Gruppo Grotte Cai Novara N.13

Gruppo Grotte Cai Novara N.13

0 Index of the volume bollettino del gruppo grotte cai novara n.13 D D 00 0 SOMMARIO Un museo naturalistico per la Valstrona ................................................................. 2 Sambughetto 1949 ... 9 Cavità minori della Valstrona 31 Bibliografia speleologica della Valstrona 47 Il patrimonio carsico della Valle San Giacomo 56 Buco del Nido (SO): nuove esplorazioni 58 Piemonte sud-orientale - aggiornamento catastale . .. .. .. .. .. 66 Tana del Lacello (AL) .............................................................................................. 72 La grotta dei Partigiani di Villadossola 74 Campo speleo Calabria '92 78 Ancora Calabria ... 82 Pozzi e sotterranei presso il Palazzo Vescovile di Novara 86 Speleologia ultima avventura 94 Un' uscita tipo - parte terza 96 L'angolo delle chiacchiere 99 Relazione sull'attività 1992 .. .................................................... .............. .... .... .. ......... 102 Soci GGN . .. ... ... .. .. ... .. .. .. .. .... .... ... .. .. .. .. .. .. .. .... .. .... .. .... .. .. .. .. .... .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. 111 REDAZIONE COLLABORATORI Secondino Bellomo Federigo Gianotti Gian Domenico Cella Stefano Torri Vittoria De Regibus LABIRINTI viene inviato gratuitamente ad enti ed associazioni che si interessano di speleologia, in cambio di pubblicazioni analoghe. I gruppi che non dispongono di proprie pubblicazioni, ma desiderano continuare a ricevere il bollettino sono pregati di segnalarcelo. E' vietata la riproduzione anche parziale senza autorizzazione degli autori e citazione della fonte. Novara, 29 dicembre 1993 00 0 UN MUSEO NATURALISTICO PER LA VALSTRONA Riportiamo il testo degli interventi presentati alla tavola rotonda "Un progetto per il museo natura­ listico della Valle Strona" tenutosi a Strona il 23. 1. 1993 Sono intervenuti l'assessore reg/onale al territorio ed ai parchi Enrico Nerviani, il consigliere regio­ nale Alberto Buzio, il sindaco dt Valstrona Lino Cerutti, il direttore del museo di Mergozzo Carlo De Giuli, Carlo Albertini del gruppo archeologico di Mergozzo, Verdi del gruf?PO archeologico F. Patta­ roni di Gravellona Toce, alla presenza di un numeroso ed attento pubblico che la sala comunale non riusciva a contenere. Il patrimonio speleologico della Valstrona di Gian Domenico Cella Le aree carsiche della provincia di No­ su un fondale marino in epoca prece­ vara sono modeste sia in ordine di nu­ dente al Trias. mero che di estensione; tra di esse, la Questa formazione copre un territorio Valstrona rappresenta una delle zone di che va dalla Valsesia a Locarno in Sviz­ maggiore interesse speleologico. zera. Le rocce che emergono in valle sono Le grotte attualmente note sono una prevalentemente di origine metamorfica. trentina circa; 21 di queste sono già L'affioramento che ospita fenomeni car­ state oggetto di indagine. Le principali sici è costituito dai marmi appartenenti informazioni sono raccolte nel catasto alla formazione geologica denominata speleologico regionale tenuto dalla As­ "kinzigitico-sillimanitica"; la formazione, sociazione Gruppi Speleologici Piemon­ secondo l'ipotesi che nutre maggiore tesi per conto della Società Speleolo­ credito, deriva dalla trasformazione av­ gica Italiana. Copia del catasto è pure venuta a media profondità (circa 1000- consultabile presso l'assessorato al terri­ 1500 m) di precedenti rocce depositatesi torio della Regione Piemonte. Grotte della Valle Strona 3or--rT1-r--r-.,.__ 25 Numero di grotte conosciute in Val Strona con il passare del tempo Labirinti 13 00 0 Descrizione dei fenomeni nella Provincia di Novara. Ritenuta un di maggiore interesse tempo sede di una zecca clandestina di "Filippi" spagnoli (che in realtà venivano forse battuti nella vicina Balma di For­ nero ... ), è oggetto di numerose leg­ Balma dal Falj gende e racconti popolari. (Loreglia) Probabilmente già visitata intorno al 1820 da Don Alessandro Piana, parroco Si apre presso l'Alpe Castuaga. La di Fornero, venne esplorata per la prima grotta, di facile percorribilità, si presta a volta nel 1868 da G. Bazzetta, E. Torre e essere inserita in un itinerario escursio­ L. Calderone, che non ci lasciarono nistico, anche per via del suggestivo però relazioni scritte. percorso di accesso. E' l'unica grotta Seguirono numerose visite di uomini il­ che presenta un discreto fenomeno con­ lustri, tra cui G. Bessaro, G. Baggiani, N. crezionale (stalattiti, stalagmiti, drap­ Bazzetta da Vemenia ed A. Viglio che ne peggi), in parte danneggiato. pubblicò una dettagliata relazione nel 1914. Balma dal DIAu Nel 1949 gli scout omegnesi scopersero (Luzzogno) alcuni nuovi rami contenenti ricco mate­ riale paleontologico; tale scoperta ri­ Si apre nella cava di marmo sovrastante chiamò anche l'interesse della stampa il paese, in un affioramento oggetto di nazionale. La lunghezza della grotta interesse fin dal 1607 da parte di emis­ veniva stimata da Dematteis alla fine sari dello Sforza, alla ricerca di materiali degli anni '50 intorno ai 1000 m; Però per il Duomo di Milano. La grotta pre­ buona parte dei rami descritti dai primi senta una suggestiva cascata nella sala esploratori è andata distrutta ad opera finale; due selettive strettoie nel tratto ini­ dei lavori di cava. ziale rendono l'accesso possibile solo a Balbiano d'Aramengo nel 1964 pubbli­ speleologi esperti. cava il primo studio sistematico dedicato alla grotta, valutandone la lunghezza in 280 m. Accurate esplorazioni condotte Complesso dell'Intaglio dal Gruppo Grotte CAI Novara negli anni (Sambughetto) '80 hanno portato alla scoperta di nuovi rami, per cui lo sviluppo attuale as­ Si apre nella parte alta della cava di somma a 707 m. marmo (Sass Muiè) e attualmente pre­ senta 5 ingressi. Si tratta di un insieme La grotta è costituita da un settore fos­ di piccole gallerie subcircolari, correlabili sile, ora abbandonato dall'acqua, e da con un antico livello della falda freatica. un settore attivo scavato dal fiume che la Ha fornito ricchissimi reperti paleontolo­ attraversa intagliando il marmo. gici, attribuiti a una fase interglaciale L'acqua proviene dal sovrastante tor­ dell'ultima glaciazione; per questo mo­ rente Chignolo e, dopo avere attraver­ tivo, non è infrequente incontrarvi ricer­ sato la grotta e ricevuto il contributo di catori abusivi di fossili. Un modesto riga­ altri affluenti, riesce a giorno nello gnolo convoglia le acque interne nella Strona. sottostante Caverna delle Streghe. Numerosi sono i tratti facilmente visita­ bili da un escursionista equipaggiato con opportune fonti di illuminazione. Pur essendo molto rare le concrezioni Caverna delle Streghe o (stalattiti, stalagmiti ecc.), la grotta pre­ Balma dal Falj (Sambughetto) senta numerosi punti suggestivi, anche per via di alcuni aspetti non molto co­ Si tratta della più lunga grotta presente muni (stalagmiti di sabbia, lame di barite, Labirinti 13 3 00 0 il torrente attivo, gli splendidi meandri possibilità di attrezzare percorsi con va­ costellati da "colpi di sgorbia", ecc.). rio grado di difficoltà. Come per le sovrastanti Grotte dell'Inta­ Alpe Loccla glio, la Caverna delle Streghe ha fornito (Chesio) ricchissimi reperti paleontologici ap­ partenenti ad una ventina di specie di­ Una notevole densità di grotte, non an­ verse, parte studiati dai prof. Maviglia e cora del tutto esplorate, è presente lungo Venzo ed in buona parte andati dispersi. la strada che conduce all'Alpe. Parte del materiale è depositato nei sot­ La visita alle cavità più interessanti è di terranei del Museo di Scienze Naturali una certa pericolosità. della città di Milano. E' inoltre utile preci­ sare che a tuttoggi non è stato ancora effettuato uno scavo sistematico nell'a­ Grotte presso l'Alpe Ravinella rea dei giacimenti. La presenza del­ (Forno) l'uomo preistorico in questa grotta è dubbia. Si aprono poco al di sotto dell'Alpe Ravi­ La grotta e l'ambiente della cava ven­ nella. Interessanti per la presenza di un gono utilizzati come palestra nell'ambito piccolo laghetto e per alcune mineraliz­ dei corsi di speleologia tenuti dal CAI zazioni presenti nel marmo, quali la per via della solidità della roccia e della grafite e l'ossido di manganese. Motivi e validità del museo naturalistico di Marco Ricci Quando mi è stato chiesto di illustrare i bughetto, hanno avuto un ruolo di pri­ motivi per cui varrebbe la pena di creare maria importanza nelle tradizioni, nella un piccolo museo naturalistico a Sam­ storia e nelle leggende della valle o, per bughetto, mi è sembrato che fossero so­ usare una parola importante e un po' stanzialmente due le domande cui è op­ abusata, nella sua cultura. Citerò un po' portuno rispondere: alla rinfusa, solo alcuni degli spunti possibili: • perché fin dai primissimi esordi dell'iniziativa, l'amministrazione comu­ - le bellissime leggende sulle streghe nale ha voluto sottolineare l'interesse delle caverne; delle grotte della valle, e in particolare quella di Sambughetto; - la discesa nelle grotte che occupa un intero canto del poemetto "La parrocchia • cos'altro c'è di tanto interessante in contrasto" scritta verso la metà in valle da giustificarvi l'apertura di un dell'800 da don Alessandro Piana, par­ museo. roco di Forno; Cominciamo dalla prima domanda. Esi­ - il fatto che Guido Boggiani, che era stono, a mio parere, due ragioni princi­ nato ad Omegna, abbia iniziato proprio pali per conservare gelosamente in­ nelle caverne di Sambughetto quell'at­ nanzitutto le grotte stesse e poi le testi­ tività di esploratore che lo avrebbe por­ monianze, i ricordi ed i reperti che ad tato a morire nelle

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