Domenico Lovisato. Una camicia rossa sulle tracce del tempo di Giancarlo Nonnoi . Gli atenei sardi nell’Ottocento Nel decennio precedente e in quello successivo alla proclamazione del Regno d’Italia il sistema sardo dell’istruzione superiore e, di riflesso, la fragile struttura della ricerca scientifica isolana si trovarono, ancora una volta, a dover fronteggiare un periodo di gravi difficoltà e di stagnazione. I provvedimenti emanati in attuazione della legge Ca- sati del , che suddivideva le università storiche italiane in due gruppi distinti per rango ed importanza, e le successive norme del luglio penalizzarono severamen- te i due atenei isolani. Un articolo della Casati prevedeva addirittura la soppressione dell’Università di Sassari . L’Università di Cagliari, in ragione della dimensione e del modesto prestigio, fu collocata nel gruppo degli atenei di secondo livello. Le conse- guenze più immediate riguardarono il ridimensionamento o l’abolizione di alcune fa- coltà, la drastica riduzione del numero dei titoli accademici che potevano essere rila- sciati e un sostanzioso decurtamento dello stipendio dei docenti rispetto a quello ri- conosciuto ai professori delle università di prima categoria. A più riprese, i senati accademici delle due università segnalarono le crescenti dif- ficoltà, il brusco calo delle immatricolazioni e deplorarono il declassamento subìto . I pochi studenti sopravvissuti, per parte loro, inscenarono all’interno dell’ateneo e per le vie cittadine numerose manifestazioni di protesta prontamente condannate e re- presse dalle autorità civili e di pubblica sicurezza. Per arginare il malcontento sociale ed evitare il tracollo di quel poco che ancora rimaneva della tradizione accademica re- gionale, le amministrazioni comunali e provinciali sostenute dalle élite sociali e poli- tiche locali si trovarono nella necessità di dover intervenire con proprie risorse. G. F OIS , Dall’Unità alla caduta del fascismo , in A. M ATTONE (a cura di), Storia dell’Università di Sassari , voll., Nuoro , vol. I, pp. s.; I D., Storia dell’Università di Sassari. - , Roma , pp. - ; I D., Gli “anni difficili” dell’Università di Sassari , in L’Università di Sassari nell’Italia liberale. Dal- la legge Casati alla rinascita dell’età giolittiana nelle relazioni annuali dei Rettori , Sassari , pp. - . A. G UZZONI DEGLI ANCARANI , Alcune notizie sull’Università di Cagliari , «Annuario della Regia Università di Cagliari», a.s. - , p. ; G. N ONNOI , Dallo “studium intramoenia” all’ateneo metropo- litano. Edifici ed accoglienza della gioventù studiosa nella Università di Cagliari , in G. P. B RIZZI , A. M AT - TONE (a cura), Dai collegi medievali alle residenze universitarie , Bologna , pp. -; F OIS , Dall’Unità alla caduta del fascismo , cit., p. . Ancora nel il rettore Giuseppe Todde deplorava un «gravissimo disordine avvenuto entro il tempio sacro della scienza». Cfr. «Annuario della Regia Università di Cagliari», a.s. - , p. . GIANCARLO NONNOI Per valutare a pieno la portata strutturale e la profondità della crisi occorre con- siderare che nella storia della Sardegna moderna le università erano state gli unici luo- ghi nei quali si svolgesse una qualche attività di studio e di ricerca degna di questo no- me. Agli atenei, a partire dall’età piemontese, era stato inoltre affidato il compito esclusivo della formazione delle classi dirigenti locali, una formazione, quantunque dirigistica e per molti aspetti autoritaria, che mirava ad avvicinare la “gioventù stu- diosa” isolana ai movimenti filosofici ed intellettuali europei più accreditati e insieme moderatamente innovativi . D’altro canto, le altre agenzie nate tra Sette e Ottocento e deputate alla promo- zione e alla diffusione di saperi tecnico-scientifici e tecnico-pratici utili allo sviluppo economico dell’isola, quali la Reale Società Agraria ed Economica di Cagliari e le scuole minerarie, entrarono anch’esse in una crisi esiziale, per cui non furono in gra- do di fornire se non un modestissimo contributo utile a colmare l’enorme divario che separava le pratiche scientifiche e formative dalle esigenze socio-economiche di un’i- sola che faceva molta fatica a muoversi al ritmo della modernità entrata da diversi de- cenni nella fase dell’industrialismo . A dispetto di un quadro d’insieme caratterizzato da forti tensioni e carenze, non mancarono negli atenei isolani alcune espressioni di eccellenza capaci di ben figurare nella repubblica nazionale e continentale delle scienze e delle lettere. A Cagliari tra le personalità che più di altre diedero lustro ad un corpo docente ridotto ai minimi ter- mini meritano un richiamo il botanico Patrizio Gennari, il fisico elettricista Antonio Pacinotti e il matematico Antonio Fais. Tutti personaggi scientificamente piuttosto attivi e inseriti nella comunità accademica nazionale, ai quali si affiancava un lavoro di ricerca più modesto nei risultati ma non meno costante condotto dall’intero corpo docente nei vari settori . Una situazione per molti aspetti non dissimile caratterizzava l’ateneo turritano, per il quale le difficoltà erano sicuramente maggiori, accresciute dallo spettro a lungo in- combente della soppressione. Una minaccia concreta quest’ultima che condizionò la vi- ta di quella università per quasi un ventennio, ma che non impedì la persistenza di al- . A. M ATTONE , P. S ANNA , La rivoluzione delle idee: la riforma delle due università sarde e la circolazio- ne della cultura europea ( - ), «Rivista storica italiana», CX , , , pp. - ; ora anche con il ti- tolo Settecento sardo e cultura europea. Lumi, società, istituzioni nella crisi dell’Antico Regime , Milano . P. M AURANDI (a cura di), Memorie della Reale Società Agraria ed Economica di Cagliari , Roma ; I D., La Società Agraria ed Economica di Cagliari. Un progetto di modernizzazione fallito , in M. M. AUGELLO , M. E. L. G UIDI (a cura di), Associazionismo economico e diffusione dell’economia politica nell’Ita- lia dell’Ottocento. Dalle società economico-agrarie alle associazioni di economisti , voll., Milano , vol. I, pp. - ; M. L. D I FELICE , La Società Agraria ed Economica di Cagliari: la scienza economica nei dibat- titi accademici , in G. P AOLONI (a cura di), Gli archivi per la storia della scienza e della tecnica . Atti del con- vegno internazionale Desenzano del Garda, - giugno , voll., Roma , vol. II , pp. - ; per l’i- struzione tecnica cfr. Emendamenti ed aggiunte all’Itinerario dell’Isola di Sardegna del Conte Alberto Del- la Marmora , pel Comm. Giovanni Spano Senatore del Regno, Cagliari , p. ; L. B ULFERETTI , Le mi- niere sarde alla metà del secolo °, in Studi storici in onore di Francesco Loddo Canepa , voll., Firenze , vol. I, pp. - ; P. C AU , Didattica e sperimentazione nell’Arsenale di Torino: il manoscritto del corso degli esperimenti di chimica metallurgica e docimastica ( - ) conservato nella Biblioteca universitaria di Sas- sari , in P AOLONI (a cura di), Gli archivi per la storia della scienza e della tecnica , vol. II , cit., pp. - . Un resoconto della produzione scientifica è contenuto nell’«Annuario della Regia Università di Cagliari», a.s. - , pp. - . . DOMENICO LOVISATO . UNA CAMICIA ROSSA SULLE TRACCE DEL TEMPO cune tradizioni di studio, quale quella medica risalente al patologo Gavino Farina e al- l’anatomista e fisiologo del cervello Luigi Rolando, o quella zoologica inaugurata da Francesco Cetti e proseguita da Filippo Fanzago, nonché quella storico-giuridica, che aveva nel magistrato e storico Pasquale Tola uno dei principali riferimenti moderni. Negli anni immediatamente successivi alla rivoluzione parlamentare del e con i primi governi guidati dalla sinistra storica, alcuni degli aspetti più pregiudizie- voli del quadro appena richiamato incominciarono, se pur lentamente, a mutare. Le iniziative e le lotte per il pareggiamento, condotte spesso sulla difensiva e tese innan- zitutto ad evitare ulteriori penalizzazioni, ripresero slancio, puntando questa volta, con il sostegno dei rappresentanti della regione nel Parlamento nazionale, al supera- mento in tempi brevi della divisione tra università di prima e di seconda categoria . Tra i segnali della ripresa e del gradimento che gli studi universitari tornavano ad incontrare tra le nuove generazioni va rilevata, sul finire degli anni Settanta, la cresci- ta delle immatricolazioni, che ricominciarono a salire con regolarità e costanza fino a segnare nell’arco di un decennio incrementi percentualmente considerevoli rispetto ai minimi raggiunti nei lustri appena trascorsi . Nello stesso arco di tempo si registrò inoltre una certa mobilità del personale docente, segno anche questo che si stava uscendo dalla lunga stagnazione . Tra i nuovi cattedratici che approdarono a Caglia- ri in questi anni merita una particolare attenzione Domenico Lovisato, giunto in città nel novembre del per ricoprire, in qualità di professore ordinario, la cattedra di Mineralogia e Geologia nella facoltà di Scienze fisiche, matematiche e naturali . . Uno scienziato inquieto Tra i colleghi del Bastione del Balice Domenico Lovisato si fece presto notare. Lo ave- va sicuramente preceduto fama di persona impetuosa, dal carattere un po’ ruvido e dal- le idee politiche molto nette. Ciò non gli impedì tuttavia di mettere in luce l’acume e la brillantezza del suo intelletto e di guadagnarsi la stima scientifica dei colleghi, divenen- do in breve tempo uno dei professori più in vista dell’ateneo. A pochi anni dal suo arri- vo gli fu infatti affidato l’incarico di tenere il discorso
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