News n° 44 Richard Thompson - Bruce Cockburn JD Allen - Martin Tingvall - Dave Holland, Zakir Hussain & Chris Potter - Toronzo Cannon & The Chicago Way - Houston Person IRD International Record Distribution • www.ird.it • facebook: www.irdnews.com RIEPILOGO NUOVE USCITE Martin Tingvall CD o LP The Rocket Il nuovo progetto solista del pianista e compositore Martin Tingvall “The Rocket” spicca per la sempre maggiore capacità di veicolare leggerezza senza scadere nel banale. La tradizionale suddivisione tra mano destra e sinistra si fa labile: entrambe sono ugualmente responsabili della melodia. Tingvall sfrutta l’immagine del razzo per esplorare un’orbita ignota, fluttuando tra nuovi mondi sonori. A suo agio in svariati ambiti (colonne sonore, classica, jazz e pop), Tingvall suona melodie all’apparenza semplici ma di una bellezza che cattura, evocando a tratti la classica, il folk scandinavo, o concedendosi una libertà d’improvvisazione jazz. Sfuggendo agli incasellamenti, crea un mondo sonoro inedito, ispirandosi a diverse fonti. “Il nostro mondo è governato da una rapidissima trasformazione. La digitalizzazione sta cambiando quasi tutti gli aspetti della società e della vita. Con questo album volevo fornire un’antitesi a questo, un polo opposto di tranquillità. Al contempo esploro mondi musicali nuovi anche per me.” Ennesimo nuovo centro JAZZ per questo grande pianista e compositore. Toronzo Cannon & the Chicago Way The Preacher, the Politican or the Pimp Toronzo Cannon è il bluesman più entusiasmante a essere emerso dalla scena di Chicago negli ultimi decenni. La sua è una chitarra muscolare dalla voce rock e i suoi testi parlano al pubblico raccontando la vita con autenticità. Il suo esordio per Alligator, “The Chicago Way” del 2016, ha ricevuto ottime recensioni e gli elettrizzanti concerti dal vivo hanno fatto di Toronzo Cannon un vero ambasciatore del blues in tutto il mondo. “The Preacher, the Politician Or The Pimp” è una presentazione della moderna visione del blues di Toronzo, con 12 nuovi brani che mescolano con abilità inni arguti e osservazioni pungenti. La chitarra di Toronzo è più infuocata che mai e dà vita a BLUES brani cantati con una vivace anima soul. RIEPILOGO NUOVE USCITE Richard Thompson 2 CD Across a Crowded Room (Live at Barrymore’s 1985) Richard Thompson è tra i migliori chitarristi della sua generazione e ha suonato con i migliori musicisti folk e rock del mondo. Nel 1985, nel tour per l’album “Across a Crowded Room”, optò per le armonie di Clive Gregson (Any Trouble) e Christine Collister, e per una sezione ritmica che comprendeva l’ex batterista dei Fotheringay, Pentagle e Cat Stevens Gerry Conway e il bassista Rory McFarlane. Una serata del tour, quella del 10 aprile 1985 al Barrymore di Ottawa, è stata fortunatamente immortalata con una qualità da registrazione in studio. Riproposta per la prima volta in doppio CD, racconta in 20 brani la magia sprigionata da quella line up. Tra i pezzi dello show ritroviamo “Wall Of Death”, “Fire In The Engine Room”, “I Want To See The Bright Lights Tonight” e “Withered And Died”. La chitarra di Thompson è da levare il fiato, soprattutto in “Shoot Out The ROCK Lights” e “Tear-Stained Letter”. JD Allen Barracoon L’ottavo disco di JD Allen su Savant, vede il sassofonista dalla creatività selvaggia tornare alla formazione in trio con sax, contrabbasso e batteria. A restare immutata è l’intensità con cui propone alcuni nuovi brani e sfida i preconcetti, senza alienare gli ascoltatori, ma al contrario riuscendo a coinvolgerli. Accanto a JD Allen in questa esplorazione in musica troviamo il contrabbassista Ian Kenselaar e il batterista Nic Cacioppo. JD Allen è stato acclamato dal New York Times come “un sassofonista tenore dallo stile enigmatico, elegante e dirompente”. Ha vinto i sondaggi di Downbeat, JazzTimes e NPR in diverse categorie, tra cui miglior jazz dell’anno, sassofonista tenore dell’anno, compositore dell’anno e stella nascente dell’anno. “Barracoon”, che segue al rivoluzionario “Americana” del 2016, racconta fin dal titolo degli alloggi in cui erano confinati gli schiavi, in memoria JAZZ del 400° anniversario del primo approdo degli schiavi nei futuri Stati Uniti. Dave Holland, Zakir Hussain & Chris Potter Good Hope Il supergruppo internazionale formato dai jazzisti Dave Holland (al contrabbasso), Zakir Hussain (al tabla) e Chris Potter (al sax), noto come Crosscurrents Trio, pubblica il proprio album d’esordio con l’etichetta britannica Edition. “Good Hope”, questo è il titolo del loro lavoro, presenta dei giganti della musica americana e indiana ed è fondato su un profondissimo sentimento di rispetto reciproco, sull’amore condiviso per la musica e sulla dedizione nel portare avanti un’integrazione musicale e culturale. Magistralmente incentrato su otto composizioni, “Good Hope” propone contibuti di ciascun membro del trio e trova il proprio punto forte in una visione musicale geniale e in un’esecuzione di JAZZ assoluto prim’ordine. Houston Person I’m Just a Lucky So And So Houston Person è forse uno dei pochi musicisti ancora in attività nella lunga storia dei “boss tenor” dall’animo blues, partita da Gene Ammons per continuare con Arnett Cobb, Eddie Lockjaw Davis, Bullmoose Jackson e altri. Person ha sempre scelto con cura i propri compagni di strada, dal sodalizio con Etta Jones alla serie di superbe esibizioni in duo con il maestro del contrabbasso Ron Carter. “I’m Just A Lucky So And So” non fa eccezione, in quanto ritrova il suo sax tenore in compagnia di musicisti di prim’ordine: Eddie Allen alla tromba, Lafayette Harris al piano, Rodney Jones alla chitarra, Matthew Parrish al contrabbasso e Kenny Washinton alla batteria. Una band che prende sul serio il dichiarato intento di Person, secondo cui “Che la nota sia giusta o sbagliata, deve JAZZ avere swing!”. 2 RIEPILOGO NUOVE USCITE Jerry Bergonzi The Seven Rays “Ho avuto la fortuna di esibirmi con tantissimi musicisti splendidi in passato, ma vivo nel presente e non mi sono fermato. Di sicuro mi diverto con quello che faccio ora”. “Seven Rays”, affascinante dall’inizio alla fine, è l’ultimo di una lunga lista di successi nell’importante e prolifica carriera di Jerry Bergonzi, che qui si presenta in un quintetto completato da tromba, piano, contrabbasso e batteria. Il grande sassofonista si crogiola in fraseggi accidentati e convoluti e in remote progressioni armoniche. Riff spigolosi, silenzi inattesi e tuffi nelle basse frequenze sottolineano quanto sia personale l’approccio di Bergonzi al jazz. Eppure l’esecuzione carismatica e una genialità cristallina JAZZ rendono questo artista in grado di parlare con eloquenza sia ai teorici più esoterici che agli ascoltatori più informali. Mike LeDonne Partners in Time Purtroppo non capita spesso di sentire Mike LeDonne, organista Hammond B-3 di fama mondiale e leader dell’acclamato Groover Quartet, a capo di un trio di piano. E in questo caso non solo possiamo godere di questo privilegio, ma “Partners In Time” è ricco di swing, soul e intuizione. Ma non deve stupire, considerato il calibro degli artisti coinvolti, che sono due dei più cari e affermati amici di LeDonne: il contrabbassista Christian McBride e il batterista Lewis Nash. Non è dunque una coincidenza che questo inedito terzetto esprima grande affiatamento e convivialità. Con in tasca una serie di nuovi arrangiamenti, LeDonne e compagni sono entrati in studio e ne sono riemersi con un album stupefacente per spontaneità, creatività e pura gioia di suonare. JAZZ Wallace Roney Blue Dawn - Blue Nights Il trombettista e bandleader con ventuno dischi da leader e collaborazioni con McCoy Tyner, Dizzy Gillespie, Elvin Jones e Chick Corea, oltre a quanto compiuto nelle vesti di protetto di Miles Davis. Inoltre è entrato nella storia per l’appartenenza ai VSOP. “Blue Dawn – Blue Nights”, il suo nuovo disco, lo ritrova nel ruolo di mentore e guida di un vivacissimo gruppo di jazzisti di nuova generazione: Emilio Modeste (sax), Oscar Williams II (piano), Paul Cuffari (basso) e Kojo Odu Roney (batteria). A questa formazione si aggiungono il chitarrista di Philadelphia Quintin Zoto e il leggendario batterista Lenny White. Dalla bellezza puntinista di “Why Should There Be Stars” alle sonorità inedite di “New Breed” di Dave Liebman, Roney e compagni ci regalano un raro sguardo sul futuro del jazz. JAZZ George Cables I’m All Smiles George Cables è stato scelto come pianista dai sassofonisti Dexter Gordon e Art Pepper e quest’ultimo l’ha definito addirittura il suo pianista preferito. Ma la lista delle star del jazz con cui ha registrato continua con Joe Henderson, Freddie Hubbard, Bobby Hutcherson e Frank Morgan. Nel suo nuovo album in trio, Cables dimostra abilità però non solo strumentali, ma anche in termini di struttura dei brani e armonia: sempre consapevole delle opzioni disponibili, fa sì che le composizioni fluiscano spontanee, come se fossero create al momento. Ma non tutte le decisioni sono prese all’istante. Cables per esempio ama legare la sua mano sinistra al contrabbasso di Essiet Essiet, per rafforzare la parte dei bassi. E proprio questa fusione di piano e contrabbasso è diventata il marchio distintivo del JAZZ trio, che con “I’m All Smiles” presenta una musica estremamente raffinata e, semplicemente, di ottimo gusto. Jimmy Cobb This I Dig Of You Con il suo swing agile “This I Dig of You” promette di entrare a pieno titolo tra gli album imprescindibili della discografia del NEA jazz master Jimmy Cobb. Eppure nei suoi settant’anni di carriera il batterista ha messo una tecnica e un’esperienza senza eguali al servizio di tutti i grandi del genere, partecipando anche a uno dei dischi indimenticabili della storia del jazz, “Kind of Blue”. “This I Dig of You” si fonda su una band di collaboratori di lungo corso di Cobb: il pianista Harold Mabern, il chitarrista Peter Bernstein e il contrabbassista John Webber.
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