PATTO LOCALE DI SICUREZZA URBANA MEDIA (Art. 27 L.R. n.6/2015)

Prefettura di

Provincia di Sondrio Comunità Montana Valtellina di

Comune di Tirano di Comune di

Comune di Comune di Comune di

Comune di Comune di Comune di

Comune Tovo Sant’Agata Comune di Comune di

Il Prefetto di Sondrio; Il Presidente della Provincia, i Sindaci dei Comuni di Tirano, Teglio, Grosio, Villa di Tirano, Grosotto, Aprica, Bianzone, Mazzo di Valtellina, Lovero, Tovo S. Agata, Sernio e Vervio; Il Presidente della Comunità Montana Valtellina di Tirano; in applicazione delle direttive del Ministero dell’Interno ed in attuazione degli indirizzi e degli obiettivi della L.R. 01/04/2015 n. 6 “Disciplina regionale dei servizi di Polizia Locale e promozione di politiche integrate di sicurezza urbana”

PREMESSO CHE - la sicurezza pubblica ha, nella collettività, valore di diritto fondamentale e costituisce parametro di valutazione per la qualità della vita; - è sempre più diffusa la necessità di favorire iniziative che consentano di migliorare la vivibilità dei cittadini nei centri urbani di medie o piccole dimensioni e diminuiscano l’insicurezza percepita ed i rischi su tutto il territorio; - al fine di incrementare i livelli di sicurezza urbana nel territorio regionale la Regione Lombardia ha approvato la Legge 01/04/2015 n. 6 “Disciplina regionale dei servizi di Polizia Locale e promozione di politiche integrate di sicurezza urbana” che prevede all’art. 27 l’adozione dei Patti Locali di Sicurezza Urbana consentendo, attraverso una diversa ed approvata organizzazione del lavoro, una sinergia fra enti diversi finalizzata alla realizzazione di obiettivi comuni; - la succitata norma regionale individua il Patto Locale di Sicurezza Urbana come uno strumento per innalzare i livelli di sicurezza e vivibilità del territorio. Con lo stesso si progettano, pianificano e attuano interventi ed azioni volti alla diffusione dei principi di legalità e miglioramento delle condizioni di sicurezza, comprese le situazioni che ingenerano senso di sfiducia e paura della cittadinanza. - Con il D.L. 20 febbraio 2017, n. 14 convertito con la Legge 18 aprile 2017 n. 42 recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”, il legislatore nazionale ha ritenuto di dover introdurre nuove modalità per affrontare la problematica della sicurezza urbana; stabilendo che:  con appositi patti sottoscritti tra il Prefetto ed il Sindaco, nel rispetto di linee guida adottate, su proposta del Ministro dell'Interno, con accordo sancito in sede di Conferenza Stato-città e autonomie locali, possono essere individuati, in relazione alla

- 2 - specificità dei contesti, interventi per la sicurezza urbana, tenuto conto anche delle esigenze delle aree rurali confinanti con il territorio urbano.  tali patti per la sicurezza urbana perseguono, prioritariamente, i seguenti obiettivi: a) prevenzione dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, attraverso servizi e interventi di prossimità, in particolare a vantaggio delle zone maggiormente interessate da fenomeni di degrado; b) promozione del rispetto della legalità, anche mediante mirate iniziative di dissuasione di ogni forma di condotta illecita, comprese l'occupazione arbitraria di immobili e lo smercio di beni contraffatti o falsificati, nonché la prevenzione di altri fenomeni che comunque comportino turbativa del libero utilizzo degli spazi pubblici; c) promozione del rispetto del decoro urbano, anche valorizzando forme di collaborazione interistituzionale tra le amministrazioni competenti, finalizzate a coadiuvare l'Ente locale nell'individuazione di aree urbane su cui insistono musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali o altri istituti e luoghi della cultura interessati da consistenti flussi turistici, ovvero adibite a verde pubblico, da sottoporre a particolare tutela. - La Comunità Montana Valtellina di Tirano ha avanzato al Comune di Tirano una proposta volta a realizzare un Patto Locale di Sicurezza Urbana che coinvolga tutti i comuni del mandamento impegnandosi a sostenere le spese necessarie per darvi attuazione; - nel mandamento della Comunità Montana vi sono dei Comuni totalmente sprovvisti del servizio di Polizia Locale; - anche nei comuni ove è presente il servizio di Polizia Locale, a causa delle sempre più stringenti norme in materia di personale che rendono difficoltoso organizzare dei servizi serali, dopo le ore 20,00, si palesano sempre con maggior frequenza dei comportamenti scorretti che non si riscontrano durante le ore diurne; - il mancato rispetto delle regole basilari di convivenza ingenera nel tessuto sociale di una comunità un senso di frustrazione e produce una sorta di malcontento che non fa che aumentare la sfiducia nelle istituzioni; VISTI - l’art. 16-quater del D.L. 18 gennaio 1993 n. 8, recante “Disposizioni urgenti in materia di finanza

derivata e contabilità pubblica”, quale introdotto dalla legge 19 marzo 1993, n. 68;

- 3 - - il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 recante “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli

enti locali”;

- la circolare del Ministero dell’Interno-Dipartimento della P.S. n. 750.A.0010.3.250/2934 del 19

novembre 2007, concernente aspetti amministrativi e contabili per i contributi finanziari da parte

degli Enti territoriali in favore dell’Amministrazione dell’Interno;

- Il D.L. 23 maggio 2008, n. 92, convertito, con modificazioni, dalla Legge 24 luglio 2008 n. 125, che

attribuisce ai Sindaci, quali Ufficiali di governo, funzioni in materia di sicurezza urbana;

- il decreto del Ministro dell’Interno del 05 agosto 2008, di attuazione dell’art. 6 bis della Legge 24

Luglio 2008, n. 125 recante “Incolumità pubblica e sicurezza urbana. Interventi del Sindaco”;

- la legge 15 luglio 2009, n. 94 "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica";

- la Legge n. 65/1986 recante norme per la disciplina delle funzioni di Polizia Locale nelle materie di

propria competenza nonché in quelle ad essa delegate;

- la Legge 01/04/2015 n. 6 “Disciplina regionale dei servizi di Polizia Locale e promozione di

politiche integrate di sicurezza urbana””;

- D.L. 20 febbraio 2017, n. 14 convertito con la Legge 18 aprile 2017 n. 42 recante “Disposizioni

urgenti in materia di sicurezza delle città”;

- le varie direttive ministeriali in materia di videosorveglianza ed in particolare la n.

558/A/421.2/70/456 dell’8 febbraio 2005;

RIBADITO Che le competenze in materia di ordine e sicurezza pubblica e di contrasto alla criminalità appartengo allo Stato, che le esercita attraverso il Prefetto quale autorità provinciale di pubblica sicurezza, mentre è compito delle Amministrazioni Comunali rappresentare le istanze di sicurezza delle persone e concorrere a rendere più difficoltoso il manifestarsi di fenomeni di disagio sociale e comportamenti devianti.

- 4 - ATTESO CHE Tra i Sindaci dei comuni interessati è emersa la comune volontà di realizzazione di un progetto di collaborazione con una più capillare attività preventiva così da diminuire le condizioni di disagio e di conseguenza innalzare la sensazione di sicurezza percepita dai cittadini. Che il Presidente della Comunità Montana Valtellina di Tirano ha ribadito la volontà di finanziare i costi derivanti dall’iniziativa.

PRESO ATTO Che sulla base dell’analisi congiunta dei problemi connessi alla sicurezza urbana rilevata sui territori interessati al presente Patto, i Sindaci hanno segnalato le problematiche esistenti sui loro territori che, una volta analizzate, hanno contribuito a determinare sia la programmazione operativa che le modalità di sviluppo e di valutazione delle azioni previste, nonché le fasi di sviluppo del piano.

CONVENGONO

INTERVENTI PER LA SICUREZZA 1 Implementazione di servizi di controllo del territorio sull’intero mandamento della Comunità Montana di Tirano mediante appositi servizi prestati extra orario lavorativo dagli appartenenti alla Polizia Locale dei Comuni ove è presente un comando di Polizia Locale (l’obiettivo è quello di effettuare due servizi la settimana della durata di 4 ore con una pattuglia automontata composta da due operatori di P.L.); 2 Controlli mirati in base alle esigenze rappresentate dai Sindaci dei vari comuni; 3 Coordinamento con le Forze di Polizia operanti sul territorio per armonizzare i servizi e pianificare eventuali controlli congiunti al fine di evitare sovrapposizione e duplicazioni, valutando obiettivi specifici e condivisi; 4 Adozione dei provvedimenti necessari alla risoluzione delle problematiche emerse in sede di conferenza dei Sindaci e proposte di intervento; 5 Miglioramento degli standard di sicurezza urbana mediante la condivisione dei dati, della modulistica e delle procedure amministrative in dotazione ai singoli Comandi, ove presenti;

- 5 - 6 Gestione unica delle procedure sanzionatorie emerse durante i controlli effettuati nell’ambito del Patto Locale presso il comando di P.L. di Tirano; 7 Gestione del sistema di videosorveglianza installato nei comuni sprovvisti di operatori di Polizia Locale;

INTERVENTI DI PROMOZIONE DELLA SICUREZZA URBANA FINALIZZATI AL RAFFORZAMENTO DELLA SICUREZZA SUL TERRITORIO

 Condivisione nell’utilizzo delle attrezzature in dotazione ai vari comandi di Polizia Locale del mandamento (es Autovelox, telelaser, visore notturno, macchine fotografiche binocoli ecc.);  Presidi anche interforze in luoghi particolarmente sensibili e/o a rischio nel territorio del mandamento della Comunità Montana di Tirano potranno essere attivati qualora richiesti dalla Polizia Locale, previa valutazione del Prefetto in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica;  Possibilità di impiego del personale dei distinti Comandi sull’intero territorio dei comuni aderenti al Patto locale;  Possibilità di impiego del personale coinvolto nel Patto locale di sicurezza urbana su richiesta dei Sindaci che necessitano di servizi in particolari occasioni, previa corresponsione delle spese di personale e di utilizzo dei mezzi da parte dei singoli enti richiedenti.  Campagna informativa di sensibilizzazione della popolazione su argomenti attinenti alla legalità e ai reati contro il patrimonio, a cura delle forze di polizia.

MODALITA’ E STRUMENTI OPERATIVI Il Comune Capofila viene individuato in quello di Tirano. Per l’attuazione degli impegni sopraindicati i sottoscrittori del Patto istituiscono i seguenti organi: . Comitato di coordinamento con compiti di programmazione, di formulazione proposte operative e redazione di protocolli operativi congiunti specifici sui temi oggetto del presente Patto, composto dai Comandanti e Responsabili di Polizia Locale dei comuni aderenti o loro delegati; - 6 - . Commissione valutativa composta dai Sindaci o Assessori delegati dei Comuni aderenti al Patto, con compiti di supervisione dell’attività rendicontata del Comandante del Comune Capofila e con compiti di indirizzo per l’attività della Commissione Tecnica . La Commissione valutativa si riunisce con cadenza annuale o ogni qualvolta venga richiesto formalmente da almeno uno dei componenti ed è coordinata dal Sindaco o Assessore delegato del Comune capofila. . Per la trattazione di specifiche materie o problematiche particolari saranno disposti incontri congiunti, ai quali potranno essere invitati a partecipare altri soggetti istituzionali; . Potranno essere costituiti gruppi di lavoro appositi per l’elaborazione di servizi nel settore del governo della sicurezza anche per l’accesso ad eventuali finanziamenti; . Il presente Patto avrà durata quinquennale a decorrere dalla data di sottoscrizione. L’eventuale rinnovo dovrà essere deliberato dagli Enti aderenti, salvo contrario avviso espresso dalle singole Amministrazioni, reso noto con almeno tre mesi di anticipo al comune Capofila. . I Comuni sottoscrittori si riservano di integrare o modificare il presente accordo durante tutto il periodo di vigenza dello stesso. . Copia del presente Patto verrà trasmesso, a cura del Comune di Tirano in qualità di capofila alla locale Prefettura per la sua sottoscrizione.

Il personale della Polizia Locale coinvolto rimane inquadrato nell’organico dei singoli Comandi aderenti al Patto e, pur rimanendo economicamente dipendente dal proprio Ente di appartenenza, esclusivamente per le attività svolte nel contesto del patto che dovranno essere effettuate sempre fuori dal normale orario di servizio, verrà remunerato direttamente dalla Comunità Montana Valtellina di Tirano in qualità di sostenitore economico del Patto Locale. Per il personale in servizio in regime di Patto Locale i limiti territoriali previsti dalla L. 65/86 si estendono all’intero territorio oggetto del Patto, che coincide con i confini territoriali del mandamento della Comunità Montana Valtellina di Tirano. Il personale mentre opera in regime di Patto Locale mantiene le qualifiche previste dalla L. 65/1986 e dalle norme che disciplinano lo status degli appartenenti alla Polizia

- 7 - Locale ed è soggetto al rispetto sia della linea gerarchica, delle disposizioni nonché degli ordini impartiti dai superiori ancorché appartenenti agli altri comandi aderenti. Il servizio viene svolto dal personale di tutti i comandi aderenti al Patto che, di regola, dovrà sempre essere armato e vestito con l’uniforme di servizio, salvo diversa disposizione impartita da comandante della Polizia Locale di Tirano in caso di particolari esigenze. In linea di massima l’intervento della pattuglia in servizio dovrà coprire, su base, settimanale uniformemente il territorio di tutti i comuni aderenti al patto.

Viene prevista la possibilità di organizzare dei servizi specifici in caso di esigenze manifestate dai Sindaci dei singoli Comuni aderenti al Patto previa richiesta da inoltrare al Comandante della Polizia Locale del Comune capofila il quale, dopo una rapida ricognizione in merito alla disponibilità di personale, valuterà se disporre il servizio. Nel caso di richieste avanzate dai Sindaci il personale, in quanto già previsto dal presente patto locale, avrà la possibilità di operare su tutto il territorio del mandamento senza la necessità di stipulare ulteriori accordi di collaborazione, mentre i costi per il personale e per i mezzi utilizzati dovranno essere corrisposti direttamente dal comune richiedente alle medesime condizioni applicate per i servizi svolti in regime di Patto Locale.

TEMPI E FASI DI ATTUAZIONE PER RENDERE OPERATIVO IL PATTO FASE 1) a) Approvazione del Patto Locale da parte delle singole Giunte Comunali e da parte degli organi preposti; b) Sottoscrizione del Patto da parte del Prefetto di Sondrio, del Presidente della Provincia, di tutti i Sindaci e del Presidente della Comunità Montana Valtellina di Tirano; c) Approvazione da parte di tutti i sottoscrittori del patto di una convenzione per l’esercizio associato delle funzioni e dei servizi oggetto del presente documento ai sensi dell’art. 30 del D.lvo 267/2000 e del regolamento redatto ai sensi dell’art. 4 primo comma della L. 65/1986 e dell’art. 8 comma 4 della L.R. 6/20015, atto a definire i contenuti essenziali del servizio, le modalità di svolgimento del servizio sul territorio di competenza e l’individuazione dell’Organo istituzionale a cui spettano le funzioni di direzione e vigilanza;

- 8 - d) Sottoscrizione della convenzione da parte di tutti i Sindaci, del presidente della Comunità Montana Valtellina di Tirano e del Prefetto di Sondrio; e) Progettazione annuale degli interventi; f) Mappatura delle aree che richiedono maggiori controlli: Interventi di controllo del territorio mirati a risolvere le problematiche emerse in sede di confronto con il Sindaco.

FASE 2) a) Verifiche periodiche sull’attività svolta, analisi dell’efficacia/efficienza delle azioni adottate; Analisi dei risultati ottenuti; b) Predisposizione di una relazione consultiva finale dell’attività svolta annualmente per rendicontare i firmatari del patto.

MONITORAGGIO DELLE AZIONI Le varie fasi del progetto saranno oggetto di attente valutazione dei risultati e dello stato dei lavori da parte dei componenti della Commissione Tecnica, attraverso l’analisi delle problematiche riscontrate e delle azioni svolte.

RIMODULAZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE FASI PROCEDURALI Le politiche di indirizzo del presente accordo potranno essere variate ed adattate a nuove esigenze delle Amministrazioni firmatarie. I nuovi orientamenti costituiranno indirizzo per la rimodulazione dei protocolli operativi.

RECESSO DEI SOGGETTI SOTTOSCRITTORI Ogni Amministrazione potrà recedere dal presente patto al termine di ogni annualità previo preavviso al comune capofila con almeno tre mesi di anticipo rispetto al giorno di sottoscrizione del patto.

ADEGUAMENTO AL D.L. 20/02/2017 N. 14 CONVERITITO IN L. 18/04/2017 N. 42 L’art. 5 comma 1 del D.L. 20 febbraio 2017, stabilisce espressamente che i Patti per la sicurezza urbana hanno come base fondante, oltre alle linee generali delle politiche pubbliche per

- 9 - la promozione della sicurezza integrata, adottate in sede di Conferenza Unificata, come definite dall’art. 2 del medesimo Decreto Legge, specifiche linee guida adottate con accordo sancito in sede di Conferenza Stato – città e autonomie locali, su proposta del Ministro dell’Interno. In coerenza con tale previsione le parti si impegnano a conformare le clausole contenute nel presente documento alle linee guida che verranno emanate ai sensi del richiamato art. 5 comma 1 e ai provvedimenti attuativi del Decreto legge sopra menzionato.

Il Prefetto di Sondrio ______

Il Presidente della Provincia di Sondrio ______

Il Presidente della Comunità Montana di Tirano______

Il Sindaco del Comune di Tirano ______

Il Sindaco del Comune di Teglio ______

Il Sindaco del Comune di Grosio ______

Il Sindaco del Comune di Villa di Tirano ______

Il Sindaco del Comune di Grosotto ______

Il Sindaco del Comune di Aprica ______

Il Sindaco del Comune di Bianzone ______

Il Sindaco del Comune di Mazzo di Valtellina ______

Il Sindaco del Comune di Lovero ______

Il Sindaco del Comune di Tovo Sant’Agata ______

Il Sindaco del Comune di Sernio ______

Il Sindaco del Comune di Vervio ______

Sondrio, 29 novembre 2017

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