Impariamo Dagli Immigrati a Far Politica in Modo Nuovo

Impariamo Dagli Immigrati a Far Politica in Modo Nuovo

05CUL01A0505 ZALLCALL 12 19:44:02 05/04/97 CULTURA eSOCIETÀ l’Unità 13 Lunedì 5 maggio 1997 Una scommessa per il 2000: «immaginare» il vecchio continente e creare una nuova idea di cittadinanza Un convegno per provarci EuropaEuropa Roma, ore 16: oggi 05CUL01AF01 il via ai lavori Un nuovo atteggiamento verso i problemi dell’immigrazione e della formazione da parte dell’Unione Europea può costituire un momento di svolta su questioni quanto mai scottanti come la disoccupazione e i contrasti interetnici? Sono le domande a cui cercherà di dare risposta il convegno «Immaginare l’Europa: una nuova cittadinanza», che si aprirà oggi - con le relazioni introduttive di Etienne Balibar e Antonio Ruberti - presso la sala della Protomoteca del Campidoglio a Roma e proseguirà fino al giorno 7 presso il Centro studi italo-francesi di piazza Campitelli. L’incontro è promosso da «Immaginare l’Europa» (rete tematica del Programma Socrates dell’Unione Europea), in collaborazione con l’Assessorato alle politiche culturali e il Sistema biblioteche centri culturali del Comune di Roma. Oggi interverranno Luciana Castellina, Pierre Carniti, Roberto Esposito, Maria Ida Gaeta, Gerardo Marotta. A partire da domani i lavori si articoleranno in due laboratori, su «Cultura della cittadinanza e società dell’apprendimento» e su «Immigrazione e cittadinanza europea». Interverranno Giorgio Baratta, Tullio De Mauro, Luigi Di Liegro, Ali Baba Faye,Clara Gallini, Paolo Andruccioli, Alfonso Iacono, Enrico Pugliese, Alba Sasso, Ingeborg Toemmel, Ursula Vogt. Tutti a bordo Antonio Priston Possiamo oggi «immaginare l’Euro- zione, tra scienze naturali e scienze pa» di domani in molti modi diversi. L’INTERVENTO umane. Su questa diseguaglianza, ha C’è innanzitutto la strada monetari- Balibar: «Impariamo giocato un ruolo importante per la ri- sta, quella oggi più in auge, che cerca la frontiera, interna agli spazi sembra portare a uno scenario fu- Apriamo le frontiere nazionali,traculturascientificaecul- turo in cui poco spazio hanno soli- 05CUL01AF02 tura umanistica. Per la prima, che at- darietà e politiche integrative. Ci dagli immigrati traverso la tecnologia ha un rapporto sono nuovi episodi di xenofobia, 1.0 con la cultura, più diretto con il sistema produttivo di chiusura verso gli stranieri (gli 6.0 e dunque con l’economia, è andata albanesi in Italia, gli italiani in crescendo negli annilacooperazione Germania...). Ci sono gli interro- a far politica non solo con l’economia europea, sia attraverso istituzioni in- gativi su quali debbano essere gli tergovernative sia attraverso azioni spazi nazionali da salvaguardare comunitarie. Di misura nettamente nell’ambito dei processi di unifica- in modo nuovo» minore, e di fatto marginale, è stato ANTONIO RUBERTI zione del vecchio continente. E i Etienne Balibar M. Dondero ed è il sostegno alla ricerca nel settore localismi esasperati, i deliri sulla umanistico: qualche penetrazione Padania e sugli elettori «terroni». Stati che a tale economia-mondo starsi insieme alle trasformazioni L’indebolimento delle frontiere na- ture transeuropee di trasporti e co- nel programma comunitario sulla Su quali basi costruire una nuova sonodialetticamentelegati». delle formazioni sociali e dei sim- zionali è l’effetto più direttamente municazioni. mobilità dei ricercatori, il program- Europa, di fronte a questi inquie- Come si situalasuaanalisidella boli identitari». percepibile della globalizzazione e, In una misura largamente inferio- ma socioeconomico introdotto per tanti fenomeni che connotano il particolarità nazionale nel qua- Come si spiega l’aumento di in- dunque, la sua analisi consente di re, ciò si è verificato per l’istruzione, la prima volta (e con difficoltà) nel nostro fine secolo? Su questi temi dro dell’economia-mondo e della tolleranza e tensioni razziali che comprendere e seguire il processo per la formazione, per la ricerca. Dar- quarto programma-quadro dell’U- una delle voci più autorevoli (che politica-mondo? oggiregistriamo? 05CUL01AF03 complessivo. Questo indebolimento ne una spiegazione significa adottare nione, qualche iniziativa della Euro- non a caso introdurrà il convegno «Da parte mia, ho cercato di arric- «Nonso seintolleranzaetensioni 1.0 si verifica in misura diversa nelle di- un’interpretazione che - allo stato peanScienceFoundation. internazionale su «Immaginare chire questa problematica concet- razziali stiano aumentando. Certo verse aree del mondo (tra Nord e Sud, delle cose - nonmisembrafacile.Pos- Nell’istruzione e nella formazione l’Europa: una nuova cittadinan- tualizzando la forma-nazione sia non diminuiscono, men che mai 6.0 allorointerno)eperlediverseattività siamo limitarci a constatare che gli professionale, la cooperazione euro- za») è quella di Etienne Balibar, fi- come formazione ideologica che scompaiono. E già ciò è sufficiente umane (dalla produzione materiale stati membri, che hanno una storia - pea è relativamente recente, e a un li- losofo francese già allievo di Al- politico-economica, come anche le per invalidare una certa rappresen- al commercio, dalla produzione cul- più o meno lunga, ma comunque vellomoltoinferiorerispettoaquello thusser, studioso di Spinoza, Marx condizioni della sua riproduzione o tazione progressiva della storia. È turaleallasuadiffusione,ecc.). non breve - di stati-nazione, hanno cui si è giunti nella ricerca. In effetti, e Gramsci, impegnato anche da della sua crisi e descrivendo lo spa- proprio il fatto che intolleranza e Si possono elaborare modelli per ritenuto di difendere la loro identità la parola «istruzione» è comparsa per anni in una riflessione su Razza zio attuale del razzismo come uno tensioni razziali si spostino, sia so- Antonio Ruberti P. Suriano/Agf l’interpretazione di questo fenome- nazionale sul piano dell’istruzione, la prima volta nel trattato di Maa- nazione classe esuLe frontiere della spazio unico e differenziato al tem- cialmente che geograficamente, a no complesso, e delineare scenari. Ed dellaformazione,dellaricerca. stricht solo tre anni fa. I programmi democrazia, per citare due dei suoi po stesso, di “esclusione interna su renderle subito visibili lì dove si è questo certamente un campo spe- Anche in questa fase in cui, con l’a- comunitari, iniziati a metà deglianni libri più interessanti. scala mondiale” dopo la fine della era finito per dimenticare la loro ci che si trovano riuniti oggi sul culativo di grande interesse ed im- dozione della moneta unica, viene ’80, per favorire la mobilità degli stu- È uscita lo scorso anno anche in colonizzazione e le grandi migra- esistenza». suo suolo, contribuendo così, portanza. Sul piano empirico, ci si accettato un forte trasferimento di dentiuniversitarieranostatipossibili Italia la seconda edizione rivedu- zionidiforza-lavoro». Lei dà grande importanza al spesso proprio in virtù di queste può porre dal punto di vista dell’os- sovranità e incomincia anche a farsi solograzieaunaforzaturainterpreta- ta di «Razza nazione classe. Le Quali sono le novità che a que- concetto di cittadinanza. Ha an- differenze, alla sua produttività servatore che, pur consapevole di es- strada l’esigenza di una politica este- tiva. identitàambigue»(EdizioniAsso- sto proposito si registrano negli che scritto, provocatoriamente, economica e culturale? È possibi- sere all’interno di questo processo e ra comune, non è all’ordine del gior- L’istruzione e in particolare la ciate), scritto alla fine degli anni anni‘90? che gli immigratiextracomunita- le sviluppare una “Europa socia- quindi da esso condizionato, cerca di no la costruzione di uno spazio co- scuola costituiscono un altro noccio- ’80 con Immanuel Wallerstein. «Il posto che in questo spazio oc- ri potrebbero divenire i cittadini le” o “dei lavoratori” senza rico- individuarelostatopresente. mune per istruzione, ricerca, cultura. lo duro dell’identità nazionale. Esse Cosa è cambiato da allora? Anche cupano i fenomeni della violenzadi europeipereccellenza... noscere i diritti civili e sociali de- Attualmente, l’indebolimento E sipone,quindi,inmodonaturalela hanno per obiettivo la crescita della leiparlaoggidiglobalizzazione? massa (ivi compresi lo sterminio di «Era una formulazione ironica, gli immigrati, che costituiscono delle frontiere si verifica soprattutto, domanda: si arriverà ad uno spazio personalità, della capacità critica, del «Wallerstein ed io abbiamo inco- intere popolazioni) e gli effetti che un modo per dire che se la “cittadi- non solo una componente essen- anche se non solo, all’interno di comuneeuropeoinquestosettore? sentimento di cittadinanza. Penso minciato a riflettere insieme sul raz- producono. E anche l’aggrovigliarsi nanza europea” è concepita come ziale della forza-lavoro collettiva, grandi aree omogenee, quali ad Personalmente, penso che agisca- che la prima concreta breccia nelle zismo, l’etnicità, il nazionalismo e i dellosviluppodellacrisidelloStato- superamento delle identità nazio- ma uno dei mezzi di pressione di esempio, per noi europei, quella del- no in questa direzione fattori poten- frontiere nazionali sia stata aperta nuovi conflitti sociali perché vole- nazione (un processo di lunghissi- nali tradizionali, potrebbe darsi che cui si servono le strategie capitali- l’Unione Europea. Da circa quaran- ti, generati dall’onda delle nuove tec- con il programma Socrates, introdu- vamo porre questi problemi in una ma durata senza sbocco prevedibi- gli immigrati “extracomunitari” stiche neoliberiste per spingere i t’anni questo indebolimento si è ma- nologie. Nella fase di evoluzione in cendo alsuointernoun’azionespeci-

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