L'ottocento Per L'educazione Del Popolo

L'ottocento Per L'educazione Del Popolo

COMUNE DI FIRENZE Direzione Cultura, Turismo e Sport Servizio Biblioteche e Archivio P. O. Archivi e Collezioni Librarie Storiche L’OTTOCENTO PER L’EDUCAZIONE DEL POPOLO Il catalogo del Fondo Ottocentesco della Biblioteca dell’ITI Leonardo da Vinci Simona Vannucci e Antonella Bausi 1 FONDO OTTOCENTESCO DELLA BIBIOTECA DELL’ITI LEONARDO DA VINCI Si ringraziano: il prof. Giulio Cecioni, recentemente scomparso, organizzatore della Biblioteca ITI L. da Vinci nella sua attuale collocazione; la sua fedele collaboratrice, Ilia Paola Miliani, che con la sua dedizione e competenza, ha preservato il patrimonio librario del Fondo Ottocentesco; i colleghi tipografi, Giovanni Cappelli e Gianluca Pettini, che ci hanno sostenuto con la loro professionalità; il collega Marco Pinzani per il supporto all’automazione del catalogo. Volume realizzato con la collaborazione di: Luca Brogioni e Francesca Gaggini Grafica e impaginazione a cura di Gianluca Pettini del Corso per Grafico in Stampa e Allestimento dell’ISIS Leonardo da Vinci, Firenze Stampa presso la Tipografia Comunale 2 PRESENTAZIONE Cristina Giachi Vicesindaco del Comune di Firenze Assessore all’Educazione, Università e Ricerca Parlare di una storia educativa centenaria di successo svi- luppatasi nella nostra città che ha visto tra i principali operatori proprio l’Amministrazione comunale mi infonde una grande sod- disfazione che deriva dal vedere come l’impegno di insegnanti e amministratori pubblici non solo continui educando i giovani di oggi, ma abbia lasciato tracce significative nei patrimoni e nelle strutture scolastiche. L’Istituto Leonardo da Vinci ha formato generazioni di gio- vani facendone dei bravi tecnici nei diversi campi dell’industria e della tecnica, ma soprattutto ha mirato sempre a formare cittadi- ni e persone consapevoli. Uno spirito positivo che nasce già nelle Scuole per il popolo ottocentesche fondate da Pietro Dazzi nelle quali la promozione sociale e l’istruzione professionale dei ragazzi andavano di pari passo con l’entrare in contatto con la cultura italiana ed europea. Uno spirito continuato oggi che, dopo quasi un secolo di ge- stione comunale durante la quale la sede si è spostata dall’antico quartiere di Santa Croce al nuovo quartiere industriale di Novoli- Rifredi, la scuola è passata in gestione diretta dello Stato come tutti gli istituti di istruzione superiore. Molti sono gli esempi di dedizione, di alta formazione e di successo nel mondo del lavoro, ma trovandosi a parlare di libri, e quindi di lettura, non posso non ricordare gli studenti dell’ITI (l’acronimo familiare con la quale chiamiamo l’Istituto Tecnico Industriale Leonardo da Vinci) che sono stati sempre tra i più numerosi partecipanti del concorso di lettura per le scuole medie superiori dell’area fiorentinaLibernau- ta risultando sorprendentemente più inclini alla lettura di altre scuole. 3 FONDO OTTOCENTESCO DELLA BIBIOTECA DELL’ITI LEONARDO DA VINCI I meriti, sicuramente molteplici, di un corpo insegnante ben diretto e sempre positivo nel momento educativo nonostante i mil- le problemi del mondo della scuola, sono sicuramente tra gli aspet- ti più positivi, come lo è la presenza da sempre di una biblioteca scolastica al servizio di studenti e insegnanti, aperta al territorio e alla formazione continua del mondo del lavoro. Una biblioteca organizzata (purtroppo non è cosa scontata nel panorama scolastico), dotata di personale professionale con spiccata attitudine alla didattica e fondi per l’acquisto e il rinnovo delle pubblicazioni scientifiche e letterarie che costituisce un ele- mento prezioso della scuola non meno dei numerosi laboratori e degli impianti sportivi. Una biblioteca che è la più grande biblioteca scolastica dell’area, ha un patrimonio di oltre 30.000 pubblicazioni, e nella quale si trovano tracce delle proposte culturali e didattiche delle varie stagioni succedutesi nel tempo. Un insieme di pubblicazioni che sono utilissime per la forma- zione, ma nei suoi fondi storici anche per lo studio dell’evoluzione dell’insegnamento e della cultura del corpo docente e delle propo- ste di approfondimento rivolte agli allievi. Il fondo librario Ottocentesco che presentiamo in questo ca- talogo ci parla di tutto questo: del fare quotidiano della scuola nel suo rapporto con il mondo più vasto, delle suggestioni e delle mille formazioni possibili che attraverso la biblioteca e il mondo del li- bro si sono date a tanti ragazzi. Leggere un catalogo storico è incontrare persone, idee, sugge- stioni, rimanere affascinati dalla presenza di opere famose ma im- pensabili per una biblioteca scolastica, significa sorridere davanti a tesi e formulazioni ormai anacronistiche e contribuisce in ogni caso ad aprire la nostra fantasia. Buon viaggio nel tempo. 4 PRESENTAZIONE Giacomo D’Agostino Dirigente Scolastico ISIS Leonardo da Vinci Oggi siamo a presentare il catalogo del fondo ottocentesco di proprietà della Biblioteca ITI da Vinci e con l’occasione vorrei illustrare, sia pure con poche parole, il ruolo importante che la Bi- blioteca ha sempre avuto come coaudiatore dei docenti e come dif- fusore di cultura nei confronti degli allievi dell’Istituto, ruolo che da alcuni anni, è venuto ad espandersi anche alla cittadinanza. Lo scopo della stesura di questo catalogo rientra appunto in questa triplice funzione perché i libri, anche quelli più antichi e rari, non sono fatti per essere lasciati negli scaffali ma per esse- re conosciuti da più persone possibili. Questo diventa ancora più importante quando, come in questo caso, si tratta di libri che te- stimoniano il passato e che non sono qualcosa di sterile ma tra- smettono un messaggio che dai tempi passati ci giunge oggi, man- tenendo intatta la sua forza ed il suo valore. Le biblioteche tutte devono continuare in questo impegno di diffusione culturale e posso affermare che l’Istituto da me diretto possiede, rispetto alle altre realtà scolastiche statali, un validissi- mo supporto all’operato di studenti e docenti in tal senso. Sono grato perciò all’Amministrazione Comunale che dopo il passaggio dell’Istituto allo Stato, ha mantenuto la realtà della biblioteca in seno alla scuola, inglobandola nel circuito SDIAF e facendone una rarità fra le altre istituzioni bibliotecarie grazie al suo duplice ruolo di biblioteca scolastica e di biblioteca aperta al territorio. Tutto questo è avvenuto prprio in un momento particolare e cioè quando, a causa dei tagli imposti dalla recente crisi, quasi tutte le biblioteche scolastiche presenti presso gli Istituti superio- ri, venivano in parte o totalmente smantellate. 5 FONDO OTTOCENTESCO DELLA BIBIOTECA DELL’ITI LEONARDO DA VINCI 6 INTRODUZIONE Luca Brogioni Responsabile Archivi e Collezioni Librarie Storiche Comune di Firenze - Direzione cultura Firenze nell’Ottocento ha una grande storia culturale e politica. Nuove istituzioni come il Gabinetto Vieusseux riescono a mettere in contatto le nuove idee formulate dai ceti borghesi euro- pei con gli esponenti tradizionali delle classi dominanti fiorentine e toscane. L’attenzione alla formazione e alla produzione nella lingua colta ereditata dalla grande letteratura tre-quattrocentesca stava producendo una intensa produzione editoriale dedicata in primo luogo alla scuola, alla formazione, all’Università e all’alta cultura. Si pensi alla epopea che vissero la Calasanziana delle Scuole Pie dei padri Scolopi, la Paggi dei fratelli Alessandro e Felice Paggi che passerà poi a Roberto e Enrico Bemporad, alla Le Monnier di Felice Le Monnier, alla Barbera di Gaspero Barbera, veri momenti di irradiazione del pensiero nazionale, romantico e concreto allo stesso tempo. Case editrici che formano gli emergenti ceti medi alla lingua e alla cultura nazionale e soprattutto si relazionarono con maestri e professori di tutta la penisola. “Ceti medi riflessivi” per eccellenza, nella costruzione di una lingua colta unitaria, che dai secoli della riscoperta della classicità e dell’esplosione artistica e architettonica prendeva e faceva proprie le virtù dell’umanesi- mo, principalmente la libertà di pensiero. Una cultura che fu strumento potente tanto da pervadere le élite dei governanti e dei governati. Nel 1848 davanti ai moti che esplodono in tutta Europa a Firenze il Granduca Leopoldo II pro- mulga lo Statuto, una avanzata forma costituzionale di gestione del governo pubblico che precede di mesi il più semplice Statu- to Albertino che sarà la costituzione del futuro stato italiano. La stessa cultura che porta nel 1859 al sostegno alla Seconda guerra 7 FONDO OTTOCENTESCO DELLA BIBIOTECA DELL’ITI LEONARDO DA VINCI di Indipendenza, alla realizzazione del Governo provvisorio nazio- nalista e alla partenza del Granduca Lorenese. Una cultura, che uno spirito critico può osservare, sembra ri- guardare solo le classi dirigenti, magari alcuni suoi esponenti più impulsivi o scapestrati. I vari Montanelli, Mazzoni, Guerrazzi, Ri- casoli, Peruzzi, Ridolfi, Poggi, Capponi sono grandi proprietari, esponenti di una nobiltà plurisecolare, professionisti o professori universitari. La composizione sociale della città sembrava ricalca- re ancora quella differenza abissale di classe, che Gaetano Salve- mini definirà felicemente come suddivisa tra magnati e popolani. Se si guardasse soltanto il censo o la semplice quotidianità tra la vita nei Palazzi e quella del popolo normale che nei Palazzi neppu- re riusciva ad entrare per acquistare le merci o usufruire dei servizi che ivi vi si svolgevano. I disegni del tempo ci restituiscono i popo- lani ammessi soltanto alle “buchette del vino”. Erano le

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