IL MONUMENTO DA CAMERA I bronzetti della Collezione Sperati in Palazzo Lascaris IL MONUMENTO DA CAMERA I bronzetti della Collezione Sperati in Palazzo Lascaris a Torino a cura di Maria Luisa Moncassoli Tibone Contributi di: Pier Luigi Berbotto Giuliana Brugnelli Biraghi Clara Palmas Pier Massimo Prosio IL MONUMENTO DA CAMERA FONDAZIONE PER IL LIBRO, LA MUSICA E LA CULTURA Ufficio di Presidenza: Cura della mostra e del catalogo Presidente:Mercedes Bresso,Presidente della Provincia diTorino Presidente: Roberto Cota Maria Luisa Moncassoli Tibone Vice Presidenti: Enzo Ghigo, Presidente della Giunta Regionale del Piemonte, Sergio Chiamparino, Sindaco della Città di Torino Vicepresidenti: Francesco Toselli, Lido Riba Contributi in catalogo Consiglieri segretari: Beppe Pozzo, Marco Botta, Alessandro Pier Luigi Berbotto, Giuliana Brugnelli Biraghi, Clara Palmas, Pier Segretario Generale: Rolando Picchioni Massimo Prosio Di Benedetto Comitato dei Garanti: Piero Bianucci, Pier Giovanni Castagnoli, Curatori della Collezione Lorenzo Mondo, Giuliano Soria Direzione Comunicazione istituzionale dell’Assemblea regionale Michelangelo Fessia, Claudio Minnicelli Direttore: Luciano Conterno Musiche ARTIGIANO METROPOLITANO Oto Perillo, con l’insieme vocale “Il sogno di Polifilo” Staff Settore Comunicazione e partecipazione dell’Assemblea regionale Scritte in mostra Direttore Artistico: Enzo Biffi Gentili Responsabile: Michelangelo Fessia Pier Luigi Berbotto Assistente di Direzione: Davide Paludetto Assistente agli allestimenti: Massimiliano Montaruli Allestimento Amministrazione:Alessandro Dotta Settore Informazione dell’Assemblea regionale Maria Pia Dal Bianco A&A Architetti & Associati, Sabrina Ufficio stampa e pubbliche relazioni: Daniela Lo Piccolo Responsabile: Marina Ottavi Beltramo, Monica Zanzotto Operatori professionali:Valentino Macri Segreteria Generale: Daniela Icardi Coordinatore tecnico Settore Relazioni esterne dell’Assemblea regionale Claudio Minnicelli Comitato tecnico scientifico Responsabile: Gualtiero Freiburger Presidente: Stefano Zecchi Collaborazione editoriale Membri:Cristina Accornero,Roberto Albanese,Riccardo Bedrone, Alessandra Pont Chiara Genisio, Gianni Boffa Consolata Beraudo di Pralormo, Denise Biernaux, Rossana Bossaglia, Francesca Comisso, Maria Pia Dal Bianco, Francesco Fotografie Direzione Amministrazione e Personale Drago,Pablo Echaurren,Antonio Forchino,Anne Leclercq,Daniela Pino dell’Aquila, Carlo Devoti, Paolo Siccardi, Maria Luisa Magnetti, Cristina Morozzi, Luisa Perlo, Isabella Ricci Massabò, Direttore:Wally Montagnin Moncassoli Tibone Paola Navone, Francesco Pernice, Roberto Sandri-Giachino, Carla Enrica Spantigati, Maria Luisa Tibone, Mauro Volpiano Grafica e Impaginazione Ufficio Tecnico e Sicurezza Manera,“Immagine & Comunicazione” Comitato di coordinamento Claudio Minnicelli Si ringraziano per la cortese collaborazione Guido Bolatto,Marco Cavaletto, Luciano Conterno,Gaudenzio De Marco Albera, Rosalba Belmondo, Rossana Bossù, Patrizia Bottardi, Paoli, Rita Marchiori, Anna Martina, Roberto Moisio, Patrizia Picchi, Roberto Salvio,Alberto Vanelli, Carlo Viano Direzione Segreteria dell’Assemblea regionale Andrea Bruno, Piero Cazzola, Famiglia Calandra, Circolo degli Artisti, Famiglia Conrieri, Gabriella Daghero, Famiglia Dal Bianco, Direttore: Maria Rovero Gualtiero Dolce,Antonio Forchino, Funzionari GAM Torino, Enrico Consulenti Gastaldi, Giuseppe Luigi Marini, Gian Giorgio Massara, Germana Progetto didattico Anna Pironti Servizi generali operativi e sicurezza Mazza,Maurizio Micai,Michelangelo Miele,Eriberto Naddeo,Sergio Noero, Alessandro Paolini, Vittorio Peracino, Adriana Peruccio, Angelo Cappella, Carlo Greghi Famiglia Rubino, Piera Savina, Grazia Tartaglini, Angelo Tibone, Ufficio stampa e Comunicazione Domenico Tibone, Bianca Vetrino, Paolo Vinai, Gianni Vurchio ThreeSixty Direzione Processo Legislativo Mostra e catalogo realizzati dal Consiglio regionale del Piemonte Coordinamento dell’immagine grafica Direttore:Adriana Garabello Direzione Comunicazione Istituzionale dell’Assemblea regionale Bellissimo Questo catalogo non è solo uno strumento indispensabile per conoscere al meglio la mostra “Il monumento da camera”. È, insieme alla rassegna stessa, un omaggio alla memoria della famiglia Sperati e un rinnovato ringraziamento per la donazione che ha arricchito di opere artistiche la sede dell’Assemblea regionale piemontese. Il felice itinerario che porta la“Collezione Sperati”sotto le volte di Palazzo Lascaris è noto. Nel 1980 Luisa Sperati vedova Mezzalama decide di donare la raccolta ereditata dal padre Emilio al Consiglio regionale. Un gesto di grande generosità quello della signo- ra Luisa e, aggiungerei, d’affetto verso la comunità piemontese, quello di affidare all’i- stituzione una parte non marginale della propria storia famigliare, intrisa d’amore per l’arte, di capacità artigianale d’altissimo livello, di sensibilità e buon gusto. Nell’atto della donazione è precisato che le opere devono essere “custodite ed ambien- tate” a Palazzo Lascaris.Da allora bronzetti e quadri sono una parte del Palazzo, una sua componente inscindibile. È anche grazie a queste opere che la sede dell’Assemblea regionale del Piemonte è più ricca non solo dal punto di vista squisitamente artistico, ma anche storico. La collezione infatti rappresenta nel suo insieme Torino e il Piemonte a cavallo tra l’Ottocento ed il Novecento, proprio in quegli anni cruciali che segnano, nel bene e nel male, lo sviluppo della regione nel secolo scorso. Un Piemonte ed una Torino ancora legati alla tradizione, ma già protesi verso il futuro con coraggio, con il coraggio di chi sa di rischiare, certo della propria capacità e volon- tà. E vedendo le opere raccolte o “fuse” da Emilio Sperati nel suo laboratorio-officina di Corso Regio Parco in Torino, è possibile cogliere in questa volontà, intrisa di curio- sità e speranza, una forza che trae le sue energie, per il futuro, dal rispetto delle tra- dizioni del passato. In questo senso la Collezione Sperati è molto significativa e particolare perché conserva opere di uomini che ebbero fede nella propria città e nella propria terra. Partendo da queste considerazioni e cogliendo l’opportunità delle mostre “Artigiano- metropolitano” per il centenario della grande Esposizione di Torino del 1902, l’Ufficio di Presidenza ha deciso di offrire ai cittadini l’esposizione della Collezione Sperati in un contesto ed in una ambientazione diversi da quelli della mostra permanente, visi- bile ai cittadini, associazioni e gruppi scolastici, nel contesto del progetto “Porte aper- te a Palazzo Lascaris”. Questa presentazione vuole collocare nella giusta luce - come merita - un piccolo teso- ro lasciato in eredità alla comunità piemontese da una sensibile signora in ricordo del padre artista. ROBERTO COTA Presidente del Consiglio regionale del Piemonte IL PERCORSO DELLA MOSTRA Il messaggio eroico All’alba del secolo XX la monumentomania impe- rante, dopo aver dilagato per piazze e giardini,trova un valido sbocco negli interni domestici.I fonditori riducono drasticamente le dimensioni dei manufatti in bronzo, privilegiando la cura del dettaglio. Per i buoni borghesi fu motivo d’orgoglio poter esibire in casa i bronzetti: un Arnaldo da Brescia, un Michelangelo, un Alfonso Lamarmora, un Bartolomeo Colleoni. Sono riproduzioni dell’opera di artisti celebri: due o tre spanne d’altezza, per un tributo alla moda e alla storia. Nell’attualità storica A Torino, proprio accanto agli edifici dell’Esposizione, Davide Calandra aveva innalzato una figura equestre, un’opera insigne per celebrare un principe e Casa Savoia. Certo è che tanta maestria, e insieme quella del fonditore Emilio Sperati,valsero al monumento il presti- giosissimo Premio degli Artisti.L’inaugurazione avvenne a Torino il 7 maggio 1902. E da cento anni il principe Amedeo di Savoia duca d’Aosta è lì, alto e bronzeo sul destriero, a perpetuare il suo slancio eroico nell’aria chiara del Valentino.Altri messaggi i bronzetti domestici ci propongono: un corollario di glorie patrie. L’eleganza del nudo Al tramonto del classicismo, la tradizione del nudo nella scultura sembra meno importante, confinata nelle scuole delle Accademie. L’analisi del corpo - femminile,maschile,infantile - ricompare con la sca- pigliatura, coglie nuove rappresentazioni nell’ambi- to del naturalismo, impreziosisce le immagini sim- boliste, anima le forme plastiche più vicine al mondo liberty e crepuscolare.Con scrupolo realisti- co, garbata esibizione, e magari, sotto sotto, un sus- surro di malizia. Costumi esotici e tradizioni popolari L’orientalismo è un fenomeno che conferisce alle opere il fascino del raro, dell’esotico. Le bronzee raffi- gurazioni di un cammello, di una beduina portatrice d’acqua, di una slitta e del suo vetturino in rassegnata attesa portano, nell’aria un po’ greve degli interni d’inizio secolo, l’alito caldo del deserto, o un brivido di gelo dal cuore innevato della Santa Russia.Altri usi e costumi vicini e lontani esprimono i bronzetti e risvegliano l’interesse per le opere in scala ridotta dei grandi scultori. Uno sguardo all’infanzia L’immagine dei bambini sollecita in modo vario l’estro degli scultori. Protagonisti di precoci inge- nue imprese, i piccoli personaggi sono amorosa- mente effigiati. Mostrano sempre una vitalità che il bronzo imprigiona e poi restituisce,nella levità gio- cosa propria dei fanciulli, nella malizia trasgressiva dei monelli, nella grazia malandrina e fuggevole di uno scugnizzo o nel tenero raccoglimento della fan- ciulla in
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