Bava Beccaris

Bava Beccaris

Comune di Milano Civiche Raccolte storiche Museo del Risorgimento “Le Carte del maggio 1898” Fondo Fiorenzo Bava Beccaris Inventario d’archivio Achille Beltrame, La barricata di Porta Venezia Milano, 2005 a cura di Cooperativa CAeB Milano © 2005 - Cooperativa CAeB - Comune di Milano, Civiche raccolte storiche Museo del Risorgimento Fondo Fiorenzo Bava Beccaris, Inventario d’archivio L'inventario è stato realizzato dalla Cooperativa CAeB (Cooperativa archivistica e bibliotecaria). Progetto e direzione lavori: Paolo Pozzi. Riordino e inventariazione: Marina Regina. Il progetto di inventariazione del fondo è stato inserito a cura della Struttura Documentazione Beni Culturali della Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie della Lombardia all'interno del Piano dei contributi a favore degli archivi degli enti locali (art. 4 legge 14.12.1985, n. 81). Si autorizza la riproduzione della presente opera con il vincolo della completa citazione della fonte. con il contributo di Indice Fiorenzo Bava Beccaris I Il Fondo Bava Beccaris III Inventario 1 Indici 371 Fiorenzo Bava Beccaris (1) Nacque a Fossano (Cuneo) il 17 marzo 1831 da una famiglia della piccola nobiltà. Nel 1851 uscì dall’Accademia militare di Torino con il grado di luogotenente di artiglieria e l’anno successivo ottenne una menzione al valor militare in occasione dello scoppio della polveriera di Borgo Dora a Torino. Prese parte alla guerra di Crimea (1855 - 1856) e partecipò alla campagna del 1859, ricevendo la promozione a capitano e una medaglia d’argento al valor militare per essersi distinto sulle alture del Redone, presso Pozzolengo. Nel 1862 fu promosso a maggiore e nel 1866 comandò una batteria nella battaglia di Custoza, ricevendo la decorazione della croce di cavaliere dell’Ordine militare di Savoia nel combattimento di Monte Croce. Nel 1872 pubblicò a Firenze la monografia "L'artiglieria ed il progetto di legge sull'ordinamento dell'Esercito. Timori e speranze di un artigliere". Nel maggio 1876 conobbe, presentatagli da Teresa Visconti, Fanny Casanova che sposò il luglio dello stesso anno e alla quale fu legato per tutta la vita. Comandò con il grado di colonnello (1876) il Collegio militare di Milano e il LIX Reggimento di fanteria e, promosso a maggiore generale nel 1882, fu a capo della II Brigata di cavalleria e, dal 1884, della Direzione generale di artiglieria e genio del Ministero della guerra, diventando tenente generale nel 1887. Nel maggio 1890 assunse il comando della Divisione militare di Roma, alla fine del 1892 del VII Corpo d’armata di Ancona, infine all’inizio del 1895 del III Corpo d’armata di stanza a Milano. Durante i moti milanesi del maggio 1898, fu nominato regio commissario straordinario della provincia di Milano, incarico al quale rimase legata la dura repressione dei tumulti che attuò con l’uso indiscriminato delle armi e dell’artiglieria. Il servizio che lo Stato gli riconobbe, gli valse la croce di grand’ufficiale dell’Ordine militare di Savoia e la nomina a senatore, in data 16 giugno 1898. Il 19 febbraio 1899 lasciò il servizio militare attivo e fu collocato a riposo nel 1902. Nel 1904 fu nominato membro del Consiglio dell’Ordine militare di Savoia. Al Senato prese la parola su questioni militari e nel 1911 l’Accademia dei Lincei pubblicò, in occasione del cinquantennio dell’unità, una sua monografia dal titolo “Esercito italiano. Sue origini, suo successivo ampliamento, stato attuale”. Morì a Roma l’8 aprile 1924. Bibliografia: Raffaele Colapietra, Bava Beccaris Fiorenzo, in “Dizionario biografico degli italiani”, vol. 7, Roma, Istituto della enciclopedia italiana, 1965, pp. 302-303. Giulio Del Bono, Bava Beccaris Fiorenzo, in “Dizionario del Risorgimento nazionale”, vol. 2, Milano, Vallardi, 1930, p. 210 “Enciclopedia militare”, a cura di Alberto Malatesta, vol 2, Milano, Casa editrice Il Popolo d’Italia, 1927, p. 134. I II Il Fondo Bava Beccaris (2) 1. Il Fondo Prima del presente intervento gli atti del Fondo Bava Beccaris, privi di qualsiasi ordine coerente, erano conservati in 8 cartelle, suddivisi in plichi. I plichi (si veda allegato 1) contenevano fascicoli originali (es. “Telegrammi di Stato, “Movimento svizzero”, “Ringraziamenti”) o raccoglievano sotto un titolo generico documentazione varia (es. : Documenti familiari antichi, Corrispondenza diversa, Libri ed opuscoli fogli volanti, ecc.). Dopo aver operato a una schedatura analitica di tutto il materiale il Fondo è stato organizzato in 5 serie: 1. Memoriali personali e documenti sui moti del 1898; 2. Corrispondenza sui moti del 1898; 3. Corrispondenza diversa; 4. Corrispondenza per mittente; 5. Carte di famiglia. All’interno di queste serie sono stati collocati i fascicoli contenenti le lettere ricevute e spedite o i documenti. Per la Corrispondenza sui moti del 1898 è stata mantenuta la fascicolazione per oggetto così come organizzata dallo stesso Bava Beccaris ("Telegrammi di Stato", "Movimento svizzero", "Cardinale Ferrari", "Omaggi e ringraziamenti al R. Commissario", "Felicitazioni", "Anonimi insulti", ecc.) e le lettere all’interno del fascicolo sono ordinate in cronologico; mentre per la corrispondenza presente nella quarta serie si è proceduto ad una fascicolazione per mittente, fascicolazione già in parte presente e operata dallo stesso Bava Beccaris. Nel Fondo inoltre erano presenti carte familiari (documenti e patenti di pertinenza di componenti della famiglia Bava Beccaris quali il capitano Galeazzo Bava, governatore di Cavour, Cuneo, Mondovì, Pinerolo; Franceschino Bava, figlio di Galeazzo, aiutante di camera del Principe di Piemonte; Pietro Alessandro Bava, avvocato e giudice di Cuneo, ecc.). Questa documentazione che copre un periodo plurisecolare (dal 1598 al 1830) è stata raccolta in due fascicoli e posta nelle quinta e ultima serie. La consistenza del Fondo, al termine dell’opera di riordino, è quantificabile in 49 fascicoli (unità) suddivisi in 1.161 sottounità che raccolgono lettere e documenti. 2. La descrizione archivistica La descrizione, articolata in unità e sottounità, riflette puntualmente l’attuale organizzazione del Fondo. Per quanto riguarda la descrizione delle unità sono riportati: 1. il titolo (tra virgolette, se originale); 2. gli estremi cronologici delle lettera o dei documenti contenuti; 3. la descrizione (breve sunto del contenuto); 4. la tipologia; 5. la consistenza; III 6. la segnatura antica (collocazione precedente l’intervento); 7. le note; 8. la classificazione (serie di appartenenza); 9. la segnatura definitiva (collocazione attuale: numero della cartella e numero del fascicolo). Nelle note sono riportate: la presenza di camice originali, tutte le annotazioni di Bava Beccaris o di altra mano riportate sulle camice stesse, eventuali riferimenti e segnalazioni. Nei fascicoli di corrispondenza organizzata per mittente nel campo titolo compare il nome del mittente stesso. Quanto poi alla descrizione delle singole lettere contenute nei fascicoli sono riportati i seguenti elementi: 1. il mittente e il destinatario; 2. la data topica; 3. la data cronica (nella forma estesa); 4. la descrizione (breve sunto del contenuto); 5. la tipologia (lettera, telegramma, cartolina, biglietto da visita, ecc.); 6. la consistenza; 7. la segnatura antica (collocazione precedente all’intervento); 8. le note; 9. la classificazione (serie di appartenenza); 10. la segnatura definitiva (collocazione attuale: numero della cartella, numero del fascicolo, numero del pezzo). Nelle note sono riportate: la forma della sottoscrizione, tutte le annotazioni presenti sul recto e sul verso delle lettere, eventuali minute di risposta e/o allegati. Sempre nelle note è stata trascritta, tutte le volte che è risultata presente, l’intestazione della carta da lettera. Se l'autore ha sottoscritto la lettera con il cognome, con il cognome e l'iniziale del nome o soltanto con il nome, si è cercato, per quanto possibile, di completare l’informazione. Quando, per scarsa leggibilità, alcuni elementi della descrizione risultano incerti, questi sono stati posti tra parentesi quadre; egualmente sono riportati tra parentesi quadre gli elementi che non sono stati tratti direttamente dai documenti, ma desunti dalla successione logica dei documenti e/o dalla documentazione bio-bibliografica e storica. Per quanto riguarda la descrizione dei documenti sono riportati i seguenti elementi: 1. il titolo (tra virgolette, se originale); 2. la data topica; 3. la data cronica; 4. la descrizione (breve sunto del documento); 5. la tipologia; IV 6. la consistenza; 7. la segnatura antica (collocazione precedente all’intervento); 8. le note; 9. la classificazione (serie di appartenenza); 10. la segnatura definitiva (collocazione attuale: numero della cartella, numero del fascicolo, numero del pezzo). Nelle note sono state riportate tutte le annotazioni presenti sul recto e sul verso dei documenti e per le pergamene l’intestazione e la presenza di sigilli (con la segnalazione delle effigi presenti, delle diciture e della natura dei legacci). Su ogni lettera o documento schedato è stato registrata la precedente collocazione archivistica, annotata generalmente nella parte inferiore del documento all’interno di una parentesi tonda, mentre la nuova segnatura è riportata accanto a sinistra senza parentesi. Per quanto riguarda la descrizione archivistica, si è fatto riferimento, nel presente lavoro: - alle "Norme per la pubblicazione degli inventari" (circolare del Ministero dell'interno n. 39/1966, Direzione generale degli archivi di Stato, Ufficio studi e pubblicazioni); - alle disposizioni impartite

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