Fondo Antonio Giolitti

Fondo Antonio Giolitti

ERETTA IN ENTE MORALE CON D. P.R. 18 GIUGNO 1974 N. 503 Fondo Antonio Giolitti Inventario a cura di Simona Luciani (2017) Via della Dogana Vecchia, 5 – 00186 Roma – Tel. 066879953 – 0668307516 (fax) url.: www.fondazionebasso.it - e-mail: [email protected] Indice FONDO ANTONIO GIOLITTI, 1919 – 2007 (scheda del fondo) p. 1 Serie 1: Carteggio, 1924/08 - 2007 p. 4 Serie 2: Antifascismo e Resistenza, 1941 - 2005 p. 29 Serie 3: PCI e PSI, 1946/01 - 1990 p. 31 Serie 4: Attività parlamentare e ministeriale, 1947/05 - 1991/02 p. 53 Serie 5: Documenti personali, 1919/11/17 - 2007/11 p. 65 Serie 6: Fotografie, 1943/12 - 2006/05 p. 68 Serie 7: Scritti, 1942 - 2000/06 p. 70 Indici dei nomi (persona, luoghi, enti) p. 249 ANTONIO GIOLITTI 1919 - 2007 Storia. Antonio Giolitti è nato a Roma il 12 febbraio 1915, nipote dello statista Giovanni Giolitti. Antifascista e partigiano, nel 1941 venne arrestato dalla polizia fascista per attività eversiva; insieme a Giancarlo Pajetta fondò le Brigate Garibaldi in Piemonte. Gravemente ferito in battaglia nel 1944, si fece curare in Francia, tornando in Italia nell'aprile del 1945. Nell'immediato dopoguerra divenne sottosegretario agli Esteri nel governo provvisorio di Ferruccio Parri. Eletto all'Assemblea costituente nel 1946, fu deputato del Pci dal 1948 al 1957. Dopo l'invasione sovietica dell'Ungheria abbandonò il Pci per aderire al Psi, per le cui liste sarà eletto dal 1958 al 1976. Giolitti, che nella IV e V legislatura è stato presidente della Commissione industria, ha ricoperto le cariche di ministro del Bilancio nel I governo Moro, nel III governo Rumor, nel governo Colombo e nel IV e V governo Rumor ed è stato uno dei principali ispiratori della programmazione economica in Italia. Insieme a Giorgio Ruffolo, capo della Programmazione economica, si avvale di autorevoli collaboratori e interlocutori, come Luciano Cafagna, Manin Carrabba, Manlio Rossi Doria, Pasquale Saraceno, Giuliano Amato, Federico Coen, et al. Oltre all'impegno politico, Giolitti ebbe anche un fecondo impegno intellettuale, iniziato con la collaborazione con la Casa editrice Einaudi, a cui suggerì spesso la traduzione di saggi di economia; tradusse egli stesso alcuni saggi (ad es. Max Weber), grazie alla sua padronanza di inglese, tedesco e francese. Collaborò a numerose riviste politiche e culturali, a cominciare da «Il Calendario del Popolo» fino a «Lettera internazionale»; nel 1958 fondò con Alberto Caracciolo, Claudio Pavone e Carlo Ripa di Meana la rivista «Passato e Presente». Negli anni Sessanta diresse, sempre per la Einaudi, la prestigiosa collana di "Politica economica". Negli anni Sessanta, intellettuali come Norberto Bobbio, Roberto Guiducci, Rossi Doria, Coen, Scalfari et al., firmarono la tesi della sua corrente ("Impegno socialista") all'interno del Psi. Dal 1977 al 1985 Giolitti fece parte della commissione CEE responsabile per il coordinamento dei fondi comunitari della politica regionale; dal febbraio 1985 al maggio 1991 ricoprì inoltre la carica di presidente della Fondazione Lelio e Lisli Basso - Issoco. Nello stesso 1985, in polemica con Bettino Craxi, abbandonò il Psi e nel 1987 fu eletto senatore come indipendente del Pci. Al termine della legislatura nel 1992 si ritirò dalla politica attiva. Giolitti ha scritto negli anni importanti saggi su politica e politica economica; nel 1992 ha pubblicato Lettere a Marta (Il Mulino), un volume autobiografico di riflessioni e ricordi personali indirizzati alla nipote Marta Craveri, che spesso lo interrogava sulle vicende storiche alle quali aveva partecipato. È morto a Roma l'8 febbraio 2010. 1 Storia archivistica. Il fondo è stato dichiarato di notevole interesse culturale dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio con provvedimento n. 48, del 4 giugno 2014, ai sensi degli artt. 13 e 14 del decreto legislativo 22 gen. 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio). Modalità di acquisizione. L'archivio è stato donato alla Fondazione Basso dalla figlia Rosa Giolitti nel maggio 2010. Contenuto. Il fondo testimonia l'attività di Giolitti nei vari ambiti di interesse. Del periodo dell'attività antifascista e della Resistenza sono presenti carteggi durante l'esilio, documenti della polizia politica fascista e fotografie. Considerevole la corrispondenza (con politici, intellettuali, militanti di partito), relativa a questioni di politica italiana, a vita di partito per Psi e Pci, a proposte e progetti editoriali. Da segnalare la presenza di copiosa corrispondenza con personaggi molto importanti nella storia del paese: dal filosofo-matematico Ludovico Geymonat (la cui amicizia con Giolitti risale agli anni Quaranta), allo storico di fama internazionale Furio Diaz (primo sindaco di Livorno dopo la Liberazione), da Augusto Monti (rappresentante di spicco del mondo della letteratura e della pedagogia italiana) a noti personaggi della cultura italiana, tra cui vanno citati Italo Calvino, Franco Fortini, Luigi Einaudi, Carlo Cassola, Cesare Pavese, Roberto Guiducci. A questi si affiancano naturalmente carteggi con personaggi della politica italiana, tra cui Pietro Nenni, Palmiro Togliatti, Mario Alicata, Leone Iraci Fedeli. Parte del fondo è relativa alle cariche istituzionali ricoperte da Giolitti: corrispondenza, appunti e minute, documentazione raccolta, pareri e bozze nell'ambito del Ministero del bilancio, della programmazione, della Commissione della Cee. Da segnalare che, relativamente all'attività come Ministro del bilancio, il fondo conserva documentazione esclusivamente del periodo del I governo Moro; da segnalare in questo contesto anche l'assenza di documentazione - ad eccezioni degli Atti parlamentari - sugli incarichi parlamentari precedenti il 1963. Altra parte del fondo, dedicata all'attività nel Psi e Pci, è composta da corrispondenza, appunti a riunioni, rapporti, interventi, estratti e ritagli stampa, relativi alle vicende più importanti dei due partiti di cui Giolitti ha fatto parte. Il fondo raccoglie, oltre a documentazione personale, numerosissimi scritti editi e inediti di Giolitti, con minute e versioni a stampa; a cui si unisce materiale edito su argomenti nell'ambito di interessi del titolare. Il fondo ha una consistenza di fascicoli 131 (in circa 8 metri lineari). Ordinamento e struttura. Il fondo ha avuto un parziale ordinamento (da Simona Luciani) nel 2012, al fine di rendere il fondo parzialmente consultabile; il lavoro è stato ripreso e concluso tra il 2016 e il 2017. Al momento della donazione il fondo è giunto in Fondazione Basso in 18 scatoloni, accompagnato da un elenco di consistenza realizzato da Andrea Ricciardi, Rosa Giolitti e Donatella Panzieri. Il fondo, pur non avendo una struttura archivistica, è risultato già sistemato dallo stesso soggetto produttore. 2 Giolitti deve aver lavorato ampiamente sulle carte in occasione della preparazione e stesura del volume Lettere a Marta: ricordi e riflessioni (pubblicato da Il Mulino , Bologna, 1992). La maggior parte dei fascicoli che compongono il fondo è originale; la maggior parte delle unità archivistiche sono state create da Giolitti, che ha provveduto a inserire i documenti in cartelle, apponendovi sopra delle etichette con il titolo. Molto rari sono i casi di carte sciolte o senza camicia originale. Tutti i fascicoli originali rinvenuti nelle 18 scatole non erano inseriti in una struttura archivistica (fatta di serie o altre partizioni); l'organizzazione del fondo in livelli archivistici (Serie e sottoserie) è stata costituita in corso di ordinamento, cercando di attribuire le singole unità archivistiche a una partizione logica che rispecchiasse gli ambiti di attività del soggetto produttore. L'ordinamento è consistito essenzialmente nell'individuare e seguire l'impostazione adottata da Giolitti di volta in volta nella creazione dei fascicoli; sono state rispettate le scelte del titolare nell'organizzazione dei fascicoli che compongono le diverse serie, eventualmente correggendo e sistemandone la struttura. [Dettagli sull'ordinamento delle singole serie sono riportati sulle schede descrittive delle stesse] Strumenti archivistici. Inventario informatizzato a livello di unità archivistica realizzato da Simona Luciani; sono schedati analiticamente (IV livello ISAD) gli scritti e gli interventi di Giolitti. Consultabilità. Il fondo è liberamente consultabile, salve le limitazioni previste dalla legislazione per la tutela del diritto alla riservatezza e all'identità personale. Bibliografia. L'archivio di Antonio Giolitti. Percorsi e documenti del socialismo italiano ed europeo tra XX e XXI secolo, a cura di Gianluca Scroccu e Simona Luciani, «Rivista storica del socialismo», Nuova serie, anno I, N. 2, Nov. 2016, pp.141-168. I lavori di ordinamento e inventariazione sono stati ripresi e conclusi grazie a un contributo di Compagnia di San Paolo sul progetto Le carte di Antonio Giolitti: documenti per la storia del ‘900. Digitalizzare per conservare e diffondere. L'inventario sarà pubblicato sul Polo del '900, il portale - coprogettato e sostenuto da Compagnia di San Paolo, Comune di Torino e Regione Piemonte. Grazie allo stesso contributo sono state digitalizzate circa 10.000 pagine del Fondo (selezione da Serie 1, Serie 2, Serie 6, Serie 7). Si segnala che sul molte camicie intestate al Senato della Repubblica sono presenti dei titoli mss. posti al momento della stesura dell'elenco di consistenza di Ricciardi, Rosa Giolitti e Panzieri. 3 1. CARTEGGIO, 1924 AGO. - 2007 Contenuto. La Serie tocca tutti gli ambiti di interesse di Giolitti; c’è corrispondenza di carattere

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