L'operazione Odessa E La Diffusione Del Nazismo in Argentina E Nelle Americhe

L'operazione Odessa E La Diffusione Del Nazismo in Argentina E Nelle Americhe

L'Operazione Odessa e la diffusione del nazismo in Argentina e nelle Americhe Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione Dottorato di Ricerca in Studi Politici Luca Mershed Matricola 1276744 Relatore Prof. Giuseppe Conti A.A. 2018-2019 INDICE INTRODUZIONE: L’ODESSA ORIGINALE……………………………………pag. 4 1) ANTECEDENTI E QUADRO STORICO……………………………………...pag. 13 A. Città del Vaticano…………………………………………………………..pag. 14 B. Argentina…………………………………………………………………...pag. 31 C. Croazia……………………………………………………………………..pag. 45 2) LA PRIMA ODESSA: VATICANO……………………………………………pag. 54 A. Hudal……………………………………………………………………….pag. 55 B. La rete del Vaticano con gli Ustascia……………………………………....pag. 62 C. Intermarium: la rete del Vaticano finisce o evolve?………..………………pag. 72 D. Infiltrazioni comuniste e la fine della rete del Vaticano…….……………...pag. 76 E. La breve parentesi inglese di Odessa: le SS galiziane al soldo dell’Inghilterra e del Vaticano…………………………………………………………………....pag. 86 3) LA SECONDA ODESSA: ARGENTINA……………………………………...pag. 92 A. Nord Europa…………………………………………………………….….pag. 115 B. Svizzera………………………………………………………………….....pag. 118 C. Daye ed il Belgio…………………………………………………………..pag. 128 D. Slovacchia………………………………………………………………….pag. 134 E. Croazia……………………………………………………………………..pag. 136 4) L’ULTIMA ODESSA (PAPERCLIP): STATI UNITI………………………….pag.148 A. Premessa……………………………………………………………………pag. 148 B. Nascita………………………….…………………………………………..pag. 160 C. Sviluppi……………………………………………………………………..pag. 194 5) ALTRI PAESI DI RIFUGIO DEI FUGGIASCHI………………………………pag. 204 A. Brasile……………………………………………………………………….pag. 215 B. Uruguay……………………………………………………………………...pag. 230 C. Paraguay……………………………………………………………………..pag. 241 D. Cile…………………………………………………………………………..pag. 250 APPENDICE: PRINCIPALI GERARCHI NAZISTI, USTASCIA, REPUBBLICANI DI VICHY E FASCISTI GIUNTI NELLE AMERICHE…………………….………...pag. 283 - Josef Mengele………………………………………………………………..pag. 283 - Eduard Roschmann…………………………………………………….…….pag. 285 - Gustav Franz Wagner………………………………………………………..pag. 287 - Aribert Ferdinand Heim……………………………………………………..pag. 288 - Erich Priebke………………………………………………………………...pag. 289 - Adolf Eichmann……………………………………………………………..pag. 292 - Klaus Barbie………………………………………………………………....pag. 298 BIBLIOGRAFIA E ARTICOLI…………………………………..…………………pag. 300 A. Bibliografia……………………………………………………………..........pag. 300 B. Articoli……………………………………………………………………….pag. 310 C. Fonti d’Archivio……………………………………………………………...pag. 322 D. Webgrafia…………………………………………………………………….pag. 323 INTRODUZIONE L’ODESSA ORIGINALE Parlare di Odessa, suscita, soprattutto ai giorni nostri, molta ilarità ed incredulità in quanto molteplici autori e registi hanno fantasticato con le storie, i tesori, le rocambolesche fughe, i cambi di identità ed i sotterfugi diplomatici e politici dei personaggi legati ad essa. Basti pensare che al giorno di oggi sia stato desecretato un file della CIA in cui si parla di una possibile fuga di Hitler dalla Germania nazista dilaniata e distrutta per poi riuscire a raggiungere le Americhe ed aver vissuto una vita pacifica ed indisturbata nel Nuovo Mondo. A mio avviso niente è sicuro, come la sua morte, in quanto le verifiche tecnico-scientifiche della prova del DNA sul luogo (il bunker a Berlino) - dove secondo le fonti ufficiali dell’epoca, si fosse suicidato il 30 aprile del 1945 - gettano dubbi sulla sua reale morte nella Capitale tedesca. Infatti, i Russi hanno sempre affermato di avere con sé alcuni resti del cadavere di Hitler, anche se il suo corpo e quello della compagna Eva Braun erano ufficialmente stati cremati dopo il suicidio. Nel 2009, fu data la possibilità allo scienziato statunitense Nick Bellantoni, dell’Università del Connecticut, di esaminare e studiare quei presunti resti custoditi gelosamente a Mosca. La conclusione di un accurato studio ha negato che quanto il Cremlino possedeva fosse il corpo del Führer: si trattava invece di una donna di età compresa tra i 20 ed i 40 anni, mentre all’epoca Hitler ne aveva 561. Il file della CIA2 custodito negli Archivi Nazionali USA e reso noto nel mese di ottobre 2017 sul sito online della Agenzia statunitense, porta, per la prima volta, una prova concreta sull’avvenire di Hitler da parte di un agenzia di Governo. La fonte è più che accreditata anche se aleggiano dei dubbi sulla veridicità della notizia. Il documento, datato 3 ottobre 1955, parla di un agente segreto con il nome in codice Cimelody-3 che sostiene di essere stato “contattato il 29 settembre 1955 da una fonte affidabile in Colombia la quale aveva lavorato sotto il suo comando in Europa e che attualmente risiede a Maracaibo”. Tale agente rivela che un “ex ufficiale tedesco delle SS, Philip Citroen, avesse comunicato in via confidenziale che Adolf Hitler fosse ancora vivo”. A riprova di ciò, l’amico di Cimelody-3 mostra nel file “una foto, ottenuta il 28 settembre 1955, che ritrae Hitler con Citroen”. La didascalica della foto dice: “Adolf Schrittelmayor, Tunga, Colombia, America del Sud, 1954”. I dubbi sono tanti e lo stesso Cimelody-3 afferma “di non poter essere nella posizione di valutare in modo appurato tale informazione”3. 1 Goñi, U., Tests on skull fragment cast doubt on Adolf Hitler suicide story, The Guardian, Londra, https://www.theguardian.com/world/2009/sep/27/adolf-hitler-suicide-skull-fragment, 1-12-2017 2 CIA Digital Archives, Document Number (FOIA) /ESDN (CREST): 519b7f9f993294098d513d04, FOIA ERR, Special Collection, Nazi War Crimes Disclosure Act, 3 ottobre 1955 3 CIA Digital Archives, Document Number (FOIA) /ESDN (CREST): 519b7f9f993294098d513d04, FOIA ERR, Special Collection, Nazi War Crimes Disclosure Act, 3 ottobre 1955 Insomma, tante sono le versioni che, ancora oggi riguardano la sorte di criminali di guerra in fuga dall’Europa. Si discute ancora se Hitler sia davvero morto nell’incendio di Berlino o sia riuscito a fuggire, ma è sicuro che migliaia di criminali sono riusciti a scappare attraverso una rete organizzata e strutturata che nel corso del tempo è stata denominata Odessa. Come vedremo successivamente, tale Organizzazione è stata creata dai principali esponenti della Germania nazista, ma è andata col tempo modificandosi a tal punto che non solo essi ma tutti coloro che volevano dimenticare i crimini commessi in Europa e giungere in un Paese sicuro ne avessero usufruito. In tal modo, nello schema iniziale di tale organizzazione, sono entrati tanti e nuovi protagonisti che hanno fatto sì che la vera Odessa sia stata solo quella originale ed ideata dai nazisti. Tutte quelle che derivavano da essa sono andate strutturandosi grazie al ruolo ricoperto dagli Stati Uniti, Inghilterra, Vaticano e, soprattutto, Argentina. Inoltre, le varie fonti di archivio mostrano come nel corso del tempo ne siano sorte alcune parallele ed affini e che hanno avuto, però, un ruolo più marginale da un punto di vista storico anche se importante nel quadro generale della mia ricerca. Esse molto spesso non venivano identificate con il nome Odessa (solo quella creata dai nazisti fu chiamata in tal modo) anche se sfruttavano le sue Ratline ed i contatti creatasi durante il corso delle operazioni di fuga. Per esempio, analizzerò la struttura affine ad Odessa, creata dagli Stati Uniti, che prese il nome dall’Operazione, denominata Paperclip, messa in atto con il fine di reclutare centinaia di scienziati nazisti ed altri noti personaggi del regime nazista. Odessa, l'organizzazione degli ex membri delle SS (OrganizzationDer Ehemaligen SS- Angehörigen), fu fondata nel 1944 con il preciso scopo di aiutare i membri nazisti a scappare dall'Europa e sfuggire alla giustizia internazionale che sarebbe seguita alla fine della Guerra. Già nel 1947 Simon Wiesenthal - noto cacciatore di nazisti - iniziò a identificare le rotte utilizzate dai nazisti per dileguarsi dalla Germania sapendo che i fuggiaschi avevano pochissima o nessuna difficoltà ad ottenere i documenti falsi necessari per la fuga. Inoltre, avevano a disposizione abbastanza soldi per stabilire nuove vite nei Paesi di approdo. Wiesenthal concluse che dovesse essere stata creata un'organizzazione segreta con notevoli risorse per aiutare i latitanti a fuggire dal Vecchio Continente. Come si è scoperto da alcuni documenti desecretati dalla CIA (Central Intelligence Agency), questa organizzazione non solo iniziò ad esistere da allora, ma i suoi semi erano stati piantati nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Già nel 1944 era chiaro che le sorti della guerra si erano rivoltate contro la Germania nazista e che Hitler non era più in grado di mantenere le conquiste fatte oltre a poter difendere Berlino a oltranza. Molti tedeschi in vista della sconfitta imminente, cominciarono a pianificare una via di fuga ed una vita post sconfitta andando contro il volere del Führer che credette ad una possibile vittoria fino alla fine dei suoi giorni. Secondo un documento – denominato US Military Intelligence report EX-Pa 18 del novembre 1944 e conosciuto anche come Red House Report – il 10 agosto 1944, presso l'hotel Maison Rouge a Rue des France-Bourgeois di Strasburgo, si tenne un incontro segreto tra i maggiori industriali e banchieri tedeschi per ideare un piano per garantire un futuro sicuro ai nazisti. Tale documento fu scritto da una spia di nazionalità francese4 e scoperto dai servizi segreti degli Stati Uniti durante l’Operazione Safe Haven5 della CIA6. Tra i partecipanti del segretissimo incontro c'erano anche i delegati del numero due della gerarchia nazista Martin Bormann e del ministro degli Armamenti Albert Speer, l’ammiraglio Wilhelm Canaris - capo dell’Abwher (il Servizio d’informazione militare tedesco)

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