QUADERNI DELLA RIVISTA DEL CONSORZIO PER LA GESTIONE DELLE BIBLIOTECHE COMUNALE DEGLI ARDENTI E PROVINCIALE ANSELMO ANSELMI DI

BONAFEDE MANCINI

COMMITT.ENZEARTISTICHE E DEVOZIONE Le confraternite di in età moderna

Inserto del n. 4 anno XIX, 30 dicembre 2000, di "Biblioteca e Società" Rivista del Consorzio per la gestione delle Biblioteche degli Ardenti e Anselmo Anselmi di Viterbo COMMITTENZE ARTISTICHE E DEVOZIONE BONAFEDE MANCINI Le confraternite di Valentano in età moderna

Tav. 1. Ubicazione delle chiese e sedi delle confra- ternite di Valentano

alle carte dell'archivio dioce- ce, come suggerito in una Rela- oppidum, lungo la via principale Dsano di e dai zione del 1772, si può identificare del centro e denominata, più in volumi dell'archivio parrocchiale con quella del Gonfalone della sintesi, di Santa Maria. di Valentano è possibile ricostrui- Santa Croce, ciò in considerazio- I nomi delle società di Sanctae re, nelle sue linee portanti, l'atti- ne anche dell'eponimo delle ri- Mariae Verberatorum, del Corpo vità svolte in questa cittadina dalle spettive chiese nelle quali aveva- di Cristo, della Misericordia, sono locali confraternite in età post-tri- no sede il ramo femminile e ma- contenuti nel testamento che dentina. A partire dalla seconda schile della società. Quest'ultimo Apollonio Trippa dettò in Valenta- metà del XVI secolo è stato possi- aveva sede presso il sacello di no, presso la sua abitazione in bile censire nel centro castrense Santa Maria del Gonfalone della contrada La Piazzetta, il 19 no- delllAltaTuscia sei confraternite: Santa Croce extra oppidum, oggi vembre 1575. Dal rogito conoscia- della Misericordia, della Santa più semplicemente di Santa Cro- mo che gli eredi dovevano paga- Croce (15781, del Santissimo Rosa- ce, dove ne solennizzava la festa re, per la salvezza dell' anima del rio (1579), del Corpo di Cristo o il 3 di maggio (Invenzione della loro parente e maggiori, alle sud- Santissimo Sacramento, di Santa Santa Croce); quello femminile, dette compagnie cinque giuli cia- 1 Maria Verberatorum, una più ge- con proprio oratorio e altare, scura . La conferma dell'esistenza nerica Societate Mulierum (1 578). presso la chiesa di Santa Maria del giuridica, secondo i dettami conci- La confraternita della Santa Cro- Gonfalone della Santa Croce intra liari tridentini, viene fornita dal

r-

1. Coiiegiata S. Giovanni Ev. 2. Chiesa S. Maria 3. Chiesa Ospedale o S. Maria deiia Pietà (scono- sciuta) 4. Chiesa di S. Barnaba (sconosciuta) 5. Chiesa S. Antonio di Padova (scomparsa) 6. Chiesa di S. Antonio Abate (scomparsa) 7. Chiesa di S. Croce 8. Chiesa di S. Rocco (scomparsa) 1 O( ' Il I Z IONI,\UL I(fC III

' Archivio di Stato di Viterbo, arch. notarile di , prot. 156, C. 42 e 42v. Fig. 1. Chiesa di Santa Croce. Affresco di Santa Maria Verberatorum,seconda metà XVsec. (foto G. Ciucci)

rum fosse in origine indicata la confraternita del Gonfalone per il fatto che le due compagnie aveva- no sede presso la stesso sacello e praticavano entrambe la discipli- na. I1 titolo di Santa Maria Verbe- ratorum è riferihile a1 dipinto del- la Madonna con Bambino e due battenti inginocchiati ai piedi della Vergine in abito confraternale (sacco di colore bianco con cor- done) e flagello, collocato nell'e- dicola dell'altare maggiore della chiesa di Santa Croce e risalente alla seconda metà del XV secolo. L'armonica e vivace composi- zione pittorica presenta nella par- te superiore due angeli in adora- zione della Vergine in trono con il Bambino seduto sulla ginocchia e che stringe nella mano sinistra una melagrana. I1 Bambino tiene nella sinistra tre ciliegie e nella destra un cardellino (fig. 1); nella parte inferiore, due confratelli (la figura maschile a destra, quella femminile a sinistra) nell'atto di battersi la schiena nuda con la di- sciplina (fig. 2). Anche il ritrova- verbale di visita del dicembre 1578 confraternite del Santissimo Sacra- mento dalla rocca Farnese di una allorché il vescovo di Montefiasco- mento, della Misericordia e della brocchetta ansata della metà del ne, V. Fucherio, registra lo stato Santa Croce, sotto pena di priva- XV secolo con decorazione in blu dei lavori nella restaurata fabbrica zione dei loro beni, dovevano cobalto del flagello e delle lettere della Collegiata di San Giovanni riattare le sepolture della chiesa gotiche A.[ve] M.[aria], secondo Evangelista di Valentano e le con- Collegiata che le stesse curavano un'iconografia nota anclie a Far- fraternite della Misericordia, della a vantaggio dei loro fratelli defun- 4 quinia, confermerebbe la presen- Santa croce2, indicandone anche il ti . (Nella tav. I sono indicate le za di questa compagnia in Valen- nome degli ufficiali. I1 verbale del- Chiese con la collocazione delle tano già in tale età5 (fig. 3). la visita alla chiesa di Santa Maria varie Confraternite). I1 sacello, ubicato allora fuori annota che il tempio era retto (re- dell'ahitato, a lato della chiesa di La confraternita del Gonfalone git) "a societute mu~iernm."~ San Rocco e noto col titolo di deiia Santa Croce Nella posteriore visita del 1585, Santa Maria del Gonfalone della il vescovo di Montefiascone mons. È possibile che col nome di so- Santa Croce, venne restaurato e G. Bentivoglio, decreta che le cietà di Santa Maria Verberato- ingrandito, fino ad assumere la

Archivio della Curia Vescovile di Ivi, Visite Pastorali, vol. 2, fasc. 4 Ibidem, C. n. n. Gli ufficiali camerari mana Santa a CornetO. Sodalizi riti Montefiascone (d'ora in avanti (1578-1585), C. 24v. registrati nel verbale del 30 giugno ~rocessioni,ed. Ebe, . 1995, A.C.M.), Visite Pastorali, voi. 2, fasc. 5 1585 risultano: magistro Giovanni Bal- tav. XXV. Il moto dei fiageiianti ha avuto origine nella vicina Umbria in- (1 556-1 578), C. 79v e 80~. dano e Grazio Mascino (priore) per il SS.mo Sacramento, Angelo Cavalli per torno al I2G0 per Opera del beato la Misericordia. Rainerio Fasani, un eremita, che esor- tava alla penitenza per placare I'ira 5 Cfr,, R. Luzi, M. Romagnoli, Antiche divina. Vd., G. Galli, Idisciplinati del- maioliche di scavo dalla rocca Farnese I'Umbria del 1260, in: Giornale Storico in Valentano e altre sparse dal ducato della Letteratura Italiana, Torino, Loe- di Castro sec. XIII-XVII, Viterbo, Agne- scher, 1906, sup. n. 9. sotti, 1981, p. 36. L. Balduini, La Setti- Fig. 2. Particolare dell'affresco. Flagellanti. (foto G. Ciucci) Fig. 3. Brocchetta ansata con decorazione in blu cobalto del flagello e lettere gotiche "A. M." (ab- breviazione di Ave Maria) (metà XV sec.). Valenta- no, Museo della Preistoria della Tuscia e della Roc- ca Farnese (foto R. Luzi)

forma e l'aspetto attuali, a spese della disciplina in Valentano dove prima della confraternita del Gon- la sera del " Venerdì santo per so- falone e poi, sul finire degli ultimi lito antico costume si fa una pro- due decenni del XVII secolo, della cessione (. . .), vi stanno 300 uomi- Comunità6 . Se non documentata ni, quali si battono tutti, coperti di nelle carte d'archivio la commit- sacchi, a piedi nudi, senza cami- tenza del suddetto dipinto d'altare cie, con disciplina di ferro e di al- da parte del ramo maschile e fem- tre spine pungenti, che tutti spi- minile dell'omonima confraternita, sciano sangue, cosa da stupire, e o di due suoi privati confratelli, sono tutti assuefatti a questa disci- certa risulta quella per uno sten- plina, che ogni anno in quel tem- dardo che la compagnia recò a po si richiede in maniera tale, che Roma per l'Anno Santo di Giugno se non la facessero gli causeria 1625. La spesa, versata in due qualche infermitù"9. La pratica ri- quote di 12 e 19 scudi (l'ultima sulterebbe però documentata nel corrisposta in data 8 novembre) a centro già all'inizio del XVI seco- Giulio lutti pittore, è stata registra- lo: ". . . l'anno 1515 una processio- ta da Ottavio Vitozzi, ufficiale ne di duecento di questi battenti, cammerario della confraternita, o siano disciplinati partirono bat- che annota anche la somma per tendosi da Valentano, e si portaro- falone vi stanno innanzi tutte le "mezza canna di tela di seta cre- no in Vz'terbo a visitare la Santissi- zitelle colo loro sciugatoro in testa, misina servita per lo stendardino ma Vergine della Quercian10, do- cantando canzoni Sagre in lode (32, 50 baiocchi)" e quella "per ve suscitarono forte ammirazione della medesima S. Croce. Antica- dono fatto al1 'Archiconfraternita tra i cittadini del capoluogo. mente, ed anche ai nostri tempi del Confalone di Roma (scudi La disciplina, sebbene proibita [l772 ca. n.d.Al frà fratelli del 40)". Tra le voci delle spese sono nel 1735 con decreto del vescovo Confalone vi erano molte coppie annotate anche quelle per il "vino di Montefiascone card. P. Aldo- di Battenti, o siano disciplinanti, i e Ciambelle prese per li battenti, vrandi, seguitò a Valentano fino al quali si battevano a sangue, ed 65 baiocchin.7 1760, anno nel quale mons. Giu- accompagnavano la detta proces- A partire dal 1627 la confrater- stiniani soppresse i battenti che sione"l1. I1 divieto di Saverio Giu- nita valentanese risulta aggregata praticavano il flagello nella festa stiniani, vescovo di Montefiasco- all'Arciconfraternita del Gonfalone dell'Invenzione della Santa Croce ne, precede quello delle limitrofe di Romas. (3 maggio). Nella "solennissima diocesi di Sovana e Acquapen- La coeva testimonianza di B. Processione, in cui si porta il le- dente12. Zucchi (1630) fornisce altri parti- gno della S. Croce, ed oltre i fratel- Alla confraternita di Santa Maria colari circa la diffusione e pratica li della detta Compagnia del Con- del Gonfalone della Santa Croce

B. Mancini R. Luzi, Valentano luoghi chi (1675), il sacerdote Giovanni Batti- tempi del sacro, cit., p. 15 e 114-119. delllAlto ancora fino ai primi e tempi del sacro, , sta Lazzari (1675): i primi tre parenti A.C.M., Visite Pastorali, vol. VI, fasc. decenni del XIX secolo come provano tip. Cecccarelli, 1995, p. 38 del più famigerato Giovan Domenico 18 (1704), C.394. il divieto di battersi emanato dalla Cocchi, uno dei sicari che il 18 marzo Municipalità di Acquapendente, il 1 Archivio Parrocchiale di Valentano P. F. Annibali, Notizie storiche della ' 1649 a attentò alla vita di aprile 1798, e successivamente dal si- (d'ora in avanti A.P.V.), Confraternita casa Farnese, Montefiascone, stamp. mons. Cristoforo Giarda vescovo di nodo diocesano aquesiano del 1818. 1 del Gonfalone (1612-1685). C.F.S. 2, C. del Seminario, 1818, parte Il, p. 81-84. Castro (un altro ramo della famiglia due divieti, identici nella proibizione, 279 e 281v. Il ~a~amentodi 19 scudi, Valentano nel 1630 contava 1500 abi- Cocchi risulta ascritta alla confraterni- differivano per le finalità essendo venne versato in data 8 novembre tanti pertanto appare corretto ritene- ta della Misericordia). Il sacerdote quello laico motivato a prevenire 1625. 11 cognome del pittore non ap- re che alla processione del Venerdì GiovanBattista Lazzari, nel 1655, qualsiasi disordine sociale. La discipli- pare di facile lettura e potrebbe per- Santo descritta dallo Zucchi prendes- donò al capitolo della Collegiata di na, fino a tutto il XVIII secolo, era pra- tanto leggersi anche Sutti, Lutti. Per il sero parte, oltre ai battenti della com- San Giovanni la statua lignea policro- ticata anche nella diocesi di Sovana giubileo del 1675, nell'assemblea del pagnia del Gonfalone, anche altri pe- ma della Madonna Assunta (fine XVI (), di qui la necessità da parte 21 luglio, i confratelli, ascoltato il pa- nitenti. secolo) collocata nella cappella delle delle autorità religiose di prendere rere del dottore Gabriella Gabrielli, anime Purganti. In una relazione del 'O A.C.M., Valentano vol. XIII (Miscella- provvedimenti finalizzati a togliere o regolarono che si sarebbero condotti 1772 la statua viene descritta come nea), fasc. Relazione circa Valentano, mitigare tali esercizi (1732). C. Giorgi- a Roma solo "alli 15 ò 18 settembre "ben indorata" pertanto diversa da le sue chiese, le sue istituzioni, di Giu- ni, La Maremma Toscana nel Settecen- ch'allora sarebbe meglior viaggiare, quella che appare oggi (veste rossa e seppe Azzaloni, ms. 1772, cc. n. nn. to, Ed. Eco, 1968, p. 198 e segg. "Che poi che saranno cessati i caldi" e che manto blu); un mirato restauro do- l' Ibidem. nella Processione del Cristo morto, a le donne, per maggiore decoro della vrebbe tendere a recuperare I'origi- cui la sera del Giovedì Santo si dà stessa confraternita femminile, avreb- l2 Battaglini, Breve storia delle origini nale effetto cromatico della scultura principio inverso la mezz'ora di notte, bero dovuto vestire "ilvelo in testa e della Municipalità Repubblicana di la cui devozione in Valentano ha radi- Acquapendente, Acquapendente, La niuna delle Confraternita possa inal- la mozzetta biancha". Ivi, C. 218. ci molto profonde. Cfr. A.C.M., Valen- berare la Croce, a riserva della Com- Tra gli ascritti della Confraternita del Commerciale, 1989, p. 25. M. Brizi, A tano: Chiesa di San Giovanni, fasc. Al- pagnia della Morte; ordinando anco- Gonfalone appaiono Cristoforo Coc- fulgure et tempestate, Grotte di Ca- tare del Purgatorio, C. n. n., inoltre B. ra, e comandando espressamente, che cho (1650). Giovanni e Odoardo Coc- stro, tip. Ceccarelli, 1990, p. 123. La Mancini R. Luzi, Valentano luoghi e disciplina è stata praticata nei centri nella mentovata Processione niuno sia Fig. 4. Pietro Lucatelli, Madonna del Rosario (1700). Valentano, chiesa Collegiata di San Giovanni Evangelista, altare della confraternita del Rosario. (foto Benassai & Borra, fototeca Biblioteca Comunale di Valentano)

anche presso la chiesa Collegiata fiascone il denaro per il Vicario "il di cui altare lavorato tutto di (60 baiocchi), per la piggione e stucco con colonne, e statue, ed letto a servizio del Landi, (scudi un antichissimo quadro di buona l), a Carlo Cerratelli perportatura mano, che rappresenta la deposi- delle colonne (scudi 1,401, a magi- zione del Redentore dalla Cro- stro Gimignano muratore per.fat- ce ,,. 16 tura di alcune fondate (baiocchi 60), a Paolo Pietro Marricchi e La confraternita Bartolomeo Valiserra per aver por- del Santissimo Rosario tato la calce (scudi 1,501, a Ber- nardino Pelece per portatura de Non di minore pregio le com- sassi (baiocchi 351, a magistro Pie- mittenze artistiche che la confra- tro Caneparolo per mezza canna ternita del Santissimo Rosario, di sassi (baiocchi 35).l" compagnia eretta dal romano pa- I1 quadro della Madonna del dre Claverio, predicatore in Valen- Rosario (235cm x 155cm) con san tano, il 29 di marzo 1579": corn- Domenico che riceve dal Bambi- missionò all'inizio del XVIII seco- no Gesù la corona del rosario, lo. Come registra il verbale delle santa Caterina a destra, ed un an- Uscite, la pia società devozionale, gelo in alto che sorregge una pic- che aveva una cappella e altare cola Trinità che incorona la Vergi- con identico titolo presso la chie- ne, era stato erroneamente attri- sa Collegiata di San Giovanni buito da G. Azzaloni (1772) a Car- 4 ,, spettava l'assistenza degli infermi Evangelista, tramite il proprio ca- lo ~aratta"; i recenti dati d'archi- de~l'os~edale'~e la cura della spe- merlengo Giovanni Battefolli, ver- vio come anche i confronti icono- zieria della Comunità, ol~blighi sò nel 1700 a "magistro Giuseppe grafici non lasciano dubbi circa questi che la pia società osservò Landi, stuccatore, come per sue ri- l'attribuzione della pala al Lucatel- fino all'erezione del nuovo ospe- cevute.fatte in diverse volte in tutto li (fig. 4). Ai lati dell'edicola della dale (1747) da parte del marchese scudi 86, 75 moneta; al Signor pala d'altare, sopra due strette tele Carlo Francesco de Angelis che Giovanni Fransosi, scultore, scudi (225cm x 36cm), sono dipinti i fece aggregare alla nuova fabbrica 18 moneta, sono per lavori fatti quadretti dei Misteri del Rosario tutti i beni di proprietà della con- nell'altare del Santissimo Rosario" (sopra una: l'Annunciazione, la fraternita del Gonfalone e di San e poi ancora "al Reverendissimo Visitazione, la Natività, la Presen- ~arnal3a'~.Come registra il verba- Signor Vicario Coucci mandati in tazione, Gesù e i dottori, l'Orto le della visita pastorale del 1704 due volte scudi novanta moneta del Getsemani, la Flagellazione. (card. M. A. Barbarigo), la compa- per doverli sborsare in Roma al Si- Sopra l'altra: la Coronazione di gnia alzava il vessillo della Croce gnor Pietro Lucatelli, pittore, per spine, la Salita al Calvario, la Cro- nelle processioni, portava i bacu- prezzo del quadro del Santissimo cifissione, la Resurrezione 1'Ascen- 10s ed indossava un sacco di colo- Rosario dal medesimo depinto". A sione, la Pentecoste, l'Assunzione) re bianco con cingz~los15 . queste spese si devono aggiunge- ai quali si aggiunge l'Incoronazio- La confraternita, a partire dal re quelle erogate al Signor Pro- ne della Vergine della pala centra- XVIII secolo, aveva una cappella caccia, per aver recato a Monte- le. I Misteri non sembrano attri- ardito di battersi in verun modo con l4 A.C.M., Valentano vol. XIII (Miscel- l7 /vi, VOI.M, Confraternite, fasc. Con- fiasconel 19973 P. 22-24. funi, cordicelle, o ferri, o di fare peni- lanea), fasc. Relazione circa Valenta- fraternita del Santissimo Rosario, cc. l9 A.C.M., Valentano vol. XIII (Miscel- tenza, che chiamano - le cinque pia- no, le sue chiese, le sue istituzioni, n.n. Nel 1584 Gregorio XIII confermò lanea), fasc. Relazione circa Valenta- ghe -, sotto pena di carcere formale, cit., cc. n. nn. Il sollecito per la erezio- l'erezione della compagnia con rogito no, le sue chiese, le sue istituzioni, ed altre ad arbitrio". Diocesana Syno- ne della nuova fabbrica dell'ospedale di Venanzio Ranucci di Orvieto. cit., C. n.n. dus di Acquapendente, 1818, p. 181. di Valentano, costruito sullo stesso l8 B. Mancini, R. Luzi, Valentano luo- 20 Ivi, Valentano vol. IX , fasc. Confra- l3 In data 7 dicembre 1578 il camera- luogo di quello antico, venne operato ghi e tempi del sacro, cit., p. 16. Pie- ternita del Santissimo Rosario, cc. n.n. rio della compagnia della Santa Cro- dalla Serva di Dio suor Maria Geltrude tro Locatelli (Roma 1637-1710) in ce, Nardo Naldi, cita come debitori Salandri. quello stesso periodo eseguiva delle della confraternita Sebastiano, Orazio l5 A.C.M., Valentano vol. VI, fasc. 18 pale d'altare per la chiesa del Semi- e Bonavia di Gentile per "unurn cub- (1 704), C. 393v. nario di Montefiascone (San Bartolo- bile curn palearicio [...l plurnaccis". l6 Ivi, VOI.XIII (Miscellanea), fasc. Rela- meo apostolo); cfr., G. Breccola, La A.C.M., Visite Pastorali, vol. 2, fasc. 4 zione circa Valentano, le sue chiese, le chiesa di S. Bartolorneo apostolo a (1 578-1 585), C.24v e 25. sue istituzioni, cit., cc. n. nn. Montefiascone, tip. Graffietti Monte- Figg. Sa, 5b. I Misteri del Rosario (XVIII sec.). Valentano, chiesa Collegiata di San Giovanni Evangelista, altare della confraternita del Rosario. (foto Benassai & Borra, fototeca Biblioteca Comunale di Valentano)

buibili al Lucatelli (figg. 5a; 5b). Tra i beni artistici della confra- ternita del Rosario si contavano altre suppellettili ma di questi be- ni non ne possiamo stabilire né il costo, né la provenienza, né l'e- poca e tantopiìi l'esistenza essen- do andati dispersi. Un inventario, privo di data ma riconducibile alla fine del XVIII secolo, ci informa in modo analitico di quanti e qua- li altri beni fosse proprietaria la compagnia; tra le consistenti sup- pellettili elencate nel verbale ven- gono in questa sede indicati solo: "quattro Angioli indorati, due grandi, e due piccoli (. . .l, un pa- liotto di tela bianca raccamato d'oro con l'Immagine della Ma- donna Santissima del Rosario (. . .l, uno stendardo di tela dipin- ta rappresentante la Madonna Santissima del Rosario, e San Do- menico, che si porta in processio- ne attorno la chiesa in tutte lepri- me domeniche del mese (. . .), una statua di rilievo rappresentante la Madonna Santissima del Rosario con Bambino, con corona in testa 20 inargentata ".

La confraternita della Misericordia e Morte Di interesse artistico appaiono anche una pala d'altare, un busto vamente ( 1559) dalla famiglia Far- un sacco di colore nero ed aveva in scagliola di un hecce homo e nese." La compagnia svolgeva di- un ramo maschile e femminile, fin una statua della Madonna Addolo- verse attività caritative: seppelliva dal 1627 risulta aggregata all'Arci- rata, anch'essa in gesso, di pro- i cadaveri che giacevano inunlati confraternita romana della Morte prietà della confraternita della Mi- nel territorio verentano, assisteva i ed Orazione adottandone anche il sericordia e Morte 2 1 . La pia so- carcerati e gli ammalati dell'ospe- distintivo e lo statuto, la cui copia cietà valentanese, attiva nel centro dale, tumulava i corpi dei condan- a stampa è conservato presso 1'Ar- già nella prima metà del XVI se- nati presso la chiesa di San Rocco chivio diocesano di Montefiasco- colo col titolo di San Giovanni (tempio appena fuori dell'abitato ne.25 attis sta^^, per bisogno della po- e a lato della chiesa di Santa Cro- La confraternita, oltre alla cura polazione, fu agevolata successi- ce) 24 . La cotnpagnia, che vestiva della chiesa di San Rocco, aveva

2' Con lo scioglimento della confra- capezzale degli infermi, le mani era- 24 A.C.M., Valentano vol. XIII (Miscel- provvedendo in quel tempo di tutto il ternita della Misericordia e Morte no invece poste sulla pancia delle par- lanea), fasc., Risposta alli quisiti per bisognevole ". (1943 ca.), le parti che componevano torienti per soccorrerle nei casi più I'informatione dello stato attuale del- 25 Statuti della Venerabile Archicon- la statua in gesso (testa, arti, abito), difficoltosi. la Chiesa di Valentano, Cap. VI, c.10, fraternita della Morte ed Orazione sono stati affidati in custodia a priva- 22 A.C.M., Valentano vol. VIII, Chiese anno 1772 ca. "La prima dicesi [con- prima approbati, e confermati I'anno ti. Nella mostra del 1995, Valentano minori, fasc., Chiesa Ospedale, c.n.n fraternita n.d.a] della Morte, perché 1590 e poi riformati l'anno 1697 e ri- luoghi e tempi del sacro, è stato pos- 23 Archivio Storico di Valentano, arch., aggregata all'Archiconfraternita della stampati nell'anno del Santissimo sibile recuperare sia il viso che l'abito notarile di Castro, Domenico De An- Morte di Roma. E questa ha per istitu- Giubileo MDCCL, Roma, Stamp. della nero della Vergine Addolorata. Il pa- gelis prot. 1 (1555-1565), C.72 e segg. to non solo di far seppellire i Defonti, Rev. Cam. Apost., MDCCL. ziente lavoro di recupero e restauro L'intero fondo notarile di Castro è sta- e mandare a prendere i morti che ac- dell'abito è stato seguito da Noemia to trasferito presso l'Archivio di Stato cidentalmente si trovano nelle cam- Melaragni. Su richiesta dei parenti, il di Viterbo. pagne, ma altresì di assistere in tem- viso della Madonna era collocato al po di Giustizia ai poveri giustiziandi, Fig. 6. Madonna della Pietd (metd XVIII sec). Valentano, Sacrestia chiesa Collegiata di San Giovanni Evangelista. (foto Benassai & Borra, fototeca Biblioteca Comunale di Valentano) Fig. 7. Madonna con Bambino (fine XVIII sec.). Valentano ex chiesa dell'Ospedale. (foto R. Luzi)

i !g.+yl /;P 1.:. .p .p " i;: una cappella con altare sotto il ti- Maria della Pietà, li) adagiato sulla bara e seguito tolo della Trinità nella chiesa Col- e malgrado l'edificio abbia ospita- dalla statua dell'Addolorata (oggi legiata di San Giovanni. Nel 1856, to le famiglie sfollate dalle città sostituita da un simulacro di più la pia società, fece acquistare in colpite dalla guerra, (1943) è moderna fattura), vengono tra- Roma la statua in gesso della Ma- giunta fino a noi una "divota pit- sportati dai confratelli della Mise- donna Addolorata che, unitamen- tura della Madonna Santissima ricordia nella processione del Ve- te ad un Cristo morto fatto rimuo- della Pietà, a cui il Popolo di Va- nerdì santoz8. vere dalla suddetta cappella, in- lentano professa una singolare di- La pala d'altare (290 cm x 170 tendeva collocare in un nuovo al- vozionen27 (fig. 6). Dell'antica cm) esistente nella cappella della tare da erigersi nella chiesa dell'o- chiesa, oggi ad uso di vapoforno, Misericordia e Morte della Colle- spedale, di cui alla confraternita, si è conservata anche una pittura giata, raffigurante l'Incoronazione dopo l'abolizione delle compa- parietale, di modesta fattura, raffi- della Vergine con Dio padre, Ge- gnie del Gonfalone e di San Bar- gurante la Madonna con il Bambi- sù Cristo e ai loro piedi i santi naba, spettò la cura.16 Nonostante no (fig. 7). Giovanni Battista e Carlo Borro- la soppressione dell'ospedale e I1 Crocefisso (Cristo morto in meo (fig. 8), fu acquistata nel annessa chiesa, titolata di Santa cartapesta e con braccia snodabi- 1839 dalla compagnia per il prez-

26 Con lettera del 16 luglio 1856, Gio- come a questo Santissimo Crocefisso 27 B. Mancini, R. Luzi, Valentano luo- del Verbo recitato a e a Va- vanni Longhi, santese della confrater- professa somma venerazione questo ghi e tempi del sacro, cit., p. 63. lentano, vd., M. Brizi, A fulgure et nita, chiedeva licenza al vescovo di popolo avevano anticamente pensato 28 Tra le preghiere recitate il Venerdì tempestate, Grotte di Castro, tip. C~C- Montefiascone di "poter erigere un di collocarlo nella cappella della Mise- Santo vi era il Verbo un'orazione che carelli. 1990. p. 95 e Seg., B. Mancini, nuovo altare nella Chiesa dell'ospeda- ricordia della Collegiata ma awedute- veniva recitata durante la giornata fi- R. Luz~,Valentano luoghi e tempi del le sotto una delle arcate in Cornu Epi- si che andava soffrire per I' umidità no a quaranta volte. La supplica po- Sacro, cit., p. 97 e 98. stolae e fare in quello una Nicchia per furono solleciti levarlo, e da quell'e- polare - con alcune varianti diffuse collocarvi il Bellissimo Simulacro del poca, prima con vera indecenza fu te- anche ad Onano e Proceno - non ap- SS.mo Crocefisso che possiede la Con- nuto nel corridore dell'Ospedale". B. pare mai essere stata recitata in chie- fraternita suddetta ed insieme con Mancini, R. Luzi, Valentano luoghi e sa o con la partecipazione del clero e quello la statua dell'Addolorata che a tempi del sacro, cit., p. 63. sembra ricondursi al genere delle lau- momenti sta per venire da Roma. Sic- di religiose umbre. Per la trascrizione Fig. 8. Incoronazione della Vergine con SS.ma Trinità, San Giovanni Battista e San Carlo Borromeo (pittore romano, 1839). Valentano, chiesa Collegiata di San Giovanni Evangelista, altare della confraternita della Misericordia e Morte. (foto Benassai & Borra, fototeca Biblioteca Comunale di Valentano Fig. 9. Ecce homo, busto in scagliola (XIX sec.) Valentano, chiesa di Santa Maria (foto G. Ciucci)

Fig. 10. Urna di San Giustino martire. Incisione di Giuseppe Petri di Viterbo, inizi XIX sec. (Collez. R. Luzi)

zo di 100 scudi e sostituiva un più antico quadro con la Trinità, san Carlo e san Leonardo in atto di adomzione2". Da un inventario, redatto nel 1925 dal segretario della confraternita, Nazareno San- ti, conosciamo che la pia società risulta inoltre proprietaria del bu- sto di Gesù Nazareno (hecce ho- mo) (fig. 9), "composto in scaglio- la di pregio " , attualmente esposto nella chiesa di Santa Maria30, di una campana di 140 libre, fusa nel 1859 dall'aquesiano Pietro Si- . - --*. ni, della "urnagrande lavorata in 5- - - Roma contenente il corpo di San Giustino Martire, riccamente vesti- mittenze sembra esaurirsi in una to, regalata dal Papa Pio T/1 alla più popolare espressione artistica Confraternita nell'anno 1780" 31 che prevedeva la realizzazione e posta sotto la mensa dell'altare collocazione di addobbi floreali maggiore della Collegiata e tra- nella solennità del Corpus Domi- sportata processionalmente nella ni; le attuali infiorate artistiche del solennità del santo patrono Corpo e Sangue di Cristo, parate a (fig. 10). Valentano, troverebbero in questa compagnia il loro antecedente La Confraternita storico più prossimo e il commit- del Santissimo Sacramento tente più ragguardevole. Nel verbale delle Uscite del La confraternita del Santissimo 1711 il camerario della confrater- Sacramento, o Corpo di Cristo nita ha registrato i pagamenti rela- (fig. Il), aveva anch'essa un ra- tivi allo spago utilizzato "per in- mo maschile e femminile (ammi- trecciare festoni per la festa del nistrativamente unite dal 1772), Corpus Domini (baiocchi 4)" co- vestiva un sacco di colore ceru- me il versamento al sacrestano leo, operava conforto agli infermi 'per andare a cogliere la Verdura ed aveva una cappella con altare (baiocchi 5)".33 presso la chiesa Collegiata, Dal I1 sinodo diocesano falisco del 1650 la pia società risulta aggrega- 1710 aveva regolato "(. . .) Religio- ta all'omonima Arciconfraternita sus sit tamen semper apparatus: di Roma e, allo scopo devoziona- emundentur viae, et jìoribus in- le al Corpo e Sangue di Cristo, ag- spergantur, easque Cerimoniarum so a regolare lo spontaneismo de- giungeva quello caritativo di por- Magistri inspiciant semitas, per vozionale che a promuoverlo. La l tare il viatico agli infermi 32 . quas incessura est processio, ne in liturgia del Corpus Domini, così Allo stato delle ricerche, la illarum apparatu aliquid esset in- come la devozione all'eucarestia, compagnia non risulta dotata di decorum, aut minus ma costituiva il nucleo centrale della beni artistici e il rapporto di com- questo appare più un sollecito te- Controriforma contro il diffondersi

29 A.C.M., Valentano vol. XIII (Miscel- ternite A, fasc. 3. Nota della roba esi- 33 A.P.v., vol. santissimo Sagrarnento, 34 Sebastiano Pornpilio Bonaventura, lanea), fasc. Relazione circa Valenta- stente nell'Oratorio della Confraterni- ~~~d;~~~t;(1674-1715), 161. Per i Synodus Diocesana, 16, 17 et 18 Junii no, le sue chiese, le sue istituzioni, ta della Misericordia e Morte in Va- decreti sinodali concernenti la regola- MDCCX, Montefiascone, Tip. Del Se- cit., C. n.n. lentano posto al Corso Vittorio Ema- zione delle infiorate nella solennità minario, 1714, Cap. IV, rub. IV. p. 284. nuele. cc. n. nn. del Corpus Domini in alcuni centri Vedi inoltre B. Mancini, Infiorate e 30 11 busto dell'hecce homo, oltre ad 32 canzoni nelle feste di primavera del- avere un proprio altarino, viene espo- Ivi, Visite Pastorali, vol. VI, fasc. 18 delllAlta Tuscia vd., B. Mancini. Infio- rate e canzoni nelle feste di prirnave- l'Alta Tuscia, in: Biblioteche e Dintor- sto nell'altare della Reposizione della (1704), C. 392 ni, Bollettino biblioteche Lago di Bol- Settimana Santa (Sepolcro) nella stes- ra delllAlta Tuscia, in: Biblioteca e sena, a. V-VI-VII, 1994-1995-1 996, p. sa chiesa di Santa Maria dove si con- Dintorni, Bollettino Biblioteche Lago serva anche la teca d'altare in legno. di , a. V-VI-VI1 (1994-1995- 54-56. 1996), p. 54 e segg. 31 A.C.M., Valentano vol. XV, Confra- Fig. 11. Emblema delle unite confraternite del SS.mo Sacramento e del Gonfalone della Santa Croce. (Cabreo, redatto nel 1815 da Andrea Valeriani). Valentano, Archivio Parrocchiale.

Fig. 12. Francesco Maria Bonifazi, San Francesco, Santa Lucia e Sant'Agata (171 1). Valentano, chiesa Collegiata di San Giovanni Evangelista, ex altare della confraternita di San Francesco. (foto G. Ciucci)

di poche ore e alla anonimia ma non per questo, come l'offerta di sonetti e canti alla Vergine nella solennità del ferragosto valentane- se, di minore pregio artistico; ma questa sarebbe un'altra devozione e capitolo della storia ed anima della Tuscia ancora poco studiati.

Le confraternite STEMMA del XVii secolo D ELLA C Oh1 13A+3JiA Tra il XVII e l'inizio di quello gnia di San Francesco non appaia successivo, in piena Controrifor- mai trascritto l'onomastico del Bo- ma, alle confraternite sopra elen- nifazi, risulta facile identificarlo cate si aggiungono quelle di San con Francesco Maria e non con il Francesco (16381, di Santa Maria fratello Anton Angelo, anch'esso della Pietà (1638, compagnia fem- pittore, essendo quest'ultimo mor- minile), di Santa Maria dei Sette to nel 1699. 3X Dolori (16381, di San Barnaha L'altare della cappella di San (1638, compagnia femminile con Francesco, in antico intitolato a sede presso l'omonima chiesa)36 e Santa Lucia, venne decorato dallo della Madonna della Coroncina. stuccatore Pietro Sermini a partire dal 1717. La confraternita, in quat- La confraternita tro rate, pagò al Sermini 54 scudi; di San Francesco dell'eresia protestante; pertanto i il primo versamento venne effet- sinodi diocesani non estendevano La pia società, detta anche dei tuato il 24 agosto 1717 (12 scudi), che in modo capillare su tutto il Cordati, tra il dicembre 1710 e il l'ultimo il 17 luglio 1718 (10 scu- mondo cattolico quanto ribadito maggio 1711, fece eseguire al di). I1 30 settembre 1717, a pochi nei dettami del Concilio di Trento "Pittore Bonz~atii"una pala per giorni dalla solennità del santo di (1545-1563). Così all'età barocca si l'altare della propria cappella nel- Assisi, la confraternita aveva fatto attribuisce il passaggio alle infiora- la Collegiata (fig. 12). In data 20 porre la cornice al uadro del Ho- te artistiche con la realizzazione di dicembre, il canonico Vitozzi, nifazi (25 baiocchi1.-99 Appare utile quadri floreali allegorici lungo il pagò al Bonifazi scudi 2,50 quale ricordare che Pietro Sermini da percorso processionale secondo acconto della spesa per il "quadro Mugello, Diocesi di Como nel Mi- quanto indicato nel 1633 dal gesui- di san E;rancesco"; altri 20 scudi lanese, nel 1712 nella stessa chie- ta senese Giovanni Battista Ferrari (10 e 10) fiirono ancora versati il sa di San Giovanni, aveva eretto nel suo trattato De.florum cultura, 14 marzo e 26 aprile 1711 per ma- la ornamentazione scultorea in arte decorativa che aveva impe- no di Giuliano Moscati. In data 19 stucco dell'altare della cappella gnati in Roma Benedetto Drei co- maggio, "per ultimo resto al Pitto- delle Anime Purganti, altare "di me anche un allievo del Bernini, re per la.fattura del quadro di San poi fatto indorare dal R. Signor Stefano ~~erantio.~~Una cornmit- Francesco ", vennero pagati altri canonico Billi ad oro zecchino tenza questa delle infiorate desti- 5.12 ~cudi.~'Sebbene nei verbali dal Signor Gaetano Vaselli Indo- nata a consumarsi nel breve spazio dell' Uscita à denari della compa- ratore, e pittore di Owieto" presso

35 1. B. Ferrari, De Florum cultura, Ro- 37 A.P.V., Compagnia di San Francesco re Francesco (? sic) Bonifatii... " in Maria Bonifazi, in: Informazioni, perio- ma, tip. Stephaus Paulinus, 1633, Lib. (1706-1755) vol. A.M. 22, cc. n.nn. quanto in nessuna carta del registro dico del Centro di Catalogazione dei della confraternita viene mai trascritto Beni Culturali di Viterbo, a. VI, n. 12, IV. Vedi inoltre, Le infiorate del Lazio, 38 L'attribuzione della pala d'altare a il nome del Pittore Bonifatii. L'onoma- 1996, p. 80-89. di P. Guarrera, in: Riti feste primaverili Francesco Maria Bonifazi appare owia stico di Francesco Maria è dunque sola- e il Lago di Bolsena, Viterbo 1988. ma corregge, nella forma e nella rneto- 39 A,P,v,, compagniad; san F~~~~~~~~ mente deducibile e non leggibile nelle 36 /vi, Visite Pastorali, vol. 4, fasc., 13. dologia, quanto scritto alla nota n. 20 (1706-7755) A.M. 22, cc, n,n, carte in oggetto. Per l'attività pittorica Nella visita (18 novembre 1638) viene da S. De Fazi nel suo intervento "Nuovi di Anton Angelo e Francesco Maria Bo- annotato che Valentano contava 1497 dati sull'opera di Francesco Maria Boni- nifazi, vedi anche: S. Angeli, Documen- abitanti e che, di questi, 81 risiedeva- fazi", in: Biblioteca e Società, Viterbo, ti d'archivio per due biografie "diffici- no extra oppidum; i morti, dall'inizio a. XVIII, n 3-4, dic. 1999, p. 52 "A di 74 li":i fratelli Anton Angelo e Francesco dell'anno, erano stati 127. marzo 177 1 pagati scudi diece al pitto- Fig. 13. Corrado Giaquinto, Madonna con il Bam- bino, San Giuseppe e le anime purganti. Valenta- no, chiesa Collegiata di San Giovanni Evangelista, altare delle Anime Purganti. (foto Benassai & Bor- ra, fototeca Biblioteca Comunale di Valentano)

Fig. 14. M. Venusti, Cristo in Croce, Santa Lucia e San Giovanni Evangelista (Affresco, metà XVI sec.). Valentano, chiesa Collegiata di San Giovanni Evangelista, altare di San Francesco già di Santa Lucia. (foto Benassai & Borra, fototeca Biblioteca Comunale di Valentano) il quale è collocata la pregevole pala di Corrado Giaquinto raffigu- rante la Madonna con il Bambino, san Giuseppe e le anime purganti40 (fig. 13). I1 sacerdote G. Azzaloni, nel descrivere nel 1772 l'altare della cappella, annotava che questo "ha un quadro di mediocre pittura rappresentante san Francesco, santa Lucia, sant Xgata protettrice meno principale di questa Terra, che stanno a piè del Crocefisso, ma di mediocre pittura'"'. I1 4 ot- tobre (solennità di san Francesco) 1778 la compagnia versò "sei scu- di al Signor Pietro Padroni per aver ritoccato e di nuovo dipinto il quadro del1 Xltare"'. Non è possibile conoscere esat- tamente a cosa sia stato limitato il ritocco del Padroni nella pala, privi al momento di un possibile accer- tamento essendo il quadro rimosso dall'altare della cappella e colloca-

to in posizione poco visibile; ma frammento di pregevole affresco se è corretta l'ipotesi dell'interven- della metà del sec. XVI, subita- to del Padroni sulla tela del Boni- mente fatto restaurare con sensibi- fazi, si può rivelare come dal dise- le attenzione dalla Soprintendenza gno originale sia stato tolto il Cro- per i Beni Artistici di Roma, e attri- cefisso. Da ricordare come, dopo buito a Marcello Venusti, allievo di la recente rimozione della pala del Michelangelo e spesso presente al- Bonifazi, sia venuto alla luce un la corte dei Farnese (fig. 14).

42 A.P.V., Compagnia di San Francesco 40 Cfr., B. Mancini, R. Luzi, Valentano tare è completa di due grandi scultu- 41 B, ~~~~i~i,R. ~~~i,valentano luo- (1755-1779), vol. A.M. 23, C. n .n. luoghi e tempi del sacro, cit., p. 15. re monocrome in stucco raffiguranti ghi e tempi del sacro, cit,, p, 17 Per l'attività di C. Giaquinto in Valen- la Speranza e la Provvidenza. tano, vd., A. Lo Bianco, Commitenti ed artisti del XVIII secolo nel Viterbe- se [...l,Roma, 1993, p. 107-108, e tav. I. Vd. anche il catalogo della mostra di Viterbo (dic. 1998 - feb. 1999) dedi- cata a Domenico Corvi (a cura di V. Curzi e Anna Lo Bianco), Viviani Ed., p. 78 e 79. La ornamentazione dell'al- Fig. 15. Madonna dei Sette Dolori con San Giuseppe, San Francesco, Sant'Antonio Abate, Maria Vitozzi (prima metà XVIII sec.?). Valentano. chiesa di Santa Croce, già del Gonfalone della Santa Croce. (foto Benassai & Borra, fototeca Biblioteca Comunale di Valentano)

colo) iuspatronato di casa Farnese vo di Montefiascone, card. Maury e successivamente Vitozzi. Nelle (26 maggio 1806), tutte le rendite note delle spese sostenute dalla della compagnia furono trasferite pia società per l'anno 1805, oltre al Capitolo della fabbrica della quelle relative al restauro dell'edi- Collegiata di San Giovanni Evan- ficio, sono state registrate anche gelista per saldare i debiti che i quelle per l'acquisto "di canne canonici avevano contratto nei cinque di tela per coprire il quatro consistenti lavori di restauro del di detta chiesa, fattura e filo per tempio.45 I restauri interni nella coscire la suddetta tela (scudi Collegiata, promossi dall'arciprete 2)~.43 Giuseppe Azzaloni, furono ese- Dopo la soppressione della guiti negli anni 1784-1790 e porta- chiesa di Sant'Antonio Abate rono al restauro completo del sof- (1910 ca.), la grossa pala d'altare fitto, dell'altare maggiore, dell'ar- (350cm x 170cm), raffigurante la co trionfale, fino a fargli assumere Madonna Addolorata (la Vergine l'aspetto attiale. I1 progetto del trafitta da sette spade) ai cui piedi restauro, fu realizzato da Bartolo- appaiono da un lato san Giusep- meo Mondini su visione dell'arch. pe e san Francesco, dall'altro Giuseppe M. Antolini,46 e vide la sant'Antonio Abate e una suora esecuzione di lavori da parte di francescana, è stata collocata pres- Liborio Morganti47, Rosato Casella so la chiesa di Santa Croce dov'è (stuccatore), Pietro Padroni.48 tuttora custodita. La identificazione di Antonia La Confraternita Vitozzi (1670-1748) con la figura di San Barnaba femminile in abito francescano (fig. 15) si spiegherebbe col fatto Nella chiesa di San Barnaba La Confraternita che la giovane, oltre ad aver vesti- apostolo, pressoché di fronte alla dei Sette Dolori to l'abito presso il monastero di chiesa di Santa Maria e all'ospeda- La confraternita di Santa Maria san Bernardino di Orvieto, per le, aveva sede fin dal 1609 il ramo dei Sette Dolori, compagnia fem- sua volontà testamentaria, aveva femminile della confraternita della minile, aveva la sua sede presso la fatto erigere: "un beneficio amoui- Misericordia. La chiesa venne sop- chiesa di Sant'Antonio Abate. L'e- bile sotto il titolo della Madonna pressa nel 1765 dal vescovo Save- dificio, sconsacrato e restaurato Santissima dè Dolori nella chiesa rio Giustiniani. I1 verbale della visi- ad uso di abitazione agli inizi del di S. Antonio Abbate di Piazza" ta pastorale del 1707 registra che 1900, era ubicato al pian terreno dotandolo di una consistente l'altare aveva un piccolo quadro di Palazzo Vitozzi, all'inizio della quantità di beni (terreni e magaz- @ama icona), con l'immagine del- Piazza della Comunità (Largo P. zini)44. la Vergine con il Bambino Gesù Ruffini), e fu inizialmente (XVI se- Con lettera di licenza del vesco- "insinu gestantis ab hinc hinde SS.

43 B. Mancini, R. Luzi, Valentano luo- cato a S. Abate, S. Giuseppe, e la Ver- stessi anni lavori nella Pieve di San Maria SS.ma del Suffragio (G. Cerica, ghi e tempi del sacro, cit., p. 68 gine Addolorata, sotto il titolo della Clemente di . Vd., Minimus La- A.M. Patrizi, C. Prugnoli a cura di), quale vi è eretta la Compagnia dè terensis, Latera la sua storia le sue 1994, p. 18 44 A.C.M., Valentano, vol. Pie Eredità, fasc., Eredità Vitozzi, cc. n.nn. Nel ro- Sette Dolori. Il quadro è antico, è di chiese le sue istituzioni civili e religio- 48 Pietro Padroni (Città della Pieve gito testamentario la Vitozzi aveva di- mano non cattiva. Ha due quadri late- se, Grotte di Castro, tip. Ceccarelli, 1744 - Valentano ?) tra il 1789 e 1790 sposto che, seguita la sua morte, le si rali rappresentanti i gloriosi martiri e 1990, p. 122. Tra le maestranze nella ha dipinto la pala dell'altare maggiore celebrassero messe "all'Altare della diaconi S. Lorenzo e S. Stefano. La Pieve appare il "Capomastro Casella, e del soffitto della Collegiata di Valen- SS.ma Concezione, o sia la Madonna cappella è dipinta con gli ovati, che svizzero, residente a Toscanella" (I bi- tano raffiguranti entrambi san Gio- Santissima dè Dolori detta di S. Anto- rappresentano i dolori della Santissi- dem), da identificarsi con lo stuccato- vanni Evangelista. "Al Sig.r Pietro Pa- nio Abbate di Piazza". I beni donati ma Vergine, e tutto il resto della Chie- re Rosato Casella. droni per il quadro grande dell'Altare dalla Vitozzi alla cappellania risultano sa ha una bella soffitta ben dipinta". 47 Liborio Morganti, unitamente al Maggiore: scudi 30 ed altri scudi 11,20 quelle delle terre del Lupinaro, delle B. Mancini, R. Luzi, Valentano luoghi fratello Andrea, ha eseguito i lavori di cui restava creditore per il quadro Grotte di Santa Lucia, della Fornace e e tempi del sacro, cit., p. 67. della bussola e orchestra nella basilica posto sopra la soffitta". B. Mancini, R. Fosso di Sala e dei due magazzini in 45 A.P.V., Compagnia dei Sette Dolori santuario di Maria SS.ma del Suffra- Luzi, Valentano luoghi e tempi del sa- contrada Ripa e Marsovano. e Madonna dell'Eschio, foglio allega- gio di Grotte di Castro. Cfr., la Guida cro, cit., p. 18 e nota n. 21 p. 22. L'Azzaloni così relazionava della chie- to alla C.22v e 23. del Centro di Catalogazione dei Beni sa di Sant'Antonio Abate: "non è 46 L'architetto Giuseppe Antonini di Culturali delllAmministrazione Provin- molto grande, ha un solo Altare dedi- Viterbo risulta aver eseguito in quegli ciale di Viterbo, Basilica santuario di Fig. 16. Madonna della Coroncina (legno policromo, metà XVlll sec.?). Valentano, chiesa di Santa Maria. (foto Gruppo Archeologico Verentum)

Barnaba Apostolo et Carlo in tela le maestre pie Filippini e quella depicta"." Con la soppressione della Dottrina Cristiana nonché della confraternita (1747) e succes- manifestata lodevole condotta sivamente della chiesa, gli utensili morale, a partire dal 1781 venne sagri e non sagri ad essi spettanti, però esteso anche alle altre giova- f~~ronotrasferiti alla chiesa dell'O- ni del paese, ma la cedola d'asse- spedale e alla Collegiata. gnazione venne limitata ad una sola estrazione annua da effettuar- La Confraternita si il giorno della Natività di Maria della Coroncina (8 settembre). La dote (15 scudi per ciascuna zitella da maritare) Anche la confraternita della proveniva dai beni della eredità Madonna della Coroncina o del Amari (1748) e veniva assegnata Nome di Maria, pia societh devo- durante l'ufficio della tnessa can- zionale e assistenziale fondata dal tata mediante estrazione dal bos- gesuita padre Baldinucci e rifor- soloi1. La pratica assistenziale, mata nel 1736 da san Leonardo da sebbene documentata già nel Porto Maurizio che ne dettò le re- 1772, è stata meticolosamente re- gole, rese esecutive dal vescovo gistrata a partire dal 1781 ed è ter- di Montefiascone card. P. Aldo- minata nel 1864; 1' assegnazione vrandi tre anni dopo, aveva un al- risulta sospesa negli anni 1799- tare presso la Chiesa di Santa Ma- 1802 "stanti gli anni Republicani ria del Gonfalone della Santa Cro- e il dissesto del Luogo Pio, successi ce intra oppidum. Nell'agosto con più di 500 scudi di cenzi 1717 la compagnia vi aveva fatto estinti".52 collocare, a proprie spese, "un Una pregevole statua lignea quadro con cornice suonata a della Vergine, denominata Madon- tartaruca con cantonate d'oro na della Coroncina (fig. 16), fu (. . .) e baldacchino nuovo dipin- donata alla chiesa di Santa Maria tum nel 1995 dopo che la stessa to ". '0 dal sacerdote Pietro Amari intorno era stata tolta dall'altare maggiore Alla confraternita della Coronci- al 1736-44; anni nei quali vennero (fine 1800),~~era coperta da un na spettava l'obbligo d'assegna- eseguiti consistenti restauri sia al- "quadro rappresentante la SS.ma zione annua di due doti a due zi- l'interno che all'esterno dell'antica Vergine col Bambino in collo (. . .l telle estratte nelle solennità del- fabbrica (facciata) fino a fargli as- opera del celebre Mattias pittore l'Assunta e della Natività di Maria. sumere l'aspetto attuale. La nic- ~alentanese"'~che veniva rimosso I1 sussidio, inizialmente rilasciato chia nella quale era stata collocata nella solennità de11'8 settembre alle sole figlie dei confratelli che la statua, rccuperata e restaurata per lasciarne scoperta la statua. avevano frequentato la scuola del- dal Gruppo Archeologico Veren- La pala (195cm x 120cm1, at-

49 A.C.M., Visite Pastorali, vol. 8, fasc. anni "cosicché non è in grado di pren- Gruppo Archeologico Verentum (San- tanese è attribuita al Mattia da G. Az- 20 (1 707). C.275. dere stato veruno", pur disattenden- te Pacchiarelli, Mario Franci, Bonafe- zaloni ma con identico titolo di pro- do la volontà testamentaria del cano- de Mancini), oltre al restauro (Cristina venienza " icona di S. Giuseppe mo- 'O 'O A.C.M., Valentano vol. IX - Confra- nico Amari, in data 25 febbraio 1783, Codeluppi) ha comportato anche la rìente dipinta con mano del celebre ternite -, fasc. Confraternita della Ma- chiede licenza a Pio VI affinché il pon- vestizione della statua (Maria Billi, pittore D. Alessandro Matia della ter- donna della Coroncina, C.n.n. tefice le rilasciasse la licenza per il sus- Maria Assunta Natali, Maria Bonini) ra di Valentano", l'artista è indicato 'l Ivi., Valentano vol. XIII (Miscella- sidio dei 15 scudi e "poter servirsi di con abito disegnato da Anna Crucia- in un atto capitolare (28 marzo 1681, nea), fasc. Relazione circa Valentano, detta tenue dote nello stato di zitella ni. Il restauro ha visto il contributo p. 121) della cattedrale di Santa Mar- le sue chiese, le sue istituzioni, di Giu- in cui è, attesa la di lei povertà come anche di Lucia De Santis. Per uno stu- gherita di Montefiascone. Con C. Lan- seppe Azzaloni, cit., cc. n. nn. "Queste orfana di padre e madre ed attesa an- dio sulla vestizione delle statue della zi si conviene che Alessandro Mattia è due doti si estraggono il giorno della che la necessità in cui si trova di ali- Madonna nella diocesi di Viterbo, ve- nato a Farnese (12 settembre 1631), S.ma Vergine Assunta alla messa can- mentare, e mantenere una sua sorella di: M. Arduini, Vestire la Madonna. come il pittore si firma in altre sue tata, e poi il giorno del Nome S.mo di accidentata, e quasi cieca, che non Prime note su un rito di vestizione opere e cedole di pagamento, ma si Maria accompagniano la Processione, può da se procacciarsi il vitto ". della Madonna della Stella di Oriolo aggiunge che il pittore ha abitato an- che è solita di farsi, e alla messa can- A. C.M., Valentano cartella Pie Ere- Romano, in: Informazioni, periodico che in Valentano. Per l'attività pittori- tata di detto giorno fanno la S. Com- dità, fasc., 1 Dote Amari, C.n. n. del Centro di Catalogazione dei Beni ca del Mattia, vd., C. Lanzi Memorie munione, e ricevono la cedola della Culturali di Viterbo, a. VIII, n. 16, storiche sulla regione Castrense, Ro- 53 B. Mancini, R. Luzi, Valentano luo- Dote di scudi quindici per ciaschedu- gen.-dic. 1999, pp. 20-28. ma, tip. G. Menaglia, 1938, p. 325- ghi e tempi del sacro, cit., p. 27 e na". 328. L'Arte per i papi e per i principi segg. Si tratta di una statua delle co- 54 11 Mattias pittore valentanese pare '* Libro della Eredità Amari (m.s.), cc. nella Campagna Romana (Catalogo siddette Madonne da vestire. Il recu- identificarsi con Alessandro Mattia di n. nn. Rosa Cannicciari, assegnataria Mostra di Palazzo Venezia), Roma, pero da parte di alcuni soci del locale Farnese. La denominazione di valen- della dote, constatata la sua età di 42 1990. Fig. 17. Madonna con Bambino e Santi Pietro e Paolo (Alessandro Mattia [?l).Valentano, chiesa Collegiata di San Giovanni Evangelista, altare della confraternita della Misericordia e Morte ma proveniente dalla chiesa di Santa Maria. (foto Benassai & Borra, fototeca Biblioteca Comunale di Valentano)

pare identificarsi piU correttamen- te con Alessandro Mattia di Farne- se il cui intervento a Valentano era esteso anche ad un quadro raffigurante sant'Antonio di Pado- va ai piedi della Madonna posto nell'altare maggiore dell'omonima chiesa, eretta a meta del XVII se- colo per disposizione testamenta- ria (1649) di Antonio Ricci che aveva lasciato 500 scudi per l'eri- genda chiesa ed altri 500 per il mantenimento della cappellania. Nel secolo successivo (1747), An- tonia Vitozzi,5 6 nepote dello stes- so Ricci, lasciò alla chiesa di Sant'Antonio da ~adova" i frutti delle terre che la stessa possedeva nel territorio di per il mantenimento e adorni della chiesa.

L'excursus storico sulle confra- ternite di Valentano ha consentito di ripercorrere le tappe di una committenza artistica di tutto rilie- vo, senza considerare la serie di al- tri arredi sacri (reliquiari, calici, messali, candelabri) che hanno ar- ricchito e abbellito le numerosissi- me chiese del paese. Un patrimo- nio, in parte oggi disperso, ma ri- costniibile attraverso la documen- tazione archivistica, che dimostra la profonda fede dei valentanesi, la loro disponibile attenzione non so- lo ai bisogni spirituali, ma anche a quelli materiali dei confratelli. Re- tualmente collocata nella cappella 1704: "tela picta cum coronide et taggi storici e grande insegnamen- della Misericordia della Collegiata alis ornamentis ex pluste, et hinc to per qualche confraternita recen- e priva della cornice originale, et hinde simulucra Apostolorum temente ricostituita e per le nume- viene così descritta nel verbale di SS Petd et Pauli" j5 (fig. 17). rose associazioni di volontariato visita del card. M.A. Barbarigo del I1 Mattias, pittore valentanese, che operano in paese.

55 B. Mancini, R. Luzi, Valentano luo- chiesa presso la quale aveva il proprio Relazione delllAzzaloni: "ha ilsoffitto ni, di Giuseppe Azzaloni, cit., cc. n. ghi e tempi del sacro, cit., p. 30, vd., oratorio la confraternita della Miseri- tutto dipinto con i miracoli fatti da S. nn. anche nota 8 p. 34 e seg. cordia, e la somma di 500 scudi per il Antonio dipinti nella Parete. Ha un monastero di San Bernardino di Or- solo altare con quadro rappresentan- 56 Antonia Vitozzi di Giacomo e Cate- vieto dove la stessa aveva vestito I'a- te S. Antonio appiè di Maria Santissi- rina Ricci (Valentano 1670-1748),per bito francescano. Vd., anche nota 39. ma, opera del celebre Mattias. La cap- sua volontà testamentaria (29 novem- pella è tutta dipinta, ed ha una picco- bre 1747). come abbiamo sopra ricor- 57 La chiesa, ubicata in corso Matteot- la sagrestia, con campanile e due dato aveva lasciato beni alla chiesa di ti e vicina a quella dell'Ospedale e di campane". A.C.M., Valentano vol. XIII Sant' Antonio Abate ma a questi lasci- Santa Maria, appare sconsacrata e ad (Miscellanea), fasc. Relazione circa Va- ti si devono aggiungere quelli per la uso di magazzino già alla metà del lentano, le sue chiese, le sue istituzio- chiesa di San Rocco di Valentano, XIX secolo, così viene descritta nella