO

Relazione generale

1 – Premesse

L’Amministrazione Comunale ha avviato un programma di riqualificazione degli edifici comunali dismessi attraverso la costruzione e o la riattazione dei fabbricati esistenti e tra questi come primo intervento è stato programmato la riqualificazione dell’edificio ex scuola materna oggetto della presente progettazione. In seguito all’affidamento dell’incarico di progettazione e direzione dei lavori, conferito con determinazione dirigenziale n. 44 del 14/03/2007, alla Di Girolamo Engineering srl, è stata redatta la presente progettazione esecutiva per la realizzazione di un centro per le arti e per la cultura per lo sviluppo del turismo locale. alla frazione Cassano Caudino.

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2 - Cenni storici di Roccabascerana

Testimonianze archeologiche che attestano una frequentazione della zona dall'ultima età del Bronzo (XI-X secolo a.C.) all'epoca tardo-repubblicana (I secolo a.C.) provengono dalla località San Adiutore nella frazione Tuoro. Materiali architettonici e ceramiche di età romana si sono recuperati in località Moppito ed in contrada Severini della frazione di Squillani. Il toponimo del paese risulta da un composto di Rocca e Guasserana , termine quest'ultimo del paese di origine longombarda di oscuro significato. La prima notizia storica del primitivo borgo risale al 1971 e si riferisce ad una bolla emanata per alcune premute dall'arcivescovo di Benevento e dove si fa menzione di una chiesa di Sant'Angelo sita in Quascirana. Scarse le notizie riguardanti il periodo della dominazione normanna, epoca in cui fu costruito probabilmente il primitivo castello intorno alla rocca che tuttora domina il paese. Appartenuto forse a Novello de Bussone nella metà del XII secolo, troviamo già dal 1183 signore del feudo un Riccardo de Pagano. Con l'avvento del regno svevo il castello Rocce Guascerana passa al capitano dell'esercito di re Manfredi, barone Giovanni Mascabruno, che viene privato nel 1266 di tutti i possedimenti in seguito alla sconfitta subita dalle sue truppe nei pressi di Benevento. Nel 1269 il feudo è donato da re Carlo I d'Angiò a Ruggiero de Burson, a cui succedono i baroni Riccardo (1271), Giacomo (1277, ammiraglio della flotta reale) e Filippo de Burson (1310). Signore de casale di Roccaguassarana nel 1348 è il capitano di giustizia Matteo della Marra, seguito nel 1400 da Marino Della Leonessa e nel 1419 da Nicola Piccolo, dal quale lo acquista il nobile Nicola Marra. A Fabrizio della Leonessa, nipote di Marino, il feudo è concesso nel 1437 da Alfonso d'Aragona. Il 17 dicembre 1460 è riacquistato dalla famiglia Della Marra, che lo tiene con Giacomo Antonio, consigliere reale, e Camillo (1464), che perde tutte le proprietà feudali per essersi ribellato a Ferrante I d'Aragona. Caduto in potere della Corte Regia, ne entrano in possesso, rispettivamente, nel 1467 il consigliere reale Di Gennaro, nel 1469 Antonio Spiniello, nel 1482 Antonella Dentice, nel 1484 Giovan Battista Brancaccio.

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Nel 1494 è acquistato per circa 2900 ducati da Federico Spiniello. Dopo la morte di costui, avvenuta il 29 novembre 1498, eredita le terre di Roccabascerana, con approvazione di re Federico d'Aragona, il primogenito Troiano. Alleatasi con gli Spagnoli, la famiglia Spiniello mantiene i suoi possedimenti con Federico (1429), Lucrezia (1534) e Francesca (1560). Passato al Regio Fisco il feudo viene venduto per undicimila ducati a Francesco d'Acquino, signore di Durazzano e San Nicola Manfredi, cui seguono, dopo aver pagato il dovuto relevio, il figlio Ottavio (1613) ed il nipote Giuseppe (1633). Da quest'ultimo passa all'arcivescovo Conza Fabio Maria della Leonessa, principe di Sepino e duca di San Martino . Annullato l'atto di vendita della Gran Corte della Vicaria, il feudo passa a Carlo Capecelatro, figlio di Beatrice d'Acquino, sorella di Giuseppe. Ma il figlio di Carlo, Michele Capece, lo rivende per la stessa somma alla famiglia della Leonessa, che tiene Roccabascerana fino all'eversione della feudalità con Giuseppe Maria (1730), Fabio Maria II (1722) e Giuseppe Maria II (1794). Il paese ha partecipato con alcuni suoi cittadini ai moti reazionari del 1820-21, mentre tutta la zona è stata interessata dal fenomeno del brigantaggio post- unitario.

Chiesa di San Giorgio a Roccabascerana La chiesa di San Giorgio e Leonardo la cui fondazione risale ai secoli XVII - XVI fu ricostruita dopo il terremoto del 1688 e consacrata sei anni dopo dal Cardinale Orsini. La chiesa è stata costruita nel 1936 seguendo le caratteristiche architettoniche dello stile gotico. La facciata presenta un portale con arco a sesto acuto, due bifore gotiche laterali, un rosone centrale ed un basso rilievo raffigurante San Giorgio a cavallo sotto il timpano triangolare. All'interno si trova un interessante dipinto parietale con scene sacre collocato alle spalle dell'abside semicircolare della navata maggiore. Staccata dalla chiesa è la torre campanaria.

Palazzo baronale a Roccabascerana Il palazzo del principe è risalente al 1600 situato nel cuore della famiglia della Leonessa. Al palazzo si accede attraverso l'alto portale ad arco

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Castello Medioevale a Roccabascerana

La torre Normanna è in blocchi di tufo e calcare alla cui sommità la guglia rocciosa è di forma quadrangolare con al centro un orologio. Essa è la testimonianza, intatta, della presenza del castello che era arroccato sulla roccia. Informazioni turistiche su "Roccabascerana " in provincia di Avellino, Italia. Il territorio di Roccabascerana, posizionato al confine tra le province di Avellino e Benevento, situato a ridosso di una collina alle pendici appenniniche, compreso tra la Valle Caudina e la Valle del Sabato ed integrato nella Comunità Montana del Partenio, conta un aggregato di sei piccole frazioni…

• ROCCA Capoluogo.

Le prime notizie ufficiali su Roccabascerana, un ridente borgo medievale di poco più di duemila anime, oggi Capoluogo e sede del palazzo Municipale, risalgono al 971 d. C.. Alcuni documenti testimoniano come intorno alla chiesa di S. Angelo, nel periodo della dominazione Longobarda, sorse, sulla rocca, il Castello e quindi il

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Relazione generale Realizzazione di un centro per le arti e per la cultura per lo sviluppo del turismo locale primo nucleo di dimoranti. Le varie denominazioni, in un primo momento Quascirana ed in seguito Rocca de Guasserana, derivano tutte dal termine “gwass” che significa vassallo e sono espressione dei vari domini che nei secoli si sono susseguiti.

Un territorio, quello di Roccabascerana, tutto da esplorare per gustarne a pieno la natura e quanto di bello essa può offrire: oggi è particolarmente apprezzato soprattutto per le sue zone ancora incontaminate, per i suoi paesaggi, per la possibilità di percorrere sentieri ed itinerari naturalistici e per le molte occasioni, date dalle varie sagre locali, di assaporare piatti tipici della tradizione realizzati con metodi naturali e nel rispetto delle antiche ricette. In espansione la produzione di vino… oggi più che mai stimato, è rinomato per le sue caratteristiche uniche, grazie a metodi di coltivazione biologici,. Me è soprattutto nella riscoperta del folclore locale e nella possibilità di riviverlo in prima persona, grazie ad alcuni eventi particolari come Quascirana …tra Arte, Storia e Sapore, che Roccabascerana trova la sua vera espressione…

• Chiesa SS. Giorgio e Leonardo.

La chiesa, in tipico stile neogotico, fu costruita nel 1936, oggi necessitante di notevoli rifacimenti, presenta un prospetto principale caratterizzato da un grande rosone raggiato. Il portale ad arco acuto completa il disegno degli esterni. L’interno è a tre navate, come suggerito dalla facciata esterna, di cui, quella centrale, conclusa da un abside affrescato.

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• Cappella della Confraternita del Ss. Rosario.

Risale al Settecento questa piccola chiesa, oggi in fase di ristrutturazione, in cui è conservato un interessante trittico affrescato raffigurante scene tratte dal Nuovo Testamento e risalente al XVIII secolo.

Il Tiglio.

Il secolare tiglio che si erge nella piazza di Roccabascerana fu piantato nel 1798. Esso rappresenta un simbolo di libertà, cosi come gli altri tigli che vennero piantati nel centro di ogni paese, a ricordo delle popolazioni dei paesi della Valle Caudina che avevano aderito e partecipato ai moti rivoluzionari della Repubblica Partenopea.

• frazione CASSANO CAUDINO

Il nome Cassano si presta a più interpretazioni: potrebbe derivare da un non identificato tempo di “Jano” di origine Etrusca oppure da “Castrum Carissanum”

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Relazione generale Realizzazione di un centro per le arti e per la cultura per lo sviluppo del turismo locale di chiara origine Romana. Chiare, in ogni caso, le sue antiche origini che vanno ben oltre una precisa datazione: una tomba ritrovata, fatta di argilla con una pietra appuntita a mo' di lancia, posta alla testa di questo sepolcro reca, addirittura, una iscrizione che fa pensare alla preistoria. Attualmente sopra la collinetta “Brecceto”, meglio conosciuta come “Monte Colonna” dove sorgeva un antico tempio diroccato, è stata edificata una piccola cappella dedicata alla “Madonna di Lourdes” la quale, ogni anno, è meta dei molti fedeli che in occasione della Pasqua inscenano la “via crucis”.

• frazione TUORO.

In vari documenti si apprende che la sua origine è antichissima: la sua denominazione potrebbe derivare da una di quelle antiche tribù sannite che, fermatesi in questo territorio, avrebbero dato il nome dell'animale sacro che le aveva guidate. La tradizione ci ricorda che l’antica località sia scomparsa in una sola notte per un improvviso movimento di terreno franoso che travolse ogni cosa; si racconta di una grossa quercia che esisteva in questa località che venne inghiottita, scomparendo per sempre insieme al paese.

• frazione SQUILLANI.

Trova la sua origine intorno al XVI o XVII sec. prendendo il nome, molto probabilmente, da un Signore di nome Squillaci o Squillano.

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In questa località molti sono stati i ritrovamenti archeologici: in particolare, degna di nota e tutt'ora esistente, una lapide di pietra raffigurante un uomo con un bambino in braccio, effigie di un “Lare Romano”, divinità protettrice molto cara al focolare domestico.

• frazione ZOLLI.

Poche sono le notizie riguardanti questa frazione. La denominazione, potrebbe rifarsi a qualche famiglia di nome Zollo trasferitasi qui intorno alla fine del XVII sec. Qualche antica vestigia, invece, è stata ritrovata in un boschetto a nord del paese ma tuttavia data la scarsità delle notizie non è possibile fare una vera e propria ricostruzione storica dell’aggregato .

• frazione TUFARA.

Tufara trae la sua origine dalla composizione del suo territorio ricco di tufi. Anticamente veniva chiamata Tofara, e fin dai tempi dei Sanniti era luogo di transito tra le genti Caudine e le altre tribù del Sannio. Luogo di continui scontri d’armi, nel corso dei secoli, per la particolare ubicazione, fu teatro delle maggiori battaglie per la conquista dei territori limitrofi.

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3 - Vocazione turistica del territorio comunale di Roccabascerana

Il comune di Roccabascerana con il suo vasto territorio, suddiviso in sei piccole frazioni, si pone quindi come area di continuità tra la regione geografica dell'Irpinia e quella del Sannio propriamente detta, risultando, altresì, un ponte culturale e geografico tra queste due realtà con quelle più multiformi del napo- letano e del casertano, risentendo più degli altri centri irpini le influenze culturali e le vicissitudini storiche del capoluogo partenopeo. In particolare, a partire dalle vicende della Repubblica partenopea, numerosi rocchesi, tra cui molti esponenti della famiglia Imbriani, hanno dimostrato una sentita e convinta partecipazione agli avvenimenti che hanno portato ai moti del 1848 con la concessione della Costituzione da parte di Ferdinando Il di Borbone, passando per la formazione dell'Unità d'Italia (1861) con la casa regnante sabauda, fino a giungere alle vicende che hanno portato alla nascita della Repubblica (1946) e l'entrata in vigore della Costituzione (1948), circostanze che consentono di comporre, passo dopo passo, quelle ricostruzioni del passato minori cui la storiografia ufficiale non riesce a fare luce e che, invece, assumono un significa- to formativo importante se comprese e accolte nella loro dimensione di punto di partenza per successivi approfondimenti, adatti a tutte le età e ai diversi contesti. Immagine eloquente di questa partecipazione e di questa continuità storico-geografica del territorio rocchese è il secolare tiglio che si staglia imponente nella piazza all'ingresso del borgo, piantato, nel 1798, come simbolo di libertà e di giustizia dai rivoluzionari aderenti ai moti di quella, purtroppo, fallita rivoluzione partenopea che ha dato respiro, lustro e dignità ad ideali che inneggiavano ad un riscatto morale e civile di tutte le popolazioni meridionali. Eventi che, opportunamente rammentati e rievocati, consentono di meditare su vicende che rappresentano il tessuto connettivo delle realtà locali con gli av- venimenti storici di respiro generale e favorire momenti di aggregazione sociale tra le diverse realtà geografiche regionali. "La forza e l'originalità della nostra manifestazione è proprio in queste rievocazioni ", come afferma il dinamico e intraprendente presidente dell'associazione, il giovane dottor Giuseppe Cicotti,

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Relazione generale Realizzazione di un centro per le arti e per la cultura per lo sviluppo del turismo locale e si concretizza "nel proporre una drammatizzazione storica " a tema ", alla quale partecipa un nutrito numero di guide, che accompagnano i visitatori lungo le antiche stradine del borgo, immergendoli in un percorso emozionante e coinvolgente ". Così co me è accaduto nell'edizione scorsa dove la tematica di fondo ha coperto il periodo della seconda guerra mondiale, fino alla nascita della Repubblica, consentendo ai visitatori, nel rispetto degli eventi storici, di far vivere attraverso lettere originali, foto dell'epoca e dialoghi semplici e immediati sentimenti di ansia, di paura, di gioia e suggestioni di vita quotidiana di una comunità contadina che partecipava e subiva eventi dallo scenario più grande e poliedrico. Il percorso storico si completa con una ricca esposizione di prodotti artistici locali e non (ceramiche, intarsi in legno, presepi, cuoio, pittura e scultura) e da un percorso enogastronomico in cui la "minestra ammaritata" e il vino "aglianico" fanno da protagonisti indiscussi di una tavola ricca di altri prodotti naturali, quali i funghi, le castagne, diverse varietà di ortaggi, l'olio, il miele. Nel tempo, la sapienza contadina e l'influenza delle tradizioni culinarie napoletane hanno trasformato i prodotti della terra e di allevamento in pietanze tipiche e peculiari, come "lagana e ciceri" "cicatielli ò pignate", in diverse specialità di salumi e piatti di portata, quali i "fegatelli di maiale" e il "mugliatiello", fatto con interiori di agnello, formaggio pecorino, aglio, prezzemolo e menta, in dolci edulcorati con le diverse e pregiate specialità di miele locale. La riscoperta delle tradizioni, del passato storico, dell'enogastrono- mia si colloca, inoltre, come ulteriore elemento di un mosaico più ricco delle comunità interne della Campania per un auspicabile sviluppo di un territorio che offre interessanti potenzialità di sviluppo turistico. con l'auspicio di far nascere, in prospettiva, una vocazione turistica. fattore di collegamento con le alte realtà regionali per un'offerta turistica integrata e di qualità.

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4 - Finalità dell’intervento Gli interventi da realizzare sono stati individuati dall’Amministrazione Comunale in un progetto preliminare e riguardano la realizzazione del nuovo centro per le arti e per la cultura a servizio della Comunità di Cassano Caudino, nell’area precedentemente occupata dall’edificio dimesso della ex scuola materna, e dell’intero territorio comunale per lo sviluppo del turismo a livello locale e intercomunale. Tale area si trova in posizione centrale rispetto a tutto il territorio Comunale e risulta di facile accesso dalla viabilità esistente (via A. da Brescia). Sotto l’aspetto urbanistico la zona oggetto dell’intervento ha destinazione pubblica ed è servita in modo ottimale dalle reti esterne dei servizi richiesti per soddisfare le esigenze connesse all’esercizio del complesso polifunzionale (fogna, rete idrica, rete elettrica e telefonica). Pertanto la localizzazione appare in perfetta sintonia sia con lo sviluppo urbanistico del centro abitato sia con le esigenze di gestione e fruibilità del nuovo complesso. Gli interventi previsti sono finalizzati a favorire un miglioramento della qualità del turismo attraverso il potenziamento degli spazi per le attività sociali, e culturali. L'intento è quello di realizzare una struttura adeguata ai bisogni dell'utenza dell’intera Valle Caudina, raggiungere cioè un giusto equilibrio tra il livello qualitativo richiesto e le esigenze dell'utente, affinché i luoghi di intervento possano divenire un vero e proprio spazio pubblico completamente integrato al tessuto cittadino. Le finalità progettuali sono mirate a favorire l’organicità d’insieme attraverso: ° soluzioni di compatibilità delle nuove funzioni con l’ambiente esistente; ° la definizione di standard qualitativi nell'iter metodologico della formazione del progetto.

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5 - Descrizione dello stato dei luoghi Nel sito oggetto dell’intervento era presente un fabbricato scolastico adibito a scuola materna realizzato negli anni 1960 . Ormai obsoleto e inagibile, non più rispondente nè alle norme di sicurezza nè alla normativa sismica attualmente vigenti, è stato demolito dall’amministrazione comunale .

Ingresso principale Via A. da Brescia

La scuola era costituita da un corpo di fabbrica originario in muratura e un corpo di fabbrica più recente in cemento armato realizzato per l’ampliamento dell’edificio e indicato nella seguente pianta con il colore giallo.

aula aula aula w.c. w.c. w.c.

w.c.

w.c. w.c.

deposito

ingresso

cucina

aula aula aula aula aula

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Il corpo originario si sviluppava su un unico livello e constava di sei aule e di un atrio centrale a doppia altezza al quale si accede dall’ingresso principale su via A. da Brescia. Il secondo corpo di fabbrica, realizzato successivamente, ospitava altre due aule e un servizio. Lo stato attuale dei luoghi si presente , in seguito alla demolizione del fabbricato scolastico, privo di impedimenti e strutture.

atrio/ingresso

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6 - Interventi previsti in progetto L’intervento prevede la realizzazione del centro per le arti che si sviluppa in un edificio a due piani. A livello volumetrico si distingue la zona del centro per le arti e per lo spettacolo e degli annessi servizi, che è caratterizzata da una copertura curva in legno lamellare, dalla zona della hall e della zona esposizioni a piano terra e degli uffici e biblioteca primo piano con alternanza di copertura piana e in legno lamellare.

0.21

0.10

1.30 0.30

1.08 1.00

1.20

4.95 0.50 4.12

2.93

9.48 9.60 9.68 9.66 9.00

8.02

0.50

3.67 2.80

Sezione trasversale

Si riportano in dettaglio i lavori previsti in progetto per la realizzazione del centro polifunzionale: Opere di costruzione: - scavo di sbancamento per messa a quota nuova struttura - scavo a sezione obbligata per fondazione - conglomerato cementizio per magrone di sottofondazione - conglomerato cementizio armato per fondazione - conglomerato cementizio armato per pilastri e cordolo di intelaiatura solai - conglomerato cementizio per realizzazione masso per appoggio camera d’aria con rete elettrosaldata mm 8 10/10

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- vespaio areato mediante la posa a perdere di cupolette in PVC con tubazione in PVC per areazione - solaio misto di cemento armato e laterizio con rete elettrosaldata mm 8 10/10 - conglomerato cementizio armato per realizzazione scala interna e tromba ascensore - copertura con struttura portante principale in legno lamellare costituita da n. 7 travi curve di h=cm 130 e una resistenza al fuoco REI 60 e orditura secondaria con 2 campate controventate. - Pacchetto di copertura formato da perlinato di abete da mm 21, isolante in materassino di lana vetro da mm 60 e pannelli in multistrato fenolico da cm 122x244 e spessore mm 15 - Manto di copertura composto da tegola bituminosa tipo canadese con sottostante guaina armata in poliestere - realizzazione dei muri di contenimento in cemento armato con le proprietà confinanti - realizzazione di tompagnatura esterna del tipo alveolari sp cm 30 - realizzazione di tramezzi interni in blocchi forati da sp cm 20 e cm 8 - intonaco con malta fine di pozzolana sulle tompagnature e sui tramezzi - tinteggiatura con idropittura delle tompagnature e tramezzature - soglie e davanzali in marmo - massetto di sottofondo di pavimentazione - pavimentazione in gres fine porcellanato - pavimentazione autitorium in materiale vinilico spessore mm 2,8 - infissi in allumino anodizzato con preverniciatura a colori RAL e cristallo di sicurezza per le vetrate e le uscite di emergenza e pannello stratificato laminato plastificato per gli infissi interni, completi di maniglioni antipanico - porte tagliafuoco REI 120 a due battenti per ingressi hall, palestra e laboratorio - realizzazione di impianti igienico sanitario a piano terra e primo piano compreso il bagno per disabili a piano terra

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- realizzazione di impianto elettrico, impianto di riscaldamento e impianto antincendio - realizzazione impianto ascensore - opere di sistemazione esterna

Nella redazione del progetto si sono adottate soluzioni architettoniche improntate all’economicità di gestione e di manutenzione, massimizzando il risparmio anche attraverso una approfondita disamina delle componenti finanziarie ed economiche, con specifico riferimento allo studio delle caratteristiche gestionali più idonee a conseguire gli obiettivi attesi. Sono state privilegiate le scelte per un modello di progettazione con finalità ecocompatibili dove i termini stanno ad indicare il progetto che riduce l’impatto ambientale del costruire, i costi di manutenzione e di consumo applicando criteri di economia lungimirante. Particolare attenzione è stata rivolta allo studio e alla scelta dei materiali perché dal punto di vista economico, la manutenzione delle opere pubbliche, costituisce l’impegno maggiore nella realizzazione delle suddette opere e in modo particolare quelle di urbanizzazione.

Progettazione

Di Girolamo Engineering srl

ing. Ferdinando Di Girolamo

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