CULTURA E SPETTACOLL Cinque serate a Milano Protagonista assoluto l'autore Opera. Un Mascagni ritrovato per scoprire una grande scuola di «La fiaba delle fiabe», d'animazione: quella russa, il «miglior cartoon di tutti fl riscatto da Dziga Vertov ai giorni nostri i tempi», Jury Norstejn delle Maschere OIOHDANO MONTECCHI •a BOLOGNA. Capita rarissi­ scene e costumi di Maurizio me volte che un teatro vada a Baiò, per reinterpretare so­ ripescare qualche rarità e l'o­ stanzialmente questa timida perazione vada incontro ad intuizione mascagnana facen­ un successo soprattutto di done un arguto e movimenta­ f Quel riccio sembra Fellini pubblico. Ma questa volta ri­ tissimo coup de thédtre in cui portando sulla scena Le Ma­ un impresario-regista ormai schere di Pietro Mascagni il fuori dai gangheri (Il bravissi­ Sono cinque anni che l'Istituto per lo studio e la pe rinnovarsi, nei-contenuti così la propria rispettabilità e (1975), che si avvale anche di un leone ucciso fotografato Si corrono dietro l'un l'altro, Teatro Comunale di Bologna mo Antonio Pierfederlci) rie­ più adulti e attuali, se non nel il proprio censo. Grasso e si­ cronache reali, è un forte sotto il suo piede - e immagi­ ma solo per dividersi appena ha tatto breccia, proprio co­ sce a rappezzare in extremis diffusione del cinema d'animazione (Isca) presen­ disegno che rimaneva sostan­ nistro arrapicalore sociale omaggio alla poesia di Pablo na invece di salvargli la vita, al si avvicinano. «E cosi fanno me bisognava accadesse una questo spettacolo con la sua ta in dicembre al San Fedele, il centro culturale zialmente all'antica, anche se raffigurato da un pupazzojin Neruda, un canto all'amore e leone, colpendo l'altro anima­ anche oggi». Frase imprevedi­ compagnia mezza allo sfa­ alla pace attraverso le trage­ volta (e nel 1901 a quest'ope­ milanese dei gesuiti, una rassegna di film animati più incisivo nel tratto. troppo realistico; mentre deli­ le in fronte con un proiettile bile e definitiva, che sigilla la ra non era accaduto), nel gu­ scio. Dopo questa parabasi la Tra i maestri di Mosca un catamente romantica, ma die della Spagna e del Cile. da gioco. Purtroppo, uscendo presunta favola su una nota Sinfonia diviene quasi come il sovietici. Noi l'abbiamo sempre seguita. Dopo l'U­ nella sua voluta staticità non dal sogno, si ritrova nell'arme­ non d'ironia, ma di dolore. sto più istintivo degli spettato­ posto d'onore spetta a Fèdor Anche i recenti e singolaris­ ri, quello per II divertimento. viaggio di Alice: le vecchie ce­ craina, la Georgia e l'Armenia, dopo le repubbli­ Chitruk, che con L'isola meno espressiva, è la Povera simi esperimenti di Garrì Bar- ria. Questo è Jurij Norstein: na­ ste dei costumi, avvolte in una che asiatiche e quelle baltiche, ora è la volta della (1973) e con Icaroeisapien- Lisa (1978) sedotta, abban­ din figuravano al meglio con Di Andrei Chrzanovskii tura, animali, sentimenti uma­ Riscoprire Le Maschere è luce magica, si schiudono e Russia. 1/(1977) è stato il caposcuola donata e suicida del film tre titoli: l'incontro di boxe qualcuno parla come di un se­ ni liricamente congiunti in stata innanzitutto un'esperien­ lasciano uscire pian piano dell'apologo amaro: l'indiffe­ egualmente a pupazzi di Ideja con pugili e arbitro in plastili­ condo Norstejn, e Un panino unità inscindibile. Ama Ejze- queste maschere sgambettan­ Garanina, una delle molte arti­ na (Break, 1985); Il banchetto za imprevedibile nel senso renza del prossimo per l'o­ da re (1985) offre infatti l'Im­ nstejn, Jean Vigo e Fellini, e // che, pur, dando atto al regista ti e coloratissime. metto circondato dal mare, la ste che nell'Unione Sovietica (1986) visto esclusivamente magine di un autore cui non riccio nella nebbia (MS) svi­ hanno raccolto l'eredità stori­ attraverso gli oggetti sulla ta­ Mario Zanzotto di avere rea­ UGO CASIRAGHI «stagnazione* dei benpensan­ manca uno scatenato talento, luppa a modo suo un momen­ E qui c'è l'altro piccolo mi­ ti della cultura verso chi tenta ca delle sorelle Brumberg. vola e sul corpo dei commen­ portato tuttavia all'assurdo e to magico di Amarcord. L'ani­ lizzato probabilmente uno de­ sali inesistenti, ma ben pre­ gli spettacoli più felicemente racolo di questa regia che mm MILANO. Non bastavano, Si è così recuperato un film un volo creativo, vengono L'opera di Nikolaj Serebria- senti con la loro volgarità al nonsense; il talento di No­ maletto traversa il bosco in un sia pure per un semplice as­ ancora più vecchio di Giocat­ colpite nella maniera più rapi­ rstejn, invece, è imbevuto di concerto di stupori. Tutto lo scoppiettanti di intelligenza e davvero lascia almeno per­ kov era documentata a partire molto comune; e finalmente plessi su quali modi utilizzerà saggio, le due serate del pas­ toli sovietici firmato da Dziga da e diretta, con ironia felice e da II gomitalo del 1968, in cui i4rzigogo/i'(1987), forse il più vita. Lo provano due finali. ammalia: un grosso albero, humour reperibili in circola­ sato: ce ne sono volute cin­ Vertov nel 1924. E La vendet­ feroce. Quante volte, da Stalin una vecchia avida «pela» lette­ Apprendiamo dal catalogo una foglia, animali grandi e zione, la simbiosi Ira scena e mai Zanotto per ammaestrare fantasioso, che parte da un la sua compagnia di cantanti- que, e due cataloghi invece di ta del cineoperatore del 1912, in poi, si citava l'ottocentesco ralmente una pecorella magi­ gomitolo di fil di rame (o di che la chiusa di Miracoli nel piccoli, una lucciola, un volo musica ha raggiunto un tale li­ uno. Il primo dedicato ai mae­ in cui il pioniere Starewicz, Saltykov-'cedrin quale fonte ca per ricamarvi vesti, casa, alluminio: c'era discussione in setaccio (1976) suonava così. d'uccelli; s'immerge nel nume vello dì perfetta complemen­ attori: mai visti tanti e tutti cosi stri di Mosca e a un panorama che per la verità lavorava in satirica cui abbeverarsi. Ma il mobili e addinttura la gioven­ •Se la catinella (su cui sono come nell'alveo materno. E eccezionalmente bravi e disi- dalle origini a oggi, il secondo proposito tra Maiselti e il suo tarietà da suggerire sostanzial­ Lituania animando i suoi in­ cinema vi ebbe raramente ac­ tù, e finendo con La meta­ fedele traduttore Sergej Grin- imbarcati i personaggi) fosse quando giunge a destinazio­ mente che, a saperla leggere, volti nel muoversi, nel mimare al maestro dei maestri, Jurij setti, ingrandisce una famiglia cesso e perfino il disegno ani­ morfosi (1982), non di Kafka blat) per costruire un uomo più resistente, la stona sareb­ ne, dall'amico orso già ansio­ le movenze tipiche di Arlec­ Norstejn, entrato con La fiaba questa musica di Mascagni ha chino, Brighella, Tartaglia, di scarafaggi alla statura di ris­ mato non e riuscito a spaziare ma di Gianni Rodari. che ha completo di sesso, il quale a be più lunga*. Vediamo inve­ so per il suo ritardo - insieme qualcosa di giusto e di affasci­ delle fiabe nella cerchia n- sosi e ndicoli pupazzi borghe­ liberamente tra le sue irrive­ pure al centro la vecchiaia e la sua volta edifica una casa, un ce come finisce L'airone e la devono prendere il tè, gustare Pantalone, fi Capitan Spaven­ strella dei più'grandi: Ale- si in stile belle epoque. Un go­ nante nella sua concezione. seleff, McLaren, Trnka. renti favole animalesche.- Una nostalgia dei ricordi. Anche se cane da. guardia, una donna gru (1974) di Norstein. I due la marmellata di fragole, con­ ta, il Dottor Graziano, Colom­ dibilissimo reperto d'antiqua­ buona eccezione e però II il tema sembra ripetersi, lo sti­ con cui coricarsi, sempre di­ si attraggono e si respingono tare le stelle - il riccio ancora Le Maschere nacquero nel bina. Rosaura, Florindo. Il ri­ Nata a Mosca nel 1936, da riato, che oltretutto non abbi­ ghiozzo molto saggio (1979) le è tuttavia estremamente va­ sturbato però da passaggi vari in continuazione, in un malin­ pensa alla cavalla bianca cul­ 1901 da un'idea di Mascagni sultato è stato un lungo, inin­ molto tempo la Sojuzdetmul- sognava di doppiaggio. Per­ di Valentin Karavaev, dove il riato: // treno della memoria di macchine, di treni o di ae­ conico scenano autunnale di­ lata dalla nebbia, la cosa più terrotto brivido di ironìa dol­ - tfilm, specializzata nell'anima­ che le edizioni italiane dei rei. segnato dalla moglie dell'au­ meravigliosa che ha visto. che trovò in Luigi litica il versi­ non eroico pesce che si ritrae ficatore disposto a darle cor­ ce, densa di un'irrefrenabile zione (muli) per l'infanzia film parlati snaturano regolar­ nella propria stanza per trop­ tore che ha un nome italiano: •Ho avuto un'infanzia feli­ susseguirsi di autentiche gag a (del), ha alleggerito il proprio mente gli originali. La volpe e Di Eduard Nazarov un solo po. Sulla spinta di un clima let­ pa intelligenza e paura di co­ film. La caccia (1980), apolo­ Francesca. Sono due caratteri ce, perché drammatica», dice colorare un libretto e una mu­ nome in Sojuzmullhlm: cine­ la lepre non è il capolavoro di me va il mondo sott'acqua e umani profondamente veri, l'autore. La fiaba delle fiabe terario e di studi filologici ri­ ma, d'animazione sovietico e go ecologico di un ragazzino volti ai secoli passati, risusci­ sica apparsi anch'essi In sera- Norstejn: nel 73 era solo il sopra, rinunciando a combat­ che in un negozio d'armi scor- destinau a vivere in solitudine (1979) è il poema di ventiset­ la particolarmente felice. Per­ basta. -Evidentemente, cam- primo film interamente suo, tere e a vivere, è disegnato perché incapaci di coesistere.
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