De Cespedes, Un Vuoto Di Memoria Nel Mondo Dell'editoria Italiana

De Cespedes, Un Vuoto Di Memoria Nel Mondo Dell'editoria Italiana

20CUL01A2011 ZALLCALL 12 22:15:02 11/19/97 Giovedì 20 novembre 1997 2 l’Unità2 LA CULTURA L’autrice di «Nessuno torna indietro», da poco scomparsa, fra gli scrittori sottovalutati nel nostro paese Dalla Prima De Cespedes, un vuoto di memoria gendarmi nazisti), e lo picchiò Mazzantini. A conclusione di selvaggiamente. Alcuni energu- questa cursoria segnalazione, ci- meni lo distesero sui binari del to le frasi riportate in quarta di tram, urlarono al tranviere di copertina: tranciarlo con le ruote del mez- Bentivegna: «Caro Mazzantini, nel mondo dell’editoria italiana zo. Il tranviere ebbe la forza e ti dico che avrei preferito averti l’umanità di rifiutare, Carretta con me, perché tu sei come me. A fronte della tiepida reazione alla sua morte, il ricordo di una romanziera che nell’immediato anteguerra colpì una genera- riuscì a fuggire, rimasto in canot- Francamente non capisco perché tiera e mutande corse veloce sei andato dall’altra parte». Maz- zione. Considerata una protofemminista in Francia, in Italia diresse «Mercurio», cui collaboravano Parri, Alvaro, Aleramo. verso il ponte Umberto sul Teve- zantini: «Perché anche l’altra re. Fu raggiunto e precipitato nel parte aveva elementi di verità: ci fiume. Barche si staccarono dalle doveva pur essere qualcuno che Che noi si viva in un mondo abba- Ma queste son cose che una let- rive, e Carretta che nuotava sem- storicamente si assumesse la re- stanza scombinato ne abbiamo avu- tura attenta della sua bibliografia pre più debolmente fu finito a sponsabilità di quanto era acca- to notizia ieri mattina, quando i gior- ci possono raccontare. È invece un colpi di remo. Poi il suo cadavere duto». nali hanno ricordato come fosse altro l’aspetto della sua attività fu appeso alle inferriate di Regi- Per farla finita con la destra di na Coeli dove abitava in un ap- Stenio Solinas è un libro che morta, già venerdì scorso, a ottanta- che, non più miope, vorrei ricor- partamento riservato con la sua sei anni, Alba de Cespedes. È rimbal- dare. Era appena finita la guerra spiazza continuamente il lettore. famiglia. Nella folla s’era scate- Ciò perché l’A., a suo tempo zata una domanda: «Ma era ancora con la liberazione del Nord, dopo nata la stessa ferocia belluina schierato contro i moti del ‘68, viva?». Eppure per chi lesse il suo pri- un anno e mezzo di divisione. Tra che aveva disumanizzato Pietro con uguale slancio e irrisione po- mo romanzo, Nessuno torna indietro, le domande incuriosite una ce n’e- Koch? Non credo che la ragione lemizza con la destra revanchista o il torto facciano differenza o «integrata», e con la sinistra nell’immediato anteguerra, quel ra: «Cos’era accaduto in quel tem- quando l’uomo si trasforma in nome e quel libro erano/sono dif- po nell’Italia liberata dai Goti?», responsabile di innumerevoli una belva priva di ragione e di compromessi. Nauseato dal bal- ficili da dimenticare. Per chi pro- cosa avevano scritto gli scrittori, pietà. letto dei partiti e dei governi fessi il mestiere di letterato (se è un insomma. E arrivò una rivista, un Anch’io, come altri, ho sempre vertiginosamente susseguitisi, mestiere) ci sono ormai quotidiane «mensile di politica lettere arte accarezzato l’idea di una riconci- deluso dalla destra e dalla sini- ragioni per arrossire un poco. O scienze», ormai al numero 9. Si in- liazione nazionale, a patto che i stra, appare a volte incline a non sarà una questione biologica, titolava Mercurio ed era diretto da «fascisti» riconoscano le loro col- un’ideologia della rigida coeren- peeiloroerrori,ei«comunisti», riservata e limitata agli anziani, Alba De Cespedes, un pedigree 20CUL01AF01 za, e forse anche dell’eroismo, a loro volta, le loro: fermo re- che lo induce a privilegiare la che col tempo riacquistano la vista d’antifascista con tanto di galera. 3.0 stando il dibattito sulle respon- grandiosità nibelungica del crol- per veder lontano? Però... L’ho tirata giù dallo scaffale che la 17.50 sabilità storiche, sulle quali non lo nazista (il suicidio di Hitler, la Quando osservo quel che sta ac- contiene da cinquant’anni. Nono- è lecito transigere, senza però fucilazione di Brasillac, il suicidio cadendo nelle case editrici, alcune, stante la pessima qualità della car- volere imporre con la forza e di la Rochelle) in confronto alla per esempio, mi viene una specie ta ha retto e han retto i suoi colori, l’arroganza le proprie tesi su meschinità grottesca della fine quelle altrui: l’obiettivo d’ogni di orticaria mentale. Con tutto l’a- azzurro e grigio. Eucardio Momi- di Mussolini in fuga travestito da contesa deve essere quello di militare tedesco, da una parte, e, more e la stima che porto alle si- gliano, Guido Calogero, Oreste «fare chiarezza» con la persua- dall’altra, allo scomposto tripu- gnore Bellonci e Romano, mi pare Lizzadri, Karl Jaspers, Vittorio Zin- sione, e, se i dissensi persistono, dio di piazzale Loreto e del do- che non valgano il doppio di Bon- cone, Ferruccio Parri, Vincenzo con la tolleranza, bandita per poguerra «liberato». L’8 settem- tempelli o Malaparte, in quanto a Arangio Ruiz, Enrico Paresce... Lui- sempre ogni forma di imposizio- bre, il rovesciamento repentino volume, a collocazione in quello gi Bartolini, Paola Masino, Libero ne e di violenza. Se poi questo ri- delle alleanze, il disfacimento sultasse impossibile, allora biso- dell’esercito abbandonato al suo che si offre come il pantheon della de Libero, Sibilla Aleramo, Corra- gnerebbe accettare la terribile destino dai generali e dal re (an- letteratura nazionale (per conso- do Alvaro, Anna Banti, Gianni Stu- frase del filosofo suicida Deleu- ch’egli, come Mussolini, in fuga), larci pensiamo che non c’è nean- parich, Camillo José Cela... Sfoglio ze: «Le vergogna di essere uo- la vergogna del «tradimento de- che Machiavelli; o altre signore, e rileggo il mio apprendistato alla mo». Una reale riconciliazione è gli alleati», sono gli eventi che come la Banti, la Manzini, la Cia- libertà, come dire, sotto la direzio- dunque utopia? tormentano Solinas, diviso fra lente e la De Cespedes, appunto). ne di Alba De Cespedes. Sono usciti recentemente due un ventennio non del tutto infe- libri interessanti e ultraproble- condo, ma illiberale (e soprattut- Mentre i progetti dei «Meridiani», matici che a questa utopia sem- to sciaguratamente infausto per se l’informazione è giusta, con- Folco Portinari La scrittrice Alba De Cespedes in una foto degli anni ‘60 bra ispirarsi: C’eravamo tanto le sorti di una nazione portata a templano sette volumi pasolinia- odiati, di Rosario Bentivegna e soccombere in una guerra mo- ni. Ma non è questo il punto do- Carlo Mazzantini (Baldini e Ca- derna cui non era assolutamente lente. stoldi ed., a cura di Dino Messi- preparata) e la ricostruzione di Certo è grave trovarsi, a conclu- na) e Per farla finita con la de- una società che gli appare, e in Nel suo primo romanzo raccontò i piccoli e i grandi passi dell’emancipazione stra di Stenio Solinas (Ponte alle parte è, bacata dal tarlo dell’af- sione di una vita spesa, a sentirsi Grazie ed.). farismo e dalla corruzione di Sta- domandare, «Chi era?» o «Era an- C’eravamo tanto odiati è il do- to. La visione di Solinas è apoca- cora viva?». Sono conti con la sto- Non piacque al fascismo che lo censurò cumento di «due vite parallele», littica, direi quasi «giovenalia- ria. Ma i conti non li deve fare l’e- quelle di Bentivegna, «combat- na»: nulla si salva dall’implacabi- stablishment industrial-culturale? È tere assolutamente determina- le esame al nero della realtà ita- verochelaDeCespedessen’era to» e Carlo Mazzantini, arruola- liana di quest’ultimo cinquan- Oggi è il libro-culto delle storiche americane to volontario nell’esercito di Salò tennio. Ma a un tale livido qua- andata via da tanti anni dall’Italia, «in nome dell’onore della Patria dro viene contrapposta un’uto- per incompatibilità di carattere La storia di otto ragazze che non volevano essere solo mogli e madri esemplari e la preveggenza acuta tradita da Badoglio e dai Sa- pia: quella degli «occhi giovani», con politici e politica italiana, e di una scrittrice che non ebbe paura di descrivere anche l’eccesso dei comportamenti femminili. voia». scevri dalle pesanti e funeste in- che aveva pubblicato il suo ultimo Non si tratta di un incontro- grommature del passato e del- libro, Nel buio della notte,ormai «Nessuno torna indietro» è oggi un ca femminile dissonante con l’etica mente ne decostruiscono i messaggi. Delle otto ragazze protagoniste scontro di convinzioni e di con- l’«abominevole» presente cui cezioni etico-politiche, bensì di contrapporre una Nuova Destra venticinque anni fa. Il suo errore, romanzo culto per le storiche ameri- delregime.DifronteallaCommissio- Nella bella raccolta di saggi «Mothers di «Nessuno torna indietro», sol- che intenda uscire dal «tunnel comunque, soprattutto in una so- cane che si sono occupate di fasci- ne censura Alba De Cespedes difese il of Invention. Women, Italian, Fa- tanto una si sposa. Percentuale si- un testi dialetticamente integra- le che spiega le opposte ragioni, del fascismo» ma evitando tutta- cietà (pure letteraria) urlata, era smo.Loè,conbuoneragioni. romanzo dicendo di aver scritto non scism and Culture», Carol G. Galluc- gnificativa nell’Italia di quegli an- tutte valide, oltre che rispettabi- via anche il tritume d’una demo- stata la sua discrezione. Lì c’entra Pubblicato nel 1938, consacrò l’e- un libresco artificio ma storie di don- ci lo analizza come il romanzo fem- ni, da addebitare probabilmente a li, dello schieramento bellico ri- crazia deviata: una soluzione eli- di sicuro la sua biografia, non tan- splosivodebuttodiAlbaDeCespedes netaliequalierano.

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