Doktori Disszertáció

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DOKTORI DISSZERTÁCIÓ LE SCELTE LETTERARIE NELLA ROMANZA DA CAMERA DELL’OTTOCENTO Giulio Aldo D’Angelo 2016 EÖTVÖS LORÁND TUDOMÁNYEGYETEM Bölcsészettdományi Kar Doktori disszertáció Giulio Aldo D’Angelo LE SCELTE LETTERARIE NELLA ROMANZA DA CAMERA DELL’OTTOCENTO Irodalomtudományi Doktori Iskola Dr. Lukács István, a Doktori Iskola vezetője Italianisztikai Irodalom- és művelődéstörténeti doktori program Dr. Szkárosi Endre, a program vezetője A bizottság tagjai és tud. fokozatuk: Elnök: Dr. Kelemen Jànos akadémikus, professzor emeritus Opponensek: Dr. Török Tamara, PhD Dr. Laterza Marilena, PhD, Centro Studi Pergolesi (Universitá di Milano) Titkár: Dr. Falvay Dàvid, PhD Tagok: Dr. Lukàcsi Margit, Phd, (PPKE) Témavezető és tud. fokozata: Dr. Szkárosi Endre, PhD Budapest, 2016 INDICE PREMESSA IMPORTANTE pag. 1 1. INTRODUZIONE pag. 2 2. GUSTO, MUSICA, E CONSUMI NELL'ITALIA MUSICALE DELL'OTTOCENTO pag. 6 3. SALOTTO: IL LUOGO, I LUOGHI pag. 11 3.1 Salotti milanesi pag. 14 3.2 Il salotto della Contessa Maffei pag. 16 3.3 Il salotto di casa Branca pag. 18 3.5 Un salotto romano pag. 23 3.5 Salotti napoletani pag. 28 3.6 Giuseppina Guacci, Irene Ricciardi, Vincenzo Capecelatro pag. 29 3.7 Il Salotto di casa Capece Minutolo pag. 36 3.8 Giuseppe Balducci pag. 39 4. LE SCELTE LETTERARIE pag. 46 4.1 Pietro Metastasio pag. 46 4.2 Anacreonte e il falso Anacreonte pag. 51 4.3 Jacopo Vittorelli pag. 52 4.4 Eccezioni e spunti originali. Ferdinando Pontelibero e le sue Ottave di Torquato Tasso. Altre composizioni su testi del Tasso. Del cantare ‘ottave’ di gondolieri e popolani pag. 60 4.5 Veri e falsi romantici, patrioti pag. 64 4.6 Il trovatore pag. 67 4.7 La zingara pag. 70 4.8 Esuli e prigionieri in salotto pag. 72 4.9 Canti patriottici, Francesco Dall’Ongaro, Giovanni Berchet pag. 81 4.10 La ‘riscoperta’ di Dante in musica pag. 86 5. LINGUE O DIALETTI? UN DILEMMA IN MUSICA A PROPOSITO DEL NAPOLETANO, DEL VENEZIANO, DEL TOSCANO pag. 95 5.1 Venezia, gondole, gondolieri, canzoni da battello pag. 96 5.2 Antonio Buzzolla pag. 103 5.3 Napoli, la canzone napoletana pag. 108 5.4 Guglielmo Cottrau e i Passatempi musicali pag. 110 5.5 Francesco Florimo pag. 117 5.6 Luigi Gordigiani e il ‘dialetto toscano’ pag. 118 6. LA MUSICA VOCALE DA CAMERA ITALIANA IN EUROPA NELLA PRIMA METÀ DELL’OTTOCENTO pag. 126 6.1 Vienna, la città di Metastasio pag. 126 6.2 Mauro Giuliani pag. 135 6.3 Parigi, salotti, teatri, compositori italiani, esuli, avventurieri pag. 137 6.4 Ferdinando Paër pag. 138 6.5 Felice Blangini pag. 140 6.6 Gaspare Spontini fra Francia e Germania pag. 142 7. OPERISTI IN SALOTTO pag. 145 7.1 Vincenzo Bellini pag. 145 7.2 Francesco Pollini pag. 147 7.3 Saverio Mercadante pag. 149 7.4 Gaetano Donizetti pag. 153 7.5 Gioachino Rossini pag. 161 7.5.1 Les Soirées musicales pag. 162 7.5.2 Mi lagnerò tacendo e Péchés de Vieillesse pag. 166 7.6 Giuseppe Verdi pag. 171 7.6.1 Verdi, Goethe pag. 174 7.6.2 La seduzione, L’esule, cadeau salottieri, 6 romanze edite da Francesco Lucca pag. 178 7.6.3 Andrea Maffei pag. 184 7.6.4 Un falso napoletano, un cadeau parigino, una ninna nanna triestina pag. 190 7.6.5 Verdi a Napoli: un poeta lucano pag. 193 7.6.6 Manzoni pag. 194 7.6.7 Piccola memoria di Verdi deputato del primo Parlamento del Regno d’Italia pag. 197 7.6.8 Un librettista in miseria pag. 198 7.6.9 Conclusione intorno a Verdi pag. 199 8. ECONOMIA DELLA CULTURA, QUALCHE CALCOLO pag. 200 9. CONCLUSIONI pag. 206 BIBLIOGRAFIA pag. 208 APPENDICE 1 Edizioni di opere di Metastasio dal 1800 al 1850 APPENDICE 2 Edizioni a stampa di opere di Jacopo Vittorelli APPENDICE 3 Composizioni vocali da camera con versi di Jacopo Vittorelli PREMESSA IMPORTANTE Per i limiti di quantità imposti dalle regole redazionali dell’Università a proposito di dissertazioni dottorali il presente lavoro prenderà in esame aspetti e produzione della romanza da camera italiana nel periodo che va dall’età napoleonica all’Unità d’Italia. Quanto qui presentato è da considerarsi parte di un più ampio percorso di studio che vorrà trattare questo genere musicale nella sua interezza e fino a coprire la produzione dell’intero secolo decimonono. 1 1. INTRODUZIONE Mettendo in titolo il termine ‘romanza da camera’ come oggetto di questa trattazione si è inteso definire un genere che nel corso dell’Ottocento si è diffuso con una crescita esponenziale soprattutto nei salotti aristocratici e borghesi d’Italia ma che ha trovato ampia fortuna in tutta Europa. Sostanzialmente con questo termine si vuol definire una composizione per voce (o voci) con accompagnamento di uno strumento che nella gran parte dei casi è il pianoforte ma che può essere anche la chitarra, l’arpa. In molti casi, soprattutto fra fine Settecento e inizi Ottocento l’utilizzo di uno strumento rispetto ad un altro è assolutamente secondario, spesso si trova la dicitura ‘con accompagnamento di cembalo o arpa’ (intendendo per cembalo indifferentemente il clavicembalo o il pianoforte), sovente l’accompagnamento viene offerto nella duplice versione per pianoforte e per chitarra. È importante dire che le esigenze tassonomiche che oggi così fortemente caratterizzano i nostri studi nei secoli passati erano meno pressanti per cui non sempre è possibile differenziare e identificare composizioni che nel nostro caso possono aver moltissime titolazioni: ariette, canzonette, notturno, anacreontica, romanza et similia sono termini che con qualche difficoltà trovano univoco utilizzo di genere da parte di compositori ed editori1. Il termine romanza2, senza annullare completamente altri, diventa maggioritario con l’avanzare dell’Ottocento e in questo studio lo si è preferito ad altri proprio perché nel mezzo di detto secolo abbiamo trovato i più interessanti e originari spunti sulle scelte letterarie in ambito di musica vocale da camera. A dispetto di un diffuso e persistente luogo comune che vuole scarsa e poco rilevante la bibliografia sulla produzione vocale da camera dell’Ottocento italiano, è il caso di dire che in tempi più o meno recenti molti studiosi han dedicato la loro attenzione a questo particolare repertorio addivenendo a risultati che, per quantità e qualità, ce ne rendono la conoscenza abbastanza chiara e definita nelle sue caratteristiche principali. Partendo da questa constatazione, in avvio di disamina, è d’uopo delimitare i confini di 1 Bettina LUPO Romanze, notturni, ariette nel primo Ottocento, in La rassegna musicale XIV, 3, marzo 1941, pp. 81 - 95. 2 Rossana DALMONTE voce Romanza in Dizionario Della musica e dei musicisti UTET, Torino 1984 vol. IV pag. 153-159 2 ricerca intorno a una produzione artistica che per vastità di fonti e documenti sarebbe pressoché impossibile contemplare nella sua interezza. Intanto il porre l’accento della ricerca sull’aspetto letterario piuttosto che su quello musicale vuol coprire con maggior dovizia di speculazione l’ambito meno frequentato e studiato del genere. Proprio questa impostazione, questo punto di vista, imporrà una indagine sui rapporti fra poeti e compositori e, più in generale, il rapporto dei musicisti con il mondo della letteratura. Il presente studio, poi, vorrà dedicarsi ad altri due campi di ricerca ancor poco dissodati: la diffusione della romanza italiana da salotto in Europa e, di conseguenza, il suo contributo alla conoscenza e allo studio della lingua italiana; l’utilizzo di versi nella nostra lingua ad opera di compositori stranieri più o meno noti. In questo contesto sarà inoltre interessante considerare gli ‘imprestiti’ e le relazioni tra produzioni poetiche nelle diverse lingue, in particolare l’italiano, il francese, il tedesco. Altro aspetto ancor degno d’attenzione vorrà essere il contributo letterario offerto a questo genere musicale dalle ‘lingue’ napoletana, veneziana e di altre aree geografiche della penisola italiana. Descritte caratteristiche generali, ambiti storici e sociali, diversità e affinità fra i diversi centri di produzione, si passerà quindi a trattare di compositori, poeti, cantanti, storici e personalità che a parere dello scrivente potranno diventare esemplari tessere di un mosaico atto ad offrire una visione da altra prospettiva di questo fenomeno musicale e culturale. Detto dell’impossibilità di trattare in maniera esaustiva l’enorme quantità di composizioni in oggetto, val la pena puntualizzare ciò che è ovvio per chiunque pur marginalmente si sia interessato della produzione vocale da camera dell’Ottocento: soprattutto nei primi decenni del secolo decimonono le scelte letterarie dei compositori si sono sovente rivolte al secolo precedente. Alla luce di ciò, addentrandosi nello studio di questo enorme repertorio bisogna di continuo alternare lo sguardo all’uno e all’altro secolo avendo in più presente che non sempre è possibile attribuire paternità certa ai testi letterari messi in musica. A corollario 3 di quanto appena detto è da considerare la produzione di poeti che pur operando in pieno Ottocento adoprano prassi compositive e adottano estetiche proprie del secolo precedente. Sostanzialmente, l’intero lavoro vorrà dimostrare come la percezione, la 'graduatoria dei valori' dei poeti e il gusto letterario ottocentesco siano completamente diversi rispetto a quelli dei giorni nostri: è interessante notare come questa diversità di giudizi si riverbera anche nella produzione musicale di romanze da salotto dove, appunto, vengono spesso utilizzati testi poetici al tempo ritenuti ‘alti’ o alla moda e, viceversa, ritenuti oggi di scarsa qualità se non proprio fatui: partendo da questa premessa sarà quindi interessante comparare nei diversi periodi dell’Ottocento i ‘consumi’ di poesia ai contemporanei utilizzi in ambito di romanza da camera di versi, evidenziando corrispondenze e discrasie. Passando a dire del luogo deputato al consumo di questa musica, del salotto, vi è un’altra peculiarità che rende difficile e all’un tempo affascinante questo lavoro di ricerca: le fonti letterarie, le cronache, le testimonianze dirette che descrivono le modalità e le occasioni di consumo musicale salottiero son davvero poche e per aver una qualche contezza di questi ambiti bisogna davvero spigolare in carteggi privati, gazzette, album di dediche et similia3.

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