1 Indice Prefazione del Vicepresidente ed Assessore per l'Economia Gaetano Armao pag. 3 Premessa pag. 10 Articolazione territoriale delle banche in Sicilia pag.12 Classificazione in gruppi dimensionali pag.18 Banche appartenenti a gruppi bancari pag.18 Dipendenti bancari pag.20 Depositi pag.21 Impieghi pag.23 Sofferenze pag.27 Abstract pag.29 Glossario pag.30 Allegato 1 Rete sportelli bancari in Sicilia al 31 dicembre 2018 pag.32 Allegato 2 Elenco dei comuni siciliani privi di sportelli bancari operativi pag.44 Appendice A) “Attività delle banche con sede in Sicilia - secondo semestre 2018 pag.47 Appendice B) “Rilevazione tassi di interesse in Sicilia - IV trimestre 2018 pag.62 Servizio 3“Credito ed Agevolazioni Creditizie” - U.O.B. 3.2 “Credito ”. Elaborazione dati e rappresentazioni grafiche a cura del Servizio “Credito ed Agevolazioni Creditizie”- U.O.B. U.O.B. 3.2 del Dipartimento regionale delle finanze e del credito. Redatto sulla base dei dati disponibili a giugno 2019. 2 UN SISTEMA BANCARIO IN TRASFORMAZIONE DA POTENZIARE di Gaetano Armao, Vicepresidente ed Assessore all’economia della Regione siciliana 1. Il Rapporto sul credito declina l'andamento del credito bancario in Sicilia nel corso dell'anno 2018. L'elaborazione è basata sui dati tratti dall'Albo regionale delle banche (art. 2 del D. Lgs 205/2012) dalla Base Dati Statistica (BDS) resa fruibile dalla stessa Banca d'Italia e dalle pertinenti elaborazioni statistiche dell'Istat 1 . Il Rapporto viene redatto in attuazione dell’art. 3 del D. Lgs. 29 ottobre 2012, n. 205. (norme di attuazione statutaria in materia di ceduto e risparmio che hanno sostituito quelle del 1952), sulla scorta delle risultanze dell'Osservatorio regionale sul credito che ha preso il posto dell'Osservatorio per il monitoraggio dei servizi e prodotti bancari istituito dall'art. 83 della l.r. 26 marzo 2002 n. 2, per la realizzazione di periodiche elaborazioni sull'analisi del credito bancario in Sicilia. Si possono così rinvenire di dati sull'articolazione territoriale delle banche e sulle consistenze annuali dei depositi, degli impieghi e delle sofferenze, con il raffronto dei dati siciliani con quelli nazionali nonché, in una logica di benchmark, riferita ad alcuni degli aggregati presi in considerazione, un'ulteriore comparazione con i dati di altre tre regioni italiane, individuate secondo specifici criteri di localizzazione geografica e caratterizzazione economica (Campania, Toscana e Veneto, rappresentanti di tre diverse aree geografiche ed economiche a Sud, Centro e Nord). 2. Al 31 dicembre 2018 la struttura complessiva del sistema bancario siciliano risulta costituita da 59 banche attive con 1273 sportelli operativi2 - come si vedrà in progressivo contenimento a seguito delle consistenti chiusure, erano 68 con 1762 sportelli nel 2010 - in tale contesto sono 23 le banche aventi sede legale in Sicilia - anche queste notevolmente ridotte a seguito delle concentrazioni che hanno riguardato il settore, erano infatti ben 35 nel 2010: 20 banche di credito cooperativo, 1 società per azioni e 2 banche popolari, oggi attive con 291 sportelli operativi (510 nel 2010). Sul fenomeno della chiusura di tali strutture nei comuni con un solo sportello l’Assessorato ha avviato con l’ABI-Sicilia un confronto per contenere al minimo i disagi ai cittadini e contrastare la riduzione dei servizi bancari. Peraltro, quanto concerne la copertura territoriale e, in particolare, al dato concernente il rapporto “Kmq per sportello”, dal confronto con le altre regioni oggetto del benchmark emerge come la presenza di sportelli nel territorio siciliano sia meno capillare, il che rende necessaria l’adozione di misure di accompagnamento in collaborazione con Poste italiane, già avviate. Tale elemento assume particolare rilevanza se si considera che il 26,2% dei comuni siciliani (in pratica 102 comuni su 390, più di 1 su 4) risulta ormai privo di uno sportello bancario. Siamo ben lontani dall’elefantiasi degli anni ‘80 alla quale si é sostituito il fenomeno inverso della desertificazione. Si tratta, come dimostrato da recenti approfondimenti, di una tendenza che riguarda l’intero sistema bancario del Mezzogiorno ormai composto prevalentemente da banche minori (less significant) 1 I dati elaborati si riferiscono alle operazioni effettuate dalle banche con clientela non bancaria residente in Sicilia e negli aggregati esposti dal presente rapporto vengono ricompresi i dati della Cassa Depositi e Prestiti. 2 In relazione all’ambito soggettivo individuato, quello degli sportelli bancari, non vengono inseriti nel Rapporto: gli uffici di rappresentanza e gli sportelli di intermediari finanziari (Agos ducato e Banca Sella personal credit). 3 e che rischia di essere azzerato. Sicché occorre chiederei, sul piano della politica economica, se al Sud serva un sistema bancario articolato in banche piccole, medie e grandi o se sia più efficiente spingere verso la concentrazione in strutture grandi, con le conseguenti economie di scala e le ricadute positive su erogazione del credito, investimenti selettivi e migliore performance delle sofferenze3 . Al 31 dicembre 2018 i depositi hanno mostrato, in Sicilia, un valore superiore rispetto a quello registrato nello stesso periodo degli anni appena precedenti. La tavola di riferimento evidenzia i depositi delle banche operanti in Sicilia, articolati a livello provinciale e il corrispondente valore nazionale a partire dal 2016. Mentre per gli impieghi in Sicilia - al netto delle sofferenze - al 31 dicembre 2018, si deve rilevare, complessivamente, come peraltro a livello nazionale, un valore inferiore rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2016 e del 2017, confermando purtroppo una tendenza già rilevata e, a queste condizioni, la ripresa del fenomeno del drenaggio bancario. Dai dati elaborati si evince che nel 2018 in Sicilia, così come nelle altre aree del confronto, gli impieghi concessi dalle banche alle famiglie sono diminuiti con la sola eccezione della regione Toscana ove risultano aumentati. Invero su tale dato influiscono le operazione di cartolarizzazione dei crediti deteriorati4 (NPL-non-performing loans), al fine di analizzare l’impatto, che si ritiene molto rilevante, sull’economia siciliana ditali operazioni è stata costituita un Commissione di esperti presso l’Assessorato, che completerà i lavori entro il prossimo febbraio. In tutte le aree analizzate la maggior parte degli impieghi erogati dalle banche al settore produttivo viene destinata ai servizi, in Sicilia l'incidenza delle attività terziarie sul totale degli impieghi ha un peso più elevato se confrontato con la media nazionale. L'analisi degli impieghi destinati alle imprese, classificate in relazione al numero di addetti, mostra una marcata incidenza in favore delle piccole e micro imprese, in particolare per quelle con meno di 20 dipendenti (il 28,6% del totale degli impieghi, rispetto al dato nazionale pari al 18%); gli impieghi in favore delle imprese con almeno 20 addetti assorbono, invece, nell'Isola il 71,4% dei prestiti al settore produttivo, rispetto al 82% della media nazionale. A dicembre 2018 il 54,5% degli impieghi erogati in Sicilia è risultato destinato alle famiglie, a fronte di un dato medio nazionale del 32,4%, conferma della desertificazione imprenditoriale in corso che, come più volte affermato dal Governo regionale, può essere contrastata soltanto attraverso uno straordinario programma di interventi per la Sicilia. Infine, nel 2018 va segnalata la positiva diminuzione delle sofferenze anche se in modo meno accentuato di quella che si registra in alcune regioni del confronto ed anche a livello nazionale. Il rapporto tra sofferenze e impieghi si presenta in Sicilia ancora una volta superiore al dato nazionale, sia per gli impieghi alle famiglie consumatrici (7% Sicilia; 4,1% Italia) che rispetto per gli impieghi alle imprese (16,2% Sicilia; 10% Italia). 3 Il riferimento é al recente volume di P.Busetta, R. Masera (a cura di), Mezzogiorno banco-rotto, Soveria Mannelli, 2019. 4 Si tratta di prestiti la cui riscossione è considerata a rischio sotto diversi profili, in genere di esposizioni degli istituti di credito verso soggetti che, per un peggioramento della propria situazione economica e finanziaria, non sono in grado di far fronte alle proprie obbligazioni e quindi di ripagare nei tempi o negli importi previsti le rate del proprio debito. 4 3. Nel contesto internazionale, caratterizzato dall’arretramento della produzione (guerre dei dazi, rallentamento della domanda, soprattutto nel settore automotive), messa alle corde da una domanda, anch'essa, non in salute debbono destare notevoli elementi di preoccupazione i dati riferiti al calo della produzione industriale (anche l’economia tedesca è in affanno) come in quello dell’economia nazionale, che, nonostante le previsioni, continua a non dare segnali di ripresa, il credito non può che risentire degli effetti negativi registrando un evidente arretramento della massa dei prestiti alle imprese, in particolare per le piccole imprese, e delle famiglie. Un profilo, in particolare, impone un supplemento di attenzione: le difficoltà ad onorare i propri debiti già evidenziate nel precedente Rapporto dell’Assessorato, e gli effetti sull’economia siciliana determinati dalla cessione dei crediti deteriorati da parte delle banche operanti nel territorio regionale (è stata a tal fine costituita un’apposita Commissione di studio e monitoraggio) Secondo quanto da ultimo evidenziato 5 in Sicilia il numero delle pratiche vecchie e nuove in carico
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