ERBUSCO: IL COMPLESSO RESTAURO DEL PREZIOSO EDIFICIO ROMANICO CONCLUSO NEI MESI SCORSI

PIEVE DI S.MARIA MAGGIORE, UN GIOIELLO MEDIEVALE NEL CUORE DELLA

Un piccolo gioiello di architettura medievale nel cuore della Franciacorta: la Pieve di Santa Maria Maggiore di Erbusco. Interrompiamo la serie di articoli dedicati agli interven- ti di recupero sui grandi palazzi bresciani per soffermarci sul restauro, concluso nei mesi scorsi, di questa Pieve romanica, che ebbe in passato un ruolo rilevante ed è ora stata restituita alla comunità.

"È il gioiello più prezioso che possediamo: per la sua rilevanza artistica e culturale che la anno- vera tra i monumenti nazionali; per la sua rilevanza storica che docu- menta quasi mille anni di vicissitu- dini del nostro paese; per la sua rilevanza spirituale che testimonia la fede dei nostri antenati nei con- fronti di Dio e della Madonna". Così, con passione, don Mario Metelli, titolare della parrocchia di Santa Maria Assunta di Erbusco, scriveva nell'ottobre scorso, in oc- casione della riconsegna alla co- munità della restaurata Pieve di Santa Maria Maggiore, nel paese della Franciacorta. E in una pre- cedente occasione il sindaco di Erbusco, Leonardo Lamberti, af- fermava riferendosi all'antica Pieve: "Questo prezioso monumen- to ci viene invidiato da molti, rap- presenta per noi il nostro passato ed il nostro futuro, la nostra storia, le nostre radici. Ci racconta da dove veniamo, attraverso quali vi- cissitudini siamo passati. Ma è un La facciata della Pieve con la torre campanaria monito affinché la storia e la tradi-

646 LA PIEVE RETTA DA UN ARCIPRETE EBBE IMPORTANZA ANCHE A LIVELLO PROVINCIALE E DIOCESANO zione siano per noi maestre di vita, per non smarrirci nelle nebbie di chi è senza identità". Interrompendo dunque la ri- cognizione, che andiamo facendo sul Notiziario, sugli interventi di recupero che hanno interessato grandi palazzi bresciani, ci soffermiamo in questo numero su un restauro minore per l'entità del- l'intervento, ma ugualmente prezio- so perché ha riguardato un rilevan- te monumento dell'architettura medievale lombarda, e particolar- mente significativo perché ha re- stituito a una comunità il suo patri- monio più bello: appunto la Pieve L’abside della Pieve di Santa Maria Maggiore di Erbusco, raffinato edificio romani- co (ma già con influssi gotici), che Si presume che già nei secoli VIII-X esistesse in Erbusco sorge poco discosto dalla chiesa un edificio di carattere religioso, come testimoniano alcuni parrocchiale, a un tiro di schioppo frammenti decorati di pietra arenaria incastonati nelle pa- dal municipio del paese. reti dell'attuale Pieve. Questa venne edificata probabil- Il restauro della Pieve, ini- mente nel XII secolo: probabilmente si tratta di una ziato nel 2001, si è concluso nel- riedificazione che mantiene la pianta della costruzione più l'ottobre scorso. Si è trattato di un antica, poi modificata solo nella seconda metà del XIII se- primo intervento conservativo; al- colo per costruire la bella abside, di semplici forme tipica- tri interventi saranno necessari in mente romaniche ma già con influssi goticheggianti. futuro. Ma facciamo un po' di sto- ria. Si presume che già nei secoli VIII-X esistesse in Erbusco un edificio di carattere religioso, come testimoniano alcuni frammenti de- corati di pietra arenaria incastona- ti nelle pareti dell'attuale Pieve. Questa viene edificata probabil- mente nel XII secolo: o sul luogo di un edificio preesistente, distrut- to prima del XII secolo e soppiantato dalla Pieve; oppure, più probabilmente, si tratta di una riedificazione che mantiene la pian- ta della costruzione più antica, poi modificata solo nella seconda metà del XIII secolo per costruire la bella abside, di semplici forme tipica- Interno della chiesa: visione dalla porta principale d’ingresso

647 IL RESTAURO È STATO FINANZIATO COL CONTRIBUTO DELLA REGIONE, DEL E DI UNO SPONSOR mente romaniche ma già con in- begli affreschi che ricoprono le e proprietà). La svolta avviene nel flussi goticheggianti (è questa oggi pareti interne e l'abside della chie- 1519: dopo varie controversie sul- la parte più originale della chiesa, sa. Colpisce soprattutto, per la sua la proprietà (e sui relativi benefi- rispetto al resto più volte eleganza e finezza, la "Madonna in ci), la Pieve passa sotto l'ammini- rimaneggiato). trono col Bambino", affresco nel- strazione dell'Ospedale Maggiore Denominata "Santa Maria l'abside attribuito a un pittore ano- di . Comincia una progres- Maggiore" - un nome che poi an- nimo, che qualcuno ha definito siva perdita di importanza (anche drà perso, ma che oggi viene "Maestro del 1442", probabilmen- se nel Cinquecento sono numerosi recuperato -, la Pieve, retta da un te autore anche di altri affreschi i lavori di sistemazione e abbelli- arciprete, acquista importanza non della Pieve: è un artista che mo- mento), che è "ufficializzata" quan- solo per Erbusco, ma anche a li- stra di conoscere il linguaggio di do, nel 1719, viene inaugurata una vello provinciale e diocesano. Tra Gentile da Fabriano e dei Bembo nuova e più grande chiesa (grazie la fine del Trecento e i primi de- (Gentile e Giovanni Bembo furono anche a una cospicua donazione cenni del Quattrocento viene co- in quegli anni a Brescia). del conte Cesare Martinengo, struito il campanile; il fonte batte- La Pieve raggiunge nel erbuscano), che diventa parroc- simale è del 1408. Sono pure del Quattrocento il suo massimo splen- chiale. La vecchia Pieve viene adi- Quattrocento la maggior parte dei dore (vi fanno capo numerosi beni bita ad usi minori, fino a che, nel

648 NEL 1719, FU INAUGURATA LA NUOVA CHIESA E LA VECCHIA PIEVE VENNE ADIBITA AD USI MINORI, FINENDO IN ABBANDONO

1856, ormai in stato di abbandono, pe delle pareti, i serramenti. All'in- Parrocchia di Santa Maria Assun- viene sconsacrata ed usata come terno i lavori hanno riguardato gli ta, dal titolo La Pieve Santa Maria magazzino parrocchiale (più tardi intonaci, le fenditure, l'altare late- Maggiore di Erbusco, e la bella e verrà addirittura adibita a deposito rale, la tinteggiatura (in parte ripu- più ampia pubblicazione (ricca di di concimi, stalla, asilo di prigionie- lita, in parte restaurata), alcuni fotografie) del 1999 La Pieve di ri austriaci). Nel 1880, l'edificio lacerti di affresco, l'impianto elet- Erbusco di Monica Viscardi, deri- passa al Demanio e poi sarà con- trico. vata dalla tesi di laurea dell'autri- cesso al Comune (tranne il cam- Si è trattato di un primo ce, edita dal Comune e dalla Bi- panile che resta alla fabbriceria stralcio di lavori che hanno ridato blioteca comunale di Erbusco. parrocchiale), che lo userà come alla Pieve la sua saldezza struttu- teatro. rale, garantendone la conservazio- La lunga strada del recupero ne e offrendo la possibilità di un comincia nel 1929, quando la Pieve utilizzo immediato. Ma è emersa torna di proprietà parrocchiale. anche la necessità di ulteriori in- Cominciano lavori di restauro che terventi da effettuare in futuro, tra durano più di un decennio (fino al l'altro il restauro degli affreschi e 1941): vengono abbattute le costru- della tela dell'altare laterale. Ora zioni aggiunte che deturpano l'edi- la Pieve è dunque ficio originale, sono riportati alla restituita alla co- luce e restaurati gli affreschi. Ma munità. La Par- la riapertura al culto dura poco: la rocchia intende Pieve viene adibita a palestra e a usarla come luo- sede di varie attività culturali. La go sacro di cele- struttura mostra ben presto la ne- brazioni e di pre- cessità di ulteriori restauri. ghiera (in ausilio Giungiamo così all'interven- alla chiesa par- to conservativo di oggi. E' nel 2000 rocchiale), ma che, con il parroco don Angelo anche per eventi Gozio, ci si mobilita alla ricerca dei culturali e artisti- fondi necessari. Si ottiene un con- ci in grado di va- tributo della Regione Lombardia, lorizzarla (per un contributo dell'Amministrazione questo è nata comunale di Erbusco, l'intervento l'Associazione determinante di uno sponsor priva- Amici della Par- to: Terra Moretti, un gruppo impren- rocchia). ditoriale da tempo impegnato sul Per chi vo- fronte degli investimenti culturali lesse sapere di sul territorio. I lavori, progettati e più di questo pic- diretti dagli architetti Roberto colo gioiello bre- Feroldi di e Giuseppe sciano dell'archi- Lorenzini di , sono stati tettura medievale eseguiti dalla Cds Costruzioni di (certo non suffi- Erbusco, con l'intervento del Mini- cientemente co- stero per i Beni culturali e della nosciuto) citiamo Soprintendenza archeologica. il rapido opuscolo Gli interventi esterni hanno pubblicato nei interessato il tetto, le gronde, le cre- mesi scorsi dalla

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