Giugno 2013 Associazione Culturale “Il Centro Storico” San Felice Circeo Sabaudia

Giugno 2013 Associazione Culturale “Il Centro Storico” San Felice Circeo Sabaudia

Politica Storia Politica Territorio Territorio La rivoluzione Briganti Il nuovo La grotta Guattàri al Circeo Qualche parola Neanderthal del buon senso di conforto è inagibile di Don C. Rinaldi di P. Cangemi di A. Petti di A. Scalfati di P.G. Sottoriva a pag. 3 a pag. 5 a pag. 7 pag. 8 a pag. 10 ENTRO TORICO C S BIMESTRALE GRATUITO - ANNO 11 N. 60 - MAGGIO/GIUGNO 2013 ASSOCIAZIONE CULTURALE “IL CENTRO STORICO” SAN FELICE CIRCEO SABAUDIA di ALESSANDRO CRESTI PERSONAGGIO Principium quantitate minimum, potestate autem Umberto Capponi maximum (Aristotele) uando mi capita di passeggiare tra Un’iniziativa anche minima i vicoli del Centro Storico, inevita- nella quantità, può essere grande Q bilmente m’imbatto in qualche an- ziana signora, che mi osserva con fare be- nella potenza e negli effetti nevolo, si avvicina e mi dice: “Ma tu ap- Editoriale partieni a Umberto, vero?” e nonostante Dieci anni di “Centro Storico” non sappia chi sia quella simpatica donna, le rispondo di sì che era mio nonno. on grande soddisfazione ri- Umberto Capponi, nato a San Felice Circeo cordo ai lettori che con questo il 30 Ottobre del 1924 (come zio Quinto) era C numero di giugno 2013 il gior- un uomo umile e semplice che ha vissuto nale compie dieci anni. la sua vita in maniera dignitosa, dedican- Tra le tante iniziative dell’Associazione il dosi alla famiglia ma anche alle sue pas- Umberto Capponi Centro Storico (Lo Spazio della memoria, sioni. Anche se molti lo ricordano solo co- i Convegni con le università LUISS – Gui- me il fattorino delle corriere. minciarono a scavare una buca. Il caso vol- do Carli e la Terza Università di Roma, e Figlio di Raffaele e Marta Maria Capponi, le che il professor Alberto Carlo Blanc, pas- quello sulla Figura dell’Ammiraglio Berga- sin da piccolo ha lavorato con il padre nel- sando di là, notò i due militari nelle terre del mini e la storia della corazzata Roma …) le vigne per il sostentamento della famiglia. suocero e si mise a parlare in tedesco e è stata quella più importante. Ci sono molti aneddoti che lo vedono pro- questi si allontanarono. Ciò che si dissero Dopo un avvio un po’ in sordina, il giornale tagonista. non è saputo, ma, rivolgendosi a Raffaele ha registrato un successo crescente per la Nella primavera del 1944, l’uva era già fio- e Umberto, il professor Blanc affermò chia- sua puntualità, per gli argomenti trattati, per rita e incombeva il periodo dell’ozio forza- ramente che la buca sarebbe stata per lo- gli autori degli articoli e per la sua gratuità. to che dava molti pensieri a Raffaele e a suo ro. I due lo ringraziarono e convinti dalle sue Ne vengono stampate 3000 copie, distri- figlio Umberto, i quali decisero di recarsi lo parole e dall’accaduto se ne andarono, ma buite sul territorio ogni due mesi ed esau- stesso alla vigna di San Rocco, essendo quell’anno il raccolto si perse tutto. rite rapidamente. Questo smentisce l’illa- mezzadri del Barone Aguet. Cominciarono Durante il periodo dello sfollamento, ac- zione fattami da un sostenitore dell’attua- a lavorare, ma due soldati tedeschi li vide- cadde un fatto conosciuto da molti. La fa- le Amministrazione, che, con tono sprez- ro, si avvicinarono e li minacciarono, con un miglia di Umberto si recò al podere nei pres- zante, mi ha detto. “… ma nella realtà, chi “CAPUT” perché a pochi metri da loro c’e- si di Borgo Montenero, con il proprio maia- legge questo giornale?! Sì lo prendono, ra il comando tedesco. Padre e figlio se ne le ancora da crescere almeno fino alla “Lo- ma poi lo lasciano là …”. andarono, ma pochi giorni dopo ritornaro- reta”. A poca distanza dal podere c’era un Lo spirito del giornale, da sempre non po- no a lavoro e nonostante cercassero di fa- accampamento tedesco e quindi era ne- liticamente schierato, tant’è che ha ospita- re molto piano per non destare sospetti, cessario agire con calma. Giunto il momen- to scritti di persone appartenenti a tutte le vennero avvistati di nuovo. aree, è stato ed è quello di esaminare la vi- I tedeschi impugnarono le loro zappe e co- continua a pag. 2 ta di San Felice Circeo con atteggiamento critico, soprattutto per attirare l’attenzione dell’Amministrazione comunale verso pro- Lazio, mancavano appena due anni alla blematiche emergenti mai risolte o affron- POLITICA Breccia di Porta Pia (20 settembre 1870), tate con superficialità e incompetenza. che sanzionò la fine del potere temporale Abbiamo anche ripercorso la storia di San dei papi e dell’unione di Roma all’Italia dei Felice Circeo, passato dalle difficoltà del- Briganti al Circeo” Savoia. l’inizio del secolo scorso e soprattutto del Questa perimetrazione cronologica e geo- dopoguerra al benessere degli anni ’70, a storia di S. Felice Circeo registra politica ci permette di situazionare il feno- quando la scoperta delle sue bellezze na- fra il dicembre 1867 e il dicembre meno del brigantaggio non a senso unico, 1868 un tragico e sanguinoso epi- turali ne hanno fatto la meta preferita di L come certa storiografia ci vuole presenta- sodio di brigantaggio, che inizia con una in- personaggi noti dello spettacolo, della cul- re; vale a dire come reazione rivoluzionaria tura, della politica, del giornalismo e del- cursione la notte del 30 dicembre 1867 e fi- nisce con l’esecuzione capitale di due bri- del Meridione ai metodi, spesso brutali, di la televisione. Abbiamo parlato di loro e pianificazione e repressione, adottati dai dei sanfeliciani più conosciuti del passa- ganti il 21dicembre dell’anno successivo. Tutto è puntualmente annotato nel registro piemontesi in nome della unificazione na- to e del presente. Ricordo tra tutti James dei morti e dei battezzati dell’archivio par- zionale. Aguet, Luigi Aguet, Alberto Carlo Blanc, rocchiale di S. Felice Martire dall’arciprete Antonio Valente, Italo Gemini, Gino Su- Antonio Calisi. perti, Clemente Busiri Vici, Anna Magna- continua a pag. 5 ni, Alberto Lupo, Marisa Merlini … Terzilio Lanzuisi, Battista Antero Vay, Nicola Cap- Briganti, Papa e Risorgimento poni, Felice Faiola, Silvio Catuzza, Turillo, Giovanni Malandrucco e tanti altri. Allora S. Felice Circeo apparteneva allo Sta- Sommario a pag. 16 continua a pag. 6 to pontificio, ridotto ormai al territorio del CENTRO STORICO SAN FELICE CIRCEO - SABAUDIA PAG. 2 Personaggio di Federica Capponi Il fattorino delle corriere Umberto Capponi Un finto funerale evita la cattura da parte dei tedeschi tutti i modi di rientrare a San Felice e vi ri- segue da pag. 1 uscirono solo quando venne ripristinata la linea ferroviaria Fossanova-Formia. Arriva- to di ammazzare la bestia e non avendo rono a Terracina e trovarono il deserto, per- “l’infilaturo”, l’arnese usato per tale circo- ché la popolazione era sfollata nei borghi li- stanza, si organizzarono con un grande mitrofi, ma la via di casa era a due passi e chiodo, ma qualcosa andò storto e il maia- solo una volta a San Felice i ragazzi si divi- le cominciò a urlare, attirando l’attenzione sero, per andare a riabbracciare ciascuno i dei vicini tedeschi. Raffaele disse di porta- propri genitori. Gli anni della Seconda Guerra segnarono re il maiale in casa, sotto il letto e indos- Orchestrina locale anni ‘60 sando un grande fazzoletto sulla testa, si molto la gioventù e la vita di mio nonno, pe- distese sul materasso. Poi, ordinò a tutti di rò questo non gli impedì di andare avanti e allestire la camera con candele e di comin- coltivare non solo le terre, ma anche la chiacchiericcio delle donne in cucina, le ur- ciare a pregare e piangere, come per una grande passione della musica, tramandata la dei nipoti dalla cameretta, e le discussioni veglia funebre. I tedeschi spalancarono la da padre in figlio e giunta fino a noi. sportive tra figli e generi. Una sera delle tan- porta e vista la scena non poterono far al- Molti sanfeliciani lo ricordano, in coda alla te, come il solito, la sala da pranzo era un tro che chiedere scusa, salutare e andarse- banda del paese prima diretta dal maestro rimbombo di voci e in occasioni del gene- ne. La sceneggiata, per paura, durò per Lorenzo Ceccarelli e poi dal maestro Mau- re Umberto si defilava in giardino, per pren- un’altra ora, giusto per evitare altre sorpre- ro Petrucci, suonando il suo trombone o il dere una boccata d’aria, ovvero per fuma- se. suo flicorno, ma a me piace ricordarlo men- re le sue sigarette in santa pace, senza che tre impugnava la sua fisarmonica nei gior- nessuno lo riprendesse. Ma quella sera, ri- Questi sono solo alcuni esempi“ di come ni di festa, magari con un bicchiere di vino entrando da uno dei suoi intervalli, informò“ accanto, circondato dalla sua famiglia. Era fin da piccolo lavorava con il pa- coltivò la sua passione per la mu- dre nelle vigne davvero un momento speciale, sin dalle pri- me note l’attenzione si spostava su di lui e sica e suonò nella banda “ sull’entusiasmo che manifestava nel suo- “ fosse davvero difficile la vita ai tempi di mio nare (come notò a suo tempo anche Anna nonno, che in precedenza aveva vissuto Magnani). tutti di aver perso un oggetto importante: la sulla sua pelle un episodio ancora più Una frase, quasi un suo slogan, parlando dentiera. drammatico. della sua età era: “ Io sono del ‘24 come zio Da qui cominciò una vera caccia al tesoro, Era l’8 settembre 1943, giorno dell’Armisti- Quinto (suo cognato)” e lo ribadiva sempre e per noi bambini era meglio di qualsiasi vi- zio, quando Umberto, che era stato chia- per sottolineare la sua classe, manifestan- deogames, tutti in giardino di notte, torce mato sotto le armi, venne catturato e si ri- do un certo orgoglio e un forte senso di ap- alla mano, alla ricerca della dentiera di non- trovò con due suoi compaesani, Gino Di partenenza alla sua generazione.

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