
IL GAZZETTINO PERIODICO DI CULTURA E INFORMAZIONE FONDATO A RIPALIMOSANI NEL 1954 ANNO LXIV - N.2 - DICEMBRE 2018 Sped. in abbon. postale TAB C L. 662/92 Via alla raccolta fondi promossa dalla nostra redazione OBIETTIVO CHIESA: UNIAMO I CUORI! p. 2 Cari lettori e cari Ripesi, il Gazzettino vi INTERVISTA A invita senza mezze parole a partecipare alla DON VITTORIO PERRELLA grande raccolta fondi per la ricostruzione della Chiesa Madre, un luogo di culto per la nostra comunità ma anche un punto di aggregazione e di identità locale. Ci manca e vorremmo tutti rivederla aperta. Così noi del Gazzettino abbiamo pensato di aderire ad un progetto che io personalmente avevo già testato con successo per il mio giornale: la Loco Card. Il progetto non richiede nes- p. 5 suna spesa per nessuno se non fare gli acqui- sti di sempre: saranno i negozi amici (tutti STORIE E ORRORI quelli che vorranno e già ce ne sono tanti) a AI TEMPI DEL MARCHESE sostenere il nostro come tutti gli altri proget- ti sociali. Noi abbiamo fatto il primo passo e insieme, se vorrete, piano piano cercheremo di fare la nostra parte per riavere LA NO- STRA CHIESA. >> Servizio a pag. 4 103 anni di Lucia, nuovo record a Ripa! p. 7 L’8 novembre 2018 la signora Lucia Di Santo, mamma del Dott. Leonardo Tartaglia, ha compiuto IN SCENA I GIOVANI la bellezza di 103 anni! Mai nessuno a Ripalimosani ha raggiunto questa età. E LA NOSTRA CULTURA Alla signora Lucia e tutta la sua famiglia vanno gli auguri più sentiti da parte della redazione del Gazzettino. p. 10 IL PUNTO SULLA SACRA SINDONE p. 11 QUEL CHE PASSA IL CONVENTO DI RIPA IL GAZZETTINO ANNO LXIV - N.2 - DICEMBRE 2018 2 Don Vittorio Perrella e Ripalimosani: in amore “contrastato” ma eterno Quell’ingresso in chiesa “tra le mazzate” di Antonella Iammarino o ho avuto due case: Ripalimosani e San Giuseppe Artigia- “no. EI ad entrambe sono e re- sterò sempre molto legato”. Don Vittorio Perrella, parroco della Chiesa del quartiere Cep di Campobasso, una volta zona più difficile delle altre (oggi lo sono tutte…) siede alla sua scrivania con la pacatezza di sempre, con la sicurezza di chi ne ha viste e ne sa tante. E’ un piacere per me parlare con lui. Senti di confrontarti con un pezzo della tua stessa storia. Perché lui, a Ripa, ha popolazione con numerose sero i superiori – e farai anche ed arrabbiate aveva detto che fatto storia. E io, figlia di Ripesi iniziative sociali e spirituali. il Rettore del seminario. Ricor- si sarebbe opposto all’ingresso cresciuta mille chilometri più Inoltre in quel momento Pa- do ancora quando andai nella del sacerdote diocesano solle- a Nord, so bene chi e che cosa dre Espedito, oblato ripese, era chiesa per la prima volta: entrai vando il popolo. La Diocesi dal è stato lui per il mio paese. Sa- stato chiamato a sostituire il e trovai U Segresctane, Nicola canto suo mandò a superare la cerdote presente e autorevole, parroco da quando si era am- Longano. Gli dissi: domenica cortina delle ‘femmine ribelli’ uomo forte e capace, persona malato. devo celebrare. E lui mi am- Don Giovanni Cerio, prelato dall’intelligenza sopraffina,Morto Sabatino, il parroco, la monì subito: ti vuoi mettere in più esperto. E le forze dell’or- figura carismatica, senza dub- sede rimase vacante e inco- mezzo alle mazzate!?”. dine locali si attrezzarono per bio. Così mi è stato sempre minciò quella che a Ripa è sta- La mediazione è stata sempre tempo con fumogeni da lan- descritto da tutti, da chi lo ha ta definita una difficile succes- la via maestra in queste situa- ciare all’occorrenza… apprezzato ed anche acclama- sione. La Curia aveva deciso zioni delicate: “La diocesi però “Quella mattina era venuto to e da chi, questo si evince dai per il parroco diocesano che a non ne voleva sapere di cam- anche mio padre, preoccupato racconti di chiunque, di Don tanti, chiunque egli fosse, non biare idea. A dire il vero cor- che qualcuno mi potesse fare Vittorio non ha sempre condi- andava proprio giù. E il mal- reva voce che gli stessi Oblati, del male. Era stato proprio lui viso scelte o pensiero. contento si respirava chiara- quelli più in alto, preferissero a dirmi di obbedire, entrare in Certo, se il buongiorno si vede mente in paese. evitare di prendere in mano le chiesa e suonare le campane, dal mattino, per Don Vittorio “Ero già sacerdote e da vice-ret- sorti della parrocchia – con- ma era preoccupato. Così presi l’ingresso a Ripalimosani fu tore del seminario di Benevento tinua Don Vittorio – In ogni la mia Giovannella, la Lam- tutt’altro che sereno. “Avevo ero entrato nelle grazie dell’ar- caso queste erano le decisioni bretta, e andai a Ripa. Ricor- 26 anni, viaggiavo con la mia ciprete che reggeva la Chiesa di dei nostri superiori e per pro- do bene quelle donne piutto- Lambretta, sono finito in quel- Ripa, Don Gaetano Sabatino vare a calmare gli animi andai sto arrabbiate sulle scale della la storia agitata senza neanche – continua Don Vittorio - Lo a parlare con gli Oblati al con- Chiesa e ricordo poi i fumogeni rendermene conto – ricorda lui aiutavo nelle pratiche, lui mi vento per chiedere ospitalità e dei Carabinieri”. Sì, perché le con un mezzo sorriso, il suo – insegnava molto e aveva fidu- proporre una sorta di accordo buone maniere per dissolve- E mai avrei pensato di varcare cia in me. Fu proprio l’arciprete, di collaborazione, per scendere re il gruppo furono utilizzate, la soglia della chiesa tra i lacri- probabilmente, a segnalarmi in chiesa insieme ad affrontare dai racconti di chi c’era, abba- mogeni dei Carabinieri…”. alla diocesi per l’avvicendamen- il problema in maniera serena. stanza in fretta e senza troppa Sì, perché nel 1961 fu mandato to in parrocchia. Ma io stavo Ma preferirono rimanere fuori esitazione. come parroco a Ripalimosani spesso a Ripa per lavorare con da tutta la vicenda”. “La tempesta fu sedata così dai in un momento molto delica- lui e sapevo bene che c’era un Ogni protagonista di questa Carabinieri e probabilmente, to: una parte dei fedeli voleva diffuso malcontento da parte di storica vicenda ha la sua vi- rientrate a casa - racconta an- che la parrocchia passasse ai chi seguiva gli Oblati… Non mi sione, ha le sue convinzioni cora il Don, stavolta con un Missionari Oblati, che in pa- esaltava l’idea di fare ingresso e i suoi ricordi. Don Vittorio tre quarti di sorriso - quelle ese risiedevano nel Convento in chiesa tra i malumori”. ricorda, e non sbaglia, che un signore si saranno prese anche e che si dedicavano molto alla “Devi andare a Ripa – mi dis- gruppo di donne molto attive una bella ramanzina dai mariti ANNO LXIV - N.2 - DICEMBRE 2018 IL GAZZETTINO 3 per non aver cucinato in tempo ne su mattone, la nostra bella il pranzo!”. comunità. Trovai una chiesa Tra quelle donne c’erano mia piuttosto trascurata: nello stan- nonna Anna e sua cognata, la zino accanto alla sacrestia c’era mia prozia Mariuccia, capo- un ammasso di materiali di fila tra i volti in protesta nelle scarto tra cui ossa umane. Lo immagini fermate dallo scatto feci ripulire e lì mi sistemai per dell’epoca. dormire. Lentamente conob- Nella nostra famiglia, come in bi le persone e loro conobbero tutte le altre, quella giornata me, nacquero amicizie, proget- fu vissuta come un macigno, ti, contrasti, tutto quello che fa perché molte delle ‘protestanti’ parte della vita di un paese”. dovettero anche andare a con- Don Vittorio lascia Ripalimo- ferire in caserma. Tuttavia nel- sani nel 1978 e viene trasferito le tracce storiche la loro azione a Campobasso, nella chiesa di resta come segno tangibile di San Giuseppe Artigiano, dove un universo femminile ripese ogni giorno, da mattino a sera, che poco amava e poco ama vive a contatto con i problemi, le imposizioni. E di un DNA le aspirazioni, i sogni, le gioie e locale che davanti alla protesta Foto della sommossa publicata su un quotidiano dell’epoca i dolori della gente. ritenuta giusta non si tira mai E dove si prepara per il pros- indietro: a tal proposito, sulle rappresentato persino un’o- – conclude sereno e soddi- simo anno a festeggiare, nella numerose proteste spesso in pera teatrale “E io protesto”. sfatto Don Vittorio – La vita sobrietà e nel silenzio dice lui, i mano alle donne ripesi, il no- “Entrammo in Chiesa e tutto riprese regolare e piano piano suoi 60 anni di sacerdozio. stro Mario Tanno ha scritto e finì nel giro di qualche giorno iniziammo a costruire, matto- RIPESI CHE SI FANNO ONORE Michele PALERMO: un giovane ricercatore universitario di Mario Tanno Ho sentito parlare di Michele quando, studente, era ritenuto una “cima” nell’ambi- to delle materie scientifiche con particolare riferimento alla matematica. Poi lui ha lasciato Ripa per approdare a Pisa dove ha svolto il corso degli Studi Universitari in Ingegneria Civile laureandosi, nel 2005, con il massimo dei voti e la lode. Nel 2009 ha vinto un concorso pubblico per il Dottorato di Ricerca in Scienze e Tecniche dell’Ingegneria Civile con specializzazione in Idraulica e da allora il suo lavoro è stato incentrato particolarmente in questo settore. Tecnicamente nell’am- bito della carriera Accademica è un Ricercatore Senior. Svolge la sua attività di ricerca nell’ambito delle sistemazioni fluviali mediante strutture a basso impatto ambientale e dei processi erosivi in corrispondenza di strutture idrauliche (briglie, ponti, dighe). Inoltre svolge attività didattica presso l’Università di Pisa nelle disci- pline idrauliche ed è supervisore di studenti di dottorato e tesisti.
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