Anzio Analisi Di Sfondo
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Università Sapienza di Roma Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale Titolo dell'assegno di ricerca Analisi sociale e comunicativa della periferia urbana romana con particolare attenzione allo scenario metropolitano e alle politiche di governo del territorio Titolo della ricerca “Progetto di sviluppo e valorizzazione turistica del Comune di Anzio” Settore Scientifico disciplinare SPS/10 Responsabile scientifico: Prof. Mario Morcellini Assegnista Maria Rita Schirru Roma, 31 ottobre 2016 1 Indice 2. L'ANALISI DI SFONDO 2.1 Cenni storici 2.1.1 L'età protostorica e latino-volsca 2.1.2 L'età romana 2.1.3 L'età medievale e moderna 2.1.4 L'Ottocento 2.1.5 L'età contemporanea fino alla seconda guerra mondiale 2.2 Analisi dal dopoguerra ai giorni nostri 2.2.1 L'analisi demografica Indagine sulla popolazione Indagine sull'occupazione 2.2.2 L'analisi socio-economica Premessa Le specificità del territorio anziate Il confronto col resto del territorio 2.2.3 Il comparto turistico Breve storia dell'evoluzione turistica di Anzio Le risorse turistiche del territorio Le infrastrutture e i trasporti Il sistema della raccolta dei rifiuti Analisi della domanda turistica (arrivi, presenze e presenza media) Analisi dell'offerta ricettiva alberghiera ed extra-alberghiera 3. L'ANALISI SWOT 3.1 Ambiente 3.2 Popolazione 3.3 Occupazione 3.4 Struttura economica 3.5 Turismo 2 2. L'ANALISI DI SFONDO 2.1 Cenni storici Anzio è un comune di 53.986 abitanti, distante dalla Capitale circa 56 chilometri, che fa parte amministrativamente della Città Metropolitana di Roma Capitale: il suo territorio, che ha una estensione di 43,43 kmq, è per lo più pianeggiante e declinante verso il mare lungo un tratto di costa di ben sedici chilometri. 2.1.1 L'età protostorica e latino-volsca L'antica città di Antium fu fondata probabilmente tra il X e l'VIII secolo a.C.: alcune leggende fanno addirittura risalire le sue origini a personaggi mitici (si dice sia stata fondata da Anteo, figlio di Ulisse e Circe, o da Ascanio, figlio di Enea). 1 L'importante storia di Anzio si evidenzia sin dall'epoca protostorica – compresa tra la prima età del bronzo (prima metà del IV millenio a. c.) e quella del ferro (che ha inizio nel mediterraneo orientale intorno al XII secolo a.C.) – in cui troviamo testimonianze di insediamenti lungo la costa, nella zona ricompresa tra Cavallo Morto e Torre Astura. Importanti dati archeologici confermano la presenza nella zona di insediamenti umani in piccoli villaggi stanziati nelle varie alture presenti nel territorio anziate: ci si riferisce in particolare ai ritrovamenti archeologici della necropoli di Cavallo Morto, comprendente circa quaranta sepolture, e della necropoli situata di fronte all'edificio dell'Italcable, composta da circa una trentina di sepolture, entrambe oggetto di diverse campagne di scavo. L'insediamento più antico di Anzio, che raggruppava tutte le comunità allora esistenti, è denominato Capo D'Anzio, localizzato sul colle delle Vignacce – in una posizione strategica dal punto di vista della difesa militare – e dava vita ad un oppidum , munito di fortificazioni ad aggere , costituito da un terrapieno rinforzato da un muro in un opera quadrata di tufo e completato da un fossato. Tracce di tale insediamento sono state rinvenute nella zona oggi denominata via dei Volsci, villa Adele, via Roma, via del Sacro Cuore, via Ardeatina, via del Teatro Romano, risalenti ad un periodo compreso tra la fine del VII e l'inizio del V secolo a.C. Da questo primo e semplice centro protourbano si sviluppò la città vera e propria di Anzio, con acropoli sul colle delle Vignacce (tra il IX ed il VII sec. a. C.), caratterizzata dalla presenza di un porto, il cd. Caenon , la cui ubicazione è ancora oggetto di ipotesi da parte degli studiosi, la più accreditata delle quali ipotizza la sua ubicazione presso un oppidum distinto dal promontorio di Capo D'Anzio in un riparo naturale nella valle d'Anzio. Il prolungamento delle fortificazioni al mare avvenne probabilmente in un'epoca successiva, a causa di una mutata situazione politica, sotto la minaccia romano-latina che indusse un ulteriore rafforzamento della città e del suo territorio antistante. I Volsci arrivarono ad Anzio intorno al 509-507 a.C. probabilmente per mare: in un primo momento si trattò di migrazioni in piccoli gruppi occasionali, poi i movimenti di popolazione si fecero sempre più cospicui, non trovando eccessivo contrasto da parte degli anziati che, sentendosi sempre più minacciati dall'avanzata romana, intrattennero con essi strette collaborazioni che funzionarono per circa un secolo. Addirittura gli anziati, insieme ai Volsci, combatterono un'intensa lotta contro i romani, testimoniata dal famosissimo episodio di Coriolano, che riconobbe il valore dei nemici. 1 Le informazioni storiche presentate in questo capitolo sono tratte da: A.A.V.V. 2008; Marigliani 2008; Pasetto 2008. 3 Il Caenon fu distrutto dopo la sconfitta di Anzio, presso il fiume Astura, ad opera dei romani nel 338 a. C. 2.1.2 L'età romana In età romana Antium e Neptunus facevano parte dello stesso territorio. Anzio per la sua posizione favorevole, su un'alta costa di pietra arenaria da cui dominava il mare, e soprattutto per la presenza del porto, diventò già dall'età pre-romana uno dei centri più potenti della costa laziale; era inoltre d'importanza cruciale per il collegamento tra le città dell'entroterra laziale ed il mare, per il commercio, nonché per la transumanza dall'Appennino verso la costa. Dopo la sconfitta ad opera dei romani, Anzio si trasformò in una colonia romana, mediante l'invio di un piccolo contingente di coloni e la riduzione degli abitanti della città ad una condizione di precarietà, che fu superata dopo pochi anni, grazie alla politica di integrazione di Roma verso i popoli vinti: furono infatti inviati i coloni, ma si diede agli anziati la possibilità di diventare essi stessi coloni, concedendogli la cittadinanza. Gli anziati in un primo momento furono privati delle loro navi e della possibilità di navigare per mare ma, dopo un periodo di transizione, ripresero l'attività commerciale con Roma e con i Latini, avviando un'integrazione definitiva con la nascente potenza romana. Con il passare del tempo Anzio diventava sempre più meta dei notabili romani e verso la fine dell'età repubblicana si avviava a diventare il luogo di villeggiatura più ambito dai ricchi patrizi. Col tempo la città, frequentata dai personaggi più illustri, si abbelliva continuamente: le vecchie ville repubblicane cedevano il passo a nuovi e sempre più imponenti fabbricati, dotati nei casi più ricercati di raffinate e sofisticate peschiere. Con la presenza ad Anzio della famiglia Giulio-Claudia (Caligola e Nerone), che scelse per insediarsi la località sul promontorio della riviera di ponente dove sorge l'attuale faro, la città acquisisce nuovo prestigio ed un fasto ineguagliabile. Fu proprio la famiglia Giulio-Claudia a dare grande impulso ai lavori portuali: Caligola in particolare fece costruire ad Anzio un porto grandioso, nel quale spese una fortuna, che rientrava nel più complesso sistema di opere portuali tese a garantire il traffico commerciale e soprattutto l'afflusso di grano, fondamentale per la stabilità del governo di Roma. Tale porto divenne uno degli scali più importanti del Tirreno e svolgeva anche una funzione di supporto alla villa imperiale. Tra gli imperatori che frequentarono e si impegnarono per abbellire Anzio ricordiamo anche Domiziano, Adriano, Antonino Pio e Commodo. 2.1.3 L'età medievale e moderna Con la caduta dell'impero romano, nell'alto Medio-evo, Roma conservò comunque la funzione di importante punto di riferimento dei residui traffici marittimi ed, in tale contesto, il porto dell'antica Anzio mantenne una funzione importante. La decadenza di Anzio inizia nel IV secolo e si accelera con l'arrivo dei Goti nel Lazio (all'inizio del VI secolo) e col succedersi delle incursioni barbariche (nel VI-VII secolo), che saccheggiarono e distrussero la città: gli anziati sopravvissuti alle invasioni barbariche si rifugiarono nella zona meglio difendibile del territorio, a Neptunus, dove oggi sorge il borgo medievale, attorno al tempio del Dio del mare, dando vita ad un nuovo centro. 4 Durante il Pontificato di Zaccaria (741-752), Anzio divenne una domuscultae ed i suoi possedimenti furono riorganizzati in modo da dipendere dal controllo della Chiesa romana, che ne ricavava derrate per il proprio sostentamento e per il mantenimento dei servizi, senza essere ceduti in enfiteusi o con altre forme di affitto a lunghissima scadenza. La “nuova “Anzio, come città ricompresa nel territorio di Nettuno e come porto rinacque nel XIII secolo, ma iniziò a svilupparsi significativamente soprattutto quando, alla fine del XVI secolo, il territorio fu acquisito dai Colonna e quindi dai Papi. Tra il 1697 e il 1700, sotto Innocenzo XII, fu realizzato il porto a Capo D'Anzio tanto atteso dagli abitanti: fu respinto il progetto di Carlo Fontana che prevedeva la costruzione del porto a occidente, utilizzando i moli neroniani ancora esistenti, e venne attuato quello di Alessandro Zinaghi, che prevedeva una spesa minore e si basava nell'addossare il nuovo porto al molo orientale antico. Innocenzo XII inoltre acquistò dal principe Giovanni Pamphili Aldobrandini tutta la valle intorno al porto, per consentire agli abitanti di costruire le loro abitazioni e agevolarli nei commerci marittimi, anche perché – all'infuori del villini Cesi, la Torre di Capo D'Anzio, una vecchia e malandata osteria ed alcune misere capanne – il luogo era ancora disabitato. Furono quindi costruiti gli alloggi per i funzionari del porto, per i sorveglianti delle ciurme (costituite per lo più da prigionieri turchi fatti schiavi e condannati alle galere) e per i soldati addetti alle torri d'avvistamento lungo il litorale. Fu inoltre costruita una piccola chiesa dedicata a Sant'Antonio, per l'assistenza religiosa ai circa trecento abitanti della zona.