il foglio di 7 2 4 0 - 4 8 2 2 : N S S I Pubblicazione quadrimestrale dell’Associazione Culturale LUMEN (onlus) Miscellanea 46 lumen Dicembre 67061 Carsoli (AQ) * via Luppa, 10 - Pietrasecca * e-mail: [email protected] 2016 Sommario Michele Sciò 2 Sicurezza pubblica. Dalla Gendarmeria borbonica ai Reali Carabinieri tra la piana del Cavaliere e Tagliacozzo Michela Ramadori 8 Le iconografie di San Nicola di Bari e San Berardo sullo storico stendardo della Confraternita di San Berardo di Colli di Montebove d. Fulvio Amici 11 Un Pandolfo di Collalto acquista da Nicola di Boiano la metà della rocca e castello di Pietrasecca e Poggio Cinolfo (Napoli 1326) Massimo Basilici 12 Una comunità e la sua campana. Storia ed immagini della campana maggiore della parrocchiale di San Giorgio a Pereto Claudio De Leoni 16 Notizie e avvenimenti. Visita a colle Sant’Angelo, viaggio nella memoria, Rocca di Botte, ritratto di donna dipinto sulla facciata dell’ingresso alla vecchia caserma dei Reali la ristampa anastatica della Reggia Carabinieri (foto: M. Sciò, 2012). Marsicana, visita a Colli di Montebove n anni in cui si parla tanto di identità, personale, di genere e di famiglia, Angelo Bernardini 17 può apparire strano insistere su una presunta identità dei centri che si Sant’Angelo di Colli di Montebove. affacciano sulla piana del Cavaliere. A leggere i passaggi dei feudi La grotta, gli affreschi (Pietrasecca e Poggio Cinolfo), le vertenze di confine (Pereto-Carso- Mario Cerruti 20 li) e le vicende di gendarmerie e caserme (a Carsoli, Pereto, Rocca di Botte e Divisione e riunificazione della I Diocesi dei Marsi tra luci ed Tagliacozzo) c’è da perdersi tra i mille rivoli di una storia conflittuale e fati- ombre del Medioevo e problemi cosa. dei giorni nostri Ci conforta però l’idea che il culto a Michele Arcangelo nella grotta tra Paola Nardecchia 23 Pietrasecca e Colli di Montebove abbia unito più comunità, o che la me- La Madonna dei Raccomandati a Orte e Orvinio. Storie di dievale Carsoli sia sorta raggruppata sul Colle Sant’Angelo, intorno alla confraternite, di ospedali e di opere rocca e alla sua chiesa rinnovata; o che a Orvinio e a Marcetelli, nel vicino d’arte Reatino, chiese locali raffigurassero nel primo Cinquecento la Madonna della Paola Nardecchia 30 Misericordia con il manto aperto a proteggere i suoi figli, come accadde con Appendice: l’ispettore Lorenzo Fiocca, l’Abruzzo e Collalto la pala d’altare della chiesa della confraternita dei Raccomandati a Orte, dove Sabino era vescovo Giorgio Maccafani nativo di Pereto; o che in tempi recenti il Massimo Basilici 31 popolo di Colli si sia raccolto in processione dietro lo stendardo con le I confini tra Pereto e Carsoli (1761) immagini di s. Nicola e del patrono Berardo; o che infine la comunità Luigi Petrucci 34 peretana abbia unito le forze fisiche e spirituali per issare nel 1970 la sua Autori e libri campana maggiore sulla torre della parrocchiale. Un auspicio di pace, in comune, per questo tempo di Natale. L’Associazione LUMEN (onlus) è una organiz- In evidenza: zazione di volontariato riconosciuta dalla re- gione Abruzzo. Chi vuole sostenere le nostre I Reali Carabinieri a Rocca di Botte, Pereto, Carsoli e Tagliacozzo attività può farlo con il contributo del 5 per 1000 firmando sotto la dicitura Sostegno del Pereto e le sue campane volontariato, delle organizzazioni non lucra- tive ... indicando il nostro codice fiscale La Madonna dei Raccomandati nell’arte 90021020665 2 lumen Storia Sicurezza pubblica. Dalla Gendarmeria borbonica ai Reali Carabinieri tra la piana del Cavaliere e Tagliacozzo ’organizzazione di un servizio di con spese a carico della provincia. stando armati di fucile con baionetta L pubblica sicurezza in senso mo- Il titolo XIII della legge ne elencava i (le spese per l’armamento erano a ca- derno ebbe inizio con Giuseppe Bo- compiti. Si ordinava di pattugliare l’in- rico degli addetti) e le guardie doveva- naparte, posto sul trono di Napoli dal terno dei paesi e le vie di comunicazio- no portare il distintivo della coccarda rossa più noto fratello Napoleone. Il suo ne, si raccomandava di raccogliere al cappello. Spettava loro eseguire arresti governo iniziò il 30 marzo 1806 e informazioni sui luoghi controllati e di nel territorio di competenza, sorve- terminò il 5 luglio 1808, quando fu arrestare i malfattori, vigilare gli oziosi gliare detenuti, collaborare con la gen- destinato dall’illustre congiunto al tro- e i vagabondi, sorvegliare fiere e mer- darmeria ecc., e ogni turno di guardia no di Spagna, lasciando a Gioacchino cati, tenere sotto controllo i disertori e (2) doveva essere intervallato da un Murat un regno in pieno rinnova- i renitenti alla leva. periodo di riposo di 10 giorni. mento. Fino ad allora, in base alla legge n. 70 Unitamente al decreto fu pubblicato La prima azione del sovrano francese del 15 maggio 1806, era stata attiva una anche il regolamento, che ne stabiliva fu la pubblicazione della legge n. 120 guardia civica provinciale, composta da la formazione e i compiti. del 24 luglio 1806 (1), con la quale si uomini maggiori di 18 anni, proprie- Il decurionato di ogni comune si riu- organizzava la Gendarmeria reale. È tari iscritti a ruolo, o figli di proprietari, niva per preparare una lista di guardie un testo di 180 articoli che ordina nei o esercitanti una professione o un me- effettive e di riserve, scegliendo tra i minimi dettagli scopi, funzioni e stiere. La forza era a disposizione degli maschi dai 24 ai 50 anni. Preparato organigramma del corpo preposto alla Intendenti, vale a dire dei massimi l’elenco, si inviava all’Intendente della sicurezza. rappresentanti civili del governo a provincia, nel nostro caso all’Aquila, Si legge all’art. 1: Sarà creato un corpo di livello provinciale. che controllava i nominativi. Termi- gendarmeria reale per assicurare nell’interno Le citate leggi, sebbene modificate nel nate le verifiche venivano spedite le del nostro regno il mantenimento dell’ordine, corso degli anni, garantirono la sicu- patentiglie, vale a dire un documento di l’esecuzione delle leggi, la ricerca degli accu- rezza pubblica del Regno di Napoli nomina a guardia urbana, compren- sati, la repressione de’ delitti, ed il rispetto fino al 1827, quando Ferdinando I ri- sivo di licenza per porto d’armi. delle persone, e delle proprietà. All’art. 2 si formò la sicurezza a livello locale con La storia dei Carabinieri Reali (3) ha dice che repressione e vigilanza costi- decreto del 24 novembre. La guardia qualcosa di simile, perché nasce il 13 tuivano l’essenza del servizio, mentre civica fu abolita e creata al suo posto la luglio 1814 in epoca di Restaurazione, all’art. 4 si aggiunge: il servizio della gen- guardia urbana, operante in tutti i paesi per volontà di Vittorio Emanuele I di darmeria reale è specialmente destinato alla del Regno meno che nei capoluoghi di Savoia, adocchiando l’organizzazione sicurezza delle campagne, e delle strade. Il provincia e di distretto, oltre che in della Gendarmeria francese. Il rego- corpo era formato da 130 brigate a ca- specifici luoghi indicati nel decreto. Il lamento interno è datato 16 ottobre vallo e 160 a piedi, ogni brigata com- servizio era gratuito e obbligatorio. 1822 e rimase in vigore fino al 1 mag- posta da sei uomini, che nell’insieme Nei comuni fino a 1000 abitanti erano gio 1892. Si distinguono ugualmente davano vita a tre legioni. Ciascuna previste al massimo 40 guardie più una militi a cavallo e a piedi, capaci di legione svolgeva il servizio in 4 pro- riserva, pari a un quinto degli effettivi. leggere e scrivere, con un’anzianità di vince. I gendarmi a cavallo dovevano Nei comuni da 1001 a 2000 abitanti se servizio di 4 anni in uno dei corpi del- avere un’anzianità di servizio di 4 anni ne prevedevano 90 più la riserva. Il l’esercito. Con l’Unità d’Italia (1861) presso i reparti di cavalleria; quelli a reclutamento colpiva determinate tutti i corpi militari a cui era affidata la piedi la stessa anzianità conseguita in classi sociali: impiegati, proprietari, ca- sicurezza pubblica vennero riuniti in qualsiasi corpo dell’esercito. Età dai 23 pitalisti, negozianti, professori di arti uno solo, istituendo i Carabinieri Reali, ai 40 anni, statura cinque piedi e quat- liberali, capi artefici, imprenditori di o- prima Arma del novello esercito ita- tro pollici di Parigi (circa 1,72 m) per i pere, maestri di bottega. Se non erano liano. primi; la stessa altezza, meno un pol- sufficienti si sceglieva tra gli agricoltori I centri della piana del Cavaliere lice (circa 1,70 m), per gli altri. La buo- affittuari o, extrema ratio, tra gli operai na condotta doveva essere certificata e più idonei. Poco prima dell’Unità d’Italia esisteva bisognava saper leggere e scrivere. Un Nei luoghi dove risiedeva il Giudice una gendarmeria a Tagliacozzo, ospi- gendarme a cavallo guadagnava an- regio, tale forza era alle sue dipenden- tata in una parte del complesso con- nualmente 246 ducati, uno appiedato ze; negli altri posti era agli ordini del ventuale di San Francesco (4), mentre 123. Ogni gendarmeria occupava edi- Sindaco. Ma anche Prefetto di Polizia, per i paesi della piana del Cavaliere le fici militari; se non erano disponibili si Intendente e Sottointendente poteva- guardie urbane svolgevano le attività affittavano fabbricati adatti allo scopo, no disporne. Il servizio si svolgeva di pubblica sicurezza. lumen 3 Con la formazione del Regno d’Italia fu normale installare nei luoghi rite- nuti importanti un servizio di polizia, anche se le scelte spesso erano dettate da fattori come la lotta al brigantaggio e la repressione dei movimenti legitti- misti lungo il confine, che nelle nostre contrade furono particolarmente forti fin dai primi giorni del 1861 (5).
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