ITALIANO Il Palazzetto Bru Zane beneficia del sostegno della Fondation Bru fondation-bru.org In questa stagione, il Palazzetto Bru Zane metterà in luce una grande figura del XIX secolo, Jacques Offenbach (1819-1880), con opere da (ri)scoprire in occasione del bicentenario della sua nascita, le quali attestano l’effervescenza creativa del compositore e dei suoi contemporanei. Il ciclo primaverile, dalle atmosfere più austere, illustrerà ancora la sensibilità dei compositori, ma stavolta durante la Grande Guerra. Parallelamente, le produzioni ideate dal Palazzetto Bru Zane proseguono la loro tournée, e due di esse attraverseranno l’Atlantico per approdare a Montréal. Buone scoperte a tutti! Nicole Bru, presidente EDITORIALE La nuova stagione del Palazzetto Bru Zane fornirà l’occasione Sempre più attivo nell’ambito della produzione di spettacoli per celebrare il bicentenario della nascita di Jacques Offenbach, teatrali, il Palazzetto Bru Zane proporrà la riscoperta di maestro dell’operetta e dei fasti del Secondo Impero. Cendrillon di Nicolas Isouard, sorella maggiore della Cenerentola Questo compositore, nato nel 1819, ci ha lasciato un catalogo di Rossini, che precede di sette anni. Al tempo stesso, le birichine molto più vario di quanto si creda. Fedele alla sua vocazione Mam’zelle Nitouche di Hervé e P’tites Michu di Messager, ma pionieristica, l’équipe del Palazzetto Bru Zane si è impegnata anche la più tragica Phèdre di Lemoyne proseguiranno il loro a dissotterrare tesori sepolti, come la delirante “spagnoleria” percorso attraverso l’Europa. Lo stesso faranno anche concerti Maître Péronilla, un’opera tarda con diciassette solisti, che e recital come Votate per me!, I fiori malandrini, C'era una costituiscono altrettanti tipi burleschi ben caratterizzati nelle volta…, nonché lo spettacolo 2 operette in 1 atto, che inaugurerà loro diverse sfumature. Opéras-bouffes come La Périchole, un ciclo di weekend dedicati alla scoperta delle opéras-bouffes i cui colori saranno ravvivati da Marc Minkowski per mezzo al Théâtre Marigny a Parigi (Studio Marigny). Mentre un nuovo di strumenti d’epoca, o Madame Favart (in coproduzione programma di musica sacra riunirà lavori di Berlioz e di Martini, con l’Opéra Comique), o ancora Les deux aveugles, una il concerto realizzato nel 2016 con i Requiem di Plantade e di bouffonnerie giovanile già piena d’inventiva, saranno integrate Cherubini andrà in scena al Barbican Centre di Londra. da un ciclo di concerti veneziani su generi lirici leggeri dell’epoca di Offenbach, da un’incisione di arie virtuosistiche inedite Il piacere della riscoperta è anzitutto una festa collettiva: Parigi affidate al talento di Jodie Devos (in coproduzione con accoglierà (come sempre in giugno) il 7° Festival Palazzetto Alpha Classics) e da un convegno internazionale. Bru Zane Paris, mentre Montréal ospiterà il primo Festival del Palazzetto Bru Zane oltre Atlantico, in stretta collaborazione Qualche mese dopo, nella primavera del 2019, in occasione con la Fondation Arte Musica, presso la Salle Bourgie del Musée del centenario del Trattato di Versailles, sarà reso omaggio des beaux-arts. ai compositori della Grande Guerra, una generazione di pionieri in fatto di modernità: Schmitt, Ropartz, le sorelle Il Centro resterà sempre connesso con chi non potrà assistere Boulanger, La Presle, Halphen, Ravel, Debussy e molti altri. personalmente a (tutti) i concerti: Bru Zane Classical Radio Tra queste figure, alcune delle quali dimenticate, quella continua a diffondere nel mondo intero il repertorio romantico di Jean Cras sarà particolarmente valorizzata per la ricchezza francese 24 ore su 24, mentre Bru Zane Mediabase accoglierà del suo repertorio e la forza della sua personalità. centinaia di articoli nuovi, schede e documenti iconografici, a complemento dei libri pubblicati con Actes Sud e dei CD con libro (che nel 2019 arriveranno al n. 30). Buon ascolto, buona lettura e soprattutto… buone scoperte! 3 SOMMARIO 2018-2019 p. 6 Ciclo Jacques Offenbach e la Parigi della musica leggera Vero maestro nell’arte del teatro leggero, p. 20 Offenbach non è il solo a scatenare ilarità sulle scene parigine del Secondo Impero… Ciclo I musicisti nella Grande Guerra Tra il 1914 e il 1918 la musica in Francia non ha mai smesso di esistere: al contrario, si è adattata ai rischi dell’epoca, partecipando agli slanci patriottici. p. 30 La stagione veneziana: concerti, conferenze e laboratori-concerto per le famiglie p. 40 Le opéras-bouffes di Bru Zane s’installano al Théâtre Marigny Quattro appuntamenti nel cuore di Parigi con le opéras-bouffes in un atto di Offenbach, Hervé, Lecocq… Un repertorio che dà ampio spazio ai dialoghi sfacciati e al canto beffardo. p. 42 Festival Palazzetto Bru Zane p. 46 Montréal 7o Festival Mélodies, arie di operette, musica da camera Palazzetto Bru Zane e chansons: un florilegio di opere del repertorio romantico francese da (ri)scoprire. Paris Operette, musica corale e chansons: 25 appuntamenti a Parigi e nella regione parigina per un festival all’insegna del riso e dell’allegria. p. 54 Produzioni p. 74 in tournée Novità della ricerca Opéras-comiques, operette, concerti… p. 80 Dal repertorio sacro a quello leggero, Libri e dischi le produzioni ideate dal Centre partono p. 88 in tournée per raggiungere un pubblico Calendario sempre più numeroso. p. 102 Informazioni pratiche CICLO JACQUES OFFENBACH (1819-1880) E LA PARIGI DELLA MUSICA LEGGERA Vero maestro nell’arte del teatro leggero, Offenbach non è il solo a scatenare ilarità sulle scene parigine del Secondo Impero. Una rassegna dei compositori arguti e feroci… Su tutta la superficie del globo, quando si vuole ridere dopo avere bevuto Nel 1791, nel pieno dei tumulti rivoluzionari, la legge detta “Le Chapelier” aveva concesso completa libertà di si va a vedere programmazione ai teatri parigini, permettendo ai generi comici di diffondersi in un gruppo di piccole sale assai frequentate della un’operetta francese. capitale. Gli editti napoleonici del 1807 non riuscirono a frenare Camille Saint-Saëns, 1876 l’espansione di questi lavori – canzoni, vaudevilles, saynètes,* operine o parodie (a volte affidate alle marionette) –, i quali si imposero come una sorta di tratto distintivo dello spirito francese, da cui l’Europa intera traeva diletto. Pur essendo di origini tedesche, Offenbach assimilò in modo geniale questo genere di umorismo, facendolo suo con un tono molto personale. Attorno a lui gravitavano numerosi compositori e librettisti, molti dei quali gli servirono da modello. Tra loro, Hervé stava riacquistando a poco a poco il posto che gli spettava in questo ambito, elevandosi al rango di Lecocq, mentre tanti altri aspettavano ancora di essere rivalutati secondo i loro meriti: in particolare Laurent de Rillé, Gaston Serpette, Robert Planquette, Edmond Audran, Louis Varney, Frédéric Toulmouche, Claude Terrasse, i quali aprirono la strada maestra che avrebbe portato alle opere di André Messager e di Reynaldo Hahn. *Commediole comiche di origine spagnola 7 Qualche parola su Jacques Offenbach Nato da un padre cantore alla sinagoga di Colonia, Offenbach fa parte della comunità ebraica tedesca. In un primo momento Offenbach venne avviato a una carriera di virtuoso del violoncello. Dotato di talento, venne ben presto iscritto al Conservatorio di Parigi, ove studiò per due anni sotto la guida di Vaslin, prima di ritirarsi. In seguito, per mantenersi suonò per due anni nell’orchestra dell’Opéra-Comique, frequentando nel frattempo assiduamente alcuni salotti. A questo difficile periodo risalgono vari pezzi dedicati al violoncello (compreso un Concerto militare) e alcune romanze. Il suo crescente interesse per la scena teatrale non ottiene riscontri favorevoli, nonostante i suoi ripetuti tentativi. Si consolerà componendo diverse musiche di scena per la Comédie-Française, di cui è direttore musicale dal 1850 al 1855. A quel punto decide di creare un suo proprio teatro, i Bouffes-Parisiens, non lontano dall’Esposizione Universale: il successo è immediato. Fino alla morte, Offenbach compose più di cento lavori di diversa ampiezza e varia fortuna, molti dei quali comunque figurarono e tuttora figurano tra i grandi classici dell’opéra-comique e dell’opéra-bouffe, genere al quale egli conferì una patente di nobiltà. Citiamo in particolare Orphée aux Enfers (1858), La Belle Hélène (1864), La Vie parisienne (1866), La Grande-Duchesse de Gérolstein (1867), Les Brigands (1869), La Périchole (1874), La Fille du tambour-major (1879) e soprattutto l’“opera fantastica” Les Contes d’Hoffmann (1881), suo capolavoro postumo. Muore, coperto di gloria, nel 1880. 8 Mi vietavano più di due personaggi, volevo introdurre un coro nell’Agamemnon La nascita dell’operetta e rifiutarono. Se l’etimologia della parola “operetta” rimanda all’idea di piccola opera, è perché in origine questo genere aveva Fui obbligato effettivamente un formato assai ridotto. Apparso negli anni a nascondere i coristi Quaranta dell’Ottocento, esso è più vicino alle saynètes o ai duetti comici che a un’opera lirica di ampio respiro. dietro le quinte. Imbavagliato dalla censura e dai decreti napoleonici, questo Hervé, Notes repertorio cerca in tutti i modi di aggirare i divieti. Hervé e Offenbach riescono ad allargarne le ambizioni al punto di ottenere finalmente l’autorizzazione a produrre opere che presentano solisti, coro, ballerini e orchestra e che si sviluppano dapprima nell’arco di due atti e poi di tre o quattro. Gli anni Sessanta vedono trionfare una comicità quasi surreale, che si prende gioco sia dell’opera seria (Le Petit Faust di Hervé o Croquefer di Offenbach) sia dell’antichità o delle leggende medievali (Orphée aux Enfers e La Belle Hélène di Offenbach, Les Chevaliers de la Table ronde e Chilpéric di Hervé). Non vengono risparmiati neanche i contemporanei, sia che si tratti delle loro consuetudini mondane (La Vie parisienne) o dei loro gusti artistici, in particolare la loro smodata passione per il canto italiano (Monsieur Choufleuri). La moda esotica lanciata da Félicien David e ripresa da Camille Saint-Saëns è ugualmente presa in giro da espagnolades come La Périchole e Maître Péronilla, o da lavori di argomento orientale (Les Turcs di Hervé, La Créole di Offenbach).
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