DOMENICA 2 FEBBRAIO 2014 LADI REPUBBLICA DOMENICANUMERO 465 CULT HAYAO MIYAZAKI La mia favola continua All’interno La copertina Arrivano i mostri, ecco perché ne abbiamo così tanto bisogno ALBERTO MANGUEL e MASSIMO RECALCATI “Fino a quando Il libro avrò un pastello L’eroina sull’erba di Dreiser soffierà il vento” che cerca Intervista un posto al sole al maestro IRENE BIGNARDI dell’animazione giapponese Straparlando Fuksas, “Il buon architetto spesso è quello che ama il caos” ANTONIO GNOLI DISEGNO DI MASSIMO JATOSTI Il teatro Anche il sesso HAYAO MIYAZAKI, TOKYO, OTTOBRE 2010 © NICOLAS GUERIN/GETTYIMAGES mercenario L’attualità MARIO SERENELLINI CONCITA DE GREGORIO per Luca Ronconi Paparazzi al potere PARIGI è una trappola dalle corna di Leone l vento è linfa vitale nel cinema di Hayao Miyazaki: d HayaoMiyazaki dobbiamo, a casa nostra, il presi- ANNA BANDETTINI spinge in volo castelli, solleva ali in cielo, alita nuvo- dio dell’ultimo lembo di terra di quel luogo che si al casco di Hollande le, pettina l’erba alta dei prati. È un monito di poe- chiama “stare in famiglia”. È certo un merito mino- sia, che dal Cimetière marindi Paul Valéry soffia ora re rispetto al valore artistico, letterario, poetico e FILIPPO CECCARELLI e ANAIS GINORI Inel suo nuovo film, Si alza il vento. Il cineasta ripete a memoria, in un Apersino politico della sua opera, mi rendo conto. Per me è tuttavia il colorito nippo-francese, i primi versi della poesia: «Le vent se lève!... principale: un merito secondario che gli conferisce credito illimita- La serie Il faut tenter de vivre!». Bisogna tentare di vivere, quando si alza il ven- to. Non esiste una pietanza, un viaggio, una musica, un progetto per Spettacoli to. Che cosa significa per il maestro dell’animazione giapponese, la domenica che ottenga il consenso unanime di un gruppo di per- La Poesia scosso dalla guerra e da Hiroshima, inseguito con Fukushima dal- sone di dieci, quindici, venti, venticinque e cinquant’anni. Niente, Back in the Usa, l’incubo atomico, angustiato da una patria ridivenuta per lui guer- da quando i più grandi sono diventati salutisti nemmeno l’hambur- del mondo rafondaia, l’imperativo “tentare di vivere”, tornare a farsi attraver- ger da Mac. Solo “rivediamo Porco rosso?” funziona. Porco rosso sì. la prima volta sare dal vento? Dall’altro capo del filo, nella quiete del suo vasto cha- La carbonara ingrassa, il sushi basta, in campagna oggi no, al museo Mendel’stam let di legno a sud-ovest di Tokyo, a un volo d’uccello dagli Studi Ghi- andateci voi, la serie tv in inglese io non la capisco, Monopoli mi pa- dei Beatles bli da lui fondati trent’anni fa, Miyazaki ha la voce serena. re che è in cantina, come ti viene in mente? Allora Porco rosso. e la Rivoluzione ANGELO AQUARO (segue nelle pagine successive) (segue nelle pagine successive) WALTER SITI la Repubblica DOMENICA 2 FEBBRAIO 2014 LA DOMENICA ■ 26 La copertina Come il protagonista del suo ultimo film (“S’alza il vento”, a maggio in Italia, in corsa per l’Oscar) avrebbe voluto fare il pilota d’aerei: “Ma ero troppo miope e alla fine li ho solo disegnati”. Il grande artista giapponese parla di guerra e nucleare, di padri e figli E della Due Cavalli con cui ogni giorno va a disegnare MIYAZAKI MARIO SERENELLINI nismi — e dalle “macchinazioni” — (segue dalla copertina) militari: ancora oggi mi ap- passiona studiare, smontan- Sì, sogno l regista giapponese ha da poco dole pezzo a pezzo, le mac- festeggiato con la moglie e i due chinette di guerra. Mi figli i suoi settantatré anni. C’è piace capire co- da immaginarselo con addosso me funzio- Iil grembiulone bianco ricolmo di pen- nano. E, nelli e pastelli, sua tuta di lavoro con cui soprat- ritualmente si presenta ai giornalisti. E tutto, con l’immancabile gilet a V, da cui affio- non mi ma tengo ra, come in un suo acquerello, il volto an- stanco tico e imbiancato, con incollati da sem- mai di pre, fari acuti, gli occhialoni Lanvin da dise- miope. La sua principale preoccupazio- gnar- ne pare oggi la caldaia a legna che lo ob- le». bliga di tanto in tanto a staccarsi dal te- Un’in- lefono per andare a riattizzare il fuoco fanzia, la sua, tra- («Questi tronchi... sempre umidi») e re- scorsa sotto il segno gli occhi golare la presa d’aria. Altre brevi interru- della guerra. «Sono zioni, le sigarette accese e aspirate a ripe- nato nel 1941. Ero tizione: almeno cinque durante la con- troppo piccolo per versazione. «Tentare di vivere?», rispon- capire. Ricordo la de dopo due boccate: «Andare avanti, nostra fuga da esistere, rimanere se stessi nonostante la casa, a Utsuno- situazione avversa». Dunque, continua- miya, un centi- ben aperti re a realizzare film, a dispetto delle cen- naio di chilo- sure politiche piovute sull’ultimo titolo, metri a nord di Tokyo, in concorso a Venezia e ora in corsa per la notte in cui è stata bombar- l’Oscar dell’animazione (Lucky Red do- data: ho visto i miei ammuc- vrebbe distribuirlo a maggio nelle sale chiare di corsa pentole e ve- italiane). «Anche questo», ridacchia il re- stiti in una carriola mentre gista, che al Lido aveva fatto annunciare mio padre mi caricava sulla il suo ritiro dal cinema. Un ritornello ri- schiena. Ma per me, allora, è corrente degli ultimi vent’anni che an- stata la festa del cielo: non che stavolta non mancherà di smentire. ero impaurito, ma stupito, Da tempo vive in un Paese in cui non incantato, davanti a quella un cantuccio: si riconosce: in Giappone S’alza il vento notte improvvisamente tremava. L’aveva sta godendo d’un grande successo, ma il spalancata dalle luci. tranquillizzato, dicendogli di restare governo la tratta da “traditore”. Un’impressione visiva DISEGNI/1 quanto voleva e regalandogli una stecca «Il film, sui sogni infantili e la vita di Ji- fortissima, che conservo Chihiro in una scena di cioccolato. Un’enormità, per l’epoca. ro Horikoshi, il capo ingegnere progetti- ancora». de La città incantata Né io né i miei fratellini ne avevamo mai sta degli Zero, i micidiali caccia della Se- È il suo fantasma? (2001),sopra l’eroina assaggiato. Quel bambino aveva preso conda guerra mondiale, ha scatenato le «La guerra torna, riappa- in un bozzetto mio padre per “un dio disceso sulla Ter- ire della destra nazionalista nipponica re. Pochi giorni fa ho ricevuto e al centro prove ra”: così mi scrive nella lettera». per il ritratto al vetriolo dell’esercito im- la lettera di un mio coetaneo: per il palazzo della strega Un riconoscimento a suo padre? periale. Ma raccontare favole non signi- bambino, rimasto solo, s’era In alto da sinistra, «Mio padre lavorava per l’esercito. Per fica rinunciare a prendere posizione. Io rifugiato quella notte nella no- il bozzetto preparatorio questo, immagino, aveva in tasca il cioc- ho sempre praticato il pacifismo, e non a stra casa, risparmiata dai bom- di Nausicaä della valle colato, un privilegio. Ingegnere aero- caso la guerra è presente in quasi tutti i bardamenti. Mio padre, che vi del vento (1984), nautico, era titolare della Miyazaki Air- miei film. Anzi, a pensarci bene forse non era tornato l’indomani per re- Porco rosso (1992) plane, quella che costruiva l’estremità sono poi neppure così tanto pacifista! Fin cuperare oggetti abbandonati e uno schizzo delle ali degli Zero. Una fabbrichetta, ma da bambino sono affascinato dai mecca- nella fretta, l’aveva scoperto in per S’alza il vento (2013) quanto mai redditizia. Fin da ragazzino ■ 27 I film LE AVVENTURE DI LUPIN III KIKI CONSEGNE A DOMICILIO (1971) (1989) CONAN, IL RAGAZZO DEL FUTURO PORCO ROSSO (1978) (1992) IL FIUTO DI SHERLOCK HOLMES PRINCESS MONONOKE (1984) (1997) NAUSICAÄ DELLA VALLE DEL VENTO LA CITTÀ INCANTATA (1984) (2001) LAPUTA CASTELLO NEL CIELO IL CASTELLO ERRANTE DI HOWL (1986) (2004) IL MIO VICINO TOTORO PONYO SULLA SCOGLIERA (1988) (2008) Hiroshima è stata una conseguenza d’un grande sogno realizzato, la scissio- ne nucleare. Come evitare che un sogno Il mistero si tramuti in incubo? DISEGNI/2 «Nel mio cinema si sogna molto, ma la Dall’alto, il gatto Gigi del bello e basta realtà ha sempre l’ultima parola. La cata- da Kiki consegne strofe di Fukushima, causata dal mare- a domicilio (1989), moto di tre anni fa, ci ha colto in piena la- Princess Mononoke CONCITA DE GREGORIO vorazione del film: siamo rimasti prigio- (1997). In basso nieri in questa periferia di Tokyo, senza Totoro e il gattobus (segue dalla copertina) elettricità, trasporti, mezzi di comunica- da Il mio vicino Totoro zione. Molti si sono accampati negli Stu- (1988) oi anche se uno deve studiare, un altro sente la musica, un altro an- di Ghibli, sotto choc. Ci chiedevamo se cora ha invitato un amico e l’ultimo deve consegnare un lavoro po- continuare il film avesse ancora un sen- Pco a poco, nei primi dieci minuti il divano davanti alla tv si riem- so. Dopo Fukushima, Ghibli ha disdetto pie. Arrivano uno per volta, è un incantesimo. Si fermano. il contratto con la società nazionale che Cosa ci sia di magnetico, di ipnotico nel cinema di Miyazaki è un mi- gestisce la centrale nucleare. Io ho scrit- stero che attraversa le generazioni. Parla a tutti dicendo a ciascuno qual- to un “j’accuse” contro il governo, e me lo cosa di diverso. È come se avesse trovato l’arcano della lingua univer- sono inimicato per sempre: erano ester- sale. Alla domanda «ma cos’è che vi piace?», ecco le risposte, a voi il gio- refatti nell’osservare la ribellione di un co di associarle alle diverse età: «Mi piace perché non sai mai dove va a “tesoro nazionale vivente”, quale io so- finire, non fa la moralina delle fiabe».
Details
-
File Typepdf
-
Upload Time-
-
Content LanguagesEnglish
-
Upload UserAnonymous/Not logged-in
-
File Pages15 Page
-
File Size-