LLogoogo -- ItaliaItalia -- URLURL Anno 12 N° 8 - 140 - LDPBiancoMu Editorelticolo e nerore -- AgostoPositivo 2020 – Direttore: Luigi Del Pozzo

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Lombardia

In vacanza con Dante! Editoriale di Luigi Del Pozzo

el mezzo del cammin chiusi forse per riaprire, se riusciranno sopravvivere, voci plurilingue che ci fanno ben sperare che il turi- di nostra vita” scriveva nel corso del prossimo periodo invernale. Molte sta, in fin dei conti, non ci abbia abbandonato, ha “NDante all’inizio della famiglie direttamente o indirettamente legate, per solo cercato di tutelare la propria incolumità senza sua “Divina Commedia” anti- la propria economia, all’andamento turistico che però rinunciare a quel “paradiso terrestre” che il buon cipando i tempi che ci vedono stanno alla finestra a guardare se vi siano dei segnali Dio ci ha regalato e noi mettiamo a disposizione del protagonisti, contro ogni nostra benauguranti. turista. volontà, proprio “in mezzo” a questa pandemia che ci sta vera- In mezzo a tutta questa pandemia gardesana Le somme poi le si dovranno tirare, come mente mettendo in croce oltre però dobbiamo anche rilevare dei piccoli segnali ogni anno, a stagione conclusa e sicuramente non che a dover piangere i nostri che sono riusciti a tener viva gran parte di quella rete saranno entusiasmanti come gli scorsi anni ma forse cari. Una situazione che rende ricettiva di cui il lago di Garda è geloso custode. nemmeno così poi tanto nere come si temeva in pri- questa stagione turistica fra le più nere del lago mavera: i colori della nostra natura prevarranno, di Garda con aziende e strutture ricettive, di qualsiasi E quindi percorrendo gardesane e strade limi- sempre!!! entità messe alle corde. Numerose le attività, alber- trofe un certo vigore lo si nota, auto con targa stra- ghi, residence negozi e quant’altro che sono rimasti niera circolano, nei mercati settimanali si sentono Buon Ferragosto!!!

Vittoriale: il "Parlaggio" - – ©2020 Copia Omaggio Storia di a cura di Lino Lucchini Le donne ed i Disciplini del Corlo

’apporto della presenza femmi- Ministre risale al 26 dicembre 1570. Il nile nella vita comunitaria della nome delle due elette compare insieme LConfraternita dei Disciplini del a quello dei fratelli chiamati a servire Corlo di Lonato non è mai stata trattata nelle alte cariche della Confraternita: dagli studiosi, come Cenedella, Ugo Da Como e, solo a grandi linee, nell’opera Fu messo parte de fare dui ministre più recente di mons. Alberto Piazzi. de visitare le donne inferme della nostra Compagnia. Per la parte rimase Gli infra- Eppure tale apporto vi fu, anche scritte Sor Arcangela et Chiara Verdina. se le fonti non sempre le citino, ed è indubbio che si esplicò reiteratamente Queste le prime due donne elette in forme variegate, a questa carica. Nella riunione del 19 gennaio 1576 sono nominate: R.da Negli Statuti più antichi, risalenti sor. Arcangela. Mr. Angela Papi, Mr. q. alle origini del sodalizio, ma stampati Tommaso Grege. a Venezia solo nel 1585, si rintraccia ripetutamente la presenza femminile Sarebbe interessante sapere quante già a partire dalle preghiere dell’ufficio furono le donne nominate Ministre, ma dei morti. Le sorelle vengono poi ripe- purtroppo esaminando i quattro libri tutamente menzionate dal capitolo XII delle parti ci si rende subito conto che al XIII. non è possibile. I redattori dei verbali delle parti registrarono con una certa • 1586: Chiara Verdina, Chiara Greco, dedicavano ad aiutare le consorelle Solo il capitolo XIII, Della vestizione precisione solo nomi delle donne elette Angela Segala ammalate visitandole e segnalando le e sovvenimento de gl’infermi, mostra dal 1569 al 1624, ma dopo questa data • 1587: Chiara Tomasella, Angela situazioni di gravità. come le sorelle della Confraternita aves- non continuarono ad immortalarli. E Segala, Susanna Moresco sero il compito di visitare le inferme e non si comprende proprio per quali • 1588: Angela Segala, Susanna Particolare discorso si può fare per di segnalare i casi più gravi al Ministro. motivi vi sia stata questa mancanza Moresco le ragazze nubili alle quali i Disciplini poichè in una occasione, il 27 dicem- • 1590: Chiara Verdina, Chiara furono sempre un aiuto economico per Negli Statuti che vennero mutuati bre 1582, è stata registrata la nomina Tomasella la dote. Le consorelle erano incaricate di dall’Arciconfraternita del Gonfalone di a Nunzio di Laura, moglie di Francesco • 1591 – 1592 – 1593: Chiara Greco, segnalare i casi meritevoli. Roma nel 1588, è interamente dedicato Robazzo. Angela Segala un intero capitolo alla presenza delle • 1595 – 1598: Susanna Moresca, Giulia Ma le consorelle svolsero anche donne dal titolo: Del modo di ammet- La parte femminile del sodalizio Segala compiti riguardanti le celebrazioni tere le Donne nell’Arciconfraternita e non ebbe l’autonomia che ebbe quella • 1599 - 1602: Giulia Segala, Virginia liturgiche, quali la distribuzione della della Prioressa. maschile, questo forse può spiegare le Arici cera per la festa della purificazione della differenti presenze nei verbali. • 1603: Paola Cavalli, Giulia Segala Beata Vergine Maria, celebrata ogni Le Candidate dovevano seguire un • 1604: Virginia Arici, Graziosa Bondone anno nel mese di febbraio con grande breve itinerario d’ammissione che aveva È comunque interessante, ai fini di • 1606: Giulia Segala. Elisabetta Pizzina devozione. il momento più importante quando la questa ricerca, riportare qui di seguito i • 1607 – 1609: Antonia Martarello, Congregazione segreta si riuniva per nomi delle Ministre che furono elette Giulia Segala Altre feste vedevano partecipi le prendere in esame la domanda d’accet- tra il 1569 e il 1624: • 1610- 1614: Isabella Pizzina. Antonia sorelle come quella della distribuzione tazione avanzata dalla postulante. Martarello del pane benedetto nella domenica • 1569: Chiara Verdina • 1615: Antopnia Martarello, Graziosa delle Palme o quella dell’agnello, riser- Le donne che volevano entrare nella • 1570: Arcangela Franzoni, Chiara Bondone vato questo ai soli confratelli, secondo il Scuola dei Disciplini del Corlo dove- Verdina • 1616: Rosa Masina, Camilla Martarello solito e consueto. vano fare richiesta ai fratelli, i quali la • 1574: Arcanmgela Franzoni, Chiara • 1618 – 1624: Rosa Barovelli, Camilla prendevano in esame per l’accettazione Verdina, Angela Verdina Martarello. Anche in occasione delle proces- o respinta sempre con voto segreto. • 1576: Arcangela Franzoni, Angela sioni al santuario della Madonna della Papa,Chiara q. Tomaso Greco L’elenco rivela come i Disciplini ten- Scoperta sembrano assenti le sorelle, le La prima registrazione riguardante • 1577: Arcangela Franzoni, Chiara dessero ad eleggere più volte alla carica quali non vengono mai citate nei verbali l’accettazione di una donna risale al Verdina, Angela q. Parise Aldino di Ministra una donna di provata fede dei libri delle parti. secolo XVI, precisamente al giorno 15 • 1578 - 1579: Arcangela Franzoni, ed esperienza. aprile 1570: Chiara Verdina, Chiara Greco Per le consorelle venne chiesta • 1580: Chiara Verdina, Laura Robazzi, Le sorelle si occupavano di diversi sepoltura separata dai confratelli. Congregati gli infra scritti fratelli nella Chiara Greco compiti ed intervenivano in vari ambiti Quando, nel marzo 1683, i Disciplini Gesa de S.ta Maria del Corollo de Lona fu • 1581 - 1582: Chiara Verdina, Chiara ed occasioni che vedevano protagoni- deliberarono di scavare un sepolcro proposto de aceptare nella Scolla Dona Greco, Susanna Morescco sta la Disciplina lonatese. Uno di questi all’interno della chiesa del Corlo per i Chiara q. Silvestro Magasa et così presa • 1583: Chiara Verdina, Angela Segala, è quello dell’ospedale, dove le conso- confratelli chiesero al vescovo di Verona parte fu a tute balle presa. Chiara Greco relle si prestavano nell’aiuto e alla cura l’autorizzazione a creare altro luogo di • 1585: Chiara Tomasella, Chiara Greco, delle donne ricoverate, spesso indigenti sepoltura solo per le sorelle La richiesta Il primo verbale di nomina di due Susanna Moresco e bisognose. Al di fuori dell’ospedale si fu accolta.

2 Agosto 2020 I Racconti di Amelì Black 2019 el mondo senza spazio e senza Raramente veniva concesso che tempo dove l’Arcangelo qualcuno scendesse sulla Terra, era NMichele l’aveva portato, Kevin troppo traumatico il ritorno. Una sola del “Centro” di Rivoltella si era ben volta era stato permesso a Kevin di tor- organizzato. Prima di tutto si era dato nare nella sua casa: era successo quando l’impegno di recepire ogni pensiero, Bea, la femmina di pastore tedesco ogni preghiera, ogni sussurro gli rivol- Grigione di suo padre Omar, aveva par- gessero mamma Samanta, papà Omar, torito. Kevin era arrivato il giorno dopo, il fratello Jonathan e i nonni che non il 20 dicembre 2019, e la lupacchiotta era l’avevano per nulla dimenticato. Poi già distesa con accanto i cinque cuccioli. si metteva a spazzolare il pelo bianco Dai discorsi di mamma Samanta e papà di Ciocco, il Golden retriever affidatogli Omar, Kevin capì che il parto era avve- Kevin non avrebbe voluto più dritte e ogni muscolo teso senza alcuna da S. Michele in attesa del suo pastore nuto con qualche complicazione, ma lasciare i cuccioli, ma l’arcangelo presenza di adipe. Con la lingua fuori tedesco Grigione, chissà come scom- il vedere i cinque cagnolini appoggiati Michele gli sussurrò: “Kevin, è ora; studiava i movimenti dei suoi nuovi parso. Non dimenticava di passare a al ventre di Bea, mentre il cane-padre andiamo.” Kevin ritornò all’assalto nel padroni, pronto a recepire ogni loro salutare i Rivoltellesi che conosceva o Odi guardava da lontano che non suc- periodo in cui sulla Terra serpeggiava il comando. Non era servile, ma un signor aveva conosciuto lì, come il figlio di Ugo cedesse loro nulla di male, lo commosse Coronavirus, dopo la fine del lockdown, cane fedele amico della sua famiglia Andreis, Luigi Mura, i Cuori-ben-nati già così tanto che si sentì tutto rimescolato l’isolamento familiare. Andò a cercare umana. Era chiaro che lì tutti, proprietari presenti, che lo rendevano allegro con e pensieri di rammarico, di nostalgia lo Mauri (Maurizio Valle) nella cerchia e dipendenti, gli volevano bene. la loro banda-fracasso. Giocava anche a turbarono. Appena si fu ripreso, inco- del Presidente del Corioni; calcio con gli angioletti non impegnati minciò non visto ad accarezzare i piccoli lì si discuteva sempre o di calcio mer- Kevin e Mauri gli si avvicinarono. a far gli angeli-custodi presso questa o e quelli uggiolarono sommessamente cato o di Balotelli o di formazioni della Black li riconobbe come amici e si lasciò quella persona della Terra. Quei biscari stringendosi tra loro. Poi sfiorò il dorso squadra o di Brescia, mai gli aficionados coccolare. Se gli grattavano tra le orec- mettevano a segnare le porte gli animali di Bea e accarezzò Odi, che si andava ne erano stanchi. Mauri però gli disse chie e sul collo uggiolava contento e preferiti dei dintorni. Una volta avevano tranquillizzando pur senza perdere mai subito di sì, quando Kevin gli propose nessuno dei terrestri presenti capiva il sistemato sulla destra il bianco cane di vista i cuccioli. Tra questi se ne distin- di scendere a Rivoltella nell’officina di perché, infatti questi ultimi non vede- Ciocco e la nera cagnolina Sonia; a gueva uno nero in mezzo ai fratelli gri- Sergio Valle. Trovarono nel laboratorio vano Kevin e Mauri. Black si distese sinistra la bella Taiga color avana e la gioni. Erano però ancora troppo piccoli un viavai di gente e di auto, ma accanto sull’aiuola e godeva dei giochi, delle piccola Joice nocciola e nera. I quattro e un atteggiamento di indifeso a Sergio c’era Black, quel cucciolo nero innocenti burle di Kevin e di Mauri alla cani erano rimasti tranquilli accucciati a abbandono, con quelle piccole orec- di alcuni mesi prima. sua coda, sul suo naso. Quando venne far da pali, finché i giocatori non s’erano chie piegate in basso, li caratterizzava. il momento, Kevin e Mauri, sorvolate le stancati di correre a perdifiato e di cal- Omar disse a Jonathan: “Vedrai che tra Nero come il carbone, quello lucido rispettive case per assicurarsi che tutto ciare con la Luna in dormiveglia. due mesi saranno dei lupi come Zanna di prima qualità, Black appariva uno fosse a posto, risalirono tranquilli nel Bianca.” splendido cane con le orecchie aguzze mondo senza spazio e senza tempo.

Agosto 2020 3 "In Mostra" a cura di Mariateresa Martini

quarantena, come le finestre, i can- celli, le inferriate, tutto sigillato, ma tra A New Life | Una Nuova Vita le scale, e sotto i portici ombre silenti di passanti, poi persone sparse su lun- al 4 luglio gli scatti del Premio edizione (2019) del “Premio golago, coppie sedute sulle panchina, Sirmione per la Fotografia tor- per la fotografia”, da Il Block Notes Photo rivolti al molo. Un gondoliere tra le mura Dnano protagonisti di Palazzo Contest 2020 e della prossima Sirmione scaligere, baci di bambini, lucchetti di Callas Exhibitions, per celebrare la 10% Photo Marathon. Si sviluppa innamorati ci sorprendono: la vita conti- nuova partenza, un domani da scrivere. secondo 9 capitoli, dopo il primo intro- nua, anche nei colori delle porte e delle Non solo una mostra ma la proposta di duttivo: a new start che invita a ritrovare finestre riprese come fossero immagini un libro, da comporre, da leggere e da le energie per andare oltre. di Bruno Munari. immaginare tutti insieme, un racconto per capitoli, si apre sul passato ma è Si passa da luci mattutine che sfio- Altri frammenti malinconici di rivolto al domani, proprio nell’ultimo rano il lago e si riverberano sulle onde, poesia: file di poltrone deserte, i segna- spazio ancora da completare” progetto a tramonti nuvolosi, alcuni in bianco passi per la coda e due scarpe da tennis emozionante, una nuova sfida reinven- e nero ed altri con colori violacei tra che lentamente avanzano, un gregge tarsi. Restano 4 spazi liberi, che verranno acqua, pali, e sassi. Qualche figura lon- tra il verde di una collina, un vecchio assegnati ai vincitori tra i partecipanti tana compare sul molo, un bimbo, due pescatore che sistema serio la rete, alla 10ma Photo Marathon Contest, della innamorati, una coppia, mentre un nella chiesa buia un lumicino vicino alla guardare il mondo senza dare più nulla durata di 1h che si svolgerà in data 19 vecchio con l’ombrello e il cane sono statua di Maria, due mani rugose giunte per scontato". (Luisa Lavelli - Sindaco) luglio, accanto ad essi i 150 scatti dedi- ripresi sulla riva dopo la pioggia, barche in preghiera. cati a Sirmione e agli splendidi scorci veleggiano in diverse ore del giorno. Siamo al capitolo 11 che chiude il del lago di Garda. Possiamo ammirare il lago quieto sotto Ancora una volta Sirmione è l’ideale percorso puntando sulla creatività dei un cielo sereno o in burrasca, violento, punto di partenza per visitare tutto il visitatori. Una lavagna per “Un domani Oltre alcune tende di tela leggera, contro le rocce, fra mura scoscese, lago di Garda. La nostra mostra infatti da scrivere”, in cui tutti potranno rac- che filtrano la luce in trasparenza e mentre fra gli spruzzi e marosi, quasi vuole anticipare a turisti e visitatori la contare, in una frase, la propria visione frammentano l’interno delle sale, siamo nordici, insistono voli di gabbiani, come bellezza di Sirmione delle località che di futuro. invitati a fermarci, a riflettere: siamo fossimo in Cornovaglia; in altre imma- la circondano, facilmente raggiungibili. stati dietro a tendine per settimane e gini cumuli nubi si inseguono, sovra- La mostra fotografica è organiz- ora possiamo guardare oltre. Alcuni stano il lago dominandolo, fino alla riva "Ripartiamo. Liberi, con la voglia di zata e promossa all’Amministrazione specchi danno profondità all’incontro pietrosa; oltre un canneto il baluginio stare insieme ma con l’indelebile ricordo Comunale, con la collaborazione di tra le immagini e la nostra presenza. di luce solare sulle onde e due braccia di quanto appena vissuto: l’esperienza CARS. Chiuso il lunedì; apertura: mart./ protese. di una vita sospesa mescolata al piacere dom. 10:30 – 12:30 e 16:30 – 19:00 La mostra nasce da una selezione del silenzio. A New Life / Una Nuova Vita Venerdì e sabato aperto fino alle 22:00; delle fotografie pervenute nella scorsa Il molo deserto ci ricorda la - un ritorno alla nostra vita e un invito a Ingresso libero.

tasso zero dalla Banca La Valsabbina, Il Parlaggio in marmo rosso il saldo conclusivo del Vittoriale, hanno reso possibile il rivestimento in marmo rosso di Verona, secondo l 4 Luglio 2020 al Vittoriale, si è lavori iniziati tra il’34 e il’35, vennero la volontà del poeta. realizzata una grande festa per il interrotti per difficoltà finanziarie, la Irivestimento in marmo rosso di morte del Poeta e l’inizio della guerra. Sul palcoscenico dell’Anfiteatro, Prenota Verona dell’Anfiteatro. La folla di La Fondazione li ha ripresi nel’52, sono sono intervenuti il Presidente della Paura cittadini e turisti è accorsa numerosa, stati terminati l’anno successivo a Regione Lombardia Attilio Fontana, grazie all’Ingresso gratuito al Parco, alla opera dell’architetto Mario Moretti e lieto di “un avvio ben-augurante per la tua visita piacevole ripresa di eventi pubblici, di Italo Maroni, fratello di Gian Carlo. procedere oltre il sofferto periodo all’aperto e in sicurezza. Ha accompa- L’8 agosto 1953, l’Anfiteatro veniva di quarantena…un intervento di cui sono imprese che nessun museo può gnato spontaneamente le note della inaugurato solennemente con un andare fieri…dal punto di vista storico compiere da solo. Regione Lombardia ci dal dentista? 030 913 3512 tromba, all’alzabandiera, per l’inno di concerto dell’Orchestra del Teatro alla e architettonico, estetico e museale, ha aiutato con generosa lungimiranza, Mameli, seguito dallo scroscio di bat- Scala diretta dal Maestro Carlo Maria che arricchisce l’immenso patrimo- consapevole che questo monumento timani, quando, caduto il telo col sim- Giulini. nio culturale lombardo”. L’Assessore nazionale è una gemma preziosa nel bolo della Regione, l’anfiteatro rinno- Regionale all’Autonomia e Cultura suo territorio…abbiamo portato a com- vato è apparso in tutto il suo splendore. Il Da allora si sono susseguiti diversi Stefano Bruno Galli ha valorizzato “gli pimento il “Libro di pietre vive”, sogno Vate aveva immaginato il teatro ideale spettacoli, benché le gradinate e la investimenti culturali nei musei e al inconcluso di un Poeta che aveva fatto Non da Mirò. per i propri spettacoli, nella splen- platea fossero rimaste in cemento. Vittoriale … Il suo fiore all’occhiello della realizzazione dei sogni lo scopo dida cornice del Vittoriale, scegliendo Oggi l’Anfiteatro ospita il Festival è proprio l’anfiteatro all’aperto…che della vita. Ne siamo fieri.” uno scorcio panoramico dominante il Tener-a-mente, palcoscenico di alcuni emoziona il visitatore con un indimen- Lago, l’Isola del Garda, il Monte Baldo, tra i nomi più prestigiosi e interes- ticabile sguardo sulle acque turchine, Gli ospiti hanno condiviso piena- Mai più timore la penisola di Sirmione e la Rocca di santi della musica e dello spettacolo del lago di Garda…”. Il Presidente mente l’affermazione. MIRÒ LONATO Manerba, particolarmente suggestivo. internazionale. della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani Giordano Bruno Guerri, orgo- Il graditissimo saluto musicale con la sedazione cosciente. Con questa visione, nel 1931, Il Parlaggio, come lo volle chia- glioso del risultato raggiunto e della del Nuovo Trio Italiano d’Archi del aveva affidato l’opera all’architetto mare d’Annunzio, era rimasto incom- partecipazione di molte autorità civili Vittoriale, composto da Alessandro Via Cesare Ba isti, 27 del Vittoriale, G. Carlo Maroni, inviato piuto per mancanza di fondi. Lo militari, fra il plauso di diversi sindaci, Milani (violino), Luca Ranieri (viola), a Pompei perché si ispirasse all’anfi- scorso settembre un finanziamento di ha affermato: “Il Vittoriale degli Italiani Pierpaolo Toso (violoncello) ha concluso 25017 Lonato del Garda (BS) teatro romano. Sognava “Una conca 500.000 euro stanziato dalla Regione conserva, e ancora di più produce, bel- la cerimonia dedicata ad Un perfettis- marmorea sotto le stelle”. Purtroppo i Lombardia, altri 500.000 euro prestati a lezza, cultura, lavoro, ricchezza….ci simo Teatro (G. d’Annunzio). [email protected] www.miro.bz Cercalo nei Amaro del Dir. san.: Do . Andrea Malavasi migliori bar Farmacista e ristoranti digestivo, naturale, buono! L'Amaro del Farmacista è un prodotto della Farmacia Minelli di Toscolano Maderno (BS) – www.amarodelfarmacista.it 4 Agosto 2020 Abituati a stare bene. Il tuo dental medical center dell’Alto Adige. Siamo Aperti

Paura Prenota la tua visita dal dentista? 030 913 3512 Non da Mirò. Mai più timore MIRÒ LONATO con la sedazione cosciente. Via Cesare Ba isti, 27 25017 Lonato del Garda (BS) [email protected] www.miro.bz Dir. san.: Do . Andrea Malavasi

Abituati a stare bene. Il tuo dental medical center dell’Alto Adige. Antiche famiglie di Desenzano a cura di AD I Rava signori Rava all’inizio dell’800 erano una delle fami- glie dell’élite benestante di Desenzano. Nell’elenco Idelle persone più ricche del paese, lista che doveva servire per la scelta di chi poteva essere membro della Giunta di allora e del Consiglio Comunale, i fratelli Rava risultano al 10° posto. I fratelli a cui siamo riusciti a risa- lire sono i figli di Domenico Rava, personaggio del’700: Antonio (1783-1806), Giuseppe (1779 – 1829), Leandra, Isabella, Gerolamo e Giovanni defunto nel 1834.

Abitavano nella grande casa di via Larga (vedasi foto dell’attuale sistemazione del cortile interno), prima della porta civica ovest in direzione Lonato-Castiglione. Era una costruzione massiccia che non aveva ancora l’attuale facciata che guarda via Vittorio , ma riprovazione del peccato, grave per la morale cattolica Collegio nel 1811, lo scelse come dottore per i suoi stu- era ugualmente grande, con un brolo fiancheggiato del tempo, si riesce a scorgere della pietà. Ogni lettore denti e lo accettò volentieri come delegato governa- sul lato sud da un fosso, dove scorrevano le acque pro- del testo del Manerba può dare la propria interpreta- tivo del Ginnasio. Stranamente, per Giuseppe abbiamo venienti dal Monte Croce. Su questo lato un imponente zione. Certamente il ragazzo (23 anni), come gli altri due epitaffi: uno conservato tra le carte di Gerolamo cancello permetteva il passaggio di carri e carrozze, ma protagonisti di episodi di morte violenta, doveva stare Bagatta e uno nella cartella del Municipio relativo la vista dell’interno dell’orto-giardino era impedita da molto male per arrivare a un tale gesto. I suoi fratelli agli epitaffi della parte monumentale del campo- alte siepi. L’atmosfera un pò misteriosa di tutto l’edificio mantennero sempre grande riservatezza. Sappiamo santo. Ambedue esprimono stima e riconoscenza. Si e quanto annesso fecero sorgere leggende che si rac- poi di Giuseppe Rava che era medico. Lo chiamavano possono leggere tali necrologi in Le parole sulle pietre contavano dai vecchi ancora alla fine del’900. nelle famiglie, anche se non era medico condotto, lo chiare edito nel 2010 dalla Grafo. Il fratello Giovanni erano infatti Raimondo e Pietro Gallina. gli sopravvisse e lo troviamo nel Consiglio Comunale La Cronaca Manerba (1781-1821) ci informa che asburgico fino alla sua morte. Anzi, in alcuni anni fu il giovane Antonio Rava alle 11 del mattino del 16 Un pomeriggio d’inverno del 1813, chiamato dai uno dei tre Deputati, i facenti funzioni di sindaco ottobre 1806 si suicidò. Don Giacomo Manerba dice signori Pace per un’urgenza, ricevette nella schiena durante l’Amministrazione Asburgica. Maria Villio, che in paese ci furono molte chiacchiere, soprattutto una lucerna scagliata violentemente da un ufficiale vedova Rava, sopravvisse fino al 1857 e lasciò, per il perché lui ricco, a differenza di altre morti violente dell’esercito francese in ritirata dalla Russia, ospite Convitto Bagatta e per l’Ospizio dei poveri, somme che in quel periodo coinvolsero desenzanesi sprovve- nella stessa casa. Doveva essere una brava persona il consistenti, “esempio di carità cittadina” dice l’epitaffio duti. Forse nella pagina della Cronaca (p. 85), oltre alla dr. Giuseppe, se Gerolamo Bagatta, appena aperto il fatto incidere dal Municipio.

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o studio di Giovanni Pelizzari e Ivan espressa dalle numerose confraternite Bendinoni è dedicato alla società presenti in Salò, di pari passo ai conflitti Le alle famiglie del capoluogo giurisdizionali fra istituzioni civili, laiche della Comunità della Riviera lungo e religiose presenti nelle diverse parroc- l’intero arco dell’età moderna; nella chie del territorio. società salodiana, composta di ceti, era assente la nobiltà feudale, cosa Completa l’indagine sociologica il piuttosto unica all’interno dello Stato capitolo dedicato ai rapporti sociali e veneto. Salò spiccava per il suo ceto all’ordine pubblico, materia critica in dirigente dal carattere alto “borghese”. un’epoca dominata dalla violenza sostenuta dai canoni della “legge di Trentaquattro comuni compo- comunità”, alla quale si andò progressi- nevano la Patria della Riviera e tutti vamente ad affiancare la legge statale. accettare ardite sfide anche sullo scena- è dedicata alla sua distribuzione all’in- facevano capo a questa piccola città, rio economico internazionale. terno dei ceti sociali. La ricerca, che ha dotata di strutture civili e religiose di La seconda parte della ricerca è dimostrato il progressivo concentrarsi alto profilo e sede della corte del prov- dedicata alle famiglie salodiane, circa Spazio edificabile, pressione demo- della ricchezza nelle mani del ceto veditore veneziano. 400 delle quali seguite lungo l’arco di grafica, crescita e distribuzione del patri- egemone, si affianca ai più recenti studi quattro secoli, con la messa in luce del monio immobiliare, l’economia rurale affrontati dalla storia economica, la cui Frequenti erano le tensioni e la periodo del loro insediamento, della del circondario, l’organizzazione degli importanza e attualità sono destinate conflittualità fra i cittadini, fra i corpi loro maggiore o minore visibilità e affer- individui e delle istituzioni in distinti ad accentuarsi dopo la comparsa del sociali e fra le istituzioni pubbliche, mazione “civica”, economica e sociale corpi sociali sono altrettanti temi affron- “Covid 19” sullo scenario nazionale e a motivo della elevata competitività e della loro scomparsa dalle anagrafi tati per documentare l’articolarsi di un planetario. interna alimentata da una economia a comunali. Accompagnano la ricerca una complesso tessuto sociale. matrice mercantile. sessantina di stemmi delle famiglie di L’intera ricerca ha affrontato tema- maggior rango sociale alla guida del L’analisi della distribuzione della tiche in precedenza trascurate: seppur Nel saggio viene dato adeguato Comune e della Comunità della Riviera, ricchezza delle famiglie, ricavata dalla dedicata a un microcosmo comunale, spazio alla tematica religiosa, osser- che intendevano nobilitare il casato con disamina di nove estimi del comune, è la essa si è sforzata di mantenere una vata sotto l’aspetto sociologico e l’ostentazione di un blasone civico: una componente di maggiore spessore tec- dimensione storica, senza indulgere istituzionale: una religiosità popolare “borghesia” imprenditoriale che sapeva nico scientifico; particolare attenzione all’aneddotica o al campanilismo.

Un centenario desenzanese di proprietà agricole già bagnate dal lago. Quasi tutte vennero rapidamente lottizzate e presto sarebbe nato un nuovo quartiere costituito da belle ville. odesto Ferrarini è nato il 29 agosto 1920, Nell’operazione i Ferrarini acquisirono tre lotti lungo perciò compie 100 anni il 29 agosto 2020, la strada che verrà chiamata delle Dolarise. Mquest’anno. Non esce più da casa come l’anno scorso, quando almeno una volta alla setti- Già da giovanissimo aveva mostrato la pas- mana lo si vedeva insieme ad amici in Piazza Garibaldi sione per la musica e, iniziato dal Maestro L. Bina, prima a prendere un caffè al bar della Fontana, poi era entrato nella Banda Cittadina. Gli piaceva molto qualcos’altro al bar del Vaticano sul lato opposto della quell’ambiente, quegli amici e con orgoglio marciava Piazza. La caratteristica di Modesto è il buonumore, nelle varie manifestazioni, accanto a Pietro Cassini come si diceva una volta, o, per essere più moderni, il suonatore di grancassa (vedasi foto del 1958 con saper vedere sempre il lato positivo della realtà. Modesto Ferrarini accanto alla cassa assieme a Cassini).

Figlio in una famiglia numerosa, suo padre Pietro Germania. Appena finito il conflitto, ritornato dalla Gli erano state assegnate le percussioni e mai una era mezzadro al Finiletto, da dove si spostò negli anni prigionia, trovò lavoro presso le Cantine Visconti, volta rimase assente dalle prove. Riceverà il diploma ’30 con tutti i suoi per lavorare nella proprietà dell’ing. dove aveva le incombenze di magazziniere e di d’onore per i venticinque anni di frequenza alla vita Giacomo Grigolli di Desenzano. Non essendoci autotrasportatore delle consegne. Rimase presso i della Banda. Ancor oggi ascolta con piacere brani ancora la strada bassa per Salò, la tenuta Grigolli era Visconti fino all’età della pensione, vivendo anche il d’opera tanto amati dal secondo Maestro della Banda vasta e abbisognava di molte braccia per la coltiva- trasferimento di queste da Piazza Cappelletti al vasto sig. L. Antonioli. Una volta in pensione Modesto e zione dei campi che andavano da via Doralice al lago. e moderno fondaco della zona del Vò. Nel tempo sua moglie Giuseppina amavano andare in monta- libero, in dicembre, era chiamato nelle cascine dei gna, alla ricerca di funghi. Sono stati dei nonni e dei Dedicandosi a fatiche sempre più impegnative: dintorni come norcino apprezzato; In maniera rapida bisnonni molto attenti alle nipotine, Elena e Alessia dalla sarchiatura allo spampanamento delle viti, e attenta sapeva lavorare le carni, condirle e prepa- che portavano al parco del Laghetto. Senza pesare dalla raccolta delle olive alla potatura delle piante, rare degli ottimi insaccati. su nessuno, con uno sguardo propositivo su quanto Modesto arrivò giusto giusto alla leva con lo scoppio gli accadeva attorno, con aspettative semplici e rea- della 2ª guerra (1940-1945). Venne mandato prima Nei primi anni ’50 del ’900 venne costruita la listiche, Modesto ha attraversato un secolo di storia in Albania, poi dopo l’8 settembre 1943 venne cat- strada bassa per Salò come prolungamento del lun- tra la meraviglia dei suoi amici e di lui stesso di essere turato e inviato in un campo di concentramento in golago C. Battisti; ciò comportò l’esproprio e il taglio arrivato a tanto. A.D.

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8 Agosto 2020 1a Puntata Stregati dal lago di Garda a cura di Pia Dusi

che non poteva non aver stregato anche presentato in alcune strofe significative, il giovane principe proveniente dalla tradotte da Paolo Boccafolio nel volume lontana Russia. I gabbiani svolazzanti da lui curato con il Dr. Herfried Schlude sui flutti, il pescatore che canta sulla per il Rotary Club di Salò e Desenzano barca, il verde degli ulivi, dell’alloro, del Garda nel 2010. delle palme, l’oro sulle loro foglie inviato dal sole, il rosso del tramonto, l’isola Questi versi nulla dicono tuttavia su di Garda semicelata da una foschia chi fosse il giovanèdal nobile blasonè. violetta, lo stupore di chi guarda ogni meraviglia del posto. Ma allo stupore Chi poteva mai essere? segue un’profondo sospirò. E allora Heyse immagina un dialogo disperato Gli specialisti sanno che il proli- del principe febbricitante con la madre. fico poeta tedesco si serviva di tanto in tanto di avvenimenti reali, cui ispi- Com’è bello il mondo - appena oggi rarsi nelle sue poesie. Sembra che ciò e qui devo amaramente imparare. sia il caso del nostro Fürstensohn. Qui sull’azzurro lago l’han portato di principi). Evidentemente la venuta O madre mia, questa disperazione E, infatti, qualche anno fa (cento anni lontano dalla sponda della Neva. di questo ospite doveva aver suscitato tu non me la potevi risparmiare? dopo!) lo scrittore e giornalista Attilio Poter vedere la terra promessa notevole impressione sugli abitanti e Mazza (sindaco di Gardone negli anni prima di morire desiderava. sugli ospiti di Gardone. Il poeta imma- Abbagliato da tanta bellezza 1989-1991) inciampò in un certificato gina quanto il giovane dovesse aver intorno, il giovane ne è devastato, di morte, datato 24 novembre 1900 e osì inizia una lunga poesia scritta desiderato vedere l’Italia, quanto i geni- avvertendo di essere alla fine, e Heyse stilato dal dott. Molinari, che parla di da Paul Heyse (1830-1914) nel tori abbiano fatto per accontentarlo e fa sentire il senso di desolazione che lo un’principè ventunenne, morto alle Csuo rifugio invernale a Gardone per trovare una località adatta al suo trapassa, lo fa gemere mentre chiude gli 21.15 all’Hotel Wimmer di tubercolosi. Riviera e pubblicata nel 1903. Paul stato, come abbiano organizzato il tutto. occhi, ricadendo indietro sul cuscino. Al Non solo, indica anche i nomi dei geni- Heyse fu il poeta tedesco che dopo mattino il sole vede il pallido volto del tori del povero defunto: la principessa Goethe ha fatto conoscere o riscoprire Su un soffice letto ora riposa, principe la cui vita si è definitivamente Maria Stourdza e il principe Konstantin ai Tedeschi l’Italia, in particolare il lago e dal balcone osserva all’intorno arresa. Aleksandrovič Gorčakóv. Sul foglio di Garda. Nel 1910 ricevette il premio la ridente contrada là fuori della Relazione compare scritto a Nobel per la letteratura e nello stesso e lo specchio d’acqua sullo sfondo. L’attuale periodo di pandemia manòKiev Russià, come luogo di desti- anno gli fu conferita la Laurea honoris induce a riflettere sulle tante malat- nazione per la sepoltura del corpo del causa dall’Università di Firenze in nome Probabilmente Paul Heyse eviden- tie polmonari dei secoli passati. giovane principe. di Sua Maestà Vittorio Emanuele III, Re zia nella poesia tutto quello che l’aveva Appropriata, ci sembra la scelta di d’Italia, per aver reso sempre più nota colpito nei suoi soggiorni sul Garda e questo componimento di Paul Heyse, (continua) l’Italia e la sua letteratura.

Come è noto, Heyse fu sul Garda una prima volta nell’agosto 1853, mentre nel 1899 affittò a Gardone Riviera una villa, acquistata l’anno suc- cessivo (1900). Sperava così di superare la malattia ai polmoni che lo affliggeva. Tra la prima e la seconda data, la località gardesana si era sviluppata in un’rino- mato luogo di cura per malati di tuber- colosi’, grazie al pneumologo Ludwig Rohden, chiamato da Luigi Wimmer (sindaco 1881-1883) ad analizzare il clima del posto, e al dott. Karl Königer, fondatore di un sanatorio, nonché autore di una Guida diffusa a livello internazionale, che richiamò in breve sempre nuovi ospiti, e spesso ospiti di altissimo rango.

E a Gardone approdò tra gli altri un giovane principe.

E quando la barca giunse alla meta, il pallido infermo fu trasferito in una stanza ariosa, fino a dove s’arrampicava un rosaio fiorito.

Forse Heyse non fu testimone dell’arrivo di questo ragazzo, certo è che su di lui volle creare una poesia, intitolandola Der Fürstensohn (Il figlio

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Agosto 2020 9 a cura di Pino Mongiello Salò: c’era una volta il Pentagramma d’oro Nel 1984 il Premio, una scultura in bronzo di Augusto Murer, fu assegnato al grande compositore romano Ennio Morricone, premio Oscar negli anni Duemila

a notizia che Ennio Morricone sia venuto nell’ 84 in terra salodiana La ricevere un premio per le sue musiche da film sarebbe passata sotto silenzio se non fosse stato per quella testimonianza che il Corriere/Brescia mi chiese di stendere, nei giorni suc- cessivi alla morte dell’artista, sull’onda della memoria. So bene che nell’uffi- cio del Sindaco si conserva un pezzo d’autore, opera di Arnaldo Pomodoro, che è copia del premio assegnato nel 1985 (seconda edizione) ad Armando Trovajoli. Ma del premio in quanto tale, che voleva dare risalto ai grandi com- positori che si dedicano alla colonna sonora dei film, sembra che a Salò se ne sia persa traccia. Ne è rimasto sor- preso, ma con estremo garbo, il figlio di nazionali; di grande notorietà era anche Murer, Franco, anch’egli scultore oltre la personalità del musicista, già vinci- che cultore della memoria del padre tore di premi ma non ancora dell’Oscar, nel museo che è stato creato a Falcade che otterrà solo nel 2007 come premio (BL), che sperava di vedere rievocato onorario, e poi nel 2016 per la miglior l’evento nel sito della città gardesana. A colonna sonora con un film di Quentin tutto si può rimediare. Questo articolo Tarantino. vuole dunque dare testimonianza di quel che accadde a Salò nel 1984, così L’iniziativa si inseriva nel progetto come in Veneto ha fatto il giornalista de sistematico che l’amministrazione di Il Gazzettino Dario Fontanive l’ 8 luglio Riccardo Marchioro voleva promuo- scorso. vere per favorire sul Garda un turismo di qualità. Non a caso il tutto era gestito In che cosa consisteva la peculia- dall’assessorato al turismo, diretto allora rità di quel premio? Certamente nel da Maurizio Di Sante. Ma il vero idea- portare a Salò l’autore delle musiche da tore dell’evento era stato Piermario film perché le eseguisse in pubblico o Banalotti, operatore affermato nel ne dirigesse l’esecuzione con l’ausilio di campo della distribuzione cinemato- che avanzavano, fu la Tavola rotonda un’orchestra. Al tempo stesso si mette- grafica in tutta la provincia bresciana. che si tenne presso l’Hotel Spiaggia vano a confronto due artisti, il musici- Era lui, infatti, che coltivava le relazioni d’oro di Barbarano sul tema “La musica sta e lo scultore (ogni anno diversi), con utili, ed è proprio con Vinicio Marinucci, per film oggi tra artigianato e l’obiettivo di offrire al pubblico, salo- Presidente del Sindacato nazionale computer”. diano e forestiero, orizzonti culturali giornalisti cinematografici, che riuscì a di vasto respiro. Nella sala consiliare si imbastire i vari aspetti dell’importante Peccato che l’esperimento del dava spazio all’esposizione di un’antolo- operazione. Il Pentagramma d’oro di Pentagramma d’oro abbia avuto durata gica dello scultore; l’esecuzione del con- Salò balzò subito alla ribalta nazionale breve e sia scomparso dallo scenario certo avveniva invece l’ultimo giorno grazie a una Commissione giudicatrice salodiano. Ma l’idea di portare a Salò della rassegna, come previsto dal pro- di tutto rispetto, costituita a sostegno un compositore di rango e di coniu- gramma che solitamente si realizzava in della manifestazione: Pierluigi Urbini gare l’iniziativa con la scultura, magari una serata d’agosto. L’opera di Augusto (presidente), Ermanno Comuzio (cri- mantenendo la copia dell’opera ogni Murer, per la cui scelta fu in qualche tico musicale), Claudio G. Fava (gior- anno assegnata, poteva costituire pre- modo decisivo il suggerimento for- nalista RAI), Ernesto G. Laura (Direttore messa per realizzare un’importante nito da Elena Campanini, consisteva Generale del Centro Sperimentale cine- collezione artistica per la città la, in una scultura in bronzo, fortemente matografico di Roma), Carlo Lizzani quale aveva ed ha molti titoli per con- espressiva, raffigurante le mani del (regista), Alberigo Vitalini (Responsabile siderarsi città della musica ed anche pianista sulla tastiera. Un bozzetto di musicale Radio Vaticana). Davvero del cinema. Basti solo pensare a Luigi quella scultura è conservato nel museo memorabile per la capacità di intuire in Comencini, che a Salò ebbe i natali e, di Falcade. Lo scultore era arrivato a una anticipo gli sviluppi di un’arte in rapida perché no?, anche ad Angio Zane che a notorietà che superava ormai gli ambiti trasformazione con le nuove tecnologie Salò nacque, visse e morì.

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di carta bianco. Appena ci vede già a tavola, vorrebbe morbida in bocca, aspetto del cibo che piace molto subito lasciare il piatto e andar via. Invece Giuseppe a Irma. Poi a poco a poco questa golosa distingue il insiste per scambiare due parole. Irma, sulla destra del sapore fresco degli spinaci, quello inconfondibile del Il polpettone tavolo, toglie il tovagliolo e scopre il tesoro: tre por- parmigiano grattugiato, quello gagliardo della carne zioni di polpettone verde. Naturalmente Irma sgrana finemente triturata abbinata al pan grattato, il contra- immediatamente gli occhi e pensa già a provarne il sto del pepe aggiunto in giusta misura. ezzogiorno di una domenica invernale, sapore. prima dell’esplodere del Coronavirus. Chi volesse provare a farlo non dimentichi MGiuseppe, Irma e Irene stanno mangiando Massimo e Paola Ferrari sono molto riservati e l’olio, l’aglio, il sale e un pochetto di burro. Massimo un risotto ai carciofi, mentre guardano alla televisione non si dilungano in chiacchiere a vuoto, anche quel è insuperabile nell’amalgamare gli ingredienti nel Linea-verde: i paesaggi mostrati sono molto belli e giorno Massimo dopo poche frasi saluta i vicini e si modo giusto, ma soprattutto nel cogliere il tempo inconsueti. Trilla il campanello del portoncino per un ritira nella sua ordinata casa dal ménage collaudato. e il fuoco della cottura. Lui dice che è dovuto all’e- attimo. “Chi è?” Una voce inconfondibile risponde: Irma e Giuseppe si lanciano subito sul polpettone, lo sperienza, ma i vicini pensano piuttosto che lo si “Sono Massimo!” Si apre subito e Massimo sale le gustano proprio. La prima caratteristica della pietanza debba attribuire alla sua bravura. Il suo polpettone scale con un piatto in mano coperto da un tovagliolo al taglio della forchetta è che risulta molto soffice e è digeribilissimo.

Calendario principali eventi 2017 GIUGNOOrari Agosto Agrigelateria sull'Aia Venerdì 09: ore 20: Galletto ai ferri con patatine su prenotazione segue festa con ballo latino americano Domenica 11: PRESENTAZIONE PROGRAMMA EVENTI 2017 APERTURAdalle ore 17.30 alle 19: PartyAGRITURISMO on the Road con Radio Studio Più Mercoledì 14: CONore 20: FESTIVAL SERVIZIO DELLA MOZZARELLA ALpiatti tipici TAVOLO con mozzarella appena fatta Venerdì 16: ore 20: Galletto ai ferri con patatine su prenotazione DalSabato martedì17: al sabato ore 21: FESTA DA BALLO LISCIO E NON... con orchestra,15.30 musiche – 23.30 anni 60 - 70 - 80 Mercoledì 21: ore 20: SAGRA DELLA SALAMELLA con piatti tipici divertiti Sabato 24: ore 20: SpettacoloDomenica di musiche e danze e canti della tradizione con napoletana ed altro, in collaborazione con l’associazone Faro Tricolore Mercoledì 28:11–23,30 ore 20: Serata giovani con Agripizza, bruschette e patatine ORARIO INVERNALE: DA OTTOBRE A MAGGIO Chuso il Lunedì Lunedìgust chiuso - Martedì/Mercoledì/Giovedìo dalle 15:30 alle 19:30 ORARIO ESTIVO: DA GIUGNO A SETTEMBRE “ Venerdì dalle 15:30 alle” 23:00 Sabato e Domenica dalle 11:00 alle 23:00 Lunedì chiuso - Dal Martedì al Venerdì dalle 15:00 alle 23:30 ProsegueSabato e Dom eilnica servizio dalle 11:0 di0 a lle 23:30 PER PRENOTARE: ORARIO INVERNALE: DA OTTOBRE A MAGGIO [email protected] CONSEGNALunedì chiuso - Martedì/Mercoledì/Giovedì A DOMICILIO dalle 15:30 alle 19:30 Venerdì dalle 15:30 alle 23:00 N.B. Il programm apotrebb esubire delle variazio- Sabato e Domenica dalle 11:00 alle 23:00 ni, pertanto verificare sul nostro sito internet o Desenzano del Gchiamarearda (Bs)Desenzano -al Loc030. Fe9110nila6z 3zd/G9o - Te (BS)–Loc.l. 030 9110639 Fenilazzo–Tel. 0309110639PER PRENOTARE: [email protected]–www.cortefenilazzo.it–www.agrigelateria.comcortefenilazzo.it - www.agrigelateria.com [email protected]

12 Agosto 2020 Sorsi di poesia per unire il Garda

Agóst Arsüra Temporal

Nel stòfech spès che se tàja col cortèl Sbadàcia la tèra straca Che bèl dé sigale zo de có le fa burdèl. fra pulveruze caedagne gh'è 'n sul Istà de föch. Istà che brüza töt e camp zalcc de furmintù. che spacà le prim de nà vià. Gh’è söt de là del söt. El paés enmaciàt el pólsa préde: Sota el mantèl del calt, nel ciar sfasat, en del stòfech del’istat ma töt en dèn bòt sa sensa muìs gna en bris, el tèmp fermat, fra urtighe e sigale ‘mburdide. scüris 'l cél. se sbrizùla le crèpe dela tèra Ére dal calur schisade, töt el vért l’è penelat de pólver ciara. baite ‘ncendiàde che dormi L'é töt enrabiàt: scür seracc e pórte spalancade. L’arsüra, la gran sét, el sèch, el stri delfinade, tunàde. Delóns dei riciàm se sènt j-è en vel che quacia töt sitil e fi. che nó se capis tant be: Tot 'l düra pòch tèmp. Par, chèl polsà fiap, nel tàzer spetà En d'n _ bris 'l sa giöstà: vé sbrindèi de ‘n sògn a sègn de desfantà. us smorsade dala söta, föra 'n bèl arcobaleno Velise bonfante come ‘n cantilenà a ónde. Us che ria, che turna en mènt, e turnà 'l seré. le par sventajàde de aria sèca, Bonatti Franco en fiàt, en respir endormènt. Sgarbiòcc de disfà Us che va, che vé e che se dèsfa come sbrindèi de ‘n ensòme El pì Sgarbiòcc de disfà,i mé pensér, compagn de ciapèi de ‘n tèmp scarabociàcc sö la carta del formai che s’è fermat en agóst Smarina. en rima che sa dopràa gér. en chesto paés dela basa. Paròle lize come i sentimèncc Finit el strümì de tompèsta Che adès i vüza piö gnà tra i parèncc. Velise bonfante dulura l’aria sgüràda.

Sgarbiòcc de disfà, Sbrèga j-öcc vörès pröà a tra ‘nsèma Sera de Ost el vöt giü a giü i fii el ciar sfasat e vedèr se rie a fa sö del pi almeno en gamesèl de giöstà Quan che só mia come passà la sera, che gh’è pö, la mé scarpèta, con chesta lüna che me tira 'n gir, l’è là riada a sinquant’agn me fo du pass fin zó a la melunera, en tèra e zabèle tacognéta. bée 'na scödela de sul a tuchilì. scaès. Me càe la sét de göst, a bumercat, Sgarbiòcc de disfà, e sgagne cör d'istat e nustalgia: Embrüzoràt ghe gira ‘ntùren gho i caèi bianc, pense i me vèci sota el pomgranat: el vènt dela pianüra, söl nas i öciai, Sìem töcc ensema. L'angüria la ridìa. el völ fal lià sö, el la sgorlés. …e gho amò òja de pröà a disfai… En pàder disperat che ciama ‘l fiöl. Resy Pescatori Elena Alberti Nulli Velise bonfante

Libreria del Garda

Pietro Garau esercita la sua profes- sione in quello che appare un paradiso ter- Ciò che nasconde il paradiso restre. Poco importa che il posto e gli affari siano spartiti tra mafia calabrese e russa, ncora un romanzo tinto di giallo che preferita: qui sono stati in grado di trovare da tempo ha imparato a mantenere l’equi- vede la sua trama ed i suoi intrighi, i l›ispirazione necessaria al compimento librio tra le due come fosse un trapezista. Asuoi amori svilupparsi sulle sponde delle loro opere. Ma come per l’opposi- Ci pensa una festa in spiaggia a innescare del lago di Garda. zione da cui nasce il caldo dal freddo e la un effetto domino che finisce per turbare luce dall’assenza di buio anche il Garda la quiete tra le due organizzazioni crimi- “Ciò che nasconde il paradiso”, autore possiede una vita sotterranea e oscura, nali. I Russi chiedono il fio e ai Calabresi Ronni Parmigiani ed edito da Robin edi- fatta di loschi affari e terribili tragedie che spetta pagare, ma l’affare si dimostra più zioni per la collana “I luoghi del delitto”, si contrappongono alla luminosa quotidia- complicato del previsto e tocca proprio a è ambientato sulle sponde del lago di nità di questo paradiso. È in questo luogo Garau il peso di sistemare le cose. L’uomo Garda, un paradiso naturale, appunto, che di confine che si muovono i personaggi del si troverà costretto a camminare sul filo del scrittori e pittori di grande fama hanno romanzo, sempre molto realistici e proprio rasoio e basterà un passo falso per farsi scelto come loro località vacanziera per questo forse incredibili. molto male.

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Agosto 2020 13 a cura di Gualtiero Comini Giuseppe Filippini: un cittadino doc della Salò del’900

l 18 luglio scorso alcuni amici e persone che l’ave- Fu in quegli anni, mentre per mantenersi collabo- vano conosciuto hanno fatto memoria, in quel di rava nella cereria paterna, che maturò l’idea della coo- ITormini, dei cento anni della nascita del salodiano perativa sociale, progetto che prese corpo nel 1963 Giuseppe Filippini. con la costituzione, il 23 gennaio di quell’anno, della Cooperativa di Solidarietà Sociale “San Giuseppe”, Desidero ricordare un personaggio che ha fatto prima cooperativa sociale in Italia. onore alla città che gli ha dato i natali ma che si è impo- sto anche a livello nazionale. L’idea della cooperazione sociale - un gruppo di soci che non operavano per se stessi ma a favore di In un libro a lui dedicato e voluto dalla Unione altri - non fu recepita all’inizio dal mondo della coope- Cooperative di Brescia, che intese rendere nota la sua razione perché estranea al prototipo della cooperativa vicenda a tutti i cooperatori bresciani, egli venne defi- classica. nito come un laico cristiano a servizio della comunità e il padre delle cooperative sociali. Egli non desistette dalla sua idea e operò, con l’a- iuto di valenti politici che coinvolse nel suo progetto e Giuseppe Filippini nacque a Salò il 18 luglio 1920, questo estenuante lavoro sfociò nel 1991 nella legge da Giulia Quadrellaro e Gianantonio, commendatore 381 che riconosceva il ruolo delle Cooperative sociali. pontificio e imprenditore che diede vita e diresse la cereria Filippini sita in Salò. In un suo scritto Giuseppe Proprio per questa sua tenacia, i cui frutti si videro ricorda di essere stato battezzato il 25 luglio, festa di negli anni successivi con il fiorire delle cooperative San Giacomo. sociali in Italia, a lui fu attribuito il titolo di “Padre della Cooperazione sociale in Italia”. Papà Gianantonio era un personaggio noto nella Salò del tempo. Uomo di fede profonda, tutto di un Marco Menni vice Presidente nazionale di pezzo, trasmise al figlio il carattere intransigente, Confcooperative così rese testimonianza sul nostro la coerenza e la fedeltà ai propri principi. Giuseppe personaggio: “Giuseppe Filippini è il riconosciuto fon- narrava di quel padre che, dal 1919 al 1924, fu datore della cooperazione sociale italiana. La sua stra- Presidente della gloriosa Società Canottieri di Salò, ordinaria esperienza, condotta quando ancora non era incarico che lasciò quando gli venne imposto, per possibile assicurare a una precisa norma l’istituzione conservarlo, di prendere la tessera del partito fascista. di quel modello cooperativo, meritava quindi di essere Aveva stretto amicizia con il Vate di Gardone. meglio conosciuta.

Giuseppe aveva quattro sorelle: Bianca che andò Queste pagine (si riferisce al libro su Filippini) pos- sin da giovane ad occuparsi della Casa Famiglia Santa sono essere lette su più piani di riflessione. Ad iniziare Gemma Galgani di San Benedetto del Tronto, Ippolita dal comprendere nel dettaglio una biografia - umana, che si occupò fino alla morte della azienda paterna, professionale e spirituale - che rivela per intero le lunghe Mariateresa, professoressa liceale, la prima Preside radici di una pratica valoriale, ideale e concreta a un del Liceo Fermi di Salò, Marisa, la più giovane, rimasta tempo, dalla quale sono nate e cresciute le cooperative inferma su una carrozzella per un incidente occorsole sociali di oggi. mentre scendeva lo scalone della casa paterna per accorrere ad un incidente avvenuto nella sottostante Negli anni Cinquanta del Novecento collaborò a via Garibaldi. Salò con la Cooperativa “La Famiglia”, assumendo il ruolo di Presidente del Collegio Sindacale, che, sorta Fin da giovanissimo s’impegnò nella sua parroc- nell’ambito parrocchiale, diede la possibilità a molti chia e nelle strutture dell’Azione Cattolica. Si laureò salodiani di diventare proprietari di una casa. In essa brillantemente nel 1943 con il prof. Giordano dell’A- profuse la sua competenza e la sua passione e grazie more, Presidente della Cariplo, che gli propose la ad essa, a Salò sorsero i Villaggi San Domenico, San carriera universitaria. Nel periodo della Repubblica Giuseppe e Papa Giovanni. Sociale di Salò militò nel movimento partigiano assu- mendo il ruolo di segretario del Cnl locale. Grazie ai suoi buoni rapporti con la signora Una immagine di Giuseppe Filippini Caldirola Valdini vedova del radiologo salodiano dott. La famiglia Filippini nel giardino di casa Durante gli anni accademici assunse un ruolo Luigi Valdini ottenne la cessione alla Parrocchia di un Una veduta delle case del Villaggio San Giuseppe determinante nell’Azione Cattolica, divenendo diri- terreno sul quale sorse la chiesa San Giuseppe. gente nazionale e responsabile dell’Italia del Nord. Per i suoi meriti locali e nazionali Salò gli ha dedi- Rinunciò però ad una carriera politica ad altissimi Ma determinante fu anche il suo apporto in un’ cato una via in località Valene. livelli per dedicarsi al mondo delle cooperative. altra importante vicenda della sua Salò. Nell’immediato dopoguerra fu cofondatore della Concludo con la testimonianza di Felice Scalvini, Cooperativa di Lavoro Scar di Roè Volciano ed assunse La stessa signora Antonia Caldirola Valdini lasciò già Presidente di Federsolidarietà, poi Assessore in breve tempo ruoli determinanti nel mondo delle alla Parrocchia di Salò un ingente patrimonio per poter ai Servizi sociali di Brescia e ora Presidente della cooperative divenendo consigliere nazionale di costruire una Casa per l’educazione religiosa, morale, Fondazione ASM. Confcooperative. civile e professionale della gioventù femminile. Nella decisione di questo lascito un ruolo, ancora una volta Perché così era Giuseppe Filippini: non faceva sconti. Si sposò nel 1948, nel Santuario di Loreto, con decisivo, lo ebbe Giuseppe. Né a sé né agli altri. E quando si era nella sua orbita ci si Elena Montaletti, di Ravenna, che aveva conosciuto trovava a condividere la sua concentrazione nel coniu- durante il periodo universitario essendosi anche lei Fu nel 1972, su proposta di Filippini, costituita una gare in ogni ora della vita, la tensione spirituale con l’im- laureata in lettere presso l’Università Cattolica e che Commissione di cui facevano parte l’arciprete di Salò, pegno nella costruzione di una equilibrata e ricca quoti- condivise, con forte senso di responsabilità, sempre Mons. Paolo Zanetti, l’esecutore testamentario dei dianità. Talvolta in modo per me un pò originale, come in tutto, le sue scelte. Hanno avuto una figlia, Miriam, Valdini, l’Avvocato Leonesio, e altri due membri nelle nella consegna delle candele prodotte dalla sua cereria, tuttora vivente. Ma la loro esperienza familiare fu persone di Carlo Bianchini e Ottorino Melzani. a cui mi accadde, nel corso degli anni, qualche volta di caratterizzata dall’aver accolto ed allevato in casa più accompagnarlo. Viaggi che diventavano occasioni per di un giovane. Anche il fronte delle adozioni diventò Il loro lungo lavoro portò a dipanare l’intricata recitare in auto il rosario, tra una sosta e l’altra presso le uno dei temi che videro Giuseppe impegnato in prima matassa della eredità Valdini e con il ricavato venne varie parrocchie. persona. edificata la Casa della Giovane, ora Casa Valdini, che ospita l’Istituto scolastico Enrico Medi. Ha concluso la sua vicenda terrena a Salò il 31 Nell’ambito dell’esperienza della “Cooperativa luglio 2000. Scar”, costituita nel 1945, fondò, nel 1950, anche Decisivo fu anche il suo apporto quando negli l’”Associazione Scar”, Centro di Formazione anni’90 le suore Ancelle di Salò cedettero alla Ho avuto l’onore di conoscere, di cooperare ed Professionale riconosciuto dal Ministero del Lavoro Cooperativa San Giuseppe la gestione della scuola ele- essere amico di un uomo eccezionale con doti umane e successivamente dall’Ente Regione, tuttora ope- mentare e della scuola dell’infanzia che la Cooperativa di altissimo spessore e mi è sembrato naturale render- rante nel territorio gardesano-valsabbino con sede a tuttora gestisce. gli omaggio facendone conoscere i tratti salienti della Tormini. sua feconda opera a servizio degli altri. 14 Agosto 2020 Economia a cura di Calibano

trainante della nostra regione, nelle parole del dott. Giuseppe Lorenzini, pre- sidente onorario degli albergatori del Garda veronese, la stagione turistica di La vittoria di Giuseppi quest’anno si è ridotta a tre mesi e vedrà anche per questi il 50% delle presenze usuali. osì Giuseppi è tornato dalla lunga alla Cina) i suoi migliori assets. La nuova volonterosi appoggi. Anche la piccola sceneggiata di Bruxelles cinto di politica di espansione tedesca in Europa Danimarca fa parte dei protettorati (sin Nel settore vitivinicolo, altro Calloro, tra il suono delle trombe e è non più con i rozzi panzer e con gli ora) realizzati. comparto portante dell’economia gli evviva per aver ottenuto dall’Unione stivali chiodati, ma con i mandarini in gardesana, secondo il dott. Giulio Liut, Europea denari bastanti a turare le falle giacca e cravatta e valigetta 24 ore. Per quanto riguarda la vittoria di esperto del settore, si è lavorato anche nell’economia dovuti al coronavirus e Giuseppi, essa è più che altro illusoria. È durante l’infezione di coronavirus, in alla concomitante crisi economica. Lodi Adesso tocca a noi. La tecnica è ormai evidente che gli hanno rifilato un quanto l’attività ricadeva sotto una sperticate in parlamento dai suoi amici un pò più sofisticata di quella usata in altro MES, promettendogli soldi nostri classificazione ATECO che era esentata e nemmeno attacchi dall’opposizione. Grecia: si scardina l’economia mediante sui quali dovremo pagare un inte- dal blocco della produzione perché l’immissione di un forte numero di resse e che dovremo spendere secondo relativa ad industrie alimentari. Tuttavia Ma è vero che i nostri guai, grazie a clandestini raccattati fra la schiuma quanto ci dirà l’UE. nella clientela sono scomparsi i ristora- mamma Europa, sono finiti? Lo vedremo dell’Africa (ricordate che un paio di tori che assorbivano le produzioni pre- in seguito. navi negriere attuali battono bandiera Per l’economista Borghi Aquilini “… giate. Sono rimasti, con ordinativi anche tedesca) che presto o tardi causeranno in realtà non vedremo un euro. O ne maggiori, i clienti della grande e media La riunione di Bruxelles ha confer- disordini sociali, contro i quali potrà vedremo molto pochi e saranno i nostri distribuzione che richiedono vini della mato quello che si sapeva e reso evi- venir usata la Eurogendfor, forza di che riprenderemo in prestito subito fascia bassa o medio- bassa. dente anche ai più coriacei europeisti, polizia comunitaria legibus soluta, che dopo averli dati alla UE”, con l’ ulteriore che l’Europa unita non c’è più, se mai non risponde allo stato italiano. Dopo di aspetto che avremo dato la nostra eco- Sarà difficile che il comparto è esistita, ed ogni Stato europeo tira che sarà un gioco da infanti creare una nomia in mano alla Germania, la quale riprenda a breve il regime normale. l’acqua al suo mulino. Si pensava che dipendenza dalla Germania parago- potrà chiuderci in ogni momento le val- dopo due guerre perse e la distruzione nabile ai peggiori momenti della R.S.I.. vole del credito. Complessivamente, un coacervo di del suo territorio e dell’Europa non si notizie non buone. L’Italia non ha seguito sarebbe più rivisto l’espansionismo In questa manovra la UE a trazione Addio sforzi e morti di tre (o quat- la politica di altri Paesi di interventi imme- prussiano. Errore. Si è ripresentato come tedesca può avvalersi della struttura che tro) guerre risorgimentali. La nostra diati con importi elevati. Anche i soldi farsa quello che alla metà del secolo la Merkel ha costruito. Al parlamento indipendenza resterà un ricordo. promessi dall’ Europa si vedranno, spal- scorso abbiamo vissuto come tragedia. UE, avendo prezzolato i 5 stelle italiani, mati su sette anni, dal 2021, quando La Reichsführer Adolfa Merkel cerca (per ha piazzato la Gauleiter Van der Leyen Adesso guardiamo all’oggi in casa l’economia sarà ulteriormente stremata. ora con successo) di espandere il domi- ed in tutti gli uffici importanti ha messo nostra. Non vorremmo che anche questo fosse nio della Germania a tutta l’ Europa. angeli custodi tedeschi. Nei Paesi Bassi un risultato atteso dall’ Unione Europea Il primo passo con la Grecia è fatto. ha ottenuto la complicità del Quisling L’epidemia ha causato danni e dalla Reichsführer Merkel. Un quadro L’economia greca è stata distrutta, olandese Rutto, il quale fa da ariete nelle molto gravi. Le conseguenze prevedi- fosco? Forse ho commesso qualche pec- il popolo ridotto alla fame e la Grecia trattative. Ha rinnovato un bili sono tutt’altro che rosee. cato di stima, ma come diceva Andreotti costretta a vendere (probabilmente per “a pensar male si fa peccato ma qual- una pipa di tabacco) alla Germania (e Anschluss con l’Austria, trovandovi In campo turistico, comparto che volta si indovina”.

Non sprechiamo questo bene prezioso. Solo insieme possiamo darne il giusto valore.

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Agosto 2020 15 a cura di Pino Mongiello Salò e dintorni: atto secondo Il secondo volume delle ricerche salodiane coordinate dal prof. Gian Pietro Brogiolo è dedicato a “Magnifica Patria, società, arte, devozione, pandemie" alò e dintorni: proprio così! I din- torni sono Gardone Riviera e SRoè Volciano. A questi tre comuni infatti viene essenzialmente delimi- tato l’ambito territoriale oggetto della ricerca che da poche settimane ha visto la luce. Ne è promotore l’Ateneo di Salò mentre la curatela dell’opera è affidata a Gian Pietro Brogiolo. Il Comune di Salò ha fornito contributi e patrocinio. Altri finanziamenti sono giunti da due spon- sor privati che sono, al tempo stesso, anche soci dell’Ateneo, quanto mai benemeriti. Il libro (284 pagg. comprese Fonti e Bibliografia), formato dispensa universitaria, divide i diritti edito- riali tra Ateneo di Salò e SAP Società Archeologica (Quingentole, MN) ed ha un prezzo di copertina di euro 48,00, di non facile approccio popolare.

L’obiettivo generale che si pone l’A- teneo è quello di ribadire un “ percorso divulgativo di ampio respiro, con la collaborazione dell’Amministrazione comunale”. È per questo – afferma Elena Ledda, presidente dell’Ateneo salo- diano – che “il libro si sforza di offrire un’attenta e qualificata ricostruzione degli avvenimenti con un linguaggio da tutti fruibile” … così che si possa “giungere a godere insieme dell’uti- In altro: Planimetria del Lazzaretto di San Rocco, Salò, 1830. In basso al centro: la copertina del libro. In basso a destra: Interno del Duomo lità e del diletto della storia”. Diverso è, invece, l’obiettivo comunale. Il studi, aggiornandoli e completandoli spessore sono i saggi di: Giovanni capitolo di Monica Ibsen; Giuseppe sindaco Cipani, infatti, ricorda che già alla luce delle ultime novità acquisite. Pelizzari-Ivan Bendinoni, Il capitale Piotti, La sanità, il lazzaretto e la caccia dal primo volume aveva “rimarcato le Interessante è vedere il gioco ad inca- umano. Società e famiglie; il già citato agli untori. ragioni del finanziamento dell’opera: il stro tra il “prima” e il “dopo” evidenziato lavoro ultimato avrebbe dovuto “saper dagli stessi autori. Cito, tra tutti, il lavoro superare l’accattivante forma divul- di Monica Ibsen su “Arte, devozione, gativa per elevare il livello della ricerca”. committenza. Chiese e immagini sacre Poi il sindaco si sofferma ad elencare a Salò nel territorio tra Medioevo e gli argomenti trattati nel libro accen- Settecento” laddove la studiosa tiene nando ai rispettivi autori. La stessa cosa ad argomentare sulle vicende relative fa Gian Pietro Brogiolo, anche se con al Crocifisso del Duomo, e quindi sulle più ampia argomentazione, il quale si diverse attribuzioni che si sono susse- affretta a giustificare l’assenza, nel libro, guite nel corso degli ultimi decenni del saggio dedicato al “Duecento, che riguardanti quest’opera, rivedendo richiedeva una paziente ricerca degli peraltro anche un’attribuzione che lei antefatti della coscienza comunita- stessa in passato aveva sostenuto. ria”. Per fare questo – dice -, possiamo condividerlo anche noi, c’è bisogno “di Solo per completezza del quadro, è un’indagine mirata sulle fonti”. il caso di indicare qui i capitoli del libro. Tre sono di dimensioni ridotte: Fabrizio Gli argomenti trattati nel libro Pagnoni, Fisionomie di un capoluogo sono tutti di ragguardevole interesse …; Maddalena Bassani, Una statua anche se non tutti sono nuovi di zecca. quattrocentesca(?) nel Duomo di Salò; Ma la cosa si comprende e si accetta Gian Pietro Brogiolo-Fabio Verardi, volentieri perché i rispettivi autori “Restelli” e presidio dei confini al riprendono le fila di loro precedenti tempo della peste. Di ben più cospicuo

16 Agosto 2020 a cura di Roberto Darra Restauro della tela di Santi francescani

tornato in Basilica, visibile a tutti, dopo un lungo restauro, la tela settecentesca che raffigura E'San Giovanni della Marca e San Francesco d’Assisi in preghiera davanti ad una Madonna con Bambino. Visto il soggetto, si presume che provenga dalla antica chiesa dell’Annunciata presente al quar- tiere Filatoio di Lonato dove una volta si trovava una comunità di frati francescani.

L’autore del dipinto è ignoto, la tela misura ben 2 metri per 1 metro e 83 centimetri più la cornice in legno dipinto anch’essa oggetto di restauro. L’impegnativo lavoro è stato eseguito da Alessandra Zambaldo e Isabella Bellinazzo di Verona ed è stata sponsorizzata da Virginio Masina, già benemerito finanziatore locale di altri interventi analoghi. L’operazione, che ha l’obiet- tivo di recuperare importanti beni conservati dalla Parrocchia di Lonato ma non visibili in pubblico, è stata promossa dagli “Amici della chiesa di Sant’Antonio Abate“ con l’intento di esporre prossimamente la tela in maniera stabile proprio all’interno di questo tempio. Il tutto con le dovute autorizzazioni.

Il programma dell’operazione prevede il recupero di altri due quadri analoghi che saranno avviati al restauro a breve.

È stato invece interrotto a causa dell’emergenza proprio quando invece si è fermato tutto. Dovrebbe invece tornare prima di Natale il croci- sanitaria il restauro dell’altare ligneo seicentesco affi- fisso ligneo seicentesco in cura sempre nel labora- dato alla scuola ENAIP di . Il lavoro avviato già Si conta di riprendere il complesso restauro in set- torio di Botticino, quasi pronto per la consegna, ma lo scorso anno, avrebbe dovuto riprendere in marzo tembre con la speranza di finire tra un anno. rimasto bloccato per l’emergenza sanitaria. Ferragosto: passeggiata con il sentiero del CAI

gosto tempo di passeggiate l’autostrada A4 si prosegue con un sul Garda. Anche Lonato ha il percorso ondulato fino a raggiungere Asuo ventaglio di offerte attra- la sommità della Spia d’Italia. Un colpo verso un poliedrico paesaggio che è un d’occhio incredibile. Qui una stele ci invito a camminare. Per i nostri lettori ricorda che da quest’altura re Vittorio proponiamo il sentiero CAI 803 che Emanuele II e Napoleone III di Francia costituisce la naturale prosecuzione del studiarono le mosse con cui fronteg- numero 801 che partendo dalla chie- giare il giorno dopo gli austriaci nella setta di San Giorgio, nel Parco naturale battaglia di San Martino e Solferino. della Rocca di Manerba raggiunge attra- Insomma una pagina di storia che non verso le colline moreniche del Benaco si può dimenticare. Si sale poi nella la città di Lonato e precisamente il par- frazione di San Tomaso fino all’Istituto cheggio della Madonnina (di fronte alla agrario “Dandolo“. ferramenta Leali). Da qui prendiamo la via Salmister che ci porta fino al ponte Eventuale tappa ristoratrice alla sulla Ferrovia. Si oltrepassa la ferrovia e ”Cascina del ritrovo“ con piatti della si prende per la località Lazzaretto. cucina tipica bresciana. Si prosegue lungo il fianco del monte Nuvolo fino Dopo un percorso su strade asfal- a raggiungere la strada per Esenta. oscillanti tra 160 e 213 metri percorribile cavallo. Un percorso davvero completo tate si percorre una carrareccia che Una frazione piccola e coesa con poco in circa 3 ore e 40 minuti di cammino a che non implica particolare prepara- costeggia la zona umida della Polada, più di 500 abitanti. La visita alla chiesa buon passo. zione. Per chi vuol proseguire basta area di interesse archeologico, per poi non può mancare. Il tutto in mezzo a prendere il sentiero per Castiglione e proseguire sempre su sterrato fino alla boschi di roverella, lecci, frassini e car- Il percorso si presta sia ad escur- l’Alto mantovano. frazione di San Cipriano ricca di fossi pini. Lunghezza totale del percorso è sioni a piedi che in mountain bike e con i caratteristici lavatoi. Superata poco più di 8 chilometri con dislivelli nel tratto San Tomaso –Esenta anche a Buona passeggiata a tutti!!!

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Agosto 2020 17 21a puntata Storie di ferrovieri a cura di Giancarlo Ganzerla La Ferrovia Mantova Peschiera (FMP) – 1934-1967 Le frecce dei due Laghi. Coi motori dei carri armati Sherman le più veloci d’Italia

l Consorzio della F.M. P. , dopo aver acquistato le casse malridotte delle automotrici ex Ansaldo, com- Iplete di carrelli, ma privi di motori, e aver recuperato parti meccaniche ed elettriche che si erano in parte salvate, come cambi di velocità e apparecchiature di comando, si adoperò per cercare motori adattabili per le automotrici in ricostruzione. Neanche pensare di ordinarne di nuovi o di chiedere alle FS motori di seconda mano. Anche qui intervenne quel pò di for- tuna che qualche volta aiuta chi si da da fare, pur dispo- nendo di risorse limitate.

Finita la Seconda guerra mondiale gli Americani, per rendere più agevole il ritorno in patria, avevano abbandonato notevoli quantità di automezzi, veicoli e carri armati, non convenientemente riparabili per ricostruire gli interni con pannelli di legno, lamiere e danni subiti. Nel 1945 il Governo di Unità Nazionale estrusi di alluminio, stendere i pavimenti ricoperti di italiano fondò l’A.R.A.R., Azienda Rilievo Alienazione linoleum poggiante su fogli di sughero isolante… e Residuati, un ente preposto alla vendita dei residuati fare tutto in breve tempo. Ancor più vanno ricono- confiscati al nemico o abbandonati. La sede ufficiale sciute le capacità tecniche, l’esperienza della manodo- era a Caserta. In Campania vi erano molti depositi ali- pera qualificata, la disponibilità di attrezzature d’avan- mentati dalla terribile battaglia di Montecassino. Fu guardia per l’epoca. Alla fine i potenti motori dei carri qui che alla fine quelli del Consorzio F.M.P. trovarono armati americani trovarono alloggio sui carrelli, in per- i motori adatti alla bisogna. Fu una scelta studiata fetta posizione baricentrica, con il cambio e gli ingra- e ponderata tecnicamente. L’acquisto fu preceduto naggi di trasmissione, per trasmettere la loro potenza da prove accurate. Al costo di 375.000 lire per ogni sulla sala interna di ciascun carrello. Quelli dell’Ansaldo motore completo, revisionato e funzionante, presso non erano carrelli semplici come quelli spartani delle Nelle storiche immagini le due automotrici ALn. 64. 401 e la Ricupero Finsider S.p.A. Perrotta di Napoli, furono Littorine. Ognuno era dotato di sospensione tripla, con 402, appena uscite dalla ricostruzione, posano per la foto acquistati 12 motori. Erano i General Motors tipo 6/71 cuscinetti di rotolamento oscillanti, e questo, assieme ufficiale sulla banchina della Darsena di Peschiera. Sulla a due tempi, con alimentazione Diesel, rimossi dai carri al passo lungo, dava garanzia di stabilità di marcia. Il fiancata solo la scritta Ferrovia Mantova Peschiera e il armati statunitensi Sherman destinati alla demolizione motore General Motors a 6 cilindri in linea aveva una numero di serie. Sul frontale manca ancora il logo. Nell’altra e giacenti presso il centro di raccolta A.R.A.R. di Caserta. cilindrata di 7000 cm3 e sviluppava 165 CV. La velocità immagine la ALn. 64.401, poggiata su provvisori carrelli Fu un vero affare, perché, per dirla con A. Muratori, dichiarata era di 120 km/h, ma in collaudo sul tratto stradali e completa di scritte e loghi frontali, viene portata motori similari in vendita presso officine specializzate Brescia-Milano delle FS, quindi con binari e armamento per l’esposizione alla fiera di Mantova. Il camion di tipo USA italiane costavano ben 4 milioni ciascuno. sicuro, furono raggiunti i 154 km/h. In quegli anni, in che la traina è un recupero di guerra (entrambe foto studio Italia, risulta che nessuna automotrice diesel fosse Calzolari di Mantova). Tenendo presente che su ogni automotrice veni- capace di arrivare a questa velocità. Una Littorina Fiat, vano montati due motori, uno per ciascun carrello, e in un viaggio propagandistico tra Vienna e Budapest, e dell’imperiale (tetto) e l’azzurro per le fasce basse. che alla fine dalla FMP ne sarebbero state ricostruite secondo un filmato dell’Istituto Luce del tempo, pare Diventeranno i colori sociali per tutti i rotabili, per tre, rimanevano 6 motori. Altri tre motori sarebbero abbia sfiorato i 140 km/h. le stazioni e per i caselli. Una colorazione azzeccata e stati utilizzati per la costruzione di due automotori, di fresca, migliorata poi con un filetto bianco all’altezza cui uno a due assi con un motore e uno a quattro assi L’interno delle rinnovate automotrici si presentava del filo pavimento che girava tutt’intorno alla cassa. con due motori. I rimanenti tre motori erano giusta- armonioso, con il cielo (soffitto) molto più alto delle mente previsti di scorta e per i turni di revisione. altre Littorine. I sedili erano a doppia fila con corri- Le prime due automotrici ricostruite, immatricolate doio centrale, e i posti erano comodi. Alcuni avevano con le sigle ALn. 64.401 e ALn. 64.402 (dove 64 indica il Per completare le apparecchiature necessarie alle gli schienali in legno, ma con sedute e poggiatesta in numero dei posti a sedere aumentati rispetto alle ori- ricostruzioni, sempre presso la stessa ditta Perrotta di vinilpelle imbottita. Altri erano completamente in vinil- ginarie ALg 56) furono collaudate il 10 settembre 1949, Napoli, furono acquistati: 3 cambi di velocità General pelle. Le finestrature ampie garantivano molta luce. dopo solo un anno dal loro ingresso in officina come Motors a cinque marce e retromarcia, 12 radiatori rottami. Grande fu la soddisfazione dei tecnici arte- dell’acqua, 6 radiatori dell’olio, 12 motori elettrici d’av- La linea elegante, studiata dall’Ansaldo, venne fici della prodigiosa ricostruzione, i quali meritarono viamento Delco-Remy, 12 compressori dell’aria bicilin- mantenuta. Era una linea moderna, valida estetica- il plauso degli ingegneri dell’Ansaldo e i complimenti drici, 12 dinamo Delco-Remy, 2 alberi di trasmissione, mente, con ricerca di aerodinamicità secondo i principi dei funzionari dell’Ispettorato Compartimentale della e altri materiali di scorta. Per l’arredamento interno ci del tempo e buona penetrabilità, garantita dai frontali Motorizzazione Civile di Brescia. La ALn 64.401, su si rivolse alla ditta costruttrice originaria, l’Ansaldo di tondeggianti e leggermente inclinati. richiesta delle Officine Marconi, fu esposta dal 18 al Genova, che fornì sedili e materiale d’arredo (notizie 25 settembre nei giardini di Palazzo Te a Mantova, recuperate dal libro citato di A. Muratori). Le Ansaldo di origine erano colorate come tutti i per la terza fiera campionaria della città. mezzi FS, con la fascia inferiore della cassa in “Castano” Il grande merito delle Officine Marconi di Curtatone e il resto in “Isabella”. Praticamente due tonalità di Il 23 ottobre 1949 le due automotrici compirono (MN) fu di riuscire a mettere insieme la carpenteria marrone che hanno contraddistinto per molti anni il viaggio inaugurale ed entrarono ufficialmente in strutturale delle casse danneggiate, cioè l’ossatura i mezzi ferroviari italiani. I nuovi colori studiati per servizio. fatta di montanti e traversi saldati, rifare o sistemare le automotrici ricostruite per la Ferrovia-Mantova- il rivestimento esterno in lamiera d’acciaio sagomato, Peschiera furono il bianco per la fascia dei finestrini Continua Locanda

Menù di lavoro € 12 (tutto compreso) Specialità tipiche – Pasta fresca e carni sul camino Apertura nuovo Bar Ritrovo al Parco Don Giussani

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18 Agosto 2020 Famosi sul Garda a cura di Michele Nocera Ennio Morricone: addio ad un grande uomo Uomo che non morirà mai, ma che rivi- vrà in eterno poiché le sue colonne sonore nei vari film, le sue composi- zioni musicali anche sinfoniche, che il maestro chiamava musica applicata, dureranno nei secoli.

Infine, vorrei ricordare due momenti che ci e mi riguardano. Il primo si rife- risce alla sua prima apparizione sul lago di Garda. A Salò, nel 1984 per il “Pentagramma d’oro“, rassegna nazionale di musica da film. Il secondo che, personalmente mi tocca, e che la dice lunga sulla sua educazione e gen- tilezza. In occasione di una mostra, da me curata a Sirmione (Palazzo Callas nel 2005) dal titolo “Omaggio a Sergio Leone“, chiesi maestro un ricordo del el 2007 il celebre e maestro, ad un grande regista: Vittorio Rossi. grande regista. Ebbene mi inviò una let- recentemente scomparso, Credo, senza tema di smentita, uno tera che avrei dovuto usare. (vedi foto). Nvenne sul lago di Garda ed dei più grandi registi, assieme a Franco alloggiò presso il Grand Hotel Terme Zeffirelli, areniani. Entrambi celebri per Addio maestro di musica immortale, di Sirmione. In quell’occasione ebbi l’intelligente utilizzo degli immensi frequentatore di Sirmione. ma, soprattutto, di vita! modo di parlare con lui. (Vedi foto). In spazi dell’anfiteatro romano Veronese. quei giorni, accompagnato dal figlio Ebbene quella sera veniva premiato In occasione della presenza del mae- Andrea, si esibiva, con la sua orchestra Vittorio mi portò, come addetto proprio il maestro Morricone. Mi meravi- stro Ennio Morricone a Ponte San Marco “Sinfonietta”, presso la chiesa parroc- stampa, in mezzo mondo con la sua gliai per le splendide parole che usò nei realizzammo, come Gardanotizie, un’in- chiale di Ponte San Marco. spettacolare Aida: Luxor, Parigi, Londra, miei confronti: “Lei non è il solito presen- tervista che qui vi proponiamo. Berlino, Madrid, Sydney. Ma l’incontro tatore. Lei conosce bene gli argomenti Ma non era la prima volta che lo con Morricone avvenne l’11 settembre che tratta“. Per me fu un grande onore incontravo. A Brescia e abbastanza di 1996. Presentavo al Palafiera di Forlì, e mi invitò, con Vittorio Rossi, ha fargli casa, vuoi per ritirare i premi, vuoi per di fronte a 3000 persone, il prestigioso visita a Roma nella sua splendida dimora tenere delle lezioni magistrali presso il premio “Carlo Alberto Cappelli“, proprio di fronte all’Altare della Patria. ”Conservatorio Luca Marenzio”. La famoso, per anni, sovrintendente prima volta che lo incontrai fu grazie dell’Arena di Verona. Tra l’altro, assiduo L’uomo semplice, umile, grandissimo.

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Agosto 2020 19 a cura di Osvaldo Pippa 1936: tennis internazionale a Gardone Riviera

ncora una volta le artistiche ambizioni dannunziane si realiz- Azano pur se sono trascorsi 85 anni da quando il Poeta le aveva immaginate.

E questo è avvenuto lo scorso 4 luglio con l’avvenuta conclusione este- tica dell’anfiteatro del Vittoriale ora rico- perto da un elegante rivestimento con lastre di marmo rosso, proprio in osser- vanza del progetto originale degli Anni Trenta voluto dal d’Annunzio.

E fu pure in quei decenni che, in manifestazione: singolare uomini 2° categoria, mentre la contemporanea agli interventi struttu- coppia tedesca Zehden-Geopfert vinceva il rali nel Vittoriale, anche Gardone Riviera Anche quest’anno Gardone Riviera doppio misto. Ed infine la tedesca Zehden si esaltava turisticamente con i grandi ha fatto svolgere dal 3 al 5 settem- nel singolo signore conquistava quel pri- alberghi destinati ad una clientela di bre, nei magnifici campi di giuoco del mato che fin dal primo giorno di gare tutti rango elevato ed internazionale. “Rimbalzello” la sua manifestazione erano convinti che non poteva sfuggirle. Non da meno la speciale presenza del internazionale di Tennis alla quale, Comandante Gabriele d’Annunzio con- se all’ultimo momento sono venute a Le gare si sono svolte in una atmo- tribuiva inoltre a valorizzare la rinomata mancare alcune “racchette” più in vista, sfera di vivo interessamento da parte di bellezza del centro turistico gardesano hanno comunque partecipato giocatori una folla numerosissima. L’organizzazione fu ottima sotto ogni quale luogo di diffusa mondanità. stranieri assai noti e tennisti italiani come rapporto, grazie anche alla vigile assi- Canepele, Taroni e Bossi, dai quali ai cam- E numerose furono anche le Autorità stenza del cav. Uff. Soave Besana a cui si Ne è ulteriore conferma un articolo pionati nazionali doveva sortire il merite- che, in particolar modo nella giornata deve l’iniziativa del torneo. del 1936 apparso sulle pagine dell’An- vole di fregiarsi del maggior titolo. in cui si svolsero le finali, presenzia- nuario Bresciano nel quale si riporta la rono, fra le quali S.E. Rizzo, il Podestà È evidente che anche il motto cronaca di una manifestazione spor- E proprio Canepele ha vinto a di Gardone, l’ispettore amministrativo intuito da Gabriele d'Annunzio – che tiva, riservata a noti tennisti italiani e Gardone la gara più importante: il sin- Mayer, il centurione Arrighi, ed in par- non era un tennista - ha pure ai nostri stranieri, svoltasi sui campi da tennis golare uomini nella quale era in palio ticolare il Sovraintendente al Vittoriale giorni una riconosciuta valenza spor- del Rimbalzello attigui all’omonimo e il trofeo dannunziano: “La testa della G. Carlo Maroni che ha consegnato al tiva, fra gli appassionati del tennis, per prestigioso locale pubblico frequentato “Vittoria” di Brescia, magnifico esem- bolognese Canepele il trofeo donato la efficace ed attenta definizione che da una rinomata clientela. plare in bronzo. dal Comandante Gabriele d’Annunzio il Comandante dedica alle capacità accompagnato da un autografo del dell’atleta: “All’occhio più vigile – al Il lettore troverà facile riscontro La coppia Taroni-Bossi vinse invece Poeta: “All’occhio più vigile – al polso polso più pronto”. Una sintesi di piena nelle righe dell’articolo che racconta la il doppio uomini. Vido si aggiudicò il più pronto”. ed attuale validità.

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20 Agosto 2020 Personaggi sul Garda a cura di Giorgio Maria Cambié Un grande scienziato: Michele Girardi

el’700, secolo dei lumi, ultimo della Repubblica Veneta, se Venezia non faceva più paura come Nforza militare, tuttavia era sempre un faro fra le genti del tempo per le arti e per le scienze. All’Ateneo di Padova insegnavano nei vari campi dello scibile i maggiori scienziati del tempo. Fra questi vi fu un gar- desano: Michele Girardi. Egli era nato a Limone nel 1731.

Appresi i primi elementi culturali presso il parroco locale, aveva studiato in gioventù presso i Gesuiti a Brescia conseguendone un diploma, poi continuò gli studi di medicina ed anatomia alla prestigiosa Università di Padova. Qui ebbe come maestro il grande anatomopatologo Giovanni Battista Morgagni, cele- bre in tutto il mondo scientifico dell’epoca, Nel corso degli studi, per la sua attività e diligenza, divenne amico del maestro e ne fu poi anche l’assistente nell’in- segnamento universitario. In tale compito dimostrò chiedeva. Egli fece parte, insomma, di quella legione di profondità delle cognizioni e precisione e chiarezza studiosi che stavano facendo uscire la medicina e la nell’insegnamento che gli valsero notorietà nell’am- Nella sua vita professionale fu autore di nume- chirurgia dalle nozioni medioevali le quali risalivano biente accademico. rose opere - come caratteristico tra i dotti del tempo ancora agli insegnamenti di Avicenna o di Galieno che in vari campi -, in particolare a soggetto medico ed avevano fino ad allora pervaso la medicina, mediante Anche dietro indicazione del Morgagni, il Girardi anatomico, sia in campo umano, sia in campo ani- la pratica che possiamo dire galileiana dell’osserva- nel 1770 venne nominato professore di medicina male, edite a Padova e a Parma quali, tra le altre, “De zione diretta “provando e riprovando”. teorica presso l’Università di Parma da Ferdinando I re anatomica”del 1781, “Lettera sul ritorno del Vaiuolo Farnese, e dopo poco venne eletto anche professore dopo l’innesto” del 1766, delle tavole anatomiche, La notorietà del Girardi gli valse una serie di di storia naturale, presidente del gabinetto di storia “Saggio di osservazioni anatomiche intorno agli organi nomine accademiche e di onorificenze di vari Stati, naturale e di anatomia e primo medico di camera della respirazione degli uccelli”, “De origine nervi inter- sia italiani, sia esteri: membro della Società Italiana del Principe ed inoltre Consulente Sanitario del costalis” fino alla scoperta “Sulla squisitezza dell’ udito delle Scienze, dell’Istituto di ,dell’ Accademia primo medico e Reggente della Fiorente Università nè pipistrelli”, studio eseguito a richiesta del grande Reale di Madrid, della Cesarea Leopoldina Accademia parmense. scienziato Lazzaro Spallanzani, o “Osservazioni dei Curiosi della Natura di Vienna. riguardanti le uova delle pollanche e gli organi inser- Qui svolse un’ intensissima attività di studio e di vienti alla generazione nei galli e nelle galline” che fu la Il Girardi morì in Parma il 17 giugno 1797, e vi lavoro, facendosi conoscere per la sua particolare sua ultima opera scritta. venne sepolto, ricordato da una lapide che ne illu- liberalità nel concedere consiglio e aiuto a chi gliene strava ai posteri i meriti e le opere.

Agosto 2020 21 Madonna di San Polo

corsie. I sei personaggi presenti all’e- riportando lividi alla schiena. pisodio sono il titolare, i suoi figli e gli indiani loro dipendenti, che rimanendo Due sere dopo l’episodio dei tori, stupiti di tale potenza, chiesero a Luigi Luigi torna per sistemare il fatto lasciato Luigi doma i tori chi fosse in realtà. Luigi dice loro di non in sospeso. Nella stalla Luigi scopre dire nulla dell’accaduto e racconta un dove è situata l’entità. In un angolo fatto: “120 anni fà il proprietario del della stalla sopraelevata c’è una teleca- na famiglia di imprenditori agri- La sera dopo nuova telefonata a terreno dov’è situata la stalla, era una mera che continua a girare e ad ogni ora coli chiede a Luigi se poteva assi- Luigi per chiedergli una visita in azienda persona potente che faceva guadagni manda le immagini per vedere lo stato Usterli nell’acquisto di una stalla perché la situazione con i tori era dispe- con l’occulto e che aveva venduto l’a- di salute degli animali, perché se hanno moderna, di cui il costo era di 3 milioni rata, dato che cinquanta tori si erano già nima al demonio chiedendogli di far botte non li ritirano. Proprio dove c’è di euro e nessuno voleva comprarla. ammazzati. Nel frattempo la famiglia rimanere la sua entità in quel luogo e la telecamera è situato l’alloggio degli Luigi dice loro che l’avrebbero comprata aveva iniziato a mettere in giro voci di mai nessuno sarebbe dovuto andare a indiani. Una notte l’indiano aveva biso- a 1.350.000 euro. Trascorsi sei/sette voler vendere l’azienda perché se la disturbarla perché altrimenti li avrebbe gno di andare ai servizi, ma, essendo il mesi la stalla va all’asta e la famiglia la situazione fosse degenerata, sarebbero distrutti. Questo potere è stato dato dal bagno al piano di sotto e, avendo paura, acquista per 1.350.000 euro. In quattro/ falliti a causa delle spese affrontate che demonio a quella persona potente”. va in stalla. Durante il suo bisogno gli cinque mesi la stalla viene riparata e la ammontavano circa a cinque-sei milioni arriva un calcio nel sedere che lo leva da spesa si aggira intorno a 400 000 euro. di euro. Già prima degli attuali proprie- terra e si sente dire da una voce che non Ha lo spazio per contenere 1000 vacche, tari erano entrate altre due aziende gli deve urinare addosso. Luigi andò sul mentre loro ci mettono 800 tori. Luigi avvisa sua moglie che sarebbe con 1200 vacche, ma sono morte di luogo dove era presente l’entità chie- andato a far visita alla cascina. Arrivato cagnotti e per questo erano fallite. Luigi dendo conferma all’indiano. Gli indiani Trascorrono un paio di mesi quando in azienda sente le urla dei tori e vede promette loro che avrebbe sistemato raccontano a Luigi che andavano una sera cominciano fatti strani: dalle il proprietario appoggiato al muro, che la situazione. Nei giorni successivi gli sempre a letto tardi perché ricevevano 17 alle 22 i tori si ammazzano, si scor- vedendo Luigi, esclama: “Mi stanno indiani riferiscono a Luigi che da sei maltrattamenti da questa entità perciò nano e si infilzano con urla cavernicole. rovinando, solo tu Luigi mi puoi mesi una donna cattiva di notte va a avevano paura. Una sera verso le ore I titolari dell’azienda a causa del pro- aiutare!”. tirar loro le gambe. 23, aprendo la porta della camera, attac- blema chiamano a consulto alimen- cata sul finestrone per la prima volta la taristi, veterinari, specialisti ecc. senza Luigi entrando in stalla vede sei per- Il titolare dice a Luigi di non credere vedono con denti in fuori, mani di rana, trovare però alcuna soluzione. Una sone con in mano torce e pali che cer- a ciò che sostenevano gli indiani perché gambette di capra e capelli rossi che sera uno dei familiare decide di chia- cavano di contenere la furia dei tori che sicuramente erano drogati, mentre andava verso di loro e loro, per il grande mare Luigi chiedendogli di raggiun- alzavano le ringhiere come pagliuzze. I Luigi affermava invece che era tutto spavento, si misero a gridare. gerli in cascina, ma Luigi avendo già tori da 800, ne erano rimasti 750. Luigi vero. La notte seguente, la donna che un impegno, gli dice che non sarebbe dice alle sei persone presenti di andare gli indiani non avevano mai visto ma Questo episodio, prima che gli indiani potuto andare e a distanza gli promette in un angolo della stalla, in particolare solo sentito, dice loro che il giorno dopo lo raccontassero di persona a Luigi, la che sarebbe intervenuto mandando in corridoio, mentre lui va incontro ai avrebbe mandato una persona molto moglie del titolare glielo aveva antici- a dormire i tori. Continuando con la tori. Questi, infuriati, con il fumo che ricca per acquistare tutto, l’importante pato chiamandolo verso le 14 del giorno chiamata tranquillizza la famiglia spie- usciva dalle narici, vanno verso Luigi che gli indiani avessero cacciato Luigi. dopo dato che gli indiani erano stati tro- gando che non è una maledizione, ma per buttarlo chissà dove, ma arrivati L’indiano si dimenticò di riferire il mes- vati al mattino in fondo alle scale ancora è un’altra cosa che gli avrebbe detto dinnanzi a lui, si inginocchiano e vanno saggio della donna a Luigi, così la sera spaventati. Luigi, il giorno seguente alla successivamente. a dormire, poi per rassicurarsi che tutti successiva venne prese per le gambe chiamata verso mezzogiorno, si reca dai i tori fossero a riposo, ripercorre le due dalla donna che lo scaraventò a terra nuovamente sul posto e confina l’entità.

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ADV-Istituzionale Occhio 2019_A4_ITA.indd 1 27/03/19 10:48 22 Agosto 2020 19a parte Garibaldi sul Garda a cura di Osvaldo Pippa Gienne dalla redazione di Gardanotizie.it mensile del lago di Garda

Reg. Trib. Brescia n° 57 28 Giugno 1866 dell’11/12/2008 - R.O.C. n° 18101

8 Giugno 1866 - Il territorio lasciato libero ad ovest Copia in distribuzione gratuita del fa gola agli Austriaci e si asserisce che 2reparti degli stessi abbiano occupato Castiglione e che Direttore editoriale: Luca Delpozzo si siano spinti fino a e Ponte S.Marco. Ed infatti ebbe luogo una scorreria di un centinaio di “cìceri” a cavallo che a Direttore Responsabile: Luigi Del Pozzo Castiglione prese posto in un piazzale destinato agli esercizi Collaboratori: Sergio Bazerla, Velise militari. Una trentina di costoro si inoltrò dentro il paese e si Bonfante, Giorgio Maria Cambié, diresse alla stazione dei Carabinieri dove fece prigionieri i Gualtiero Comini, Giacomo Danesi, quattro soldati colà trovati. Inoltre cercò il sindaco al quale Roberto Darra, Amalia Dusi, Pia Dusi, ordinò la requisizione di venti buoi. Si portò quindi ai forni Domenico Fava, Giancarlo Ganzerla, del pane e scorto un carro carico di farina ne ordinò la spe- Lino Lucchini, Mariateresa Martini, dizione immediata oltre il Mincio. Tolse poi dagli ospedali Pino Mongiello, Michele Nocera, tre soldati austriaci feriti. All’osteria del’’Botteghino” sulla Alberto Rigoni, Fabio Verardi e Massimo Zuccotti. strada per Calcinato, chiesero notizie dei “Piemontesi”, poi Nel centro di Desenzano giungono, adagiati su mucchi di paglia, so- tutti si ritirarono. pra carri trainati da buoi, i feriti della terza Guerra d’indipendenza, I testi e le fotografie pervenute, in dopo la sconfitta di Custoza, del giugno 1866. L’immagine, di stretta redazione anche se non pubblicate, Altro plotone di cavalleria austriaca a Pozzolengo si appro- attualità, fu pubblicata solo un mese e mezzo dopo l’evento. non verranno restituiti. priò di tre carichi del nostro esercito colà dimenticati e catturò quattrò”guide” che erano in perlustrazione a S.Francesco. trovarono circondati da un intero squadrone di Titani che li Vietata qualsiasi riproduzione con catturarono velocemente pur dimenticando le armi dei nostri ogni mezzo, se non autorizzata Il giornale milanese “La Perseveranza” scrive che i Volontari che furono recuperate dalle Autorità. dall’Editore garibaldini non sono ancora tutti vestiti e che hanno scarsità di viveri. Inoltre vengono stancati continuamente da marce e Anche a quattro guardie di finanza che facevano il loro Stampa: contromarce che per loro non hanno significato, fuorché nella dovere al confine poco più innanzi, toccò la stessa sorte. bella mente strategica di Garibaldi. Però non danno segni di Inoltre la flottiglia austriaca che staziona sul lago di Garda Tipolitografia Pagani impazienza. Parecchie truppe che si trovavano ad Anfo l’altro ha sparato molti colpi dì cannone contro l’indifeso paese di giorno (26 Giugno ndr) giunsero a Salò, ed altre che erano Desenzano senza recar danni alle persone ed alle proprietà. I Esclusivista pubblicità: in Salò si trasferirono a Lonato dove il condottiero dei Mille prigionieri austriaci fatti dai nostri al Caffaro sono custoditi a ha il suo Quartier generale. Egli è alloggiato nella casa dè Salò a bordo di una cannoniera. LDP Videoproduzione & Editoria cortesissimi Savoldi, presso i quali sono ospitati due feriti Tel. 030 9919013 dell’esercito regolare, ieri visitati dal Generale. Uno di essi è 29 Giugno 1866 - Con un convoglio ferroviario oggi il luogotenente De Angelis del l 9° Regg.fanteria; e l’altro è il un battaglione di bersaglieri ha lasciato Lonato diretto in Redazione: capitano d’artiglieria De Leonardis, ch’ebbe tocco il costato da Valcamonica Lo comanda il Capitano Nicostrato Castellini. una palla di cannone. Garibaldi disse loro ch’ebbero la disgra- Via Maguzzano, 15 zia di essere feriti nella prima battaglia. Gli risposero di sperare 30 Giugno 1866 - Mentre Garibaldi nella mattinata da 25017 Lonato del Garda–Bs di guarire in tempo per combattere l’ultima. Lonato si è portato a Brescia, alcune imbarcazioni austria- che si sono avvicinate a Desenzano ed hanno sparato alcune Tel. 030 9919013 Sempre nel giorno 26 tre cannoniere nostre che-stavano cannonate verso la stazione ferroviaria. Infatti ieri mattina tre [email protected] nel golfo di Salò vollero spingersi oltre l’isola Lechi fuori dalla barche-cannoniere austriache provenienti da Peschiera si portarono nelle acque antistanti Desenzano e spararono portata della batteria di destra. Scorsero ad un tratto sei can- Gienne, il mensile del lago di Garda, noniere austriache che incrociavano verso S.Vigilio davanti molti colpi di cannone alla breccia della stazione ferroviaria lo trovi nelle principali edicole e nei alle quali dovettero ritirarsi nel golfo per prudenza. che venne danneggiata. Più tardi Desenzano ebbe la visita di un drappello di cavalleria austriaca. Una simile visita l’ebbe punti d’interesse pubblico del Garda Il troppo coraggio del corpo delle “Guidè’ volontarie fu anche Calcinato. e dell’Alto Mantovano: uffici turistici, la causa che quattro di esse rimasero prigioniere. Gli audaci municipi, Iper di Lonato d/G, si spinsero al di là di Rivoltella ed entrati in una cascina sce- I militari austriaci non si sono avvicinati a Lonato già La Grande Mela di Sona. sero da cavallo per rinfocillarsi quando, improvvisamente, si presidiato dai Garibaldini. www.gardanotizie.it primo ed unico videogiornale on line del lago di Garda

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