GUERRA PARTIGIANA NELLA BASSA VALLE D’ AOSTA Valle del Lys - Luglio 1944 Nell’estate 1944 il movimento partigiano, favorito dallo sviluppo della situazione italiana e internazionale, si consolidò e si estese. Fin dall’l l maggio le armate anglo-americane avevano ripreso l’offensiva occupando Roma il 4 giugno, Pisa e Ancona il 19 e il 23 luglio. La guerra sembrava volgere rapidamente verso la fine e i Comitati di Liberazione Nazionale, i Comandi Partigiani facevano i loro piani e ogni sforzo politico, organizzativo, militare per essere pronti ai com­ plessi compiti che li attendevano, mentre dal cielo calavano con armi e materiali aviolanciati le prime Missioni militari inglesi. Avanzavano gli anglo-americani e avanzavano anche i partigiani occupando qua e là in Piemonte lembi di territorio fuori dalle grandi vie di comunicazione tenute saldamente dai Tedeschi; occupando vallate secondarie destinate a diventare basi di maggior respiro per le formazioni in sviluppo da una forza di distaccamento a quella di una brigata, e regioni libere, dove potesse svolgersi un principio di vita democratica. Nella zona montuosa tra Ivrea e Verrès, che va sotto il nome di Bassa Valle d’Aosta, agivano nel luglio 1944 da una parte e dal­ l’altra della Dora Baltea formazioni partigiane di diverso colore: giellisti, autonomi, garibaldini e matteottini. Il territorio confina con il Biellese, il Canavese e l’Alta Valle d’Aosta, e comprende alla sinistra della Dora i comuni di Arnaz, della Valle del Lys (Gresso- ney), di Carema, Settimo Vittone, Andrate e Donato; alla destra i comuni di Champdepraz, Issogne e della Valle di Champorcher. La situazione politico-militare della Bassa Valle rifletteva l’anti­ fascismo d’allora con la sua divisione in partiti (liberale, democratico cristiano, d’azione, socialista e comunista); dalla tradizione alla rivo­ luzione. E si tenga presente che il colore politico locale più che nella popolazione lo si trovava accentuato nelle formazioni partigiane. In Piemonte, come altrove, ciascun partito aveva le sue forma­ zioni militari, ciascuno pur essendo schierato nel fronte unitario del­ la lotta antifascista che in alto si esprimeva con organismi unitari quali il Comitato Piemontese di Liberazione Nazionale e il Comi­ tato Militare Piemontese, cercava di guadagnare terreno sugli al­ tri, di assicurarsi una posizione predominante. L’unità antifascista entro i C. L. N. si stava realizzando gradatamente al centro, più len­ tamente alla periferia. Dopo la fucilazione dei membri del primo Comitato Militare nel marzo 1944, il quale aveva appena iniziato una difficile opera di chiarificazione e di coordinamento delle bande, ogni partito per alcuni mesi aveva agito militarmente di sua ini­ ziativa; il nuovo Comitato Militare costituito nel mese di maggio 4 Roberto Dotti non aveva ancora l’autorità del precedente. In questa particolare situazione, in cui ogni banda agiva indipendentemente o sotto il con­ trollo di un partito, la lotta sotterranea e talora scoperta di influenze e di predominio, la rivalità tra i capi trovava alimento. Non man­ cavano gli incidenti che facevano accorrere sul posto gli uomini del Comitato politico e militare, ma nello stesso tempo non mancavano gli sforzi da parte di coloro che avevano maggiore coscienza e con­ vinzioni unitarie per arrivare zona per zona ad una unità di intenti e di comando che fosse al di sopra degli interessi di parte. Il 2 luglio, nella Bassa Valle d’Aosta, dopoché elementi del Partito d’Azione si erano messi a contatto col btg. « Caralli » (1), i rappresentanti del Partito Comunista (Sergio), del Partito Socialista (Alessandro), del Partito d’Azione (Pino) avevano raggiunto un ac­ cordo sulla costituzione di un Comando unico per il Settore « Dora Baltea » proponendo al Comitato Militare di Torino e al C. L. N. di Aosta la creazione di uno Stato Maggiore di tre membri esponenti le forze presenti nella vallata: l’autonomista, la giellista, la garibal­ dina. Il tenente Ferreira (Pedro), vivace assertore dell’unità parti- giana, già designato dal Comitato Militare di Torino quale coman­ dante del Settore, ne avrebbe fatto parte con la stessa qualifica e inoltre avrebbe rappresentato i giellisti, Mézard avrebbe rappresen­ tato gli autonomi, i garibaldini avrebbero designato uno dei loro. Nella proposta si ribadiva la necessità di un Comando unico e si in­ vitavano gli elementi responsabili a cessare ogni azione tendente a dividere le forze, a collaborare sinceramente, pena denuncia ai Tri­ bunali del Popolo (2). Sulla base di questa proposta, nell’intento di allargare l’accordo a tutte le forze presenti nella Bassa e Alta Valle d’Aosta e realizzare una collaborazione permanente, il 13 luglio il prof. Paolo Greco (Martini), membro liberale del Comitato Piemontese di Liberazione e Duccio Galimberti del Comitato Militare Piemontese per le for­ mazioni G. L. si recarono a un convegno sopra Arnaz. Vi partecipa­ rono Pedro, Scala Giulio, Artoin (Pino) per Giustizia e Libertà, il delegato di Mézard, il commissario politico René, Sergio per le Bri­ gate « Garibaldi », Alessandro per le « Matteotti », Morra come rap­ presentante del C. L. N. di Aosta. Si decise: che il Settore « Dora Baltea » comprendesse tutta la Valle d’Ao­ sta, Ivrea e la Val Chiusella; che il Settore venisse diviso nel Sottosettore Bassa Valle con estensione fino alla displuviale fra Valtournanche e Val d’AyasJ com­ presa Montjovet, e nel Sottosettore Alta Valle; (1) Il Comando della 2a Bgt. Garibaldi « Biella » alla Delegazione per il Piemonte delle Brigate Garibaldi, comunicazione del 2 luglio 1944. Torino, Ar­ chivio Storico della Resistenza. (2) Proposta di costituzione di Comando per il Settore « Dora Baltea », 2 lu­ glio 1944. Torino, Arch. S’tor. R esisi. • Guerra partigiana nella bassa Val d’Aosta 5 che le formazioni operanti nella Bassa Valle dovessero rimanere sot­ to il comando militare di Pedro, con sede a Champorcher, quelle dell’Alta Valle agli ordini di Mézard, con sede a Fénis; che il commissario politico delle formazioni Bassa Valle fosse Pino, quello dell’Alta Valle René, senza pregiudizio dell’esistenza e del funzionamento dei commissari politici esistenti presso le singole bande; che il Comando Militare dell’intero Settore « Dora Baltea » fosse affidato congiuntamente ai comandanti Pedro e Mézard, i quali avrebbero potuto riconoscere le necessità di proporre al Comitato Militare Piemontese la nomina di un terzo membro , come elemento integrante; che i prelievi di fondi per le formazioni fossero fatti da Giulio e distribuiti ai due comandi di Sottosettore in relazione al numero degli uomini presenti nelle formazioni rispettivamente comandate da Pedro e Mézard. L’accordo fu firmato da Paolo, Sergio, Duccio, Pino, René, Giu­ lio, Pedro, Alessandro, Morra, Mino (3). Esso riconosceva ai coman­ danti delle formazioni G. L., che erano arrivate nella Bassa Valle nel mese di maggio precedente, una posizione influente, sorretta dal­ l’orientamento giellista che stavano prendendo alcuni distaccamenti delle valli di Issogne e del Lys le cui simpatie sembravano andare prima ai garibaldini, ma che in realtà avevano sempre conservato una quasi assoluta autonomia. All’atto della sua costituzione il Sottosettore Bassa Valle com­ prese le seguenti forze: I distaccamenti « Bonel » (Arnaz); « Molinaro » (Arnaz); « Mus- sitelli » (Issogne-Val d’Ayas); « Locatelli » (Champdepraz), che in seguito formarono la 2a Érigata Garibaldi « Aosta ». Gruppo « Isonzo » (Perloz-Valle del Lys). Gruppo « Battisti » (Valle del Lys). Distaccamento «. Matteotti », aderente al battaglione garibaldino « Caralli » (Valle del Lys). Battaglione « Adriano Carabi » della 2a Brigata Garibaldi « Biel­ la » (tra Pont St-Martin e Ivrea). La Brigata « Mazzini » G. L. (Valle di Champorcher). • Nella bassa Valle del Lys i partigiani locali fin dal novembre 1943 si erano' raccolti attorno a Bono Badery compiendo alcune azioni di disturbo. La valle non era un terreno favorevole ai reclutamenti dei fascisti repubblicani e dei Tedeschi; i giovani non avevano rispo- (3) Accordo 13 luglio 1944. Torino, Ardi. Stör. Resist. [Paolo Greco, Cronaca del Comitato Piemontese di Liberazione Nazionale, in « Aspetti della Resistenza in Piemonte», Torino, 1950], 6 Roberto Dotti sto ai primi richiami alle armi della Repubblica di Salò. In questa situazione un episodio valse a stringere legami e rapporti di simpa­ tia tra i partigiani della banda Badery e la popolazione locale. Forze di polizia, che da Pont St-Martin si erano spinte nella zona alla ri­ cerca di renitenti alla leva, furono arditamente attaccate dai parti­ giani e non poterono conseguire i loro obiettivi. Nel marzo 1944 la zona, essendo diventata rifugio di perseguitati e renitenti, covo di armati, passaggio per la Svizzera di corrieri clandestini, fu soggetta ad im primo rastrellamento in grande stile da parte di forze repub­ blicane provenienti da Ivrea. In scontri del 4 e del 5 marzo le for­ mazioni di Badery, sostenute dal gruppo <c Riccardino » di Arnaz, contrastarono il passo al nemico sotto un fuoco intenso di mitraglia­ trici e di mortai. Esso non riuscì a procedere oltre l’imbocco della valle, dopo un combattimento protrattosi per un’intera notte ed il mattino seguente dovette desistere dall’azione e ritirarsi portandosi dietro 20 morti e 50 feriti. Alcuni giorni dopo il gruppo Badery, per evitare alla popolazione rappresaglie, si spostava in alta montagna dividendosi in due distaccamenti: 1’« Isonzo » al comando di Badery e il « Battisti » al comando di Natale Cretaz. Il gruppo « Riccardi­ no » di orientamento garibaldino, la cui cooperazione in quei giorni costituisce un primo esempio di azione unitaria tra bande diverse, si spostò a sua volta al Colle della Finestra, da cui all’occorrenza avrebbe potuto accorrere o ritirarsi da una parte verso Arnaz, dall’al­ tra verso Perloz. Nella seconda metà di marzo una Missione militare italiana, pa­ racadutata nel Biellese, raggiungeva la Valle del Lys e poi la zona di Champorcher. Era un passo in avanti, infatti significava un col- legamento radio con gli anglo-americani, col Governo italiano del Sud ed anche un riconoscimento dell’opera svolta dalle bande nella Bassa Valle d’Aosta.
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