UFFICIO STAMPA STORYFINDERS VIA NOMENTANA 126 00161 Roma TEL +39.06.4543622 [email protected] Introduzione

Habemus cinema! A sei anni dalla prima edizione MoliseCinema raggiunge il suo obiettivo: la riapertura del “Nuovo Cinema Roma” a Casacalenda, avvenuta il 7 aprile 2009, come racconta un delizioso “docucorto” di Gianfranco Pannone, e resa possibile grazie agli sforzi della nostra associazione e all’impegno del Comune di Casacalenda. E’ una piccola, grande conquista, che fa del festival non solo una manifestazione estiva, ma un progetto di lunga durata, che va oltre il Molise e riguarda le cento, mille sale che i piccoli paesi italiani potrebbero riaprire . Ed è anche una forma di resistenza culturale, in assoluta controtendenza visto che anche nelle grandi città i cinema chiudono continuamente, di fronte alla disintegrazione delle identità civili e comunitarie, alla sparizione dei luoghi pubblici di condivisione, alla degenerazione individualistica del tessuto sociale, alla deriva pettegola e ignorante di tanta, troppa televisione. Intanto il festival Molisecinema cresce ogni anno di più e rafforza il suo carattere internazionale. Lo dimostra non solo la grande quantità di film corti e documentari che ci sono giunti da tutto il mondo (oltre 750, da ben 54 paesi dei cinque continenti), ma anche l’alto livello qualitativo che ha reso difficile, e in alcuni casi “dolorosa”, l’opera di selezione. La settima edizione presenta un programma fitto e articolato, per una sei giorni intensa e spettacolare di cinema e non solo. La sezione competitiva “Paesi in corto” ci offre una panoramica attualissima del mondo del cortometraggio internazionale, con molte anteprime europee e italiane, mentre “Percorsi” è il concorso dedicato ai titoli italiani. Così come “Frontiere”, il concorso per documentari, apre lo sguardo sul più recente cinema della realtà. I film in piazza, nella suggestiva arena notturna di Casacalenda, presentano una rassegna del più recente cinema italiano di qualità. Le proiezioni sono accompagnate da incontri con alcuni dei più attivi registi della scena italiana d’autore e indipendente: Giulio Manfredonia, Alessandro Piva, Vincenzo Marra, Gianfranco Pannone, Marco Simon Puccioni, Marco Amenta, Gianfranco Rosi…E poi Elio Germano, nuovo talento del cinema italiano, che si esibisce in un’inedita veste di musicista con il gruppo le “Bestie rare”. La mostra sul cinema del grande Tony Vaccaro, insieme alla retrospettiva su Carlo Montuori, direttore della fotografia di “Ladri di biciclette” e del cinema neorealista, celebrano due grandi maestri molisani dell’immagine. Le finestre sul mondo rappresentate dal focus sulle migrazioni, dalla rassegna argentina curata dal festival di cinema indipendente di Mar del Plata, dal progetto “Camera mia” sui giovani del Mediterraneo, dall’iniziativa sull’Africa in collaborazione con Amref, promuovono il cinema come strumento di dialogo tra popoli e culture. E infine una fitta serie di eventi al confine e oltre il cinema: la videorte, presentata nella Galleria civica di arte contemporanea di Casacalenda e in altre sedi; i concerti ispirati ai temi musicali del grande cinema, le installazioni nel centro storico del paese promosse da Kalenarte, il blob d’autore di Manyg, i libri, gli “after festival” con video e musica e tanto altro ancora. E poi un’iniziativa per lanciare un grido d’allarme sui pericolosi tagli alla cultura e al cinema che si stanno verificando in Italia. Al termine del festival, partirà come di consueto MoliseCinema Tour che quest’anno tocca Lupara, San Giuliano di Puglia, Guglionesi… Habemus cinema, con MoliseCinema! Buone visioni, buon divertimento. Federico Pommier Vincelli Paola D’Annessa Francesco D’Imperio Pasquale D’Imperio Salvatore Di Lalla Cristian Ferrao Daniele Fornillo Gianni Mastrovito Leo Ruberto Per l’ Associazione MoliseCinema SEZIONI

PAESI IN CORTO – CONCORSO INTERNAZIONALE CORTOMETRAGGI

Mahdi Fleifel ARAFAT & I M. Fleifel, Zein Jaffar Regno Unito 15’10’’

Marwan, palestinese, è innamorato di Lisa, la ragazza che sposerà, perfetta in tutto e per tutto e nata lo stesso giorno di Arafat. Lisa è davvero consapevole del significato di questa coincidenza?

Mahdi Fleifel (Dubai, 1979) è di origine palestinese e ha vissuto negli Emirati Arabi, in Libano e in Danimarca. Ha studiato cinema a Copenaghen, produzione alla International Film School del Galles e si è poi specializzato in regia alla National Film and Television School di Londra. Ha realizzato: 4 Weeks (2008), The Writer (2007), Hampudi and Eli (2004) e Shadi in the beautiful well (2003).

Massoud Bakhshi ARAYESHGAR E BAGHDAD Adnan Shahtalaee Iran 12’

Storia di un barbiere di Baghdad, costretto a pagare il prezzo di ciò che più desidera al mondo…

Massoud Bakhshi è nato a Teheran. Diplomato al liceo in fotografia e cinema, ha proseguito gli studi universitari in ingegneria rurale; ha poi studiato filmografia In Italia (1999) e finanza culturale in Francia (2005). Lavora come critico, sceneggiatore e produttore.

Paolo Zucca L’ARBITRO Luca Pusceddu, Gilberto Idonea, Italia 15’ Franco Fais, Teresa Matta, Giorgio F. Zucca

I destini di due ‘ladroni’ si intrecciano su un disastrato campo di calcio in occasione di un surreale derby calcistico di infima categoria. Uno dei due, è un arbitro professionista declassato, l’altro è un ladruncolo. Sullo sfondo, la folla dei tifosi, incontrollabile e capace di tutto.

Paolo Zucca ha frequentato la Scuola RAI per sceneggiatori e si è poi diplomato in Regia a Cinecittà. E’ co-autore del lungometraggio Gli Angeli di Borsellino (2003), valutato come Opera di Interesse Culturale Nazionale dal Ministero per i Beni Culturali. Ha realizzato cortometraggi e spot.

Premi: L’Arbitro ha ottenuto diversi premi, tra cui: Clermont-Ferrand - Premio Speciale della Giuria; David Di Donatello per il miglior cortometraggio italiano del 2008; Premio del Pubblico al Lille European Short Film Festival (France). Daniel Rezende BLACKOUT Wagner Moura, Augusto Madeira Brasile 10’

Un consulente parlamentare s’introduce con un amico in una sala conferenze vuota per fumare uno spinello e rilassarsi dopo una settimana di lavoro, ma le cose si mettono male…

Daniel Rezende ha curato il montaggio di film celebri come City of God, I Diari della Motocicletta e Dark Water. Questa è la sua prima regia.

Kajsa Naess BYGNINGSARBEIDERES/MURATORI Norvegia 6’

Protagonisti due muratori che hanno una conversazione quotidiana su questioni di importanza esistenziale….

Kajsa Naess, classe 1970, è una regista di animazione, insieme a Lise Fearnley detiene la società di produzione Microfilm AS che ha prodotto cortometraggi che hanno vinto vari premi internazionali, tra cui un Oscar.

Alfonso Ruizpalacios CAFE PARAISO Tenoch Huerta, Jose Stefami, Messico 11’ Sophie Alexander Katz

Due immigrati messicani lavorano come cuochi al Paradise Caffè, tutto il giorno impegnati a cucinare e servire. Il più giovane dei due comincia a interpretare le prove generali delle sue dimissioni, attraverso le quali spera di riconquistare la giovinezza, la dignità e perfino l’amore. Ma realtà e finzione cominciano a confondersi. Alfonso Ruizpalacios è nato a Città del Messico e ha studiato recitazione alla Royal Academy of Dramatic Arts di Londra. Ha scritto e diretto alcune serie televisive e attualmente sta lavorando al progetto del suo primo lungometraggio, “Güeros”. Premi: Cafe Paraiso ha vinto diversi premi, tra cui Miglior cortometraggio, Miglior regista e Miglior fotografia allo Short Shorts Film Festival México; Miglior cortometraggio messicano al XIII Festival Internacional de Cine di Guadalajara 2008; Premio Signis al XXI Encuentro Cines de America Latina 2009 (Toulouse, Francia).

Teun van der Zalm DE BREUKLIJN/LACRIME Ilse Heus, Paesi Bassi 5’24’’ Niela Horeman, Tijnde Jony

Il cortometraggio parte dalla considerazione che, al giorno d’oggi, sono sempre di più le coppie con figli che si separano. Il protagonista è un bambino alle prese con l’imminente divorzio dei genitori… Produttore, regista e visual artist, Teun van der Zalm si è diplomato alla Utrecht School of Arts nel settore Animazione. Tra i suoi progetti, Over e City of Lights

Armin Miladi FOUND/RINVENIMENTI David Keirnan Australia 7’

Un ragazzo che si trova a fare i conti con un’esistenza vuota decide di intraprendere un viaggio per riflettere e ritrovarsi. Si fermerà sul bordo di un precipizio metaforico e a quel punto dovrà decidere se fare il passo risolutivo.

Di origini iraniane, Armin Miladi vive in Australia dal 2004. Pur essendo ingegnere professionista, è cresciuto in un ambiente artistico e si dedica da anni a pittura, musica, cinematografia e critica. Found è il suo primo cortometraggio. Hong Sunghoon GIRL Jo Youngjin, Sud Corea 17’30” Na Haeryung

Un uomo che lavora in un’officina riceve un’inattesa visita da una ragazzina che dice di essere stata messa incinta da suo figlio. La sua vita, da quel momento, si complica.

Hong Sunghoon, classe 1978 e di nazionalità coreana, ha una laurea in Cinema e Teatro, conseguita nel 2004 alla Kyungsung University, e un diploma in regia della Korean Academy of Film Arts. Realizza cortometraggi dal 2002.

Daniel Elliott JADE Aisling Loftus, Regno Unito 15’30” Michael Socha, Jonny Phillips

Jade è tormentata da una decisione cruciale che deve prendere, ma appare sempre più evidente che la sua strada è in realtà già segnata.

Daniel Elliott ha ricevuto numerosi riconoscimenti per i cortometraggi che ha realizzato negli ultimi anni, come The making of parts (premiato tra gli altri al Venice Film Festival 2006), Fender Bender (Premio U.I.P. Best European Short Film - Tampere Film Festival, 2003), e Getting There (2001).

Premi: Jade ha vinto l’Orso d’Argento al Festival di Berlino 2009.

Gaston Rothschild UN JUEGO ABSURDO/ Martin Piroyansky, Argentina 12’30” UN GIOCO ASSURDO Eliana Gonzalez

Durante una festa, Javier, incontra Romina, la ragazza di cui è innamorato. In un gioco tra realtà e fantasia, Javier comunica i propri pensieri rivolgendosi direttamente allo spettatore, per riuscire a conquistare Romina.

Gaston Rothschild ha studiato marketing e produzione cinematografica. Ha lavorato come produttore per la TV, la radio, il cinema e il teatro. Ha prodotto film indipendenti come Rockabilly e Vacaciones en la Tierra. Un Juego Absurdo è la sua prima regia.

Carlo De Rosa LARSEN/FEEDBACK Laurence Iseli, Svizzera 13’25” Christian Gregari, Daniel Vouillamoz

A trent’anni Zora sente che è giunta l’ora di trovare la sua vera vocazione. Quando il suo amante Gerard si decide a lasciare la moglie per stare con lei, i suoi dubbi riemergono e la confusione si fa nuovamente strada.

Carlo De Rosa, regista, sceneggiatore e drammaturgo, è nato a Napoli nel 1975 e vive in Svizzera dall’età di otto anni. Ha studiato e praticato teatro in Florida, discipline artistiche a San Pietroburgo, e produzione a Hollywood. Il suo secondo cortometraggio, Killing Time, ha ottenuto diversi premi. La sua filmografia recente include: One with the One, Pina Da Rosa, Making Ice, Vis-à-Vis, Pas Tous Les Jours l’Olympe. Laurent Denis LES DOIGTS DE PIED/ Andre Simon, Belgio 11’13” LE DITA DEI PIEDI Didier Colfs, Micheline Goethals

Arthur vive in una piccola stanza all’interno di una casa per anziani. Nessuno va mai a trovarlo. Un giorno, però, improvvisamente riceve una misteriosa visita.

Laurent Denis è nato nel 1972. È sceneggiatore, produttore e distributore. Ha scritto, tra le altre cose, The Red Button, corto selezionato al Venice IFF e il lungometraggio Red ants di S. Carpiaux, per il quale ha ricevuto il premio scrittura al CNC (Francia). Le dita dei piedi è il suo primo lavoro di regia.

Bevan Walsh LOVE DOES GROW ON TREES/ Luke Ward-Wilkinson, Regno Unito 10’ L’AMORE CRESCE SUGLI ALBERI El Krajewski, Tom Brooke

Love Does Grow on Trees è una commedia che narra i turbamenti di un giovane adolescente alla scoperta delle riviste per soli adulti e dell’universo femminile.

Bevan Walsh, diplomato in regia e sceneggiatura, lavora nel cinema da circa dieci anni. Insegna regia presso il Cineclub Young Filmmakers Network e recentemente ha lavorato dietro le quinte (EDK) di film importanti come Millions di D. Boyle.

Premi: Love Does Grow on Trees è stato premiato in diversi festival inglesi e apprezzato dalla stampa americana (New York Magazine’s ‘Best Five Shorts at Tribeca’; Best Newcomer Award al Rushes Soho Shorts Festival).

Juan Gautier METROPOLIS FERRY Sergio Perìs-Mencheta, Spagna 16’ Olaya Martìn, Pepe Morente, Ahmed Younoussi, Xabier Martìnez Murua, Pedro Martinez Beitia, Javier Mejìa

David, di ritorno da un viaggio in Marocco con i fratelli, alla frontiera con la Spagna assiste a un accadimento insolito e decide di intervenire.

Juan Guatier, nato nel 1976 e diplomato in comunicazione all’Università di Madrid, ha cominciato a lavorare a 18 anni come assistente regista. Lavora per la TV, realizza corti, videoclip e documentari, si dedica all’insegnamento e alla musica. Eric Juhola NOWHERE KIDS /GIOVANI ERRANTI Eléonore Hendricks, USA 18’ Evan Louison, Naomi Madsen, Rich Williamson, Donnie Mastro, Cheryl Johnston, Robert Haley, Gregory Kostal

Georgia, un’adolescente in cerca della madre biologica, s’imbatte in un gruppo di punk di strada diretti verso un misterioso luogo senza regole. Unitasi a loro, diventa suo malgrado complice di una serie di misfatti e si vede alla fine costretta a scegliere tra la ricerca di fragili legami familiari e una fuga verso l’ignoto.

Eric Juhola ha studiato presso il Film Program della New York University; è regista, produttore e scrittore. Recentemente ha prodotto per il Sundance Channel il documentario Off the Grid: Life on the Mesa, candidato al Gotham Award. Ha inoltre scritto e diretto Size Matters, un corto distribuito da Shorts International. Al momento sta lavorando alla trasformazione di Nowhere Kids in un lungometraggio.

Nadejda Koseva OMELETTE Svetla Tsotsorkova Bulgaria 7’

Sofia, settembre 1996. La gente si sveglia, ogni giorno, più povera e l’inflazione cresce di ora in ora…

Laureata all’Accademia nazionale Bulgara per il Film e la TV, Nadejda Koseva lavora come regista e produttrice di cortometraggi: ha diretto The Ritual, inserito in un più ampio progetto premiato a Berlino IFF nel 2005 e prodotto Waltzes and Tangos from the Village of Whitewater premiato Locarno IFF 2007. Premi: Omelette ha ricevuto una menzione speciale al Sundance 2009.

David O’Reilly PLEASE SAY SOMETHING/PERFAVORE DI’ QUALCOSA Irlanda 10’

Cortometraggio animato ambientato in un mondo futuristico, Please say something racconta le avventure di un gatto e di un topo sposati, sulla colonna sonora di David Kamp. David O’Reilly, irlandese, è nato nel 1985 e vive a Berlino; realizza soprattutto film di animazione, video musicali, spot e film sperimentali. Premi: Alla Berlinale 2009 Please Say Something ha vinto l’Orso d’Oro per il miglior corto.

Jacob Bricca PURE USA 5’

Pure ha lo scopo di scorporare le parti visive di un film d’azione, per riflettere sui cliché visivi del cinema. A partire da Tom Cruise e Matt Damon che si rincorrono, Pure mostra una serie di scene veloci in modo da far confluire ben 50 film in uno solo. Jacob Bricca, nato nel 1972, è cresciuto in California dove ha studiato montaggio e cinema. Tra le altre cose ha curato il montaggio di film come Lost in La Mancha, documentario su Terry Guilliam, e Jimmy Scott: If You Only Knew. Ha realizzato diversi corti, una serie dei quali dedicati alla critica dei media, e ha ricevuto numerosi premi. Insegna Studi cinematografici alla Wesleyan University. Mirey Brantz SEI MINUTI E MEZZO A TEL AVIV Nicole Veronica, Ziad Bakri Israele 6’30”

Cosa succede quando i microcosmi mediorientali sono ammassati per 6,5 intensi minuti in un autobus a Tel Aviv? M. Bramyz (Tel Aviv, 1970) ha studiato regia alla Camera Obscura – School of Art e regia e produzione di documentari alla Minshar School of Art, entrambe a Tel Aviv, diplomandosi nel 2007. Ha realizzato nel 2005 Kikar Atarim.

Jérémy Clapin SKHIZEIN Julien Boisselier, Theo Grimmeisen, Mado Debrus Francia 13’35”

A causa di un meteorite di 150 tonnellate caduto sulla terra, Henry, deve adattarsi a vivere in uno spazio molto ridotto. Jeremy Clapin (Parigi, 1974) si è diplomato alla scuola di arti decorative di Parigi. Da allora ha lavorato come artista grafico e illustratore per giornali e varie case editrici, oltre che come regista pubblicitario indipendente. Ha realizzato A Backbone Tale nel 2004, film d’animazione premiato in numerosi festival.

Daghan Celayir TEK NOTALIK ADAM (THE ONE NOTE MAN)/ Sehsuvar Aktas, Turchia 14’ L’UOMO DA UNA SOLA NOTA Sanem Oge, Naci Ozguc

The One Note Man è un percussionista che suona nell’ultima fila dell’orchestra e non viene mai notato da nessuno. Ha la possibilità di suonare una sola nota per attirare l’attenzione di una donna seduta tra il pubblico.

Daghan Celayir, dopo aver studiato arti visive, ha conseguito un master in produzione cinematografica a Istanbul e un altro intensivo in letteratura e immagine all’Università di Groningen. Tra i suoi corti, Rebellion of the Machines e The Man who Never Leaves the Island, premiati in diversi festival.

Premi: One Note Man ha ricevuto numerosi premi, soprattutto in Turchia e in Spagna (Best Short Film al IV Izmit Short Film Festival; Best Short Film al Silk Road Int’l Film Festival; Premio Speciale della Giuria al XX Istanbul Short Film Festival; Premio Speciale della Giuria al 53° Seminci International Film Festival)

Dalibor Matanić TULUM/PARTY Leona Paraminski, Nikša Butijer, Croazia 15’ Anđela Ramljak

Party è ambientato a Vukovar, in Croazia, in un giorno d’estate pieno di sole e allegria. Impossibile pensare che la gaiezza possa essere per qualche motivo offuscata.

Dalibor Matanić, nato nel 1975 a Zagabria, si è diplomato all'Accademia di Arte Drammatica di Zagabria ed è membro della European Film Academy (EFA). Ha ottenuto diversi premi per i lungometraggi che ha realizzato, tra i quali Kino Lika (2008), Volim Te /I Love You (2006), Sto Minuta Slave/100 Minutes Of Glory(2005), Fine Mrtve Djevojke/Fine Dead Girls (2002), e per il corto Suša/Drought.

Mads Dam Jakobsen GIRL AND ROBOT Danimarca 4’32’’

Una ragazzina alle prese con la costruzione di un robot.

Mads Jakobsen si è diplomato nel 2008 in Cinema di Animazione presso The Animation Workshop. Girl and Robot, il suo lavoro di fine corso, è stato presentato in numerosi festival europei. Mads ha in precedenza lavorato sui seguenti progetti: Down the road (corto), Hungry Hamsters (trailer), Forstumt (film per scuole). PERCORSI – CONCORSO ITALIANO

Concorso italiano cortometraggi

Stefano Anselmi ALICE Isabella Ragonese, Mariella Valentini Italia 8’30’’ Come ogni domenica, Alice va a trovare sua madre Giulia ricoverata in una clinica psichiatrica: scopriremo presto che in realtà l’identità delle due donne è diversa da quella che appare e che Giulia non è la madre di Alice…

Stefano Anselmi (Milano, 1974), diplomato presso la Civica Scuola di Cinema, ha lavorato come aiuto regista per alcune serie tv e per il cinema, collaborando con Carlo Vanzina e Sergio Martino. Ha diretto alcuni documentari, tra quali Una visita in fabbrica e Opinioni di un clown, trasmessi in TV e in vari festival, e diversi episodi della soap opera Agrodolce, ideata da Giovanni Minoli e prodotta per Rai Fiction e Rai Educational. È in fase di preparazione il suo primo lungometraggio per il cinema.

Andrea Rovetta L'AMORE E' UN GIOCO Neri Marcore' Italia 13’ Cecilia Dazzi, Mattia Sbragia, Stefano Fresi, Vanni Bramati La sofferenza d’amore è un’esperienza che abbiamo provato tutti, è un dolore che prima o poi ci segna inesorabilmente. Almeno finché non troviamo il modo e la forza di reagire.

Andrea Rovetta è nato a Brescia. Dal 2006 vive a Roma, dove lavora come film-maker. I suoi film sono: Buzz (2003); Il Pollo-The Chicken (2004); Matilde Interno 8 (2004); La Scarpa (2005); A Piedi Nudi Sul Palco (2007).

Costanza Quatriglio ARTICOLO 11 Italia 5’34’’

Un uomo viene scagionato dall’accusa infondata di pedofilia. Uscito di prigione scrive al figlio che l’ha rinnegato, ricordando l’esperienza terribile del carcere e l’unico conforto ricevuto, quello di un giudice deciso a provare la sua innocenza. Articolo 11 fa parte di un progetto audiovisivo dedicato agli articoli della Dichiarazione Universale sui diritti umani (All human rights for all).

Costanza Quatriglio, nata a Palermo nel 1973, è laureata in Giurisprudenza e diplomata in Regia al Centro Sperimentale per la Cinematografia. Insegna cinema documentario all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Film recenti: L'Isola (2003); Il mondo addosso (2006); Comandare. una storia zen (2004); "Raìz - radici a capoverde" (2004); Percorsi di accompagnamento al lavoro per minori stranieri non accompagnati (2006); Capo Verde - un arcipelago nell’Atlantico (2004); Metro ore 13 (2005).

Simone Gattoni ASPETTANDO LE QUATTRO DEL POMERIGGIO, CIRCA... Silvana Trucchi Italia 11’30’ Romano Gromi

Una donna che lavora in un bagno pubblico passa le sue giornate in solitudine, senza che accada mai qualcosa di particolare, leggendo riviste di gossip e annunci matrimoniali. Un giorno un uomo inizia a frequentare il bagno, tornando sempre alla stessa ora…

Nato a Broni (PV) nel 1984, Simone Gattoni si è laureato all'Università di Hertfordshire nel 2007 in Media design and production e ha conseguito diversi diplomi, tra cui quello di film producer indipendente presso l’Hollywood Film Institute. Ha scritto, diretto e prodotto diversi cortometraggi, tra cui Fobiagora (2007), 2012: Changing the Face of London (2006), Tripping (2006), Killer Lullabies (2006). Giulio La Monica AU PAIR Pascal Zullino, Elisa Di Eusanio Italia 17’

Periferia di Torino. Ivano Ceccarelli è un paraplegico di 43 anni che vive con l’anziana madre. Quando questa viene a mancare, Ivano si trova costretto ad andare in una casa di cura, ma l’incontro con Erika, una giovane prostituta, cambierà il suo destino.

Giulio La Monica è nato a Catania nel 1981, ha studiato all’Università di Bologna e si è diplomato al Centro di Cinematografia. Ha realizzato cortometraggi di animazione (La fetida città di un rapido amore 2003, I pupi e Gatto G 2004), documentari e corti (Divieto di sosta, Ritratto Giovanna Marini, Born Somewhere, Gioco di Società).

Guido Tortorella CRONACA DI UN RAPIMENTO Patrizia Loreati, Italia 15’ Pietro De Silva, Beniamino Marcone, Astrid Meloni

Graziana fa la cameriera e per una vita più decorosa sarebbe disposta a fare qualunque cosa, anche a rapire la figlia del suo datore di lavoro egiziano per chiedere un consistente riscatto, nonostante la sua totale inesperienza nel mondo del crimine . Suo figlio Michele, aspirante regista di cinema, decide di realizzare un video per chiedere i soldi...

Guido Tortorella nasce a Milano il 24/09/1977. Nel 2007 si diploma presso la Scuola Civica di Cinema, Televisione e Nuovi Media di Milano. Il suo cortometraggio Bere il mare vince il Lucania Film Festival (2005) e ottiene il Premio della critica al Festival di Maremetraggio (2006). Il suo primo videoclip Welcome to my loft vince il Premio Salamandra al Festival Zerotrenta 2006. Frequenta il corso di Regia del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.

Clara Salgano ESPERANDOTE/ASPETTANDOTI Dolores Marrero, Marino Pino Italia 10’14’’

Tania scopre suo malgrado che non esiste integrazione che possa sconfiggere la crudeltà della lontananza, per quanto lei possa essere perfetta.

Nata a Quito (Ecuador) nel 1971, dove ha studiato recitazione, è stata protagonista della prima telenovela prodotta in Ecuador e conduttrice di un programma di alfabetizzazione per bambini, oltre che attrice in diversi film e serie TV. Giunta in Italia nel 1994, si è occupata inizialmente di mediazione linguistica e culturale per poi dedicarsi alla regia e sceneggiatura (Sottopelle 2005; La Giornata di Eva 2007).

Fabrizio e Bruno Urso LUIGI INDELICATO Ignazio Barcellona, Italia 14’ Ture Magro, Lucia Vitale, Florinda Perrotta, Salvo Platania

Luigi è un giovane falegname che riceve minacce dalla malavita organizzata e si trova costretto a procurarsi dei soldi per far fronte alle pressanti richieste. Non riuscendo però a mettere insieme la somma pretesa, inizia a vivere sospeso nella speranza che arrivi una risoluzione improvvisa.

Nati a Catania nel 1983 i due fratelli sono laureati in Scienze della comunicazione all’Università di Catania. Hanno lavorato come montatori con il gruppo Futura e collaborato con il Laboratorio multimediale di sperimentazione audiovisiva dell'università di Catania, occupandosi della post produzione di vari progetti. Sono tra i fondatori della Nois, società di produzione e post produzione audiovisiva. Nel 2007 hanno realizzato k positivo, documentario che indaga sulla vita degli autotrasportatori italiani. Stella Di Tocco MACCHIE DI SOLE Michela Chiariello, Stefano Bottone Italia 18’

In un paesino balneare della costa laziale la dodicenne Adriana incontra il piccolo Tommaso, riflesso dell’innocenza che lei è sul punto di perdere.

Stella di Tocco (Roma, 1973), dopo una laurea in Scienze politiche studia regia a Madrid presso la scuola di cinema ECAM. Macchie di sole è il suo primo lavoro in 35mm

Blu MUTO Italia 7’

Un’ambigua e surreale animazione dipinta sui muri pubblici: da Baden a Buenos Aires.

Blu inizia la sua carriera artistica seguendo la passione per il disegno e l’arte pubblica, in particolare quella non autorizzata. Proviene dalla cultura dei graffiti e ha sviluppato uno stile figurativo molto personale. Premi: Muto è stato premiato in numerosi festival internazionali, tra cui: Primo premio “Cortoperscelta”-Corto Italia (2008); Grand Prix al Festival Clermont-Ferrand (2009); Premio Città di Genzano per il Miglior film italiano alla XIII edizione de “I castelli animati”.

Vieri Brini Emanuele Policante NOSTALGICO AVVENIRE Valentina Ottino, Italia 14’ Alessandro Portalupi, Rodolfo Mongitore, Gianfilippo Caligaris, Piero D’Andrea

Un gruppo di sovversivi ha come obiettivo il controllo demografico della nazione. L’unico modo di risolvere il sovraffollamento del nostro Paese è prelevare tutti i vecchi e spedirli nello spazio.

Vieri Brini, nato a Gattinara (VC) nel 1979, è laureato in Teoria e tecnica del linguaggio audiovisivo presso l’Università di Torino; ha studiato presso la scuola di Televisione RTI e ha seguito un Corso per produttore creativo. Emanuele Policante, nato a Biella nel 1978, è laureato in Lettere, indirizzo storico-cinematografico, presso l’Università di Torino, anno 2005. Filmografia in comune: Mantra D’attesa (corto, 2007); Satan has a strange haircut (videoclip, 2008); Non Puoi, Sintomi di gioia (videoclip, 2008).

Matteo Dell' Angelo 7 e 1/2 AL GRAMMO E. Conti, Riccardo Davoli, Italia 14’ Edoardo Franzini Tibaldeo, M. Chiuse, Emanuele Ajello, Daniele Conti, Lorenzo Avellino, Stanislao Conte, Roberto Brunetti aka Er Patata, Ivano de Matteo, Elia Jacopo Barilli, Salvatore Scattareggia aka “Turi”

Quattro ragazzi escono di scuola. Neanche 12 ore dopo saranno tutti in carcere. Lo sfondo è quello di un microcosmo giovanile che impatta contro la cruda realtà della legge.

Matteo Dell’Angelo è un giovane liceale alla sua prima esperienza nel raccontare una storia accaduta realmente.

Marco Danieli ULTIMA SPIAGGIA Giorgio Tirabassi, Francesco Brandi, Italia 5’ Erika Banchi, Maria Teresa Ricci Uno strano risveglio, una spiaggia deserta, una roulotte solitaria immersa nel bosco, e soprattutto, una stramba famigliola romana. Sono questi gli ingredienti che faranno vivere al povero Mauro una vacanza da brivido. Marco Danieli è nato nel 1976, vive a Roma e si è diplomato in Regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Ha lavorato come regista, autore e montatore in diverse produzioni, anche indipendenti. I suoi cortometraggi sono stati presentati in molti festival internazionali. FRONTIERE – CONCORSO DOCUMENTARI

Giovanni Piperno CIMAP 82’

Un viaggio folle: 77 malati mentali e 130 tra operatori, psichiatri, familiari e volontari, in treno da Venezia a Pechino, passando per Ungheria, Ucraina, Russia e Mongolia. Tra questi 200 viaggiatori appassionati ed impasticcati, un gruppo di otto invincibili – di tutte le età, di tutte le categorie, e dalle diverse diagnosi - ha una missione da compiere: inventare un evento creativo che coinvolga l’intero treno, per comunicare al mondo, una volta arrivati a Pechino, il senso di questo surreale quanto concretissimo viaggio.

Giovanni Piperno (Roma, 1964) dopo la maturità ha seguito un corso di fotografia con Leonard Freed (ag. Magnum). Ha lavorato come assistente operatore con registi del calibro di Gilliam, Scorsese, Moretti, Milani e direttori della fotografia come Spinotti, Lanci, Kaminski. Dal 1997 dirige programmi televisivi e documentari. Nel 2003 con “L’esplosione” vince il Torino film Festival. CIMAP è stato presentato al 61° Festival di Locarno.

Ale Corte COLORES EN EL FIN DEL MUNDO 56’

Nel 2006, la Benetton ha celebrato quarant’anni di attività. Quarant’anni di impegno di alto livello nelle questioni sociali e nell’uguaglianza razziale. Ma, allo stesso tempo, mentre promuoveva i suoi “united colours” con campagne pubblicitarie altamente controverse, l’azienda ha, secondo quanto si asserisce, espropriato una coppia di indigeni Mapuche disoccupati che si era stabilita su 385 ettari di una terra della Benetton in Argentina per allevare capre e coltivare ortaggi. La polizia ha demolito la casa della coppia e ha confiscato i buoi e il terreno coltivato. Altra gente Mapuche ha avuto limitato l’accesso all’acqua, ai trasporti e gli è stato perfino proibito l’accensione di fuochi. Può la Benetton continuare a mantenere la sua alta e apprezzata reputazione mondiale?

Agli inizi della sua carriera, Ale Corte era uno sciatore e uno snowboarder estremo. Successivamente, si è spostato nel campo della pubblicità sportiva, producendo diverse linee di abbigliamento sportivo. La produzione di eventi e il suo stretto contatto con il mondo dei media, lo ha portato a intraprendere una carriera nella produzione di film e nella TV. Dopo la formazione come ingegnere del suono e lavorando come fonico per diversi film, ha deciso di produrre il suo primo documentario.

Vincenzo De Cecco MISS LITTLE CHINA 60’ Riccardo Cremona

Le cinesi d'Italia, le loro aspirazioni da adolescenti, così simili a quelle delle nostre ragazze, ma appesantite dalla precoce necessità di essere sagge e d'aiuto alla famiglia. Cinque aspiranti bellezze, cinque ordinarie famiglie di emigranti. Tra ristoranti, laboratori tessili e negozi d’import-export. Un viaggio lungo la penisola seguendo le loro tracce. Per scoprire che, nelle pause dei turni estenuanti, quelle mamme, che credevamo delle macchine da lavoro, si emozionano sino a piangere parlando delle figlie. Il film nasce dalla collaborazione con Raffaele Oriani e Riccardo Staglianò, autori del libro "I cinesi non muoiono mai", edito da Chiare Lettere.

Vincenzo De Cecco ha conseguito nel 1966 il diploma alla London International Film School. Ha curato La regia di numerosi documentari tra i quali “Occhi su Roma” (con Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni), co-prodotto da Nanof-visitorQ per RAI Cinema. Riccardo Cremona ha diretto “Commissariato Trevi-Campo Marzio” (con Vincenzo De Cecco e Flavia Pasquini) produzione VisitorQ per Fox International Channels Italy); "Radiovisione" (con Gregorio Paolini), produzione Hangar per Rai; "Il Viaggio di Giuseppe" (con Emma Rossi-Landi e Giulia Tronci); un episodio della docu-fiction "Diario di Classe”. Pippo Mezzapesa PINUCCIO LOVERO – Pinuccio Lovero 62’ SOGNO DI UNA MORTE DI MEZZA ESTATE

Il sogno di Pinuccio Lovero è fare il becchino, a 40 anni ci riesce e viene assunto nel cimitero di Mariotto frazione di Bitonto. Aspetta il suo primo funerale che non arriva, perché dal giorno della sua assunzione…

Dopo la laurea in giurisprudenza, Pippo Mezzapesa (Bitonto-BA) segue un laboratorio di sceneggiatura organizzato da Tracce s.n.c e dirige il suo primo cortometraggio, ”Lido Azzurro”, nel 2001. Nel 2003 ha girato la sceneggiatura di alcuni episodi del film collettivo A Levante. Nel 2004 produce il suo secondo cortometraggio, Zinanà". Il suo terzo corto, intitolato "Come a Cassano", è dedicato al calciatore Antonio Cassano di Bari.

Jorge Tsabutzoglu; Javier Estella PUEBLOS SIN CAMINO 45’

Aineto, Ibort e Artosilla sono tre cittadine delle montagne pre-pirenaiche che sono state abbandonate negli anni 50’. 30 anni dopo sono state ripopolate da un gruppo di persone che cercano uno stile alternativo di vita. E’ nato così un’associazione che promuove il recupero dei villaggi “eco compatibili”. Fernando, un uomo di Zaragoza che sta andando in pensione, decide di lasciare la città per integrarsi nella nuova comunità.

Nato a Malaga nel 1975, Jorge Tsabutzoglu è un cineasta autodidatta e ha esordito con il cortometraggio “Despecho”. Con la sua seconda opera, “Buscando un Respiro”, ha intrapreso la strada del documentario. Ha fondato una sua casa di produzione.

Chiara Malta ARMANDO ET LA POLITIQUE/ARMANDO E LA POLITICA Francia 74'

Chiara si chiede se suo padre Armando abbia davvero rimosso tutto e come sia possibile che, dopo tanti anni di militanza socialista, sia passato a votare Berlusconi.

Chiara Malta, nata a Roma nel 1977, dopo la laurea al DAMS si è trasferita in Francia per studiare agli Ateliers Varan. Vive e Parigi, dove scrive e realizza film. Armand et la politique ha partecipato a diverso festival internazionali tra cui Il 26° Torino Film Festival.

FRONTIERE – CONCORSO DOCUMENTARI BREVI

Il concorso è dedicato ai documentari italiani ed internazionali che offrano, in maniera innovativa, uno sguardo sul cinema del reale e sulla integrazione dei linguaggi tra fiction e documentario.

Denes Nagy BERLINSKAYA FUGA Ungheria 14’

Immagini impressionanti dall’est dell’Ucraina, girate nella metropoli industriale di Donestk, tra inquinamento e quartieri degradati. Alesia, 5 anni, cresce con calore e speranza nella sua famiglia. Fino a quando non deve affrontare la realtà.

Denes Nagy (1980) ha studiato all’Università di cinema e teatro di Budapest e a Berlino. I suoi corti sono stati selezionati in numerosi festival internazionali, ricevendo diversi premi. Frank Kelly BILL, FOR SHORT Noel Kelly Irlanda 10'

Un ragazzo ritrova le vecchie scarpe di suo nonno e le utilizza durante l'arco di una giornata per camminare mentre riflette sulla vita.

Fran Kelly ha studiato arte, design e fotografia. Ha un diploma in animazione. Il suo primo film, Emily’s song, è stato selezionato in oltre trenta festival internazionali, ricevendo diversi premi.

Alessandro Molatore CHILDREN OF MANILA/ Italia/Irlanda 15’ BAMBINI DI MANILA

Children Of Manila racconta le storie di tre bambini di strada, delle loro famiglie e delle loro speranze nell'educazione.

Alessandro Molatore (Morbegno, 1979), ha vissuto e studiato in Italia, a Bologna, California e Germania. Attualmente vive in Irlanda. Tra i suoi lavori, Dog from hell (202); Clic (2003); DoMani (2004); Jack, Jill and the green Devil (2006); Cactus (2007); The Cementery people (2008).

Oscar de Julian DOPPELGANGER Spagna 20'

Oscar de Julian scopre che esiste un altro Oscar de Julian. Da quel momento in poi le loro vite si intrecciano e le due storie finiscono per fondersi.

Nato a Madrid, Oscar de Julian è laureato in filologia spagnola. Ha lavorato come sceneggiatore e direttore del casting per la casa di produzione Artimaña Producciones. I suoi lavori di sceneggiatura includono lungometraggi come Shacky Carmine e De Salamanca a ninguna parte realizzati per Chema de la Peña.

Stéphane Valentin GENOCIDE/ Francia 25’ GENOCIDIO

Un ritratto spietato e brutale della vita di un rifugiato, Tutsi Révérien Rurangwa, vittima del genocidio ruandese del 1994.

Michal Kranot, Uri Kranot THE HEART OF AMOS KLEIN/ Israele, Olanda 15’ IL CUORE DI AMOS KLEIN

Durante un’operazione di trapianto di cuore, mentre sta lottando tra la vita e la morte, Amos Klein ripensa ai momenti salienti della sua vita, che corrispondono alle tappe più importanti della storia di Israele.

Michal (Tel Aviv, 1975) e Uri Kranot (Gerusalemme, 1977), sono registi indipendenti attivi nel campo dell’animazione. Già membri del Netherlans Institute for Animation Film, oggi insegnano entrambi tecniche di animazione all’Animation Workshop in Danimarca e alla Bezalel Art Academy in Israele. Con i loro cortometraggi hanno ricevuto numerosi premi internazionali. Ken Wardrop THE HERD/ Irlanda 4’ LA MANDRIA

Un agricoltore e sua madre parlano dell’arrivo di uno strano animale tra il loro bestiame.

Ken Wardrop vive e lavora a Berlino. Ha completato i suoi studi alla ADT National Film School in Irlanda. Si è specializzato in regia di documentari. Ha realizzato corti che hanno ricevuto diversi premi in festival internazionali.

Matt Faust HOME/CASA USA 6'

Un toccante ritratto sull’essenza della casa attraverso un dolce ed evocativo ricordo di un’abitazione che è stata distrutta dall’uragano Katrina.

Matthew Faust, classe 1980, New Orleans. Home, ispirato alla vicenda personale dell'autore coinvolto nella distruzione della propria casa durante l'uragano Katrina, ha vinto il premio come miglior documentario breve al Tribeca Film Festival 2009.

Sani Elhadj Magori NOTRE PAIN CAPITAL/ Senegal/Francia 13’ IL NOSTRO PANE CAPITALE

Nelle strade di Saint Louis (Senegal), Sani Elhadj Magori filma la catena del cibo che ruota intorno al pane: dalla sua fabbricazione al mercato nero che rifornisce i mendicanti.

Nato a Galmi (Niger) nel 1971, Sani Elhadj Magori si diploma in Algeria come Ingegnere di Stato in Agronomia. In seguito lavora come giornalista per alcune riviste francesi e nigeriane. Prima di realizzare i suoi primi documentari frequenta il master in regia documentaria presso l’Università Gaston Berger di Saint Louis in Senegal organizzato da Africadoc.

Werther Germondari PANCA POPOLARE ITALIANA Italia 10’

In un arco temporale di sei anni è inquadrata la stessa panchina di una piazza romana e chi si avvicenda. ..

Werther Germondari (Rimini, 1963), diplomato al Centro sperimentale di cinematografia di Roma e laureato in Istitutuzioni di regia all’Università di Bologna, svolge da 25 anni una ricerca che si attua attraverso numerosi media espressivi. Tra i lavori più recenti: Cinque caffè (2006); Traguardo; Trauma; Van amore; B.A.N.G.; Blue (Sky) Movie (2008); Fin’ora (co-regia/co-direction, 2009).

Eva Weber STEEL HOMES/CASE D’ACCIAIO Regno Unito 10’

Steel Homes accompagna lo spettatore alla scoperta dei segreti che si celano dietro le porte di un magazzino di self-storage. Un mondo incantato pieno di ricordi, testimonianze e tesori nascosti.

Eva Weber, di origine tedesca, vive a Londra e lavora come regista sia di documentari che di fiction. I suoi lavori sono stati selezionati in numerosi festival internazionali (Sundance, Edinburgo, SXSW, Los Angeles e Tessalonica) e proiettati in gallerie d’arte e musei, tra cui il MOMA di New York. Film: The Solitary Life of Cranes (2008), City of Cranes (2007), The Intimacy of Strangers (2005), Makings of a Queen (2000). PAESI IN LUNGO – VISIONI DEL PIU’ RECENTE CINEMA ITALIANO

Pupi Avati GLI AMICI DEL BAR MARGHERITA Diego Abatantuono, Italia 90’ Laura Chiatti, Luigi Lo Cascio, Fabio De Luigi, Neri Marcorè, Katia Ricciarelli, Gianni Ippoliti

Bologna, 1954: il diciottenne Taddeo vive sotto i portici con la mamma e il nonno e sogna di poter diventare un frequentatore del Bar Margherita. È così che conosce Bep, che non si toglie mai i guanti da guida perché il padre gli ha promesso una porche; Gian, che ha ricevuto una lettera d’invito dal Festival di Sanremo; Manuelo, che commercia in auto rubate e spoglia le donne con gli occhi, e Zanchi, Sarti, Pus e Mentos…

Erano cinque o sei amici al bar. Non sognavano di cambiare il mondo, ma di conquistare una donna, di vincere al biliardo, al massimo di cantare a Sanremo. Con nostalgica cattiveria, Avati ricostruisce per scherzi e frammenti la Bologna del '54, vista con l’egoismo di un adolescente. Nel suo piccolo, il regista ci racconta che non siamo mai stati buoni, anche quando avevamo tanti anni di meno. Claudio Carabba, "Corriere della Sera Magazine"

Enzo Monteleone DUE PARTITE Margherita Buy, Isabella Ferrari, Italia 94’ Marina Massironi, Paola Cortellesi, Carolina Crescentini, Claudia Pandolfi, Alba Rohrwacher

È il 1964, Mina canta: “È l’uomo per me…” e quattro donne si incontrano intorno ad un tavolo per confessare a se stesse che l’uomo che hanno sposato non è “fatto apposta” per loro né “sa dire parole d’amore”. Negli anni Novanta quelle bambine sono diventate a loro volta donne e amiche e si ritrovano attorno ad un tavolo: Sara, Cecilia, Rossana e Giulia sono figlie infelici di madri infelici che (ri)leggono Rilke e sognano “l’umanità femminile”…

Otto brave attrici (da Margherita Buy a Isabella Ferrari) per una commedia acuta e spiritosa... Massimo Bertarelli, "Il Giornale"

Marco Risi FORTAPÀSC Libero De Rienzo, Valentina Lodovini, Italia 108’ Michele Riondino, Massimiliano Gallo, Duccio Camerini, Ennio Fantastichini

È il 1985, quando Vasco Rossi canta “ogni volta che viene giorno” e un giornalista di ventisei anni muore assassinato per “ogni volta che è stato coerente”. Giancarlo Siani è un giovane praticante, impiegato “abusivo” per Il Mattino, con il sogno di un contratto giornalistico e di un’inchiesta incriminante contro i boss camorristi e i politici collusi...

Il protagonista del film di Marco Risi è stato un predecessore dell'autore di "Gomorra". Giancarlo Siani aveva la vocazione del cronista e, da precario del Mattino di Napoli, si appassionò alle vicende di Torre Annunziata e raccontò ciò che vedeva, compresi traffici e complicità illeciti. Gli costò la vita, a 26 anni. A determinare il tono particolare di questo film è la scelta del suo interprete principale. Libero De Rienzo: semplice e perbene, solare, antieroico. Paolo D'Agostini, "La Repubblica" Mirko Locatelli IL PRIMO GIORNO D’INVERNO Mattia De Gasperis, Italia 80’ Michela Cova, Andrea Semeghini, Giuseppe Cederna

Valerio è un adolescente solitario che si interessa alle cose che lo circondano, come il cielo, il fiume, le foglie degli alberi, ma che non riesce a vivere la sua meravigliosa età: si limita ad osservare i suoi coetanei stando in disparte, cercando di misurarsi con loro e di trovare un modo per assomigliargli. Un giorno le cose cambiano: trova qualcosa, una traccia, la segue e commette un grave errore.

L’intensa opera prima di Mirko Locatelli mette in scena l’angoscia dell’esistenza in un mondo in cui un abbraccio assume le sembianze della lotta per la sopravvivenza. Daniela Persico, "La Repubblica"

Francesca Archibugi QUESTIONE DI CUORE Antonio Albanese, Italia 104’ Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti, Paolo Villaggio

Angelo è un giovane carrozziere che accumula beni, Alberto uno sceneggiatore di successo che spreca parole. Colpiti al cuore da un infarto e dalla vita, vengono ricoverati nella stessa notte e nella stessa clinica. Vicini di letto e lontani di mondi, Angelo e Alberto scoprono una zona franca, dove scambiarsi emozioni, ricaricare il cuore e risollevare lo spirito.

La bravura degli attori, specialmente di Kim Rossi Stuart, è grande; la drammaticità della vicenda pure, e anche la presenza di Micaela Ramazzotti nella parte della moglie di Kim è essenziale per espressività e femminilità profonde. Albanese, bravissimo sempre, sembra una molla caricata di vitalità: chiede e chiede al nuovo amico divenuto ormai indispensabile, vuole lavorare con lui e sperimentare i vantaggi della fatica fisica, si mescola alla famiglia di lui, pare un cinghiale che frughi alla ricerca di nutrimento. Lietta Tornabuoni, "La Stampa"

Giulio Manfredonia SI PUÒ FARE Claudio Bisio, Anita Caprioli, Italia 111’ Giuseppe Battiston, Giorgio Colangeli, Bebo Storti

Milano, primi anni '80. Nello, sindacalista dalle idee troppo avanzate per il suo tempo e ritenuto scomodo all’interno del sindacato, viene allontanato e “retrocesso” al ruolo di direttore della Cooperativa 180, un’associazione di malati di mente liberati dalla legge Basaglia e impegnati in (inutili) attività assistenziali.

È arrivato in sordina, nessuno ne sapeva nulla (…) e fa boom. Stiamo parlando di “Si può fare” di Giulio Manfredonia. Scritto e sceneggiato da Fabio Bonifacci, con passo un po’ favolistico, racconta di un piccolo esperimento post-basagliano nella periferia milanese. Roberta Ronconi, "Liberazione"

Marco Bellocchio VINCERE Filippo Timi, Italia, Francia 128’ Giovanna Mezzogiorno, Pier Giorgio Bellocchio

Siamo agli inizi del Novecento. Un giovane socialista rivoluzionario, Benito Mussolini, incontra una donna passionale come lui, Ida Dalser, che lo seguirà nella sua azione politica, assecondandone i cambiamenti di rotta, spogliandosi dei suoi beni per consentirgli di fondare il proprio giornale (“Il Popolo d’Italia”) e dandogli anche un figlio: Benito Albino, riconosciuto dal padre. Ida però dovrà scoprire che il suo matrimonio, avvenuto in chiesa, ha molto meno valore di quello che Mussolini ha contratto civilmente con Rachele Guidi da cui ha avuto la figlia Edda. L’ascesa dell’uomo politico è inarrestabile, così come la sua decisione di escludere dalla propria vita sia Ida che il bambino. La donna cercherà di convincersi che si tratta solo di una messa alla prova che non potrà che risolversi in senso positivo. Invece significherà per lei e suo figlio la morte in ospedale psichiatrico circondati da una cortina di oblio.

Se ogni film in costume parla anche e soprattutto del momento storico che lo ha visto nascere, “Vincere” porta questo procedimento all’estremo. Ogni immagine è densa e stratificata come una pittura che nasconde e accoglie altre stesure. Ma non è gusto della citazione o della rilettura di un’epoca attraverso i segni del tempo, procedimento che potrebbe perfino essere accademico. È confronto, ricerca, officina formale, analisi storica e politica. Come se la vicenda così esemplare ma fino a ieri dimenticata di Ida Dalser, ricostruita con andatura quasi a strappi dalla sceneggiatura antinaturalistica di Bellocchio e Daniela Ceselli, riflettesse in qualche modo la parabola di una nazione intera. Fabio Ferzetti, "Il Messaggero".

PAESI IN LUNGO – DOCUMENTARI D’AUTORE

MoliseCinema presenta, oltre alla sezione competitiva, una finestra sui più recenti e innovativi documentaristi italiani. I film saranno presentati dai registi: Vincenzo Marra, Gianfranco Pannone, Gianfranco Rosi, che dialogheranno con il pubblico del festival:

Vincenzo Marra IL GRANDE PROGETTO Italia 71’

Nel 1996, il comune di Napoli approva un progetto di riqualificazione urbana, per la riconversione dell’ex sito industriale di Bagnoli, che si propone di creare un insediamento a bassa densità abitativa con un’alta qualità ambientale. Il presidente ed il direttore generale della Bagnoli S.p.A., l’organo preposto alla realizzazione del progetto, supervisionano il lavoro e dialogano con le istituzioni, i sindacati e la stampa, mentre Biagio, un operaio di trent’anni, costruisce con la sua gru il futuro della città…

Marra ha filmato stando il più possibile vicino ai protagonisti, pedinandoli ma facendo di tutto perché non sentissero la presenza della macchina da presa. (…) Una scommessa sul futuro, tra polemiche quotidiane, di un luogo che rappresenta una lunga storia industriale cominciata nel 1911 e terminata 80 anni dopo. Stefano Stefanutto Rosa, "Cinecittà.com"

Gianfranco Pannone, IL SOL DELL’AVVENIRE Italia 77’ Giovanni Fasanella

Reggio Emilia, 1969. Un gruppo di ragazzi abbandona la locale Federazione giovanile comunista, per dar vita, insieme ad altri coetanei di provenienza anarchica, socialista, cattolica, all’Appartamento: una comune sessantottina che insegue il sogno rivoluzionario e che vede nel Partito Comunista, al governo della città, il tradimento degli ideali partigiani e antifascisti appartenuti ai propri padri e ai propri nonni durante e dopo la seconda guerra mondiale. Dall’esperienza dell’Appartamento, di lì a due anni, usciranno alcuni tra i più duri brigatisti rossi degli “anni di piombo”. Reggio Emilia, 2007. Alcuni dei “ragazzi del 1969” si ritrovano dopo quasi 40 anni nello stesso luogo, un ristorante sulle colline, dove il gruppo dell’Appartamento compì il salto tragico e fatale nella lotta armata. Seduti intorno a un tavolo, con rievocazioni a tratti drammatiche, tre ex brigatisti tornati alla vita normale dopo una lunga detenzione nelle prigioni italiane, ripercorrono una sorta di viaggio a ritroso, alla ricerca delle motivazioni più profonde delle rispettive scelte.

Il film provoca emozioni e stupori, nasce in buona fede, non ha intenti celebrativi né assolutivi, è un pezzo di storia che parte dal mito della Resistenza tradita e della Lotta armata per il comunismo, oggi quasi fantascientifica: e la scena dell' uomo in lacrime spiega già tutto. Maurizio Porro, "Il Corriere della Sera" Gianfranco Rosi BELOW SEA LEVEL Italia - Usa 110’

In una base militare dismessa, a duecentocinquanta chilometri da Los Angeles e quaranta metri sotto il livello dell mare, vive una comunità di homeless: un gruppo numeroso di senzatetto che cucinano, leggono, conversano, fanno l’amore, compongono canzoni, coltivano passioni ed il sogno di tornare ad essere “visibili”. Immersi in un deserto, torrido il giorno e rigido la notte, i protagonisti sopravvivono fuori dal mondo, rassegnati alla sorte o in attesa di una seconda occasione.

“Below Sea Level” è uno sguardo misurato sul trauma dello spaesamento, dell’emarginazione e del bisogno di riannodare rapporti umani significativi. Mariza Gandolfi, "MyMovies.it"

GIRARE IL MOLISE

“Girare il Molise” è un progetto finalizzato alla promozione del Molise come spazio per la produzione cinematografica. Ogni anno, in occasione del festival, MoliseCinema promuove la realizzazione di un corto, un documentario o un lungometraggio girato o ispirato al Molise e che viene presentato durante la rassegna. L’obiettivo è creare nel tempo un archivio d’autore del territorio molisano e favorire la realizzazione di produzioni audiovisive.

OLTRE IL MEDITERANNEO

Da MoliseCinema uno sguardo “oltre il Mediterraneo”, alla scoperta di altre culture e punti di vista, che passa attraverso “Camera mia”, una video-inchiesta internazionale firmata da Alessandro Piva, che vuole raccontare le giovani generazioni di Paesi diversi, dall’Italia al Giappone.

“Camera Mia”, regia di Alessandro Piva - prodotto da Seminal Film.

L’ idea è quella di misurare e confrontare differenze e contiguità fra i ragazzi provenienti da regioni lontane, a volte in conflitto tra loro. Ci troviamo di fronte a distanze meramente geografiche, o universi tuttora distinti e conflittuali? Ragazzi lontani centinaia di chilometri hanno gli stessi sogni, le stesse aspettative, ricordi simili? Oppure l’alterità è manifesta, ricca di sfaccettature e risvolti inaspettati? Le interviste di Camera mia si basano su un modulo collaudato e basato sulla gradualità dell’intervento: cominciano con domande sulla propria camera, la propria città e il colore locale – istituendo in modo ironico e piacevole un rapporto di fiducia con i ragazzi, alleggerendo il set dal timore reverenziale che spesso incute – per poi addentrarsi nelle storie personali, nelle prospettive lavorative, nel racconto di eventi collettivi. MoliseCinema presenta un'anticipazione del documentario, integrato con interviste ai ragazzi molisani sugli stessi temi, che saranno realizzate appositamente durante il Festival, nei giorni precedenti la proiezione.

Alessandro Piva, nato a Salerno nel 1966, con un percorso da fotografo, montatore e sceneggiatore ha esplorato il mestiere a 360°. Terminati nel 1990 gli studi di montaggio al Centro Sperimentale di Cinematografia, premiato al Premio Solinas per due sceneggiature nel ’92 e nel ’93, ha lavorato come documentarista effettuando reportage in Italia, Africa, Sudamerica, Sud Est Asiatico e Medio Oriente. Come regista di cinema ha all’attivo due lungometraggi: LaCapaGira, presentato al Festival di Berlino e vincitore del David di Donatello 2000; Mio Cognato, presentato al Festival di Locarno 2003. E’ nella fase di montaggio il suo nuovo film, Henry. La sua esperienza si dipana anche nell’ambito della comunicazione pubblicitaria. Ormai costante negli anni è il suo impegno come regista radiofonico per gli atti unici di Radio3 Rai. Ha una consolidata esperienza nella comunicazione politica e istituzionale, testimoniata dal recente video per la Biblioteca del Senato della Repubblica e da diversi spot: Puglia perfetta, girato per la campagna di Nichi Vendola alle elezioni regionali del 2005 in Puglia, è stato premiato al Galà della Politica nello stesso anno. Piva si è anche impegnato in campagne sociali per il progresso e la cultura nel Mezzogiorno, come la recente iniziativa Perotti Point legata all’abbattimento dell’ecomostro Punta Perotti sul lungomare di Bari, che ha portato in Puglia filmaker di tutta Italia per costruire un documentario collettivo sull’evento. Altro suo campo d’azione è quello dell’insegnamento; è inoltre membro dell’Accademia del Cinema Italiano. APPUNTAMENTO AL ROMA

In una situazione generale dove le piccole sale cinematografiche chiudono o lasciano il posto a multisale fredde e monotone, l’esempio di Casacalenda che ha riaperto dopo 30 anni il “Nuovo Cinema Roma”, meno di 100 posti nel centro storico del paese, è incredibilmente controtendenza. Noi di MoliseCinema abbiamo iniziato la nostra attività associativa proprio con questo obiettivo: riaprire il cinema e aiutare a farne riaprire altri cento, mille, nei piccoli paesi... Siamo una piccola comunità che deve quotidianamente fare i conti con lo spopolamento, la crisi del posto di lavoro e un futuro mai così incerto, ma la nostra identità e dignità ci ha fatto sempre resistere alle pulsazioni negative e al pessimismo. Il cinema per noi è questo, un pezzo d’identità ritrovata, uno strumento di resistenza alla deriva dell’indifferenza e dell’individualismo… Per festeggiare la rinascita del “Roma”, che nella rassegna proposta ha avuto una grande affluenza di pubblico - e speriamo possa iniziare una programmazione regolare a partire dal prossimo inverno - abbiamo voluto realizzare un corto d’autore sul giorno della riapertura della sala che viene presentato durante il festival e arricchisce l'archivio di "Girare il Molise". Il cortometraggio è stato realizzato con gli allievi della Act Multimedia di Cinecittà.

Associazione MoliseCinema

Gianfranco Pannone APPUNTAMENTO AL ROMA Italia 3’5’’

Un cinema che apre, specialmente nel nostro Sud, è sempre un evento da festeggiare. Il Nuovo Cinema Roma di Casacalenda era chiuso da anni e la caparbietà di alcuni ha fatto sì che tornasse ad essere il cinema di tutti. “Appuntamento al Roma” lo racconta così, questo piccolo evento, come un appuntamento che i cittadini aspettavano da tempo. Perché il cinema, malgrado tutto, nell'immaginario collettivo conserva ancora un posto in prima fila.

WORKSHOP DI REGIA: LE TANTE FACCE DEL DOCUMENTARIO

Durante le giornate di MoliseCinema si svolgerà un workshop di regia del documentario aperto a studenti e appassionati di cinema. Il regista Gianfranco Pannone, docente al Dams di Roma e responsabile del corso di Regia del documentario alla Act-Multimedia di Cinecittà, ci conduce in un viaggio attraverso i generi del documentario, dal reportage al prodotto di intrattenimento, dal documento antropologico al film d'autore, attraverso alcuni esempi tratti dalle opere più importanti della non fiction europea e americana degli ultimi anni. La partecipazione è gratuita.

IN RICORDO DI GIAMPIERO PALUMBO

Gianfranco Pannone presenta a MoliseCinema tre Super 8 in ricordo di Giampiero Palumbo, giovane cineasta originario di Casacalenda, precocemente scomparso. Con lui, Pannone, ha iniziato la sua attività di documentarista.

G. Palumbo MOLISE Italia ’20 Super 8 G. Palumbo e G.Pannone UNA GIORNATA AI CORSI Italia 15’ Super 8 riprese e montaggio di G.Palumbo 1984

Il cortometraggio racconta una giornata dei corsi musicali del Campus internazionale di musica al castello di Sermoneta, dove ragazzi provenienti da ogni parte del mondo si esercitano con gli strumenti in compagnia dei docenti. G. Palumbo e G.Pannone POMERIGGIO Italia 18’ Super 8 riprese fotografia e montaggio di G.Palumbo 1985

Una ragazza trascorre un pomeriggio solitario in casa, ma inaspettatamente troverà un amico in un testimone di Geova. Il cortometraggio è una delle prime prove di regia di Gianfranco Pannone.

AMERICHE: MAR DEL PLATA E MONTREAL

DAL MOLISE ALL'ARGENTINA Collaborazione con il festival internazionale di Cinema Indipendente di Mar del Plata

MoliseCinema ha attivato già dalla scorsa edizione uno scambio con MARFICI, il festival internazionale di Cinema Indipendente di Mar del Plata, che presenta ogni anno un programma molto articolato, con concorsi di lungometraggi, corti e documentari, oltre a retrospettive ed eventi speciali. Nell'ultima edizione di MARFICI, svoltasi nel maggio 2009, è stata presentata una selezione di titoli di MoliseCinema 2008. MoliseCinema, da parte sua, presenta, nell'edizione 2009 in anteprima italiana, una selezione di titoli del festival argentino. I film sono introdotti da Miguel Monforte, responsabile del festival di Mar del Plata.

Livia Tendlarz, Federico Arzeno, El Estrado del miedo César Repetto, Argentina 11' Primo premio Joaquín Marques (Lo Stato della paura) Pablo Sorensen, concorso di y Francisco Alcaro Aníbal Zurita, cortometraggi Marina Santibañez Marfici 09

Il “Chairo” è un adolescente che lavora da quando è nato in campagna come bracciante per un possidente terriero della pampa argentina chiamato ‘il Vasco’. Conducendo le mucche attraverso una laguna, il “Chairo” disattende gli ordini del Vasco e per questo viene condannato a sopportare un’umiliazione davanti ai suoi compagni. Da quel momento il “Chairo” organizzerà una vendetta perfetta.

Alejandro Gallo Sacarse las medias con el dedo gordo del pie Moyra Agrelo, Argentina 13' Prima (Togliersi le calze con il pollice del piede) Enzo Ordeig nomination concorso di cortometraggi Marfici 09

Una giovane coppia, che si vede di tanto in tanto, trascorre tutta una domenica d’inverno senza uscire dal letto. E così nasce una piccola teoria…

Martín Wain Holiday on ice Patricio Thijssen, Argentina 9' Seconda nomination concorso di (Vacanze sul ghiaccio) Catherine Ragay, cortometraggi Marfici 09 Adrián Alegre

Ripresa audiovisiva di un viaggio nell’Antartide che ne documenta i cambiamenti in corso.

Pablo Siciliano, El bosque Oscar Pérez, Argentina 105' Lungometraggio selezionato Marfici 09 Eugenio Lasserre (Il bosco) Paula Brasca, Martín Markotic

Il bosco racconta la storia di Dannenberg, un uomo che vive da solo in una casa dispersa nella campagna. Per mangiare va a caccia con la sua mitragliatrice e vive in una grande monotonia. Una volta al giorno si ferma davanti a due tombe, incorniciate da un cerchio di legno, dicendo di sentire che a breve qualcuno arriverà. Una sera, l’orologio del pendolo della casa comincia a funzionare da solo; l’uomo esce di casa molto innervosito e scopre che due persone si stanno avvicinando con un bagaglio... DAL MOLISE AL CANADA

Mi ha colpito molto un’espressione di un artista casacalendese/canadese Egidio Vincelli in cui dice “..quell’oceano che ci divideva oggi è diventato un piccolo ruscello……è proprio così,oggi l’emigrazione sta mutando, le distanze sono sempre più corte e agevoli e questo grazie a internet e la facilità di movimento….ma c’è un aspetto che non cambia e forse non cambierà mai è quello del profondo legame con le proprie radici…”; in questo filmato si percorre questa strada e l’occasione viene data dalla storica tournée del gruppo folcloristico “il bufù” a Montreal.(Francesco D’Imperio)

Francesco D’Imperio IL RITMO DEL CUORE Italia 36’

Un viaggio nella comunità Casacalendese di Montreal, accompagnato dal suggestivo suono del Bufù, strumento tipico locale.

RAGAZZI

MILLENNIUM-NEWS. DIAMO VOCE AI RAGAZZI DI STRADA. INIZIATIVA IN COLLABORAZIONE CON AMREF.

Il mondo parla di fame, malattie, crisi umanitarie, ma solo chi vive sulla propria pelle la povertà estrema la conosce davvero. AMREF ha chiesto ai ragazzi e alle ragazze delle baraccopoli di Nairobi, abituati a vivere tra miseria ed emarginazione ed ignorati dai mezzi di informazione, di raccontare la povertà dal loro punto di vista. Scrivendo, filmando e fotografando la dura realtà in cui vivono, questi piccoli “giornalisti di strada” hanno prodotto otto telegiornali di strada, ciascuno dedicato a un Obiettivo del Millennio, e un giornale tabloid per spiegare i loro problemi e le loro originali soluzioni. Il progetto ha impegnato – dietro regia e coordinamento di Angelo Loy- 80 ragazzi e ragazze nella realizzazione di otto veri e propri “telegiornali di strada”, della durata di circa nove minuti ciascuno, dedicati agli otto Obiettivi del Millennio. I telegiornali sono stati ideati, scritti e girati interamente dai ragazzi di Nairobi, secondo una metodologia partecipativa già sperimentata con successo da AMREF in due film documentari (TV-Slum, 2002, e Sillabario Africano, 2006) e in alcuni reportage commissionati da importanti istituzioni (World Bank, UNESCO, Fondazione Banco di Sicilia). La proiezione è introdotta da Renata Torrente di Amref e si svolge durante la giornata di MoliseCinema-scuola.

MILLENNIUM NEWS: * 1. Vinciamo la povertà * 2. Tutti a scuola * 3. Potere alle donne * 4. Basta mortalità infantile * 5. Aiutiamo le mamme * 6. Fermiamo le malattie * 7. Salviamo l'ambiente * 8. Facciamolo insieme

PROGETTO MOLISECINEMA-SCUOLA

Nel corso dell’ultimo anno scolastico MoliseCinema ha realizzato un progetto didattico di introduzione al cinema rivolto ai docenti e agli alunni dell’Istituto comprensivo di scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado “Di Blasio-Cerri” che trova durante il festival il suo evento conclusivo. Riprendendo un tema già affrontato lo scorso anno con “Filastrocca all’Albicocca”, MoliseCinema affronta di nuovo la questione dei diritti dei minori, e dei doveri degli adulti, partendo questa volta da una riflessione sul disagio più ampia ed articolata. Insieme ai telegiornali di strada di “Millennium News”, a cura di AMREF, che ci ricordano che “certe” condizioni non nascono dalla ineluttabilità degli eventi, ma da responsabilità precise, vengono presentati due corti sui concetti di violenza e sopraffazione nell’ambito scolastico ed educativo: l’italiano “The new monsters” e l’olandese “Tears”. Una sezione è dedicata ai cortometraggi realizzati dagli alunni di Casacalenda: “Svitiamo i bulli”, “Fuori c’è il sole” e “AAA cercasi manovale”. Per concludere “The code”, geniale e divertente cortometraggio australiano su alunni, insegnanti e strategia. La giornata di MoliseCinema e scuola è coordinata da Paolo Miozza.

CARTOON NETWORK PRESENTA

Alex Winter Ben 10 Race Against The Time Graham Phillips, 91’ Ben 10: Corsa contro il tempo Haley Ramm, Lee Majors

Ecco l’avventura raccontata nel film in cui vediamo - per la prima volta in carne ed ossa – l’ormai celebre animazione Ben 10: dopo aver trovato l’Ominitrix, misterioso orologio che lo trasforma in ben 10 eroi alieni diversi. Ben Tennyson passa l’intera estate nelle vesti di eroe, con l’aiuto della saggia cugina Gwen e di Nonno Max. Il film inizia quando le loro avventure estive giungono al termine e Ben sta per tornare ad essere un ragazzino normale tra scuola, famiglia e amici, cioè alla vita di “ogni giorno”... Se si puó parlare di “tranquilla vita di ogni giorno” per un ragazzino di 10 anni in grado di trasformarsi in una varietá di super alieni! Infatti, Eon, la nemesi di Ben, proveniente da un’altra galassia e appare per reclamare l’Ominitrix e distruggere la Terra.

MAESTRI DELL’IMMAGINE

OMAGGIO A MONTUORI

Direttore della fotografia italiano, Carlo Montuori nasce a Casacalenda nel 1885. Esordisce come operatore nel 1907 e nel 1912 inventa un procedimento di luce artificiale per le riprese in interni e per gli effetti notturni consistente nell’inserimento degli archi voltaici in involucri metallici a forma di imbuto. Dopo aver collaborato con i principali registi italiani dell’epoca del muto, nel 1926 lavora al kolossal Ben-Hur di F. Niblo. Nel 1929 è l’operatore di Sole, esordio nella regia di , stabilendo un sodalizio che porterà alla realizzazione di otto film caratterizzati da una fotografia di taglio quasi documentaristico. Sarà quest’estetica neorealista a fare di Montuori l’operatore ideale per i film di . Muore a Roma nel 1968.

Mario Soldati PICCOLO MONDO ANTICO Massimo Serato, Italia 107’ Alida Valli, Ada Dondini, Mariù Pascoli, Anna Carena

Franco Maironi, patriota e fervido cattolico, sposa – nella Lombardia austriaca intorno al 1850 – Luisa Rigey contro il volere della nonna austriacante che minaccia di diseredarlo, e si sistema a Oria, sul lago di Lugano, in casa di uno zio. Nasce Ombretta che pochi anni dopo annega. È una durissima prova per i due genitori. Mentre Luisa s'indurisce nel dolore, Franco, sorretto dalla fede, si dà all'azione patriottica. Oppressa dai rimorsi, la nonna si ravvede. Dal romanzo (1895) del vicentino Antonio Fogazzaro, sceneggiato con Mario Bonfantini, Emilio Cecchi e Alberto Lattuada.

Roberto Savarese MAMMA MIA CHE IMPRESSIONE Alberto Sordi, Italia 98’ Giovanna Pala, Carlo Giustini, Fausto Guerzoni, Luigi Pavese Timido, goffo e petulante, Alberto cerca in ogni modo di fare colpo su Margherita. Con la speranza di vincere il primo premio, partecipa a una corsa indetta dal Centro Podistico Italiano. Da un soggetto di Sordi sceneggiato dall'attore con Cesare Zavattini e Vittorio De Sica (che si dice abbia diretto gran parte del film), un interessante specchio della Roma postbellica. Nel suo primo film da protagonista Sordi ha voluto portare sullo schermo i temi, i modi e l'umorismo di un suo popolare programma radiofonico.

Vittorio De Sica L’ORO DI NAPOLI Totò, Paolo Stoppa, Italia 118’ Vittorio De Sica, Sophia Loren, Eduardo De Filippo

Film in 5 episodi, tratti da 6 racconti di Giuseppe Marotta, raccolti nel libro omonimo (1947): “Il guappo” (Totò); “Pizze a credito” (Sophia Loren, Giacomo Furia, Paolo Stoppa); “I giocatori” (Vittorio De Sica); “Teresa” (Silvana Mangano); “Il professore” (Eduardo De Filippo, Tina Pica). Dall'edizione commerciale fu eliminato “Il funeralino”, elegiaco e bellissimo. Difficile fare una graduatoria in un film di insolita omogeneità, tematica e stilistica, se non basandosi sui gusti personali. I suoi limiti sono, in fondo, quelli di Marotta di cui, comunque, si accentua la vena umoristica più di quella malinconica, l'allegria più che la tristezza. L'oro di Napoli è la pazienza, “la possibilità di rialzarsi dopo ogni caduta; una remota, ereditaria, intelligente, superiore pazienza”.

Vittorio De Sica LADRI DI BICICLETTE Lamberto Maggiorani, Italia 92’ Lianella Carell, Elena Altieri, Enzo Staiola, Vittorio Antonucci.

Derubato della bicicletta, indispensabile per il lavoro appena trovato, disoccupato va col figlioletto alla ricerca del ladro attraverso la Roma del dopoguerra, incontrando solidarietà, indifferenza, aperta ostilità. Tratto dal romanzo omonimo di Elio Bartolini (1945), la cui sceneggiatura risulta firmata anche da Oreste Biancoli E Suso Cecchi D'Amico, tra gli altri, è – con Umberto D (1952) – il risultato più alto del sodalizio De Sica-Zavattini e uno dei capolavori del neorealismo, quello che con Roma, città aperta (1945) fu più conosciuto all'estero. L'amore per i personaggi diventa vera pietà, la poesia del quotidiano non nasconde la realtà sociale. Oscar speciale 1949, 6 Nastri d'argento e altri premi (Locarno, New York, Londra, Knokke-le-Zonte, Bruxelles ecc.). La parte di Lamberto Maggiorani era stata offerta a Cary Grant. Sergio Leone giovane compare vestito da seminarista.

Luigi Zampa CUORI SENZA FRONTIERE Gina Lollobrigida, Italia 81’ Raf Vallone, Cesco Baseggio, Erno Crisa

Paesino al confine con la Iugoslavia è diviso in due dalla Commissione Internazionale dei Territori. Alla popolazione l'ardua scelta. Quando un bambino rimane ferito, si trova l'accordo tra le due parti. Un film di grandi ambizioni per uno Zampa già arrivato a potenti possibilità creative. Un film di “colori” e determinato, mai urlato. Gina Lollobrigida con la voce di Lidia Simoneschi. I critici Callisto Cosulich e Tullio Kezich appaiono nei ruoli di un ufficiale sovietico e di un tenente iugolsavo.

Alessandro Blasetti NERONE Ettore Petrolini, Italia 78’ Mercedes Frignone

Fu uno dei tre film sonori interpretati da Ettore Petrolini. In tutta Italia incassò circa 5 milioni di lire, cifra incredibile per l'epoca.Il film rappresenta varie scene dell’arte petroliniana. Dal surrealismo delle sue performance amate dai futuristi, fino ad alcune interpretazioni teatrali, solo apparentemente più tradizionali. Alcuni attori sono anche componenti della compagnia teatrale di Petrolini. Nel film, che dileggia la figura del famoso imperatore romano, si può cogliere una sorridente e velata (ma all'epoca subito colta) ironia nei confronti del regime dell’epoca. CARLO MONTUORI DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA. MEZZO SECOLO DI IMMAGINI DEL CINEMA ITALIANO

Era già alcuni anni che seguivo da giornalista e da spettatore MoliseCinema e la figura di Carlo Montuori, al quale il festival intitolava un Premio, mi aveva interessato innanzitutto per una curiosità cinematografica. Conoscevo già Montuori come direttore della fotografia ed operatore in alcuni capolavori del cinema italiano tra gli anni ’30 e gli anni ’50. Un nome che scorreva nei titoli di coda di opere di De Sica, Zampa, Germi, Blasetti, Camerini…solo per citare alcuni dei maestri con cui ha lavorato Montuori. Registi e capolavori che hanno dato una fulgida immagine della nostra arte all’estero, soprattutto dopo i disastri bellici, ma che soprattutto hanno affermato e rafforzato generi e tipologie filmiche in Italia. Carlo Montuori può essere ricordato come un grande artigiano della pellicola, uno dei campioni di quei mestieri del cinema che lavorano dietro grandi cineasti e che, in qualche modo, fanno parte del loro mondo espressivo. Dietro l’assolo, il suono corale dei tanti strumenti. E la fotografia, il bianco e nero, luci ed ombre, l’intensità del colore che irrompeva sulla chimica della pellicola, sono gli strumenti che utilizzava il grande artigiano molisano, non certo un apporto secondario. Poi quando i film sono capisaldi della cultura mondiale – non solo cinematografica e non solo nazionale – come, e molti altri lavori a cui ha lavorato Montuori, ecco che la qualifica di mestierante del cinema, di artigiano, inizia ad andare stretta al casacalendese. Certamente Ladri di biciclette è creta forgiata nelle mani di De Sica e Zavattini, sicuramente il contributo espressivo fornito dalle maschere dolenti dei protagonisti Stajola e Maggiorani è stato determinante. Ma in Ladri di biciclette, uno dei film “perfetti” ed enormemente innovativi della storia del cinema, anche Carlo Montuori, con la sua fotografia realistica eppure morbida, non aggressiva, ha sicuramente assecondato alla perfezione il clima visivo voluto da De Sica.

Montuori è partecipe di una filmografia immensa di un centinaio di film a cui ha partecipato come operatore in alcuni casi ma, soprattutto, come direttore della fotografia. Nato nel 1885, ha vissuto la sua infanzia e la prima giovinezza ancora prima della nascita del cinema e, nel Molise di fine ‘800, la cultura iconografica d’avanguardia era legata ancora alla fotografia. Il primo lavoro accertato al quale ha partecipato Montuori è del 1907. L’ultimo del 1961, qualche anno prima della scomparsa. Una vita che ha visto il passaggio dalla fotografia e dagli esperimenti del precinema al cinema vero e proprio, da Daguerre a Lumiere. Che ha visto il passaggio dalle singole bobine, dal cortometraggio, al film di moderna durata. Dal muto al sonoro. Dal bianco e nero al colore. Solo questo percorso umano e artistico di Montuori ne farebbe un testimone gigantesco della storia del cinema. Ma, anche in un discorso ancora più prettamente cinematografico, l’esperienza e quel che hanno visto gli occhi e l’obiettivo montuoriano, sono eccezionali. Dagli anni ’10, prima epoca d’oro del cinema nazionale, in cui primeggiava al mondo per la potenza dei suoi kolossal storici e per la maestria dei suoi artigiani – torniamo alla mai troppo celebrata categoria dei mestieri del cinema – al cinema di epoca fascista e ad i suoi cineasti, di grandi capacità visive ma spesso imbrigliati dalla politica e dalla censura. Dalla tragedia, anche cinematografica, della guerra all’invenzione copernicana del Neorealismo fino al cinema degli anni ’50 che, con il Neorealismo rosa e la commedia dialettale anticipava ed accompagnava il prossimo Boom e la Commedia all’italiana. Ma questa è tutta un’altra storia. Insomma, i motivi per raccontare Carlo Montuori – oltre che per la sua nascita casacalendese - con questa retrospettiva, assolutamente non esauriente, della sua cinematografia, sono veramente molti. Una retrospettiva che potrà accompagnare il Premio Montuori anche nel futuro di MoliseCinema, sviluppando un discorso sui “mestieri” del cinema. La direzione della fotografia, certo, ma pensiamo anche alla scenografia, al suono, alla sceneggiatura, al doppiaggio….un approfondimento potenzialmente inesauribile, accompagnato dalla visione di grandi film della storia del cinema italiano. Per poi parlarne con i protagonisti di queste opere, protagonisti che hanno avuto lo sguardo tangenziale degli artigiani comprimari, uno sguardo forse anche più obiettivo dei protagonisti o del pubblico di spettatori e critici. In questa retrospettiva è stata importante la collaborazione della Cineteca Nazionale che ha fornito le pellicole di Ladri di biciclette, Cuori senza frontiere e Nerone; della Cecchi Gori, che ha concesso la visione del dvd di Piccolo mondo antico e del Centro Sperimentale di Cinematografia e della dottoressa Alessandra Guarino che hanno “suggerito” il contributo attivo di alcuni allievi del Centro.

Chiudo questa breve digressione con una immagine volutamente romantica, come il recupero del Cinema Roma a Casacalenda. Mi piacerebbe che, ad una delle proiezioni all’aperto, in piazza, dei film della retrospettiva, avessimo come spettatore, dal cielo, anche lo stesso Carlo Montuori. Per rendersi conto di aver partecipato ad opere ancora oggi immortali e per scrutare i propri concittadini ancora in silenzio davanti alle sue immagini, oltre un secolo dopo il suo debutto cinematografico.

Raffaele Rivieccio TONY VACCARO E I MITI DEL CINEMA

Tony Vaccaro, il grande fotografo americano di origini molisane, non è stato mai fotografo di scena ma ha fotografato tutti i più importanti personaggi del cinema dagli anni ‘50 in poi. Spesso sono immagini di studio ma in esse, Vaccaro non ha mai tralasciato la ricerca intima del personaggio da cui si originano quelle emozioni tipiche delle sue immagini. Era una ricerca già iniziata, prima nella drammatica esperienza della guerra, poi nelle foto del dopoguerra scattate in Europa e a Bonefro. I primi rapporti di Tony Vaccaro col mondo del Cinema risalgono alla seconda parte del 1949, appena tornato negli Stati Uniti dall’Europa.Tony, che aveva appena firmato un contratto con Life, viene inviato ad Hollywood per fotografare le stars nascenti nel tempio del cinema mondiale. Breve esperienza questa, considerata da Tony solo una parentesi di distrazione dopo la dura esperienza della guerra. I primi veri importanti rapporti col mondo del cinema Tony li ha in Italia dove ritorna nel 1954 come inviato di Life. Così racconta Tony quell’esperienza:

“La prima attrice che fotografai fu Anna Magnani. In quegli anni era l’interprete più rappresentativa del cinema neorealista nascente ma anche espressione degli italiani intenti con sacrificio alla ricostruzione della nazione, prostrata dalla guerra recente. Anna diventò da allora la mia più cara amica. A Roma non volevo stare in albergo così trovai un appartamento con un terrazzo a piazza Bologna: il tipo che preferivo io. Avevo portato con me il mio portfolio e lo avevo lasciato sul tavolo. Così, quando la donna delle pulizie lo vide non resse alla tentazione di sfogliarlo. ‘Signor Vaccaro - mi disse il giorno dopo, tutta emozionata - ma lei è un fotografo di belle donne!’ - poi continuò - ‘Ma, allora lei dovrebbe fotografare Sophia Loren. Sa che ha abitato proprio in questo appartamento prima di lei? La chiami, la chiami…, è bellissima’. Intanto, dalla redazione di New York di Life continuavano a chiedermi di inviare immagini di belle ragazze italiane che avrebbero potuto avere chances nel mondo del cinema. Avevo girato tutta Roma ed in particolare via Veneto, allora passerella obbligata per chi aspirava ad entrare nel mondo del cinema. Non avevo però notato nessuna ragazza interessante. Così, mi ricordai di Sophia, e chiamai la madre. Andai a fotografarla a casa: lei aveva 19 anni ed era incantevole. La incontrai di nuovo al concorso di miss Italia a Salsomaggiore. Quell’anno vinse Gina Lollobrigida ed era il mio amico Mario De Biasi che la fotografava per Epoca. Sophia era invece nei camerini e piangeva. Ma quando mi vide si asciugò le lacrime. - ‘Io avrò successo perchè mi ha fotografato Tony Vaccaro!’ - disse con una punta di orgoglio. Da allora, ogni volta che veniva a New York passava nel mio studio... anche perché, dopo il lavoro io le cucinavo un bel piatto di spaghetti condito con le spezie che coltivavo nei vasi del mio Penthouse, nell’ultimo piano del grattacielo dove c’era anche il mio appartamento.Quando cominciai a guadagnare un pò di soldi, andai ad abitare in una villa a Porta San Sebastiano. Qui, il mio vicino di casa era Marcello Mastroianni e spesso ci incontravamo per parlare. Conobbi poi Franco Zavattini, figlio del più famoso Cesare. Lui diventò fotografo di scena di Fellini e fui io a dargli molte lezioni di fotografia. Di lì a poco conobbi anche Franco Zeffirelli che aveva visto le mie foto sulle riviste americane con le quali collaboravo. In effetti, io avevo un ruolo importante per gli artisti italiani del cinema: ero l’unico che pubblicavo le loro foto sulle riviste americane e molti ricevevano notorietà per questo. Naturalmente, per fotografare tutti gli artisti, spesso mi recavo sui set cinematografici e molti degli operatori di macchina mi riconoscevano. Quasi sempre mi chiamavano per un consiglio. ‘Tony, dai un’occhiata all’esposimetro e dimmi se è impostato bene’. Io la luce la misuravo con gli occhi e dicevo: - ‘Va bene così. Vai…!’ - Fotografare le celebrità mi ha dato grandi soddisfazioni perché prima di tutto ho potuto misurare il mio talento con quello dei più grandi fotografi che hanno già ritratto lo stesso soggetto, poi perché ho potuto dialogare con loro, ma la soddisfazione più grande e forse la più importante è che la maggior parte di loro sono diventati miei amici”.

Andrea Morelli Michelantonio Vaccaro, che poi assumerà il nome di Tony, nasce nel 1922 a Greensburg in Pennsylvania, da genitori molisani. La scomparsa in brevissimo tempo di entrambi lo costringe a vivere fino a 17 anni a Bonefro, in Molise. E’ un’esperienza da cui nasce un profondo legame con la sua terra e i suoi uomini, segnando non solo la sua sensibilità di uomo, ma anche una parte importante della sua futura produzione artistica. Nel 1939, ritorna negli Stati Uniti a New La Rochelle dove completa la sua formazione nella High School indirizzandosi alla fotografia. La sua prima fotocamera è una Argus C3. Arruolato nell’Esercito degli Stati Uniti, nel Settembre del 1943, il giovane Vaccaro partecipa alla II guerra come soldato-fotografo, dallo sbarco in Normandia fino a Berlino scattando circa 8000 foto. Moltissime mostre di queste foto, tra cui, l’attuale “Scatti di Guerra” a Roma, gli hanno dato la notorietà. Nel 1945 viene congedato ma rimane in Europa come fotografo civile dove, nel 1948 pubblica il suo primo servizio su Life fotografando i voli di aiuti alleati su Berlino assediata dall’esercito russo. Nel 1949 ritorna in America dove si specializza in Giornalismo e, da settembre 1950 inizia a lavorare per Flair e, poi, per Look e Time-Life, tornando frequentemente in Italia come corrispondente. A Roma, nel 1964 Vaccaro sposa Anja Lehto, da cui avrà due figli, Francis e David. Qui, come corrispondente di Life, Look, Venture ed Esquire, rimane con tutta la famiglia, fino al 1968. Torna di nuovo in America dove continua a svolgere la sua attività di magazine photographer da un continente all’altro fotografando tutte le più grandi celebrità del cinema, della moda, dell’arte, dello sport, giornalismo e politica. Nella sua carriera ha ricevuto numerosissimi riconoscimenti ed in particolare la Legion D’Honneur dal presidente francese Mitterand. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni private e nei più importanti musei del mondo tra cui il Metropolitan di New York e il Centre Pompidou di Parigi. Tra le centinaia di mostre tenutesi in Europa e America citiamo le ultime: “Scatti di guerra” dal 3 luglio al 30 agosto 2009 alle Scuderie del Quirinale di Roma e “La mia Italia” a luglio 2009 a Pescara dopo Padova, Teramo, Bologna , Campobasso e Venezia. Tony Vaccaro, che oggi vive nella sua casa di Long Island City a New York, con i suoi 65 anni di fotografia, è considerato tra i grandi della fotografia del XX secolo. a cura di Andrea Morelli

VIDEO, ARTE, SUONI, EVENTI

ALTRE REALTA’

Nella Galleria Civica di Arte Contemporanea di Casacalenda, Molisecinema con il patrocinio dell’Istituto Svizzero di Roma presenta una selezione di video artisti emergenti a livello internazionale.

Qui la video-arte evoca, non racconta. Libera dal vincolo narrativo ci conduce in un percorso tutto interiore, onirico, simbolico. I video di “Altre realtà” sono così uniti in una magica combinazione di suoni, colori e immagini in movimento, in una formula che va svelandosi durante la proiezione. Si entra nella sala buia, luogo fantomatico, terra di nessuno; il video comincia e ci troviamo soli in un terreno sconosciuto; è il frutto dell’immaginario dell’artista a cui noi possiamo dare un senso, che ci richiede una posizione attiva e non passiva come di fronte al flusso ininterrotto e univoco della società contemporanea dell’immagine e può offrirci in dono una nuova lettura, un nuovo punto di vista. Il materiale usato è la realtà, elaborata, piegata, ridisegnata, per ottenerne una “altra”, autoreferenziale, autosufficiente, che trascende e colpisce per la sua immediatezza. Una forte ispirazione illusionistica, frutto dell’uso della tecnica visiva, unisce in un denominatore comune i video della rassegna: il fotomontaggio, l’intervento sulla pellicola, l’elaborazione dell’immagine, l’illusione ottica, lo studio della percezione visiva e l’amplificazione del raccordo tra suono, colore e disegno. E l’artista, con un lavoro meticoloso che lo fa inventore e artigiano, sperimenta, combina come fa un pittore, con i colori e i pennelli, sulla tela. Una Szeemann, figlia del famoso curatore svizzero, con Bohdan Stehlik utilizza capacità tecnica congiunta ad uno spiccato senso estetico e traduce la comune realtà in un momento misterioso, surreale, di un’eleganza algida e nordica. Izumi Chiaraluce artista di origine italogiapponese con le sue opere cerca di indagare sull’idea di identità, memoria, multicultura, cogliendone vari aspetti: la sospensione, il dinamismo, le contraddizioni e la conflittualità. Izumi impiega media molto diversi come il disegno, la pittura, istallazioni e video. Lo stile ben definito di Guendalina Salini riesce a captare nel video sprazzi di luce e luminescenze che si combinano a intriganti racconti pieni di significato. Di storie di vita si occupa anche Laura Palmieri che si ispira al nostalgico tema del viaggio, dei porti: chi parte, chi resta… Artisti post moderni sono il duo embrio.net: compongono musica e spaziano su tutto lo spettro delle possibilità artistiche: dall’editing alle video istallazioni, con un perfetto controllo dei mezzi digitali. Marco Borrelli è un fotografo e si riconosce nella cure dei particolari, nella nitidezza delle sue immagini, combinate con sentimento. Anche Arash Radpour nasce fotografo, ma il suo occhio smaliziato ed elegante afferma le sue giovani modelle in un momento tragico ed irreale. Lontana dal colore è Daniela Perego che ama il video minimale e colpisce al centro del cuore con sentimento. Paolo Assenza sfalda le sue immagini in piani trasparenti, attratto dal potere della ricomposizione concettuale e astratta. Conosciuto per le sue “snowballs”, in stile souvenir, Corrado Sassi oscilla tra l’ironico e il tragico in un rapporto che sembra ormai normalizzato. Il baricentro del lavoro di Antonello Matarazzo è il legame tra la pittura, i video e le video istallazioni, con una marcata inclinazione per l’approfondimento degli elementi introspettivi e antropologici. Luca Manes arricchisce l’immaginario astratto della video-arte con l’esperienza cinematografico, spingendo l’immaginario verso il reale. Pietro Ruffo è l’artista della profondità, vuole e riesce ad esprimere il dolore, che diventa attraverso i suoi video un’esperienza edificante. Daniela De Polis ci lancia in una realtà dove la dolcezza dell’arte è un tutt’uno con la durezza del lavoro quotidiano. Dalla Corea Yeon Jeong kim sperimenta con un processo manuale la tecnica digitale; così seziona il tempo urbano e il paesaggio emozionale ed esplora le dinamiche tra la stasi e il movimento. Gianni Piacentini, in un lavoro incessantemente creativo, sonda l’impossibile applicato alla vita di tutti i giorni. Giovanna Sarno

Una Szeemann e Bohdan Stehlik NEVER EVER 9'00''

Il video corre su una lama di suspense da film noir, due figure si muovono nell'aria densa di una notte romana. Questa semplice realtà viene scomposta e ricomposta in un fluido di fotogrammi incastonati con squisita maestria tecnica, luci notturne e ombre, per un sogno-incubo che inizia e non finisce mai.

La videoartista Una Szeemann (Locarno, 1975) ha partecipato, tra le altre cose, alla biennale di Video-arte a Mechel (Belgio) del 2007 e alla Biennale 2006 di Busan in Korea. Bohdan Stehlik (Karlsbad, 1973) ha vinto due volte il premio Kiefer-Hablitzel di Basilea e il Prize Lissignol a Ginevra. Le loro opere video sono state esposte in mostre collettive nei Musei di Vienna, Barcellona, Santa Monica e, a Parigi, nel Centre Cultural Suisse. Attualmente, sono borsisti all'Istituto Svizzero di Roma, per il secondo anno.

Izumi Chiaraluce FLOW 4’00’’ creato per Molisecinema 2009

Scaturisce dall'acquerello la fluida e costante ascesa di una metropoli, che emerge per costruire e sommerge ciò che è già stato costruito. Per diluirsi e svanire e iniziare un nuovo ciclo di crescita, come in un flusso continuo.

Izumi Chiaraluce (Roma, 1976) vive e lavora tra Roma e New York, ha esposto in musei e gallerie internazionali: Mamco Museo d'arte contemporanea di Ginevra, Macro museo d'arte contemporanea Roma, La Recoleta Museo di arte contemporanea Buenos Aires, Gallerie Du Jour Agnés, Parigi, Galleria Annina Nosei New York.

Guendalina Salini L'UOMO CHE NON C'È, NON C'È CHE L'UOMO 7'00''

Roma 1972. Un uomo cammina per Roma, va al Lunapark, il viso è nascosto in una scatola specchiante che riflette ciò che vede. Uno strano effetto di mimetizzazione e di luce crea una anomala normalità. Guendalina Salini è nata a Roma e ha cominciato ad esporre nel 1996 a Londra, dove ha vissuto e lavorato per molti anni. Nel 1999 ha partecipato alla Biennale dei giovani artisti a Roma. Ha partecipato a molte mostre nella Capitale, tra cui: la Festa dell'arte, curata da L.Pratesi; "Open video" a Rialto Sant'Ambrogio, a cura di L.Benedetti; "Esplorazioni" a cura di Sharra Wasswerman; "Video screening" al Cinema Aquila; "Zoom, inside the human space" a Venezia.

Laura Palmieri COSE 2'00'' creato per Molise Cinema

Il suo video ci immette in un movimento di addio in cui si è scossi, come cose, nell'impotenza di un trasloco.

Laura Palmieri (Napoli, 1967) vive e lavora a Roma. Utilizza vari media tra i quali pittura, fotografia, installazione e tecnologia digitale. Tra i luoghi dove ha esposto: Museo d’Arte Contemporanea, L’Aquila; CIAC di Genazzano; Biennale di Venezia – progetto Oreste; XXI Biennale Internazionale d’Arte Grafica di Lubiana; a Roma: Altri Lavori in Corso; Museo Laboratorio di Arte Contemporanea; Lipoli&Lopez; Palazzo delle Esposizioni; Change; MACRO; Galleria AAM. embrio.net: Fabrizio Mambo, Stanislao Cantono di Ceva OUVERTURE 3’30’’

Scenario digitale per la messa in scena di Actor Dei, colossal teatrale del 2007 dedicato a Padre Pio. Geometrie pure collidono con forme organiche, creando una scacchiera infinita dove, come nella lotta tra l'umano e il divino, si ripete l'eterna sfida.

Stanislao e Fabrizio sono nati e lavorano a Roma. Nel 2003 realizzano il video MOM per Enzimi, Festival dell’Avanguardia. Nel 2007 realizzano, per Actor Dei, ventuno visuals proiettati come scenografie. Nel 2007 realizzano il video Timeisunderyourfeet per l'Expo Bruxelles e partecipano a "The Works of ABDR Associated Architects" (Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles). Realizzano videoclip musicali per artisti quali Marco Messina (ex 99Posse) e Radana (brownpunk - Tricky).

Marco Baroncelli KA 3’00’’

Due video scorrono su uno schermo nero, le immagini si influenzano e si confondono le une con le altre, creando un rimando e un impasto interessante di significati..

Fotografo, Marco Baroncelli (Prato,1967) studia a “Dryphoto” con Luigi Ghiri, William Eggleston, Lee Freedlander. Ora vive e lavora, come tecnico digitale, a Roma.

Arash Radpour CHANGING ROLE 5'00''

Una carrellata di dee sui cavalli bianchi di un sogno, che non finisce mai, tra i fiori veri e falsi nel vuoto del lago.

Arash Radpour (Tehran, 1976) si trasferisce a Roma nel 1980 con la famiglia e si diploma nel 1995 all’Istituto per il Cinema e la Televisione Roberto Rossellini. Nella Capitale inizia a lavorare come fotografo di moda, lavoro che continua a New York, a partire dal 2004. Dal 2005, a Roma, si dedica alla sua personale ricerca artistica nei settori della fotografia e del video.

Daniela Perego e Carmine Sorrentino AMORE MIO 5’00’’

Un’eccezionale poesia scritta su un corpo nudo, una poesia recitata a due voci, un’altra realtà fatta di puro amore.

Dopo gli esordi a Roma (Galleria Giulia, 1996) e Firenze (Galleria La Corte, 1997), Daniela Perego (Firenze, 1965) si trasferisce a Roma dove prosegue la propria ricerca artistica concentrandosi sullo studio della luce e delle forme in relazione allo spazio. L'indagine si sposta su un piano sempre più interiore e introspettivo coinvolgendo la sua stessa immagine, ponendo al centro della rappresentazione un corpo o i suoi dettagli. Napoletano di nascita e romano di adozione, Carmine Sorrentino studia da borsista presso il Teatro Studio di Roma, alla New York University e alla School of Visual Arts di New York. Per anni ha curato eventi legati all’arte contemporanea. È autore del romanzo “Il pianista e la farfalla”. Paolo Assenza SPECCHIO ACRILICO 5’00’’

Da un movimento astratto appare piano, nello scorrere di piani e tra guizzi e lampi di luce, un ricordo.

Paolo Assenza (Roma, 1974), diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma, ha lavorato con M. Mochetti , N. Frascà, Angelo Bucarelli. Dal 2002 al 2004 espone a Roma collaborando, nell'ambito della video-arte, con la facoltà di Psicologia e di Lettere e filosofia. Nel 2004 espone in Croazia alla Galleria di Lipick e a Zagabria alla galleria di Dvori. Nel 2005 vince il premio Termoli. Tra 2007 e 2008 partecipa a mostre collettive e personali. Nel 2009 partecipa ad una mostra collettiva a New York, presso l'Istituto di Cultura Italiano. Collabora con la galleria Endemica e la galleria Arta e Pensieri.

Corrado Sassi COLUMBUS 8’00’’

Nello scenario di casa Bulgari, durante un pranzo borghese, l'incontro-scontro tra la civiltà mascherata e la maschera del selvaggio.

Corrado Sassi (Roma, 1965) è pittore, fotografo e performer. Nel 2005 partecipa, con il Mistero degli Esteri, ad Europalia (Gant, Belgio). Ha vinto il soggiorno per artisti indipendenti a New York nel 2007 e nel 2008. Nel 2004 espone le sue "Snow Balls " a Villa Medici (Roma). Nel 2006 espone " Labirinto" ospitato da Pino Casagrande, che lo sostiene come gallerista.

Antonello Matarazzo VERAZNUNT 3’23’’

Piano appare, sulle ali del canto, un ricordo ancora vivo.

Pittore, regista e video artista, Antonello Matarazzo, ha iniziato la sua attività artistica nel 1982 come costumista a Catania. Dal 1990 è impegnato nella ricerca nel campo delle arti visive. Il suo cortometraggio d'esordio, The Fable (18° Bellaria Film Festival, prodotto da Fuori Orario – Raitre), è del 2000. Partecipa, tra le altre manifestazioni, alla Mostra Cinematografica di Venezia, al Festival Cinéma Méditerranéen Montpellier, al Torino Film Festival, al Festival du Film sur l'Art de Montréal, al Melbourne International Film Festival, alla Festa del Cinema di Roma e al Festival del Cinema Locarno. Nel 2006 la 42° Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro dedica una retrospettiva completa al suo lavoro. Molte università tra le quali Brera, Roma 1, Chieti, Genova, Salerno, Pisa e Cambridge utilizzano a scopo didattico le sue opere nei seminari e nei workshop.

Luca Manes e embrio.net TIMEISUNDERYOURFEET 4’10’’

Dal profondo delle acque e del tempo si intravede l'umanoide e il suo primo gesto sacro. Con pura poesia e immaginazione, Luca Manes ed embrio.net gettano uno sguardo nella confusa e misteriosa coscienza dell'uomo primitivo. Creato per rappresentare la Regione Molise all'Expobruxelles 2007, il video è dedicato al pozzo votivo datato 5000 a.C. e rinvenuto nei pressi di Isernia. Nel suo allestimento originale, l'opera è parte di una video installazione architettonica composta da due proiezioni contrapposte su schermi ellittici di 7x2,63 mt.

Il lavoro di Luca Manes oscilla tra il cinema e la ricerca audiovisiva. Formatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia, lavora al cinema per il montaggio di Coverboy di Carmine Amoroso, e di Come un uomo sulla terra, documentario di forte impatto sociale (entrambi i film sono stati candidati ai David di Donatello 2008). Realizza vari lavori tra cui 2160°, videoinstallazione presentata al festival di Taormina; Timeisunderyourfeet (ExpòBruxelles 2007); Effetto serra e E voi che cosa fate?, videoinstallazione realizzata per uno spettacolo teatrale. Ha insegnato montaggio presso il Centro Sperimentale di Cinematografia e dal 2006 dirige lo spazio di aggregazione "OFF!CINE". Pietro Ruffo DAS CHINESISCHE REICH 1’05’’

Il video parla di un viaggio. L'attraversamento della frontiera cinese inizia come un'esperienza idilliaca, come il raggiungimento dello scopo supremo, come arrivare sulla vetta della montagna. L'attraversamento viene però interrotto da un flash, da uno sparo e, esalando l'ultimo sospiro, la montagna diventa un muro nero invalicabile.

Pietro Ruffo (Roma, 1978) si laurea nel 2005 in Architettura. Nel 2007 espone al MAXXI di Roma le "Flag": grandi bandiere disegnate. La nuova serie di opere è presentata nel 2009 al Centro arti visive Pescheria di Pesaro. Ha esposto, tra le altre sedi, alla Testori di Londra; alla Galleria Lorcan O'neill di Roma; al Museo Archeologico Rossi di Ventimiglia al Centro per l'Arte contemporanee Luigi Pecci di Prato; alla Fondazione Pastificio Cerere di Roma; alla York Art Gallery di York e al MAR di Ravenna.

Daniela De Paulis REHEARSAL2 7’

Linguaggio astratto e scarno. Nel video l'elemento portante è la ripetizione insensata e apparentemente ludica di movimenti meccanici. I colori vividi dei palloncini contrastano con il monotono processo produttivo da cui nascono.

Nata a Roma, Daniela De Paulis vive e lavora a Londra dal 1998. Ha studiato Pittura all'Accademia di Belle Arti di Roma e Visual Performance al Dartington College of Arts in Devon, sviluppando un linguaggio creativo multimediale che comprende video, installazione e performance art. Negli ultimi dieci anni ha lavorato ed esposto in varie citta', tra cui Helsinki, Londra, Roma, Edimburgo, Glasgow, Amsterdam e Parigi.

Gianni Piacentini OSCILLO 2’24’’

Il gioco macabro di un annunciato suicidio che...

Artista visivo, Gianni Piacentini progetta eventi artistici, installazioni di arte urbana ed è fondatore del gruppo performativo Artisti§Innocenti. Tra i festival cui ha partecipato: “Florilegium! Che Fare?” (Accademia di Romania, Roma), Ar(t)cevia” (Arcevia), “Viaggiatori sulla Flaminia” (Sigillo), “Bord” (Termoli), “FC3” (Ceglie Messapica), “Live-Life” (Accademia Britannica, Roma), Festival per Tom Johnson (Galleria Mex, Dortmund).

Yeon Jeong Kim DEVIDE, WHICH FADES ON THE FLY 7’

Le città e il loro movimento vengono in questo video utilizzate per una giostra visiva che ipnotizza e ci rende parte di una realtà più lontana.

Regista e fotografa, Yeon Jeong Kim vive e lavora in Corea del Sud. Dal 2005 è nella commissione del festival di film sperimentali di Seoul. Insegna all'università d'arte di Seoul. Nel 2008 partecipa al Rio De Janeiro Shorts film festival; nel 2009 al Film festival di Naoussa, in Grecia, e all’International Urban film festival in Iran; nel 2009: all’Asian Hot Shots Film and video festival di Berlino e, sempre nel 2009, all’International film festival di Ankara ALTRE REALTA’ SPECIAL

Luigi Ontani OMBROFAGO 7’

Nel video in mostra l'artista gioca con la chiave di volta della figurazione accademica: l'Ombra, fondamento della volumetria e dallo spessore. Ontani ironizza sull'artista moderno e sul sistema dell'arte, lasciando aperta ogni riflessione sull'atto dell’appropriarsi.

Luigi Ontani è nato a Vergato (Bologna) e si è trasferito a Roma nel 1970. A Roma ha contribuito, dagli anni '70, alla formazione del nuovo clima artistico della Capitale. Ama esprimersi con la performance, con la fotografia come esperimento di immagine elaborata, su cui interviene con la stampa su diversi supporti, o con l'acquarello. Un altro linguaggio molto usato è la scultura per la quale utilizza vari materiali, dal vetro alla ceramica, sempre scintillanti e autoreferenziali. Al centro della sua arte Ontani pone la propria immagine, interpretando personaggi della storia. Espone già dagli anni '70 con i migliori galleristi e collezionisti italiani, tra i quali Lucio Amelio.

David Austen "MAN SMOKING" 5’

Il video è un lungo piano sequenza dell’artista Enzo Cucchi, ripreso mentre fuma sospeso in un momento senza tempo, nell'intimo del suo studio.

David Austen (Harlow, 1960) è un video-artista inglese. Il suo video è dedicato a Enzo Cucchi, esponente più visionario della corrente teorizzata da Achille Bonito Oliva: la "Transavanguardia". Le sue opere sono installazioni e quadri dei più diversi materiali, opere astratte in cui si intravede la forza formale del disegno. Indagatore della parte più oscura dell'animo umano risolve l'arte come una pratica positiva.

CONCERTI

ELIO GERMANO E LE BESTIE RARE

Olindo Jazz, Jonny Para,Dynamike, Mr Plug, questi i nomi d’arte dei componenti delle Bestie Rare, formazione capitolina attiva da oltre un decennio, con un genere di musica “tra punk e stornello più che hip hop americano” a detta di Elio Germano nelle vesti, insolite per il grande pubblico, di rapper con il nome di Olindo jazz. Hanno appena finito il nuovo disco “Come un animale”.

ORCHESTRA DI SASSOFONI DELLA REGIONE MOLISE

L’Orchestra è composta da 12 sassofonisti, docenti e allievi del Conservatorio di Musica “L. Perosi” di Campobasso, e dal Direttore d’Orchestra, il Maestro Tiziano Albanesein. Tutti i componenti svolgono attività di docenza e concertistica, in Italia e all’estero. Già vincitori di numerosi concorsi nazionali e internazionali, alcuni di essi hanno approfondito gli studi perfezionandosi sotto la guida dei Maestri più illustri quali Jean Marie Londeix, Claude Delangle, Federico Mondelci, Mario Marzi. L’Ensemble si propone di far conoscere al grande pubblico le visioni del “sax”, sviluppando al massimo le possibilità sonore, tecniche ed espressive dello strumento nei vari generi musicali, cercando inoltre di coinvolgere la vena creativa di numerosi compositori. L’Orchestra è impegnata anche nel mondo teatrale; è reduce dallo spettacolo “900 emozioni di-versi” con l’attore Michele Placido.

IMA- ISTITUTO DI MUSICA E ARTE DEL MOLISE

La band è composta da docenti dell'Istituto di Musica & Arte del Molise, musicisti affermati a livello nazionale, e si esibisce in un progetto che mira ad una proposizione di standard jazz e classiche colonne sonore. La band vanta di tanti appuntamenti estivi e non in varie piazze e teatri. Musicisti: Francesco Cipullo (piano), Antonio La Serra (chitarra) Michele Di Carlantonio (basso) Graziano Carbone (percussioni) Roberto Di Carlo (tromba). ELECTRONIC ART CAFÈ

Il progetto nomade e multimediale di Electronic art cafè tocca nuovamente MoliseCinema per la prima tappa del suo Tour estivo che poi approderà alle isole Eolie e in Sardegna. Con il suo misto di leggerezza, ironia e provocazione Electronic art cafè nasce nel 1994 con la proposta “Artisti in pedana”, curata da Achille Bonito al Roof Garden del Palazzo delle Esposizioni. Da allora il progetto si è svolto nel corso di circa cinquanta, tra eventi, esposizioni, video art festival, dj e vj set in Italia e all’estero. Lo cura Umberto Scrocca, interpretando l’insofferenza delle nuove tendenze artistiche verso i luoghi deputati dell’arte. Eac animerà le serate estive del festival con proiezioni d’artista e improvvisazioni vibranti. Una videoperformance musicale del grande regista newyokese Abel Ferrara; le raffinate creazioni video di Teresa Iaria al confine tra scienza e arte; i video degli artisti Michele Lostia e Sergio Picciaredda; i video di Cristiano Cesorali e Mario Consiglio con musica del noto dj Claudio Coccoluto, la pittura "live" dell'artista Riccardo Natili e altro ancora…

FESTA DA REQUIEM UN CORTO CONTRO I TAGLI ALLA CULTURA

ANAC ASSOCIAZIONE NAZIONALE AUTORI CINEMATOGRAFICI PRESENTA:

Festa da Requiem di Nino Russo Citto Maselli

L'Associazione per il Teatro Italiano ha organizzato il 30 marzo 2009 la manifestazione-spettacolo "Requiem per la cultura e lo spettacolo italiani". Questo corto ne ripercorre la preparazione e la "messa in scena " a Piazza Farnese con interventi dal palco di: Benedetta Buccellato, Simona Marchini, Stefano Sabelli, Ascanio Celestini, gli allievi del Centro Sperimerntale di Cinematografia.

PRESENTAZIONE DEL LIBRO: STORIA DI GIUSEPPE E DEL SUO AMICO GESU’ di PAOLO DI MIZIO

Due bambini crescono insieme nel villaggio di Nazareth, in Galilea. L’uno, figlio di un falegname, è Gesù. L’altro diventerà un ateo e per tutta la vita dubiterà dell’esistenza di Dio. La Storia di Giuseppe e del suo amico Gesù si dipana a partire dai giochi dell’infanzia, durante i quali i due bambini si legano di un’amicizia fortissima e senza riserve, che rimarrà tale anche quando vicende e attitudini personali li porteranno a percorrere strade molto diverse. Gesù è preso dallo studio della religione, si scontra con il maestro di scuola Mattàt –preludio dell’incomprensione che gli verrà dalla gente di Nazareth –, affronta aspri diverbi con il padre e i fratelli, soccorre i malati, opera guarigioni che alcuni chiamano miracolose. Giuseppe invece, abbacinato dalla cultura greco-romana, si allontana dalla Galilea per un lungo viaggio in Siria, in Grecia, in Italia. Sarà un’esaltante e tormentata avventura materiale e spirituale, scandita da incontri con personaggi indimenticabili, come il rabbino eretico Saulo, la schiava veggente del prosseneta Tròfimo, la bellissima greca Eurinice, il turpe liberto Fufio o la misteriosa, indecifrabile Germanica. Giuseppe conoscerà la fama e la più cupa disperazione. Ma nessuna delle sue esperienze saprà convincerlo della esistenza o non esistenza di Dio. Alla fine soltanto nel ritorno in Galilea e nell’amicizia con Gesù ritroverà qualche ragione di conforto. Giuseppe rappresenta in tal modo l’uomo dei nostri giorni, incapace di conoscere attraverso la fede o di avere fede attraverso la conoscenza. Paolo Di Mizio, giornalista, è caporedattore al TG5, dove si è occupato di inchieste e di politica internazionale, coprendo molti dei grandi eventi mondiali degli ultimi anni con reportage e dirette. Laureato in lingue e letterature straniere, in passato ha lavorato a Londra e ha collaborato con articoli in inglese a riviste europee e americane. Oggi vive e lavora a Roma. Storia di Giuseppe e del suo amico Gesù è il suo primo romanzo. CRONICHE ITALIANE

CRONICHE ITALIANE …di Manyg Con un “sorriso dolente” Manyg torna a MoliseCinema, presentando le “Croniche Italiane”. Si tratta di una rivisitazione video-musicale della cronaca italiana e delle malattie croniche del paese: la crisi della sinistra italiana, il potere politico e la vicenda Noemi, la degenerazione della società dei consumi, le sue compensazioni e sacrifici. Manyg, privo di cinismo o compassione, non conosce la medicina giusta. Attraverso citazioni di cinema, musiche, poesie, frammenti tv, filmati Youtube e riprese proprie mette in l’evidenza alcuni sintomi di un malessere che sembrano manifestarsi nel “troppo”: Immagini pubblicitarie, slogan conosciuti, corpi e precari, consumati in piena vita, si fanno vedere un’ultima volta prima che scenda il sipario. Sono le maschere del potere, la stanchezza dell’avversario e le lamentele delle vittime che col tempo se n’andranno. Ma non il “sorriso dolente” del passante sulle discariche che saluta il pubblico del festival. Il cinema infettato col virus del film d’autore… Le “croniche italiane” vengono proiettate prima dei lungometraggi. Buona guarigione!

1. CONSUMATUM EST (+ Fort Apache) 2. YES WE AFRICAN (+ Si può fare) 3. AMARCOR (+ Questione di cuore) 4. THE ENDMOL (+ Vincere) 5. CORPUS DOMINI (+ La Siciliana ribelle) 6. RICOSTITUENTE (+ Bar Margherita) 7. CAMPANIA ELETTORALE (+ Bonus ed omaggio a Casacalenda)

Manyg (Vittorio Manigrasso), Torino 1958, esploratore dell’etere. Ha lavorato per Radio Città Futura ed è co- autore di Blob.

ARTE CONTEMPORANE - KALENARTE

Durante MoliseCinema s’inaugura l’evento espositivo ARTE CONTEMPORANE, prima tappa dell’omonimo progetto di arte contestuale teso ad ampliare le occasioni di scambio tra arti visive e ambiente circostante. L’iniziativa è promossa dall’Associazione Kalenarte e organizzato da Iole Ramaglia, Stefania Di Genova, Michele Persia, Michela Santilli, in collaborazione con MoliseCinema. A tutti loro, ed alla passione di Massimo Palumbo, la nostra riconoscenza. Un ringraziamento particolare va a Marco Gagliardi, sindaco di Casacalenda, che ha reso possibile, ospitandoci negli spazi del Comune, non solo la realizzazione dell’evento ma anche di rimettere sotto un’ideale riflettore le opere d’arte pubblica (il Museo all’Aperto di Kalenarte) già integrate nel territorio.

a cura di Eva Bellini Artisti: PAOLO BORRELLI, DAN.REC, DANTE GENTILE LORUSSO, ANDREA LANINI, ILARIA LOQUENZI, FRANCO OTTAVIANELLI, MASSIMO PALUMBO, GIANNI PIACENTINI, CESARE PIETROIUSTI

Casacalenda accoglie con ARTE CONTEMPORANE la polarità delle arti visive, in un percorso espositivo che racconta come gli artisti si sono rapportati al centro storico realizzando interventi site-specific riuniti sotto un denominatore comune, ma autonomi e indipendenti uno dall’altro. È il legame con il contesto, la riflessione nata dal dialogo con il territorio, la lettura di uno spazio comunicativo e relazionale a stabilire una connessione tra i diversi interventi. Un puzzle sparso di opere collocate appropriatamente in siti diversi, dove diverse sono le letture che gli artisti danno del luogo che li ospita, intessendo rapporti ravvicinati con la comunità locale e la più ampia realtà contemporanea. La correlazione fra uomo e ambiente è uno dei temi storici che l’arte contemporanea ha considerato da molteplici punti di vista. Il paesaggio nella sua totalità è leggibile come risultante di manifestazioni naturali e umane, prodotto di una cultura, di relazioni sociali che il territorio contiene oltre che nella dimensione spaziale, nella dimensione temporale, nella memoria di una storia passata e presente. Hanno lavorato invece con uno sguardo intimo e personale nell’ambiente inteso anche come luogo di senso e di vera comunicazione. Provenienti da diversi ambiti disciplinari, sono presenti con le loro opere a Casacalenda per capirne e dissodarne il territorio, per riallacciare forse fili interrotti, ma certamente per costruire visioni tangibili in un contesto abitato esso stesso, oggi, sul solco del terremoto, in ricostruzione. Una trasformazione che ci accomuna. ARTE CONTEMPORANE, o Arte Con Tempo Rane come suggerisce l’anomalo titolo della mostra, costruirà spazi relazionali e di dialogo in continua evoluzione (nel tempo) giungendo a sorprendere o, con modalità specificamente artistiche (come la comparsa delle rane), a spiazzare, palesando scarti e storie di un luogo indagato al di fuori dall’ordinario e dalla distrazione quotidiana. Un invito a cogliere questo momento di riflessione, privilegiando il confronto di idee e punti di vista. Una proposta per far crescere la sensibilità del pubblico sul tema che la cultura artistica contemporanea pone in rilievo: la complessità del paesaggio e dell’ambiente umano. Non è infatti casuale che, negli stessi giorni, a Casacalenda siano compresenti linguaggio audiovisivo, interventi installativi e pratiche performative, proposte di un percorso condiviso; connubio possibile grazie alla proficua collaborazione con MoliseCinema. A Casacalenda allora sono più gli abitanti, i visitatori o gli artisti? Secondo me la questione è un’altra: è sempre indubbiamente il contesto l’opera delle opere.

Eva Bellini

MOLISECINEMA TOUR

Al termine del festival le opere vincitrici saranno protagoniste di MoliseCinema Tour, manifestazione itinerante che porterà il festival nelle piazze dei comuni molisani tra cui Lupara, San Giuliano di Puglia, Cerce Maggiore… LE GIURIE PAESI IN CORTO / PERCORSI Michela Andreozzi Vincenzo Marra Federico Pedroni Johnny Palomba Marco Simon Puccioni

FRONTIERE Federica Di Giacomo Giulio Manfredonia Erika Manoni Gianfranco Pannone Leopoldo Santovincenzo

Michela Andreozzi

Attrice cinematografica e teatrale, Michela Andreozzi amplia la sua carriera artistica non ponendo alcun limite alle proprie capacità espressive. Dopo gli studi del Metodo Stanislavskij-Strasberg, Michela intraprende, infatti, anche gli studi presso la Scuola torinese di scrittura creativa Holden di Alessandro Baricco. Negli anni, il grande pubblico ha potuto conoscerla attraverso film e note serie tv quali: Distretto di polizia, Un posto al sole, La squadra, 7 vite, Crociera Vianello, Un amore di strega e Via Zanardi 33. A teatro, oltre a calcare le scene come attrice - al fianco di Max Tortora e Giampiero Morelli o diretta da Gigi Proietti – nel 2004 Michela debutta anche come autrice e regista. Per il teatro sta ora lavorando all’allestimento romano di ’68 Italian Rock Musical, scritto assieme ad Attilio Fontana. Per la radio, invece, a cui si dedica sin dal 1996, dopo Ottovolante e Il Cammello (Radio2), attualmente scrive e conduce il programma di Radio2 Brave ragazze.

Vincenzo Marra

Nato a Napoli nel 1972. Giovanissimo ha svolto attività di fotografo sportivo. Nel 2001 è pronto per realizzare il suo primo film, Tornando a casa, con il quale si aggiudica il premio per il miglior film alla Settimana della Critica del Festival di Venezia. Le origini napoletane e l’amore per la sua terra lasciano una traccia tangibile in ogni film di Marra, trasformando i suoi lavori in opere sentite ed istintive. In Estranei alla massa, prodotto e diretto tra il 2001 e il 2002, il regista racconta le giornate di sette ultras tifosi del Napoli, offrendo al pubblico la possibilità di saggiare i sapori ambigui e affascinanti della capitale del sud Italia. Seguono film quali Paesaggio a sud del 2003, Vento di terra del 2004 e L’udienza è aperta del 2006. Pellicole che, ognuna a suo modo, dipingono la vita del meridione. Nel 2005 Marra lascia i lidi del proprio paese di origine per portare il proprio sguardo al di fuori dell’Italia, realizzando un documentario sul mondo palestinese: 58%, titolo scelto per ricordare la porzione di terra sottratta ai Palestinesi dal muro eretto dal premier israeliano Ariel Sharon. Nel 2006, di nuovo dietro la macchina da presa, Marra sceglie Roma per girare L’ora di punta. Ma nel 2008 torna in Campania, più precisamente a Bagnoli, per il suo documentario Il grande progetto. Ha svolto attività riguardanti l’Argentina, in particolare il processo per i desaparecidos italiani scomparsi. Si è inoltre impegnato a lungo per la questione nord irlandese.

Federico Pedroni

Nato a Roma nel 1969. Si è laureato in letteratura contemporanea con una tesi su Italo Calvino giornalista. Lavora a Rai Cinema ed è selezionatore per il Torino Film Festival. Scrive su Duellanti e sul sito Alphabet City e ha collaborato con la trasmissione radiofonica Hollywood Party e con Film Tv, l'Unità, Lo Straniero, Eidos Cinema, Effe, Mucchio Selvaggio. Ha partecipato alla redazione del volume "Italiana. Il cinema attraversa l'Italia" a cura di Stefano Della Casa (Electa, 2005). Johnny Palomba

È per il suo passato controverso che Johnny Palomba preferisce occultare il proprio volto e la propria vera identità? Perché per ciò che riguarda questo mitico e mitologico critico cinematografico colombiano di adozione romana, è inutile porsi domande sul passato e sul presente. Johnny Palomba è semplicemente un critico cinematografico senza volto, che parla e scrive, con ironia e sferzante sagacia, in dialetto romanesco, le sue “recinzioni” che hanno raggiunto il grande pubblico grazie alla trasmissione televisiva di Serena Dandini Parla con me, grazie alla stima che di lui ha Nanni Moretti e grazie alla collaborazione con Il Corriere della Sera. Oggi Johnny Palomba, dopo la pubblicazione di sei libri, continua a vivere clandestinamente nel sottoscala di un grande cinema multisala romano ed è il direttore di Radiofandango e di Fandango TV.

Marco Simon Puccioni

Marco Simon Puccioni nasce a Roma, dove riceve la sua prima formazione artistica e professionale. Per alcuni anni lavora come assistente alla regia in teatro e nel cinema, per poi realizzare il cortometraggio Concertino prodotto dalla Rai. Nel 1989, laureatosi in architettura, parte per gli Stati Uniti grazie ad una borsa di studio. Negli Usa realizza diversi mediometraggi e corti e ottiene premi e riconoscimenti. Di nuovo in Italia, dal 1993 al 1998, Marco Puccioni fonda una società di produzione indipendente, realizza pubblicità e collabora con le reti Rai e Mediaset dirigendo documentari e fiction per diverse trasmissioni televisive. Il suo interesse nella sperimentazione di nuovi media trova espressione, nel 1995, nella regia di Il treno delle meraviglie, premio per il miglior film al Festival di Vendôme. Nel 1996, riprendendo l’impegno che unisce il cinema ai diritti umani, fonda Cinema Senza Confini e concepisce il Progetto Intolerance, “film-catalogo” contro l'intolleranza, che coinvolge oltre cinquanta autori del cinema italiano. Nel 1997, insieme a Guido Chiesa, Davide Ferrario, Antonio Leotti e Daniele Vicari, realizza il film documentario Partigiani.Tra il 2000 ed il 2001, Puccioni gira il suo primo lungometraggio per il cinema: Quello che Cerchi, un road movie girato tra Torino e Napoli, che mostra in primo piano i sentimenti delle famiglie allargate, tenendo ben presente sullo sfondo l’antagonismo sociale; ben accolto da critica e pubblico, esce nelle sale italiane nel 2002 ricevendo numerosi premi in molti festival internazionali. Nel 2004 è promotore e fondatore del RING, forum dei registi indipendenti. Nel 2006 il corto Letter#2: Berlino '89, un diario di viaggio viene presentato al MoMa di New York. Nel 2007 la trasmissione tv la 25ma ora dedica una intera settimana di programmazione al lavoro di Marco Puccioni.

Federica Di Giacomo

Nata a La Spezia, si laurea in Antropologia a Firenze, lavora per alcuni anni nel teatro danza con il gruppo russo Derevo, fondando il Collettivo teatrale Tutti. Nel 1999 frequenta il Master europeo di documentario di creazione a Barcellona, dove collabora come aiuto sceneggiatrice in Monos como Becky di Joaquín Jordá e in En construccion di Louis José Guerin. Nel 2000 gira il documentario Los colores de la trance, Marrakesh distribuito da BTV. Dal 2001 realizza documentari e video per Raisat Cinema ed altre televisioni. Scrive e dirige i cortometraggi Close Up e Suicidio perfetto. E’ produttrice, autrice e regista de Il lato grottesco della vita (2006), premiato al Torino film festival 2006 ed all'Etno film fest 2007, nonchè selezionato da numerosi festival fra cui Premio Libero Bizzarri 2007, San Paulo International Film Festival 2007, Uruguay film festival 2008.

Giulio Manfredonia

Nato a Roma, Giulio Manfredonia è letteralmente cresciuto sui set cinematografici. La sua prima esperienza risale al 1985 con il Maestro Luigi Comencini, alle prese con La Storia di Elsa Morante. Da quel momento la sua carriera attraversa vari mestieri del cinema: assistente alla regia, collaboratore al montaggio, autore di special e backstage sui set, fino alla regia di corti e all’esordio nel lungometraggio nel 2003. Dopo l’incontro professionale con Luigi Comencini, Manfredonia ha seguito diversi film di Cristina Comencini, ed ha lavorato, tra gli altri, anche con Antonio Albanese e Margherethe Von Trotta. Nel 1998 il suo cortometraggio Tanti auguri, vince il Nastro d’Argento, il premio come Miglior Cortometraggio al Festival di Annecy e ottiene una nomination ai David di Donatello. Con Se fossi in te, una commedia dal cast irresistibile - Emilio Solfrizzi, Paola Cortellesi, Gioele Dix, Fabio De Luigi - ottiene riconoscimenti critici e apprezzabili riscontri al box office. Due anni dopo giunge E’ già ieri, il remake de Il giorno della marmotta, una commedia con interpreti esilaranti - Antonio Albanese e Fabio De Luigi - interamente girata in Spagna. L'ultimo film, presentato al festival di Roma 2008, è Si può fare. Erika Manoni

Nata a Siena nel 1968, Erika Manoni, dopo la laurea in Storia e Critica del Cinema, si dedica per alcuni anni allo studio della musica jazz e della composizione di musiche per film, studiando con il Maestro Ennio Morricone all'Accademia Chigiana di Siena. Come regista, ha firmato numerosi documentari: I Graffiti della Mente - diretto in sinergia con Pier Nello Manoni - che ha ricevuto numerosi riconoscimenti; Tracce Pehuenches, documentario antropologico sui Mapuche, gli indios cileni; documentari incentrati su artisti come Alexander Lobanov - La valise de Lobanov, 2007 - Ni Tanjung – L’autel de l’aube de Ni Tanjung, 2006. Nelle vesti di montatrice invece, ha partecipato alla realizzazione di pellicole come Nelle tue mani, di Peter Del Monte, Sfiorarsi di Angelo Orlando, quindi alcuni film di Gianfranco Pannone, tra cui Io che amo solo te, Il sol dell’avvenire, Dal dagherrotipo al digitale, Sonasò e Pietre miracoli e petrolio. Ha inoltre montato: Doppio segreto e Amiche davvero, entrambi di Marcello Cesena. Per il piccolo schermo ha partecipato, tra gli altri, alla realizzazione dell’adrenalinico programma Ultimo Minuto. Negli anni Novanta, prima di abbracciare a pieno la professione di montatrice, Erika Manoni è stata assistente del premio Oscar Pietro Scalia per il montaggio del film Io ballo da sola, di Bernardo Bertolucci.

Gianfranco Pannone

è nato a Napoli nel 1963. Vive e lavora a Roma. Tra il 1990 e il 1998, ha diretto e prodotto i film documentari Piccola America, Lettere dall’America e L’America a Roma, che insieme compongono la Trilogia dell’America; e successivamente Latina/Littoria (2001), con il quale ha avuto il riconoscimento quale miglior opera di non-fiction al Torino Film Festival. Tra i suoi corti e mediometraggi, Kelibia/Mazara (1998, in coregia con T. Ben Abdallah), Pomodori (1999), Sirena operaia (2000), Viaggio intorno alla mia casa (2001), Pietre, miracoli e petrolio (2004, realizzato con G. Fasanella), Benvenue chez Casetti (2006). E poi il lungometraggio 100 anni della nostra storia (2006, co-diretto con M. Puccioni) e la docuserie Cronisti di strada (2007). Io che amo solo te (2005) è il suo primo film di finzione, tuttora inedito. La sua ultima opera è Il sol dell’avvenire, docufilm ideato, scritto e realizzato con Giovanni Fasanella e presentato come evento speciale al Festival di Locarno, alla Viennale del 2008 e all’International documentary Film Festival di Londra. I suoi lavori gli sono valsi partecipazioni e riconoscimenti in molti festival italiani e internazionali. Socio fondatore di Doc/It e attivo nel movimento 100autori, insegna Cinematografia documentaria al Dams di Roma tre e Regia del documentario, dove è anche responsabile del corso, alla Act-Multimedia di Roma. Ha scritto vari saggi sul cinema di non-fiction e cura la rubrica Docbox sulla rivista online Il documentario.it. Gianfranco Pannone è anche regista di Agnelli, l’America a Torino, documentario che sta concludendo in questi giorni.

Leopoldo Santovincenzo

Le prime esperienze risalgono a fine anni ’70 come curatore di una rubrica cinematografica sul settimanale Molise Oggi. Nei primi anni ‘80 frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Regista e sceneggiatore dei cortometraggi “Interno 6” e “Mr. Siegal”. Giornalista pubblicista dal 1988, collabora a “Il mattino”, “Segnocinema”, “Duel” ed altre riviste specializzate. Nei primi anni ’90 è tra i fondatori e gli animatori del Circolo del cinema La Grande Illusione di Campobasso. Dal 1990 programmista-regista per la Rai, prima alla Direzione Servizi per gli Esteri e successivamente a Rai Educational. Tra il 1999 e il 2008 lavora come autore, regista e programmatore per Raisat Cinema. Per il canale satellitare segue i festival di Venezia, Cannes, Roma, Torino, Pesaro, Pordenone. Firma numerosi documentari sul cinema tra cui “Pasolini 1975”, “Heimat. La macchina del tempo di Edgar Reitz” e “Felliniana”. Tra il 2001 e il 2004 è stato docente a contratto per l’Università del Molise, titolare corso su Cinema/Fotografia/Televisione, Facoltà Scienze Economiche e Sociali. Nel 2003 ha collaborato al “Dizionario critico dei film” ( Treccani/Cineteca di Bologna ) con la redazione di 13 voci. E’ coautore dell’opera in 3 volumi “Storie del cinema italiano” ( Silvana Editoriale ).Attualmente collabora con Carlo Freccero come responsabile della programmazione cinematografica del canale Rai 4 sul digitale terrestre.