Inferno,Purgatorio, Paradiso E Le Donne

Inferno,Purgatorio, Paradiso E Le Donne

Inferno,Purgatorio, Paradiso e le donne Scritto da Abbruscato Venerdì 18 Gennaio 2013 00:00 - Ultimo aggiornamento Giovedì 11 Gennaio 2018 11:49 Inferno, Purgatorio, Paradiso e le donne Quando si parla delle donne che si incontrano nella Divina Commedia, la maggioranza di quelli che hanno una conoscenza “liceale” del Poema pensano subito alle tre donne, che si sono mobilitate per venire in soccorso a Dante smarritosi nella oscura selva, cioè la Madonna, Lucia e Beatrice e poi a Francesca Da Rimini, Pia dei Tolomei, Piccarda Donati. Queste ultime tre sicuramente sono le più conosciute. Quasi tutti ignorano un'altra presenza molto importante, Matelda, che incontriamo nel Paradiso Terrestre. Ciò è avvalorato dalla considerazione che Dante si occupò di loro più di ogni altra donna. Il poeta ha fatto il nome di tante donne, della mitologia, della storia antica, della Bibbia, del suo tempo. Si è soffermato a parlare della loro condizione e, in alcuni casi ha messo in evidenza la cattiva reputazione di cui godevano. Un primo esempio della cattiva considerazione in cui erano tenute le mogli lo troviamo nell’episodio del giudice Nino Visconti, amico di Dante, che, nell'antipurgatorio, chiede di essere ricordato alla figlia Giovanna ed esprime un giudizio assai negativo della moglie ,Beatrice d'Este, la quale si era sposata assai presto , e conclude amaramente dicendo che lei è un esempio di quanto sia effimero l'amore in una donna, essere quindi molto volubile. “Quando sarai di là da le larghe onde,/ d ì a Giovanna mia che per me chiami/ l à dove a li ‘nnocen ti si risponde./ Non credo che la sua madre pi ù m'ami,/ poscia che trasmut ò le bianche bende,/ le quai convien che, misera, ancor brami./ Per lei assai di lieve si comprende/ quanto in femmina foco d'amor dura." Dante , parlando della donne, ha dato dei giudizi morali sul loro costume, ma mai ha considerato le donne essere inferiori come invece si riteneva nel Medioevo, fortemente influenzato dai classici, Ovidio, Virgilio , e dai Padri della Chiesa; secondo questa cultura l'uomo è superiore alla donna perché è stato creato ad immagine di Dio. 1 / 19 Inferno,Purgatorio, Paradiso e le donne Scritto da Abbruscato Venerdì 18 Gennaio 2013 00:00 - Ultimo aggiornamento Giovedì 11 Gennaio 2018 11:49 I pochissimi personaggi femminili che Dante incontra nel suo viaggio ultraterreno, e con i quali svolge un dialogo, sono tutti storicamente esistiti. Con alcune di loro si è fermato a parlare ed ha voluto a metterne in evidenza la loro personalità, i loro sentimenti, il loro dolore. In tutti questi incontri Dante tratta con grande rispetto e simpatia le donne, e quasi sempre si commuove colpito dalla loro fragilità umana, altre volte con amarezza esprime la sua condanna contro quelle che ritiene colpevoli di una condotta immorale. Nell’incontro col suo trisavolo Cacciaguida rievoca le donne dell’antica Firenze, virtuose, pudiche, modeste nel vestire, e laboriose, ma si addolora e si adira quando parla delle donne della nuova Firenze, che sono lussuriose e depravate nei costumi e sono state una delle cause della decadenza morale della città. Così nel Purgatorio, nella cornice dei golosi, durante il colloquio con Forese Donati, suo amico, esplode in una invettiva contro le donne fiorentine che andavano in giro con abiti succinti mostrando il seno: ” tempo verrà che in pergamo sarà interdetto/ alle sfacciate donne fiorentine/ andar mostrando con le poppe il petto.” Ma le donne per il Poeta hanno avuto una grande importanza in questo viaggio nell’aldilà ; nel discorso di Virgilio, pronunciato per superare la paura e la titubanza di Dante che non si riteneva degno di tale viaggio, viene evidenziato che Dante gode della protezione di tre donne: la Madonna, Santa Lucia e Beatrice; e Beatrice è la sua guida nel Paradiso celeste; si tratta di una donna , che lui conobbe quando ella aveva nove anni, a Firenze, che ha colpito profondamente il suo animo , una donna che è stata divinizzata , assurta a simbolo, a rappresentare la Teologia e a svolgere il ruolo di guida. Io era tra color che son sospesi,/ e donna mi chiamò beata e bella,/ tal che di comandare io la richiesi./ Lucevan li occhi suoi pi ù che la stella;/e cominciommi a dir soave e piana,/ con angelica voce, in sua favella. V.52-57 canto II Inferno Durante il suo intervento Beatrice riferisce che la Madonna ha chiamato Lucia chiedendole di soccorrere il suo fedele: 2 / 19 Inferno,Purgatorio, Paradiso e le donne Scritto da Abbruscato Venerdì 18 Gennaio 2013 00:00 - Ultimo aggiornamento Giovedì 11 Gennaio 2018 11:49 Donna è gentil nel ciel che si compiange/ di questo 'mpedimento ov'io ti mando,/ s ì che duro giudicio l à s ù frange/ Questa chiese Lucia in suo dimando/ e disse : - Or ha bisogno il tuo fedele /di te, e io a te lo raccomando – v 94-99. Canto II Inferno Lapidario e perentorio e' l' intervento della Madonna, bastano poche parole. Lucia si precipita da Beatrice e la mette al corrente della situazione di grave pericolo in cui versa il suo amato. Disse: - Beatrice, loda di Dio vera,/ ch é non soccorri quei che t’amò tanto,/ ch ’uscì per te de la volgare schiera?/ Non odi tu la pieta del suo pianto,/ non vedi tu la morte che ’l combatte/ su la fiumana ove ’l mar non ha vanto? V. 103-108-. Lucia e' piena di premura e di grande preoccupazione e descrive lo stato di pericolo del raccomandato con parole calorose e drammatiche. Al sentire queste parole Beatrice si precipita nel Limbo per chiedere l’intervento di Virgilio, usando parole di tenera preghiera. Or movi, e con la tua parola ornata/ e con ciò c’ ha mestieri al suo campare,/ l ’aiuta sì ch ’i ’ ne sia consolata./ I ’ son Beatrice che ti faccio andare;/ 3 / 19 Inferno,Purgatorio, Paradiso e le donne Scritto da Abbruscato Venerdì 18 Gennaio 2013 00:00 - Ultimo aggiornamento Giovedì 11 Gennaio 2018 11:49 vegno del loco ove tornar desio;/ Amor mi mosse, che mi fa parlare./ Quando sar ò dinanzi al segnor mio,/ di te mi loder ò sovente a lui ”.(Inf. II, vv.67-74) Dante incontra donne famose, come santa Chiara d' Assisi e l' imperatrice Costanza, ma il poeta manifesta maggiore interesse per le donne citate nella cronaca del tempo, come Francesca, Pia Dei Tolomei, Piccarda Donati, la cui storia puo' interessare di piu' i suoi contemporanei, attratti di più' da fatti di cronaca da loro conosciuti, che non da storie lontane. Nel Limbo, nel prato di fresca verdura, da un angolo luminoso ed alto i due poeti vedono gli spiriti magni e tra essi alcune donne famose: Elettra, ( la progenitrice della stirpe troiana), Camilla( figlia del re dei Volsci), Pantasilea ( la regina delle amazzoni),Lucrezia( famosa donna virtuosa del mondo romano), Iulia(figlia di Giuliio Cesare), Marzia( la moglie di Catone l’uticense) e Cornelia( la madre dei Gracchi), Lavinia ( la figlia del re Latino). Esse con altre anime, né tristi, né felici, Dante non si attarda a parlare con loro, ma ne fa cenno nominandole singolarmente : “I’ vidi Elettra con molti compagni,/ tra ‘quai conobbi Ettòr ed Enea,/ Cesare armato con li occhi grifagni./ Vidi Cammilla e la Pantasilea,/ da l ’altra parte, e vidi ‘l re Latino,/ che con Lavinia sua figlia sedea./ Vidi quel Bruto che cacci ò Tarquino,/ Lucrezia, Julia, Marzia e Corniglia;/ e solo in parte vidi il Saladino. (Inf. V, vv.121-129) Chi erano queste donne? Elettra era la madre di Dardano, progenitrice della stirpe Troiana, di Enea e dei suoi discendenti, Camilla era figlia del re dei Volsci, caduta nella guerra contro Enea , Pantasilea era la regina delle Amazzoni, figlia di Ares (Marte), uccisa da Achille , Lavinia era la figlia del re Latino, moglie di Enea e progenitrice dei Romani , Lucrezia moglie di Collatino, suicidatasi dopo l’offesa fatta al suo onore da Sesto Tarquinio, Iulia figlia di Giulio 4 / 19 Inferno,Purgatorio, Paradiso e le donne Scritto da Abbruscato Venerdì 18 Gennaio 2013 00:00 - Ultimo aggiornamento Giovedì 11 Gennaio 2018 11:49 Cesare e sposa di Pompeo , Marzia moglie di Catone l’Uticense ed infine Corneglia (Cornelia) madre dei Gracchi . Di Marzia si parlerà ancora nel I canto del Purgatorio, quando Dante e Virgilio supplicano, in nome della sua cara sposa, appunto, il vecchio custode del secondo regno, Catone. "ma son del cerchio ove son li occhi casti di Marzia tua, che 'n vista ancor ti priega, o santo petto, che per tua la tegni." (Purg. I, vv.78-80) Io mi trovo nel cerchio(I dell'Inferno) dove sono gli occhi casti della tua Marzia che ancora prega te affinché' la consideri tua. Marzia viene descritta da Virgilio come una donna “ casta” Dante, come vedremo, ha avuto molto, rispetto per le donne, tant,e' che non ha posto tra i dannati più peccaminosi nessuna donna, tranne qualche eccezione come Taide, la meretrice, protagonista della commedia l’Eunuco di Terenzio, immersa nello sterco, nella seconda bolgia del cerchio ottavo. “di quella sozza e scapigliata fante/ che l à si graffia con l’unghie merdose, /e or s ’accos cia e ora è in piedi stante./ Taide è, la puttana che rispuose..... ” ( Inf., XVIII, vv.129-133) Nel canto V, cerchio II Dante incontra i lussuriosi, coloro cioè che non riuscirono a frenare gli istinti carnali" che la ragion sommettono al talento" . La loro pena segue la cosiddetta legge del “contrappasso”, che si manifesta in due modalita' ,o la pena e' uguale o è contraria alla colpa commessa: i lussuriosi sono trascinati di qua, di la', su, 5 / 19 Inferno,Purgatorio, Paradiso e le donne Scritto da Abbruscato Venerdì 18 Gennaio 2013 00:00 - Ultimo aggiornamento Giovedì 11 Gennaio 2018 11:49 giu' senza sosta dalla bufera, così come in vita furono travolti dalle passioni.

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