20° REALITY CINEMA Il premio Il Giglio d’Oro, giunto alla IX edizione, tra Ca- stelfiorentino, Castelnuovo d’Elsa e Montaione, sarà as- segnato quest’anno a Mario Martone, per il complesso della sua attività cinematografica e teatrale. Le serate inizieranno presso il Teatro Scipione Ammirato il prossimo 30 settembre, con la proiezione in anteprima del film Il sindaco del Rione Sanità, appena presentato a Venezia, dove – accanto all’ottimo risultato di critica - ha vinto un prestigioso Leoncino d’oro, il premio dedicato alle generazioni più giovani e alla scuola. L’intera manifestazione, curata da Jaurés Baldeschi, offri- rà una vastissima serie di film del regista napoletano, ma anche alcuni importanti interventi critici, molti dei quali pubblicati in una ricca monografia, con scritti tra l’altro di Gualtiero De Santi, Paolo Vecchi, Adriano Piccardi, Tullio Mario Martone Masoni e Roberto Chiesi, e con l’introduzione e la cura componenti che, da subito, conqui- dalla piscina al bagno. Un’avventura dello stesso Baldeschi, oltre a tutta una serie di apparati tra teatro e cinema starono la critica e anche il pubblico, domestica dall’esterno all’interno bibliografici e di scritti e interviste a Mario Martone. Il vo- con stupore dello stesso Martone e dell’abitazione ma anche un viaggio lume dovrebbe intitolarsi, Mario Martone, regista polie- degli altri protagonisti. figurato dall’ordinario al fantastico, drico. La scena, il set, il pentagramma. Andrea Mancini ario Martone è noto al È appunto con quel gruppo che Mar- tone aveva – anche in questo caso C’è ad esempio il racconto di Giu- dalla musica al suono, dal gesto al Tra settembre e novembre saranno poi proiettati Morte di grande pubblico grazie ad tone realizza il film Morte di un mate- – portato in teatro, a partire dal Bel- seppe Bartolucci, il guru della critica movimento. un matematico napoletano (1992), Rasoi (1993), L’amore Muna serie di film che han- matico napoletano nel 1992, interpre- lini di Napoli, appena nell’aprile del in quegli anni, che si alzò dalla parte «Tango Glaciale Reloaded – si legge molesto (1995), I vesuviani (1997), Teatro di guerra (1998), no interrotto l’indifferenza verso un tato da un grandissimo Carlo Cecchi, 2018. Del resto anche stavolta film e degli spettatori, gridando al miraco- nelle note di presentazione della ri- L’odore del sangue (2003), Noi credevamo (2010), Il giova- certo cinema italiano. Titoli come Il accanto ad una serie di attori davvero spettacolo hanno lo stesso protago- lo, acclamando a gran voce lo spet- presa - è un universo di ritmica fre- ne favoloso (2014), Capri-Revolution (2018). giovane favoloso o Noi credevamo, straordinari, almeno per il futuro cul- nista: Francesco Di Leva, promotore tacolo, dopo aver assistito a Tango schezza generato da una cascata di Per informazioni si può telefonare o leggere il sito del Co- insieme ad altri che hanno avuto turale di Napoli e dintorni: Anna Bo- della rinascita culturale e teatrale del Glaciale, testo principe di Falso Mo- immagini, musiche non solo pop e mune di Montaione. meno clamore, sono dietro a questo naiuto, Toni Servillo, Licia Maglietta. quartiere San Giovanni a Teduccio, a vimento (questo il nome del gruppo, jazz, danze e azioni/citazioni. A sor- successo, sebbene il suo impegno Roberto De Francesco, Lucio Amelio, Napoli, da sempre abbandonato a se quasi agli inizi), allestito nel gennaio presa, questo postmoderno anni Ot- lo che era il mio teatro di allora, insie- filmico, presente fin dall’inizio anche Toni Bertorelli, Antonio Iuorio, Patri- stesso. del 1982, al Teatro Nuovo di Napo- tanta, in una vertigine temporale, ci me appunto al Teatro di Roma. nel suo lavoro teatrale, arrivi in modo zio Rispo, Vincenzo Salemme, Nicola Tornando a Morte di un matematico li e poi ripreso trentasei anni dopo, catapulta ancora nel futuro«. Scrivo questo anche per dire che in abbastanza casuale. È il teatro a ‘pos- Di Pinto, Sergio Solli, Antonio Neiwil- napoletano, dobbiamo dire che esso nel 2018, con attori giovanissimi, con Insomma una meritata fortuna per Martone è rimasta viva l’attenzione, sederlo’ e non ha neanche quindici ler, Enzo Moscato e altri. rappresenta la prima vera affermazio- i quali si è ancora una volta riconfer- Mario Martone, fatta di tutta una se- il bisogno del nuovo. Ancora oggi i anni, lui, insieme ad altri, con nomi Attori che oltre che da Teatri Uni- ne nazionale per Martone e per Te- mata la freschezza di una formula, che rie di affermazioni che non possiamo protagonisti dei suoi lavori (anche nel che diventeranno importanti: da Toni ti, venivano praticamente tutti dalle atri Uniti, vincendo tra l’altro il Gran riusciva di nuovo ad essere rivoluzio- che raccontare a grandi linee. Dello cinema, ma soprattutto nel teatro) Servillo ad Andrea Renzi, da Licia Ma- file del teatro, come quasi sempre in Premio della Giuria al Festival del naria, rinnovando dalla base quello straordinario momento iniziale, con sono i giovani, le loro pulsioni, il loro glietta a Renato Carpentieri, fino al Martone: si pensi ad esempio al cast Cinema di Venezia. Da allora, a lui e che era il teatro d’avanguardia: una Falso Movimento e poi Teatri Uniti, bisogno di rimettere in discussione la grande Antonio Neiwiller, purtroppo di Noi credevamo o a quello di Il gio- praticamente a tutti gli attori arrive- griglia spaziale crea dodici ambienti abbiamo già detto. Dal 1999 al 2001 società. scomparso ancora giovane, nel 1993, vane favoloso, fino al suo ultimo film, ranno ingaggi importanti, nel teatro per dodici diverse scenografie con Martone diresse il Teatro Stabile di Dopo la non semplice parentesi ro- dopo che nel 1987 a Napoli, insieme appena uscito e presentato al Festival come nel cinema. un sistema di architetture di luce re- Roma ed è in quel periodo che ho mana, Martone assunse la co-direzio- a Martone e a Servillo, aveva fonda- del Cinema di Venezia, nel settembre È lo stesso Martone a raccontare la alizzato con filmati e diapositive. Tre collaborato con lui, per lo spettacolo ne del Teatro di Napoli e poi dal 2007 to il gruppo di Teatri Uniti, forse la 2019, Il sindaco del Rione Sanità, at- sua prima vita, in un prezioso libro sul abitanti attraversano una casa: dal sa- Sovrappeso, insignificante, informe al 2017, ecco un altro prestigioso Sta- più importante formazione di quegli tualizzazione del testo di Eduardo De “Nuovo Teatro”, intitolato Cento sto- lotto alla cucina, dal tetto al giardino, di Werner Schwab, prodotto da quel- bile, quello di Torino, dove il regista anni, anche a livello nazionale. Filippo, che era del 1960, che Mar- rie sul filo della memoria, curato da ha attuato una serie di importanti Enzo Gualtiero Bargiacchi e e Rodol- progetti, maturati negli anni prece- fo Sacchettini (Titivillus 2017, p. 371 denti, sia nel cinema che nel teatro, e segg.) – “Avevamo diciassette anni, di prosa e anche lirico: insomma, Andrea Renzi quattordici. Andavamo ormai l’abbiamo capito, “un regista a scuola, il liceo Umberto di Napoli poliedrico” (come dovrebbe intito- e ci occupavamo di molte cose, ma larsi la prossima monografia sul suo certo non di teatro. Alcuni di noi suo- lavoro), a tutto a tondo. navano, altri dipingevano, o facevano «Stavamo costruendo il nostro al- studi di architettura, e tutti consuma- fabeto - scrive ancora Martone, dei vano una patologica passione per il suoi anni giovanili, con parole che cinema. Intorno a noi il ’77, la sua lun- vanno bene anche per il resto del suo ga onda confusa”. lavoro -, facevamo reagire proietto- Sta appunto tutta qui la storia di que- ri e registratori, costruivamo pareti sto eccezionale percorso artistico, che crollavano e piccoli aerei che ne degli spettacoli, che nascono da su- fuoriuscivano, cattedrali illusorie, alla bito con queste passioni, la pittura, il scoperta del vuoto, dell’origine del cinema, la luce, l’architettura e il cine- linguaggio, di una possibile nostra ma. Certo erano spettacoli di teatro, pietra filosofale». ma avevano all’interno tutte quelle 76 77.
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