Club Alpino Italiano Sez. di Verona COMMISSIONE ESCURSIONISMO

Escursione sociale del 18 – 19 LUGLIO 2020

MONTE BALDO

WEEKEND NATURALISTICO AL RIFUGIO TELEGRAFO in collaborazione con EquipeNatura

DIFFICOLTA’: EE

PARTENZA: ORE 7.00 PARCHEGGIO DI VERONA SUD MEZZO RIENTRO : ORE 18.00 CIRCA AUTO

DISLIVELLI: 1° giorno SALITA 900 m. circa - DISCESA 200 m. circa - ORE DI CAMMINO: 5h 30’ soste escluse 2° giorno SALITA 200 m. circa - DISCESA 900 m. circa - ORE DI CAMMINO: 4h 30’ soste escluse

DIRETTORI DI ESCURSIONE: Alessandro Camagna (340 9763166) – Roberto Beghelli (347 0555391)

ATTREZZATURA OBBLIGATORIA: Scarponi alti alla caviglia, sacco lenzuolo, vestiario adeguato all’altitudine (2000 m), acqua OBBLIGATORIO AVERE CON SÉ LA MASCHERINA!! ATTREZZATURA CONSIGLIATA: Bastoncini da trekking, macchina fotografica

DOVE ANDIAMO, AMBIENTE E STORIA: Terzo appuntamento con l’iniziativa #viviilbaldo la montagna dei veronesi Il Monte Baldo è il rilievo montuoso più occidentale delle prealpi venete, uno dei massicci meglio delimitati a livello alpino, tra il lago di garda ad ovest e la val Lagarina ad est. Il toponimo Monte Baldo ha origini incerte, la più attendibile è la derivazione dall’aggettivo italiano “baldo”, di origine celtica, che significa ardito, slanciato per il suo isolamento geografico e l’architettura ardita delle strutture geologiche. Gli oltre 2100 m di dislivello tra la zona basale e le vette più alte del Monte Baldo consentono di passare dalla fascia termofila submediterranea delle sponde gardesane e dell’imbocco della Valle dell’, fino alle creste sommitali dal clima tipicamente alpino. La presenza contemporanea di tutte queste fasce vegetazionali è una prerogativa che pochissimi altri rilievi alpini possono vantare (da “Flora illustrata del Monte Baldo”). Il Monte Baldo è particolarmente noto ai naturalisti grazie alla sua ricchezza di flora, fauna, ambienti e specie, al punto da essere stato definito Hortus Europae, ospita oltre il 40% della flora alpina e 3 specie endemiche. “Monte, che, non altrimenti che un bellissimo giardino, nel quale da varie e diverse parti da' coltivatori siano molte e rarissime piante trasportate, è da natura fecondissimo…” così Francesco Calzolari dopo il suo viaggio esplorativo nel 1554 con lo scienziato bolognese Aldrovandi lo esaltava nel Viaggio di Monte Baldo… monte fecondissimo!

PROGRAMMA DELL’ESCURSIONE

PRIMO GIORNO: Lasciata l’auto nei pressi della seggiovia di Pra Alpesina (m 1430) risaliano il pendio fino a raggiungere Tratto Spino (m 1752) stazione di monte della funivia di , da qui inizia la nostra traversata delle creste del Monte Baldo. Per un sentiero (651) in leggera salita, all'inizio attraverso i prati, si raggiungono la prima cima delle Pozzette (m 2132) e poco dopo si passa sotto la cima del Longino (m 2179) proseguiamo ancora verso sud e attraversando macchie di mughi, creste scoperte dall'erosione, eminenze rocciose, in un continuo saliscendi a volte faticoso ma sempre affascinante e poco prima della forcella Valdritta prendiamo la deviazione per l’omonima cima, il sentiero ci conduce sulla più alta cima del Baldo, al confine tra le province di e Verona. Sulla cima (m 2218) sono ancora ben visibili le grotte scavate nella roccia, tracce indelebili della Prima guerra mondiale. Il panorama è inebriante, senza confini, Club Alpino Italiano Sez. di Verona COMMISSIONE ESCURSIONISMO

sono facilmente riconoscibili l'Adamello, il Caré Alto, la , il Cevedale e il Gruppo del Brenta. Nei giorni limpidi si possono scorgere più a sud-ovest anche il , il Monte Bianco e qualche volta l’inconfondibile sagoma del Monviso. Ritornati sul sentiero di cresta, divenuto ormai una comoda mulattiera, anch’essa realizzata dai militari durante la Prima guerra mondiale, proseguiamo in leggera discesa in direzione sud costeggiando Cima Pettorina (m 2192) e iniziamo a risalire verso l’ultima cima Punta Telegrafo o Monte Maggiore (m. 2200). Il sentiero si mantiene sempre sul lato orientale delle creste, “sorvolando” i caratteristici canaloni del versante orientale del Monte Baldo che terminano nei prati della conca da Cavallo di Novezza a Novezzina (m 1300), ma non si può di tanto in tanto affacciarsi sugli impressionanti circhi glaciali del versante gardesano. Dalla cima scendiamo finalmente alla casa degli alpinisti veronesi, il rifugio Barana al Telegrafo (m 2147), a respirare il calore e l’accoglienza di un rifugio di alta montagna con la più bella e panoramica terrazza sul lago di Garda. Cena e pernottamento.

SECONDO GIORNO: Dopo la colazione ripartiamo dal rifugio Telegrafo risalendo brevemente il sentiero del giorno prima fino al bivio con il sentiero del Marocco (652), scendiamo tra mughi, rocce e prati fino a poco oltre Cavallo di Novezza, “di qui pur ascendendo si entra in grandissime pradarie grasse dotate di fontane bellissime dove gran copia di greggi e d'armenti pascono dal Maggio fin al Settembre” (Francesco Calzolari) e in breve raggiungiamo il sentiero (80) che percorre il Giro delle Malghe, lo imbocchiamo e andiamo alla scoperta delle malghe baldensi: Malga Acquenere (m 1382), Malga Artiloncino (m 1437), Malga Artilone (m 1538), Malga Trembari (m 1387), Malga Dossioli (m 1432) ed infine ritorniamo al parcheggio di Pra Alpesina (m 1430), dopo una lunga “cavalcata” di due giorni sulla nostra montagna.

Prossime Escursioni: * CAUSA RESTRIZIONI COVID, IL PROGRAMMA DELLE ESCURSIONI 2020 HA SUBITO ALCUNE MODIFICHE, PER AGGIORNAMENTI CONTROLLATE IL SITO DELLA SEZIONE: www.caiverona.it

N.B. A causa delle restrizioni imposte dall’epidemia COVID-19 il numero di partecipanti è rigorosamente limitato a 13 persone e 2 direttori di gita. La quota di partecipazione comprende la mezza pensione in rifugio e la guida naturalistica per la giornata di sabato e dovrà essere interamente versata all’atto dell’iscrizione. I partecipanti, con l’iscrizione, accettano e si impegnano a rispettare il regolamento gite, come da estratto pubblicato nel libretto “Attività sezionale” del C.A.I. Sezione di Verona.

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parcheggio partenza

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rifugio telegrafo