Nome del monumento: Basilica dei SS. Bartolomeo e Gaetano

Ubicazione: Strada Maggiore, 4 , Bologna, Italia

Datazione del monumento: 1627–1694

Artisti: Giovan Battista Natali; Agostino Barelli; Giuseppe e Antonio Rolli; ; Giacomo Alboresi; ; Giovanni Antonio Burrini; Marcantonio Chiarini.

Tipologia: Photograph: Giorgio Porcheddu Architettura religiosa (chiesa)

Promotore(i) della costruzione: Padri Teatini

Storia: Anche se la tradizione parla di una chiesa eretta nel V secolo da S. Petronio, nel luogo in cui si riunivano i cristiani bolognesi, la prima documentazione certa sull’edificio si ha solo nel 1288, e testimonia che era dedicato a S. Bartolomeo, aveva la facciata posta su piazza di Porta Ravegnana ed era annesso a un monastero cluniacense. Nel 1516 il priore Giovanni Gozzadini commissiona, ad Andrea Marchesi detto il Formigine, il progetto del suo Palazzo del Priorato e la ristrutturazione del tempio, ma assassinato un anno dopo sarà realizzato solo il portico in arenaria. Così nel 1627 i padri Teatini devono riprendere le ristrutturazioni, su disegno di Giovan Battista Natali e poi dall’architetto del Senato bolognese Agostino Barelli. Prevedono un nuovo orientamento della chiesa su Strada Maggiore, uniscono al titolo di S. Bartolomeo quello del loro fondatore S. Gaetano e commissionano a e Luigi Quaini l’esecuzione di dieci lunette nel portico del Formigine.

Descrizione: La chiesa ha pianta a croce latina e alzato a tre navate, divise da snelle colonne scanalate sormontate da capitelli ionici. La volta della navata centrale è dipinta con la Visione di San Gaetano di Giacomo Alboresi, entro limponente decorazione barocca a quadrature prospettiche di Angelo Michele Colonna e Agostino Mitelli. Le navate laterali inquadrano otto cupole illuminate da lanterne e otto cappelline rettangolari con volta a botte, rivisitando il principio basilicale romano della chiesa del Gesù. Nelle cappelle di destra hanno particolare rilevanza: l Apparizione dellangelo a San Carlo Borromeo di Ludovico Carracci; gli affreschi alle pareti, nella cupoletta e nei pennacchi della terza cappella di Angelo Michele Colonna; l Annunciazione di Francesco Albani; Due angeli di Domenico Canuti e laffresco San Gaetano in gloria e quattro profeti di Burrini e Chiarini. Al di sopra dellincrocio dei bracci del transetto si erge la grande cupola circolare decorata, con l Incoronazione di S. Gaetano e i Padri della Chiesa Latina, da Antonio e Giuseppe Rolli, che realizzano anche la cappella absidale con la Gloria di San Gaetano e le volte del transetto sinistro. Nellabside si trovano inoltre tre affreschi di Marcantonio Franceschini e Luigi Quaini su quadratura di . Nelle cappelle di sinistra si segnala la Madonna del Suffragio di Guido Reni, donata nel 1663 dal Canonico Matteo Sagaci, due volte sottratta e altrettante restituita, e il San Michele di Giuseppe Rolli. Alla chiesa sono collegati due suggestivi ambienti. Una piccola cripta affrescata sotto il presbiterio e loratorio cinquecentesco dellImmacolata Concezione e S. Gaetano, che conserva una antica immagine della Madonna col Bambino attribuita a Lippo di Dalmasio, già collocata in una chiesina accanto alla torre Garisenda e qui spostata nel 1871.

View Short Description Il distacco dalla tradizione accademica reniana e il conseguente rinnovamento barocco si esprimono magnificamente in S. Bartolomeo e Gaetano grazie all’operato comune di alcuni tra i maggiori esponenti della nuova corrente: Angelo Michele Colonna, Giacomo Alboresi, Agostino Mitelli, Giovanni Antonio Burrini, Marcantonio Chiarini, Antonio e Giuseppe Rolli. Le lunette ideate dal Cignani per il portico esterno furono già dai contemporanei fortemente applaudite e ammirate, i decori e le pitture all’interno stupiscono ed emozionano per l’effetto di illusionismo prospettico e la forte teatralità.

Criterio di datazione del monumento: Bibliografia e documenti d’archivio

Bibliografia di riferimento: Biondi, M., “La vita dei fratelli Rolli e la loro opera restaurata nella chiesa dei SS. Bartolomeo e Gaetano in Bologna”, Strenna Storica bolognese , LV, 2005, pp. 105-122 Riccomini, E., Giovanni Antonio Burrini, Bologna, 1999 Roli, R., “Giuseppe Rolli e gli affreschi della cupola di S. Bartolomeo in Bologna recentemente restaurati”, La Mercanzia, V, 1977, pp. 381-385 Foratti, A., Aspetti dell'architettura bolognese dalla seconda metà del secolo XVI alla fine del Seicento, Bologna, 1932 Anonimo Teatino, Descrizione minuta della Chiesa che presentemente sussiste, sue Cappelle, Pitture, Ornamenti e Sepolcri (ed. L. Gherardi ), Bologna, 1987

Copyright (dicitura completa): Copyright immagini: Ufficio Beni culturali ecclesiastici della diocesi di Bologna.

Citation: Marianna BiondiBasilica dei SS. Bartolomeo e Gaetano in Discover Islamic Art, Museum With No Frontiers,2021 http://baroqueart.museumwnf.org/database_item.php? id=monument;BAR;it;Mon12;32;it

Compilato da: Marianna Biondi

Numero di lavoro di MWNF: IT2 37 Veduta dell’interno dalla navata centrale

Interno, Ss. Bartolomeo e Gaetano

1627–1694

Giovan Battista Natali, Agostino Barelli

Lo spazio è diviso in tre navate. La luce penetra da ampi Giorgio Porcheddu finestroni e illumina i decori dorati delle colonne e degli Diocesi di Bologna archi.

Veduta della navata destra

Interno, Ss. Bartolomeo e Gaetano

1667–1695 ca.

Angelo Michele Colonna; Giovanni Antonio Burrini e Marcantonio Chiarini

Giorgio Porcheddu Cappelle e cupoline con decorazioni barocche. Di particolare Diocesi di Bologna impatto quelle della terza eseguite da Angelo Michele Colonna, e quelle della quinta di Burrini e Chiarini.

Incoronazione di S. Gaetano e cacciata di Lucifero

Cupola sul presbiterio, insieme

1689–1692

Antonio e Giuseppe Rolli

Giorgio Porcheddu Tre angeli sollevano un drappo rosso a svelare la Diocesi di Bologna glorificazione di S. Gaetano, che per intercessione della Vergine riceve gli onori dalla Trinità. Alcuni santi sopraggiungono alla testa di una processione che parte da Bologna. All’opposto la cacciata di Lucifero.

Incoronazione di S. Gaetano

Cupola sul presbiterio, particolare

1689–1692

Giuseppe Rolli

Il santo è sollevato in cielo da angeli. Estatico e con le Antonio Guerra braccia esibite in segno di preghiera riceve in dono la Diocesi di Bologna corona, la fascia azzurra, i gigli e lo scapolare ceruleo.

Angeli

Cupola sul presbiterio, particolare

1689–1692

Giuseppe Rolli Antonio Guerra Lo squarcio sul paradiso rivela allo spettatore la moltitudine Diocesi di Bologna angelica.