Dono Di Eterna Riconoscenza

Dono Di Eterna Riconoscenza

(ll arlo ,£i ar t olome o ìlì omilli A R C ! V E S C G V O DIMILA NO. mall ’ antica e nobile famiglia bergamasca dei conti R OMIL LI nas ce v a BA R TOL OME O ai 44 d e l 4 9 marzo 7 6. Fra le doti caratteristiche di u n sublime n ff i gegno , a erma i l filosofo ,essere la preco i à c t ,la quale anche ad onta di poca o ne s s u na ed ucazione delle facoltà intellettuali ,non l T L ME ma m tarda a svilupparsi . n BA R O O O Ro o < s )e assecondato l ’ ingegno da retta educazione che il lustro della famiglia esigeva ,non tardò ’ a dimostrare che l inge gno s uo e d i retti insegnamenti avvalorati da efficace v olontà , favorivano le più care conseguenze . Varche r emo i l periodo di giovinezza di m onsignore ’ R OMILL I, nel quale la diligenza , l ingegno,la condotta lo resero caro ai condiscepoli che ’ in lui 5 avevano un amico ; grato ai maestri , ’ cui rendeva il migliore tributo d e ll imp ar ar e ; amato dai cons anguinei e genitori che tante Speranze in lui avevano riposte . Nei pubblici e nei privati esperimenti e gli diede lodevoli ’ prove di s è ,e l indole s ua docile , pieghe ’ vole , s u niv a a rendere più eminenti i suoi progressi . Erudito nei prim i e ne ce s s arjelementi della l ingua italiana ,che doveva parlare e scrivere i n appresso con tanto buon gusto ,egli avan zava il piede nel tempio delle belle lettere . ’ ’ È quella appu nto l e tà in cui l an ima del d giovine si e S p an e ,cerca parole e metro per ff esprimere i s uoi a etti , e t utti s v e lar li nella f loro orza e pienezza . gravi studi del sacro 9 m inistero cu i incombeva e la mal ferma s u a sal ute , non gli impedirono che la fervente anima sua coltivasse la poesia . Molti componi f menti poetici restano di lu i,e fanno ede del ’ suo sapere, della candidezza dell anima sua e delle poetiche espressioni onde vestiva i suoi concetti . Per assecondare molti buoni ed in te llige nti amatori delle scienze e della poesia egli dava alla luce diversi carmi ,ristampati anche su pubblici fogli ,fr a i quali notiamo ’ ’ un ode per una giovine milanese che l abito ’ claustrale vestiva ,un altra per la guarigione di distin ta monaca Salesian a di Brescia , un ’ inno sul sonno d e fi or i per nozze , v arj— s o netti , fr a i quali u no sulla s ua prima messa , u n inno pel celebre maestro di musica Mayr ed u n altro per la prima messa di Angelo Z i neroni . Assoggettare il proprio estro alle leggi ’ d un componimento musicale . servire più al ’ ’ l e s ige nz e d un maestro che ai p r Op rjpen sieri ,e impresa difficilissima provata da molti poeti contro i quali s cate nans i di continuo l l sconsigliati o mordaci giornalisti . giovine però pagava da italiano u n tributo alla poesia ed alla m usica, amatissime sorelle ch e nate o < 1 0 >e e cresciute in Italia strettamente avvinte esse ’ v abitan o ancora , ed il vandalismo che al nascere del corrente secolo tutto mano met ’ teva ed all Italia involava,non ha potuto strap parle dal suo seno . Spunto anche per BOM1 LLI il giorno in cui la Chiesa Bergamasca lo ascriveva fr a uno ’ de suoi sacerdoti , della di cui s aggie z z a va v i ia quella p v o nc a buon diritto gloriosa . ’ l talenti del novello levita , l indole s ua , i l desiderio di comunicare altrui le proprie cognizioni , di educare giovinetti che qual che giorno comp ir potessero le speranze del clero e della p atr ia c h iam av anlo alla pale u add ottr i stra degli s t djreligiosi . Dopo aver nato allievi in qualche collegio , nel Vesco vile di Celana passava R oma m ,già caro per integerrimi costumi e salito a fama non co mune per il suo sapere . Fra lo stuolo di di s tintis s im i professori di scienze che in quel collegio risiedevano apparve R OMILLIad acqu i starsi la devota benevolenza degli allievi , la ’ stima e l amicizia dei colleghi ,le congr at u lazioni del vescovo . Ma anche qui non potè R oma m fermare costante dimora ,… i d e s id e rj >o ’ degli amici ,la voce della patria ,l intenzione del vesco v o ,un decreto dello Stato lo resti t uiv ano a Bergamo ,appunto allorquando per s a ggio divisamento u na cattedra di istruzione f f religiosa fr a le scienze pro ane si ondava . Viven ti discepoli che gareggiano nel tribu tar gli os s e qujdi riconoscenza e di stima ri ’ ’ peton e e . l eccellenza colla quale 1 astrusa materia svolgeva , ed i modi dolci e d insi nu anti con cui i più ritrosi animava , i ca r atitu p ar bjvinceva , i buoni premiava . La g dine dei propri scolari essere deve per l ’ attuale monsignore una continuata consolazione ,u na car n m ricompensa s m a al s u o zelo . La m orte di una persona devota alle belle lettere e di liete ricordanze ,lasciava vacante in Bergamo la carica del censore per la stam ILL pa . BOM I uomo ad ogni au tor ità p r e s e ntis simo veniva anche di questa carica investito ; sicchè di s aggie z z a ,bontà ed affett uosa pre ’ m u ra n e bb e r o prove continuate i suoi sco lari ; come di accorgimento ,moderazione e d i ntegrità coloro che per la st ampa i loro scritti presentavano . Monsignor vescovo Gritti Morlacchi temen o < 1 3 ’ do che nuove cariche tutta quanta s assor bissero l ’ attività del degno professore e censore lo nominò canonico onorario manifestando in ta l guisa come apprezzasse i meri ti di Roma n , e come gl i dolesse che questo distinto per s onaggio venisse interamente occupato di fun zion i quasi estranee alla Chiesa . Dopo breve Spazio di tempo p r e s e ntav as i al vescovo sul lodato monsignor Gritti migliore occasione per premiare le meritevoli fatiche del R OMIL L I, ’ per r id onar lo all assol u to ministero delle ani me , nel quale avrebbe avanzato la fama che acqu is tos s i nella cultura degli intelletti . A tale S C O PO e s or tav alo quindi ad umiliare domanda per la vasta e difficile p ar occhia di Trescorre aH or a vacante . Nel luglio del 4858 la nomina di BA R T O L OME O BOMILLIa p arroco di Trescorre era p ub li a e b c ta . Dal luglio fino al dicembre nel qual mese entrò ad ass u mere il regime di qu ella l fu n p ar occh ia cui i l vescovo d e s tinav a o, ro o mesi di condogl ianze e di congr atulaz mm . Alcun i concittadin i ben e meriti seco congr a tulav ans i della nuova carica , ma altri alla mani festazione della gioja,il dolore p ure espri o < 43 >o ’ m v e ano pei loro figli , l educazion e religiosa ’ d e q ua li speravano sarebbe st ata dal mede l simo compita . riconoscenti scolari ,gli amici ’ ’ c o lleghi , s av v ice nd av ano a d is tinli signori ° della bella terra d i Tr e s cor r e per attestare ’ o le varie l ro sensazion i dell anima . Roma m eco alla gioja ed a l dolore , i p r im i con cor t esi parole ringraziava , i secondi assicu rava d i fare a loro vantaggio quanto le s u e forze li g avrebbero concesso . È Trescorre , bella terra della Bergamasca provincia . I l con tinuo concorso di fo restieri ’ e distinti stranieri che specialmente ne ll e s tiv a stagione concorrono in qu el borgo per le s a lub e r r im e s u e acqu e ,il limpido cielo,le a mene colline ,i l fertile suolo ,i signori Bergamaschi che colà posseggono ricche ten u te e che nel ’ l a u t un no vi dimorano ,son o t utti favori che rendono quella terra di delizioso soggiorno . 1 terrazzani di bel sang u e e vivaci come lo sono i n t u tta Lombardia,e a pr e ferenza nelle provincie Bergamasca e Bresciana volevano approfi ttare del tempo per disporre un degno ricevimento al loro parroco , che do v izioso l t >e di talenti ,preced uto da distinta fama d oveva ven ire fr a loro,ma desso invece rimossa ogn i altra c u ra , abdicato ad ogni altro imp e gno , en trava da privato s enza pompe,nè fasto in Trescorre . ’ Esaminati i luoghi,ent r ato ne ll ab itur o d e l ’ misero e nella villa del ricco , l indole s tu diata di q u elli abitanti , i d is or d ini e d i bi ’ sogn i speciali riconosci u ti , egli s accinse a on frenare gli un i e provvedere agli altri .

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