Comune di Vito d’Asio Arzino, Una Valle da scoprire I tesori nascosti dell’antica terra d’Asio Arzino una Valle da scoprire Comune I tesori nascosti dell’antica terra d’Asio di Vito d’Asio Provincia di Pordenone A cura dell’Amministrazione Comunale Ed. 1 anno 2012 [email protected] Impaginazione grafica e stampa Graphistudio, Arba (PN) È con particolare piacere che vi presento questa nuova guida, un piccolo gioiello che racchiude informazioni, immagini, storia e tradizioni del co- mune di Vito d’Asio e della Val d’Arzino, uno stru- mento fondamentale per agevolare quanti visitano ogni anno il nostro comune, con i contatti per la ristorazione, il vitto e l’alloggio e tutto quello che può essere utile sapere per la permanenza in valle. Gli scorci della montagna pordenonese proposti si presentano come paesaggio culturale nel quale muoversi, dove si possono trovare ambienti natu- rali incontaminati, architetture spontanee che rap- presentano vere sintesi di valori legati alla tradizio- ne e all’originalità. Oltre alle informazioni utili, abbiamo voluto inserire nella guida anche una breve selezione delle antiche storie e leggende che si tramandano nel comune di Vito d’Asio e nella Val d’Arzino, in modo da evocare in poche righe lo spirito che anima queste antiche vallate, lo stesso che ha spinto il poeta Domenico Zannier a scrivere: “La Val d’Arzino è una poesia del mondo, un canto raccolto nel grembo del Friuli, un’immagine delle origini”. 4 5 Alla scoperta della Val d’Arzino La Val d’Arzino si trova a cavallo tra le Province di Por- denone e Udine nel settore nord-orientale delle Prealpi Carniche ed occupa un’ampia parte del bacino del torrente Arzino, corso d’acqua che nasce nei piani di Chiampon, a circa 790 metri sul livello del mare, scorre lungo un alveo ripido e tortuoso e confluisce nel fiume Tagliamento poco a monte della stretta di Pinzano. La principale via d’accesso dalla pianura è rappresen- tata da due strade provinciali, quella “della Val d’Arzi- no” e quella “della Val Cosa”, mentre la viabilità interna è permessa da una rete viaria minore ed alcune piste forestali che consentono di raggiungere le localita più interne dei comuni di Forgaria nel Friuli e Vito d’Asio, i due maggiori comuni che con piccole porzioni dei comuni di Preone, Verzegnis e Pinzano al Tagliamento sono i comuni attraversati dal torrente Arzino. Il comune di Vito d’Asio si compone di 5 frazioni: An- duins, Casiacco, Pielungo, San Francesco, Vito d’Asio. 6 7 Nei secoli andati, i territori dell’alta Valle d’Arzino, dopo es- Briciole di storia… sere stati affrancati dai loro proprietari originari (i Comuni carnici di Mediis e Priuso) erano beni comunali ove, du- rante l’estate, si recavano i pastori con le loro mandrie. In Le antiche vicende della Val d’Arzino sono legate a quelle del- seguito vennero edificate le stalle per collocarvi gli armenti la Pieve d’Asio, la cui giurisdizione ecclesiastica si estendeva e a poco a poco si sentì il bisogno di costruire delle abi- sul territorio che ora è suddiviso tra i Comuni di Vito d’Asio e tazioni non solo per i pastori ma anche per intere famiglie. Clauzetto. Così si cominciò a dividere il territorio in borgate a seconda Gia in epoche remote, in questa zona esistevano insediamenti della fertilità del suolo e delle esigenze delle famiglie più umani che spiegano le numerose leggende sorte attorno alla numerose, borgate che presero nel tempo uno sviluppo “cjasa da las aganas”, grotta carsica situata nei pressi di An- sempre più largo. Ma i beni indivisi erano motivo di litigi tra duins, nate probabilmente da ancestrali ricordi degli antichi famiglie e ancor di più tra gli abitanti delle diverse borga- abitanti. te; così il comune decise di assegnare alle singole famiglie Secondo gli storici, i primi nuclei stabili di residenti si sarebbero una porzione di terreno, sulla quale fossero obbligate a formati tra il IX ed il X secolo al tempo delle invasioni unga- pagare un canone annuo predeterminato. È interessante resche, ma probabilmente questo esodo di fuggiaschi dalla notare come l’antica Pieve d’Asio costituisse da principio pianura, non fece altro che incrementare il numero della popo- un solo Comune e che questo fu in seguito diviso in tre: lazione gia presente. Clauzetto, Vito e Anduins; per molto tempo, tuttavia, la di- Sembra che i toponimi “Asio” (Âs) e “Arzino” (Arzìn) derivino visione ebbe solo carattere amministrativo e non vi furono da una comune radice prelatina “àus” che significa “sorgente” sostanziali differenze per i vari abitanti di quelle tre frazioni o “rivo”. Il monte Asio potrebbe essere il monte “Ausemano” dell’antico Comune. La prima divisione avvenne tra Vito e citato nell’atto di donazione longobardo del 762 relativo alla Clauzetto, quando questo si prescelse le borgate limitrofe fondazione dell’abbazia di Sesto al Reghena. al suo territorio, Fratta, Paveon e Rengans, più il Canale Per quanto riguarda la Pieve d’Asio, il primo documento stori- San Francesco, lasciando tutto il resto della Valle al Co- co ad attestarne l’esistenza, col nome di “plebeni de Isonia” (ô mune di Vito. Con l’intento di sopire discordie e di toglie- “Ausonía” o “Dasonia”), è la bolla del 12 marzo 1186 rilasciata re pretesti per nuove liti, si giunse alla divisione tra Vito e a Verona dal papa Urbano III a Gionata, vescovo di Concordia, Anduins, che si eressero ciascuno in comune autonomo. dalla quale risulta inclusa in questa diocesi. Va però specifica- Anche in questa seconda divisione prevalse il principio di to che la Pieve, in particolari situazioni storiche, fu soggetta attribuire alle singole comunità il proprio territorio secondo anche alla giurisdizione ecclesiastica del patriarca di Aquileia. la provenienza delle famiglie che lo abitavano e, per conse- La prima chiesa della Pieve fu quella di San Martino che sor- guenza, il Canale di Vito, ad eccezione di Pert e Fruinz, fu geva e tuttora sorge in Comune di Vito d’Asio, su di un’altura interamente assegnato al Comune di Vito d’Asio. a metà strada tra gli abitati di Vito e di Clauzetto. L’edificazione Pur mancando la documentazione, possiamo ritenere con risale al XV secolo, ma recenti scavi hanno portato alla luce tutta probabilità che le famiglie Cedolini, poi i Ceconi, indi i sullo stesso sito i resti di una costruzione precedente databile Guerra, i Missana, e anche i Sabbadini, Marcuzzi e Marin, attorno al Mille. fossero le prime che si trasferirono nel Canale provenienti L’abitato di Vito capoluogo prende il nome dal latino “vicus” da Vito. (villaggio) e compare per la prima volta in una sentenza del Fin dal principio del secolo XVIII, San Francesco ebbe una 1220 nella quale un teste viene indicato come “Nicolaus qm. chiesa propria, officiata dal Mansionario della famiglia Con- Iacobi de incolís de Vit de Asio” e in due atti dei signori di cina, il quale, al tempo stesso, si occupava anche della Ragogna relativi alla vendita di due “mansi” (case con terreni localita detta dei Nanoi. Canale di Vito, oggi Pielungo, non circostanti) nel territorio d’Asio. Il primo reca data 10 gennaio ebbe una chiesa se non verso la meta del secolo XIX otte- 1260 (“in villa que dicitur Vitus”) mentre il secondo 8 settembre nendo per Decreto Vescovile solo il 30 giugno 1854 il suo 1281 (“in Adasio in villa que dicitur Vitus”). Questi documenti primo Cappellano. Prima di allora la parrocchia era gesti- testimoniano l’esistenza di una comunità raccolta in un paese ta dalI’Arciprete d’Asio adiuvato dai suoi aiutanti residenti denominato Vito. nella canonica di Clauzetto. 8 9 11 Anduins Anduins Anduins L’inverno ancor non è passato Paese arroccato alle pendici dell’omonimo ma Anduins è fortunato giacchè dal sole è baciato; monte, esposto al sole e riparato dai venti il sole inonda strade e gradinate freddi, gode di un clima mite e salubre. Vie- tanto che nella Scala Santa viole profumate sono sbocciate. ne definito “La Nizza del Friuli”. Nel fondo Forse la neve ancora cadrà della valle scorre serpeggiando l’Arzino, tra ma le viole annunciano le colline moreniche, in un pittoresco qua- che la primavera presto verrà. dro panoramico. (Quintavalle Maria Pia) Il paese è meta turistica e ottima stazione di cura anche per l’esistenza della fonte d’Acqua solforosa. L’acqua minerale della Fonte solfo- rosa di Anduins contiene in dosi curative otti- mali sali di zolfo, magnesio, calcio e silicio. Fin dal 1872 uno studioso descrisse l’efficacia dell’acqua come antidoto in numerose comuni affezioni definendola un tesoro“ igienico cu- rativo”. Le cure idroponiche e la balneoterapia rese possibili da queste acque favoriscono il gran- de sviluppo turistico del paese di Anduins e dell’intera Valle d’Arzino. Alto 800 metri sul livello del mare, la Mont di Anduins è un vasto pianoro ondulato che sovrasta il paese di Anduins, con abbondanti macchie boschive, collegato al centro abitato da una comoda strada carrabile asfaltata. La chiesetta votiva costruita dalla popola- zione di Anduins nell’immediato dopoguerra, dedicata alla “Madonna della neve” completa l’interesse turistico della zona. Paese natale della soprano Fiorenza Cedolins. 13 Monte Zucchi Anduins Madonna Anduins della Neve Dedicata alla Madonna della Neve e alla Regi- na della Pace, la chiesa sul monte Zucchi di An- duins fu costruita nel 1946 dagli abitanti di An- duins come compimento di un voto emesso nel 1944, durante la seconda guerra mondiale. I fedeli furono risparmiati dalla minaccia che incom- beva sul paese che prevedeva un bombardamento. Tutti gli abitanti del paese, guidati dal parroco don Giu- sto Del Bel Belluz, percorrendo il sentiero con gerle e i materiali necessari, si prodigarono per costruire la chiesetta.
Details
-
File Typepdf
-
Upload Time-
-
Content LanguagesEnglish
-
Upload UserAnonymous/Not logged-in
-
File Pages79 Page
-
File Size-