Università di Pisa Scuola di dottorato in Storia, Orientalistica e Storia delle Arti XXV ciclo Tesi di dottorato in Storia Moderna (M/STO-02) ALESSANDRO MONTI L’ASSEDIO DI FIRENZE (1529-1530) Politica, diplomazia e conflitto durante le Guerre d’Italia Tutor: Ch. Prof. Franco Angiolini - 2013 - – INDICE DEI CONTENUTI – Elenco delle illustrazioni 5 Sigle impiegate 6 INTRODUZIONE 7 Stato della letteratura 8 Metodo e fonti 17 Debiti di gratitudine 21 PARTE PRIMA: ANTEFATTO 23 I. La lega di Cognac 24 Il sacco di Roma 29 II. «Populo e libertà» 33 L’unione mancata 36 Cristo Re 41 III. L’offensiva francese 44 Il disastro di Napoli 47 IV. Dérapage (slittamento) 50 La caduta del gonfaloniere 53 V. Barcellona e Cambrai 58 La passata di Cesare 62 Capitani coraggiosi 64 La pace delle due dame 68 1 PARTE SECONDA: DALL’INIZIO DELLE OSTILITÀ ALLA CHIUSURA DELL’ASSEDIO (SETTEMBRE-DICEMBRE 1529) 73 VI. La guerra lampo 74 Tra Cortona e Arezzo 77 L’impasse valdarnese 82 VII. La controffensiva diplomatica 87 Il fallimento delle trattative 91 Guerra su tutti i fronti 96 VIII. Le difese della Repubblica 101 Condotte e condottieri 105 Francesco Ferrucci 109 Promesse e illusioni 114 IX. Il nemico alle porte 119 Quando tuona il cannone 123 X. La guerra fuori Firenze 128 Il “blitz” di Castel Fiorentino e la presa di San Miniato 132 Lorenzo Carnesecchi, “il gran soldato” 135 L’incursione in Mugello e il massacro della Lastra 139 Incamiciata a Santa Margherita, imboscata a Montopoli 145 XI. La pace d’Italia 149 Il cerchio si chiude 155 La perdita del dominio 160 PARTE TERZA: UN EQUILIBRIO INCERTO (GENNAIO-APRILE 1530) 166 XII. La guerra di logoramento 167 Il bastone del comando 170 Le difficoltà degli imperiali 174 I ribelli di Marradi 180 XIII. Di là e di qua del muro 184 L’incoronazione di Bologna 186 La rivolta di Volterra 188 Una sfida a duello 190 Il signor Fabrizio 193 La tregua di Castrocaro 196 2 XIV. La forza della fede 199 Prediche laiche: le orazioni alla Milizia 203 La repressione del dissenso 207 XV. Lo spettro della fame 213 Intrighi internazionali 216 PARTE QUARTA: LA SCONFITTA DELLA REPUBBLICA (MAGGIO-AGOSTO 1530) 220 XVI. Colpo su colpo 221 La battaglia della Colombaia 227 Il tamburino e la gatta 232 XVII. Il sacco di Empoli 237 La peste e altri fatti 243 La resa della cittadella aretina 247 XVIII. Il nuovo Gedeone 250 La battaglia sulle brecce 253 San Donato in Polverosa 257 La guerra segreta 260 XIX. Pianificare l’olocausto 264 Le patenti del generale 270 XX. Spedizione di soccorso 275 Trattative e tradimenti 279 XXI. La rotta di Gavinana 285 L’ultima battaglia 288 Così si uccide un uomo morto 294 Nascita di una leggenda 299 Il giudizio dei contemporanei 303 In morte di un principe 305 XXII. «La voluntà del populo» 310 I “protesti” di Malatesta 312 Il colpo di stato 316 XXIII. Gli accordi traditi 322 Siena e Lucca, gli alleati delusi 326 La restaurazione medicea 330 XXIV. Conclusioni 335 Endogenesi di una sconfitta 336 3 Bibliografia 341 Fonti archivistiche 352 Appendice documentaria 362 4 – ELENCO DELLE ILLUSTRAZIONI – FIG. 1 – Direttrici dell’attacco imperiale, agosto-ottobre 1529 FIG. 2 – Disposizione delle forze imperiali e repubblicane durante l’assedio di Firenze FIG. 3 – Comunicazioni dei Dieci di Libertà e Pace verso destinazioni del dominio FIG. 4 – Uno dei cifrari impiegati da Francesco Ferrucci FIG. 5 – Assedio di Volterra da parte delle forze imperiali, maggio-giugno 1530 FIG. 6 – La moneta da mezzo scudo, battuta in sostituzione del fiorino FIG. 7 – Repubblicani e imperiali verso la battaglia di Gavinana FIG. 8 – Facsmile dell’ultima lettera di Francesco Ferrucci FIG. 9 – Disposizione delle forze in campo all’inizio della battaglia di Gavinana, 3 agosto 1530 5 – SIGLE IMPIEGATE – AGR Archives Générales du Royaume, Bruxelles AGS Archivo General de Simancas ASF Archivio di Stato, Firenze ASG Archivio di Stato, Genova ASL Archivio di Stato, Lucca ASM Archivio di Stato, Mantova ASMo Archivio di Stato, Modena ASMs Archivio di Stato, Massa ASPe Archivio di Stato, Perugia ASS Archivio di Stato, Siena ASV Archivio Segreto Vaticano, Città del Vaticano ASVe Archivio di Stato, Venezia BAV Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano BNCF Biblioteca Nazionale Centrale, Firenze BNF Bibliothèque Nationale de France, Parigi BNM Biblioteca Nazionale Marciana, Venezia BL British Library, Londra BMG Biblioteca Maldotti, Guastalla BML Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze BRF Biblioteca Riccardiana, Firenze HHStA Haus,-Hof,-und Staatsarchiv, Vienna RAH Real Academia de la Historia, Madrid CASP Calendars of State Papers. Spain CORF Collection des Ordonnances des Rois de France CODOIN Colleción de documentos ineditos para la historia de España DBI Dizionario Biografico degli italiani RIS Rerum Italicarum Scriptores SANUTO I diarii di Marino Sanuto AVVERTENZA Tutte le date, tanto nel testo quanto nelle note, sono riportate secondo lo stile moderno. 6 – INTRODUZIONE – «Ché i segreti de’ Principi noi altri li potiamo mal sapere se non per conietture e immaginationi» Angelo Bardi, Historie di Siena Ha senso tornare a parlare oggi dell’assedio di Firenze, e delle vicende dell’ultima Repubblica Fiorentina? La risposta è implicita nelle pagine che seguono, ma credo che occorra dare ragione di uno studio che di primo acchito potrebbe anche apparire superfluo, data la grande quantità di opere già prodotte sull’argomento. L’abbondanza di studi in merito non deve però trarre in inganno: si tratta di lavori compilati per la maggior parte da eruditi e improvvisati storiografi, e quasi sempre condotti su basi ascientifiche. Già sulla fine dell’Ottocento, quando l’assedio di Firenze era un tema che fioriva nella letteratura da almeno mezzo secolo, Carlo Pio Falletti Fossati notava la mancanza di una narrazione globale della vicenda fiorentina, alla quale si augurava di portare il suo contributo documentario per ridimensionare le esagerazioni e chiarire i punti oscuri. Dell’assedio, aggiungeva il Falletti Fossati, occorreva «studiarne il lato meno bello, ora che non è più necessario destare gli animi degli italiani col racconto di alti e nobili fatti».1 Più di quarant’anni dopo, e malgrado nel frattempo si fossero accumulati sull’argomento numerosi altri studi ed edizioni documentarie, lo storico inglese Cecil Roth, nell’introduzione alla prima edizione italiana del suo saggio The Last Florentine Republic, osservava stupito come «tale soggetto non sia stato da altri trattato a fondo prima di me, e che nessun lavoro italiano sia stato fin qui pubblicato su questo periodo epico di storia fiorentina. Perché, infatti, sebbene l’assedio di Firenze sia famoso in Italia, gli avvenimenti che vi condussero e dei quali esso forma parte sostanziale furono, è curioso, trascurati dagli storici, a partire dai contemporanei: e 2 nessuno pare si sia spinto ad abbracciarli in uno sguardo complessivo». 1 C. P. FALLETTI FOSSATI, L’assedio di Firenze: contributo, Palermo, Giannone e Lamantia, 1885, pp. 9-19. Implicitamente, con queste parole, lo studioso torinese (già allievo di Pasquale Villari e poi docente di storia moderna all’Università di Bologna) ammetteva che le vicende storiche dell’assedio - come vedremo più avanti - erano state fin lì strumentalmente impiegate dalla storiografia ottocentesca. 2 C. ROTH, L’ultima repubblica fiorentina, Firenze, Vallecchi, 1929, p. 5. La stessa definizione “ultima repubblica fiorentina”, intendendo quella che rinacque nel 1527 e la cui caduta condusse poi al principato mediceo, è da attribuirsi allo storico inglese. 7 Nel 1983, ed erano passati altri sessant’anni, toccò a John N. Stephens, introducendo il suo studio The Fall of the Florentine Republic, notare come quello dell’ultima repubblica fiorentina fosse uno dei periodi meno affrontati dagli storici, e sul quale comunque i pochi lavori esistenti accusavano il peso degli anni.3 In effetti, nel secolo compreso tra il primo periodo risorgimentale e la conclusione del Ventennio fascista – un lasso di tempo che coincide con l’età aurea degli studi sull’assedio – a dispetto del gran numero di titoli prodotti sul tema pochi furono gli studi che non risentirono di un approccio idealizzato (e ideologizzato) ai fatti. Come risultato, molti episodi di quel periodo cruciale nella storia fiorentina sono ancora oggi parzialmente da riscrivere, e in alcuni casi totalmente da indagare.4 Stato della letteratura Fin dal 1530, pochi mesi dopo la conclusione dell’avventura repubblicana, le vicende legate all’assedio di Firenze furono ricostruite da una moltitudine di cronache, memoriali e studi storici, che però per la quasi totalità rimasero allo stato di manoscritto. Tranne poche eccezioni (come per esempio la Storia d’Italia del Guicciardini, e la Storia del suo tempo del Giovio), gli storiografi cinquecenteschi furono pubblicati a stampa solo due secoli dopo, a partire dagli anni Venti del Settecento, quando di fronte alla certezza dell’ormai imminente estinzione della dinastia medicea venivano a cadere le ragioni ultime del tabù storiografico che fino ad allora era stato imposto sulle vicende della Firenze repubblicana.5 Le Storie di Bernardo Segni apparvero nel 1723, i Commentarii di Filippo de’ Nerli nel 1728, mentre per le lettere di Donato Giannotti fu necessario aspettare l’Ottocento. Persino la Storia fiorentina di Benedetto Varchi – la cui stesura era stata voluta, autorizzata e finanziata da Cosimo I – rimase inedita per quasi due secoli, ed ebbe una prima pubblicazione soltanto nel 1721. Il primo storiografo a recuperare le vicende dell’assedio con un certo successo, complice anche l’incremento del pubblico di eruditi che si interessavano a queste tematiche, fu il Sismondi, uno svizzero che vantava origini pisane, che nel 1818 pubblicò l’ultimo volume della sua monumentale Histoire des républiques italiennes du Moyen Âge. Sismondi, le cui idee avrebbero influenzato la storiografia italiana per oltre un secolo, vedeva nelle città-stato del medioevo italiano la forma perfetta di organizzazione politica, costretta a scomparire 3 J.
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