La Ragazzina Che Andava a Cagliari Con Il Carro a Buoi Di Matteo Cucca

La Ragazzina Che Andava a Cagliari Con Il Carro a Buoi Di Matteo Cucca

L'O7 lug-ago 016def_Layout 1 11/07/16 17.13 Pagina 30 30 | città&paesi | escalaplano La ragazzina che andava a Cagliari con il carro a buoi di Matteo Cucca Storia di tzia Mariuccia Orlando Tolu e il nostro. fregula e malloreddus. Il grano veniva trasportato in dei Inoltre, ogni qualvolta moriva un Pitzalis, classe 1919 sacchi, la capienza massima era di 21 bambino, veniva interpellata anche starelli. Il carro era ben carico, per fare su comali o meglio su perché portavamo anche la paglia e comaleddu po is pipius, una sorta di ono figlia di Sisinnio l’acqua per i buoi. Ho in mente cuscino a forma del piccolo defunto Pitzalis e Antonia Loi, ancora il nome di uno dei gioghi di realizzato con sa fronica, un’erba che tutti e due di Escalaplano. famiglia, Portadì beni e Xebera. veniva ben pigiata e stretta forte Sono nata il 10 marzo Arrivati in città lo versavamo in un forte, a cui venivano appesi tanti S1919, ora ho 97 anni. grande vascone, dove scendeva giù campanellini d’argento e oggetti de Mio padre, era di secondo letto, sino a non vedersi più. prata, infine addobbata con tanti sposato due volte; Bonino era mio Mi divertivo tanto, ero una ragazzina, fiori. Questo veniva appoggiato sopra fratello, poi avevo 5 fratellastri (Rosa, avrò avuto 14 anni. Facevo il bambino e subito dopo il funerale Felicina, Luigi, Raimondo e compagnia a mio fratello Bonino, più disfatto; gli oggetti presi in prestito Giuseppe). Mi sposai a 25 anni con grande di me di 4 anni, che aveva il venivano subito restituiti ai Giuseppe Bianco, contadino. Ebbi 4 compito di guidare il giogo. Lui fu proprietari. Lo faceva gratis, non figli: Luigi, Salvatore, Antonietta e molto sfortunato, morì per una chiedeva nessuna ricompensa. Maddalena, che morì durante il disgrazia. Mentre viaggiava su un Ormai tutti questi rituali, ai miei parto, non feci in tempo nemmeno a treno, diretto a Torino, scivolò dallo tempi tanto sentiti e praticati, non si battezzarla, poverina. sportellone e perse la vita schiacciato. fanno più, si sono persi nel tempo. Mio marito morì a 83 anni, nel 1994. Che brutta fine! C’è stato un vero e proprio Is picciocusu si occuparono dell’azienda Ricordo che, un giorno, mentre cambiamento, il lavoro in campagna familiare, mentre Antonietta studiò e eravamo in viaggio assieme, la ruota si è modernizzato, l’uomo e gli seguì la carriera da insegnante. Babbai, del nostro carro ne uscì fuori animali sono stati sostituiti dalle faceva il contadino e allevava 15/20 dall’ascia; così lo portammo da un macchine; sono aumentate le buoi che domava per il lavoro nei fabbro di un paesello vicino (di cui comodità, si fatica meno. campi. Ogni giorno, indossava il non ricordo il nome) ad aggiustarlo. costume sardo. Morì vestito così. Era Tutto venne risolto in giornata, ne uno dei più grandi proprietari terrieri approfittammo così per far riposare i del paese, seminava e raccoglieva buoi. tanto trigu murru, in base all’annata. Ora quelle ruote le teniamo Su lori una volta messato veniva fatto a custodite nella casa di Via mannugus. Così, con 9/10 mannugus si Indipendenza, e ogni volta che le formava una maniga, che veniva ben vedo mi ricordano questa avventura. legata; se ne facevano tante per poi Solitamente il viaggio di andata e essere caricate nel carro e depositate ritorno, se tutto andava bene, durava in s’axrola. Lì venivano sistemate e ben 5 giorni. distribuite a forma circolare. Parte del grano veniva macinato nel Il compito principale, a questo punto, molino di zio Salvatorico Pilia, e poi spettava ai buoi, che dovevano venduto in casa, nel rione di Santa treulai, aiutati da una grossa pietra Maria, più precisamente in Via legata con una catena a su giuali. Amsicora. Infine veniva fatto a mucchi e Mamai, Antonia Loi, era una brava bentulau, in modo che il grano si massaia, conosciuta e apprezzata da separasse dalla paglia. tutti per le sue grandi doti. Durante la stagione, il grano veniva Sapeva lavorare bene al telaio e venduto e portato a Cagliari 1 o al riusciva a trasformare la farina in massimo 2 volte . Si partiva con 4/5 pane, dolci e pasta. Facevamo is carri del paese; quelli di Raffaele cocoeddas, su pani pintau, su pani Aresu, Raffaele Carta, Peppino Ulleri, pesau, culurgionis, tallarinus, sa L'O7 lug-ago 016def_Layout 1 11/07/16 17.13 Pagina 31 Nella foto di Ugo Pellis, Sisinnio Pitzalis, padre di tzia Mariuccia impegnato nella trebbiatura (1934) (© Archivio fotografico della Società Filologica Friulana - OPAC SFF) L'O7 lug-ago 016def_Layout 1 11/07/16 17.13 Pagina 32 32 | città&paesi | escalaplano Il paese sull’altopiano di Marco Lampis er la leggenda Escalaplano era conosciuto con il nome di Escall’e Oru, ovvero Scala d’oro, da un’antica scala Pd’oro che sarebbe stata ritrovata nel territorio e appartenente ad una famiglia nobile. Del paese si scrive per la prima volta nel Repartimiento de Cerdena (1358), dove è chiamato Scala de Pla, verosimilmente dal luogo nel quale è situato, in apertura dell’altopiano (su pranu), da cui la denominazione sarda di Scalepranu, con il significato di passaggio all’altopiano. Il paese, infatti, si trova adagiato alle pendici dell’altopiano che domina il territorio posto a cavallo tra l’Ogliastra e il Sarcidano, e guarda verso il Gerrei. Per quanti vi giungono dal Campidano di Cagliari o dalle coste del Sarrabus, il territorio offre un paesaggio tipico collinare delle zone dell’entroterra sardo, con l’alternarsi di macchia mediterranea e campi coltivati, che prevalgono nettamente giungendo nella vallata di Is Ceas a pochi chilometri dall’abitato, lambito, sul versante opposto, dalla sughereta di Is Pranus, estesa oltre cento ettari e formante, insieme alle località San anche nel sito di Perda de Utzei. Palvicenses, come risulta dalla Tabula Giovanni e San Salvatore, più note per Nuraghi, oltre a quelli censiti nelle di Esterzili. la loro valenza archeologica e località già citate sono presenti anche Nel Repartimiento de Cerdena (1358) religiosa, un bellissimo e suggestivo a Fumia, Amuai, Pranu Illixi e Genna di Escalaplano, allora Villanova de parco tematico ambientale, Picinnu. Un altro nuraghe è presente ai Scala de Pla, si dice che era un paese archeologico, culturale e religioso. margini del centro urbano, in località nuovo, fuori dalla giurisdizione delle Il territorio è ricco di siti e monumenti Sibiriu. In località Is Cramoris, nella vecchie curatorie, situato fra la archeologici riferibili al neolitico e vallata del Flumineddu a pochi metri Curatoria di Guallill, l’attuale Gerrei, e all’età nuragica. dallo stesso corso d’acqua, si trova un quella di Barbaga, la Barbagia di In località Santu Giuanni, a monte pozzo sacro. Seulo, non ancora censito dai Pisani della sorgente di Fossada, è presente Meritano certamente una menzione per imposte di moneta, di grano o di un’importante necropoli ipogeica, anche alcune cavità rinvenute in orzo, perché erano uomini che stavano composta da sette domus de janas, questo territorio, come sa Gruta de a malapena sottomessi a un padrone. collocate in prossimità di un nuraghe. Abellada e sa Gruta de Corti de Nel centro storico del paese si trova la Tutta l’area è caratterizzata da una Ladùmini. chiesa parrocchiale seicentesca stratificazione rocciosa affiorante, sono Vestigia di epoca romana si conservano dedicata a San Sebastiano martire, presenti un gran numero di coppelle, in località Is Arrantas, Perda de Utzei e costruita tra il 1614 e il 1623. Lo stile presumibilmente legate al culto Fossu de Canna. Nel primo secolo dopo è rinascimentale; il grande e originale dell’acqua e delle costellazioni. Altre Cristo il territorio era abitato e rosone della facciata è invece in stile domus con nuraghe sono presenti fiorente, e vi erano stanziati i popoli aragonese. Intorno al 1652 la L'O7 lug-ago 016def_Layout 1 11/07/16 17.13 Pagina 33 33 ||città&paesi | escalaplano vicini, in fuga dai bombardamenti, che vennero accolti in gran numero. Durante questa convivenza forzata, gli escalaplanesi si rivelarono accoglienti e solidali. La comunità dimostrò grande generosità e capacità di condivisione, virtù tutt’ora ricordate e riconosciute dai cagliaritani, con i quali, anche grazie a quell’esperienza si intensificarono i alcuni servizi, specie in campo socio legami e i rapporti anche di tipo sanitario e culturale. Il suo legame economico. con l’Ogliastra è dovuto Anche per questo gli escalaplanesi, principalmente all’appartenenza alla nonostante la loro tendenza a Diocesi di Lanusei. distinguersi, o meglio a non farsi In ragione della sua collocazione accomunare all’essere campidanesi geografica, ma verosimilmente anche popolazione di Escalaplano diminuì piuttosto che ogliastrini, si sono per le sue origini storiche, Escalaplano vertiginosamente a causa di sempre sentiti e si sentono tutt’ora non ha mai fatto parte di nessuno dei un’epidemia di peste. molto più legati al territorio territori di questa parte della La vita del paese fu quella degli altri identificabile con la provincia storica Sardegna, mantenendo la sua paesi dell’interno, fatta di lavoro e di di Cagliari, piuttosto che con altri caratteristica di paese e territorio di sudore sotto la giurisdizione feudale. territori, nei quali, suo malgrado, è confine tra le province di Nuoro e Agli inizi del XX secolo, la prima e la stato ricompreso. Cagliari, interposto tra Ogliastra, seconda guerra mondiale non Escalaplano, infatti, faceva parte della Sarcidano e Gerrei. La viabilità interessarono direttamente il paese, provincia di Nuoro fino al 24 luglio territoriale che lo attraversa, lo rende tuttavia gli avvenimenti bellici lo 2002, quando transitò in quella di luogo di transito e raccordo fra questi segnarono molto, soprattutto per la Cagliari.

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