EDITORIALE SOMMARIO Fuori onda IN COPERTINA “Dalla terrazza” di Federico Compatangelo LA STORIA? SOLO UNA ELABORAZIONE CULTURALE ARTE Sempre più spesso, in questi ultimi anni, sento parlare di “memoria condivisa”. La mostra di Mario Valentini Chi si orienta su questa linea di pensiero di solito ha in animo il superamento degli stec- a Castelsismondo cati che hanno diviso e continuano a dividere gli italiani sul dramma della guerra civi- La “Biennale del mare” del 1953 le che ha fatto seguito al secondo conflitto mondiale. Pur ammirando le buone intenzio- Incontro con Armido della Bartola ni di questi signori sono del parere che la memoria non può essere condivisa. Com’è possibile condividere scelte o azioni (ho in mente gli eccidi dei nazifascisti e dei comu- Considerazioni di un artista sull’arte nisti) che non rientrano nel nostro modo di essere o di pensare? Non condividere, tutta- del dopoguerra via, non significa ignorare o cancellare. La storia, per dirla con Croce, è un susseguir- La “Piazza di Rimini” di Filippo De Pisis si di fatti realmente accaduti e quindi deve riportare e documentare tutto, anche quella La “Madonnina” di Filippo De Pisis parte che non ci soddisfa; che addirittura ci ripugna. In altre parole, la storia non può Ugo Pratt avere pagine bianche e non può nemmeno essere solo quella scritta dai vincitori. Il non 6-19 riconoscere al perdente le ragioni delle proprie scelte e delle proprie azioni, insegnava DENTRO LA STORIA De Felice, è solo arroganza. San Michelino in foro / La pittura Chiarito questo, sono anche convinto che la storia, quella che alcuni intendono del Duecento a Rimini e pretendono con la S maiuscola, sia pura astrazione. Mi spiego con un esempio. Un 20-21 avvenimento dopo dieci anni ci sembra una cosa; dopo cinquanta ce ne sembra un’al- TRA CRONACA E STORIA tra e così dopo cento o duecento anni. Gli storici (e con loro anche chi come noi si occu- Pio IX a Rimini pa di cronaca storica o di microstoria) riempiono il passato di contenuti sempre diver- I nostri eroi / Antonio Scialdone si, in alcuni casi addirittura nuovi; lo riscoprono e lo rileggono attraverso argomenti Prigioniero dei tedeschi che i contemporanei ai fatti non avevano messo a fuoco o in molti casi neppure notato. Riminesi nella bufera / Tra soldati È proprio questo continuo ed inevitabile processo di “revisionismo” sulle cose del pas- e soldataglie sato -che procede di pari passo con il mutamento della sensibilità politica- che mi fa dire che l’indagine storica non è altro che una elaborazione culturale. “Antiche Baruffe della Valmarecchia” M. M. 22-34 STORIA E STORIE Le donne dei Malatesti La cartolina di Giuma 35 UN TRANQUILLO WEEK END AL MARE OSSERVATORIO Con questa “cartolina” (che si affianca alla carrellata dei “personaggi”) Giuma inaugu- ra la serie dei “saluti”. I primi li invia ai responsabili, politici e urbanisti, della viabilità A proposito di “Dico” e di “Family day” cittadina: tutti coloro che dal dopoguerra ad oggi si sono succeduti nei posti decisiona- 36 li limitandosi a gestire l’ordinario senza partorire uno straccio di idea per risolvere il EVENTI problema del traffico automobilistico. Una quisquilia che paralizza la marina ogni fine Meeting e Pio Manzù settimana creando un indicibile disagio a residenti e ospiti. 39 LIBRI “Viaggio in Romagna” “Una notte di Rimini nel 1831” “Guida ai bagni di Rimini” 40-43 PERSONAGGI Elio Ghelfi / Maestro di Boxe 44-45 MUSICA Anna Malavasi / Soprano 46-47 DIALETTALE Compagnie e personaggi della ribalta riminese / Ilde Urbinati 49 ROTARY NEWS Di tutto un po’ 50-52 MAGGIO-GIUGNO 2007 5 ARIMINVM ARTE MARIO VALENTINI (1904-1980) A CASTEL SISMONDO FINO AL 3 GIUGNO NELLA SUA OPERA LA TRASFORMAZIONE NOVECENTISTA DELLA PITTURA LO STUPORE DELLE COSE NELLA LORO MISTERICA E LUMINOSA MATERIA Alessandro Giovanardi e non rischiasse di suonare ricordarlo, dal dopo guerra in S come un insulto, afferme- poi, ben altra era stata rispetto rei volentieri che il talento all’oggi, l’attenzione intellet- essenziale di Mario Valentini tuale della nostra città e della (1904-1980) consistette nel- vicina Repubblica di San l’essere un grande e austero Marino, nei confronti dei più decoratore: all’etica aristocra- profondi dibattiti intorno alle tica di tale mestiere egli rima- arti moderne e all’estetica del se sempre fedele, come a un contemporaneo, testimoniati destino molto amato perché da mostre, premi, confronti profondamente sentito. appassionati ed eruditi. Si trat- D’altronde io non amo l’origi- ta di un lungo e straordinario nalità perseguita ad ogni costo periodo che ha visto “dissemi- –rispetto, piuttosto, la perso- narsi” attraverso gli anni la nalità– e venero l’esercizio felice presenza non solo di artigianale. Il mio punto di moltissimi artisti di rilevanza vista è sostenibile a patto che internazionale, ma anche di non s’intenda la vocazione profondissimi teorici del cali- all’ornamento in senso dispre- bro di Francesco Arcangeli giativo ma, al contrario, come (1915-1974), Cesare Gnudi il segno di un pieno possesso (1910-1981), Giulio Carlo della pittura tradizionale: Argan (1909-1992), Andrea quell’ars antiqua che andava Emiliani. Cito a caso solo rarefacendosi al tempo del alcuni nomi tra i tanti la cui riminese Mario e che gli per- memoria ed eredità di pensie- metterà di affrontare l’avven- ro è protratta a Rimini fino ai tura della modernità con una giorni nostri, sia in ambito sapienza tecnica e un’eleganza artistico sia culturale, da di stile non comuni presso i Gerardo Filiberto Dasi e da pittori locali a lui coetanei. Vittorio D’Augusta. D’altra parte i più sofisticati «Dalla pittura tradizionale, Nel clima parzialmente pensatori del Novecento, che già fortemente modernizzata, “aureo”, degli anni Cinquanta hanno interpretato le arti con e Sessanta, s’inserisce così mente squisitamente filosofica l’appartata e faticosa ricerca estetica l’appartata e faticosa ricerca se non anche teologica, hanno del colto Valentini giunge a soluzioni “astratte” estetica del colto Valentini, attribuito finalmente il giusto che dalla pittura tradizionale valore culturale all’ornamen- ed “informali”, per recuperare infine un rinnovato già fortemente modernizzata tazione artistica. Pavel A. senso della figura» giunge a soluzioni “astratte” Florenskij (1882-1937), ed “informali”, per recuperare Ananda K. Coomaraswamy (1909-2001) e André Chastel nobile nel tratto, ma uscito di infine un rinnovato senso della (1877-1947) e Jurgis (1912-1990) sottolineano, rado, benché sempre in sedi figura. Un percorso artistico Baltrushaitis (1903-1988) piuttosto, tutta la ricchezza prestigiose (Roma, Ravenna, che, a mio avviso, solo appa- scorgono nell’ornamento il contenutistica e sperimentale Urbino, Milano, Varese, rentemente abbandona il suc- ripetersi più o meno consape- della decorazione antica e Zagabria) e in modo incisivo, coso realismo delle sue origi- vole di un ritmo sacro, della moderna in ogni suo risvolto dall’attuale provincia di ni, nel quale tardi echi otto- musica delle sfere celesti, di razionale e irrazionale; Ernst Rimini: gli sguardi efficaci di centeschi e “pascoliani”, che una geometria invisibile, Bloch (1885-1977) ne mette in questi immensi teorici si sono tuttora imbevono le poetiche entrata a far parte dei gesti del evidenza, invece, lo statuto di soffermati soprattutto sull’au- minori della pittura localistica pittore tradizionale e trasmes- opera libera, prefiguratrice di stero –e spesso anonimo– riminese, già si confrontavano sa come citazione colta o un umanesimo compiuto. mestiere artigianale e sulle sue con gli echi post-impressioni- inventiva; Ernst H. Gombrich Non ci si stupisca se si citano i fondamenta metafisiche e stici, con il magistero metafi- nomi di questi sommi erme- ascetiche, quale apprendistato sico di Mario Sironi (1885- Mario Valentini, Forme nella luce neuti accanto a quello di un necessario anche al genio inar- 1961) e con la moderna classi- (anni Settanta). pittore locale, certo bravo e rivabile. E in più, è giusto ➣ ARIMINVM 6 MAGGIO-GIUGNO 2007 ARTE Mario Valentini, scontato con cui il riminese Natura morta con scarpa Mario interpreta il Martirio di (anni Quaranta). san Bartolomeo per il soffitto della nostra chiesa ora detta di Sotto: Mario Valentini, Santa Rita da Cascia. Natura morta con oliera Nell’interessante monocromo, (1955). purtroppo andato perduto nel cità matematico-filosofica di recente restauro, la scena Paul Cézanne (1839-1906), appare come traduzione ico- continuamente riscoperta nografica in chiave cristiana nello scorcio di quegli anni. dello scorticamento “pagano” La vasta retrospettiva dedicata di Marsia da parte di Apollo. a Mario Valentini dalla Eppure, allievo di questa cul- Fondazione Cassa di tura aristocratica e classica, Risparmio di Rimini (Castel Valentini, soprattutto, sente e Sismondo 21 aprile-3 giugno vive con intimo convincimen- 2007), con l’ampio catalogo to la trasformazione novecen- meticolosamente curato dal tista della pittura. Una meta- figlio Gian Carlo e da Michela morfosi esperita però più nel Cesarini, permette ora di senso della continuità che cogliere la coerenza interna di della rottura. Si guardi solo questo viaggio nella pittura e agli sviluppi della natura di fare giustizia di un autore morta: la Damigiana della fine che, complice il suo istinto degli anni Quaranta è un introspettivo e solitario, non omaggio al passato, un richia- ha avuto ancora la giusta con- mo alla pittura ottocentesca siderazione da parte degli stu- che risale alle sorgenti del diosi. Bisogna riconoscere alla XVII secolo forse fino al vecchia Cassa di un tempo, Fiasco con gigli della Pinacoteca di Forlì che così come alle attuali chità allo stesso modo del “passatista” romagnolo di una Arcangeli attribuiva un tempo Fondazione e Banca CARIM, conte imolese Tommaso Della generazione più vecchio; si a Guido Cagnacci (1601- un’attenzione “profetica” Volpe (1883-1967), grande veda, ad esempio, il modo non nella valorizzazione di un pic- 1663). Le citazioni “erudite” colo e insonne maestro della non mancano nell’eclettica nostra storia artistica recente; tessitura pittorica del giovane allo stesso modo è giusto sot- Valentini: il coltissimo amico tolineare il ruolo svolto da pittore F.
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