P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 1 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

INDICE

Capitolo I PREMESSA - INCARICO - ANTEFATTO

1 - 1. PREMESSA ...... 5 1 - 2. ANTEFATTO ...... 5 1 - 3. DAI PORTALI "DISS" DELL' I.N.G.V. E CATALOGO "ITHACA DELL'I.S.P.R.A...... 6 1 - 4. RILIEVI E CONFRONTI ...... 7

Capitolo II DELIMITAZIONE TERRITORIALE

2 - 1. CONFINI ...... 12 2 - 2. OROGRAFIA…………………………………...………………………….. 13 2 - 3. IDROGRAFIA……………………………………………………………….13

Capitolo III SERIE STRATIGRAFICA

3 - 1.GENERALITA' ...... 14 3 - 2. SEDIMENTI DOLOMITICI E/O CALCAREI…………………………….. 15 3 - 3. SEDIMENTI CALCAREO-MARNOSI E ARENACEO - ARGILLOSI…...... 16 3 - 4. SEDIMENTI CLASTICI CONTINENTALI ANTICHI.……………….…...17 3 - 5. SEDIMENTI DI DEPOSITO CHIMICO…………………………………...19 3 - 6. DEPOSITI PIROCLASTICI………………………………………………..20 3 - 7. BRECCE DETRITICHE……………………………………………………21 3 - 8. SEDIMENTI CLASTICI RECENTI ED ATTUALI………………………..22

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 2 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

Capitolo IV TETTOGENESI E STORIA SISMICA

4 - 1. EVOLUZIONE TETTOGENETICA DEL TERRITORIO ...... 24 4 - 2. TESTIMONIANZE TETTONO-STRUTTURALI ...... 26 4 - 3. CONFRONTO LITOSTRATIMETRICO ...... 27 4 - 4. IL QUATERNARIO ...... 28 4 - 5. RICERCA STORICA DEI SISMI AVVENUTI NEL SANNIO ...... 28 4 - 6. STRUTTURE SISMOGENETICHE ...... 35 4 - 7. CONSIDERAZIONI ...... 38

Capitolo V MORFOLOGIA

5 - 1. INQUADRAMENTO ...... 40 5 - 2. UNITA' "A" AREE COLLINARI ...... 41 5 - 3. UNITA' "B" PSEUDO-COLLINARI ...... 42 5 - 4. UNITA' "C" AREE PIANEGGIANTI E SUBPIANEGGIANTI ...... 42

Capitolo VI IDROGEOLOGIA 6 - 1. GENERALITA' ...... 44

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 3 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

Capitolo VII STABILITA'

7 - 1. GENERALITA' ...... 45 7 - 2. ZONE INSTABILI ...... 46 7 - 3. ZONE POTENZIALMENTE INSTABILI ...... 48 7 - 4. ZONE STABILI ...... 49

Capitolo VIII ZONAZIONE DEL TERRITORIO IN PROSPETTIVA SISMICA

8 - 1. GENERALITA’ ...... 51 8 - 2. FASCE DI VINCOLI ...... 52 8 - 2 - 1. VINCOLO TETTONICO E/O LITOLOGICO ...... 52 8 - 2 - 2. VINCOLO IDROLOGICO ...... 52 8 - 3. AREE DI UTILIZZO ...... 53 8 - 3 - 1. ZONA “A” ALTO RISCHIO ...... 54 8 - 3 - 2. ZONA “B” RISCHIO MEDIO ...... 55 8 - 3 - 3. ZONA “C” RISCHIO MEDIO - BASSO ...... 58 8 - 3 - 3 - 1 ZONA “C” CONSIDERAZIONI FINALI ...... 59

Capitolo IX CONCLUSIONI

ELENCO DELLE TAVOLE E FIGURE DI TESTO

Tavola. n.1 ...…………...... 9

Tavola n. 2 ...... …………...... 11

FIGURA N. 1...... …….…...... …...... 30

Tab n.1……...... …………...... 31

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 4 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

FIGURA N. 2 ...... ………...... … 34

FIGURA N. 3 ...... …………...... 37

FIGURA N. 4 ...... ………….... 39

ELENCO DEGLI ALLEGATI FUORI DEL TESTO

CARTA DELLA STABILITA’ su rilievo aerofotogrammetrico del Comune di S. Salvatore T. (bn) - Scala 1:5.000 - …………...... ALL. "C"

CARTA DELLA ZONAZIONE DEL TERRI- TORIO IN PROSPETTIVA SISMICA su rilievo aerofotogrammetrico del Comune di S. Salvatore T. (bn) -Scala 1:5.000 - …………...... ALL. "D"

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 5 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

CAPIT OLO I

PREMESSA – INCARICO – ANTEFATTO

1.1. P R E M E S S A

In ottemperanza alla comunicazione del Comune di S. Salvatore T. del 28/11/2019 prot. 8288, io sottoscritto geologo Amedeo Uccellini redattore del PIANO GEOLOGICO prodromico all’adozione del P.U.C. redigo la presen- te Relazione Geologica parte del Piano Preliminare come previsto dal “Rego- lamento n.5/2011” in attuazione della L.R.C. 16/2004.

1.2. A N T E F A T T O L’Ufficio Tecnico Comunale mi porta a conoscenza delle Microzo- nazione Sismica consegnata nel settembre del 2019 dal geol. V. Fuschini re- datta ai sensi dell’art. 11 della Legge n. 77 del 2009, ma non ancora approva- ta dagli organi preposti. Sulla “Carta Geologica – Tecnica” e su quella delle “Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica” (scala 1:10.000) è riportata una “faglia cer-

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 6 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______ta, diretta attiva e capace” ripresa dal catalogo delle faglie attive e capace “ITHACA” dell’ISPRA. Anche se lo stesso geologo che la riporta non è sicuro della sua esistenza infatti a pag. 71 della Relazione Geologica così scrive: “…I dati bi- bliografici sono molto pochi ed in campo non sia stato accertato alcun ele- mento che ne indichi l’esistenza e l’attività…pertanto dovranno essere fatti ulteriori approfondimenti” la suddetta faglia è riportata con tratto continuo e con prescrizioni (150 metri di rispetto assoluto) come se fossero accertate scientificamente, tutte le caratteristiche che la definizione impone(faglia diret- ta, certa, attiva e capace). Pertanto:

1.3. DAI PORTALI “DISS” DELL’I.N.G.V. E DAL CATALOGO ITHACA DELL’I.S.P.R.A

La suddetta “ Faglia diretta, certa, attiva e c a p a ce”: NON E’ RIPORTATA dall’I.N.G.V. Istitutuzione u f f i c i a l m e n t e e legalmente preposta, nemmeno come p r e s u n t a . S u l “ D ISS” Database delle Sorgenti Sismog e- netiche Italiane, tale faglia ad oggi non c’è: a) NON ESISTE tra le “Faglie attive, sorgenti sismogenetiche; b) NON ESISTE neppure nella “Categoria delle Sorgenti Sismoge- netiche potenziali”;

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 7 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

c) NON ESISTE nemmeno nella “Categoria delle Sorgenti Sismo- genetiche dibattute”: La faglia è riportata invece in “ITHACA” – Catalogo delle faglie ca- paci dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale) per il quale a pag 1/1 l’ISPRA così scrive: “…A tal riguardo, la risoluzione massima cui po- ter utilizzare il dato non può, in nessun caso, essere superiore alla mapping scale. In particolar modo, per gli studi di microzonazione sismica, ISPRA, de- clina ogni responsabilità in merito ad un utilizzo dell’informazione contenuta in ITHACA per la caratterizzazione di dettaglio della pericolosità da fagliazione superficiale. Inoltre nonostante le faglie capaci possano essere anche struttu- re sismogenetiche, il catalogo ITHACA non può essere utilizzato per una ca- ratterizzazione della sorgente sismogenetica in termini di scuotimento. Per tal scopi si rimanda ad altre banche dati (p. es. DISS)…”. In soldoni l’I.S.P.R.A. dice di non attenersi (fidarsi) alla sua ITHA- CA ma al Catalogo DISS dell’I.N.G.V..

1.4. RILIEVI E CONFRONTI I. Nel territorio comunale di S. Salvatore T. la faglia in discussione è ben evidente alle pendici occidentali di Monte Acero ove sono presenti i li- scioni di faglia (Vedi Cap. III - TETTONOGENESI E STORIA SISMICA): 1. La presenza lì dei liscioni di faglia dà la certezza che la faglia c’è quindi “Faglia certa” ove ci sono le evidenze geomogrfologiche. I. La loro direzione NO-SE dimostra che trattasi di faglia appennini- ca (principale) sinorogenetica; II. L’inclinazione (75-80°) ad Ovest, Sud-Ovest, in uno con i terreni affioranti a monte e a valle dimostra che trattasi di faglia diretta (terreni più giovani poggiano, lungo il piano di faglia, su terreni più antichi) aventi un rigetto superiore ai 400,00 metri quindi faglia diretta certa lì dove sono i liscioni (Vedi Cap. III par 3 – 1.)

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 8 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

2. A valle (verso sud e verso ovest) degli affioramenti carbonatici giuras- sici e cretacici, lungo la traccia della dislocazione, così come riportata dalla microzonazione di V. Fuschini, sui depositi attraversati detritici e/o piroclastici non c’è alcuna emergenza morfologica che faccia ipo- tizzare la presenza di tale dislocazione.

3. Il confronto tra le due stratimetrie (S37 ed SG1 - TAVOLA N. 1) poste a cavallo della linea di faglia nel centro abitato dimostra che la disloca- zione in questione, dopo la deposizione del tufo grigio campano (25.000 – 35.000 anni fa) se c’è, lì nel centro abitato, non si è attivata. Infatti, poiché una dislocazione diretta mette a contatto terreni di età diversa, in particolare una faglia diretta mette in discordanza terreni più giovani sopra terreni più vecchi e ciò, come risulta vero ai piedi di Mon- te Acero sul liscione di faglia, risulta falso nella “sezione-confronto” tra i due sondaggi del P.U.C. S37-SG1. Come dimostrato nella TAVOLA N. 1. In altre parole una faglia diretta ai piedi di M. Acero non può diventare inversa nel centro abitato, a 2,0 km circa, di distanza. E quindi , tra i due sondaggi posti a cavallo della linea di faglia, ripeto, non c’è alcuna faglia che si sia attivata dopo la deposizione del Tufo Grigio Campano.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 9 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 10 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

4. La faglia, così come riportata dal geologo V. Fuschini attraversa anche la l’antica città di Telesia intersecando le sue mura presso la porta “ad Venafrum” a nord e la porta “ad Benventum” a sud (Vedi TAVOLA N.2 – UBICAZIONE DELLA DISLOCAZIONE TETTONICA). Ebbene nell’attraversamento di Telesia, nelle due aree di intersezione sia sul reticolato incerto delle mura e sia sulla loro fondazione non si vede al- cuna lesione benché piccola o piccolissima (a planimetria utilizzata in TAVOLA n.2 proviene da una pubblicazione dello storico Prof. Quilici del 1966). Poiché le suddette mura hanno un’età non inferiore a 2350, anni e, la loro integrità dimostra che la faglia lì riportata è presunta e comunque non è attiva da almeno 2350 anni.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 11 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 12 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

CAPITOLO II

DELIMITAZIONE TERRITORIALE

2 - 1. CONFINI

Il Comune di ha una superficie di 26,820 kmq circa, di cui una parte è costituita da terreni pianeggianti appartenenti alla parte centrale della Valle Telesina e l’altra parte consta di un territorio collina- re formato da modesti rilievi appartenenti alle estreme propaggini Sud- Orientali del Matese.

Il confine geografico, vede a Nord “Monte Acero” e Colle Rosso, ad Est il “Vallone degli Zingari” e “Monte Pugliano”, a Sud le “Terme di Telese”, il “Vallone Truono” e la “Piana di Telese”, ad Ovest una linea spezza- ta che unisce il “Colle Rosso” alla “Piana di Telese”.

Il confine politico vede, a Nord il Comune di , ad Est i Comuni di S. lorenzello e , a Sud quello di Telese,ad Ovest quelli di e .

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 13 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

2 - 2. OROGRAFIA

Il territorio comunale è suddivisibile, dal punto di vista altimetrico convenzionale, in due parti: Una collinare, molto limitata, dislocata tra le quote dei 200,00 e dei 700,00 metri s.l.m., l’altra pianeggiante, compresa tra le quote dei 50,0 e dei 200.00 metri s.l.m. Dal punto di vista morfologico - pedologico, invece, si ritiene di do- ver estendere il concetto di territorio collinare a tutte quelle aree che presen- tano caratteristiche formali e pedologiche di collina. Pertanto M. Pugliano, La Rocca, Colle Rosso, Monticello, e parte di Selva Palladino, che presentano quote raramente superiori ai 200 m s.l.m., sono da ritenersi aree collinari. Secondo questo punto di vista l’intero territorio comunale è per il 65% circa pianeggiante e per la parte restante collinare.

2 - 3. IDROGRAFIA I corsi d’acqua, fatta eccezione per il Rio Grassano, hanno anda- mento prevalentemente meridiano e presentano carattere torrentizio cioè por- tano pochissima acqua solamente durante i periodi di maggiore piovosità. Essi solcano, nella parte settentrionale del Territorio, modeste gole incise nella roccia madre, mentre nella parte meridionale (località Pezza del Lago) finiscono col perdere quasi completamente il loro alveo tra i sedimi da essi stessi trasportati. Le suddette incisioni, hanno nella parte medio alta un profilo longi- tudinale poco acclive con pendenze oscillanti tra il 10 – 20% e, in funzione dei terreni attraversati, presentano un potere erosivo e di trasporto medio-basso e limitato alle stagioni di massima piovosità. La ramificazione è generalmente di secondo ordine, raramente di terzo.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 14 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

CAPITOLO II I

SERIE STRATIGRAFICA

3 - 1. GENERALITA’

L’area in studio, costituisce un lembo Sud - Orientale dell’unità lito- stratigrafica del Matese che, a sua volta, risulta essere parte della piattaforma carbonatica Abruzzese - Campana; in essa affiorano solamente alcune delle formazioni geologiche della suddetta piattaforma comprese tra il Giurassico Sup. sino all’ Olocene.

Dal rilevamento geologico di superficie (Vedi Allegato “A”), in ac- cordo con i sondaggi geognostici (All. “G”), con l’indagine sismica (All. “L”) il territorio del Comune di San Salvatore Telesino risulta costituito dai seguenti litotipi o gruppi litologici:

- sedimenti dolomitici e/o calcarei; - sedimenti calcarei - marnosi e arenacei – argillosi; - sedimenti clastici antichi; - sedimenti di deposito chimico; - sedimenti piroclastici; - sedimenti clastici recenti ed attuali;

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 15 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

3 - 2. SEDIMENTI DOLOMITICI E/O CALCAREI (Facies Abruzzese )

La serie si rinviene con litotipi di età compresa tra il Giurassico Sup. e il Cretacico Medio; essa costituisce, quasi per intero, la parte collinare, si estende in continuità di affioramento da Nord (Monte Acero) a Sud - Est (Montepugliano) (Vedi Allegato “A”) ed ha, una potenza complessiva di affio- ramento non inferiore ai 400,0 m.

In dettaglio, le formazioni di questo gruppo sono così classificate:

- C1 - G5 - CALCARI DETRITICI E PSEUDOOLITICI, alternati a calcari compatti avana e grigiastri con intercalazioni dolomitiche (Lias sup. - Neoco- maniano). La formazione si presenta in banchi e strati dello spessore compreso tra 0,5 e 1,5 m con microfauna a Salpingoporella annulata e Clypeina Jiurassica. L’immersione degli strati, quasi sempre modesta, raramente supera i 30° ad Est, Nord – Est; si rinviene solamente a Monte Acero con un imponente affio- ramento compreso tra le isoipse dei 200 / 600 m.s.l.m..

- C6-4 - CALCARI compatti, detritici e pseudoolitici, grigi o nocciola con intercalazioni dolomitiche alla base di colore avana con microfauna a Diceraidi e Neriee con microfauna a Cuneoline e Salpingoporella Dinarica (Cretacico). La formazione si presenta in banchi e strati quasi sempre intensamente tetto- nizzati, con potenza variabile dai 20,0 cm ai 200,0 cm, ed immersione debole

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 16 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______a Nord - Est; essa costituisce per intero Montepugliano, ove l’immersione prevalente è ad Ovest, Sud-Ovest, è stata rilevata sulla sommità di Monte Acero ove affiora la sua parte basale prevalentemente dolomitizzata e dà for- ma quasi interamente ai rilievi del Monticello, La Rocca e Montepugliano. La tettonizzazione spinta su Montepugliano in uno con la locale gassificazione delle acque del Grassano per immissione di CO2 e H2S dalle profondità sbcrostali e finisce con favorie l’impianto di imponenti fenomeni carsici (da crollo) di cui si tratterà nei capitoli IV, V, VII.

3 - 3. SEDIMENTI CALCAREO–MARNOSI E ARENACEO- - ARGILLOSI (Facies Abruzzese e Facies di Flysch)

In questo gruppo sono inclusi sedimenti marini, prevalentemente arenacei ed argillosi, con episodi calcarei e calcarei - marnosi, intercalati con marne ed inglobanti erratici calcarei. Affiora in piccoli lembi e viene attribuito al Miocene - Pliocene.

La massima potenza, è di qualche centinaio di metri; l’immersione e l’inclinazione degli strati sono estremamente variabili, data la plasticità e la caoticità del complesso.

Le formazioni di questo gruppo sono così classificate:

- Mc - CALCARENITI E CALCIRUDITI biancastre, biostromale con litota- mi, briozoi e foraminiferi bentonici del genere Amphistigina, con brecce e con- glomerati basali di colore grigiastri, facenti parte della trasgressione miocenica (Miocene).

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 17 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

La formazione affiora in un piccolo lembo a Nord ed Est della Rocca con po- tenza contenuta di 15/20 m; si presenta in banchi di spessore da 1 a 2 m con immersione lieve a Nord Est. - Ms - SABBIONI ED ARENARIE grigio giallastre, con intercalazioni di ar- gille arenacee grigio azzurrognole, talora con lenti di puddinga poligeniche a globigerinidi ed orbulinidi (Miocene Medio – Pliocene). La formazione si presenta in giacitura caotica ed è stata rilevata in località Selva di Sotto, Selva Palladino, Vigne Vecchie, ai piedi di Monte Acero.

- Mb - BRECCE, CALCARENITI ed ARENARIE QUARZOSE associate nella parte basale e talora sommitale a MARNE POLICROME SCAGLIET- TATE e ad argilla varicolori (Miocene Medio). Si presenta in giacitura caoica, affiora lungo un piccolo tratto del Vallone degli Zingari e costituisce parte del Colle Rosso.

3 - 4. SEDIMENTI CLASTICI CONTINENTALI ANTICHI (facies contintentale)

Sono stati inseriti in questo gruppo due formazioni di sedimenti quarternari (Pleistocene Inf. e Medio Sup.), costituite da sedimenti clastici di origine continentali. - I più antichi affiorano in destra orografica della parte alta del Vallone Truono, ove presentano pendenza conforme al pen- dio, stratificazione appena accennata (incrociata a/o lentifor- me) e potenza certamente superiore ai 100,0 m. - I più recenti fasciano tutta la parte occidentale del territorio comunale, sottoforma di terrazzi alluvionali, caratterizzati da

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 18 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

lievissima pendenza verso le maggiori aste fluviali (Volturno e Calore), interrotta da modeste ondulazioni determinate dalle azioni di modellamento selettivo da parte degli agenti esogeni quaternari. Fanno parte di questo gruppo le formazioni: - f1 - DEPOSITI FLUVIALI-LACUSTRI ANTICHI, poligenici, spesso terraz- zati, spinti fino alla quota di 160,0 m.s.l.m. (Pleistocene Inf,). Gli elementi poligenici, con spigoli arrotondati e generalmente hanno il diame- tro è inferiore ai 20, 00 cm. Spesso presentano una stratificazione incrociata, appena accennata ed evi- denziata dalla classazione; sono frequenti intercalazioni di lenti sabbio-limose e terrose. L’affioramento si presenta nella sua parte Nord-occidentali, addossato alle formazioni flyschoidi di Colle Rosso, nella parte restante, risulta sottostante le formazioni quaternarie più recenti; esso non presenta incisioni di rilievo ed ha una potenza presumibilmente superiore ai 100,0 m. La formazione è stata rilevata in destra orografica e lungo il tratto iniziale del Vallone Truono-Pezzaraca, in località Cese San Manno e Selva di Sotto.

- f3 - SEDIMENTI ALLUVIONALI SABBIO-GHIAIOSI, in matrice limo- argillosa, normalmente terrazzati sino alla quota di 90,0 m. s.l.m., con lieve pendenza verso i quadranti occidentali e meridionali; a luoghi i livelli e le lenti limo-argillose con intercalazioni sabbio-terrose, sono prevalenti (Pleistocene Medio). La stratificazione è apena accennata, la potenza è di poche decine di metri. È stata rilevata a Sud di Fontana Granata, in località Cese Nuove e Varco, aree in cui il modellamento geomorfologico operato dai fattori esogeni, ne ha favorito la conservazione.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 19 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

3 - 5. SEDIMENTI DI DEPOSITO CHIMICO

- tr - TRAVERTINI STROMATOLITICI FITOTERMALI attribuiti al Pleisto- cene Medio e Superiore. Si tratta di una formazione continentale di origine biochimica che si presenta in banchi e strati sub orizzontali di colore grigio-giallastro o più rara- mente ruggine; ha carattere prevalentemente litoide ed è riconducibile a fe- nomeni di deposizione da soluzioni sature di acque sorgive carbonatiche; è costituito prevalentemente da calcite e da scheletri vegetali (giunghi, salici ed arbusti) con rari gusci di gasteropodi; la sostanza organica decomposta e di- lavata dalle acque percolanti conferisce alla formazone l’aspeto poroso e a lughi cavernoso. La successione stratigrafica è caratterizzata da un’alternanza di travertino litoide in strati organici, potenti da qualche decimetro a poco più di un metro, separati tra loro da livelli o lenti di limo torboso della potenza non superiore al mezzo metro. In prossimità del collettore sinistro di Rio Grassano C/da Bagni l’assise stratigrafica presenta dei vuoti (assenza di sedimi) che possono rag- giungere anche i 200 metri mentre, in vicinanza di Montepugliano, i vacuoli possono essere ricristallizzati da calcite spatica. La potenza è certamente superiore ai 20 mt.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 20 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

3 - 6. DEPOSITI PIROCLASTICI

Si tratta del tufo grigio campano, petrografiamente conosciuto come ignimbrite trachifonolitica, attribuibile al Pleistocene Superiore (20.000 – 35.000 anni). È una formazione vulcanica di deposito sub aereo sormontata da piroclastici alterate, spesso rimaneggiate, riconducibili ai distretti vulcanici di Roccamonfina e dei Campi Flegrei e Somma-Vesuvio (A.A.) La cementazione è molto variabile a seconda del grado di autome- tamorfismo raggiunto. Normalmente i depositi di presentano in alto sottoforma di piroclatiti alterate, rimaneggiate (at) di colore marrone, passanti al centro a cineriti e tufi teneri, grigi o violacei (tufiti) passanti verso il basso a Tufo grigio litoide con frattura prismatica colonnare, sonori alla percussione e con scorie e po- mici nere, appiattite ed isorientate. Gli spessori delle tre litofacies variavano da pochi decimetri ad al- cuni metri in funzione delle caratteristiche morfologiche del sito di deposizione ed alle vicissitudini delle dinamiche esogene che hanno subito. La potenza complessiva raramente supera i trenta metri. La composizione mineralogica varia dal campo nefritico-leucitico a quello latitico. Le piroclastiti che sormontano i tufi, presentano caratteristiche di ri- sedimentazione con vistosi rimaneggiamenti da parte delle acque dilavanti che hanno concorso all’argillificazione dei silicati idrati. Il passaggio dalle piroclastici ai tufi avviene quasi sempre in conti- nuità stratigrafica con impossibilità di individuare il piano di separazione. A volte le piroclastiti colmano paleoincisioni e, in tale ipotesi, la formazione sottostante può essere diversa dal tufo.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 21 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

La formazione è stata rilevata in continuità di affioramento dal cen- tro abitato di S. Salvatore T, a Cese San Manno, a Fontana Granata, a S. Vincenzo, a Telese Vetere, alla Taverna Vecchia e risulta più o meno incisa dai torrenti Scocchera, Pezzaraca e dal Vallone Truono e Portella.

3 - 7. BRECCE DETRITICHE

- br - Sono DEPOSITI DETRITICI e di CONOIDE del Pleistocene sup., provenienti dai calcari delle formazioni sovrastanti che, vuoi per fenomeni tet- tonici Mio-Pleistocenici, vuoi per gli agenti esogeni quaternari, hanno subito una intensa fatturazione. Gli elementi di questi depositi sono costituiti prevalentemente da detri- to calcareo eterometrico, depositato in banchi stratoidi con pendenza conforme al pendio e da rare brecce cataclasitiche tipiche di aree interessate da faglie a notevole rigetto. Esso si presenta sotto forma di ammassi caotici, con sedimi po- co elaborati,mal classati e dimensioni estremamente variabili (da qualche milli- metro ad alcuni metri cubi). A luoghi la cementazione è calcitica ed interessa solamente la parte alta (alcuni decimetri) dello strato (effetto crioscopico). Di solito il corpo dello strato si presenta cementato da scarso legante calcitico framisto a terra rossa incrostata proveniente dalla dissoluzione dei calcari; a luoghi invece la matrice è prevalentemente piroclastica e questa, spostandosi verso il basso degli affiora- menti, diventa sempre più preponderante rispetto al detritico calcareo. La formazione fascia le pendici occidentali e meridionali di M. Acero ove si presenta con forma di “conoide”, e quelle occidentali del Monticello.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 22 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

3 - 8. SEDIMENTI CLASTICI RECENTI ED ATTUALI

Sono stati inseriti in questo gruppo tutti i depositi quaternari recenti (Pleisto- cene sup. Olocene) costituiti da sedimenti clastici continentali; essi contorna- no i sedimenti clastici e piroclastici o i rilievi mesozoici dai quali direttamente provengono; hanno una estensione areale piuttosto limitata ed una potenza complessiva certamente superiore ai 30,00 m. Fanno parte di questo gruppo le seguenti formazioni e sottoformazioni:

- f42 - SEDIMENTI ALLUVIONALI RECENTI ED ATTUALI, costituiti da ghiaia e sabbia in matrice limosa, intercalati da lenti e livelli di limi ed argille limo terrose. La formazione è stata rilevata in località Pezza del Lago; lo spesso- re è limitato ad alcune decine di metri.

- f41 - DEPOSITI ALLUVIONALI RECENTI rielaborati cioè provenienti dal disfacimento delle formazioni alluvionali più antiche (f1 o f3) con le quali è sempre in contatto stratigrafico e/o di scollamento pur costituendo delle fasce che accompagnano ininterrottamente i corsi dell’acqua. La parte più bassa degli affioramenti, ricopre sia le formazioni piro- clastiche sia quelle alluvionali più antiche e/o i sedimenti di deposito chimico (tr); l’estensione areale è limitata, la potenza generalmente non supera i 10- 20m, la stratificazione spesso incrociata o lentiforme è appena accennata ed evidenziata dalla classazione; la granulometria è estremamente variabile e rispecchia la formazione madre dalla quale l’f41 si è risedimentata.

- dt-f - TERRENI DETRITICI IN MATRICE PREVELENTEMENTE TER- ROSA costituiscono fasce a contatto prevalente con i rilievi da cui derivano per effetto delle acque meteoriche e/o limitato scollamento delle formazioni originarie. Gli elementi lapidei sono eterometrici e poligenici anche se prove-

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 23 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______nienti dalle formazioni sovrastanti; la matrice è prevalentemente terrosa resi- duale bruna od argillosa sabbiosa giallastra. Il deposito fascia i rilievi sia car- bonatici che flyschoidi.

- dt-a - TERRENI DETRITICI IN MATRICE PREVELENTEMENTE PIRO- CLASTICA, con questa sigla sono stati designati i terreni interessati dal limi- tato trasporto attuale delle acque pluviali e torrentizie; sono pertanto costituiti da materiali eterogenei che raccordano le basi dei rilievi con le aree pianeg- gianti e di fondovalle. È possibile rinvenire il dt-a su tutte le formazioni precedentemente elencate, anche se prevalentemente ricopre depositi quaternari. - fr - TERRENI DI RIPORTO costituito da materiale di risulta eterogeneo, costituito, prevalentemente, da ciottoli di tufo grigio, travertino e calcare, in matrice sabbioso-terrosa, ricolmante avvallamenti e grosse buche dovute ad estrazione del banco travertinoso superficiale, poggiante su esile strato di ter- reno vegetale. La potenza, in rari punti, supera i due-tre metri.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 24 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

CAPIT OLO IV

TETTOGENESI E STORIA SISMICA

4 - 1. EVOLUZIONE TETTOGENETICA DEL TERRITORIO

Lo studio tettogenetico e sismico del territorio comunale, inserito nell’ambito regionale e interregionale, sia pure con le approssimazioni e cau- tele che l’argomento impone, ha consentito di pervenire alla distribuzione areale ed alla corrispondente gravità degli effetti al suolo relativi ai futuri even- ti sismici. Quindi la conoscenza e la previsione della distribuzione e della gravità dei futuri terremoti consentono, non solo a livello regionale ma anche provinciale e comunale, un serio approccio alla soluzione dei problemi del rischio geosismico connessi alla pianificazione territoriale. Ciò significa che il politico può prendere decisioni, responsabilmente motivate, volte, se non pro- prio all’azzeramento del rischio, quantomeno alla sua mitigazione, limitando sempre più, in caso di calamità, lutti e danni.

Il territorio comunale di San Salvatore Telesino occupa una parte dell’area centrale della Valle Telesina che, a sua volta, è una grossa fossa tettonica (graben) collocata tra le unità geologico - strutturali del Matese - Monte Maggiore e Taburno-Camposauro.

Sia il graben sia le unità geologico strutturali, sono lembi della piat- taforma carbonatica Abruzzese - campana.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 25 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

Questa, trae le sue origini nel lontano Triassico Inferiore (200 - 250.000.000 di anni fa) in un grande bassofondo marino nel quale si deposi- tavano, prevalentemente, sedimenti carbonatici organogeni. La sedimentazione con fasi alterne di qualche milione di anni, è continuata per circa 150.000.000 di anni conservando la continuità litostrati- grafica come è ben evidente sull’assise stratigrafica di Mont’Acero. Pertanto superando un lasso di tempo di centocinquanta milioni di anni, su cui un’indagine di dettaglio si ritiene poco significativa ai fini del pre- sente lavoro, si giunge all’inizio dell’era Cenozoica (Terziario) (circa 70.000.000 di anni fa). Nel Cenozoico una serie di fasi tettogenetiche, modificando l’assetto paleogeografico preesistente mediante sovrascorrimenti, accavalla- menti e traslazioni, fece migrare la piattaforma dal Tirreno verso l’Adriatico smembrandola in vari blocchi, (gli odierni rilievi carbonatici del Taburno- Camposauro e del Matese - Monte Maggiore).. La migrazione, da Ovest verso Est fu favorita (A.A.) dallo scivola- mento dei blocchi, precedentemente fagliati, in profondi bacini marini in cui si sedimentava la serie terrigena in facies di Flysch (20 milioni di anni fa). I vari blocchi, prima di essere ripresi da una nuova ondata orogene- tica, furono sovrastati da sedimenti flyschoidi e dall’arrivo, sotto forma di col- tre, delle argille varicolori. Le fasi orogenetiche iniziate già nel Miocene medio, continuando nell’ultimo piano dell’era Terziaria (Pliocene, 7-2.000.000 circa di anni fa) sol- levarono i vari blocchi e, addossandoli gli uni agli altri, li sottrassero al domi- nio marino. I suddetti movimenti orogenetici, durante le fasi parossistiche, furo- no caratterizzati da una serie di dislocazioni (faglie) prevalentemente dirette, spesso a notevole rigetto, ad andamento appenninico (principale) ed antiap- penninico (secondario). Queste dislocarono i blocchi e loro lembi, preceden-

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 26 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______temente spezzettati, a quote altimetriche diverse, determinando così una serie di horst (blocchi rilevati) e graben (conche tettoniche) che, successivamente carsificati, e modellati, conferirono a questa parte dell’Appennino la fisionomia attuale. Fra gli horst si segnalano i rilievi mesozoici del territorio comunale tra cui il Monte Acero e Monticello, Monte Pugliano, e Colle Rosso tra i gra- ben il fondovalle della Valle Telesina. Si è giunti all’ultimo periodo della storia dela terra, il quaternario, la cui durata secondo alcuni autori si aggira intorno al milione e mezzo di anni. Prima di parlare del Quaternario è opportuno fare qualche conside- razione sulle emergenze geomorfologiche presenti sul territorio in studio.

4 - 2 . TESTIMONIANZE TETTONO-STRUTTURALI

Sul territorio di San Salvatore Telesino sono presenti evidenze morfologiche che testimoniano l’orogenesi locale. In particolare sulle pendici occidentali di Monte Acero (e su quelle meridionali di Monticello) sono stati rilevati in più punti resti (testimoni) di un liscione di faglia (dir. NO-SE, immer- sione O – SO, inclinazione sub verticale > 70° - Vedi Carta Geolitologica Alle- gato “A”). Trattasi di una faglia appenninica (principale) diretta perché mette a contatto litofacies più giovani (dt-a e Msc depositi detritici e Flysch) sopra lito- facies più antiche (G1 e C, calcari di piattaforma). Il ribassamento della “zolla occidentale” supera i 400,00 m. Tale dislocazione principale è intersecata da almeno tre faglie se- condarie (antiappenniniche, cioè aventi direzioni più o meno ortogonali a quel- le appenniniche – Vedi Allegato “A”) che hanno ribassato ulteriormente la zol- la occidentale.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 27 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

Le testimonianze delle dislocazioni principali sono sempre evidenti (resti di piscioni di faglia, brusche variazioni morfologiche) al contatto tra i cal- cari di piattaforma (G1 e C, calcari giurassici e cretacici) ed i depositi (dtf-a e Msc – detrito e flysch posti a quote più basse ma sovrastanti i calcari di piatta- forma. Mentre allontanandosi dai rlievi calcari verso sud e verso ovest non si osservano, lungo la linea riportata, perché completamente inesistenti, evi- denze morfologiche, anche minime che possano paventare la presenza di una faglia attiva cioè che ha interessato i depositi quaternari.

4 - 3. CONFRONTO LITOSTRATIMETRICO

Se immaginiamo di prolungare verso sud la traccia delle fa- glia diretta e certa da dove è segnata, dove è, il prolungamento attraver- sa, tra le varie zone il centro abitato ed interseca le cinta murarie dell’antica Telesia, cinta murarie aventi non meno di 2350 anni. Se mettiamo a confronto due sondaggi del P.U.C. (SG1 e S37 – Vedi CONFRONTO LITOSTRATIMETRICO TAVOLA 1) traiamo la con- clusione che la faglia diretta certa non è più diretta ma è inversa: cioè è un assurdo. Se ci spostiamo a Telesia, ove è riportato quel prolungamen- to (porta ad Venafrum a nord e porta ad Beneventum a sud – Vedi TA- VOLA N.2) ebbene sia le fondazioni sia le mura con il loro reticolato incer- to, non presentano nelle aree di attraversamento la minima lesione che possa dimostrare che quella faglia si sia attivata dopo la costruzione delle mura stesse avvenuta oltre 2350 anni fa.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 28 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

4 - 4. IL QUATERNARIO

Il quaternario è stato caratterizzato da quattro glaciazioni e corri- spondenti periodi interglaciali, durante i quali, le valli sono state progressiva- mente colmate da depositi alluvionali provenienti dai rilievi circostanti. Nel Pleistocene Medio Superiore ( Quaternario Medio - Superio- re) la nostra regione è stata interessata da una intensa attività vulcanica ri- conducibile ai distretti di Roccamonfina, dei Campi Flegrei e del Somma Ve- suvio che, durante i corrispondenti cicli eruttivi, ha proiettato un’enorme quan- tità di lava, cenere, lapilli e scorie su tutto il territorio regionale. I prodotti piroclastici, trasportati successivamente dalle acque dila- vanti, si sono ridepositati ed alternati con quelli detritici e conglomeratici, col- mando depressioni e paleovalli. L’ultimo periodo interglaciale ed attuale, rimodellando l’assetto pa- leogeografico preesistente, ha configurato l’aspetto geomorfologico attuale.

4 - 5. RICERCA STORICA DEI SISMI AVVENUTI NEL SANNIO Si è ritenuto opportuno inserire in questo capitolo le risultanze della ricer- ca storica dei terremoti di interesse regionale con particolare riguardo al territorio comunale, ricerca che ha dato un contributo rilevante all’ubicazione delle strutture neotettoniche principali e quindi all’individuazione delle strutture sismogenetiche esposte nel paragrafo precedente (Vedi FIGURA N. 1). I testi consultati, in ordine cronologico di pubblicazione, sono i seguenti:

- MEMORIE HISTORICHE DEL SANNIO (1644) di Mons. Vincenzo Ciarlanti; - MEMORIE CRONOLOGICHE DEI VESCOVI ED ARCIVESCOVI DI BE-

NEVENTO(1691)

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 29 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

di Pompeo Sarnelli;

- DISSERTAZIONE CRITICO STORICA DELLA CITTA’ DI TELESE (1775) di Gianfrancesco Pacelli;

- MONOGRAFIA DI (1878) di Daniele Perugini;

- STORI DI TELESIA (1900) di Angelo Michele Iannacchino;

- MEMORIE STORICHE DI (1911) di Vincenzo Mazzacane;

- I TERREMOTI DI E LA LORO CAUSA (1927) di Fratel Venanzio Vari;

- TELESIA (1927) di Luigi Ricciardi;

- APPUNTI SU LIMATA (1961) di Abele De Blasio;

- ANNUARIO (1966) Associazione Storica del Sannio; - IL TERREMOTO DEL 1688 NEL MATESE ORIENTALE di Domenico Franco;

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 30 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 31 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

I suddetti autori, a cominciare dal IV secolo d.C. e fino al XX, tra- scrivono più o meno diffusamente l’entità dei danni e spesso il numero dei morti causati dai terremoti verificatisi e che di seguito si riportano in ordine cronologico: erremoti del 369; 847; 981; 988; 990; 1044; 1094; 1125; 1138; 1151; 1349; 1456; 1461; 1466; 1561; 1627; 1688; 1694; 1702; 1732; 1739; 1794; 1805; 1814; 1851; 1857, 1885; 1895; 1902; 1903; 1910; 1915; 1927; si aggiungono quelli di recente memoria del 1930; 1962; 1980; 1981;1984. Di tutti i sismi testè elencati sono stati di intensità certamente supe- riore al 7° grado della Scala Mercalli i seguenti (Vedi Tab N° 1): Tab. N° 1

sismi del EPICENTRO - LOCALITA’

09/09/1349 ......

05/12/1456 Molise -

27/11/1461 L’Aquila 05/05/1688 Cerreto - Civitella L. 21/11/1732 Bella - Castelgrande - Conza - Calitri 08/09/1694 L’Aquila - Ariano I. - Mirabella E. - Carife 14/08/1851 Vulture 16/12/1853 Montemurro - Grumento N. 12/12/1915 Avezzano 23/07/1930 Aquilionia - Villanova - Scampitella 21/08/1962 Molinara - Melito I. 23/11/1980 Pesco V. - Teora - Lioni

05/05/1984 Parco Nazionale degli Abbruzzi

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 32 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

Di tutti i sismi testé elencati hanno avuto una intensità certamente superiore al VII grado della scala Mercalli quelli ubicati in FIGURA N. 1 e trascritti con le rispettive date dell’evento e con le relative aree epi- centrali nella tab. n° 1.

Alcuni di questi sismi sono stati senza dubbio avvertiti in modo considerevole, dagli abitanti del Comune di S. Salvatore T.. I danni subiti, però, almeno nel centro abitato, certamente non so- no stati tanto gravi quanto quelli patiti da alcuni centri vicini di S. Lorenzello e Cerreto Sannita. Si riportano di seguito alcuni brani stimati significativi per una sia pure fugace informazione storica, che illustrano la disastrosità di alcuni terre- moti che hanno flagellato la Campania, il Sannio ed in particolare la Valle Te- lesina:

Da TELESIA di Riccardi:

... “ si giunse al 9 settembre ... 1349, quando ... in hora mediae tertiae fuit terremotus tam magnus, e tam ingentissimae potentiae, quod ne- mo recordatur simile a temporibus creationis ...et Montes Alsae – Monte Acero di cui è prolungamento Pugliano – et plures alii alios montes scidit et quodammodo conquassavit… nulla, assolutamente nulla restò a Telese ... la sponda destra del Grassano, per un notevo- le abbassamento del terreno fu inghiottita e giace sotto la zolla acqui- trinosa che la covrì… caddero Isernia, il Monastero di S. Vincenzo al Volturno e tutte le terre adiacenti, Montecassino, S. Germano, Vena- fro e innumerevoli terre e castella ” .

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 33 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

Da APPUNTI SU LIMATA di Abele De Blasio: …” nei pressi delle sorgenti in agro di Telese e di S. Salvatore si nota- rono ancora molte aperture larghe più di un palmo e lunghe ed ema- nanti un sapore mefitico. Le sponde del lago di Telese sprofondarono a tutte le acque, le sulfuree e quelle di Grassano, fecero uno strepito straordinario. Le mura dell’antica Telese (Telesia) quantunque fortis- sime non rimasero incolumi e buona parte ne rovinò”. Queste notizie, di per sé allarmanti, possono far credere che il terri- torio comunale di S. Salvatore T. abbia una suscettibilità sismica elevata se non maggiore di quella dei comuni vicini. Dalla lettura delle opere citate, inve- ce, molto spesso, si rileva il contrario. A testimonianza di quanto testé affermato si riportano dei passi ri- ferentisi al disastroso terremoto del 5/6/1688, scelti da:

Da “FRATEL VENANZIO VARI”. Opera citata: …” S. Salvatore T. ebbe pochi danni…cadde la Chiesa ed il palazzo dell’Abbazia… Faicchio tutto distrutto… S. Lorenzello è totalmente distrut- ta…di mille anime… vi sono rimaste da 400…Guardia S….vi manca la mag- gior parte delle persone ed abitatori di essa che ascendono al numero di 1200 e la terra tutta cascata dà fondamenti…Infine, ecco la misericordia sorte che toccò a Cerreto… nella quale si numeravano poco meno che ottomila abitanti la metà di essi cessò sepolta in questo eccidio. Dalla lettura dei testi sopra citati, dei quali sono stati scelti brani ritenuti significativi, confortati dalle analisi delle strutture sismoge- netiche (figg. N. 2 e N. 3) risulta che

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 34 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 35 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______il territorio di S. Salvatore T., anche se percosso e danneggiato dai fenomeni tellurici di cui trattasi, non fu completamente stravolto come quello dei paesi vicini. La qual cosa, mentre rassicura sulla risposta sismica dei siti di alcune aree, confermata anche dai recenti terremoti, fa riflettere, tuttavia, sui feno- meni connessi a strutture neotettoniche e sismogenetiche secondarie, evi- denziate nel paragrafo successovo, i cui effetti al suolo sono stati analizzati e quantificati nel capitolo VII.

4 - 6. STRUTTURE SISMOGENETICHE

Lo studio delle strutture neotettoniche (paragrafo III.1.) confrontato con l’analisi dei terremoti storici (vedi paragrafo seguente e fig. N.1), compa- rato con l’evoluzione tettogenetica nonché con le Unità litostratigrafiche e quelle morfotettoniche presenti nell’area che va dal Tirreno all’ Adriatrico at- traverso la Campania e la Puglia ha permesso la distinzione di quattro fasce sub-parallele fra loro e all’asse appenninico (vedi fig. N.2 e N. 4) così costitui- te: 1) fascia tirrenica (Piana Campana) : area interessata da ri- bassamento a partire dal Pliocene Superiore ( 6 - 7 milioni di anni fa ) sino ad oggi. 2) fascia centrale (Appennino Campano): area interessata da forte sollevamento fino a 700.000 anni fa. Attualmente sembra in equilibrio isostatico anche se sotto tensione. 3) fascia centrale (Appennino Sannita - Irpino): area interes- sata da forte sollevamento a partire da 700.000 anni fa. 4) fascia orientale (Tavoliere delle Puglie): area interessata dal Pliocene al Calabriano da forte abbassamento, dal Cala- briano ad oggi da sollevamento.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 36 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

Esplicitando le correlazioni desunte dalle figure N.1, N.2, N.3 e N.4 si può riassumere: − la fascia 1 in ribassamento ha generato e continua a generare, lungo la superficie di contrasto con la fascia 2, imponenti manifestazioni vul- caniche (Vesuvio, Campi Flegrei, Roccamonfina -vedi figure N.1 e N. 4); − la fascia 4 in abbassamento dal Pliocene al Calabriano ed in forte sollevamento dal Calabriano ad oggi ha visto l’instaurarsi, a caval- cioni della struttura neotettonica che la separa dalla fascia 3, prima consistenti fenomeni vulcanici ( il Monte Vulture - 1326 m.s.l.m. - è un vulcano spento ) poi una intensa attività sismica ( vedi figg. N.2 e N.4 ); − la fascia 2 quella cui appartiene il territorio di , pare in equilibrio isostatico e quindi non potrebbe originare né fenomeni vulca- nici né sismici ( vedi figure N.2 e N.3 ); −la fascia 3 in accentuato sollevamento da 700.000 anni fa ad oggi, genera lungo le strutture neotettoniche, che risultano peraltro anche si- smogenetiche, frequenti e violenti terremoti ( vedi figg. N.1 e N.4 ) .

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 37 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 38 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

4 - 7. CONSIDERAZIONI

Anche se nel sottosuolo del territorio in studio non sembra siano individuabili strutture sismogenetiche principali attive, tuttavia esso è certa- mente interessato da almeno una struttura sismogenetica secondaria (vedi FIGURA N. 3) che lo collega, mediante un reticolo di giunti trasduttori, alla fascia 1.

Questa, pertanto, ha la funzione di trasmettere ( raramente smor- zare ) le onde sismiche dai terreni ipocentrali a quelli contermini. Tale strut- tura, ad andamento Est - Ovest, ( vedi fig. N. 3 ) sarebbe localizzata in su- perficie lungo la direzione che idealmente collega il tratto finale dell’asse valli- vo del Basso Calore col tratto iniziale dell’asse vallivo del Medio Volturno. Essa, pertanto, può trasmettere, con forte intensità, solamente i terremoti ad elevata magnitudo che hanno l’epicentro distante non più di 25-30 km .

Tali ipotesi, se confermate da studi e ricerche approfondite e a ciò appositamente finalizzati, pur non potendo escludere il coinvolgimento del territorio di S. Salvatore Telesino in sismi di intensità superiore al VII grado originati nel Sannio o in Irpinia, scongiurerebbero il pericolo del verificarsi di violenti terremoti con epicentro locale .

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 39 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 40 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

CAPIT OLO V

M O R F O L O G I A

5 - 1. INQUADRAMENTO

In questo capitolo ci si propone di evidenziare, in funzione del sub- strato geolitologico, le forme del rilievo del territorio comunale determinate dalle attività incessanti degli agenti endogeni (neotettonica, vulcanesimo, pro- cessi diagenetici) e di quelli esogeni (carsismo, processi fluviali, eolici, atmo- sferici e gravitativi) al fine della individuazione di unità geomorfologiche con analoghe potenzialità e limitazioni d’uso.

Dall’analisi delle strutture tettogenetiche, individuate sia mediante il rilevamento geologico di superficie che con lo studio e l’interpretazione aero- fotogeologica delle foto aeree, risulta che il territorio comunale di Limatola è suddivisibile in tre unità geomorfologiche distinte. Ciascuna di queste unità è costituita da aree con caratteristiche litologiche, strutturali e morfologiche ana- loghe:

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 41 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

UNITA’ “A” Aree collinari

UNITA’ “B” Aree pseudo - collinari

UNITA’ “C” Aree pianeggianti e subpianeggianti .

5 - 2. UNITA’ “A” Aree collinari

Sono state inserite in questa UNITÀ tutte le aree che presentano una morfologia tipicamente collinare. Pertanto i limiti convenzionali (200 – 700 m.s.l.m.) sono stati alquanto alterati a vantaggio di un migliore inquadramento geomorfologico del territorio.

Fanno parte di essa : Monte Acero, Monticello, La Rocca, Colle Rosso, Montepugliano, Selva Palladino

Detti rilievi sono costituiti da calcari tettonizzati che presentano una acclività dei versanti quasi sempre superiore al 50% e da formazioni flyschoidi che presentano una morfologia più dolce. I ripiani morfologici, localizzati in cima ai rilievi, hanno limitata estensione areale data l’intensa tettonizzazione e conseguente dinamica esogena subita. L’area sommitale di Montepugliano è caratterizzata da una serie di sprofondamenti imbutiformi di notevoli dimensioni che conferiscono a questa area l’aspetto tipico del paesaggio carsico. È la più fitta concentrazione di doline da collasso di tutto l’appennino meridionale collegata certamente ad un fitto ed antico reticolo carsico ipogeo; la profondità di alcune supera i 150,00 metri e la larghezza va da alcune decine di metri a più di 200 metri.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 42 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

5 – 3. UNITA’ “B” Aree pseudo – collinari

Sono state inserite in questa UNITÀ tutte le aree che presentano una morfologia terrazzata e/o ondulata o peneplanata tipica di bassa collina anche se, dal punto di vista altimetrico, esse sarebbero attribuibili all’unità “C” di cui al paragrafo seguente.

Fanno parte di esse gran parte delle località C/da Banca, C/da Sel- va Palladino, C/da Selva di sopra, C/da Vigne Vecchie, C/da Selva di sotto, costituiti tutti da formazioni calacarenitiche e argilloso – marnoso – arenacee.

La morfologia è dolce ed il paesaggio, appena ondulato, è solcato da modeste incisioni.

Detta UNITA’ fascia i rilievi di cui al paragrafo precedente rappor- tandosi ad essi con modeste scarpate e degrada dolcemente con una serie di gradoni verso le aree pianeggianti di cui al paragrafo seguente.

5 – 4. UNITA’ “C” Aree pianeggianti e subpianeggianti

Sono state inserite in questa UNITÀ tutte quelle aree che contor- nano l’UNITÀ “B” e che si spingono fin sulle sponde del Torrente Pezzaraca e Torrente Portella. Dette aree occupano 1/3 circa dell’intero territorio comu- nale e sono costituite prevalentemente da materiali alluvionali e piroclastici

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 43 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______che, non avendo subito vicissitudini orogenetiche e tettogenetiche, presenta- no una morfologia dolce e/o peneplanata. Ne fanno parte:

- Le aree con substrato piroclastico e piroclastico rimaneggiato (Centro Storico, Telese Vetere, Vagnara, Fontana Vecchia, Cese San Manno, Pugliano).

- Le aree con substrato alluvionale sono C/da Selva di sotto, C/da Poeta, C/da Varco, C/da Vomero.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 44 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

CAPIT OLO V I

IDROGEOLOGIA

6 - 1. GENERALITA’

Lo studio idrogeologico di un territorio è, di norma, preceduto da indagini specifiche (SEV) seguite da una analisi dettagliata dei fattori climatici (piovosità, temperatura, umidità, evapotraspirazione, venti, etc., etc.) che mi- ra, prevalentemente, a quantificare, localizzare, e proteggere le risorse idriche sotterranee. Lo studio dell’andamento delle falde idriche sotterranee attraverso l’osservazione e misurazione delle sorgenti e delle falde cui attingono i pozzi (ne sono stati censiti oltre trecento), integrato dalle misurazioni registrate du- rante le tre campagne di sondaggi geognostici a c.c. ad hoc eseguite e corre- late con l’analisi della permeabilità dei complessi litologici cui alle formazioni rilevate e riportate nell’ allegato “A”, ha permesso l’elaborazione della CARTA IDROGEOLOGICA (All. “B” ) sulla quale sono riportate le isofreati- che che consentono di conoscere l’andamento della falda superficiale su tutto il territorio comunale.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 45 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

CAPITOLO VI I

S T A B I L I T A’

7 - 1. GENERALITA’

L’analisi del territorio comunale, dal punto di vista morfologico, mor- fotettonico, clivometrico ed idrogeologico, integrata, interpretata e verificata mediante indagini geognostiche, geosismiche e geotecniche in sito e di labo- ratorio, ha consentito di suddividere il territorio in studio in tre gruppi di aree con grado di stabilità diverso, contraddistinti con i titoli di:

- ZONE INSTABILI ( Z.I. )

- ZONE POTENZIALMENTE INSTABILI ( Z.P.I. ) - ZONE STABILI ( Z.S. ) . Le situazioni geomorfologiche afferenti alla stabilità dei siti, di se- guito esplicitate e sintetizzate, sono state rappresentate e cartografate sulla “CARTA DELLA STABILITA’ - ALL. “C” - ”.

Ciascun gruppo poi, pur essendo costituito da sedimi assoggettati allo stesso grado di stabilità, è stato ulteriormente suddiviso in sottogruppi diversi sia per la litologia prevalente sia per la specificità idro-geo-

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 46 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______morfologiche che hanno concorso a formulare quel giudizio di stabilità o di instabilità.

7 - 2. ZONE INSTABILI ( Z.I. )

Sono incluse in questa categoria aree al cui giudizio di instabilità si è pervenuti attraverso l’analisi di situazioni idro-geo-lito-morfologiche e strati- grafiche differenziate. Pertanto esse vengono così contraddistinte:

- Z.l.a. - Aree pseudo-collinari con fenomeni di dissesto endemici, at- tivi o quiescenti, in sedimenti in facies di Flysch, caratterizzate da pendii non sempre molto acclivi ma costituiti da materiali argilloso - arenaceo - marnoso - calcarenitici fortemente caoticizzati, più raramente da materiale detritico poligenico in matrice terroso-piroclastica, con substrato calcareo e/o argilloso-arenaceo, in vicinanza dei rilievi calcarei (parte di Selva di sopra, Selva Palladino, Vigne Vecchie).

L’instabilità è stata determinata in base alle sfavorevoli caratteristi- che idro-geomorfologiche, geoformazionali e geotecniche. In effetti, le varia- zioni tessiturali tipiche delle formazioni flyschoidi con copertura detritica favo- riscono l’infiltrazione di acqua meteorica la quale rende plastiche le argille marnose che, già in presenza di lievi pendenze, si mobilitano dando luogo a fenomeni franosi. Laddove, invece, si tratta di coperture detritico - piroclastiche, l’alternanza di livelli stratoidi con pendenza conforme al pendio, di detrito ete- rometrico sciolto con piroclastiti rimaneggiate, può determinare, in occasione di intense precipitazioni meteoriche, la mobilitazione per colamento di vaste

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 47 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______placche di versanti, tanto più se il substrato roccioso ha pendenze superiori al 30%.

- Z.l.c. - Aree collinari con fenomeni di crollo costituite da for- mazioni calcaree e calcareo-dolomitiche tettonizzate, con pendii molto acclivi (Monte Acero, parte di Selva di sotto, Monticello, La Rocca e Montepugliano). Il giudizio di instabilità è stato formulato sia in base alla pendenza accentuata che alla tettonizzazione spinta dei litotipi calcarei i quali, subendo l’azione degli agenti della dinamica esogena (escursioni termiche, gelo, disso- luzione dei carbonati ad opera delle acque meteoriche acide, azione della ve- getazione), si disgregano sempre più e quindi perdono l’assetto stabile e di equilibrio dando luogo a fenomeni di crollo.

- Z.l.i. - Aree inondabili pianeggianti costituenti fasce di rispetto lungo i corsi d’acqua, formate da sedimi di origine alluvionale recente e/o da terreni acquitrinosi e/o soggetti a inondazioni. Ne furono parte oltre che le suddette fasce di accompagno delle aste torrentizie anche gran parte del “Parco Rio Grassano” e la vicina località “Pezza del Lago”. Il giudizio di instabilità è stato formulato sia in funzione della capa- cità erosiva, di trasporto o di accumulo sia in funzione del reale pericolo di alluvionamento delle aree mal regimate, poco elevate sul pelo fluente e pro- spicienti i corsi stessi. Molto spesso nel sottosuolo di tali aree, costituite da sedimi etero- genei e con tessitura differenziata1, la presenza o passaggio di acqua favo- risce l’instaurarsi di particolari fenomeni di instabilità quali la liquefazione e/o

1 La presenza di lenti di argilla molli o di limi torbosi può determinare fenomeni di subsidenza mentre lenti e/o livelli di sabbie limose monogranulari è un fattore predisponente al fenomeno della liquefazione in caso di crisi tellurica come evidenzia la bassa densità relativa (DR) rilevata in alcune prove penetrometriche.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 48 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______la subsidenza la cui ubicazione e delimitazione pone seri problemi di ricerca e di accertamento ( vedi Cap. VIII, nota n. 6 ).

7 - 3. ZONE POTENZIALMENTE INSTABILI ( P.I. )

Sono incluse in questa categoria aree al cui giudizio di instabilità potenziale si è pervenuti mediante un’analisi di situazioni idro-geo-lito- morfologiche e geotecniche precipue di terreni di raccordo di morfologie con- trastanti e/o di passaggio tra litologie diverse. Pertanto esse vengono così contraddistinte:

- P.l.a. - Aree sub-collinari costituite da formazioni argilloso - arenacee o marnoso - calcarenitiche con percentuale di pezzame litoide pre- valente, con moderata pendenza dei versanti, spesso con copertura detritico- piroclastica rimaneggiata, alterata. Sono delle fasce che contornano o sono circondate da aree instabili ( Z.l.i. e Z.l.a. ) e segnano il passaggio graduale dalle aree stabili cui al paragrafo seguente, a quelle instabili cui al paragrafo precedente. Il giudizio di instabilità potenziale è espresso in relazione sia alla pendenza sia alla possibilità di rinvenire, in detti depositi, livelli di calcari e marne, straterellati e tettonizzati che, convogliando le acque meteoriche sulla massa argilloso - arenacea, determinano un aumento delle pressioni neutre con conseguente diminuzione della coesione, facilitando, così, l’insediarsi di piani di scorrimento che rendono l’equilibrio precario. L’instabilità potenziale è giudicata in funzione della pendenza (qua- si sempre superiore al 12%), della intensa tettonizzazione della formazione, della scarsa compattazione che detti litotipi presentano in superficie, del me- dio alto potere di ruscellamento, che su di essi esercitano le acque meteori-

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 49 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______che laddove sono mal regimate nonchè dalla possibile presenza di cavità car- siche ipogee.

7 - 4. ZONE STABILI ( Z.S. )

Sono incluse in questa categoria aree al cui giudizio di stabilità si è pervenuti mediante un’analisi idro-geomorfologica diretta ed indiretta delle formazioni e dei sedimi che le costituiscono confortata dalle campagne di in- dagini geognostiche, geosismiche e geotecniche ad hoc eseguite. Nella for- mulazione di tale giudizio è intervenuto anche la valutazione dell’aggredibilità poco accentuata che, nei confronti dei suddetti litotipi, mostrano le acque sel- vagge e di ruscellamento.

Pertanto esse vengono così contraddistinte: - Z.S.b. - aree con stabilità buona per litotipi alluvionali e detritico- piroclastici con superfici pianeggianti e poco acclivi e per litotipi argilloso- arenacei e calcarenitici con moderata pendenza topografica. Il giudizio di “stabilità buona” è formulato in funzione del fatto che i suddetti litotipi, oltre a non presentare segni premonitori di dissesti, sono sempre circondati a aree anch’esse stabili (Centro abitato, antica Telesia, C/da Vagnara, C/da Taverna Vecchia – Vedi Allegato “C”).

- Z.S.d. - aree con stabilità discreta per litotipi marnoso- arenacei con assetto quasi mai caotico e con moderata pendenza topografi- ca. Costituiscono fasce più o meno continue, collocate generalmente imme- diatamente a monte della precedente zona Z.S.b. – Vedi Allegato “C”. Il giudi- zio di “stabilità discreta” cioè contenuta entro limiti accettabili, è formulato in base all’osservazione che i litotipi, pur non appalesando macroscopici segni premonitori di dissesti essendo, però, quasi sempre in contatto con litotipi

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 50 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______instabili o che hanno problemi di instabilità, potrebbero tener criptati i fattori predisponesti all’instabilità. Tali fattori possono essere attivati da un improprio utilizzo dei suoli e/o dall’evoluzione di dissesti coinvolgenti aree contermini mal controllate.

- Z.P.s. - aree potenzialmente stabili o occupanti pianori e poggioli sui rilievi calcarei o sabbioconglomeratici, poggioli cava e travertinosi recenti (Vedi Allegato “C”)

Pertanto, al fine di rendere più comprensibili le differenze tra aree Z.S.d. e le P.I. cui al precedente paragrafo, si precisa che queste ultime pre- sentano problemi di instabilità già in condizioni naturali (elevata piovosità, presenza di crisi telluriche) mentre le Z.S.d. sono comunque stabili in condi- zioni naturali e se utilizzate con la dovuta cautela, ma possono dare problemi se utilizzate in modo scriteriato (estese sbancamenti, tagli profondi, intensa urbanizzazione, alterazione dell’equilibrio idrogeologico esistente,…)

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 51 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

CAPITOLO VIII

ZONAZIONE DEL TERRITORIO IN PROSPETTIVA SISMICA

8 - 1. GENERALITA’

Le prove sismiche a rifrazione, eseguite nella prima fase d’indagini, estese a tutte le formazioni affioranti ed intensificate sulle aree a maggiore interesse urbanistico, hanno consentito di suddividere il territorio comunale in FASCE e ZONE omogenee dal punto di vista geosismico.

Le indagini sismiche hanno contribuito alla delimitazione delle aree omogenee così come cartografate nella CARTA DELLA ZONAZIONE DEL TERRITORIO IN PROSPETTIVA SISMICA - Scala 1:5.000 (All. “D”). Al fine di consentire ai tecnici redattori del P.U.C. ed ai politici cui spettano le scelte programmatiche, di operare con cosciente responsabilità, nel rispetto delle leggi vigenti ed in ragione di sempre più dettagliate cono- scenze litotecniche provenienti dalle campagne integrative e di adeguamento, Le ZONE “A”, “B” e “C” dell’ Allegato “D”, come prima individuate, sono state ulteriormente suddivise, nelle SUBZONE “A1”, “A2”, “B1”, “B2”, “B3”, “B4”, “C1”, “C2”.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 52 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

Per una completa visione e più chiara lettura di quanto esposto nei paragrafi seguenti, si rimanda all’ Allegato “D” cui questo capitolo specifica- tamente si riferisce.

8 - 2. FASCE DI VINCOLI

Le FASCE di cui al presente paragrafo indicano sedimi non utiliz- zabili perché ad elevato rischio. Esse sono rappresentate, sulla CARTA DEL- LA ZONAZIONE (All. “D”), con linee e simboli diversi a seconda del tipo di vincolo ed, in particolare, vengono così distinte :

8 - 2 - 1. VINCOLO TETTONICO E/O LITOLOGICO

- V1 - Rientrano in questa fascia i litotipi interessati da faglie e so- vrascorrimenti (brecce sciolte o cementate raramente cataclasiti o miloniti), nonché i siti di contatto tra formazioni con caratteristiche geotecniche molto diverse 2.

8 - 2 - 2. VINCOLO IDROLOGICO

- V2 - Rientrano in queste fasce le aree acquitrinose e i siti prospi- cienti i corsi d’acqua, torrenti, valloni e canali di scolo 3 .

2 Dal rilevamento e dalle indagini geognostiche e sismiche confermati dall’I.N.G.V. le faglie (dislo- cazioni tettoniche) esistenti sul territorio comunale, non risultano attive così come è confermato dall’I.N.G.V.. Pertanto, si ritiene possibile, solamente per le ristrutturazioni di strutture esistenti ricadenti su tali fasce, di utilizzare i parametri sismici di prima categoria. 3 Nella delimitazione di tali fasce si è tenuto conto non solo delle scadenti caratterisctiche fisico- meccaniche e litodinamiche dei siti ma anche delle risultanze riportate.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 53 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

Sulla CARTA DELLA ZONAZIONE DEL TERRITORIO IN PROSPETTIVA SISMICA (All. “D”) molto spesso, le fasce di vincolo si intersecano o si so- vrappongono tra loro; in tali circostanze, dette aree, pur costituendo più alto rischio cioè assoggettate a vincolo più rigoroso, sono state rappresentate col simbolo della “FASCIA” che, volta per volta, si è stimato essere più significa- tivo ai fini della lettura della CARTA. Le fasce e le aree di cui al presente sottoparagrafo potranno esse- re ristrette, nel rispetto delle distanze minime previste dalla legge, qualora le aste idriche venissero regimate e/o realizzate opere (interventi attivi o passi- vi) di protezione e/o di salvaguardia dal rischio di inondazione.

8 - 3. AREE DI UTILIZZO

Le aree di cui al presente paragrafo raggruppano sedimi rientranti in un range comune di valori litotecnici e dinamoelastici, perciò assoggettati ad analogo giudizio di destinazione d’uso e quindi sottoposti alle stesse pre- scrizioni di indagini a farsi prima di essere utilizzati.

Sulla CARTA DELLA ZONAZIONE DEL TERRITORIO IN PROSPETTI- VA SISMICA (Allegato “D”), cui si rimanda per una puntuale lettura del terri- torio, esse sono così individuate :

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 54 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

8 - 3 - 1. ZONA “A” RISCHIO GEO-SISMICO ALTO (Categorie di suolo A

– E, Categoria Topografica T2 - T4) 4 aree di utilizzo problematico e quindi sconsigliabili

Appartengono a questa ZONA estese aree collinari o pseudo colli- nari soggette a dissesti in atto o che facilmente possono essere innescati. In funzione della loro composizione litologica vengono così distinte: * SUBZONA A1- Terreni con accentuata sensibilità alla instabilità, lo- calmente soggetti a fenomeni franosi o di smottamento antichi e recenti, in atto, quiescenti o stabilizzati, con litofacies argilloso - arenacea – calcarenitica ( C/da Vigne Vecchie , C/da Selva Palladino,, C/da Selva di sopra). * SUBZONA A2 - Pendii interessati da reali e/o potenziali fenomeni di crollo e/o rotolamento di massi isolati, costituenti pendici molto acclivi di ri- lievi collinari, con litofacies calcarea e calcareo – detritica ( M.Acero, Monti- cello, Montepugliano, La Rocca). . Per i terreni A1, costituiti prevalentemente da argille arenacee in facies di flysch e, subordinatamente, da coltri detritico-piroclastiche con sub- strato acclive (vedi All. “A” e “D”), il giudizio di alto rischio è espresso in funzione della “vocazione alla franosità” (vedi All. “C”) e non delle caratteri- stiche litodinamiche intrinseche che risultano, laddove il litotipo non è mobiliz- zato, discrete se non addirittura buone. Sono diffusi i fenomeni di scollamento lento e superficiale del tipo “creep”. . Per i terreni A2 costituiti da calcari compatti e detritici intensa- mente fratturati ed interessati da più o meno diffusi fenomeni di crollo (Allega-

4 La considerevole ampiezza del range categoriale dipende dall’accentuata suscettibilità delle proprietà litotecniche dei litotipi appartenenti alla ZONA “A” i quali, se sono tettonizzati e caoti- cizzati e/o in presenza di condizioni geomorfologiche particolarmente sfavorevoli, presentano scadenti parametri dinamoelastici e fisico-meccanici, se invece, come accade più di rado, non sono fratturati né alterati, allora hanno buone caratteristiche geotecniche.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 55 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______to “A”, “C” e “D”) il giudizio di alto rischio è espresso per l’accentuata ac- clività dei versanti che, aggiunta all’intensa fratturazione, predispone a feno- meni di dissesto per crollo e/o rotolamento, raramente per colate di fango e detrito, soprattutto in presenza di crisi tellurica o di intensa piovosità.

L’utilizzo per fini urbanistici della zona “A” è sconsigliabile sia per- ché l’intervento dell’uomo accentua o innesca fenomeni di instabilità, sia per- ché la precarietà dei siti può comprometterne l’integrità delle opere e l’incolumità delle persone. Tuttavia, in tale ZONA, è possibile consolidare l’esistente, soprat- tutto se di pregio, subordinandolo a dettagliati studi ed indagini geognostiche e geotecniche finalizzate a appurare i limiti di recuperabilità dell’opera nonchè delimitare piccole aree, mal cartografabili in scala di 1:5000, utilizzabili previa indagine geologica, geognostica, geotecnica, inclinometrica e sismica appro- fondita, atta a definire i criteri di fattibilità dell’opera in funzione dell’uso cui si intende destinarle.

8 - 3 - 2. ZONA “B” GEO-RISCHIO SISMICO MEDIO (Categorie di suolo A – E, Categoria Topografica T1-T3) aree utilizzabili previa indagine geologica, geognostica e geotecnica e geosismica approfondita.

Ricadono in questa ZONA : - le aree contermini alle fasce V2 di cui al paragrafo VIII - 2; queste ricolmano paleovalli e sono costituite da depositi alluvionali e piroclastici rima- neggiati, sovente ricoperti da uno strato di terreno detritico e da materiale pi- roclastico; La potenza è variabile da pochi metri a diverse decine di metri; le pendenze sono generalmente inferiori al 20%.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 56 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

Le proprietà meccaniche sono influenzate dallo scarso addensa- mento dei sedimi e/o dalla presenza di falde acquifere episuperficiali che ne determinano lo scadimento. A luoghi sono possibili fenomeni di liquefazio- ne5 . Per quanto riguarda il comportamento in prospettiva sismica le aree prima descritte sono riportate nella CARTA DELLA ZONAZIONE DEL TERRITORIO IN PROSPETTIVA SISMICA (All. “D”) e vengono contraddistinte come segue :

- SUBZONA B1 - Rischio medio - alto : (Categoria suolo C – D; Ca tegoria topografica T1 – T2) . Per depositi clastici sciolti costituenti fascie di accompagno dei sedimi allagabili ne fanno parte aree di accompagno delle aste torrentizie e la località “Pezza della lago”.

*SUBZONA B2 - Rischio medio - alto: (Categoria di suolo B – E; Categoria topografica T1-T2)

5 Per prevedere il fenomeno di liquefazione vanno eseguite le indagini di cui al sottotitolo del presente paragrafo. In particolare si prescrive, nell’ordine di seguito riportato, di accertare: – se la falda a pelo libero è interna all’intervallo di influenza delle pressioni indotte; – se i sedimi presentano livelli o lenti a tessitura monogranulare e compresa entro la fascia 0,005-7,0 mm; – se il coefficiente di uniformità di tali livelli o lenti è interno all’intervallo 2,0 - 10,0; – se la loro densità relativa è inferiore al 7%. Qualora uno solo dei punti sopra riportati non si sarà verificato, i sedimi non sono liquefacibili, se invece, si saranno verificati tutti, allora bisognerà: – predisporre ed eseguire un numero adeguato di sondaggi penetrometrici statici e/o dinamici pesanti per caratterizzare l’intero volume significativo e – correlare, quindi, le prove penetrometriche tra loro e con le analisi di laboratorio. Se dalle correlazioni dovesse risultare la corrispondenza della omogeneità lungo le varie verticali esplorate allora i terreni investigati sono da ritenersi liquefacibili durante le crisi telluriche. Per scongiurare il verificarsi di tale fenomeno, se non si vuole rinunziare ad eseguire le opere progettate, è indispensabile costipare i sedimi interessati. Il sistema di costipamento (esplosione in perfori, vibroflottazione, infissione di pali battuti, applicazioni di sovraccarichi, drenaggi, inie- zioni di miscele cementizie) così come il tipo di struttura fondale (pali appoggiati, platea nervata unica, reticolo chiuso di travi rovesce a maglie ortogonali) con le rispettive modalità di esecuzio- ne e dimensionamento, dovranno essere accuratamente scelti e verificati dai progettisti.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 57 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

. Per depositi detritici e/o ciottolosi sciolti con moderata pendenza topografica. Ne fanno parte le aree terrazzate pedemontane confinanti con le fasce detritiche da faliazione ad ovest dei rilievi di M. Acero, Monticello, La Rocca e Montepugliano e un’ampia fascia che accompagna Via Cerreto sino all’bivio con Via Sciardi allargandosi a monte e a valle per circa 400,00 metri lungo Via Vigne Vecchie e gran parte delle aree poco acclivi della Selva di Sotto.

*SUBZONA B3 - Rischio medio: (Categoria di suolo B– E; Categoria Topografica T1– T3) . Per depositi argilloso – arenacei – calcarenitici con moderata pendenza topografica, ne fanno parte aree a composizione prevalentemente calcarenitico arenaceo quali ampie zone a sud di C/da Banca, fascie di ac- compagno di strade poderali e/o comunali solcanti formazioni flyschoidi (Via Banca, Via Bagni Vecchi, Via Casino di sopra…).

*SUBZONA B4 - Rischio medio - basso : (Categoria di suolo A – E, Categoria di suolo T1-T3) . Per litotipi costituenti pianori e poggioli alla sommità di rilievi cal- carei e/o arenacei con moderata pendenza (sommità della Rocca, del Monti- cello) o poggioli di cava (pendici occidentali di Montepugliano) o depositi Tra- vertinosi (C/da Lagni), la massa volumica è stimata 1,2 – 1,8 gr/cmc, la rispo- sta dinamica in prospettiva sismica è discreta, la velocità delle onde di com- pressione è valutata tra i 300 e i 700 m/sec, la compressibilità è alta.

8 - 3- 3. ZONA “C” RISCHIO GEO-SISMICO da MEDIO-BASSO a BASSO

aree utilizzabili previa indagine geologico-tecnica e geosismica

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 58 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

da episuperficiale ad approfondita. Per quanto riguarda il comportamento in prospettiva sismica le aree vengono contraddistinte come segue : - SUBZONA C1 - Rischio medio - basso: Categoria di suolo B – C – E; Categoria Topografica T1 – T2 . Per depositi piroclastici sciolti e/o timaneggiati ed alluvionali anti- chi sottostanti a copertura detritico-colluviale. Ne fanno parte le aree pianeg- gianti di raccordo delle fasce B2 con le aste torrentizie del T. Pezzaraca (Ce- se S. Manno) e C/da Pugliano nonché quelle di raccordo delle aree C2 con substrato alluvionale con le aste torrentizie del V. Fiscariello a nord, V. Truono a sud e V. San Giovanni ad ovest. (C/da Selva di sotto, C/da Poeta, C/da Pia- na…) - SUBZONA C2 - Rischio basso: Categoria di suolo B – C – E; Categoria Topografica T1 – T2 . Per depositi piroclastici litoidi ed alluvionali antichi senza copertu- ra detritico-colluviale. Ne fanno parte aree pianeggianti occupanti gran parte del centro storico cittadino, dell’antica Telesia, C/da Vagnara e Taverna Vec- chia, a monte e a valle di Via Corte Nocera e di Via Amorosi sino al T. Fisca- riello, quasi interamente la ZONA industriale (AREA P.I.P.) nonché C/da Var- co e C/da Vomero.

8 - 3- 3- 1. ZONA “C”: CONSIDERAZIONI FINALI La ZONA “C” generalmente non pone limiti alle scelte progettuali sempre che i progetti vengano redatti nel rispetto delle norme tecniche vigenti (D.M. 11/03/1988 e D.M. 17/01/2018) e sulla base delle indagini di cui al sot- totitolo del presente paragrafo. Tuttavia per consentire scelte urbanistiche più oculate si riportano, subzona per subzona, ulteriori esplicitazioni.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 59 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

.SUBZONA C3 ”LITOTIPI CALCAREI”: La sottozona presenta scarso valore urbanistico essendo costituita da piccole aree occupanti la parte sommitale dei rilievi cartonatici. Di esse sono state cartografate quelle con stabilità discreta ( Z.S.d) sia per consentirne il recupero e restauro di esistenti strutture antiche di pregio sia per favorire, in aree di incomparabile bellezza paesaggistica con spettacolari vedute panoramiche e gran parte della Valle Telesina, la progettazione di piccoli e ben mimetizzati interventi eventualmen- te finalizzati ad attività turistico-ricettive. ..SUBZONA C2 “LITOTIPI ARGILLOSO - ARENACEI E CAL- CARENITICI” : La sottozona è discretamente diffusa sul territorio occupando sia estese aree sommitali di piccoli rilievi argilloso- arenaci- calcarenitici, sia lunghe fasce che accompagnano stradine poderali e comunali in C/da Vigne Vecchie. La suscettibilità sismica è sempre bassa, tuttavia, per la presenza di sedimi argilloso-arenacei con grado di stabilità discreta (Z.S.d) se ne sconsi- glia l’uso urbanistico intensivo. ...SUBZONA C1 “LITOTIPI PIROCLASTICI” : La sottozona occupa ampie ed estese superfici pianeggianti con lieve pendenza topografi- ca. Anche se la suscettibilità sismica, a causa dell’alta porosità e compressi- bilità della parte alta dell’assise piroclastica, è media, tuttavia, per le buone condizioni geomorfologiche, sarà possibile utilizzarle anche in modo intensivo.

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 60 P.U.C. S.SALVATORE T – ed 12/’19- "RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE “ ______

CAPITOLO IX

CONCLUSIONI

Nel presente lavoro, redatto a seguito dell’incarico conferito dall’Amministratore Comunale di San Salvatore Telesino, sono stati analizzati gli aspetti idro-geo-lito-morfotettonici, stratigrafici, geognostici, geotecnici e sismici necessari alla redazione del P.U.C.

Le risultanze sin qui esposte, riportate in sintesi sulle carte temati- che ed analiticamente negli appositi allegati, sono scaturite da uno studio complesso ed articolato che, alla luce delle teorie della geologia applicata all’uso del territorio, ha avuto per cardini sia gli esiti del rilevamento geologico di superficie, sia l’elaborazione dei dati litotecnici e sismici acquisiti diretta- mente in campagna, sia l’analisi delle prove geotecniche di laboratorio.

San Salvatore Telesino, lì 20/01/2020

dr. Amedeo Uccellini - 82030 - S. Salvatore T.-Via Campocecere n. 14 - tel. 0824/948646 - P. IVA 00604490623 61