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osti XVII legislatura Partecipazione alla LXX Sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (New York, 28 settembre – 2 ottobre 2015) Settembre 2015 Senato della Repubblica Camera dei deputati n. 4 n. 190 I XVII legislatura Partecipazione alla LXX Sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (New York, 28 settembre – 2 ottobre 2015) Settembre 2015 Senato della Repubblica Camera dei deputati n. 4 n. 190 Servizi responsabili: Senato della Repubblica Servizio Affari internazionali Servizio Studi - Ufficio ricerche nel settore della politica estera e della difesa Tel.: 066706-3666 - E-mail: [email protected] Camera dei deputati: Servizio Studi - Dipartimento Affari esteri Tel.: 066760-4939 - E-mail: [email protected] I dossier del Senato e della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. I testi e i contenuti normativi ufficiali sono solo quelli risultanti dagli atti parlamentari. Il Senato e la Camera declinano ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge. I contenuti originali possono essere riprodotti, nel rispetto della legge, a condizione che sia citata la fonte. INDICE FOCUS TEMATICI Il processo di riforma del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (a cura del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale) 3 Strengthening Cooperation on Migration and Refugee Movements under the New Development Agenda (a cura del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale) 5 L’agenda di sviluppo per il post-2015 (a cura del Centro Studi Politica internazionale - CeSPI) 7 L’attività del Comitato permanente sull’agenda post 2015. Cooperazione allo sviluppo e partenariato pubblico-privato (a cura del Servizio Studi della Camera) 33 La cooperazione parlamentare in ambito ONU (a cura del Servizio Rapporti Internazionali della Camera) 35 Il Department of Peace-Keeping Operations (DPKO) (a cura del Servizio Affari internazionali del Senato) 47 La proposta di autolimitazione del potere di veto in Consiglio di sicurezza di fronte alla denuncia di atrocità di massa (a cura del Servizio Studi della Camera) 55 L’attuazione in Italia della Risoluzione 1325 (2000) dell’ONU su donne, pace e sicurezza (a cura del Servizio Studi della Camera) 57 Priorità dell’UE in vista della LXX Assemblea generale delle Nazioni Unite (a cura dell’Ufficio Rapporti con l’Unione europea della Camera) 63 La Missione EUNAVFOR Med (a cura del Servizio Affari internazionali del Senato) 69 La Missione delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) (a cura del Servizio Studi della Camera) 75 APPROFONDIMENTI GEOPOLITICI Il dialogo politico in Libia. Un aggiornamento (a cura del Servizio I Affari internazionali del Senato) 79 La situazione in Libia (a cura del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale) 83 La Libia: punto di situazione (a cura del Centro Studi Internazionali - CeSI) 85 Siria: i più recenti sviluppi (a cura del Servizio Affari Internazionali del Senato) 91 Somalia: punto di situazione (a cura del Centro Studi Internazionali - CESI) 97 SCHEDE PAESE Algeria (a cura del Servizio Affari internazionali del Senato) 105 Marocco (a cura del Servizio Affari internazionali del Senato) 113 Somalia (a cura del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale) 123 Tunisia (a cura del Servizio Affari Internazionali del Senato) 129 Turchia (a cura del Ministero degli affari esteri e della cooperazione Internazionale) 141 Ucraina (a cura del Ministero degli affari esteri e della cooperazione Internazionale) 211 PROFILI BIOGRAFICI Amm. Enrico Credendino - Comandante della missione EU NAVFOR MED 225 Hanna Hopko Presidente della Commissione Affari esteri del Parlamento ucraino 227 Gen. Luciano Portolano Comandante della missione UNIFIL in Libano 229 II Focus tematici FOCUS TEMATICI IL PROCESSO DI RIFORMA DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELLE NAZIONI UNITE (a cura del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale) 1.La riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite rientra tra le priorita’ della politica estera italiana, in coerenza con la nostra tradizionale vocazione onusiana e multilaterale. L’Italia riveste il ruolo di “Focal Point” del Gruppo “Uniting for Consensus” (UfC)1. 2. Diversi fattori hanno contribuito negli ultimi anni ad alimentare nella membership ONU l’auspicio di giungere il più rapidamente possibile a una riforma del CdS: il moltiplicarsi dei teatri di crisi internazionali, con difficoltà ad agire per il CdS in assenza di intesa tra i P5; l’insufficiente rappresentativita’ del CdS (oltre 1/3 degli Stati Membri non ha mai seduto in CdS); l’intensa attivita’ dei G4 (Brasile, Germania, Giappone e India), in favore dell’allargamento in entrambe le categorie dei seggi, permanenti e non-permanenti; l’insoddisfazione per gli scarsi risultati ottenuti nel contesto del Negoziato Inter-Governativo (IGN), che si protrae dal 2009: l’auspicio di giungere a risultati nel corso del 2015, in coincidenza con il 70mo anniversario dell’ONU. 3.Posizione dell’Italia e del Gruppo UfC. I cardini della posizione del Gruppo UfC sono: la ferma contrarieta’ a nuovi seggi permanenti nazionali, la necessita’ di una riforma omnicomprensiva su tutti e 5 i pilastri (categorie dei membri; questione del veto; rappresentanza regionale; dimensione numerica e modalità di lavoro del Consiglio allargato; rapporti tra CdS e Assemblea Generale), una riforma che riscuota il piu’ ampio consenso possibile tra i Paesi Membri delle N.U.. 1. Principali nodi nel negoziato. Le discussioni svoltesi nel corso della 69ma UNGA hanno confermato alcune aree di convergenza (tra cui il miglioramento dei metodi di lavoro, la futura dimensione del CdS a 25-26 seggi e una maggiore rappresentativita’ regionale), ma anche la permanenza di forti divergenze tra gli Stati Membri soprattutto su: • la creazione di nuovi seggi permanenti (con o senza veto). In favore di tale ipotesi: i G4, il Gruppo L69, il CARICOM (Caribbean Community), il Gruppo 1 UfC: Argentina, Canada, Colombia, Corea del Sud, Costa Rica, Italia, Malta, Messico, Pakistan, San Marino, Spagna, Turchia + osservatori Cina e Indonesia. 3 FOCUS TEMATICI africano2, mentre altri raggruppamenti contemplano formule di compromesso basate sulla sola creazione di nuovi seggi non-permanenti, tra cui il Gruppo UfC, alcuni EEG3(“Eastern European Group”) e alcuni Paesi arabi; • la revisione del meccanismo di veto, auspicata da molti Stati membri (anche in seno a UfC), ma oggi osteggiata da alcuni P5 (Russia e Cina). La FRA ha proposto, nell’ottobre 2013, di limitare il ricorso al veto su base volontaria in presenza di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità, senza ricorrere a modifiche della Carta dell’ONU. L’Italia sostiene politicamente tale ipotesi. (Francia e il Messico hanno annunciato un “side event” sul tema del veto il 30 settembre a NY). La nuova proposta negoziale di UfC Sul piano del negoziato, per il Gruppo UfC il maggior rischio continua ad essere quello di una possibile futura convergenza degli altri gruppi negoziali sul principio dell’allargamento del CdS con nuovi seggi permanenti nazionali. In tale dinamico contesto, il Gruppo UfC ha proposto nel 2014 una nuova formula incentrata sulla creazione di seggi a “lunga durata”, assegnati ai Gruppi regionali (non a singoli Paesi) con possibilità di una rielezione immediata (oggi esclusa dallo Statuto ONU). L’innovazione della rielezione immediata è intesa andare incontro alle aspirazioni di quei Paesi che aspirano ad un seggio permanente (come i G4), garantendo loro la possibilita’ di servire in maniera piu’ continuativa in CdS. Tale formula consentirebbe inoltre di raggiungere gli obiettivi di un futuro CdS maggiormente democratico, rappresentativo e responsabile nei confronti dell’intera membership. Per meglio illustrare la loro posizione i Paesi UfC hanno anche elaborato un documento di sintesi intitolato “UNSC reform is possible” che riflette le line essenziale della posizione del Gruppo. 2 L69: gruppo di 42 Paesi guidato dalla Giamaica, costituito per lo più da piccoli Paesi – caraibici, pacifici, alcuni africani – e sostenuto da India e Sud Africa; CARICOM: 15 Paesi caraibici; Gruppo africano: riunisce i 54 Paesi del continente. 3 EEG: 22 Paesi dell’Europa Orientale, per lo più ex-URSS, ex-Patto di Varsavia e tutti i Paesi dei Balcani Occidentali (tranne il Kosovo, non-membro ONU). 4 FOCUS TEMATICI STRENGTHENING COOPERATION ON MIGRATION AND REFUGEE MOVEMENTS UNDER THE NEW DEVELOPMENT AGENDA (a cura del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale) L’evento di alto livello dal titolo “Strengthening cooperation on migration and refugee movements under the new Development Agenda” è stato indetto dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon a margine della 70° Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 30 settembre prossimo. L’iniziativa risponde all’esigenza di un rinnovato impegno delle Nazioni Unite su questo tema a fronte di alcune critiche giunte da più parti su una supposta passività del sistema onusiano, al di là dell’attività costante e preziosa di UNHCR. Tema dell’evento è avviare una riflessione su settori nei quali si sviluppa a livello internazionale la gestione dei flussi migratori e di rifugiati e su possibili sinergie che possono essere create tra di essi. Questi settori comprendono la realizzazione di politiche migratorie e di integrazione, la creazione di adeguati canali per la

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