FUMETTO

Alan Ford, Sulla scia di nascono numerosi fumetti che, con il criminale ideato dalle sorelle Giussani, un agente segreto condividono la presenza di un protagonista crudele e mascherato (spesso con una K presente nel tutto da ridere nome), atmosfere e situazioni inquietanti e un formato di piccole dimensioni denominato ‘tascabile’. In mezzo a questa schiera di epigoni GIUSEPPE POLLICELLI si stagliano le figure di e di , due antieroi ideati dallo sceneggiatore milanese Luciano Secchi (in arte Max Bunker) e disegnati da Magnus (pseudonimo di Roberto Raviola). Bunker e Magnus mettono a punto uno stile grafico e narrativo improntato al grottesco e non privo di elementi di satira sociale. delle più Sono le premesse per la nascita, nel 1969, di Alan Ford, collana incentrata sul Gruppo Tnt, grandi ri - un improbabile manipolo di squattrinati agenti segreti operanti in una New York che ricorda voluzioni la Milano del secondo dopoguerra. Tuttora presente nelle edicole a quasi mezzo secolo dal suo Una debutto, Alan Ford è uno dei più grandi successi vissute dall’editoria italiana è stata l’av - virtù del fatto che – essendo estremamente del fumetto di casa nostra. vento, nel 1962, di una collana a fumetti maneggevole e facilmente occultabile (ma - contraddistinta da un formato di piccole gari, appunto, nella tasca di una giacca) – dimensioni – detto ‘tascabile’ o, in inglese, verrà considerato da tanti autori ed editori ‘pocket’ – e con protagonista un ladro in il mezzo ideale attraverso cui proporre al calzamaglia nera di nome Diabolik, vaga - pubblico generi fino ad allora poco o nulla mente ispirato al Fantômas dei romanzi di battuti in Italia, anche perché considerati Marcel Allain e Pierre Souvestre. Si è trat - disdicevoli e diseducativi: il nero, l’horror tato di una rivoluzione doppia, tanto con - e, da un certo momento in poi, l’erotico. tenutistica quanto merceologica. Se infatti Siamo agli inizi degli anni Sessanta e Dia - le gesta di Diabolik, spietato criminale bolik, antieroe dichiaratamente malvagio, ideato da due sofisticate e anticonformiste contribuisce (a costo di diverse denunce e sorelle milanesi, Angela e Luciana Gius - del conseguente sequestro degli albi di cui sani, costituiranno il principale modello è protagonista) a scardinare il comune narrativo per tanti – e quasi sempre effi - senso del pudore e ad anticipare quelle meri – epigoni apparsi negli anni seguenti istanze di rinnovamento della società che, (da Sadik a Jnfernal), il formato pocket, con di lì a poco, sarebbero sfociate anche nel le sue due vignette orizzontali per pagina, nostro Paese, dopo gli Stati Uniti e la Fran - riscuoterà un successo enorme anche in cia, nei movimenti di protesta giovanili.

186 GNOSIS 2/2015 RIVISTA ITALIANA DI INTELLIGENCE 187 FUMETTO GIUSEPPE POLLICELLI ALAN FORD

Ancor più traumatica di quella di Diabolik presto nella cifra stilistica del disegnatore si rivelerà però l’apparizione, rispettiva - e che trova una schiera di imitatori». mente nei mesi di agosto e dicembre del Con il passare dei numeri, tuttavia, sia 1964, di altri due tascabili a fumetti che, pur nelle storie di Kriminal che in quelle di Sa - prendendo le mosse dalle atmosfere del tanik si verifica un’evoluzione interessante: personaggio delle Giussani, sin dall’inizio grazie a una curiosa convergenza tra la se ne differenziano sensibilmente in ra - scrittura di Bunker e il disegno di Magnus, gione di una scrittura più sincopata e mo - decisa forse a tavolino ma più probabil - derna e, soprattutto, della rilevante mente prodottasi in modo spontaneo, gli presenza, al loro interno, di situazioni ec - episodi dei due personaggi – in partico - cezionalmente crude ed esplicite, anche da lare, appunto, quelli visualizzati dal proli - un punto di vista sessuale. Tanto Kriminal fico Magnus, a cui nel frattempo si erano (un malvivente londinese che indossa una comunque affiancati dei collaboratori – vi - maschera di teschio e calza una tuta gialla rano decisamente verso un registro sati - su cui è disegnato uno scheletro nero) rico e grottesco, in cui non sono rari i quanto Satanik (una ex biologa con il viso riferimenti a vicende e a problematiche deturpato da un angioma che, grazie a un che erano, all’epoca, di stretta attualità. prodigioso siero, si trasforma in una bellis - Questa vena caricaturale si farà mano a sima donna dedita al crimine) sono un mano più robusta, fino a quando, nel 1968, parto della fantasia di Luciano Secchi, sce - Max Bunker e Magnus non decidono di edicola oltre 550 numeri (più vari albi spe - più beffardamente contrabbandata per neggiatore e scrittore nato a Milano nel darle pieno sfogo creando per la rivista ciali e fuori serie) tutti quanti scritti dal - New York. «In primo piano», ha scritto 1939 e meglio noto con lo pseudonimo di «Eureka» – pubblicata, al pari di Kriminal l’inesauribile Bunker. Luca Raffaelli: «ecco la città più miserabile Max Bunker, il quale ne affida la realizza - e Satanik, dall’editore milanese Andrea È New York il luogo in cui si svolgono le che civiltà occidentale possa concepire. zione grafica a quello che verrà poi unani - Corno – un nuovo fumetto interamente avventure del biondo Alan Ford, giovane Sporca e nauseabonda, marcia e puzzo - memente considerato uno dei più grandi umoristico, Maxmagnus, ambientato in un membro di una scalcinatissima agenzia se - lente, in cui è sufficiente sfiorare un muro disegnatori italiani: Magnus, al secolo Ro - improbabile Medioevo e imperniato sulle greta denominata Gruppo Tnt, a capo della per vedere aprirsi una crepa, o toccarne berto Raviola, nato a Bologna nel 1939 e poco nobili gesta di un re gretto e me - quale vi è un tirannico vecchietto in sedia uno per far crollare la casa – cioè la cata - prematuramente scomparso nel 1995. «Kri - schino. Sono le prove generali per una a rotelle noto come il Numero Uno. La pecchia – in pezzi. Una città in cui gli abi - minal e Satanik superano Diabolik guidati serie a cadenza mensile che vedrà la luce, città di Alan Ford ha in comune con la tanti tirano pesanti carrette per un tozzo di da una violenza senza scrupoli, capace di per iniziativa degli stessi due vulcanici au - Grande Mela solamente il nome, dal mo - pane, in cui di senso di responsabilità, so - abbattersi su chiunque», sottolinea lo sto - tori e sotto le insegne editoriali del solito mento che tutto, nelle tavole di Bunker e lidarietà e onestà neanche a parlarne, in rico del fumetto Paolo Interdonato. «Inoltre Corno, nel maggio del 1969. Una serie che, Magnus, a cominciare dal malandato ne - cui burocrazia e (dis)organizzazione ucci - i due, assolutamente consapevoli delle destinata a segnare indelebilmente il fu - gozio di fiori dietro al quale si nasconde il dono ogni diritto e ogni speranza. Non c’è proprie carni, vivono il sesso sempre come metto italiano grazie al suo corrosivo umo - quartier generale del Gruppo Tnt, rimanda redenzione, non c’è futuro, non c’è raggio strumento per conseguire i propri obiettivi rismo, rappresenta la fusione perfetta del piuttosto a un’italianissima periferia mila - di sole: tutto non può che andare sempre e spesso come fine ultimo. (…) Magnus talento di Bunker con quello di Magnus. nese. Ma di una Milano che ha molto più peggio, sull’onda di uno spietato, monu - sviluppa una narrazione fatta di volti giu - Parliamo di Alan Ford, una saga corale (an - a che fare con quella povera del dopo - mentale umorismo nero». stapposti, silhouette, grandi campiture corché intitolata a un singolo personaggio) guerra, la Milano delle case di ringhiera, Si diceva che nonostante sia intitolata a un nere e cerchi luminosi su cui intrattenere lo che, unica superstite con Diabolik della che non con la dinamica capitale econo - singolo personaggio, quella di Alan Ford è sguardo del lettore. Si tratta di un manieri - gloriosa stagione dei tascabili a fumetti, mica della fine degli anni Sessanta. Una in realtà una serie dall’impianto corale. Di smo niente affatto lezioso, che si traduce esce ancora oggi dopo aver mandato in Milano reinventata e caricaturale, e per di Alan Ford e del Numero Uno (il primo un

188 GNOSIS 2/2015 RIVISTA ITALIANA DI INTELLIGENCE 189 FUMETTO GIUSEPPE POLLICELLI ALAN FORD

giovane e squattrinato grafico pubblicita - Gruppo Tnt, preferendo restarsene a presi - longeva). Estremamente lunga e variegata Settanta) e capace di modificare a piaci - rio dall’animo buono, il secondo un para - diare il negozio di fiori. La Cariatide (vero è anche la lista dei nemici, molti dei quali mento i suoi connotati grazie al fatto di es - plegico tanto anziano quanto scaltro e nome Gervasius De Statuis) inizialmente hanno incrociato i destini di Alan Ford e sere composto da molecole instabili; il privo di scrupoli) abbiamo già detto, dun - era addirittura il capo della squadra di soci in più circostanze. Quello maggior - Grande Cesare, temibile fuorilegge ope - que passiamo in rassegna gli altri protago - agenti segreti, ma dall’avvento del Numero mente celebre e amato è senza dubbio Su - rante in quel di Los Angeles; Kreuzer, il nisti della saga. Il piccolo e nasuto Bob Uno il suo ruolo si è notevolmente ridi - perciuk, all’anagrafe Ezechiele Bluff, uno classico scienziato pazzo debitore del let - Rock, palese autocaricatura di Magnus, è mensionato, tanto da collocarlo ai margini spazzino corpulento e avvinazzato (come terario dottor Frankenstein. il miglior amico di Alan Ford e vive in uno delle attività della banda (non a caso il no - si evince dal nome di battaglia) il quale è, Tanto i ‘buoni’ quanto i ‘cattivi’, in ogni stato di perenne collera nei confronti del stro fa spesso coppia con il decrepito Ge - a tutti gli effetti, un Robin Hood alla rove - caso, altro non sono che efficaci maschere mondo, da cui si sente (forse non a torto) remia). Otto von Grunt, meglio conosciuto scia, nel senso che, detestando i meno ab - di cui Max Bunker – dapprima con il fon - eccessivamente maltrattato. Il Conte Oli - come Grunf, è infine un ex soldato tedesco, bienti (categoria a cui, freudianamente, damentale apporto di Magnus e poi con ver è un nobile inglese decaduto le cui pe - con trascorsi sia nella Prima che nella Se - appartiene a sua volta), sfrutta il suo letale quello di altri abili interpreti, tra cui Paolo culiarità più notevoli sono l’aspetto conda guerra mondiale, e che manifesta super potere – una micidiale ‘fiatata alco - Piffarerio e Dario Perucca (da tempo il di - trasandato e una spiccata attitudine per il continuamente una cieca e incrollabile de - lica’ – per rubare ai poveri e dare ai ricchi. segnatore titolare della serie) – si serve per furto. Ciò malgrado, come ha giustamente vozione nei confronti del Numero Uno. È Altri antagonisti di spessore sono Beppa restituirci un’immagine deformata quanto rilevato Luigi Codazzi, egli «è il vero punto giusto poi far menzione di almeno un altro Giosef, arcigna donna gangster nonché si vuole, ma certamente attendibile, del - di forza del Gruppo Tnt, l’unico membro paio di caratteri, per la precisione due ani - moglie di Superciuk; il vampiro Wurdalak l’Italia (e, quindi, di noi stessi). Anche se che per abilità, intelligenza e classe po - mali: il vivace bracco Cirano, particolar - (già apparso, in una versione non comica, l’esercizio risulta a volte disturbante, è ine - trebbe fare davvero l’agente segreto». Ge - mente legato a Bob Rock, e l’arguto sulle pagine di Satanik); il ladro genti - vitabile riconoscersi nel teatrino affollato remia Lettiga, ex venditore di limoni di pappagallo Clodoveo, affidato alle cure del luomo Arsenico Lupon; l’imprendibile di improbabili e cialtroneschi agenti se - origine italiana, è un vecchietto pieno di Numero Uno nientemeno che dal nonno di Gommaflex, creato per la trasmissione te - greti che Luciano Secchi allestisce ogni acciacchi e, per questa ragione, tende a quest’ultimo (ebbene sì, quella del leader levisiva SuperGulp! (mandata in onda mese da quasi mezzo secolo. Inevitabile e, non prendere mai parte alle missioni del del Gruppo Tnt è una famiglia quanto mai dalla Rai nella seconda metà degli anni a dirla tutta, anche salutare

190 GNOSIS 2/2015 RIVISTA ITALIANA DI INTELLIGENCE 191