IL NUOVO MIRACOLO ITALIANO Di David Ciaralli

IL NUOVO MIRACOLO ITALIANO Di David Ciaralli

5 IL NUOVO MIRACOLO ITALIANO di David Ciaralli a Ferrari non vince tutto quello ciali di nazioni come Cina o Unione So- ne di un equilibrio rotto solo dalle ra- che avrebbe potuto, ma dopo vietica oppure delle disponibilità eco- gazze italiane, questi i numeri di un L l’oro conquistato nel Concorso nomiche di superpotenze come gli Sta- evento che ha appassionato soprattut- Generale, bissando il titolo mondia- ti Uniti. Il fatto che una squadra del- to per gli episodi che lo hanno carat- le, fa sua anche la finale del corpo li- l’Europa occidentale, con i problemi ata- terizzato. La mancata qualificazione bero, diventando a tutti gli effetti la vici di quest’area geografica, legati prin- agli anelli dell’idolo di casa Jury Van “reginetta d’Olanda”. “Sono riuscita cipalmente all’impiantistica e alle risor- Gelder, la tremenda insaccata di Dra- a confermare la vittoria di Aarhus, era se umane, sia riuscita a battere una ta- gulescu all’arrivo da un Twist nella fi- il mio obiettivo, la cosa più difficile - di- le concorrenza infonde fiducia in tutte nale al corpo libero, l’affermazione a ce la nuova stella del firmamento in- le altre. Certo, esistono scuole diverse sorpresa nell’All-around di Maxim De- ternazionale - Se vinci una volta può anche all’interno dell’Unione Europea. viatovski, gli errori di Vanessa alla tra- essere fortuna. Ora sono una certez- Il miracolo italiano, in qualunque disci- ve e alle parallele, e la Tweddle a mez- za”. Vanessa è l’unica ginnasta a sa- plina, è sempre nato dalla libera inizia- zo servizio dopo l’intervente alla spal- lire due volte sul massimo gradino del tiva personale, dalla creatività e dalla la. Per quanto ci riguarda, ricordere- podio di Amsterdam. L’inno di Ma- buona volontà dei singoli. Per questo mo le quattro ginnaste su quattro fi- meli, grazie a l’exploit di Carlotta Gio- stiamo cercando di rendere organica nite tra le prime 15 nel Concorso I vannini al volteggio suona invece per questa caratteristica, riproducendo, o (Ferrari 1ª con 61.575, Macrì 10ª, Ber- ben tre volte. Niente male se si con- meglio, promuovendo la nascita spon- gamelli 12ª e Giovannini 15ª), Matteo sidera che la bandiera rumena non tanea di tante fucine artigianali. L’at- Morandi che butta l’oro uscendo ma- tocca mai il pennone più alto e quel- leta d’interesse nazionale, quindi, sen- le dal castello, Alberto Busnari che pa- la russa lo fa quanto la nostra. L’Ita- za trasferimenti in contesti artificiosi, ga col nono posto al cavallo con ma- lia è seconda nel medagliere, grazie rimane a lavorare nel suo ambiente na- niglie la lunga assenza dai palcosceni- al secondo posto agli anelli di Cop- turale, quello societario, con i suoi stes- ci che contano e Matteo Angioletti ter- polino e al terzo alla sbarra di Cassi- si scopritori, assistiti e collegati ad un zo finalista italiano di una finale che na, ma la Russia ci precede soltanto sistema integrato federale”. I prossimi ne ammette solo due con lo stesso per due bronzi e la Romania ci pareg- appuntamenti europei saranno a Cler- passaporto. gia in quantità, non in qualità. Que- mont-Ferrand (Francia), dal 3 al 6 sta è la fotografia: la ginnastica azzur- aprile del 2008, per la femminile, e a ra ha raggiunto corazzate che fino a Losanna (Svizzera), dall’8 all’11 mag- pochi anni addietro facevano scuola gio dello stesso anno, per la maschi- nel Vecchio Continente. “È importan- le. Ma prima l’Artistica azzurra dovrà te creare un’immagine vincente - ci passare sotto le forche caudine di set- spiega il tecnico Enrico Casella - Ba- tembre, quando a Stoccarda, in gio- sti pensare ai ginnasti dell’Est e all’alo- co, non ci sarà solo il titolo mondiale ne di invincibilità che li circondava per ma il pass olimpico. Dalla fine dell’e- capire l’influenza psicologica di certi ra Chechi non avevamo più vinto nul- meccanismi. L’accoglienza che ora ci ri- la in Europa, fino a Debrecen 2005 servano è molto cambiata. Noi, però, con Coppolino e, soprattutto, con la dobbiamo rimanere con i piedi ben sal- Benolli, la rondine che ha fatto prima- di in terra. C’è grande ammirazione e vera. Prima la squadra rosa a Volos, poi rispetto per il nostro lavoro. Abbiamo i trionfi nella terra dei tulipani ci inse- dimostrato che anche un Paese «nor- riscono di diritto nell’elite ginnica dal- male», con l’impegno e la passione, può l’Atlantico agli Urali. 8.000 spettatori, raggiungere risultati importanti. Prima 230 giornalisti accreditati, sei ginnasti si pensava che le medaglie d’oro fosse- di sei nazioni diverse che si aggiudica- Vanessa aspetta il suo turno al corpo libero ro la conseguenza di certe strutture so- no i titoli di specialità, a dimostrazio- (foto Jasmin Schneebeli-Wochner) 6 UN TRIS D’ORO SUL TAVOLO D’EUROPA i era presentata con un 61.575 azzurra Federica Macrì, che, complice nel Concorso I. Il suo record una caduta al corpo libero, non va ol- Spersonale in campo interna- tre un 13,350. La Zgoba apre la secon- zionale. La Ferrari, per i bookmaker da rotazione sbaglian- del settore, è la favorita anche per il do alla trave, dalla titolo continentale. Al suo fianco, co- quale però la Izba- me sempre, Monica Bergamelli, due sa con 15.625 volte olimpionica e pronta a portarle vola al coman- la borsa tra una rotazione e l’altra nel do della classifi- Rai Congress Centre di Amsterdam. La ca provvisoria. Vany le bergamasca con 56.400 aveva chiuso risponde al corpo in 12^ posizione la sua avventura olan- dese, tre decimi dietro la Macrì libero (56.725), ma in finale è, comunque, (15,075), in pedana a preparare con acqua e nonostante magnesia le parallele alla campio- convinca poco nessa del Mondo. Sugli spalti la Gio- un passaggio artistico e l’arrivo del vanni (15^ nelle qualificazioni del “doppio carpio” con cui chiude il suo giovedì con 55.975) fa il tifo per le esercizio. Al quarto posto resiste la Ni- compagne, pensando alla sua finale stor (29.800), che alle parallele si era al volteggio. Le quattro azzurre, co- ben disimpegnata con 15,425. La Ma- sì, in un modo o nell’altro, all’inizio crì (14.275 al volteggio) scala addirit- del week end sono ancora tutte in gio- tura dieci posizioni e si attesta al nono co, l’ennesimo segnale di un gruppo posto con un totale di 27.625. Al ter- forte, brioso ed unito. La cavalcata di zo giro escono di scena l’ucraina e, so- Vanessa nell’All-around inizia alla tra- prattutto, la Nistor, male alla trave ve. Sale per sesta, l’ultima di un rag- (14.625). Il duello, oramai, è tra San- gruppamento in cui non ha avversarie dra e Vanessa, che al volteggio si su- dirette, e questo non le piace. Il salto pera ottenendo un punteggio per lei giro con un avvitamento che l’aveva inusuale in questa specialità, 14.925. tradita ad Aarhus è ormai una forma- Ma il bronzo mondiale, nel suo attrez- lità, anche se lei è fra le pochissime ad zo preferito, il corpo libero, fa ancora eseguire un movimento così difficile. meglio e con 15.475 sorpassa l’italia- Superato lo scoglio la ginnasta di Ge- na di cinque centesimi: 45.425 contro nivolta è stranamente imprecisa in al- 45.375. Federica cede qualche posi- cuni elementi più semplici e alla fine zione e dopo la routine alle parallele strappa alla rigida giuria un 15,375. In (14,125) è decima con un parziale di testa alla classifica dopo il primo at- 41.750. È il momento di scoprire le trezzo balza l’ucraina Dariya Zgoba, carte. La rumena al volteggio non può che alle parallele coglie 15,575 pun- fare più di 14,475 e la Ferrari se non ti. In terza posizione si attesta la rus- sbaglia alle parallele ha il titolo in ta- sa Kramarenko, che precede l’ex sca - padrona, come al solito del pro- campionessa europea Alina Ko- prio destino. Casella e Michela zich e le rumene Steliana Nistor Francia le consiglierebbero un e Sandra Izbasa, rispettivamen- atteggiamento conservativo ma te quinta e sesta. Purtroppo al “cannibale” non basta vince- Vanessa Ferrari al corpo libero del All-around solo diciannovesima l’altra (foto Vanda Biffani) re, lei vuole stupire. E così, volteg- 7 tro con un avvitamento, lo stesso mo- vimento fallito ad Aarhus, le fa poggia- re i piedi a terra (8ª 13.550). Agli oc- chi della tigre, per la prima volta, spun- tano le lacrime. Casella la porta fuori e quando la rivediamo sulla pedana del corpo libero si capisce che la regina è tornata. È la settima a salire ma con 15,400 scioglie gli enigmi della Turan- dot e non ce n’è per nessuno. Per la Iz- basa che aveva già dato forfait, per Betty Tweddle (15.250), acciaccata e d’argento, e per la Kozich, terza a 15.050.“Sono arrabbiatissima ed anche abbastanza delusa - dirà l’atleta della Brixia in conferenza stampa - Cioè, so- no contenta per aver vinto il corpo libe- ro e di lasciare Amsterdam con due me- Da sinistra Michela Francia, Carlotta Giovannini, Giacomo Zuffa, Vanessa Ferrari, Enrico Casella, Federica daglie d’oro, ma se penso a quello che Macrì, Monica Bergamelli e Diego Pecar - (foto David Ciaralli) ho combinato negli altri due attrezzi mi giando fra gli staggi con la freccia lam- mano, come Menichelli ad Anversa viene da piangere”.

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