PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO STRUMENTI CLXXXIII ARCHIVI DI FAMIGLIE E DI PERSONE Materiali per una guida III Toscana - Veneto a cura di GIOVANNI PESIRI,MICAELA PROCACCIA,ELISABETTA REALE IRMA PAOLA TASCINI,LAURA VALLONE MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI 2009 DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI SERVIZIO III STUDI E RICERCA Direttore generale per gli archivi: Luciano Scala Direttore del Servizio: Patrizia Ferrara Cura redazionale: Maria Teresa Piano Mortari Il coordinamento tecnico-scientifico è stato svolto, per i primi due volumi, dalla dott.ssa Maria Gabriella De Longis Cristaldi, allora dirigente del Servizio Vigilanza, che ha parzialmente coordinato anche i lavori di questo volume. © 2009 Ministero per i beni e le attività culturali Direzione generale per gli archivi ISBN 978-88-7125-299-5 Vendita: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - Libreria dello Stato Piazza Verdi 10, 00198 Roma Stampa: Tipografia Mura S.r.l. via Palestro 28/A - 00185 Roma SOMMARIO Prefazione di Luciano Scala p. VII Nota introduttiva IX Sigle e abbreviazioni principali XII Pubblicazioni citate in forma abbreviata XIV Toscana 1 Trentino Alto Adige 315 Umbria 365 Valle d’Aosta 435 Veneto 463 Repubblica di San Marino 539 Indice degli archivi e delle raccolte 555 Indice dei nomi 583 Si conclude, con la pubblicazione del terzo volume, l’opera Archivi di famiglie e di persone, iniziata molti anni addietro e presentata in occasione dell’omonimo Convegno internazionale tenutosi nel 1991. Il lungo lasso di tempo trascorso dall’edizione del secondo volume (1998), è moti- vato principalmente da due fattori, attinenti sia all’aspetto organizzativo dell’opera che a quello più propriamente economico. Il gruppo dei curatori, i cui membri appar- tenevano inizialmente al Servizio che coordina l’attività delle Soprintendenze archivi- stiche, nel cui ambito l’opera era stata ideata e realizzata per i primi due volumi, si è progressivamente disaggregato per motivi istituzionali; ciò ha inevitabilmente rallen- tato il loro lavoro, sia per quanto riguardava la compilazione delle schede che per l’at- tività di raccordo e verifica delle eventuali discrepanze, raccordo necessario, come sempre avviene nella compilazione di opere a più mani, per rendere quanto più possi- bile omogenee le modalità di presentazione delle informazioni. Il terzo volume chiude perciò il lavoro di censimento sugli archivi di famiglie e di persone iniziato in tempi molto diversi dagli attuali, quando l’edizione in “cartaceo” delle pubblicazioni degli archivi di stato non era affiancata dalla edizione in formato elettronico, come invece avviene attualmente. Pertanto sarà cura di questa Direzione generale realizzare in tempi brevi il trasferimento sul sito degli archivi di tutti e tre i volumi pubblicati. Molte delle informazioni fornite sono state oggetto di revisione a seguito della costante attività di tutela delle Soprintendenze o del lavoro di ordinamento dei sogget- ti conservatori, siano essi Archivi di Stato che istituzioni esterne; esse sono di conse- guenza reperibili anche sui rispettivi siti web, strumenti oggi indispensabili per una conoscenza immediata delle realtà archivistiche del territorio nazionale, accessibili ad un pubblico sempre più vasto, costituito anche da non specialisti. È in questa ottica che la Direzione Generale per gli Archivi ha dato avvio alla costituzione del Sistema Archivistico Nazionale (SAN), progetto di ampio respiro alla cui realizzazione sono stati chiamati a partecipare i maggiori soggetti istituzionali nazionali ed alcuni esteri, nonché numerosi soggetti privati, rappresentativi delle più significative realtà culturali e imprenditoriali del nostro Paese. Luciano Scala Direttore Generale per gli Archivi A dieci anni dalla pubblicazione del II volume si dà finalmente alle stampe il III volume di Archivi di famiglie e di persone. Materiali per una Guida, edito nella colla- na Strumenti delle Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Non è facile presentare dopo un così lungo lasso di tempo quello che costituisce il volume conclusivo del censimento sugli archivi famigliari e personali, avviato dal- l’Amministrazione Archivistica sul finire degli anni ’80. Certamente appare utile ricor- dare, seppure a grandi linee, come è nata l’opera e lo scopo che con essa ci si prefig- geva di raggiungere. Tra i numerosi strumenti cognitivi del patrimonio documentario italiano che, in modo più o meno sistematico, erano stati predisposti dall’Amministrazione a partire dagli anni ’70, sicuramente non comparivano Guide dedicate specificamente agli archi- vi privati. In quegli anni, infatti, prendeva corpo un imponente lavoro di individuazio- ne del materiale custodito negli Archivi di Stato, la Guida Generale, che, a partire dal 1969, anno della sua impostazione, avrebbe costituito il punto di riferimento per la descrizione del materiale archivistico e il vanto dell’Amministrazione anche a livello internazionale. Accanto a questa operazione di ampio respiro, non mancavano, tuttavia, lavori più circoscritti ma ugualmente utili, rivolti soprattutto alla conoscenza del patrimonio con- servato da soggetti diversi dallo Stato, i cosiddetti archivi vigilati, primi fra tutti quel- li pertinenti agli archivi storici comunali. Si ricorda in particolare il lavoro sistematico effettuato dalla Soprintendenza Archivistica per la Toscana che, in collaborazione con le Amministrazioni provinciali della regione, permise la redazione degli inventari di tutti gli archivi comunali dei rispettivi territori. Per converso, nel corso degli anni ’80, videro la luce numerose guide settoriali, edite da soggetti conservatori (Guida agli archivi della Resistenza), da Associazioni diverse (Guida degli archivi lauretani, Guida degli archivi diocesani in Italia), da organi dell’Amministrazione (Guida agli archivi economici di Roma e del Lazio). Già in quegli anni gli “addetti ai lavori” erano tuttavia consapevoli che sarebbe stato opportuno rendere maggiormente accessibile agli studiosi il vastissimo patrimonio documentario costituito dagli archivi che il DPR 30 settembre 1963 n. 1409, legge archivistica allora in vigore, individuava come privati, con un termine interamente mutuato dal linguaggio giuridico, ma utilizzato quasi in modo residuale per distinguer- li dagli archivi pubblici. Tra di essi, un posto di primo piano spettava sicuramente agli archivi di famiglia, che per lo più si identificavano con quelli delle famiglie nobili del passato, sia conservati dai proprietari che acquisiti dagli Archivi di Stato. X Archivi di famiglie e di persone Sul finire degli anni ’70, la Direzione Generale aveva deciso di stilarne un elenco, suddiviso per anno e per aree territoriali - Nord, Centro, Sud e isole - secondo una ripartizione che veniva allora utilizzata per visualizzare celermente l’impatto sul terri- torio dell’attività delle Soprintendenze; il numero dei provvedimenti di vincolo emes- si in rapporto agli archivi privati vigilati costituiva, nella sostanza, una “spia” della col- laborazione che si poteva instaurare con i proprietari per una adeguata conservazione degli archivi; potevano infatti riscontrarsi atteggiamenti di massima apertura verso l’uf- ficio statale di vigilanza o, al contrario, di totale chiusura a qualsiasi forma di dialogo, fino ad arrivare alla negazione dell’accesso alle carte (si ricordano al proposito le affer- mazioni di Elio Lodolini in Organizzazione e legislazione archivistica italiana. 1980 p. 241 e segg.); il quadro normativo di riferimento era, infatti, il già citato DPR 30 set- tembre 1963, n.1409, le cui disposizioni, per quei tempi innovative, affermavano importanti principi di carattere generale, ma rimandavano al successivo regolamento, peraltro mai predisposto, le relative modalità di attuazione, delle quali necessitava inve- ce, e molto, l’attività di vigilanza delle Soprintendenze, che si stava affermando in que- gli anni sul territorio. Queste considerazioni stavano alla base della scelta, fatta allora, di pubblicare sol- tanto le informazioni pertinenti alla dichiarazione di notevole interesse storico; un lavo- ro in tal senso, avviato nel 1977, non andò tuttavia a buon fine: la disomogeneità delle informazioni disponibili ne sconsigliò la diffusione. Da quei tentativi, che non esiterei a definire pionieristici, scaturiva però la consape- volezza che era ormai tempo di avviare la raccolta e la revisione sistematica dei dati esistenti presso la Divisione Vigilanza, per poi trasferirli in una scheda predisposta per la pubblicazione. L’ipotesi iniziale fu quella di pubblicare una serie di “Quaderni” (uno per ogni Soprintendenza), in considerazione della quantità delle informazioni che, ragionevol- mente, si pensava potessero scaturire dai fascicoli esistenti presso la Divisione; invece, subito dopo l’avvio del lavoro, si materializzò l’ipotesi di un Convegno internazionale dedicato proprio agli archivi familiari e personali (che si svolse poi a Capri nel settem- bre del 1991), e che si configurò come occasione per ripensare le modalità e i tempi della pubblicazione; si decise quindi di pubblicare i dati secondo l’ordine alfabetico delle Soprintendenze, strutturando l’opera in quattro volumi, compreso uno di indici generali, ed inserendo anche gli archivi già descritti nella Guida Generale o che fosse- ro comunque pervenuti agli Archivi di Stato. Si iniziò quindi la revisione di tutti i fasci- coli pertinenti gli archivi familiari e personali della Divisione e la compilazione delle prime schede di rilevamento,
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